In cammino insieme 12 luglio 2015
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In cammino insieme 12 luglio 2015
Anno 3 n° 28 dal 12 luglio al 19 luglio 2015 Parrocchia S. Pietro in S. Pietro all’ all’Olmo l’Olmo Parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo In cammino insieme insieme Il crocefisso inconsueto donato al Papa: un regalo insensato Tormentone mediatico "Spesso, durante i viaggi papali, nasce un tormentone mediatico, legato ad aspetti secondari, che serve per attrarre l'attenzione dei lettori ma, alla fine, non fa che oscurare i momenti più importanti dell'evento". Ad affermarlo è Luis Badilla Morales, giornalista latino-americano, responsabile del sito 'Il Simografo'. "E' il caso - spiega Badilla - della foto che ritrae il presidente boliviano Evo Morales mentre dona a Papa Francesco un crocefisso a forma di falce e martello, immagine, nelle ultime ore, diventata 'virale' nella rete. Da questo punto di vista, perciò, nulla di sorprendente". Sincretismo politico-religioso frutto di analfabetisno e ideologia "Resta invece da analizzare - continua il commentatore - la scelta del presidente Morales di regalare al Papa un oggetto così inconsueto. Senza mancare di rispetto al Capo di Stato sudamericano credo che il suo gesto si possa definire almeno insensato". "Questo modo di agire - prosegue Badilla - è tipico di un certo tipo di sinistra latinoamericana e di quello che viene chiamato il socialismo del XXI secolo". "E' un fenomeno - prosegue Badilla - che io definirei sincretismo politico-religioso. Questi movimenti, infatti, sono molto attratti dalle radici cattoliche del continente latinoamericano ma sono caratterizzati da una sorta di analfabetismo religioso. Non conoscono cioè, davvero, cos'è la Chiesa, cos'è il Vangelo e il Magistero pontificio". "Per fare un altro esempio - racconta il responsabile del sito 'Il Sismografo' - qualche mese fa, in Venezuela, davanti al presidente Maduro, è stato recitato un 'Padre Nostro' modificato, dove le parole 'Padre' e 'Dio' venivano sostituite con il nome del presidente defunto, Hugo Chávez, a cui si chiedeva la protezione dalla tentazione del capitalismo". "Molti anni fa - prosegue Badilla - circolò persino in questi ambiti l'immagine di un Cristo che imbracciava un kalshnikov e aveva sulle spalle uno zaino da guerrigliero. Non si tratta altro che di un sincretismo politico-religioso che è, in qualche modo, costitutivo di una certa sinistra latino-americana che, pur essendo di radice cattolica, si dimostra analfabeta dal punto di vista religioso e afflitta da fanatismo ideologico". "Il gesto del presidente Morales - conclude Badilla - poteva sembrare una provocazione. Per fortuna la reazione pacata del Papa nel riceverlo, pur venata di perplessità, e la sua unica frase 'Però questo non è buono', hanno chiuso rapidamente la vicenda". Un dono che non aiuta la beatificazione di p. Espinal Luis Badilla commenta anche la circostanza che l'inconsueto crocefisso, secondo fonti boliviane, sarebbe la riproduzione di un disegno del gesuita spagnolo padre Luis Espinal, missionario ucciso dai paramilitari in Bolivia nel 1980, sotto la dittatura, perché predicava il Vangelo. "Francesco ha reso omaggio al suo martirio, pregando sul luogo dell'omicidio. Ma certo, il regalo che il Papa ha ricevuto, non fa un buon servizio all'eventuale causa di beatificazione di Espinal. Ricordiamoci che i ritardi che hanno caratterizzato la beatificazione di mons. Romero sono dipesi, in gran parte, dalla strumentalizzazione della sua figura da parte di una certa sinistra latino-americana che aveva snaturato la profezia evangelica del suo martirio". "Qui - chiude Badilla si corre lo stesso rischio". (Fabio Colagrande, Radio Vaticana) Riforma scuola è legge ma divide. Polemiche sul gender Uno dei punti più oscuri di questa riforma è quello che riguarda l’ideologia gender presente all’interno della normativa, come spiega, al microfono di Massimiliano Menichetti, Massimo Gandolfini presidente del comitato “Difendiamo i nostri figli”, che il 20 giugno ha organizzato a Roma una manifestazione proprio contro il gender nella scuola a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone: R. – Per quanto riguarda l’aspetto del famoso emendamento 16, possiamo dire che ci sono elementi di discreta soddisfazione ed elementi di grossa preoccupazione. Comunque, si è ottenuta – e ripeto, il merito va moltissimo alla manifestazione del 20 giugno – un’attenzione particolare su quell’emendamento e si è ottenuta anche una circolare da parte del Miur, in cui si specifica che l’insegnamento della ideologia gender non può invadere le nostre scuole. E questo è motivo di soddisfazione. Di preoccupazione il fatto che ci sembra sia stata usata una strategia un po’ subdola: da una parte si dice che viene rispettata la caratteristica sessuale, ma dall’altra si aggiunge immediatamente che verranno fatti dei percorsi di contrasto alla violenza di genere e alla discriminazione, e tutti sappiamo che quando utilizziamo il termine “genere” ormai non si fa più riferimento