07 ottobre 2016

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07 ottobre 2016
ANICA
07 ottobre 2016
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INDICE
ANICA CITAZIONI
07/10/2016 ItaliaOggi
CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA
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07/10/2016 Eco di Bergamo
«Cinema2day» torna il 12 ottobre
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07/10/2016 Il Nuovo Levante
CINEMA DAY: MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE
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ANICA SCENARIO
07/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Attori e comici occupano il fronte Così la società dello spettacolo ha espugnato i
costituzionalisti
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07/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Tutti i misteri di «Inferno»
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07/10/2016 Il Sole 24 Ore
Mediaset, nel 2017 pubblicità «regionalizzata»
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07/10/2016 Il Sole 24 Ore
La Ue indice la corsa per i 63 milioni su media e cultura
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07/10/2016 La Stampa - Nazionale
Verdone: "Voglio aiutare il pubblico che da quarant'anni aiuta me"
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07/10/2016 La Stampa - Nazionale
Nell'"Inferno" di Ron Howard battute sull'Italia e tanta bellezza
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07/10/2016 Il Messaggero - Nazionale
Arriva "Inferno" kolossal sull'Arno con Tom Hanks che scopre Dante
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07/10/2016 Il Messaggero - Abruzzo
Il nonno-liceale diventa attore con Capatonda
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07/10/2016 Il Messaggero - Umbria
«L'HO REALIZZATO DA SOLO PASSANDO UN POMERIGGIO CON CIASCUNO DI
LORO»
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07/10/2016 Il Fatto Quotidiano
L ' addio al padre e quel dolore secondo Battiato
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ANICA CITAZIONI
3 articoli
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CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA
Rai, Morgante riconfermato direttore della Tgr. Vincenzo Morgante è stato riconfermato direttore della Tgr,
la testata giornalistica regionale Rai, un altro triennio. La decisione è arrivata ieri dal cda di Viale Mazzini,
con parere unanime dei consiglieri alla proposta formulata dal direttore generale Antonio Campo Dall'Orto.
Morgante era stato nominato direttore della Tgr nell'ottobre 2013 su indicazione dell'allora d.g. Luigi
Gubitosi dal cda guidato da Anna Maria Tarantola. Mercoledì torna Cinema2day, in sala a 2 euro. Secondo
appuntamento mercoledì 12 ottobre con Cinema2day, l'iniziativa promossa dal ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo assieme ad Anec, Anem e Anica che consente l'ingresso nelle sale italiane al
prezzo di 2 euro,a qualsiasi orario, ogni secondo mercoledì del mese. Dopo il successo di settembre che
ha portato nei cinema quasi 600 mila spettatori, circa un italiano su dieci, crescono le adesioni delle sale in
tutta Italia che ad oggi sono 3 mila. La lista completa è disponibile sul sito www. cinema2day.it. Condé Nast
presenta il nuovo la Rinascente Magazine. È online il nuovo magazine de la Rinascente, nato da una
partnership tra Condé Nast e il department store. Il Magazine è integrato nel sito corporate de la
Rinascente e inaugura l'era dello «store-telling», attraverso una nuova modalità di interazione tra contenuti,
brand ed experience in store. Il progetto prevede la cura e la produzione di contenuti editoriali pensati e
sviluppati su tematiche affi ni allo store e ai suoi brand. Un destination site che diventa quindi un polo di
comunicazione de la Rinascente, attraverso contenuti che spaziano dal fashion al lifestyle, dal design al
beauty. Condé Nast supporterà e svilupperà il Magazine per due anni attraverso un piano di distribuzione
dei contenuti all'interno delle proprie properties digitali (vogue.it, vanityfair.it, gqitalia.it) e un piano social
all'interno della propria fan base. Renault-Nissan, Loubier alla comunicazione mondo. Renault-Nissan ha
nominato Catherine Loubier come direttore comunicazione mondo dell'alleanza tra le due case
automobilistiche. Opererà dalla sede Renault di Boulogne, in Francia,e sarà responsabile di un team che
lavorerà in stretta collaborazione con la sede di Renault e la sede di Nissan a Yokohama, in Giappone.
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«Cinema2day» torna il 12 ottobre
Secondo appuntamento in programma mercoledì 12 ottobre con «Cinema2day», l'iniziativa promossa dal
ministero di Beni Culturali e Turismo insieme ad Anec, Anem e Anica che consente l'ingresso nelle sale
italiane al prezzo di due euro, a qualsiasi orario, ogni secondo mercoledì del mese.
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CINEMA DAY: MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE
Nuovo appuntamento al cinema con l' iniziativa "Cine ma2 day", la promozione voluta dal Ministero e
realizzata in collaborazione con Anec, Anem e Anica, che prevede l' ingresso nelle sale cinematografiche
associate con un prezzo del biglietto scontato a 2 euro, per qualsiasi spettacolo in programmazione (con la
sola esclusione delle visioni in 3D, che godranno comunque di una tariffa agevolata comunicata
direttamente alla cassa), nel secondo mercoledì del mese fino a febbraio 2017. La giornata interessata
questo mese è dunque mercoledì 12 ottobre. Nel Levante promozione valida a Santa Margherita Ligure
presso il Centrale, a Rapallo alla Multisala Augustus, a Chiavari al Teatro Cantero e al Mignon, a Sestri
Levante alla Multisala Ariston. Scopo dell'iniz iati va è che tutti i cittadini possano tornare a vedere i film in
sala, riscoprendo il fascino del cinema e apprezzando la visione sul grande schermo perché «al cinema è
un' altra storia».
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ANICA SCENARIO
10 articoli
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Gli schieramenti
Attori e comici occupano il fronte Così la società dello spettacolo ha
espugnato i costituzionalisti
I testimonial pro o contro. Finirà col duello Crozza-Benigni?
