La protesi combinata o mista documento PDF
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SEZ. 5/3 PROTESI COMBINATA O MISTA Utilizza dispositivi diversi dai ganci come ritenzione (attacchi o cerniere ecc... ) applicati a ricostruzioni protesiche fisse. I dispositivi di ritenzione possono essere: Attacchi di precisione rigidi (intracoronali ed extracoronali) Cerniere Ammortizzatori Bilanciatori rigidi e mobili Barre di collegamento Dispositivi da applicare su cappette radicolari Viti Dispositivi di ritenzione Corone telescopiche Fresaggi VANTAGGI PROTESI MISTA CON ATTACCHI DI PRECISIONE: Adeguata ritenzione Dispersione del carico funzionale lungo l’asse maggiore dei pilastri Sfruttamento da parte della protesi della resilienza (capacità della mucosa di riassumere la conformazione iniziale, dopo l’esposizione a sollecitazioni meccaniche ) Igiene dei tessuti molli, dopo la rimozione della protesi Stabilizzazione bilaterale dei pilastri Ottima tollerabilità SVANTAGGI: Talvolta bisogna prevedere delle corone per l’ancoraggio degli attacchi (quando i ganci non sono sufficienti alla tenuta della protesi o per motivi estetici) Impossibilità di essere usati su corone cliniche corte Utilizzo solo in combinazione di un bilanciatore (per questo sono ingombranti specialmente se usati per la sostituzione di pochi denti) DISPOSITIVI DI ATTACCO CARATTERISTICHE GENERALI I dispositivi di attacco sono meccanismi che uniscono la protesi rimovibile alla parte fissa; possono essere realizzati in laboratorio o essere forniti come prefabbricati. Le caratteristiche tecnologiche e biologiche dipendono dai materiali utilizzati, come: leghe nobili, leghe non nobili e prodotti sintetici calcinabili. I dispositivi di attacco sono costituiti da due parti: la femmina (matrix) e il maschio (parix) che generano un contatto durante l’inserimento e il disinserimento (superfici di frizione). In base alla posizione assunta, gli attacchi possono essere classificati in: Intracoronali ( situati all’interno della corona ) Extracoronali ( situati all’esterno della corona ) Intercoronali ( posti tra due corone ) Radicolari ( posti su cappette radicolari di tipo Richmond ) Intermedi ( posti tra gli spazi edentuli di due elementi, come le barre ) In base al loro grado di mobilità gli attacchi possono essere: RIGIDI: le porzioni che collegano sono prive di movimento, caricando notevolmente gli elementi pilastro. MOBILI: le porzioni che collegano sono dotate di specifici e contenuti movimenti sul piano verticale, orizzontale e frontale, scaricando le forze sia sui pilastri che sulla mucosa. FUNZIONI BIOMECCANICHE Sono condizionate dalla distribuzione, direzione e modalità con cui si manifestano le forze; infatti la tolleranza alle sollecitazioni dipende dal numero di pilastri utilizzabili: -una struttura protesica dotata di attacchi di precisione ad appoggio parodontale dovrebbe impiegare un numero di pilastri corrispondente a un elemento per ogni unità e mezzo di travata, -una struttura protesica dotata di attacchi di precisione ad appoggio osteo-mucoso e parodontale richiede un numero minimo di pilastri corrispondente a due unità per ogni sella. Una caratteristica fondamentale è rappresentata dalla forza di adesione e coesione tra patrix e matrix (maschio e femmina) tramite l'azione frizionante svolta dalle loro superfici che aumenta con: -il parallelismo tra le superfici -l'estensione delle superficio di contatto -le proprietà del materiale metallico impiegato (elasticità e durezza) L’adesione tra patrix e matrix avviene tramite congegni ritentivi, che possono essere: ATTIVI: formati da sfere o tacche in rilievo che si incastrano in cavità complementari PASSIVI: privi di sfere, che si incastrano sfruttando l’attrito generato dalle superfici frizionanti Nel tempo la capacità ritentiva degli attacchi diminuisce a causa dell'usura delle superfici dovuta generalmente all'abrasione e alla deformazione. Per sopperire almeno in parte a questi fenomeni gli attacchi possono essere attivati tramite l'estensione di molle, l'allargamento di fessure o sostituiti in parte o interamente (se prefabbricati). CLASSIFICAZIONE Gli elementi di congiunzione tra parte fissa e mobile si classificano in: -ATTACCHI RIGIDI INTRACORONALI: si applicano all’interno della corona ed essendo fissati rigidamente impediscono la possibilità di movimento, se non di inserimento e disinserimento; i più utilizzati sono: l’attacco STERN, ANCRA, MC COLLUM, l’attacco composto INTRAX e