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cop_libro_VERZELLA_def (3) 23-05-2008 10:01 Page 1 Franco Verzella, pioniere della microchirurgia oftalmica e della medicina funzionale, nel giugno 2004 introduce in Europa l’approccio multidisciplinare per la prevenzione e la cura dell’autismo e dei disturbi dell’apprendimento in diretta collaborazione con Bernard Rimland. Ha promosso il nuovo progetto di legge per la ricerca e l’assistenza al bambino autistico e alla sua famiglia a firma dell’onorevole Teresio Delfino, e ha partecipato al Tavolo nazionale per l’autismo promosso dal Ministro della Salute Livia Turco, nella cui relazione conclusiva, per la prima volta, si afferma la necessità di realizzare l’approccio multidisciplinare. Giulia Verzella, laureata in Scienze biologiche a Bologna, Master HNP (prodotti salutistici e dermofunzionali) a Ferrara, collabora con Franco Verzella dal 1999 nell’approfondimento e nella ricerca dei principali temi di medicina funzionale e nell’approccio biologico ai disturbi dello sviluppo. M Y CM MY CY CMY K GIULIA e FRANCO VERZELLA USCIRE DALL’AUTISMO: UN APPROCCIO BIOLOGICO E MEDICO USCIRE DALL’AUTISMO: UN APPROCCIO BIOLOGICO E MEDICO Il degrado ambientale ammala la famiglia, con il suo carico di molecole tossiche e di comportamenti antibiologici. Per gli adulti: il lungo elenco di malattie cronico degenerative. Per i bambini: autismo e disturbi dell’apprendimento. L’andamento è epidemico e nessuna famiglia oggi è immune dal rischio di generare un figlio con questi problemi. Nel 1995 un gruppo di ricercatori e di medici, ispirati e coordinati da uno psicologo sperimentale, Bernard Rimland, gettano le basi per un approccio multidisciplinare dedicato all’Individuo Bambino (Defeat Autism Now! Project). Creano nuove evidenze scientifiche, scoprono la tossicità di alcuni alimenti comuni, mettono a punto una serie di farmaci, provano l’efficacia di molecole naturali a dosaggi elevati… e cancellano la diagnosi di incurabilità del bambino autistico, migliorando lo stato di salute e lo sviluppo cognitivo-comportamentale della maggioranza dei bambini trattati, e, per la prima volta, recuperano un numero crescente di essi a una regolare attività di formazione e scolastica. È un’autentica rivoluzione culturale, che, attraverso una nuova capacità di interpretare la nostra salute, promuove il dialogo multidisciplinare tra scienze biologiche, giuridiche e umanistiche, con particolare riguardo ai temi del disagio e alle patologie del comportamento, che tanta parte hanno nell’esperienza della nostra quotidianità. Con una speranza per tutti, nuova e diversa: biologica! GIULIA e FRANCO VERZELLA C I proventi derivanti dalla vendita del libro saranno integralmente devoluti dagli autori all'Associazione DAN! Europe (www.autismdaneurope.com), costituita nel 2005 con lo scopo di promuovere l’informazione, la ricerca e l’assistenza medica nel settore dell’autismo, dei disturbi dello sviluppo e dell’apprendimento. ISBN 978-88-387-4641-9 € 39,00 Composite ,!7II8D8-hegebd! MAGGIOLI EDITORE MAGGIOLI EDITORE GIULIA e FRANCO VERZELLA USCIRE DALL’AUTISMO Un approccio biologico e medico Si ringrazia Coop per la collaborazione. © Copyright 2008 by Maggioli S.p.A. Maggioli Editore è un marchio di Maggioli S.p.A. Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001: 2000 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) • Via del Carpino, 8 Tel. 0541/628111 • Fax 0541/622020 www.maggioli.it/servizioclienti e-mail: [email protected] Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i paesi. Finito di stampare nel mese di giugno 2008 dalla Litografia Titanlito s.a. Dogana (Repubblica di San Marino) Sommario Presentazione – DAN! Europe (Franco Verzella)........................................ Pag. Premessa – L’autismo è trattabile (Stephen Edelson) ............................. » Prefazione – Autismo: la speranza di una cura (Ignazio Marino)............. » 13 15 17 Ringraziamenti ............................................................................................. » 19 Omaso e abomaso (Angelo Adamo) . ........................................................ Per non essere incuranti (dell’essere) (Alessandro Bergonzoni) ............. » » 21 25 » » » 34 40 41 » » 46 46 » » » » » » » » » » 52 52 53 54 55 57 58 59 61 62 » 68 1. INTRODUZIONE La sindrome autistica .................................................................................. Parent Ratings of Behavioral Effects of Biomedical Interventions................. Parent Ratings of Behavioral Effects of Biomedical Interventions – Asperger 2. PREVENZIONE E SEGNI PREMONITORI Criteri preventivi .......................................................................................... Segni premonitori ........................................................................................ 3. LE BASI BIOLOGICHE • Circoli viziosi nell’autismo (Elizabeth Mumper) ..................................... Introduzione ................................................................................................ Patologia intestinale: background scientifico . ............................................ Patologia intestinale: un caso clinico .......................................................... Circoli viziosi metabolici: background scientifico ....................................... Circoli viziosi metabolici: un caso clinico .................................................... Disregolazione immunitaria: background scientifico . ................................. Disregolazione immunitaria: un caso clinico ............................................... Problemi della detossificazione: background scientifico ............................ Problemi della detossificazione: un caso clinico . ....................................... • L’Autismo e l’apparato gastrointestinale: L’approccio endoscopico (G. de’ Angelis)........................................................................................... Indice • La funzione intestinale ........................................................................... Pag. Funzione intestinale e autismo .................................................................... » Patologia del tratto gastrointestinale superiore .......................................... » Alterazione delle feci ................................................................................... » Intolleranze alimentari ................................................................................. » Permeabilità intestinale ............................................................................... » Disbiosi intestinale ...................................................................................... » Enterocolite autistica ................................................................................... » ASD, patologia primaria intestinale? ........................................................... » La celiachia ................................................................................................. » • Detossificazione ..................................................................................... » • Immunità.................................................................................................. » Introduzione.................................................................................................. » Spettro autistico e alterazioni della risposta immunitaria............................. » Infiammazione.............................................................................................. » Autoimmunità............................................................................................... » Reazioni agli alimenti.................................................................................... » Risposta agli agenti infettivi......................................................................... » ASD e vaccinazione trivalente contro morbillo, parotite e rosolia................ » • Circuiti della metilazione-transulfurazione........................................... Metionina – SAM ......................................................................................... » SAM – SAH . ................................................................................................ » SAH – Omocisteina ..................................................................................... » Omocisteina – Metionina . ........................................................................... » Metilazione – Solfazione . ............................................................................ » Creatina, recettore D4 e circuito della metilazione . .................................... » In sintesi ...................................................................................................... » 74 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 4. Autismo e sindromi genetiche Difetti-Delezioni genetiche multiple . ........................................................... Alterazione della sintesi di nucleosidi, nucleotidi e del DNA . ..................... Alterata trasformazione e accelerato catabolismo dei nucleotidi ............... Alterato trasporto di energia . ...................................................................... » » » » 00 00 00 00 » 00 5. RELAZIONI Soggettività e reciprocità nelle relazioni medico-paziente........................... Indice 6. PRIMA VISITA E FOLLOW-UP Premessa .................................................................................................... Pag. Strategie di intervento ................................................................................. » Fase I......................................................................................................... » Fase II........................................................................................................ » Indicazioni ................................................................................................... » Rapporti coniugali-familiari ......................................................................... » Preparazione dell’adolescente .................................................................... » Il ruolo dell’empatia ed i suoi frutti .............................................................. » La differenza tra il cielo e la terra ................................................................ » Il colore dell’autismo ................................................................................... » Coaching nell’autismo . ............................................................................... » Tabella di follow-up .................................................................................. » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 7. NUTRIZIONE, MENTE E CERVELLO Autismo e cervello ....................................................................................... Neuroni a specchio ..................................................................................... » » 00 00 • Programma nutrizionale integrato 4RDS ............................................. Alimenti esclusi ........................................................................................... » Alimenti indicati............................................................................................ » • La dieta priva di glutine e caseina ........................................................ » Introduzione ................................................................................................ » Glutine e caseina: meccanismi di danno .................................................... » La dieta . ...................................................................................................... » Esami di laboratorio .................................................................................... » • La dieta priva di lieviti ............................................................................ » Introduzione ................................................................................................ » Disbiosi fungina ........................................................................................... » La dieta yeast-free ...................................................................................... » Indicazioni sugli alimenti ............................................................................. » • La dieta a carboidrati specifici .............................................................. » Introduzione ................................................................................................ » Come avviene il danno: il circolo vizioso .................................................... » La dieta . ...................................................................................................... » Considerazioni sulla SCDiet: fasi regressive (tratto da Judy Gormond)....... » Tabella alimenti GF-CF & SCD ................................................................. » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 8. LE DIETE Indice • Il programma Feingold ........................................................................... Pag. Introduzione ................................................................................................ » Il programma ............................................................................................... » Salicilati e fenoli . ......................................................................................... » • La dieta a basso contenuto di ossalati ................................................. » Introduzione ................................................................................................ » Fonti alimentari di ossalati . ......................................................................... » Assorbimento intestinale di ossalati . .......................................................... » Produzione di ossalati ................................................................................. » Caratteristiche ricorrenti nella condizione di iperossaluria . ........................ Iperossaluria e spettro autistico .................................................................. » La dieta . ...................................................................................................... » Esami di laboratorio .................................................................................... » Tabella – Contenuto di ossalati negli alimenti . ......................................... » • Il favismo ................................................................................................. » Tabelle larn (livelli di assunzione giornalieri raccomandati di nutrienti) » Tabelle DRI (Dietary Reference Intakes) ................................................... » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 9. INTEGRAZIONE DELLA DIETA Ruolo degli integratori ................................................................................. Indicazioni per l’assunzione degli integratori .............................................. Modalità di Conservazione degli integratori................................................. Effetti collaterali ........................................................................................... • Probiotici ................................................................................................. • Vitamine . ................................................................................................. Vitamine A, D & Olio di fegato di merluzzo .............................................. Vitamina B6 .............................................................................................. Folati . ....................................................................................................... Metil-cobalamina (M-B12) . ...................................................................... Vitamina C (acido ascorbico) ................................................................... • Minerali .................................................................................................... Zinco ........................................................................................................ Calcio ....................................................................................................... Magnesio . ................................................................................................ • Enzimi digestivi . ..................................................................................... • Acidi grassi essenziali ............................................................................ • Aminoacidi .............................................................................................. Metinonina & SAM (S-adenosil-metionina) .............................................. Dimetilglicina (DMG) . ............................................................................... Trimetilglicina (TMG) ................................................................................. Taurina ...................................................................................................... » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 Indice N-acetilcisteina (NAC) .............................................................................. Pag. Acido alfa-lipoico (ALA) ............................................................................ » Glutatione (GSH) ......................................................................................... » Creatina ....................................................................................................... » Melatonina . ................................................................................................. » 00 00 00 00 00 10. F ATTORI AMBIENTALI ED ALTERAZIONI METABOLICHE (Paolo Ferrazza) Eziopatogenesi multifattoriale delle malattie . ............................................. Tossicità ...................................................................................................... Neurotossicità (esempio di tossicità specifica) ........................................... Effetti di sostanze tossiche sul sistema nervoso ........................................ » » » » 00 00 00 00 » » » » » » » » » » » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 » » » » » » » » 00 00 00 00 00 00 00 00 11. T ERAPIA CHELANTE Tests diagnostici . ........................................................................................ Trattamenti pre-chelazione . ........................................................................ Trattamenti chelanti ..................................................................................... DMSA ....................................................................................................... DMPS ....................................................................................................... Ca-EDTA . ................................................................................................. TTFD . ....................................................................................................... Altre molecole di interesse .......................................................................... NAC .......................................................................................................... ALA . ......................................................................................................... GSH . ........................................................................................................ 12. ALTRI STRUMENTI TERAPEUTICI • Low Dose Naltrexone (LDN) .................................................................. • Metil-B12 ................................................................................................. • Hyberbaric Oxygen Therapy – HBOT .................................................... Meccanismi d’azione ............................................................................... Alcune considerazioni: HBOT e Spettro Autistico . .................................. • HBOT per i bambini nello Spettro Autistico (Jim Neubrander) ............ • Secretina ................................................................................................. • Vitamina A in dosaggi farmacologici .................................................... Indice 13. E SAMI DI LABORATORIO • Esami di laboratorio funzionale ............................................................ Pag. • Esame completo della funzione intestinale.......................................... » Linee guida per l’interpretazione dell’esame . .......................................... » Chimotripsina ........................................................................................ » Elastasi pancreatica .............................................................................. » Acidi biliari fecali . .................................................................................. » Acidi grassi putrefattivi a catena corta .................................................. » Fibre carnee e fibre vegetali .................................................................. » Trigliceridi .............................................................................................. » Acidi grassi a catena lunga ................................................................... » Colesterolo ............................................................................................ » Fosfolipidi .............................................................................................. » Grassi fecali totali .................................................................................. » Acidi grassi benefici a catena corta e n-butirrato ................................. » Beta-glucuronidasi ................................................................................ » pH fecale ............................................................................................... » Lattoferrina ............................................................................................ » Proteina eosinofila X . ............................................................................ » Calprotectina ......................................................................................... » Sangue occulto ..................................................................................... » Batteri benefici ...................................................................................... » Batteri patogeni ..................................................................................... » Lieviti / funghi ........................................................................................ » Parassiti ................................................................................................. » • Analisi metabolica (ACIDI ORGANICI nelle URINE).......................... » Linee guida per l’interpretazione dell’esame . .......................................... » Markers di malassorbimento e disbiosi . ............................................... » Arabinosio ............................................................................................. » Rapporto acido benzoico – acido ippurico ........................................... » Acido beta-chetoglutarico . ................................................................... » Acido citramalico . ................................................................................. » Acido diidrossifenilpropionico (DHPPA) ................................................ » Acido indolacetico (IAA) ........................................................................ » Acido fenilacetico (PAA) ........................................................................ » Acido succinico ..................................................................................... » Acido tartarico ....................................................................................... » Metaboliti dei neurotrasmettitori ........................................................... » Acido omovanillico (HVA) ...................................................................... » Acido vanilmandelico (VMA) . ................................................................ » 3-metil-4-idrossifenilglicole (MHPG) ..................................................... » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 Indice Acido 5-idrossi-indolacetico (5-HIAA) ................................................... Pag. Markers di energia cellulare & funzione mitocondriale .......................... » Acido piruvico . ...................................................................................... » Acido lattico .......................................................................................... » Acido citrico .......................................................................................... » Acido cis-aconitico . .............................................................................. » Acido isocitrico . .................................................................................... » Acido alfa-chetoglutarico ...................................................................... » Acido succinico ..................................................................................... » Acido fumarico ...................................................................................... » Acido malico . ........................................................................................ » Acido beta-idrossibutirrico .................................................................... » Acido adipico e suberico . ..................................................................... » Acido beta-idrossi-beta-metilglutarico (HMG) ...................................... » Markers di carenza di coenzimi e cofattori............................................. » Alfa-chetoisovalerato, alfacheto-isocaproato, alfa-cheto-beta, metilvalerato ..................................................................................................... » Acido chinurenico . ................................................................................ » Acido formiminoglutammico (FIGlu) ...................................................... » Acido 3-idrossipropionico ..................................................................... » Acido metil-malonico (MMA) ................................................................. » Acido 2-idrossifenilacetico (2-HPAA) .................................................... » Acido 4-idrossifenilpiruvico (4-HPPA) ................................................... » Acido omogentisico . ............................................................................. » Acido alfa-chetoadipico (AKAA) ............................................................ » Acido glutarico ...................................................................................... » Acido orotico ......................................................................................... » Acido piroglutammico ........................................................................... » • Porfirine urinarie...................................................................................... • Metallotioneine........................................................................................ • Metalli Tossici ......................................................................................... Cenni informativi........................................................................................... Alluminio (Al) . ........................................................................................... Antimonio (Sb) .......................................................................................... Arsenico (As) ............................................................................................ Bario (Ba) . ................................................................................................ Bismuto (Bi) .............................................................................................. Cadmio (Cd) ............................................................................................. Cesio (Cs) ................................................................................................. Gallio (Ga) . ............................................................................................... Germanio (Ge) .......................................................................................... Mercurio (Hg) . .......................................................................................... » » » » » » » » » » » » » » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 10 Indice Nichel (Ni) ................................................................................................. Pag. Niobio (Nb) ............................................................................................... » Piombo (Pb) . ............................................................................................ » Platino (Pt) ................................................................................................ » Stagno (Sn) . ............................................................................................. » Tallio (Tl) . .................................................................................................. » Tellurio (Te) . .............................................................................................. » Titanio (Ti) ................................................................................................. » Torio (Th) . ................................................................................................. » Tungsteno (W) .......................................................................................... » Uranio (U) ................................................................................................. » Elementi fisiologici . ..................................................................................... » Boro (B) .................................................................................................... » Calcio (Ca) ................................................................................................ » Cobalto (Co) ............................................................................................. » Cromo (Cr) ................................................................................................ » Ferro (Fe) .................................................................................................. » Fosforo (P) ................................................................................................ » Iodio (I) . .................................................................................................... » Litio (Li) ..................................................................................................... » Magnesio (Mg) . ........................................................................................ » Manganese (Mn) . ..................................................................................... » Molibdeno (Mo) ........................................................................................ » Potassio (K) .............................................................................................. » Rame (Cu) . ............................................................................................... » Rubidio (Rb) . ............................................................................................ » Selenio (Se) .............................................................................................. » Sodio (Na) . ............................................................................................... » Stronzio (Sr) . ............................................................................................ » Vanadio (V) ............................................................................................... » Zinco (Zn) ................................................................................................. » Zolfo (S) .................................................................................................... » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 14. V ACCINI Ingredienti aggiunti . .................................................................................... Colture vaccinali .......................................................................................... Dosaggi multipli . ......................................................................................... • Le malattie infettive e i vaccini disponibili............................................ Epatite B.................................................................................................... Difterite...................................................................................................... Tetano........................................................................................................ » » » » » » » 00 00 00 00 00 00 00 Indice 11 Pertosse.................................................................................................... Pag. Vaccini DTP e DTaP................................................................................... » Poliomielite................................................................................................ » Vaccino anti-polio e AIDS . .................................................................... » Vaccino anti-polio e cancro ................................................................... » HIB – Haemophilus influenzae di tipo B.................................................... » Morbillo...................................................................................................... » Vaccino anti-morbillo, parotite, rosolia...................................................... » Parotite (orecchioni) ................................................................................. » Rosolia....................................................................................................... » Varicella..................................................................................................... » • Vaccini e autismo: mercurio................................................................... » Esposizione della popolazione al mercurio............................................... » Una strana similitudine.............................................................................. » Fatti recenti................................................................................................ » Autismo: evidenze di tossicità da mercurio............................................... » Avvelenamento da mercurio e sindrome autistica.................................... » • Consigli per ridurre il rischio di effetti collaterali da vaccinazioni...... » • Vaccini privi di mercurio disponibili in Italia.......................................... » • Vaccini monovalenti privi di mercurio disponibili all’estero................ » • Programma vaccinale in Italia................................................................ » • Recommended Immunization Schedules, USA 2007........................... » 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 Conclusione – Mente biologica e società civile...................................... » 00 Appendice – Ministero della salute. Tavolo nazionale di lavoro sull’autismo Relazione finale ......................................................................................... » 00 Presentazione DAN! Europe DAN! Europe nasce nel giugno 2005 con gli auspici di Bernie Rimland, in qualità di Presidente Onorario e grazie alla collaborazione generosa e fraterna di Steve Edelson. Al termine della mia prima DAN! Conference, nell’aprile 2004, alla domanda “che cosa si fa in Europa”, Steve rispose con un “nothing, at all”. Nei giorni successivi questa risposta secca, scandita, senza incertezze ha acceso in me il piacere di una sfida, che intuivo non essere solamente professionale e pertanto ancora più eccitante. E così è stato! I contatti, il lavoro, le verifiche e soprattutto questo universo che ti fagocita, che fonde le fasi della giornata, il privato ed il professionale con la forza di una garanzia nuova ed assoluta. Quella di imparare e pronunciare ogni giorno le parole di un alfabeto biologico, come dei piccoli mantra, che ti permettono di vedere diversamente e ti rivelano la partecipazione al grande gioco dell’esistenza. Fuori, l’ipnosi frenetica, il ritardo. Una sigla basta: ASD e al di là le alchimie, le disquisizioni, i rimandi, le distinzioni, ma soprattutto gli accordi e le alleanze di una articolata, territoriale, complessa presa in carico. Senza speranza! E l’Individuo Bambino non c’è. A distanza di ormai quattro anni è come se tutto sia accaduto in un sol giorno e davanti agli occhi due immagini. La prima, in continua dissolvenza, le facce dei mille bambini e gli infiniti aspetti della loro Domanda. La stessa, carica di una “consapevolezza neurologica”, che ho imparato a riconoscere e continuo ad esplorare, come il segnale più certo della mia ricerca. La seconda, il sorriso buono e paziente di Bernie, che mi ha emancipato dall’attesa ed ha ritarato il mio orologio su di un progetto solo. Comunicare di questi bambini e fare adesso quello che posso. Sono certo che non esiste una fortuna maggiore! Franco Verzella, Presidente DAN!Europe Bologna, maggio 2008 Premessa L’autismo è trattabile L’autismo può essere trattato ed esistono molti modi efficaci e sicuri per trattare questi individui! Per 50 anni, il Dr. Bernard Rimland, ricercatore e padre di un bambino autistico, ha lavorato instancabilmente per aiutare le famiglie con bambini autistici. Nel suo libro pubblicato nel 1964 Autismo infantile: la sindrome e le sue implicazioni per una teoria neurale del comportamento sostenne l’infondatezza della teoria secondo cui le cattive cure parentali sarebbero all’origine dell’autismo e che l’autismo ha un fondamento fisiologico. Successivamente, per oltre 40 anni, il Dr. Rimland ha intrapreso e sostenuto la ricerca, dimostrando che molti individui autistici, compreso suo figlio, possono migliorare drammaticamente modificando la biochimica dell’organismo, come ad esempio attraverso specifici regimi alimentari, con l’integrazione nutrizionale e la rimozione delle tossine (es. metalli pesanti, batteri patogeni). In accordo con le esperienze del dottor Rimland, oggi vi sono crescenti evidenze scientifiche che documentano la presenza di una disfunzione immunitaria (oltre 100 studi) e gastrointestinale (oltre 40 studi) nei soggetti affetti da autismo. Fortunatamente, molti medici e ricercatori in tutto il mondo hanno sviluppato trattamenti efficaci per questi problemi. Oggi, migliaia di soggetti autistici, bambini, adolescenti ed adulti sono drammaticamente migliorati grazie a diversi interventi biomedici e alcuni individui hanno perso definitivamente l’etichetta di “autistico” e sono perfettamente guariti. DAN! Europe, diretta dal Dr. Franco Verzella (Bologna, Italia) ha sostenuto e comunicato in Italia e in Europa che l’autismo è trattabile. Il Dr. Verzella, il suo staff e un attivo network di genitori italiani hanno promosso l’informazione sui trattamenti medici, efficaci e sicuri a genitori, medici, e istituzioni. Come risultato, molti bambini autistici hanno potuto trarre beneficio dagli interventi biomedici. Questo libro fornisce un’informazione aggiornata e preziosa per comprendere e trattare individui autistici di tutte le età. Sono certo che questo libro aiuterà a migliorare molte vite! Stephen M. Edelson, Ph.D. Direttore di Autism Research Institute www.Autism.com Prefazione Autismo: la speranza di una cura Ci sono bambini che non riescono ad avvicinarsi agli altri. Non sanno giocare, comunicare, esprimere le proprie emozioni, comprendere il linguaggio, imparare a leggere: sono autistici. La loro malattia li consegna ad un isolamento che fino a ieri appariva