“Guidarello Giovani 2011” Ass

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“Guidarello Giovani 2011” Ass
Comunicazione Integrata
“Guidarello Giovani 2011” Ass.ne Industriali - Prov. Ravenna
Reportage in azienda
Il suono della creatività
I.T.C.G. "Alfredo Oriani"
Via Manzoni, 6
48018 Faenza (RA)
Tel: 0546/21290 Fax: 0546/680261
E-mail: [email protected]
Classe IV B Mercurio
A.s. 2011/2012
Alunni:
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Bandini Luca
Bosi Marco
Colomita Andrei
Donatini Annalaura
Fabbri Richard
Fabiani Chiara
Farolfi Elena
Lanfranca Veronica
Liverani Viola
Macovei Silvia
Maldera Lorenzo
Mengolini Lorenzo
Monti Beatrice
Naldoni Serena
Nannini Luca
Ostrovskaya Svetlana
Pederzoli Andrea
Pullè Francesco
Quarneti Simone
Ravagli Michela
Russo Maria
Salvatori Marco
Santandrea Luca
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Docenti:
Cecilia Drei
Simona Vietina
Gabriella Ferretti
Maddalena Macina
Antonia Maria Baccarini
Antonio Cavina
Marina Mambelli
Maria Grazia Tosi
Comunicazione Integrata
Visita a Mpr comunicazione integrata:
“Il suono della creatività”
Oggi racconteremo una storia. C'era una volta
un re direte? no, no, no... c'era una volta uno
scherzo della natura: l'ornitorinco. Pensando a
lui, come per il cugino It della famiglia Addams,
la domanda sorge spontanea: Cos'è?
Quando nel 1799 un funzionario del British Museum ricevette la pelle di uno strano animale
trovato in Australia pensò di essere stato vittima
di uno scherzo, invece era realtà, ma una realtà
talmente inattesa che poteva risultare fasulla.
Si trattava di un animale ibrido, un misto di tanti,
ben adattato ad una vita in parte acquatica e
in parte terrestre, abile nuotatore e scavatore di
buche, sopravvissuto nell’evoluzione della specie
grazie proprio alla sua capacità di adattamento.
Cosa c'entra questa storia con l''impresa faentina Mpr?
Continuate a leggere e lo scoprirete...
“Stay hungry, Stay foolish”
Mpr comunicazione integrata è incentrata sul cliente che, entrando in azienda, respira un’aria frizzante
e positiva, un clima di benessere e organizzazione, si
sente il centro dell’universo.
Salendo le scale, è impossibile non notare
l’immagine di un uomo che, saltando con una Gibson in mano, mostra un sorriso a 32 denti; risalta la
scritta “Stay foolish”, essenza della rivista The Whole
Earth Catalogue, ripresa da Steve Jobs nel suo famoso discorso all’Università di Stanford.
E’ Roberto Rondinelli, presidente e fondatore di Mpr
Comunicazione Integrata. Un uomo originale, speciale; come potrebbe Mpr non essere come lui?
“L’azienda è nata da una follia”, ne parla Lorenzo
Cecchinelli, il direttore creativo.
“Rondinelli, per arrotondare i conti, a diciotto anni
girava per negozi vendendo pubblicità radiofoniche”. Inutile dire che, di lì a poco, è nato il business.
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Comunicazione Integrata
Tutto grazie a un’idea coraggiosa di un ragazzo
che, con le sue qualità e la sua grinta, sudando, è
arrivato al successo.
Nel 1988, in un piccolo ufficio vicino alla stazione di
Faenza, Rondinelli comincia la sua attività di pubblicitario, prima con clienti locali, poi in una vera e
propria sede, con imprese famose in tutto il mondo.
A 30 anni ha la lungimiranza di pensare a un’idea
diversa della comunicazione, molto innovativa, che
agisca su tutti i canali contemporaneamente, estremamente più efficace rispetto a un approccio
tradizionale. Realizzare un’agenzia di comunicazione integrata significa, infatti, declinare un unico
pensiero strategico che, volta per volta, attiva e fa
interagire in maniera sinergica le diverse leve della
comunicazione (advertising, media, ufficio stampa
e relazioni pubbliche, below the line, web, eventi e
formazione).
Per concretizzare tutto ciò, chiama i migliori professionisti dalle grandi agenzie nazionali e internazionali, dando vita ad un team straordinario.
Anche se la Romagna non è una terra fertile per il mondo della pubblicità, in
quanto le agenzie italiane hanno quasi tutte sede a Milano, cuore pulsante della
creatività e della comunicazione, Rondinelli riesce a farsi strada grazie alla maggiore adattabilità e flessibilità rispetto alle altre imprese. La decisione di mantenere
la sede lontano dal centro degli affari comporta infatti costi molto meno elevati,
trasformando un punto di debolezza in uno di forza per l’azienda.
