Vedere a | What`s on - Il Giornale dell`Arte

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Vedere a | What`s on - Il Giornale dell`Arte
IL GIORNALE DELL’ARTE
Una scultura di
Maria Cristina Carlini
per Expo 2015
Fiera Milano Rho
TUTTA L’ARTE DA VEDERE DA MAGGIO A LUGLIO
SUPPLEMENTO A «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 353 MAGGIO 2015
UMBERTO ALLEMANDI & C. N. 2, MAGGIO-LUGLIO 2015
Maria Cristina Carlini «La nuova città che sale», 2014, acciaio corten, legno di recupero, altezza 10 m, Fiera Milano Rho - © Matteo Bernardini
VEDERE A
WHAT’S ON
MILANO
LOMBARDIA
EXPO
Vedere a | What’s on
Expo
L’Esposizione Universale che l’Italia
ospita dal primo maggio al 31
ottobre è il più grande evento mai
realizzato sull’alimentazione e la
nutrizione. Milano è la vetrina mondiale
in cui 144 Paesi mostrano il meglio
delle proprie tecnologie per dare una
risposta concreta a un’esigenza vitale:
garantire cibo sano, sicuro e sufficiente
a tutti i popoli nel rispetto del Pianeta.
I numeri dell’evento sono imponenti:
nel sito espositivo di 1 milione di
metri quadri si attendono in 6 mesi
20 milioni di visitatori (12-14 milioni
di italiani, 6-8 milioni di stranieri). Si
contano contributi pubblici per 1,3
miliardi di euro, privati per circa 350
milioni, investimenti dei partecipanti
ufficiali per circa 1 miliardo di euro. I
ricavi sono stimati attorno a 1 miliardo
di euro, l’indotto a 10 miliardi, di cui 5
per il turismo. Gli Official Global Partners
(Accenture, Enel, Fiat-Chrysler, Intesa
Sanpaolo, Samsung, Finmeccanica,
Tim) forniscono i principali servizi e le
tecnologie necessarie con un investimento
superiore a 20 milioni di euro ciascuno.
Oltre ai 144 Paesi partecipanti (il 94%
della popolazione mondiale) vi sono tre
grandi istituzioni internazionali (Onu,
Ue, Cern). I Padiglioni dei singoli Paesi
sono 55 (numero record); le altre nazioni
sono accolte nei 9 Cluster. Ci sono anche
3 Padiglioni corporate e, per la prima
volta, un Padiglione dedicato alla società
civile. L’Asia fa da superstar con 19
Padiglioni. Nato dal masterplan elaborato
da una Consulta architettonica composta
da Stefano Boeri, Ricky Burdett,
Jacques Herzog, William McDonough e
Joan Busquets, il sito di Expo si sviluppa
su due assi ortogonali ispirati al Cardo e al
Decumano delle città romane, circondati
da un paesaggio simile a un’isola ricca
di spazi verdi. Sin dall’esordio a Londra
nel 1851, l’Esposizione Universale ha
dimostrato interesse per l’arte, inglobando
grandi sculture. Nell’edizione di Dublino
del 1853 fu allestita una mostra con opere
realizzate tra il XIII e il XVIII secolo da
Andrea del Sarto, Rubens, Raffaello,
Caravaggio, Tiziano, Rembrandt e altri.
L’attenzione per gli aspetti culturali,
artistici ed educativi si è costantemente
ampliata nel tempo. Expo 2015 riserva
il Padiglione Arts&Foods (l’unico in
città) a una vasta rassegna ispirata al
tema della nutrizione. A fine ottobre il
testimone passerà agli Emirati Arabi, che
ospiteranno Expo Dubai 2020 all’insegna
del tema «Connecting Minds, Creating the
Future».q Francesca Panzarin
The Universal Exposition hosted by Italy
from May 31 to October 31 is the biggest
event ever organised about food and
nutrition. Milan become’s the world’s
showcase in which 144 countries show
the best of their technologies to give a
concrete answer to a vital need: ensuring
healthy, safe and sufficient food for all
peoples while respecting the planet.
The event’s numbers are impressive:
the exhibition site of 1 million square
metres is expected to attract 20 million
visitors in 6 months (12-14 million
Italians, 6-8 million foreigners). A total of
1.3 billion euros of public money has
been earmarked for the event, and about
350 million of private, with investments
for official participants totalling about 1
billion euro. Earnings of around 1 billion
euros are estimated, with spin-offs of 10
billion, of which 5 from tourism. The
Official Global Partners (Accenture, Enel,
Fiat-Chrysler, Intesa Sanpaolo, Samsung,
Finmeccanica, Tim) provide the main
services and technologies needed for an
investment exceeding 20 million euros
each. In addition to the 144 participating
countries (representing 94% of the world’s
population), there are three major
international institutions (Un, Eu, Cern).
There are 55 Pavilions of single countries
(a record number); other nations are
included in the 9 Clusters. There are also 3
corporate pavilions, and for the first time,
a pavilion dedicated to civil society. Asia
has the biggest presence with 19 pavilions.
Born from the master-plan drawn up by
an architectural committee comprising
Stefano Boeri, Ricky Burdett, Jacques
Herzog, William McDonough and
Joan Busquets, the Expo site has been
developed along two orthogonal axes
inspired by the Cardo and Decumanus of
Roman cities, surrounded by a landscape
similar to an island full of green spaces.
Since its inception in London in 1851, the
World Expo has shown interest in art,
incorporating large sculptures. In the
Dublin edition of 1853, an exhibition was
included with works of art from the 13th
to the 18th century by Andrea del Sarto,
Rubens, Raphael, Caravaggio, Titian,
Rembrandt and others. This focus on
cultural, artistic and educational aspects
has constantly evolved over time. Expo
2015 sets aside the Arts&Foods Pavilion
(the only one in town) for a vast collection
inspired by the theme of nutrition. In late
October, the baton will pass to the UAE,
which will host Expo Dubai in 2020
under the theme “Connecting Minds,
Creating the Future". q Francesca Panzarin
INOLTRE IN CITTÀ
ART & FOOD
TRIENNALE DI MILANO
SLOWFOOD
COCACOLA
KUWAIT
CLUSTER
CLUSTER
VANKE
CLUSTER
ALBERO
DELLA VITA
PORTALI
DI EXPO
PADIGLIONE
ITALIA
SANTA SEDE
EMIRATI
ARABI
CHILDREN
PARK
CLUSTER
CLUSTER
CLUSTER
CASCINA
TRIULZA
CLUSTER
INTESA
SANPAOLO
PADIGLIONE
ZERO
Vedere a EXPO
Vedere a MILANO
Vedere a LOMBARDIA VEDERE A | WHAT’S ON MILANO LOMBARDIA EXPO
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p. 17
N. 2 MAGGIO | LUGLIO 2015
Società editrice Umberto Allemandi & C., piazza emanuele filiberto 13, 10122 Torino,
tel. 011.8199111 fax 011.8193090 «vedere | what’s on» è un supplemento di «il giornale dell’arte»
Umberto Allemandi, direttore responsabile
Franco Fanelli, vicedirettore
Barbara Antonetto, caporedattore
Beatrice Allemandi, product manager
Claudia Carello, art director
Cinzia Fattori, advertising manager
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Guest editors: Jenny Dogliani,
Francesca Panzarin, Lorenzo Respi.
Relazioni commerciali: Claire Pizzini,
Valeria Riselli e Francesca Scoto
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Traduzioni: Lucian Comoy
Stampa: arti grafiche Boccia Spa, Salerno
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IL GIORNALE DELL’ARTE
Il giornale non risponde dell’autenticità delle attribuzioni
delle opere riprodotte, in particolare del contenuto delle
inserzioni pubblicitarie. Le opinioni espresse negli articoli
firmati e le dichiarazioni riferite dal giornale impegnano
esclusivamente i rispettivi autori. Si consiglia di verificare
telefonicamente oppure online gli orari delle manifestazioni.
Vedere a | What’s on
Expo
A
D
E
A) Wings, B) Padiglione del Giappone
C) Padiglione di Israele, D) Padiglione
del Brasile, E) Particolare del Padiglione
Italia © Nemesi&Partners, F) Padiglione della
Colombia
B
1
C
Padiglione Italia
Incentrato sul vivaio come luogo
di coltura, comprende Palazzo
Italia e alcuni edifici temporanei
sul Cardo. Palazzo Italia funge
da landmark per posizione e
architettura. È ispirato a una
foresta urbana. La pelle ramificata disegnata dallo Studio
Nemesi come involucro esterno
ha un’aria primitiva e tecnologica e genera alternanze di luci
e ombre che danno vita a una
scultura-architettura. Le opere
esposte all’interno sono state
selezionate per l’attinenza con il
tema di Expo e per il significato
iconico nel percorso multisensoriale sull’identità italiana studiato dal direttore artistico Marco
Balich. Sono esposte «Vucciria»
di Renato Guttuso, «Ortolano» di
Arcimboldo, la statua in marmo
del I secolo d.C. «Hora», messa
in relazione con una scultura
di Vanessa Beecrof e, infine, il
Sostegno di mensa con grifi (Trapezophoros) del IV secolo a.C.
proveniente da Ascoli Satriano,
trafugato in uno scavo clandestino e recuperato dal Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale. In programma circa
2mila eventi.
Palazzo Italia © Nemesi&Partners
Focusing on the nursery as
a place of culture, it includes
Palazzo Italy and some temporary buildings on the Cardo.
Palazzo Italia serves as a landmark thanks to its position and
architecture. It is inspired by an
urban forest. The branched skin
designed by Studio Nemesis as
outer casing has a primitive and
technological air about it and
generates alternations of light
and shade creating something
that is both sculpture and architecture. The works exhibited
within have been selected for
their relevance to the Expo’s
theme and for their iconic significance in the multisensory
itinerary about Italian identity
designed by the artistic director,
Marco Balich. On display are
“Vucciria” by Renato Guttuso,
EXPO | 4
“Ortolano” by Arcimboldo, a marble statue of the first century AD
called “Hora”, placed close to a
sculpture by Vanessa Beecroft
and, finally, the table leg with
griffins (Trapezophoros) of the
fourth century. B.C. from Ascoli
Satriano, dug up clandestinely
and recovered by the Carabinieri
squad responsible for safeguarding the cultural heritage. The programme includes approximately
2,000 events.
2
Santa Sede
Progettato dallo Studio milanese
Quattroassociati, ubicato all’intersezione tra il Cardo e il Decumano, il Padiglione è realizzato
all’insegna della sobrietà e ha
l’aspetto di un blocco di un unico
materiale. Un’enorme vela gialla
in tessuto maschera l’ingresso,
colorando la luce ed evocando la
bandiera Vaticana. Sulla facciata e sulle pareti esterne le frasi
«non di solo pane» e «dacci oggi
il nostro pane» sono tradotte in
13 lingue. Il percorso all’interno,
che comprende videowall, fotografie e opere d’arte, analizza il
nutrimento materiale, culturale,
educativo e spirituale, la salvaguardia del creato, la lotta alla
fame e la solidarietà. Il rapporto
tra cibo e corpo è rappresentato
da «L’ultima cena» di Tintoretto e
dall’arazzo «L’Istituzione dell’Eucaristia» di Rubens. Nella grande edicola riservata alla Caritas
è esposta invece l’installazione
«Energia» del 1973 del tedesco
Wolf Vostell: una Cadillac ricoperta sui due lati da un muro di
filoni di pane che simboleggia lo
spreco e la fame nel mondo.
Padiglione della Santa Sede
Located at the intersection of
the Cardo and the Decumano, it
has been designed with a sober
look seemingly from a block of
a single material. An enormous
yellow fabric sail masks the entrance, colouring the light and
evoking the Vatican flag. On the
F
facade and exterior walls the
phrases “not by bread alone”
and “give us this day our daily
bread” are translated into 13
languages. The route within includes video-walls, photographs
and works of art, analyses material, cultural, educational and
spiritual nourishment, the protection of creation, the fight against
hunger, and solidarity. The relationship between food and body
is represented by Tintoretto’s
“Last Supper” and by Rubens’
tapestry, “The Institution of the
Eucharist”. In the large kiosk
set aside for Caritas, instead,
visitors can see an installation called “Energy”, made in
1973 by the German artist Wolf
Vostell: a Cadillac covered on
both sides with a wall of loaves
of bread symbolising waste and
hunger in the world.
3
Intesa Sanpaolo
Padiglione di Intesa Sanpaolo
The waterstone (Padiglione di
uno degli Official Global Partners) sorge su una superficie
di quasi mille metri quadrati
nel cuore di Expo. Progettato
da Michele De Lucchi, è stato
realizzato con materiali ecologici e riciclabili che richiamano
gli elementi naturali. La costruzione ricorda tre sassi levigati
con quattro cascate che scorrono tra le connessioni. Il manto esterno ombreggiante è di
scandole bianche e permette
l’illuminazione naturale. Di notte
un sistema a led crea un effetto
illuminotecnico. All’interno Studio Azzurro ha realizzato l’installazione interattiva in sette schermi «L’orizzonte in movimento»:
un mosaico di orizzonti allineati
per crearne uno unico intorno
al visitatore, che con un gesto
attiva le micro-narrazioni celate
dalle immagini. Il racconto rivela
alcune eccellenze del territorio
italiano sostenute dalla Banca.
È esposta anche un’opera delle
Gallerie d’Italia di Milano: «Officine a Porta Romana» di Umberto
Boccioni. Sono inoltre mostrate
riprese aeree di Milano che documentano le trasformazioni
della città a partire da via Adige
23, dove Boccioni abitò e dipinse il quadro.
The waterstone (the pavilion of
one of the Official Global Partners) covers an area of ​​almost
1,000 square metres at the
heart of the Expo. Designed by
Michele De Lucchi, it has been
built using ecological and recyclable materials that recall
the natural elements. The construction recalls three stones
polished by the four waterfalls
that flow between the connections. The outer envelope is of
white shingles and allows natural lighting to flood in. At night,
a system of led lighting creates
a special effect. Inside, Studio
Azzurro has produced an interactive installation on seven
screens entitled “The horizon in
motion”: a mosaic of aligned horizons to create one single one
around the visitor, who with a
gesture activates the micro-narratives hidden by the images.
The story reveals some points
of excellence in Italy supported
by the bank. A work from the
Gallerie d’Italia in Milan is also
displayed: “Workshops at Porta
Romana” by Umberto Boccioni.
Furthermore, there are some
aerial shots of Milan that document the transformation o the
city, starting from Via Adige 23,
where Boccioni lived and painted the picture.
4
L’albero della vita
L’Albero della Vita
Nonostante le numerose difficoltà che hanno segnato l’avvio
dei lavori (ridimensionamento,
ritardi, accuse di plagio) a fine
novembre è arrivato il via libera
dall’Autorità nazionale anticorruzione per l’«Albero della vita»,
monumento simbolo di Expo
realizzato grazie al consorzio
Orgoglio Brescia. Ideato da
Marco Balich come icona interattiva, si rifà al disegno michelangiolesco della pavimentazione di piazza Campidoglio a
Roma: la composizione bidimensionale diventa una strut-
tura in tre dimensioni che dalla
base di 45 metri s’innalza per
35 metri di altezza per poi allargarsi nella chioma del diametro
di 42 metri ca. È animato da
giochi d’acqua, effetti tridimensionali, elementi d’illuminotecnica, grafiche laser, giochi di
fumi e pirotecnia. La base è
uno spazio espositivo costituito da radici raggiungibili attraverso una passerella sospesa
sul Lake Arena.
Despite the many difficulties
that marked the start of work
(resizing, delays, accusations of
plagiarism) approval was at last
given by the anti-corruption authorities in late November for the
“Tree of Life”, a monument symbolising the Expo and made by
the Orgoglio Brescia consortium.
Designed by Marco Balich as an
interactive icon, it harks back to
Michelangelo's design for the
paving of piazza Campidoglio in
Rome: the two-dimensional composition becomes a structure in
three dimensions, rising from its
45-metre base to a height of 35
metres high before opening out
into a crown of a diameter of
approximately 42 metres. It is
animated by fountains, three-dimensional effects, lighting, laser
graphics, plays of smoke and pyrotechnics. The base is an exhibition space consisting of roots
reached by a walkway suspended over the Lake Arena.
5
tions of civil society. With its
7,900 square metres, it is one of
the largest spaces, and the only
pre-existing construction, a now
restored rural building that will
constitute one of the main historical legacies of the event.
Il mercato nella Cascina Triulza
It is run by the Fondazione Triulza, a network of 63 major service sector organisations in Italy
(as Non Official Participant). The
outdoor courtyard is reserved for
educational activities and artistic
events. There are over 1,000
events and 7 thematic sectors
planned. One is the social responsibility of art. Art and culture
are factors of development, instruments for change and innovation expressed through shows,
performance and exhibitions.
6
Padiglione Zero
Cascina Triulza
È il primo Padiglione nella storia
di Expo dedicato alle Organizzazioni nazionali e internazionali
della Società Civile. Con i suoi
7.900 metri quadri è tra gli spazi
più grandi, l’unico già esistente,
un’antica costruzione rurale
ristrutturata che costituirà uno
dei principali lasciti dell’evento.
È gestito da Fondazione Triulza,
un network partecipato dalle
principali 63 organizzazioni del
Terzo Settore di Italia (in qualità
di Non Official Participant). La
corte esterna è riservata ad attività educative ed eventi artistici.
Sono previsti oltre mille eventi e
7 assi tematici. Uno è la responsabilità sociale dell’arte. Arte e
cultura sono fattori di sviluppo,
strumenti di cambiamento e
innovazione espressi attraverso spettacoli, performance ed
esposizioni.
This is the first pavilion in the history of Expo dedicated to national and international organisa-
Padiglione Zero
Curato da Davide Rampello e
progettato da Michele De Lucchi, il Padiglione Zero è la porta
d’ingresso di Expo 2015. Racconta l’evoluzione umana come
storia della cultura alimentare. È
costruito in legno, ricorda una
porzione della crosta terrestre
tagliata e sollevata. Riproduce il
suolo con montagne, colline e
una grande valle centrale. Visitarlo corrisponde a penetrare
all’interno della crosta terreste
tra le grotte ricostruite, sotto la
copertura delle montagne, in
un’atmosfera di quasi totale assenza di luce. Al centro vi è la
valle delle civiltà.
Curated by Davide Rampello and
designed by Michele De Lucchi,
the Zero Pavilion is the gateway
Vedere a | What’s on
to Expo 2015. It tells the story
of human evolution as the history of food culture. It is built of
wood, and suggests of a portion
of the earth's crust that has
been cut and raised. It reproduces the ground with mountains,
hills and a large central valley.
Visiting it like penetrating deep
inside the earth's crust, amidst
reconstructed caves under the
cover of the mountains, in an
atmosphere of almost total absence of light. At the centre lies
the valley of civilisation.
7
SlowFood
Padiglione SlowFood
© Herzog & de Meuron
Il Padiglione di SlowFood è stato
ideato da Herzog & de Meuron:
«Abbiamo progettato tre case,
strutture in legno arcaiche e quasi primitive che definiscono lo
spazio triangolare di una corte interna o un mercato. Queste case
sono edifici lunghi e sottili che ricordano le strutture agricole tipiche della Lombardia: le Cascine.
Dopo l’Expo e nell’ambito dell’iniziativa SlowFood intitolata “Orto
in condotta” (un programma scolastico nazionale per l’educazione alimentare e ambientale) queste strutture verranno smontate
e riassemblate come capanne
da giardino negli orti delle scuole
di tutta Italia» (© 2014, Herzog &
de Meuron Basel).
The SlowFood Pavilion has
been designed by Herzog & de
Meuron: “We designed three
shacks, archaic, almost primitive
wood structures that define the
triangular space of an interior
courtyard or market place. These
shacks are long and slender
buildings recalling the type of
Lombard farm house called 'Cascina'. After the Expo, they will be
dismounted and reassembled as
garden sheds in the gardens of
schools all over Italy mentored
by SlowFood with their initiative
'Orto in condotta' as the principal
national scholastic program for
alimentary and environmental
education” (© 2014, Herzog &
de Meuron Basel).
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Coca-Cola
Padiglione Coca-Cola
È la cornice in cui l’azienda racconta il proprio modello di sostenibilità, iniziando dalla semplicità geometrica dell’edificio, dalla
scelta di materiali ecologici e
dall’estrema facilità di montaggio e smontaggio. Il parallelepipedo di vetro, legno e acqua
progettato da Giampiero Peia ha
la forma di un campo da basket
e dopo la fine di Expo sarà donato alla città. La spettacolarità è
data dalle cangianti atmosfere
dell’involucro esterno che mutano costantemente dall’alba al
tramonto: di giorno è illuminato
dal sole, di sera da una lanterna. È concepito come un tempio
per ospitare la Contour, leggendaria bottiglia in vetro. La sua
silhouette è riprodotta nelle vele
delle pareti esterne del lato sud.
All’interno 600 piccole Contour
appese al soffitto, ciascuna con
un led. Per celebrare i 100 anni
Expo
dell’icona in vetro creata nel
1915 il Padiglione ospita dal 7
al 22 maggio opere di Andy
Warhol Luigi Bona, Alberto Murillo, Pakpoom Silaphan, Debra
Franses Bean, Todd Ford e Howard Finster.
This provides the framework
in which the company offers
its own model of sustainability,
starting with the geometric simplicity of the building, from the
choice of ecological materials
and the extreme ease of assembly and disassembly. The glass,
wood, and water parallelepiped
has the form of a basketball
court, and after the end of Expo
will be donated to the city. Its
spectacular appearance derives
from the bright moods of the
outer envelope, which constantly
change from dawn to dusk: during the day, it is illuminated by
the sun, and in the evening by a
light. It is planned as a temple to
house the Contour, the legendary glass bottle. Its silhouette
is reproduced in the sails of the
outer walls of the south side.
Within, 600 small Contours
hang from the ceiling, each with
a led. To celebrate the 100th anniversary of the glass icon created in 1915, from May 7 to 22
the Pavilion will present works by
Andy Warhol, Luigi Bona, Alberto
Murillo, Pakpoom Silaphan, Debra Franses Bean, Todd Ford and
Howard Finster.
9
Emirati Arabi Uniti
Padiglione Emirati Arabi Uniti
Si trova al centro, di fianco al
Decumano, è progettato da
Foster+Partners ed è formato
da una serie di pareti increspate alte 12 metri che evocano
sia le stradine in penombra
degli insediamenti storici degli
Emirati Arabi Uniti sia le dune
dei suoi deserti. Scansioni 3D
delle superfici delle dune sono
riprodotte sulle pareti. Un paesaggio complementare ispirato
alle specie autoctone del posto
offre inoltre un accogliente sfondo verde. Studiato per il clima
naturalmente fresco di Milano e
per le belle giornate degli Emirati Arabi Uniti, il Padiglione sarà
smantellato alla fine di Expo
per essere rimontato a Masdar
City, città dell’emirato a basse
emissioni di carbonio. Nel 2020
Dubai ospiterà l’Esposizione
Universale: «Connecting Minds,
Creating the Future».
This pavilion is located in the
centre, next to the Decumano,
is designed by Foster + Partners
and comprises a series of corrugated walls 12 metres high
evoking both the shady streets
of the historic towns of the UAE
and the dunes of its deserts.
3D scans of the surfaces of
the dunes are reproduced on
the walls. A complementary
landscape inspired by native
species of the country also offer
a welcoming green background.
Planned for the naturally cool
climate of Milan and the sunny
climate of the UAE, the Pavilion
will be dismantled at the end
of the Expo to be reassembled
in Masdar City, the Emirate’s
low-carbon city. In 2020, Dubai
will itself be hosting the Expo:
“Connecting Minds, Creating
the Future”.
10
Vanke
Padiglione Vanke
L’edificio di 959 metri quadrati
in prossimità del Lake Arena è
stato progettato dallo studio
dell’architetto Daniel Libeskind
come estensione del paesaggio
circostante. Le proporzioni, le
geometrie e il movimento fluido
tra interno ed esterno evocano
le atmosfere dello Shitang (mensa), che rappresenta la struttura
sociale tradizionale cinese fin
dall’antichità. Vi sono due percorsi indipendenti dall’interno
verso l’esterno, con un giardino
praticabile sul tetto. Si attraversa una foresta di pali con schermi che proiettano scene di pranzi e condivisione. L’installazione
si basa sulla metafora delle radici, dei tronchi e dei rami simbolo
dell’impegno nei confronti della
comunità del colosso immobiliare Vanke (uno dei tre volti della
presenza cinese a Expo).
The building of 959 square metres in the vicinity of Lake Arena
has been designed by architect
Daniel Libeskind as an extension to the surrounding landscape. The proportions, the geometry and the fluid movement
between interior and exterior
evoke the atmosphere of the
Shitang (canteen), which represents the traditional Chinese
social structure since antiquity. There are two independent
routes from the inside outwards,
with a garden on the roof that
can be enjoyed. Visitors walk
through a forest of poles with
screens showing scenes of
meals and sharing. The installation is based on the metaphor
of roots, trunks and branches as
symbol of a commitment to the
community by the real estate colossus Vanke (one of the three
Chinese presences in Expo).