senza via d’uscita. Oggi hanno una speranza di liberazione grazie ai grandi progressi compiuti dalla ricerca e dalla medicina. È negli anni ’60, con l’attività del ricercatore americano Bernard Rimland, padre egli stesso di un bambino autistico, che si gettano le basi per una nuova “lettura” della patologia, per un nuovo approccio terapeutico medico e biochimico. Da allora ricercatori e medici di tutto il mondo hanno lavorato, in un movimento che si è dato il nome programmatico di DAN! – Defeat Autism Now – per dischiudere un nuovo orizzonte. Dalla loro ricerca è giunta la conferma che l’autismo non è solo una malattia psicologica o psichiatrica ma piuttosto una sindrome biologica e metabolica che si manifesta in disordini fisiologici e biochimici rilevanti e che può essere causata o favorita dal sovrapporsi di fattori genetici e ambientali, di patologie metaboliche, intestinali, immunologiche, allergiche. È il lavoro di ricerca condotto in questi anni, anche con il contributo determinante di questo gruppo, che ci permette oggi di dare un nome nuovo all’autismo e, soprattutto, di offrire una speranza di cura che appariva impensabile solo qualche decennio fa. L’apporto di specialisti diversi: immunologi, gastroenterologi, allergologi, studiosi degli effetti tossici dei metalli pesanti, ha permesso di capovolgere la concezione che si aveva fino a tempi recenti dell’autismo e di superare la definizione di malattia esclusivamente di sfera psichiatrica. Ora conosciamo meglio e più a fondo i complessi fattori che possono essere all’origine di una sindrome autistica e sappiamo che è possibile intervenire efficacemente con percorsi terapeutici che offrono concrete prospettive di recupero ai malati e di fiducia alle famiglie. Oggi correttamente possiamo definire l’autismo – o, meglio ancora, le patologie dello spettro autistico – come un disturbo pervasivo dello sviluppo, una sindrome complessa che comporta disordini fisiologici e biochimici significativi e si traduce in una drastica riduzione – o in una totale compromissione – delle capacità cognitive e relazionali, interferisce gravemente con lo sviluppo infantile compromettendo le capacità di comu- 18 Prefazione nicazione (verbali e non verbali) del bambino, altera la sua capacità di relazione, incide gravemente sul suo comportamento, viziando il suo sviluppo e costringendolo alla scelta di attività ripetitive, confinandolo in una emarginazione senza rimedio a causa delle disabilità cognitive, di relazione e comportamentali, a volte anche aggravate dal ritardo mentale che può accompagnare la malattia. Un isolamento che solo fino a pochi anni fa appariva insuperabile e totale. Oggi possiamo invece considerare i bambini autistici curabili. Un approccio radicalmente nuovo che ha condotto per la prima volta alla guarigione dall’autismo alcuni pazienti e che ha dimostrato sicura validità, almeno nei casi meno gravi e di più tempestivo intervento. Bambini autistici sono stati curati con successo e con risultati in passato insperati: hanno imparato a giocare, parlare, studiare, vivere assieme agli altri. L’autismo è una malattia che richiede, per essere fronteggiata, una diagnosi precoce – un aspetto di per sé non banale, data la difficoltà di individuare subito la presenza dell’autismo – e quindi terapie multidisciplinari, biomediche e comportamentali. Sono sempre più numerose le testimonianze scientifiche dei risultati positivi che è possibile conseguire con interventi terapeutici, abilitativi, educativi che si concentrino sul miglioramento delle capacità di comunicazione, di relazione e socializzazione. Risultati tanto più raggiungibili quanto più precoce è la diagnosi e intensivi gli interventi terapeutici. Nel nostro Paese si va ora diffondendo, sulla scorta dell’esperienza internazionale, la consapevolezza delle possibilità di recupero e guarigione, e si vanno intensificando gli interventi multidisciplinari suggeriti dalle ricerche più recenti. Il libro di Giulia e Franco Verzella costituisce un punto di riflessione per i medici e le famiglie che quotidianamente convivono con l’autismo di figli e pazienti. Ma, soprattutto, chiama noi medici e ricercatori a guardare oltre le nostre conoscenze, ci sfida a non restare chiusi sul nostro sapere per guardare in nuove direzioni. Questo atteggiamento ha permesso a quanti hanno lavorato in questi anni sull’autismo di guardare in modo nuovo a questa malattia, di comprenderne la natura biologica ed organica e di capire quanto il comportamento umano non sia indipendente da fattori biologici. E forse, domani, proprio questa esperienza di ricerca potrà indicare nuovi percorsi metodologici per la comprensione di altre patologie e di altri disturbi dello sviluppo o del comportamento, anche nell’età adulta. Prof. Ignazio R. Marino Professore di Chirurgia, Jefferson Medical College, Philadelphia Presidente, Commissione igiene e sanità, Senato della Repubblica Ringraziamenti Ringraziamo di cuore i bambini e le loro famiglie che abbiamo incontrato durante la preparazione di questo volume e, insieme a chi ha contribuito generosamente alla formulazione di questo progetto, pronunciamo l’augurio che il nostro impegno possa contribuire a quel cambiamento che da troppo tempo stiamo aspettando. Si ringraziano per il loro contributo a questo libro: Alessandro Bergonzoni, Angelo Adamo, Chiara e Giuseppe Merloni, Elizabeth Mumper, Fabio Galvano, Giovanni Fiorentini, Giovanni Livolti, Ignazio Marino, Jim Neubrander, Maria Luisa Volta, Paolo Ferrazza, Sante Zanella, Stephen Edelson. 1. INTRODUZIONE “La narrativa scientifica non è solo un aspetto marginale o didattico della scienza, è il suo nucleo essenziale. La scienza, se fatta bene, è una disciplina umanistica. Lo scopo della scienza è di aiutarci a capire che cosa siamo e come siamo arrivati fin qui e per questo abbiamo bisogno delle grandi storie: il racconto di come, in un tempo lontano, avvenne il Big Bang; l’epopea darwiniana dell’evoluzione della vita sulla terra; e ora, la storia che stiamo appena cominciando a imparare a raccontare: la strabiliante avventura dei primati autobiografi...” D. Dennett L’Autismo, raro fino alla seconda metà degli anni ’80 (1 caso su 2mila), in questi ultimi 20 anni ha presentato un incremento progressivo in tutti i Paesi industrializzati. Le più recenti valutazioni condotte dal Center for Disease Control, USA, (gennaio 2007), stimano un caso ogni 150, per cui oggi si parla di epidemia autistica. Altri Paesi, tra cui Inghilterra, Islanda, Svezia, Finlandia, Danimarca, Canada, Australia, Giappone, confermano un aumento simile a quello riportato negli Stati Uniti. Un’analisi condotta da Autism Research Institute (ARI) su 30.145 soggetti nello spettro autistico ha riscontrato che il 9% non sviluppa alcuna forma di linguaggio. Tra quelli che sviluppano il linguaggio, il 43% inizia a parlare alla fine del primo anno, il 35% tra il primo e il secondo e il 22% nel corso del terzo anno. L’impronta genetica viene confermata dall’alta concordanza di autismo in gemelli omozigoti (60-90%) rispetto ai gemelli dizigoti (10-25%). Se il primogenito manifesta autismo, la possibile comparsa di questo in un fratello è del 2-4,5%. È importante poter valutare accuratamente i fratelli di soggetti autistici, con particolare riguardo ai disturbi intestinali, immunitari, ritardo dello sviluppo, dell’apprendimento e dislessia. Mentre l’autismo negli anni ’80 incideva per il 3% di tutti i disturbi dello sviluppo, attualmente in California l’autismo ne rappresenta il 45%. Il 25% dei soggetti autistici presenta o ha presentato epilessia, che può comparire nei primi anni di vita oppure durante l’adolescenza. Il 30% assume alimenti non commestibili ed il 30% presenta una qualche forma di ipotonia. 28 Capitolo 1 La ricerca dell’X fragile è particolarmente indicata quando nel quadro familiare compaiono soggetti con ritardo mentale. La medicina specialistica in questi ultimi 50 anni ha interpretato l’Autismo come una patologia di competenza neuropsichiatrica su base genetica, per la quale ha elaborato tecniche riabilitative logopediche e di psicologia comportamentale, integrate con psicofarmaci (Ritalin, Risperdal). Dopo i 15-20 anni questi pazienti vengono indirizzati in Comunità protette e dedicate, soprattutto quando le Famiglie non sono in grado di sostenere i costi economici delle cure e dell’assistenza. Autism Research Institute (ARI), San Diego, ha condotto dal 1967 una serie di ricerche finalizzate ad individuare le cause organiche di competenza medico internistica che affliggono i bambini con autismo. Queste ricerche sono sfociate nel 1995 nel Progetto Defeat Autism Now! (DAN!), che si avvale della attiva collaborazione tra medici, ricercatori e famiglie, in un dialogo ininterrotto attraverso numerosi Portali e la DAN! Conference, che viene organizzata ogni sei mesi, in Aprile sulla costa orientale ed in Ottobre su quella occidentale degli Stati Uniti. Nel corso di questi ultimi 20 anni, una serie di Aziende di integratori, di laboratori per le analisi cliniche e di farmacie galeniche hanno concentrato risorse umane ed economico finanziarie in questo settore ed in diretta collaborazione con gli operatori e le famiglie che partecipano al Progetto DAN!, contribuendo sensibilmente allo sviluppo della ricerca ed ai risultati ottenuti. In un sito dedicato (http://www.danwebcast.com/) sono state raccolte e rese disponibi le principali relazioni delle recenti conferenze DAN!. In questi video, interviste ai genitori, ricercatori e medici offrono una informazione completa dell’approccio scientifico, delle esperienze, dei risultati e dei programmi espressi da questa comunità. Introduzione 29 Center for Disease Control (CDC), 2007 Autism and Developmental Disabilities Monitoring (ADDM) Network. Tratto da: http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/documents/AutismCommunityReport.pdf Prevalenza di ASD nel 2000 Prevalenza di ASD nel 2002 Stati che hanno parteci- Arizona, Georgia, Maryland, Alabama, Arizona, Arkansas, Colopato al ADDM Network New Jersey, South Carolina e rado, Georgia, Maryland, Missouri, West Virginia.(6) New Jersey, North Carolina, Pennsylvania, South Carolina, Utah, West Virginia e Wisconsin.(14) Tutti i bambini di otto an- 187,761 (pari al 4,5% di tutti i 407,578 (pari al 10% di tutti i bamni identificati nelle Aree bambini di otto anni negli USA) bini di otto anni negli USA) selezionate per lo Studio Bambini di otto anni nel- 1,252 lo spettro autistico identificati nelle Aree selezionate per lo Studio 2,685 Prevalenza totale di ASD Da 4,5 (1 su 222) a 9,9 (1 su Da 3,3 (1 su 303) a 10,6 (1 su 94) 101) ogni 1,000 bambini di otto ogni 1,000 bambini di otto anni di anni di età età Prevalenza media 6,7 ogni 1,000 bambini di otto 6,6 ogni 1,000 bambini di otto anni anni di età. Corrispondente a di età. Corrispondente a circa 1 bambino circa 1 bambino su 150. su 150. Maschi Da 6,6 a 14,8 ogni 1,000 bam- Da 5,0 a 16,8 ogni 1,000 bambini di bini di otto anni di età otto anni di età Femmine Da 2,0 a 4,3 ogni 1,000 bambini Da 1,4 a 3,1 ogni 1,000 bambini di di otto anni di età otto anni di età Caucasici Da 4,5 a 11,3 ogni 1,000 bam- Da 3,3 a 12,5 ogni 1,000 bambini di bini di otto anni di età otto anni di età Da 5,3 a 10,6 ogni 1,000 bam- Da 3,4 a 7,7 ogni 1,000 bambini di bini di otto anni di età otto anni di età Camitici Ispanici – Da 0,3 a 9,7 ogni 1,000 bambini di otto anni di età Bernard Rimland, è stato il fondatore di: • Autism Society of America: 1965 (http://www.autism-society.org/) • Autism Research Institute, ARI: 1967 (http://www.autismwebsite.com/ARI/index.htm) • Defeat Autism Now!, DAN!: 1995 (http://www.autismwebsite.com/ARI/dan/dan.htm). 30 Capitolo 1 Tre sono le intuizioni di Bernard Rimland che hanno consentito lo sviluppo del Progetto DAN!: A) La natura biologica multisistemica e multifattoriale delle alterazioni che coinvolgono principalmente intestino, funzione metabolica-detossificante e attività neuroimmunitaria (gut-immune-brain connection), come causa dei comportamenti autistici, delle difficoltà cognitive ed affettive. L’Autismo esprime una patologia da adattamento che l’attuale inquinamento ambientale, alimentare e iatrogeno (vaccini polivalenti praticati in rapida successione, contenenti mercurio, terapie antibiotiche intensive, amalgame al mercurio) possono produrre in soggetti con fragilità genomiche, che riguardano soprattutto l’intestino, la funzione detossificante, il sistema immunitario e quello nervoso. B) Medicina funzionale, genomica preventiva, biologia molecolare sono gli strumenti dell’approccio clinico DAN!, dedicato ad interpretare l’individualità biologica del singolo paziente, al di là delle classificazioni statistiche e di malattia. Il termine NOW! (ORA!) della sigla DAN! si riferisce alla convinzione che le conoscenze scientifiche in campo medico devono confrontarsi con la domanda espressa dalla individualità biologica del singolo individuo e che l’intervento non può e non deve attendere i risultati di studi epidemiologici a doppio cieco, in rapporto al continuo, rapido evolvere delle diverse fasi dello sviluppo ed al continuo drammatico espandersi di questa emergenza. La medicina non è quella scritta nei libri, ma quella praticata dal medico nel singolo paziente! Grazie a questo approccio i risultati registrano un miglioramento a volte drammatico delle condizioni di salute e per la prima volta il recupero di un numero crescente di bambini ad una regolare attività di formazione e scolastica. C) Il ruolo strategico della famiglia e della comunità-progetto (Defeat Autism Now!), per monitorare nelle 24 ore il rapporto tra rimedi prescritti, sintomi e comportamento, fornendo al medico continui aggiornamenti in tempo reale, per assicurare e promuovere la migliore flessibilità e tempestività dell’intervento terapeutico ed accendere energie, motivazioni e solidarietà. Riportiamo la testimonianza di Bernard Rimland ad un Congresso USA sull’Autismo, ottobre 2003: «Mio figlio Mark è nato nel 1956. All’età di 5 anni ci fu detto che era un autistico senza speranza e incurabile e che avremmo dovuto metterlo in un Istituto. Ma non lo facemmo. A sette anni portava ancora il pannolino, e fino all’età di otto anni non parlava e non rispondeva alle domande. Oggi, ha 47 anni, ed è un artista con attività in campo internazionale. Il mio libro del 1964, “Autismo Infantile”, confutò la precedente convinzione che l’autismo fosse un disordine psicologico, causato da una cattiva madre: disordine che doveva essere trattato con psicoterapia per la madre ed il figlio. Anche oggi le credenze dogmatiche prevalgono su quelle pragmatiche: come ad esempio, la politica dell’ FDA (Food and Drug Administration) sulla incurabilità dell’autismo. Oggi, per la prima volta nella storia, ci sono bambini autistici curati con successo, che non Introduzione 31 portano più la spaventosa etichetta di “autistico”, devono la loro liberazione dall’autismo a modalità di trattamento che erano, e sono tuttora, ridicolizzate e rifiutate dalla maggioranza delle autorità mediche. Il programma di ricerca dell’ARI è interessato a tutte le forme di trattamento che dimostrano una significativa evidenza di benefici per i bambini autistici, includendo sia l’approccio comportamentale che quello biomedico. Una delle principali ragioni per cui fondai Autism Society of America nel 1965 fu di voler promuovere l’intervento precoce, conosciuto comunemente come “ABA”. Ero convinto che questa forma di trattamento poteva portare eccezionali miglioramenti in molti bambini autistici. Oggi, quasi tutta la comunità medico-scientifica più informata accetta la terapia ABA, sebbene ci siano voluti oltre 20 anni per ottenere questa “consacrazione”. Ora che l’approccio comportamentale è stato accettato e ha raggiunto la generale approvazione, dobbiamo dedicare tutti i nostri sforzi per promuovere trattamenti biomedici avanzati ed efficaci. Sentiamo e sappiamo che i farmaci non possono essere la risposta. Nessun bambino è diventato autistico per una deficienza di Ritalin o Risperdal! La ricerca medica nel settore della Prevenzione è dolorosamente lenta e non è raro che passino decine di anni prima che questi interventi vengano riconosciuti ed utilizzati. Un esempio recente è l’assunzione preventiva di piccole dosi di acido folico. È stato stimato che oltre 25.000 casi di ritardi mentali avrebbero potuto essere scongiurati se l’utilizzo dell’acido folico fosse stato opportunamente raccomandato non appena la scoperta venne annunciata. Nel 1995 l’epidemia autistica era già stata scoperta. Altrettanto evidente era il fatto che molti bambini autistici mostravano eccezionali miglioramenti, senza l’uso di farmaci, ma con “medicine alternative” o “medicine intelligenti”. Nel 2004 sei università statunitensi, Portland, Seattle, Boston Mass General, Columbia NY, Baylor (Texas) e Cleveland hanno formulato un progetto che successivamente ha dato vita ad una organizzazione non-profit, Autism Treatment Network (http://www. autismtreatmentnetwork.org/) dedicata ad applicare e promuovere l’approccio medico multidisciplinare formulato e praticato da ARI-DAN!. Nella primavera del 2007 è nato un progetto internazionale di collaborazione che vede coinvolti, assieme alle organizzazioni statunitensi ARI ed ASA anche AREA e DAN!Europe, associazioni di recente costituzione. Il Portale “Emergenza Autismo” (www.emergenzautismo.org) con oltre 5.000 iscritti ha portato nel nostro Paese le informazioni relative alle esperienze del Progetto DAN! e coordina un dialogo ed una preziosa assistenza quotidiana alle famiglie. DAN!Europe nasce dalla collaborazione di Franco Verzella, medico, con Bernard Rimland e Steve Edelson, rispettivamente fondatore e coordinatore di ARI, con lo scopo di promuovere nei Paesi della Comunità Europea la ricerca e l’assistenza medica. Questo libro vuole essere un omaggio a Bernard Rimland, al suo lavoro pionieristico e coraggioso ed alla sua straordinaria, generosa avventura umana e professionale. 32 Capitolo 1 Il libro viene dedicato alle famiglie, perché rappresentano nel mezzo di questa drammatica epidemia il “presidio” più avanzato, che consente, il primo, più attento e più efficace intervento, al riparo da limiti culturali e prevenzioni. Il carico emotivo, organizzativo, economico che la famiglia deve affrontare è davvero pesante ed è dominato dall’assillo del parametro tempo, in rapporto alla continua, rapida evoluzione che caratterizza lo sviluppo del minore, la mancanza di informazione e la inadeguatezza del servizio sanitario. Per affrontare una condizione così impegnativa è indispensabile operare una pianificazione secondo criteri chiari e semplici ed animarsi di una determinazione assoluta, a fronte della certezza di miglioramenti reali e tangibili che si registrano nella grande maggioranza dei casi, della assoluta trasparenza e ragionevolezza scientifica dell’approccio medico e dell’accelerato sviluppo della ricerca in questo settore. Il primo argomento riguarda l’impegno di acquisire una buona informazione sull’argomento da parte dei genitori e dei familiari anche per assicurare la migliore collaborazione al medico curante ed entrare a far parte di un progetto internazionale, che non richiede lauree o iscrizioni a club ed accademie, ma che si alimenta continuamente di nuove esperienze e pulsa 24 ore al giorno via Internet, attraverso la collaborazione di famiglie, di ricercatori e di medici. Riferimenti bibliografici Bailey A. et al. 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Am J Hum Genet. 1991 Nov; 49 (5): 932-8 http://www.autismwebsite.com/ARI/index.htm http://www.danwebcast.com/ http://www.autismtreatmentnetwork.org http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/ http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/documents/AutismCommunityReport.pdf https://www.ideadata.org/tables29th/ar_1-9.htm Kielinen M. et al. Autism in Northern Finland. Eur Child Adolesc Psychiatry. 