Vedere a | What`s on - Il Giornale dell`Arte
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IL GIORNALE DELL’ARTE Una scultura di Maria Cristina Carlini per Expo 2015 Fiera Milano Rho TUTTA L’ARTE DA VEDERE DA MAGGIO A LUGLIO SUPPLEMENTO A «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 353 MAGGIO 2015 UMBERTO ALLEMANDI & C. N. 2, MAGGIO-LUGLIO 2015 Maria Cristina Carlini «La nuova città che sale», 2014, acciaio corten, legno di recupero, altezza 10 m, Fiera Milano Rho - © Matteo Bernardini VEDERE A WHAT’S ON MILANO LOMBARDIA EXPO Vedere a | What’s on Expo L’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre è il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Milano è la vetrina mondiale in cui 144 Paesi mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: garantire cibo sano, sicuro e sufficiente a tutti i popoli nel rispetto del Pianeta. I numeri dell’evento sono imponenti: nel sito espositivo di 1 milione di metri quadri si attendono in 6 mesi 20 milioni di visitatori (12-14 milioni di italiani, 6-8 milioni di stranieri). Si contano contributi pubblici per 1,3 miliardi di euro, privati per circa 350 milioni, investimenti dei partecipanti ufficiali per circa 1 miliardo di euro. I ricavi sono stimati attorno a 1 miliardo di euro, l’indotto a 10 miliardi, di cui 5 per il turismo. Gli Official Global Partners (Accenture, Enel, Fiat-Chrysler, Intesa Sanpaolo, Samsung, Finmeccanica, Tim) forniscono i principali servizi e le tecnologie necessarie con un investimento superiore a 20 milioni di euro ciascuno. Oltre ai 144 Paesi partecipanti (il 94% della popolazione mondiale) vi sono tre grandi istituzioni internazionali (Onu, Ue, Cern). I Padiglioni dei singoli Paesi sono 55 (numero record); le altre nazioni sono accolte nei 9 Cluster. Ci sono anche 3 Padiglioni corporate e, per la prima volta, un Padiglione dedicato alla società civile. L’Asia fa da superstar con 19 Padiglioni. Nato dal masterplan elaborato da una Consulta architettonica composta da Stefano Boeri, Ricky Burdett, Jacques Herzog, William McDonough e Joan Busquets, il sito di Expo si sviluppa su due assi ortogonali ispirati al Cardo e al Decumano delle città romane, circondati da un paesaggio simile a un’isola ricca di spazi verdi. Sin dall’esordio a Londra nel 1851, l’Esposizione Universale ha dimostrato interesse per l’arte, inglobando grandi sculture. Nell’edizione di Dublino del 1853 fu allestita una mostra con opere realizzate tra il XIII e il XVIII secolo da Andrea del Sarto, Rubens, Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Rembrandt e altri. L’attenzione per gli aspetti culturali, artistici ed educativi si è costantemente ampliata nel tempo. Expo 2015 riserva il Padiglione Arts&Foods (l’unico in città) a una vasta rassegna ispirata al tema della nutrizione. A fine ottobre il testimone passerà agli Emirati Arabi, che ospiteranno Expo Dubai 2020 all’insegna del tema «Connecting Minds, Creating the Future».q Francesca Panzarin The Universal Exposition hosted by Italy from May 31 to October 31 is the biggest event ever organised about food and nutrition. Milan become’s the world’s showcase in which 144 countries show the best of their technologies to give a concrete answer to a vital need: ensuring healthy, safe and sufficient food for all peoples while respecting the planet. The event’s numbers are impressive: the exhibition site of 1 million square metres is expected to attract 20 million visitors in 6 months (12-14 million Italians, 6-8 million foreigners). A total of 1.3 billion euros of public money has been earmarked for the event, and about 350 million of private, with investments for official participants totalling about 1 billion euro. Earnings of around 1 billion euros are estimated, with spin-offs of 10 billion, of which 5 from tourism. The Official Global Partners (Accenture, Enel, Fiat-Chrysler, Intesa Sanpaolo, Samsung, Finmeccanica, Tim) provide the main services and technologies needed for an investment exceeding 20 million euros each. In addition to the 144 participating countries (representing 94% of the world’s population), there are three major international institutions (Un, Eu, Cern). There are 55 Pavilions of single countries (a record number); other nations are included in the 9 Clusters. There are also 3 corporate pavilions, and for the first time, a pavilion dedicated to civil society. Asia has the biggest presence with 19 pavilions. Born from the master-plan drawn up by an architectural committee comprising Stefano Boeri, Ricky Burdett, Jacques Herzog, William McDonough and Joan Busquets, the Expo site has been developed along two orthogonal axes inspired by the Cardo and Decumanus of Roman cities, surrounded by a landscape similar to an island full of green spaces. Since its inception in London in 1851, the World Expo has shown interest in art, incorporating large sculptures. In the Dublin edition of 1853, an exhibition was included with works of art from the 13th to the 18th century by Andrea del Sarto, Rubens, Raphael, Caravaggio, Titian, Rembrandt and others. This focus on cultural, artistic and educational aspects has constantly evolved over time. Expo 2015 sets aside the Arts&Foods Pavilion (the only one in town) for a vast collection inspired by the theme of nutrition. In late October, the baton will pass to the UAE, which will host Expo Dubai in 2020 under the theme “Connecting Minds, Creating the Future". q Francesca Panzarin INOLTRE IN CITTÀ ART & FOOD TRIENNALE DI MILANO SLOWFOOD COCACOLA KUWAIT CLUSTER CLUSTER VANKE CLUSTER ALBERO DELLA VITA PORTALI DI EXPO PADIGLIONE ITALIA SANTA SEDE EMIRATI ARABI CHILDREN PARK CLUSTER CLUSTER CLUSTER CASCINA TRIULZA CLUSTER INTESA SANPAOLO PADIGLIONE ZERO Vedere a EXPO Vedere a MILANO Vedere a LOMBARDIA VEDERE A | WHAT’S ON MILANO LOMBARDIA EXPO p. 3 p. 7 p. 17 N. 2 MAGGIO | LUGLIO 2015 Società editrice Umberto Allemandi & C., piazza emanuele filiberto 13, 10122 Torino, tel. 011.8199111 fax 011.8193090 «vedere | what’s on» è un supplemento di «il giornale dell’arte» Umberto Allemandi, direttore responsabile Franco Fanelli, vicedirettore Barbara Antonetto, caporedattore Beatrice Allemandi, product manager Claudia Carello, art director Cinzia Fattori, advertising manager (011.8199118 - [email protected]) Guest editors: Jenny Dogliani, Francesca Panzarin, Lorenzo Respi. Relazioni commerciali: Claire Pizzini, Valeria Riselli e Francesca Scoto ([email protected], CLUSTER [email protected], [email protected]) Traduzioni: Lucian Comoy Stampa: arti grafiche Boccia Spa, Salerno www.ilgiornaledellarte.com IL GIORNALE DELL’ARTE Il giornale non risponde dell’autenticità delle attribuzioni delle opere riprodotte, in particolare del contenuto delle inserzioni pubblicitarie. Le opinioni espresse negli articoli firmati e le dichiarazioni riferite dal giornale impegnano esclusivamente i rispettivi autori. Si consiglia di verificare telefonicamente oppure online gli orari delle manifestazioni. Vedere a | What’s on Expo A D E A) Wings, B) Padiglione del Giappone C) Padiglione di Israele, D) Padiglione del Brasile, E) Particolare del Padiglione Italia © Nemesi&Partners, F) Padiglione della Colombia B 1 C Padiglione Italia Incentrato sul vivaio come luogo di coltura, comprende Palazzo Italia e alcuni edifici temporanei sul Cardo. Palazzo Italia funge da landmark per posizione e architettura. È ispirato a una foresta urbana. La pelle ramificata disegnata dallo Studio Nemesi come involucro esterno ha un’aria primitiva e tecnologica e genera alternanze di luci e ombre che danno vita a una scultura-architettura. Le opere esposte all’interno sono state selezionate per l’attinenza con il tema di Expo e per il significato iconico nel percorso multisensoriale sull’identità italiana studiato dal direttore artistico Marco Balich. Sono esposte «Vucciria» di Renato Guttuso, «Ortolano» di Arcimboldo, la statua in marmo del I secolo d.C. «Hora», messa in relazione con una scultura di Vanessa Beecrof e, infine, il Sostegno di mensa con grifi (Trapezophoros) del IV secolo a.C. proveniente da Ascoli Satriano, trafugato in uno scavo clandestino e recuperato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. In programma circa 2mila eventi. Palazzo Italia © Nemesi&Partners Focusing on the nursery as a place of culture, it includes Palazzo Italy and some temporary buildings on the Cardo. Palazzo Italia serves as a landmark thanks to its position and architecture. It is inspired by an urban forest. The branched skin designed by Studio Nemesis as outer casing has a primitive and technological air about it and generates alternations of light and shade creating something that is both sculpture and architecture. The works exhibited within have been selected for their relevance to the Expo’s theme and for their iconic significance in the multisensory itinerary about Italian identity designed by the artistic director, Marco Balich. On display are “Vucciria” by Renato Guttuso, EXPO | 4 “Ortolano” by Arcimboldo, a marble statue of the first century AD called “Hora”, placed close to a sculpture by Vanessa Beecroft and, finally, the table leg with griffins (Trapezophoros) of the fourth century. B.C. from Ascoli Satriano, dug up clandestinely and recovered by the Carabinieri squad responsible for safeguarding the cultural heritage. The programme includes approximately 2,000 events. 2 Santa Sede Progettato dallo Studio milanese Quattroassociati, ubicato all’intersezione tra il Cardo e il Decumano, il Padiglione è realizzato all’insegna della sobrietà e ha l’aspetto di un blocco di un unico materiale. Un’enorme vela gialla in tessuto maschera l’ingresso, colorando la luce ed evocando la bandiera Vaticana. Sulla facciata e sulle pareti esterne le frasi «non di solo pane» e «dacci oggi il nostro pane» sono tradotte in 13 lingue. Il percorso all’interno, che comprende videowall, fotografie e opere d’arte, analizza il nutrimento materiale, culturale, educativo e spirituale, la salvaguardia del creato, la lotta alla fame e la solidarietà. Il rapporto tra cibo e corpo è rappresentato da «L’ultima cena» di Tintoretto e dall’arazzo «L’Istituzione dell’Eucaristia» di Rubens. Nella grande edicola riservata alla Caritas è esposta invece l’installazione «Energia» del 1973 del tedesco Wolf Vostell: una Cadillac ricoperta sui due lati da un muro di filoni di pane che simboleggia lo spreco e la fame nel mondo. Padiglione della Santa Sede Located at the intersection of the Cardo and the Decumano, it has been designed with a sober look seemingly from a block of a single material. An enormous yellow fabric sail masks the entrance, colouring the light and evoking the Vatican flag. On the F facade and exterior walls the phrases “not by bread alone” and “give us this day our daily bread” are translated into 13 languages. The route within includes video-walls, photographs and works of art, analyses material, cultural, educational and spiritual nourishment, the protection of creation, the fight against hunger, and solidarity. The relationship between food and body is represented by Tintoretto’s “Last Supper” and by Rubens’ tapestry, “The Institution of the Eucharist”. In the large kiosk set aside for Caritas, instead, visitors can see an installation called “Energy”, made in 1973 by the German artist Wolf Vostell: a Cadillac covered on both sides with a wall of loaves of bread symbolising waste and hunger in the world. 3 Intesa Sanpaolo Padiglione di Intesa Sanpaolo The waterstone (Padiglione di uno degli Official Global Partners) sorge su una superficie di quasi mille metri quadrati nel cuore di Expo. Progettato da Michele De Lucchi, è stato realizzato con materiali ecologici e riciclabili che richiamano gli elementi naturali. La costruzione ricorda tre sassi levigati con quattro cascate che scorrono tra le connessioni. Il manto esterno ombreggiante è di scandole bianche e permette l’illuminazione naturale. Di notte un sistema a led crea un effetto illuminotecnico. All’interno Studio Azzurro ha realizzato l’installazione interattiva in sette schermi «L’orizzonte in movimento»: un mosaico di orizzonti allineati per crearne uno unico intorno al visitatore, che con un gesto attiva le micro-narrazioni celate dalle immagini. Il racconto rivela alcune eccellenze del territorio italiano sostenute dalla Banca. È esposta anche un’opera delle Gallerie d’Italia di Milano: «Officine a Porta Romana» di Umberto Boccioni. Sono inoltre mostrate riprese aeree di Milano che documentano le trasformazioni della città a partire da via Adige 23, dove Boccioni abitò e dipinse il quadro. The waterstone (the pavilion of one of the Official Global Partners) covers an area of almost 1,000 square metres at the heart of the Expo. Designed by Michele De Lucchi, it has been built using ecological and recyclable materials that recall the natural elements. The construction recalls three stones polished by the four waterfalls that flow between the connections. The outer envelope is of white shingles and allows natural lighting to flood in. At night, a system of led lighting creates a special effect. Inside, Studio Azzurro has produced an interactive installation on seven screens entitled “The horizon in motion”: a mosaic of aligned horizons to create one single one around the visitor, who with a gesture activates the micro-narratives hidden by the images. The story reveals some points of excellence in Italy supported by the bank. A work from the Gallerie d’Italia in Milan is also displayed: “Workshops at Porta Romana” by Umberto Boccioni. Furthermore, there are some aerial shots of Milan that document the transformation o the city, starting from Via Adige 23, where Boccioni lived and painted the picture. 4 L’albero della vita L’Albero della Vita Nonostante le numerose difficoltà che hanno segnato l’avvio dei lavori (ridimensionamento, ritardi, accuse di plagio) a fine novembre è arrivato il via libera dall’Autorità nazionale anticorruzione per l’«Albero della vita», monumento simbolo di Expo realizzato grazie al consorzio Orgoglio Brescia. Ideato da Marco Balich come icona interattiva, si rifà al disegno michelangiolesco della pavimentazione di piazza Campidoglio a Roma: la composizione bidimensionale diventa una strut- tura in tre dimensioni che dalla base di 45 metri s’innalza per 35 metri di altezza per poi allargarsi nella chioma del diametro di 42 metri ca. È animato da giochi d’acqua, effetti tridimensionali, elementi d’illuminotecnica, grafiche laser, giochi di fumi e pirotecnia. La base è uno spazio espositivo costituito da radici raggiungibili attraverso una passerella sospesa sul Lake Arena. Despite the many difficulties that marked the start of work (resizing, delays, accusations of plagiarism) approval was at last given by the anti-corruption authorities in late November for the “Tree of Life”, a monument symbolising the Expo and made by the Orgoglio Brescia consortium. Designed by Marco Balich as an interactive icon, it harks back to Michelangelo's design for the paving of piazza Campidoglio in Rome: the two-dimensional composition becomes a structure in three dimensions, rising from its 45-metre base to a height of 35 metres high before opening out into a crown of a diameter of approximately 42 metres. It is animated by fountains, three-dimensional effects, lighting, laser graphics, plays of smoke and pyrotechnics. The base is an exhibition space consisting of roots reached by a walkway suspended over the Lake Arena. 5 tions of civil society. With its 7,900 square metres, it is one of the largest spaces, and the only pre-existing construction, a now restored rural building that will constitute one of the main historical legacies of the event. Il mercato nella Cascina Triulza It is run by the Fondazione Triulza, a network of 63 major service sector organisations in Italy (as Non Official Participant). The outdoor courtyard is reserved for educational activities and artistic events. There are over 1,000 events and 7 thematic sectors planned. One is the social responsibility of art. Art and culture are factors of development, instruments for change and innovation expressed through shows, performance and exhibitions. 6 Padiglione Zero Cascina Triulza È il primo Padiglione nella storia di Expo dedicato alle Organizzazioni nazionali e internazionali della Società Civile. Con i suoi 7.900 metri quadri è tra gli spazi più grandi, l’unico già esistente, un’antica costruzione rurale ristrutturata che costituirà uno dei principali lasciti dell’evento. È gestito da Fondazione Triulza, un network partecipato dalle principali 63 organizzazioni del Terzo Settore di Italia (in qualità di Non Official Participant). La corte esterna è riservata ad attività educative ed eventi artistici. Sono previsti oltre mille eventi e 7 assi tematici. Uno è la responsabilità sociale dell’arte. Arte e cultura sono fattori di sviluppo, strumenti di cambiamento e innovazione espressi attraverso spettacoli, performance ed esposizioni. This is the first pavilion in the history of Expo dedicated to national and international organisa- Padiglione Zero Curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi, il Padiglione Zero è la porta d’ingresso di Expo 2015. Racconta l’evoluzione umana come storia della cultura alimentare. È costruito in legno, ricorda una porzione della crosta terrestre tagliata e sollevata. Riproduce il suolo con montagne, colline e una grande valle centrale. Visitarlo corrisponde a penetrare all’interno della crosta terreste tra le grotte ricostruite, sotto la copertura delle montagne, in un’atmosfera di quasi totale assenza di luce. Al centro vi è la valle delle civiltà. Curated by Davide Rampello and designed by Michele De Lucchi, the Zero Pavilion is the gateway Vedere a | What’s on to Expo 2015. It tells the story of human evolution as the history of food culture. It is built of wood, and suggests of a portion of the earth's crust that has been cut and raised. It reproduces the ground with mountains, hills and a large central valley. Visiting it like penetrating deep inside the earth's crust, amidst reconstructed caves under the cover of the mountains, in an atmosphere of almost total absence of light. At the centre lies the valley of civilisation. 7 SlowFood Padiglione SlowFood © Herzog & de Meuron Il Padiglione di SlowFood è stato ideato da Herzog & de Meuron: «Abbiamo progettato tre case, strutture in legno arcaiche e quasi primitive che definiscono lo spazio triangolare di una corte interna o un mercato. Queste case sono edifici lunghi e sottili che ricordano le strutture agricole tipiche della Lombardia: le Cascine. Dopo l’Expo e nell’ambito dell’iniziativa SlowFood intitolata “Orto in condotta” (un programma scolastico nazionale per l’educazione alimentare e ambientale) queste strutture verranno smontate e riassemblate come capanne da giardino negli orti delle scuole di tutta Italia» (© 2014, Herzog & de Meuron Basel). The SlowFood Pavilion has been designed by Herzog & de Meuron: “We designed three shacks, archaic, almost primitive wood structures that define the triangular space of an interior courtyard or market place. These shacks are long and slender buildings recalling the type of Lombard farm house called 'Cascina'. After the Expo, they will be dismounted and reassembled as garden sheds in the gardens of schools all over Italy mentored by SlowFood with their initiative 'Orto in condotta' as the principal national scholastic program for alimentary and environmental education” (© 2014, Herzog & de Meuron Basel). 8 Coca-Cola Padiglione Coca-Cola È la cornice in cui l’azienda racconta il proprio modello di sostenibilità, iniziando dalla semplicità geometrica dell’edificio, dalla scelta di materiali ecologici e dall’estrema facilità di montaggio e smontaggio. Il parallelepipedo di vetro, legno e acqua progettato da Giampiero Peia ha la forma di un campo da basket e dopo la fine di Expo sarà donato alla città. La spettacolarità è data dalle cangianti atmosfere dell’involucro esterno che mutano costantemente dall’alba al tramonto: di giorno è illuminato dal sole, di sera da una lanterna. È concepito come un tempio per ospitare la Contour, leggendaria bottiglia in vetro. La sua silhouette è riprodotta nelle vele delle pareti esterne del lato sud. All’interno 600 piccole Contour appese al soffitto, ciascuna con un led. Per celebrare i 100 anni Expo dell’icona in vetro creata nel 1915 il Padiglione ospita dal 7 al 22 maggio opere di Andy Warhol Luigi Bona, Alberto Murillo, Pakpoom Silaphan, Debra Franses Bean, Todd Ford e Howard Finster. This provides the framework in which the company offers its own model of sustainability, starting with the geometric simplicity of the building, from the choice of ecological materials and the extreme ease of assembly and disassembly. The glass, wood, and water parallelepiped has the form of a basketball court, and after the end of Expo will be donated to the city. Its spectacular appearance derives from the bright moods of the outer envelope, which constantly change from dawn to dusk: during the day, it is illuminated by the sun, and in the evening by a light. It is planned as a temple to house the Contour, the legendary glass bottle. Its silhouette is reproduced in the sails of the outer walls of the south side. Within, 600 small Contours hang from the ceiling, each with a led. To celebrate the 100th anniversary of the glass icon created in 1915, from May 7 to 22 the Pavilion will present works by Andy Warhol, Luigi Bona, Alberto Murillo, Pakpoom Silaphan, Debra Franses Bean, Todd Ford and Howard Finster. 9 Emirati Arabi Uniti Padiglione Emirati Arabi Uniti Si trova al centro, di fianco al Decumano, è progettato da Foster+Partners ed è formato da una serie di pareti increspate alte 12 metri che evocano sia le stradine in penombra degli insediamenti storici degli Emirati Arabi Uniti sia le dune dei suoi deserti. Scansioni 3D delle superfici delle dune sono riprodotte sulle pareti. Un paesaggio complementare ispirato alle specie autoctone del posto offre inoltre un accogliente sfondo verde. Studiato per il clima naturalmente fresco di Milano e per le belle giornate degli Emirati Arabi Uniti, il Padiglione sarà smantellato alla fine di Expo per essere rimontato a Masdar City, città dell’emirato a basse emissioni di carbonio. Nel 2020 Dubai ospiterà l’Esposizione Universale: «Connecting Minds, Creating the Future». This pavilion is located in the centre, next to the Decumano, is designed by Foster + Partners and comprises a series of corrugated walls 12 metres high evoking both the shady streets of the historic towns of the UAE and the dunes of its deserts. 3D scans of the surfaces of the dunes are reproduced on the walls. A complementary landscape inspired by native species of the country also offer a welcoming green background. Planned for the naturally cool climate of Milan and the sunny climate of the UAE, the Pavilion will be dismantled at the end of the Expo to be reassembled in Masdar City, the Emirate’s low-carbon city. In 2020, Dubai will itself be hosting the Expo: “Connecting Minds, Creating the Future”. 10 Vanke Padiglione Vanke L’edificio di 959 metri quadrati in prossimità del Lake Arena è stato progettato dallo studio dell’architetto Daniel Libeskind come estensione del paesaggio circostante. Le proporzioni, le geometrie e il movimento fluido tra interno ed esterno evocano le atmosfere dello Shitang (mensa), che rappresenta la struttura sociale tradizionale cinese fin dall’antichità. Vi sono due percorsi indipendenti dall’interno verso l’esterno, con un giardino praticabile sul tetto. Si attraversa una foresta di pali con schermi che proiettano scene di pranzi e condivisione. L’installazione si basa sulla metafora delle radici, dei tronchi e dei rami simbolo dell’impegno nei confronti della comunità del colosso immobiliare Vanke (uno dei tre volti della presenza cinese a Expo). The building of 959 square metres in the vicinity of Lake Arena has been designed by architect Daniel Libeskind as an extension to the surrounding landscape. The proportions, the geometry and the fluid movement between interior and exterior evoke the atmosphere of the Shitang (canteen), which represents the traditional Chinese social structure since antiquity. There are two independent routes from the inside outwards, with a garden on the roof that can be enjoyed. Visitors walk through a forest of poles with screens showing scenes of meals and sharing. The installation is based on the metaphor of roots, trunks and branches as symbol of a commitment to the community by the real estate colossus Vanke (one of the three Chinese presences in Expo). 