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Cina
Per la prima volta la Cina partecipa a Expo con un Padiglione
costruito da sé, simbolo dell’impegno e della volontà della
seconda economia mondiale
di mostrare la propria politica
agricola dall’origine della sua
storia sino alle innovazioni del
futuro. L’edificio di circa 4.600
metri quadrati, progettato da un
consorzio formato dall'Università di Tsinghua dal Qingshang
Environmental & Architectural
Design di Pechino, presenta un
profilo simile a un’onda di grano, che richiama le forme e le
strutture architettoniche tradizionali cinesi.
Padiglione Cina
For the first time China is participating in Expo with a pavilion it
has built itself, a symbol of the
commitment and will of the
world’s second economy to
demonstrate its agricultural policy from the origins of its history
to the innovations of the future.
The building covers about 4,600
square metres and has been
designed with a profile similar to
a wave of wheat, which recalls
the forms and structures of traditional Chinese architecture.
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Kuwait
Sviluppato dallo Studio di Italo
Rota, il Padiglione offre un affascinante spaccato del territorio, della cultura e delle risorse
umane e paesaggistiche del Paese fiorito nel deserto. La struttura dell’edificio richiama il profilo delle imbarcazioni tradizionali
locali, i Dhow. Sulla facciata laterale sono proposti esempi di
serre e di sistemi di coltura
idroponica locali. Il percorso si
sviluppa in tre sezioni: la prima
è sulle caratteristiche del territorio e del clima, la seconda
su come la ricerca scientifica
ha trasformato condizioni complesse in un habitat ospitale e
fertile, l’ultima è un’immersione
nella cultura kuwaitiana.
historic Italian gardens and agriculture, but also includes references to Land art and plants
used as construction material.
14
Wings
Piazza Italia, cuore di Expo, sarà
animata per tutti i sei mesi da
quattro grandi sculture alte 10
metri e pesanti 14 tonnellate,
commissionate da Siemens e
progettate da Daniel Libeskind.
Ciascuna è costituita da tre sinuose eliche intrecciate proiettate a spirale verso l’esterno,
che alludono al mistero degli
uccelli in volo. Sono animate da
effetti acustici, immagini e forme pulsanti ispirati alle tecnologie del futuro concepiti da un
team di esperti e con un basso
impatto sull’ambiente.
16
Padiglione Kuwait
Developed by the studio of Italo
Rota, the Pavilion offers a fascinating insight into the territory,
culture and human and landscape resources of the flowering country in the desert. The
structure of the building recalls
the profile of the traditional local
boat, the dhow. On the lateral
facade, there are examples of
greenhouses and local hydroponics systems. The itinerary is
divided into three sections: the
first concerns the characteristics
of the territory and the climate,
the second on how scientific
research has transformed complex conditions into a hospitable
and fertile habitat, and the last
offers a dip into Kuwaiti culture.
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Children Park
Children Park
Curato da Sabina Cantarelli e
sviluppato dal team di Reggio
Children, è un’area di gioco e
scoperta dedicata ai bambini.
La scommessa è di spingere i
più piccoli a esplorare la vita e la
sostenibilità del Pianeta con approcci e linguaggi diversi e risposte non univoche. Offre esperienze e attività, ma è anche un
luogo di relax e di sosta. Alla
base vi è la metafora del girotondo che abbraccia la Terra. È un
giardino lineare con otto piattaforme a forma di rocchetto destinate alle attività per i bambini,
spazi dove si incontrano il naturale e l’artificiale. È ispirato al
giardino storico italiano e all’agricoltura, ma abbraccia anche
riferimenti alla Land art e all’elemento vegetale utilizzato come
materiale di costruzione.
Organised by Sabina Cantarelli
and developed by the team of
Reggio Children, this is an area
of ​​
play and discovery for children. The challenge is to encourage children to explore the life
and sustainability of the planet
with different approaches and
responses that are not unequivocal. It offers experiences and
activities, but it is also a place
in which to relax and rest. Its
starting point is the metaphor
of a carousel encompassing the
Earth. It is a linear garden with
eight spool-shaped platforms
for activities open to children,
spaces where they meet nature
and the artificial. It is inspired by
cereals and tubers), three types
of territory (arid, sea and islands, and bio-Mediterranean).
Around these nine elements
are gathered 77 countries and
2 international organisations:
the Community of the Caribbean
countries and the Pacific Islands
Forum. In each cluster, a scientific exhibition tells the story of
the theme to which it is dedicated, while a photo exhibition (in
collaboration with the Magnum
agency) documents the way the
different crops and the work
of man feed the planet and its
inhabitants. The authors of the
photographs are Gianni Berengo
Gardin, Irene Kung, Joel Meyerowitz, Martin Parr, Sebastião
Salgado, Alessandra Sanguinetti, Ferdinando Scianna, George
Steinmetz and Alex Webb.
Una delle quattro Wings
Piazza Italia, the heart of the
Expo, will be animated for the
whole six months by four large
sculptures standing 10 metres
high and weighing 14 tons,
commissioned by Siemens and
designed by Daniel Libeskind.
Each consists of three intertwined, sinuous helices projected in an outward spiral, alluding
to the mystery of birds in flight.
They are animated by acoustic
effects, images and pulsing
shapes inspired by the technologies of the future, designed by a
team of experts and assuring a
low environmental impact.
15
Cluster
«Vanuatu» 2014
© Alessandra Sanguinetti/Magnum
Photos
Nove spazi aggregano attorno a
un unico tema o prodotto alimentare più Paesi, superando il
raggruppamento geografico dei
Joint Pavilion e costituendo uno
degli elementi più innovativi di
Expo 2015. Sei le filiere alimentari (caffè, riso, cacao, spezie,
frutta e legumi, cereali e tuberi),
tre le tipologie di territorio (zone
aride, mare e isole e bio-Mediterraneo). Attorno a questi nove
elementi si raccolgono 77 Paesi
e 2 organizzazioni internazionali:
la Comunità dei Paesi Caraibici
e il Forum Isole del Pacifico. In
ogni Cluster una mostra scientifica racconta la storia del tema
cui è dedicato, mentre un’esposizione fotografica (in collaborazione con l’agenzia Magnum)
documenta le modalità con cui
le diverse coltivazioni e il lavoro
dell’uomo nutrono il pianeta e i
suoi abitanti. Gli autori degli
scatti sono Gianni Berengo Gardin, Irene Kung, Joel Meyerowitz,
Martin Parr, Sebastião Salgado,
Alessandra Sanguinetti, Ferdinando
Scianna,
George
Steinmetz e Alex Webb.
Nine spaces gather a number of
countries around a single theme
or foodstuff, going beyond the
geographical clustering of the
Joint Pavilion and comprising
one of the most innovative aspects of Expo 2015. There are
six food sectors (coffee, rice, cocoa, spices, fruit and legumes,
Arts & Foods
Il Padiglione «Arts & Foods. Rituali dal 1851», l’unica sede
di Expo nella città, trasforma il
Palazzo della Triennale in una
gigantesca mostra curata da
Germano Celant e allestita dallo
Studio Italo Rota su circa 7mila
metri quadrati tra spazi interni e
giardini. È un’esaustiva panoramica sulla pluralità dei linguaggi
artistici e sugli intrecci tra arte
e cibo, raccontati attraverso
centinaia di opere, oggetti e documenti. «Arts & Foods, spiega
Germano Celant, coinvolge tutti
i media e linguaggi: dalla pittura
alla scultura, dal video all’installazione, dalla fotografia alla pubblicità, dal design all’architettura,
dal cinema alla musica e alla
letteratura. Si articola con un andamento cronologico che copre
il periodo dal 1851 (data della
prima Expo a Londra e dell’avvio
della modernità) all’attualità attraverso la creazione di ambienti
dedicati ai luoghi e agli spazi del
convivio sia di ambito privato sia
della sfera pubblica (dalla sala
da pranzo alla cucina, dal bar
al cibo da viaggio) in cui arredi,
oggetti, elettrodomestici e opere
d’arte creano una narrazione di
forte impatto visivo e suggestione
sensoriale». La mostra offre un
percorso riservato ai bambini.
The “Arts & Foods. Rituals since
1851” Pavilion, the only Expo
site in the city, transforms the
Palazzo della Triennale into a
giant exhibition curated by Germano Celant and laid out by
Studio Italo Rota over an area
of about 7,000 square metres,
divided between internal spaces
and gardens. It offers a comprehensive overview of the plurality
of artistic languages ​​and of the
close links between art and food,
told through hundreds of works,
objects and documents. “Arts
& Foods”, explains Germano
Celant, “involves all the media
and languages: from painting to
sculpture, video to installations,
photography to advertising, design to architecture, cinema to
music and literature. It offers itself as a chronological narrative
covering the period from 1851
(date of the first Expo in London
and the launch of modernity) to
current times, through the creation of areas dedicated to the
places and spaces of conviviality
at home and outside (from the
dining room to the kitchen, and
from bars to food on the go), in
which furniture, objects, household appliances and artworks
create a narrative with a strong
visual impact and sensory appeal”. The exhibition offers an
itinerary reserved for children.
«Dada», Subodh Gupta, 2014
EXPO | 5
Grazia Varisco
Filo rosso - 1960/2015
curated by Claudio Cerritelli
15 April - 19 June 2015
Cortesi Gallery
Via Frasca, 5
Lugano, CH – 6900
41 & 43 Maddox St.
London, W1S 2PD – UK
www.cortesigallery.com
[email protected]
Vedere a | What’s on
Milano
From Roman
sculptures
to paintings
by Lee Ufan,
from Leonardo
to celebrities
photographed
by David Bailey
and the new
headquarters
of Prada and
Armani: all the
exhibitions and
events on offer in
Milan
Dalle sculture
romane ai
dipinti di
Lee Ufan, da
Leonardo
alle celebrità
fotografate da
David Bailey,
alle nuove sedi di
Prada e Armani:
tutte le mostre
e le curiosità di
Milano
MUSEO DEL
RISORGIMENTO
PORTA NUOVA
PINACOTECA DI BRERA
FONDAZIONE CORRENTE
8
PALAZZO CUSANI
MIC MUSEO
INTERATTIVO DEL
CINEMA
HANGARBICOCCA
27
13
CROCEVIA
FONDAZIONE ALFREDO
E TERESITA PAGLIONE
MUFOCO
MUSEO DI FOTOGRAFIA
CONTEMPORANEA
LORENZELLI
ARTE
9
A ARTE
INVERNIZZI
40
11
21
20
KAUFMANN
REPETTO
FONDAZIONE
MARCONI
GALLERIA GIO'
MARCONI
17
PAC PADIGLIONE ARTE
CONTEMPORANEA
14
1
TRIENNALE DI MILANO
GAM GALLERIA
D'ARTE MODERNA
MUSEO DI STORIA
NATURALE
12
15
37 30
16
29
39
GALLERIA
GRUPPO CREDITO
VALTELLINESE
7
6 35
34
TEGA ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
GAM MANZONI
GALLERIA
BOTTEGANTICA
SAGRESTIA
MONUMENTALE DEL
BRAMANTE
LISSON GALLERY
4
VENERANDA BIBLIOTECA
AMBROSIANA
GALLERIA
DEP ART
19
24
10
22
36
33
MUSEO NAZIONALE DELLA
SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
2
31
3 18
25
PALAZZO REALE
28
MUSEO DEL
NOVECENTO
PALAZZO DELLA
RAGIONE FOTOGRAFIA
MUDEC
MUSEO DELLE
CULTURE
GALLERIE D'ITALIA
PIAZZA SCALA
41 23
10
FONDAZIONE
ARNALDO
POMODORO
BANCA GENERALI
PRIVATE BANKING
38
FONDAZIONE PRADA
Vedere a | What’s on
La nuova veste di Prada
Apre a Milano la nuova sede della
Fondazione Prada (nella foto,
il render © OMA e Fondazione
Prada). Progettata dallo studio
OMA, guidato da Rem Koolhaas,
l’architettura ridisegna l’area
dell’ex distilleria Società
Italiana Spiriti degli anni Dieci
del Novecento, combinando gli
edifici preesistenti con tre nuove
costruzioni. Agli 11mila metri
quadrati degli spazi espositivi si
affiancano i laboratori didattici
per bambini, sviluppati insieme
agli studenti dell’École Nationale
Supérieure d’Architecture di
Versailles, e un bar ideato dal
regista Wes Anderson che ricrea
l’atmosfera degli antichi caffè
milanesi.
3
Daniel Spoerri, Le coin du
Restaurant Spoerri, 1968
© Mondadori Portfolio/Akg Images
1 Arts & Foods
Triennale di Milano
viale Alemagna 6 Milano,
mar-dom 10.30-20.30
gio 10.30-23, tel. 02/724341,
www.triennale.org
9 aprile ➤ 1 novembre 2015
The new headquarters of the
Fondazione Prada (pictured, a
rendering). designed by Studio
Oma headed by Rem Koolhaas
has now opened. The architecture
refurbishes the area of the
​​ former
distillery of an Italian spirits
company dating from first decade
of the 20th century, combining
the existing buildings with three
new ones. The 11,000 square
metres of exhibition space are
complemented by educational
workshops for children,
developed with the students of
the École Nationale Supérieure
d’Architecture de Versailles,
and also include a bar designed
by director Wes Anderson that
recreates the atmosphere of the
old Milanese coffee houses.
Fondazione Prada (largo Isarco
2 Milano, tel. 02/54670981,
fondazioneprada.org), dal 9 maggio al
24 agosto 2015
Un Silos per Armani
Zona Tortona a Milano si
arricchisce di un nuovo spazio.
A fianco dell’ormai noto Teatro,
Armani apre l’Armani Silos
per celebrare in grande stile
quarant’anni di attività nella
moda. Posto nell’ex sede di Nestlé,
il complesso riutilizza alcune
strutture preesistenti recuperando
il vecchio silos e ne costruisce
di nuove giocate sul contrasto
tra il bianco e il nero, per un
totale di 24mila metri quadrati.
L’edificio ospita l’archivio-museo
della maison, una ricca collezione
di abiti ed è soprattutto un
riferimento per la città, una sede
espositiva, un centro culturale
aperto a studiosi e appassionati di
moda, un luogo per lo scambio di
idee e per lo sviluppo di progetti
innovativi. Un bel modo per essere
ambasciatore speciale di Expo.
Zona Tortona in Milan can now
boast a new space: alongside its
now well-known theatre, Armani
has opened the Armani Silos to
celebrate 40 years of activity in
fashion in fitting manner. Located
in the former headquarters
of Nestlé, the complex reuses
some of the existing structures,
refurbishing the old silos and
building new ones based on a
contrast between white and black,
for a total of 24,000 square
metres. The building houses the
firm’s archive-museum, a rich
collection of garments and is
above all a point of reference
for the city, an exhibitions and
cultural centre open to scholars
and fashion enthusiasts, a place
in which to exchange ideas and
develop innovative projects. A good
way to be a special ambassador
for the Expo.
Armani Silos (via Bergognone 46)
MILANO | 8
Arazzi medicei
di Pontormo e Bronzino
Palazzo Reale,
Sala delle Cariatidi
piazza Duomo 12 Milano,
lun 14.30-19.30
mar-dom 9.30-19.30
gio-sab 9.30-22.30,
tel. 02/0202
www.artpalazzoreale.it
www.comune.milano.it/
palazzoreale
Cfr. p. 5
© OMA e Fondazione Prada
Milano
2
Africa. La terra degli spiriti
MUDEC Museo delle Culture
via Tortona 56 Milano,
lun 14.30-19.30
mar-mer-ven-dom 9.30-19.30
gio-sab 9.30-22.30
tel. 02/54917
www.mudec.it
Maestro della capigliatura a
cascata, poggiatesta, regione
Luba, Repubblica Democratica
del Congo, fine XIX secolo. © H.
Schneebeli – A. Fritschi
Due le mostre che inaugurano
il Museo delle Culture. «Mondi
a Milano» (fino al 19 luglio),
mette in luce come la città di
Milano abbia sempre accolto
e divulgato le culture extraeuropee nelle mostre di arti
industriali e nelle esposizioni
universali. «Africa. La terra
degli spiriti» (dal 27 marzo
al 30 agosto), curata da Ezio
Bassani, Lorenz Homberger,
Gigi Pezzoli e Claudia Zevi,
affianca invece opere celebri
dell’arte occidentale a manufatti della tradizione africana,
spiegandone la simbologia e
le funzioni nella vita quotidiana
(culto degli antenati, sacrifici e
divinazione). L’artista africano
tradizionale non copia la realtà
visibile ma la reinventa: solo
partendo da questa consapevolezza è possibile interpretare l’arte africana senza il filtro
della cultura occidentale.
Two exhibitions inaugurate the
Museo delle Cultures. “Worlds
in Milan” (until July 19), highlights how the city of Milan
has always accepted and
spread non-European cultures
in exhibitions of the industrial
arts and in world fairs. “Africa.
The land of the spirits” (from
March 27 to August 30), curated by Ezio Bassani, Lorenz
Homberger, Gigi Pezzoli and
Claudia Zevi, places famous
works of Western art next
to items of African tradition,
explaining their symbols and
functions in everyday life (ancestor worship, sacrifice and
divination). The traditional
African artist does not copy
visible reality but reinvents it:
only with this awareness is it
possible interpret African art
without the filter of Western
culture.
Il ciclo di venti arazzi monumentali raffiguranti le «Storie
di Giuseppe» commissionato
da Cosimo I de’ Medici per
celebrare la dinastia medicea
era conservato fino al 1865
nella Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio a Firenze; fu poi
smembrato e dopo alcuni trasferimenti dieci arazzi entrarono con i Savoia nella Reggia del
Quirinale. La collaborazione tra
Presidenza della Repubblica e
Comune di Firenze ha reso possibile la riunificazione del ciclo
dopo 150 anni e la sua esposizione nella Sala delle Cariatidi
«Incontro di Giuseppe con
Giacobbe in Egitto» di Nicolas
Karcher, 1550-53, Firenze,
Soprintendenza Speciale Psae
been restored in 30 years of
patient labour in Florence and
Rome. The exhibition, curated
by Louis Godart, is supported
by the Fondazione Bracco. Catalogue by Skira.
➤ 23 agosto
nuove generazioni, come piercing, foglie di marijuana, iPod,
calzini a righe, lattine di birra,
leggings e scheletri.
At the same times as the
Gamec in Bergamo, the Lisson
Gallery is presenting Cory Arcangel, who tells of American
subculture, the expression of
consumer society. “Your performance” consists of seven multicoloured floats covered with
vertical strips of cloth torn from
tracksuits and sports clothing
and reminiscent of Adidas's
three stripes. Three is also the
total of types of the average
US consumer that inspired the
series “Screen-agers, Tall Boys
and Whales”: the tweens, adolescents between 10 and 12
years of age, the American fans
of the Kid Rock, fans of Robert
James Ritchie’s rock-rap band
and the Wall Street traders,
stockbrokers. The exhibition is
completed with “Leafs”, “Clarity”, “High Life" and “Misfits",
in which abound the typifying
Leonardo 1452-1519
MILANO. Palazzo Reale rende omaggio a Leonardo Da Vinci (14521519), il fervido genio del Rinascimento italiano. Curata da Pietro C.
Marani e Maria Teresa Fiorio, due tra i più importanti studiosi dell’opera del Maestro, la mostra ripercorre la poliedrica carriera artistica
e scientifica di Leonardo senza intenti celebrativi, ma con la volontà di
raccontarne la vocazione all’interdisciplinarietà e allo studio dell’uomo
e della natura. Dodici le sezioni tematiche: «Il Disegno come fondamento», «Natura e scienza della Pittura», «Il Paragone delle Arti», «Il Paragone
con gli Antichi», «Anatomia fisiognomica e moti dell’animo», «Invenzione
e Meccanica», «Il Sogno», «Realtà e Utopia», «L’unità del sapere», «De
coelo et mundo: immagini del divino», «La diffusione e la fortuna: dai
leonardeschi al Trattato della Pittura», «Il Mito». Dipinti, oltre cento disegni e alcuni manoscritti autografi di Leonardo sono esposti accanto a
opere di artisti suoi contemporanei attraverso i quali è si è potuto ricostruire il contesto di riferimento. Tra i capolavori in mostra figurano «San Gerolamo» della Pinacoteca Vaticana, «Madonna Dreyfuss»
della National Gallery of Art di Washington, «Scapiliata» della Galleria Nazionale di Parma, «Ritratto di
musico» dell’Ambrosiana e tre dipinti del Museo del Louvre («La Belle Ferronnière», «Annunciazione»,
«San Giovanni Battista»). Chiudono il percorso opere delle generazioni successive che testimoniano
la fortuna dei modelli leonardeschi e la nascita del suo mito. Catalogo Skira in italiano e in inglese
(nella foto «Belle Ferroniére» © 2014, The Trustees of the British Museum c/o Scala, Firenze)
MILAN. Palazzo Reale pays tribute to Leonardo Da Vinci (1452-1519), the great genius of the Italian
Renaissance. Curated by Pietro C. Marani and Maria Teresa Fiorio, two of the most important scholars of the artist’s work, the exhibition traces Leonardo’s multifaceted artistic and scientific career
without celebration, but with the intention of illustrating his interdisciplinary vocation and study of man
and nature. There are twelve thematic sections: “Drawing as foundation”, “Nature and the science
of Painting”, “The Paragon of the Arts”, “Comparison with the Ancients”, “Physiognomic anatomy
and movements of the soul”, “Invention and Mechanics”, “Dreams”, “Utopian reality”, “The unity
of knowledge”, “De coelo et mundo: images of the divine”, “Distribution and fortune: from Leonardesque to the Treatise of Painting”, “Myth”. Paintings, over 100 drawings and some autograph
manuscripts by Leonardo are displayed alongside works by artists contemporary with him, through
whom it is possible to reconstruct the context of reference. Among the masterpieces on display are
“Saint Jerome” from the Pinacoteca Vaticana, the “Dreyfuss Madonna” from the National Gallery of
Art in Washington, “Scapiliata” from the Galleria Nazionale di Parma, “Portrait of a Musician” from
the Ambrosiana and three paintings from the Louvre (“Belle Ferronière”, “Annunciation”, “Saint John
the Baptist”). The exhibition closes with the works of later generations testifying to the fortune of
Leonardo’s models and the birth of his myth. Catalogue by Skira in Italian and English (in the photo,
“Belle Ferronière"© 2014, The Trustees of the British Museum c/o Scala, Florence).
Cfr. p. 14 n. 25
di Palazzo Reale. Realizzati dai
fiamminghi Jan Rost e Nicolas
Karcher su cartoni di Jacopo
Pontormo, Agnolo Bronzino e
Francesco Salviati, i venti arazzi
sono stati restaurati in trent’anni di paziente lavoro tra Firenze
e Roma. La mostra, a cura di
Louis Godart, è sostenuta dalla
Fondazione Bracco. Catalogo
Skira.
The cycle of 20 monumental
mental tapestries depicting the
“Life of Joseph” commissioned
by Cosimo I de’ Medici to celebrate the Medici dynasty was
conserved until 1865 in the
Sala dei Duecento in Palazzo
Vecchio in Florence. It was then
dismembered and after several
moves, ten tapestries entered
the Reggia del Quirinale with the
Savoy household. The collaboration between the Presidency of
the Republic and the City of Florence has made it possible to
unite the cycle once more after
150 years, and its display in the
Sala delle Cariatidi in Palazzo
Reale. Made by the Flemish Jan
Rost and Nicolas Karcher after
cartoons by Jacopo Pontormo,
Agnolo Bronzino and Francesco
Salviati, the 20 tapestries have
4 Cory Arcangel
Lisson Gallery
via Zenale 3 Milano,
lun-ven 10-13 e 15-18,
tel. 02/89050608,
www.lissongallery.com
In contemporanea con la Gamec di Bergamo, la Lisson
Gallery ospita Cory Arcangel,
che racconta la subcultura
americana, espressione della società dei consumi. «Your
performance» si compone di
sette galleggianti multicolori
ricoperti con strisce verticali
di tessuto strappate da tute e
capi d’abbigliamento sportivi
che richiamano alla mente le
tre righe dell’Adidas. Tre sono
anche le tipologie del consumatore medio americano cui
s’ispira la serie «Screen-agers,
Tall Boys and Whales»: i tweens, gli adolescenti tra i dieci e
i dodici anni, gli american fans
of the Kid Rock, i fan della
rock-rap band di Robert James
Ritchie e i Wall Street traders,
gli operatori di borsa. Completano il progetto espositivo
«Leafs», «Clarity», «High Life»
e «Misfits», dove abbondano i
segni di riconoscimento delle
signs of the new generations:
piercing, marijuana leaves,
iPods, striped socks, cans of
beer, leggings and skeletons.
11 aprile ➤ 20 maggio 2015
5 Milano Asian Art
Sedi varie in città
www.facebook.com/
MilanoAsianArt
Giunta alla sesta edizione, Milano Asian Art rinnova l’impegno
di sette gallerie specializzate in
arte orientale a realizzare l’unica manifestazione italiana specializzata. Alle sette mostre tematiche, ospitate nelle gallerie
promotrici, si affianca la partecipazione del Museo Poldi Pezzoli che apre le sue collezioni di
arte orientale. È dunque un’occasione unica per scoprire l’arte indo-buddhista attraverso le
sculture in pietra e bronzo da
Dalton-Somaré, i netsuke in legno e avorio da Giuseppe Piva,
lo sviluppo delle figure femminili nell’arte asiatica da Mirco
Cattai e poi, ancora, talismani,
tavole e abiti dell’Africa islamica da David Sorgato, fotografie,
video, oggetti rituali e costumi
degli sciamani nepalesi da Renzo Freschi, giade e lacche da La
Galliavola, per concludere con
la Galleria Gracis che per l’occasione collabora con la londinese Joost van den Bergh.