2000 Sep; 9 (3): 162-7 Lauritsen M.B. et al. The incidence and prevalence of pervasive developmental disorders: a Danish population-based study. Psychol Med. 2004 Oct; 34 (7): 1339-46 Le Couteur A. et al. A broader phenotype of autism: the clinical spectrum in twins. J Child Psycol Psichiatry. 1996 Oct; 37 (7): 785-801 Magnusson P. and Saemundsen E. Prevalence of autism in Iceland. J Autism Dev Disord. 2001 Apr; 31 (2): 153-63 Pangborn J.B. and Baker S.M. Biomedical assessment options for children with autism and related problems. DAN! Consensus Report, ARI (Oct 2005) Ritvo E.R. et al. 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Winston Churchill L’autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo, multifattoriale e multisistemico, che può manifestarsi in modo diverso nei soggetti coinvolti, per cui si parla di patologie dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD). I sintomi comprendono: scomparsa del contatto oculare con la madre, ritardo e difficoltà dello sviluppo cognitivo, del comportamento e delle abilità sociali, arresto o scomparsa del linguaggio, stereotipie, iperattività, comportamenti auto ed eteroaggressivi, disturbi intestinali e metabolici, insufficiente capacità detossificante con particolare riguardo ai metalli pesanti, alterazioni neuro-immunitarie. Casi meno gravi possono essere diagnosticati come Sindrome di Asperger; in quest’ultimo caso il linguaggio è normale, mentre sono presenti alterazioni comportamentali. Senza trattamento la grande maggioranza dei soggetti autistici non è in grado di sviluppare abilità sociali e di raggiungere una sufficiente indipendenza. Nonostante i genitori rilevino i primi disturbi tra il primo ed il secondo anno di vita, la diagnosi di autismo viene posta con ritardo, in genere fra il terzo ed il quinto anno. Viene distinta una forma congenita che rappresenta una ristretta percentuale di casi (2-3%), in cui i sintomi si manifestano precocemente (entro il quarto-quinto mese dalla nascita) e in cui è prevalente l’impronta genetica, e una forma regressiva o acquisita, in cui i disturbi fisici e comportamentali compaiono fra i 12 e i 36 mesi, dopo uno sviluppo fino ad allora ritenuto regolare. L’aumentata incidenza di autismo registrata in questi ultimi 20 anni è sostenuta esclusivamente dalla forma regressiva, che nasce dall’incontro tra una predisposizione genetica e cause ambientali scatenanti (vaccini, antibiotici, metalli tossici, inquinamento alimentare ed ambientale). La forma regressiva/acquisita, non presenta anomalie genetiche tipiche e costanti, ma piccole alterazioni del DNA (SNPs: polimorfismi di singoli nucleotidi) a carico di geni che controllano la detossicazione (enzima paraoxonasi), alcuni recettori neuronali, il metabolismo di numerosi neurotrasmettitori e di metaboliti, in particolare quelli dei circuiti metabolici della metilazione e transulfurazione; oltre a questi riscontri, sono state pubblicate evidenze circa una generale ipometilazione del DNA nella popolazione autistica. La forma regressiva colpisce più frequentemente i maschi, con un rapporto di 4 ad Introduzione 35 1 rispetto alle femmine. Per interpretare questa prevalenza è stata avanzata una serie di ipotesi, che comprende: • nei maschi esiste un solo cromosoma X, per cui, quando compaiono alterazioni, queste non possono venire compensate dalla normalità di un secondo cromosoma X; • il testosterone amplifica la tossicità del mercurio; • i maschi richiedono una maggior attività di metilazione; • i maschi presentano più frequentemente reazioni di tipo infiammatorio (TNF alfa); • i maschi usano il cervello in modo più focale e quindi risentono maggiormente quando un’alterazione dello sviluppo neuronale colpisce i sistemi di collegamento tra le diverse aree. L’epigenetica studia la modulazione dell’espressione genica ad opera di fattori comportamentali ed ambientali. Ad esempio, il processo della metilazione, che si trova sotto l’influenza di fattori ambientali e nutrizionali, modula costantemente l’espressione genica, la sintesi di proteine, il trasporto dell’energia, la sintesi di alcuni neurotrasmettitori, la funzionalità delle membrane cellulari. L’attuale ipotesi molecolare dell’autismo comprende: 1) Cause genomiche: sono state identificate varianti genomiche a carico di enzimi coinvolti in: • Detossicazione (paraoxonasi). • Metabolismo di neurotrasmettitori (glutamato, GABA, serotonina, epinefrina, norepinefrina). • Recezione/segnalazione neuronale (recettore MET tirosina chinasi); il gene MET è coinvolto nello sviluppo del sistema nervoso, nella regolazione del sistema immunitario e nei processi di riparazione del tratto gastrointestinale. • Circuiti di metilazione/transulfurazione (adenosina, omocisteina, folati, cobala-. mina). • Metabolismo e trasporto di glutatione. In particolare è stato sottolineato che nella forma acquisita di autismo, l’aumento dello stress ossidativo ha basi genetiche e rappresenta un fattore di predisposizione e che l’interazione gene-gene potrebbe avere influenze molto più consistenti rispetto alle singole varianti geniche. Il M.I.N.D. Institute (Davies, Università di California) ha lanciato il progetto “Autism Phenome Project” considerato il più grande progetto di valutazione biomedica dei bambini nello spettro autistico (1800 bambini), si prefigge di identificare diversi sottotipi (a base genomica) dello spettro autistico. 2) Cause acquisite. • Alterato/insufficiente apporto di nutrienti. • Accumulo di sostanze tossiche durante il periodo di gravidanza: amalgame al mercurio, metalli, inquinanti ambientali e alimentari, fumo, alcool, stress. 36 Capitolo 1 • Somministrazione ripetuta di antibiotici nei primi mesi per ricorrenti episodi infettivi, quali otiti, gastroenteriti, bronco-polmoniti. • Aumento del numero e della frequenza dei vaccini, introduzione di vaccini polivalenti e di vaccini contenenti mercurio (timerosale). • Svezzamento precoce con assunzione di alimenti ricchi di glutine, caseina, soia e zucchero. Le principali conseguenze dell’incontro tra predisposizione genetica e fattori ambientali nel bambino autistico comprendono: disbiosi intestinale, intolleranze alimentari, maldigestione, malassorbimento, aumento della permeabilità intestinale, accumulo di metalli tossici, ulcera gastro-duodenale, reflusso gastro-esofageo, diarrea alternata con stipsi, iperplasia nodulare lifoide, encefalite autoimmune (virale e da metalli tossici), inceppamento di circuiti metabolici, stress ossidativo con ridotta produzione (ciclo di Krebs) e trasporto (circuiti della metilazione e transulfurazione) di energia (ATP e creatina). La modulazione e la sinergia del timing elettrico e di quello biochimico caratterizzano la complessità e ricchezza dell’espressione nervosa, che si manifesta attraverso i processi della percezione, trasmissione dell’impulso, coordinamento e memoria. Occorre riflettere che il cervello non possiede alcun serbatoio di energia, come ad esempio il fegato (glicogeno) o gli adipociti (trigliceridi), ed opera in relazione alla disponibilità immediata di ossigeno e glucosio. Per l’encefalo il fattore temporale è decisivo, sia in relazione ai tempi della trasmissione-modulazione degli impulsi, sia per la totale dipendenza dal continuo apporto di nutrienti. Le diverse fasi dello sviluppo sono caratterizzate dalla intensità, ridondanza, tumultuosità dei processi che caratterizzano il progressivo realizzarsi delle mappe funzionali, ma anche da un timing che ne scandisce la definizione e caratterizza la nostra individualità percettiva, che tanta parte ha nel modulare priorità, motivazioni, comportamenti di tutte le fasi della nostra crescita. La Sindrome di Asperger è stata descritta negli anni ’40 dal pediatra viennese, Hans Asperger, che ha descritto comportamenti di tipo autistico e difficoltà nelle relazioni sociali e nella comunicazione in ragazzi che presentavano una intelligenza ed un linguaggio normale. Ciò che distingue la sindrome di Asperger dall’autismo è la minore gravità dei sintomi e l’assenza del ritardo del linguaggio. Ad uno sguardo non professionale, un ragazzo con la Sindrome di Asperger appare semplicemente “particolare”. I ragazzi con Sindrome di Asperger sono interessati ad interagire con gli altri coetanei, ma non sanno come fare, non comprendono bene le comuni regole sociali, possono manifestare mancanza di empatia, presentano brevi intervalli di contatto visivo, leggono malamente mimica e gestualità. Hanno certamente difficoltà a comprendere concetti astratti. Il linguaggio è sviluppato, ma viene usato in modi diversi. Può presentare delle modulazioni insolite e risultare formale. Hanno difficoltà a comprendere le sottigliezze del linguaggio, come l’ironia e l’umore. Spesso questi bambini hanno un ritardo delle abilità motorie e appaiono goffi. Una limitazione dell’interazione sociale si riferisce alla capacità di creare amicizie, Introduzione 37 uso improprio e difficoltoso di comportamenti non verbali, mancanza di empatia sociale ed emotiva, scarsa abilità ad identificare le priorità e le convenzioni della società, difficoltà nelle abilità della conversazione, tendenza ad essere pedanti e a rimanere limitati all’interno di una interpretazione letterale. Sono caratterizzati inoltre dallo sviluppo di interessi molto particolari e determinati e dalla preferenza di comportamenti abitudinari. Presentano frequenti disturbi sensoriali, uditivi e tattili e spesso difficoltà di tipo organizzativo. Le loro priorità sono diverse. Spesso hanno un forte desiderio di cercare la verità e la conoscenza. La priorità è dedicata ad obiettivi specifici, piuttosto che ad esigenze di tipo sociale, emotivo, relazionale. In altre parole prevale in loro la creatività rispetto alla capacità di interazione e cooperazione. Si dimostrano abili nei dettagli, ma spesso hanno difficoltà a vedere gli insiemi. Dicono fino in fondo quello che pensano ed hanno un forte senso di giustizia sociale. Individuare le attitudini dei singoli pazienti con autismo ad alto funzionamento è indispensabile per promuovere le loro capacità di acquisire e svolgere lavori specifici per i quali possono manifestare attitudini insolite. Settori di particolare interesse sono disegno architettonico, programmatori di computer, traduttori in lingua, ricercatori, musicisti. Per tutti questi occorre ottimizzare le condizioni di lavoro per ridurre i disturbi derivanti da una alterata sensorialità. Un gruppo ristretto di soggetti nello spettro autistico mostra capacità intellettuali eccezionali: Savant Sindrome. G. può calcolare in pochi istanti quando la Pasqua cadrà il 25 marzo nei prossimi 50 anni e può pronunciare i giorni della settimana di qualunque data per i prossimi 40.000 anni. G. ricorda il tempo atmosferico di ciascun giorno della propria vita. I disegni di R. sono famosi in campo internazionale e sono presenti nei principali musei, nonostante R. non abbia mai ricevuto alcun insegnamento professionale e sia pressocché cieco. T. è cieco ed autistico, pur essendo uno straordinario musicista capace di suonare 20 strumenti. H. è cieca ed è una musicista internazionale, con uno straordinario senso dello spazio che le permette di camminare senza incidenti in qualsiasi ambiente. (Sacks O. Risvegli. Adelphi, 1995) In questi casi le abilità compaiono verso i 3-4 anni e sono concentrate particolarmente nei settori dell’arte, della musica, della matematica, nelle abilità meccaniche e spaziali, abilità per la discriminazione olfattiva, sensoriale e visiva. La caratteristica comune è una memoria spesso prodigiosa. Lo studio di questi casi spalanca nuovi orizzonti per la comprensione dell’attività cerebrale in generale. 38 Capitolo 1 I primi casi vennero descritti nel 1783 e nel 1789. Down nel 1887 ha presentato un gruppo di 10 casi con Sindrome Savant. Si calcola che attualmente in tutto il mondo possano vivere circa 50 soggetti con abilità prodigiose. Il 50% dei soggetti con Sindrome Savant presentano comportamenti di tipo autistico, mentre il restante 50% presenta altri disturbi a carico del sistema nervoso centrale. Anche per questa Sindrome i maschi sono assai più numerosi. A questo proposito sono state fatte alcune ipotesi: • l’emisfero sinistro completa il proprio sviluppo successivamente a quello destro ed è per questo maggiormente soggetto ad influenze pre-perinatali; • i più alti livelli di testosterone già durante la vita fetale possono ritardare la crescita ed ostacolare l’attività dell’emisfero sinistro. Il ritardo del linguaggio, la balbuzie e la dislessia, che sono più frequenti nei maschi, confermano questa ipotesi. Le funzioni prevalenti nell’emisfero destro sono artistiche e percettive; quelle dell’emisfero sinistro riguardano la capacità logica, simbolica ed il linguaggio. Per quanto riguarda la memoria si ritiene che esista un circuito superiore corticolimbico per la memoria semantica ed uno inferiore cortico-striatale, che costituisce una forma di memoria primitiva e automatica. Uno studio recente su 94 famiglie sembra aver accertato che la Sindrome Savant ricorre in rapporto ad una alterazione genetica specifica (15q11-q13). Sono state create in questi anni scuole speciali dedicate alla formazione di soggetti con qualità eccezionali: Orion Academy, Hope Univesity e Savant Academy. Abilità eccezionali sono state riscontrate in soggetti con lesioni fronto-temporali. Vengono citati in letteratura alcuni casi con lesione nell’emisfero cerebrale sinistro e comparsa di abilità eccezionali. Lo sviluppo della demenza fronto-temporale a sinistra può essere caratterizzato dall’accendersi di nuove abilità artistiche. In questi casi la memoria episodica viene mantenuta, mentre quella semantica risulta distrutta. Si ritiene che le lesioni prevalenti a sinistra della corteccia temporale anteriore promuovano nuovi livelli percettivi. Recentemente, con l’introduzione di strumentazioni sofisticate, (PET SPECT, fMRI, Diffusion tension Imaging) vengono studiate le peculiarità di questi soggetti. L’autismo ad alto funzionamento, la sindrome di Asperger e il disturbo della attenzione e della iperattività (Attention Deficit Hyperactive Disorders, ADHD) hanno alcuni aspetti in comune, caratterizzati da difficoltà nell’organizzare i propri pensieri ed il lavoro, nel creare progetti e realizzarli, nel gestire la propria quotidianità. Sembrano vivere momento per momento e hanno difficoltà a valutare e gestire le interazioni sociali, a mettere a punto strategie di comportamento, a condurre più di un lavoro per volta e ad assicurare la continuità nel lavoro. I disturbi specifici di ADHD compaiono soprattutto quando viene richiesta l’attenzione, per cui si manifesta una difficoltà a mettere a fuoco un argomento, a completare un compito, a mantenere l’attenzione per un tempo sufficiente. Il loro comportamento è caratterizzato da iperattività, necessità di lanciare gli oggetti, variazione di umore, irrequietezza. Introduzione 39 Riferimenti bibliografici Bashe P. and Kirby B. The oasis guide to Asperger syndrome. New York: Crown Publishers. 2001 (www.aspergersyndrome.com) Berthier M.L. et al. Magnetic resonance imaging in patients with concurrent Tourette’s disorder and Asperger’s syndrome. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry. 1993; 32 (3): 633-639 Campbell D.B. et al. 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Adelphi, 1995 Safran Joan S. 2002, Practitioner’s Guide to Resources on Asperger Syndrome. Intervention in School & Clinic. 37. 5. 283 (9p) (available UTA electronically) Schneider C. Genetic vulnerability to environmental toxins. The gene/environment interface. DAN! Conference Proceedingds, Anaheim, 2007. pp 173-179 Treffert D. A Extraordinary People: Understanding Savant Sindrome. Ed: Backinprint.com, 2006 Volkmar F.R., Schultz RT. 2005. Asperger’s syndrome section of Pervasive development disorders. In BJ Sadock, VA Sadock, eds., Kaplan and Sadock’s Comprehensive Textbook of Psychiatry, 8th ed., vol. 2, pp. 3177-3181. Philadelphia: Lippincott Williams and Wilkins 40 Capitolo 1 ARI Publ. 34/Feb. 2008 PARENT RATINGS OF BEHAVIORAL EFFECTS OF BIOMEDICAL INTERVENTIONS Autism Research Institute • 4182 Adams Avenue • San Diego, CA 92116 The parents of autistic children represent a vast and important reservoir of information on the benefits—and adverse effects— of the large variety of drugs and other interventions that have been tried with their children. Since 1967 the Autism Research Institute has been collecting parent ratings of the usefulness of the many interventions tried on their autistic children. The following data have been collected from the more than 26,000 parents who have completed our questionnaires designed to collect such information. For the purposes of the present table, the parents responses on a six-point scale have been combined into three categories: “made worse” (ratings 1 and 2), “no effect” (ratings 3 and 4), and “made better” (ratings 5 and 6). The “Better:Worse” column gives the number of children who “Got Better” for each one who “Got Worse.” Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB DRUGS Aderall Amphetamine Anafranil Antibiotics AntifungalsC Diflucan Nystatin Atarax Benadryl Beta Blocker Buspar Chloral Hydrate Clonidine Clozapine Cogentin Cylert Deanol DepakeneD Behavior Seizures Desipramine 43% 47% 32% 33% 25% 28% 38% 53% 32% 25% 30% 15% 0.8:1 0.5:1 0.9:1 0.5:1 775 1312 422 2163 5% 5% 26% 24% 17% 27% 38% 44% 53% 50% 51% 45% 57% 50% 22% 26% 31% 28% 11:1 9.7:1 0.9:1 1.1:1 1.8:1 1.0:1 653 1388 517 3032 286 400 41% 22% 37% 19% 45% 15% 39% 31% 44% 54% 36% 57% 20% 47% 19% 27% 20% 28% 0.5:1 2.1:1 0.5:1 1.4:1 0.4:1 1.9:1 459 1525 155 186 623 210 25% 11% 34% 43% 33% 35% 32% 56% 31% 1.3:1 4.8:1 0.9:1 1071 705 86 BIOMEDICAL/ NON-DRUG/ SUPPLEMENTS CalciumE Cod Liver Oil Cod Liver Oil with Bethanecol Colostrum Detox. (Chelation)C Digestive Enzymes DMG Fatty Acids 5 HTP Folic Acid Food Allergy Trtmnt Hyperbaric Oxygen Therapy Magnesium Melatonin Methyl B12 (nasal) Methyl B12 (subcut.) MT Promoter P5P (Vit. B6) Pepcid SAMe St. Johns Wort TMG DRUGS DilantinD Behavior Seizures Felbatol Fenfluramine Haldol IVIG KlonapinD Behavior Seizures Lithium Luvox Mellaril MysolineD Behavior Seizures Naltrexone Paxil Phenergan Phenobarb.D Behavior Seizures Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB 28% 15% 20% 21% 38% 10% 49% 37% 55% 52% 28% 44% 23% 48% 25% 27% 34% 46% 0.8:1 3.3:1 1.3:1 1.3:1 0.9:1 4.5:1 1110 433 56 477 1199 79 28% 25% 24% 30% 29% 42% 60% 45% 37% 38% 30% 15% 31% 34% 33% 1.0:1 0.6:1 1.3:1 1.1:1 1.2:1 246 67 463 220 2097 41% 19% 20% 33% 29% 46% 56% 46% 31% 46% 13% 25% 34% 36% 25% 0.3:1 1.3:1 1.8:1 1.1:1 0.9:1 149 78 302 416 301 47% 18% 37% 43% 16% 39% 0.3:1 2.2:1 1109 520 Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB 3% 4% 62% 45% 35% 51% 14:1 13:1 2097 1681 10% 6% 3% 3% 8% 2% 13% 4% 3% 5% 54% 56% 23% 39% 51% 41% 47% 53% 33% 34% 37% 38% 74% 58% 42% 56% 40% 43% 64% 60% 3.8:1 6.1:1 24:1 17:1 5.4:1 24:1 3.1:1 11:1 24:1 12:1 126 597 803 1502 5807 1169 343 1955 952 134 6% 8% 15% 7% 13% 12% 12% 16% 18% 15% 65% 27% 29% 26% 49% 37% 59% 63% 66% 43% 29% 65% 56% 67% 38% 51% 30% 21% 16% 42% 4.6:1 7.8:1 3.9:1 9.5:1 2.9:1 4.2:1 2.6:1 1.3:1 0.9:1 2.8:1 301 1105 48 170 61 529 164 142 150 803 BIOMEDICAL/ NON-DRUG/ SUPPLEMENTS Transfer Factor Vitamin A Vitamin B3 Vit. B6/Mag. Vitamin B12 (oral) Vitamin C Zinc DRUGS Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB Prolixin Prozac Risperidal Ritalin 30% 32% 20% 45% 41% 32% 26% 26% 29% 36% 54% 29% 1.1:1 1.1:1 2.8:1 0.7:1 105 1312 1038 4127 Secretin Intravenous Transderm. Stelazine Steroids 7% 10% 28% 35% 49% 53% 45% 33% 44% 37% 26% 32% 6.3:1 3.6:1 0.9:1 0.9:1 468 196 434 132 TegretolD Behavior Seizures Thorazine Tofranil Valium Valtrex 25% 13% 36% 30% 35% 6% 45% 33% 40% 38% 41% 42% 30% 54% 24% 32% 24% 52% 1.2:1 4.0:1 0.7:1 1.1:1 0.7:1 8.5:1 1520 842 940 776 865 65 ZarontinD Behavior Seizures 35% 19% 46% 55% 19% 25% 0.6:1 1.3:1 153 110 Zoloft 35% 33% 32% 0.9:1 500 Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB 10% 2% 4% 4% 7% 2% 2% 48% 57% 52% 48% 32% 55% 47% 42% 41% 43% 48% 61% 43% 51% 4.3:1 18:1 10:1 11:1 8.6:1 19:1 22:1 174 1127 927 6634 98 2397 1989 3% 2% 41% 42% 56% 56% 19:1 25:1 941 899 3% 31% 66% 19:1 2561 2% 2% 47% 56% 51% 41% 28:1 17:1 2021 1386 2% 2% 2% 2% 7% 46% 48% 47% 46% 24% 52% 50% 51% 51% 69% 32:1 25:1 28:1 21:1 10:1 6360 4187 3774 938 278 SPECIAL DIETS Candida Diet Feingold Diet Gluten- /CaseinFree Diet Removed Chocolate Removed Eggs Removed Milk Products/Dairy Removed Sugar Removed Wheat Rotation Diet Specific Carbohydrate Diet A. “Worse” refers only to worse behavior. Drugs, but not nutrients, typically also cause physical problems if used long-term. B. No. of cases is cumulative over several decades, so does not reflect current usage levels (e.g., Haldol is now seldom used). C. Antifungal drugs and chelation are used selectively, where evidence indicates they are needed. D. Seizure drugs: top line behavior effects, bottom line effects on seizures E. Calcium effects are not due to dairy-free diet; statistics are similar for milk drinkers and non-milk drinkers. 