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INDACO
Indomite Incursioni di Danza e Arte Contemporanea
in collaborazione con:
Comune di Mogliano Veneto – Assessorato alle Politiche
Culturali
col sostegno di
Reteventi – Provincia di Treviso
Arteven
Opera Estate Festival Veneto
REV – Rete Veneta Arti Performative
presenta:
A PIEDE LIBERO Duemila14
incursioni urbane di danza e azioni performative nei luoghi dell’attesa
a cura di LAURA BOATO
Associazione INDACO – Incontri di Danza Contemporanea
Domicilio artistico e postale: Via Gorizia, 9/a – 31021 Mogliano Veneto (TV)
Sede Legale: S. Croce 1330/a - 30135 Venezia
C.F. 90105640271 - P.IVA 04150870279 - Matricola ENPALS 178165/001
Tel. 041.5902976 Cell. 333.3547435 e-mail: [email protected]
INDACO
C O M U N IC A T O S T A M P A
La prossima settimana, dal 15 al 21 settembre 2014, torna A PIEDE LIBERO, il
Festival di Danza e Arti Performative organizzato dall’Associazione Culturale
INDACO in collaborazione con il Comune di Mogliano Veneto, sostenuto dal
circuito teatrale regionale Arteven, da RetEventi e da Opera Estate Festival
Veneto, che giunge così quest’anno alla IX edizione.
Il programma prevede una maratona di incursioni urbane nei luoghi
dell’attesa, che porterà la danza e le arti performative in spazi e tempi non
convenzionali, quali gli uffici comunali, l’Ufficio Postale Centrale, il
Distretto Sanitario, la Stazione Ferroviaria, il Centro commerciale, per
concludersi infine in Piazza Caduti, per un grande evento di danza
verticale e video proiezioni sulla facciata del Comune.
L e n u o v e fo r m e d e lla d a n z a c o n te m p o r a n e a d i r ic e r c a e s c o n o d a i
te a tr i p e r a n d a r e – a p ie d e lib e ro - in c o n tr o a l p u b b lic o , e n e l
fa r lo e n tr a n o in u n a r e la z io n e n u o v a , a tr a tti d e lic a ta , in te n s a ,
in tim a o s p u d o ra ta , n o n s o lo c o n il p u b b lic o m a c o n lo s p a z io
c ir c o s ta n te : a r c h ite ttu r e n a te e p e n s a te p e r e s s e r e ‘d i s e r v iz io ’,
c h e a ll’im p r o v v is o d iv e n g o n o in v e c e p r o ta g o n is te d i u n te m p o
a ltr o , d i c o m u n ic a z io n e e d i c o n d iv is io n e .
Alexander Langer (il costruttore di ponti, saltatore di muri, esploratore di
frontiera…) parlava di Miteinandersein, “essere con l’altro”, sia esso uomo,
donna, animale o ambiente, come del nostro essere costitutivo e troppo
spesso dimenticato. Questo è ciò che ogni artista che lavora “in urbana”
sperimenta sotto pelle: che non c’è separazione tra sé e l’essere circostante,
che ogni spazio, ogni suono, ogni essente è in gioco con lui, in quel tempo
speciale e rivelatore che è il tempo della performance.
In questo reciproco contaminarsi si scoprono nuove radici, non solo
artistiche ma etiche, esistenziali, identitarie. Non c’è separazione, non c’è
solitudine, non c’è solipsismo: ciò che ci tiene insieme è molto più profondo
di un mero accostamento spaziale.
Il nostro essere più profondo è, da sempre, un essere insieme.