Now in its sixth edition, Milano
Asian Art renews the commitment of seven galleries specialising in Oriental art to organise
the only specialist event in Italy
of tis kind. The seven thematic
exhibitions on display in the galleries promoting the event, are
joined by the participation of
the Museo Poldi Pezzoli, which
opens its collections of Oriental art. It is thus a unique opportunity to discover Indo-Buddhist art in the form of stone
and bronze sculptures at Dalton-Somaré, wooden and ivory
netsuke at Giuseppe Piva, the
development of female figures
in Asian art at Mirco Cattai and
talismans, tables and clothes
from Islamic Africa at David Sorgato, photographs, videos, ritual
objects and Nepalese shaman
costumes at Renzo Freschi, jade
and lacquer at La Galliavola,
and conclude with the Galleria
Gracis, which for the occasion
is collaborating with the London
gallery, Joost van den Bergh.
6 ➤ 30 maggio 2015
6 David Bailey. Stardust
Pac Padiglione d’Arte
Contemporanea
via Palestro 14 Milano,
mar-dom 9.30-19.30
gio 9.30-22.30,
tel. 02/92800917
www.pacmilano.it
Cfr. box p. 11
1 marzo ➤ 2 giugno 2015
7 Botero
Tega Arte Moderna e
Contemporanea
via Senato 20 Milano,
lun-sab 10-13 e 15-19,
tel. 02/76006473
www.galleriatega.it
Fernando Botero torna a Milano
nella galleria Tega Arte Moderna e Contemporanea con una
vasta selezione di dipinti e sculture degli ultimi vent’anni nei
quali è evidente il riferimento
alla classicità attraverso cui rappresenta la società contemporanea. Dipinti, carte e sculture in
bronzo documentano i temi più
cari all’artista colombiano, dalle nature morte ai personaggi
del circo, dai nudi ai ritratti dei
potenti, ai gruppi familiari. Catalogo Skira con testi di Luca
Beatrice.
Fernando Botero returns to
Milan in the galleria Tega Arte
Moderna e Contemporanea
with a wide selection of paintings and sculptures of the last
20 years in which there is a
clear reference to classicism
through which he portrays contemporary society. Paintings,
cards and bronze sculptures
document the themes dear to
the Colombian artist, from still
lifes to circus characters, from
nudes to portraits of the powerful and family groups. Catalog
by Skira with texts by Luca Beatrice.
21 aprile ➤ 18 luglio 2015
8 La camera della guerra
MIC Museo Interattivo del Cinema
viale Fulvio Testi 121 Milano,
mar-sab 15-18 dom 15-19,
tel. 02/87242114
www.cinetecamilano.it
Area Metropolis 2.0
via Oslavia 8 Paderno Dugnano,
tel. 02/9189181, giorni e
orari delle proiezioni,
metropolis.cinetecamilano.it
Vedere a | What’s on
Per ricordare il centenario
dell’ingresso dell’Italia nel
primo conflitto mondiale (24
maggio 1915) la Fondazione
Cineteca Italiana realizza un
percorso interattivo. La camera multimediale è allestita
nella sala cinematografica del
museo. Canti alpini e melodie,
spari e granate, fotografie e
filmati d’epoca e voci dal passato raccontano le vicende del
conflitto. In contemporanea
Area Metropolis 2.0 di Paderno
Dugnano espone le stampe ad
alta definizione ricavate dalle
lastre stereoscopiche pulite e
restaurate. Un fitto calendario
di concerti, proiezioni e spettacoli teatrali accompagna la
durata della manifestazione.
Granatiere mortalmente ferito
presso un ospedaletto, 1917
In order to mark the centenary
of Italy’s entry into the First
World War (24 May 1915), the
Fondazione Cineteca Italiana
has created an interactive presentation in a multimedia room
specially set up in the museum’s cinema. Alpine songs and
melodies, shots and explosions,
photographs,
contemporary
footage and voices from the
past evoke the different aspects
of the war. Simultaneously, Area
Metroplois 2.0 in Paderno Dugnano is exhibiting high-definition
prints made from newly-cleaned
and restored stereoscopic
plates. A busy timetable of concerts, screenings and theatrical
shows accompanies the event.
➤ 24 maggio 2015
9 Enrico Castellani, Lee Ufan
Lorenzelli Arte
corso Buenos Aires 2 Milano,
mar-sab 10-13 e 15-19,
tel. 02/201914,
www.lorenzelliarte.com
Milano
opment from the 1960s into
the new century. The catalogue
includes commentary by Gianluca Ranzi and Federico Sardella.
21 maggio ➤ 18 luglio 2015
10
La multiforme personalità
di Leonardo
Veneranda Biblioteca Ambrosiana
piazza Pio XI 2 Milano,
mar-dom 10-18, tel. 02/806921,
www.ambrosiana.eu
Sagrestia Monumentale del
Bramante
via Caradosso 1 Milano,
lun 9,30-13/14-18
mar-dom 8,30-19,
tel. 02/806921
www.ambrosiana.eu
Ottantotto fogli del Codice Atlantico (1478-1519), selezionati da
Pietro C. Marani ed esposti nella
Veneranda Biblioteca Ambrosiana e nella Sagrestia Monumentale del Bramante a Santa Maria
delle Grazie, permettono di conoscere la multiforme personalità
di Leonardo da Vinci, la ricchezza
Grazie, help appreciate the multifaceted personality of Leonardo da Vinci, the breadth of his
interests and the modernity of
his scientific and technical studies. The exhibition is arranged in
sections (“Hydraulics”, “Literary
Exercises”, “Architecture and
Scenography”, “Mechanics and
Machines”, “Optics and Perspective”, “Mechanical Flight”,
“Geometry and Mathematics”,
“Studies of the Earth and the
Universe”, “Painting and Sculpture”), in accordance with Leonardo’s own list set down in his
letter to Ludovico il Moro, in
which he offers his services.
“Leafing through the Codex
Atlanticus in the hidden heart
of Milan and examining the
drawings and maps it contains,
one can experience the thrill of
making direct contact with the
mind of Leonardo while being
catapulted into the atmosphere
and milieu of the glorious years
of Milanese collecting, when in
1637 Galleazzo Arconati donated his precious Leonardo man-
lombo (1937-93) nella Galleria
A Arte Invernizzi, dove il curatore Marco Scotini ricostruisce
l’ultima personale che l’artista
ha tenuto tra il 1992 e il 1993
nella Galerie Hoffmann di Friedberg in Germania. «Bariestesia», all’ingresso, accoglie
il visitatore, costringendolo a
verificare passo dopo passo
le condizioni del proprio equilibrio; al piano superiore sono
allestite «Opus incertum»,
sull’instabilità percettiva e il
disorientamento
sensoriale,
ultima opera di Colombo, e tre
lavori in movimento del ciclo
«Spazio curvo», che indagano
la variazione delle forme e la
sensazione di inafferrabilità; al
piano inferiore è l’installazione
ambientale «Spazio diagoniometrico», omaggio all’architettura espressionista del Grosse
Schauspielhaus di Hans Poelzig a Berlino. Fa da contrappunto a questa ricostruzione
un nucleo di opere storiche
selezionate da Francesca Pola.
An exceptional Gianni Colombo
Arte lombarda dai Visconti agli Sforza
MILANO. Il capoluogo lombardo rivive il suo periodo aureo nella grande
mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano
con il Mibact, curata da due eminenti storici dell’arte come Mauro Natale
e Serena Romano. Duecentocinquanta opere provenienti da importanti collezioni internazionali raccontano l’arte lombarda sviluppatasi dalla fine del Medioevo al primo
Rinascimento sotto l’influenza delle due casate che hanno profondamente segnato la storia della
città, proiettandola a livello europeo. Sono gli anni al potere di Gian Galeazzo Visconti, Francesco
Sforza e Ludovico il Moro. Premessa ideale alla mostra di Leonardo da Vinci ospitata nella stessa
sede, la rassegna si sviluppa in sezioni e sottosezioni cronologiche che illustrano l’evolversi di pittura,
scultura, miniatura, arte tessile, vetraria e oreficeria all’ombra della fabbrica del Duomo. Tra i prestiti
eccezionali lo splendido «Libro d’Ore Bodmer» dalla Pierpont Morgan Library di New York, le vetrate
dal Duomo di Milano e dalla chiesa di Santa Maria Matris Domini di Bergamo, i celebri «Libri d’Ore» di
Giovannino de’ Grassi e Michelino da Besozzo, nonché i Tarocchi di Bonifacio Bembo. Completano il
percorso i marmi di Giovanni di Balduccio e di Bonino da Campione, tavole, affreschi e disegni di Giovanni da Milano, Giusto de’ Menabuoi, Gentile da Fabriano, Pisanello, Vincenzo Foppa e Bernardino
Butinone, un compendio rappresentativo della più alta espressione dell’arte lombarda. Catalogo Skira
(nella foto, Paroto «Madonna con bambino, un donatore e santi»).
MILAN. Milan revives its golden age in the great exhibition organized by the city council’s department of
culture, with Mibact (Ministry of Culture and Tourism), and mounted by two illustrious art historians –
Mauro Natale and Serena Romano. Two hundred and fifty works from important international collections
trace the rise of Lombard art from the late Middle Ages to the early Renaissance, boosted by the two
families that left the deepest mark on the city’s history, propelling it into the European limelight. These
were the years of the muscular rule of Gian Galeazzo Visconti, Francesco Sforza and Ludovico il Moro.
The exhibition is a perfect foil for the Leonardo da Vinci exhibition in the same building and is arranged
in chronological sections and subsections illustrating the evolution of painting, sculpture, manuscript
illumination, weaving, glassmaking and gold and silverwork in the shadow of the Venerable Factory of the
Duomo. Among the exceptional loans is the exquisite “Bodmer Book of Hours”, lent by the Pierpont Morgan Library in New York, stained glass from the Duomo of Milan and the church of Santa Maria Matris
Domini in Bergamo, the famous books of hours illuminated by Giovannino de’ Grassi and Michelino da
Besozzo, as well as Bonifacio Bembo’s tarot cards. The exhibition concludes with marble sculptures by
Giovanni di Balduccio and Bonino da Campione, paintings, frescoes and drawings by Giovanni da Milano,
Giusto de’ Menabuoi, Gentile da Fabriano, Pisanello, Vincenzo Foppa and Bernardino Butinone, an array
of pieces representing the very highest standards reached by Lombard art. The catalogue is published
by Skira (photo, Paroto, “Madonna and Child, a Donor and Saints”).
Cfr. p. 11 n. 18
«Correspondance» di Lee Ufan,
1995
La galleria accosta la produzione di due protagonisti dell’arte
del XX secolo: Enrico Castellani
(Italia, 1930) e Lee Ufan (Corea
del Sud, 1936). Apparentemente distanti per storia ed esiti
artistici, sono accomunati da un
linguaggio rarefatto e sintetico
e dalla variazione compositiva
modulare. Una ventina di opere
per ciascun autore ne condensa i percorsi paralleli dagli anni
Sessanta al Duemila. Catalogo
con testi di Gianluca Ranzi e Federico Sardella.
The gallery combines the work
of two important figures in twentieth-century art: Enrico Castellani (Italy, 1930) and Lee Ufan
(South Korea, 1936). Seemingly
far apart in terms of personal
history and artistic approach,
they nonetheless share a rarefied, concise language and a
modular type of composition.
Some twenty works by each
artist chart their parallel devel-
dei suoi interessi e la modernità dei suoi studi nei campi della
scienza e della tecnica. L’ordinamento della mostra in sezioni
(«Studi di idraulica», «Esercitazioni letterarie», «Architettura e
scenografia», «Meccanica e macchine», «Ottica e prospettiva»,
«Volo meccanico», «Geometria e
matematica», «Studi sulla Terra
e il Cosmo», «Pittura e Scultura»)
segue l’elenco delle competenze
che lo stesso Leonardo descrive nella missiva con cui offre i
propri servigi a Ludovico il Moro.
«Sfogliando le pagine del Codice
Atlantico in questo cuore segreto
di Milano ed esaminando i disegni e le carte in esso contenute,
afferma Pietro C. Marani, si rivive
l’emozione di un contatto diretto
con la mente di Leonardo mentre
si è catapultati nell’atmosfera e
nel clima degli anni gloriosi del
collezionismo milanese, quando
Galeazzo Arconati nel 1637 donò
i preziosi manoscritti di Leonardo,
da lui custoditi nel Castellazzo di
Bollate, alla Biblioteca Ambrosiana». Catalogo De Agostini.
Eighty-eight sheets of the Codex Atlanticus (1478-1519),
selected by Pietro C. Marani
and displayed in the Veneranda
Biblioteca Ambrosiana and in
the Sagrestia Monumentale del
Bramante in Santa Maria delle
uscripts, jealously preserved
in his Castellazzo in Bollate,
to the Biblioteca Ambrosiana”,
says Pietro C. Marani. Catalogue published by De Agostini.
Disegni di centine e armature,
1515 ca
➤ 31 ottobre 2015
11
Colombo.
L’ultimo Ambiente
A Arte Invernizzi
via Domenico Scarlatti 12
Milano, lun-ven 10-13 e 15-19
tel. 02/29402855
www.aarteinvernizzi.it
Singolare mostra di Gianni Co-
(1937-93) exhibition is being
mounted in Galleria A Arte Invernizzi, where the organizer Marco Scotini revives the artist’s
last solo show, held between
1992 and 1993 in Galerie Hoffmann in Friedberg, Germany.
“Bariestesia”, at the entrance,
welcomes the visitor, forcing him
to check step by step whether
he is in proper balance; the top
floor displays “Opus incertum”,
on the instability of perception
and sensory disorientation, Colombo’s final work, and three
pieces in motion from the
“Spazio Curvo” series, which
explore variations in shapes
and the sense of ungraspability;
on the bottom floor is the environmental installation “Spazio
Diagonometrico”, a tribute to
the expressionist architecture of
Hans Poelzig’s Grosse Schauspielhaus in Berlin. The counterpoint to this reconstruction is a
group of historic works selected
by Francesca Pola.
21 maggio ➤ 16 luglio 2015
12 Corrente e i suoi luoghi
Fondazione Corrente
via Carlo Porta 5 Milano,
mar-mer-gio 9-12.30 e 15-18.30
ven 15-18.30, tel. 02/6572627,
www.fondazionecorrente.org
I paesaggi di Milano e della
Lombardia sono al centro della
mostra che la Fondazione Corrente, Studio Treccani, dedica
agli artisti del movimento Corrente. Curata da un comitato
scientifico composto da Nicoletta Colombo, Roberto Mutti,
Jacopo Muzio, Antonello Negri,
Paolo Rusconi e Giorgio Seveso,
la mostra si richiama idealmente all’almanacco La luna nel
corso (pubblicato da Corrente
nel 1941): una raccolta di testimonianze letterarie su Milano nella quale scrittori e poeti
lontani dalla cultura ufficiale del
tempo (come Gadda, Sinisgalli,
Anceschi) raccontano la città
per suggestioni improvvise. Gli
scritti autografi, le fotografie d’epoca e le invenzioni grafiche fanno da sfondo a una selezione di
dipinti e sculture degli animatori
di Corrente, tra questi Renato
Birolli, Bruno Cassinari, Sandro
Cherchi, Renato Guttuso, Ennio
Morlotti, Giovanni Paganin, Aligi
Sassu, Ernesto Treccani e Italo
Valenti. Per completare l’omaggio simbolico a Milano, in settembre inaugurerà una mostra
collettiva di fotografi che guardano la città di oggi con lo spirito
degli artisti e degli scrittori degli
anni Quaranta.
«Silos fondo rosso» di Ernesto
Treccani, 1948
The landscapes of Milan and
Lombardy are at the centre of
the exhibition that Fondazione
Corrente, Studio Treccani, has
dedicated to artists in the Corrente movement. Mounted by a
scientific committee consisting
of Nicoletta Colombo, Roberto
Mutti, Jacopo Muzio, Antonello
Negri, Paolo Rusconi and Giorgio
Seveso, the exhibition echoes
the almanac La luna nel corso
(published by Corrente in 1941),
a collection of literary pieces on
Milan in which writers and poets
far removed from the official culture of the period (such as
Gadda, Sinisgalli and Anceschi)
describe the city in sudden
aperçus. The original manuscripts, photographs of the period and drawings act as the
background for a selection of
paintings and sculptures by the
leading figures in Corrente, such
as Renato Birolli, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Renato
Guttuso, Ennio Morlotti, Giovanni Paganin, Aligi Sassu, Ernesto
Treccani and Italo Valenti. This
symbolic tribute to Milan will be
completed in September by a
collective exhibition of photographs depicting the city of today in the spirit of the artists
and writers of the 1940s.
Network a Milano
«M-WAM Milano World Arts
Map» è il nuovo network
degli artisti internazionali che
vivono e lavorano in città.
Milano si trasforma in una
città laboratorio, un incubatore
d’arte e di culture, per artisti di
quattro continenti che qui stanno
costruendo il proprio percorso
professionale.
M-WAM è una mappa interattiva
in continua evoluzione. Per
rimanere aggiornati sugli artisti
aderenti basta consultare la
piattaforma web.
«M-WAM Milano World Arts
Map» is the new network of
international artists who live and
work in town. Milan becomes a
laboratory city, an incubator of
art and culture for artists from
around the world who are building
their careers here.
M-WAM is an interactive and
evolving map. To stay updated
about artists participating just
consult the web platform.
La semina di Emilio Isgrò
Il «Seme dell’Altissimo (nella
foto) è la scultura monumentale
di Emilio Isgrò che accoglie
i visitatori di Expo. Il seme
d’arancia ingrandito 1,5 miliardi
di volte raggiunge i sette metri di
altezza ed è realizzato in pregiato
marmo Calacta del monte
Altissimo di Seravezza, nelle
Apuane, grazie al contributo
di Henraux. Simbolo dell’unità
tra i popoli e della comunità
globale, il seme è il frutto della
manipolazione dell’arte (non
della biogenetica). Da esso
rinasce una società più giusta e
consapevole.
Dopo Expo la scultura sarà
donata in permanenza alla città
di Milano.
«Seme dell’Altissimo» (photo)
is Emilio Isgrò’s monumental
sculpture that greets visitors
to Expo. The orange pip is
1,500,000,000 times lifesize
and stands seven metres
high. It is made of the highest
quality Calacta marble from
Mt Altissimo in Seravezza,
in the Apuan Alps, extracted
thanks to the collaboration of
Henraux, a marble quarrying
and processing company.
Symbolizing unity among peoples
and the singleness of the global
community, the seed is the
fruit of artistic (not biogenetic)
manipulation.
Sprouting from it will be a society
that is more just and with greater
awareness.
After Expo the sculpture will be
donated permanently to the city
of Milan.
Il Seme dell’Altissimo (Fiera Milano
Rho-Gate Ovest Expo Center), dal 1
maggio 2015
7 maggio ➤ 19 giugno 2015
13
Mario Cresci.
Interni 1967-78
Mufoco Museo di Fotografia
Contemporanea
Via Frova 10 Cinisello Balsamo,
mer-gio-ven 15-19
sab-dom 11-19,
tel. 02/6605661
www.mufoco.org
«Mi ha sempre affascinato, scrive Mario Cresci, il rapporto degli
oggetti con le persone, soprattutto quelli d’uso, appartenenti alla
cultura materiale dell’uomo, quelli
della sua storia: dagli utensili più
semplici a quelli più complessi,
sino ad arrivare alle forme più
evolute del design contemporaneo». Ripercorrendo le suggestioni delle serie «Ritratti mossi»,
scatti di figure in interni con volti
MILANO | 9
Vedere a | What’s on
La Pietà Rondanini ha un
museo tutto per sé
Originariamente allestita dallo
Studio Architetti Bbpr nella Sala
degli Scarlioni, che chiude il
percorso espositivo del Museo
d’Arte Antica, la «Pietà Rondanini»
fu scolpita nel 1564
da Michelangelo Buonarroti
ormai novantenne.
Tale opera trova la sua
definitiva collocazione nella sala
recentemente restaurata dell’ex
Ospedale Spagnolo nel complesso
del Castello Sforzesco.
Il progetto di allestimento del
nuovo Museo Pietà Rondanini
Michelangelo è dell’architetto
Michele De Lucchi, che ha pensato
di posizionare il capolavoro di
spalle rispetto all’ingresso del
pubblico, costringendo i visitatori
a girarci intorno per apprezzare al
meglio la tecnica del celebre non
finito michelangiolesco.
The «Rondanini Pietà» was carved
in 1564 by the ninety-year-old
Michelangelo Buonarroti and stood
in the last room in the Museum
of Ancient Art, the Sala degli
Scarlioni, specially adapted by the
BBPR architects’ studio,
since the 1950s.
The work has now moved
to its final position in the
newly-restored Spanish Hospital
within the Sforza Castle.
The design for the new Rondanini
Pietà Museum is by the architect
Michele De Lucchi, who decided
to place the statue facing away
from the entrance, obliging
visitors to work their way around
it, thus enabling them to admire
the technique in Michelangelo’s
famously unfinished work.
Castello Sforzesco
(piazza Castello 1 Milano,
mar-dom 9-17.30,
tel. 02/88463700,
www.milanocastello.it), dal 2 maggio
cancellati e «Ritratti reali», riprese di gruppi familiari che mostrano foto di antenati, Roberta
Valtorta raccoglie un cospicuo
nucleo di fotografie scattate da
Mario Cresci tra il 1967 e il 1978
a Tricarico e a Barbarano Romano, in Basilicata, testimonianza
dell’interesse del fotografo italiano per l’indagine sociologica e lo
studio del concetto di memoria
personale e collettiva.
«Autoritratto» di Mario Cresci,
1979
«I’ve always been fascinated by
the relationship between objects
and people, especially objects
in everyday use that are part of
man’s material culture and his
very history: from the simplest
tools to the most complex contraptions, including the most sophisticated examples of modern
design», writes Mario Cresci. Examining the pictures in the two
series “Ritratti mossi”, shots of
people taken indoors with their
faces erased and “Ritratti reali”,
where the subjects are family
groups looking at pictures of
their forebears, Roberta Valtorta
has gathered together a large
group of photographs taken by
Mario Cresci between 1967 and
1978 in Tricarico and Barbarano Romano, in Basilicata – evidence of the Italian photographer’s interest in sociological
investigation and the concept of
personal and collective memory.
15 marzo ➤ 6 settembre 2015
Milano
Il nuovo cantiere di Intesa Sanpaolo
MILANO. «900.2» è il nuovo allestimento delle collezioni Intesa Sanpaolo
nella sede storica della Banca Commerciale Italiana in piazza della Scala. Il «Cantiere», avviato nel 2012 e curato da Francesco Tedeschi, rinnova il percorso espositivo con 79 opere nelle sei sale adiacenti al Salone
Manzoni. La selezione non affronta in modo sistematico e cronologico la
storia dell’arte italiana, ma esplora le relazioni tra i movimenti, le opere e
i protagonisti. Il percorso ruota intorno a tre doppie categorie. La prima è
Forme del/nel Bianco e del/nel Colore, la monocromia e l’assenza di colore. Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Antonio Calderara,
Fausto Melotti e Jannis Kounellis si confrontano con le sperimentazioni
cromatiche e materiche di Giacomo Balla, Piero Dorazio, Alberto Burri,
Antonio Corpora, Tancredi Parmeggiani, Claudio Olivieri, Nicola De Maria.
La seconda è Forme del Tempo e dello Spazio, la memoria e l’attesa. Giulio Paolini, Giorgio De Chirico,
Franco Vimercati si misurano con il vuoto e la prospettiva di Rodolfo Aricò, Marco Tirelli, Gianni Colombo, Giuseppe Uncini. La terza è Forme della Figura e del Paesaggio, realtà e astrazione cedono il
passo alla rappresentazione intimista e fantastica. Figurano opere di Marino Marini, Renato Guttuso,
Ennio Morlotti, Enrico Baj (nella foto, «Buste de femme au chapeau», 1969), Mario Ceroli, Mario Schifano, Gianfranco Baruchello, Emilio Isgrò, Luciano Fabro, Luigi Mainolfi, Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Luca Vitone, Grazia Toderi, Vanessa Beecroft. Nel Salone Manzoni invece è di
scena «Ouverture», nella quale è protagonista la grande scultura tra geometria e natura, con lavori di
Nicola Carrino, Alik Cavaliere, Pino Pascali, Fausta Squatriti e Mauro Staccioli. Catalogo Skira Editore.
MILAN. «900.2» is the new layout of the Intesa-San Paolo collections in the historical site of the Banca
Commerciale Italiana in Piazza della Scala. The “yard”, launched in 2012 and curated by Francesco
Tedeschi, renews the exhibition layout with 79 works in the six adjacent rooms of Salone Manzoni.