alla differenza sessuale maschio-femmina, ma si fa riferimento a questa scelta di genere, di orientamento di genere che può essere il più vario. D. – L’articolo dice esattamente che il piano triennale propone di fatto un’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni … R. – Questo è un punto pesantissimo. E’ chiaro che è una forma molto surrettizia che introduce di fatto l’ideologia di genere, cosa sulla quale siamo totalmente in disaccordo e che costituisce per noi una grossa preoccupazione. Tant’è che stiamo cercando di attivarci su tutto il territorio nazionale per stimolare e allertare i genitori a tenere gli occhi molto aperti su questi “Pof” (Piani dell'offerta formativa), su questi insegnamenti extra-curriculari ma anche curriculari, che possono riguardare questa materia. D. – Come è entrata la parola “genere” in questa riforma della scuola? R. – C’è una legge del 2013 che aveva come allegato un piano, il cui titolo è “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, in cui veniva utilizzata “violenza sessuale e di genere”. E in effetti, quel famoso emendamento di cui parlavamo prima fa riferimento proprio a questa legge del 2013, ed è questa che ci ha consentito di capire che sotto c’era una strategia subdola, perché in quel piano di contrasto alla violenza sessuale e di genere, nella parte dedicata all’educazione sono scritti appunti i “capisaldi” della ideologia di genere. D. – Lo diciamo ancora una volta: “genere” non viene usato come sinonimo di “sesso”, ma identifica tutt’altro … R. – La popolazione dev’essere informata e dev’essere allertata. Tutte le volte che oggi si parla di “violenza di genere”, di “discriminazione di genere”, non si sta intendendo la violenza contro le donne o contro gli uomini; non si sta dicendo la discriminazione del sesso femminile rispetto al sesso maschile, tutte battaglie di grande valore sociale e antropologico; ma si sta dicendo il genere come scelta libera, individuale che prescinde dall’essere maschio o femmina. Va detto a chiare lettere: “genere” non è più sinonimo di “sesso”. D. - L’intento è quello di dire che la sessualità non è più legata alla biologia; subentra un concetto di astrazione, di percezione di sé … R. - … di percezione di sé e di costruzione culturale di sé. Una sorta di autodeterminazione a 360° e che, come tale, deve addirittura diventare termine di insegnamento perché si deve dare al bambino la possibilità di scegliere tra generi diversi. Ecco: questa è, dal punto di vista antropologico, una follia totale e dal punto di vista educativo del bambino crea una confusione terribile. Noi abbiamo già oggi segnalazione di bambini che tornano a casa dai genitori e dicono loro: “Papà, mamma, io sono maschio, femmina oppure sono transessuale, transgender, gay?” “Ma dove le hai sentite queste parole?” - “Me le hanno dette a scuola…”. Comunità Pastorale “Santi Apostoli” “Vacanza in montagna” Alpi Trentine 5ª elem. e 1ª media (10/18 luglio) ragazzi di 2ª e 3ª media (18/26 luglio) Vacanza adolescenti Ostuni ( 25 luglio /1° agosto) Vacanza dei Giovani e Post-ado Cammino di San Benedetto, in Umbria ( 1°/ 9 agosto) Orari della Caritas Nel mese di luglio la Caritas è aperta il mercoledì dalle 15 alle 17 e il venerdì dalle 17 alle 18,30. In agosto resterà chiusa fino a martedì 25, compreso Parrocchia S. Pietro in S. Pietro all’Olmo Il 10 luglio è terminata la vacanza in montagna promossa per i ragazzi i 3° e 4° elementare. Vi hanno partecipato 7 ragazzi di s. Pietro e 17 di Cornaredo. Oggi inizia la settimana di vacanza per i ragazzi di 5° ele. e prima media; si sono iscritti 14 ragazzi di s. Pietro e 14 di Cornaredo. Martedì si sono tenute 2 riunioni: * La prima riunione per la festa delle regioni e delle nazioni che si svolgerà l’ultima domenica di settembre;con questa festa si apre la settimana per celebrare la tradizionale festa del Rosario nella prima domenica di ottobre; si invita a collaborare * Nella seconda riunione il consiglio dell’oratorio, presieduto da don Davide, si è interrogato sul futuro prossimo del nostro oratorio di s. Pietro, che da settembre non avrà più la presenza di don Emiliano… E’ emersa la necessità urgente che si costituisca un gruppo di adulti che a turno provvedano al servizio bar, all’apertura e chiusura dell’oratorio, alla gestione delle varie attività… coordinati tra loro da un responsabile. GRAZIE PER LA GENEROSITA’ Nelle buste della prima domenica del mese è stato raccolto € 410,00 Parrocchia Santi Giacomo e Filippo in Cornaredo *Lunedì 13 luglio : Ore 20.30: Adorazione Eucaristica. In chiesa parrocchiale. Orario estivo delle Messe a Cascina Croce Orari feriali: dopo la Messa dell’9 luglio sono sospese le S. Messe feriali. Riprenderanno lunedì 14 settembre nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce con la S. Messa alle 20,30 e a seguire la Processione con la reliquia della Santa Croce. Orari festivi: nel mese di agosto è sospesa la S. Messa, riprenderà domenica 13 settembre. Grazie per il restauro organo: € 100,00 per la parrocchia: € 500,00 per la carità del Papa: € 1400,00