anziaria congela 6,5 milioni di tesoretto
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anziaria congela 6,5 milioni di tesoretto
18 PROVINCIA MERCOLEDÌ 27 GIUGNO 2007 L’ECO DI BERGAMO Caccia, ok dalla Regione Tornano i capannisti Diventa operativo il piano faunistico venatorio di via Tasso Il Pirellone detta alcune prescrizioni per le aree protette Pronto il calendario lombardo «In Lombardia la stagione venatoria si aprirà domenica 16 settembre e terminerà giovedì 31 gennaio 2008». L’annuncio di Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione e assessore con delega alla Caccia, giunge al termine della riunione di Giunta che ha approvato i progetti di legge relativi ai piani annuali sul prelievo delle specie in deroga (storno, fringuello e peppola) e sulla cattura dei richiami vivi. «Si tratta di provvedimenti - commenta Viviana Beccalossi - che garantiscono regole chiare e certe ai circa 100.000 cacciatori lombardi». I progetti di legge su deroghe e richiami dovranno essere ora approvati dal Consiglio regionale. «La Giunta - conclude Beccalossi - ha fatto ciò che era di sua competenza. Mi auguro che adesso di fronte a provvedimenti finalizzati a regolare e salvaguardare la tradizione venatoria lombarda nel pieno rispetto delle normative vigenti, il Consiglio regionale e le forze politiche che vi fanno parte fissino date certe per arrivare al varo delle due leggi». Ecco dunque nel dettaglio il calendario venatorio 2007-2008. Dal 16 settembre al 31 dicembre: allodola, beccaccia, coniglio selvatico, merlo, minilepre, quaglia, tordo bottaccio e tortora. Dal 16 settembre al 31 gennaio: alzavola, beccaccino, canapiglia, cesena, codone, colombaccio, fagiano, fischione, folaga, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone, moretta, moriglione, pavoncella, tordo sassello, volpe, cornacchia grigia, cornacchia nera, gazza, ghiandaia e porciglione. Dal 16 settembre all’8 dicembre: pernice rossa, starna e lepre comune. Dal 1° ottobre al 29 novembre: pernice bianca, gallo forcello, lepre bianca e coturnice delle Alpi; camoscio, capriolo, cervo, e muflone. In settimana la Provincia stilerà il calendario bergamasco. Diventa operativa la variante al piano faunistico provinciale che il Consiglio di via Tasso ha approvato il 28 marzo scorso. Diventa operativa e significa che da subito la Provincia attiverà le procedure per restituire a circa duecento capannisti la possibilità di utilizzare il loro appostamento fisso. Il via libera è legato al decreto appena emanato dalla Regione, in particolare dalla direzione dell’assessorato alla Qualità dell’ambiente che nei giorni scorsi ha valutato in modo non negativo la variante in questione mettendone a punto la valutazione di incidenza. Senza tale decreto, senza la valutazione positiva la variante al piano faunistico provinciale non poteva venire attuata. Ricordiamo che la variante è stata definita sei mesi dopo il varo del piano faunistico venatorio da parte di via Tasso, piano approvato nel maggio 2006. Ad agosto il Pirellone aveva ridefinito, diminuendole, le aree protette del territorio agrosilvo-pastorale bergamasco e così i cacciatori orobici avevano chiesto a gran voce di aggiornare il piano appena varato. Aggiornarlo togliendo quelle che i capannisti ritenevano penalizzazioni: in effetti nel piano venatorio del 2006 erano stati revocati 220 capanni che sorgevano in zone protette. Dopo le nuove misurazioni della Regione, via Tasso ha messo dunque a punto la variante adottata a marzo di quest’anno e che ora entra in funzione. Ma come è stata definita la valutazione di incidenza, in questo caso positiva, della Regione? Lo spiega l’assessore alla Qualità dell’ambiente, il bergamasco Marco Pagnoncelli: «Abbiamo chiesto un puntuale parere sul piano faunistico a tutti gli enti dei numerosi siti Natura 2000 (aree protette a livello comunitario) localizzati sul territorio provinciale, vale a dire ai 18 sic (siti di importanza comunitaria) e alle 4 Zps (Zone a protezione speciale): Parco delle Orobie bergamasche, Parco dei Colli di Bergamo, Parco Oglio nord, Parco Adda nord, Comunità