41 Introduzione ARI Publ. 34 Asp/Feb. 2008 Note: The data below are based on cases identified as “Asperger Syndrome” N=1,297 PARENT RATINGS OF BEHAVIORAL EFFECTS OF BIOMEDICAL INTERVENTIONS Autism Research Institute • 4182 Adams Avenue • San Diego, CA 92116 The parents of autistic children represent a vast and important reservoir of information on the benefits—and adverse effects— of the large variety of drugs and other interventions that have been tried with their children. Since 1967 the Autism Research Institute has been collecting parent ratings of the usefulness of the many interventions tried on their autistic children. The following data have been collected from 1,297 parents who have completed our questionnaires designed to collect such information. For the purposes of the present table, the parents responses on a six-point scale have been combined into three categories: “made worse” (ratings 1 and 2), “no effect” (ratings 3 and 4), and “made better” (ratings 5 and 6). The “Better:Worse” column gives the number of children who “Got Better” for each one who “Got Worse.” Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB DRUGS Aderall Amphetamine Anafranil Antibiotics AntifungalsC Diflucan Nystatin Atarax Benadryl Beta Blocker Buspar Chloral Hydrate Clonidine Clozapine Cogentin Cylert Deanol DepakeneD Behavior Seizures Desipramine 39% 31% 19% 35% 26% 28% 42% 45% 34% 41% 39% 20% 0.9:1 1.3:1 2.1:1 0.6:1 186 113 69 97 7% 8% 35% 28% 10% 19% 38% 38% 35% 51% 57% 54% 55% 54% 30% 21% 33% 27% 7.8:1 6.8:1 0.9:1 0.8:1 3.3:1 1.4:1 56 76 40 184 30 59 30% 22% 31% 25% 32% 0% 57% 38% 50% 58% 54% 75% 13% 40% 19% 17% 14% 25% 0.4:1 1.8:1 0.6:1 0.7:1 0.4:1 23 198 26 12 69 4 26% 8% 25% 39% 60% 50% 36% 32% 25% 1.4:1 4.0:1 1.0:1 70 25 12 BIOMEDICAL/ NON-DRUG/ SUPPLEMENTS CalciumE Cod Liver Oil Cod Liver Oil with Bethanecol Colostrum Detox. (Chelation)C Digestive Enzymes DMG Fatty Acids 5 HTP Folic Acid Food Allergy Trtmnt Hyperbaric Oxygen Therapy Magnesium Melatonin Methyl B12 (nasal) Methyl B12 (subcut.) MT Promoter P5P (Vit. B6) Pepcid SAMe St. Johns Wort TMG DRUGS Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB DilantinD Behavior Seizures Felbatol Fenfluramine Haldol IVIG KlonapinD Behavior Seizures Lithium Luvox Mellaril MysolineD Behavior Seizures Naltrexone Paxil Phenergan Phenobarb.D Behavior Seizures 22% 20% 0% 11% 35% 14% 72% 40% 100% 78% 41% 43% 6% 40% 0% 11% 24% 43% 0.2:1 2.0:1 11% 0% 18% 26% 31% 68% 83% 43% 46% 33% 21% 17% 39% 28% 36% 2.0:1 25% 0% 11% 43% 30% 40% 20% Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB 3% 5% 0% 61% 42% 67% 36% 53% 33% 14:1 11:1 191 160 15 5% 7% 2% 11% 2% 5% 8% 3% 9% 56% 18% 36% 49% 33% 54% 44% 34% 36% 40% 75% 61% 40% 65% 41% 48% 63% 55% 8.5:1 11:1 25:1 3.5:1 29:1 8.0:1 6.3:1 23:1 6.0:1 43 72 161 230 133 39 131 109 11 11% 6% 20% 13% 30% 12% 0% 17% 15% 21% 74% 20% 60% 25% 30% 27% 56% 67% 73% 41% 16% 75% 20% 63% 40% 62% 44% 17% 12% 38% 1.5:1 13:1 1.0:1 1.5:1 1.3:1 5.3:1 19 107 5 8 10 52 18 12 26 58 1.0:1 0.8:1 1.8:1 1.1:1 0.7:1 3.0:1 18 10 4 9 37 7 2.1:1 1.1:1 1.2:1 19 6 49 46 36 75% 0% 100% 0% 33% 56% 25% 33% 45% 24% 5.0:1 0.8:1 0.8:1 4 3 18 89 33 50% 27% 0.2:1 2.7:1 20 15 10% 53% BIOMEDICAL/ NON-DRUG/ SUPPLEMENTS Transfer Factor Vitamin A Vitamin B3 Vit. B6/Mag. Vitamin B12 (oral) Vitamin C Zinc Parent Ratings Got No Got Prolixin Prozac Risperidal Ritalin 0% 29% 22% 36% 78% 32% 25% 30% 22% 38% 53% 35% Secretin Intravenous 6% Transderm. 0% Stelazine 27% Steroids 41% 50% 50% 73% 35% 44% 50% 0% 24% 8.0:1 TegretolD Behavior Seizures Thorazine Tofranil Valium Valtrex 31% 26% 57% 25% 38% 0% 49% 32% 33% 40% 43% 50% 20% 42% 10% 36% 20% 50% 0.6:1 1.6:1 0.2:1 1.4:1 0.5:1 ZarontinD Behavior Seizures Zoloft 38% 0% 28% 63% 100% 28% 0% 0% 43% Parent Ratings Got No Got Better: No. of WorseA Effect Better Worse CasesB 7% 6% 6% 5% 0% 2% 4% 71% 62% 43% 45% 38% 51% 38% 21% 32% 51% 50% 63% 46% 58% 3.0:1 5.0:1 8.2:1 11:1 1% 0% 3% 41% 45% 27% 58% 55% 70% 41:1 24:1 71 96 237 1% 50% 49% 36:1 149 3% 2% 61% 43% 36% 56% 11:1 31:1 125 336 3% 1% 3% 3% 48% 41% 37% 33% 49% 58% 60% 64% 14:1 44:1 20:1 21:1 207 226 65 33 19:1 16:1 14 111 81 321 8 201 163 SPECIAL DIETS Candida Diet Feingold Diet Gluten- /CaseinFree Diet Removed Chocolate Removed Eggs Removed Milk Products/Dairy Removed Sugar Removed Wheat Rotation Diet Specific Carbohydrate Diet Better: No. of DRUGS WorseA Effect Better Worse CasesB A. “Worse” refers only to worse behavior. Drugs, but not nutrients, typically also cause physical problems if used long-term. B. No. of cases is cumulative over several decades, so does not reflect current usage levels (e.g., Haldol is now seldom used). C. Antifungal drugs and chelation are used selectively, where evidence indicates they are needed. D. Seizure drugs: top line behavior effects, bottom line effects on seizures. E. Calcium effects are not due to dairy-free diet; statistics are similar for milk drinkers and non-milk drinkers. 1.3:1 2.4:1 1.0:1 0.6:1 1.5:1 9 177 167 400 18 8 11 17 65 31 21 73 40 2 8 5 99 2. PREVENZIONE E SEGNI PREMONITORI È tempo di cambiare noi stessi insieme a questo mondo che fino a ieri si è trasformato senza di noi... tornare a guardare sinteticamente all’uomo e al suo desiderio politico fondamentale, per lo più inespresso, quello di essere felice. Sabino Acquaviva Intestino, sistema immunitario, funzione detossificante e cervello costituiscono l’asse che risulta costantemente interessato, anche se con caratteristiche patologiche e sintomi fortemente individualizzati nel singolo paziente. Il bambino autistico costituisce un autentico laboratorio biologico, la cui caratteristica primaria è rappresentata dalla individualità molecolare. Se i bambini con autismo regressivo di oggi fossero nati prima del 1980 avrebbero manifestato disturbi minori, peraltro assai diffusi, quali: un carattere a volte difficile, un intestino delicato, qualche problema con l’articolazione della parola, una capacità di attenzione che richiederebbe esercizio, allergie alimentari o da inalanti. Infatti, le cause scatenanti della loro condizione attuale vengono senza ombra di dubbio dall’“AMBIENTE”: inquinamento ambientale ed alimentare, regimi alimentari “antibiologici”, spesso suggeriti dalla pubblicità, antibiotici distribuiti in serie appena compare la febbre, un mal di gola, un’otite e poi, campagne vaccinali governative contrarie ai più elementari criteri di fisiologia, per la assurda precocità e frequenza dell’intervento, la mancanza di discrimine in relazione all’individualità biologica, allo stato di salute del bambino nei giorni della vaccinazione, al suo stato immunitario quando si tratta di praticare i richiami ed infine all’uso di additivi tossici quali il mercurio e l’alluminio! La dimensione di questa epidemia è davvero inquietante e si aggiunge alle altre che caratterizzano i nostri giorni: dall’AIDS, alla fame, alle dipendenze, al degrado ambientale, alle guerre nel nome delle democrazie avanzate!! E la Comunità Medica? In campo internazionale la Comunità Medica per lo più sostiene che l’Autismo è una psicosi o una disabilità su base genetica, per la quale si possono tentare solo rimedi sintomatici, allo scopo di ridurre i disturbi e migliorare la convivenza nell’esperienza quotidiana mediante psicofarmaci, psicoterapia e case protette. …Negli ultimi venti-trenta anni, la gran parte dei fondi per la ricerca sull’autismo sono andati alla genetica. 44 Capitolo 2 Senz’ombra di dubbio la comprensione dei geni coinvolti un giorno ci permetterà di modificarli, prevenendo o correggendo il problema. La ricerca dei geni dell’autismo può aiutarci a comprendere le vie biochimiche coinvolte e questo ci porterà probabilmente alla formulazione di farmaci per trattare le patologie dello spettro autistico. Tuttavia, la comprensione del ruolo ambientale e lo studio della biochimica dei bambini autistici con maggior probabilità ci porterà a trattamenti efficaci nel breve termine, evidenziando i geni coinvolti. La vera comprensione dei fattori genetici richiede la comprensione dell’impatto che l’ambiente ha sul codice genetico. (Bryan Jepson) Chi ritiene che ciascuna malattia abbia una causa separata e che ciascuna causa produca una malattia separata ha difficoltà a riconoscere che una alterata sensibilità nei confronti del glutine possa figurare come concausa in: cefalea, fatica, malessere, depressione, sottopeso, diarrea, stipsi, maldigestione, infiammazione intestinale, sindrome di Sjogren, epilessia, iperattività, osteoporosi, infertilità, linfoma intestinale, cancro dell’esofago, diabete, problemi tiroidei, schizofrenia, disturbi della motricità, autismo, dermatite erpetiforme. La maggioranza degli psicologi, medici, insegnanti, vicini, genitori rigetta l’idea che delle cose così innocenti come il pane e gli spaghetti possano farti perdere la testa. Non sembra ragionevole! Così, pane e spaghetti scatenano e alimentano un lungo elenco di argomenti negativi: accuse di abuso di mimori, di esperimenti medici azzardati e poi urla, odii, frustrazioni, divorzi. Inoltre le affezioni croniche, come nel caso dell’autismo, sono necessariamente multifattoriali e pertanto richiedono un approccio sistematico e multidisciplinare. In realtà, oggi in piena epidemia autistica, non dovremmo preoccuparci della definizione delle malattie, ma della efficacia, della sicurezza e dei costi della terapia. (Sidney Baker) Questa comunità medica e scientifica, che continua a dimostrarsi così sorda nei confronti della epidemia autistica, ha saputo generare negli ultimi trent’anni una messe straordinaria di conoscenze ed esperienze destinate a migliorare significativamente la qualità e le aspettative della nostra vita. Allora, che cosa manca perché si accorga di ciò che risulta evidente alla semplice osservazione di un genitore o di un familiare? La nostra convinzione è che il modello interpretato e gestito dalla medicina specialistica e dedicato alla patologia e terapia d’organo mostri tutta la sua inadeguatezza nei confronti della diffusione delle malattie cronico-degenerative e soprattutto nei confronti della ricerca di una condizione di salute più comprensiva della nostra individualità e della nostra relazione con l’ambiente. Fortunatamente, nel corso di questi ultimi 10 anni, il contributo di molti medici come genitori o nonni di bambini autistici è stato e rimane fondamentale per la conferma della natura biologica della sindrome autistica, ed ha contribuito alla messa a punto di strumenti diagnostici e terapeutici grazie ai quali oggi è possibile ottenere il miglioramento della maggior parte dei bambini trattati e la guarigione di un numero crescente di essi. La disponibilità di esami di laboratorio che integrano rilievi genomici e dati funzionali, ha promosso in questi ultimi 30 anni lo sviluppo di protocolli personalizzati di integrazione alimentare con nutrienti essenziali, antiossidanti, chelanti e ormoni, somministrati in rapporto ad esigenze individuali. Prevenzione e segni premonitori 45 Proprio nel mezzo di una epidemia, per cui si è portati a ritenere che la causa sia comune a tutte le vittime, l’interpretazione della individualità biologica del singolo paziente rimane lo strumento principale per la diagnosi e la terapia. Generalizzare è dunque impossibile e caldamente sconsigliato! Occorre riferirsi a chiari principi di fisiologia cellulare ed umorale, disporre di esami di laboratorio funzionale, prescrivendo integratori e nutrienti essenziali in modo estremamente graduale, monitorando continuamente il rapporto tra rimedi prescritti e sintomi. L’attività di ricerca è intensissima, coinvolge centri di ricerca universitari e privati e istituti clinici e pulsa via internet tra famiglie, medici e ricercatori, che condividono la necessità di un intervento personalizzato e tempestivo. Il percorso intrapreso è solo all’inizio, ma è assolutamente certo e coerente nella scelta della priorità biologica e dell’approccio multidisciplinare. Il follow up nella maggioranza dei casi risulta problematico, con alti e bassi, miglioramenti e regressioni, e il medico, insieme ai famigliari, è costantemente impegnato in un progetto di ricerca applicata, che lo porta a “provare” un numero elevato di alimenti, integratori e farmaci, avendo come unico riferimento la risposta individuale del singolo paziente. Ogni trattamento è al tempo stesso un test diagnostico, attraverso il quale cerchiamo di interpretare le peculiarità biologiche del singolo bambino. Il primo criterio dell’approccio multidisciplinare riguarda la tempestività della diagnosi e della cura, in rapporto al carattere epidemico di questa condizione ed anche perché si manifesta nei primi mesi di vita, quando lo sviluppo enzimatico, neuroimmunitario e cognitivo avvengono in modo tumultuoso. Il feto ed il neonato hanno una grande ridondanza di neuroni e l’attività di maturazione è incessante e presenta tempi e sequenze fortemente individualizzate. Il timing è strategico per assicurare la qualità dello sviluppo e va continuamente monitorato sia a livello biologico che comportamentale. All’età di 6 mesi, si inizia a categorizzare i suoni del parlato nelle diverse classi fonetiche che caratterizzano la lingua materna. In questa fase il bambino giapponese smette di distinguere L ed R che ascolta come semplici suoni. Ai bambini non deve essere insegnato come apprendere il linguaggio perché questo avviene naturalmente. La ridondanza delle funzioni cerebrali consente ad alcune aree di compensare la scarsa attività di altre (neuroplasticità). Lo sviluppo di una specifica abilità facilita quello di abilità associate, così una lesione di una determinata area cerebrale ha un effetto sulle funzioni che sono associate a quell’area. 46 Capitolo 2 CRITERI PREVENTIVI L’anamnesi familiare consente di rilevare con frequenza disturbi a carico di: • Funzione intestinale: reflusso esofageo, ulcera gastrica, celiachia, colon irritabile, morbo di Crohn, colite ulcerosa, intolleranze alimentari. • Attività immunitaria: diabete di tipo I, sindrome della fatica cronica, tiroiditi, lupus, artrite reumatoide, connettiviti, allergie, psoriasi, linfoma. • Sistema nervoso centrale: morbo di Parkinson, epilessia, ADHD, dislessia. La familiarità è anche sostenuta dalla elevata frequenza di fratelli autistici, che arriva al 90% quando si tratta di gemelli omozigoti. In relazione alla gravidanza, si riscontrano: amalgame dentarie, disturbi gastroenterici, alimentazione squilibrata con eccessiva quantità di glutine e caseina, frequente consumo di pesce, abuso di caffè, alcool, fumo, fluoro, stress psicologico e fisico, infezioni virali (influenza, herpes, cytomegalovirus); anestesie e uso di antibiotici, vaccini, ridotta assunzione di vitamine e grassi omega 3. Gli esami di laboratorio mostrano bassi livelli di zinco, elevati livelli di rame, alterato metabolismo del calcio, ridotta funzione tiroidea, disbiosi intestinale, intolleranze-allergie alimentari, alterata permeabilià intestinale. In relazione al parto si segnalano: prematurità, parto distocico con uso di anestetici e farmaci, cordone ombelicale attorno al collo, asfissia, liquido amniotico interessato, taglio prematuro del cordone ombelicale, patologie congenite (cardiache, intestinali) che richiedono immediati interventi chirurgici. SEGNI PREMONITORI Nonostante i genitori rilevino i primi disturbi tra il primo ed il secondo anno, la diagnosi di autismo viene posta in genere fra il terzo e quinto anno. Il 50% dei bambini viene diagnosticato dopo i 3 anni e solo il 10% tra il primo e il secondo anno. Il 58% dei pediatri non ha rilevato alcun segno in bambini che sono stati successivamente riscontrati come autistici. CHAT e M-CHAT sono protocolli di valutazione dello sviluppo del minore che vanno applicati sistematicamente tra i 18 e i 24 mesi. L’intervento è tanto più efficace quanto più precoce. I segni premonitori comprendono: • Frequenti, ricorrenti processi infiammatori quali otiti, tracheobronchiti, gastroenteriti caratterizzate da reflusso gastro-esofageo, coliche intestinali, episodi prolungati di diarrea alternati con stipsi serrata. • Attenuarsi della vivacità e dell’interesse nei confronti dell’ambiente, riduzione del contatto oculare, comparsa di stereotipie, iperattività, indifferenza, comportamenti violenti ed autolesionistici. • Ritardo negli appuntamenti con l’attività motoria: ipotonia, ritardo nella acquisi- Prevenzione e segni premonitori 47 zione della posizione seduta, gattonare, camminare; assenza della manipolazione degli oggetti e ridotta destrezza nel gioco. • Ritardo o regressione nello sviluppo cognitivo e della parola. • Disturbi del sonno. • Sviluppo generale povero e/o particolarmente lento. Se il bambino mostra alcuni di questi segni, che noi chiamiamo bandiere rosse (red flags), occorre chiedere al pediatra o al medico di famiglia una valutazione immediata! In tutti questi casi all’osservazione deve seguire immediatamente un intervento che comprenda la dieta priva di glutine, caseina, soia, zuccheri e lieviti, la fortificazione del sistema immunitario e la regolarizzazione della funzione intestinale. Questi rimedi semplici e di facile applicazione consentono nella maggioranza dei casi di migliorare rapidamente la condizione organica e le competenze relazionali e, nei casi meno fortunati, di avviare comunque gli accertamenti diagnostici in fase precoce. A 6 mesi ✓ Lallazione povera, infrequente; ✓ Vocalizzazione infrequente in risposta a quella della madre; ✓ Contatto oculare episodico e debole; ✓ Incostante-episodica sincronizzazione della espressione facciale in relazione a quella della madre; ✓ Movimenti del corpo e delle braccia strani e insoliti; ✓ Nessun sorriso o altra espressione di allegria o di gioia. A 9-12 mesi ✓ Comunicazione non verbale, intenzionale, povera o assente (salutare con la mano, indicare); ✓ Relazione con la madre povera o assente; ✓ Lallazione spontanea e nella relazione con la madre ridotta e ripetitiva; ✓ Comprensione povera della gestualità; ✓ Non risponde al proprio nome; ✓ Fissa a lungo un oggetto o un movimento; ✓ Non imita movimenti semplici; ✓ Non cerca di farti ridere; ✓ Ritardo nelle tappe dello sviluppo motorio: posizione seduta, strisciare, gattonare, camminare, correre. A 14-18 mesi ✓ Non dice le prime parole; ✓ Ripete parole udite, ma al di fuori del contesto; ✓ Mancanza di coordinazione tra guardare, sorridere e comunicare con gesti o parole; 48 Capitolo 2 ✓ Non imita; ✓ Non segue le istruzioni; ✓ A volte sembra sordo; ✓ Non saluta con la mano; ✓ Scarsa manipolazione; ✓ Comportamenti ripetitivi; ✓ Episodicità e povertà del gioco; ✓ Non cammina; ✓ Qualunque regressione o perdita dell’abilità linguistica o sociale. Oltre 18 mesi ✓ Non ti porta un oggetto da guardare; ✓ Non segue il tuo sguardo per individuare un oggetto che hai indicato nella stanza; ✓ Non fa giochi simbolici: per es. imboccare una bambola; ✓ Incapace di eseguire ordini semplici; ✓ Non tollera i vestiti o le scarpe; ✓ Insensibile al dolore; ✓ È ipersensibile a certi suoni; ✓ Guarda nel vuoto per tempi prolungati; ✓ Scarso coordinamento corporeo; ✓ Manualità fine assente; ✓ Preferisce giocare da solo; ✓ Guarda sempre lo stesso video-gioco; ✓ Allinea gli oggetti; ✓ Non interagisce con i fratelli e le sorelle; ✓ Non è interessato agli altri bambini; ✓ Non sa come usare i giocattoli; ✓ Si blocca regolarmente sulle cose; ✓ Iperattivo; ✓ Non cooperativo-provocatorio; ✓ Cambi di umore improvvisi e immotivati; ✓ Mostra paura nei confronti di avvenimenti quotidiani; ✓ Insiste su ciò che vuole; ✓ Non accetta cambiamenti; ✓ Crisi di collera-aggressività; ✓ Cammina in punta di piedi; ✓ Stereotipie con le mani; ✓ Si dondola sul posto per tempi prolungati; ✓ Gira a lungo in tondo come una trottola; ✓ Inconsapevole del pericolo. Prevenzione e segni premonitori 49 Riferimenti bibliografici Baron-Cohen S. et al. Early identification of Autism by a Checklist for autism in Toddlers (CHAT). Journal of Royal Society of Medicine. Vol 93, Oct 2000, 521-525 Baron-Cohen S. et al. Psychological markers in the detection of autism in infancy in a large population, The British Journal of Psychiatry, 168, pp. 158-163, 1996 Baron-Cohen S. et al. Can autism be detected at 18 months? The needle, the haystack, and the CHAT, The British Journal of Psychiatry, 161, pp. 839-843, 1992 Comi A.M. et al. Familial clustering of autoimmune disorders and evaluation of medical risk factors in autism. J Child Neurol. 