INDACO
“Ogni giorno è più difficile per le persone concedersi il lusso di un tempo da
dedicare a sé: comprensibilmente, l’urgente non lascia più tempo né energie per
l’importante. Ma la cura della propria vivacità, della curiosità, del risuonare assieme,
del creare, non sono cose che possono essere dimenticate in un angolo senza
condizioni: sono il perché del nostro vivere, fanno la qualità del nostro tempo… sono
un bisogno primario. I l F e s t i v a l s c e g l i e p e r c i ò d i o f f r i r e u n ' o p p o r t u n i t à d i
incontro con la danza e più in generale con l'arte performativa a un
pubblico che probabilmente a teatro non incontreremmo: scegliamo di
farlo in un momento in cui le persone non hanno nulla da fare, se non
a s p e t t a r e , p e r c h é c r e d i a m o c h e u n tempo vuoto possa diventare un tempo
prezioso, un tempo in cui la frenesia e la pressione degli impegni concedono tregua,
e può forse aprirsi una finestra sull’inaspettato, su quel che mai avremmo pensato
potesse toccarci e che invece può diventare una scoperta feconda, un impulso
nuovo, che risvegli curiosità e possibilità sopite.
Scegliamo di portare l’arte, la creatività, l’innovazione, il coraggio, e la gioia della
danza contemporanea e d’innovazione laddove non è attesa, come un regalo
inaspettato, una sorpresa, una possibilità: per scoprire o riscoprire insieme il piacere
dell’arte partecipata, assistendo ad un’azione performativa che si svolge a pochi
metri, con tutta l’emozione e la forza d’impatto che essa porta con sè
LAURA BOATO, Direttrice artistica del Festival
“E’ con nostro grande piacere e soddisfazione che A piede libero, il Festival di danza
e arti performative della nostra città, giunge quest’anno alla IX edizione. L'obiettivo
che l'Associazione INDACO persegue da sempre insieme all'Amministrazione è quello
di valorizzare sul nostro territorio la vivacità, la creatività e l’innovazione della danza
e delle arti performative, privilegiando in particolare autori che coniughino l'alta
qualità professionale con la preziosa capacità di rivolgersi a tutti, non solo agli
addetti ai lavori.
L’originale struttura del Festival, che sceglie di avventurarsi in luoghi altri, non
direttamente dedicati alla programmazione culturale, riscrive spazi e tempi comuni
in modo creativo e coinvolgente: arte e cultura, quindi, che producono direttamente
e naturalmente socialità, integrazione, coesione, condivisione e crescita all’interno
della nostra comunità”.
FERDINANDO MINELLO – Assessore alle Politiche Culturali
INDACO
PROGRAMMA:
Da lun 15 a venerdì 19 settembre 2014, presso il
Distretto Sanitario
Collettivo Artistico Jennifer rosa (Vicenza, IT)
Videoinstallazione: GEMELLI
e
Emanuele Sciannamea / C.ie ZEROGRAMMI (Torino, IT)
Video: Wolkenheimat
Lunedì 15 settembre 2014, ore 11
Puntocomune
Laura Moro / Art(h)emigra satellite (Treviso, IT)
LA VOLTA OSSEA
Martedì 16 settembre 2014 dalle ore 18 alle ore 20
WORKSHOP aperto e gratuito di PARKOUR
a cura di APTA PARKOUR
Mercoledì 17 settembre 2014, ore 17.30
Ufficio postale
Valentina Moar (ITALIA/AUSTRIA)
D A N C E M E / ur b a n v e r s i o n
Giovedì 18 settembre 2014 dalle ore 18 alle ore 20
WORKSHOP aperto e gratuito di PARKOUR
a cura di APTA PARKOUR
Venerdì 19 settembre 2014, ore 19
Stazione FFSS
Marta Bevilacqua / AREAREA (Udine, Italia)
RED BARROW
Sabato 20 settembre 2014 alle h18
Centro Commerciale COOP – Quartiere Ronzinella
Davide Simmia Crowley | Apta Parkour (Venezia, Italia)
SITE SPECIFIC PARKOUR