11 Cina Per la prima volta la Cina partecipa a Expo con un Padiglione costruito da sé, simbolo dell’impegno e della volontà della seconda economia mondiale di mostrare la propria politica agricola dall’origine della sua storia sino alle innovazioni del futuro. L’edificio di circa 4.600 metri quadrati, progettato da un consorzio formato dall'Università di Tsinghua dal Qingshang Environmental & Architectural Design di Pechino, presenta un profilo simile a un’onda di grano, che richiama le forme e le strutture architettoniche tradizionali cinesi. Padiglione Cina For the first time China is participating in Expo with a pavilion it has built itself, a symbol of the commitment and will of the world’s second economy to demonstrate its agricultural policy from the origins of its history to the innovations of the future. The building covers about 4,600 square metres and has been designed with a profile similar to a wave of wheat, which recalls the forms and structures of traditional Chinese architecture. 12 Kuwait Sviluppato dallo Studio di Italo Rota, il Padiglione offre un affascinante spaccato del territorio, della cultura e delle risorse umane e paesaggistiche del Paese fiorito nel deserto. La struttura dell’edificio richiama il profilo delle imbarcazioni tradizionali locali, i Dhow. Sulla facciata laterale sono proposti esempi di serre e di sistemi di coltura idroponica locali. Il percorso si sviluppa in tre sezioni: la prima è sulle caratteristiche del territorio e del clima, la seconda su come la ricerca scientifica ha trasformato condizioni complesse in un habitat ospitale e fertile, l’ultima è un’immersione nella cultura kuwaitiana. historic Italian gardens and agriculture, but also includes references to Land art and plants used as construction material. 14 Wings Piazza Italia, cuore di Expo, sarà animata per tutti i sei mesi da quattro grandi sculture alte 10 metri e pesanti 14 tonnellate, commissionate da Siemens e progettate da Daniel Libeskind. Ciascuna è costituita da tre sinuose eliche intrecciate proiettate a spirale verso l’esterno, che alludono al mistero degli uccelli in volo. Sono animate da effetti acustici, immagini e forme pulsanti ispirati alle tecnologie del futuro concepiti da un team di esperti e con un basso impatto sull’ambiente. 16 Padiglione Kuwait Developed by the studio of Italo Rota, the Pavilion offers a fascinating insight into the territory, culture and human and landscape resources of the flowering country in the desert. The structure of the building recalls the profile of the traditional local boat, the dhow. On the lateral facade, there are examples of greenhouses and local hydroponics systems. The itinerary is divided into three sections: the first concerns the characteristics of the territory and the climate, the second on how scientific research has transformed complex conditions into a hospitable and fertile habitat, and the last offers a dip into Kuwaiti culture. 13 Children Park Children Park Curato da Sabina Cantarelli e sviluppato dal team di Reggio Children, è un’area di gioco e scoperta dedicata ai bambini. La scommessa è di spingere i più piccoli a esplorare la vita e la sostenibilità del Pianeta con approcci e linguaggi diversi e risposte non univoche. Offre esperienze e attività, ma è anche un luogo di relax e di sosta. Alla base vi è la metafora del girotondo che abbraccia la Terra. È un giardino lineare con otto piattaforme a forma di rocchetto destinate alle attività per i bambini, spazi dove si incontrano il naturale e l’artificiale. È ispirato al giardino storico italiano e all’agricoltura, ma abbraccia anche riferimenti alla Land art e all’elemento vegetale utilizzato come materiale di costruzione. Organised by Sabina Cantarelli and developed by the team of Reggio Children, this is an area of play and discovery for children. The challenge is to encourage children to explore the life and sustainability of the planet with different approaches and responses that are not unequivocal. It offers experiences and activities, but it is also a place in which to relax and rest. Its starting point is the metaphor of a carousel encompassing the Earth. It is a linear garden with eight spool-shaped platforms for activities open to children, spaces where they meet nature and the artificial. It is inspired by cereals and tubers), three types of territory (arid, sea and islands, and bio-Mediterranean). Around these nine elements are gathered 77 countries and 2 international organisations: the Community of the Caribbean countries and the Pacific Islands Forum. In each cluster, a scientific exhibition tells the story of the theme to which it is dedicated, while a photo exhibition (in collaboration with the Magnum agency) documents the way the different crops and the work of man feed the planet and its inhabitants. The authors of the photographs are Gianni Berengo Gardin, Irene Kung, Joel Meyerowitz, Martin Parr, Sebastião Salgado, Alessandra Sanguinetti, Ferdinando Scianna, George Steinmetz and Alex Webb. Una delle quattro Wings Piazza Italia, the heart of the Expo, will be animated for the whole six months by four large sculptures standing 10 metres high and weighing 14 tons, commissioned by Siemens and designed by Daniel Libeskind. Each consists of three intertwined, sinuous helices projected in an outward spiral, alluding to the mystery of birds in flight. They are animated by acoustic effects, images and pulsing shapes inspired by the technologies of the future, designed by a team of experts and assuring a low environmental impact. 15 Cluster «Vanuatu» 2014 © Alessandra Sanguinetti/Magnum Photos Nove spazi aggregano attorno a un unico tema o prodotto alimentare più Paesi, superando il raggruppamento geografico dei Joint Pavilion e costituendo uno degli elementi più innovativi di Expo 2015. Sei le filiere alimentari (caffè, riso, cacao, spezie, frutta e legumi, cereali e tuberi), tre le tipologie di territorio (zone aride, mare e isole e bio-Mediterraneo). Attorno a questi nove elementi si raccolgono 77 Paesi e 2 organizzazioni internazionali: la Comunità dei Paesi Caraibici e il Forum Isole del Pacifico. In ogni Cluster una mostra scientifica racconta la storia del tema cui è dedicato, mentre un’esposizione fotografica (in collaborazione con l’agenzia Magnum) documenta le modalità con cui le diverse coltivazioni e il lavoro dell’uomo nutrono il pianeta e i suoi abitanti. Gli autori degli scatti sono Gianni Berengo Gardin, Irene Kung, Joel Meyerowitz, Martin Parr, Sebastião Salgado, Alessandra Sanguinetti, Ferdinando Scianna, George Steinmetz e Alex Webb. Nine spaces gather a number of countries around a single theme or foodstuff, going beyond the geographical clustering of the Joint Pavilion and comprising one of the most innovative aspects of Expo 2015. There are six food sectors (coffee, rice, cocoa, spices, fruit and legumes, Arts & Foods Il Padiglione «Arts & Foods. Rituali dal 1851», l’unica sede di Expo nella città, trasforma il Palazzo della Triennale in una gigantesca mostra curata da Germano Celant e allestita dallo Studio Italo Rota su circa 7mila metri quadrati tra spazi interni e giardini. È un’esaustiva panoramica sulla pluralità dei linguaggi artistici e sugli intrecci tra arte e cibo, raccontati attraverso centinaia di opere, oggetti e documenti. «Arts & Foods, spiega Germano Celant, coinvolge tutti i media e linguaggi: dalla pittura alla scultura, dal video all’installazione, dalla fotografia alla pubblicità, dal design all’architettura, dal cinema alla musica e alla letteratura. Si articola con un andamento cronologico che copre il periodo dal 1851 (data della prima Expo a Londra e dell’avvio della modernità) all’attualità attraverso la creazione di ambienti dedicati ai luoghi e agli spazi del convivio sia di ambito privato sia della sfera pubblica (dalla sala da pranzo alla cucina, dal bar al cibo da viaggio) in cui arredi, oggetti, elettrodomestici e opere d’arte creano una narrazione di forte impatto visivo e suggestione sensoriale». La mostra offre un percorso riservato ai bambini. The “Arts & Foods. Rituals since 1851” Pavilion, the only Expo site in the city, transforms the Palazzo della Triennale into a giant exhibition curated by Germano Celant and laid out by Studio Italo Rota over an area of about 7,000 square metres, divided between internal spaces and gardens. It offers a comprehensive overview of the plurality of artistic languages and of the close links between art and food, told through hundreds of works, objects and documents. “Arts & Foods”, explains Germano Celant, “involves all the media and languages: from painting to sculpture, video to installations, photography to advertising, design to architecture, cinema to music and literature. It offers itself as a chronological narrative covering the period from 1851 (date of the first Expo in London and the launch of modernity) to current times, through the creation of areas dedicated to the places and spaces of conviviality at home and outside (from the dining room to the kitchen, and from bars to food on the go), in which furniture, objects, household appliances and artworks create a narrative with a strong visual impact and sensory appeal”. The exhibition offers an itinerary reserved for children. «Dada», Subodh Gupta, 2014 EXPO | 5 Grazia Varisco Filo rosso - 1960/2015 curated by Claudio Cerritelli 15 April - 19 June 2015 Cortesi Gallery Via Frasca, 5 Lugano, CH – 6900 41 & 43 Maddox St. London, W1S 2PD – UK www.cortesigallery.com [email protected] Vedere a | What’s on Milano From Roman sculptures to paintings by Lee Ufan, from Leonardo to celebrities photographed by David Bailey and the new headquarters of Prada and Armani: all the exhibitions and events on offer in Milan Dalle sculture romane ai dipinti di Lee Ufan, da Leonardo alle celebrità fotografate da David Bailey, alle nuove sedi di Prada e Armani: tutte le mostre e le curiosità di Milano MUSEO DEL RISORGIMENTO PORTA NUOVA PINACOTECA DI BRERA FONDAZIONE CORRENTE 8 PALAZZO CUSANI MIC MUSEO INTERATTIVO DEL CINEMA HANGARBICOCCA 27 13 CROCEVIA FONDAZIONE ALFREDO E TERESITA PAGLIONE MUFOCO MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA LORENZELLI ARTE 9 A ARTE INVERNIZZI 40 11 21 20 KAUFMANN REPETTO FONDAZIONE MARCONI GALLERIA GIO' MARCONI 17 PAC PADIGLIONE ARTE CONTEMPORANEA 14 1 TRIENNALE DI MILANO GAM GALLERIA D'ARTE MODERNA MUSEO DI STORIA NATURALE 12 15 37 30 16 29 39 GALLERIA GRUPPO CREDITO VALTELLINESE 7 6 35 34 TEGA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA GAM MANZONI GALLERIA BOTTEGANTICA SAGRESTIA MONUMENTALE DEL BRAMANTE LISSON GALLERY 4 VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA GALLERIA DEP ART 19 24 10 22 36 33 MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA 2 31 3 18 25 PALAZZO REALE 28 MUSEO DEL NOVECENTO PALAZZO DELLA RAGIONE FOTOGRAFIA MUDEC MUSEO DELLE CULTURE GALLERIE D'ITALIA PIAZZA SCALA 41 23 10 FONDAZIONE ARNALDO POMODORO BANCA GENERALI PRIVATE BANKING 38 FONDAZIONE PRADA Vedere a | What’s on La nuova veste di Prada Apre a Milano la nuova sede della Fondazione Prada (nella foto, il render © OMA e Fondazione Prada). Progettata dallo studio OMA, guidato da Rem Koolhaas, l’architettura ridisegna l’area dell’ex distilleria Società Italiana Spiriti degli anni Dieci del Novecento, combinando gli edifici preesistenti con tre nuove costruzioni. Agli 11mila metri quadrati degli spazi espositivi si affiancano i laboratori didattici per bambini, sviluppati insieme agli studenti dell’École Nationale Supérieure d’Architecture di Versailles, e un bar ideato dal regista Wes Anderson che ricrea l’atmosfera degli antichi caffè milanesi. 3 Daniel Spoerri, Le coin du Restaurant Spoerri, 1968 © Mondadori Portfolio/Akg Images 1 Arts & Foods Triennale di Milano viale Alemagna 6 Milano, mar-dom 10.30-20.30 gio 10.30-23, tel. 02/724341, www.triennale.org 9 aprile ➤ 1 novembre 2015 The new headquarters of the Fondazione Prada (pictured, a rendering). designed by Studio Oma headed by Rem Koolhaas has now opened. The architecture refurbishes the area of the former distillery of an Italian spirits company dating from first decade of the 20th century, combining the existing buildings with three new ones. The 11,000 square metres of exhibition space are complemented by educational workshops for children, developed with the students of the École Nationale Supérieure d’Architecture de Versailles, and also include a bar designed by director Wes Anderson that recreates the atmosphere of the old Milanese coffee houses. Fondazione Prada (largo Isarco 2 Milano, tel. 02/54670981, fondazioneprada.org), dal 9 maggio al 24 agosto 2015 Un Silos per Armani Zona Tortona a Milano si arricchisce di un nuovo spazio. A fianco dell’ormai noto Teatro, Armani apre l’Armani Silos per celebrare in grande stile quarant’anni di attività nella moda. Posto nell’ex sede di Nestlé, il complesso riutilizza alcune strutture preesistenti recuperando il vecchio silos e ne costruisce di nuove giocate sul contrasto tra il bianco e il nero, per un totale di 24mila metri quadrati. L’edificio ospita l’archivio-museo della maison, una ricca collezione di abiti ed è soprattutto un riferimento per la città, una sede espositiva, un centro culturale aperto a studiosi e appassionati di moda, un luogo per lo scambio di idee e per lo sviluppo di progetti innovativi. Un bel modo per essere ambasciatore speciale di Expo. Zona Tortona in Milan can now boast a new space: alongside its now well-known theatre, Armani has opened the Armani Silos to celebrate 40 years of activity in fashion in fitting manner. Located in the former headquarters of Nestlé, the complex reuses some of the existing structures, refurbishing the old silos and building new ones based on a contrast between white and black, for a total of 24,000 square metres. The building houses the firm’s archive-museum, a rich collection of garments and is above all a point of reference for the city, an exhibitions and cultural centre open to scholars and fashion enthusiasts, a place in which to exchange ideas and develop innovative projects. A good way to be a special ambassador for the Expo. Armani Silos (via Bergognone 46) MILANO | 8 Arazzi medicei di Pontormo e Bronzino Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi piazza Duomo 12 Milano, lun 14.30-19.30 mar-dom 9.30-19.30 gio-sab 9.30-22.30, tel. 02/0202 www.artpalazzoreale.it www.comune.milano.it/ palazzoreale Cfr. p. 5 © OMA e Fondazione Prada Milano 2 Africa. La terra degli spiriti MUDEC Museo delle Culture via Tortona 56 Milano, lun 14.30-19.30 mar-mer-ven-dom 9.30-19.30 gio-sab 9.30-22.30 tel. 02/54917 www.mudec.it Maestro della capigliatura a cascata, poggiatesta, regione Luba, Repubblica Democratica del Congo, fine XIX secolo. © H. Schneebeli – A. Fritschi Due le mostre che inaugurano il Museo delle Culture. «Mondi a Milano» (fino al 19 luglio), mette in luce come la città di Milano abbia sempre accolto e divulgato le culture extraeuropee nelle mostre di arti industriali e nelle esposizioni universali. «Africa. La terra degli spiriti» (dal 27 marzo al 30 agosto), curata da Ezio Bassani, Lorenz Homberger, Gigi Pezzoli e Claudia Zevi, affianca invece opere celebri dell’arte occidentale a manufatti della tradizione africana, spiegandone la simbologia e le funzioni nella vita quotidiana (culto degli antenati, sacrifici e divinazione). L’artista africano tradizionale non copia la realtà visibile ma la reinventa: solo partendo da questa consapevolezza è possibile interpretare l’arte africana senza il filtro della cultura occidentale. Two exhibitions inaugurate the Museo delle Cultures. “Worlds in Milan” (until July 19), highlights how the city of Milan has always accepted and spread non-European cultures in exhibitions of the industrial arts and in world fairs. “Africa. The land of the spirits” (from March 27 to August 30), curated by Ezio Bassani, Lorenz Homberger, Gigi Pezzoli and Claudia Zevi, places famous works of Western art next to items of African tradition, explaining their symbols and functions in everyday life (ancestor worship, sacrifice and divination). The traditional African artist does not copy visible reality but reinvents it: only with this awareness is it possible interpret African art without the filter of Western culture. Il ciclo di venti arazzi monumentali raffiguranti le «Storie di Giuseppe» commissionato da Cosimo I de’ Medici per celebrare la dinastia medicea era conservato fino al 1865 nella Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio a Firenze; fu poi smembrato e dopo alcuni trasferimenti dieci arazzi entrarono con i Savoia nella Reggia del Quirinale. La collaborazione tra Presidenza della Repubblica e Comune di Firenze ha reso possibile la riunificazione del ciclo dopo 150 anni e la sua esposizione nella Sala delle Cariatidi «Incontro di Giuseppe con Giacobbe in Egitto» di Nicolas Karcher, 1550-53, Firenze, Soprintendenza Speciale Psae been restored in 30 years of patient labour in Florence and Rome. The exhibition, curated by Louis Godart, is supported by the Fondazione Bracco. Catalogue by Skira. ➤ 23 agosto nuove generazioni, come piercing, foglie di marijuana, iPod, calzini a righe, lattine di birra, leggings e scheletri. At the same times as the Gamec in Bergamo, the Lisson Gallery is presenting Cory Arcangel, who tells of American subculture, the expression of consumer society. “Your performance” consists of seven multicoloured floats covered with vertical strips of cloth torn from tracksuits and sports clothing and reminiscent of Adidas's three stripes. Three is also the total of types of the average US consumer that inspired the series “Screen-agers, Tall Boys and Whales”: the tweens, adolescents between 10 and 12 years of age, the American fans of the Kid Rock, fans of Robert James Ritchie’s rock-rap band and the Wall Street traders, stockbrokers. The exhibition is completed with “Leafs”, “Clarity”, “High Life" and “Misfits", in which abound the typifying Leonardo 1452-1519 MILANO. Palazzo Reale rende omaggio a Leonardo Da Vinci (14521519), il fervido genio del Rinascimento italiano. Curata da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, due tra i più importanti studiosi dell’opera del Maestro, la mostra ripercorre la poliedrica carriera artistica e scientifica di Leonardo senza intenti celebrativi, ma con la volontà di raccontarne la vocazione all’interdisciplinarietà e allo studio dell’uomo e della natura. Dodici le sezioni tematiche: «Il Disegno come fondamento», «Natura e scienza della Pittura», «Il Paragone delle Arti», «Il Paragone con gli Antichi», «Anatomia fisiognomica e moti dell’animo», «Invenzione e Meccanica», «Il Sogno», «Realtà e Utopia», «L’unità del sapere», «De coelo et mundo: immagini del divino», «La diffusione e la fortuna: dai leonardeschi al Trattato della Pittura», «Il Mito». Dipinti, oltre cento disegni e alcuni manoscritti autografi di Leonardo sono esposti accanto a opere di artisti suoi contemporanei attraverso i quali è si è potuto ricostruire il contesto di riferimento. Tra i capolavori in mostra figurano «San Gerolamo» della Pinacoteca Vaticana, «Madonna Dreyfuss» della National Gallery of Art di Washington, «Scapiliata» della Galleria Nazionale di Parma, «Ritratto di musico» dell’Ambrosiana e tre dipinti del Museo del Louvre («La Belle Ferronnière», «Annunciazione», «San Giovanni Battista»). Chiudono il percorso opere delle generazioni successive che testimoniano la fortuna dei modelli leonardeschi e la nascita del suo mito. Catalogo Skira in italiano e in inglese (nella foto «Belle Ferroniére» © 2014, The Trustees of the British Museum c/o Scala, Firenze) MILAN. Palazzo Reale pays tribute to Leonardo Da Vinci (1452-1519), the great genius of the Italian Renaissance. Curated by Pietro C. Marani and Maria Teresa Fiorio, two of the most important scholars of the artist’s work, the exhibition traces Leonardo’s multifaceted artistic and scientific career without celebration, but with the intention of illustrating his interdisciplinary vocation and study of man and nature. There are twelve thematic sections: “Drawing as foundation”, “Nature and the science of Painting”, “The Paragon of the Arts”, “Comparison with the Ancients”, “Physiognomic anatomy and movements of the soul”, “Invention and Mechanics”, “Dreams”, “Utopian reality”, “The unity of knowledge”, “De coelo et mundo: images of the divine”, “Distribution and fortune: from Leonardesque to the Treatise of Painting”, “Myth”. Paintings, over 100 drawings and some autograph manuscripts by Leonardo are displayed alongside works by artists contemporary with him, through whom it is possible to reconstruct the context of reference. Among the masterpieces on display are “Saint Jerome” from the Pinacoteca Vaticana, the “Dreyfuss Madonna” from the National Gallery of Art in Washington, “Scapiliata” from the Galleria Nazionale di Parma, “Portrait of a Musician” from the Ambrosiana and three paintings from the Louvre (“Belle Ferronière”, “Annunciation”, “Saint John the Baptist”). The exhibition closes with the works of later generations testifying to the fortune of Leonardo’s models and the birth of his myth. Catalogue by Skira in Italian and English (in the photo, “Belle Ferronière"© 2014, The Trustees of the British Museum c/o Scala, Florence). Cfr. p. 14 n. 25 di Palazzo Reale. Realizzati dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni di Jacopo Pontormo, Agnolo Bronzino e Francesco Salviati, i venti arazzi sono stati restaurati in trent’anni di paziente lavoro tra Firenze e Roma. La mostra, a cura di Louis Godart, è sostenuta dalla Fondazione Bracco. Catalogo Skira. The cycle of 20 monumental mental tapestries depicting the “Life of Joseph” commissioned by Cosimo I de’ Medici to celebrate the Medici dynasty was conserved until 1865 in the Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio in Florence. It was then dismembered and after several moves, ten tapestries entered the Reggia del Quirinale with the Savoy household. The collaboration between the Presidency of the Republic and the City of Florence has made it possible to unite the cycle once more after 150 years, and its display in the Sala delle Cariatidi in Palazzo Reale. Made by the Flemish Jan Rost and Nicolas Karcher after cartoons by Jacopo Pontormo, Agnolo Bronzino and Francesco Salviati, the 20 tapestries have 4 Cory Arcangel Lisson Gallery via Zenale 3 Milano, lun-ven 10-13 e 15-18, tel. 02/89050608, www.lissongallery.com In contemporanea con la Gamec di Bergamo, la Lisson Gallery ospita Cory Arcangel, che racconta la subcultura americana, espressione della società dei consumi. «Your performance» si compone di sette galleggianti multicolori ricoperti con strisce verticali di tessuto strappate da tute e capi d’abbigliamento sportivi che richiamano alla mente le tre righe dell’Adidas. Tre sono anche le tipologie del consumatore medio americano cui s’ispira la serie «Screen-agers, Tall Boys and Whales»: i tweens, gli adolescenti tra i dieci e i dodici anni, gli american fans of the Kid Rock, i fan della rock-rap band di Robert James Ritchie e i Wall Street traders, gli operatori di borsa. Completano il progetto espositivo «Leafs», «Clarity», «High Life» e «Misfits», dove abbondano i segni di riconoscimento delle signs of the new generations: piercing, marijuana leaves, iPods, striped socks, cans of beer, leggings and skeletons. 