Col passare del tempo Mpr
cresce sempre di più, grazie
anche agli incarichi ottenuti,
e diventa quello che è oggi.
Con un fatturato previsto nel
2011 di quasi tre milioni di euro, venticinque professionisti
interni divisi nelle due sedi di
Faenza e Milano, si posiziona
nel panorama internazionale
fra le prime dieci Agenzie di
Comunicazione a capitale interamente italiano. Non è solo
un’azienda in grado di vincere un grande numero di Awards, ma anche una grande famiglia formata per l’80%
da donne, perché, come dice Roberto Rondinelli: “Le donne sono più fedeli degli
uomini e per me la fedeltà è fondamentale”.
Tutti sono molto professionali e motivati e hanno dato vita ad un team
estremamente solido, anche grazie alla straordinaria capacità del fondatore di
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Comunicazione Integrata
utilizzare e valorizzare i talenti degli altri e alla chiarezza della sua vision del futuro,
nel quale assumeranno sempre più importanza le nuove tecnologie e il mondo del
web. Per questo motivo, anche nell’attuale periodo di forte crisi internazionale a
livello economico e finanziario, dipendenti, fatturato e margine operativo lordo
sono in continua crescita.
Taylor Made: il progetto tagliato sul cliente
Martina Liverani, l'addetta alle
Media Relations, ci spiega in cosa
consiste il lavoro di Mpr e i diversi
settori che la compongono.
Per realizzare un progetto si parte
da un colloquio con il cliente, lo si
ascolta per capire le sue esigenze
e la sua filosofia.
Si compila il Brief, che rappresenta
il documento cardine dell'attività,
attraverso domande mirate. Un
team di lavoro ne effettua l’analisi
e la parte manageriale elabora le
strategie di comunicazione: un
piano e un prezzo.
I creativi come i “copywrighters”,
il cui territorio è il pensiero, e gli
“art directors”, cioè fotografi, registi e”visualizers”, elaborano il progetto.
Si comincia con il brainstorming, una tempesta d’idee, una sorta di jam session in
cui si fanno emergere i vari punti di vista, che si discutono finché un'idea non
piace a tutti.
Se un’idea è condivisa, sicuramente risulterà vincente.
È l'account, in seguito, a tenere i contatti con il cliente,
che deve essere seguito e ascoltato in ogni fase, poiché
la creatività non è mai libertà assoluta: ciò che è
comunicato non è mai frutto del caso, deve rispecchiare i
valori aziendali del target di riferimento.
La costante voglia di arrivare passando sempre da una
strada nuova e diversa da quella intrapresa in precedenti
progetti, con il desiderio di non accontentarsi mai, è il cavallo di battaglia di quest’agenzia che da venticinque
anni è sul mercato per selezionare i clienti più adatti ai vari
progetti, e che tuttora si sta sempre più evolvendo con
l'obiettivo di stupire il cliente e differenziarsi dagli altri producendo lavori molto originali.
Le varie Business Units di Mpr lavorano sul progetto coordinatamente, per elaborare il servizio più creativo, più origi3
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nale, più efficace che il loro cliente possa desiderare, dopo averne studiato attentamente le
dinamiche psicologiche.
Ci sono tante aziende che hanno paura di fare
pubblicità e si basano su vecchi schemi, ma
funzionano solo quelle del presente, quelle che
rappresentano il cliente.
“I clienti sono uomini e donne, bisogni, paure,
genitori, compagni… sono come noi; quello
che si può fare è ricordarsi che dentro al cliente
c'è un bambino con la voglia di divertirsi e che
negli angoli piange quando non si diverte”.
Il concetto è molto chiaro, occorre essere un
po' folli e non avere mai paura di esprimere
un'idea che, stupida o meno, può sempre
essere vincente e comunicativa, in grado di
produrre sinergie con il mondo interiore delle
persone.
Questa metodologia ha permesso di inserire nel
proprio portafoglio clienti leader di mercato
come Peugeot, Allianz Ras, Saeco, Philips,
Ferretti Yachts, Trevi, Miele, Cefla, Olidata,
Nvidia, Intel, Jacuzzi e anche Regione Toscana, la Segreteria del Turismo di San
Marino, Confindustria di Ravenna e ha consentito a Mpr di ottenere premi
importantissimi nel mondo della comunicazione, per un totale di 21 awards:
Harvey Verbatim Award NY (2001), due Pubblicità e Successo (2003), Premio Web
Italia (2005), Interactive Key Award (2005), Premio Agorà (2005-2008), Best Event
Award (2006), Gran Premio Marketing e Innovazione (2006), Grandprix (2007),
Mediaeye (2008), Key Award (2009), tre Mediastars nel 2009, tre Mediastars nel
2010 e altri 3 nel 2011.