Performance di parkour e danza contemporanea che coinvolgerà i
partecipanti al WORKSHOP
occhio esterno: Laura Boato
Domenica 21 settembre 2014, ore 21.00
Piazza Caduti
Vertical Waves Project / M. Andrigo, A. Aliprandi (Venezia, IT)
SOSTANZA D’OMBRA
INDACO
MATERIALI:
DA LUNEDì 15 A VEN 19
Collettivo Artistico Jennifer rosa (Vicenza, IT)
Videoinstallazione: GEMELLI
a n n o d i p r o d uz i o n e : 2 0 1 3
format: videoinstallazione
concept e realizzazione: C. Bortoli, F. Zancan, A. Rosset
p r o d uz i o n e : J e n n i f e r r o s a
d ur a t a : 3 0 ’ i n l o o p
“ A b b i a m o c h i e s t o a d e i g e m e l l i d i t ut t e l e e t à d i p o s a r e f i a n c o a f i a n c o
d a v a n t i a d un f o n d a l e p e r un t e m p o d i 1 6 m i n ut i , s e n z a f a r e n ul l a . C o n l a
c a d e n z a d i un o s c a t t o a l s e c o n d o , a b b i a m o s c a t t a t o m i l l e f o t o g r a f i e ,
s uc c e s s i v a m e n t e m o n t a t e i n un b r e v e f i l m a t o d i 1 m i n ut o e 4 0 s e c o n d i .
I l d i s p o s i t i v o p e r l o s c a t t o è a ut o m a t i c o e d ur a n t e l a p o s a l e p e r s o n e
vengono lasciate sole, in silenzio, nella stanza.
L e c o n s e g n e c r e a n o un a s i t ua z i o n e s o s p e s a , i n n a t ur a l e , i m p e g n a t i v a d a
s o s t e n e r e . O g n i s o g g e t t o è c o n d o t t o a v i v e r e un ' i n t e n s a e s p e r i e n z a e m o t i v a
c o n d i v i s a c o n i l p r o p r i o g e m e l l o : i l v i d e o è un r a c c o n t o c o n d e n s a t o d e l l o r o
particolare legame”.
JENNIFER ROSA è un collettivo di ricerca in arte contemporanea attivo a
Vicenza dal 2005. Il corpo, la figura umana, la presenza, il tempo
dell'esserci sono i temi principali di un'esplorazione che si articola
attraverso la performance, il video, la videoinstallazione, la fotografia. Ha
presentato creazioni e installazioni in festival, eventi ed esposizioni in
Italia, Francia e Germania.
GEMELLI rappresenta un'articolazione della ricerca sul ritratto fotografico
seriale alla quale ci dedichiamo dal 2008. In particolare prosegue la serie
iniziata con MADRI E FIGLIE (2011, esposto a Mogliano in questo stesso
luogo lo scorso anno), nella quale per la prima volta abbiamo focalizzato
l'attenzione sul ritratto di famiglia. Se in MADRI E FIGLIE le donne sono unite
da un rapporto verticale, di generazione, con questo lavoro abbiamo voluto
esplorare il legame orizzontale, speculare, che contraddistingue i gemelli.
INDACO
DA LUNEDì 15 A VEN 19
Emanuele Sciannamea / C.ie ZEROGRAMMI (Torino, IT)
Video: Wolkenheimat
anno di produzione: 2013
format: videodanza
durata: 30’
regia e coreografia Emanuele Sciannamea
con Pieradolfo Ciulli
costumi e scene C.ie Zerogrammi
co-produzione: C.ie Zerogrammi, Festival Oerol, Teatro a Corte, Fondazione Teatro Piemonte
Europa
con il sostegno di Regione Piemonte, MIBAC
“Wolkenheimat è una creazione in situ commissionata dal festival olandese Oerol, che ha
luogo sull’isola di Terschelling. Una laguna che si estende a perdita d’occhio, immensa,
accarezzata dal moto perpetuo delle acque del Mare Del Nord che, con precisione svizzera,
scoprono e coprono questo luogo senza tempo, è la scenografia naturale dove ha debuttato
questo assolo. Una casa per riflettere, ho pensato. Da qui il titolo del lavoro, Wolkenheimat,
dal tedesco “casa sulle nuvole”, un luogo dove fermarsi a contemplare il lontano orizzonte per
sentirsi più vicini a se stessi.”
