LE DIECI GIONATE DI B 23 marzo – 1 aprile 1849
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LE DIECI GIONATE DI B 23 marzo – 1 aprile 1849
LE DIECI GIONATE DI BRESCIA 23 marzo – 1 aprile 1849 • Il risentimento verso l'oppressore austriaco era fortissimo in tutta la popolazione e così il 23 marzo del 1849 scoppiò la rivolta. • I Giornata: la goccia che fece traboccare il vaso fu la pretesa del pagamento di una multa dal maresciallo Haynau (austriaco), per via del comportamento non collaborativo dei Bresciani. Il popolo scese per le strade inneggiando alla rivolta. • II Giornata: nottetempo gli austriaci bombardano la città dal castello. • III Giornata: regna una relativa calma, la città organizza le difese contro gli austriaci che stanno aspettando i rinforzi provenienti da Mantova con al comando il generale Nugent • IV Giornata: Nugent al comando di 1.000 uomini è fermato da un centinaio di insorti con a capo Tito Speri. Si sospende il combattimento e si tenta una trattativa. Nugent propone al comitato di difesa di fermare l'attacco, ma i Bresciani non accettando di deporre le armi e riaccendono il conflitto. Continuano nel frattempo i bombardamenti da castello. • V Giornata: proseguono i bombardamenti che danneggiano il Duomo, la Loggia, il teatro Grande e un gran numero di abitazioni. A porta Torrelunga Tito Speri riesce a bloccare gli Austriaci che si ritirano a S. Eufemia • VI Giornata: alcuni cecchini si appostano sui Ronchi per cercare di colpire gli Austriaci isolati sul castello. Un gruppo di ribelli Bresciani entra in S. Eufemia ma viene costretto alla ritirata. Arrivano notizie contraddittorie in merito alla situazione bellica in Lombardia, Brescia aderisce alla falsa notizia secondo la quale gli Austriaci sconfitti si sarebbero ritirati dalla Lombardia. L’angolo dei portici di via X Giornate. • VII Giornata: I bombardamenti si concentrano su porta Torrelunga ove i Bresciani avevano eretto la barriccata principale. • VIII Giornata: il Nugent riceve rinforzi grazie ai quali riesce ad accerchiare quasi completamente la città che rimane sotto bombardamento. • IX Giornata: Haynau arriva a Brescia da Padova e riesce a penetrare in castello con un battaglione attraverso la via del soccorso e assunto il comando impone a Brescia di arrendersi incondizionatamente a pena della distruzione della città. I Bresciani per tutta risposta lo sfidarono al grido di: "Guerra". • . • (31.marzo.1949) Scontro di P.zza dell’Albera (oggi Tito Speri), nel quale gli insorti sbarrano il passo ai soldati austriaci che scendono dal Castello per via delle Consolazioni (ora contrada Sant’Urbano). • I bombardamenti riprendono come pure gli attacchi austriaci. Nottetempo si riunisce il consiglio di resistenza, prevale la linea della resa immediata • X Giornata: ormai gli Austriaci non trovano più grandi resistenze e così incominciano a saccheggiare e massacrare senza ritegno mentre alcune autorità bresciane tentano di trattare la resa. Alla fine i Bresciani morti saranno circa mille. Il monumento alle X giornate di Brescia • « E così (gli Austriaci) urlando e minacciando corsero fin’oltre la via delle consolazioni e sboccarono sulla piazza dell’Albera (oggi Piazzetta Tito Speri). Qui li attendevano i Bresciani, appostati tutt’intorno nelle case, e dietro saldissime trincee, che chiudevano ogni sbocco della piazzetta verso le più interne parti della città. Il primo manipolo di fanti nemici, che usci all’aperto, fu da un nugolo di palle disfatto per forma, che è miracolo se rimanesse uomo vivo. E così gli altri, a misura che accorrendo al rumore della battaglia, giungevano sotto le feritoie cittadine (…). Onde disperati (gli Austriaci) d’ogni altra via di salute, come meglio potevano copertisi dagli spessi colpi, s’avventarono risolutamente alla baionetta in sulle barricate. Ma un fuoco a bruciapelo, diretto da mani ferme e da cuori sicuri, menò di loro siffatta strage, che nessun’altro tentò di ritentare la prova. Stava l’Haynau alle vedette in sullo sterrato del Castello, aizzando con messaggi e con rinforzi il valore de’ suoi, e ammirando, pur suo malgrado, quello degli avversari. E quando vide atterrata a piè delle barricate l’ultima schiera, dicono che esclamasse: ˶ s’io avessi trentamila di questi indemoniati Bresciani vorrei ben io tra un mese veder Parigi ˵ • Da I dieci Giorni dell’Insurrezione di Brescia nel 1849 di Cesare Correnti