montana alto Sebino, Comune di Caravaggio, Ersaf (l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, che gestisce un Sic e tre Zps), Azienda toposti a valutazione di faunistica venatoria Val- incidenza. Ma, conclude belviso-Berbellino e Wwf l’assessore Pagnoncelli «al (ente gestore del Sic Val- di là delle regole e delle lipredina). Tutti hanno mitazioni citate, ritengo espresso rispetto alla va- che la effettiva compatiriante un parere positivo, bilità dell’attività venatotutti tranne il Wwf della ria con la difesa dell’amriserva della Valpredina». biente naturale e degli Raccolti i pareri, la di- elementi di biodiversità rezione della Qualità del- che caratterizzano la prol’ambiente ha definito al- vincia di Bergamo discencune prescrizioni da de dalla responsabiadottarsi nei siti lità e dall’etica Natura 2000: comportamenlo svolgimentale, che la to delle gare categoria dei cinefile è cacciatori ha vietato dal spesso dato 15 aprile al dimostrazio15 agosto di ne di appliogni anno e care in modo può prevedeadeguato. In re esclusivanumerose simente il rituazioni i Marco Pagnoncelli lascio di cacciatori si selvaggina sono dimoappartenente alle specie strati fra i maggiori difenfagiano e starna; il rila- sori della naturalità del scio di autorizzazioni per proprio territorio: io spenuovi appostamenti fis- ro che ciò si possa ultesi è sottoposto a specifi- riormente verificare e ca ulteriore valutazione possibilmente incremendi incidenza; il rilascio e tare per il bene comune». rinnovo di concessioni Soddisfatto del via libeper aziende faunistico-ve- ra regionale l’assessore natorie e aziende agritu- che in Provincia cura il ristico-venatorie sono sot- settore della Caccia, Lui- gi Pisoni: «La valutazione positiva ci consente di mettere in atto i contenuti del piano venatorio anche in vista della nuova stagione che va a iniziare, e di dare operatività al piano bergamasco che ha voluto sottolineare l’importanza delle cacce tradizionali, in particolare quella da appostamento fisso». Sulla variante al piano faunistico venatorio pendono però già tre ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar): il primo da parte del Wwf, un secondo dalla Lac (Lega anticaccia) e il terzo da un’azienda agricola. Ricordiamo che un precedente ricorso del Wwf era stato accolto da un decreto del presidente della Repubblica che ha delegittimato il vecchio piano faunistico costringendo la Provincia ad aumentare le aree protette. «Posso solo dire che noi abbiamo recepito la legge regionale 19 dell’agosto scorso commenta Pisoni - e il nostro piano è coerente con le norme del Pirellone». Per circa 200 capannisti bergamaschi torna la possibilità di utilizzare il loro appostamento fisso di caccia Sorisole: dal camino scende una civetta La filastrocca parla di tre civette sul comò, invece la civetta bergamasca al comò ha preferito il camino e si è calata da un comignolo in un appartamento di Sorisole, in via Papa Leone XIII. Lì il proprietario l’ha trovata: un bell’esemplare di Athena noctua, le non ha riportato ferite, forse solo un leggero stato di choc. Gli agenti della polizia provinciale hanno poi provveduto a trasferire la civetta, che qualcuno ha chiamato Ciuffina, al centro di recupero degli animali selvatici della Valpredina. R. d. C. .CONSIGLIO PROVINCIALE. La Finanziaria congela 6,5 milioni di tesoretto Ok al consuntivo 2006. Rizzi: penalizzati anche se virtuosi. Da Margherita e Lega critiche su grandi opere e società Sei milioni e mezzo di euro che non si possono toccare. È il «tesoretto» della Provincia che la Finanziaria 2007 congela. Una cifra da destinare in larga parte all’edilizia scolastica e che invece la manovra governativa imbriglia. «Non possiamo utilizzarla per nuove spese perché altrimenti usciremmo dal Patto di stabilità - spiega l’assessore al Bilancio Bruno Rizzi -. Ci auguriamo ancora che la Finanziaria venga modificata, altrimenti proporrò al Consiglio provinciale di riportare questa quota come avanzo nel 2008. Intanto però avremo perso un anno». Se ne è discusso nella seduta consiliare di ieri, nel corso dell’approvazione del conto