(E. Sciannamea)
C.ie Zerogrammi è costituita nel 2006 dai coreografi e danzatori Stefano Mazzotta e Emanuele
Sciannamea, entrambi diplomati presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di
Milano. Il nome della compagnia, interpretandone gli intenti artistici, intende esprimere e
perseguire un fondante bisogno di leggerezza calviniana che, attraversando trasversalmente il
linguaggio coreutico, restituisca al mestiere della danza chiarezza e onestà comunicativa. Da
questi presupposti prendono forma, sulla scena, personaggi che, in danza costruita a partire
da un vocabolario di gesti e forme del quotidiano, raccontano la vita sin nei suoi aspetti più
piccoli e impercettibili. Ognuna delle creazioni della compagnia è il risultato di intensi
programmi di residenza artistica, formazione, studio dell’immagine e dialogo tra linguaggi
complementari.
Tra
le
creazioni
di
repertorio:
“Zerogrammi”
(2006),
“Inri”
(2008),
“Mappugghje” (2010), “Pasto a Due” (2011), “Punto di Fuga” (2011), “Precariato” (2011),
“Penthesilia”
(2012),
“Trattato
della
Lontananza”
(2013),
“Studio
per
A.”
“Wolkenheimat” (2013).
(2013),
INDACO
Lu n e d ì 1 5 s e tte m b re 2 0 1 4 , o re 1 1
Pu n t o co m u n e
La u r a M o r o / A r t( h )e m ig r a s a te llite ( T r e v is o , It a lia )
LA V O LT A O S S E A
Primo studio scenico di un di un lavoro in corso d'opera, “La Volta Ossea” nasce come
riflessione sulla figura di Zenone: uomo, medico, scienziato ed alchimista protagonista del
romanzo “L’opera al nero” di Marguerite Yourcenar. Opere, vita e pensiero si identificano per
Zenone, come per i grandi alchimisti del suo tempo, in un unico processo evolutivo che si
verifica all’interno dell’uomo. Il corpo, come luogo unico di fisicità e pensiero, ne è la sede:
laboratorio alchemico di trasformazioni attraverso cui vivere in prima persona l' esperimento.
Lo sviluppo dell’assolo in questa sua prima fase si snoda come osservazione di quanto si è
cristallizzato all’interno del segno coreografico come elemento riconoscibile e riconducibile a
cliché artistici e umani, legato al vissuto anagrafico e creativo, dell’autrice.
Come nella fase alchemica del nigredo, a questi “precipitati” vengono attribuite nomenclature,
categorie logico - cognitive su cui poggia l’umana comprensione della realtà. Le parole che
pur evocandola non sono l’intima realtà delle cose, rivelano così, insieme al loro potere
evocativo tutta la loro intrinseca “fragilità” di etichette”.
L’assolo si evolve in un “albedo”: la fase alchemica successiva in cui avviene la scoperta di un
flusso che lega gli elementi di cui sopra. Ciò che conta non è più la definizione delle cose, ma
ciò che le collega: una forma estremamente semplice e misteriosa, rispetto a qualsiasi segno
coreografico e in grado di sintetizzare l’intero processo creativo legando a doppio filo natura e
pensiero, interno ed esterno… da cui il titolo.
L'ultima fase, la iosi o rubedo, è in fase di costruzione.
Al termine della performance l'artista sarà felice di incontrare il pubblico per condividere
pensieri, domande o riflessioni sul lavoro presentato e più in generale sulla ricerca che lo
sostiene.