11 aprile ➤ 20 maggio 2015 5 Milano Asian Art Sedi varie in città www.facebook.com/ MilanoAsianArt Giunta alla sesta edizione, Milano Asian Art rinnova l’impegno di sette gallerie specializzate in arte orientale a realizzare l’unica manifestazione italiana specializzata. Alle sette mostre tematiche, ospitate nelle gallerie promotrici, si affianca la partecipazione del Museo Poldi Pezzoli che apre le sue collezioni di arte orientale. È dunque un’occasione unica per scoprire l’arte indo-buddhista attraverso le sculture in pietra e bronzo da Dalton-Somaré, i netsuke in legno e avorio da Giuseppe Piva, lo sviluppo delle figure femminili nell’arte asiatica da Mirco Cattai e poi, ancora, talismani, tavole e abiti dell’Africa islamica da David Sorgato, fotografie, video, oggetti rituali e costumi degli sciamani nepalesi da Renzo Freschi, giade e lacche da La Galliavola, per concludere con la Galleria Gracis che per l’occasione collabora con la londinese Joost van den Bergh. Now in its sixth edition, Milano Asian Art renews the commitment of seven galleries specialising in Oriental art to organise the only specialist event in Italy of tis kind. The seven thematic exhibitions on display in the galleries promoting the event, are joined by the participation of the Museo Poldi Pezzoli, which opens its collections of Oriental art. It is thus a unique opportunity to discover Indo-Buddhist art in the form of stone and bronze sculptures at Dalton-Somaré, wooden and ivory netsuke at Giuseppe Piva, the development of female figures in Asian art at Mirco Cattai and talismans, tables and clothes from Islamic Africa at David Sorgato, photographs, videos, ritual objects and Nepalese shaman costumes at Renzo Freschi, jade and lacquer at La Galliavola, and conclude with the Galleria Gracis, which for the occasion is collaborating with the London gallery, Joost van den Bergh. 6 ➤ 30 maggio 2015 6 David Bailey. Stardust Pac Padiglione d’Arte Contemporanea via Palestro 14 Milano, mar-dom 9.30-19.30 gio 9.30-22.30, tel. 02/92800917 www.pacmilano.it Cfr. box p. 11 1 marzo ➤ 2 giugno 2015 7 Botero Tega Arte Moderna e Contemporanea via Senato 20 Milano, lun-sab 10-13 e 15-19, tel. 02/76006473 www.galleriatega.it Fernando Botero torna a Milano nella galleria Tega Arte Moderna e Contemporanea con una vasta selezione di dipinti e sculture degli ultimi vent’anni nei quali è evidente il riferimento alla classicità attraverso cui rappresenta la società contemporanea. Dipinti, carte e sculture in bronzo documentano i temi più cari all’artista colombiano, dalle nature morte ai personaggi del circo, dai nudi ai ritratti dei potenti, ai gruppi familiari. Catalogo Skira con testi di Luca Beatrice. Fernando Botero returns to Milan in the galleria Tega Arte Moderna e Contemporanea with a wide selection of paintings and sculptures of the last 20 years in which there is a clear reference to classicism through which he portrays contemporary society. Paintings, cards and bronze sculptures document the themes dear to the Colombian artist, from still lifes to circus characters, from nudes to portraits of the powerful and family groups. Catalog by Skira with texts by Luca Beatrice. 21 aprile ➤ 18 luglio 2015 8 La camera della guerra MIC Museo Interattivo del Cinema viale Fulvio Testi 121 Milano, mar-sab 15-18 dom 15-19, tel. 02/87242114 www.cinetecamilano.it Area Metropolis 2.0 via Oslavia 8 Paderno Dugnano, tel. 02/9189181, giorni e orari delle proiezioni, metropolis.cinetecamilano.it Vedere a | What’s on Per ricordare il centenario dell’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale (24 maggio 1915) la Fondazione Cineteca Italiana realizza un percorso interattivo. La camera multimediale è allestita nella sala cinematografica del museo. Canti alpini e melodie, spari e granate, fotografie e filmati d’epoca e voci dal passato raccontano le vicende del conflitto. In contemporanea Area Metropolis 2.0 di Paderno Dugnano espone le stampe ad alta definizione ricavate dalle lastre stereoscopiche pulite e restaurate. Un fitto calendario di concerti, proiezioni e spettacoli teatrali accompagna la durata della manifestazione. Granatiere mortalmente ferito presso un ospedaletto, 1917 In order to mark the centenary of Italy’s entry into the First World War (24 May 1915), the Fondazione Cineteca Italiana has created an interactive presentation in a multimedia room specially set up in the museum’s cinema. Alpine songs and melodies, shots and explosions, photographs, contemporary footage and voices from the past evoke the different aspects of the war. Simultaneously, Area Metroplois 2.0 in Paderno Dugnano is exhibiting high-definition prints made from newly-cleaned and restored stereoscopic plates. A busy timetable of concerts, screenings and theatrical shows accompanies the event. ➤ 24 maggio 2015 9 Enrico Castellani, Lee Ufan Lorenzelli Arte corso Buenos Aires 2 Milano, mar-sab 10-13 e 15-19, tel. 02/201914, www.lorenzelliarte.com Milano opment from the 1960s into the new century. The catalogue includes commentary by Gianluca Ranzi and Federico Sardella. 21 maggio ➤ 18 luglio 2015 10 La multiforme personalità di Leonardo Veneranda Biblioteca Ambrosiana piazza Pio XI 2 Milano, mar-dom 10-18, tel. 02/806921, www.ambrosiana.eu Sagrestia Monumentale del Bramante via Caradosso 1 Milano, lun 9,30-13/14-18 mar-dom 8,30-19, tel. 02/806921 www.ambrosiana.eu Ottantotto fogli del Codice Atlantico (1478-1519), selezionati da Pietro C. Marani ed esposti nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana e nella Sagrestia Monumentale del Bramante a Santa Maria delle Grazie, permettono di conoscere la multiforme personalità di Leonardo da Vinci, la ricchezza Grazie, help appreciate the multifaceted personality of Leonardo da Vinci, the breadth of his interests and the modernity of his scientific and technical studies. The exhibition is arranged in sections (“Hydraulics”, “Literary Exercises”, “Architecture and Scenography”, “Mechanics and Machines”, “Optics and Perspective”, “Mechanical Flight”, “Geometry and Mathematics”, “Studies of the Earth and the Universe”, “Painting and Sculpture”), in accordance with Leonardo’s own list set down in his letter to Ludovico il Moro, in which he offers his services. “Leafing through the Codex Atlanticus in the hidden heart of Milan and examining the drawings and maps it contains, one can experience the thrill of making direct contact with the mind of Leonardo while being catapulted into the atmosphere and milieu of the glorious years of Milanese collecting, when in 1637 Galleazzo Arconati donated his precious Leonardo man- lombo (1937-93) nella Galleria A Arte Invernizzi, dove il curatore Marco Scotini ricostruisce l’ultima personale che l’artista ha tenuto tra il 1992 e il 1993 nella Galerie Hoffmann di Friedberg in Germania. «Bariestesia», all’ingresso, accoglie il visitatore, costringendolo a verificare passo dopo passo le condizioni del proprio equilibrio; al piano superiore sono allestite «Opus incertum», sull’instabilità percettiva e il disorientamento sensoriale, ultima opera di Colombo, e tre lavori in movimento del ciclo «Spazio curvo», che indagano la variazione delle forme e la sensazione di inafferrabilità; al piano inferiore è l’installazione ambientale «Spazio diagoniometrico», omaggio all’architettura espressionista del Grosse Schauspielhaus di Hans Poelzig a Berlino. Fa da contrappunto a questa ricostruzione un nucleo di opere storiche selezionate da Francesca Pola. An exceptional Gianni Colombo Arte lombarda dai Visconti agli Sforza MILANO. Il capoluogo lombardo rivive il suo periodo aureo nella grande mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano con il Mibact, curata da due eminenti storici dell’arte come Mauro Natale e Serena Romano. Duecentocinquanta opere provenienti da importanti collezioni internazionali raccontano l’arte lombarda sviluppatasi dalla fine del Medioevo al primo Rinascimento sotto l’influenza delle due casate che hanno profondamente segnato la storia della città, proiettandola a livello europeo. Sono gli anni al potere di Gian Galeazzo Visconti, Francesco Sforza e Ludovico il Moro. Premessa ideale alla mostra di Leonardo da Vinci ospitata nella stessa sede, la rassegna si sviluppa in sezioni e sottosezioni cronologiche che illustrano l’evolversi di pittura, scultura, miniatura, arte tessile, vetraria e oreficeria all’ombra della fabbrica del Duomo. Tra i prestiti eccezionali lo splendido «Libro d’Ore Bodmer» dalla Pierpont Morgan Library di New York, le vetrate dal Duomo di Milano e dalla chiesa di Santa Maria Matris Domini di Bergamo, i celebri «Libri d’Ore» di Giovannino de’ Grassi e Michelino da Besozzo, nonché i Tarocchi di Bonifacio Bembo. Completano il percorso i marmi di Giovanni di Balduccio e di Bonino da Campione, tavole, affreschi e disegni di Giovanni da Milano, Giusto de’ Menabuoi, Gentile da Fabriano, Pisanello, Vincenzo Foppa e Bernardino Butinone, un compendio rappresentativo della più alta espressione dell’arte lombarda. Catalogo Skira (nella foto, Paroto «Madonna con bambino, un donatore e santi»). MILAN. Milan revives its golden age in the great exhibition organized by the city council’s department of culture, with Mibact (Ministry of Culture and Tourism), and mounted by two illustrious art historians – Mauro Natale and Serena Romano. Two hundred and fifty works from important international collections trace the rise of Lombard art from the late Middle Ages to the early Renaissance, boosted by the two families that left the deepest mark on the city’s history, propelling it into the European limelight. These were the years of the muscular rule of Gian Galeazzo Visconti, Francesco Sforza and Ludovico il Moro. The exhibition is a perfect foil for the Leonardo da Vinci exhibition in the same building and is arranged in chronological sections and subsections illustrating the evolution of painting, sculpture, manuscript illumination, weaving, glassmaking and gold and silverwork in the shadow of the Venerable Factory of the Duomo. Among the exceptional loans is the exquisite “Bodmer Book of Hours”, lent by the Pierpont Morgan Library in New York, stained glass from the Duomo of Milan and the church of Santa Maria Matris Domini in Bergamo, the famous books of hours illuminated by Giovannino de’ Grassi and Michelino da Besozzo, as well as Bonifacio Bembo’s tarot cards. The exhibition concludes with marble sculptures by Giovanni di Balduccio and Bonino da Campione, paintings, frescoes and drawings by Giovanni da Milano, Giusto de’ Menabuoi, Gentile da Fabriano, Pisanello, Vincenzo Foppa and Bernardino Butinone, an array of pieces representing the very highest standards reached by Lombard art. The catalogue is published by Skira (photo, Paroto, “Madonna and Child, a Donor and Saints”). Cfr. p. 11 n. 18 «Correspondance» di Lee Ufan, 1995 La galleria accosta la produzione di due protagonisti dell’arte del XX secolo: Enrico Castellani (Italia, 1930) e Lee Ufan (Corea del Sud, 1936). Apparentemente distanti per storia ed esiti artistici, sono accomunati da un linguaggio rarefatto e sintetico e dalla variazione compositiva modulare. Una ventina di opere per ciascun autore ne condensa i percorsi paralleli dagli anni Sessanta al Duemila. Catalogo con testi di Gianluca Ranzi e Federico Sardella. The gallery combines the work of two important figures in twentieth-century art: Enrico Castellani (Italy, 1930) and Lee Ufan (South Korea, 1936). Seemingly far apart in terms of personal history and artistic approach, they nonetheless share a rarefied, concise language and a modular type of composition. Some twenty works by each artist chart their parallel devel- dei suoi interessi e la modernità dei suoi studi nei campi della scienza e della tecnica. L’ordinamento della mostra in sezioni («Studi di idraulica», «Esercitazioni letterarie», «Architettura e scenografia», «Meccanica e macchine», «Ottica e prospettiva», «Volo meccanico», «Geometria e matematica», «Studi sulla Terra e il Cosmo», «Pittura e Scultura») segue l’elenco delle competenze che lo stesso Leonardo descrive nella missiva con cui offre i propri servigi a Ludovico il Moro. «Sfogliando le pagine del Codice Atlantico in questo cuore segreto di Milano ed esaminando i disegni e le carte in esso contenute, afferma Pietro C. Marani, si rivive l’emozione di un contatto diretto con la mente di Leonardo mentre si è catapultati nell’atmosfera e nel clima degli anni gloriosi del collezionismo milanese, quando Galeazzo Arconati nel 1637 donò i preziosi manoscritti di Leonardo, da lui custoditi nel Castellazzo di Bollate, alla Biblioteca Ambrosiana». Catalogo De Agostini. Eighty-eight sheets of the Codex Atlanticus (1478-1519), selected by Pietro C. Marani and displayed in the Veneranda Biblioteca Ambrosiana and in the Sagrestia Monumentale del Bramante in Santa Maria delle uscripts, jealously preserved in his Castellazzo in Bollate, to the Biblioteca Ambrosiana”, says Pietro C. Marani. Catalogue published by De Agostini. Disegni di centine e armature, 1515 ca ➤ 31 ottobre 2015 11 Colombo. L’ultimo Ambiente A Arte Invernizzi via Domenico Scarlatti 12 Milano, lun-ven 10-13 e 15-19 tel. 02/29402855 www.aarteinvernizzi.it Singolare mostra di Gianni Co- (1937-93) exhibition is being mounted in Galleria A Arte Invernizzi, where the organizer Marco Scotini revives the artist’s last solo show, held between 1992 and 1993 in Galerie Hoffmann in Friedberg, Germany. “Bariestesia”, at the entrance, welcomes the visitor, forcing him to check step by step whether he is in proper balance; the top floor displays “Opus incertum”, on the instability of perception and sensory disorientation, Colombo’s final work, and three pieces in motion from the “Spazio Curvo” series, which explore variations in shapes and the sense of ungraspability; on the bottom floor is the environmental installation “Spazio Diagonometrico”, a tribute to the expressionist architecture of Hans Poelzig’s Grosse Schauspielhaus in Berlin. The counterpoint to this reconstruction is a group of historic works selected by Francesca Pola. 21 maggio ➤ 16 luglio 2015 12 Corrente e i suoi luoghi Fondazione Corrente via Carlo Porta 5 Milano, mar-mer-gio 9-12.30 e 15-18.30 ven 15-18.30, tel. 02/6572627, www.fondazionecorrente.org I paesaggi di Milano e della Lombardia sono al centro della mostra che la Fondazione Corrente, Studio Treccani, dedica agli artisti del movimento Corrente. Curata da un comitato scientifico composto da Nicoletta Colombo, Roberto Mutti, Jacopo Muzio, Antonello Negri, Paolo Rusconi e Giorgio Seveso, la mostra si richiama idealmente all’almanacco La luna nel corso (pubblicato da Corrente nel 1941): una raccolta di testimonianze letterarie su Milano nella quale scrittori e poeti lontani dalla cultura ufficiale del tempo (come Gadda, Sinisgalli, Anceschi) raccontano la città per suggestioni improvvise. Gli scritti autografi, le fotografie d’epoca e le invenzioni grafiche fanno da sfondo a una selezione di dipinti e sculture degli animatori di Corrente, tra questi Renato Birolli, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Giovanni Paganin, Aligi Sassu, Ernesto Treccani e Italo Valenti. Per completare l’omaggio simbolico a Milano, in settembre inaugurerà una mostra collettiva di fotografi che guardano la città di oggi con lo spirito degli artisti e degli scrittori degli anni Quaranta. «Silos fondo rosso» di Ernesto Treccani, 1948 The landscapes of Milan and Lombardy are at the centre of the exhibition that Fondazione Corrente, Studio Treccani, has dedicated to artists in the Corrente movement. Mounted by a scientific committee consisting of Nicoletta Colombo, Roberto Mutti, Jacopo Muzio, Antonello Negri, Paolo Rusconi and Giorgio Seveso, the exhibition echoes the almanac La luna nel corso (published by Corrente in 1941), a collection of literary pieces on Milan in which writers and poets far removed from the official culture of the period (such as Gadda, Sinisgalli and Anceschi) describe the city in sudden aperçus. The original manuscripts, photographs of the period and drawings act as the background for a selection of paintings and sculptures by the leading figures in Corrente, such as Renato Birolli, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Giovanni Paganin, Aligi Sassu, Ernesto Treccani and Italo Valenti. This symbolic tribute to Milan will be completed in September by a collective exhibition of photographs depicting the city of today in the spirit of the artists and writers of the 1940s. Network a Milano «M-WAM Milano World Arts Map» è il nuovo network degli artisti internazionali che vivono e lavorano in città. Milano si trasforma in una città laboratorio, un incubatore d’arte e di culture, per artisti di quattro continenti che qui stanno costruendo il proprio percorso professionale. M-WAM è una mappa interattiva in continua evoluzione. Per rimanere aggiornati sugli artisti aderenti basta consultare la piattaforma web. «M-WAM Milano World Arts Map» is the new network of international artists who live and work in town. Milan becomes a laboratory city, an incubator of art and culture for artists from around the world who are building their careers here. M-WAM is an interactive and evolving map. To stay updated about artists participating just consult the web platform. La semina di Emilio Isgrò Il «Seme dell’Altissimo (nella foto) è la scultura monumentale di Emilio Isgrò che accoglie i visitatori di Expo. Il seme d’arancia ingrandito 1,5 miliardi di volte raggiunge i sette metri di altezza ed è realizzato in pregiato marmo Calacta del monte Altissimo di Seravezza, nelle Apuane, grazie al contributo di Henraux. Simbolo dell’unità tra i popoli e della comunità globale, il seme è il frutto della manipolazione dell’arte (non della biogenetica). Da esso rinasce una società più giusta e consapevole. Dopo Expo la scultura sarà donata in permanenza alla città di Milano. «Seme dell’Altissimo» (photo) is Emilio Isgrò’s monumental sculpture that greets visitors to Expo. The orange pip is 1,500,000,000 times lifesize and stands seven metres high. It is made of the highest quality Calacta marble from Mt Altissimo in Seravezza, in the Apuan Alps, extracted thanks to the collaboration of Henraux, a marble quarrying and processing company. Symbolizing unity among peoples and the singleness of the global community, the seed is the fruit of artistic (not biogenetic) manipulation. Sprouting from it will be a society that is more just and with greater awareness. After Expo the sculpture will be donated permanently to the city of Milan. Il Seme dell’Altissimo (Fiera Milano Rho-Gate Ovest Expo Center), dal 1 maggio 2015 7 maggio ➤ 19 giugno 2015 13 Mario Cresci. Interni 1967-78 Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea Via Frova 10 Cinisello Balsamo, mer-gio-ven 15-19 sab-dom 11-19, tel. 02/6605661 www.mufoco.org «Mi ha sempre affascinato, scrive Mario Cresci, il rapporto degli oggetti con le persone, soprattutto quelli d’uso, appartenenti alla cultura materiale dell’uomo, quelli della sua storia: dagli utensili più semplici a quelli più complessi, sino ad arrivare alle forme più evolute del design contemporaneo». Ripercorrendo le suggestioni delle serie «Ritratti mossi», scatti di figure in interni con volti MILANO | 9 Vedere a | What’s on La Pietà Rondanini ha un museo tutto per sé Originariamente allestita dallo Studio Architetti Bbpr nella Sala degli Scarlioni, che chiude il percorso espositivo del Museo d’Arte Antica, la «Pietà Rondanini» fu scolpita nel 1564 da Michelangelo Buonarroti ormai novantenne. Tale opera trova la sua definitiva collocazione nella sala recentemente restaurata dell’ex Ospedale Spagnolo nel complesso del Castello Sforzesco. Il progetto di allestimento del nuovo Museo Pietà Rondanini Michelangelo è dell’architetto Michele De Lucchi, che ha pensato di posizionare il capolavoro di spalle rispetto all’ingresso del pubblico, costringendo i visitatori a girarci intorno per apprezzare al meglio la tecnica del celebre non finito michelangiolesco. The «Rondanini Pietà» was carved in 1564 by the ninety-year-old Michelangelo Buonarroti and stood in the last room in the Museum of Ancient Art, the Sala degli Scarlioni, specially adapted by the BBPR architects’ studio, since the 1950s. The work has now moved to its final position in the newly-restored Spanish Hospital within the Sforza Castle. The design for the new Rondanini Pietà Museum is by the architect Michele De Lucchi, who decided to place the statue facing away from the entrance, obliging visitors to work their way around it, thus enabling them to admire the technique in Michelangelo’s famously unfinished work. Castello Sforzesco (piazza Castello 1 Milano, mar-dom 9-17.30, tel. 02/88463700, www.milanocastello.it), dal 2 maggio cancellati e «Ritratti reali», riprese di gruppi familiari che mostrano foto di antenati, Roberta Valtorta raccoglie un cospicuo nucleo di fotografie scattate da Mario Cresci tra il 1967 e il 1978 a Tricarico e a Barbarano Romano, in Basilicata, testimonianza dell’interesse del fotografo italiano per l’indagine sociologica e lo studio del concetto di memoria personale e collettiva. «Autoritratto» di Mario Cresci, 1979 «I’ve always been fascinated by the relationship between objects and people, especially objects in everyday use that are part of man’s material culture and his very history: from the simplest tools to the most complex contraptions, including the most sophisticated examples of modern design», writes Mario Cresci. Examining the pictures in the two series “Ritratti mossi”, shots of people taken indoors with their faces erased and “Ritratti reali”, where the subjects are family groups looking at pictures of their forebears, Roberta Valtorta has gathered together a large group of photographs taken by Mario Cresci between 1967 and 1978 in Tricarico and Barbarano Romano, in Basilicata – evidence of the Italian photographer’s interest in sociological investigation and the concept of personal and collective memory. 15 marzo ➤ 6 settembre 2015 Milano Il nuovo cantiere di Intesa Sanpaolo MILANO. «900.2» è il nuovo allestimento delle collezioni Intesa Sanpaolo nella sede storica della Banca Commerciale Italiana in piazza della Scala. Il «Cantiere», avviato nel 2012 e curato da Francesco Tedeschi, rinnova il percorso espositivo con 79 opere nelle sei sale adiacenti al Salone Manzoni. La selezione non affronta in modo sistematico e cronologico la storia dell’arte italiana, ma esplora le relazioni tra i movimenti, le opere e i protagonisti. Il percorso ruota intorno a tre doppie categorie. La prima è Forme del/nel Bianco e del/nel Colore, la monocromia e l’assenza di colore. Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Antonio Calderara, Fausto Melotti e Jannis Kounellis si confrontano con le sperimentazioni cromatiche e materiche di Giacomo Balla, Piero Dorazio, Alberto Burri, Antonio Corpora, Tancredi Parmeggiani, Claudio Olivieri, Nicola De Maria. La seconda è Forme del Tempo e dello Spazio, la memoria e l’attesa. Giulio Paolini, Giorgio De Chirico, Franco Vimercati si misurano con il vuoto e la prospettiva di Rodolfo Aricò, Marco Tirelli, Gianni Colombo, Giuseppe Uncini. La terza è Forme della Figura e del Paesaggio, realtà e astrazione cedono il passo alla rappresentazione intimista e fantastica. Figurano opere di Marino Marini, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Enrico Baj (nella foto, «Buste de femme au chapeau», 1969), Mario Ceroli, Mario Schifano, Gianfranco Baruchello, Emilio Isgrò, Luciano Fabro, Luigi Mainolfi, Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Luca Vitone, Grazia Toderi, Vanessa Beecroft. Nel Salone Manzoni invece è di scena «Ouverture», nella quale è protagonista la grande scultura tra geometria e natura, con lavori di Nicola Carrino, Alik Cavaliere, Pino Pascali, Fausta Squatriti e Mauro Staccioli. Catalogo Skira Editore. MILAN. «900.2» is the new layout of the Intesa-San Paolo collections in the historical site of the Banca Commerciale Italiana in Piazza della Scala. The “yard”, launched in 2012 and curated by Francesco Tedeschi, renews the exhibition layout with 79 works in the six adjacent rooms of Salone Manzoni. The selection does not address the history of Italian art in a systematic and chronological manner, but explores the relations between movements, works and protagonists. The itinerary revolves around three double categories. The first is Forms of/in White and of/in colour, monochrome and the absence of colour. Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Antonio Calderara, Fausto Melottie and Jannis Kounellis are compared with the chromatic and material experiments of Giacomo Balla, Piero Dorazio, Alberto Burri, Antonio Corpora, Tancredi Parmeggiani, Claudio Olivieri, Nicola De Maria. The second is Forms of Time and Space, memory and anticipation. Giulio Paolini, Giorgio De Chirico, Franco Vimercati tackle the void and the perspective of Rodolfo Aricò, Marco Tirelli, Gianni Colombo and Giuseppe Uncini. The third is Forms of Figure and Landscape, in which reality and abstraction give way to intimate and fantastic depiction. This includes works by Marino Marini, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Enrico Baj (pictured, “Buste de femme au chapeau”, 1969), Mario Ceroli, Mario Schifano, Gianfranco Baruchello, Emilio Isgrò, Luciano Fabro, Luigi Mainolfi, Piero Gilardi, Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Luca Vitone, Grazia Toderi and Vanessa Beecroft. In the Salone Manzoni,instead, visitors will see “Overture”, in which the protagonist is large sculpture, a blend of geometry and nature, with works by Nicola Carrino, Alik Cavaliere, Pino Pascali, Fausta Squatriti and Mauro Staccioli. Catalogue by Skira Editore. Cfr. p. 16 n. 41 14 Crocevia, Fondazione Paglione Crocevia, Fondazione Alfredo e Teresita Paglione via Appiani 1 Milano tel. 392/8139491 fondazionecrocevia.it La Fondazione costituita nel 2008 è intitolata ai due mecenati fondatori, l’ex gallerista Alfredo Paglione e la moglie Teresita Olivares, violoncellista scomparsa nel 2008. Finalità statutaria della Fondazione è formare, promuovere e diffondere le «espressioni della cultura e delle arti, in particolare moderne e contemporanee, che propongano la centralità del rapporto intrinseco tra bellezza, fede e verità». In oltre quarant’anni i coniugi hanno raccolto una ricca collezione di opere contemporanee, molte donate a musei abruzzesi (Chieti, Atessa, Castelli) e alla Pinacoteca della Santa Casa di Loreto. Nel 2015 Crocevia ha organizzato a Milano la mostra «William Congdon. Ecce Homo» e nel 2014 la collettiva «Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. La bellezza della santità». Tra i libri pubblicati Giorgio De Chirico. Catalogo ragionato dell’opera sacra a cura di Giovanni Gazzaneo ed Elena Pontiggia, in coedizione con Silvana Editoriale. Hanno aderito alla Fondazione tra gli altri i monsignori Francesco Coccopalmerio e Pierangelo Sequeri, i poeti Enzo Fabiani, Sandro Boccardi, Roberto Mussapi, Davide Rondoni, la scrittrice Antonia Arslan, lo storico Franco Cardini, la storica dell’arte Elena Pontiggia, gli artisti Giuliano Vangi, Trento Longaretti, Piero Guccione, Omar Galliani e il fotografo Pepi Merisio. The Foundation was established in 2008 and is named after the two founding patrons, former gallery owner Paglione Alfredo and his wife Teresita Olivares, a cellist who died in 2008. The purpose of the Foundation is to educate, promote and spread the “expressions of culture and the arts, particularly modern and contemporary, that focus on the centrality of the intrinsic relationship between beauty, faith and truth”. In over forty years, the couple has collected a rich collection of contemporary works, many of which donated to museums in the Abruzzo (Chieti, Atessa, Castelli) and to the Pinacoteca della Santa Casa di Loreto. In 2015, Crocevia organised the "William Congdon. Ecce Homo” Da BRUEGHEL a STOMER Tesori dell’Arte Fiamminga e Olandese 8 maggio - 6 giugno 2015 Joos van Cleve e Il Maestro delle Mezze Figure Femminili “Madonna col Bambino e Sant’Anna” Olio su tavola cm 57,5x46,4. Opera databile 1515 circa Spazio Big Santa Marta - Via Santa Marta 10, 20123 Milano [email protected] MILANO | 10 Vedere a | What’s on Milano Polvere di stelle e sali d’argento MILANO. David Bailey (Londra, 1938), tra i padri fondatori della fotografia contemporanea, espone nel Pac oltre 300 scatti rappresentativi della sua lunga carriera di ritrattista e fotografo di moda. Curata dall’artista stesso e realizzata in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra e il magazine Icon, la mostra presenta immagini icona ritraenti attori, registi, scrittori, artisti, musicisti, designer, modelle, modelli e pin-up. Il percorso suddiviso per generi e temi mette a confronto fashion photography, foto di posa e scatti di viaggio, ma include anche persone comuni, personalità e luoghi dell’India, dell’Australia, della Papua Nuova Guinea, del Sudan e dell’East End londinese. A caratterizzare gli scatti di Bailey è il coinvolgimento diretto del soggetto fotografato per coglierne personalità ed espressività. Le nuove stampe in gelatina d’argento, realizzate per l’appuntamento milanese, permettono di rileggere agevolmente il suo percorso di lavoro iniziato nella Londra degli anni Sessanta, nel clima di contestazione della street culture dove nasceva il suo stile freddo e casual. Catalogo Skira Editore. (Foto © David Bailey) MILAN. David Bailey (London, 1938), one of the founding fathers of contemporary photography appears in the Pac with over 300 shots that are representative of his long career as a portrait and fashion photograper. Curated by the photographer himself and realised in collaboration with the National Portrait Gallery of London and Icon magazine, the exhibition presents iconic images of actors, directors, writers, artists, musicians, designers, models, actors and pin-up girls. The exhibition is divided by genres and themes and compares fashion photography, posed and travel shots, but also includes ordinary people, personalities and places in India, Australia, Papua New Guinea, Sudan and London's East End. The characteristic aspect of Bailey’s photographs is the direct involvement of the person photographed in order to sense their personality and expressiveness. The new silver gelatin prints, printed for the event in Milan, make it easy to review his career from the early days in 1960s London, in a mood of criticism of street culture in which was born his cool and casual style. Catalogue by Skira Editore. (Photo © David Bailey). Cfr. p. 8 n. 6 exhibition in Milan and in 2014 the collective “John XXIII and John Paul II. The beauty of holiness”. Among the books published are Giorgio De Chirico. Catalogo ragionato dell’opera sacra by Giovanni Gazzaneo and Elena Pontiggia in a copublication with Silvana Editoriale. Members of the Foundation include, among others, monsignori Francesco Coccopalmerio and Pierangelo Sequeri, poets Enzo Fabiani, Sandro Boccardi, Roberto Mussapi and Davide Rondoni, the writer Antonia Arslan, the historian Franco Cardini, the art historian Elena Pontiggia, artists Giuliano Vangi, Trento Longaretti, Piero Guccione, Omar Galliani and photographer Pepi Merisio. 15 Cucine & Ultracorpi Triennale Design Museum viale Alemagna 6 Milano, mar-dom 10.30-20.30 gio 10.30-23, tel. 02/724341, www.triennale.org Liberamente ispirata al titolo del libro di fantascienza L’invasione degli Ultracorpi (1955) di Jack Finney, l’ottava edizione del Triennale Design Museum, curata da Germano Celant in collaborazione con Silvana Annicchiarico, illustra la lenta trasformazione degli utensili da cucina in macchine e automi: una schiera d’invasori elettrici ed elettronici che animano cucine fantascientifiche. La messa in scena di Italo Rota e la grafica di Irma Bloom danno forma a uno scenario alieno, ambiguo ed ergonomico come gli oggetti che lo abitano, sottolineando ironicamente il rapporto tra uomo e macchina con oggetti cult della storia del design. La mostra si chiude con l’intervento site specific di Gaetano Pesce «La Cucina. Luogo di passione». Catalogo Electa in italiano e inglese. Loosely inspired by the title of the science fiction book The invasion of the Body Snatchers (1955) by Jack Finney, the eighth edition of the Triennale Design Museum, curated by Germano Celant in collaboration with Silvana Annicchiarico, illustrates the slow transformation of kitchenware into machines and robots: a host of electrical and electronic invaders animating sci-fi kitchens. The layout by Italo Rota and the graphics of Irma Bloom give shape to an alien, ambiguous and ergonomic scenario like the objects that inhabit it, ironically stressing the relationship between man and machine with cult objects from the history of design. The exhibition concludes with the site specific intervention of Gaetano Pesce called “The Kitchen. A place of passion”. Catalogue by Electa in Italian and English. dalla popolazione durante la festa del giorno dei morti. Tali suggestioni riemergono nella sua produzione: sculture in scala ingrandita, installazioni, performance e video sovraccarichi di elementi kitsch e trash. «Devil Town» di Alex Da Corte, 2015 Photo by Alex Rotondo «Oz» Zanussi, di Roberto Pezzetta, 1998 ➤ 21 febbraio 2016 16 Da Boldini a Segantini GAMManzoni via Manzoni 45 Milano, mar-dom 10-13/15-19, tel. 02/62695107, www.gammanzoni.com Trentacinque opere dell’800 italiano, da Boldini a Segantini, in una mostra curata da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes. Raramente esposte provengono da collezioni private italiane ed europee. A fianco dei due protagonisti figurano Fattori, i fratelli Induno, Signorini, Zandomeneghi, De Nittis e Favretto. Particolarità non casuale: tutti hanno partecipato alle Esposizioni Universali dell’epoca, tra cui Parigi nel 1878 e Milano nel 1906. The Italian debut of the young American Alex da Corte takes place in the Giò Marconi gallery. Born in 1981 in Camden, New Jersey, Da Corte has lived in South America, where he was greatly struck by the bright colours of the showy traditional costumes worn by the population during the Day of the Dead celebrations. These images emerge in his own production: larger than life sculptures, installations, performance and videos full of kitsch and trash elements. 24 aprile ➤ 30 maggio 2015 18 Dai Visconti agli Sforza Palazzo Reale piazza Duomo 12 Milano, lun 14.30-19.30 mar-dom 9.30-19.30 gio 9.30-22.30, tel. 02/54914 ww.comune.milano.it/ palazzoreale Catalogo ragionato dell’opera sacra Giorgio de Chirico La fede nel corso della storia ha ispirato i primi dipinti delle catacombe, le grandi cattedrali del Medioevo, gli splendori del Barocco. In virtù dell’Incarnazione l’arte nel cristianesimo ha assunto uno statuto di sacralità sconosciuto alle altre religioni. Un legame forte che però nell’epoca moderna sembrerebbe essersi spezzato. Ma davvero l’arte a soggetto religioso nel XX secolo scompare? O è piuttosto un fenomeno mantenuto in una sorta di clandestinità dalla storiografia ufficiale? Novecento Sacro, collana di studi promossa dalla Fondazione Crocevia e diretta da Giovanni Gazzaneo ed Elena Pontiggia, intende portare alla luce un dialogo che ha mantenuto vivo, pur trasformandolo, l’antico binomio arte e sacro. Apre la serie questo catalogo che esplora per la prima volta in maniera sistematica e criticamente approfondita l’opera di soggetto sacro di Giorgio de Chirico. La tematica religiosa del Pictor Optimus si sviluppa negli anni quaranta, a partire dalle incisioni per l’Apocalisse, e prosegue negli anni successivi con una ricerca affascinante, dagli esiti complessi e problematici. Il volume, introdotto dal cardinale Gianfranco Ravasi, presenta i saggi di Giovanni Gazzaneo, Paolo Picozza, Elena Pontiggia e Pierangelo Sequeri e la catalogazione di oltre centocinquanta opere – tra dipinti, sculture, disegni e incisioni – molte delle quali inedite o di rara pubblicazione. Cfr. box p. 9 «La lettera» di Federico Zandomeneghi Thirty-five works dating from the Italian 19th century with artists like Boldini and Segantini in an exhibition curated by Enzo Savoia and Francesco Luigi Maspes. Rarely displayed, they come from private Italian and European collections. Alongside the two protagonists , other artists present include Fattori, the Induno brothers, Signorini, Zandomeneghi, De Nittis and Favretto. A shared aspect that is no coincidence: they all participated in the Universal Exhibitions of the time, including Paris in 1878 and Milan in 1906. SilvanaEditoriale ➤ 28 giugno 2015 Giorgio de Chirico. Catalogo ragionato dell’opera sacra 280 pagine, 180 illustrazioni a colori, € 45 Per informazioni: Fondazione Crocevia via Appiani 1, 20121 Milano [email protected] www.fondazionecrocevia.it Per acquisto copie: www.silvanaeditoriale.it ➤ 28 giugno 2015 19 Design neoliberty Galleria Gruppo Credito Valtellinese - Refettorio delle Stelline corso Magenta 59 Milano, lun-ven 13-19 sab 10-19, tel. 02/48008015, www.creval.it In copertina Giorgio de Chirico, Cristo e la tempesta, 1948, particolare, Musei Vaticani Fondazione Giorgio e Isa de Chirico www.silvanaeditoriale.it Bottega degli Embriachi, Cofanetto con la storia di Piramo e Tisbe, fine del XIV o inizi del XV secolo Giorgio de Chirico Catalogo ragionato dell’opera sacra Skira Grandi Mostre, dipartimento dedicato alla produzione di mostre del gruppo Skira, in occasione di Expo organizza tre esposizioni: «Leonardo Da Vinci. 14521519» cfr. box p. 8 e «Arte Lombarda. Dai Visconti agli Sforza» cfr. box p. 9, entrambe in Palazzo Reale realizzate con il Comune di Milano, e «Il fascino e il mito dell’Italia dal'500 al contemporaneo» (cfr. p .20) nella Villa Reale di Monza, coprodotta con Consorzio Villa Reale-Parco di Monza e Cultura Domani. Il team di Skira, con il supporto di musei, istituzioni e privati, si occupa di tutto il processo di produzione: ideazione, progettazione, fund raising, campagna prestiti, coordinamento, allestimento e comunicazione. In oltre 10 anni ha inaugurato più di 30 esposizioni, tutte contraddistinte da successo di critica e pubblico. Skira Grandi Mostre, the division dedicated to the production of exhibitions in the Skira group, is organising three exhibitions to coincide with Expo: “Leonardo Da Vinci. 1452-1519” (see box p. 8), “Lombard art. From the Visconti to the Sforza” (see. box p. 9), both in Palazzo Reale and realised with the City of Milan, and “Italy: Charm and Myth from the 16th century to the present day” in the Villa Reale in Monza, coproduced with the Consorzio Villa Reale-Parco di Monza and Cultura Domani. The Skira team, with the support of museums, institutions and individuals, is responsible for the entire production process: design, planning, fundraising, loans campaign, coordination, preparation and PR. In over 10 year, it has has inaugurated more than 30 exhibitions, all marked by critical acclaim and public success.. Skira Grandi Mostre, via Torino 61, tel. 02/724441, www.skiragrandimostre.it GIORGIO DE CHIRICO Giorgio de Chirico. Catalogo ragionato dell’opera sacra (Silvana Editoriale/ Crocevia), curato da Giovanni Gazzaneo 1 e da Elena Pontiggia, riunisce per la prima volta i lavori realizzati dal Pictor Optimus nell’ambito dell’arte sacra. Il volume prende in esame uno degli aspetti meno conosciuti della sua produzione e presenta oltre 150 opere, molte inedite o di rara pubblicazione, tra dipinti, sculture e disegni. Raccoglie i saggi di Gianfranco Ravasi, Paolo Picozza, Pierangelo Sequeri e dei due curatori. Il catalogo inaugura la collana Novecento Sacro, ideata e promossa da Crocevia Fondazione Alfredo e Teresita Paglione, e dedicata allo studio e alla scoperta del sacro nell’arte moderna e ai grandi maestri che, anche nella contemporaneità, hanno continuato a indagare il rapporto tra Dio e l’uomo. Di prossima pubblicazione il catalogo ragionato dell’opera sacra di Aligi Sassu. Le grandi mostre di Skira 17 Alex da Corte Galleria Giò Marconi via Tadino 20 Milano, mar-sab 10-13 e 15-19, tel. 02/29404373, www.giomarconi.com L’esordio italiano del giovane americano Alex da Corte è nella galleria Giò Marconi. Nato nel 1981 a Camden, nel New Jersey, Da Corte ha vissuto in Sud America, dove è rimasto folgorato dai colori brillanti degli sfarzosi costumi tradizionali indossati «Gala» di Franco Albini, anni ’50 La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese presenta 50 modelli del design razionalista e neoliberty firmati da autori italiani tra gli anni Trenta e Ottanta. Si tratta di prototipi di arredi mai entrati in produzione o tanto modificati da risultare irriconoscibili. All’esposizione di oggetti funzionali è contrapposto il progetto «Wipe Out Design»: otto oggetti d’uso quotidiano trasformati da Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio in contro-oggetti anti-ergonomici e anti-funzionali. The Fondazione Gruppo Credito Il Mudec © Photo OskarDaRiz Nuovo museo per le culture L’area ex Ansaldo lascia il posto al nuovo Museo delle Culture. Su una superficie di 17mila metri quadri trovano spazio le sale delle collezioni e delle mostre temporanee, l’auditorium, la biblioteca, i laboratori didattici, lo spazio junior, il design & concept store, la Academy24, la caffetteria e il bistrot. Il polo museale ambisce a diventare il punto di incontro e dialogo tra le culture del mondo, nonché il luogo di riferimento per la testimonianza, la ricerca e la divulgazione della creatività di tutti i continenti. The former Ansaldo area is now the site of the new Museo delle Culture. On an area of 17,000 square meters, the collections and temporary exhibitions are located in a variety of new rooms, together with an auditorium, library, educational workshops, space for children, design & concept store, the academy24, café and bistro. The museum centre aims to become the meeting point for dialogue between the cultures of the world, as well as a place of reference for accounts, research and dissemination of creativity from all continents. Mudec, via Tortona 56, lun 14.3019.30 mar-mer-ven-dom 9.30-19.30 gio-sab 9.30-22.30, www.mudec.it MILANO | 11 La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte Gallerie d’Italia - Piazza Scala, Milano - 1° aprile - 23 agosto 2015 Curatori: Fernando Mazzocca e Francesco Leone Inserita nell’ambito del programma nazionale delle commemorazioni per il Centenario sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale e con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nonché del Ministero della Difesa, la mostra ha il patrocinio del Comune di Milano e fa parte del palinsesto di eventi di Expoincittà. “La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte” è il titolo della sezione ospitata a Milano alle Gallerie d’Italia - Piazza Scala, che racconta la Grande Guerra non come un fatto isolato, inspiegabile e irripetibile, ma cercando di interpretare gli umori tra i due secoli, la drammatica realtà del conflitto e la sua ricaduta negli anni immediatamente successivi che verranno a sfociare in un’altra controversa stagione, quella del Fascismo. Lo scoppio nel 1914 – ma l’Italia entrerà nel conflitto nel 1915 – della Prima Guerra Mondiale aveva fatto crollare le certezze della Belle Époque, una lunga stagione che, a partire dall’ultimo decennio dell’800, era stata caratterizzata dall’ottimismo e dall’incondizionata fiducia nei valori del progresso e della tecnica. “In guerra. Realtà e rappresentazione”, mette in mostra le immagini del fronte, potente elemento di ispirazione per gli artisti combattenti: l’iconografia delle “macchine” di guerra, ancora ignote all’uomo di fine 800, e i tre generi “classici” quali la ritrattistica, il paesaggio, la pittura di battaglie. Ne emerge una spaccatura tra chi, per corroborare la fiducia dei civili rimasti a casa e tenere alto il morale dei soldati, rappresenta il lato eroico della guerra e chi, più colpito dalla miseria della sofferenza, ne descrive l’altro lato. “In 19151935. Mito, memoria e celebrazione”, ultima sezione, gli anni difficili della guerra e del dopoguerra, per alcuni artisti l’occasione per denunciare gli orrori del conflitto e il malessere di una società che non aveva risolto i suoi problemi, furono generalmente superati nel nuovo percorso dell’arte italiana. La pittura e la scultura celebrarono la guerra e ne alimentarono il suo mito, come fosse stata una formidabile opportunità di rinnovamento del Paese che, nell’imminente affermazione del Fascismo, vedrà il superamento della crisi dell’Italia postunitaria e la nascita di un mondo nuovo. Ogni sezione è stata scandita in successivi nuclei tematici. Il lato Ne erano stati espressione, sul versante artistico, movimenti come il Liberty, il Simbolismo e il Divisionismo, per lo più identificati in iconografie, come quella privilegiata della Primavera, e in soluzioni stilistiche intese a esaltare il valore vitalistico della luce e della linea, che esprimevano l’entusiasmo di quegli anni felici. Prima e durante il conflitto, le nuove avanguardie, come il Futurismo, e la guerra stessa, avevano rappresentato un decisivo punto di svolta e avevano bruciato, come in un grande rogo, la civiltà dell’800. Si era diffusa la convinzione che il 900 potesse iniziare solo in quel momento. Il percorso espositivo, che comprende circa 200 opere, è articolato in quattro grandi sezioni: due indagano gli anni precedenti la guerra, due gli anni durante e dopo il conflitto. Nella parte iniziale, intitolata “1890-1914. Il lato oscuro della Belle Époque”, gli artisti rappresentano l’atmosfera dell’ultimo decennio dell’800 e degli anni precedenti la Grande Guerra, etichettati sotto l’insegna scintillante della Belle Époque, uno dei periodi più tormentati della storia d’Italia. In particolare cercano un nuovo modo per rappresentare, interpretare, denunciare e provare a capire povertà diffusa, questione sociale irrisolta, fame e malattie endemiche come la malaria, e disastrose imprese coloniali, passando dalla pittura di denuncia sociale a opere visionarie, dove prevale un cupo senso della fine, di grande impatto e spesso di dimensioni monumentali. In Patria e interventismo, l’apologia della “guerra – sola igiene del mondo” lanciata da Marinetti, nasce come risposta alle angosce da crisi di civiltà e da imminente catastrofe globalizzata che a inizio secolo pervadono l’Europa. Le idee di rivoluzione e di guerra dei futuristi si pongono come azione rivoluzionaria di rinnovamento globale. La terza sezione, intitolata oscuro della Belle Époque e il motivo dell’“abisso”, mutuato da un famoso passaggio di Nietzsche (“L’uomo è una fune sospesa tra l’animale e il superuomo, una fune sopra l’abisso”), è emblema del malessere, sia individuale sia collettivo, che si diffonde nella dura realtà dell’Italia da poco unificata e satura di problemi e tensioni sociali. Il celebre gruppo scultoreo rappresentante proprio L’abisso di Pietro Canonica introduce una serie di dipinti drammatici nei temi, come nelle soluzioni formali improntate a una sorta di simbolismo “nero”, dominato dall’angoscia, dal dolore e dal male di vivere, dal presagio della morte. Mario De Maria, Giuseppe Mentessi, Pilade Bertieri, Felice Carena, Plinio Nomellini, Leonardo Bistolfi, Luigi Nono, Galileo Chini, Giulio Aristide Sartorio, Luigi Selvatico, Giovanni Boldini, Giovanni Sottocornola, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Lorenzo Viani, Adolf Hirémy Hirschl rappresentano la condizione di poveri, emarginati, lavoratori rassegnati o in rivolta, la desolazione dei luoghi dove la bella natura è stata stravolta dal progresso, la malattia; o elaborano visioni eroiche, di eventi storici come fuori dal tempo dove, accanto a destini di gloria, incombe un tragico senso della fine. Sono poi presenti