The selection does not address the history of Italian art in a systematic and chronological manner,
but explores the relations between movements, works and protagonists. The itinerary revolves around
three double categories. The first is Forms of/in White and of/in colour, monochrome and the absence
of colour. Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Antonio Calderara, Fausto Melottie and
Jannis Kounellis are compared with the chromatic and material experiments of Giacomo Balla, Piero
Dorazio, Alberto Burri, Antonio Corpora, Tancredi Parmeggiani, Claudio Olivieri, Nicola De Maria. The
second is Forms of Time and Space, memory and anticipation. Giulio Paolini, Giorgio De Chirico,
Franco Vimercati tackle the void and the perspective of Rodolfo Aricò, Marco Tirelli, Gianni Colombo
and Giuseppe Uncini. The third is Forms of Figure and Landscape, in which reality and abstraction give
way to intimate and fantastic depiction. This includes works by Marino Marini, Renato Guttuso, Ennio
Morlotti, Enrico Baj (pictured, “Buste de femme au chapeau”, 1969), Mario Ceroli, Mario Schifano,
Gianfranco Baruchello, Emilio Isgrò, Luciano Fabro, Luigi Mainolfi, Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Luca Vitone, Grazia Toderi and Vanessa Beecroft. In the Salone Manzoni,instead,
visitors will see “Overture”, in which the protagonist is large sculpture, a blend of geometry and nature, with works by Nicola Carrino, Alik Cavaliere, Pino Pascali, Fausta Squatriti and Mauro Staccioli.
Catalogue by Skira Editore.
Cfr. p. 16 n. 41
14 Crocevia, Fondazione
Paglione
Crocevia, Fondazione Alfredo
e Teresita Paglione via Appiani 1
Milano tel. 392/8139491
fondazionecrocevia.it
La Fondazione costituita nel
2008 è intitolata ai due mecenati fondatori, l’ex gallerista
Alfredo Paglione e la moglie
Teresita Olivares, violoncellista
scomparsa nel 2008. Finalità
statutaria della Fondazione è
formare, promuovere e diffondere le «espressioni della cultura e
delle arti, in particolare moderne
e contemporanee, che propongano la centralità del rapporto
intrinseco tra bellezza, fede e
verità». In oltre quarant’anni i
coniugi hanno raccolto una ricca
collezione di opere contemporanee, molte donate a musei
abruzzesi (Chieti, Atessa, Castelli) e alla Pinacoteca della Santa
Casa di Loreto. Nel 2015 Crocevia ha organizzato a Milano la
mostra «William Congdon. Ecce
Homo» e nel 2014 la collettiva
«Giovanni XXIII e Giovanni Paolo
II. La bellezza della santità». Tra i
libri pubblicati Giorgio De Chirico.
Catalogo ragionato dell’opera sacra a cura di Giovanni Gazzaneo
ed Elena Pontiggia, in coedizione con Silvana Editoriale. Hanno aderito alla Fondazione tra
gli altri i monsignori Francesco
Coccopalmerio e Pierangelo Sequeri, i poeti Enzo Fabiani, Sandro Boccardi, Roberto Mussapi,
Davide Rondoni, la scrittrice
Antonia Arslan, lo storico Franco
Cardini, la storica dell’arte Elena Pontiggia, gli artisti Giuliano
Vangi, Trento Longaretti, Piero
Guccione, Omar Galliani e il fotografo Pepi Merisio.
The Foundation was established in 2008 and is named
after the two founding patrons,
former gallery owner Paglione
Alfredo and his wife Teresita
Olivares, a cellist who died
in 2008. The purpose of the
Foundation is to educate,
promote and spread the “expressions of culture and the
arts, particularly modern and
contemporary, that focus on
the centrality of the intrinsic
relationship between beauty,
faith and truth”. In over forty
years, the couple has collected a rich collection of contemporary works, many of which
donated to museums in the
Abruzzo (Chieti, Atessa, Castelli) and to the Pinacoteca della
Santa Casa di Loreto. In 2015,
Crocevia organised the "William Congdon. Ecce Homo”
Da BRUEGHEL a STOMER
Tesori dell’Arte Fiamminga e Olandese
8 maggio - 6 giugno 2015
Joos van Cleve e Il Maestro delle Mezze Figure Femminili
“Madonna col Bambino e Sant’Anna”
Olio su tavola cm 57,5x46,4. Opera databile 1515 circa
Spazio Big Santa Marta - Via Santa Marta 10, 20123 Milano
[email protected]
MILANO | 10
Vedere a | What’s on
Milano
Polvere di stelle e sali d’argento
MILANO. David Bailey (Londra, 1938), tra i padri fondatori della fotografia
contemporanea, espone nel Pac oltre 300 scatti rappresentativi della sua
lunga carriera di ritrattista e fotografo di moda. Curata dall’artista stesso
e realizzata in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra e il
magazine Icon, la mostra presenta immagini icona ritraenti attori, registi,
scrittori, artisti, musicisti, designer, modelle, modelli e pin-up. Il percorso suddiviso per generi e temi
mette a confronto fashion photography, foto di posa e scatti di viaggio, ma include anche persone
comuni, personalità e luoghi dell’India, dell’Australia, della Papua Nuova Guinea, del Sudan e dell’East
End londinese. A caratterizzare gli scatti di Bailey è il coinvolgimento diretto del soggetto fotografato per
coglierne personalità ed espressività. Le nuove stampe in gelatina d’argento, realizzate per l’appuntamento milanese, permettono di rileggere agevolmente il suo percorso di lavoro iniziato nella Londra degli
anni Sessanta, nel clima di contestazione della street culture dove nasceva il suo stile freddo e casual.
Catalogo Skira Editore. (Foto © David Bailey)
MILAN. David Bailey (London, 1938), one of the founding fathers of contemporary photography appears in the Pac with over 300 shots that are representative of his long career as a portrait and
fashion photograper. Curated by the photographer himself and realised in collaboration with the National Portrait Gallery of London and Icon magazine, the exhibition presents iconic images of actors,
directors, writers, artists, musicians, designers, models, actors and pin-up girls. The exhibition is
divided by genres and themes and compares fashion photography, posed and travel shots, but also
includes ordinary people, personalities and places in India, Australia, Papua New Guinea, Sudan and
London's East End. The characteristic aspect of Bailey’s photographs is the direct involvement of the
person photographed in order to sense their personality and expressiveness. The new silver gelatin
prints, printed for the event in Milan, make it easy to review his career from the early days in 1960s
London, in a mood of criticism of street culture in which was born his cool and casual style. Catalogue
by Skira Editore. (Photo © David Bailey).
Cfr. p. 8 n. 6
exhibition in Milan and in 2014
the collective “John XXIII and
John Paul II. The beauty of holiness”. Among the books published are Giorgio De Chirico.
Catalogo ragionato dell’opera
sacra by Giovanni Gazzaneo
and Elena Pontiggia in a copublication with Silvana Editoriale.
Members of the Foundation include, among others, monsignori Francesco Coccopalmerio
and Pierangelo Sequeri, poets
Enzo Fabiani, Sandro Boccardi,
Roberto Mussapi and Davide
Rondoni, the writer Antonia
Arslan, the historian Franco
Cardini, the art historian Elena Pontiggia, artists Giuliano
Vangi, Trento Longaretti, Piero
Guccione, Omar Galliani and
photographer Pepi Merisio.
15 Cucine & Ultracorpi
Triennale Design Museum
viale Alemagna 6 Milano,
mar-dom 10.30-20.30
gio 10.30-23, tel. 02/724341,
www.triennale.org
Liberamente ispirata al titolo
del libro di fantascienza L’invasione degli Ultracorpi (1955) di
Jack Finney, l’ottava edizione
del Triennale Design Museum,
curata da Germano Celant in
collaborazione con Silvana Annicchiarico, illustra la lenta trasformazione degli utensili da cucina in macchine e automi: una
schiera d’invasori elettrici ed
elettronici che animano cucine
fantascientifiche. La messa in
scena di Italo Rota e la grafica
di Irma Bloom danno forma a
uno scenario alieno, ambiguo ed
ergonomico come gli oggetti che
lo abitano, sottolineando ironicamente il rapporto tra uomo e
macchina con oggetti cult della
storia del design. La mostra si
chiude con l’intervento site specific di Gaetano Pesce «La Cucina. Luogo di passione». Catalogo Electa in italiano e inglese.
Loosely inspired by the title of
the science fiction book The
invasion of the Body Snatchers (1955) by Jack Finney, the
eighth edition of the Triennale
Design Museum, curated by
Germano Celant in collaboration
with Silvana Annicchiarico, illustrates the slow transformation
of kitchenware into machines
and robots: a host of electrical
and electronic invaders animating sci-fi kitchens. The layout
by Italo Rota and the graphics
of Irma Bloom give shape to an
alien, ambiguous and ergonomic scenario like the objects that
inhabit it, ironically stressing the
relationship between man and
machine with cult objects from
the history of design. The exhibition concludes with the site
specific intervention of Gaetano
Pesce called “The Kitchen. A
place of passion”. Catalogue by
Electa in Italian and English.
dalla popolazione durante la festa del giorno dei morti. Tali suggestioni riemergono nella sua
produzione: sculture in scala
ingrandita, installazioni, performance e video sovraccarichi di
elementi kitsch e trash.
«Devil Town» di Alex Da Corte,
2015 Photo by Alex Rotondo
«Oz» Zanussi, di Roberto
Pezzetta, 1998
➤ 21 febbraio 2016
16 Da Boldini a Segantini
GAMManzoni
via Manzoni 45 Milano,
mar-dom 10-13/15-19,
tel. 02/62695107,
www.gammanzoni.com
Trentacinque opere dell’800 italiano, da Boldini a Segantini, in
una mostra curata da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes.
Raramente esposte provengono
da collezioni private italiane ed
europee. A fianco dei due protagonisti figurano Fattori, i fratelli
Induno, Signorini, Zandomeneghi, De Nittis e Favretto. Particolarità non casuale: tutti hanno
partecipato alle Esposizioni Universali dell’epoca, tra cui Parigi
nel 1878 e Milano nel 1906.
The Italian debut of the young
American Alex da Corte takes
place in the Giò Marconi gallery.
Born in 1981 in Camden, New
Jersey, Da Corte has lived in
South America, where he was
greatly struck by the bright colours of the showy traditional
costumes worn by the population during the Day of the Dead
celebrations. These images
emerge in his own production:
larger than life sculptures, installations, performance and
videos full of kitsch and trash
elements.
24 aprile ➤ 30 maggio 2015
18 Dai Visconti agli Sforza
Palazzo Reale
piazza Duomo 12 Milano,
lun 14.30-19.30 mar-dom
9.30-19.30 gio 9.30-22.30,
tel. 02/54914
ww.comune.milano.it/
palazzoreale
Catalogo ragionato dell’opera sacra
Giorgio de Chirico
La fede nel corso della storia ha ispirato i primi dipinti delle catacombe,
le grandi cattedrali del Medioevo, gli splendori del Barocco. In virtù
dell’Incarnazione l’arte nel cristianesimo ha assunto uno statuto di sacralità
sconosciuto alle altre religioni. Un legame forte che però nell’epoca
moderna sembrerebbe essersi spezzato. Ma davvero l’arte a soggetto
religioso nel XX secolo scompare? O è piuttosto un fenomeno mantenuto
in una sorta di clandestinità dalla storiografia ufficiale? Novecento Sacro,
collana di studi promossa dalla Fondazione Crocevia e diretta da Giovanni
Gazzaneo ed Elena Pontiggia, intende portare alla luce un dialogo che ha
mantenuto vivo, pur trasformandolo, l’antico binomio arte e sacro.
Apre la serie questo catalogo che esplora per la prima volta in maniera
sistematica e criticamente approfondita l’opera di soggetto sacro di
Giorgio de Chirico. La tematica religiosa del Pictor Optimus si sviluppa
negli anni quaranta, a partire dalle incisioni per l’Apocalisse, e prosegue
negli anni successivi con una ricerca affascinante, dagli esiti complessi e
problematici.
Il volume, introdotto dal cardinale Gianfranco Ravasi, presenta i saggi di
Giovanni Gazzaneo, Paolo Picozza, Elena Pontiggia e Pierangelo Sequeri
e la catalogazione di oltre centocinquanta opere – tra dipinti, sculture,
disegni e incisioni – molte delle quali inedite o di rara pubblicazione.
Cfr. box p. 9
«La lettera» di Federico
Zandomeneghi
Thirty-five works dating from the
Italian 19th century with artists
like Boldini and Segantini in an
exhibition curated by Enzo Savoia and Francesco Luigi Maspes. Rarely displayed, they come
from private Italian and European collections. Alongside the
two protagonists , other artists
present include Fattori, the Induno brothers, Signorini, Zandomeneghi, De Nittis and Favretto. A
shared aspect that is no coincidence: they all participated in
the Universal Exhibitions of the
time, including Paris in 1878
and Milan in 1906.
SilvanaEditoriale
➤ 28 giugno 2015
Giorgio de Chirico.
Catalogo ragionato dell’opera sacra
280 pagine, 180 illustrazioni a colori, € 45
Per informazioni:
Fondazione Crocevia
via Appiani 1, 20121 Milano
[email protected]
www.fondazionecrocevia.it
Per acquisto copie:
www.silvanaeditoriale.it
➤ 28 giugno 2015
19 Design neoliberty
Galleria Gruppo Credito
Valtellinese - Refettorio delle
Stelline corso Magenta 59
Milano, lun-ven 13-19
sab 10-19, tel. 02/48008015,
www.creval.it
In copertina
Giorgio de Chirico,
Cristo e la tempesta, 1948,
particolare,
Musei Vaticani
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
www.silvanaeditoriale.it
Bottega degli Embriachi,
Cofanetto con la storia di Piramo
e Tisbe, fine del XIV o inizi del
XV secolo
Giorgio de Chirico
Catalogo ragionato dell’opera sacra
Skira Grandi Mostre,
dipartimento dedicato alla
produzione di mostre del
gruppo Skira, in occasione di
Expo organizza tre esposizioni:
«Leonardo Da Vinci. 14521519» cfr. box p. 8 e «Arte
Lombarda. Dai Visconti agli
Sforza» cfr. box p. 9, entrambe
in Palazzo Reale realizzate con il
Comune di Milano, e «Il fascino
e il mito dell’Italia dal'500 al
contemporaneo» (cfr. p .20)
nella Villa Reale di Monza,
coprodotta con Consorzio Villa
Reale-Parco di Monza e Cultura
Domani. Il team di Skira, con
il supporto di musei, istituzioni
e privati, si occupa di tutto
il processo di produzione:
ideazione, progettazione, fund
raising, campagna prestiti,
coordinamento, allestimento
e comunicazione. In oltre 10
anni ha inaugurato più di 30
esposizioni, tutte contraddistinte
da successo di critica e pubblico.
Skira Grandi Mostre, the division
dedicated to the production of
exhibitions in the Skira group, is
organising three exhibitions to
coincide with Expo: “Leonardo Da
Vinci. 1452-1519” (see box p. 8),
“Lombard art. From the Visconti
to the Sforza” (see. box p. 9),
both in Palazzo Reale and realised
with the City of Milan, and “Italy:
Charm and Myth from the 16th
century to the present day” in
the Villa Reale in Monza, coproduced with the Consorzio Villa
Reale-Parco di Monza and Cultura
Domani. The Skira team, with the
support of museums, institutions
and individuals, is responsible for
the entire production process:
design, planning, fundraising,
loans campaign, coordination,
preparation and PR. In over 10
year, it has has inaugurated more
than 30 exhibitions, all marked
by critical acclaim and public
success..
Skira Grandi Mostre, via Torino 61,
tel. 02/724441,
www.skiragrandimostre.it
GIORGIO DE CHIRICO
Giorgio de Chirico. Catalogo ragionato
dell’opera sacra (Silvana Editoriale/
Crocevia), curato da Giovanni Gazzaneo 1
e da Elena Pontiggia, riunisce per la prima
volta i lavori realizzati dal Pictor Optimus
nell’ambito dell’arte sacra.
Il volume prende in esame uno degli aspetti
meno conosciuti della sua produzione e
presenta oltre 150 opere, molte inedite o
di rara pubblicazione, tra dipinti, sculture
e disegni. Raccoglie i saggi di Gianfranco
Ravasi, Paolo Picozza, Pierangelo Sequeri
e dei due curatori.
Il catalogo inaugura la collana Novecento
Sacro, ideata e promossa da Crocevia Fondazione Alfredo e Teresita Paglione,
e dedicata allo studio e alla scoperta del
sacro nell’arte moderna e ai grandi maestri
che, anche nella contemporaneità, hanno
continuato a indagare il rapporto tra Dio
e l’uomo.
Di prossima pubblicazione il catalogo
ragionato dell’opera sacra di Aligi Sassu.
Le grandi mostre
di Skira
17 Alex da Corte
Galleria Giò Marconi
via Tadino 20 Milano,
mar-sab 10-13 e 15-19,
tel. 02/29404373,
www.giomarconi.com
L’esordio italiano del giovane
americano Alex da Corte è nella
galleria Giò Marconi. Nato nel
1981 a Camden, nel New Jersey, Da Corte ha vissuto in Sud
America, dove è rimasto folgorato dai colori brillanti degli sfarzosi costumi tradizionali indossati
«Gala» di Franco Albini, anni ’50
La Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese presenta 50 modelli
del design razionalista e neoliberty firmati da autori italiani tra
gli anni Trenta e Ottanta. Si tratta di prototipi di arredi mai entrati in produzione o tanto modificati da risultare irriconoscibili.
All’esposizione di oggetti funzionali è contrapposto il progetto
«Wipe Out Design»: otto oggetti
d’uso quotidiano trasformati da
Leo Guerra e Cristina Quadrio
Curzio in contro-oggetti anti-ergonomici e anti-funzionali.
The Fondazione Gruppo Credito
Il Mudec © Photo OskarDaRiz
Nuovo museo
per le culture
L’area ex Ansaldo lascia il posto
al nuovo Museo delle Culture. Su
una superficie di 17mila metri
quadri trovano spazio le sale
delle collezioni e delle mostre
temporanee, l’auditorium, la
biblioteca, i laboratori didattici,
lo spazio junior, il design &
concept store, la Academy24,
la caffetteria e il bistrot. Il polo
museale ambisce a diventare il
punto di incontro e dialogo tra
le culture del mondo, nonché
il luogo di riferimento per la
testimonianza, la ricerca e la
divulgazione della creatività di
tutti i continenti.
The former Ansaldo area is now
the site of the new Museo delle
Culture. On an area of 17,000
square meters, the collections
and temporary exhibitions
are located in a variety of
new rooms, together with an
auditorium, library, educational
workshops, space for children,
design & concept store, the
academy24, café and bistro.
The museum centre aims to
become the meeting point for
dialogue between the cultures of
the world, as well as a place of
reference for accounts, research
and dissemination of creativity
from all continents.
Mudec, via Tortona 56, lun 14.3019.30 mar-mer-ven-dom 9.30-19.30
gio-sab 9.30-22.30, www.mudec.it
MILANO | 11
La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte
Gallerie d’Italia - Piazza Scala, Milano - 1° aprile - 23 agosto 2015
Curatori: Fernando Mazzocca e Francesco Leone
Inserita nell’ambito del programma nazionale delle commemorazioni per il Centenario sotto l’egida della Presidenza
del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli
Anniversari di Interesse Nazionale e con il patrocinio del
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
nonché del Ministero della Difesa, la mostra ha il patrocinio
del Comune di Milano e fa parte del palinsesto di eventi di
Expoincittà. “La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte” è il
titolo della sezione ospitata a Milano alle Gallerie d’Italia
- Piazza Scala, che racconta la Grande Guerra non come
un fatto isolato, inspiegabile e irripetibile, ma cercando di
interpretare gli umori tra i due secoli, la drammatica realtà
del conflitto e la sua ricaduta negli anni immediatamente
successivi che verranno a sfociare in un’altra controversa
stagione, quella del Fascismo. Lo scoppio nel 1914 – ma
l’Italia entrerà nel conflitto nel 1915 – della Prima Guerra
Mondiale aveva fatto crollare le certezze della Belle Époque, una lunga stagione che, a partire dall’ultimo decennio
dell’800, era stata caratterizzata dall’ottimismo e dall’incondizionata fiducia nei valori del progresso e della tecnica.
“In guerra. Realtà e rappresentazione”, mette in mostra le
immagini del fronte, potente elemento di ispirazione per gli
artisti combattenti: l’iconografia delle “macchine” di guerra,
ancora ignote all’uomo di fine 800, e i tre generi “classici”
quali la ritrattistica, il paesaggio, la pittura di battaglie. Ne
emerge una spaccatura tra chi, per corroborare la fiducia
dei civili rimasti a casa e tenere alto il morale dei soldati,
rappresenta il lato eroico della guerra e chi, più colpito dalla
miseria della sofferenza, ne descrive l’altro lato. “In 19151935. Mito, memoria e celebrazione”, ultima sezione, gli
anni difficili della guerra e del dopoguerra, per alcuni artisti
l’occasione per denunciare gli orrori del conflitto e il malessere di una società che non aveva risolto i suoi problemi,
furono generalmente superati nel nuovo percorso dell’arte
italiana. La pittura e la scultura celebrarono la guerra e ne
alimentarono il suo mito, come fosse stata una formidabile
opportunità di rinnovamento del Paese che, nell’imminente
affermazione del Fascismo, vedrà il superamento della crisi
dell’Italia postunitaria e la nascita di un mondo nuovo. Ogni
sezione è stata scandita in successivi nuclei tematici. Il lato
Ne erano stati espressione, sul versante artistico, movimenti
come il Liberty, il Simbolismo e il Divisionismo, per lo più
identificati in iconografie, come quella privilegiata della
Primavera, e in soluzioni stilistiche intese a esaltare il valore
vitalistico della luce e della linea, che esprimevano l’entusiasmo di quegli anni felici. Prima e durante il conflitto, le
nuove avanguardie, come il Futurismo, e la guerra stessa,
avevano rappresentato un decisivo punto di svolta e avevano
bruciato, come in un grande rogo, la civiltà dell’800. Si
era diffusa la convinzione che il 900 potesse iniziare solo
in quel momento. Il percorso espositivo, che comprende
circa 200 opere, è articolato in quattro grandi sezioni: due
indagano gli anni precedenti la guerra, due gli anni durante e
dopo il conflitto. Nella parte iniziale, intitolata “1890-1914.
Il lato oscuro della Belle Époque”, gli artisti rappresentano
l’atmosfera dell’ultimo decennio dell’800 e degli anni precedenti la Grande Guerra, etichettati sotto l’insegna scintillante
della Belle Époque, uno dei periodi più tormentati della
storia d’Italia. In particolare cercano un nuovo modo per
rappresentare, interpretare, denunciare e provare a capire
povertà diffusa, questione sociale irrisolta, fame e malattie
endemiche come la malaria, e disastrose imprese coloniali,
passando dalla pittura di denuncia sociale a opere visionarie,
dove prevale un cupo senso della fine, di grande impatto
e spesso di dimensioni monumentali. In Patria e interventismo, l’apologia della “guerra – sola igiene del mondo”
lanciata da Marinetti, nasce come risposta alle angosce da
crisi di civiltà e da imminente catastrofe globalizzata che
a inizio secolo pervadono l’Europa. Le idee di rivoluzione
e di guerra dei futuristi si pongono come azione rivoluzionaria di rinnovamento globale. La terza sezione, intitolata
oscuro della Belle Époque e il motivo dell’“abisso”, mutuato
da un famoso passaggio di Nietzsche (“L’uomo è una fune
sospesa tra l’animale e il superuomo, una fune sopra l’abisso”), è emblema del malessere, sia individuale sia collettivo,
che si diffonde nella dura realtà dell’Italia da poco unificata
e satura di problemi e tensioni sociali. Il celebre gruppo
scultoreo rappresentante proprio L’abisso di Pietro Canonica
introduce una serie di dipinti drammatici nei temi, come
nelle soluzioni formali improntate a una sorta di simbolismo
“nero”, dominato dall’angoscia, dal dolore e dal male di
vivere, dal presagio della morte. Mario De Maria, Giuseppe
Mentessi, Pilade Bertieri, Felice Carena, Plinio Nomellini,
Leonardo Bistolfi, Luigi Nono, Galileo Chini, Giulio Aristide Sartorio, Luigi Selvatico, Giovanni Boldini, Giovanni
Sottocornola, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Lorenzo
Viani, Adolf Hirémy Hirschl rappresentano la condizione di
poveri, emarginati, lavoratori rassegnati o in rivolta, la desolazione dei luoghi dove la bella natura è stata stravolta dal
progresso, la malattia; o elaborano visioni eroiche, di eventi
storici come fuori dal tempo dove, accanto a destini di gloria, incombe un tragico senso della fine. Sono poi presenti
pittori di estrazione diversa, tra cui i futuristi come Adriana
Bisi Fabbri, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, Cagnaccio di San Pietro, Mario Sironi, Achille Funi,
Osvaldo Licini e ricompaiono Sartorio, Nomellini, Chini,
Viani, cui si aggiungono nuovi testimoni come
Gaetano Previati, Achille Beltrame, Anselmo Bucci, Giovanni Battista Crema,
Giuseppe Cominetti, Aldo Carpi, Edgardo Rossaro, Italico Brass, Duilio
Cambellotti, Ottone Rosai. Le loro
Informazioni:
Gallerie d’Italia - Piazza Scala - piazza della Scala 6, Milano
Orari: martedì - domenica 9,30 - 19,30 (ultimo ingresso
18,30). Il giovedì dalle 9,30 alle 22,30 (ultimo ingresso 21,30).