LAURA MORO danzatrice e coreografa torna in Italia dopo un ventennio di attività artistica
all’estero durante il quale lavora presso varie compagnie tra cui: Pretty Ugly Dance Co.,
Pilottanzt e Chris Haring a Vienna, Ten Pen chii a Berlino, No Apology & P.S.Norton, Leine &
Roebana e Piet Rogie ad Amsterdam e Rotterdam. E’ coreografa ospite insieme a Paul Selwyn
Norton presso Bat-Sheva D.C. – Tel Aviv, per cui realizza “The Rogue Tool”. E’ stata docente
presso varie istituzioni incluse l’Università di Vienna, Bat-Sheva D.C., Dans Groep Kriztina De
Chatel. Hanno sostenuto le sue produzioni come coreografa indipendente: Korzo Theater, Den Haag, Danswerkplaats e Dansateliers ad Amsterdam e Rotterdam, i teatri Frascati,
Melkweg e Muiderpoort ad Amsterdam (…) In Italia le sue creazioni sono state ospiti di:
Oriente Occidente – 2013, nel cui ambito vince il primo premio della giuria popolare a DANZ’E’
OFF e il secondo premio a DANZ’E’ – Concorso Coreografico con “MISURABILIA”; SPAM a cura
di Aldes – Roberto Castello, nel 2011; “GIOVANI A TEATRO / Fondazione di Venezia nel 2011 e
2012; TEATRO LA FENICE / Dipartimento Educazione e Ricerca, per cui realizza due spettacoli
di danza contemporanea per l’infanzia 2006 e 2007, “Paesaggio con Uomini” (varie edizioni) a
cura di Echidna Cultura, BIG Torino 2000 - Biennale giovani artisti e molti altri.
INDACO
M e rco le d ì 1 7 s e tte m b re 2 0 1 4 , o re 1 7 .3 0
U fficio po s t a le
V a le n t in a M o a r ( It a lia / A u s t r ia )
D a n ce M e / u r ba n v e r s io n
Il lavoro coreografico nasce in vista di un progetto video dagli stimoli ricevuti dai passanti per
le strade di Graz, capoluogo austriaco dove l'artista vive e produce da ormai 5 anni.
Struttura coreografica 'interattiva', viene ora declinata per (con?) gli 'stanti' in una sala d'attesa
di un ufficio postale: persone che non 'passano' bensì aspettano - insieme.
Valentina Moar si è formata con Susanne Linke e Avi Kaiser alla Paolo Grassi di Milano e con
Carolyn Carlson all'Accademia della Biennale di Venezia.
Ha danzato in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Brasile con diversi coreografi, come Roberto
Castello, Ismael Ivo, Darrel Toulon, Sebastian Prantl, Avi Kaiser, Tiziana Arnaboldi, e ha
danzato nel 2002 insieme al coreografo canadese Benoît Lachambre nel suo pezzo Délir défait
alla Biennale di Venezia.
Come artista indipendente lavora sia per istituzioni come l'IEM Institute of Electronic Music
and Acoustics dell'Università di Musica e Performing Arts di Graz, o il Conservatorio Tartini di
Trieste al dipartimento di musica e nuove tecnologie, sia per artisti visivi, quali Rabarama o
Antoni Malinowski, e per compositori, quali Reinhard Ziegerhofer, Paolo Pachini, Gerhard
Nierhaus, Ypatios Grigoriadis, per cui crea coreografie e le interpreta.
E' sostenuta dalla città di Graz e dalla regione Stiria per la creazione dei suoi progetti, quali
l'assolo Getanztes Dasein, il duo Ella e il film DanceMe. Il suo solo No Time To Fly Off creato
per la Biennale Danza 2010 è finalista all'International Solo-Dance-Theatre Festival Stuttgart
2011, va in tournée in diverse città brasiliane con VivaDança Festival 2012 e viene presentato
alla Bienal Internacional de Dança Curitiba 2012.