Lean thinking e comunicazione integrata
Non è facile realizzare tutto ciò, ma per la MPR è
pane quotidiano, del resto questi progetti possono essere compiuti solo da aziende con un personale forte e unito in un unico sistema. Il simbolo
grafico di quest’unione per l'agenzia in questione
è il pallino posto sopra il logo, che rappresenta la
forza di quest’insieme di piccole parti differenti
che compongono una grande società.
La struttura dell’azienda si basa su sette business
units rappresentate da un organigramma
circolare che dà l'idea di quest’organizzazione
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all'avanguardia, lean, snella, in cui le varie unità godono di grande indipendenza
e responsabilità, ma allo stesso tempo fanno parte di un progetto comune e
condiviso.
Sette punti colorati iscritti in un cerchio e uniti al centro;
un simbolo geodetico, una figura ancestrale che indica
la globalità, la terra, ed è trasferito nel piccolo punto
posto sopra il nuovo marchio aziendale.
Sette Units, infinite melodie
Le unità di business sono come le sette note, combinandole tra loro si possono
ottenere stupende melodie, diverse secondo il target cui sono indirizzate.
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L'Advertising, di cui Cecchinelli è il direttore, è la sezione in cui si concepiscono le
idee più geniali per dare vita a una pubblicità su misura del cliente; in essa operano gli art directors Robert Harrison, Simona Placci, Barbara Thermes, Filippo
Caroli e i copywrighters, come Rita Gaddoni, tra loro in stretto contatto.
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La Media and Web Strategy, con Chiara Santero, Manes Castagnari e Valeria Bellini, dialoga con i mezzi di comunicazione per decidere come, dove,
quando e a che prezzo effettuare la pubblicità in questione.
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Media Relations, l'Ufficio Stampa, prende i contatti con le persone che si
occuperanno poi di trasmettere il lavoro di MPR, al fine di creare interesse e
fare in modo che il pubblico venga a conoscenza
del prodotto in questione. Qui agiscono: Martina
Liverani, Mattia Skuly, Chiara Montaguti e Roberta
Centolani.
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Quella che si occupa di realizzare i progetti è la
Production con Laura Mondini e Sara Spignoli. In
questa sezione le idee prendono forma; Mpr
Production trasforma le idee in realtà affinché nulla passi inosservato. Allo stesso tempo presidia
scadenze, costi e risorse, per garantire sempre i
massimi standard qualitativi.
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Altra Business Unit è la Events con Enza Patruno e
Valentina Tamburini, specializzate nella creazione
di sfilate, fashion e hair show, opening e
happening, road show, motor show. Dà vita a
eventi outbound.
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M.I.C.E. (Meeting, Incentive, Congress and Events), impegnata anch'essa in
eventi, è la Business Unit che ha il compito di creare e organizzare incontri
dove l'azienda cliente può farsi conoscere al pubblico o agli stessi membri. Si
occupa di realizzare eventi aziendali inbound come convention.
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Business Training è invece l'unità che si occupa della formazione degli studenti e delle aziende; Ugo D’Alberto e Gian Luca Barlotti insegnano loro
come comunicare e pubblicizzare.
Non vanno dimenticati diesis e bemolli, altrettanto indispensabili per il risultato finale, rappresentati da Amministrazione e Contabilità (Mirella Cignani) e da tutti i
collaboratori esterni, compresa la sede distaccata di Milano.
Ogni settore svolge minuziosamente
il
proprio
compito e nel frattempo,
a differenza di altre agenzie, comunica con gli altri
settori per integrarsi nel
modo più efficace. «Non
c'è nulla che non comunichi, nemmeno il silenzio»
Questa è la filosofia di
MPR, sempre alla ricerca
di quell’"ohhh" collettivo
che dà stupore. I risultati
ottenuti sono definiti da
Cecchinelli un miracolo, reso possibile anche dal team solido e collaudato cui si
affiancano giovani promesse, per avere un’innovazione continua.
Nascono dai suoni combinati di tutte le note, melodie bellissime e diverse, di
genere classico, pop, rock, rap ... secondo le caratteristiche del cliente da
rappresentare; a volte adatte alla “Gibson” di Rondinelli, a volte al pianoforte del
direttore creativo Lorenzo Cecchinelli.
L'albero delle mele
Relativamente alla formazione degli studenti, Lorenzo Cecchinelli ci dà una lezione di vita che non tutti sono disposti o
hanno le capacità di dare. Ci fa capire
quanto sia dura, quanto nel mondo del lavoro si possa essere esigenti; ci spiega
quanto sia importante apprendere in ogni
momento della nostra esistenza.