l’attacco ad INCASTRO CILINDRICO. EXTRACORONALI: sono applicati all’esterno della corona, garantendo un’elevata stabilità e ritenzione del sistema protesico; i più utilizzati sono: l’attacco ANCORVIS EXTRACORONALE RITENTIVO e l’attacco CONEX di SPANG. -CERNIERE: sono attacchi mobili che consentono il movimento a cerniera; una parte del dispositivo è ancorata al dente naturale ed i congegni ad azione mobile rimangono all’esterno. Possono essere: DISINSERIBILI: collegano la sella ad estremità libera alla protesi fissa NON DISINSERIBILI: utilizzati per realizzare scheletrati con selle mobili I più utilizzati sono: l’attacco BI-NAT, F.M. NORMO, cerniera PINI ROMAGNOLI. -AMMORTIZZATORI: sono attacchi mobili che consentono la rotazione verticale e orizzontale, ma anche la traslazione verticale, trasversale e antero-posteriore. Il più utilizzato è il congiuntore MINIANCOR. -BILANCIATORI: sono attacchi mobili e separabili; sono dotati di una scarsa tollerabilità ai carichi pressori, assorbendo solo una parte delle sollecitazioni. Vengono applicati tra le corone e possono essere RIGIDI, quando vengono abbinati agli attacchi rigidi e MOBILI, quando si abbinano agli ammortizzatori. I più utilizzati sono: l’attacco di SPANG e l’attacco sferico tipo ROACH. -BARRE DI COLLEGAMENTO: sono dispositivi che si applicano in spazi intermedi e supportano protesi ad appoggio dentale o osteo-mucoso. I più utilizzati sono: la barra ANCOR PRESS, barra di tipo statico munita di DISPOTIVO a BOTTONE e la barra DOLDER. In protesi combinata si utilizzano inoltre: -DISPOSITIVI DA APPLICARE SU CAPPETTE RADICOLARI: sono abbinabili a tutti gli attacchi appartenenti ad altri gruppi; sono applicabili con saldatura o per sovrafusione a perni intraradicolari in riabilitazione di tipo mobile. I più utilizzati sono: l’attacco cilindrico a bottone di RITHERMANN, l’attacco INTROFIX e il bottone ritentivo ACROFIX. -VITI: sono utilizzati per bloccare particolari protesi a ponte amovibili o inamovibili oppure la matrix di parti fresate, dove sono fissati dispositivi di ancoraggio di protesi parziali mobili. -DISPOSITI DI RITENZIONE: sono dispositivi di attrito o a scatto che impediscono alla matrix e al patrix di eseguire movimenti che ne determinano l’usura; garantiscono la ritenzione delle varie componenti a doppia struttura; il più utilizzato è il PRESSO-MATIC dove l'entità della ritenzione è regolabile. -I FRESAGGI: Sono sistemi costituiti da una doppia struttura costruita sugli elementi pilastro, utilizzati per l'ancoraggio di protesi parziali mobili, come ponti mobili, parti mobili di protesi combinate, mesostrutture di protesi su impianti. Composti da due parti: una sottostante (parte primaria) preparata creando piani paralleli lungo le pareti di corone protesiche poste sui pilastri, e una controparte sovrastante detta controfresaggio che si inserisce sulla prima secondo un asse predeterminato. I piani paralleli che costituiscono la parte primaria e il controfresaggio si comportano come due pareti tra le quali è interposta una spessa tavola, se la tavola viene fatta scorrere parallelamente tra le pareti, può essere inserita e disinserita secondo il proprio asse di inserzione se invece si inclina, la diagonale della tavola è più lunga del suo lato maggiore e si blocca. Tanto più vicine sono le pareti tanto maggiore sarà l'attrito tra pareti e tavola e di conseguenza la ritenzione. Possono essere ad ancoraggio diretto e indiretto come ausilio per gli attacchi prefabbricati. -CORONE TELESCOPICHE Sono dispositivi d'attacco formate essenzialmente da due porzioni, un patrix metallico e cementato all'elemento pilastro e una matrix complementare al patrix che si inseriscono l'una nell'altra secondo un unico asse di inserzione, impedendo alla protesi qualsiasi altra escursione e consentendo un assorbimento fisiologico dei carichi masticatori da parte del parodonto. La matrix e patrix sono fissati tra loro tramite viti di fissaggio che rendono le corone rimovibili solo dall'odontoiatra. -CORONE CONOMETRICHE Evoluzione del sistema telescopico, costituita da particolari corone composte da un patrix e una matrix che entrano in contatto solo con le pareti, lasciando un leggero spazio libero tra le superfici che interessano la parte occlusale. Il patrix è cementato sul moncone, mentre la matrix ancorata alla parte rimovibile della protesi ne assicura l'ancoraggio per protesi parziali mobili. Il dente d'appoggio non deve nascondere alcun dispositivo di attacco.