FarmaDay - n. 7 - Ordine dei Farmacisti di Napoli

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FarmaDay - n. 7 - Ordine dei Farmacisti di Napoli
Anno I – Numero 7
Martedì 11 Settembre 2012, S. Diomede Martire
SCIENZA E SALUTE
Notizie in Rilievo
Allattamento con biberon favorisce
malattia stomaco
• Scienza e Salute
1. Allattamento con
biberon favorisce
malattia stomaco
Per i bimbi potrebbe crescere il rischio di sviluppare la stenosi
pilorica
2. Scienza e Salute
Per i bambini allattati con il biberon potrebbe
crescere il rischio di sviluppare la stenosi
pilorica,
una
patologia
dell'apparato
gastrointestinale che può essere curata solo con
un intervento. Lo afferma uno studio danese
pubblicato sulla rivista 'Pediatrics'. La patologia consiste in un
restringimento dello stomaco del bambino, che può provocare vomito,
disidratazione e sbilanciamento degli elettroliti. Per dimostrarlo hanno
studiato i dati di 70mila bambini, identificandone 65 che erano stati operati
per la stenosi (Fonte: agisalute)
Cuore: agente chimico
in prodotti domestici
aumenta rischio
3. Scienza e Farmaci
Le medicine nello
spazio non funzionano
• Studi e Analisi
4. Cervello: rischio
restringimento con
troppo zucchero nel
sangue
• L’angolo dello
specialista
5. Diagnosi e
Prevenzione: ogni
esame al momento
giusto
Cuore: agente chimico in prodotti domestici
aumenta rischio
L'esposizione al perfluoroottanico (Pfoa), un composto chimico usato nella
fabbricazione di comuni prodotti domestici, sembra essere associata a
malattie vascolari e a disturbi periferici alle arterie. (Fonte: agisalute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno I – Numero 7
SCIENZA E FARMACI
Le medicine nello spazio non funzionano
Nello spazio è meglio non ammalarsi: un recente studio della NASA ha dimostrato
che tra le stelle i farmaci perdono gran parte della loro efficacia.
Astronauti e turisti spaziali, nel preparare la valigia per il prossimo viaggio tra le stelle non
dimenticatevi la maglia di lana: nel cosmo anche un banale raffreddore potrebbe diventare
piuttosto antipatico visto che l'efficacia di aspirine e medicinali vari,
lassù, sembra essere notevolmente ridotta. Lo affermano i
ricercatori del Johnson Space Center in un articolo recentemente
pubblicato sulla rivista scientifica AAPS.
Emicranie spaziali: Le medicine, sulla Terra, hanno una vita utile
media di un paio di anni, poi cominciano più o meno rapidamente a
perdere le funzionalità terapeutiche. Ma nello spazio l'esposizione prolungata alle basse dosi di
radiazioni ionizzanti ne riduce notevolmente la vita utile: in altre parole, scadono prima.
Il problema è piuttosto serio, perchè la sempre maggior durata di viaggi e missioni spaziali rende
indispensabile
agli
astronauti
poter
disporre
di
farmacie
ben
fornite.
Risultati: Gli scienziati americani hanno mandato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale
35 campioni di medicine diverse e a intervalli variabili tra 15 giorni e 28 mesi ne hanno analizzato
l'effettiva efficacia. I risultati sono stati sconfortanti: quasi tutti i composti sono tornati dallo
spazio parzialmente o completamente degradati e la maggior parte di loro non avrebbe superato
i test della Food and Drug Administration per la commercializzazione negli USA.
Le adrenaline, la vitamina A e la vitamina C hanno invece tratto giovamento dalla permanenza
nello spazio: l'ambiente ricco di CO2 le ha protette dalla ossidazione alla quale sono
particolarmente sensibili. «Lo studio faciliterà la ricerca e lo sviluppo di prodotti farmaceutici
progettati per lo spazio e di tecnologie di packaging adatte all'ambiente extraterrestre» spiega
Lakshmi Putcha, responsabile dello studio. (Fonte: Focus)
STUDI E SALUTE
Cervello: rischio restringimento con troppo zucchero
nel sangue
Le persone che hanno livelli elevati di zucchero nel sangue rispetto ai range
normali hanno più possibilità di subire il restringimento del cervello che
avviene con l'invecchiamento e le patologie come la demenza senile. Almeno
secondo una nuova ricerca australiana pubblicata su Neurology.
(Fonte: agisalute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno I – Numero 7
L’ANGOLO DELLO SPECIALISTA
Diagnosi e prevenzione:
ogni esame al momento giusto. La parola all'esperto
Primo livello, secondo livello, terzo livello. L'ecografia prima, la risonanza
magnetica e la Tac poi, infine la Pet: nel complesso mondo della diagnostica e della
prevenzione, ogni esame ha il suo posto e il suo perché. A spiegarlo è Francesco
Violi, Direttore della Clinica Medica dell'Università di Roma «La Sapienza». «Per
effettuare le diagnosi si parte dalle metodiche più
semplici, per arrivare poi a quelle più complicate.
Primo livello-Ecografia: La tecnica più semplice è, essenzialmente,
l'ecografia, perché non è invasiva e può essere impiegata senza che il
soggetto debba essere sottoposto a raggi potenzialmente dannosi». Facile da
somministrare ed economica: queste le caratteristiche più importanti
dell'esame diagnostico di base per eccellenza. Che, in un futuro non troppo lontano, promette
interessanti progressi: «L'ecografia sta conoscendo un aspetto evolutivo interessante. Grazie al
recente utilizzo del liquido di contrasto, questo semplice esame può essere attualmente
impiegato per effettuare diagnosi più complesse di quelle che era possibile ottenere fino a oggi.
L'es. più eclatante è l'utilizzo dell'ecografia con mezzo di contrasto per la diagnosi del tumore del
colon: è una grande opportunità perché permette ai medici di realizzare un'indagine
estremamente rapida senza potenziali effetti dannosi per il paziente».
Secondo livello-Tac e Risonanza: La Tac (Tomografia assiale computerizzata) si basa sulle
radiografie, «e questo significa che l'esposizione a lungo termine potrebbe risultare dannosa per il
paziente. Per questo non la eseguiamo mai al primo livello di diagnosi, ma al secondo». Insieme
alla Tac c'è poi la risonanza magnetica. Quest'ultima non necessita di radiografie, e di solito viene
effettuata «in seconda battuta rispetto alla Tac. Nel caso, ad es., di un paziente con ischemia
cerebrale, eseguiamo subito la Tac che permette di vedere l'emorragia. Se, poi, si vuole controllare
se si è verificata anche una lesione a livello dell'organo, allora utilizziamo la risonanza magnetica».
Terzo livello – Pet: Al livello di diagnosi più avanzato, si trova la Pet (tomografia a emissione di
positroni): «In questo caso siamo ancora in fase sperimentale. È un esame molto costoso, ma le
sue prospettive sono molto interessanti perché permette non soltanto di ottenere immagini,
come avviene anche nel caso di Tac e risonanza, ma anche di rilevare l'attività delle cellule di cui si
sta esaminando l'aspetto morfologico: sapere come funziona una cellula può essere d'aiuto per
distinguere, per es., le attività cellulari normali da quelle oncologiche». Attualmente il campo in cui
questo esame viene maggiormente utilizzato è quello oncologico: «utilizzata per esaminare non
solo lo stato evolutivo della lesione oncologica in loco, ma anche eventuali ripetizioni a distanza. È
un'indagine che ha un importante futuro». (Fonte: Il Sole 24)