1999 Jun; 14 (6): 388-94 Croen L.A. et al. Maternal autoimmune diseases, asthma and allergies, and childhood autism spectrum disorders: a case-control study. Arch Pediatr Adolesc Med. 2005 Feb; 159 (2): 151-7 http://www.chsd.org/documents/Department%20Forms/Red%20Flags%20for%20Autism% 20in%20Toddlers.pdf http://www.firstsigns.org/concerns/flags.htm http://www.autismwebsite.com/ARI/dan/dan.htm Filipek P.A. et al. Practice parameter: Screening and Diagnosis of autism. Neurology 2000, 55: 468-79 Greenspan S.I. Building Healthy Minds, Perseus Books, 1999 Jepson B. Changing the Course of Autism. Sentient Publications, 2007 Molloy C.A. et al. Familial autoimmune thyroid disease as a risk factor for regressionin children with Autism Spectrum Disorders: a CPEA study. J Autism Dev Disord 2006 Apr; 36 (3) 317-24 Pangborn J.B. and Baker S.M. Autism: Effective Biomedical Treatments. Consensus Report, ARI (Oct 2005) Sweeten T.L. et al. Increased prevalence of familial autoimmunity in probands with pervasive developmental disorders. Pediatrics. 2003 Nov: 112 (5): e420 3. LE BASI BIOLOGICHE Persino una parola così poco metaforica come il verbo inglese “to be”, essere, fu generato da una metafora. Esso deriva infatti dal sanscrito “bhu”, crescere o far crescere, mentre le forme inglesi “am”, io sono, e “is”, è, si sono evolute dal sanscrito “asmi”, respirare. La coniugazione irregolare del verbo inglese più comune conserva un ricordo del tempo, in cui l’uomo non possedeva una parola per “esistenza” e poteva dire solo che qualcosa “cresce o respira”. Julian Janes Funzione intestinale, detossificazione, attività antiossidante, immunità, circuiti metabolici sono le funzioni che risultano costantemente e variamente interessate nel bambino con autismo. Nelle pagine che seguono abbiamo raccolto una informazione di base su questi temi per meglio comprendere i disturbi comportamentali e fisici ed il razionale dei diversi interventi. 52 Capitolo 3 CIRCOLI VIZIOSI NELL’AUTISMO: UNA PROSPETTIVA CLINICA di Elizabeth Mumper, MD Direttore Medico di Autism Research Insitute Direttore del training clinico DAN! INTRODUZIONE Oggi i medici si trovano a dover fronteggiare un forte aumento della richiesta di cura di bambini nello spettro autistico; le stime del CDC al febbraio 2007 valutano 1 caso ogni 150 bambini (CDC http://www.cdc.gov/ncbddd/dd/addmprevalence.htm, 2/8/07). All’Autism Research Institute consideriamo l’autismo non più come encefalopatia statica, bensì come uno spettro di patologie multisistemiche in grado di influenzare più organi contemporaneamente. Questo approccio è dedicato alla valutazione della condizione medica, che in quanto tale è suscettibile di trattamento, e porta spesso al miglioramento dei sintomi clinici. Vanno considerati alcuni circoli viziosi comuni nei bambini con autismo: patologia intestinale e sintomi gastrointestinali, allergie e autoimmunità, alterazioni metaboliche e stress ossidativo che sfociano in scompensi del processo di detossicazione. La nostra esperienza testimonia frequenti e significativi miglioramenti di questi bambini, compreso il miglioramento dei cosiddetti “sintomi autistici”, quando si valuta con attenzione la singola storia clinica, vengono identificate le principali alterazioni all’interno di questi circoli viziosi, e si applicano strategie di trattamento mirate a correggere i problemi medici che ne sono alla base. Ogni bambino autistico deve essere visto e considerato nella sua individualità biochimica, genomica e medica. Secondo questo approccio, la credenza che l’autismo sia determinato ancor prima della nascita decade. La esperienza clinica, mia come di altri colleghi, testimonia chiaramente che le condizioni mediche dei bambini nello spettro autistico possono essere trattate e che il trattamento porta ad un miglioramento dei sintomi autistici. Alcuni bambini escono completamente dallo spettro. I dati raccolti nell’arco di alcuni decenni da Autism Research Institute evidenziano un cambiamento delle caratteristiche dell’autismo. Nei bambini diagnosticati autistici tra il 1960 e il 1970, i sintomi erano nella grande maggioranza dei casi presenti alla nascita o nei primi mesi di vita. Dagli anni ’80, invece, predomina il quadro in cui il bambino presenta uno sviluppo normale nei primi mesi di vita e successivamente regredisce (figura 1). La regressione comportamentale nell’autismo che comprende la perdita della parola e del linguaggio (Lord et al., 2004; Goldberg et al., 2003; Lainhart et al., 2002) è descritta in molti studi, sia retrospettivi ((Goldberg, Osann et al., 2003); (Werner and Dawson, 2005) (Maestro, Casella et al., 1999); (Lainhart, Ozonoff et al., 2002)) che pro- Le basi biologiche 53 spettici ((Akshoomoff, Lord et al., 2004); (Lord, Shulman et al., 2004); (Scahill and Lord 2004); (Volkmar, Lord et al., 2004); (Wetherby, Woods et al,. 2004) al., 2004); (Luyster et al., 2005; Richler et al., 2006)). La regressione si verifica nel 25-50% della popolazione autistica. (Rogers, 2004) Pattern of autism: onset at birth versus 18 months S a m ple s i z e 2000 1800 1600 1400 1200 birth 1000 18 months 800 600 400 200 0 -60 61-70 71-75 76-80 81-85 Y e a r of B i r th 86-90 91-95 Source: Dr B Rimland Figura 1 – Modificazione delle caratteristiche dell’autismo (da Dr. Bernard Rimland, Autism Research Institute) PATOLOGIA INTESTINALE: BACKGROUND SCIENTIFICO Nel 1998 sono stati descritti 12 bambini con patologia gastrointestinale e autismo (Wakefield, Murch et al., 1998). Ulteriori ricerche hanno dimostrato una enterocolite panenterica nei bambini con patologie dello sviluppo (Wakefield, Anthony et al., 2000)). Horwath ha evidenziato alterazioni gastrointestinali in bambini nello spettro autistico, in particolare esofagite da reflusso e malassorbimento di disaccaridi, sottolineando che i sintomi gastroenterici non riconosciuti possono contribuire ai problemi comportamentali nei pazienti non verbali (Horwath, Papadimitriu et al., 1999). Furlano e colleghi hanno descritto nella mucosa dei bambini con autismo infiltrazioni di linfociti CD8 e linfociti T e la presenza di una particolare forma di colite linfocitaria con danno epiteliale (Furlano, Anthony, 2001). Ashwood e colleghi hanno dimostrato una consistente infiltrazione di eosinofili nella mucosa dei pazienti autistici, significativamente inferiore in coloro che seguivano un regime privo di glutine e caseina, nonostante le popolazioni linfocitarie non fossero in- 54 Capitolo 3 fluenzate dalla dieta (Ashwood, Anthony et al., 2003). Torrente e colleghi hanno dimostrato una nuova forma di enteropatia, caratterizzata da un aumento della densità linfocitaria a livello mucoso, proliferazione delle cellule delle cripte con deposizione epiteliale di IgG (Torrente, Ashwood et al., 2002). Ashwood e colleghi hanno pubblicato un profilo sorprendente delle citochine linfocitarie nella mucosa dei bambini con autismo e sintomi gastrointestinali, caratterizzato da un drammatico aumento dei livelli di citochine proinfiammatorie, quali fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), interleuchina 2 e 4 (IL-2, IL-4), interferone gamma (IFN-gamma); l’interleuchina 10 (IL-10), invece, era fortemente ridotta, a testimonianza di una debole capacità controregolatoria in condizioni di infiammazione (Ashwood, Anthony et al., 2004). Torrente e colleghi hanno evidenziato la presenza di gastrite focale dominata dai CD8, con deposizione epiteliale di IgG nello stomaco, del tutto simile a quella dimostrata nel piccolo intestino (Torrente, Anthony et al., 2004). Vojdani ha evidenziato nei bambini autistici il coinvolgimento di una risposta immunitaria a proteine alimentari, gliadina e peptidi cerebellari. Un sottogruppo dei pazienti con autismo produceva anticorpi contro le cellule del Purkinje e gliadinopeptidi, testimoniando ulteriormente la correlazione tra intestino, cervello e sistema immunitario (Vojdani, O’Brian et al., 2004). Sintomi gastrointestinali (GI) nei bambini con autismo Sintomi classici N = 62 Diarrea 30 Costipazione 16 12 Diarrea alternata a costipazione 16 Reflusso gastroesofageo/vomito 20 Dolore addominale Sintomi non classici 17 Coliche nella prima infanzia 13 Posture atte ad esercitare pressione sull’addome 13 PICA/alimentazione selettiva 32 Dipendenza dai carboidrati 16 Dipendenza dai latticini % 48% 26% 19% 26% 32% 27% 21% 21% 52% 26% Tabella 1 – Sintomi gastrointestinali nei bambini con autismo. Fonte: Advocates for Children PATOLOGIA INTESTINALE: UN CASO CLINICO Mark era un ragazzo di 16 anni, autistico, non verbale; negli ultimi quattro anni non dormiva di notte. La madre riportò uno sviluppo normale sino a 18 mesi, quando avvenne la regressione. La madre, inoltre, associava la regressione di Mark alle vaccinazioni DPT e MMR somministrate contemporaneamente, che si accompagnarono a pianto inconsolabile per oltre 24 ore e a febbre alta. Le basi biologiche 55 Quando venne al nostro studio, Mark soffriva di costipazione, emorroidi ed eruttazioni frequenti. L’endoscopia e la colonscopia rivelarono una grave esofagite corrosiva, gastrite cronica, iperplasia nodulare linfoide ileale e del colon. Nella prima settimana di trattamento per l’esofagite Mark riprese a dormire la notte. Successivamente il decorso fu complicato perché molti farmaci per il trattamento gastrointestinale si associarono a effetti collaterali. I trattamenti più efficaci nel migliorare il reflusso esofageo sono state le terapie antifungine. Una delle misure terapeutiche più frequentemente utili nel trattamento della costipazione è la vitamina C, alla dose giornaliera pari all’85% di quella utile ad indurre diarrea. La maggior parte dei bambini autistici con 1-3 grammi di vitamina C al giorno ottiene una normale evacuazione, con feci soffici. Anche il magnesio (300-400 mg/die) ottiene un effetto simile. Aloe vera è un altro rimedio contro la costipazione e contribuisce a guarire l’epitelio intestinale. Una combinazione di questi rimedi insieme ai trattamenti anti-fungini ha ridotto le emorroidi e la costipazione di Mark. Dopo due ani di trattamento, quando furono ripetuti endoscopia e colonscopia, l’esofagite corrosiva era guarita, sebbene rimaneva una piccola ulcera a livello esofageo. La gastrite cronica era invariata. L’iperplasia nodulare linfoide era completamente guarita. Nonostante questo ragazzo possa esprimere pensieri complessi scrivendo al computer, resta ancora non-verbale. Al nostro primo incontro mi scrisse: “voglio che tu ce la metta tutta, così un giorno potrò parlare”. CIRCOLI VIZIOSI METABOLICI: BACKGROUND SCIENTIFICO Le anomalie metaboliche sono molto frequenti nei soggetti colpiti dalla recente epidemia autistica. James e colleghi hanno descritto anomalie fondamentali nella biochimica della metilazione e transulfurazione nei soggetti autistici. I bambini autistici presentano spesso bassi livelli di metionina, cisteina, glutatione ridotto, un aumento dei livelli di glutatione ossidato e alterazioni nello stato ossidoriduttivo (redox), che migliora con la somministrazione di integratori nutrizionali, quali metilcobalamina, betaina, acido folinico (James, Cutler et al., 2004). Queste osservazioni sono state successivamente confermate da uno studio svolto su una larga coorte di bambini autistici confrontati con bambini neurotipici (James, Melnyk, 2006). I medici associati al DAN! hanno confermato nella pratica clinica le anormalità nella metilazione e transulfurazione osservate dalla Dr.ssa James. In altre parole, i nostri pazienti migliorano quando usiamo strategie atte a sostenere la biochimica della metilazione (figura 3). I valori urinari di acido formiminoglutammico nei bambini con autismo sono frequentemente elevati; è un indice prezioso che ci guida al sostegno del ciclo dei folati, fondamentale nella ri-metilazione dell’omocisteina a metionina. Le alterazioni della biochimica della metilazione portano a carenza di glutatione, che si riscontra in oltre il 75% dei bambini autistici (James, Cutler et al., 2004). Poiché il glu- 56 Capitolo 3 Abnormal intestinal permeability Figura 2 – Circoli viziosi nei bambini con autismo. Methionine Transsulfuration to Cysteine & Glutathione Methionine Methylation Potential SAM (SAM/SAH) MTase THF 5,10CH2THF MTHFR 1 MS B12 2 BHMT 5CH3THF Betaine Choline 3 Transsulfuration Cell Methylation SAHH Adenosine Homocysteine 1 Folate Cycle 2 Methionine Cycle SAH B6 3 CBS Cystathionine B6 Cysteine GSH Antioxidant Potential GSSG Figura 3 – Metilazione e potenziali punti di intervento nei bambini autistici che presentano anomalie nella biochimica della metilazione e evidenze di stress ossidativo. (Per gentile concessione di Jill James). Le basi biologiche 57 tatione svolge un ruolo centrale come antiossidante intracellulare, nei processi di detossicazione, nella modulazione dei linfociti T e nella rigenerazione dell’epitelio intestinale, le strategie terapeutiche finalizzate a normalizzare il rapporto tra glutatione ridotto e glutatione ossidato portano a miglioramenti clinici nei bambini con autismo e vengono praticate sistematicamente. Circoli viziosi metabolici: un caso clinico Ned si presentò al nostro studio all’età di 4 anni per un controllo. La madre ci fece notare che non era indipendente quando andava al bagno; i suoi insegnanti dell’asilo avevano notato un sovraccarico sensoriale con collasso quando era all’asilo. Un importante psichiatra aveva posto la diagnosi di disturbo della regolazione neurovegetativa, mentre il consulente della scuola aveva diagnosticato una sindrome di Asperger. Dalla storia clinica emerse che Ned aveva ricevuto due vaccinazioni MMR a distanza di tre mesi, per errore. La prima vaccinazione MMR fu fatta ad un anno di età e quando la madre lo portò per il controllo del quindicesimo mese, l’infermiera gli somministrò la seconda dose di MMR, nonostante le obbiezioni della madre, facendole notare che, secondo quanto riportato nel tesserino, non aveva mai fatto la vaccinazione. Dall’esame degli acidi organici urinari emerse che Ned aveva valori estremamente elevati di acido formiminoglutammico (FiGlu) e di acido metilmalonico, che rivelavano rispettivamente il bisogno di sostenere il metabolismo dei folati e di integrazione con metil-B12. Gli esami genomici evidenziarono la presenza di polimorfismi dei singoli nucleotidi a carico di alcuni importanti enzimi coinvolti nella metilazione e nel ciclo della transulfurazione (metilene tetraidrofolato reduttasi, metionina sintetasi reduttasi, catecolamina-o-metiltransferasi). La terapia di Ned iniziò con l’integrazione di vitamina metil-B12, secondo il protocollo Neubrander. Dopo cinque settimane del trattamento, le condizioni di Ned furono valutate attraverso un questionario compilato dai genitori e con i commenti di insegnanti e terapisti, che non sapevano della cura. Si evidenziarono miglioramenti significativi nella tolleranza agli stimoli sensoriali, nelle interazioni sociali e nel comportamento a scuola. La terapia proseguì con l’aggiunta di acido folinico e specifici integratori. I bambini nello spettro autistico presentano una riduzione delle difese antiossidanti dovuta a fattori multipli: genomici, ambientali, ormonali, immunologici (vedi figura 4). Gli antiossidanti più frequentemente usati comprendono vitamina A, C, E, taurina (Wright, Tallan et al., 1986) e glutatione (Bray and Taylor, 1993). Gli interventi atti ad aumentare il potenziale antiossidante includono il piridossal-5-fosfato, il magnesio (entrambi necessari nella sintesi di cisteina – precursore limitante del glutatione – a partire dall’omocisteina). Le strategie per sostenere i circuiti biochimici correlati alla sintesi del glutatione comprendono la somministrazione di meticobalamina, acido folinico o tetraidrofolato, trimetilglicina e dimetilglicina. Il glutatione esogeno può essere somministrato per via endovenosa, transdermica, o per os in forma lipoceutica. Attualmente Ned frequenta la scuola elementare, senza insegnanti di sostegno, con 58 Capitolo 3 risultati molto buoni, pur presentando ancora qualche difficoltà nell’interazione con i compagni. Factors Contributing to Oxidative Stress in Autistic Children Inflammation Infection Genes Autism Environment Hormones Timing courtesy Dr. Jill James Gut Inflammation Brain Inflammation Immune dysfunction Figura 4 – Interazione dei fattori che portano a stress ossidativo nei bambini con autismo; il fenotipo differisce a seconda dei fattori di co-morbidità e del timing. Disregolazione immunitaria: background scientifico L’esame fisico dei bambini autistici spesso rivela segni di disregolazione immunitaria: occhiaie, afta, eczema, rinite allergica, infezioni fungine della pelle, mollusco (poxvirus), verruche (papilloma virus). Nei bambini autistici inoltre si riscontra spesso una storia famigliare di malattie autoimmuni (Valicanti-McDermott, McVicar et al., 2006). Ashwood ha evidenziato l’esistenza di anomalie ricorrenti dei linfociti CD3 del sangue periferico e della mucosa, così come delle citochine intracellulari, con un forte aumento delle caratteristiche pro-infiammatorie nella popolazione autistica quando viene confrontata con soggetti non autistici in assenza di processi infiammatori (Ashwood and Wakefield, 2006). Alla John Hopkins, Pardo e colleghi hanno dimostrato in reperti autoptici l’attivazione del sistema neuroimmunitario innato nel tessuto cerebrale e nel liquor di pazienti con autismo. Questo importante lavoro evidenzia la natura complessa dei problemi clinici Le basi biologiche 59 nei pazienti con autismo, il ruolo cruciale dell’infiammazione a livello encefalico e la possibilità che queste alterazioni possano derivare da processi infiammatori localizzati in altre parti del corpo (Vargas, Nascimbene et al., 2005). Jyonouchi e colleghi hanno riportato nei soggetti autistici un’associazione tra sintomi gastrointestinali e produzione di anticorpi contro le più comuni proteine alimentari, così come un’accresciuta produzione di TNF-alfa e IL-12 nei bambini autistici con sintomi gastro-intestinali (Jyonouchi, Geng et al., 2005). In un altro lavoro, gli stessi autori evidenziarono una alterazione della risposta immunitaria innata, ed una correlazione tra sintomi gastrointestinali e regime alimentare. In base ai dati ottenuti, gli autori ipotizzano l’esistenza di un legame tra sintomi gastrointestinali e comportamentali, mediati da anomalie della risposta immunitaria innata (Jyonouchi, Geng et al., 2005). Disregolazione immunitaria: un caso clinico Susan era una bambina di 6 anni che si presentò al nostro studio con la diagnosi di autismo in forma grave, ritardo mentale e paralisi cerebrale. Nacque 12 settimane pretermine. La madre descrisse una grave forma di afta orale e oltre trenta verruche sulle mani, presenti da anni. Negli anni precedenti, Susan era stata ospedalizzata numerose volte per polmonite; soffriva inoltre di attacchi d’asma. Le alterazioni immunitarie più frequenti nei bambini dello spettro autistico comprendono: aumento dei livelli di IgE (Hamilton and Franklin Adkinson, 2004), ridotta funzione delle cellule natural killer (NK), alterazione della funzione dei linfociti T (Gupta, Aggrwal et al., 1998) e altri segni di infiammazione (Hornig, Weissenbock et al, 1999). Susan aveva elevati livelli di IgE e numerose sensibilità alimentari mediate da IgG, compatibili con un aumento della permeabilità intestinale. Il trattamento degli stati infiammatori intestinali comprende: dieta a base di alimenti biologici, non allergenici, in rotazione (Knivsber, Reihelt et al., 2001), esclusione di glutine e caseina (dieta GF-CF), dieta a carboidrati specifici (SCD di Elaine Gottshall: Breaking the vicious cycle); probiotici (Miraglia, del Giudice and DeLuca, 2004), Saccharomyces boulardi (Magliani, Conti et al., 1997) e prebiotici [Czerucka and Rampal, 2002]. La carenza di acidi grassi essenziali omega-3 può contribuire a numerose patologie infiammatorie e dello sviluppo nervoso (Stevens, Zentall et al., 1995; Vancassel, Durand et al. 2001; Richardson 2006). In un recente studio sono stati evidenziati forti benefici nei pazienti autistici che ricevevano dosi elevate di acidi grassi omega-3, rispetto al placebo (Amminger, Berger et al., 2007). La ricerca clinica di Boris e colleghi ha dimostrato che l’esposizione ai pollini nella stagione primaverile ed autunnale innesca una regressione in oltre il 60% dei pazienti con disturbi dell’attenzione (ADHD) e in quelli nello spettro autistico (vedi figura 5). I sintomi rispondono positivamente al trattamento antiallergico con antistaminici. Un nostro riscontro pressoché costante nei bambini autistici riguarda i miglioramenti cognitivi e comportamentali che si ottengono riducendo lo stato infiammatorio. 