Un patrimonio culturale che non si deve perdere
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Un patrimonio culturale che non si deve perdere
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Anno 2 Numero 166 del 27/08/2012 Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155 Lettera di De Filippo a Monti per scongiurare la chiusura della biblioteca Marotta Immigrazione Metapontino: i sindaci approvano il piano territoriale I pilastri del progetto: informazione, camper itinerante e laboratori Un patrimonio culturale che non si deve perdere Viti: “Destinazione precaria e incerta”. Rassicurazioni dal Presidente Napolitano. Il sindaco di Napoli, De Magistris, offre l’Albergo dei poveri La Conferenza dei sindaci dell’Area programma Metapontino-Collina materana, riunita a Marconia di Pisticci e presieduta da Vincenzo Francomano, ha presentato, discusso e approvato il Piano territoriale per l’immigrazione che potrà disporre per la sua attuazione di circa 99mila euro su una dotazione di circa 600mila euro che il dipartimento Salute, sicurezza e solidarietà sociale dovrà utilizzare sull’intera regione con interventi che si collocano su due livelli di azione: quello istituzionale regionale e quello locale. La vicenda della chiusura della biblioteca dell’Istituto di studi filosofici di Napoli, presieduto dal lucano Gerardo Marotta, ha alimentato un dibattito a più voci. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha scritto una lettera al premier, Mario Monti, e l’assessore al Lavoro, Vincenzo Viti, ha ravvisato l’urgenza di sottrarre la biblioteca a una destinazione precaria. Da registrare anche gli interventi del Presidente Napolitano e del sindaco di Napoli, De Magistris, che ha offerto uno spazio dell’Albergo dei poveri. A PAG. 3 A PAG. 2 Si alza il sipario sulla Summer School Maratea ospita la scuola di alta specializzazione promossa dalla Regione A PAG. 2 Carta europea del turismo Strategie per il Parco dell’Appennino lucano L’assessore spiega al ministro i motivi per cui è bene non escludere l’opera dai finanziamenti del governo Pista Mattei, Viti scrive a Passera Al servizio del turismo nel Metapontino e della Valbasento da reindustrializzare A PAG. 4 Scena da aeroporto A PAG. 3 Nelle lettere la lingua dei basilischi Testimone della sparatoria a New York Petrolio: in attesa del ricorso Come comunicava il “clan” lucano Il potentino sotto l’Empire S. Building Le compagnie e la moratoria Non c’è niente come la corrispondenza per comprendere l’essenza di qualcuno. In questo caso, il qualcuno sono i basilischi, cosiddetta “quinta mafia” del sud, cartello criminale che cercò di imporsi negli anni scorsi Era proprio lì, ai piedi di quello che era un tempo il grattacielo più alto di New York, l’Empire State Building. Donatello Vertone, potentino, era in viaggio di nozze nella Grande Mela quando è stato testimone della folle spara- Non ci si faccia illusioni, dice l’assessore regionale all’Ambiente Mazzocco: le compagnie petrolifere non accetteranno passivamente la moratoria sulle estrazioni di idrocarburi in Basilicata. Bisogna aspettarsi sicuramente in Basilicata. Le lettere al vaglio degli investigatori. La Gazzetta del Mezzogiorno toria costata due morti. Il suo racconto. Il Quotidiano della Basilicata dei ricorsi al Tar. Troppi gli interessi in gioco. La Nuova del Sud 27.08.2012 N. 166 PAG. 2 Basilicata Mezzogiorno Biblioteca Marotta, De Filippo scrive a Monti. Viti: “E’ tempo di riordino delle tracce di una storia delle idee” Tante voci per un patrimonio Sulla vicenda interviene anche il presidente della Repubblica, Napolitano. Il sindaco di Napoli, De Magistris, offre uno spazio all’interno dell’Albergo dei poveri Sottolineando quanto la “cultura vada sempre alimentata”, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo ha scritto una lettera al presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, per salvare il ricco patrimonio librario dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli, presieduto dal lucano Gerardo Marotta. “L’Istituto - ha precisato De Filippo nella missiva al premier - è il più importante al mondo e sta per chiudere. Accade a Napoli, nel Mezzogiorno, luoghi dove la cultura si è espressa, ha alimentato voci, ha sostenuto identità e storie, ha difeso con audacia il pensiero e le idee che da questi territori si sono diffuse in tutto il mondo e in tutti i Sud del mondo a partire dall’Istituto fondato dall’avvocato Marotta”. Il governatore ha poi accennato a quanto la cultura possa essere di aiuto in periodi di particolare crisi come quello in corso: “Questo tempo assai difficile, che cerchiamo di affrontare con coraggio Petruzzi, e dal presidente del Cres, Pietro Simonetti, a rendere disponibili in Basilicata contenitori adeguati, credo diano la testimonianza di una sensibilità che può essere messa a frutto una volta che sia stata verificata la impossibilità di una idonea sistemazione a Napoli, in tempi ravvicinati, dei 300.000 volumi dello sterminato patrimonio dell’Istituto”. Viti ha poi aggiunto che: tiche, una gran voglia di ritrovare e di farsi sostenere da valori autentici, di mettere insieme attualità e tradizione con l’esplorazione di nuovi percorsi per il futuro. Come potremmo farlo senza la cultura? Essa genera - ha aggiunto De Filippo - e rafforza identità, coesione sociale e creatività: le condizioni per un habitat ideale che serva a trattenere e ad attrarre i migliori cervelli, molla dello sviluppo. Insomma - ha detto ancora De Filippo - la cultura è una risorsa reale e potente ed è la base solida sulla quale si alimenta fiducia, si costruisce futuro, si rende pre- Nel 1993 il rapporto dell’Unesco sulla filosofia decretò che la fondazione di Gerardo Marotta “non aveva pari al mondo” ogni giorno, ha bisogno come l’aria del soccorso della cultura. C’è, infatti, un desiderio, spesso non dichiarato, di cose auten- zioso il nostro destino. E lei sa molto bene che per il nostro Paese ciò vale ancora di più. Per questo bisogna alimentarla sempre condità della vita intellettuale e civile di Matera che Leonardo Sacco si appresta, con un atto di apprezzata liberalità, a consegnare alla città. Il nostro – ha concluso Viti - dev’essere sempre più un tempo di ricostruzione e di riordino delle tracce di una storia delle idee e delle passioni politiche che possono costituire il terreno per una più matura fertilità di sentimenti e Nell’Istituto sono custodite edizioni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno e di altri nomi illustri del pensiero italiano ed europeo e per questo - ha concluso il presidente della Regione rivolgendosi a Monti la prego di non permettere la chiusura dell’Istituto per gli studi filosofici”. In merito al dibattito sul futuro della biblioteca partenopea, è intervenuto anche l’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti. ”Non ho dubbi che vi sia - ha detto Viti - e sia avvertita l’urgenza di sottrarre il destino della monumentale biblioteca dell’Istituto di studi filosofici di Napoli ad una destinazione tuttora precaria e incerta. Peraltro - ha continuato - le assicurazioni che vengono dal presidente della Regione Basilicata, De Filippo, e le sollecitazioni rivolte dal sindaco di Anzi, Giovanni “Il tema della custodia, catalogazione e fruizione del patrimonio documentaristico e librario, deve divenire ancor più oggetto di strette relazioni fra governo nazionale e Regioni. Soprattutto, deve iscriversi in una iniziativa puntuale e coordinata fra amministrazioni regionali ed enti locali, perché non vada disperso il lascito di ricchezze che appartengono soprattutto alle nuove generazioni. Anche con queste motivazioni -ha precisato ancora l’assessore al lavoro - Regione Basilicata e Comune di Matera sono impegnati a dare dignità, spazi e occasioni di consultazione alla straordinaria biblioteca e ai reperti documentari che testimoniano la fe- di qualità civili nel Mezzogiorno”. All’interno della biblioteca sono custodite edizioni originali di Benedetto Croce, Giordano Bruno e altri nomi autorevoli del pensiero italiano ed europeo. Nel 1993 il rapporto Unesco sulla filosofia decretò che “non c’erano pari al mondo”. Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (che in una lettera pubblicata dal Mattino “ha sollecitato la corresponsione di finanziamenti già stanziati e un attento esame delle richieste di nuovi fondi’’) e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha offerto all’istituto uno spazio all’interno dell’Albergo dei poveri. (Bm4) Cominciano oggi le giornate della scuola di alta specializzazione Maratea, al via la Summer School Presenti autorevoli filosofi contemporanei Taglio di nastro per la Summer School, la scuola di alta specializzazione, giunta alla seconda edizione, e aperta a 25 laureati e giovani ricercatori. L’iniziativa è stata promossa dalla presidenza della giunta della regione Basilicata e dall’associazione culturale Basilicata 1799. “Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa” è il tema centrale intorno a cui prenderanno forma i pensieri di illustri filosofi contemporanei, tra cui i francesi Jean-Luc Nancy ed Edgard Morin. Presenti anche intellettuali testimoni della “Primavera Araba”, come Mohamed Haddad dell’università di Tunisi. Nancy, autore del saggio “L’adorazione. Decostruzione del cristianesimo”, analizzerà il significato che può assumere oggi, dopo Nietzsche e Freud, la nozione di “spiritualità” liberata dai riti e dalle false credenze. Morin è attualmente presidente dell’associazione per il Pensiero complesso con sede a Parigi e presidente dell’Agenzia europea per la cultura dell’Unesco. Haddad è una delle voci più importanti del pensiero arabo, protesa nella ricerca di una possible ri- Il logo della seconda edizione della Summer School conciliazione tra l’eredità islamica e la modernità. Ogni sera, a conclusione delle lezioni destinate ai giovani selezionati, la Summer School aprirà le porte ai cittadini con una serie di incontri che si svolgeranno al porto di Maratea e che vedranno uno spazio di confronto aperto e arricchito da presenze di grande prestigio internazionale. Il sapario della Summer School calerà a Maratea il primo settembre per rialzarsi a Matera dal 12 al 14 set- tembre. Cinque le borse di studio della Regione. I nomi dei vincitori, il calendario delle lezioni e il programma completo degli incontri serali, si possono consultare sul sito www. europasummerschool. org. (Bm4) 27.08.2012 N. 166 PAG. 3 Basilicata Mezzogiorno Il Parco nazionale dell’Appennino Val d’Agri Lagonegrese aderisce alla Carta europea turismo sostenibile Turismo nelle aree protette Uno strumento operativo che offre nuove opportunità di sviluppo per il territorio Il Parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri lagonogrese punta a potenziare il proprio modello di turismo ambientale aderendo alla Carta europea per il turismo sostenibile (Cets). Un’adesione finalizzata a delineare strategie e piani d’azione per i prossimi cinque anni affinchè sia individuabile una linea programmatica di sviluppo del territorio. Il mese di settembre sarà di preparazione per il rilancio turistico del Parco prevedendo in calendario una serie di forum pubblici nel corso dei quali saranno affrontati tutti i temi riguardanti l’elaborazione di interventi utili al decollo turistico dell’area. Agli incontri, che si terranno l’11, il 18 e il 25 settembre, sono invitati a partecipare tutti i soggetti istituzionali, sociali ed economici che operano quotidianamente sul territorio. La Carta è uno strumento operativo tra i più attraenti per la gestione del turismo nei Parchi, ideata ed attribuita da Europarc Panorama della Val’ d’Agri Federation, che riunisce 441 aree protette in tutta Europa, interessando 36 paesi, rappresentata in Italia da Federparchi. Tale strumento impegna i firmatari ad attuare una strategia locale per realizzare una “forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette”. L’adesione alla Carta permette ad un’area protetta e al suo territorio di distinguersi nel panorama europeo per il proprio impegno nello sviluppo sostenibile, aumentando la propria attività turistica, creando occasioni per lo sviluppo di progetti e di scambio di esperienze, accrescendo la qualità della vita della comunità locale. Obiettivo della Cets è di creare un confronto continuo e duraturo tra tutti Dai sindaci del Metapontino ok unanime al piano immigrazione i portatori d’interesse allo scopo di migliorare l’offerta turistica e sviluppare un modello