Edifici come grandi Finestre - Collegio Geometri di Bergamo

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Edifici come grandi Finestre - Collegio Geometri di Bergamo
INTERVENTI
Edifici come
grandi Finestre
La costruzione realizzata unicamente da acciaio e vetro è senza
alcun dubbio una delle più importanti e caratteristiche della
moderna edilizia. Negli edifici a più piani si è imposta molto
tardi, circa 100 anni dopo il “Palazzo di Cristallo” realizzato nel
1851 in Hyde Park a Londra. Una struttura lunga 550 metri
a coprire un’area di 75.000 metri quadrati, in metallo coperta
da semplici lastre di vetro, progettata dal Maestro Giardiniere
Joseph Paxton, che Franco Laner racconta nel suo articolo.
Il vetro è il materiale protagonista di questo numero che vede
in copertina la foto della “London Bridge Tower”, nota anche
con il soprannome “scheggia di vetro”, progettata da Renzo
Piano e in fase di realizzazione, della quale pubblichiamo una
completa descrizione.
Fin dal 1950 le invenzioni e le innovazioni dell’industria del
vetro hanno superato le debolezze intrinseche di questo materiale
(fragilità, insufficiente protezione termica, irraggiamento solare)
offrendo una possibilità di impiego ed utilizzo molto ampio: a
sopportare carichi, alle vetrate strutturate, allo stratificato, per il
controllo della conducibilità termica, dell’isolamento acustico,
alla sicurezza ed al comportamento al fuoco.
Queste facciate in vetro si contraddistinguono da un’apparente
immaterialità non confinando l’esterno dall’interno. Creando
con gli effetti diurni e notturni un edificio sul quale si riflettono
il cielo e tutto il contesto urbano circostante. In sostanza un
edificio come un’unica grande finestra. Vojteh Ravnikar, uno dei
maestri riconosciuti dell’architettura contemporanea slovena,
scomparso di recente in Lubiana, ha scritto sulla “Finestra”:
“Guardo la finestra; il che vuol dire che potrei guardarci attraverso.
Il vuoto della finestra è il punto di collegamento che connette il
“costruito”- l’architettura - con la natura, ovvero con il “noncostruito”- il vuoto.
Cos’è che mi detta la distanza dalla finestra e dallo sguardo
attraverso di essa?
Guardare dalla finestra con la piena coscienza di cosa questo
sguardo significa è un atto di coraggio.
Lo sguardo dalla finestra è un fatto di distanza verso tutto quello
che ci circonda, e allo stesso tempo il nostro punto di vista sul
generale, oltre il privato.
Tra me e la finestra c’è il mio mondo, il mondo che posso controllare.
Se il tuo sguardo arriva fino alla finestra, quando la finestra è solo
un elemento nel tuo campo visivo, non rischi niente ,niente può
succederti. La finestra è sul bordo dello spazio che tu controlli e
rappresenta una lacuna nella parete che ti circonda.
Approfittare di questa lacuna come una possibile perforazione del
tuo mondo è una opportunità o per salvarsi oppure per perdersi
in esso.
Quando attraversi la cornice della finestra o diventi più grande
oppure sei distrutto e assorbito del mondo esterno sconosciuto.
La finestra perde importanza con il buio della sera. Allora si
manifesta solo come la cornice del possibile. Con il buio ci sembra
che il mondo esterno entri nell’intimità del nostro spazio interno.
Quando il giorno avanza, la finestra tende a collegare il nostro
spazio con l’universo” ...
...“Le finestre possono quindi essere parte della facciata oppure la
facciata stessa; possono essere il mezzo oppure l’intenzione.
La finestra è lo strumento con il quale puoi zoomare la tua
filosofia del mondo”.
“Finestra” particolare è anche questo numero di
GEOCENTRO che ci lascia guardare: il labirinto di bambù
più grande del mondo, progettato da Franco Maria Ricci nella
Pianura Padana; e, lungo i “Percorsi d’architettura in Umbria”,
un testo di Francesco Quinterio e Ferruccio Canali curato da
Raffaele Avellino, continuare a guardare i “Luoghi di Culto e
di Spettacolo dal 1815 al 1860”. Un guardare che ci porta a
conoscere l’attività svolta dai Geometri nel “Progetto Case ad
un Euro per il recupero dell’Antica Alicia”.
Continuando a “guardare” con Alberto Chiarotti ci accorgiamo
delle città che hanno perduto la loro bellezza, ma in compenso,
anche ad iniziative, come quella dell’Osservatorio Nazionale
Innovazione Edilizia Sostenibile, per concepire costruzioni ed
interventi sul territorio che tengano conto dell’ecosistema.
In ultimo la pubblicazione dello Statuto della Unione
Mediterranea dei Geometri “UMG” con le precise finalità,
tra le altre, di sviluppare temi di interesse tecnico ecologico
scientifico per l’intera area mediterranea.
L’augurio di Buona Lettura e che GEOCENTRO/magazine
continui a suscitare l’interesse dei lettori e che contribuisca
a diffondere conoscenza e spunti di riflessione.
Franco Mazzoccoli
(Direttore di GEOCENTRO/magazine)
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