60 Capitolo 3 3 5 .0 % 12 3 0 .0 % 10 2 5 .0 % 2 0 .0 % 8 1 0 .0 % 6 Pollen Count Percent Increase 1 5 .0 % 5 .0 % 4 0 .0 % ar M 2- -5 .0 % ar -M 16 ar -M 30 pr -A 13 pr -A 27 ay -M 11 ay -M 25 n Ju 8- n -Ju 22 l Ju 6- l -Ju 20 g ug Au -A 317 ug -A 31 ep -S 14 ep -S 28 ct -O 12 -O 26 ct 2 Percent increase -1 0 .0 % -1 5 .0 % Pollen Count 0 Figura 5 – Esposizione ai pollini come causa di peggioramento della funzione neurocomportamentale nei bambini con autismo e ADHD: stimolazione con pollini per via inalatoria (Boris, Marvin; Goldblatt, Allan, Journal of Nutritional & Environmental Medicine, Volume 14, Number 1, March 2004, pp. 47-54(8)). I livelli di TNF-alfa e neopterina possono essere usati come markers dello stato infiammatorio durante il trattamento per monitorare l’efficacia della terapia antiossidante e di quella immunomodulatrice (Messahel, Pheasant et al., 1998). Le immunoglobuline per via endovenosa o per via orale (Gupta, Aggarwal et al., 1996) e il colostro sostengono il sistema immunitario in vari modi. Le immunoglobuline endovena possono essere usate per trattare una carenza specifica di IgG; la somministrazione orale, invece, è principalmente indirizzata per migliorare le condizioni del tratto intestinale. La disregolazione immunitaria, come la riduzione dell’attività delle cellule NK e l’aumento delle citochine proinfiammatorie può indurre alcuni sintomi comportamentali autistici e disturbi del sonno (Croonenberghs, Bosmans et al., 2002). Dopo 5 settimane dall’introduzione di probiotici, omega-3 e metil-cobalamina, Susan disse “mamma” per la prima volta e manifestò una risposta drammatica seguendo il regime a carboidrati specifici (SCD): dopo 6 settimane dall’introduzione del regime tutte le verruche sparirono. Richiese terapie anti-fungine intensive (diflucan, sporanox, amphotericina B) in cicli alterni. I comportamenti auto-stimolatori peggioravano durante le esacerbazioni fungine, mentre i principali miglioramenti a scuola si verificaronono quando i lieviti furono tenuti sotto controllo. Le basi biologiche 61 Problemi della detossificazione: background scientifico Negli Stati Uniti, negli ultimi 10-15 anni la prevalenza dell’autismo è cresciuta di oltre 10 volte [Blaxill, 2004], suggerendo la responsabilità di fattori ambientali e delle loro complesse sinergie in associazione ad una predisposizione genetica Oggi, le stime valutano che un neonato su sei presenti valori ematici di mercurio sufficientemente elevati per alterare lo sviluppo neurologico (Stern, 2005). In passato il riconoscimento della tossicità del mercurio ha richiesto decenni prima di essere confermato dalla comunità scientifica, come nei casi di acrodinia e nella contaminazione da mercurio a Minamata. Le manifestazioni di tossicità dell’avvelenamento da mercurio variano a seconda dell’individualità biochimica della vittima, la via di esposizione, la dose e gli effetti sinergici con altre tossine (Blaxill, Redwood et al., 2004). Nello studio Stajich, in cui sono stati esaminati i livelli ematici di mercurio dopo vaccinazione anti-epatite B, un bambino presentò livelli post-vaccinali pari a 23,6 mcg/L, che secondo il CDC rientra nell’avvelenamento acuto da mercurio (Stajich, Lopez, 2000). Non sono stati eseguiti studi clinici sul timerosale prima della sua commercializzazione; inoltre, non esistono studi randomizzati controllati che testimoniano l’innocuità del timerosale (Mutter, Naumann et al., 2005), né è stata studiata la sicurezza del timerosale nei neonati (Colman, 2003). L’avvelenamento subclinico indotto sperimentalmente nelle scimmie (valori inferiori a 50 mcg di mercurio per chilo di peso corporeo per giorno) ha dimostrato di indurre alterazioni patologiche nel cervello, compresa la riduzione del numero di astrociti e un aumento dell’attività della microglia, senza alcuna manifestazione clinica (Charleston, Body et al., 1996). Recenti studi autoptici su cervelli di individui autistici hanno evidenziato l’attivazione della microglia e del sistema immunitario innato, ma non dell’immunità acquisita (Vargas, Nascimbene et al., 2005). L’iniezione di mercurio nella forma organica del timerosale è stata associata alla persistenza di mercurio inorganico nel cervello (Burbacher, Shen et al., 2005). Alcuni ricercatori hanno contribuito a chiarire l’impatto che il mercurio ha sulla sintesi del gruppo eme (Woods, Eaton et al., 1984; Woods, Martin et al., 1993; Woods and Miller, 1993; Woods, 1996). Le porfirine si formano come intermedi nella sintesi dell’eme. L’aumento delle concentrazioni urinarie di specifiche porfirine correla con l’esposizione ad alcuni metalli tossici. (Woods, 1995) Ogni metallo tossico inibisce diversi e specifici enzimi nella via biosintetica che porta all’eme, così, i quadri di escrezione urinaria delle porfirine sono diversi a seconda del metallo tossico coinvolto (Woods, 1995). Esiste poi una proporzionalità per cui l’aumento dell’esposizione ai metalli tossici produce una maggior escrezione di porfirine (Woods et al., 1993). Un recente studio prospettico ha evidenziato maggiori livelli escretori di porfirine nei bambini autistici (n=115) rispetto a soggetti neurotipici (n=119), con un aumento medio di 2,6 volte dell’escrezione di coproporfirina. In un sottogruppo di bambini autistici la terapia chelante (DMSA orale) ha prodotto una significativa riduzione nel valore di escrezione urinaria media di coproporfirina e precoproporfirina. Questi dati indicano che 62 Capitolo 3 l’aumento della porfirinuria nei soggetti autistici non è una caratteristica genetica, ma è dovuta ad intossicazione da metalli pesanti (Nataf et al., 2006). Un altro studio prospettico su 37 pazienti autistici ha replicato i dati di Nataf, ed ha evidenziato la correlazione tra gravità dell’autismo e grado di porfirinuria. I bambini autistici non chelati hanno livelli urinari medi di coproporfirina 1,7 volte più alti rispetto ai bambini autistici chelati e almeno 3 volte maggiori rispetto al gruppo di controllo (Geier and Geier, 2006a). Questi dati suggeriscono che l’esposizione ai metalli tossici può aumentare il rischio di autismo. Le variazioni nell’escrezione urinaria del tipo di porfirina servono come mezzo diagnostico per identificare il metallo tossico coinvolto. Elevati livelli ematici di piombo si associano a scarsa attenzione, iperattività (Silva et al., 1988; Braun et al., 2006), aggressività, problemi della coordinazione, comportamenti impulsivi, deficit della memoria, problemi del linguaggio (Grandjean and Landrigan, 2006), che possono mimare i sintomi autistici. In effetti, alcuni bambini con avvelenamento da piombo sviluppano autismo o sintomi autistici. Due bambini che hanno manifestato una regressione della parola e del comportamento, sono guariti perfettamente in seguito alla diagnosi di avvelenamento da piombo e a trattamento chelante con DMSA (Lindsky and Schneider, 2005). Altri metalli tossici possono causare sintomi simili all’autismo: l’esposizione a stagno negli animali causa alterazioni comportamentali simili all’autismo, caratterizzate da iperattività, aggressività, difficoltà mnemoniche e nella capacità di risolvere problemi (Swartzwelder et al., 1983). L’avvelenamento da organofosfati può causare una forma atipica di autismo (Worth, 2003). Sfortunatamente i pesticidi sono ubiquitari. In uno studio in cui sono stati analizzati gli strofinacci per pulire per terra in centri di cura per bambini è stata dimostrata una significativa contaminazione con questi inquinanti (Tulve, 2006). L’enzima paraoxonasi contribuisce a detossicare i pesticidi organofosfati e protegge il corpo contro il danno cellulare e lo stress ossidativo indotti da queste tossine (Li, 2003). Nel Nord America, l’autismo è associato a varianti genetiche in cui vi è una riduzione dell’attività dell’enzima paraoxonasi del 50% (D’Amelio, 2005). Un altro studio, in cui si sono analizzati i livelli ematici di specifici xenobiotici, ha evidenziato l’esistenza di livelli tossici in 6 su 18 bambini autistici, tra cui benzene, toluene, PCB, xilene ed altri. Uno studio di follow-up su 38 bambini autistici ha confermato che l’89% presentava livelli di xenobiotici superiori al limite massimo per gli adulti; tra questi i principali erano 3-metilpentano, N-esano, toluene, tetracloroetilene, 2-metil-pentano (Edelson, 2000). Problemi della detossificazione: un caso clinico Jon era un bambino di 4 anni con autismo, nato da madre Rh negativa. Seguì un normale programma vaccinale alla fine degli anni ’90. L’esame delle porfirine urinarie mostrava un aumento dei livelli di precoproporfirina, sei volte superiori al limite mas- Le basi biologiche 63 simo. Elevati valori di precoproporfirina suggeriscono la presenza di intossicazione da mercurio. La coproporfirina era cinque volte superiore al limite massimo. Prima di iniziare le terapie atte a rimuovere i metalli tossici, furono introdotti integratori nutrizionali per ripristinare le specifiche carenze e ampliata la varietà di alimenti introdotti. Lo zinco, in particolare, è usato dall’organismo per la eliminazione del mercurio e molto spesso i bambini autistici sono carenti in zinco. Prima di iniziare la chelazione è inoltre fondamentale correggere gli stati di costipazione/diarrea cronica e migliorare l’integrità dell’epitelio mucoso. Non è mai indicato intraprendere la terapia chelante quando l’intestino è infiammato e costipato e il bambino non può quindi eliminare in modo ottimale le sostanze tossiche attraverso le feci; Jon fu posto in regime SCD e trattato per risolvere il problema della costipazione. La chelazione iniziata con DMSA transdermico, è stata poi continuata con la forma orale, secondo lo schema 3 giorni ON e 11 OFF; solo durante i giorni OFF Jon riceveva l’integrazione con minerali. Dapprima furono escreti con le urine alluminio, stagno e cadmio; dopo molti mesi di trattamento iniziò ad essere escreto il piombo e solo quando i livelli escreti di piombo iniziarono a decrescere iniziò l’escrezione di mercurio. Questa successione è molto comune e comunque i tempi di eliminazione dei diversi metalli variano significativamente in rapporto al tipo di metallo ed al singolo individuo I progressi di Jon erano lenti e costanti sia a scuola che durante le terapie, con occasionali e improvvisi miglioramenti dello sviluppo, che spinsero insegnanti e terapisti – che non sapevano dell’approccio biomedico seguito – a chiedere ai genitori quale tipo di trattamento stessero seguendo. I genitori riportano miglioramenti significativi nella sintomatologia autistica dei loro bambini durante i trattamenti finalizzati a migliorare la detossicazione e con i trattamenti chelanti. Su 324 casi, la chelazione è stato l’intervento terapeutico più efficace: il 76% ha presentato miglioramenti e solo il 2% è peggiorato, con un rapporto miglioramento/ peggioramento di 38:1 (vedi tabella 2). Conclusioni L’autismo è trattabile! Il nostro approccio suggerisce di indagare i problemi medici nei bambini con autismo allo stesso modo di quanto viene intrapreso per i bambini neurotipici. Le gratificazioni che riceviamo nel migliorare i sintomi ed il comportamento del bambino e nel contribuire a migliorare la qualità di vita di tutta la famiglia sono incommensurabili. N.B. I nomi dei bambini sono stati modificati al fine di proteggerne la privacy. 64 Capitolo 3 Tabella 2 – Modified Clinical Global Improvement Scale – Combined Parent/Clinician (Courtesy Dr Rimland, Autism Research Institute, San Diego, CA). Riferimenti bibliografici Akshoomoff N., Lord C., et al. (2004), Outcome classification of preschool children with autism spectrum disorders using MRI brain measures. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 43 (3): 34957 Amminger G.P., Berger G.E., et al. (2007), Omega-3 Fatty Acids Supplementation in Children with Autism: A Double-blind Randomized, Placebo-controlled Pilot Study. 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Annu Rev Biochem 55: 427-53 68 Capitolo 3 L’AUTISMO E L’APPARATO GASTROINTESTINALE: L’APPROCCIO ENDOSCOPICO di Gian Luigi de’ Angelis, Fabiola Fornaroli, Barbara Magiteri, Francesca Vincenzi, Valentina Maffini, Cristiana Favagrossa, Barbara Bizzarri U.O.S. Gastroenterologia Pediatrica ed Endoscopia Digestiva. Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma È ormai ipotizzata da anni una correlazione fra autismo e sintomatologia gastrointestinale. Infatti è stato riportato, nella letteratura internazionale, che una quota variabile fra il 76% e 83,5% di bambini autistici manifestino almeno una volta nella vita una sintomatologia di tipo gastrointestinale (1). I sintomi che si possono associare con l’autismo sono relativi sia all’apparato gastrointestinale superiore che inferiore. Infatti in questi bambini si può riscontrare diarrea o alternativamente stipsi, meteorismo, dolore addominale, così come rigurgiti o epigastralgie. Per questo motivo si evince come sia fondamentale per il corretto inquadramento diagnostico e per un adeguato iter terapeutico anche la valutazione da parte del Gastroenterologo unitamente agli altri Specialisti. Per quanto riguarda la sintomatologia relativa all’apparato gastrointestinale alto, la prima patologia da considerare nella diagnosi differenziale è il reflusso gastroesofageo (RGE). Il RGE è una condizione associata ad una risalita in esofago del contenuto gastrico. Può rappresentare un evento fisiologico, soprattutto nei primi mesi di vita, oppure un evento patologico. In quest’ultimo caso si parla di malattia da reflusso, in cui è presente un esofagite di grado più o meno importante e segni o sintomi tali da interferire con le condizioni generali del bambino. Il primo studio endoscopico su bambini autistici ha dimostrato la presenza di esofagite da reflusso di I o II grado nel 69,4% dei bambini sottoposti ad endoscopia (2). Nell’ambito della malattia da reflusso si possono distinguere segni e sintomi tipici o atipici. Fra i primi vengono inclusi: vomito, rigurgito, scialorrea, dispepsia, perdita di peso, arresto della crescita, anemia, ematemesi, melena, dolore epigastrico, eruttazioni e dolore post-prandiale. Sintomi di tipo respiratorio (tosse ricorrente, broncopolmoniti recidivanti, asma, stridore laringeo, apnea, morte improvvisa del lattante) e neurocomportamentali (sindrome di Sandifer, ruminazione, irritabilità del lattante, anoressia) sono invece sintomi atipici, importanti però da riconoscere in quanto molto frequentemente associati a malattia da reflusso. L’esame obiettivo dei pazienti con RGE è quasi sempre negativo e ciò complica la diagnosi, specie in questi pazienti, data la loro difficoltà nel comunicare i sintomi. Le basi biologiche 69 Per tale motivo è importante valutare da un punto di vista strumentale l’eventuale reflusso gastroesofageo, perché non esiste una correlazione diretta fra importanza dei sintomi e danno della mucosa esofagea. Nella immagine 1 viene riportato il caso di un paziente autistico sottoposto a endoscopia digestiva alta per irrequietezza peggiorata negli ultimi mesi; l’endoscopia ha messo in evidenza la presenza di una erosione a livello della parete laterale del terzo inferiore dell’esofago. Così come per il RGE anche per il dolore addominale ricorrente la diagnosi in questi pazienti è resa più difficoltosa dalla mancanza di comunicazione del paziente. Il dolore addominale ricorrente (DAR) può avere cause organiche nel 10% dei casi o cause funzionali nel restante 90% dei casi. Fra le cause organiche bisogna ricordare cause di tipo gastrointestinale come le patologie acido correlate che possono determinare gastriti, esofagiti o duodeniti e quindi conseguente dolore, le malattie infiammatorie croniche intestinali, la stipsi, le infezioni, l’iperplasia nodulare linfoide e le poliposi. Oppure la causa può essere di tipo allergico come l’allergia alle proteine del latte vaccino o la malattia celiaca, o relativa ad alterazioni del tratto genito-urinario, come le infezioni o di carattere neoplastico. Solitamente la distinzione fra DAR di tipo funzionale o organico può essere sospettata in base alla clinica, infatti un dolore notturno che sveglia il bambino con tenesmo e/o vomito è un dolore tipicamente organico. Il dolore di tipo funzionale invece non è notturno, è migrante e migliora solitamente dopo la defecazione. Anche nel caso di DAR di tipo funzionale il paziente deve essere indirizzato verso un percorso diagnostico, definito di esclusione, che comprende gli esami ematico-laboratoristici, ecografici, endoscopici, radiologici, per poter escludere con certezza la presenza di danni organici responsabili del suddetto dolore. Anche la stipsi è una problematica molto comune, così come la diarrea, nei bambini affetti da autismo. In letteratura vengono riportate percentuali variabili fra 19% e il 42% (3). Per stipsi si intende non solo la riduzione del numero e della frequenza delle evacuazioni, ma anche l’aumento di consistenza delle feci e la causa può essere di tipo organico o funzionale. Anche nella stipsi di tipo funzionale non sono rilevabili lesioni d’organo, ma il problema è riferibile a fattori quali un inadeguato apporto di liquidi e fibre nella dieta, a fattori ambientali, a un non corretto “toilet training”, a una ridotta attività fisica o ad una sindrome da intestino irritabile. Nella stipsi di tipo organico intervengono alterazioni d’organo riferibili a patologie muscolari, nervose, endocrinologiche, a un ostacolo anatomico intestinale o a farmaci. Particolarmente importante in questi bambini è proprio quest’ultimo fattore; infatti farmaci quali antispastici, antidepressivi, tranquillanti, anticonvulsivanti, anticolinergici, bario, bismuto o preparati a base di ferro, oppiacei possono essere compresi nelle terapie, talvolta anche croniche, che questi pazienti assumono, e quindi domande specifiche riguardo alla terapia effettuata devono sempre essere comprese nell’anamnesi. Non devono essere dimenticate le cause dovute ad ostacolo anatomico intestinale e in particolare cause da ostacolo anale come ragadi, stenosi, ascessi, o da ostacolo rettale 70 Capitolo 3 come prolasso e stenosi, o da ostacolo del tenue-colon come ileo da meconio, stenosi incompleta congenita o acquisita, Morbo di Crohn, enterocolite vascolare, malrotazione, briglie peritoneali, volvolo intermittente, compressioni, duplicazioni