di gestione del turismo che tenga conto delle necessità dell’ambiente, della comunità locale, delle attività imprenditoriali locali e dei visitatori. L’istituzione dei forum pubblici saranno utili per l’individuazione degli attori coinvolti, per il censimento delle risorse del territorio, per la connotazione del turista e del visitatore del Parco in base ai comportamenti, stili di vita e propensione alla spesa. Inoltre mira a verificare la coerenza dell’offerta turistica sul territorio del Parco in relazione ai principi della Carta e agli obiettivi individuati; a promuovere forme di progettazione condivisa e di partenariato tra i diversi attori socio-economici del territorio del Parco, in sintonia con i principi della Cets; a identificare la Strategia per lo sviluppo del turismo sostenibile nel Parco e il relativo Programma di Azioni; a indicare potenziali filoni di finanziamento a livello locale, regionale, nazionale e comunitario. Gli aggiornamenti sul percorso di adesione alla Carta europea saranno pubblicati al link internet http://www.parcoappenninolucano.it/pagina. php?id=167 e trasmessi via mail. (bm7) Trekking Il progetto è stato elaborato dall’ufficio socio-assistenziale del comune di Pisticci dove sono presenti 3.327 stranieri provenienti da Romania, Albania e Marocco Si è svolta nella sala consiliare di Marconia di Pisticci, la conferenza dei sindaci dell’Area programma Metapontino-Collina materana con un solo argomento all’ordine del giorno: la presentazione, discussione ed approvazione del Piano territoriale per l’immigrazione che potrà disporre per la sua attuazione di circa 99mila euro su una dotazione di circa 600mila euro che il dipartimento Salute, sicurezza e solidarietà sociale dovrà utilizzare sull’intera regione con interventi che si collocano su due livelli di azione: quello istituzionale regionale e quello locale. Il progetto per l’Area programma MetapontinoCollina materana della quale fanno parte 17 comuni è stato elaborato dall’ufficio socio- A spasso con gli asini nella murgia materana Nei 17 comuni dell’Area programma Metapontino-Collina materana cresce il numero di cittadini neocomunitari e indiani assistenziale (d.ssa Adele Esposito e d.ssa Carmen Centola) del comune di Pisticci. In quest’area sono presenti 3.327 immigrati provenienti da Romania, Albania e Marocco con un numero sempre più crescente di cittadini neocomunitari e di nazionalità indiana mentre i comuni di Policoro e Pisticci evidenziano la presenza, rispettivamente, di 171 e 113 minorenni, una fascia di età molto particolare. Il Piano illustrato dalla d.ssa Carmen Centola prevede azioni di informazione e sensibilizzazione, attività di sportello informativo e laboratori, utilizzo di un camper itinerante, attività di formazione di operatori socio-sanitari, attivazione di forze-lavoro, animazione itinerante, etc. Nel corso del dibattito sono intervenuti i sindaci Rocco Leone (Policoro) Giuseppe Santarcangelo (Nova Siri), Giuseppe Lacicerchia (Craco), Vito Di Trani (Pisticci), Giuseppe Labriola (Tursi), Francesco De Biase (San Mauro Forte) ed il Presidente dell’Area Programma e sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano. Il Piano è stato approvato all’unanimità. (Bm6) Immergersi nella natura silenziosa e godere dei paesaggi mozzafiato. Abbandonare per un attimo i ritmi frenetici imposti dalla quotidianità e imboccare i sentieri ad un incedere lento. E’ ciò che propone il Centro di Educazione ambientale “Mario Tommaselli” di Matera per originali escursioni nel parco della murgia materana accompagnati da un’insolita guida: una coppia di asini. Rocco e Piroetta, questi i nomi dei due animali, condurranno gli amanti del trekking in tranquille passeggiate per i luoghi della murgia Timone, ogni pomeriggio alle 18,00 fino alla fine del mese di agosto. I docili asinelli, oltre a far da apripista ai turisti, porteranno in groppa i bagagli degli escursionisti, il necessario per il pic-nic o, per brevi tragitti, anche i bambini. Al termine della passeggiata gli escursionisti, giunti al centro visite di Jazzo Gattini avranno la possibilità di concludere in bellezza la giornata partecipando ad un programma di degustazioni sotto le stelle. (bm7) 27.08.2012 N. 166 PAG. 4 Basilicata Mezzogiorno Aeroporto Pisticci, Viti scrive a Passera: non bloccate l’opera L’assessore spiega al ministro il ruolo del potenziamento della pista Mattei per la Valbasento da reindustrializzare e al servizio del turismo nel Metapontino La Pista Mattei, più volte indicata come il futuro “aeroporto della Basilicata”, rischia di restare a secco di fondi per il completamento dei lavori. Ed ecco perché l’assessore alla Formazione e lavoro Vincenzo Viti scrive al ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera. La richiesta è quella di non sottovalutare il ruolo e le prospettive della pista Mattei in Valbasento, dato anche il processo di reindustrializzazione dell’area. La missiva è stata inviata anche considerando le lunghe e cordiali relazioni intrattenute in passato con lo stesso Passera. L’assessore Viti ha invitato l’esponente del governo a intervenire affinchè venga riconsiderata la posizione della struttura aeroportuale di terzo livello situata in Basilicata a Pisticci Scalo (la cosiddetta pista Mattei, in prossimità degli ex stabilimenti chimici dell’Eni, oggi in disuso). La struttura, già in uso ma in sostanza per voli da diporto, una volta tra- sformata in vero scalo aeroportuale sarebbe al servizio di un’area - quella della Valbasento - che si appresta a una significativa opera di reindustrializzazione, ma anche del Metapontino, zona che ha da sempre spiccata vocazione agroalimentare e turistica e che dunque grande giovamento trarrebbe dalla pista. Spiega Viti: “Si tratta di una struttura che io stesso, da parlamentare, sostenni incentivando l’iniziativa del consorzio per l’area industriale di Matera che ha finanziato l’opera e l’ha praticamente completata. L’unico impedimento che tuttora si frapponeva all’esercizio dell’infrastruttura era il mancato avvio della bonifica cui avrebbe dovuto attendere l’Eni, con cui è in corso un contenzioso. Senonché il Cipe ha recentemente disposto per le risorse occorrenti a bonificare il sito”. “Sicchè - prosegue l’esponente della giunta regionale della Basilicata - la scomparsa dell’impianto tra quelli che il ministero ufficialmente propone di considerare, costituisce un grave pregiudizio per le prospettive di un’area che si sta aprendo a una nuova stagione di investimenti nell’agro-industria”. “La Regione - assicura Viti - è pronta a fornire immediatamente la documentazione occorrente a comprovare il fondamento delle ragioni esposte”, conclude l’assessore. La Regione, peraltro, punta molto sullo scalo di Pisticci. Ad esempio, il 14 maggio scorso un altro assessore regionale, Marcello Pittella, spiegò che per il rilancio del Consorzio industriale della provincia di Matera la Regione Basilicata punta su una terna: aeroporto, investimenti nelle aree industriali e fotovoltaico. E c’era stato un interessamento definibile come “prestigioso” per il progetto dell’aeroporto di Pisticci. Alla fine dell’anno scorso, dopo quello che era stato definito come “il matrimonio dell’anno” (le nozze della figlia del regista Francis Ford Coppola a Bernalda, paese d’origine del regista americano), la stessa superstar di Hollywood aveva espresso interesse per l’opera. Il commissario del Consorzio industriale di Matera, Gaetano Santarsia, aveva apprezzato pubblicamente le intenzioni di Coppola, che aveva dichiarato in un’intervista al quotidiano Il Sole 24Ore di voler creare un “flight base operator”, ossia una società che gestisca i servizi aeroportuali e faciliti i collegamenti soprattutto dall’America. L’idea è quella di portare a Pisticci voli charter turistici richiamando l’attenzione dei vettori low cost per rotte nazionali ma anche europee. (bm3) Importante non essere tagliati fuori dalle rotte aeree Il danno “Grave pregiudizio per l’area che si apre a una nuova stagione di investimenti” Di cosa si parla L’aviosuperfice di Basilicata Enrico Mattei (più nota come “pista Mattei”) venne costruita negli anni Sessanta, all’interno dello stabilimento Anic, quando la Valbasento era in piena industrializzazione. Non è una struttura aeroportuale completa, piuttosto una pista di atterraggio lunga 1.400 metri voluta dall’allora presidente dell’Eni in persona per avere maggiore personale rapidità di spostamento tra i siti della società. Nell’ottobre del 2007 venne consegnato alla Regione Basilicata il progetto da otto milioni di euro per realizzare un aeroporto civile regionale di terzo livello. (bm3) L’area della Valbasento Dal Consiglio Completamento aeroporto Pisticci/1 Braia (Pd) Il capogruppo del Pd annuncia il sostegno del gruppo all’iniziativa intrapresa dall’assessore Viti di interlocuzione con il ministro dello sviluppo Corrado Passera al fine di chiarire definitivamente il ruolo dell’aviosuperfice. “La scelta fatta in questi anni dalla Regione Basilicata di investire importanti finanze regionali per realizzare e ampliare la strategica infrastruttura logistica dell’aviosuperfice, voluta negli anni sessanta da Enrico Mattei, è tra le più lungimiranti e coerenti scelte fatte rispetto alle volontà dichiarate di voler puntare sull’ambiente e sullo sviluppo di settori strategici come turismo e agricoltura nei luoghi della Basilicata più ad esse vocati come l’intera area del Metapontino, al centro di grandi attenzioni da parte di investitori nazionali ed internazionali del settore”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Pd, Luca Braia, il quale ricorda che “il completamento dell’aeroporto a Pisticci e la sua entrata in funzione, tema del quale bisognerebbe intensificare la discussione circa la soluzione del delicato aspetto gestionale, sarebbe anche di grande aiuto rispetto ad un altro obiettivo dichiarato dal Governo regionale, che sarà, nelle prossime settimane, al centro del dibattito politico-economico della nostra regione, così come preannunciato dagli assessori Viti e Pittella, circa il rilancio produttivo della più importante area industriale della provincia di Matera. Come gruppo Pd, insieme al Presidente De Filippo ed ai nostri parlamentari sosterremo l’iniziativa intrapresa dall’assessore Vincenzo Viti di interlocuzione forte con il ministro dello sviluppo Corrado Passera al fine di chiarire definitivamente il ruolo e la funzione dell’aeroporto di Pisticci affinché lo stesso possa meritare il giusto spazio e l’adeguata considerazione anche in termini di investimenti, nell’ambito di una sempre troppo annunciata strategia di rilancio della Nazione che parta finalmente dal Mezzogiorno”. Completamento aeroporto Pisticci/2 Benedetto (Idv) “Il piano aeroporti del Ministro Passera mentre indica le nuove funzioni degli scali aeroportuali già in attività, in termini di collegamenti nazionali ed internazionali, trasporto merci, collegamenti turistici, per quelli non ancora in funzione, come è il caso della ‘pista Mattei’ di Pisticci, delega ogni scelta alle Regioni. L’assessore Viti e il presidente della Cciaa di Matera Tortorelli, dimostrando di non averlo capito, stanno facendo solo confusione ed allarmismo. Quanto all’operatività dell’aeroporto di Pisticci, che deve continuare ad essere di terzo livello senza perciò ipotizzare altre funzioni, si deve pensare ad accelerare i lavori di completamento infrastrutturale e adeguamento della pista secondo progetti già finanziati, quindi con risorse disponibili senza chiederne altre al Governo. Fa bene pertanto Viti a ricordare che con i fondi recentemente stanziati dal Cipe sarà possibile provvedere agli interventi di bonifica della Val Basento e a superare l’ultimo ostacolo che si oppone ai programmi di operatività dello scalo aeroportuale. A costo di essere l’unica voce fuori dal coro ‘a lupo a lupo’ contro il ‘cattivo’ Ministro Passera che non vuole l’aeroporto di Pisticci, devo rilevare che anche il sindaco di Pisticci Di Trani entra a far parte del coro e, come l’assessore Viti e il presidente della Cciaa di Matera Tortorelli, dimostra di non aver capito e forse nemmeno letto il piano aeroporti del Ministro, accodandosi alle dichiarazioni di confusione ed allarmismo. Troppo facile prendersela con una classe politica sorda alle istanze del territorio.” (Bm6) Estratto da: La Nuova del Sud - 27.08.2012 PAG. 5 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Lunedì 27 agosto 2012 7 BASILICATA, GOVERNO E PETROLIO