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All'MPR Comunicazione Integrata si assumono solo persone con
determinate caratteristiche. Devono essere complete, interessarsi di tutto, avere fame di imparare. In questo lui ci esorta con
la storia dell'albero delle mele: c'è chi sta sotto l'albero e aspetta che cada una mela, e c'è chi, invece, si arrampica sull'albero e cerca le mele più belle.
«Se a 17 anni non avete ancora un sogno, non sperate di averlo
in futuro» dice Cecchinelli «quindi riflettete su ciò che amate
senza pensare mai che sia impossibile e cercate di cogliere tutte le opportunità che vi si presentano lottando per il vostro futuro ora , perché la fortuna non ci viene mai incontro da sola,
siamo noi che dobbiamo andare a cercarla».
Le parole di Cecchinelli ci colpiscono. Bisogna credere in quello
che si fa, nelle proprie idee, senza mai sminuirle. Tutto ciò dà un
significato alla frase “volere è potere”; dà un senso all'espressione “siamo quel che mangiamo”. Infatti, è solo grazie a quello
che acquisiamo durante la nostra esistenza che diventiamo
quello che siamo. E più acquisiamo, meglio è. Lorenzo ci dà lezioni di comunicazione e ci dimostra che alla fine siamo tutti
delle scimmie: ognuno di noi segue un modello e lo imita; questa importante verità sta alla base dello sviluppo di ogni progetto perché comunicare nel marketing significa esercitare la dinamica della seduzione per fare in modo di affascinare e condizionare gli altri.
La lezione dell'ornitorinco
Ecco allora svelato il mistero dell'ornitorinco.
Quando chiediamo quale sia un
oggetto che rappresenta l'azienda,
Cecchinelli risponde senza indugi un
nome: “l'ornitorinco”, un essere
speciale col becco vagamente
simile a quello di un papero,
provvisto di veleno come i serpenti,
che depone uova come un uccello,
ma allatta come un mammifero.
L’ornitorinco è spesso citato in
filosofia e logica e indica un
soggetto che non dà tregua ai suoi
avversari finché non ottiene ciò che
vuole; è utilizzato come interlocutore
del dialogo filosofico; è silenzioso e
pensa a combattere contro gli altri
per migliorare se stesso e quelli che
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dipendono da lui; non ama le zone popolate; è un animale raro che si è rivelato
vincente grazie proprio alla sua capacità di adattamento.
Come l'ornitorinco, così anche la MPR, impresa faentina di comunicazione, è un
insieme di tante parti integrate che si occupano di settori diversi, non dà tregua ai
competitors pur essendo in Romagna, zona “non popolata” da altre agenzie,
ricercando sempre una strada originale per raggiungere i propri obiettivi e stupire
il cliente, così come rimase stupito quel giorno il funzionario del British Museum.
No pain, no gain
«Quali capacità servono per essere
all'altezza di MPR? »
La risposta del direttore creativo
dell’azienda è:
«Essere la rosa del deserto, anzi,
l'orchidea del deserto”: una persona
che, seppur molto giovane, sia
indipendente, capace di apprendere
velocemente, di usare almeno tre
sistemi operativi, di parlare più lingue;
che abbia grande cultura, che abbia
viaggiato molto e almeno una volta da solo, che s’interessi di sport e di politica,
che legga molti quotidiani e molti libri, che sia forte e coraggiosa.»
C'è da precisare che di orchidee nel deserto ne nasce una ogni cento anni.
Ciò significa che Mpr cerca persone di altissima qualità, non comuni.
« Sono orgoglioso di far sì che la nostra
azienda sia aperta al talento , di assumere
anche persone più brave di me» prosegue
Cecchinelli, «perché attraverso loro tutto il
gruppo può continuare ad imparare e a
valorizzarsi».
Parole troppo importanti, quasi sconfortanti.
La verità è che nessuno prima era mai stato
così chiaro ed esplicito su questi argomenti.
Eravamo partiti con l’idea di visitare
un’azienda in cui ci avrebbero dato le solite
informazioni tecniche, le solite sensazioni di
ordinarietà, invece ci siamo ritrovati di fronte
ad una famiglia solida che ci ha dato lezioni
di vita, che ci ha insegnato l'importanza di
scoprire le nostre attitudini, di fare solo ciò
che amiamo, credere in quello che
facciamo e mirare sempre alla mela più
bella.
Non c'è altro modo, visto che oggi il lavoro
assorbe completamente le nostre vite.
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Alla fine del nostro reportage abbiamo
imparato tanto. Abbiamo ricevuto una spinta
a inseguire i nostri sogni e ad imparare dalle
critiche, a credere che il merito abbia ancora
un valore e a confidare di più in noi stessi,
perché ognuno può avere un talento
nascosto… Basta scoprirlo!
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