consuntivo 2006 (passato con i 19 voti della maggioranza), pari a 224 milioni di euro. L’avanzo di amministrazione ammonta a 15.434.541,58 euro, «ma quelli disponibili sono 6.533.168,60, perché il resto risulta già vincolato», precisa l’assessore Rizzi che non usa giri di paro- le: «Il rapporto tra governo ed enti locali è ormai alla frutta. Alla continua crescita delle competenze delle Province non corrispondono uguali trasferimenti economici. L’attesa del federalismo fiscale non può giustificare il continuo rinvio di misure d’emergenza». Per Rizzi – che cita anche una lettera dell’Upl (Unione province lombarde) a cui via Tasso aderisce, con una serie di richieste a Roma, che vanno «dal riallineamento effettivo dei trasferimenti statali e regionali all’abrogazione del sistema di tesoreria unica, fino all’esclusione degli avanzi di amministrazione dal Patto di stabilità interno» – «di questo passo le Province moriranno. Anche quelle virtuose come la nostra. E d’altronde è quello che qualcuno vuole». Parole che non hanno trovato la solidarietà di Margherita, Lega e Ds (assente Rifondazione, «soft» invece Italia dei Valori e Pensionati). Passando in rassegna le cifre dell’eser- Per la Giunta Bettoni il «tesoretto» è di sei milioni e mezzo cizio finanziario, «il giudizio sull’attività amministrativa non può essere certo positivo. I ritardi si potranno colmare soltanto se ci si preoccuperà un po’ meno della cura dell’immagine e se, con un po’ più di modestia, si guarderanno i tanti problemi irrisolti», è il giudizio del capogruppo della Margherita Vittorio Milesi, per il quale «l’avanzo di amministrazione di 15 milioni di euro segnala una grave incapacità di spesa e programmazione». E la critica dei diellini si concentra soprattutto sulla «Caporetto amministrativa» delle grandi opere: «Dal consuntivo 2006 – so- .TAVERNOLA. Dopo il voto il sindaco dice no all’uso dei rifiuti nel cementificio MEDICI STAGIONALI IN 64 LOCALITÀ Sette Asl lombarde interessate,un totale di 146 località turistiche, 28.000 ore di assistenza medica di base garantita: sono i numeri del servizio di assistenza sanitaria stagionale per l’estate 2007, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. Le Asl di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e della Valcamonica potranno quindi predisporre per il periodo estivo questa tipologia straordinaria di assistenza medica in tutte quelle località dove la presenza turistica è particolarmente significativa in rapporto alla popolazione residente. A garantire tutte le prestazioni tipiche della medicina generale saranno chiamati i medici di base convenzionati e, se non in numero sufficiente, le Asl potranno valersi della collaborazione anche dei medici di continuità assistenziale: tutti avranno come compito quello di eseguire visite ambulatoriali e domiciliari, interventi di pronto soccorso, rilascio di prescrizioni farmaceutiche e certificati di malattia, proposte di ricovero. dal capo grosso e tondeggiante, con il becco adunco, gli occhi gialli, il piumaggio morbido di color bruno-grigio puntualmente macchiato di bianco. Il padrone di casa ha chiamato i vigili del fuoco che sono giunti in soccorso del malcapitato volatile, il qua- Soddisfatto l’assessore Bresciani che sottolinea come anche nel 2007 prosegua «l’impegno della Regione per garantire a tutti, anche a chi si reca in vacanza in piccole località, i servizi sanitari essenziali forniti normalmente dal medico di base». Quest’anno, nella Bergamasca il servizio è stato autorizzato in 64 località. Si tratta di Bossico, Lovere, Solto Collina, Ardesio, Bratto, Dorga, Castione, Cerete, Clusone, Colere, Fino del Monte, Gromo, Onore, Parre, Premolo, Rovetta, Schilpario, Songavazzo, Valbondione, Vilminore, Branzi, Carona, Foppolo, Valleve, Trabuchello, Roncobello, Bordogna, Baresi, Lenna, Piazza Brembana, Moio de’ Calvi, Valnegra, Piazzatorre, Piazzolo, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Santa Brigida, Cusio, Averara, Valtorta, Ornica, Cassiglio, San Pellegrino Terme, Vedeseta, Peghera, Olda, Sottochiesa, Serina, Oltre il Colle, Cornalba, Rigosa, Bracca, Costa