Le Gallerie di Piazza Scala sono regolarmente aperte nei
seguenti giorni: Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1° maggio,
2 giugno
Ingresso: Biglietto congiunto mostra temporanea e collezioni
permanenti: intero € 10, ridotto € 8, ridotto speciale € 5.
Apertura al pubblico mostra La Grande Guerra. Arte e artisti
al fronte: 1° aprile - 23 agosto 2015
Informazioni e prenotazioni
Numero verde 800.167619
[email protected] - www.gallerieditalia.com
Informazioni per la stampa
Intesa Sanpaolo
Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali
+39 0287963531 +39 3316270041
[email protected]
Ufficio Stampa Progetto Cultura Intesa Sanpaolo
+39 335490311 +39 3346516702
[email protected]
opere documentano quanto sia stato ampio il coinvolgimento, determinato in molti dalla diretta presenza al fronte, nel
rappresentare una guerra in cui all’inizio tutti credevano. Si
va dalle rappresentazioni più serene e eroiche di Sartorio e
Beltrame al registro tragico e visionario di Cominetti e Cambellotti, alla trasfigurazione simbolica di Previati. Nell’ultima parte, relativa agli anni della celebrazione della Vittoria,
che coincidono in parte con l’affermazione del Fascismo,
rimane, almeno all’inizio, un ristretto margine per la rappresentazione del dolore delle famiglie dei caduti e di tensioni
sociali rimaste irrisolte, come dimostrano i dipinti di Aroldo
Bonzagni, Edoardo Gioia, Cagnaccio di San Pietro, Chini.
Ma poi è una dimensione simbolista e eroica a prevalere nei
vari monumenti ai Caduti e alla Vittoria, documentati dalle
sculture di Arrigo Minerbi, Domenico Trentacoste, Aurelio
Mistruzzi, Libero Andreotti, Adolfo Wildt, Eugenio Baroni,
Domenico Rambelli, Pietro Canonica, Ettore Ximenes,
Arturo Martini. Progetti, modelli e bozzetti ci conducono,
attraverso linguaggi plastici diversi, nei multiformi percorsi
della costruzione del mito della Grande Guerra.
Multimedialità
La mostra presentata a Milano mette a disposizione dei visitatori apparati multimediali orientati a fornire strumenti di
maggiore comprensione o approfondimento dei temi sviluppati
dall’esposizione.
Nella sala introduttiva, la cronologia della Grande Guerra è raccontata attraverso le parolibere di Paolo Buzzi. Autore fecondissimo che aderì al Futurismo dopo l’incontro con il caposcuola
del movimento, Filippo Tommaso Marinetti, tra il 1915 e il 1918,
Buzzi compone il poema Conflagrazione. Epopea parolibera, un
vero e proprio diario della guerra in parole in libertà.
Una selezione di pagine di questa audacissima epopea grafica
sulla Grande Guerra (l’opera rimane a lungo inedita e viene
pubblicata postuma soltanto nel 1963) integra la narrazione
degli eventi principali inerenti lo scoppio e lo sviluppo del conflitto in un touch screen interattivo, dove la tecnologia contemporanea si mette al servizio della poetica del tempo.
Poi, a ritmare il percorso espositivo milanese, sequenze fotografiche e filmate. Ricche di drammaticità, le immagini, d’epoca e tratte da film d’autore, visualizzano i contesti storici e
sociali in cui presero vita le opere d’arte esposte.
Accanto ai capolavori artistici, sono in mostra documentari
storici, realizzati per testimoniare gli eventi (Documentario di
Guerra 15-18, Italia, non identificato, s.d., e Die Belagerung
von Adrianopel, Francia, 1913), pellicole di Luca Comerio,
pioniere del cinema italiano presente sui luoghi dei principali avvenimenti del periodo (Il terremoto di Messina, Italia, 1908) e cinereporter al seguito
delle truppe italiane al fronte (Resistere,
Italia, 1918; Cerimonia militare, Italia,
s.d.; Guerra sull’Adamello, Italia, 1918;
Guerra sulle Alpi, Italia, 1916?), insieme a riprese realizzate sui luoghi della
guerra dal Regio Esercito Sezione Cinematografica (Dal Trentino al Rombon, Italia,
1917) e dal Ministero della Marina (Azione
della Regia Marina nel golfo di Trieste, Italia, 1917); a concludere, un brano, sintesi
interpretativa, tratto da La Grande Guerra
di Mario Monicelli (Italia, 1959).
LA GRANDE
GUERRA
Vedere a | What’s on
La nuova città che sale
di Maria Cristina Carlini
Maria Cristina Carlini è presente
in due luoghi della città con
due opere monumentali. Per
Expo, nella Fiera Milano Rho, ha
realizzato «La nuova città che
sale», installazione site specific
alta dieci metri in acciaio corten
e legno di recupero, collocata
in permanenza sullo specchio
d’acqua antistante l’ingresso
sud. Il titolo della grande
scultura rimanda al dipinto
«La città che sale» del futurista
Umberto Boccioni e interpreta,
con un linguaggio originale e
strettamente contemporaneo,
l’impulso alla ricerca di un
nuovo equilibrio tra uomo,
natura e tecnologia che riunisca
tutti i popoli del pianeta nel
nome di un comune progresso
in armonia con l’ambiente.
Nella presentazione dell’opera
Philippe Daverio sottolinea che
«Maria Cristina Carlini parla
la lingua della tribù perché
si esprime con un linguaggio
che l’accomuna ad altri artisti,
scultori e architetti, e segue
percorsi linguistici di coloro che
utilizzano toni monocromatici e
materiali naturali». «La nuova
città che sale» dialoga con la
scultura «Vento» (nella foto),
in legno di recupero e acciaio
corten, collocata in permanenza
nel Parco dell’Arte all’Idroscalo
alll’ingresso Punta delll’Est, su
proposta del critico Martina
Corgnati. Le sculture di Maria
Cristina Carlini sono presenti in
permanenza nelle metropoli di
tre continenti: Europa, America e
Asia. Durante Expo l’artista apre
al pubblico il suo studio.
Maria Cristina Carlini is present
in two venues in the city with two
monumental works. For Expo,
at Fiera Milano Rho, she has
created “New city rises”, a sitespecific installation ten metres
high of Corten steel and recycled
wood, placed permanently on
the pool of water in front of
the south entrance. The title
of the large sculpture refers
to the painting by the Futurist
Umberto Boccioni called “The
City Rises”; adopting an original
and strictly contemporary
language, it interprets the
impulse towards the striving for
a new balance between man,
nature and technology, bringing
together all the peoples of the
planet in the name of a common
progress in harmony with the
environment. At the presentation
of the work, Philippe Daverio
stressed that “Maria Cristina
Carlini speaks the language of
the tribe because she expresses
herself in a language that
is common to other artists,
sculptors and architects, and
follows linguistic paths of those
who use monochromatic tones
and natural materials”. “New
City Rises” interacts with the
“wind” sculpture(pictured),
made of recycled wood and
Corten steel, placed permanently
in the art park at the idroscalo
at the Punta dell’Est entrance,
on the proposal of critic Martina
Corgnati. Maria Cristina Carlini's
sculptures are permanently
on display in the cites of three
continents: Europe, America
and Asia. During Expo, the artist
will be opening her studio to the
public.
La nuova città che sale
(Fiera Milano Rho - Porta Sud
Expo Milano 2015, durante le
manifestazioni fieristiche ore 10-17,
www.mariacristinacarlini.com),
in permanenza
MILANO | 14
Valtellines presents 50 models
of rationalist and neo-liberty
design by Italian designers between the 1930s and ’80s.
These are prototypes of furniture that never went into production or were so modified as to
be unrecognisable. The exhibition of functional objects is balanced by the “Wipe Out Design”
project: eight everyday objects
transformed by Leo Guerra and
Cristina Quadrio Curzio into anti-ergonomic and anti-functional
counter-objects.
15 aprile ➤ 15 maggio 2015
20
Milano
dello Spazialismo con una grande antologica: opere dal 1951
al 1968, dalla figurazione all’astrazione, alla sperimentazione
materica. Al centro dell’evento
è l’imponente «Concetto spaziale, Trinità» (1966), esposto per
la prima volta in Europa nell’allestimento che l’artista stesso
elaborò in un disegno progettuale coevo, ma che non vide mai
realizzato. Dal 22 maggio al 31
ottobre è aperta anche la collettiva «1965-2015. 50 anni dallo
Studio Marconi alla Fondazione
Marconi».
Latifa Echakhch,
Eva Rothschild
Kaufmann Repetto
via di Porta Tenaglia 7 Milano,
mar-sab 11-19.30,
tel. 02/72094331,
www.kaufmannrepetto.com
«Concetto spaziale, Attese», di
Lucio Fontana, 1964
© Fondazione Lucio Fontana
«You Imagine What You Desire»
di Eva Rothschild, 2014
©Photo: Jessica Maurer
Doppio appuntamento per
Kaufmann Repetto, dove Latifa Echakhch (Marocco, 1974)
espone per la terza volta i
lavori ispirati alle «memorie
culturali» svuotate del valore
simbolico e funzionale per far
emergere nuove associazioni
di pensiero. L’artista reinventa
gli oggetti, li decontestualizza
e ne ripensa il rapporto con
l’uomo. Riparte da zero per
riflettere senza preconcetti
sugli archetipi delle ideologie
nazionali e religiose attraverso
un atto creativo che lei stessa
definisce «trasfigurazione poetica». Nel giardino della Galleria, invece, un’installazione
polimaterica site specific di
Eva Rothschild (Irlanda, 1972)
in bilico tra eleganza formale e
austerità minimalista, innesca
una relazione dinamica con lo
spettatore che sovraccarica
l’oggetto di significato fino a
trasformarlo in feticcio.
A double date for Kaufmann Repetto, where Latifa
Echakhch (Morocco, 1974)
is for the third time exhibiting
the work inspired by “cultural
memories” emptied of symbolic value and functionality to
bring out new combinations of
thought. The artist reinvents
objects,
decontextualises
them and rethinks their relationship with man. She starts
from from scratch to reflect
without preconceptions on the
archetypes of national and religious ideologies through a creative act that she calls “poetic
transfiguration”. In the gallery’s
garden, there is a site-specific
installation in various materials by Eva Rothschild (Ireland,
1972) suspended between formal elegance and minimalist
austerity, triggering a dynamic
relationship with the viewer
that overloads the object with
meaning, to the point of transforming it into fetish.
➤ 31 luglio 2015
21 Fontana
Fondazione Marconi
via Tadino 15 Milano,
mar-sab 10-13 e 15-19,
tel. 02/29419232,
www.fondazionemarconi.org
La Fondazione Marconi recentemente rinnovata e ampliata
e la Fondazione Lucio Fontana
rendono omaggio al maestro
The recently renovated and expanded Fondazione Marconi and
the Fondazione Lucio Fontana
pay tribute to the master of Spatialism with a major anthological
show: works from 1951 to
1968, from figuration to abstraction and material experimentation. At the centre of the event is
the impressive “Concetto spaziale, Trinità" (1966), exhibited
for the first time in Europe in the
arrangement that the artist himself planned in a drawing of the
time, but which was never real-
innovazioni scientifico-tecnologiche degli ultimi 150 anni; il
secondo delinea gli scenari e le
prospettive sul futuro del cibo.
gressiva affermazione dell’ideologia fascista. Le altre due
sezioni del progetto espositivo
«La Grande Guerra. Arte Luoghi Propaganda» sono «Società, propaganda, consenso» nel
Palazzo Zevallos Stigliano di
Napoli e «I luoghi e l’arte feriti»
nel Palazzo Leoni Montanari di
Vicenza.
Tavola imbandita, mensa dei
bambini, particolare
An exhibition dedicated to
changes in food in the modern
era in which the protagonists
are not the works, but people.
There are two itineraries: the
first tells the story of the principal innovations in science and
technology of the last 150
years; the second outlines the
scenarios and perspectives concerning the future of food.
➤ fine 2015
23
Grande Guerra.
Arte e artisti al fronte
Gallerie d’Italia - Piazza Scala
piazza della Scala 6 Milano,
mar-dom 9.30-19.30 gio
9.30-22.30, tel. 800 167619,
www.gallerieditalia.com
Sezione milanese del più ampio progetto espositivo «La
Grande Guerra. Arte Luoghi
Propaganda», che coinvolge le
tre sedi delle Gallerie d’Italia di
Intesa Sanpaolo, «Arte e artisti
al fronte» racconta gli umori
del passaggio tra due secoli,
«Alle Grave di Papadopoli (Sul
Piave)» di Baccio Maria Bacci,
1917 Courtesy Studio d’arte
The Milan branch of the larger
exhibition project entitled “The
Great War. Art, Places Propaganda”, which involves the
three venues of Intesa Sanpaolo’s Gallerie d’Italia, the
“Art and artists at the front” illustrates the mood at the turn
of the century, the drama of
World War I and the subsequent rise of Fascism. Curated
by Fernando Mazzocca and
Francesco Leone, it brings together about 200 works divided into four sections: “18901914. The dark side of the
Belle Époque”, “Homeland and
interventionism”, “At war. Reality and depiction” and “19151935. Myth, memory and celebration”, which are in turn
MILANO. La mostra inaugurale «Serial Classic» è curata da Salvatore
Settis in collaborazione con Anna Anguissola e Davide Gasparotto, ed è
dedicata al tema della serialità e della copia nell’arte classica, in particolare nella scultura. Settanta opere raccontano il rapporto tra arte greca e
arte romana illustrando i concetti di originalità e imitazione nella cultura
romana dalla tarda Repubblica all’Impero, concetti ben diversi rispetto
alla nostra cultura che associa l’idea di unicità a quella di creazione artistica. La diffusione stessa di
multipli rappresentava un omaggio all’arte greca e al contempo testimonia la capacità di assorbimento e di rielaborazione dei romani. Il percorso si apre con le serie del Discobolo e della Venere accovacciata, procede con la sezione sui materiali e sul colore dei bronzi e dei marmi e con quella sulle
tecnologie e i metodi di realizzazione delle copie. Chiudono la visita le serie di due soggetti che ebbere
una grande fortuna: la Penelope e le Cariatidi dell’Eretteo di Atene. In contemporanea Ca’ Corner
della Regina a Venezia ospita la mostra parallela «Portable Classic» (dal 9 maggio al 13 settembre)
sulla riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo.
Catalogo Fondazione Prada. (nella foto, Erma di Doriforo, I secolo a.C. © Soprintendenza per i Beni Archeologici
di Napoli e Pompei, Museo Archeologico Nazionale di Napoli)
MILAN. The inaugural exhibition, “Serial Classic” is curated by Salvatore Settis in collaboration with
Anna Anguissola and Davide Gasparotto, and is dedicated to the theme of seriality and copy in classical art, especially sculpture. Seventy works describe the relationship between Greek and Roman
art, illustrating the concepts of originality and imitation in Roman culture from the late Republic to
the Empire; concepts that are very different to those of our own culture, which associates the idea of ​​
uniqueness to that of artistic creation. In classical times, the distribution of multiples represented a
tribute to Greek art and at the same time demonstrates the ability for absorption and re-elaboration
on the part of the Romans. The visit begins with the series of the Discus Thrower and crouching Venus, and continues with a section on materials and colour of the bronzes and marbles, and another
on the technologies and methods employed to make the copies. The visit ends with the two series
of subjects that enjoyed a great fortune at the time: Penelope and the Caryatids of the Erechtheion
in Athens. At the same time, Ca’ Corner della Regina in Venice is hosting the parallel exhibition,
“Portable Classic” (from May 9 to September 13) which explores the production of small copies of
Greek and Roman statuary from the Renaissance to Neoclassical period. Catalogue by Fondazione
Prada. (Pictured, Herm of Doriforo, first century BC ©Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Museo
Archeologico Nazionale di Napoli).
Cfr. p. 16 n. 38
24 aprile ➤ 31 ottobre 2015
22 #FoodPeople
Museo Nazionale della Scienza
e Tecnologia
via San Vittore 21 Milano,
mar-ven 9.30-17 sab-dom
9.30-18.30, tel. 02/485551,
museoscienza.org
Mostra dedicata ai cambiamenti
dell’alimentazione in epoca moderna in cui protagoniste non
sono le opere, ma le persone.
Due i percorsi di visita: il primo
racconta la storia delle principali
il dramma del primo conflitto mondiale e la successiva
ascesa del Fascismo. Curata
da Fernando Mazzocca e Francesco Leone, raccoglie circa
duecento opere in quattro sezioni: «1890-1914. Il lato oscuro della Belle Époque», «Patria
e interventismo», «In guerra.
Realtà e rappresentazione» e
«1915-1935. Mito, memoria
e celebrazione», a loro volta
suddivise in sottocategorie
che documentano il movimento Liberty, il Simbolismo e il
Divisionismo, la produzione
degli artisti combattenti e dei
protagonisti delle nuove avanguardie (Futurismo in primis),
la celebrazione della vittoria
nella Grande Guerra e la pro-
Il Bel Paese visto dall’obiettivo
dei più importanti fotografi italiani e internazionali è al centro
di 600 scatti presentati in una
grande mostra in due tappe. La
prima parte «Inside» propone
fino al 21 giugno 250 immagini di oltre 40 autori nazionali
che hanno segnato l’evoluzione
della fotografia contemporanea
e influenzato la lettura del paesaggio. La seconda parte «Out»
(dal 1 lug. al 27 set.) illustra lo
sguardo dei maestri internazionali sull’Italia e i suoi abitanti.
dell’800, Livorno Foto: © Foto Ghilardi
Lucca
Prada, il classico e l’antico
ised. From May 22 to October
31, there is also a collective exhibition: “1965-2015. 50 years
from the Studio Marconi to Fondazione Marconi”.
24 Italia Inside Out
Palazzo della Ragione Fotografia
piazza Mercanti 1 Milano,
mar-mer-ven-dom 9.30
20.30 gio-sab 9.30-22.30,
tel. 02/43353535,
www.palazzodellaragionefotografia.it
subdivided into other categories documenting the Liberty
(Art Nouveau) movement, Symbolism and Divisionism, the
production of combatant artists and of the exponents of
the new avant-gardes (Futurism in particular), the celebration of victory in the Great War
and the progressive rise of a
Fascist ideology. The other two
sections of “The Great War.
Art, Places Propaganda” exhibition are “Society, propaganda, consensus” at Palazzo
Zevallos Stigliano in Naples
and “Wounded places and art”
in the Palazzo Leoni Montanari
in Vicenza.
➤ 23 agosto 2015
«Matera» di Federico Patellani
The Bel Paese seen through the
lens of the most important Italians and international photographers is the focus of 600 shots
presented in a major exhibition
in two stages. Until June 21, the
first part, “Inside”, offers 250
images by over 40 Italian photographers who have marked
the evolution of contemporary
photography and influenced the
reading of the landscape. The
second part, “Out” (from July 1
to September 27) illustrates the
view of Italy and its people by international photographers.
➤ 27 settembre 2015
25 Leonardo 1452-1519
Palazzo Reale
piazza Duomo 12, lun 14,30
19,30 mar-mer/ven-dom
9,30-19,30 gio-sab 9,30-22,30,
tel. 02/875672,
www.artpalazzoreale.it, www.
comune.milano.it/palazzoreale
Cfr. box p. 8
➤ 19 luglio 2015
27 Muñoz
HangarBicocca
via Chiese 2 Milano, gio-dom
11-23, tel. 02/66111573,
www.hangarbicocca.org
«Many Times» di Juan Muñoz,
1999 (particolare).
Photo by Attilio Maranzano
Courtesy Juan Muñoz Estate, Madrid
Oltre cento sculture occupano le
«Navate» e reinterpretano gli
spazi dell’Hangar Bicocca in occasione della prima mostra personale italiana del madrileno
Juan Muñoz (1953-2001) lo
«storyteller», come lui stesso
amava definirsi. Curata da Vicente Todolí, l’esposizione presenta la colossale «Double
Bind» (2001), l’installazione realizzata poco prima di morire per
la Turbine Hall della Tate Modern
di Londra, qui riadattata sui tre
piani dell’edificio. Muñoz crea
contesti stranianti, mondi fittizi
abitati da bizzarri personaggi
come acrobati, ventriloqui, ballerine, nani, racconta i paradossi e
le contraddizioni della nostra
società. Dall’11 giugno l’Hangar
Bicocca propone anche una mo-
Galleria
TORINO
Giamblanco
Particolare Nicolò Ricciolini (1687 – 1760) “Allegoria della fortezza ”
dipinto olio su tela cm. 187 x 126 (uno di una coppia di dipinti )
GALLERIA GIAMBLANCO
Via Giovanni Giolitti, 39
10123 TORINO
Tel.+39.011.5691502 Fax.+39.011.5691686
Cell 338.5722525
Cell 347.5642884
e-mail [email protected]
sito internet www.giamblanco.com www.dipintiantichigiamblanco.it
Vedere a | What’s on
stra di Damián Ortega (fino all’8
novembre).
Over one hundred sculptures
occupy the “Navate” and reinterpret the spaces of the Hangar
Bicocca on the occasion of the
first Italian personal exhibition
of Madrid-born Juan Muñoz
(1953-2001), the “storyteller”, as he liked to call himself.
Curated by Vicente Todolí, the
exhibition presents the colossal “Double Bind” (2001), an
installation made shortly before
his death for the Turbine Hall of
the Tate Modern in London, here
re-adapted over the three floors
of the building. Muñoz created
alienating contexts, fictional
worlds filled with bizarre characters like acrobats, ventriloquists,
ballerinas, dwarves, illustrating
the paradoxes and contradictions of our society. From June
11, the Hangar Bicocca also
offers an exhibition of Damián
Ortega (until November 8).
➤ 23 agosto 2015
28 Pane e rose
Fondazione Arnaldo Pomodoro
via Vigevano 9 Milano,
mer-ven 11-19,
tel. 02/89075394,
www.fondazionearnaldopomodoro.it
La collettiva «Il pane e le rose»,
curata da Marco Meneguzzo,
inaugura la stagione espositiva
della Fondazione Arnaldo Pomodoro con i lavori di cinque
autori di diverse generazioni:
Gianni Caravaggio (Rocca San
Giovanni, 1968), Loris Cecchini
(Milano, 1969), Chiara Dynys
(Mantova, 1958), Pino Deodato
(Vibo Valentia, 1950) e Giuseppina Giordano (Mazara del Vallo,
1987). Tutti sono chiamati a
confrontarsi tra di loro e a riflettere sul tema di Expo «Nutrire il
pianeta».
«Pane al mondo» di Chiara Dynys
The collective “Bread and roses” exhibition curated by Marco
Meneguzzo inaugurates the exhibitions season of the Fondazione Arnaldo Pomodoro with the
work of five artists of different
generations: Gianni Caravaggio
(Rocca San Giovanni, 1968),
Loris Cecchini (Milan, 1969),
Chiara Dynys (Mantua, 1958),
Pino Deodato (Vibo Valentia,
1950) and Giuseppina Giordano
(Mazara del Vallo, 1987). All
have been invited to compare
themselves with each other and
to reflect on the Expo theme of
“Feeding the planet”.
Milano
30 Pane nero, pane bianco
Museo del Risorgimento,
Palazzo Moriggia
via Borgonuovo 23 Milano,
mar-dom 9-13/14-17.30,
tel. 02/88448135, www.museodelrisorgimento.mi.it
L’Anpi Associazione Nazionale
Partigiani d’Italia provinciale di
Milano propone una ricostruzione della vita in tempo di guerra
in occasione del 70mo anniversario della Liberazione. Fotografie, oggetti, documenti, testimonianze audio e video concorrono
a tratteggiare la quotidianità e il
regime alimentare tra il 1935 e
il 1945, sullo sfondo dei principali eventi della Resistenza.
The Milan section of Anpi (Associazione Nazionale Partigiani
d’Italia), or National Association
of Italian Partisans, offers a reconstruction of life in wartime on
the occasion of 70th anniversary
of the liberation of Italy. Photographs, objects, documents, audio and video testimonies combine to depict the daily life and
diet between 1935 and 1945,
against the backdrop of the main
events of the Resistance.
➤ 28 giugno 2015
31
Pino Pinelli.
Antologia Rossa
Galleria Dep Art
via Mario Giuriati 9 Milano,
mar-sab 15-19,
tel. 02/36535620,
www.depart.it
Rosso è il fil rouge delle disseminazioni di Pino Pinelli. Antologica è la retrospettiva monocroma che Alberto Zanchetta cura
per la galleria Dep Art, selezionando un nucleo di opere dagli
anni Settanta a oggi. La pittura
abbandona il quadro per cercare
lo spazio, conquista l’architettura. Saltano le cornici e deflagrano le forme canoniche, il colore
diventa materia.
Red is the common thread of
Pino Pinelli’s work. Antologica is
the monochrome retrospective
Alberto Zanchetta has curated
for Dep Art gallery, selecting a
group of works from the 1970s
to the present day. The artist’s
painting abandons the canvas in
search of space, taking over the
architecture. Frames burst and
canonical forms go up in flames;
colour becomes matter.