E' performer nella trasmissione di Rai3 “Vieni via con me”, di Roberto Saviano e Fabio Fazio
con le coreografie di Roberto Castello.
INDACO
V e n e rd ì 1 9 s e tte m b re 2 0 1 4 , o re 1 9
S ta z io n e FFS S
M a r t a B e v ila cqu a / A R E A R E A (U din e , It a lia )
RED BARROW
Di e con: Marta Bevilacqua / Compagnia Arearea
Musiche: Friederich Nietzsche, Nima Ben David
Elementi di scena: Belinda De Vito
Red Barrow è una sperimentazione, una performance di durata, sulla figura di Friederich
Nietzsche.
"Mi metterò cavallo di una carriola rossa e lo inseguirò tra i binari di una stazione del treno.
Mi concentrerò su questi elementi:
Trasportare ed essere trasportati.
Dispongo di una sola ruota, questo è vero, ma basta e avanza.
Riempire e svuotare.
Dispongo di un ampio contenitore.
La mia, dopotutto, è una Red Barrow.
Caro Fred, prima poi ti troverò!"
Marta Bevilacqua, danzatrice e coreografa, si forma all’Accademia Isola Danza a Venezia diretta da
Carolyn Carlson (2001). Collabora stabilmente con la compagnia Arearea dal 1998. Ha conseguito
inoltre il titolo di Master in Comunicazioni e Linguaggi non Verbali con una predilezione per l'indirizzo
performativo. Ha lavorato con compagnie di ricerca come Adarte, Aldes, Balletto Civile, Ersilia Danza,
Naturalis Labor, TPO, CSS Teatro stabile d'innovazione del Friuli Venezia Giulia e dal 2002 insegna
danza contemporanea presso la Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Ha
coreografato l'opera Orfeo ed Euridice di Gluck e Bach per il 35° Festival della Valle d’Itria e ha creato
numerose coreografie tra cui la trilogia Il Libro della Carne; Nec Nec, premiato come seconda migliore
coreografia a Cortoindanza 2010 di Cagliari e selezionato da Anticorpi Explò 2011;
Organon_sull'ingombranza del pensiero, che ha partecipato al Festival Equilibrio 2011 come finalista al
bando Equilibrio all'auditorium Parco della Musica di Roma. Ha preso parte negli ultimi due anni ad
importanti progetti internazionali: a Luoghi Comuni (Lieux Publics) con la performance Dafne_per una
mitologia urbana , al progetto Writing site by site in Graz, per la piattaforma internazionale IN-SITU, per
la quale ha creato Panta Rei, prodotto dalla Reggia della Venaria Reale (Torino) e il suo progetto Oltre
La Luna è stato prodotto da Dance Channels, piattaforma europea di sostegno a nuovi coreografi tra
Saragoza, Manchester e Genova.
INDACO
M a r t e dì 1 6 e G io v e dì 1 8 s e tte m b re 2 0 1 4 , o r e 1 8 - 2 0
W O R KS H O P a pe r t o e g r a t u it o a cu r a di A PT A PA R KO U R
S a ba to 2 0 s e tte m b re 2 0 1 4 a lle h 1 8
C e n t r o C o m m e r cia le C O O P – Q u a r t ie r e R o n z in e lla
D a v ide S im m ia C r o w le y | A pt a Pa r k o u r
Pe r f o r m a n ce di pa r k o u r e da n z a co n t e m po r a n e a
O cch io e s t e r n o : La u r a B o a t o
Il Parkour/Freerunning/Art du Deplacement è una disciplina fisica non competitiva il cui
obiettivo è di rendere il praticante in grado di muoversi liberamente attraverso e oltre
qualsiasi tipo di terreno utilizzando a tale scopo solo le capacità del proprio corpo,
principalmente attraverso la corsa, i salti, l’arrampicata e i movimenti in quadrupedia. Di fatto
si concentra sullo sviluppo degli attributi fondamentali necessari per tali movimenti, tra essi
forza funzionale e resistenza, equilibrio, propriocezione, agilità, coordinazione, precisione,
controllo e creatività.