ed ernia. Figura 1 – Erosione a livello del terzo inferiore dell’esofago Figura 2 – Clisma opaco con repere anale in paziente con stispi ostinata nonostante terapia farmacologica: assenza di lesioni organiche, si conferma un mega retto funzionale Figura 3 – Clisma opaco con repere anale: Hirschsprung ultra short Le basi biologiche Figura 4 – Iperplasia nodulare linfoide dell’ileo terminale all’endoscopia 71 Figura 5 – Iperplasia nodulare linfoide dell’ileo terminale alla video capsula Dal punto di vista della clinica sono osservabili segni e sintomi caratteristici quali eventuale presenza di sangue rosso vivo nelle feci, soiling, crampi addominali e defecazione dolorosa, oltre alla diminuzione della frequenza di evacuazione e/o feci dure e/o “caprine”. L’anamnesi deve essere seguita da un attento esame obiettivo con ispezione anale ed eventuale esplorazione rettale, per valutare la presenza o meno di fecaloma e impostare la terapia più adeguata. Per escludere una patologia organica sono indicati esami più approfonditi e specifici, come clisma opaco a riempimento con repere anale (fig. 2,3) e/o una manometria rettale e/o biopsie rettali con sonde specifiche quali la sonda di Noblett o Martuscello possono esseri indicati. Alcuni pazienti autistici invece di lamentare stipsi possono lamentare diarrea, con feci maleodoranti, talvolta con frammenti alimentari non digeriti. Anche per quanto riguarda la diarrea la percentuale in letteratura varia a seconda dei vari studi eseguiti fra il 19% e il 50%. (3,4) Vista la variabilità dei sintomi e la difficoltà di comunicazione da parte dei pazienti è indicato approfondire qualsiasi sospetto di patologia gastrointestinale, per evitare complicanze anche gravi. In questo senso, l’endoscopia riveste un ruolo importante, non soltanto dal punto di vista diagnostico, ma in casi selezionati anche dal punto di vista terapeutico, come per esempio con le dilatazioni perendoscopiche in caso di stenosi, estrazione di corpi estranei, posizionamento di PEG, legatura di varici o polipectomie. L’endoscopia infatti può essere effettuata ad ogni età, in Centri specializzati con 72 Capitolo 3 Equipes dedicate e strumentazione adeguata, dal momento che è facilmente ripetibile, ha bassi rischi immediati e nessun rischio a lungo termine. In base alle linee guida internazionali dettate dalla Società Nord Americana di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica del 1996 l’endoscopia può essere. rigorosamente, normalmente, periodicamente o non propriamente indicata oppure può essere controindicata (5). L’endoscopia è rigorosamente indicata nei casi di sanguinamento acuto, persistente o ricorrente; è normalmente indicata nei casi di disfagia, odinofagia, rifiuto del cibo, dolore toracico persistente, stenosi o acalasia esofagea, vomito di origine non conosciuta, anemia ferropriva di origine non conosciuta, ingestione di caustici, indicazioni a campionamento di tessuto esofago-gastro-duodenale; è periodicamente indicata nei casi di sorveglianza in soggetti con esofago di Barrett, controllo di varici dopo scleroterapia o legatura, sorveglianza di polipi in soggetti con poliposi (es. PAF), follow-up di soggetti dopo trapianto intestinale. L’endoscopia non è propriamente indicata nei casi di reflusso gastroesofageo non complicato, dolore addominale ricorrente, stenosi ipertrofica del piloro; ed è controindicata nei casi di shock, perforazione, distress respiratorio grave. Presso il nostro Centro, nei pazienti autistici, gli esami vengono eseguiti con la presenza dell’anestesista in sala che effettua una sedoanalgesia, fondamentale per il controllo del dolore per le endoscopie basse e utile per il suo effetto anamnesizzante nelle endoscopie alte che non sono di per sé esami dolorosi. La sedoanalgesia permette pertanto una ottima tollerabilità dell’esame che può essere eseguito con il paziente in respiro spontaneo. Specie per quanto riguarda l’endoscopia bassa, la sedo analgesia è di fondamentale importanza in quanto permette di svolgere un esame completo analizzando anche l’ileo terminale, altrimenti non sempre raggiungibile per il possibile risveglio di importante dolore. Ciò è fondamentale, specie per questi pazienti, in cui viene riportata una maggiore incidenza di iperplasia nodulare linfoide (6), che può determinare dolori addominali, diarrea e presenza di sangue nelle feci. L’immagine 4 mostra appunto un quadro di marcata iperplasia nodulare linfoide dell’ileo terminale in un paziente autistico di 6 anni giunto presso la nostra osservazione per dolori addominali ricorrenti. L’endoscopia permette però solo lo studio degli ultimi centimetri di ileo, nel caso in cui vi sia l’indicazione clinica o il sospetto di patologia del piccolo intestino bisogna ricorrere all’ileoscopia con video capsula per poter valutare l’intestino tenue nella sua completezza. Specie nei bambini in cui vi sia il sospetto di un interessamento anche di questo segmento l’ileoscopia con videocpasula è un esame completo e ben tollerato. Anche nei casi di bambini molto piccoli incapaci di deglutire spontaneamente la capsula o comunque nei casi di pazienti non collaboranti per la deglutizione della capsula, è possibile, come già riportato dal nostro gruppo (7), posizionarla a livello duodenale o gastrico endoscopicamente in anestesia generale con intubazione. L’ileoscopia con video capsula richiede sempre una corretta e attenta selezione dei pazienti da sottoporre a tale esame. Le principali indicazioni all’esecuzione di tale procedura sono il sanguinamento gastrointestinale oscuro/occulto, le malattie infiammato- Le basi biologiche 73 rie croniche intestinali, le poliposi intestinali, il malassorbimento. I requisiti fondamentali per sottoporre un paziente all’esame sono di aver eseguito una endoscopia alta e bassa con esito negativo, e avere esami (ematochimici, radiologici, etc) indicativi per patologie del tenue. Consentendo un studio completo del tenue l’ileoscopia con videocapsula può mettere in evidenza quadri di iperlasia nodulare linfoide anche a livello dell’ileo medio come riportato nell’immagine 5. Concludendo, il bambino autistico, come del resto tutti i soggetti con disturbi del comportamento, ha una aumentata incidenza per alcune patologie gastrointestinali, prime fra tutte il reflusso gastroesofageo e la stipsi. In quest’ambito un approccio specialistico è giustificato, e nel caso vi sia una indicazione clinica, un approfondimento strumentale endoscopico è raccomandabile. Gli esami invasivi vanno comunque effettuati abolendo il dolore e cercando di rendere meno traumatico possibile l’esame utilizzando i farmaci per sedoanalgesia anche alla presenza di un rianimatore. Riferimenti bibliografici (1) Erickson C.A., Stigler K.A., Corkins M.R. et al., Gastrointestinal factors in autistic disorder: a critical review. Journal of Autism and devolpment disordres 2005;35 (6):713-727 (2) Horvath K. Papadimitriou J.C., Rabsztyn A. et al. Gastointestinal abnormalities in children with autistic disorder. Journal of Pediatrics 1999;135:559-63 (3) Melmed R.D., Schneider C.K., Fabes R.A. et al. Metabolic markers and gastrointestinal symptoms in children with autism and related disorders. JPGN 2000;3:S31-32. Dalrymple N.J., Ruble L.A., Toilet training and behaviors of people with autism: parent views. Journal of autism and devolpment diosrders 1992;22:265-75 (4) Lightdale J.R., Siegel B., Heyman M.B. et al., Gastointestinal symptoms in autistic children. Clinical Perspectives on Gastroenteroloy 2001; 1:56-58 (5) Squires R.H. Jr, Colletti R.B. Indications for pediatric gastrointestinal endoscopy: a medical position statement of the North American Society for Pediatric Gastroenterology and Nutrition. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 1996; 23(2):107-10 (6) Wakefild A.J., Anthony A., Murch S. et al., Enterocolitis in children with developmental disabilities. Am J Gastroenterol 2003; 95:2285-95 (7) de’ Angelis G.L., Fornaroli F., de’ Angelis N. et al. Wireless capsule endoscopy for pediatric small bowel disesases. Am J Gastroenterol 2007; 102: 1749-57 CONCLUSIONE A mio parere, studiando i disturbi più gravi potremo illuminare anche ciò che rimane oscuro nella spiegazione dei disturbi più leggeri. Sigmund Freud MENTE BIOLOGICA E SOCIETà CIVILE Noi tutti ci troviamo a un passo da un cambiamento profondo del nostro rapporto con la vita, perché le conoscenze e le esperienze maturate nel settore della medicina e della biologia ci rivelano un nuovo orizzonte rappresentato dall’universo biologico, infinitamente più vasto e dinamico di quello fisico, al quale siamo rimasti affacciati dall’inizio della nostra storia evolutiva. Questo universo biologico ha modellato per ciascuno di noi una identità molecolare ed energetica, che dialoga incessantemente con il tempo, alimenta la nostra vita mentale e si esprime nello stato di salute. Salute e malattia dipendono dalle continue modifiche indotte da parte di molecole di provenienza endogena ed esogena sulla espressione dei nostri geni. La salute può così essere interpretata come il mantenimento di gradi multipli di libertà metabolica ed omeodinamica. Questa libertà è basata sulle interconnessioni, pluripotenzialità, diversità, ridondanze delle nostre funzioni. Secondo questa prospettiva la valutazione dello stato di salute consiste nella quantizzazione di questa riserva di caratteristiche e di potenzialità, piuttosto che nella definizione di uno stato patologico. Poiché si tratta di valutare funzioni interconnesse di sistemi multipli e gradi di libertà metabolica, il paziente viene interpretato nella sua identità biologica, costituendo il solo universo in cui si realizza l’unicità delle interconnessioni, dei potenziali, delle diversità, delle ridondanze. L’evento patologico si manifesta in seguito ad una perdita di libertà del grande sistema di relazioni e come tale va interpretato, se vogliamo passare dalla cura di una patologia d’organo alla guarigione ed al recupero dello stato di salute all’interno della vita quotidiana. 522 Conclusione Questo cambiamento di orizzonte coinvolge tutta la Comunità e propone a ciascuno di noi l’acquisizione di una alfabetizzazione biologica, come fondamento dell’unico linguaggio davvero universale e di una solidarietà naturale, che nasce dalla consapevolezza della nostra comune partecipazione al miracolo della esistenza. Riportiamo una serie di considerazioni che Eric Kandel svolge nella prefazione al suo Principles of Neural Science (Elsevier, 1985). Attualmente la concezione che le neuroscienze sono un ramo particolare, ma importante, della biologia cellulare è divenuta universalmente accettata. Solo se le funzioni dei neuroni vengono considerate come conseguenza dell’attività di specifiche componenti molecolari delle cellule nervose è possibile apprezzare, in tutta la loro importanza, i nuovi progressi ottenuti dalle neuroscienze. Ciò che distingue una regione cerebrale da un’altra ed il cervello di una specie animale da quello di un’altra è il numero degli elementi costitutivi e il modo in cui questi sono reciprocamente connessi. Queste indagini a livello cellulare documentano che il sistema nervoso centrale non forma semplicemente una replica del mondo esterno e la proietta su strutture che si comportano da tabula rasa, ma compie piuttosto, sin dai primi livelli del sistema sensoriale, un’azione di astrazione e di rappresentazione del mondo reale sulla base di regole ad esso intrinseche, codificandola in segnali opportuni. Questi sviluppi delle neuroscienze finiscono con il raggiungere i confini della psicologia sperimentale. Il comportamento è una delle estreme frontiere della biologia e su di esso siamo ancora relativamente ignoranti. Tutti i tentativi indirizzati a risolvere gli immensi problemi del comportamento dell’Uomo, sia individuale che collettivo, debbono trarre beneficio da una maggiore conoscenza delle funzioni del sistema nervoso. Molti di questi problemi non rientrano ancora nell’ambito delle neuroscienze, ma in questo campo gli sviluppi si susseguono con rapidità e riteniamo fondata la speranza che al più presto gli studiosi di neuroscienze saranno in grado di portare un contributo diretto alla loro soluzione. Gerard Edelman continua questa riflessione nel suo libro La materia della mente (Adelphi, 1992) La mente è il risultato dell’evoluzione e non di una pianificazione razionale. È questa ricchezza di livelli e non un nuovo principio esoterico a rendere così difficoltosa la riflessione sulla mente. Il risultato è un oggetto delicatissimo, caratterizzato da una molteplicità di livelli e di cicli interni. I contenuti semantici sono privi di significato se manca l’intenzionalità o la capacità di riferirsi ad altri strati o ad altri oggetti. Negli esseri umani ciò richiede una coscienza e un sé. Una teoria della mente non può eludere questo punto, che non è soltanto una questione di linguaggio, ma anche un grande problema biologico. Conclusione 523 L’informazione scientifica accumulata in questi ultimi vent’anni nei settori della neurofisiologia, della psicologia e della sociologia, la straordinaria banca di immagini contenuta negli archivi delle principali reti televisive ed in Internet, le esperienze percettive maturate da migliaia di atleti che praticano sports estremi, le soluzioni politiche e sociali promosse dai grandi interpreti del mutamento ci invitano a cercare lungo percorsi percettivi e ci confermano che noi ci comportiamo come “essere visivi” quanto più sottile e “differenziata” è la nostra esperienza. Per contro, la fisicità che occupa così pesantemente l’esperienza quotidiana, ostacola ed interrompe l’esperienza del tempo, anima e misura dei nostri vissuti, e noi continuiamo ipnoticamente a confrontarci con cose, corpi, oggetti, mentre la vita diffonde lungo tragitti temporali, che i nostri occhi intravedono di tanto in tanto, malamente. Se la letteratura non basta ad assicurarmi che non sto solo inseguendo dei sogni, cerco nella scienza alimento per le mie visioni, nelle quali ogni pesantezza viene dissolta. Lo Spiritus Phantasticus secondo Giordano Bruno è un mondo o un golfo mai saturabile di forme e di immagini. Ecco io credo che attingere a questo golfo della molteplicità potenziale sia indispensabile per ogni forma di conoscenza. Penso ad una possibile pedagogia dell’immaginazione, che abitui a controllare la propria visione senza soffocarla. (Italo Calvino, Lezioni americane, Garzanti, 1988) La storia, la letteratura, la vita quotidiana hanno trovato e trovano nei segnali che i nostri occhi selezionano e rilanciano l’accendersi e lo spegnersi delle nostre esperienze consapevoli ed inconsce. Abbiamo tutti presente come il viso di una persona cara, un paesaggio naturale, la conquista di un traguardo si riflettano dai nostri occhi in tutto il corpo attraverso una sinfonia di percezioni cutanee, muscolari, viscerali. Così la funzione e l’esperienza visiva per il continuo interfacciarsi e “processare” informazioni che alimentano l’equilibrio ed il benessere fisico e psicologico, rappresentano un termometro sensibile delle nostre condizioni di salute. Nei primi 7-8 anni di vita il processo di apprendimento visivo presenta appuntamenti di straordinario significato per la formazione e lo sviluppo dell’individuo. La qualità dell’immagine, l’equilibrio tra funzione binoculare ed accomodativa, la traduzione dell’esperienza visiva in processi cognitivi via via più complessi, la organizzazione e la gestione di memorie visive, il coordinamento visuo-motorio nella formazione e nel continuo adattamento dello schema corporeo, l’integrazione e la traduzione visiva dell’esperienza verbale e musicale sono alcune delle principali funzioni che impegnano il bambino nel suo sviluppo e nell’adulto vanno a costituire gli strumenti, attraverso i quali si articola la personalità, con le sue capacità di apprendere, di comunicare, di esprimersi. Sono a loro volta queste funzioni il risultato di un dialogo tra sistema nervoso, endocrino ed immunitario, reso possibile da un alfabeto molecolare comune, costituito da neuromediatori, ormoni, citochine. Da questo dialogo occorre dunque partire per reinterpretare le relazioni e le priorità che vivono nei nostri tessuti e nei comportamenti come frutto della storia evolutiva. 524 Conclusione È questa la grande sfida che ci attende e che, attraverso lo studio dell’individualità biologica, ci porta al recupero ed al primato di quella soggettività che le culture orientali da sempre esplorano attraverso le esperienze della consapevolezza. I razionalisti sono coloro che vedono quello che credono, mentre gli empiristi sono coloro che credono quello che vedono. Il ricercatore, invece, è chi sa mantenere la porta sempre aperta tra la propria conoscenza e l’esperienza, con la consapevolezza di essere egli stesso parte di questo continuo esperimento. In altre parole, il mondo indagato e la propria identità sono contenuti entrambi all’interno della scatola nera, che l’esperimento cerca di interpretare, analizzando i segnali che da essa provengono e sono via via percepiti e ricordati L’esperienza per chiunque si occupi di autismo, sia come genitore che come medico, è la quotidiana scoperta della natura biologica della nostra mente, per cui il comportamento è continuamente modulato da molecole di provenienza alimentare, intestinale, farmacologica, metabolica! Queste considerazioni costituiscono il fondamento dell’approccio molecolare e funzionale e, unite ad un concreto pragmatismo clinico e multidisciplinare, consentono di procedere nella ricerca delle cause e nella cura del bambino autistico, al riparo da interpretazioni statistiche e di classificazioni di malattia, che non sanno leggere la specificità biologica e comportamentale dell’individuo, vero obiettivo dell’indagine medica. Se un bambino ritenuto incurabile recupera l’uso della parola e la capacità di apprendere e di relazionarsi dopo alcuni mesi di cure mediche ed il rispetto di una dieta, significa che quelle cure mediche e quella dieta possono giovare ad una popolazione vastissima, anche perché una popolazione vastissima presenta disturbi intestinali, immunitari, emotivi, comportamentali evidenti e quotidiani, che rimangono incarcerati a causa di convenzioni tramandate, che oggi si dimostrano non più attuali e dannosamente inutili. Significa anche che quella medicina che giudica incurabile il bambino autistico, deve attentamente interrogarsi sulle ragioni di questo suo ritardo e sui fondamenti del suo approccio alla salute. Così, l’esperienza dell’autismo ci coinvolge ogni giorno e ci impone una riflessione critica nei confronti dei nostri riferimenti e delle nostre priorità, con la forza di una evidenza nuova e continuamente sperimentabile. Nuove evidenze! Che proiettano nella nostra esperienza quotidiana un dubbio acuto nei confronti di molti criteri e principi derivati dalla tradizione umanistica e giuridica. In altre parole, se troviamo assurdo giudicare “immorale” il comportamento di un bambino autistico, perché ci rendiamo conto che esso è secondario a disturbi di tipo organico, quali una disbiosi intestinale, un blocco enzimatico metabolico od una encefalite, per lo stesso motivo possiamo cominciare a dubitare delle nostre categorie di giudizio nei confronti del comportamento disturbato dell’adulto, sospettando che anche in questo caso possa trattarsi di manifestazioni e non di cause. Dalla ricerca e dalla cura medica del bambino autistico nasce dunque una nuova Conclusione 525 capacità di interpretare la nostra salute e la proposta per la costituzione di un movimento, che esprima competenze umanistiche, giuridiche e biologiche e che si occupi del disagio e delle patologie del comportamento e dell’apprendimento, quali i disturbi dello sviluppo, le dipendenze, i comportamenti violenti, la delinquenza minorile, le malattie psichiatriche. Riferimenti bibliografici Calvino I., Lezioni americane. Garzanti, 1988 Edelman Gerald M., Sulla materia della mente. Adelphi, 1992 Kandell E.R. e Schwartz J.H., Principi di Neuroscienze. Casa Editrice Ambrosiana, 1988