➤ 30 maggio 2015
32 Photofestival Milano
Sedi varie in città
www.photofestival.it
2015
25 marzo ➤ 17 luglio 2015
29 Origini della modernità
Galleria Bottegantica
via Manzoni 45 Milano,
mar-sab 10-13/15-19,
tel. 02/62695489,
www.bottegantica.com
La mostra ripercorre attraverso
i grandi nomi della Scapigliatura lombarda e del Divisionismo,
l’evoluzione della pittura italiana
dell’ultimo quarto dell’800. I
curatori Enzo Savoia e Stefano
Bosi hanno selezionato trenta
dipinti esemplari del passaggio
tra due secoli.
Through the great names of
Lombard Scapigliatura and Pointillism, the exhibition traces the
evolution of Italian painting in
the last quarter of the 19th century. The curators, Enzo Savoia
and Stefano Bosi, have selected
30 pictures that are exemplary
of the transition between two
centuries.
➤ 30 maggio 2015
MILANO | 16
«Abu Dis» di Bruna Orlandi
La nona edizione del Festival di
fotografia promosso da Aif Associazione Italiana Foto & Digital
Imaging e curato da Roberto
Mutti e Giovanni Pelloso, si svolge in due periodi: fino al 20 giugno e dal 15 settembre al 31
ottobre. Sono coinvolte oltre
cento sedi espositive pubbliche
e private e per la prima volta anche i Palazzi della fotografia»
(Castiglioni, Bovara, Turati e Giureconsulti). Alle mostre in calendario si affiancano eventi speciali e lectio magistralis tenute
da fotografi di fama. La rassegna si chiude con Photoshow a
Superstudio Più (23-25 ottobre).
The ninth edition of the Festival
of photography promoted by Aif
Associazione Italiana Foto & Digital Imaging and curated by Roberto Mutti and Giovanni Pelloso,
takes place in two stages: until
June 20 and from September
15 to October 31. More than a
hundred public and private venues are involved, and for the
first time also the “Palazzi della
fotogra- fia” (Castiglioni, Bovara,
Turati and Giureconsulti). The exhibitions in the programme are
accompanied by special events
and masterclasses delivered by
renowned photographers. The
exhibition closes with Photoshow at Superstudio Più (October 23-25 ​​).
di Barzio hanno collaborato alla
realizzazione di una monografica,
a cura di Paola Zatti, di Medardo
Rosso (1858-1928) che raccoglie le più significative sculture
e una selezione delle opere fotografiche. Tra i prestatori il Musée
d’Orsay e il Musée Rodin di Parigi, la Staatliche Kunstammlungen di Dresda, il Kunstmuseum
di Winthertur e il Szepmuveszeti
Muzeum di Budapest. Catalogo
24 Ore Cultura.
➤ 31 ottobre 2015
33 Fabrizio Plessi
Banca Generali Private Banking
piazza Sant’Alessandro 4
Milano, mar-gio su
appuntamento,
receptionprivatemi@
bancagenerali.it
In anteprima l’installazione
«Digital Wall» di Fabrizio Plessi
(Reggio Emilia, 1940) nella quale l’artista svincola l’opera dalle
strutture e dai supporti degli
schermi annullando la teatralità
caratteristica delle realizzazioni
precedenti. Sui muri digitali così
ottenuti scorrono video sull’acqua e sul fuoco.
«Digital Wall, Cerchio d’Acqua»
di Fabrizio Plessi, 2015
A preview of the “Digital Wall” installation by Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940) in which the
artist frees the work from the
structures and supports of the
screens, cancelling the theatricality characteristic of his earlier
work. On the digital walls thus
created, videos are screened on
water and on fire.
21 maggio ➤ 30 settembre 2015
34 La scienza dai semi al piatto
Museo di Storia Naturale
corso Venezia 55 Milano,
lun 9.30-13.30 mar-mer-ven
sab-dom 9.30-19.30 gio
9.30-22.30, tel. 02/88463337,
www.comune.milano.it/
museostorianaturale
www.mostrafood.it
Curata dal chimico Dario Bressanini con il coordinamento
scientifico di Beatrice Mautino,
«Food» svela i segreti dei cibi
sulle nostre tavole dall’origine
al piatto finito, sezionandone
gli elementi costituenti e analizzandoli nel dettaglio attraverso
immagini al microscopio, video
didattici e giochi interattivi.
Curated by chemist Dario Bressanini with the scientific coordination of Beatrice Mautino,
“Food” reveals the secrets of
the food on our tables from
the origin to the finished dish,
sectioning the constituent elements and analysing them in
detail through the microscope,,
in instructional videos and interactive games.
➤ 28 giugno 2014
35 Medardo Rosso
GAM Galleria d’Arte Moderna
via Palestro 16 Milano,
lun 14.30-19.30
mar-mer-ven-sab-dom 9.30-19.30
gio 9.30-22, tel. 02/88445947,
www.gam-milano.com
www.mostramedardorosso.it
La Galleria d’Arte Moderna di Milano e il Museo Medardo Rosso
«Ecce puer» di Medardo Rosso,
1906 © Saporetti Immagini d’Arte
The Galleria d’Arte Moderna di
Milano and the Museo Medardo
Rosso di Barzio have got together to organise a monographic
exhibition curated by Paola Zatti
about Medardo Rosso (18581928), presenting the most significant sculptures and a selection of photographic works.
Among the lenders are the
Musée d'Orsay and the Musée
Rodin in Paris, the Staatliche
Kunstammlungen in Dresden,
the Kunstmuseum Winthertur
and
the Szepmuveszeti
Muzeum of Budapest. Catalogue by 24 Ore Cultura.
➤ 31 maggio 2015
36
Museo Ideale
Museo del Novecento
via Marconi 1 Milano,
lun 14.30-19.30 mar-mer/
ven-dom 9.30-19.30
gio-sab 9.30-22.30,
tel. 02/88444061,
www.museodelnovecento.org
Arricchire la collezione con alcuni
capolavori (dal Futurismo all’Arte
Povera, al contemporaneo) in
prestito dai maggiori musei
italiani, per costruire un museo
ideale del bello. Questa la
sfida del Museo del Novecento
di Milano accolta da Galleria
Nazionale d’Arte Moderna di
Roma, Gam di Torino, Mart di
Trento e Rovereto, Cà Pesaro
di Venezia, MAMbo di Bologna,
Museo Revoltella di Trieste
e Galleria d’Arte Moderna di
Palermo cui si affianca Acacia
(Associazione
Amici
Arte
Contemporanea Italiana) che ha
recentemente donato al museo
milanese un cospicuo numero
di opere d’arte contemporanea.
Nello «Spazio mostre e Archivi
del Novecento» è intanto aperta
la collettiva «Nuovi Arrivi. Opere
della donazione Bianca e Mario
Bertolini», a cura di Cristina
Baldacci e Danka Giacon (dal
15 maggio al 1 novembre).
Enriching the collection with a
selection of masterpieces (from
Futurism to Arte Povera and contemporary art) loaned by major
Italian museums, to create an
ideal museum of beauty. This
is the challenge of the Museo
del Novecento in Milan, with the
support of the Galleria Nazionale
d’Arte Moderna of Rome, Gam
Torino, the Mart in Trento e Rovereto, Cà Pesaro in Venice, MAMbo in Bologna, Museo Revoltella
in Trieste and the Galleria d’Arte
Moderna of Palermo, accompanied by Acacia (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana
or Italian Association of Friends
of Contemporary Art), which recently donated a large number of
works of contemporary art to the
Milanese museum. In the “Exhibition space and Archives of the
twentieth century”, the collective
show, “New Arrivals. Works from
the Bianca and Mario Bertolini
donation” has opened, curated
by Cristina Baldacci and Danka
Giacon.
15 maggio ➤ 15 settembre
37 Il Primato del Disegno
Pinacoteca di Brera
via Brera 28 Milano,
mar-dom 8.30-19.15,
tel. 02/72263264,
www.brera.beniculturali.it)
La Pinacoteca di Brera grazie al
suo storico legame con l’Accademia di Belle Arti conserva un
ricco, ma poco noto, Gabinetto
di disegni. Partendo dall’assunto vasariano del primato del
disegno rispetto alle Arti maggiori, la rassegna è dedicata al
disegno preparatorio in quanto
passaggio fondamentale nella
genesi e nello studio dell’opera
pittorica. Accostando i disegni
ai dipinti, il percorso espositivo
si snoda dal Tre al Novecento.
Ai disegni e ai cartoni inediti
del Gabinetto di Disegni si aggiungono i prestiti provenienti
da importanti collezioni, tra cui
il Louvre di Parigi, l’Albertina di
Vienna, il Metropolitan e la Morgan Library di New York e gli Uffizi di Firenze.
Thanks to its historic ties with
the Accademia di Belle Arti, the
Pinacoteca di Brera has a rich
but little-known collection of
drawings. Starting with Vasari’s
assumption of the primacy of
drawing compared to the Fine
Arts, the exhibition is devoted
to preparatory drawings as a
fundamental step in the genesis and study of a painted work.
Setting drawings and paintings
next to each other, the exhibition
explores works from the 14th to
the 20th century. Unpublished
drawings and cartoons from the
Gabinetto di Disegni are joined
by loans from major collections,
including the Louvre in Paris, the
Albertina in Vienna, the Metropolitan and the Morgan Library
in New York and the Uffizi in
Florence.
allestimento armonico progettato dallo studio di architettura
Kuehn Malvezzi.
To paraphrase Italo Calvino, a
classic is a work that has never finished saying what it has
to say. The concept of classic
returns cyclically and and especially attracts those who deal
with the classic on an everyday
basis, like Italians. Starting from
this premise, Cloe Piccoli invites
Rosa Barba, Massimo Bartolini,
Simone Berti, Alberto Garutti,
Armin Linke, Diego Perrone and
Paola Pivi to produce site-specific works for the splendid rooms
in Palazzo Cusani. Sculptures,
environmental
installations,
photographs, films and contemporary paintings are impelled
into a dialogue with not just the
space but also the idea of classical, in a harmonious layout
designed by the Kuehn Malvezzi
architectural studio.
15 maggio ➤ 4 giugno 2015
40 Wheatfield. Agnes Denes
Porta Nuova
via De Castilla 28 Milano
www.fondazionericcardocatella.org
www.fondazionenicolatrussardi.com
www.confagricoltura.it
Tra i grattacieli e gli edifici hightech del quartiere di Porta Nuova sta crescendo un campo di
grano di cinque ettari che occupa il terreno destinato al futuro
parco pubblico «Biblioteca degli
Alberi». L’intervento di Land art
ecologica concepito ha Agnes
Denes (Budapest, 1931) ha richiesto 15.500 metri cubi di terra da coltivo, 1.250 chili di sementi di grano varietà Odisseo e
5.000 chili di concime naturale.
A fine febbraio la semina pubblica ha coinvolto la cittadinanza
e molti bambini. Dall’11 aprile
Wheatfield è aperto ai visitatori,
può essere attraversato e propone attività di sensibilizzazione
sui temi dell’ambiente, della globalizzazione e della responsabilità sociale. Appuntamento per
tutti alla mietitura di metà luglio.
➤ 19 luglio 2015
38 Serial Classic
Fondazione Prada
largo Isarco 2 Milano,
tel. 02/54670981,
fondazioneprada.org
Cfr. box p. 14
9 maggio ➤ 24 agosto 2015
39
The sense of classic
Palazzo Cusani
via Brera 15 Milano
«La fusione della campana» di
Diego Perrone, 2007
© Manuele Biondi. Courtesy Massimo
De Carlo, Milano/London
Parafrasando Italo Calvino, un
classico è un’opera che non ha
mai finito di dire quel che ha da
dire. Sul concetto di classico si
ritorna ciclicamente e ci tornano soprattutto coloro che con il
classico devono fare i conti ogni
giorno, come gli italiani. Partendo da questo presupposto Cloe
Piccoli invita Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego
Perrone e Paola Pivi a realizzare
opere site specific per i prestigiosi ambienti di Palazzo Cusani. Sculture, installazioni ambientali, fotografie, film e dipinti
contemporanei sono chiamati a
dialogare, oltre che con lo spazio, con l’idea di classico, in un
Agnes Denes, Wheatfield
(rendering), Milano Porta Nuova
Among the skyscrapers and
buildings of the high-tech district
of Porta Nuova a field of wheat
covering five acres is growing on
a parcel of land intended for a
future public park called “Biblioteca degli Alberi”. The ecological
Land art operation conceived by
Agnes Denes (Budapest, 1931)
has required 15,500 cubic
metres of soil whose for cultivation, 1,250 kg of wheat seed
(a varietal called Odysseus) and
5,000 kg of natural fertiliser. In
late February, the public sowing
involved local citizens and many
children. From April 11, Wheatfield is open to visitors, can be
crossed and offers activities raising awareness about the issues
of environment, globalisation and
social responsibility. Set the date
for the harvest in mid-July.
➤ 31 ottobre 2015
41 900.2
Gallerie d'Italia-Piazza Scala
piazza della Scala 6 Milano,
mar-dom 9.30-19.30
gio 9.30-22.30, tel.800167619,
www.gallerieditalia.com
Cfr. p. 10
q Lorenzo Respi
Vedere a | What’s on
Lombardia
MAC
MUSEO D'ARTE
CONTEMPORANEA
PALAZZO
DELLE PAURE
GALLERIA
CREDITO VALTELLINESE
17
EX CHIESA DI
SAN FRANCESCO
FONDAZIONE
ANTONIO RATTI
VILLA OLMO
8
6
7
ACCADEMIA CARRARA,
GAMEC
11
PALAZZO DELLA
RAGIONE
14
MA*GA
MUSEO ARTE
GALLARATE
18
15
PORTA
SANT'ALESSANDRO
1 3 2
13
4 5
GALLERIA MASSIMO
MININI
PALAZZO MARTINENGO
12
16
9
10
La riapertura
della Camera
degli Sposi
a Mantova,
l’Accademia
Carrara a
Bergamo, le
videoguide a
Como: tutta la
Lombardia a
portata di mano
The reopening of
the Camera degli
Sposi in Mantua,
the Accademia
Carrara in
Bergamo, the
video-guides
to Como: all of
Lombardy in a
handy guide
SPAZIO ESPOSITIVO
BIPIELLE ARTE
SCUDERIE
DEL CASTELLO
VISCONTEO
ROSSINI ART SITE
BERGAMO
1
Accademia Carrara
Accademia Carrara, GAMeC
via San Tomaso 53,
lun-gio 9-19
ven-dom 9-20,
tel. 035/0930166,
www.gamec.it
La Pinacoteca dell’Accademia
Carrara ha riaperto il 23 aprile dopo sei anni di restauro,
durante i quali gli spazi espositivi sono stati dotati di un
nuovo allestimento e di servizi
all’avanguardia. Qui sono custoditi capolavori di Pisanello,
Andrea Mantegna, Giovanni
Bellini, Sandro Botticelli, Raffaello Sanzio, Baschenis, Fra
Galgario, Giovan Battista Tiepolo, Canaletto e Piccio, oltre
ai nuclei di opere di Lorenzo
Lotto e Gian Battista Moroni.
The Art Gallery of the Accademia Carrara reopened on
April 23 after six years of restoration, during which the exhibition spaces were equipped
with a new layout and cutting-edge services. These are
now home once more to masterpieces by Pisanello, Mantegna, Giovanni Bellini, Botticelli, Raphael, Baschenis, Fra
Galgario, Giovan Battista Tiepolo, Canaletto and Piccio, in
addition to the nuclei of works
by Lorenzo Lotto and Gian Battista Moroni.
GALLERIA INTERNO 18
VILLA REALE
DI MONZA
2 Contemporary Locus 7
Porta Sant’Alessandro
largo Colle Aperto 6,
sab-dom 9-13 e 15-20
www.contemporarylocus.it
«Senza titolo» di Heimo Zobernig,
2012
© l’artista e Caterina Tognon,
Venezia; Galleria Gentili, Prato, Simon
Lee Gallery, London Hong Kong. Ph.
F. Allegretto
Il settimo episodio di «Contemporary Locus», curato da Paola
Tognon, vede protagonisti Davide Bertocchi (Italia, 1969) e Heimo Zobernig (Austria, 1958),
con due progetti ideati per riattivare lo spazio del salone coperto che sovrasta Porta Sant’Alessandro, uno dei quattro accessi
tardocinquecenteschi alla città
MUSEO CIVICO
ALA PONZONE
alta di Bergamo. L’intervento sonoro di Davide Bertocchi connette idealmente la città bassa
moderna, caotica e rumorosa
alla città alta medievale, un tempo segreta e silenziosa. L’installazione di Heimo Zobernig, in
vetro soffiato di Murano, invece,
evoca nelle forme e nei colori la
funzione originaria del passaggio aperto nella cinta delle Mura
Veneziane e il suo legame storico con la Serenissima.
The seventh episode of “Contemporary locus", curated by
Paola Tognon, sees Davide Bertocchi (Italy, 1969) and Heimo
Zobernig (Austria, 1958) as
the protagonists, with two projects designed to reactivate the
space of the covered hall overlooking Porta Sant’Alessandro,
one of the four late-16th-century entrances to the upper city of
Bergamo. The sound operation
of David Bertocchi ideally connects the lower,modern town,
chaotic and noisy, with the upper medieval city, which used to
be secret and silent. In shape
and colour, instead, the installation of Heimo Zobernig, made
of hand-blown Murano glass
evokes the original function
of the passage opened in the
boundary of the Venetian Walls
and its link with the historic Serenissima.
28 marzo ➤ 24 maggio
3 Cory Arcangel
Palazzo della Ragione
piazza Vecchia, mar-ven 10-18
sab e festivi 10-20,
tel. 035/270272
www.gamec.it
La GAMeC presenta nel Palazzo della Ragione la prima
personale di Cory Arcangel
(Buffalo, 1978) in un’istituzione pubblica italiana. Il progetto
espositivo curato da Stefano
Raimondi vive del contrasto
e del dialogo tra l’architettura
del più antico palazzo comunale italiano e le installazioni
contemporanee dell’esponente di spicco della New Media
Generation. Il pavimento della
Sala dei Giuristi è occupato da
un tappeto di 200 metri quadri
in colori sgargianti tessuto da
aziende locali. Lungo il perimetro della sala si affiancano lavori delle serie «Screen-Agers»,
«Tall Boys and Whales» e «Lakes» e alcune opere dei primi
anni Duemila («Super Mario
Clouds» e «Totally Fucked»).
Catalogo-libro d’artista edito
da GAMeC Books in italiano e
inglese.
In Palazzo della Ragione,
GAMeC presents the first solo
show of Cory Arcangel (Buffalo,
1978) in a public Italian institution. The exhibition curated by
Stefano Raimondi builds on the
contrast and dialogue between
the architecture of the oldest
communal building in Italy and
the contemporary installations
by the leading exponent of the
New Media Generation.
BRESCIA
4
Cibo nell’arte,
dal ’600 a Warhol
Palazzo Martinengo
via dei Musei 30, mer-ven 9-18
sab-dom e festivi 10-20,
tel. 030/5785122
www.mostraciboarte.it
«Hillary / Lakes» di Cory
Arcangel, 2014.
Foto: Joerg Lohse © Cory Arcangel
Courtesy Cory Arcangel e Team Gallery
The floor of the Sala dei Giuristi
is covered by a 200-square-metre carpet in brightly coloured
fabric woven by local companies. Along the perimeter of the
room there are works from the
“Screen-Agers”, “Tall Boys and
Whales” and “Lakes” series,
and some works of the early
21st century (“Super Mario
Clouds” and “Totally Fucked”).
The catalogue and artist’s book
published by GAMeC Books in
Italian and English.
➤ 28 giugno
Dal cibo rappresentato nelle
nature morte del ’600 a quello
reale utilizzato dagli artisti del
’900, la mostra di Palazzo Martinengo, curata da Davide Dotti, ripercorre la storia dell’arte
focalizzando l’attenzione sui
temi di Expo. Oltre 100 opere
permettono di conoscere gli
artisti che nel corso di quattro
secoli hanno rappresentato gli
alimenti, spesso tramandando
gusti e tradizioni culinarie o
semplicemente mostrando cibi
oggi scomparsi. La mostra è
suddivisa in 10 sezioni, quasi
come fosse un menu: «L’allegoria dei cinque sensi», «Mercati dispense e cucine», «La
frutta», «La verdura», «Pesci e
crostacei», «Selvaggina da pelo
e da penna», «Carne salumi e
formaggi», «Dolci vino e liquori», «Tavole imbandite» e «Il
cibo nell’arte del XX secolo».
Si parte dai cinquecenteschi
«Mangiatori di ricotta» di Vincenzo Campi e «Piatto metallico con pesche e foglie di vite»
di Ambrogio Figino e si arriva
fino a «Il macellaio» di Renato
Vedere a | What’s on
Sul lago con la videoguida
Nella Tremezzina (Co), in un’asse
di circa 6 km, si raccolgono
alcuni dei luoghi più suggestivi
del Lago di Como: da Villa
Carlotta, che custodisce uno dei
parchi più belli d’Italia, a Villa
del Bialbianello (Fai), dimora del
grande esploratore Guido Monzino
e location di molti film come
Star Wars e 007. Fra questi due
poli, alcune chiese realizzate dai
maestri comacini, il Sacro Monte
di Ossuccio, patrimonio Unesco
e l’Isola comacina, dove insieme
ai resti di un passato antico
convivono le abitazioni per artisti
firmate dall’architetto razionalista
Pietro Lingeri. Qui Meetmuseum
(annoverata fra le imprese
culturali innovative premiate dalla
Fondazione Cariplo nel 2014)
avendo vinto il bando emesso dalla
Regione Lombardia con gli altri
enti coordina la realizzazione di
una videoguida e di un percorso
turistico unico nel suo genere:
«Artway», progetto pilota che
unisce tecnologia e cultura per
rendere il territorio del centro
lago un luogo di accoglienza e
divertimento per i turisti.
In the area of Tremezzina (Co),
within a space of about 6 km,
one can find some of the most
beautiful places of Lake Como:
from Villa Carlotta, with one of the
most beautiful gardens in Italy, to
the villa Bialbianello (FAI), home to
the great explorer Guido Monzino
and the location for many films,
including Star Wars and
the Bond movies.
Between these two houses,
there are some churches built
by local masters the sacred hill
of Ossuccio, a Unesco heritage
site, and the island of Comacina,
where together with the remains
of a past, there is the housing
for artists designed by rationalist
architect Peter Lingeri. Here,
having won the tender from the
Lombardy region, Meetmuseum
(one of the innovative cultural
enterprises rewarded by the
Fondazione Cariplo in 2014) works
in coordination with other agencies
on the development of a video
guide and a tourist route that are
unique: “Artway”, a pilot project
combining technology and culture
to make the territory of the central
part of the lake a place of welcome
and fun for tourists.
Meetmuseum srl Impresa Sociale
(www.meetmuseum.com)
LOMBARDIA | 18
Lombardia
Guttuso, alle «michette» di Piero Manzoni e alle tavole di Daniel Spoerri. Catalogo Silvana
Editoriale.
«Dan things» di Mieko Meguro
© Courtesy Galleria Massimo Minini,
Brescia
«The Last Supper» di Andy
Warhol, 1986 (Collezione Credito
Valtellinese)
From the food depicted in still
lifes of the 17th century to the
real food used by the artists
of the 20th century, the exhibition at Palazzo Martinengo,
curated by David Dotti traces
the history of art, focusing on
the themes of Expo. Over 100
works reveal the artists who
over the course of four centuries have depicted foods, often
passing down flavours and
culinary traditions or simply
showing foods that have disappeared today. The exhibition
is divided into 10 sections, almost like a menu: “The allegory
of the five senses”, “Markets,
pantries and kitchens”, “Fruit”,
“Vegetables”, “Fish and crustaceans”, “Game furred and
feathered”, “Meat, charcuterie and cheese”, “Desserts,
wine and liqueur”, “Tables prepared” and “Food in the art of
the 20th century”. The exhibit
begins in the 16th century with
“Eaters of ricotta” by Vincenzo Campi and “Metallic plate
with peach and vine leaves”
by Ambrogio Figino and leads
on to “The butcher” by Renato
Guttuso, “Michette”(‘Buns’) by
Piero Manzoni and the tables
of Daniel Spoerri. Catalogue by
Silvana Editoriale.
➤ 14 giugno
5 Dan Graham
Galleria Massimo Minini
via Apollonio 68,
lun-ven 10.30-19.30
sab 15.30-19.30,
tel. 030/383034
www.galleriaminini.it
Massimo Minini festeggia con
un anno di anticipo la quarantennale collaborazione con
Dan Graham (Usa, 1942), del
quale ha organizzato la prima
mostra personale nel 1976.
Tra vecchie e nuove fotografie,
modelli di padiglioni e una nuova realizzazione, vi sono disegni e scatti inediti raffiguranti
la vita domestica di Graham
colta dalla mano veloce e
dall’occhio fugace di Mieko
Meguro, artista giapponese di
New York, da poco divenuta
sua moglie. Un mito vivente
dell’arte ridotto alla dimensione umana. «Insomma, anche
per me che lo conosco bene da
quarant’anni, dice Minini, è un
Dan dal volto umano, sceso da
un piedestallo sul quale, per la
verità, non è mai salito».