pittori di estrazione diversa, tra cui i futuristi come Adriana Bisi Fabbri, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, Cagnaccio di San Pietro, Mario Sironi, Achille Funi, Osvaldo Licini e ricompaiono Sartorio, Nomellini, Chini, Viani, cui si aggiungono nuovi testimoni come Gaetano Previati, Achille Beltrame, Anselmo Bucci, Giovanni Battista Crema, Giuseppe Cominetti, Aldo Carpi, Edgardo Rossaro, Italico Brass, Duilio Cambellotti, Ottone Rosai. Le loro Informazioni: Gallerie d’Italia - Piazza Scala - piazza della Scala 6, Milano Orari: martedì - domenica 9,30 - 19,30 (ultimo ingresso 18,30). Il giovedì dalle 9,30 alle 22,30 (ultimo ingresso 21,30). Le Gallerie di Piazza Scala sono regolarmente aperte nei seguenti giorni: Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno Ingresso: Biglietto congiunto mostra temporanea e collezioni permanenti: intero € 10, ridotto € 8, ridotto speciale € 5. Apertura al pubblico mostra La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte: 1° aprile - 23 agosto 2015 Informazioni e prenotazioni Numero verde 800.167619 [email protected] - www.gallerieditalia.com Informazioni per la stampa Intesa Sanpaolo Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali +39 0287963531 +39 3316270041 [email protected] Ufficio Stampa Progetto Cultura Intesa Sanpaolo +39 335490311 +39 3346516702 [email protected] opere documentano quanto sia stato ampio il coinvolgimento, determinato in molti dalla diretta presenza al fronte, nel rappresentare una guerra in cui all’inizio tutti credevano. Si va dalle rappresentazioni più serene e eroiche di Sartorio e Beltrame al registro tragico e visionario di Cominetti e Cambellotti, alla trasfigurazione simbolica di Previati. Nell’ultima parte, relativa agli anni della celebrazione della Vittoria, che coincidono in parte con l’affermazione del Fascismo, rimane, almeno all’inizio, un ristretto margine per la rappresentazione del dolore delle famiglie dei caduti e di tensioni sociali rimaste irrisolte, come dimostrano i dipinti di Aroldo Bonzagni, Edoardo Gioia, Cagnaccio di San Pietro, Chini. Ma poi è una dimensione simbolista e eroica a prevalere nei vari monumenti ai Caduti e alla Vittoria, documentati dalle sculture di Arrigo Minerbi, Domenico Trentacoste, Aurelio Mistruzzi, Libero Andreotti, Adolfo Wildt, Eugenio Baroni, Domenico Rambelli, Pietro Canonica, Ettore Ximenes, Arturo Martini. Progetti, modelli e bozzetti ci conducono, attraverso linguaggi plastici diversi, nei multiformi percorsi della costruzione del mito della Grande Guerra. Multimedialità La mostra presentata a Milano mette a disposizione dei visitatori apparati multimediali orientati a fornire strumenti di maggiore comprensione o approfondimento dei temi sviluppati dall’esposizione. Nella sala introduttiva, la cronologia della Grande Guerra è raccontata attraverso le parolibere di Paolo Buzzi. Autore fecondissimo che aderì al Futurismo dopo l’incontro con il caposcuola del movimento, Filippo Tommaso Marinetti, tra il 1915 e il 1918, Buzzi compone il poema Conflagrazione. Epopea parolibera, un vero e proprio diario della guerra in parole in libertà. Una selezione di pagine di questa audacissima epopea grafica sulla Grande Guerra (l’opera rimane a lungo inedita e viene pubblicata postuma soltanto nel 1963) integra la narrazione degli eventi principali inerenti lo scoppio e lo sviluppo del conflitto in un touch screen interattivo, dove la tecnologia contemporanea si mette al servizio della poetica del tempo. Poi, a ritmare il percorso espositivo milanese, sequenze fotografiche e filmate. Ricche di drammaticità, le immagini, d’epoca e tratte da film d’autore, visualizzano i contesti storici e sociali in cui presero vita le opere d’arte esposte. Accanto ai capolavori artistici, sono in mostra documentari storici, realizzati per testimoniare gli eventi (Documentario di Guerra 15-18, Italia, non identificato, s.d., e Die Belagerung von Adrianopel, Francia, 1913), pellicole di Luca Comerio, pioniere del cinema italiano presente sui luoghi dei principali avvenimenti del periodo (Il terremoto di Messina, Italia, 1908) e cinereporter al seguito delle truppe italiane al fronte (Resistere, Italia, 1918; Cerimonia militare, Italia, s.d.; Guerra sull’Adamello, Italia, 1918; Guerra sulle Alpi, Italia, 1916?), insieme a riprese realizzate sui luoghi della guerra dal Regio Esercito Sezione Cinematografica (Dal Trentino al Rombon, Italia, 1917) e dal Ministero della Marina (Azione della Regia Marina nel golfo di Trieste, Italia, 1917); a concludere, un brano, sintesi interpretativa, tratto da La Grande Guerra di Mario Monicelli (Italia, 1959). LA GRANDE GUERRA Vedere a | What’s on La nuova città che sale di Maria Cristina Carlini Maria Cristina Carlini è presente in due luoghi della città con due opere monumentali. Per Expo, nella Fiera Milano Rho, ha realizzato «La nuova città che sale», installazione site specific alta dieci metri in acciaio corten e legno di recupero, collocata in permanenza sullo specchio d’acqua antistante l’ingresso sud. Il titolo della grande scultura rimanda al dipinto «La città che sale» del futurista Umberto Boccioni e interpreta, con un linguaggio originale e strettamente contemporaneo, l’impulso alla ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo, natura e tecnologia che riunisca tutti i popoli del pianeta nel nome di un comune progresso in armonia con l’ambiente. Nella presentazione dell’opera Philippe Daverio sottolinea che «Maria Cristina Carlini parla la lingua della tribù perché si esprime con un linguaggio che l’accomuna ad altri artisti, scultori e architetti, e segue percorsi linguistici di coloro che utilizzano toni monocromatici e materiali naturali». «La nuova città che sale» dialoga con la scultura «Vento» (nella foto), in legno di recupero e acciaio corten, collocata in permanenza nel Parco dell’Arte all’Idroscalo alll’ingresso Punta delll’Est, su proposta del critico Martina Corgnati. Le sculture di Maria Cristina Carlini sono presenti in permanenza nelle metropoli di tre continenti: Europa, America e Asia. Durante Expo l’artista apre al pubblico il suo studio. Maria Cristina Carlini is present in two venues in the city with two monumental works. For Expo, at Fiera Milano Rho, she has created “New city rises”, a sitespecific installation ten metres high of Corten steel and recycled wood, placed permanently on the pool of water in front of the south entrance. The title of the large sculpture refers to the painting by the Futurist Umberto Boccioni called “The City Rises”; adopting an original and strictly contemporary language, it interprets the impulse towards the striving for a new balance between man, nature and technology, bringing together all the peoples of the planet in the name of a common progress in harmony with the environment. At the presentation of the work, Philippe Daverio stressed that “Maria Cristina Carlini speaks the language of the tribe because she expresses herself in a language that is common to other artists, sculptors and architects, and follows linguistic paths of those who use monochromatic tones and natural materials”. “New City Rises” interacts with the “wind” sculpture(pictured), made of recycled wood and Corten steel, placed permanently in the art park at the idroscalo at the Punta dell’Est entrance, on the proposal of critic Martina Corgnati. Maria Cristina Carlini's sculptures are permanently on display in the cites of three continents: Europe, America and Asia. During Expo, the artist will be opening her studio to the public. La nuova città che sale (Fiera Milano Rho - Porta Sud Expo Milano 2015, durante le manifestazioni fieristiche ore 10-17, www.mariacristinacarlini.com), in permanenza MILANO | 14 Valtellines presents 50 models of rationalist and neo-liberty design by Italian designers between the 1930s and ’80s. These are prototypes of furniture that never went into production or were so modified as to be unrecognisable. The exhibition of functional objects is balanced by the “Wipe Out Design” project: eight everyday objects transformed by Leo Guerra and Cristina Quadrio Curzio into anti-ergonomic and anti-functional counter-objects. 15 aprile ➤ 15 maggio 2015 20 Milano dello Spazialismo con una grande antologica: opere dal 1951 al 1968, dalla figurazione all’astrazione, alla sperimentazione materica. Al centro dell’evento è l’imponente «Concetto spaziale, Trinità» (1966), esposto per la prima volta in Europa nell’allestimento che l’artista stesso elaborò in un disegno progettuale coevo, ma che non vide mai realizzato. Dal 22 maggio al 31 ottobre è aperta anche la collettiva «1965-2015. 50 anni dallo Studio Marconi alla Fondazione Marconi». Latifa Echakhch, Eva Rothschild Kaufmann Repetto via di Porta Tenaglia 7 Milano, mar-sab 11-19.30, tel. 02/72094331, www.kaufmannrepetto.com «Concetto spaziale, Attese», di Lucio Fontana, 1964 © Fondazione Lucio Fontana «You Imagine What You Desire» di Eva Rothschild, 2014 ©Photo: Jessica Maurer Doppio appuntamento per Kaufmann Repetto, dove Latifa Echakhch (Marocco, 1974) espone per la terza volta i lavori ispirati alle «memorie culturali» svuotate del valore simbolico e funzionale per far emergere nuove associazioni di pensiero. L’artista reinventa gli oggetti, li decontestualizza e ne ripensa il rapporto con l’uomo. Riparte da zero per riflettere senza preconcetti sugli archetipi delle ideologie nazionali e religiose attraverso un atto creativo che lei stessa definisce «trasfigurazione poetica». Nel giardino della Galleria, invece, un’installazione polimaterica site specific di Eva Rothschild (Irlanda, 1972) in bilico tra eleganza formale e austerità minimalista, innesca una relazione dinamica con lo spettatore che sovraccarica l’oggetto di significato fino a trasformarlo in feticcio. A double date for Kaufmann Repetto, where Latifa Echakhch (Morocco, 1974) is for the third time exhibiting the work inspired by “cultural memories” emptied of symbolic value and functionality to bring out new combinations of thought. The artist reinvents objects, decontextualises them and rethinks their relationship with man. She starts from from scratch to reflect without preconceptions on the archetypes of national and religious ideologies through a creative act that she calls “poetic transfiguration”. In the gallery’s garden, there is a site-specific installation in various materials by Eva Rothschild (Ireland, 1972) suspended between formal elegance and minimalist austerity, triggering a dynamic relationship with the viewer that overloads the object with meaning, to the point of transforming it into fetish. ➤ 31 luglio 2015 21 Fontana Fondazione Marconi via Tadino 15 Milano, mar-sab 10-13 e 15-19, tel. 02/29419232, www.fondazionemarconi.org La Fondazione Marconi recentemente rinnovata e ampliata e la Fondazione Lucio Fontana rendono omaggio al maestro The recently renovated and expanded Fondazione Marconi and the Fondazione Lucio Fontana pay tribute to the master of Spatialism with a major anthological show: works from 1951 to 1968, from figuration to abstraction and material experimentation. At the centre of the event is the impressive “Concetto spaziale, Trinità" (1966), exhibited for the first time in Europe in the arrangement that the artist himself planned in a drawing of the time, but which was never real- innovazioni scientifico-tecnologiche degli ultimi 150 anni; il secondo delinea gli scenari e le prospettive sul futuro del cibo. gressiva affermazione dell’ideologia fascista. Le altre due sezioni del progetto espositivo «La Grande Guerra. Arte Luoghi Propaganda» sono «Società, propaganda, consenso» nel Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli e «I luoghi e l’arte feriti» nel Palazzo Leoni Montanari di Vicenza. Tavola imbandita, mensa dei bambini, particolare An exhibition dedicated to changes in food in the modern era in which the protagonists are not the works, but people. There are two itineraries: the first tells the story of the principal innovations in science and technology of the last 150 years; the second outlines the scenarios and perspectives concerning the future of food. ➤ fine 2015 23 Grande Guerra. Arte e artisti al fronte Gallerie d’Italia - Piazza Scala piazza della Scala 6 Milano, mar-dom 9.30-19.30 gio 9.30-22.30, tel. 800 167619, www.gallerieditalia.com Sezione milanese del più ampio progetto espositivo «La Grande Guerra. Arte Luoghi Propaganda», che coinvolge le tre sedi delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, «Arte e artisti al fronte» racconta gli umori del passaggio tra due secoli, «Alle Grave di Papadopoli (Sul Piave)» di Baccio Maria Bacci, 1917 Courtesy Studio d’arte The Milan branch of the larger exhibition project entitled “The Great War. Art, Places Propaganda”, which involves the three venues of Intesa Sanpaolo’s Gallerie d’Italia, the “Art and artists at the front” illustrates the mood at the turn of the century, the drama of World War I and the subsequent rise of Fascism. Curated by Fernando Mazzocca and Francesco Leone, it brings together about 200 works divided into four sections: “18901914. The dark side of the Belle Époque”, “Homeland and interventionism”, “At war. Reality and depiction” and “19151935. Myth, memory and celebration”, which are in turn MILANO. La mostra inaugurale «Serial Classic» è curata da Salvatore Settis in collaborazione con Anna Anguissola e Davide Gasparotto, ed è dedicata al tema della serialità e della copia nell’arte classica, in particolare nella scultura. Settanta opere raccontano il rapporto tra arte greca e arte romana illustrando i concetti di originalità e imitazione nella cultura romana dalla tarda Repubblica all’Impero, concetti ben diversi rispetto alla nostra cultura che associa l’idea di unicità a quella di creazione artistica. La diffusione stessa di multipli rappresentava un omaggio all’arte greca e al contempo testimonia la capacità di assorbimento e di rielaborazione dei romani. Il percorso si apre con le serie del Discobolo e della Venere accovacciata, procede con la sezione sui materiali e sul colore dei bronzi e dei marmi e con quella sulle tecnologie e i metodi di realizzazione delle copie. Chiudono la visita le serie di due soggetti che ebbere una grande fortuna: la Penelope e le Cariatidi dell’Eretteo di Atene. In contemporanea Ca’ Corner della Regina a Venezia ospita la mostra parallela «Portable Classic» (dal 9 maggio al 13 settembre) sulla riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo. Catalogo Fondazione Prada. (nella foto, Erma di Doriforo, I secolo a.C. © Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Museo Archeologico Nazionale di Napoli) MILAN. The inaugural exhibition, “Serial Classic” is curated by Salvatore Settis in collaboration with Anna Anguissola and Davide Gasparotto, and is dedicated to the theme of seriality and copy in classical art, especially sculpture. Seventy works describe the relationship between Greek and Roman art, illustrating the concepts of originality and imitation in Roman culture from the late Republic to the Empire; concepts that are very different to those of our own culture, which associates the idea of uniqueness to that of artistic creation. In classical times, the distribution of multiples represented a tribute to Greek art and at the same time demonstrates the ability for absorption and re-elaboration on the part of the Romans. The visit begins with the series of the Discus Thrower and crouching Venus, and continues with a section on materials and colour of the bronzes and marbles, and another on the technologies and methods employed to make the copies. The visit ends with the two series of subjects that enjoyed a great fortune at the time: Penelope and the Caryatids of the Erechtheion in Athens. At the same time, Ca’ Corner della Regina in Venice is hosting the parallel exhibition, “Portable Classic” (from May 9 to September 13) which explores the production of small copies of Greek and Roman statuary from the Renaissance to Neoclassical period. Catalogue by Fondazione Prada. (Pictured, Herm of Doriforo, first century BC ©Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Cfr. p. 16 n. 38 24 aprile ➤ 31 ottobre 2015 22 #FoodPeople Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia via San Vittore 21 Milano, mar-ven 9.30-17 sab-dom 9.30-18.30, tel. 02/485551, museoscienza.org Mostra dedicata ai cambiamenti dell’alimentazione in epoca moderna in cui protagoniste non sono le opere, ma le persone. Due i percorsi di visita: il primo racconta la storia delle principali il dramma del primo conflitto mondiale e la successiva ascesa del Fascismo. Curata da Fernando Mazzocca e Francesco Leone, raccoglie circa duecento opere in quattro sezioni: «1890-1914. Il lato oscuro della Belle Époque», «Patria e interventismo», «In guerra. Realtà e rappresentazione» e «1915-1935. Mito, memoria e celebrazione», a loro volta suddivise in sottocategorie che documentano il movimento Liberty, il Simbolismo e il Divisionismo, la produzione degli artisti combattenti e dei protagonisti delle nuove avanguardie (Futurismo in primis), la celebrazione della vittoria nella Grande Guerra e la pro- Il Bel Paese visto dall’obiettivo dei più importanti fotografi italiani e internazionali è al centro di 600 scatti presentati in una grande mostra in due tappe. La prima parte «Inside» propone fino al 21 giugno 250 immagini di oltre 40 autori nazionali che hanno segnato l’evoluzione della fotografia contemporanea e influenzato la lettura del paesaggio. La seconda parte «Out» (dal 1 lug. al 27 set.) illustra lo sguardo dei maestri internazionali sull’Italia e i suoi abitanti. dell’800, Livorno Foto: © Foto Ghilardi Lucca Prada, il classico e l’antico ised. From May 22 to October 31, there is also a collective exhibition: “1965-2015. 50 years from the Studio Marconi to Fondazione Marconi”. 24 Italia Inside Out Palazzo della Ragione Fotografia piazza Mercanti 1 Milano, mar-mer-ven-dom 9.30 20.30 gio-sab 9.30-22.30, tel. 02/43353535, www.palazzodellaragionefotografia.it subdivided into other categories documenting the Liberty (Art Nouveau) movement, Symbolism and Divisionism, the production of combatant artists and of the exponents of the new avant-gardes (Futurism in particular), the celebration of victory in the Great War and the progressive rise of a Fascist ideology. The other two sections of “The Great War. Art, Places Propaganda” exhibition are “Society, propaganda, consensus” at Palazzo Zevallos Stigliano in Naples and “Wounded places and art” in the Palazzo Leoni Montanari in Vicenza. ➤ 23 agosto 2015 «Matera» di Federico Patellani The Bel Paese seen through the lens of the most important Italians and international photographers is the focus of 600 shots presented in a major exhibition in two stages. Until June 21, the first part, “Inside”, offers 250 images by over 40 Italian photographers who have marked the evolution of contemporary photography and influenced the reading of the landscape. The second part, “Out” (from July 1 to September 27) illustrates the view of Italy and its people by international photographers. ➤ 27 settembre 2015 25 Leonardo 1452-1519 Palazzo Reale piazza Duomo 12, lun 14,30 19,30 mar-mer/ven-dom 9,30-19,30 gio-sab 9,30-22,30, tel. 02/875672, www.artpalazzoreale.it, www. comune.milano.it/palazzoreale Cfr. box p. 8 ➤ 19 luglio 2015 27 Muñoz HangarBicocca via Chiese 2 Milano, gio-dom 11-23, tel. 02/66111573, www.hangarbicocca.org «Many Times» di Juan Muñoz, 1999 (particolare). Photo by Attilio Maranzano Courtesy Juan Muñoz Estate, Madrid Oltre cento sculture occupano le «Navate» e reinterpretano gli spazi dell’Hangar Bicocca in occasione della prima mostra personale italiana del madrileno Juan Muñoz (1953-2001) lo «storyteller», come lui stesso amava definirsi. Curata da Vicente Todolí, l’esposizione presenta la colossale «Double Bind» (2001), l’installazione realizzata poco prima di morire per la Turbine Hall della Tate Modern di Londra, qui riadattata sui tre piani dell’edificio. Muñoz crea contesti stranianti, mondi fittizi abitati da bizzarri personaggi come acrobati, ventriloqui, ballerine, nani, racconta i paradossi e le contraddizioni della nostra società. Dall’11 giugno l’Hangar Bicocca propone anche una mo- Galleria TORINO Giamblanco Particolare Nicolò Ricciolini (1687 – 1760) “Allegoria della fortezza ” dipinto olio su tela cm. 187 x 126 (uno di una coppia di dipinti ) GALLERIA GIAMBLANCO Via Giovanni Giolitti, 39 10123 TORINO Tel.+39.011.5691502 Fax.