Pierluigi Battista
O ramai è diventata una mania, e sui social già si scherza sull'eventualità che anche Bettarini e Simona
Ventura possano finalmente siglare una dichiarazione congiunta a favore del Sì o del No al referendum
costituzionale. È sempre accaduto, ma mai come in questa occasione: in attesa del 4 dicembre il mondo
dello spettacolo, della tv, dello show viene messo, è il caso di dire, al centro del palcoscenico per cogliere
ogni palpito referendario tra i nomi del casting politico-spettacolare. Che fa Dario Fo? Ovvio, vota No. Ma
vota Sì Roberto Benigni, quello della Costituzione più bella del mondo. Il mondo della politica e dei media è
in subbuglio. Fo reagisce malamente al «tradimento» di Benigni, i filo-Benigni si stringono compatti al loro
beniamino per il Sì. Un affare di Stato. E ci vuole Fiorello per sdrammatizzare, dichiarando il proprio voto
referendario. «Forse» (e c'è anche il «Boh» teatrale di Enrico Bertolino).
Da sempre nell'Italia democratica e repubblicana, gli artisti e la gente di spettacolo hanno dato il proprio
scintillante contributo a quello che Nello Ajello definiva ironicamente il «firmamento», la compulsiva
ripetitività con cui intellettuali e teatranti, musici e registi, scrittori e giornalisti hanno sottoscritto per decenni
con le loro rinomate firme manifesti dedicati alle grandi Cause epocali e agli appuntamenti elettorali. Con
molta retorica e qualche confusione e talvolta la smania di apparire suggeriva a qualche intellettuale
entusiasta di firmare due volte per due manifesti contrapposti. Esserci era come una droga. Ma la gente
dello spettacolo aveva pur sempre un ruolo ancillare rispetto agli intellettuali più togati e austeri e ancora si
ricorda la pudicizia con cui Eduardo De Filippo parodiò la celebre scena del caffè sul balcone in «Questi
fantasmi» per invitare i cittadini al voto alle elezioni del '48. Ma a poco a poco le proporzioni si sono
rovesciate e da un po' di tempo artisti, comici, satirici, attrici e attori, teatranti, cinematografari e televisivi,
cantanti e compagnia cantante, hanno decisamente preso il sopravvento. È come se si fosse preso atto, un
po' tardivamente a dire il vero, che certo è importante la firma di grandi studiosi e, per questo referendum in
particolare, di illustri giuristi e costituzionalisti, ma che l'impatto popolare dei grandi nomi dello spettacolo e
della tv sia enormemente più rilevante.
Già qualche mese fa, i sostenitori del referendum sulle trivelle avevano mobilitato non tanto ambientalisti di
chiara fama ma volti noti dello spettacolo, da Elio Germano a Claudia Gerini, da Ficarra e Picone a Nino
Frassica, da Claudio Santamaria a Valeria Golino. Adesso sul Fatto quotidiano Antonio Padellaro ha
proposto di organizzare una Woodstock nostrana a favore della campagna per il No con un palco gremito
da attori e cantanti. Ma già nel quartier generale del Sì si pensa a una simbolica controWoodstock
favorevole al governo: Roberto Benigni è stata la prima, poderosa mossa di questa controffensiva.
E quindi in questi due mesi si scaldano i motori dell'esercito dello spettacolo per il No, da Fiorella Mannoia
a Toni Servillo, da Monica Guerritore a Leo Gullotta, da Alba Parietti a Piero Pelù. Mentre nella fucina del
Sì non si è da meno e si risponde con gli appelli firmati da Stefania Sandrelli, Liliana Cavani e Gigi Buffon,
grande interprete dello spettacolo calcistico. Una guerra di testimonial destinata ad allargarsi e ad inglobare
nuove forze nella preparazione delle fantasmagoriche Woodstock contrapposte.
Ai costituzionalisti, ovviamente, verrà riservato un ruolo più discreto, sapendo che la grancassa mediatica e
propagandistica non suonerà nei pressi di chi ha passato una vita a compulsare testi di diritto
costituzionale, ma attorno ai volti che i cittadini sanno riconoscere, apprezzare oppure detestare (c'è anche
l'effetto boomerang). Ma oramai la frontiera è stata attraversata. La società dello spettacolo, all'insaputa del
suo sommo profeta Guy Debord ha preso il cuore della battaglia referendaria. Un fake su Twitter che si fa
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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07/10/2016
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tiratura:369226
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chiamare Enrico Mentina annuncia un grande duello televisivo sul referendum tra Maurizio Crozza e
Roberto Benigni. Uno scherzo. Ma se fosse vero?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Per il Sì
Roberto Benigni, 63 anni, comico, attore e regista, nel '99 La vita è bella , da lui diretto e interpretato, vinse
tre Oscar (film straniero, colonna sonora, attore protagonista ). Voterà Sì al referendum: «Peggio della
Brexit se vincesse il No»
Foto: Per il No
Toni Servillo, 57 anni, attore, Jep Gambardella ne La Grande Bellezza
di Paolo Sorrentino, Oscar 2014 come miglior film straniero, ha firmato l'appello di intellettuali
e artisti per il No al referendum costituzionale
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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L'anteprima Hollywood a Firenze per il thriller (in 666 sale ) tratto dal libro di Dan Brown Ron Howard:
«L'uomo rischia l'autodistruzione Nel mio film i messaggi di Dante, maestro horror»
Valerio Cappelli
FIRENZE Ron Howard copre i pochi capelli rossi che gli sono rimasti col berretto da baseball, se ne va in
giro in marsupio, come un normale turista, facendo sopralluoghi. Tutto dev'essere a posto per l'anteprima
mondiale del suo Inferno , domani sera al nuovo Teatro dell'Opera di Firenze, in vista dell'uscita del 13, in
666 copie. Non è un numero a caso, ma quello biblico che fa riferimento al demonio. Rieccoci davanti al
prof Robert Langdon, l'esperto di simbologia uscito dai romanzi di Dan Brown (qui solo démoni senza
angeli) interpretato per la terza volta da Tom Hanks. A Firenze è sbarcata Hollywood e non ha fretta di
andarsene: cinque giorni di interviste per lanciare il film: hanno definito «domestic», come un volo interno
USA, quello con i media americani. Ci saranno 70 tv da tutto il mondo, red carpet, in platea il premier Renzi
e il sindaco Dario Nardella. Il quale ha già visto il film ieri, lo definisce «uno straordinario omaggio alla mia
città, un thriller mozzafiato, non è una Firenze da cartolina». Il regista (passano gli anni ma non si riesce a
dimenticare come migliore amico di Fonzie in tv) risponde che «non potevamo sperare in un luogo più bello
e misterioso». L'entusiasmo fa sorvolare su frecciatine sparse qui e là sugli italiani, come il modo
pasticciato e sanguinolento di un omicidio, uno dei tanti che si vedono.