A year in advance, Massimo
Minini celebrates the 40-year
collaboration with Dan Graham
(USA, 1942), for whom he organised the first solo exhibition
in 1976. Between old and new
photographs, models of pavilions and a new work, there are
also drawings and unpublished
shots depicting the home life
of Graham caught by the quick
hand and eye of Mieko Meguro,
a Japanese artist in New York,
who recently became his wife.
A living legend of art reduced
to the human dimension. «Well,
even for me who has known
him well for forty years», says
Minini, «this is a Dan with a human face, stepping down from
a pedestal on to which, in truth,
he never climbed up».
europea. Le curatrici Margherita Rosina e Francina Chiara
hanno selezionato sontuosi
capi maschili afgani di fine
’800, taffetà lionesi del ’700,
campioni di tessuto e abiti provenienti da collezioni private e
aziendali che documentano la
produzione francese e italiana
(in particolare delle manifatture comasche) fino ai nostri
giorni. Filmati didattici, incontri
e workshop analizzano nel dettaglio le tecniche artigianali.
COMO
Ikat e chiné
Fondazione Antonio Ratti,
Villa Sucota
via per Cernobbio 19,
lun-ven 10-13 e 14.30-17.30
sab-dom 11-18,
tel. 031/3384976
www.fondazioneratti.org
Il Must (Museo Studio del Tessuto) presenta nella Fondazione Antonio Ratti un nuovo capitolo sulla storia dei tessuti per
far conoscere al pubblico non
specializzato l’ikat, tecnica di
tintura per riserva di antica
origine orientale, e lo chiné, la
sua moderna interpretazione
➤ 21 giugno 2015
7 Invito a tavola (Maria
Lago di Como e Milano
tel. 031/305621
www.miniartextil.it
dal 9 maggio
6
have selected sumptuous Afghan garments for men of the
late 19th century, 18th-century
taffeta from Lyons, fabric samples and dresses from private
and corporate collections, documenting French and Italian
production (especially from
manufactories in Como) down
to the present day. Educational
films, meetings and workshops
analyse the crafts techniques
in detail.
Campione Taffetà stampato su
ordito, Lione, Chavent Père &
Fils, 1922-23 (Museo Studio del
Tessuto, Far)
The Must (Museo Studio del
Tessuto) presents a new chapter on the history of fabric in
the Fondazione Antonio Ratti
to reveal to a non-specialised
public know the ikat reserve
dyeing technique of ancient
Oriental origin, and the chiné,
its modern European interpretation. The curators, Margherita Rosina and Francina Chiara
Raffinato e misterioso
BERGAMO. La città ospita la prima mostra monografica mai
realizzata su Palma il Vecchio (1480 ca-1528), artista per
certi versi ancora misterioso che a Venezia attirò una vasta committenza affascinata dalla sua pittura. La mostra,
curata da Giovanni C.F. Villa, raccoglie oltre 30 opere provenienti da diverse istituzioni internazionali. Tra i prestiti, oltre
alle grandi tavole d’altare e ai maestosi polittici, il celebre
«Ritratto di donna» e la «Madonna con il bambino e santi»
dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, il «Ritratto d’uomo con i guanti» dell’Ermitage e le «Ninfe al
bagno» dal Kunsthistorisches Museum di Vienna (nella foto). Catalogo Skira Editore.
BERGAMO. The city is hosting the first monographic show ever organised to focus on Palma il Vecchio,
an artist who in many ways remains mysterious and in Venice attracted a vast clientele fascinated by
his painting. Curated by Giovanni C.F. Villa, the exhibition offers over 30 pictures from a number of
international institutions. Among the loans, apart from large altarpieces and impressive polyptychs,
there are the celebrated “Portrait of a woman” and the “Madonna and Child with saints” from the
Thyssen-Bornemisza Museum in Madrid, the “Portrait of a man with gloves” from the Hermitage and
the “Nymphs bathing” from the Kunsthistorisches Museum of Vienna. Catalogue by Skira Editore.
Accademia Carrara, GAMeC - via San Tomaso 53, lun-gio 9-19 ven-dom 9-20, tel. 035/0930166,
www.gamec.it / www.palmailvecchio.it), fino al 21 giugno
Lai)
L’associazione culturale Arte&
Arte di Como inaugura la XXV
edizione di Miniartextil, rassegna internazionale di fiber art
curata da Luciano Caramel,
dedicata al tema della convivialità e intitolata «L’arte deve
diventare cibo da offrire a una
mensa comune». 54 minitessili (selezionati dalla giuria
presieduta dal curatore e composta da Nietta Condemi De
Felice e Chiara Squarcina) rappresentano 25 nazioni tra cui
Giappone, Argentina, Uruguay,
Stati Uniti, Messico, Israele,
Canada e Cina. Il percorso si
articola in 4 sedi sulle sponde
del Lario: la ex Chiesa di San
Francesco a Como, dove sono
esposti i minitessili, alcune
grandi installazioni e l’opera
di Maria Lai (1919-2013) che
dà il titolo alla mostra; il giardino botanico di Villa Carlotta
a Tremezzo, le sale della Torre
delle Arti di Bellagio e Villa
Bernasconi a Cernobbio, che
accolgono invece installazioni
ambientali. A questi luoghi si
aggiunge l’Auditorium Giovanni
Testori a Palazzo Lombardia di
Milano. Per raggiungere le sedi
lacustri, l’Associazione propone il servizio turistico domenicale «Battello di Arte&Arte»
(17 e 31 maggio, 14 giugno)
con visita guidata esclusiva.
The cultural association Arte&Arte of Como inaugurates
the XXV edition of Miniartextil,
an international review of fiber
art curated by Luciano Caramel, dedicated to the theme
of conviviality and entitled “Art
must become a food to offer
to a common table”. Fifty-four
Vedere a | What’s on
mini-textiles (selected by a
jury chaired by the curator and
comprising Nietta Condemi De
Felice and Chiara Squarcina)
represent 25 countries, including Japan, Argentina, Uruguay,
United States, Mexico, Israel,
Canada and China. The visit
is divided into four locations
on the shores of the lake: the
former Church of San Francesco in Como, which displays
the mini-textiles, some large
installations and the work of
Maria Lai (1919-2013) which
gives the show its title; the botanic gardens of Villa Carlotta
in Tremezzo, the rooms of the
Torre delle Arti in Bellagio and
Villa Bernasconi in Cernobbio,
which instead hosts environmental installations. On top of
these, there is the Auditorium
Giovanni Testori at Palazzo
Lombardia in Milan. To reach
these lakeside places, the
Association offers a Sunday
tourist service, the “Battello di
Arte&Arte” (“Arte&Arte Boat)”
(May 17and May 31, June 14)
with exclusive guided tour.
9 maggio ➤ 21 giugno
8 Eli Riva
Villa Olmo
via Simone Cantoni 1,
mar-sab 10-18 dom 14-20,
tel. 393/7513380
www.eliriva.it
www.cultura.comune.como.it
La storica Villa Olmo di Como
ospita l’antologica dello scultore comasco Eli Riva (19212007), considerato l’ultimo
erede dei Magistri Cumacini
per la sua abilità nel lavorare
il marmo «a taglio diretto» con
scalpello e mazzuolo senza
modello preparatorio, come i
marmorini antichi e gli scalpellini delle valli lombarde. Promossa dal Comune di Como
Lombardia
e presentata da Luciano Caramel, l’esposizione ripercorre la
carriera artistica di Riva (dalla
figurazione all’astrazione). Il
suo intento dichiarato era «di
liberare la scultura dal suo limite, dalla monumentalità, dal
gigantismo; di defisicizzare la
scultura; portare il volume in
altezza; liberare la scultura dalla base». Riva si occupò anche
di architettura e urbanistica, di
arte sacra e grafica d’autore e
ricevette numerosi riconoscimenti a livello nazionale. È in
corso la catalogazione completa della sua opera. Catalogo
Umberto Allemandi & C.
«Bozzetto del concorso per il
“Monumento ai caduti di tutte
le guerre” di Sanremo» di Eli
Riva, 1951
The historic Villa Olmo of
Como hosts the anthological
exhibition of the Como-born
sculptor Eli Riva (1921- 2007),
considered the last heir of the
Magistri Cumacini for his ability in working marble “with direct cut” with chisel and mallet
and without a preparatory model, such as for the antique
works in the Lombard valleys.
Promoted by the city of Como
and presented by Luciano Caramel, the exhibition traces the
career of Riva (from figuration
to abstraction). His stated intent was “to liberate sculpture
from its limits, from monumentality, from gigantism; to make
sculpture non-physical; to
raise the volume upwards; to
free the sculpture from its
base”. Riva also worked on architecture and urbanism, sacred and graphic art, and received numerous awards at a
national level. A catalogue raisonné of his work is currently
being produced. Catalogue by
Umberto Allemandi & C.
➤ 25 maggio
CREMONA
9 Collezione «Ala Ponzone»
Museo Civico Ala Ponzone
via Ugolani Dati 4, mar-dom 10-17,
tel. 0372/407770
www.musei.comune.cremona.it
Da cosa nasce Foody, la mascotte di Expo Milano 2015? È
evidente che il disegno è ispirato alle creazioni del celebre
pittore cinquecentesco Giuseppe Arcimboldo, al suo «Ortolano», il dipinto conservato nel
Museo Civico «Ala Ponzone»
di Cremona dove ritornerà nel
settembre 2015 dopo quattro mesi a Expo. È il Palazzo
Affaitati, edificio storico nel
centro di Cremona, a ospitare
le raccolte d’arte cittadine intitolate a Giuseppe Sigismondo
Ala Ponzone, il marchese che
nel 1842 donò alla città la ricca collezione di famiglia. Oggi
il museo conta più di 2.000
pezzi del panorama artistico di
Cremona.
Where does Foody, the mascot of Expo Milano 2015,
come from? It is evident that
the design is inspired by the
creations of the famous 16thcentury painter Giuseppe Arcimboldo, and specifically his
“Ortolano”, the painting in the
Museo Civico “Ala Ponzone”
of Cremona where the painting will return in September
2015 after four months at
the Expo. Palazzo Affaitati, a
historic building in the centre
of Cremona, houses the city’s
art collections and is named
after Giuseppe Sigismondo
Ala Ponzone, the marquis who
in 1842 gave the city the fine
family collection. Today, the
museum has more than 2,000
examples of art by artists associated with Cremona.
10 Piero Pizzi Cannella
Galleria Interno 18
via E. Beltrami 18,
mar-sab 10.30-13 e 16-20
dom 16-20, tel. 0372/751672,
www.galleriainterno18.it
Excursus sull’opera di Piero
Pizzi Cannella (Italia, 1955),
esponente della Nuova Scuola
Romana o Scuola di San Lorenzo. Opere tra carte e tele
di medio e grande formato,
alcune storiche esposte in rassegne internazionali come la
Biennale di Venezia, raccontano quasi vent’anni di carriera
dell’artista, dal 1985 al 2001.
Tra queste opere, «Ombra cinese» (1989) e l’imponente
«Solo di notte nottambulo»
(2001), ove la pittura mostra
la sua sostanza di segno, colore e materia, superando il
dualismo tra realtà e rappresentazione. Scrive Achille Bonito Oliva: «Una metafisica materiale presiede l’opera di Pizzi
Cannella, fatta di stratificazione
e cancellazione della materia
pittorica, che si accumula e poi
man mano stempera il proprio
spessore sotto la paziente e
ossessiva esecuzione dell’artista».
Excursus on the work of Piero
Pizzi Cannella (Italy, 1955), a
member of the Nuova Scuola
Romana or Scuola di San Lorenzo. Thirty works including
paintings and canvases of medium and large format, some
of which historical and exhibited in international exhibitions
such as the Venice Biennale, to
illustrate nearly two decades of
the artist's career from 1985
to 2001. Among these works
are “Chinese shadow”(1989)
and the imposing «Sleepwalker
only by night» (2001), where
the painting reveals his material approach to paint, colour
and matter, overcoming the
dualism between reality and
depiction. Achille Bonito Oliva
writes: «A metaphysical material dominates the work of Pizzi
Cannella, made of layers and
erasures of the painted matter,
which accumulates and is then
gradually dissolved in thickness
in the patient and obsessive
execution of the artist».
clericalismo, l’antimilitarismo
e l’anticapitalismo di molti
artisti e disegnatori dell’epoca
che si scagliarono con veemenza contro la disuguaglianza sociale inneggiando alla
rivoluzione. Il 7 maggio, a quattro mesi dalla strage di Parigi
di Charlie Hebdo, la visita guidata alla mostra è dedicata a
Cabu, Charb, Tignous, Charles
Wolinski, alle vittime di Charlie
Hebdo e a tutti coloro che hanno perso la vita proclamando e
difendendo la libertà di espressione.
➤ 31 maggio
LECCO
11 Disegno e dinamite
Palazzo delle Paure
piazza XX Settembre 22,
mer 9-13 gio 15.30-18.30
e 21-23 ven 15.30-18.30
sab-dom 10.30-18.30,
tel. 0341/286729
www.museilecco.org
Rientra nell’ambito della rassegna «Addio Lugano bella!
Anarchia fra arte e storia.
Da Bakunin al Monte Verità,
da Courbet al Dada» in corso
nel Museo d’arte di Mendrisio (CH), la collettiva sull’illustrazione satirica legata alle
principali riviste anarchiche
europee tra ’800 e ’900, intitolata «Disegno e dinamite.
Le riviste illustrate fra satira
e denuncia» curata da Simone
Soldini e Chiara Gatti in collaborazione con Michel Dixmier
e Barbara Cattaneo. 70 documenti, testate e tavole originali
testimoniano con ironia l’anti-
Ashavérus (Didier Dubucq)
«Achetez et lisez, Les Corbeaux»,
1906
As part of the “Farewell beautiful Lugano! Anarchy between
art and history. From Bakunin
to Monte Verità, from Courbet
to Dada” exhibition under way
at the Kunstmuseum Mendrisio (CH), the collective show
of satirical illustration associated with leading European
anarchist magazines between
the 19th and 20th century is
entitled “Drawing and dynamite. Illustrated magazines
between satire and denuncia-
LOMBARDIA | 19
Vedere a | What’s on
tion”, and curated by Simone
Soldini and Chiara Gatti in
collaboration with Michel Dixmier and Barbara Cattaneo.
Seventy documents, magazines and original drawings
ironically illustrate the anti-clericalism, anti-militarism
and anti-capitalism of many
artists and draughtsmen of
the time that who vehemently
attacked social inequality and
extolled revolution. On May 7,
four months after the massacre in Charlie Hebdo’s offices
in Paris, the guided tour of
the exhibition is dedicated to
Cabu, Charb, Tignous, Charles
Wolinski, the victims of Charlie Hebdo and all those who
have lost their lives proclaiming and defending freedom of
expression.
➤ 5 luglio
LODI
12 Maioliche lodigiane
Spazio espositivo Bipielle Arte
via Polenghi Lombardo 13,
mar-ven 16-19 sab-dom 10-13
16-19, tel. 0371/580351,
www.fondazionebipielle.it
In sintonia con il tema di Expo,
Lodi propone una mostra che
della tavola indaga non il cibo,
ma gli oggetti legati alla sua
preparazione e presentazione,
nei quali la componente estetica, oltreché funzionale, ha
sempre avuto grande rilievo.
Lodi è stata una delle capitali
della ceramica e ha creato tra
il ’700 e il ’800 gli strumenti
di una vera e propria messa
in scena sulla tavola per testimoniare la cultura e il prestigio
dei padroni di casa. La mostra
curata da Anty Pansera parte
dallo studio sull’impianto urbano plasmato dalle fornaci
locali e comprende 5 sezioni
Lombardia
legate al colore prevalente
delle ceramiche (blu, verde,
giallo, paonazzetto, bianco) e
alla tipologia della decorazione. La rassegna si chiude con
un omaggio alle fornaci contemporanee e alle più antiche
espressioni di ceramica lodigiana, a testimoniare le eccezionali competenze artigianali
vive ancora oggi sul territorio.
white). The show concludes
with a tribute to contemporary
kilns and to the earliest example of Lodi ware, as evidence
that the extraordinary skills of
the local craftsmen are still
thriving in the area.
27 maggio ➤ 23 agosto
MONZA
13 Italia: il fascino e il mito
Villa Reale di Monza
viale Brianza 1 mar-dom 10-19,
ven 10-22, tel. 199 151140
www.fascinoemito.it
Zuppiera con coperchio e
presentatoio della Fabbrica di
Antonio Ferretti, Lodi 1770 ca
In tune with the Expo theme,
Lodi has mounted an exhibition that looks at the table not
in terms of the food that can
be eaten while seated around
it, but from the point of view of
the objects used to prepare
and present that food, where
aesthetic matters have always
been at least as important as
purely functional considerations. Lodi has always been
one of the chief centres of the
ceramics industry and in the
eighteenth and nineteenth centuries it created the means to
show off one’s culture and status through a flamboyant display of tableware. The exhibition has been organized by
Anty Pansera and begins with a
study of how the town developed according to the location
of the local kilns and includes
five sections based on the type
of decoration and prevailing
colour of the pottery (blue,
green, yellow, purplish and
Recentemente riaperta al pubblico dopo lunghi e complessi
restauri, la Villa Reale di Monza fa da cornice alla mostra
«Il fascino e il mito dell’Italia
dal’500 al contemporaneo»,
dedicata all’appeal esercitato
dall’arte, dalla cultura e dal
paesaggio italiani sugli artisti
e sulle élites europee dal Rinascimento a oggi. Il progetto è
curato da un comitato scientifico selezionato dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di
Milano. Il percorso si sviluppa
in 17 sezioni che vanno da
«L’antico e la lezione dei grandi maestri» a «Il colore delle
piazze e del popolo: folclore
e vita nelle strade d’Italia»,
fino alla «Seduzione di Michelangelo, da Rodin a Rothko».
Rilevanti prestiti internazionali
hanno permesso di raccogliere
120 opere tra dipinti, sculture
e fotografie di maestri come
Sandro Botticelli, il Correggio,
Michelangelo Buonarroti, Tiziano Vecellio, Anton Van Dyck,
Pieter Paul Rubens, Jean-Auguste-Dominique Ingres, Antonio
Canova. Nella sezione dedicata alla fine dell’Ottocento e al
L’artista dissidente
MANTOVA. Ai Weiwei (Pechino, 1957), tra i più influenti artisti
contemporanei, attivista per i diritti umani e dissidente politico,
denuncia con il suo lavoro la corruzione del governo cinese. Le
sale rinascimentali della Corte dei Gonzaga ne accolgono la rabbia e l’impegno civile, facendo crescere un giardino incantato di
sculture visionarie e concettuali, mai retoriche. Ideata da Origini
e curata da Sandro Orlandi Stagl, Mian Bu e Cui Cancan con
il supporto di Being 3 Gallery di Pechino, il percorso include 10 installazioni inedite per un totale di
100 sculture, nelle quali la tradizione orientale si fonde con l’estetica contemporanea e il linguaggio
anticonformista di Ai Weiwei (nella foto, «Blu Horse», 2014). L’incanto, però, svanisce con la fine della
mostra: «Vivere nell’illusione di un mondo diverso dal reale, scrive Sandro Orlandi Stagl, a volte appare
l’unica ancora di salvezza per vivere. I potenti, la politica e le manovre sociali studiate a tavolino hanno
spesso guidato il crearsi del mondo. Gli interessi personali, la smania di potere, di controllo e di possesso
hanno incanalato l’evoluzione sociale. La realtà ci viene propinata o è verità?». In mostra anche opere di
Meng Huang e Li Zhanyang, che da anni collaborano con Ai Weiwei. Catalogo Maretti Editore.
MANTUA. Ai Weiwei (Beijing, 1957), one of the most influential contemporary artists, human rights
activist and political dissident, denounces Chinese government corruption. The Renaissance halls of
the Gonzaga court form the backdrop to his anger and commitment as an indignant citizen, giving birth
to an enchanted garden of visionary and conceptual, but never rhetorical sculptures. The exhibition
was designed by Origini and mounted by Sandro Orlandi Stagl, Mian Bu and Cui Cancan, with the
support of Being 3 Gallery of Beijing. It includes 10 completely new installations incorporating a total
of 100 sculptures, in which the oriental tradition blends with contemporary aesthetics and Ai Weiwei’s
unconventional idiom (photo, “Blu Horse”, 2014). But the spell wears off at the end of the exhibition:
“The illusion of living in an unreal world sometimes seems the only thing we can hang onto in order to
survive. The powers that be, politics and social engineering have often been the engines that made
the world turn. Personal advantage, the lust for power, control and possession have coralled social
evolution. Reality is what they feed us, or is it truth?”, writes Sandro Orlandi Stagl. The show also includes works by Meng Huang and Li Zhanyang, who have both been close collaborators of Ai Weiwei’s
for years. Catalogue published by Maretti Editore.
Palazzo Te - viale Te 13, lun 13-18 mar-mer-gio-sab-dom 9-18 ven 9-22, tel. 0376 323266,
www.palazzote.it, fino al 6 giugno
Novecento spiccano Auguste
Rodin, Fernand Léger, Pablo
Picasso, Henry Moore, Yves
Klein, Christo; l’inizio del XXI
secolo è rappresentato da Anselm Kiefer, Marina Abramoviç
e Candida Höfer.
G.Rosati “Nell’atelier”
Palazzo Luserna Rorengo di Rorà
Via Cavour 13, 10123 Torino Tel: (+39) 011 532662
www.galleria-aversa.it
[email protected]
dal martedì al sabato 10-12,30/15,30-19
LOMBARDIA | 20
23 aprile ➤ 6 settembre
BRIOSCO (MB)
14 Rossini Art Site
Rossini Art Site
via Col del Frejus 3, da maggio
a settembre mer-dom 10.30
20.30 e ottobre mer-dom 9.30
18.30, tel. 335/5378472
www.rossiniartsite.com
GALLERIA AVERSA
XIX° & XX° CENTURY ART
rina Abramoviç and Candida
Höfer.
«Biblioteca di Charles Townley,
Park Street 7, Westminster» di
Johann Zoffany, 1781-83
Recently reopened to the public after a long, complex restoration, Villa Reale in Monza is
a wonderful setting for the “Italy: Charm and Myth. From 16th
century to the present day”
exhibition, which looks at the
magnet Italian art, culture and
landscape have always been
for artists and the European
elite from the Renaissance
right up to the present day. The
project is overseen by a scientific committee chosen by the
regional office for the protection of the cultural and landscape heritage and the local
office for the preservation of
the historical, artistic and ethnoanthropological heritage of
Milan. The exhibition is divided
into 17 sections, ranging from
“Antique art and the legacy of
the great masters” to “The
appeal of Michelangelo, from
Rodin to Rothko”. A number of
important international loans
have contributed to the 120
paintings, sculptures and photographs by great artists, such
as Sandro Botticelli, Correggio,
Michelangelo, Titian, Anthony
Van Dyck, Pieter Paul Rubens,
Jean-Auguste-Dominique
Ingres and Antonio Canova, that
have been brought together for
the show. The section devoted to the late-19th and 20th
centuries includes pieces by
Auguste Rodin, Fernand Léger,
Pablo Picasso, Henry Moore,
Yves Klein, Christo; the start
of the 21st century is represented by Anselm Kiefer, Ma-
Ras (Rossini Art Site) è un parco della scultura di oltre 10 ettari sulle colline della Brianza,
incluso nel circuito dei Grandi
Giardini Italiani. Nato dalla
passione collezionistica di Alberto Rossini, raccoglie sculture monumentali e ambientali di
alcuni protagonisti dell’astrattismo italiano (Giulio Turcato,
Pietro Cascella, Pietro Consagra, Fausto Melotti, Bruno
Munari, Giò Pomodoro, Grazia
Varisco), di maestri dell’arte
internazionale (Arman, César,
Erik Dietman, Hidetoshi Nagasawa, Dennis Oppenheim, Daniel Spoerri, Jean Tinguely) e di
artisti delle nuove generazioni.
Ma non si tratta solo di un percorso museale all’aperto sulla
storia della scultura moderna
e contemporanea, anche l’architettura è un punto di eccellenza. Il padiglione di accesso
è stato progettato dallo studio
Site e da James Wines. È un
edificio integrato nel verde
con materiali locali e grandi
vetrate. Poi c’è la Casa della
Pace di Massimiliano Fuksas,
riduzione in scala della Peres
Peace House di Tel Aviv. I più
piccoli qui possono avvicinarsi
all’arte in modo non convenzionale. Ogni domenica alle
15,30 parte una visita guidata del parco; i weekend sono
animati da eventi, laboratori e
workshop. A settembre la collettiva «The Spotlight Effect.
Co-Action», curata da Manuela
Pacella, affronta la questione
nordirlandese.
RAS (Rossini Art Site) is a
sculpture park covering an area
of over 10 hectares in the Brianza hills to the north of Milan
and is part of the Great Italian
Gardens circuit. It grew out of
Alberto Rossini’s passion for
collecting and contains monumental and environmental
sculptures by some of the leading figures in Italian abstract art
(Giulio Turcato, Pietro Cascella,
Pietro Consagra, Fausto Melotti, Bruno Munari, Giò Pomo-
doro, Grazia Varisco), important
artists from abroad (Arman,
César, Erik Dietman, Hidetoshi
Nagasawa, Dennis Oppenheim,
Daniel Spoerri, Jean Tinguely)
and by the younger generation
of artists. But this is not just an
open-air museum covering the
history of modern and contemporary sculpture; architecture
also plays an important part.