+39.011.5691686 Cell 338.5722525 Cell 347.5642884 e-mail [email protected] sito internet www.giamblanco.com www.dipintiantichigiamblanco.it Vedere a | What’s on stra di Damián Ortega (fino all’8 novembre). Over one hundred sculptures occupy the “Navate” and reinterpret the spaces of the Hangar Bicocca on the occasion of the first Italian personal exhibition of Madrid-born Juan Muñoz (1953-2001), the “storyteller”, as he liked to call himself. Curated by Vicente Todolí, the exhibition presents the colossal “Double Bind” (2001), an installation made shortly before his death for the Turbine Hall of the Tate Modern in London, here re-adapted over the three floors of the building. Muñoz created alienating contexts, fictional worlds filled with bizarre characters like acrobats, ventriloquists, ballerinas, dwarves, illustrating the paradoxes and contradictions of our society. From June 11, the Hangar Bicocca also offers an exhibition of Damián Ortega (until November 8). ➤ 23 agosto 2015 28 Pane e rose Fondazione Arnaldo Pomodoro via Vigevano 9 Milano, mer-ven 11-19, tel. 02/89075394, www.fondazionearnaldopomodoro.it La collettiva «Il pane e le rose», curata da Marco Meneguzzo, inaugura la stagione espositiva della Fondazione Arnaldo Pomodoro con i lavori di cinque autori di diverse generazioni: Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni, 1968), Loris Cecchini (Milano, 1969), Chiara Dynys (Mantova, 1958), Pino Deodato (Vibo Valentia, 1950) e Giuseppina Giordano (Mazara del Vallo, 1987). Tutti sono chiamati a confrontarsi tra di loro e a riflettere sul tema di Expo «Nutrire il pianeta». «Pane al mondo» di Chiara Dynys The collective “Bread and roses” exhibition curated by Marco Meneguzzo inaugurates the exhibitions season of the Fondazione Arnaldo Pomodoro with the work of five artists of different generations: Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni, 1968), Loris Cecchini (Milan, 1969), Chiara Dynys (Mantua, 1958), Pino Deodato (Vibo Valentia, 1950) and Giuseppina Giordano (Mazara del Vallo, 1987). All have been invited to compare themselves with each other and to reflect on the Expo theme of “Feeding the planet”. Milano 30 Pane nero, pane bianco Museo del Risorgimento, Palazzo Moriggia via Borgonuovo 23 Milano, mar-dom 9-13/14-17.30, tel. 02/88448135, www.museodelrisorgimento.mi.it L’Anpi Associazione Nazionale Partigiani d’Italia provinciale di Milano propone una ricostruzione della vita in tempo di guerra in occasione del 70mo anniversario della Liberazione. Fotografie, oggetti, documenti, testimonianze audio e video concorrono a tratteggiare la quotidianità e il regime alimentare tra il 1935 e il 1945, sullo sfondo dei principali eventi della Resistenza. The Milan section of Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), or National Association of Italian Partisans, offers a reconstruction of life in wartime on the occasion of 70th anniversary of the liberation of Italy. Photographs, objects, documents, audio and video testimonies combine to depict the daily life and diet between 1935 and 1945, against the backdrop of the main events of the Resistance. ➤ 28 giugno 2015 31 Pino Pinelli. Antologia Rossa Galleria Dep Art via Mario Giuriati 9 Milano, mar-sab 15-19, tel. 02/36535620, www.depart.it Rosso è il fil rouge delle disseminazioni di Pino Pinelli. Antologica è la retrospettiva monocroma che Alberto Zanchetta cura per la galleria Dep Art, selezionando un nucleo di opere dagli anni Settanta a oggi. La pittura abbandona il quadro per cercare lo spazio, conquista l’architettura. Saltano le cornici e deflagrano le forme canoniche, il colore diventa materia. Red is the common thread of Pino Pinelli’s work. Antologica is the monochrome retrospective Alberto Zanchetta has curated for Dep Art gallery, selecting a group of works from the 1970s to the present day. The artist’s painting abandons the canvas in search of space, taking over the architecture. Frames burst and canonical forms go up in flames; colour becomes matter. ➤ 30 maggio 2015 32 Photofestival Milano Sedi varie in città www.photofestival.it 2015 25 marzo ➤ 17 luglio 2015 29 Origini della modernità Galleria Bottegantica via Manzoni 45 Milano, mar-sab 10-13/15-19, tel. 02/62695489, www.bottegantica.com La mostra ripercorre attraverso i grandi nomi della Scapigliatura lombarda e del Divisionismo, l’evoluzione della pittura italiana dell’ultimo quarto dell’800. I curatori Enzo Savoia e Stefano Bosi hanno selezionato trenta dipinti esemplari del passaggio tra due secoli. Through the great names of Lombard Scapigliatura and Pointillism, the exhibition traces the evolution of Italian painting in the last quarter of the 19th century. The curators, Enzo Savoia and Stefano Bosi, have selected 30 pictures that are exemplary of the transition between two centuries. ➤ 30 maggio 2015 MILANO | 16 «Abu Dis» di Bruna Orlandi La nona edizione del Festival di fotografia promosso da Aif Associazione Italiana Foto & Digital Imaging e curato da Roberto Mutti e Giovanni Pelloso, si svolge in due periodi: fino al 20 giugno e dal 15 settembre al 31 ottobre. Sono coinvolte oltre cento sedi espositive pubbliche e private e per la prima volta anche i Palazzi della fotografia» (Castiglioni, Bovara, Turati e Giureconsulti). Alle mostre in calendario si affiancano eventi speciali e lectio magistralis tenute da fotografi di fama. La rassegna si chiude con Photoshow a Superstudio Più (23-25 ottobre). The ninth edition of the Festival of photography promoted by Aif Associazione Italiana Foto & Digital Imaging and curated by Roberto Mutti and Giovanni Pelloso, takes place in two stages: until June 20 and from September 15 to October 31. More than a hundred public and private venues are involved, and for the first time also the “Palazzi della fotogra- fia” (Castiglioni, Bovara, Turati and Giureconsulti). The exhibitions in the programme are accompanied by special events and masterclasses delivered by renowned photographers. The exhibition closes with Photoshow at Superstudio Più (October 23-25 ). di Barzio hanno collaborato alla realizzazione di una monografica, a cura di Paola Zatti, di Medardo Rosso (1858-1928) che raccoglie le più significative sculture e una selezione delle opere fotografiche. Tra i prestatori il Musée d’Orsay e il Musée Rodin di Parigi, la Staatliche Kunstammlungen di Dresda, il Kunstmuseum di Winthertur e il Szepmuveszeti Muzeum di Budapest. Catalogo 24 Ore Cultura. ➤ 31 ottobre 2015 33 Fabrizio Plessi Banca Generali Private Banking piazza Sant’Alessandro 4 Milano, mar-gio su appuntamento, receptionprivatemi@ bancagenerali.it In anteprima l’installazione «Digital Wall» di Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940) nella quale l’artista svincola l’opera dalle strutture e dai supporti degli schermi annullando la teatralità caratteristica delle realizzazioni precedenti. Sui muri digitali così ottenuti scorrono video sull’acqua e sul fuoco. «Digital Wall, Cerchio d’Acqua» di Fabrizio Plessi, 2015 A preview of the “Digital Wall” installation by Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940) in which the artist frees the work from the structures and supports of the screens, cancelling the theatricality characteristic of his earlier work. On the digital walls thus created, videos are screened on water and on fire. 21 maggio ➤ 30 settembre 2015 34 La scienza dai semi al piatto Museo di Storia Naturale corso Venezia 55 Milano, lun 9.30-13.30 mar-mer-ven sab-dom 9.30-19.30 gio 9.30-22.30, tel. 02/88463337, www.comune.milano.it/ museostorianaturale www.mostrafood.it Curata dal chimico Dario Bressanini con il coordinamento scientifico di Beatrice Mautino, «Food» svela i segreti dei cibi sulle nostre tavole dall’origine al piatto finito, sezionandone gli elementi costituenti e analizzandoli nel dettaglio attraverso immagini al microscopio, video didattici e giochi interattivi. Curated by chemist Dario Bressanini with the scientific coordination of Beatrice Mautino, “Food” reveals the secrets of the food on our tables from the origin to the finished dish, sectioning the constituent elements and analysing them in detail through the microscope,, in instructional videos and interactive games. ➤ 28 giugno 2014 35 Medardo Rosso GAM Galleria d’Arte Moderna via Palestro 16 Milano, lun 14.30-19.30 mar-mer-ven-sab-dom 9.30-19.30 gio 9.30-22, tel. 02/88445947, www.gam-milano.com www.mostramedardorosso.it La Galleria d’Arte Moderna di Milano e il Museo Medardo Rosso «Ecce puer» di Medardo Rosso, 1906 © Saporetti Immagini d’Arte The Galleria d’Arte Moderna di Milano and the Museo Medardo Rosso di Barzio have got together to organise a monographic exhibition curated by Paola Zatti about Medardo Rosso (18581928), presenting the most significant sculptures and a selection of photographic works. Among the lenders are the Musée d'Orsay and the Musée Rodin in Paris, the Staatliche Kunstammlungen in Dresden, the Kunstmuseum Winthertur and the Szepmuveszeti Muzeum of Budapest. Catalogue by 24 Ore Cultura. ➤ 31 maggio 2015 36 Museo Ideale Museo del Novecento via Marconi 1 Milano, lun 14.30-19.30 mar-mer/ ven-dom 9.30-19.30 gio-sab 9.30-22.30, tel. 02/88444061, www.museodelnovecento.org Arricchire la collezione con alcuni capolavori (dal Futurismo all’Arte Povera, al contemporaneo) in prestito dai maggiori musei italiani, per costruire un museo ideale del bello. Questa la sfida del Museo del Novecento di Milano accolta da Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Gam di Torino, Mart di Trento e Rovereto, Cà Pesaro di Venezia, MAMbo di Bologna, Museo Revoltella di Trieste e Galleria d’Arte Moderna di Palermo cui si affianca Acacia (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana) che ha recentemente donato al museo milanese un cospicuo numero di opere d’arte contemporanea. Nello «Spazio mostre e Archivi del Novecento» è intanto aperta la collettiva «Nuovi Arrivi. Opere della donazione Bianca e Mario Bertolini», a cura di Cristina Baldacci e Danka Giacon (dal 15 maggio al 1 novembre). Enriching the collection with a selection of masterpieces (from Futurism to Arte Povera and contemporary art) loaned by major Italian museums, to create an ideal museum of beauty. This is the challenge of the Museo del Novecento in Milan, with the support of the Galleria Nazionale d’Arte Moderna of Rome, Gam Torino, the Mart in Trento e Rovereto, Cà Pesaro in Venice, MAMbo in Bologna, Museo Revoltella in Trieste and the Galleria d’Arte Moderna of Palermo, accompanied by Acacia (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana or Italian Association of Friends of Contemporary Art), which recently donated a large number of works of contemporary art to the Milanese museum. In the “Exhibition space and Archives of the twentieth century”, the collective show, “New Arrivals. Works from the Bianca and Mario Bertolini donation” has opened, curated by Cristina Baldacci and Danka Giacon. 15 maggio ➤ 15 settembre 37 Il Primato del Disegno Pinacoteca di Brera via Brera 28 Milano, mar-dom 8.30-19.15, tel. 02/72263264, www.brera.beniculturali.it) La Pinacoteca di Brera grazie al suo storico legame con l’Accademia di Belle Arti conserva un ricco, ma poco noto, Gabinetto di disegni. Partendo dall’assunto vasariano del primato del disegno rispetto alle Arti maggiori, la rassegna è dedicata al disegno preparatorio in quanto passaggio fondamentale nella genesi e nello studio dell’opera pittorica. Accostando i disegni ai dipinti, il percorso espositivo si snoda dal Tre al Novecento. Ai disegni e ai cartoni inediti del Gabinetto di Disegni si aggiungono i prestiti provenienti da importanti collezioni, tra cui il Louvre di Parigi, l’Albertina di Vienna, il Metropolitan e la Morgan Library di New York e gli Uffizi di Firenze. Thanks to its historic ties with the Accademia di Belle Arti, the Pinacoteca di Brera has a rich but little-known collection of drawings. Starting with Vasari’s assumption of the primacy of drawing compared to the Fine Arts, the exhibition is devoted to preparatory drawings as a fundamental step in the genesis and study of a painted work. Setting drawings and paintings next to each other, the exhibition explores works from the 14th to the 20th century. Unpublished drawings and cartoons from the Gabinetto di Disegni are joined by loans from major collections, including the Louvre in Paris, the Albertina in Vienna, the Metropolitan and the Morgan Library in New York and the Uffizi in Florence. allestimento armonico progettato dallo studio di architettura Kuehn Malvezzi. To paraphrase Italo Calvino, a classic is a work that has never finished saying what it has to say. The concept of classic returns cyclically and and especially attracts those who deal with the classic on an everyday basis, like Italians. Starting from this premise, Cloe Piccoli invites Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego Perrone and Paola Pivi to produce site-specific works for the splendid rooms in Palazzo Cusani. Sculptures, environmental installations, photographs, films and contemporary paintings are impelled into a dialogue with not just the space but also the idea of classical, in a harmonious layout designed by the Kuehn Malvezzi architectural studio. 15 maggio ➤ 4 giugno 2015 40 Wheatfield. Agnes Denes Porta Nuova via De Castilla 28 Milano www.fondazionericcardocatella.org www.fondazionenicolatrussardi.com www.confagricoltura.it Tra i grattacieli e gli edifici hightech del quartiere di Porta Nuova sta crescendo un campo di grano di cinque ettari che occupa il terreno destinato al futuro parco pubblico «Biblioteca degli Alberi». L’intervento di Land art ecologica concepito ha Agnes Denes (Budapest, 1931) ha richiesto 15.500 metri cubi di terra da coltivo, 1.250 chili di sementi di grano varietà Odisseo e 5.000 chili di concime naturale. A fine febbraio la semina pubblica ha coinvolto la cittadinanza e molti bambini. Dall’11 aprile Wheatfield è aperto ai visitatori, può essere attraversato e propone attività di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente, della globalizzazione e della responsabilità sociale. Appuntamento per tutti alla mietitura di metà luglio. ➤ 19 luglio 2015 38 Serial Classic Fondazione Prada largo Isarco 2 Milano, tel. 02/54670981, fondazioneprada.org Cfr. box p. 14 9 maggio ➤ 24 agosto 2015 39 The sense of classic Palazzo Cusani via Brera 15 Milano «La fusione della campana» di Diego Perrone, 2007 © Manuele Biondi. Courtesy Massimo De Carlo, Milano/London Parafrasando Italo Calvino, un classico è un’opera che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. Sul concetto di classico si ritorna ciclicamente e ci tornano soprattutto coloro che con il classico devono fare i conti ogni giorno, come gli italiani. Partendo da questo presupposto Cloe Piccoli invita Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego Perrone e Paola Pivi a realizzare opere site specific per i prestigiosi ambienti di Palazzo Cusani. Sculture, installazioni ambientali, fotografie, film e dipinti contemporanei sono chiamati a dialogare, oltre che con lo spazio, con l’idea di classico, in un Agnes Denes, Wheatfield (rendering), Milano Porta Nuova Among the skyscrapers and buildings of the high-tech district of Porta Nuova a field of wheat covering five acres is growing on a parcel of land intended for a future public park called “Biblioteca degli Alberi”. The ecological Land art operation conceived by Agnes Denes (Budapest, 1931) has required 15,500 cubic metres of soil whose for cultivation, 1,250 kg of wheat seed (a varietal called Odysseus) and 5,000 kg of natural fertiliser. In late February, the public sowing involved local citizens and many children. From April 11, Wheatfield is open to visitors, can be crossed and offers activities raising awareness about the issues of environment, globalisation and social responsibility. Set the date for the harvest in mid-July. ➤ 31 ottobre 2015 41 900.2 Gallerie d'Italia-Piazza Scala piazza della Scala 6 Milano, mar-dom 9.30-19.30 gio 9.30-22.30, tel.800167619, www.gallerieditalia.com Cfr. p. 10 q Lorenzo Respi Vedere a | What’s on Lombardia MAC MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA PALAZZO DELLE PAURE GALLERIA CREDITO VALTELLINESE 17 EX CHIESA DI SAN FRANCESCO FONDAZIONE ANTONIO RATTI VILLA OLMO 8 6 7 ACCADEMIA CARRARA, GAMEC 11 PALAZZO DELLA RAGIONE 14 MA*GA MUSEO ARTE GALLARATE 18 15 PORTA SANT'ALESSANDRO 1 3 2 13 4 5 GALLERIA MASSIMO MININI PALAZZO MARTINENGO 12 16 9 10 La riapertura della Camera degli Sposi a Mantova, l’Accademia Carrara a Bergamo, le videoguide a Como: tutta la Lombardia a portata di mano The reopening of the Camera degli Sposi in Mantua, the Accademia Carrara in Bergamo, the video-guides to Como: all of Lombardy in a handy guide SPAZIO ESPOSITIVO BIPIELLE ARTE SCUDERIE DEL CASTELLO VISCONTEO ROSSINI ART SITE BERGAMO 1 Accademia Carrara Accademia Carrara, GAMeC via San Tomaso 53, lun-gio 9-19 ven-dom 9-20, tel. 035/0930166, www.gamec.it La Pinacoteca dell’Accademia Carrara ha riaperto il 23 aprile dopo sei anni di restauro, durante i quali gli spazi espositivi sono stati dotati di un nuovo allestimento e di servizi all’avanguardia. Qui sono custoditi capolavori di Pisanello, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Sandro Botticelli, Raffaello Sanzio, Baschenis, Fra Galgario, Giovan Battista Tiepolo, Canaletto e Piccio, oltre ai nuclei di opere di Lorenzo Lotto e Gian Battista Moroni. The Art Gallery of the Accademia Carrara reopened on April 23 after six years of restoration, during which the exhibition spaces were equipped with a new layout and cutting-edge services. These are now home once more to masterpieces by Pisanello, Mantegna, Giovanni Bellini, Botticelli, Raphael, Baschenis, Fra Galgario, Giovan Battista Tiepolo, Canaletto and Piccio, in addition to the nuclei of works by Lorenzo Lotto and Gian Battista Moroni. GALLERIA INTERNO 18 VILLA REALE DI MONZA 2 Contemporary Locus 7 Porta Sant’Alessandro largo Colle Aperto 6, sab-dom 9-13 e 15-20 www.contemporarylocus.it «Senza titolo» di Heimo Zobernig, 2012 © l’artista e Caterina Tognon, Venezia; Galleria Gentili, Prato, Simon Lee Gallery, London Hong Kong. Ph. F. Allegretto Il settimo episodio di «Contemporary Locus», curato da Paola Tognon, vede protagonisti Davide Bertocchi (Italia, 1969) e Heimo Zobernig (Austria, 1958), con due progetti ideati per riattivare lo spazio del salone coperto che sovrasta Porta Sant’Alessandro, uno dei quattro accessi tardocinquecenteschi alla città MUSEO CIVICO ALA PONZONE alta di Bergamo. L’intervento sonoro di Davide Bertocchi connette idealmente la città bassa moderna, caotica e rumorosa alla città alta medievale, un tempo segreta e silenziosa. L’installazione di Heimo Zobernig, in vetro soffiato di Murano, invece, evoca nelle forme e nei colori la funzione originaria del passaggio aperto nella cinta delle Mura Veneziane e il suo legame storico con la Serenissima. The seventh episode of “Contemporary locus", curated by Paola Tognon, sees Davide Bertocchi (Italy, 1969) and Heimo Zobernig (Austria, 1958) as the protagonists, with two projects designed to reactivate the space of the covered hall overlooking Porta Sant’Alessandro, one of the four late-16th-century entrances to the upper city of Bergamo. The sound operation of David Bertocchi ideally connects the lower,modern town, chaotic and noisy, with the upper medieval city, which used to be secret and silent. In shape and colour, instead, the installation of Heimo Zobernig, made of hand-blown Murano glass evokes the original function of the passage opened in the boundary of the Venetian Walls and its link with the historic Serenissima. 28 marzo ➤ 24 maggio 3 Cory Arcangel Palazzo della Ragione piazza Vecchia, mar-ven 10-18 sab e festivi 10-20, tel. 035/270272 www.gamec.it La GAMeC presenta nel Palazzo della Ragione la prima personale di Cory Arcangel (Buffalo, 1978) in un’istituzione pubblica italiana. Il progetto espositivo curato da Stefano Raimondi vive del contrasto e del dialogo tra l’architettura del più antico palazzo comunale italiano e le installazioni contemporanee dell’esponente di spicco della New Media Generation. Il pavimento della Sala dei Giuristi è occupato da un tappeto di 200 metri quadri in colori sgargianti tessuto da aziende locali. Lungo il perimetro della sala si affiancano lavori delle serie «Screen-Agers», «Tall Boys and Whales» e «Lakes» e alcune opere dei primi anni Duemila («Super Mario Clouds» e «Totally Fucked»). Catalogo-libro d’artista edito da GAMeC Books in italiano e inglese. In Palazzo della Ragione, GAMeC presents the first solo show of Cory Arcangel (Buffalo, 1978) in a public Italian institution. The exhibition curated by Stefano Raimondi builds on the contrast and dialogue between the architecture of the oldest communal building in Italy and the contemporary installations by the leading exponent of the New Media Generation. BRESCIA 4 Cibo nell’arte, dal ’600 a Warhol Palazzo Martinengo via dei Musei 30, mer-ven 9-18 sab-dom e festivi 10-20, tel. 030/5785122 www.mostraciboarte.it «Hillary / Lakes» di Cory Arcangel, 2014. Foto: Joerg Lohse © Cory Arcangel Courtesy Cory Arcangel e Team Gallery The floor of the Sala dei Giuristi is covered by a 200-square-metre carpet in brightly coloured fabric woven by local companies. Along the perimeter of the room there are works from the “Screen-Agers”, “Tall Boys and Whales” and “Lakes” series, and some works of the early 21st century (“Super Mario Clouds” and “Totally Fucked”). The catalogue and artist’s book published by GAMeC Books in Italian and English. ➤ 28 giugno Dal cibo rappresentato nelle nature morte del ’600 a quello reale utilizzato dagli artisti del ’900, la mostra di Palazzo Martinengo, curata da Davide Dotti, ripercorre la storia dell’arte focalizzando l’attenzione sui temi di Expo. Oltre 100 opere permettono di conoscere gli artisti che nel corso di quattro secoli hanno rappresentato gli alimenti, spesso tramandando gusti e tradizioni culinarie o semplicemente mostrando cibi oggi scomparsi. La mostra è suddivisa in 10 sezioni, quasi come fosse un menu: «L’allegoria dei cinque sensi», «Mercati dispense e cucine», «La frutta», «La verdura», «Pesci e crostacei», «Selvaggina da pelo e da penna», «Carne salumi e formaggi», «Dolci vino e liquori», «Tavole imbandite» e «Il cibo nell’arte del XX secolo». Si parte dai cinquecenteschi «Mangiatori di ricotta» di Vincenzo Campi e «Piatto metallico con pesche e foglie di vite» di Ambrogio Figino e si arriva fino a «Il macellaio» di Renato Vedere a | What’s on Sul lago con la videoguida Nella Tremezzina (Co), in un’asse di circa 6 km, si raccolgono alcuni dei luoghi più suggestivi del Lago di Como: da Villa Carlotta, che custodisce uno dei parchi più belli d’Italia, a Villa del Bialbianello (Fai), dimora del grande esploratore Guido Monzino e location di molti film come Star Wars e 007. Fra questi due poli, alcune chiese realizzate dai maestri comacini, il Sacro Monte di Ossuccio, patrimonio Unesco e l’Isola comacina, dove insieme ai resti di un passato antico convivono le abitazioni per artisti firmate dall’architetto razionalista Pietro Lingeri. Qui Meetmuseum (annoverata fra le imprese culturali innovative premiate dalla Fondazione Cariplo nel 2014) avendo vinto il bando emesso dalla Regione Lombardia con gli altri enti coordina la realizzazione di una videoguida e di un percorso turistico unico nel suo genere: «Artway», progetto pilota che unisce tecnologia e cultura per rendere il territorio del centro lago un luogo di accoglienza e divertimento per i turisti. In the area of Tremezzina (Co), within a space of about 6 km, one can find some of the most beautiful places of Lake Como: from Villa Carlotta, with one of the most beautiful gardens in Italy, to the villa Bialbianello (FAI), home to the great explorer Guido Monzino and the location for many films, including Star Wars and the Bond movies. Between these two houses, there are some churches built by local masters the sacred hill of Ossuccio, a Unesco heritage site, and the island of Comacina, where together with the remains of a past, there is the housing for artists designed by rationalist architect Peter Lingeri. Here, having won the tender from the Lombardy region, Meetmuseum (one of the innovative cultural enterprises rewarded by the Fondazione Cariplo in 2014) works in coordination with other agencies on the development of a video guide and a tourist route that are unique: “Artway”, a pilot project combining technology and culture to make the territory of the central part of the lake a place of welcome and fun for tourists. Meetmuseum srl Impresa Sociale (www.meetmuseum.com) LOMBARDIA | 18 Lombardia Guttuso, alle «michette» di Piero Manzoni e alle tavole di Daniel Spoerri. Catalogo Silvana Editoriale. «Dan things» di Mieko Meguro © Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia «The Last Supper» di Andy Warhol, 1986 (Collezione Credito Valtellinese) From the food depicted in still lifes of the 17th century to the real food used by the artists of the 20th century, the exhibition at Palazzo Martinengo, curated by David Dotti traces the history of art, focusing on the themes of Expo. Over 100 works reveal the artists who over the course of four centuries have depicted foods, often passing down flavours and culinary traditions or simply showing foods that have disappeared today. The exhibition is divided into 10 sections, almost like a menu: “The allegory of the five senses”, “Markets, pantries and kitchens”, “Fruit”, “Vegetables”, “Fish and crustaceans”, “Game furred and feathered”, “Meat, charcuterie and cheese”, “Desserts, wine and liqueur”, “Tables prepared” and “Food in the art of the 20th century”. The exhibit begins in the 16th century with “Eaters of ricotta” by Vincenzo Campi and “Metallic plate with peach and vine leaves” by Ambrogio Figino and leads on to “The butcher” by Renato Guttuso, “Michette”(‘Buns’) by Piero Manzoni and the tables of Daniel Spoerri. Catalogue by Silvana Editoriale. ➤ 14 giugno 5 Dan Graham Galleria Massimo Minini via Apollonio 68, lun-ven 10.30-19.30 sab 15.30-19.30, tel. 030/383034 www.galleriaminini.it Massimo Minini festeggia con un anno di anticipo la quarantennale collaborazione con Dan Graham (Usa, 1942), del quale ha organizzato la prima mostra personale nel 1976. Tra vecchie e nuove fotografie, modelli di padiglioni e una nuova realizzazione, vi sono disegni e scatti inediti raffiguranti la vita domestica di Graham colta dalla mano veloce e dall’occhio fugace di Mieko Meguro, artista giapponese di New York, da poco divenuta sua moglie. Un mito vivente dell’arte ridotto alla dimensione umana. «Insomma, anche per me che lo conosco bene da quarant’anni, dice Minini, è un Dan dal volto umano, sceso da un piedestallo sul quale, per la verità, non è mai salito». A year in advance, Massimo Minini celebrates the 40-year collaboration with Dan Graham (USA, 1942), for whom he organised the first solo exhibition in 1976. Between old and new photographs, models of pavilions and a new work, there are also drawings and unpublished shots depicting the home life of Graham caught by the quick hand and eye of Mieko Meguro, a Japanese artist in New York, who recently became his wife. A living legend of art reduced to the human dimension. «Well, even for me who has known him well for forty years», says Minini, «this is a Dan with a human face, stepping