«È incredibile - dice Howard - come Dante sia visivamente potente, con i suoi versi ha dato una
spiegazione a tutti i film horror che sono stati realizzati, ciò che mi sorprende è il modo in cui le sue idee
siano sopravvissute fino a oggi. Questo è un thriller che unisce intrattenimento a spunti di riflessione, può
provocare discussioni su temi cruciali della nostra vita». «Noi stiamo creando nel mondo reale l'Inferno di
Dante. L'ambiente a rischio, le popolazioni ridotte un schiavitù...», dice Tom Hanks, appena uscito da un
viaggio cinematografico fra apparizioni mostruose, tormenti & serpenti.
Nel film, con una serie di indizi collegati a Dante Alighieri, deve sventare in una corsa contro il tempo il
piano di uno scienziato psicopatico. Ossessionato dalla sovrappopolazione (il mondo è passato da 4 a 8
miliardi di persone in meno di 50 anni), vuole ridurla scatenando un virus globale chiamato Inferno e
realizzato sul set con acqua, olio vegetale e ketchup. Citazioni dantesche fanno parte delle allucinazioni del
prof Langdon: le teste rovesciate, i condannati semisepolti con le gambe nel terreno, e c'è già qualche
studioso pronto a condannare il regista in chissà quale girone per sviste dantesche sulle anime
condannate, di qua i simoniaci, di là i falsari, inutile dire che sono tutti peccatori. E hanno da ridire anche
sull'uso della celebre mappa a imbuto dell'Inferno a opera del Botticelli.
Qual è la vostra personale idea di Inferno ? Per Dan Brown è «un romanzo di cui non esiste la fine, mi è
già successo»; per Tom Hanks «la minaccia più terribile è l'ignoranza, oggi siamo a un bivio nella storia
dell'umanità, in Medio Oriente c'è stato un effetto domino da parte di paesi che danno risposte semplici a
domande complesse, il caos sembra dominare il mondo».
Il film si apre con Tom Hanks che ha perso la memoria: in una tasca gli finisce una capsula che trasporta
una sostanza letale, un Satana a tre teste fatto di ossa umane. C'è un messaggio in codice con le parole
Cerca Trova: sono quelle con cui il Vasari adornò a mo' di scherno la bandiera dei ribelli nell'affresco della
Battaglia di Marciano tra senesi e fiorentini, nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, una delle tante location
di lusso.
«Sapete perché nell'affresco ci sono le lanterne? Perché l'assedio avvenne di notte. Eh, ve l'avevo detto
che Langdon è l'uomo più intelligente del mondo», dice l'attore con un sorriso che ci spedisce tutti
nell'immaginario paradisiaco canto degli attori più simpatici. «Non potrei mai fare la parte del duro con la
mia faccia e la mia voce».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Tutti i misteri di «Inferno»
07/10/2016
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Foto: In posa Tom Hanks (60 anni) posa accanto al poster di «Inferno» alla presentazione del terzo capitolo
della saga cinematografica ispirata ai romanzi di Dan Brown. L'attore interpreta il professor Robert
Langdon: combatte un virus che rischia di decimare la popolazione mondiale. Il film sarà nelle sale dal 13
ottobre
Foto: Oggi la minaccia più terribile è l'ignoranza, siamo a un bivio, il caos sembra dominare il mondo
Foto: Regista Ron Howard (62 anni) alla presentazione di «Inferno», in anteprima mondiale a Firenze
07/10/2016
Pag. 34
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Mediaset , nel 2017 pubblicità «regionalizzata»
Andrea Biondi
CAPRI (NA). Dal nostro inviato p«La grande sfida sarà quella di portare,a partire dall'anno prossimo, l'
addressable tv e quindi l' addressable advertising sulla televisione free grazie al nuovo protocollo (Hbbtv,
ndr.) attivo al partire dal 2017». Insomma pubblicità profilata per base geograficae abitudine d'acquisto
anche sul free. Da Capri, dove ha partecipato al convegno «Accelerare x competere x crescere»
organizzato da EY, Stefano Sala, consigliere d'amministrazione di Mediaset e ad di Publitalia annuncia
questa novità sul versante pubblicitario per Mediaset nel 2017. Ed essendo il gruppo di Cologno il
principale player del mercato pubblicitario tv (55% del totale) nonè da trascurare l'impatto di una mossa che
Sky con Ad Smart ha pianificato sulla sua offerta pay e che Mediaset ora pensa di giocare sul free-toair.
Dovranno essere tv connesse, ovviamente, in cui «il nuovo protocollo permetterà di affiancare
broadcastinge narrowcasting per dare audience profilata anche sulla televisione free» allo stesso modo «in
cui da4o5 mesi siamo partiti senza fare grandi annunci sul digitale con Premium Play». Sala non la nomina,
ma il pensiero va drittoa Sky che ha annunciato il suo voler puntare su pubblicità mirata con Ad Smart che,
ha ribadi- to l'ad Andrea Zappia durante un panel in mattinata, presenta «zero problemi sulla privacy;
questoè un servizio totalmente trasparente,è il cliente che premee dà l'oke anzi gli vengono forniti
messaggi più coerenti coni suoi bisogni». Certoè che il passaggio dal mondo lineare a un "ibrido" fatto
anche di digitale ha reso più ampia la platea competitiva per i broadcaster. Telco, device maker, produttori
di contenuti ma anche gli Ott hanno aumentato la complessità. «Dal 2007 al 2015 si sono persi3 miliardi di
pubblicità», ha spiegato Massimo Beduschi, numero uno di GroupM in Italia. con «un mare che è diventato
un lago»e con «una situazione in cui da tanti pesci siè passatia meno pesci, ma due di dimensioni molto
maggiori». Riferimento evidente a Googlee Facebook. «Facebookè la piattaforma attraverso cui un numero
di persone sempre più elevato accede in maniera immediata alle notiziee contribuisce alla trasformazione
del modo in cui il pubblico si informa», ha detto Luca Colombo, Country manager di Facebook, al quale non
avranno fatto sicuramente piacere le parole di Michael Wolff che ha sostanzialmente avanzato l'idea di un
vulnus sulla qualità dei dati dei colossi web. Che il quadro della tv sia cambiatoè però fin troppo chiaro.