Serina, Dossena, Rota Imagna, Locatello, Berbenno, Fuipiano, Brumano, Corna Imagna, Roncola, Costa Imagna, Sant’Omobono Terme e Selvino. TAVERNOLA Il sindaco Leandro Soggetti prende atto della volontà popolare e, anche se la consultazione che domenica ha visto prevalere di gran lunga i no alla sperimentazione di combustibili dai rifiuti nel forno del cementificio non ha valore vincolante, annuncia formalmente agli enti interessati che l’amministrazione comunale di Tavernola «esprime il proprio parere contrario all’utilizzo di tali combustibili alternativi». È la conseguenza che affossa il progetto della società Lafarge sulla base di una convenzione che subordina gli interventi del cementificio all’intesa col Comune. Così l’Arpa, la Provincia, la Comunità montana del Basso Sebino, la Regione Lombardia e la stessa Lafarge hanno ricevuto una missiva formale da parte del primo cittadino che fa calare il sipario sui combustibili da rifiuti. Nonostante questo le polemiche in quel di Tavernola non sembrano concluse: sulle tensioni accumulate in questo periodo il sipario quindi non cala. I consiglieri della minoranza di «Progetto Ta- vernola», Natale Colosio e Massimo Zanni, per esempio rintuzzano un po’ tutti i protagonisti della lunga querelle. Al sindaco ricordano che la gente di Tavernola ha espresso un parere opposto al suo e lo invitano a chiedere alla Regione la revoca dell’autorizzazione integrata data alla Lafarge. Al direttore del cementificio, Enrico Siviero, mandano a dire che la sua posizione, cioè «l’attesa dell’interpretazione del sindaco», è «inquietante». Infine a Privato Fenaroli rammentano il recente «abbaglio» e il cambio di linea da aprile al giorno della consultazione: «Ci fa piacere che sia felice del risultato, ma lui stesso non si è recato a votare e il giorno prima della consultazione sul giornale (su "L’Eco di Bergamo", ndr) è apparsa una sua lettera in cui si dichiarava a favore della sperimentazione». I due consiglieri di minoranza intendono così sottolineare la coerenza propria e di tanti altri che «in modo chiaro e lineare e alla luce del sole hanno manifestato sempre la contrarietà alla sperimentazione». stiene Milesi – vengono cancellati 142 milioni e 720 mila euro di grandi infrastrutture: dalla nuova provinciale 91, alla riqualificazione dell’ex statale 11 a Mozzanica, fino alla Tangenziale Ovest di Caravaggio, solo per citarne alcune». Altra nota dolente, per la Margherita, è la mancanza di trasparenza. «Sia nella comunicazione ufficiale (sito e giornalino), dove non viene dato spazio ai gruppi consiliari di minoranza, sia sulla questione delle società controllate o partecipate». Vero cavallo di battaglia, quello del proliferare dei Consigli d’amministrazione, della Lega. «La mancanza di informazioni sui bilanci di Vocem e Mistral, che chiediamo da oltre un anno, sono un motivo più che sufficiente per dire "no" al consuntivo. C’è persino una sorta di stoicismo del presidente Bettoni nell’andare avanti sulle partecipate. Ne ammiriamo la creatività, molti suoi progetti vanno a buon fine, ma siamo fortemente critici sulle modalità», è secco il capogruppo del Carroccio Alberto Piccioli Cappelli. Dopo la «difesa» dell’azzurro Alberto Carrara – «quello che la Provincia ha realizzato è molto di più di quanto si potesse pretendere, visto la "camicia di forza" del Patto di stabilità e il paradosso dei paradossi del tesoretto che non si può spendere» –, il richiamo del presidente Bettoni – «torniamo a ragionare sui problemi della gente, anziché perderci nel "gioco delle parti"» – e la replica di Rizzi alle opposizioni – «se il Comune di Bergamo ha un avanzo di 8 milioni di euro è frutto di una gestione oculata, se la Provincia ne ha il 30% in meno è dovuta a incapacità, mettetevi d’accordo» – il consuntivo 2006 è passato con i 19 voti della maggioranza e i sette contrari della minoranza (ridotta ai minimi termini, dopo che sei consiglieri hanno lasciato l’aula). Benedetta Ravizza BANDA LARGA, POLEMICA SUL COMITATO DI VIGILANZA «La sedia che scotta» poteva intitolarsi il Consiglio provinciale di ieri. E non