Il blocco di ulteriori perforazioni del Consiglio regionale potrebbe non essere accettato a cuor leggero “Le compagnie ricorreranno al Tar” L’assessore regionale all’Ambiente, Mazzocco, non si fa illusioni: abbiamo toccato interessi mondiali di MIMMO PARRELLA SENISE- Due donne combattive e determinate. L’on. Grazia Francescato ha spronato i lucani a non essere arrendevoli e a non “fidarsi”. La difesa del territorio e la crescita economica vanno a braccetto e non possono esserci deroghe. L’assessore regionale all’Ambiente, dal canto suo, non è stata da meno nel difendere le ultime scelte della giunta e del Consiglio regionale contro ulteriori perforazioni sul suolo lucano. E’ una questione economica -di royalties e accise- ma anche ambientaliste per evitare lo scempio del territorio. Il presidente De Filippo ha proposto e il Consiglio ha varato all’unanimità una sorta di atto di guerra verso il governo e le potentissime multinazionali del petrolio. E l’assessore non si tira indietro: “Forse non è chiaro che in queste settimane abbiamo toccato interessi fortissimi -ha legittimo tecnicamente, de la scelta politica e non detto la Mazzocco dal pal- ma per la valenza politi- tecnica della Regione co della festa provincia- ca: il nostro no è legato Basilicata. Una decisiole Sel - delle aziende più non tanto alla compati- ne presa all’unanimità importanti al mondo co- bilità tecnica delle nuo- per evitare che l’intero me Eni, Shell e Total”. ve ricerche, quanto alla territorio fosse alla merAnche se non esclude volontà di evitare che si cè dei petroliere. E la Mazche le stesse, zocco, dopo gli ultimi A fronte dei circa 100 milioni di leader no alle richieste di ricerca royalties incamerati dalla nostra regione, anche delnel Potentino, alla Lombardia (sede di Eni e altre l’Api Collina Materana e Alto compagnie) ogni anno fino a sei miliardi di Rutelli, Bradano, possano fare ricorso al Tri- superi l’attuale 22% di non risparmia critiche bunale amministrativo. territorio lucano interes- anche al governo Mon“Le compagnie faranno sato dalle estrazioni”. Pa- ti: “Lo appoggio convinricorso al Tar -aggiunge- role determinate di un tamente, ma sulla scelma noi siamo convinti assessore che non è mai ta di accentrare ulteriorche la magistratura non stata “morbida” e che in mente le scelte in matepossa bocciare un atto il- questo momento difen- ria energetica e territo- del territorio senza chinare il capo ai diktat dei vertici nazionali di partiti o lobby. E l’art. 16 del decreto sviluppo è un passo avanti, ma non basta. Il memorandum è fermo da mesi e nessuno riesce a spiegarlo. Basterebbe semplicemente che le multinazionali (magari anche la Fiat, pur se in crisi) lasciassero parte dei loro versamenti fiscali per Irap, Imu e altro, in Basilicata per farci improvvisamente diventare la “Lombardia o Svizzera” ricatti paga dei ica polit “La è: cich segretario Mic del Sud. troppo morbidi. E il sotto istra rosin cent e estra Centrod Non servono maorre cambiare strategia novre o occ olio petr di zi poz i per oni mega inIn Val d’Agri Per ottenere le giuste compensazi una parte Le grandi aziende telligenenta pres si del Ministero paghino le tasse Melfi, stamane in Basilicata ze. L’asla giunta del sindaco Valvano sessore G Mazzocco, non si è limitato solo a questo: con determinazione -pur nel muIl prossimo passo gugno di alcuni preIn alto la festa provinciale della giunta senti- ha difeso la realizdella Sel e sotto l’ad zazione delle tre piccole regionale, e del dell’Eni, Paolo Scaroni centrali a biomasse che Consiglio, sarà saranno realizzate quello di sul territochiedere alle rio lucano. “Sono conmultinazionali di vinta che pagare le tasse l’utilizzo non alla Regione del cippato -ha agdove hanno giuntosede sociale possa giovare all’am(Lombardia e biente alLazio) ma in l’economia: tre centrali Basilicata dove per un totaestraggono le di 5 megawatt potrebbero riale è un passo indietro creare diche limita il potere delverse centile regioni”. Ma la “pronaia di povocazione” più dura arsti di lavoriva anche sulla richiesta presto formalizzata la Lombardia (sede del- ro. Mi auguro che i pro-magari con un atto le- l’Eni ed altre compa- getti vadano avanti”. Ci gislativo, come voluto gnie) restano annual- ha pensato il presidenanche dall’assessore Pe- mente fino a sei miliar- te del Consiglio comunasacane- di un provvedi- di. Come dire: qui inqui- le di Senise, Uccelli, tormento che costringa le nano e lasciano l’elemo- nare al petrolio e rinfomultinazionali a pagare sina, a “casa loro” por- colare le polemiche sulle tasse non alla regione tano il malloppo. E pro- l’utilizzo delle royalties: dove hanno la sede socia- prio su questo che ora la non capisco come possa le (Lombardia e Lazio), politica ha posto l’accen- il Comune di Viggiano ma in Basilicata dove to. Rialzata la testa, nes- avere tanti soldi in banestraggono. In sostanza, suno si accontenta più. ca senza riuscire a spena fronte di circa 100 mi- Ed era ora. Anche da derli, avendo ultimato lioni di royalties sul pe- queste colonne, più vol- per l’ennesima volta il ritrolio incamerate (dopo te abbiamo invocato “la facimento dei marciapiepolemiche e tanta fatica) lega lucana”, quello che di. E anche questo è un dalla nostra regione, al- difendesse gli interesse problema tutto lucano. Anno VI - N. 167 Potenza-Reg.Trib. di Pz N. 334 ta Avanti con la Lega Basilica In Basilicata in tandem con Il Mattino di FILIPPO MASSARO* * di CARMINE VACCARO A lla manifestazione nazio nale di Uil e Cisl a Roma, rappresentata dalla folta delegazione di dirigenti e lavoratori dei due sindacati, c’era un pezzo significativo della Basilicata he vuole determina- entile direttore, il Csail, senza il forse, è favorevole alla sua indicazione di costituire una sorta di “Lega lucana” che tuteli realmente gli interessi del “popolo del petrolio” e mentre a Pontida si chiede il trasferimen to di alcuni Ministei Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.08.2012 PAG. 6 Basilicata Mezzogiorno II I BASILICATA PRIMO PIANO Domenica 26 agosto 2012 LA QUINTA MAFIA INFORMAZIONI Sono tante le informazioni che gli investigatori hanno potuto raccogliere dalle lettere che si scambiavano tra loro i basilischi LETTERE DAL CARCERE Così comunicava il clan dei basilischi FABIO AMENDOLARA l C’è chi ha scelto un foglio con la figurina di San Michele Arcangelo, chi tra le righe cita il filosofo Platone, chi non ha carta e scrive su quella che passano in carcere, chi preferisce le cartoline con belle donne o paesaggi e chi, come l’ex boss ora pentito Gino Cosentino, usa una pagina incorniciata da simboli oscuri e magici. Sono le lettere che i basilischi - la «Quinta mafia», secondo gli investigatori - si sono scambiati durante i giorni di detenzione. Sono centinaia: tutte contenute in un corposo dossier finito negli archivi della Procura antimafia di Potenza. Sono saltate fuori, nel corso degli anni, durante le perquisizioni nelle celle dei detenuti. Le custodivano gelosamente. Scrivevano per mantenere stretti i rapporti nonostante lunghi periodi di detenzione. Oppure per informare i capibastone. Qualche volta sono i boss a scrivere, per dare coraggio a qualche picciotto giù di morale. All’apparenza non contengono messaggi cifrati. Non sono «pizzini». Si tratta di vere e proprie comunicazioni ufficiali nelle quali i basilischi si esprimono a vicenda «vicinanza», «stima» e si scambiano «i saluti». Oppure si confrontano sulle condizioni in carcere. «Caro Riccardo, non ho fatto i colloqui con mia moglie». Risposta, dopo qualche settimana: «Caro Franco, mi dispiace perché non hai visto tua moglie, ma solo Francolino in aula. Stai su col morale». E sulle evoluzioni dei processi: «A me e ai miei fratelli hanno confermato i sei anni». Ma anche su quelle amorose: «Caro, come vanno le cose con la tua donna? Sei riuscito a fare pace?». Il tema comune a quasi tutte le comunicazioni è invece la condizione delle carceri. «Salerno non ha la sezione con le persone con l’associazione (i detenuti accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, ndr) e devo chiedere il trasferimento o ad Avellino oppure a Benevento. Qui non si sta bene». Mimma dal carcere di Salerno si scusa con il boss: «Scusa per il ritardo, ma è un brutto periodo per i miei casini con le agenti». A Riccardo viene rinviata l’udienza. E lui comunica al boss: «Purtroppo la semilibertà non è stata discussa e poi manca ancora il parere del questore». Poi aggiunge: «Tonino e Saverio (probabilmente Antonio Cossidente, attualmente collaboratore di giustizia, e Saverio Riviezzi, ndr) mi hanno fatto un pensiero». Oppure: «Mi sono aspettato il peggio e il peggio mi hanno dato. Stai sicuro che non ce la faremo mai tutta questa galera». E cita il filosofo ateniese: «Platone diceva che è l’intelligenza che ordina e causa ogni cosa, per cui occorre far funzionare la testa, come in tutte le cose. Non ti preoccupare, anche questa volta usciremo da questo casino». C’è anche qualche «richiamo». Gino Cosentino scrive a Franco Pontiero (condannato all’ergastolo per l’omicidio del poliziotto Francesco Tammone): «Da tempo non ricevo tue notizie nonostante ti abbia scritto più volte». Franco da un po’ non rispondeva più. E gli investigatori hanno capito anche perché. In una lettera non firmata che aveva ricevuto qualche tempo prima un «amico» gli scriveva: «Ti spiego perché ti ho detto che le lettere agli amici non le devi scrivere. Io non ho ricevuto le lettere, appena sono uscito, da parte di G. e di R. e anche Tonino C. non ha ricevuto la lettera di un’amica. Abbiamo scoperto tramite un buon avvocato che in Questura ci sono delle lettere in stato di fermo. Sappiamo che sono state bloccate ma non sappiamo se sono nostre, però per ora è meglio evitare di scrivere. Anche se ci siamo scritti sempre cose lecite non vorrei che in Questura capissero una cosa per un’altra. Magari parliamo di amiche e lì pensano chissà che cosa. Comunque quando verrà a colloquio tua moglie ti spiegheraà meglio la cosa». Poi la notizia sull’allontanamento di Michele Danese, il cognato di Cosentino che si era rifiutato di sfregiare sua sorella, accusata di aver tradito il boss durante un periodo di detenzione: «Michele D. è stato indegno e continua a essere indegno. È stato distaccato completamente. Volevo metterti a conoscenza di questo fatto». Lì gli investigatori hanno trovato la prova che il mandante del tentato omicidio di Michele Danese era suo cognato: il boss dei basilischi. DOSSIER Un corposo dossier finito nel maxiprocesso ai basilischi, attualmente davanti ai giudici della Corte d’appello di Potenza, contiene le lettere sequestrate in carcere agli imputati [foto Tony Vece] . LA STORIA ASCESA E FINE DELLA COSCA CHE AVEVA RACCOLTO I CRIMINALI LUCANI SOTTO UN UNICO CARTELLO MESSAGGI ARCANGELO Per una delle lettere Gino Cosentino sceglie San Michele Arcangelo. Un santino di San Michele viene usato nel corso del rito di affiliazione della ’ndrangheta. Non è un caso che Cosentino scelga proprio l’immagine di San Michele quando scrive ai suoi affiliati . CARTOLINA Per le comunicazioni sullo stato di salute e di detenzione i basilischi preferivano le cartoline. Sono tante le cartoline raccolte dagli investigatori. Quasi tutte ritraggono la città in cui è detenuto l’imputato: Palmi, Avellino, Campobasso, Roma . Le prime lettere sono del 1997 Dopo due anni i primi arresti Due ondate di pentiti hanno messo in ginocchio il clan l Le lettere più vecchie sono del 1997. E infatti è dal 1997 che negli atti della Procura antimafia si comincia a leggere il nome del cartello lucano di stampo mafioso denominato «Famiglia dei basilischi». La grande inchiesta che porta all’arresto - il 22 aprile del 1999 di 84 persone viene condotta da pm antimafia Felicia Genovese e nell’ultima fase dal pm Vincenzo Montemurro che poi curerà la fase del processo. Il primo grado comincia nel 2000 e si chiude nel 2007. La sentenza che riconosce l’esistenza della «Quinta mafia», una mafia tutta lucana, viene emessa dopo 35 giorni di camera di consiglio. Molti delgi 83 imputati vennero condannati. Alcuni di loro vengono condannati per l’accusa di «associazione a delinquere di stampo mafioso». La famiglia dei basilischi nasce da un’idea di Gino Cosentino (nella foto qui a fianco), meglio noto come «Faccia d’angelo». È stato lui a coltivare il sogno di una cosca tutta lucana. Ma gli equilibri all’interno del clan si incrinarono presto. E l’organizzazione, nata ufficialmente nel 1994, venne sgominata tra il 1998 e il 1999. Il vertice del clan, composto da Gino Cosentino, il quale avrebbe gestito gran parte delle attività dal carcere, Antonio Cossidente e Saverio Riviezzi, finì in manette e con loro anche gran parte degli affiliati. La cerimonia di affiliazione avveniva alla fonte del fiume Sinni. L’aspirante mafioso incontrava il boss che aveva in mano un bastone d’argento. I due si abbracciavano. Lui faceva un giuramento di fratellanza, riconoscendo il capo come suo fratello. Diceva di essere «pronto» a servirlo «e a essere servito con stima, umiltà e fedeltà». E si diceva felice «di abbracciare un altro fratello» che sapeva di avere, ma non conosceva. Con questa formula di affiliazione, mutuata dalla ’ndrangheta, un nuovo adepto entrava a far parte dei basilischi. La famiglia di Cosentino aveva raccolto gran parte degli affiliati degli altri gruppi criminali lucani i cui capi erano finiti in carcere. Rapine, estorsioni e diversi omicidi avevano reso i basilischi temibili e rispettati dalle mafie tradizionali. Poi è cominciata la prima stagione dei pentiti e il maxiprocesso si è messo male. Cosentino, per la sua vita disinvolta con le donne e soprat- tutto perché era un assuntore di cocaina, ha perso autorevolezza. E gli sono subentrati sei nuovi capi (erano i suoi colonnelli). La ’ndrangheta ha diviso la Basilicata in sei famiglie, mantenendo questa volta il controllo diretto delle attività. Cosentino si sente in pericolo di vita e decide di collaborare con la giustizia. Con la sua testimonianza comincia la seconda stagione dei pentiti. Di lì a poco anche Cossidente (che aveva già un passato da «confidente» del Sisde, il vecchio servizio segreto civile) deciderà di fare la stessa scelta. E anche i nuovi basilischi finiranno per essere decapitati. [fab. ame.] Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.08.2012 PAG. 7 Basilicata Mezzogiorno BASILICATA PRIMO PIANO I III Domenica 26 agosto 2012 GLI «AMICI VICINI» L’ex capobastone della famiglia dei basilischi informa un affiliato sullo stato di detenzione degli «amici vicini» I SALUTI DEL «FRATELLO» Tra le righe c’è il «saluto del fratello» A chi faceva riferimento Cosentino? Lettere all’esame della Corte d’appello Anche simboli magici nella lettera del boss Il teschio e le rune prima della firma di «Gino Cosentino» l Fondo nero, un teschio che stringe tra i denti una rosa. Due putti sorreggono un nastro su cui sono impressi strani simboli che ricordano le rune. Sulla cima di due colonne siedono dei «gargoyle». E al centro c’è il testo, ordinato, della lettera che Gino Cosentino, all’epoca mammasantissima dei basilischi, ora collaboratore di giustizia, inviò a un certo Franco (molto probabilmente Francesco Pontiero, condannato all’ergastolo per l’omicidio del poliziotto Francesco Tammone). Cosentino scrive dal carcere di Campobasso, in cui era detenuto con l’accusa di traffico di droga e armi (l’ex capobastone ha una lunga carriera criminale, cominciata in tenera età. La sua fedina penale è piena di condanne definitive, che ha scontato passando gran parte della sua vita tra un carcere e l’altro) «Caro Franco, sono contento di saperti bene, come pure ti assicuro di me e degli amici vicini. Ti informo che il 16 sarò a Potenza in tribunale per il “continuato” e mi portano andata e ritorno. Ti farò sapere l’esito. fammi sapere se hai ricevuto il pensiero da Potenza e anche quando parti per Potenza. Ti informo che Peppe mi ha dato i tuoi saluti e quelli del fratello a cui ti prego di ricambiare. Ricevi i saluti di Eugenio e amici vicini. Adesso non ti dico altro e «AMICI VICINI» La lettera scritta con cui il boss Cosentino invia i saluti degli «amici vicini» in attesa di tue notizie ti saluto caramente con la stima e l’affetto di sempre, ricordandoti che ti porto sempre nel mio cuore. Fammi sapere se Francolino ti sta scrivendo. A presto. Gino». Gli «amici vicini», il «pensiero da Potenza», i «saluti del fratello». Sono elementi che ora i giudici della Corte d’appello - dove è in corso il maxiprocesso ai basilischi - stanno valutando. Quando Cosentino faceva riferimento agli «amici vicini» indicava i colonnelli dei basilischi? Il «pensiero da Potenza» era il sussidio che il tesoriere del clan inviava mensilmente ai detenuti? E «i saluti del fratello?». È finito tutto nel fascicolo che i giudici della Corte d’appello dovranno esaminare prima di chiudersi in camera di consiglio per la sentenza di secondo grado sulla «Quinta mafia», attesa per [fab. ame.] questo autunno. Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 27.08.2012 PAG. 8 Basilicata Mezzogiorno Potenza Lunedì 27 agosto 2012 13 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309 La testimonianza del potentino Donatello Vertone che si trovava vicino all’Empire State Building Vi racconto la sparatoria a N.Y. In viaggio di nozze con la moglie. «Tanta paura ma per loro è normale» DOVEVA essere il viaggio perfetto, quello di Donatello Vertone e sua moglie, neo sposi di Potenza, negli States per il viaggio di nozze dopo il matrimonio che si è tenuto solo qualche giorno fa. E, invece, per un attimo la vacanza si è trasformato in un inferno, a due passi dall’incredibile sparatoria che venerdì scorso ha sconvolto l’Empire State Building, il grattacielo più alto di New York. Colpi d’arma da fuoco, sangue, due morti e nove feriti. La giovane coppia di Potenza - ora in Messico dove la redazione del Quotidiano li ha raggiunti a qualche giorno dall’accaduto raccontano quegli istanti di paura, quando, venerdì mattina, mentre si stavano recando in un bar di New York sulla quinta strada per la prima colazione alle 8 e 45, a circa 200 metri dell’Empire State Building, hanno sentito in lontananza alcuni rumori sordi provenienti dal fondo. «Solo in seguito - racconta Donatello - abbiamo identificato quei rumori come esplosioni d'armi da fuoco». In un primo momento i due ragazzi non hanno dato peso a quello che stava succedeva. Ma poco dopo dall'interno del bar hanno potuto scorgere le auto della polizia e le ambulanze, e hanno sentito sentito il rumore degli elicotteri che erano fermi in aria di fianco all'Empire all'altezza del luogo della sparatoria. All’improvviso hanno capito che qualcosa di molto grave era accaduto. A piedi hanno cercato di raggiungere il luogo della sparatoria tra i mezzi di soccorso e le auto della polizia che accorrevano numerosi arrivavano numerosi. Quando sono arrivati sul posto hanno potuto vedere quanto di terribile fosse accaduto: feriti e un morto stesi a terra, coperto da un lenzuolo bianco. Uno spettacolo orribile a cui mai avrebbero creduto di assistere. Dopo poco in lontananza hanno ascoltato la confe- Donatello Vertone con la moglie appena sposati, la zona della sporatoria subito dopo l’accaduto renza stampa del sindaco di New York e del capo della polizia. «La cosa che più mi ha colpito se posso dirlo - racconta Donatello - e' l'assue- fazione della gente questo tipo di incidenti. Tanto che una ragazzo passando dopo aver chiesto ad un signore cosa fosse successo ha esclamato con iro- nia “a normal incident in a normal city”. E pensare che solo la sera prima la giovane coppia in visita alla zona aveva postato una foto su Facebook dell’Empire illuminato a giorno dalle tantissime luci della Grande Mela. Per fortuna per Donatello e sua moglie solo tanta paura. La coppia ha potuto successivamente riprendere il suo tour. Ma certo un’esperienza così non la dimenticheranno mai nella loro vita. VERTENZA DON UVA Crisi e stipendi a rischio, Fials sollecita le istituzioni «Serve un’amministrazione straordinaria» SULLA vertenza Don Uva a chiedere un coinvolgimento più incisivo da parte delle istituzioni lucane, è il sindacato Fials di Basilicata. «Urge che le istituzioni lucane diano una chiara svolta alla alla spinosa questione» che si trascina da troppo tempo e mette a rischio, oltre che la struttura sanitaria, il posto di lavoro di centinaia di perorsone. «Basta con le promesse - scrive il sindacato in una nota - Anche le istituzioni si facciano carico della questione ormai non più rinviabile». L'intera struttura aziendale, punto di eccellenza per l'intera Basilicata, con le sue risorse umane e i suoi pazienti ha necessità di un nuovo slancio per porre freno ad una situazione insostenibile. «E' giunta l'ora - si legge ancora nella nota del sindacato - di un'assunzione di responsabilità delle istituzioni lucane a tutti i livelli per tutelare e salvaguardare gli oltre 400 posti di lavori». IL sindacato ha rinnovato anche l'appello alla dirigenza della Casa Divina Provvidenza affinché l'affiancamento istituzionale sia ben presto accettato. «E' questa una delle strade percorribili in tempi celeri che potrebbe di certo dare una boccata di ossigeno alla si- La mobilitazione dei lavoratori del Don Uva curezza economica e sociale di molte famiglie». «La crisi finanziaria che ha colpito la Casa Divina Provvidenza –continua la Fials - non ha tregua. Sembrerebbe che dal 28 agosto il salario da corrispondere a ciascun dipendente sia di 700 euro. C'è nell'aria una probabile mobilità del personale, cioè di un eventuale pre-pensio- namento. Questa situazione inciderà non poco sui livelli assistenziali poiché verrà meno il personale nei reparti». Nell'ultima assemblea, tenutosi a Bisceglie lo scorso 8 agosto, dove erano presenti tutte le organizzazioni sindacali e le istituzioni è stata fortemente accorata la necessità di affidare l'ente ad un’amministra- zione straordinaria. «Solo in questo modo si può dar vita a un vero e proprio Piano Aziendale che rilanci la struttura». La Fials, invita le Istituzioni Lucane, a non sottovalutare il disagio e la tensione creatasi tra i lavoratori della casa di riposo che come sempre lavorano con dedizione, professionalità ed umanità. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 25.08.2012 PAG. 9 Basilicata Mezzogiorno IV I POTENZA CITTÀ Sabato 25 agosto 2012 IL PERSONAGGIO L’ERASMUS «GALEOTTO» Kelly ha incontrato la sua futura moglie in entrambi universitari, avevano UN AMERICANO «SELF MADE MAN» Inghilterra: partecipato a un progetto Erasmus VOLTO NOTO IN CITTÀ In poco tempo è diventato un volto conosciuto in città. Insegna hip-hop e Zumba fitness in diverse palestre Da Miami a Potenza a ritmo hip-hop La storia di Kelly Roberts, emigrato in Basilicata per amore di sua moglie Concetta MASSIMO BRANCATI l Lascia Miami per trasferirsi a Potenza. Si dirà: che pazzo! Sì, ma crazy (pazzo) d’amore per sua moglie Concetta, al punto da assecondarne l’«italico» attaccamento alla famiglia d’origine e decidere di abbandonare sole, spiaggia e, soprattutto, opportunità professionali per seguirla nella culla dei suoi affetti. In una piccola città del Sud Italia dove tanti suoi coetanei sognano di fare il percorso inverso. Lui è Kelly Roberts, atletico ragazzo di colore, diventato nel giro di pochi mesi un volto noto a Potenza: insegna hip-hop ed è il «guru» dello Zumba che spopola nelle palestre di tutto il mondo. È l’unione tra fitness e una danza giocata sui ritmi e i movimenti di ben 13 balli diversi, tra salsa, merengue, flamenco, mambo, samba ed anche danza del ventre, chachacha, reggaetone. Tanto sudore, ma anche tanto divertimento, sperando di buttare giù qualche chilo. Kelly porta in giro lo Zumba tra le palestre potentine riscuotendo ovunque un grande successo. Ha creato dal nulla un lavoro, in un Paese non suo, lontano migliaia di chilometri dal suo mondo, dimostrando quello spirito d’iniziativa che forse difetta a tanti giovani del posto. Un americano che sposa una potentina. Come vi siete incontrati? «Entrambi studenti all’università, abbiamo partecipato al progetto Erasmus in Inghilterra. E lì ci siamo innamorati». Colpo di fulmine sfociato in matrimonio «lampo». Avete deciso subito di trasferirvi a Potenza? «No. Per tre anni abbiamo abitato a Miami, ma mia moglie, pur apprezzando la città in cui viveva, sentiva forte la nostalgia per la sua famiglia. Di qui la decisione di trasferirci a Potenza». Ma ora le parti si sono invertite. È lei che ha lasciato la sua famiglia d’origine... SIMPATIA A sinistra Kelly con allieve de «Il Cigno». In alto con «La Ricotta». Nel riquadro a destra con la moglie Concetta . «Anch’io, inutile negarlo, ho nostalgia per i miei cari, ma in America e diverso da ciò che accade in Italia. Ad una certa età bisogna costruirsi una vita autonoma, staccarsi dai familiari. Per gli italiani è un discorso più difficile da accettare». Aveva pensato a cosa fare per vivere una volta raggiunta Potenza? «Ho