proposta di una nuova metodologia di saggi
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proposta di una nuova metodologia di saggi
Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): 1081-1084 G. Gorbi, S. Sei, M. Invidia, F. Bettoni Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Parma, Parco Area delle Scienze, 11/A - 43100 Parma, Italia. [email protected] UTILIZZO DEGLI STADI UOVO/NAUPLIO IN TEST TOSSICOLOGICI CON ACARTIA TONSA DANA, 1848: PROPOSTA DI UNA NUOVA METODOLOGIA DI SAGGIO TOXICITY TESTS ON EGG/NAUPLIUS STAGES OF ACARTIA TONSA DANA, 1848: A NEW BIOASSAY PROPOSAL Abstract A new test methodology on egg/nauplius stages of the copepod Acartia tonsa Dana, 1848, applicable on demand, is proposed. Screening tests with Zn, Cd, Ni, Cr(VI) and As(V) were performed to standardize and evaluate the sensitivity of the procedure. The suitability of an artificial marine water for both acute and long-term experiments was evaluated. The high degree of standardization and the sensitivity of the end point “nauplius mortality” suggest that the set up methodology can be included in water quality assessment procedures. Key-words: toxicity tests, Acartia tonsa, eggs, nauplius, heavy metals. Introduzione Il copepode planctonico Acartia tonsa Dana,1848 è stato ampiamente utilizzato in studi ecotossicologici sia negli Stati Uniti che in Europa e rientra tra le specie indicate dalla International Organization for Standardization (ISO, 1999) per i saggi biotossicologici applicati agli ambienti marini e salmastri. La metodica ISO prevede l’utilizzo di individui adulti o al V stadio di copepodite e implica quindi il sorting degli organismi da allevamenti mantenuti in condizioni standardizzate oppure l’allestimento di colture sincrone (coorti) in previsione del test (14-21 giorni prima). Entrambe le procedure comportano tuttavia alcuni problemi: nel primo caso si utilizzano individui di età non nota e la loro selezione mediante osservazione al microscopio può costituire uno stress aggiuntivo; l’allestimento di coorti rende invece difficoltosa l’applicazione “a domanda” del saggio. È stato inoltre dimostrato che maschi e femmine adulti possono avere diversa sensibilità alle sostanze tossiche e che lo stadio naupliare è molto più sensibile di quello adulto (Medina et al., 2002). Recentemente Andersen et al. (2001) e Wollenberger et al. (2003) hanno proposto una metodologia di saggio per test cronici su A. tonsa che, partendo dall’esposizione delle uova, utilizza come end point il passaggio dallo stadio naupliare a quello di copepodite. La sensibilità delle uova di diverse specie di copepodi a varie sostanze tossiche era già stata accertata da Lindley et al. (1999). Considerando che A. tonsa è un organismo a riproduzione continua, rilascia le uova liberamente nell’acqua e queste si sviluppano in ~24 ore, abbiamo ipotizzato che lo stadio uovo potesse essere idoneo come “materiale biologico” di partenza per la realizzazione di saggi tossicologici acuti e cronici e che schiusa e mortalità dei naupli potessero essere utilizzati come end point. È stata quindi messa a 1082 G. Gorbi, S. Sei, M. Invidia, F. Bettoni punto una metodologia di saggio standardizzata per la realizzazione di test da applicare “a domanda”. Materiali e metodi Organismi appartenenti alla specie Acartia tonsa sono stati raccolti nella laguna di Venezia e allevati in laboratorio in acqua marina naturale secondo le procedure riportate da Invidia et al. (2004). Sopravvivenza e sviluppo di A. tonsa in acqua marina artificiale. Considerato l’elevato grado di standardizzazione necessario per i test finalizzati al controllo ambientale e alla classificazione tossicologica delle sostanze, è stata valutata la possibilità di utilizzare acqua marina artificiale sia per i test acuti che per i test cronici. È stata utilizzata l’acqua marina artificiale descritta in A.P.H.A., A.W.W.A, W.P.C.F. (1989) modificata per ottenere una salinità di 30±1‰. Uova prodotte da organismi isolati dalle colture di mantenimento sono state trasferite in cristallizzatori (∅ 60 mm) contenenti acqua marina artificiale (4 uova per cristallizzatore, 1 ind/10 ml) mantenuti in cella climatizzata alle stesse condizioni dell'allevamento. Dopo 24 h è stata verificata la schiusa delle uova. Gli organismi sono stati alimentati con una miscela algale composta da 5×104 cell/ml di Isochrysis galbana e 1×104 cell/ml di Tetraselmis suecica. Sopravvivenza e sviluppo sono stati controllati giornalmente fino al raggiungimento dello stadio adulto. Successivamente sono stati effettuati controlli a giorni alterni fino alla morte degli organismi. Il rinnovo del mezzo e dell’alimento è stato effettuato a giorni alterni. In totale sono state utilizzate 177 uova in 7 repliche dell’esperimento. Test di tossicità acuta. Per valutare la sensibilità delle uova e dei naupli sono stati effettuati test di