solo per le temperature tropicali dell’aula. I consiglieri di maggioranza hanno fatto molta fatica a stare seduti al loro posto. Comprensibile visto le oltre quattro ore di dibattito, ma la prolungata assenza di qualcuno ha rischiato di giocare un brutto scherzo. Il primo punto all’ordine del giorno (dopo l’approvazione di un debito fuori bilancio di 250 euro filato via come l’olio) è stato infatti l’acquisto delle quote sociali di Abm Ict da Abm spa, l’approvazione del nuovo statuto della società che si occupa della banda larga e la sottoscrizione dell’aumento di capitale per 3 milioni e 100 mila euro (punti passati con 22 favorevoli e 11 contrari). Al momento della discussione della delibera, però, in aula c’erano solo 17 consiglieri di maggioranza e 14 di minoranza. «Il Consiglio - ha fatto notare Francesco Cornolti (Margherita) - può restare in seduta solo grazie ai consiglieri di minoranza. Se uscissimo, verrebbe a mancare il numero legale (di 19 consiglieri, ndr). Andiamo avanti per senso di responsabilità». Dato ribadito dal leghista Yvan Caccia, che ha commentato il frettoloso ritorno in sala (al momento del voto) di alcuni esponenti di Forza Italia e An: «Non starei così tranquillo, presidente, nel vedere una maggioranza così sfilacciata. Alcuni rientri mi sembrano sospetti». Tirato in causa, il capogruppo di An Mario Gandolfi replica: «Arrivo adesso perché ero a Monza, e in autostrada ci ho impiegato due ore e passa». Il vuoto tra i banchi delle forze di governo, però, è stato visibile anche all’inizio della discussione sul conto consuntivo del 2006, nonostante il presidente del Consiglio Emilio Mazza lo avesse annunciato come «l’atto fondamentale di un’amministrazione». Mazza, vedendo solo nove consiglieri di maggioranza presenti, si è lasciato andare a uno sfogo: «Il posto è in aula, non a spasso». Alla fine i conti sono tornati, anche se il passaggio di Abm Ict sotto il controllo diretto della Provincia ha innescato la requisitoria di Margherita e Lega sulle partecipate. Il capogruppo del Carroccio Alberto Piccioli Cappelli: «Perché solo la Provincia deve allargare i cordoni della borsa quando si tratta di finanziare le partecipate? E Abm holding? Esiste un piano industriale?». Mentre la Margherita ha messo in evidenza «che da una parte l’operazione risponde alla necessità di un maggiore controllo, dall’altra istituisce un comitato di vigilanza che è totalmente limitato». I diellini hanno quindi chiesto con un emendamento (bocciato, con 14 contrari e 13 favorevoli, 4 astenuti) che «uno dei tre posti del comitato spettanti ad altrettanti consiglieri provinciali indicati dall’assemblea venisse assegnato alla minoranza». Il rifiuto della maggioranza - «ci abbiamo pensato, ma un posto alla minoranza non è garanzia di trasparenza», ha motivato il capogruppo azzurro Antonio Martinelli - ha innescato un nuovo giro di polemiche. «Questo atteggiamento di chiusura della maggioranza - spiega Vittorio Milesi, capogruppo della Margherita - trasforma il nostro voto di astensione in contrarietà». E Caccia: «Ci si chiude anche di fronte a questioni di lana caprina. Non mettiamo in discussione la finalità di Abm Ict, ma la gestione». E sul punto è intervenuto anche l’assessore al Bilancio Bruno Rizzi: «Volete informazioni sulle partecipate o che si ritorni alle municipalizzate, con i partiti nelle società?». Chi è assolutamente convinto della missione di Abm Ict, a prescindere da tutto, è invece il presidente Valerio Bettoni: «Permetterà di far camminare la comunità bergamasca. Governare significa assumersi delle responsabilità, e io preferisco metterci la faccia anziché fregarmene come fanno tanti. Preferisco fare, anche sbagliando, che non fare. Ovvio che la società finché non andrà a regime non guadagnerà, ma doterà il territorio di infrastrutture telematiche fondamentali». E a proposito di poltrone, ieri il consigliere dell’Italia dei Valori Sergio Piffari (diventato assessore a Palafrizzoni) ha annunciato che presenterà presto le dimissioni. Al suo posto debutterà in Provincia Domenico Cangelli, già consigliere comunale a Curno. Be. Ra.