creduto di poter sfruttare la mia conoscenza dell’inglese e di insegnarlo. Sono arrivato qui a maggio del 2009 e dopo qualche giorno avevo già il mio primo studente. Prima di partire ho creato contatti con quanti più potentini possibile attraverso Facebook, spiegando che sarei arrivato in città nel giro di qualche giorno e che avrei potuto insegnare l’inglese». Da essere prof di «what is this?», «where is the pen?», «what’s your name?» a insegnante di ballo. Due mondi lontani... «Ho semplicemente messo a frutto una mia passione. Quando studiavo all’università, negli States, insegnavo hip-hop. Ho deciso di provarci anche qui e grazie alla scuola di danza «Il Cigno» questa attività mi sta dando molte soddisfazioni». Poi è arrivato lo Zumba... «Sono molto curioso e attraverso Youtube ho scoperto questa disciplina. Mi sono documentato e ho seguito un corso di specializzazione a Castrovillari. Sto registrando un grande interesse da parte dei potentini e ormai giro più palestre della città». Potenza le piace? «Ci vivo bene e ho conosciuto tanta gente simpatica e dolce». E Miami? «Ci tornerò proprio in questi giorni. Ho voglia di riabbracciare i miei cari». Ma non aveva detto che gli americani sono «tosti», capaci di staccarsi dalla famiglia d’origine senza troppi problemi? «Vero, ma gli affetti sono affetti anche per i bad americans». LE PROIEZIONI DI UNIONCAMERE ELABORATE SU SCALA REGIONALE DAL CENTRO STUDI THALIA. PREVISTE 1.430 ASSUNZIONI NEL SETTORE DEI SERVIZI Il turismo offre nuovi posti di lavoro ma mancano scenografi e figure creative l In quella che si preannuncia in Basilicata come la «stagione turistica d’oro» per eventi e manifestazioni culturali, dalle rievocazioni storiche che si sono moltiplicate, ai grandi attrattori che sono aumentati, ai cartelloni di festival a tema e di cinema, cresciuti di qualità e pertanto di rinnovato richiamo turistico, sono incoraggianti i dati diffusi da Unioncamere sulle 32.250 assunzioni previste quest’anno nel Paese dalle imprese che competono grazie alla qualità e alla cultura (di cui 22.880 non stagionali e 9.370 stagionali), pari al 5,6% del totale delle assunzioni che verranno realizzate dalle imprese di industria e servizi. Nonostante la crisi, le imprese legate alla cultura dimostrano una particolare tenuta occupazionale, visto che il numero di occupati del settore, dal 2007 al 2011, è cresciuto a un ritmo medio annuo dello 0,8% (complessivamente circa 55mila posti di lavoro in più), a fronte di una flessione media dello 0,4% all’anno riscontrata per l’intera economia nazionale nello stesso periodo. Sono dati che – secondo la rielaborazione fatta dal Centro Studi Turistici Thalia in chiave regionale attraverso il canale Excelsior-Unioncamere – rispecchiano la tendenza del mercato del lavoro in Basilicata dove entro il 30 settembre prossimo il 56% delle 1.430 assunzioni previste riguarderà il settore servizi. Anche se le assunzioni previste nel settore servizi saranno assor- bite per un buon 70% dal ricettivo-alberghiero-ristorazione, il comparto più specificatamente culturale è in grado di dare buoni risultati sia pure legati ancora alla stagionalità. «Le parole del Presidente nazionale di Unioncamere Dardanello sulla mancata consapevolezza rispetto al potenziale produttivo del settore culturale, da noi – commenta il direttore del Centro Studi Turistici Thalia Piero Scutari – hanno un peso maggiore perché ci si ferma al valore storico-culturale e di appartenenza di comunità locali che lavorano, in molti casi, anche un anno intero per preparare un evento storico-culturale estivo, senza invece guardare a tutti gli aspetti favorevoli per l’economia locale e l’occupazione». Intanto, secondo l’indagine, la domanda di lavoro delle imprese che ruotano intorno alla cultura si dimostra molto orientata verso figure di alto profilo, considerando che quasi la metà delle assunzioni non stagionali programmate per quest’anno riguarderanno professioni high-skill (ben 7 su 10 nel caso delle cosiddette «professioni culturali» - definite in base a 127 profili professionali espressivi del core delle attività delle imprese che le impiegano), quando nel caso delle altre imprese dell’industria e dei servizi non si va oltre un quinto del totale. Dietro a questo generale innalzamento qualitativo professionale del fabbisogno occupazionale delle industrie culturali ri- siede un’elevata attenzione nei confronti del titolo di studio, che si tramuta in un’ampia richiesta di laureati, pari a quasi 30 assunzioni non stagionali su 100 previste nel 2012 (più del doppio rispetto alle altre imprese, dove questa quota supera di poco il 14%). «È qui la nota dolente. Ci sono – commenta ancora Scutari – figure professionali cosiddette creative ed artistiche per gli eventi che non si riescono a trovare quali direttori artistici, scenografi, registi, tecnici del marketing, specialisti nel rapporto con il mercato, oltre ai cosiddetti figuranti che devono per forza venire da fuori regione. Di qui l’idea di definire percorsi e attività di formazione professionale adeguati». Anche nelle attività più specificatamente di servizi al turista, dalle guide, al personale di informazione, prenotazione di posti letto, soggiorni, ristoranti, personale di agenzie di viaggi, ecc. si aprono buone prospettive di lavoro. E tra i tour operator che hanno accettato la «scommessa», la Camartour con base a Napoli e di recente Ufficio-Agenzia viaggi a Potenza, continua a credere in queste possibilità con ricadute significative sull’economia di piccoli comuni. «Per me – dice Giuliano Scavetta, titolare – ci sono tutte le condizioni per far diventare questo un prodotto da catalogo e da pacchetti di soggiorni che vadano oltre il week end. Lo sforzo che ci attende - aggiunge – è di conferire una specifica identità a ALBERGHI Turismo in controtendenza: richiesto personale «Montagne d’Emozioni», come ad un unico cartellone di eventi che purtroppo manca ancora lasciando spazio all’improvvisazione nella fase di promo-pubblicizzazione, costruire intorno una gamma completa di possibilità ed organizzare una specifica rete di vendita che continua a rappresentare il punto debole della commercializzazione. Il nostro lavoro – conclude – è di stretta collaborazione oltre che con gli operatori di settore con il pubblico; siamo perciò disponibili a favorire la formazione di giovani diplomati e laureati che come noi hanno deciso di mettersi in gioco e credere in queste innovative offerte di turismo all’insegna delle emozioni con la consapevolezza, almeno per noi, che possano diventare opportunità di lavoro non solo stagionale». Estratto da: La Nuova del Sud - 25.08.2012 PAG. 10 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Sabato 25 agosto 2012 7 AUTO, TRENI E CARBURANTI Il guasto, probabilmente surriscaldati e divaricati, all’altezza di Forenza Problemi ai binari, stop ai treni Da ieri interrotta la circolazione sulla tratta Potenza-Melfi FORENZA - Il caldo crea problemi anche alle ferrovie. A causa di problemi tecnici che hanno riguardato i binari - provocati dall’elevata temperatura - il transito dei treni sulla linea PotenzaFoggia delle Ferrovie dello Stato e’ stato sospeso nel pomeriggio di ieri all’altezza di Forenza. I binari si sarebbero “surriscaldati” e “divaricati” tanto da rendere pericoloso il passaggio dei convogli. Immediato l’allarme e l’arrivo dei tecnici delle Ferrovie che hanno lavorato per tutta la note per ripristinare l’agibilità delle rotaie. La situazione -fanno sapere da Nel solo pomeriggio di ieri una decina di treni saltati e sostituiti dai pullman I binari della tratta PotenzaFoggia e un convoglio delle Ferrovie dello Stato Trenitalia- dovrebbe essere risolta durante le ore notturne e rendere possibile la ripartenze dei convogli giù dalla mattinata di oggi. Una decina i treni che dal pomeriggio alla tarda serata di ieri sono stati sostituiti con pullman messi a disposizione dalle Fs. Pochi i disagi -assicurano dall’azienda- per i tanti passeggeri che anche in questo periodo usufriuscono della tratta lucana che dal capoluogo regionale, attraverso il Vulture-Melfese arriva fino a Foggia per proseguire verso le direttrici nazionali. Solo nei giorni scorsi il governo ha firmato con i governatori delle re- Dalle Ferrovie dello Stato si rassicura: la situazione dovrebbe essere risolta nelle prossime ore. Tutto regolare già da questa mattina gioni meridionali un accordo che stanzia i fondi necessari per l’alta velocità tra Bari e Napoli così come il riammodernamento della tratta Potenza-Foggia. Disponibili circa duecento milioni di euro da investire nei prossimi dieci anni. Un risultato che, si spera, possa evitare i disguidi di ieri dovuti alle alte temperature. Per le ferrovie non c’è pace. Ovviamente neanche per gli utenti. Preoccupata la Uil: prepariamoci ad un difficile autunno, non escludiamo il “fitto” dello stabilimento ad altre marche La nuova Punto solo nel 2015 Marchionne starebbe pensando di rinviare il lancio del modello che dovrebbe rilanciare la Sata di Melfi MELFI – Le ferie estive sono finite, ma alla Fiat auto Melfi non si è tornati al lavoro. E’ in atto l’ennesimo, pesante periodo di cassa integrazione guadagni ordinaria. Non si contano ormai più i giorni di Cig, soprattutto negli ultimi 15 o 16 mesi. E cresce la preoccupazione tra lavoratori e sindacati. La situazione è complicata, ma fa clamore soprattutto il fatto che non ci siano al momento minimi segnali di ripresa. Gli operai vanno avanti con pochi soldi al mese, visto che la Cigo si e no è poco più della metà degli stipendi abituali, già di per se stessi non da grosse cifre. Sul “caso Fiat auto” a Melfi è intervenuta nelle ultime ore la Uilm di Basilicata con toni davvero allarmati. ’’Le notizie secondo cui il Lingotto starebbe prendendo in considerazione l’idea di rinviare il lancio della nuova Fiat Punto al 2015 dovrebbero far tremare i polsi a chiunque e non solo a noi che abbiamo direttamente a cuore il futuro dello stabilimento di San Nicola di Melfi’’. E’ quanto dicono all’unisono i segretari regionali della Uil Basilicata, Carmine Vaccaro, e della Uilm lucana, Vincenzo Tortorelli. ’’E’ La Grande Punto davanti la Sata di Melfi e i vertici di Uil e Uilm I risultati del prossimo trimestre scuoteranno i vertici della casa automobilistica? E a ottobre l’annuncio della chiusura di uno stabilmento indispensabile correre ai ripari nonostante il fermo no comment del gruppo automobilistico torinese che intende rinviare qualsiasi decisione sul lancio della nuova Punto contestualmente alla presentazione dei risultati del prossimo trimestre in agenda per la fine di ottobre”, aggiungono i due esponenti sindacali, soprattutto nel momento in cui ricordano che “sarebbe in pratica il secondo rinvio dell’atteso nuovo modello auto Fiat, quello a ragione fondamentale per garantire l’attività produt- tiva della Sata dopo il 2013”. Ed invece? “Si prospettano – sostengono Vaccaro e Tortorelli - solo ricorsi su ricorsi alla Cigo e di conseguenza a nuove prolungaste interruzioni del ciclo produttivo. Un’autentica disgrazia per i lavoratori di Fiat auto Melfi e delle loro famiglie”. ”Non siamo disposti ad attendere a braccia conserte annunci da Marchionne – aggiungono -. Pensiamo che bisogna prepararsi per tempo ad affrontare la situazione già con la ripresa autunnale. Questo per noi significa che, se non vogliamo cancellare la presenza dell’industria automobilistica in Basilicata, ogni ipotesi va perseguita fino in fondo, per assemblare modelli Fiat in produzione, compresa l’ipotesi del «fitto» dello stabilimento di Melfi con possibili «joint venture» tra case automobilistiche, per assembla- re altri marchi e modelli”. Ed ancora, Vaccaro e Tortorelli ”non si accontentano” di certo dell’annuncio del ministro Foriero secondo la quale ”finalmente si é convinta ad incontrare Marchionne sul futuro dei siti produttivi italiani della Fiat”. ”Non ci possono essere né sciamani né titolari di verità assolute ma più semplicemente sostenitori convinti della propensione di andare ai confronti con la Fiat ben attrezzati con idee, progetti e iniziative. Una battaglia decisiva dalla quale nessuno può tirarsi indietro”, concludono.i vertici sindacali della Uilm di Basilicata. (c.c.) Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 25.08.2012 PAG. 11 Basilicata Mezzogiorno Sabato 25 agosto 2012 30 Pisticci Viti si rivolgerà al ministro Passera, il sindaco Di Trani: «Ennesimo scippo» E’ allarme per il futuro della Pista Mattei PISTICCI - Profittando di antiche e cordiali relazioni intrattenute in passato con il Ministro Passera, l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Viti, lo ha invitato ad intervenireaffinchè vengariconsideratala posizione della struttura aeroportuale di terzo livello situata in Basilicata a Pisticci Scalo (la cosiddetta pista Mattei, in prossimità degli ex stabilimenti chimici dell’Eni, oggi indisuso) aservizio diun’area chesi appresta ad una consistente reindustrializzazione e di un’altra, con spiccata vocazione agroalimentare e turistica qual è il Metapontino. «Si tratta -aggiunge Viti- di una struttura che io stesso, da parlamentare, sostenni incentivando l’iniziativa del consorzio per l’area industriale di Matera che ha finanziato l’opera e l’ha praticamente completata. L’unico impedimento che tuttora si frapponeva all’esercizio dell’infrastruttura era il mancato avvio della bonifica cui avrebbe dovuto attendere l’Eni, con cui è in corso un contenzioso. Se non che il Cipe ha recentemente disposto per le risorse occorrenti a bonificare il sito. Sicchè, la scomparsa dell’impianto tra quelli che il Ministero ufficialmente propone di considerare, costituisce un grave pregiudizio per le prospettive di un’area che si sta aprendo ad una nuova stagione di investimenti nell’agro-industria. La Regione è pronta a fornire immediatamente la documentazione occorrente a comprovare il fondamento delle ragioni esposte». Nota polemica, invece, del sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, secondo il quale «prosegue l’opera di “risanamento” del Governo. -esordisce iro- nico- È la volta adesso degli aeroporti, dopo scuole, ospedali, tribunali, dopo lo smantellamento dello stato sociale. Oramai occorre fare gli scongiuri perché ad ogni provvedimento annunciatocorrisponde l’abbattimento, assieme ai presidi istituzionali, di ogni aspirazione di intere zone del Paese e di larghe fasce di popolazione. La logica è la stessa su cui poggia l’intera azione del Governo centrale: tagli indiscriminati di tutti quei presidi istituzionali che non rispondono a criteri meramente numerici nel tentativo di contenere la spesa pubblica. È evidente che tale illuminata scelta strategica, da sola, porta inevitabilmente alla desertificazione di un territorio come la nostra regione in quanto dal punto di vista numerico è soccombente ma, non per questo, ai suoi abitanti, devono essere indirizzate vessazio- La pista Mattei di Pisticci, a rischio soppressione ni e discriminazioni di ogni genere. D’altra parte, non riusciamo ad intravedere, una proposta sulla quale poggiare una ripartenza dell’economia, un motivo che provi a spiegare cosa può controbilanciare tale accanimento. Noi siamo portati a crede- re che si procede per tentativi e senza una visione d’insieme. Con il Piano aeroporti si chiude, quindi, miseramente un’altra pagina della storia della Valbasento per la quale si prospetta un futuro di parco delle aspirazioni mortificate». Nino Materi, originario di Grassano, ironizza sulla scelta di ripescare una norma dalla dubbia ratio Tutti sanno dei chiacchieroni Il caso dei ragazzi multati in via Meridionale alla ribalta nazionale su Il Giornale di ANTONIO CORRADO GRASSANO - «Carlo Levi si rivolterà nella tomba». Non usa mezzi termini il collega Nino Materi, originario di Grassano, come testimonia il suo nobile cognome, che ieri sulle colonne de “Il Giornale”di Sallusti ha portato alla ribalta nazionale il caso dell’estate: trenta giovani multati in un sol colpo dai carabinieri, perché “rei” di dialogare in “luoghi e orari non idonei”. «Una contravvenzione di gruppo per “eccesso di conversazione” -scrive ironico Materi- proprio nella sua amata Grassano (il riferimento è idealmente a Carlo Levi ndr), che durante il fascismo fu terra di confino per chi -proprio come Levi- era considerato “colpevole” di avere nella parola l'arma più temuta dal regime. Ora la stessa Grassano che il medico, pittore e scrittore torinese ha immortalato nei suoi quadri e nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, finisce in prima pagina per una vicenda dai contorni tragicomici. A darne notizia è Il Quotidiano della Basilicata». Particolare importante sottolineato da Materi è che «nel giorno dello “scandalo” i giovani in questione non risulta fossero impegnati in nessuna performance particolarmente rumorosa, ma stavano solo chiacchierando. Insomma, nessun disturbo alla quiete pubblica. Anche se, va detto, che la mezzanotte era passata da un pezzo e che -causa caldole finestre delle case attorno erano tutte aperte. Può darsi quindi che il bla-bla dei giovani in strada interferisse con il sonno dei grassanesi a letto. Di qui la richiesta dell'intervento dei carabinieri che -inflessibili e con la bocca cucitahanno multato i ragazzi dalla bocca scucita: comitiva, comunque, sicuramente meno molesta dei tanti rissosi opinionisti che ogni giorno ci aggrediscono in tv. Ma se in quest'ultimo caso a liberarci dell'imbarazzo basta un colpo di telecomando, per i chiacchieroni di Grassano si è dovuto applicare il regolamento urbano numero 88 del 3 aprile 1984, che (art. 46) disciplina gli “Atti contrari alla nettezza LA REAZIONE POLITICA Linsalata e Stola sul vuoto informativo Ordinanza sconosciuta a quasi tutti i cittadini Ora Carlo Levi si rivolterà nella tomba Si temono anche i pacifici parlatori del pubblico suolo e al decoro alla moralità”». Da qui l’ironia di Materi si fa più pungente: «Se vi doveste trovare a Grassano, tenete a mente quanto segue: “È vietato sedersi o sdraiarsi sulla carreggiata stradale o delle piazze,sotto iportici, sullesoglie di edifici pubblici, delle chiese e delle abitazioni private. È del pari vietato, in qualsiasi circostanza salire o arrampicarsi sulle inferriate delle finestre, sui monumenti, sulle fontane, sulle colonne,suipali dellapubblicailluminazione, sulle cancellate, sui muri di cinta e simili, camminare sulle spallette dei corsi d'acqua e dei ponti. È vietato introdursi e fermarsi sotto i portici, i loggioni, gli androni e le scale degli edifici pubblici aperti al pubblico per ivi mangiare, giocare, dormire e compiere atti contrari al deco- ro ed alla moralità”». Normativa che, a ben spulciare negli archivi storici, come spiega il giornalista originario di Grassano, ricorda da vicino, «per ottusità burocratica, una vecchia grida borbonica che nella seconda metà dell'800 proibiva le “adunate sediziose con più di 5 individui”. All'epoca il re Ferdinando temeva i cospiratori, oggi si temono perfino i pacifici “parlatori”. Intanto -ci fa sapere sempre Il Quotidiano della Basilicata- il popolo del web è insorto in difesa dei trenta multati. Una tra le tante ragioni per “vivere o tornare” a Grassano dista poco dal luogo delle chiacchiere incriminate (via Meridionale, la strada dello struscio) -conclude Materi con un pizzico di amarezza- lo stupendo Parco letterario “Carlo Levi”. Quando si dice, il potere della parola». ANTONIO Linsalata e Armando Stola, del Regolamento, lì dove recita: “…è vieconsiglieri comunali della lista per Gras- tato sedersi o sdraiarsi sulla carreggiata sano, intervengono con un documento stradale o delle piazze, sotto i portici, sulcondiviso sulla questione che ha visto le soglie di edifici pubblici, delle chiese e coinvolti diversi giovani nella sanzione delle abitazioni private…' non fosse altro amministrativa perché seduti sugli sca- perché nessun cartello lo palesa. L'ordinanza sindacale n. 45 del 10 agolini di via Meridionale. «Quanto accaduto la notte di sabato -si legge nella nota dei sto 2012 è riportata al n. 783 dell'Albo consiglieri- deve indurre la politica loca- Pretorio On line del Comune di Grassano le a una seria riflessione per conciliare con data di inizio pubblicazione al esigenze contrastanti: il diritto di alcuni 13/08/2012 e data di fine pubblicazione al 28/08/2012. Il camcittadini a non supo “oggetto” parla bire rumori e schiasolo di “ordinanza mazzi notturni; il n. 45/2012” e nel diritto di tutta la campo “documencittadinanza a non to” è allegato un file assistere a quotidal titolo “Docudiane situazioni di mento - atto visiodegrado; il diritto nabile presso mesdi altri cittadini ad so.pdf”. avere momenti di Il contenuto del scambio e di aggrefile ribadisce che gazione soprattut“L'atto è visionabile to negli spazi pubpresso l'Ufficio blici; il diritto di geMesso”. stori di esercizi L'ordinanza sarà commerciali di posenz'altro nota agli ter svolgere in sereesercizi commernità e sicurezza il ciali, ma non alla proprio lavoro. Copopolazione, che me consiglieri codovrebbe recarsi munali non possia- Antonio Linsalata e Armando Stola presso l'Ufficio del mo non stimolare Messo comunale l'Amministrazione a svolgere congiuntamente uno sforzo di per conoscere quanto meno l'oggetto che seria riflessione in merito che porti il è “Liberalizzazione degli orari e dei giorconsiglio comunale al varo di un nuovo ni di apertura degli esercizi commerciali Regolamento di polizia urbana, mirante e di somministrazione di alimenti e bea intervenire principalmente sul fronte vande ai sensi del D.L. 201/2011 converdel decoro e della vita notturna nei locali e tito con modificazioni dalla Legge nelle strade. Ma, indipendentemente dal 214/2011”. Sanzionare i comportamenti delle permerito dei provvedimenti, un suggerimento pensiamo possa essere di imme- sone senza informazione è pericoloso. diata utilità: l'informazione che nella cir- Ma cogliamo gli aspetti positivi -conclucostanza è mancata e manca. Il Regola- dono i due consiglieri- i cittadini e sopratmento di polizia urbana -continua il do- tutto i giovani evidenziano la volontà di cumento- forse è noto solo alle forze del- ritrovarsi e vivere la loro Grassano. E la politica deve lavorare per porre in l'ordine. Sul sito Web comunale non è riportato. Al massimo è nota a una ristret- essere iniziative capaci di migliorare la ta minoranza la sola pagina relativa al- vivibilità del paese e la qualità della vita l'art. 46 contenente l'infrazione conte- dei cittadini, elevando il senso civico delstata alle malcapitate persone la cui data la comunità e coniugando informazione, di nascita è in gran parte certamente suc- prevenzione, educazione, controlli e mecessiva al 1984. E, comunque, c'è da con- diazione degli interessi di tutti». siderare che molti grassanesi dal 1984 Giovanni Spadafino infrangono quotidianamente l'art. 46 [email protected] Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.08.2012 PAG. 12 14 Basilicata Mezzogiorno Domenica 26 agosto 2012 L’inedito Zanardelli di nuovo in Basilicata 110 anni dopo “Matera è ancora senza ferrovia?” Ritorno al futuro per una questione lucana Dallo scrittore del romanzo di successo “La carovana Zanardelli” un racconto per i nostri lettori che immagina un secondo viaggio del presidente del Consiglio È di GIUSEPPE LUPO venuto a chiamarmi il mio segretario. «Presidente - ha detto - in Basilicata aspettano lei». Io stavo beato nel mio sonno e confesso che non pensavo di essere svegliato dopo tanto tempo. Un po' me lo aspettavo, anzi ci speravo. «Eccellenza - mi avevano promesso i politici congedandosi da me che tornavo a Roma - un domani verremo a bussare alle vostre orecchie». E così davvero è stato: si saranno messi d'accordo con il Padreterno e avranno ottenuto che io scendessi dal cielo attaccato al mio ombrello per visitare la Basilicata. Augusto Ciuffelli, il mio segretario, indossava la stessa giacca che portava al tempo del viaggio. Non si è mai cambiato e la prima cosa che gli ho detto è stata: «Ciuffelli, lei deve vestire alla moda, modernità ci vuole». Uno non può comparire dopo un secolo di fronte a un popolo con gli stessi abiti. Direbbero: «Guarda che pagliaccio!». E avrebbero pure ragione: noi lombardi mangiamo pane e modernità, le industrie in Italia le abbiamo costruite noi e ora ci facciamo vedere che puzziamo di vecchio? Ciuffelli non ha fatto una grinza, ha ingoiato il boccone amaro e si è messo alle mie calcagna. Ci siamo buttati da una nuvola reggendoci a due ombrelli, prima lui, poi io, anche se il Padreterno aveva disposto che io atterrassi in un prato e lui dentro una pozzanghera. Sicché, oltre alla giacca da antiquariato, ha dovuto sopportare pure la vergogna di avere i calzoni bagnati. C'era un gruppo di uomini ad aspettarci, si sono fatti avanti con un applauso, mi hanno regalato un mazzo di fiori e un inchino. «Eccellenza, quale onore - hanno scandito in coro e mi hanno abbracciato. Di soli- to non si abbracciano mai i morti, ma