Una piattaforma per il rilascio di finanziamenti alle imprese: Borsa
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Una piattaforma per il rilascio di finanziamenti alle imprese: Borsa
Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Ottobre 2015 concreta e con una user experience digitale “estrema” sin dalla prima ora. La parola ai protagonisti Una piattaforma per il rilascio di finanziamenti alle imprese: Borsa del Credito Ne parliamo con Antonio Lafiosca, Socio e Chief Operating Officer Borsa del Credito A cura di G. Paglietti Cos'è Borsa del Credito? Come è nata l'idea? L’iniziativa nasce dall’intuito dei cofounder, Alessandro Andreozzi e Ivan Pellegrini, ormai 3 anni orsono, successivamente raggiunti dal nostro Presidente Angelo Daniele Blancato e da me in seconda battuta insieme a quasi tutto l’attuale team di lavoro. L’idea è nata dalla consapevolezza, maturata all’interno delle nostre esperienze di lavoro a contatto tra banche ed imprese, che era ormai tempo di dare vita ad un marketplace digitale per i nostri imprenditori. Finalmente ispirati anche dalle straordinarie esperienze internazionali abbiamo lanciato anche l’offerta del P2P (peer to peer lending o prestito tra privati) in Italia che completa a 360 gradi il nostro marketplace. La mancanza di una normativa ad hoc è stata finora considerata un grave ostacolo allo sviluppo del mercato del P2P per le imprese. Come avete superato il problema? Questo non è tema solo italiano, ma anche europeo. Il fenomeno del P2P lending ha da tempo invaso tutta l’Europa, anche quella continentale. E’ vero, non esiste una normativa primaria italiana né europea. Così però come fatto da tanti paesi europei, ognuno si sta “auto-organizzando” trovando la veste giuridica opportuna sulla base della normativa già esistente. In Italia questa veste è stata disegnata da Banca d’Italia qualche anno fa con l’avvento in Italia di Zopa (ora Smartika) individuando nell’Istituto di Pagamento il giusto compromesso normativo e di compliance che consente di svolgere questo tipo di attività. Inoltre, diversamente da quanto spesso si sente su tutti i tavoli di lavoro che parlano di crowdfunding, il prestito tra privati è ampiamente ammesso dal nostro codice civile. Abbiamo dato pertanto corso a vari round di investimento che pian piano ci hanno portato a raccogliere 1 milione di euro ed ora eccoci qui. Nasciamo prima come broker “puri” distribuendo prodotti bancari, ma con l’idea fissa di avere un’alternativa Carso Triestino 11 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Ottobre 2015 Quale ruolo ha giocato Banca d’Italia nel percorso di creazione del portale? Banca d’Italia è stata molto “supportiva” nel percorso autorizzativo, ma non ha avuto un ruolo specifico nella creazione del portale. Nel pieno rispetto delle normative che riguardano gli intermediari finanziari abbiamo costruito un portale che nasce completamente digitale e che vuole entrare a piè pari nelle esperienze di acquisto moderne nel pieno spirito della sharing economy. Banca d’Italia ha pertanto verificato la conformità alla normativa che dà molte possibilità anche dal punto di vista digitale… quindi se qualcuno fa ancora firmare dozzine e dozzine di fogli non è per un’esigenza normativa, ma si tratta di precise scelte organizzative! Cosa deve fare un'impresa in cerca di finanziamenti? Possono accedere tutte le tipologie di aziende? Più semplice di quanto si possa pensare. Accede al nostro sito, inserisce le informazioni base dell’azienda e completa il percorso di registrazione firmando tutto con un sms in estrema sicurezza e semplicità. Sembra quasi uno spot irreale, ma è esattamente così! Le aziende che si rivolgono a noi riflettono la dimensione del nostro tessuto imprenditoriale. Aziende quindi di piccole e medie dimensioni, o anche sotto il milione di fatturato o i 10 dipendenti. Rispetto alla distribuzione nazionale il nostro portafoglio raccoglie però il 5% in più di imprese medie. L’imprenditore che si rivolge a noi è un individuo che ha confidenza con il web, ha poco tempo a disposizione, vuole evitare le code in filiale e ricevere pronte risposte e soprattutto soldi in tempi ragionevoli. Le imprese hanno notevoli vantaggi dal marketplace. In primis un time to yes di 24h (che è indifferente rispetto al percorso banca o P2P, cioè privati) e poi un time to cash se si sceglie il P2P di 3 giorni lavorativi. Una manna per le imprese. Al netto dell’esperienza digitale di cui sopra, il cliente non apre un nuovo conto. Ciò si traduce in minori costi effettivi e in costi di istruttoria e tassi contenuti: basti pensare che le nostre istruttorie costano il 70% in meno rispetto ad una banca tradizionale. Vi sono limiti di finanziamento? In questo momento gestiamo richieste che partono da 10mila euro fino a 150mila euro. Abbiamo già raccolto la volontà del regolatore di discutere di un potenziale ampliamento del limite massimo, ma si tratta di un aspetto assolutamente secondario se guardiamo, come dicevamo prima, la dimensione delle nostre aziende. Inoltre per importi superiori ai 150mila euro abbiamo le offerte delle nostre banche partner. Di fatto noi siamo il primo marketplace al mondo che offre per le imprese sia offerte di privati (P2P) che offerte di prodotti terzi bancari. Quali sono i costi per l'impresa? Trieste, Cattedrale di San Giusto L’impresa paga un solo costo di istruttoria che varia dai 500 ai 3mila euro a seconda dell’importo e del Mercato a cui viene assegnata l’azienda. C’è inoltre un costo di protezione, una sorta di assicurazione, che viene pagato dalla stessa azienda per proteggere i prestatori che credono in loro. Tale commissione parte dallo 0,3% e può arrivare fino ad un massimo del 3%. 