«Vogliamo continuarea cresceree per farlo ci stiamo trasformando da media company a social destination,
che significa produrre contenuti pregiati e allo stesso tempo avere una relazione più articolatae sofisticata
con il pubblico», ha spiegato Alessandro Araimo, Coo Discovery Sud Europa. Chiusura con Antonio Campo
Dall'Orto in videoconferenza da Roma, che ha messo in evidenzail tentativo Rai di percorrere una strada
fatta di «vocazione internazionale dei contenuti» e digitale espresso anche nelle collaborazioni sviluppate
con Netflixe Youtube.
BROADCASTER A CONFRONTO
Convegno di EY a Capri Zappia (Sky): «Con Ad Smart zero problemi per la privacy»
Araimo(Discovery): serve più contatto con il pubblico
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Media. Sala (Publitalia): «Il protocollo tv in arrivo ci permetterà di profilare nel free sui televisori connessi»
07/10/2016
Pag. 47
diffusione:124550
tiratura:183852
La Ue indice la corsa per i 63 milioni su media e cultura
Termini diversificati: il primo a novembre
Maria Adele Cerizza
pGrazie al programma «Europa Creativa» sono in arrivo 63.641.316 euro per progetti nel settore della
culturae dell' audiovisivo. Bruxelles ha lanciato infatti l' invito a presentare progetti per attività culturali
nell'ambito del sottoprogramma «Cultura», aperto fino al 23 novembre prossimo. Insieme ad altri tre che
riguardano film, tv e documentari. Le call per la cultura Per il 2017 vengono messi a disposizione
35.500.000 euro a favore della mobilità transnazionale di artistie professionisti, lo sviluppo del pubblico
come strumento per stimolare l'interesse nei confronti delle opere culturalie creative europee e del
patrimonio culturale europeo materiale e immateriale nonché l'elaborazione di nuovi e innovativi modelli di
gestione e marketing, in particolare per quanto riguarda il passaggio al digitale. Nell'invito le tre parole
chiave sono infatti digitalizzazione, nuovi modelli di business e istruzione e formazione. L' invito è aperto
agli operatori culturali dotati di personalità giuridica da almeno due annie in grado di dimostrare
competenze e qualifiche professionali necessarie per portarea termine il progetto proposto. Le persone
fisiche non possono presentare la domanda di sovvenzione. I due filoni A seconda dell'entità, delle
necessità, della natura, degli obiettivi e delle priorità del progetto, il richiedente dovrà scegliere se
presentare domanda in relazione alla categoria 1 - progetti di cooperazione di entità minore: si tratta di un
filone che prevede la presenza di un capofila del progettoe almeno altri due partner che hanno sede legale
in almeno tre diversi Pa- esi. Il finanziamento non può essere superiorea 200.000 euro, pari al 60% del
bilancio ammissibile. Il secondo filone (categoria 2) riguarda progetti di cooperazione di entità maggiore.
Questa seconda ipotesi comporta la presenza di un capofila del progetto e almeno altri cinque partner che
hanno sede legale in almeno sei diversi Paesi partecipanti al sottoprogramma. Il finanziamento in questo
caso non può superare i 2 milioni di euro pari al 50% del bilancio ammissibile. Le call per l'audiovisivo Sono
invece tre gli inviti, nell'ambito del sottoprogramma «Me- dia» di Europa Creativa, destinati a finanziare il
settore audiovisivo. Il primo riguarda il sostegno alla programmazione televisiva di opere audiovisive
europee ed ha un budget pari a 12,5 milioni. Finanzia al 70% dei costi filmati, animazioni e documentari
creativi realizzati esclusivamente per la televisione. Possono presentare progetti le società europee
indipendenti di produzione audiovisiva produttrici di maggioranza dell'opera nel rispetto delle due scadenze
previste: il 24 novembre 2016 e il 25 maggio 2017. Il secondo invito riguarda supporto ai progetti singoli,
lungometraggi, animazioni e documentari creativi di una lunghezza minima di 60 minuti destinati in primo
luogo per il circuito cinematografico; oppure documentari creativi di durata di almeno 50 minuti destinati in
primo luogo a fini di sfruttamento della piattaforma digitale. Il budget è pari a 5.391.319 euroe le scadenze
sono fissate al 17 novembre 2016 e 20 aprile 2017. Il contributo finanziario massimo che può essere
assegnato per singolo progettoè una somma forfettaria di: 60mila euro in caso di animazione; 25mila euro
in caso di documentari creativi; 50mila euro in caso di fiction se il budget di produzione stimato è pari o
superiore a 1,5 milioni di euro; 30mila euro nel caso della fiction se il budget di produzione stimato è
inferiore a 1,5 milioni di euro. Il terzo invito punta al sostegno alla distribuzione di film non-nazionali edè
intitolato «Distribuzione sistema cinema selettivo». Le spese ammissibili Le attività finanziabili sono
campagne di distribuzione di film europei ammissibili, presentate come parte di un gruppo di minimo sette
distributori coordinati dall'agente di vendita del film. I candidati devono essere distributori cinematografici e
teatrali europei che svolgono attività commerciali intese a portare all'attenzione del vasto pubblico film ai fini
della loro fruizione nei cinema e le cui attività contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di cui sopra. Il
contributo finanziario è concesso come somma forfettaria, compresa tra 2800 e 150mila euro, in base al
numero di schermi raggiunto nella prima settimana di uscita. Il budget dell'invitoè paria 9. 750. 000 euro.I
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Europa creativa». I quattro inviti del programma quadro
07/10/2016
Pag. 47
diffusione:124550
tiratura:183852
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termini per la presentazione delle candidature sono il 1 dicembre 2016 e il 14 giugno 2017. L'ufficio cultura
del desk è il punto di riferimento italiano per il sottoprogramma Cultura (http://
cultura.cedesk.beniculturali.it/).