down from a pedestal on to which, in truth, he never climbed up». europea. Le curatrici Margherita Rosina e Francina Chiara hanno selezionato sontuosi capi maschili afgani di fine ’800, taffetà lionesi del ’700, campioni di tessuto e abiti provenienti da collezioni private e aziendali che documentano la produzione francese e italiana (in particolare delle manifatture comasche) fino ai nostri giorni. Filmati didattici, incontri e workshop analizzano nel dettaglio le tecniche artigianali. COMO Ikat e chiné Fondazione Antonio Ratti, Villa Sucota via per Cernobbio 19, lun-ven 10-13 e 14.30-17.30 sab-dom 11-18, tel. 031/3384976 www.fondazioneratti.org Il Must (Museo Studio del Tessuto) presenta nella Fondazione Antonio Ratti un nuovo capitolo sulla storia dei tessuti per far conoscere al pubblico non specializzato l’ikat, tecnica di tintura per riserva di antica origine orientale, e lo chiné, la sua moderna interpretazione ➤ 21 giugno 2015 7 Invito a tavola (Maria Lago di Como e Milano tel. 031/305621 www.miniartextil.it dal 9 maggio 6 have selected sumptuous Afghan garments for men of the late 19th century, 18th-century taffeta from Lyons, fabric samples and dresses from private and corporate collections, documenting French and Italian production (especially from manufactories in Como) down to the present day. Educational films, meetings and workshops analyse the crafts techniques in detail. Campione Taffetà stampato su ordito, Lione, Chavent Père & Fils, 1922-23 (Museo Studio del Tessuto, Far) The Must (Museo Studio del Tessuto) presents a new chapter on the history of fabric in the Fondazione Antonio Ratti to reveal to a non-specialised public know the ikat reserve dyeing technique of ancient Oriental origin, and the chiné, its modern European interpretation. The curators, Margherita Rosina and Francina Chiara Raffinato e misterioso BERGAMO. La città ospita la prima mostra monografica mai realizzata su Palma il Vecchio (1480 ca-1528), artista per certi versi ancora misterioso che a Venezia attirò una vasta committenza affascinata dalla sua pittura. La mostra, curata da Giovanni C.F. Villa, raccoglie oltre 30 opere provenienti da diverse istituzioni internazionali. Tra i prestiti, oltre alle grandi tavole d’altare e ai maestosi polittici, il celebre «Ritratto di donna» e la «Madonna con il bambino e santi» dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, il «Ritratto d’uomo con i guanti» dell’Ermitage e le «Ninfe al bagno» dal Kunsthistorisches Museum di Vienna (nella foto). Catalogo Skira Editore. BERGAMO. The city is hosting the first monographic show ever organised to focus on Palma il Vecchio, an artist who in many ways remains mysterious and in Venice attracted a vast clientele fascinated by his painting. Curated by Giovanni C.F. Villa, the exhibition offers over 30 pictures from a number of international institutions. Among the loans, apart from large altarpieces and impressive polyptychs, there are the celebrated “Portrait of a woman” and the “Madonna and Child with saints” from the Thyssen-Bornemisza Museum in Madrid, the “Portrait of a man with gloves” from the Hermitage and the “Nymphs bathing” from the Kunsthistorisches Museum of Vienna. Catalogue by Skira Editore. Accademia Carrara, GAMeC - via San Tomaso 53, lun-gio 9-19 ven-dom 9-20, tel. 035/0930166, www.gamec.it / www.palmailvecchio.it), fino al 21 giugno Lai) L’associazione culturale Arte& Arte di Como inaugura la XXV edizione di Miniartextil, rassegna internazionale di fiber art curata da Luciano Caramel, dedicata al tema della convivialità e intitolata «L’arte deve diventare cibo da offrire a una mensa comune». 54 minitessili (selezionati dalla giuria presieduta dal curatore e composta da Nietta Condemi De Felice e Chiara Squarcina) rappresentano 25 nazioni tra cui Giappone, Argentina, Uruguay, Stati Uniti, Messico, Israele, Canada e Cina. Il percorso si articola in 4 sedi sulle sponde del Lario: la ex Chiesa di San Francesco a Como, dove sono esposti i minitessili, alcune grandi installazioni e l’opera di Maria Lai (1919-2013) che dà il titolo alla mostra; il giardino botanico di Villa Carlotta a Tremezzo, le sale della Torre delle Arti di Bellagio e Villa Bernasconi a Cernobbio, che accolgono invece installazioni ambientali. A questi luoghi si aggiunge l’Auditorium Giovanni Testori a Palazzo Lombardia di Milano. Per raggiungere le sedi lacustri, l’Associazione propone il servizio turistico domenicale «Battello di Arte&Arte» (17 e 31 maggio, 14 giugno) con visita guidata esclusiva. The cultural association Arte&Arte of Como inaugurates the XXV edition of Miniartextil, an international review of fiber art curated by Luciano Caramel, dedicated to the theme of conviviality and entitled “Art must become a food to offer to a common table”. Fifty-four Vedere a | What’s on mini-textiles (selected by a jury chaired by the curator and comprising Nietta Condemi De Felice and Chiara Squarcina) represent 25 countries, including Japan, Argentina, Uruguay, United States, Mexico, Israel, Canada and China. The visit is divided into four locations on the shores of the lake: the former Church of San Francesco in Como, which displays the mini-textiles, some large installations and the work of Maria Lai (1919-2013) which gives the show its title; the botanic gardens of Villa Carlotta in Tremezzo, the rooms of the Torre delle Arti in Bellagio and Villa Bernasconi in Cernobbio, which instead hosts environmental installations. On top of these, there is the Auditorium Giovanni Testori at Palazzo Lombardia in Milan. To reach these lakeside places, the Association offers a Sunday tourist service, the “Battello di Arte&Arte” (“Arte&Arte Boat)” (May 17and May 31, June 14) with exclusive guided tour. 9 maggio ➤ 21 giugno 8 Eli Riva Villa Olmo via Simone Cantoni 1, mar-sab 10-18 dom 14-20, tel. 393/7513380 www.eliriva.it www.cultura.comune.como.it La storica Villa Olmo di Como ospita l’antologica dello scultore comasco Eli Riva (19212007), considerato l’ultimo erede dei Magistri Cumacini per la sua abilità nel lavorare il marmo «a taglio diretto» con scalpello e mazzuolo senza modello preparatorio, come i marmorini antichi e gli scalpellini delle valli lombarde. Promossa dal Comune di Como Lombardia e presentata da Luciano Caramel, l’esposizione ripercorre la carriera artistica di Riva (dalla figurazione all’astrazione). Il suo intento dichiarato era «di liberare la scultura dal suo limite, dalla monumentalità, dal gigantismo; di defisicizzare la scultura; portare il volume in altezza; liberare la scultura dalla base». Riva si occupò anche di architettura e urbanistica, di arte sacra e grafica d’autore e ricevette numerosi riconoscimenti a livello nazionale. È in corso la catalogazione completa della sua opera. Catalogo Umberto Allemandi & C. «Bozzetto del concorso per il “Monumento ai caduti di tutte le guerre” di Sanremo» di Eli Riva, 1951 The historic Villa Olmo of Como hosts the anthological exhibition of the Como-born sculptor Eli Riva (1921- 2007), considered the last heir of the Magistri Cumacini for his ability in working marble “with direct cut” with chisel and mallet and without a preparatory model, such as for the antique works in the Lombard valleys. Promoted by the city of Como and presented by Luciano Caramel, the exhibition traces the career of Riva (from figuration to abstraction). His stated intent was “to liberate sculpture from its limits, from monumentality, from gigantism; to make sculpture non-physical; to raise the volume upwards; to free the sculpture from its base”. Riva also worked on architecture and urbanism, sacred and graphic art, and received numerous awards at a national level. A catalogue raisonné of his work is currently being produced. Catalogue by Umberto Allemandi & C. ➤ 25 maggio CREMONA 9 Collezione «Ala Ponzone» Museo Civico Ala Ponzone via Ugolani Dati 4, mar-dom 10-17, tel. 0372/407770 www.musei.comune.cremona.it Da cosa nasce Foody, la mascotte di Expo Milano 2015? È evidente che il disegno è ispirato alle creazioni del celebre pittore cinquecentesco Giuseppe Arcimboldo, al suo «Ortolano», il dipinto conservato nel Museo Civico «Ala Ponzone» di Cremona dove ritornerà nel settembre 2015 dopo quattro mesi a Expo. È il Palazzo Affaitati, edificio storico nel centro di Cremona, a ospitare le raccolte d’arte cittadine intitolate a Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, il marchese che nel 1842 donò alla città la ricca collezione di famiglia. Oggi il museo conta più di 2.000 pezzi del panorama artistico di Cremona. Where does Foody, the mascot of Expo Milano 2015, come from? It is evident that the design is inspired by the creations of the famous 16thcentury painter Giuseppe Arcimboldo, and specifically his “Ortolano”, the painting in the Museo Civico “Ala Ponzone” of Cremona where the painting will return in September 2015 after four months at the Expo. Palazzo Affaitati, a historic building in the centre of Cremona, houses the city’s art collections and is named after Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, the marquis who in 1842 gave the city the fine family collection. Today, the museum has more than 2,000 examples of art by artists associated with Cremona. 10 Piero Pizzi Cannella Galleria Interno 18 via E. Beltrami 18, mar-sab 10.30-13 e 16-20 dom 16-20, tel. 0372/751672, www.galleriainterno18.it Excursus sull’opera di Piero Pizzi Cannella (Italia, 1955), esponente della Nuova Scuola Romana o Scuola di San Lorenzo. Opere tra carte e tele di medio e grande formato, alcune storiche esposte in rassegne internazionali come la Biennale di Venezia, raccontano quasi vent’anni di carriera dell’artista, dal 1985 al 2001. Tra queste opere, «Ombra cinese» (1989) e l’imponente «Solo di notte nottambulo» (2001), ove la pittura mostra la sua sostanza di segno, colore e materia, superando il dualismo tra realtà e rappresentazione. Scrive Achille Bonito Oliva: «Una metafisica materiale presiede l’opera di Pizzi Cannella, fatta di stratificazione e cancellazione della materia pittorica, che si accumula e poi man mano stempera il proprio spessore sotto la paziente e ossessiva esecuzione dell’artista». Excursus on the work of Piero Pizzi Cannella (Italy, 1955), a member of the Nuova Scuola Romana or Scuola di San Lorenzo. Thirty works including paintings and canvases of medium and large format, some of which historical and exhibited in international exhibitions such as the Venice Biennale, to illustrate nearly two decades of the artist's career from 1985 to 2001. Among these works are “Chinese shadow”(1989) and the imposing «Sleepwalker only by night» (2001), where the painting reveals his material approach to paint, colour and matter, overcoming the dualism between reality and depiction. Achille Bonito Oliva writes: «A metaphysical material dominates the work of Pizzi Cannella, made of layers and erasures of the painted matter, which accumulates and is then gradually dissolved in thickness in the patient and obsessive execution of the artist». clericalismo, l’antimilitarismo e l’anticapitalismo di molti artisti e disegnatori dell’epoca che si scagliarono con veemenza contro la disuguaglianza sociale inneggiando alla rivoluzione. Il 7 maggio, a quattro mesi dalla strage di Parigi di Charlie Hebdo, la visita guidata alla mostra è dedicata a Cabu, Charb, Tignous, Charles Wolinski, alle vittime di Charlie Hebdo e a tutti coloro che hanno perso la vita proclamando e difendendo la libertà di espressione. ➤ 31 maggio LECCO 11 Disegno e dinamite Palazzo delle Paure piazza XX Settembre 22, mer 9-13 gio 15.30-18.30 e 21-23 ven 15.30-18.30 sab-dom 10.30-18.30, tel. 0341/286729 www.museilecco.org Rientra nell’ambito della rassegna «Addio Lugano bella! Anarchia fra arte e storia. Da Bakunin al Monte Verità, da Courbet al Dada» in corso nel Museo d’arte di Mendrisio (CH), la collettiva sull’illustrazione satirica legata alle principali riviste anarchiche europee tra ’800 e ’900, intitolata «Disegno e dinamite. Le riviste illustrate fra satira e denuncia» curata da Simone Soldini e Chiara Gatti in collaborazione con Michel Dixmier e Barbara Cattaneo. 70 documenti, testate e tavole originali testimoniano con ironia l’anti- Ashavérus (Didier Dubucq) «Achetez et lisez, Les Corbeaux», 1906 As part of the “Farewell beautiful Lugano! Anarchy between art and history. From Bakunin to Monte Verità, from Courbet to Dada” exhibition under way at the Kunstmuseum Mendrisio (CH), the collective show of satirical illustration associated with leading European anarchist magazines between the 19th and 20th century is entitled “Drawing and dynamite. Illustrated magazines between satire and denuncia- LOMBARDIA | 19 Vedere a | What’s on tion”, and curated by Simone Soldini and Chiara Gatti in collaboration with Michel Dixmier and Barbara Cattaneo. Seventy documents, magazines and original drawings ironically illustrate the anti-clericalism, anti-militarism and anti-capitalism of many artists and draughtsmen of the time that who vehemently attacked social inequality and extolled revolution. On May 7, four months after the massacre in Charlie Hebdo’s offices in Paris, the guided tour of the exhibition is dedicated to Cabu, Charb, Tignous, Charles Wolinski, the victims of Charlie Hebdo and all those who have lost their lives proclaiming and defending freedom of expression. ➤ 5 luglio LODI 12 Maioliche lodigiane Spazio espositivo Bipielle Arte via Polenghi Lombardo 13, mar-ven 16-19 sab-dom 10-13 16-19, tel. 0371/580351, www.fondazionebipielle.it In sintonia con il tema di Expo, Lodi propone una mostra che della tavola indaga non il cibo, ma gli oggetti legati alla sua preparazione e presentazione, nei quali la componente estetica, oltreché funzionale, ha sempre avuto grande rilievo. Lodi è stata una delle capitali della ceramica e ha creato tra il ’700 e il ’800 gli strumenti di una vera e propria messa in scena sulla tavola per testimoniare la cultura e il prestigio dei padroni di casa. La mostra curata da Anty Pansera parte dallo studio sull’impianto urbano plasmato dalle fornaci locali e comprende 5 sezioni Lombardia legate al colore prevalente delle ceramiche (blu, verde, giallo, paonazzetto, bianco) e alla tipologia della decorazione. La rassegna si chiude con un omaggio alle fornaci contemporanee e alle più antiche espressioni di ceramica lodigiana, a testimoniare le eccezionali competenze artigianali vive ancora oggi sul territorio. white). The show concludes with a tribute to contemporary kilns and to the earliest example of Lodi ware, as evidence that the extraordinary skills of the local craftsmen are still thriving in the area. 27 maggio ➤ 23 agosto MONZA 13 Italia: il fascino e il mito Villa Reale di Monza viale Brianza 1 mar-dom 10-19, ven 10-22, tel. 199 151140 www.fascinoemito.it Zuppiera con coperchio e presentatoio della Fabbrica di Antonio Ferretti, Lodi 1770 ca In tune with the Expo theme, Lodi has mounted an exhibition that looks at the table not in terms of the food that can be eaten while seated around it, but from the point of view of the objects used to prepare and present that food, where aesthetic matters have always been at least as important as purely functional considerations. Lodi has always been one of the chief centres of the ceramics industry and in the eighteenth and nineteenth centuries it created the means to show off one’s culture and status through a flamboyant display of tableware. The exhibition has been organized by Anty Pansera and begins with a study of how the town developed according to the location of the local kilns and includes five sections based on the type of decoration and prevailing colour of the pottery (blue, green, yellow, purplish and Recentemente riaperta al pubblico dopo lunghi e complessi restauri, la Villa Reale di Monza fa da cornice alla mostra «Il fascino e il mito dell’Italia dal’500 al contemporaneo», dedicata all’appeal esercitato dall’arte, dalla cultura e dal paesaggio italiani sugli artisti e sulle élites europee dal Rinascimento a oggi. Il progetto è curato da un comitato scientifico selezionato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano. Il percorso si sviluppa in 17 sezioni che vanno da «L’antico e la lezione dei grandi maestri» a «Il colore delle piazze e del popolo: folclore e vita nelle strade d’Italia», fino alla «Seduzione di Michelangelo, da Rodin a Rothko». Rilevanti prestiti internazionali hanno permesso di raccogliere 120 opere tra dipinti, sculture e fotografie di maestri come Sandro Botticelli, il Correggio, Michelangelo Buonarroti, Tiziano Vecellio, Anton Van Dyck, Pieter Paul Rubens, Jean-Auguste-Dominique Ingres, Antonio Canova. Nella sezione dedicata alla fine dell’Ottocento e al L’artista dissidente MANTOVA. Ai Weiwei (Pechino, 1957), tra i più influenti artisti contemporanei, attivista per i diritti umani e dissidente politico, denuncia con il suo lavoro la corruzione del governo cinese. Le sale rinascimentali della Corte dei Gonzaga ne accolgono la rabbia e l’impegno civile, facendo crescere un giardino incantato di sculture visionarie e concettuali, mai retoriche. Ideata da Origini e curata da Sandro Orlandi Stagl, Mian Bu e Cui Cancan con il supporto di Being 3 Gallery di Pechino, il percorso include 10 installazioni inedite per un totale di 100 sculture, nelle quali la tradizione orientale si fonde con l’estetica contemporanea e il linguaggio anticonformista di Ai Weiwei (nella foto, «Blu Horse», 2014). L’incanto, però, svanisce con la fine della mostra: «Vivere nell’illusione di un mondo diverso dal reale, scrive Sandro Orlandi Stagl, a volte appare l’unica ancora di salvezza per vivere. I potenti, la politica e le manovre sociali studiate a tavolino hanno spesso guidato il crearsi del mondo. Gli interessi personali, la smania di potere, di controllo e di possesso hanno incanalato l’evoluzione sociale. La realtà ci viene propinata o è verità?». In mostra anche opere di Meng Huang e Li Zhanyang, che da anni collaborano con Ai Weiwei. Catalogo Maretti Editore. MANTUA. Ai Weiwei (Beijing, 1957), one of the most influential contemporary artists, human rights activist and political dissident, denounces Chinese government corruption. The Renaissance halls of the Gonzaga court form the backdrop to his anger and commitment as an indignant citizen, giving birth to an enchanted garden of visionary and conceptual, but never rhetorical sculptures. The exhibition was designed by Origini and mounted by Sandro Orlandi Stagl, Mian Bu and Cui Cancan, with the support of Being 3 Gallery of Beijing. It includes 10 completely new installations incorporating a total of 100 sculptures, in which the oriental tradition blends with contemporary aesthetics and Ai Weiwei’s unconventional idiom (photo, “Blu Horse”, 2014). But the spell wears off at the end of the exhibition: “The illusion of living in an unreal world sometimes seems the only thing we can hang onto in order to survive. The powers that be, politics and social engineering have often been the engines that made the world turn. Personal advantage, the lust for power, control and possession have coralled social evolution. Reality is what they feed us, or is it truth?”, writes Sandro Orlandi Stagl. The show also includes works by Meng Huang and Li Zhanyang, who have both been close collaborators of Ai Weiwei’s for years. Catalogue published by Maretti Editore. Palazzo Te - viale Te 13, lun 13-18 mar-mer-gio-sab-dom 9-18 ven 9-22, tel. 0376 323266, www.palazzote.it, fino al 6 giugno Novecento spiccano Auguste Rodin, Fernand Léger, Pablo Picasso, Henry Moore, Yves Klein, Christo; l’inizio del XXI secolo è rappresentato da Anselm Kiefer, Marina Abramoviç e Candida Höfer. G.Rosati “Nell’atelier” Palazzo Luserna Rorengo di Rorà Via Cavour 13, 10123 Torino Tel: (+39) 011 532662 www.galleria-aversa.it [email protected] dal martedì al sabato 10-12,30/15,30-19 LOMBARDIA | 20 23 aprile ➤ 6 settembre BRIOSCO (MB) 14 Rossini Art Site Rossini Art Site via Col del Frejus 3, da maggio a settembre mer-dom 10.30 20.30 e ottobre mer-dom 9.30 18.30, tel. 335/5378472 www.rossiniartsite.com GALLERIA AVERSA XIX° & XX° CENTURY ART rina Abramoviç and Candida Höfer. «Biblioteca di Charles Townley, Park Street 7, Westminster» di Johann Zoffany, 1781-83 Recently reopened to the public after a long, complex restoration, Villa Reale in Monza is a wonderful setting for the “Italy: Charm and Myth. From 16th century to the present day” exhibition, which looks at the magnet Italian art, culture and landscape have always been for artists and the European elite from the Renaissance right up to the present day. The project is overseen by a scientific committee chosen by the regional office for the protection of the cultural and landscape heritage and the local office for the preservation of the historical, artistic and ethnoanthropological heritage of Milan. The exhibition is divided into 17 sections, ranging from “Antique art and the legacy of the great masters” to “The appeal of Michelangelo, from Rodin to Rothko”. A number of important international loans have contributed to the 120 paintings, sculptures and photographs by great artists, such as Sandro Botticelli, Correggio, Michelangelo, Titian, Anthony Van Dyck, Pieter Paul Rubens, Jean-Auguste-Dominique Ingres and Antonio Canova, that have been brought together for the show. The section devoted to the late-19th and 20th centuries includes pieces by Auguste Rodin, Fernand Léger, Pablo Picasso, Henry Moore, Yves Klein, Christo; the start of the 21st century is represented by Anselm Kiefer, Ma- Ras (Rossini Art Site) è un parco della scultura di oltre 10 ettari sulle colline della Brianza, incluso nel circuito dei Grandi Giardini Italiani. Nato dalla passione collezionistica di Alberto Rossini, raccoglie sculture monumentali e ambientali di alcuni protagonisti dell’astrattismo italiano (Giulio Turcato, Pietro Cascella, Pietro Consagra, Fausto Melotti, Bruno Munari, Giò Pomodoro, Grazia Varisco), di maestri dell’arte internazionale (Arman, César, Erik Dietman, Hidetoshi Nagasawa, Dennis Oppenheim, Daniel Spoerri, Jean Tinguely) e di artisti delle nuove generazioni. Ma non si tratta solo di un percorso museale all’aperto sulla storia della scultura moderna e contemporanea, anche l’architettura è un punto di eccellenza. Il padiglione di accesso è stato progettato dallo studio Site e da James Wines. È un edificio integrato nel verde con materiali locali e grandi vetrate. Poi c’è la Casa della Pace di Massimiliano Fuksas, riduzione in scala della Peres Peace House di Tel Aviv. I più piccoli qui possono avvicinarsi all’arte in modo non convenzionale. Ogni domenica alle 15,30 parte una visita guidata del parco; i weekend sono animati da eventi, laboratori e workshop. A settembre la collettiva «The Spotlight Effect. Co-Action», curata da Manuela Pacella, affronta la questione nordirlandese. RAS (Rossini Art Site) is a sculpture park covering an area of over 10 hectares in the Brianza hills to the north of Milan and is part of the Great Italian Gardens circuit. It grew out of Alberto Rossini’s passion for collecting and contains monumental and environmental sculptures by some of the leading figures in Italian abstract art (Giulio Turcato, Pietro Cascella, Pietro Consagra, Fausto Melotti, Bruno Munari, Giò Pomo- doro, Grazia Varisco), important artists from abroad (Arman, César, Erik Dietman, Hidetoshi Nagasawa, Dennis Oppenheim, Daniel Spoerri, Jean Tinguely) and by the younger generation of artists. But this is not just an open-air museum covering the history of modern and contemporary sculpture; architecture also plays an important part. The entrance pavilion was designed by the Site Studio and by James Wines. The building blends in with the surrounding vegetation and uses local materials and large glass walls. Then there’s Massimiliano Fuksas’s House of Peace, a scaled-down replica of the Peres Peace House in Tel Aviv, where children can enjoy their first