12 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Ottobre 2015 Non ci sono altri costi nascosti. Non si deve aprire un nuovo conto corrente, che significa meno costi di gestione e meno bolli. In più dimenticatevi per sempre sorprese tipo commissioni di disponibilità fondi e balzelli simili. Chi sono e cosa devono fare i potenziali finanziatori? I potenziali finanziatori (che noi chiamiamo prestatori) possono essere sia persone fisiche, persone giuridiche o anche istituzionali. Per questi ultimi non ci sono limiti nel prestare danaro alle imprese, mentre le altre categorie possono destinare massimo 50mila euro sui nostri conti di pagamento. Una volta aperto il conto (ci vogliono 5 minuti al massimo), il cliente in autonomia sceglie le imprese in cui investire sulla base dei Mercati (rapporto rischio e durata) dell’ammontare e delle condizioni a cui prestare. La piattaforma aiuta a capire se le scelte sono in linea con la domanda e l’offerta, oppure consiglia dei portafogli pre-impostati. Detto ciò il cliente può agire in completa autonomia sulla propria offerta in qualsiasi momento. Ma i vantaggi non sono solo questi. Primo punto: l’estrema diversificazione. La piattaforma punta a diversificare l’investimento in una singola azienda all’1%, questo ovviamente è un toccasana per il rischio. Secondo punto: Attenta selezione. La nostra piattaforma effettua, attraverso dei workflow semi-automatici, una valutazione molto strutturata, verifica la situazione dei clienti come buoni pagatori e attinge informazioni dal web per completare la valutazione (attraverso lo sfruttamento di big data e la creazione di nuovi algoritmi). Trieste, Piazza Unità d’Italia Terzo punto: Fondo di protezione. Ogni impresa richiedente, sulla base di un tasso di default stimato e continuamente aggiornato, paga un premio in base al proprio rischio, che alimenta il Fondo. Tale Fondo interviene nel caso in cui ci fossero dei default a seguito dell’espletamento di rapide verifiche di recupero crediti. Last but not least: mercato secondario. Posto che il cliente possa scegliere con facilità e autonomia l’orizzonte temporale dei propri prestiti, nel caso in cui ci siano degli imprevisti, può rivolgersi agli altri prestatori e verificare la disponibilità ad acquistare i propri crediti all’interno della piattaforma. I soldi dei prestatori, inoltre, sono depositati presso una Banca terza depositaria che li custodisce e non entrano nel nostro patrimonio. In soldoni, se a noi succede qualcosa i soldi sono tutti al sicuro. Inoltre, il nostro gruppo è composto da più società, tutte vigilate e nello specifico l’operatività del P2P è sotto l’attento sguardo della Banca d’Italia. Tutti i vantaggi della sharing economy. Disintermediazione, velocità e minor costi… che significa più guadagni per tutti. Qual è il mercato potenziale e quali sono i vostri obiettivi? Siamo fortemente cosiddetto credit convinti crunch che il si sia 13 Appunti La newsletter del Consorzio Camerale per il credito e la finanza Ottobre 2015 La «crisi del credito alle PMI» impone quindi di ricercare, sulla scia delle numerose esperienze estere e compatibilmente con il quadro normativo vigente, nuovi modelli di business, basati su esperienze digitali e sull’innovazione tecnologica. Trieste, Sentiero Rilke determinato per effetto di una crisi di sistema nel rapporto banca-impresa e che per superarlo occorra un nuovo “modello del credito”. La contrazione del credito a cui abbiamo assistito in questi anni ha origini profonde, che risiedono nel mancato rinnovamento della industry del credito, rimasta ferma a modelli distributivi e creditizi obsoleti e fallimentari, e nel tessuto economico italiano caratterizzato, per lo più, da micro e piccole imprese, il cui livello di rischiosità si è ulteriormente accentuato con la lunga crisi economica. Da un lato le banche hanno modelli di business nel comparto del credito non adeguati alle piccole imprese (mediamente, per importi inferiori ai 50mila euro la banca non trae nessun profitto dall’operazione di finanziamento) e processi di origination della clientela ancora basati sui canali tradizionali (nessuna esperienza digitale viene offerta al segmento dello small business). Dall’altro lato le aziende con meno di 10 dipendenti rappresentano il 95% delle aziende italiane: la dimensione e le caratteristiche di queste imprese le rendono difficilmente valutabili secondo i processi tradizionali (es. bilanci), se questi non vengono integrati con le informazioni che la società moderna offre in maniera molto facile e trasparente (es. reputazione online). L’alto costo del rischio (aggravato dalla crisi economica) e lo scarso appetito commerciale delle banche per i crediti di piccolo importo hanno ulteriormente aggravato le condizioni di accesso al credito. Noi puntiamo pertanto a ritagliarci uno spazio in questo mercato (nel 2014 gli impieghi alle imprese sono stati più di 300 miliardi di euro) per arrivare in pochi anni ad erogare centinaia e centinaia di milioni di euro. Per fare questo, così come è successo anche alle piattaforme internazionali, attingeremo prima sul risparmio privato ed immediatamente puntiamo all’ingresso di importanti realtà istituzionali come lender che a regime saranno determinanti in questa sfida. Notizia di qualche giorno fa: la BEI ha destinato 100 milioni di sterline alla piattaforma inglese di P2P dedicata alle imprese che si chiama Funding Circle… se la BEI mette dei soldi su questo tipo di piattaforme ci sarà un motivo! 14