In dettaglio INVITO SOTTOPROGRAMMA CULTURA: SOSTEGNO A FAVORE DI PROGETTI DI
COOPERAZIONE EUROPEI 8 Destinatari dei finanziamenti: la partecipazione ai progetti è aperta agli
operatori culturali e creativi europei attivi nei settori culturali e creativi che hanno una personalità giuridica
da almeno due anni e sono in grado di dimostrare il loro stato di persona giuridica. Le persone fisiche non
possono presentare la domanda di sovvenzione. 8 Budget : 35,5 milioni di euro 8 Scadenza: 23 novembre
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http://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/news/call-for-proposal-support-european-cooperation-projects-2017_e
n INVITO SOTTOPROGRAMMA MEDIA: SOSTEGNO ALLA PROGRAMMAZIONE TV DI OPERE
AUDIOVISIVE EUROPEE 8 Destinatari dei finanziamenti: i candidati devono essere società europee
indipendenti di produzione audiovisiva produttrici di maggioranza dell'opera. 8 Budget: 12,5 milioni di euro 8
Scadenza:
24
novembre
2016
e
25maggio
2017
8
Sito
web:
https://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/funding/tv-programming-2017_en/ INVITO SOTTOPROGRAMMA
MEDIA: SUPPORTO AI PROGETTI SINGOLI 8 Destinatari dei finanziamenti: i candidati devono essere
società europee indipendenti di produzione audiovisiva costituite da almeno dodici mesi 8 Budget:
5.391.319 euro 8 Scadenza: 17 novembre 2016 e 20 aprile 2017 8 Sito web:
https://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/funding/supportfor-development-single-project-2017_en INVITO
SOTTOPROGRAMMA MEDIA: DISTRIBUZIONE SISTEMA CINEMA SELETTIVO 8 Destinatari dei
finanziamenti : un gruppo di minimo sette distributori coordinati dall'agente di vendita del film. I candidati
devono essere distributori cinematografici e teatrali europei che svolgono attività commerciali intese a
portare all'attenzione del vasto pubblico film ai fini della loro fruizione nei cinema 8 Budget : 9.750.000 euro
8 Scadenze: 1 dicembre 2016 e 14 giugno 2017. 8 Sito web:
https://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/funding/distribution-selective-scheme-%E2%80%93-support-for-trans
national-distribution-european-films-2017_en
LE OPPORTUNITÀ
I fondi della Commissione andranno a digitalizzazione, nuovi modelli di business, istruzione e
formazione, film e fiction
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
14
07/10/2016
Pag. 30
diffusione:163662
tiratura:241998
Verdone: "Voglio aiutare il pubblico che da quarant'anni aiuta me"
Il regista annuncia una due giorni a Brescia con gli Stadio per i terremotati di Amatrice
ROBERTO PAVANELLO BRESCIA
Quello che Carlo Verdone e Gaetano Curreri con gli Stadio faranno a Brescia, il 14 e 15 ottobre a sostegno
delle popolazioni di Amatrice, non è solo un'iniziativa solidale ma anche la storia di un'amicizia. Quella tra il
regista e attore romano e il cantante e autore, nata oltre trent'anni fa con il film Borotalco e rinforzatasi nel
tempo. «Gli Stadio sono nati grazie all'intuizione di Lucio Dalla e al coraggio di Carlo Verdone - ricorda
Curreri -. Se non ci fosse stato lui che dopo aver ascoltato Chi te l'ha detto e Grande figlio di puttana ci ha
coinvolti nella colonna sonora del suo film, la Rca non ci avrebbe mai fatto incidere il primo disco». Oggi la
voce degli Stadio gli è ancora grata ed è anche per questo che ha raccolto subito l'appello che ha lanciato
dopo il tragico terremoto del 24 agosto: «Quando ho chiesto che il mondo del cinema si mobilitasse per
aiutare i nostri connazionali terremotati - aggiunge Verdone -, Gaetano mi ha subito telefonato per dirmi: "Io
ci sono". Così gli ho parlato di Brescia». Già, perché nel frattempo il Comune lombardo, attraverso
l'associazione Old Cinema, aveva subito dato la sua disponibilità: «Così abbiamo velo cemente o rganizz
ato questa manifestazione che mi vedrà, tra le tante cose, presentare S is for Stanley , il bel documentario
di Alex Infascelli su Kubrick, e girare per la città a bordo di un bus suonando e chiacchierando con gli
Stadio. Andremo in metro, ci mischieremo con i bresciani». Il ricavato dei biglietti di bus e metro di sabato
15 sarà interamente devoluto ai terremotati, «e anche alcuni industriali della zona ci hanno garantito il loro
supporto», aggiunge Verdone prima di spiegare perché ha sentito la necessità di mobilitarsi: «Ho pensato
che quelle persone così sfortunate sono il mio pubblico, il nostro pubblico. Se io posso ancora fare cinema
dopo quarant'anni è proprio grazie a loro. È una vita che mi aiutano, questa volta tocca a me». C'è poi un
aspetto affettivo che coinvolge sia Verdone che Curreri: «Vicino a Rieti ho una casa di famiglia - racconta il
regista -. Costruita nel '62, non era antisismica. Seguendo il consiglio di un vigile del fuoco che avevo
conosciuto all'Aquila e che mi aveva detto che il terremoto stava scivolando verso ovest, l'ho buttata giù e
ricostruita. Mi è costato tanto, mi domando quale investimento sia necessario per rimettere a norma
l'Italia». Tra una settimana Il ricordo di quelle zone del cantante degli Stadio è legato ai primi passi della
band: «Quando andavamo a suonare a Roma e dintorni venivamo accolti da un tale entusiasmo tale che ci
sentivamo i Beatles. E di chi era il merito? Di Borotalco e di Acqua e sapone, i film di Carlo che avevano
reso popolari le nostre canzoni. Da quelle parti lo amavano tutti». Tra una settimana i due amici si
ritroveranno a Brescia. Se Curreri sta riposando, dopo il tour de force che è seguito alla vittoria del Festival
di Sanremo («È stato un anno pienissimo, abbiamo avuto addirittura le tredicenni che ci chiedevano i
selfie»), per Verdone non c'è pace: «Sono da poco tornato dalla Cina dove ho ricevuto il premio come
miglior attore al Silk Road International Film Festival di Xi'an per il mio L'abbiamo fatta grossa. Ora sto
scrivendo la s cene ggi atu ra del nuovo film, inoltre lavoro al video musicale di una coppia di artisti.