È uno sport che incoraggia l’auto-miglioramento su tutti i livelli, rivelando i limiti mentali e
fisici di ciascuno e simultaneamente offrendo un modo per superarli. È un sistema per allenare
la mente e il corpo al fine di essere il più possibile funzionali, efficaci e liberi in ogni
ambiente.
Il Parkour mira a promuovere sicurezza, determinazione, auto-disciplina e auto-stima, e
l’assunzione di responsabilità delle proprie azioni. Incoraggia l’umiltà, il rispetto per se stessi,
per gli altri e per l’ambiente che ci circonda, l’espressività, lo spirito di comunità e
l’importanza del gioco, della scoperta e della sicurezza. Offre inoltre la possibilità di aprirsi ad
una nuova relazione con l’ambiente urbano e naturale, ad un riappropriarsi pacifico degli
spazi pubblici, sviluppando un sentimento di appartenenza e cura reciproca verso l’ambiente
e i compagni.
Davide Vianello è Presidente dell’Associazione APTA Parkour (dal latino ‘apto’, adattare/-si),
nata allo scopo di sviluppare e diffondere l’attività sportiva intesa come mezzo di formazione
psicofisica e morale dei soci mediante la gestione di ogni forma di attività con particolare
riferimento alla pratica del Parkour, Freerunning, Art du Deplacement e Metodo naturale di
educazione fisica. E’ istruttore qualificato A.D.A.P.T (Art du Deplacement And Parkour
Teaching) direttamente da Parkour Generation, organizzazione leader a livello mondiale nel
campo della formazione sportiva riguardante la pratica del Parkour.
Insieme a Laura Boato ha avviato un percorso di ricerca sulle possibili interconnessioni tra
parkour e tecniche di improvvisazione, danza urbana e coreografia.
La performance coinvolgerà i partecipanti al workshop aperto e
gratuito che si terrà nel quartiere Ronzinella nei giorni 16 e 18
settembre - per info e iscrizioni:
[email protected]
INDACO
D o m e n ica 2 1 s e tte m b re 2 0 1 4 , o re 2 1 .0 0 Pia zza C a d u ti /
E V E N T O D I D A N Z A V E R T IC A LE E V ID E O PR O IE Z IO N I
S O S T A N Z A D ’O M B R A
A cu r a di V e r t ica l W a v e s Pr o je ct
M a r ia n n a A n dr ig o e A ldo A lipr a n di
( V e n e z ia , It a lia )
Vertical Waves Project è un progetto di danza verticale nato nel 2010 dalla collaborazione
tra l'artista Aldo Aliprandi e la danzatrice Marianna Andrigo, il progetto si inserisce
all'interno di un percorso artistico che mescola l'interesse sul corpo ed il movimento alla
ricerca in ambito sonoro e video, con una particolare attenzione allo spazio come site specific.
Lo spazio stesso (l'edificio, la torre, la piazza…) condiziona lo sviluppo della creazione perchè
determina l'unicità dell'azione in relazione al luogo in cui essa si svolge. Utilizzando corde,
imbraghi, discensori, i performers lavorano in piena sicurezza presentando in verticale una
danza che attinge ai linguaggi sia acrobatici che di sperimentazione del movimento,
esprimendo la pulsione ad abitare l'altezza e giocare con una percepita assenza di gravità.
Le produzioni di vertical waves project dal 2010 ad oggi:
Ino (Candiani, Mestre), Casquet (Creta), I segreti della torre (Bassano Del Grappa), Not only air
(Sousse, Tunisia), Del tuo dove (Festival perAspera, Bologna), Sideralis (Bucarest), Helios
(Oristano). Numerose altre collaborazioni con la compagnia Eventi Verticali (Sardegna) per la
realizzazione di eventi site specific.

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