The entrance pavilion was designed by the Site Studio and
by James Wines. The building
blends in with the surrounding
vegetation and uses local materials and large glass walls.
Then there’s Massimiliano
Fuksas’s House of Peace, a
scaled-down replica of the Peres Peace House in Tel Aviv,
where children can enjoy their
first contact with art in an unconventional setting. A guided
tour of the park begins every
Sunday at 3.30 p.m.; weekends are enlivened by events,
laboratories and workshops.
In September “The Spotlight
Effect. Co-Action” collective,
led by Manuela Pacella, will
address the issue of Northern
Ireland.
«Arte del Contrappunto Plastico
n° 1» di Fausto Melotti, 1970
© Courtesy Rossini Art Site
➤ ottobre
LISSONE (MB)
15 Premio Lissone 1946-67
Mac Museo d’Arte Contemporanea
viale Padania 6, mer-ven 10-13
gio 16-23 sab-dom 10-12 e
15-19, tel. 039/2145174,
www.comune.lissone.mb.it/
museo-arte-contemporanea
Prosegue l’opera di valorizzazione della collezione permanente del Mac (Museo d’Arte
Contemporanea)
promossa
dal direttore artistico Alberto
Zanchetta. A vent’anni dall’ultimo studio sul fondo brianteo,
il museo mette in mostra 48
opere acquisite in 15 edizioni
storiche del Premio Lissone,
raccontando le vicende della
pittura e dei suoi protagonisti
dal 1946 al 1967. Sensibile
al cambiamento e ricettivo delle nuove tendenze, il Premio
ha intercettato le principali
correnti artistiche del secon-
Vedere a | What’s on
Lombardia
Riaperta la Camera degli Sposi
PAVIA
MANTOVA. Quando nel maggio 2012 il terremoto colpì Mantova, la torre nordest del Castello di San Giorgio che ospita la meravigliosa «Camera picta»,
affrescata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474, fu seriamente danneggiata. Dopo importanti lavori di consolidamento, la Camera degli Sposi ha
riaperto al pubblico in concomitanza con l’allestimento (negli spazi attigui) di
una mostra sulla collezione dell’imprenditore mantovano Romano Freddi. Le
100 opere esposte, di cui 85 concesse in comodato per dieci anni, sono il
frutto dell’impegno del collezionista per riportare a Mantova dipinti, sculture lignee, bronzi, ceramiche
e oggetti d’uso che avevano lasciato la città nei secoli scorsi (molti appartenuti alle raccolte dei Gonzaga). Catalogo Electa a cura di Stefano L’Occaso (nella foto, «Matrimonio mistico di santa Caterina
d’Alessandria» del maestro del Matrimonio Mistico della cappella Bonacolsi, 1330 ca © Remo Michelotti)
MANTUA. When Mantua was struck by an earthquake in 2012, it seriously damaged the northeast
tower of the Castello di San Giorgio, which holds the wonderful “Camera picta”, decorated with frescoes painted by Andrea Mantegna between 1465 and 1474. After extensive reinforcement, the Camera
degli Sposi was reopened to the public to coincide with the inauguration of an exhibition (in adjacent
rooms) of the collection of the local entrepreneur Romano Freddi. The 100 works on display, 85 of
which on loan for 10 years, are the result of the collector’s efforts to bring back to the city paintings,
wooden sculptures, bronzes, ceramics and objets d’art that had drifted away from the town at various
times (many formerly in the Gonzaga collections). The catalogue, edited by Stefano L’Occaso is published by Electa (photo, “Mystical Marriage of Saint Catherine of Alexandria”, by the Master of the
Mystical Marriage of the Bonacolsi Chapel, ca 1330 © Remo Michelotti).
Complesso museale di Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio - piazza Sordello 40, mar-dom 8.1519.15, tel. 0376/352100, www.mantovaducale.beniculturali.it, fino al 30 agosto
do dopoguerra: Neorealismo,
Postcubismo, astrazione geometrica, Abstraction Lyrique,
Forma 1, Mac, gruppo degli
Otto, Corrente, Origine, Cobra,
Spazialismo, Nucleari, Informel,
Espressionismo astratto, Nouveau Réalisme, Neodadaismo,
Pop Art, Nuova Figurazione,
Arte cinetica e programmata. Il
percorso suddiviso per gruppi e
movimenti è arricchito da documenti, carteggi, manifesti, telegrammi, fotografie, disegni inediti e materiale di propaganda.
The upgrading of the permanent MAC (Museo d’Arte Contemporanea) collection continues apace under the energetic
leadership of its artistic director Alberto Zanchetta. Twenty
years after the last study of
the museum’s collection, 48
works acquired at 15 past
editions of the Premio Lissone
ready to embrace new trends,
the prize was quick to support
the new movements in art appearing after the Second World
War: Neorealism, Postcubism,
geometric abstraction, Abstraction Lyrique, Forma 1,
Mac, Gruppo degli Otto, Corrente, Origine, Cobra, Spatialism, Nuclear art, Informel, Abstract Expressionism, Nouveau
Réalisme, Neodadaism, Pop
Art, Nuova Figurazione, Kinetic
art.
The exhibition is divided into
groups and movements and
is supplemented by previously unpublished documents,
correspondence,
posters,
telegrams, photographs and
drawings, as well as publicity
material.
are being put on display, tracing the development of painting and its practitioners from
«Cartello n. 20» di Mario
Schifano, 1960
1946 to 1967. Always attuned
to changes in the art world and
23 maggio ➤ 1 novembre
un progetto
Comune di Pavia
Settore Cultura
Musei Civici
16 Johannesburg Art Gallery
Scuderie del Castello Visconteo
viale XI Febbraio 35, lun-ven
10-19, gio 10-22 sab-dom e
festivi 10-20, tel. 0382 33676,
www.scuderiepavia.com
Gabriel Rossetti and Francis
Bacon from England, Camille
Corot, Edgar Degas and Paul
Gauguin from France, Amedeo
Modi- gliani and Roy Lichtenstein. There is also room for a
tribute to the twentieth-century
South African art scene with
works by Irma Stern and George Pemba.
➤ 19 luglio 2015
SONDRIO
«La Rochelle» di Paul Signac
Nata dalla volontà di Lady Florence Phillips (1863-1940),
moglie di un magnate dell’industria mineraria, la Johannesburg Art Gallery, fondata nel
1910, raccoglie un cospicuo
nucleo di opere di artisti internazionali dell’Ottocento e del
Novecento. La mostra pavese
presenta una selezione di oltre
70 lavori dei principali artisti
della collezione, tra cui gli inglesi William Turner e Dante
Gabriel Rossetti, i francesi Camille Corot, Edgar Degas e
Paul Gauguin, Amedeo Modigliani, Francis Bacon e Roy
Lichtenstein. C’è spazio anche
per un omaggio alla scena artistica sudafricana del Novecento con opere di Irma Stern e
George Pemba.
Founded in 1910 by Lady Florence Phillips (1863-1940),
the wife of a mining magnate,
the Johannesburg Art Gallery
contains a considerable number of works by international
artists of the nineteenth and
twentieth centuries. The exhibition in Pavia displays a selection of over 70 paintings by the
chief artists in the collection,
including William Turner, Dante
17 Aldo Buzzi e Saul Steinberg
Galleria Credito Valtellinese
Piazza Quadrivio 8,
mar-ven 9-12/15-18 sab 9-12,
tel. 0342/522738
www.creval.it
Saul Steinberg e Aldo Buzzi
È la storia di una lunga amicizia
rinsaldata dalla comune passione per il cibo, quella che
legò Aldo Buzzi e Saul
Steinberg. Conosciutisi durante
gli studi di Architettura al Politecnico di Milano, entrambi lasciarono la carriera di architetti
per dedicarsi il primo alla scrittura e alla sceneggiatura, il secondo al disegno. Aldo Buzzi
collabora
con
Lattuada,
Steinberg disegna e compone
le copertine per il periodico statunitense «The New Yorker». La
mostra racconta la loro amicizia e il continuo interrogarsi e
confrontarsi sull’attualità attraverso 150 pezzi tra libri, riviste,
lettere, fotografie, insieme a 70
disegni e piccoli oggetti donati
da Steinberg a Buzzi. Progettata da Andrea Tomasetig e cura-
ta da Marina Marchesi e Franco
Salghetti-Drioli.
Aldo Buzzi and Saul Steinberg were bound together in a
long friendship forged by their
shared passion for food. They
met when they were studying
architecture at the Politecnico
di Milano and both dropped
their careers as architects, the
former to become a writer mainly of travel journals and screenplays and the latter to draw
cartoons. Aldo Buzzi worked
with Lattuada, while Steinberg
drew and designed the covers
for the "The New Yorker". The
exhibition traces their friendship and their constant interest
in current affairs through 150
objects, including books, magazines, letters and photographs,
together with 70 drawings and
small objects Steinberg gave
Buzzi. The exhibition was designed by Andrea Tomasetig
and mounted by Marina Marchesi and Franco Salghetti-Drioli.
➤ 24 maggio
GALLARATE (VA)
18 Missoni, l’arte, il colore
MA*GA Museo Arte Gallarate
via De Magri 1, mar-ven 10-19,
sab-dom 10-20, tel. 0331/706011
www.museomaga.it
Ottavio e Rosita Missoni sono
legati alla città di Gallarate dal
1953, quando fondarono qui il
loro laboratorio. A celebrare i due
illustri concittadini è la mostra
curata da Luciano Caramel ed
Emma Zanella, tesa a sottolineare come il colore, il disegno, la
materia e la forma delle creazioni dei Missoni trovino ispirazione
nell’arte. Le ricerche del primo
Novecento, dai futuristi Fortunato Depero e Giacomo Balla agli
astrattisti Gino Severini, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi e Piet
con il patrocinio di
ViDi
visit different
Edgar Degas, Due ballerine
Consolato Generale
del Sudafrica Milano
Capolavori della Johannesburg Art Gallery
da Degas a Picasso
21 marzo - 19 luglio 2015
Scuderie del Castello Visconteo di
PAVIA
www.scuderiepavia.com
Orari: dal lunedì al venerdì: 10 - 19 | Giovedì: 10 - 22 | Sabato, domenica e festivi: 10 - 20
media partner
sponsor tecnici
tasting partner
partner ufficiale prevendita: www.vivaticket.it | call center a pagamento: 892.234
spring partner
relaxing partner
si ringrazia
LOMBARDIA | 21
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66 563252
Tél. +39 01
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09.00
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10.00 – 20.0
www.regione.vda.it
www.castellogamba.vda.it
A
Vedere a | What’s on
Mondrian, insieme alle opere di
Osvaldo Licini, Lucio Fontana,
Paul Klee, Wassily Kandinsky,
Bruno Munari, Sonia e Robert
Delaunay rivelano le radici culturali delle creazioni della maison.
I dipinti di grandi artisti del XX secolo sono esposti accanto a disegni ed elaborazioni di tessuti e
indumenti e a una grande installazione di abiti. La sezione finale
documenta le più recenti suggestioni artistiche: Piero Dorazio,
Achille Perilli, Carla Accardi e
Grazia Varisco. Catalogo Rizzoli.
«Simultaneità architettonica» di
Enrico Prampolini, 1921
Ottavio and Rosita Missoni have
been associated with the town
of Gallarate since 1953, when
they founded their laboratory
there. The two illustrious citizens
are celebrated in an exhibition
mounted by Luciano Caramel
and Emma Zanella designed
to underline how the colours,
patterns, fabrics and cut of the
Missoni’s creations are inspired
by art. The experiments of the
early twentieth century, by the
Futurists Fortunato Depero and
Giacomo Balla, the abstract artists Gino Severini, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi and Piet Mondrian and the works of Osvaldo
Licini, Lucio Fontana, Paul Klee,
Wassily Kandinsky, Bruno Munari
and Sonia and Robert Delaunay
reveal the fertile cultural soil into
which the fashion house sank
its roots. Paintings by the great
artists of the twentieth century
are displayed side by side with
sketches and mock-ups of textiles and clothing, together with
a great installation made up of
garments. The final section provides examples of the very latest
artistic inputs: Piero Dorazio,
Achille Perilli, Carla Accardi and
Grazia Varisco. The catalogue is
published by Rizzoli.
➤ 8 novembre
UN SALTO AD AOSTA
19 Castello Gamba
Località Cret de Breil - Châtillon, aprile-settembre mer-dom 10-18
e ottobre-marzo mer-dom 10-17,
tel. 0166/563252
www.castellogamba.vda.it
Il Castello Gamba, terminato nel
1903 per il barone Carlo Maurizio Gamba dal progettista Carlo
Saroldi, venne acquistato dalla
Regione Autonoma della Valle
d’Aosta nel 1982 e destinato a
museo. Custodisce oltre 1.200
dipinti, sculture, grafiche e foto-
Lombardia e dintorni
grafie dall’Ottocento a oggi; una
selezione di 150 pezzi di tale
patrimonio è esposta in 13 sale.
Il museo comprende anche spazi
per mostre temporanee e attività
didattiche e un moderno deposito visitabile a richiesta. È in corso la seconda mostra della serie
«Détails», curata da Alessandra
Vallet e Sandra Barberi, dedicata
al capolavoro di Federico Pastoris, Ritorno di Terra Santa.
Castello Gamba, completed in
1903 for Baron Carlo Maurizio
Gamba by Carlo Saroldi, was
bought by the Autonomous Region of Valle d’Aosta in 1982
with the aim of converting it into
a museum. It now contains over
1200 paintings, sculptures, engravings and photographs dating from the nineteenth century
to the present day; a selection
of 150 of these is exhibited in
13 rooms. The museum also
includes rooms given over to
temporary exhibitions and educational activities, as well as
having a modern deposit that
can be viewed on request. The
museum is currently holding
the second in the series of
"Détails" exhibitions, organized
by Alessandra Vallet and Sandra Barberi, which is devoted to
Federico Pastoris’s masterpiece
"Ritorno di Terra Santa".
UN SALTO A TORINO
20 Fondazione CRT
via XX Settembre 31,
tel. 011/5065100
www.fondazionecrt.it
La Fondazione CRT presenta
«Tutttovero» una grande mostra
curata da Francesco Bonami e
allestita nel Castello di Rivoli e
nella Gam fino all’8 novembre,
nelle Fondazioni Sandretto Re
Rebaudengo e Merz fino all’11
ottobre. Attraverso le opere
delle collezioni, i 4 musei raccontano il concetto di vero e di
realtà dal 1815 a oggi.
A singole major exhibition "Tutttovero" plannef by Francesco
Bonami is on show in the Castello di Rivoli and GAM until November 8, and in the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
and Fondazione Mario Merz
until October 11. Through the
works of the collections in the
four museums, the concept of
real and reality from 1815 to
the present day is explored.
21 Galleria Aversa
via Cavour 13, tel. 011/532662
www.galleria-aversa.it
La Galleria Aversa ha sede nel
settecentesco Palazzo LusernaRorengo di Rorà dal 1973. È
diretta da Roberto Aversa e
da suo figlio Jacopo ed è specializzata in pittura figurativa
italiana dell’Ottocento e del
primo Novecento. Tra gli artisti
trattati Antonio Fontanesi, Lo-
TRA
PROVOCAZIONE
E INCANTO
STAGIONE 2015
renzo Delleani, Vittorio Avondo,
Carlo Pittara, Enrico Reycend; i
napoletani Vincenzo Irolli, Attilio Pratella e Antonio Mancini;
l’emiliano Alberto Pasini. La
galleria collabora con istituzioni
pubbliche e private in occasione di mostre e offre servizi di
consulenza per valutazioni e
restauri di opere d’arte. Fino al
23 maggio ospita la collettiva
«Pastelli, tempere e acquerelli
nella pittura italiana dall’800
agli anni ’20» con molti di questi artisti.
Galleria Aversa has been housed
in the eighteenth-century Palazzo Luserna-Rorengo in Rorà
since 1973. It is run by Roberto
Aversa and his son Jacopo and
specializes in nineteenth- and
early twentieth-century Italian
figurative painting. The artists
exhibited include Antonio Fontanesi, Lorenzo Delleani, Vittorio
Avondo, Carlo Pittara, Enrico
Reycend, the Neapolitan artists
Vincenzo Irolli, Attilio Pratella
and Antonio Mancini and Alberto Pasini, from Emilia. The gallery also collaborates with both
public and private institutions in
mounting exhibitions and providing valuations and restoring
damaged works. It is currently
holding the “Pastel, tempera
and watercolour in Italian painting from the 19th century to the
1920s” collective exhibition, in
which many of the above artists
are represented.
22 Galleria Giamblanco
via Giovanni Giolitti 39,
tel. 011/5691502
www.giamblanco.com
La Galleria Giamblanco, diretta
da Salvatore Giamblanco e Deborah Lentini, si occupa di dipinti dal Cinquecento all’Ottocento
e di mobili e oggetti antichi. Tra
gli artisti presenti in galleria Camillo Procaccini, Bernardo Strozzi, Pietro Paolo Raggi, lo Spadino, Francesco Lorenzi, Vittorio
Amedeo Cignaroli, Francesco Foschi, Giacomo Grosso, Pietro e
Rodolfo Morgari, Pablo Salinas.
Oltre alla vendita e all’intermediazione, la galleria si occupa di
expertise e valutazioni, restauro
di opere e prestiti per mostre.
Galleria Giamblanco, run by Salvatore Giamblanco and Deborah
Lentini deals in paintings dating
from the 16th to the 18th centuries and antique objects and
furniture. Among the artists
represented in the gallery are:
Camillo Procaccini, Bernardo
Strozzi, Pietro Paolo Raggi, lo
Spadi- no, Francesco Lorenzi,
Vittorio Amedeo Cignaroli, Francesco Foschi, Giacomo Grosso,
Pietro and Rodolfo Morgari and
Pablo Salinas. In addition to acting as dealer and intermediary,
the gallery also provides expertise, performs valuations and
restorations and lends works for
exhibitions.
BETWEEN
PROVOCATION
AND ENCHANTMENT
SEASON 2015
UN SALTO A LOCARNO
23 Ghisla Art Collection
via Antonio Ciseri 3,
mer-dom 14-19 fino a ottobre
tel. +41 917510152
www.ghisla-art.ch
Nel 2014 i coniugi Pierino e
Martine Ghisla inaugurano la
Fondazione Ghisla Art Collection a Locarno, in Svizzera, in
un edificio rosso dalle linee
futuristiche progettato dallo
studio di architettura Moro &
Moro (nella foto). L’intento dei
due magnati è condividere con
la collettività il loro patrimonio
artistico di valore internazionale, raccolto negli ultimi trent’anni. La collezione comprende
i capolavori dei maestri della
Pop Art, dell’Informale, del Concettuale, dell’Astrattismo e del
New Dada, ai quali si affiancano le opere di autori emergenti
(Claire Morgan, Francesca Pasquali). Il percorso espositivo
rispecchia l’eclettismo e il gusto personale dei proprietari,
cha accolgono il pubblico come
ospite a casa loro: nelle otto
sale sui tre piani, dipinti e sculture sono allestiti senza un ordinamento cronologico né una
suddivisione per movimenti, ma
sono semplicemente accostati
per suggestioni e passioni. Dal
28 marzo scorso è possibile visitare il nuovo allestimento dal
titolo «Tra provocazione e incanto», il secondo capitolo del percorso guidato nella storia della
collezione.
© Fotoearte Sa
In 2014 the spouses Pierino
and Martine Ghisla inaugurated
the Fondazione Ghisla Art Collection in Locarno, Switzerland,
housed in a futuristic red building designed by the architects
Moro & Moro (pictured). The
aim of the two philanthropists
is to give the general public
the chance to enjoy an internationally-renowned collection
that has taken thirty years to
amass. The collection includes
masterpieces of Pop art, Arte
Informale, Conceptual and
abstract art and New Dada,
backed up by the works of
emerging talents (Claire Morgan, Francesca Pasquali). The
exhibition reflects the eclecticism and personal taste of the
owners, who welcome visitors
as if they were house guests:
the paintings and sculptures
are arranged in no particular
chronological order and are
not divided into movements,
APERTURA E ORARI
Marzo - ottobre:
da mercoledì a domenica
dalle 14.00 alle 19.00
Novembre – dicembre:
da venerdì a domenica
delle 14.00 alle 18.00
but simply placed next to one
another in eight rooms distributed over three floors the way
it felt right to the owners. The
new display, entitled "Tra provocazione e incanto", the second
selection of works illustrating
the collection, was opened to
visitors on March 28.
➤ dicembre
UN SALTO A LUGANO
24 Grazia Varisco
Cortesi Gallery, via Frasca 5
Lugano CH, lun-ven 10-18,
tel. +41 919214000
www.cortesigallery.com
«Quadri Comunicanti filo rosso»
di Grazia Varisco, 2008
Photo Thomas Libis
© Courtesy: Grazia Varisco, Cortesi
Gallery
Grazia Varisco (Italia, 1937)
ripercorre la propria carriera
seguendo il filo rosso del dialogo percettivo e sensoriale
che accomuna opere distanti
nel tempo. Esponente di rilievo
dell’Arte Cinetica e Programmata e membro del Gruppo T,
Varisco racconta le diramazioni
della sua ricerca (dagli oggetti
cinetomagnetici alle opere sperimentali sull’alterazione ottica)
in un continuo modificarsi di
mezzi espressivi e di strumenti
operativi che la accompagnano
fino alle creazioni più recenti.
Sono esposti le «Tavole magnetiche», gli «Schemi luminosi
variabili», i «Reticoli frangibili e
i Mercuriali», le «Extrapagine»,
gli «Gnomoni», i «Quadri comunicanti». Catalogo Mousse Publishing.
Grazia Varisco (Italy, 1937)
retraces her career following
the thread of the sensory and
perceptive dialogue that has
always been the hallmark of
her oeuvre. A leading figure in
the Kinetic Art movement and
a member of Group T, Varisco
describes the various directions her research has taken
(from kinetic magnetic objects
to experimental works based
on optical distortion), constantly changing both medium and
technique throughout her career, right up to the present day.
The exhibition includes "Tavole
magnetiche", "Schemi luminosi variabili", "Reticoli frangibili
e i Mercuriali", "Extrapagine",
"Gnomoni" and "Quadri comunicanti". The catalogue is published by Mousse Publishing.
➤ 19 giugno
Circondata da un giardino
all’italiana di 33mila metri
quadrati, Villa Menafoglio Litta
Panza è una dimora storica
edificata intorno alla metà del
XVIII secolo sul colle di Biumo
Superiore a Varese. Ristrutturata
negli anni Trenta su progetto
dell’architetto Piero Portaluppi,
la villa viene abitata da Ernesto
Panza di Biumo e, dopo la sua
morte, dal figlio Giuseppe al quale
si deve la destinazione a collezione
d’arte contemporanea. Nel 1996
Giuseppe e Rosa Panza donarono
al Fai l’intera proprietà, che
comprende anche la prestigiosa
collezione di arte americana della
seconda metà del XX secolo: 163
opere di arte ambientale (degli
anni ’60-’70) e dell’astrattismo
monocromatico (degli anni ’80’90). Il piano nobile, le scuderie,
i rustici e la limonaia ospitano le
installazioni di James Turrell, Maria
Nordman e Robert Irwin, 12 opere
di Dan Flavin e importanti lavori
di Phil Sims, David Simpson, Ruth
Ann Fredenthal, Stuart Arends
e Max Cole. Nell’ala padronale
sono custoditi i mobili d’epoca
e le raccolte di arte africana
e precolombiana. Dopo un
complesso e oneroso intervento
di restauro strutturale e di
rifunzionalizzazione, nel 2000 il Fai
ha aperto la villa e le collezioni al
pubblico.
Surrounded by an Italian garden
covering an area of 33,000 square
metres, Villa Menafoglio Litta
Panza is a historic residence built
on the hill of Biumo Superiore
in Varese in the mid-eighteenth
century. It was converted in the
1930s by the architect Piero
Portaluppi and its first resident
was Ernesto Panza di Biumo,
succeeded on his death by his
son Giuseppe, who is responsible
for its present function as a
museum of contemporary art.
Giuseppe and Rosa Panza donated
the entire property to the FAI
(Fondo Ambiente Italiano) in
1996, including the acclaimed
collection of late twentieth-century
American art: 163 examples of
environmental art (from the 1960s
and 1970s) and monochrome
abstract art (from the 1980s and
1990s). The first floor, stables,
outlying buildings and citronerie
contain installations by James
Turrel, Maria Nordman and Robert
Irwin, 12 works by Dan Flavin and
important contributions by Phil
Sims, David Simpson, Ruth Ann
Fredenthal, Stuart Arends and Max
Cole. The main wing houses period
furniture and the collections of
African and pre-Colombian art.
Following complex and costly
restoration and conversion work,
FAI reopened the villa and its
collections to the public in 2000.
Villa Panza, piazza Litta 1,
lun-dom 10-18, tel. 0332/283960
www.visitfai.it/villapanza
q Lorenzo Respi
OPENING TIMES
April–October:
Wednesday to Sunday
from 2:00 pm to 7:00 pm
November–December:
Friday to Sunday
from 2:00 pm to 6:00 pm
La collezione
del conte Panza
Via Ciseri 3
CH-6600 Locarno
+41 91 751 01 52
ghisla-art.ch
LOMBARDIA | 23