Davvero un progetto interessante. Ma non fatemi dire altro: c'è l'embargo!». c
Foto: L'amicizia A fianco, il regista e attore romano Carlo Verdone, sotto gli Stadio capitanati da Gaetano
Curreri (a destra): tra di loro un'amicizia trentennale che li vedrà coinvolti in concerti e incontri a Brescia per
raccogliere fondi a favore dei terremotati
Foto: ROMOLO EUCALITTO
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Colloquio
07/10/2016
Pag. 30
diffusione:163662
tiratura:241998
Nell'"Inferno" di Ron Howard battute sull'Italia e tanta bellezza
FULVIA CAPRARA FIRENZE
L'Arno in fiamme con lo sfondo di Ponte Vecchio e il titolo Inferno che campeggia sulle acque. Il sindaco
Dario Nardella (per un attimo inquadrato nel film) che brinda con gli ospiti e si gode lo spettacolo. La
conferenza stampa oceanica a Palazzo Vecchio, sotto le volte affrescate del Salone dei Cinquecento, con
gli invitati confusi, che alternano selfie, tweet, sguardi in alto e sguardi sul cast riunito al completo. L'autore
del romanzo Dan Brown che sottolinea l'importanza cruciale di Firenze, «museo all'aria aperta», nella
genesi del romanzo. Il regista Ron Howard che ripete quanto «questa splendida città sia, già a partire dal
libro, protagonista principale della pellicola. È impossibile trovare un'inquadratura che la faccia apparire
brutta». Alla fine, come sempre, la grande bellezza trionfa su tutto. E non importa se, in due momenti del
kolossal (dal 13 nei cinema con Warner, in 666 copie, numero demoniaco per eccellenza), il Bel Paese sia
oggetto di battute maliziose. La prima riguarda il professor Robert Langdon (Tom Hanks). Quando,
imbarazzato, presenta come nipote la giovane ambientalista Sienna Brooks (Felicity Jones) si sente
rispondere: «Siamo in Italia professore, non c'è bisogno che dica che è sua nipote». Così il pensiero corre
subito alla ragazza marocchina Ruby, a suo tempo definita, dall'ex-premier Berlusconi, nipote di Mubarak.
La seconda è sulle prove necessarie allo sviluppo delle ind agini. Qualcuno, sullo schermo, fa notare che
sono insufficienti. Risposta: «Per gli italiani andranno bene». Riferimenti al caso Amanda Knox? Accuse di
superficialità giudiziaria? «No, non avevamo nessuno in mente - replica scherzando Hanks -, anzi, c'è
qualcuno qui, in viaggio con la nipote?». Tutto il resto è gratitudine e fascino: «Su di me - spiega Ron
Howard - la Divina Commedia ha sempre esercitato un'incredibile attrazione. Per la potenza visiva, per
l'interpretazione che offre della politica e della cultura. E poi, leggendo il Canto dell'Inferno, ho pensato che
contenesse l'ispirazione di tutti i film dell'orrore della storia del cinema». Se dovesse precipitare in un girone
dantesco, il regista sa già quale sarebbe: «Mi ritroverei tra quelli che tentato di realizzare appieno l'opera
che hanno in mente e non ci riescono mai». Per il divo di Forrest Gump l'Inferno è quello che gli uomini
stanno creando oggi sulla terra: «Schiavitù, guerre, rovina dell'ambiente: guardando il nostro mondo da
questo punto di vista possiamo capire bene che cos'è l'Inferno». c
Foto: Il regista di «Inferno» Ron Howard A Firenze uno show con l'Arno in fiamme
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Prima mondiale
07/10/2016
Pag. 1
diffusione:123081
tiratura:170229
Arriva "Inferno" kolossal sull'Arno con Tom Hanks che scopre Dante
Gloria Satta
Satta a pag. 26 F I R E N Z E inferno? «Lo stiamo costruendo con le nostre mani», risponde Tom Hanks.
«L'ambiente è sempre più a rischio, intere popolazioni sono ridotte in schiavitù e regna l'ignoranza, il
pericolo più grande per l'umanità». Alle parole dell'attore, due volte premio Oscar, il maestoso Salone dei
Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, eccezionale scenario della presentazione del kolossal Inferno,
rimbomba dagli applausi.
HOLLYWOOD SULL'ARNO Sotto all'affresco del Vasari "La battaglia di Marciano", che con la sua
misteriosa scritta «cerca trova» da cinque secoli fa scervellare gli storici e nel film ha un ruolo chiave, si
entusiasmano anche lo scrittore Dan Brown, il regista Ron Howard, gli attori Omar Sy, Irrfan Khan e Felicity
Jones. Tutti catapultati nell'avventura kolossal di questo blockbuster annunciato che domani avrà
l'anteprima mondiale nel capoluogo toscano (dove si sono svolte le riprese), trasformato per l'occasione in
una succursale di Hollywood con tanto di effetti speciali: la casa produttrice Sony è arrivata ad allestire sulle
rive dell'Arno uno schermo gigante fatto di gocce d'acqua sul quale, la sera, viene proiettato il trailer del film
. Tratto dal best seller omonimo (Mondadori) di Dan Brown ispirato all'opera di Dante Alighieri e terzo
capitolo, dopo Il Codice da Vinci e Angeli e diavoli , della saga thriller-esoterica che ha incassato 1,2
miliardi di dollari, Inferno uscirà da noi il 13 ottobre con Warner in 666 copie, non a caso il "numero del
diavolo". «Come regista non potevo sperare in una città più affascinante: ogni angolo di Firenze nasconde
bellezze e misteri», dice il premio Oscar Ron Howard. «E il linguaggio potente e visionario del sommo
poeta Dante contiene i codici dell'horror contemporaneo. Ma ci ha dato anche una visione filosofica,
culturale, politica del mondo. Il modo in cui quelle idee siano sopravvissute fino ad oggi mi sorprende».