screening con Zn, Cd, Ni, Cr(VI) e As(V) (almeno 2 test per ogni sostanza presa in esame). Per ogni metallo è stata preparata una soluzione madre in acqua bidistillata, dalla quale con diluizioni successive in acqua marina artificiale sono state ottenute le soluzioni per i trattamenti. Le uova sono state ottenute da circa 40 organismi adulti (20 maschi e 20 femmine) selezionati dall’allevamento 15-16 ore prima dell’inizio del test e mantenuti in cristallizzatori contenenti 200 ml di acqua marina naturale. Sotto stereomicroscopio, le uova sono state distribuite in modo casuale in capsule Petri contenenti acqua marina artificiale (controllo) o le soluzioni del tossico e immediatamente trasferite in piastre multipozzetto da 24 pozzetti (1 uovo per pozzetto contenente 2,5 ml di acqua o soluzione, 10 uova per piastra). Per ogni trattamento e per il controllo sono state utilizzate 2 piastre (= 20 uova per trattamento per ciascun test). In questo modo è stato possibile osservare singolarmente gli organismi e verificare la schiusa delle uova e la sopravvivenza dei naupli dopo 24 e 48 ore di trattamento. Risultati Nell’acqua marina artificiale il successo di schiusa è variato dal 92 al 100%, con un valore complessivo di circa 98%. Il 68% degli organismi ha raggiunto lo stadio di copepodite e il 51% lo stadio adulto. I primi copepoditi sono stati osservati dopo 5-7 giorni dalla nascita; i primi adulti dopo 10-12 giorni. Dopo pochi giorni dal raggiungimento dello stadio adulto sono state osservate uova e naupli vitali. Il tempo massimo di sopravvivenza degli organismi è stato di 50 giorni. I Test su stadi uovo/nauplio di A. tonsa: nuova metodologia di saggio 1083 tempi di sviluppo da noi osservati in acqua marina artificiale sono in accordo con quelli riscontrati da Landry (1983) e Berggreen et al. (1988) in acqua marina naturale. In Tab. 1 sono riportate le minime concentrazioni che hanno determinato inibizione significativa della schiusa e quelle che hanno causato il 90-100% di mortalità dei naupli. In quasi tutti i casi l’inibizione della schiusa è avvenuta a concentrazioni superiori di almeno un ordine di grandezza rispetto alle concentrazioni che hanno causato elevata mortalità dei naupli. In letteratura non sono disponibili dati sulla sensibilità di uova e naupli di A. tonsa ai metalli. Per gli adulti Sosnoswsky e Gentile (1978) riportano valori di LC50 a 96 h di 0,09 mg Cd/l, Kusk e Wollenberger (1999) hanno osservato valori di LC50 per il K2Cr2O7 (sostanza spesso usata come tossico di riferimento) di 20 e 10 mg/l (pari a 7,07 e 3,54 mg Cr(VI)/l) rispettivamente a 24 h e 48 h. I risultati da noi ottenuti con Cr(VI) indicano che il test messo a punto sullo stadio uovo/nauplio ha una sensibilità paragonabile al test sugli adulti quando si utilizza come end point la mortalità dei naupli. Tab. 1 - Minime concentrazioni che hanno causato inibizione significativa della schiusa (test di Dunnett, p<0.01) e 90-100% di mortalità dei naupli. Lowest concentrations causing significant reduction of hatching success (Dunnet test, p<0.01) and 90-100% nauplius mortality. Zn2+ Cd2+ Ni2+ Cr(VI) As(V) Inibizione schiusa 10 mg/l 10 mg/l 1 mg/l non determinata non determinata Mortalità dei naupli 1 mg/l 1 mg/l 1 mg/l 10 mg/l 10 mg/l Conclusioni La metodologia di saggio proposta risulta vantaggiosa dal punto di vista pratico in quanto: nell’arco di 15-16 ore può essere ottenuto un numero elevato di uova da organismi isolati da colture di mantenimento e quindi il test può essere realizzato su richiesta; le uova sono facilmente riconoscibili e, essendo ovviamente immobili, possono essere raccolte e manipolate in modo agevole senza rischio di stress per l’organismo; la schiusa è facilmente identificabile. La metodologia messa a punto per esperimenti di lungo termine in acqua artificiale risulta appropriata per la realizzazione di test cronici. L’elevato grado di standardizzazione consentito dall’uso di acqua marina artificiale e la sensibilità dell’end point mortalità dei naupli costituiscono indicazioni positive per l’applicazione della metodologia proposta sia per la valutazione della tossicità dei contaminanti che per il controllo della qualità delle acque. Bibliografia ANDERSEN H.R., WOLLENBERGER L., HALLING-SØRENSEN B., KUSK K.O (2001) Development of copepod nauplii to copepodites. A parameter for chronic toxicity including endocrine disruption. Environ. Toxicol. Chem., 20 (12): 2821-2829. 1084 G. Gorbi, S. Sei, M. Invidia, F. Bettoni A.P.H.A., A.W.W.A., W.P.C.F. (1989) - Standard methods for the examination of water and wastewater. 17th Ed., A.P.H.A., Washington. BERGGREEN U., HANSEN B., KIØRBOE T. (1988) - Food size spectra, ingestion and growth of the copepod Acartia tonsa during development. Implications for determination of copepod production. Mar. Biol., 99: 341-352. 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