contact with art in an unconventional setting. A guided tour of the park begins every Sunday at 3.30 p.m.; weekends are enlivened by events, laboratories and workshops. In September “The Spotlight Effect. Co-Action” collective, led by Manuela Pacella, will address the issue of Northern Ireland. «Arte del Contrappunto Plastico n° 1» di Fausto Melotti, 1970 © Courtesy Rossini Art Site ➤ ottobre LISSONE (MB) 15 Premio Lissone 1946-67 Mac Museo d’Arte Contemporanea viale Padania 6, mer-ven 10-13 gio 16-23 sab-dom 10-12 e 15-19, tel. 039/2145174, www.comune.lissone.mb.it/ museo-arte-contemporanea Prosegue l’opera di valorizzazione della collezione permanente del Mac (Museo d’Arte Contemporanea) promossa dal direttore artistico Alberto Zanchetta. A vent’anni dall’ultimo studio sul fondo brianteo, il museo mette in mostra 48 opere acquisite in 15 edizioni storiche del Premio Lissone, raccontando le vicende della pittura e dei suoi protagonisti dal 1946 al 1967. Sensibile al cambiamento e ricettivo delle nuove tendenze, il Premio ha intercettato le principali correnti artistiche del secon- Vedere a | What’s on Lombardia Riaperta la Camera degli Sposi PAVIA MANTOVA. Quando nel maggio 2012 il terremoto colpì Mantova, la torre nordest del Castello di San Giorgio che ospita la meravigliosa «Camera picta», affrescata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474, fu seriamente danneggiata. Dopo importanti lavori di consolidamento, la Camera degli Sposi ha riaperto al pubblico in concomitanza con l’allestimento (negli spazi attigui) di una mostra sulla collezione dell’imprenditore mantovano Romano Freddi. Le 100 opere esposte, di cui 85 concesse in comodato per dieci anni, sono il frutto dell’impegno del collezionista per riportare a Mantova dipinti, sculture lignee, bronzi, ceramiche e oggetti d’uso che avevano lasciato la città nei secoli scorsi (molti appartenuti alle raccolte dei Gonzaga). Catalogo Electa a cura di Stefano L’Occaso (nella foto, «Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria» del maestro del Matrimonio Mistico della cappella Bonacolsi, 1330 ca © Remo Michelotti) MANTUA. When Mantua was struck by an earthquake in 2012, it seriously damaged the northeast tower of the Castello di San Giorgio, which holds the wonderful “Camera picta”, decorated with frescoes painted by Andrea Mantegna between 1465 and 1474. After extensive reinforcement, the Camera degli Sposi was reopened to the public to coincide with the inauguration of an exhibition (in adjacent rooms) of the collection of the local entrepreneur Romano Freddi. The 100 works on display, 85 of which on loan for 10 years, are the result of the collector’s efforts to bring back to the city paintings, wooden sculptures, bronzes, ceramics and objets d’art that had drifted away from the town at various times (many formerly in the Gonzaga collections). The catalogue, edited by Stefano L’Occaso is published by Electa (photo, “Mystical Marriage of Saint Catherine of Alexandria”, by the Master of the Mystical Marriage of the Bonacolsi Chapel, ca 1330 © Remo Michelotti). Complesso museale di Palazzo Ducale, Castello di San Giorgio - piazza Sordello 40, mar-dom 8.1519.15, tel. 0376/352100, www.mantovaducale.beniculturali.it, fino al 30 agosto do dopoguerra: Neorealismo, Postcubismo, astrazione geometrica, Abstraction Lyrique, Forma 1, Mac, gruppo degli Otto, Corrente, Origine, Cobra, Spazialismo, Nucleari, Informel, Espressionismo astratto, Nouveau Réalisme, Neodadaismo, Pop Art, Nuova Figurazione, Arte cinetica e programmata. Il percorso suddiviso per gruppi e movimenti è arricchito da documenti, carteggi, manifesti, telegrammi, fotografie, disegni inediti e materiale di propaganda. The upgrading of the permanent MAC (Museo d’Arte Contemporanea) collection continues apace under the energetic leadership of its artistic director Alberto Zanchetta. Twenty years after the last study of the museum’s collection, 48 works acquired at 15 past editions of the Premio Lissone ready to embrace new trends, the prize was quick to support the new movements in art appearing after the Second World War: Neorealism, Postcubism, geometric abstraction, Abstraction Lyrique, Forma 1, Mac, Gruppo degli Otto, Corrente, Origine, Cobra, Spatialism, Nuclear art, Informel, Abstract Expressionism, Nouveau Réalisme, Neodadaism, Pop Art, Nuova Figurazione, Kinetic art. The exhibition is divided into groups and movements and is supplemented by previously unpublished documents, correspondence, posters, telegrams, photographs and drawings, as well as publicity material. are being put on display, tracing the development of painting and its practitioners from «Cartello n. 20» di Mario Schifano, 1960 1946 to 1967. Always attuned to changes in the art world and 23 maggio ➤ 1 novembre un progetto Comune di Pavia Settore Cultura Musei Civici 16 Johannesburg Art Gallery Scuderie del Castello Visconteo viale XI Febbraio 35, lun-ven 10-19, gio 10-22 sab-dom e festivi 10-20, tel. 0382 33676, www.scuderiepavia.com Gabriel Rossetti and Francis Bacon from England, Camille Corot, Edgar Degas and Paul Gauguin from France, Amedeo Modi- gliani and Roy Lichtenstein. There is also room for a tribute to the twentieth-century South African art scene with works by Irma Stern and George Pemba. ➤ 19 luglio 2015 SONDRIO «La Rochelle» di Paul Signac Nata dalla volontà di Lady Florence Phillips (1863-1940), moglie di un magnate dell’industria mineraria, la Johannesburg Art Gallery, fondata nel 1910, raccoglie un cospicuo nucleo di opere di artisti internazionali dell’Ottocento e del Novecento. La mostra pavese presenta una selezione di oltre 70 lavori dei principali artisti della collezione, tra cui gli inglesi William Turner e Dante Gabriel Rossetti, i francesi Camille Corot, Edgar Degas e Paul Gauguin, Amedeo Modigliani, Francis Bacon e Roy Lichtenstein. C’è spazio anche per un omaggio alla scena artistica sudafricana del Novecento con opere di Irma Stern e George Pemba. Founded in 1910 by Lady Florence Phillips (1863-1940), the wife of a mining magnate, the Johannesburg Art Gallery contains a considerable number of works by international artists of the nineteenth and twentieth centuries. The exhibition in Pavia displays a selection of over 70 paintings by the chief artists in the collection, including William Turner, Dante 17 Aldo Buzzi e Saul Steinberg Galleria Credito Valtellinese Piazza Quadrivio 8, mar-ven 9-12/15-18 sab 9-12, tel. 0342/522738 www.creval.it Saul Steinberg e Aldo Buzzi È la storia di una lunga amicizia rinsaldata dalla comune passione per il cibo, quella che legò Aldo Buzzi e Saul Steinberg. Conosciutisi durante gli studi di Architettura al Politecnico di Milano, entrambi lasciarono la carriera di architetti per dedicarsi il primo alla scrittura e alla sceneggiatura, il secondo al disegno. Aldo Buzzi collabora con Lattuada, Steinberg disegna e compone le copertine per il periodico statunitense «The New Yorker». La mostra racconta la loro amicizia e il continuo interrogarsi e confrontarsi sull’attualità attraverso 150 pezzi tra libri, riviste, lettere, fotografie, insieme a 70 disegni e piccoli oggetti donati da Steinberg a Buzzi. Progettata da Andrea Tomasetig e cura- ta da Marina Marchesi e Franco Salghetti-Drioli. Aldo Buzzi and Saul Steinberg were bound together in a long friendship forged by their shared passion for food. They met when they were studying architecture at the Politecnico di Milano and both dropped their careers as architects, the former to become a writer mainly of travel journals and screenplays and the latter to draw cartoons. Aldo Buzzi worked with Lattuada, while Steinberg drew and designed the covers for the "The New Yorker". The exhibition traces their friendship and their constant interest in current affairs through 150 objects, including books, magazines, letters and photographs, together with 70 drawings and small objects Steinberg gave Buzzi. The exhibition was designed by Andrea Tomasetig and mounted by Marina Marchesi and Franco Salghetti-Drioli. ➤ 24 maggio GALLARATE (VA) 18 Missoni, l’arte, il colore MA*GA Museo Arte Gallarate via De Magri 1, mar-ven 10-19, sab-dom 10-20, tel. 0331/706011 www.museomaga.it Ottavio e Rosita Missoni sono legati alla città di Gallarate dal 1953, quando fondarono qui il loro laboratorio. A celebrare i due illustri concittadini è la mostra curata da Luciano Caramel ed Emma Zanella, tesa a sottolineare come il colore, il disegno, la materia e la forma delle creazioni dei Missoni trovino ispirazione nell’arte. Le ricerche del primo Novecento, dai futuristi Fortunato Depero e Giacomo Balla agli astrattisti Gino Severini, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi e Piet con il patrocinio di ViDi visit different Edgar Degas, Due ballerine Consolato Generale del Sudafrica Milano Capolavori della Johannesburg Art Gallery da Degas a Picasso 21 marzo - 19 luglio 2015 Scuderie del Castello Visconteo di PAVIA www.scuderiepavia.com Orari: dal lunedì al venerdì: 10 - 19 | Giovedì: 10 - 22 | Sabato, domenica e festivi: 10 - 20 media partner sponsor tecnici tasting partner partner ufficiale prevendita: www.vivaticket.it | call center a pagamento: 892.234 spring partner relaxing partner si ringrazia LOMBARDIA | 21 CA A B M A G STELLO NA R E D O M E ART TA S O A ’ D E L VAL E N A R O P M E CONTE da.it v . a b m elloga t s a c . www nizio e risale all’i n io z u tr s o c i oderna e amba, la cu Il Castello G a la collezione di arte m te dipinti, en pit del ‘900, os a regionale, comprend e, che vanno ch ne contempora lte grafiche e fotografi essere o c le sculture, rac ad oggi. Il Museo vuo n’attività u to n o dall’Ottoce e e cultura, attravers laboratoriali, à art un luogo di di visite guidate, attivit ificatamente ec ta programma mporanee ed eventi sp e di a te esposizioni re occasioni di scopert ffri ideati per o . nto dell’arte e im d n re p p a GAMBA CASTELLO e Breil Loc. Cret d llon 11024 Châti ) ste o (Vallée d’A 66 563252 Tél. +39 01 O R A R I O e settembre io aprile-magg 0 .0 9 1 – 09.00 e agosto o li g u -l giugno 0 10.00 – 20.0 www.regione.vda.it www.castellogamba.vda.it A Vedere a | What’s on Mondrian, insieme alle opere di Osvaldo Licini, Lucio Fontana, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Bruno Munari, Sonia e Robert Delaunay rivelano le radici culturali delle creazioni della maison. I dipinti di grandi artisti del XX secolo sono esposti accanto a disegni ed elaborazioni di tessuti e indumenti e a una grande installazione di abiti. La sezione finale documenta le più recenti suggestioni artistiche: Piero Dorazio, Achille Perilli, Carla Accardi e Grazia Varisco. Catalogo Rizzoli. «Simultaneità architettonica» di Enrico Prampolini, 1921 Ottavio and Rosita Missoni have been associated with the town of Gallarate since 1953, when they founded their laboratory there. The two illustrious citizens are celebrated in an exhibition mounted by Luciano Caramel and Emma Zanella designed to underline how the colours, patterns, fabrics and cut of the Missoni’s creations are inspired by art. The experiments of the early twentieth century, by the Futurists Fortunato Depero and Giacomo Balla, the abstract artists Gino Severini, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi and Piet Mondrian and the works of Osvaldo Licini, Lucio Fontana, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Bruno Munari and Sonia and Robert Delaunay reveal the fertile cultural soil into which the fashion house sank its roots. Paintings by the great artists of the twentieth century are displayed side by side with sketches and mock-ups of textiles and clothing, together with a great installation made up of garments. The final section provides examples of the very latest artistic inputs: Piero Dorazio, Achille Perilli, Carla Accardi and Grazia Varisco. The catalogue is published by Rizzoli. ➤ 8 novembre UN SALTO AD AOSTA 19 Castello Gamba Località Cret de Breil - Châtillon, aprile-settembre mer-dom 10-18 e ottobre-marzo mer-dom 10-17, tel. 0166/563252 www.castellogamba.vda.it Il Castello Gamba, terminato nel 1903 per il barone Carlo Maurizio Gamba dal progettista Carlo Saroldi, venne acquistato dalla Regione Autonoma della Valle d’Aosta nel 1982 e destinato a museo. Custodisce oltre 1.200 dipinti, sculture, grafiche e foto- Lombardia e dintorni grafie dall’Ottocento a oggi; una selezione di 150 pezzi di tale patrimonio è esposta in 13 sale. Il museo comprende anche spazi per mostre temporanee e attività didattiche e un moderno deposito visitabile a richiesta. È in corso la seconda mostra della serie «Détails», curata da Alessandra Vallet e Sandra Barberi, dedicata al capolavoro di Federico Pastoris, Ritorno di Terra Santa. Castello Gamba, completed in 1903 for Baron Carlo Maurizio Gamba by Carlo Saroldi, was bought by the Autonomous Region of Valle d’Aosta in 1982 with the aim of converting it into a museum. It now contains over 1200 paintings, sculptures, engravings and photographs dating from the nineteenth century to the present day; a selection of 150 of these is exhibited in 13 rooms. The museum also includes rooms given over to temporary exhibitions and educational activities, as well as having a modern deposit that can be viewed on request. The museum is currently holding the second in the series of "Détails" exhibitions, organized by Alessandra Vallet and Sandra Barberi, which is devoted to Federico Pastoris’s masterpiece "Ritorno di Terra Santa". UN SALTO A TORINO 20 Fondazione CRT via XX Settembre 31, tel. 011/5065100 www.fondazionecrt.it La Fondazione CRT presenta «Tutttovero» una grande mostra curata da Francesco Bonami e allestita nel Castello di Rivoli e nella Gam fino all’8 novembre, nelle Fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz fino all’11 ottobre. Attraverso le opere delle collezioni, i 4 musei raccontano il concetto di vero e di realtà dal 1815 a oggi. A singole major exhibition "Tutttovero" plannef by Francesco Bonami is on show in the Castello di Rivoli and GAM until November 8, and in the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo and Fondazione Mario Merz until October 11. Through the works of the collections in the four museums, the concept of real and reality from 1815 to the present day is explored. 21 Galleria Aversa via Cavour 13, tel. 011/532662 www.galleria-aversa.it La Galleria Aversa ha sede nel settecentesco Palazzo LusernaRorengo di Rorà dal 1973. È diretta da Roberto Aversa e da suo figlio Jacopo ed è specializzata in pittura figurativa italiana dell’Ottocento e del primo Novecento. Tra gli artisti trattati Antonio Fontanesi, Lo- TRA PROVOCAZIONE E INCANTO STAGIONE 2015 renzo Delleani, Vittorio Avondo, Carlo Pittara, Enrico Reycend; i napoletani Vincenzo Irolli, Attilio Pratella e Antonio Mancini; l’emiliano Alberto Pasini. La galleria collabora con istituzioni pubbliche e private in occasione di mostre e offre servizi di consulenza per valutazioni e restauri di opere d’arte. Fino al 23 maggio ospita la collettiva «Pastelli, tempere e acquerelli nella pittura italiana dall’800 agli anni ’20» con molti di questi artisti. Galleria Aversa has been housed in the eighteenth-century Palazzo Luserna-Rorengo in Rorà since 1973. It is run by Roberto Aversa and his son Jacopo and specializes in nineteenth- and early twentieth-century Italian figurative painting. The artists exhibited include Antonio Fontanesi, Lorenzo Delleani, Vittorio Avondo, Carlo Pittara, Enrico Reycend, the Neapolitan artists Vincenzo Irolli, Attilio Pratella and Antonio Mancini and Alberto Pasini, from Emilia. The gallery also collaborates with both public and private institutions in mounting exhibitions and providing valuations and restoring damaged works. It is currently holding the “Pastel, tempera and watercolour in Italian painting from the 19th century to the 1920s” collective exhibition, in which many of the above artists are represented. 22 Galleria Giamblanco via Giovanni Giolitti 39, tel. 011/5691502 www.giamblanco.com La Galleria Giamblanco, diretta da Salvatore Giamblanco e Deborah Lentini, si occupa di dipinti dal Cinquecento all’Ottocento e di mobili e oggetti antichi. Tra gli artisti presenti in galleria Camillo Procaccini, Bernardo Strozzi, Pietro Paolo Raggi, lo Spadino, Francesco Lorenzi, Vittorio Amedeo Cignaroli, Francesco Foschi, Giacomo Grosso, Pietro e Rodolfo Morgari, Pablo Salinas. Oltre alla vendita e all’intermediazione, la galleria si occupa di expertise e valutazioni, restauro di opere e prestiti per mostre. Galleria Giamblanco, run by Salvatore Giamblanco and Deborah Lentini deals in paintings dating from the 16th to the 18th centuries and antique objects and furniture. Among the artists represented in the gallery are: Camillo Procaccini, Bernardo Strozzi, Pietro Paolo Raggi, lo Spadi- no, Francesco Lorenzi, Vittorio Amedeo Cignaroli, Francesco Foschi, Giacomo Grosso, Pietro and Rodolfo Morgari and Pablo Salinas. In addition to acting as dealer and intermediary, the gallery also provides expertise, performs valuations and restorations and lends works for exhibitions. BETWEEN PROVOCATION AND ENCHANTMENT SEASON 2015 UN SALTO A LOCARNO 23 Ghisla Art Collection via Antonio Ciseri 3, mer-dom 14-19 fino a ottobre tel. +41 917510152 www.ghisla-art.ch Nel 2014 i coniugi Pierino e Martine Ghisla inaugurano la Fondazione Ghisla Art Collection a Locarno, in Svizzera, in un edificio rosso dalle linee futuristiche progettato dallo studio di architettura Moro & Moro (nella foto). L’intento dei due magnati è condividere con la collettività il loro patrimonio artistico di valore internazionale, raccolto negli ultimi trent’anni. La collezione comprende i capolavori dei maestri della Pop Art, dell’Informale, del Concettuale, dell’Astrattismo e del New Dada, ai quali si affiancano le opere di autori emergenti (Claire Morgan, Francesca Pasquali). Il percorso espositivo rispecchia l’eclettismo e il gusto personale dei proprietari, cha accolgono il pubblico come ospite a casa loro: nelle otto sale sui tre piani, dipinti e sculture sono allestiti senza un ordinamento cronologico né una suddivisione per movimenti, ma sono semplicemente accostati per suggestioni e passioni. Dal 28 marzo scorso è possibile visitare il nuovo allestimento dal titolo «Tra provocazione e incanto», il secondo capitolo del percorso guidato nella storia della collezione. © Fotoearte Sa In 2014 the spouses Pierino and Martine Ghisla inaugurated the Fondazione Ghisla Art Collection in Locarno, Switzerland, housed in a futuristic red building designed by the architects Moro & Moro (pictured). The aim of the two philanthropists is to give the general public the chance to enjoy an internationally-renowned collection that has taken thirty years to amass. The collection includes masterpieces of Pop art, Arte Informale, Conceptual and abstract art and New Dada, backed up by the works of emerging talents (Claire Morgan, Francesca Pasquali). The exhibition reflects the eclecticism and personal taste of the owners, who welcome visitors as if they were house guests: the paintings and sculptures are arranged in no particular chronological order and are not divided into movements, APERTURA E ORARI Marzo - ottobre: da mercoledì a domenica dalle 14.00 alle 19.00 Novembre – dicembre: da venerdì a domenica delle 14.00 alle 18.00 but simply placed next to one another in eight rooms distributed over three floors the way it felt right to the owners. The new display, entitled "Tra provocazione e incanto", the second selection of works illustrating the collection, was opened to visitors on March 28. ➤ dicembre UN SALTO A LUGANO 24 Grazia Varisco Cortesi Gallery, via Frasca 5 Lugano CH, lun-ven 10-18, tel. +41 919214000 www.cortesigallery.com «Quadri Comunicanti filo rosso» di Grazia Varisco, 2008 Photo Thomas Libis © Courtesy: Grazia Varisco, Cortesi Gallery Grazia Varisco (Italia, 1937) ripercorre la propria carriera seguendo il filo rosso del dialogo percettivo e sensoriale che accomuna opere distanti nel tempo. Esponente di rilievo dell’Arte Cinetica e Programmata e membro del Gruppo T, Varisco racconta le diramazioni della sua ricerca (dagli oggetti cinetomagnetici alle opere sperimentali sull’alterazione ottica) in un continuo modificarsi di mezzi espressivi e di strumenti operativi che la accompagnano fino alle creazioni più recenti. Sono esposti le «Tavole magnetiche», gli «Schemi luminosi variabili», i «Reticoli frangibili e i Mercuriali», le «Extrapagine», gli «Gnomoni», i «Quadri comunicanti». Catalogo Mousse Publishing. Grazia Varisco (Italy, 1937) retraces her career following the thread of the sensory and perceptive dialogue that has always been the hallmark of her oeuvre. A leading figure in the Kinetic Art movement and a member of Group T, Varisco describes the various directions her research has taken (from kinetic magnetic objects to experimental works based on optical distortion), constantly changing both medium and technique throughout her career, right up to the present day. The exhibition includes "Tavole magnetiche", "Schemi luminosi variabili", "Reticoli frangibili e i Mercuriali", "Extrapagine", "Gnomoni" and "Quadri comunicanti". The catalogue is published by Mousse Publishing. ➤ 19 giugno Circondata da un giardino all’italiana di 33mila metri quadrati, Villa Menafoglio Litta Panza è una dimora storica edificata intorno alla metà del XVIII secolo sul colle di Biumo Superiore a Varese. Ristrutturata negli anni Trenta su progetto dell’architetto Piero Portaluppi, la villa viene abitata da Ernesto Panza di Biumo e, dopo la sua morte, dal figlio Giuseppe al quale si deve la destinazione a collezione d’arte contemporanea. Nel 1996 Giuseppe e Rosa Panza donarono al Fai l’intera proprietà, che comprende anche la prestigiosa collezione di arte americana della seconda metà del XX secolo: 163 opere di arte ambientale (degli anni ’60-’70) e dell’astrattismo monocromatico (degli anni ’80’90). Il piano nobile, le scuderie, i rustici e la limonaia ospitano le installazioni di James Turrell, Maria Nordman e Robert Irwin, 12 opere di Dan Flavin e importanti lavori di Phil Sims, David Simpson, Ruth Ann Fredenthal, Stuart Arends e Max Cole. Nell’ala padronale sono custoditi i mobili d’epoca e le raccolte di arte africana e precolombiana. Dopo un complesso e oneroso intervento di restauro strutturale e di rifunzionalizzazione, nel 2000 il Fai ha aperto la villa e le collezioni al pubblico. Surrounded by an Italian garden covering an area of 33,000 square metres, Villa Menafoglio Litta Panza is a historic residence built on the hill of Biumo Superiore in Varese in the mid-eighteenth century. It was converted in the 1930s by the architect Piero Portaluppi and its first resident was Ernesto Panza di Biumo, succeeded on his death by his son Giuseppe, who is responsible for its present function as a museum of contemporary art. Giuseppe and Rosa Panza donated the entire property to the FAI (Fondo Ambiente Italiano) in 1996, including the acclaimed collection of late twentieth-century American art: 163 examples of environmental art (from the 1960s and 1970s) and monochrome abstract art (from the 1980s and 1990s). The first floor, stables, outlying buildings and citronerie contain installations by James Turrel, Maria Nordman and Robert Irwin, 12 works by Dan Flavin and important contributions by Phil Sims, David Simpson, Ruth Ann Fredenthal, Stuart Arends and Max Cole. The main wing houses period furniture and the collections of African and pre-Colombian art. Following complex and costly restoration and conversion work, FAI reopened the villa and its collections to the public in 2000. Villa Panza, piazza Litta 1, lun-dom 10-18, tel. 0332/283960 www.visitfai.it/villapanza q Lorenzo Respi OPENING TIMES April–October: Wednesday to Sunday from 2:00 pm to 7:00 pm November–December: Friday to Sunday from 2:00 pm to 6:00 pm La collezione del conte Panza Via Ciseri 3 CH-6600 Locarno +41 91 751 01 52 ghisla-art.ch LOMBARDIA | 23