Addestramento cinofilo: come diventare addestratore di cani - U-dog

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Addestramento cinofilo: come diventare addestratore di cani - U-dog
Addestramento cinofilo: come diventare addestratore di cani
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Lunedì, 28 Ottobre 2013 18:55
L'associazione U-Dog Onlus si occupa dell'addestramento di cani da salvataggio, ricerca, soccorso e
utilità sociale come i cani guida per non vedenti. Per saperne di più ne abbiamo parlato con
l'addestratore Igor Facco.
L'associazione U-Dog Onlus con sede a Vicenza si occupa dell'addestramento di cani da
salvataggio, da ricerca e soccorso, da utilità sociale come i cani guida per non vedenti, gli hearing
dogs e i service dogs e non per ultimo prepara i cani per la pet therapy nelle scuole, nelle case di
riposo e negli istituti penitenziari.
Abbiamo parlato con l'addestratore Igor Facco per saperne di più su questo affascinante mestiere e
per conoscere il percorso formativo ideale da consigliare ai tanti giovani amanti degli animali che
vorrebbero trasformare la loro passione in un vero e proprio lavoro.
Igor, che ruolo ha in U-Dog?
«Sono addestratore di cani che preparo al lavoro con persone disabili e alla pet therapy. Organizzo
corsi per istruttori e lavoro anche come consulente per privati che hanno bisogno di addestrare il
loro cane. Insieme a me lavora Massimo Ricatti che considero il mio maestro e che si occupa ora di
cani da ricerca e soccorso».
In cosa consiste il lavoro che fate con i cani e come si differenzia a seconda se è finalizzato alla
pet therapy piuttosto che al soccorso?
«Lavoro con cani già adulti che molto spesso recuperiamo da una situazione di abbandono. Ogni
cane è sottoposto a una visita medica approfondita per vedere se è in salute e a vari test psicoattitudinali per comprendere al meglio la sua natura e se è adatto al lavoro. Gli animali scelti sono
spesso meticci visto che esiste una minore incidenza di malattie genetiche rispetto alle razze pure.
Ovviamente un cane con un carattere più tranquillo sarà da indirizzare verso la pet therapy, quello
con un temperamento più alto e virile sarà utile come soccorritore e a quel punto anche
l'addestramento sarà diverso».
Quale è stato il suo percorso formativo?
«Nel mio caso è stata decisiva l'esperienza fatta in Svezia e in Inghilterra dove ho seguito diversi
corsi di formazione che consiglio a chi volesse avvicinarsi a questo mestiere, in quanto nei Paesi del
Nord Europa il tecnico cinofilo è un mestiere riconosciuto con un corso di laurea a tutto tondo
mentre in Italia non esiste un ordine professionale che riconosce il mestiere di addestratore. Il mio
percorso di studi all'estero non corrisponde pienamente a una laurea ma di certo mi ha aiutato ad
avere solide basi per potermi dedicare al lavoro sul campo dal quale si continua sempre a
imparare».
Cosa consiglia ai giovani che vorrebbero fare questo mestiere?
«Innanzitutto di cercare di capire quale corso è più adatto alle proprie caratteristiche tenendo conto
che ogni ente formatore parte da presupposti diversi e segue correnti di pensiero anche molto
differenti tra loro. In questo mestiere come non mai l'iter di formazione dell'addestratore può essere
quanto mai personale. Noi stessi organizziamo dei percorsi formativi, così come tante altre
associazioni che operano sul territorio ed enti più rinomati a livello nazionale quali l'Enci o il Coni.
Credo che al di là del corso scelto conti anche molto affiancarsi a un addestratore già esperto che
può insegnare molto in itinere e, ripeto, aprire i propri orizzonti con un po' di formazione nei Paesi
nordeuropei».
Se siete interessati a saperne di più su questo affascinante mondo potete far riferimento al sito
internet www.u-dog.org.
Beatrice Fiaschi