non hanno avuto paura. Evidentemente non mi consideravano una persona defunta e uno di loro, l'onorevole Pietro Lacava, me lo ha anche ricordato: «Caro amico, per noi lucani voi siete un eroe immortale». «Che ci fa lei qui? - gli ho chiesto un po' sorpreso. «Gli organizzatori hanno ottenuto che scendessi ad accogliervi come l'altra volta». Io sorridevo non tanto per gli onori di cui godevo, ma per Ciuffelli che era buffo con la giacca aggrinzita e i pantaloni infangati. Mi divertiva vedere questo gruppo di lucani che erano saliti a rendermi omaggio fino alla cima del Monte Pollino, la più alta della Basilicata. «Il fatto è che noi abbiamo bisogno di voi - ha aggiunto Lacava e mi ha subito accompagnato a bordo di un elicottero per condurmi a Corleto Perticara, nel paese dove c'era stata una tappa del mio viaggio, nel 1902. «Guardate qua, Eccellenza - e mi ha indicato una lapide sul muro del suo palazzo dove avevo dormito due notti, «Quel pezzo di marmo parla di voi». Mi sono avvicinato a leggere: In questa ca- sa riposò Giuseppe Zanardelli durante il glorioso viaggio nelle contrade di Basilicata e meditò sui suoi mali. Ho fatto segno a Ciuffelli di accostarsi. «Credete che stiano scherzando? - ho chiesto bisbigliando alle sue orecchie per non farmi sentire. Ciuffelli pensava ai suoi calzoni ed era distratto. Lacava invece non stava fermo per l'emozione. Parlava a raffica, cercava di illustrarmi ogni cosa su cui si posava il mio sguardo: «Ricordate il banchetto? Ricordate il discorso? Ricordate le danze?». Non la finiva più. Ma c'era da capirlo: non più di mezza giornata era stata concessa a me e a lui e dovevamo sbrigarci. Per fortuna con l'elicottero potevamo spostarci da un lato all'altro della regione in pochi minuti. E infatti dopo Corleto ci siamo trovati in un battito di ciglia a Matera, sulla piazza della Cattedrale, dove si trovava il Palazzo Gattini. Anche lì, sul muro, è stata incollata una lastra di maioliche con il mio nome a caratteri cubitali: In questo palazzo fu ospite il Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli nei giorni 24 e 25 settembre 1902. «E questo è niente, Eccellenza - ha esclamato Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.08.2012 PAG. 13 15 Domenica 26 agosto 2012 Lacava - in Basilicata ogni paese ha una strada intitolata a voi, una lapide, un busto di bronzo. Ve lo dicevo che siete una celebrità. Qui anche le pietre conoscono il vostro nome» e mi ha fatto affacciare a una larga balconata da cui sprofondava la conca dei Sassi, terrazze, scalette, finestre, tegole e qualche aggeggio che spuntava dai tetti, tondo come lune o dritto come fili. «Antenne e paraboliche - mi ha suggerito Lacava quando ha capito che mi ero fermato a fissarle. «Ma l'altra volta non c'erano» ho provato ad accennare io e mi sono girato a vedere cosa facesse Ciuffelli. Stava dietro di me, spiava anche lui le antenne, forse cercava di ricordare la passeggiata notturna che ci concedemmo io e lui, cento anni prima, in incognito, dentro quella spelonca di sofferenze che Lacava si ostinava a definire una fortuna per il turismo della Basilicata. «Ti ricordi anche tu?». Ciuffelli faceva sì con la testa, non gli era passata la paura. «Quante novità ci sono rispetto al 1902 - mi ha richiamato Lacava. E siamo tornati a bordo dell'elicottero per ammirare la città dall'alto. Quella zona di vecchie abitazioni era stata intonacata Basilicata Mezzogiorno di recente, ma si era conservata uguale a come l'avevo vista io, il resto no: palazzi, semafori, ponti, strade. «Almeno sono serviti a qualcosa i nostri sforzi - mi sono lasciato sfuggire io e non nascondevo la mia felicità. Ma ho commesso l'errore di informarmi: «La stazione ferroviaria? Ditemi, caro amico, è stata costruita?». Ricordo che all'epoca il sindaco di Matera altro non mi aveva chiesto: la stazione, i binari, i treni, le locomotive... E io avevo lasciato detto prima di abbandonare la politica: «Mi raccomando subito il treno a Matera». «Qui apriamo una ferita - ha confessato Lacava con una faccia triste. «A Matera il treno ancora non è arrivato». «Come mai?». Ripeto: era stata l'ultima consegna che avevo dato nel rassegnare le dimissioni da Presidente del Coniglio. «Questa è una regione tormentata dal vento ha risposto Lacava - le parole non si fermano mai». «Ma era scritto su carta, firmato e controfirmato». «Anche le carte volano, Eccellenza. Vedete laggiù? - e mi ha fatto sporgere dall'elicottero che stava attraversando una zona dove erano piantati strani mulini a vento, bianchi di colore e alti come giganti. «Pale eoliche. Da nessun'altra parte in Italia girano come da noi. Qui il vento lo possiamo vendere». «Ma la storia, la politica, le leggi...?» «Nient'altro che vento - ha risposto Lacava. Lui pareva contento, io no. E mi sono ammutolito. Spiavo dai finestrini, cercavo di capire se il paesaggio che mi era piaciuto un secolo prima fosse cambiato. Adesso mi è rimasto poco di quel che ho visto. Mi è toccato atterrare e decollare non ricordo più quante volte, procedevamo a saltelli: scendevamo, incontravamo sindaci che si inchinavano e risalivamo in aria. Un salto a Melfi, uno a Rionero, uno a Potenza. E ogni volta sempre lo stesso cerimoniale: Presidente di qua, Presidente di là, Presidente i fiori, Presidente il discorso. Non capivo più nulla e me ne sono tornato dal Padreterno con la testa stordita dalle voci. « Lasciami dormire - ha chiesto a Ciuffelli. «Ne riparliamo fra cento anni». Estratto da: La Nuova del Sud - 26.08.2012 _Potenza e Provincia_ di CLEMENTE CARLUCCI RIONERO – Un’opera meritoria che quanti frequentano, e sono tantissimi, a partire da quelli che per varie ragioni sono ricoverati, il Crob Irccs di Rionero, mostrano apertamente di gradire, apprezzandone sia i contenuti pratici che quelli finalistici. Nel 1996 si è costituita, nella città del Vulture, l’Avo, i volontari della stessa associazione hanno operato presso gli ospedali di Melfi e di Venosa, oltre che presso la locale Casa di riposo “Virgo Carmeli” e all’interno dell’Oncologico lucano”. Un impegno che continua sulla stessa strada, pur se per i nosocomi di Venosa e Melfi ci pensano i volontari delle rispettive città dell’area Vulture-Alto Bradano. “Siamo presenti da 8 anni al Crob – dicono Raffaella De Nicola e Maria Di Muro dell’Avo rionerese -. E sempre più in modo efficace, attivando servizi più incisivi e puntuali. Pure con iniziative concrete per sostenere al meglio la vita non facile dei ricoverati e dei loro tanti familiari”. Proprio perché nella struttura medico-ospedaliera con mirata specializzazione in Oncologia affluiscono pazienti non solo lucani, ma anche di regioni piut- PAG. 14 Basilicata Mezzogiorno Domenica 26 agosto 2012 17 De Nicola e Di Muro: “Diamo tanto, ma riceviamo tantissimo sul piano umano” Da 8 anni accanto ai malati Rionero, l’impegno dei volontari dell’Avo tra il Crob e e gli ospedali di Melfi e Venosa Volontari dell’Avo in servizio al Crob di Rionero tosto lontane dalla Basilicata, l’Avo di Rionero, anche per la piena disponibilità dei suoi 50 soci, ha fatto in modo che il proprio impegno divenisse ancora molto più pratico e solidale. Per questo si è provveduto, in momenti diversi, all’acquisto di 6 sedie sdraio pieghevoli per il riposo notturno che prestano assistenza ai degenti dell’Unità operative di Oncologia medica, Ematologia e Dipartimento Donna, reparti in cui di- verse coppie di volontari operano sia in orario antimeridiano che pomeridiano. “La nostra parola buona e di semplice conforto, accompagnata dalla dichiarata disponibilità di aiutare i ricoverati anche per consumare il pranzo e la cena, è sempre gradita. Diamo tanto, ma riceviamo tantissimo sul piano umano”, dicono i volontari Avo. Che nel dicembre 2011 si resero promotori di una proposta che fu accettata con grande fa- vore dal direttore sanitario di Presidio Crob dott. Antonio Colasurdo, espressosi per manifestare “vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa, nonché per l’ammirevole e discreta presenza assicurata dai soci dell’Avo a sostegno dei degenti”. La proposta, poi accettata e concretizzata era quella di dotare ognuno dei già citati reparti di una libreria . E così sono stati acquistati tre scaffali in legno e riempiti di libri che vengono letti assiduamente da molti ricoverati. Il reperimento di libri ha mobilitato soci, amici e sostenitori dell’Avo, persino pazienti e familiari. In tantissimi hanno partecipato massicciamente con la donazione di centinaia e centinaia di libri. E la loro raccolta continua. Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 27.08.2012 PAG. 15 Basilicata Mezzogiorno POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I III Lunedì 27 agosto 2012 I TERREMOTI LA FAGLIA CALABRO-LUCANA ANCHE IERI POMERIGGIO L’ultima scossa c’è stata ieri pomeriggio Ora sono 135 i movimenti tellurici al confine con la Calabria registrati dai sismografi C’È CHI DORME IN AUTO Alcuni cittadini preferiscono dormire in auto per paura di scosse più forti Ma il sindaco rassicura: «Interverremo» La scheda Le tre fasi.che hanno fatto tremare il Pollino LIEVE ENTITÀ Si tratta di scosse di lieve entità, ma che si verificano di frequente. I cittadini dell’area cominciano a preoccuparsi seriamente Sono tre, fino ad ora, gli intervalli temporali in cui si è concentrato il maggior numero di scosse: il primo tra settembre e novembre del 2010, con una media di 5 terremoti al giorno; il secondo tra ottobre 2011 e gennaio 2012, con un numero di scosse leggermente superiore al primo periodo; infine il terzo intervallo, quello tutt’ora in corso, caratterizzato da una ripresa dell’attività sismica a partire dal mese di maggio, con una media di 3-5 scosse al giorno. Tra questi tre intervalli, la sismicità è stata comunque abbastanza continua, ma con un numero me- dio di scosse sensibilmente inferiore. Dal 1° ottobre 2011 ad oggi, 27 agosto 2012, la rete sismica nazionale dell’Ingv ha registrato complessivamente oltre 1700 scosse nell´area del Pollino, la più forte delle quali ha raggiunto magnitudo 4.3 (il 28 maggio 2012, alle 03:06). Altri sei terremoti hanno avuto una magnitudo superiore a 3.0: quello del 23 novembre 2011 (pari a 3.6), quello del 1° dicembre (pari a 3.3), quello del 2 dicembre (pari a 3.2), quello del 24 dicembre (pari a 3.3), quello delle 3. 32 del 28 maggio (pari a 3.2) e quello del 19 agosto (pari a 3.7). . Paura sciame sismico, niente scuola I genitori degli studenti di Rotonda chiedono controlli negli edifici dopo le scosse PINO PERCIANTE l «Controllate le scuole». Lo sciame sismico sul Pollino non si arresta e i genitori di Rotonda e degli altri centri del cratere sono preoccupati per la stabilità degli edifici che ospitano le scuole. La riapertura dell’anno scolastico, infatti, è vicina e la paura è tanta dopo che, negli ultimi tempi, il numero di scosse è nuovamente cresciuto. L’ennesima è stata registrata ieri pomeriggio alle 14. 43 di magnitudo 2. 4 che ha portato così a 135 il numero di scosse (14 superiori a 2) dopo la più forte, quella di magnitudo 3. 7 registrata alle 19. 