VIRUS LETALE Azione, suspence, inseguimenti e colpi di scena tra Firenze, Venezia e Istanbul, un bioterrorista esaltato che vuole "salvare" il mondo sovrappopolato diffondendo un virus letale destinato a
sterminare metà del genere umano, allucinazioni, codici misteriosi da decifrare e una enigmatica dottoressa
che nasconde molte sorprese: in questo contesto dal ritmo adrenalinico, Hanks interpreta ancora una volta
lo studioso simbolista Robert Langdon. «Sono felice di ritrovare questo personaggio», sorride l'attore, 60
anni, «perché sembra più intelligente di me. O meglio, sono bravissimo a farvelo credere. Ed è una persona
perbene, come del resto lo sono io che ho sempre condotto una vita pulita e trasparente. Dite la verità: con
la mia faccia, il mio naso e la mia voce mi ci vedreste a fare il cattivo?». E parte un boato di applausi.
DOMANDE Il folle progetto del bio-terrorista poggia sulla tesi che la sovrappopolazione farà estinguere il
Pianeta. «Non sono d'accordo», ribatte Hanks, «il vero pericolo per il genere umano è l'ignoranza. Abbiamo
visto cos'è successo in Medio Oriente, dove si è tentato di dare risposte semplicistiche a problemi
complessi. Sembrerebbe che sia il caos a dominare il mondo... Ma basta leggere qualche libro di storia per
rendersi conto che in diversi momenti l'uomo si è trovato a tu per tu con questioni simili. Se vogliamo un
nuovo illuminismo non dobbiamo smettere di porci domande».
STATISTICHE Per Brown l'inferno è «scrivere un romanzo di cui non esiste la fine: vi assicuro che mi è
capitato», spiega lo scrittore americano. Inferno è nato da una statistica: «Afferma che negli ultimi 80 anni
la popolazione mondiale si è triplicata: secondo alcuni ambientalisti è da qui che nascono i problemi»,
ragiona Brown. «Il mio libro racconta un modo estremo di affrontare il problema e ringrazio il regista che ha
dato il giusto rilievo a questo aspetto». Ma quando scrive pensa automaticamente a Tom Hanks? «Oggi me
lo vedo davanti agli occhi ogni giorno ma all'inizio, quando ho concepito il professor Langdon, non avevo in
mente un attore specifico. Poi, nel momento in cui è saltato fuori il nome di Tom, mi sono sentito l'uomo più
fortunato del mondo. Nessuno, meglio di lui, avrebbe potuto interpretare il mio personaggio».
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Il thriller
07/10/2016
Pag. 1
diffusione:123081
tiratura:170229
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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«GUERRA, SCHIAVISMO IGNORANZA SOVRAPPOPOLAZIONE L'UMANITÀ È IN PERICOLO MA È
COLPA NOSTRA»
Foto: ESOTERICO Tom Hanks e Felicity Jones in "Inferno"
07/10/2016
Pag. 46 Ed. Abruzzo
diffusione:123081
tiratura:170229
IL PERSONAGGIO
Per uno che ha trascorso 93 anni di vita degna della sceneggiatura di un film, essere scritturato per l'ultima
pellicola di Maccio Capatonda non deve essere stata una grossa sorpresa. Ecco perché Nicola Torello, già
noto alle cronache per avere conseguito la licenzia media l'anno scorso, a quasi 92 anni, e per aver
superato un mese fa l'esame orale per accedere alla quinta classe del liceo pedagogico Gonzaga, ha
esordito sul set con disinvoltura, armato del suo immancabile sorriso. Coccolatissimo dai 4 figli e dai 6
nipoti, dopo aver conquistato i professori della scuola media Ortiz e del Gonzaga, nonno Nicola ha
incantato anche il regista teatino Marcello Macchia, la protagonista Sabrina Ferilli e la produzione del film
Omicidio all'italiana, che si sta girando in questi giorni tra Chieti e Corvara. Nelle scorse settimane il
carrozzone cinematografico aveva invaso il Comune alla ricerca di comparse e attori in erba per ruoli
minori, soprattutto anziani spigliati e spiritosi. E chi meglio del nonno teatino dei record poteva incarnare
queste caratteristiche? Il suo provino è risultato perfetto per il ruolo richiesto dal copione, grazie ad una
memoria di ferro, una simpatia naturale e tanta voglia di raccontarsi. Per contratto, l'attore in erba non può
svelare nessun dettaglio sul suo ruolo, ma la famiglia assicura che avrà più spazio di una semplice
comparsa e che sarà possibile ammirarlo in azione sul grande schermo. Ora, per qualche tempo, dovrà
mettere da parte gli amati libri e la passione per la piscina, dividendosi tra i copioni e la macchina da presa,
su un set blindatissimo. Ma c'è da giurare che, finite le riprese, inizierà a guardarsi intorno, in cerca della
prossima sfida da vincere.
Francesca Rapposelli
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ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Il nonno-liceale diventa attore con Capatonda
07/10/2016
Pag. 40 Ed. Umbria
diffusione:123081
tiratura:170229
«L'HO REALIZZATO DA SOLO PASSANDO UN POMERIGGIO CON
CIASCUNO DI LORO»
IL FESTIVAL
Il Perugia Social Film Festival 2016 è in dirittura d'arrivo e le ultime due giornate di proiezioni, in
programma al cinema PostModernissimo, si preannunciano particolarmente intense. Domani sarà il
momento del presidente di giuria Daniele Luchetti, che arriverà in città questa sera e al quale sarà dedicata
una retrospettiva. Sullo schermo dalle 12.30 scorreranno i suoi film Mio fratello è figlio unico, La nostra vita
e Anni felici, oltre al documentario pressoché inedito 12 pomeriggi.