45 di domenica 19 agosto. Tutte queste scosse concentrate nell’arco di una settimana hanno fatto tornare l’allar me per un terremoto più forte e per i possibili riflessi su abitazioni ed edifici pubblici. Anche alla Gazzetta sono giunte richieste di genitori preoccupati che vogliono essere rassicurati sulla stabilità dei fabbricati che ospitano gli scolari. «Ci rendiamo conto – dice, ad esempio, un genitore di Rotonda - che una verifica è stata già fatta nel mese di novembre dell’anno scorso dopo la prima scossa di magnitudo superiore a 3.0 e ci hanno detto che tutto era a posto. Adesso, però, le scosse si succedono di nuovo e quindi siamo pronti a chiedere al sindaco e al dirigente scolastico nuovi controlli, nella speranza che la risposta sia la stessa del mese di novembre, ossia che non ci sono pericoli». «Vero è - dice un altro genitore – che gli edifici che ospitano le scuole nella maggior parte dei casi sono tutti di nuova costruzione oppure adeguati sismicamente ma la TERREMOTO Da mesi il Pollino è colpito da un frequente sciame sismico. I genitori degli studenti chiedono controlli nelle scuole, altrimenti non manderanno i figli a scuola sicurezza non è mai troppa. Per questo gradiremmo che le verifiche fossero fatte un’altra volta. Staremmo tutti più tranquilli». Apprensione non solo per le scuole ma anche per le case, sia in paese sia nelle contrade, soprattutto quelle più vicine all’epicentro. Alcuni abitanti si sono recati in Comune per manifestare la loro preoccupazione per l’ipotetico ri- schio futuro. E c’è ancora chi per paura di scosse più forti la notte preferisce passarla in auto, come nel mese di dicembre dell’anno scorso quando lo sciame subì un’altra impennata. Il sindaco, Giovanni Pandolfi, da assicurazioni che comunque interverrà se si verificheranno ulteriori fenomeni, soprattutto se la magnitudo dovesse aumentare. Per le scuole il primo cittadino assicura che non vi sono problemi: «I controlli sono stati già fatti – dice - ma è chiaro che qual ora la situazione si aggraverà verranno predisposti degli accertamenti ulteriori». Pandolfi conferma i timori provenienti dagli abitanti, soprattutto da chi vive nelle zone più vicine a Mormanno, epicentro del terremoto. «Se lo sciame non si ferma – dice - non possiamo fare a meno di intervenire predisponendo ulte- riori verifiche, anche se la gran parte degli edifici del paese sono sicuri avendo già subito interventi antisismici dopo il forte terremoto del ’98. Speriamo che l’intensità delle scosse non aumenti». Sulla base della mappa di pericolosità sismica realizzata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’area del Pollino presenta un’elevata pericolosità sismica. I centri interessati dallo sciame sono classificati in zona sismica 2. Si tratta di territori in cui devono essere applicate specifiche norme per la costruzioni degli edifici. Lo sciame iniziato nel mese di settembre del 2010, è caratterizzato da scosse di bassa magnitudo, generalmente inferiore a 3.0, con profondità comprese tra 3 e 10 km, in una ristretta fascia di territorio ad andamento Nord Nord-est - Sud sud-ovest. BARILE L’AMBULANZA DOVEVA SOCCORRERE LA SIGNORA MARIA BOCHICCHIO POTENZA ANNUNCIO DI COLETTA La denuncia di Merighi. «Ci vuole più senso civico» della Sider Capita il sabato sera in via Bonaventura l Si terrà oggi un presidio di Csp-Partito comunista, Comitato «Aria pulita» Basilicata e una rappresentanza di liberi cittadini di Bucaletto davanti ai cancelli della Sider Potenza, Ferriere Nord del gruppo di Pittini, alle 17. «Con la manifestazione - spiega il segretario del Partito comunista Luciana Coletta - vogliamo sollecitare il sindaco della città di Potenza a mantenere fede agli impegni presi nell’incontro tenutosi in municipio nello scorso giugno, riguardo il monitoraggio continuo della fabbrica, lo screening medico della popolazione a corto raggio, le mappe epidemiologiche e la verifica del greto del fiume Basento dove venivano interrati i rifiuti tossici. Aspettiamo l’invito a sedere al tavolo tecnico per il protocollo d’intesa tra Comune di Potenza, Arpab e Gruppo Pittini, affinchè misure urgenti e indifferibili possano essere intraprese in tempi rapidissimi. Le stime epidemiologiche, riferite ad aree analoghe alla siderurgica di Potenza, parlano di decine di morti per sito, l’inquinamento nella nostra città è visibile ad occhio nudo». l Capita, il sabato sera, di tornare a casa e non trovare posto. Ma ci passi sopra, ormai hai imparato a convivere con «animali» che ti parcheggiano fin sotto il naso senza un minimo di ordine e di decenza e che, se ti hanno chiuso impedendoti di uscire, ti suonano pure nervosamente contro, perché i fumi dell’alcol li rende addirittura impazienti. Capita, il sabato sera, che mentre ti incammini verso il portone di casa, girando l’occhio distrattamente, trovi uno che con estrema naturalezza ti sta «pisciando» (scusate il francesismo ma in questo caso il più raffinato «fare pipì» non rende il senso della volgarità di questo atto) sotto la finestra mentre la fidanzata lo guarda facendogli «la guardia». E capita che se gli dici educatamente «scusa, più avanti ci sono i bagni pubblici oppure il bar in cui ti sei andato ad alcolizzare, ti sembra educato quello che stai facendo?» lui ti risponda: «Non ce la facevo più e poi che cazzo vuoi, a me non me ne fotte niente». Capita, il Sabato sera, che lo sbronzo arrivi ad alzare talmente tanto la voce e a gesticolare con tanta austerità da indurti a chiamare la polizia, mentre chiedi alla sua fidanzata - inebetita e tristemente inerme incapace di dirgli “mi stai facendo vergognare, andiamo via” – di portarselo da qualche parte che noi non siamo gente da botte per strada ma solo educata e indisposta ad accettare arro- Impedito il passaggio del 118 Nuovo sit-in ai cancelli «E mia suocera è morta» DONATO DI LUCCHIO l BARILE. All’ambulanza del 118 non è consentito il passaggio nell’isola pedonale di via Vittorio Emanuele a Barile. L’avevano chiamata i parenti della signora Maria Bochicchio che aveva accusato un malore e poi è morta. Ora denunciano. Fabrizio Merighi, genero della signora Bochicchio, deceduta, a suo dire, «per non aver consentito il passaggio dell’ambulanza del 118 nell’isola pedonale, in quel momento occupato da tavoli di un bar e da un complesso musicale». Dal racconto di Merighi, si evince che «martedì scorso, 21 agosto (lo stesso giorno in cui, nelle campagne della cittadina arbereshe fu trovato, in un pozzo, il corpo, senza vita, della giovane piemontese Sveva Taffara, ndr), verso le 20.30, mia suocera, si sentì male in casa sua. Fu sollecitato l’intervento dell’ambulanza del 118. Questa, giunta sul posto, si trovò di fronte l’ostacolo delle sedie e, benché la segnaletica di non accesso, prevedesse il passaggio di mezzi di soccorso e sicurezza, l’ambulanza fu mandata per altre strade per giungere a casa della donna di 78 anni in gravi condizioni di salute». Ciò comportò il ritardo nel soccorso, perdendo minuti preziosi per tentare di 118 Ambulanza di Basilicata Soccorso salvare la vita all’anziana donna, che, finalmente trasportata nell’ospedale, «è deceduta circa dieci ore dopo l’accaduto», nonostante le attenzioni dei medici. La tragedia, comunque non era ancora del tutto esaurita, perché, «quella stessa sera - racconta ancora Merighi - un paio d’ore dopo il primo episodio, la rimozione dei tavoli e del complesso musicale nella strada è avvenuta soltanto quando uno degli ospiti del locale, N. T. di 63 anni, è stato colpito da infarto con la necessità dell’intervento immediato del 118». Anche lui «è deceduto in ospedale alcuni giorni dopo», conclude Merighi, auspicando, «maggiore attenzione e più senso civico». LA LETTERA-DENUNCIA VANDALISMO, SCHIAMAZZI, NOTTI INSONNI CANTIERE Via Bonaventura ganza fino a questo punto. Capita, e questa è davvero una delle belle sorprese, che la Polizia arrivi, quando lui se n’è andato. E non ti resta che commentare che non si può vivere ogni sera in questo squallore, perché ormai la zona in cui abiti, perché hai scelto di abitarci, è scordata dal mondo e da chi viene pagata per tenerla in ordine, e che ci vorrebbe una pattuglia che monitori la situazione visto che ormai quest’area è un rifugio di gente che non sa cosa significhi divertirsi rispettando anche chi lo fa senza necessariamente ingurgitare birra e alcol di vario genere. Capita, il Sabato sera, se abiti in Via Bonaventura. Lettera firmata Estratto da: La Nuova del Sud - 27.08.2012 PAG. 16 _Potenza e Provincia_ Basilicata Mezzogiorno Lunedì 27 agosto 2012 13 Il castello il sito proposto dall’amministrazione comunale dove custodire il ricco patrimonio storico e culturale Anche Bella in fila per Marotta Cresce la lista dei Comuni pronti ad accogliere la biblioteca dell’Istituto filosofico italiano POTENZA- Tutti in fila per la biblioteca Marotta. Un patrimonio culturale che non può essere disperso, A maggior ragione, e nonostante le numerose amministrazioni comunali, compresa quella di Matera (una chicca per la candidatura a capitale europea della cultura 2019), abbiano avanzato proposte, resta indispensabile che l’intero contenuto della biblioteca dell’Istituto di Studi filosofici di Napoli rsti insieme e non si disperda. Ma, come abbiamo riferito ieri dalle nostre colonne, oltre ai libri, il centro campano si porta con sé debiti per miomi di euro e dipendenti da ricollocare. Nonostante tutto continua a cresce la lista dei Comuni lucani pronti ad aprire le braccia all’immenso tesoro storico e culturale custodito per anni dall’anzese Gerardo Marotta. Il Castello di Bella è già disponibile a ospitare l’intera biblioteca. Ad annunciarlo è l’ amministrazione comunale, che in una nota si dice pronta a metterebbe a disposizione il sito storico del paese. “Bella già dal 2004 ospita la più importante biblioteca del Cinema del Sud Italia proveniente dal fondo del noto critico cinematografico Pietro Pintus e a settembre - dichiara in una nota l’assessore alle Politiche sociali e alla cultura, Vito Leone - sarà inaugurata la biblioteca proveniente dal Fondo del dott. Locuratolo e dal noto regista Luigi Di Gianni. Bella ha sempre creduto nella cultura come momento di crescita civile e sociale, la scuola di Bella è da 12 anni che organizza la mostra del libro e premi letterari. Le due biblioteche sono state una scelta concreta e non di politica mediatica. Consideriamo che Matera o Napoli - conclude Leone - devono essere le città idonee ad ospitare il patrimonio degli studi filosofici, altrimenti come già annunciato al sindaco di Napoli e ai responsabili degli studi filosofici, l’amministrazione comunale di Bella è già pronta a mettere a disposizione il Castello”. E mentre a Napoli il Ma Gerardo Marotta, (foto) non pare essere intenzionato a portare i “suoi” libri in Basilicata prof. Gerardo Marotta, il grande e per molti versi prestigioso animatore dell’Istituto nazionale di studi filosofici, è alle prese con il non facile problema di dove sistemare i 300 mila volumi della sua biblioteca personale, in conseguenza dello sfratto re- L’assessore Leone: da 12 anni realizziamo la mostra del libro e premi letterari, puntiamo alla cultura come crescita sociale so esecutivo, più che la Campania, è la piccola Basilicata a sviluppare un’autentica corsa a volerlo aiutare. Un aiuto ad un conterraneo, ad un noto ed apprezzato uomo di cultura e soprattutto ad una persona che mette a disposi- Mariani: l’ex sede del nostro Municipio sarebbe una sede degna per il contenuto librario di assoluto interesse documentaristico zione un autentico patrimonio librario pur che gli sia dato degna dimora. Ricordiamo che già il governatore lucano Vito De Filippo ha scritto già al presidente del Consiglio Mario Monti. Disponibilità ad un fattivo e concreto interessamento sono stati ma- nifestati dal presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e dai sindaci dei due capoluoghi lucani (almeno per il momento), Vito Santarsiero e Salvatore Adduce. Anche alcuni sindaci si sono detti pronti a prendersi cura della “Biblioteca Marotta”, pur se più di uno non è ancora in grado di specificare dove in concreto allocarla. A passare alla carica è il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani. “Già possiamo dire che – dice il primo cittadino del paese di San Gerardo Maiella – Muro Lucano si candida ufficialmente ad ospitare la Biblioteca personale del prof. Gerardo Marotta, partendo dal presupposto essenziale che urge ed è molto importante preservare il patrimonio librario del prestigioso e famoso Istituto di studi filosofici di Napoli in un contenitore storico, monumentale ed in ogni caso culturale adeguato”. “A Muro Lucano siamo da subito in grado di mettere a completa disposizione i locali del Convento di Sant’Antonio, ex sede del nostro Municipio. Sarebbe una sede degna per un patrimonio librario di assoluto interesse documentaristico”. Ce la farà Muro Lucano a spuntarla? “Se vuole sapere come la penso, dico proprio di si – aggiunge il noto sindaco Mariani . La biblioteca partenopea non può disperdersi e non può attendere le calende greche per trovare un giusta location. Qui da noi è tutto pronto sin da subito. Anche per questa ragio- ne ho già provveduto a chiedere al prof. Marotta un incontro ufficiale per verificare se uno delle strutture monumentali prestigiose di Muro Lucano possa essere ritenuto idoneo per raccogliere un così ricco patrimonio librario, forse il più grande, del Mezzogiorno”. Ed infatti sembra che sia proprio così in quanto si tratta di libri riferiti alla storia del Paese, del Mezzogiorno e dell’Europa consultati spesso da ricercatori di tutto il mondo. “Bisogna investire sempre di più e meglio in cultura per rinvigorire – conclude Mariani - le conoscenze delle nuove generazioni con l’obiettivo di non dimenticare anche la nostra storia. Solo investendo di più nella cultura si potrà raggiungere la vera la coesione di un territorio”. (Cl.Ca.)