Luchetti, come nasce il documentario?
«Quel progetto nacque scherzosamente nel 2000 con alcuni amici artisti; ho scoperto che tutti gli artisti
adorano parlare del loro lavoro! L'ho realizzato da solo, passando un pomeriggio con ognuno di loro. Si
tratta di un esperimento alquanto artigianale e non pensavo che si sarebbe continuato a proiettarlo negli
anni, né so che effetto farà rivederlo sabato. Si tratta di uno scambio d'idee con una macchina da presa nel
mezzo».
Un motivo in più per trovare interessante il Festival perugino
I festival sono sempre ottime occasioni per uno scambio di idee, in primis con il pubblico: amo vedere che
volto hanno le persone interessate ai documentari e farmi un'idea anche di chi guarda il cinema. Poi è bello
lo scambio con gli autori presenti, per capire come hanno lavorato e parlare magari di tecniche
sperimentali.
Il mondo dei documentari la affascina?
Ammetto di non essere un esperto di documentari, ma mi piacciono e li ritengo fondamentali. In Italia c'è
una tradizione che esiste da sempre e molti dei nostri grandi registi vengono dal documentario, uno tra tutti
Antonioni. Artisti come lui sono partiti dal cinema del reale e, sperimentando, hanno trovato temi da
sviluppare nel cinema di finzione.
Si può dire che il cinema si nutre di realtà quindi?
Assolutamente sì! La realtà è ricca di spunti che possono poi trasformarsi in storie grazie alla fantasia. Sia
che si vada in giro con un bloc-notes, una macchina fotografica, una videocamera o anche solo con gli
occhi la realtà è il punto di partenza di tutto il cinema. Anche per fare un film horror si può partire dal reale e
anzi personalmente diffido dagli autori, anche quelli famosi, che dicono di inventare tutto. Alla scuola di
cinema dove insegno, ad esempio, il primo anno facciamo girare dei documentari agli studenti che stanno
iniziando il percorso per diventare registi, è un passaggio fondamentale.
Intanto oggi pomeriggio, sempre al PostModernissimo, proiezioni no-stop sin dalla mattina alle 9.30, tutte a
ingresso gratuito. Alle 21.00 toccherà all'ultimo film in concorso, Bella e perduta, presentato dal regista
Pietro Marcello reduce dai successi internazionali conquistati dal suo film.
Michele Bellucci
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 07/10/2016 - 07/10/2016
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Al Social arriva la retrospettiva dedicata al regista con un inedito dedicato ad alcuni amici artisti
07/10/2016
Pag. 1
diffusione:39484
tiratura:90556
L ' addio al padre e quel dolore secondo Battiato
FABRIZIO BASCIANO
L ' addio al padre e quel dolore secondo Battiato A PAG. 21 Pochi sono i temi che accomunano creature d '
ogni specie, razza e rango, avvicinandole fra loro in un abbraccio universale: la morte è certamente uno di
questi, e Padre , l ' ultimo film di Giada Colagrande, decide di affrontarlo con maturità tale da concepire il
più estremo dei saluti " come una trasformazione e non una fine " . UNA VISIONE ispirata alla regista da un
artista del calibro di Franco Battiato, che, dopo ben 43 anni (da Baba Yaga di Corrado Farina, 1973),
proprio con Padre torna alla recitazione: " Quando ho conosciuto Franco - racconta la regista di Padre - l '
idea del trapasso dei miei cari mi terrorizzava. Franco mi ha fatto capire quanto invece è importante
meditare sulla morte, tenerla sempre presente " . Annunciato il 4 ottobre in conferenza stampa per il
messicano Festival del Cinema di Morelia, Pa dre è un film intimo, personale, tenuto adeguatamente
lontano dai riflettori italiani: " Come molti sanno la Mostra del Cinema di Venezia per i film italiani purtroppo
è un ' arena. C ' è una pressione da parte della stampa nostrana che trovo inutile e dannosa " , commenta
la Colagrande. Oltre alla preziosa presenza di Battiato, che del film firma anche la colonna sonora, la
pellicola annovera nel suo cast alcune delle figure più importanti del panorama artistico internazionale,
partendo da Willem Dafoe, nel ruolo di un intimo amico del defunto padre della protagonista, a sua volta
interpretata dalla stessa Colagrande, e proseguendo con Marina Abramovic, nei panni di una fin troppo
assente madre. È Luna i n di a n a , dell ' album L ' era del cinghiale bianco (1979), il brano di Battiato che,
in versione quasi esclusivamente strumentale, la Colagrande ha scelto in qualità di leitm otiv dell ' intera
pellicola: " Luna india na l ' ho ' senti ta ' imm aginando il film. Naturalmente è un brano che adoro, ma
potrei dirlo di tutte le musiche di Franco " . ED È PROPRIO il musicista siciliano a farsi interprete nel film
della figura paterna: " Franco è stato da subito parte integrante della mia visione. La figura del padre ha
assunto le sue sembianze. La storia mi è balenata nella mente all ' im provviso, come sempre mi accade, in
forma di visioni. L ' ispirazione che la nutre ha però diverse fonti: dall ' opera di artisti che amo a quella di
mistici, filosofi e maestri di varie discipline esoteriche. In breve, le mie figure guida. In Padre più che mai ho
usato quelle fonti come materiale " . Materiale utile a narrare, trasfigurandola ci nema togr afic amen te, la
trama paterna dell ' au trice, laddove la pellicola diviene al contempo proiezione e specchio d e l l '
elaborazione del lutto della figura genitoriale: " Giada ha una capacità ossessiva di impregnare i suoi film
dei suoi interessi e lotte interiori, senza sentimentalismi - osserva Willem Dafoe, marito della regista - . Ha
chiesto aiuto a una comunità di amici e vicini di casa, gente di cinema e non, in particolare a Franco
Battiato, un artista che ammiro profondamente. È stato il film più lontano dall ' in dustria del cinema che io
abbia mai fatto " . Ma Padre , per il celebre protagonista di pellicole come L ' ultima tentazione di Cristo di
Martin Scorsese (1988) e Pasolini di Abel Ferrara (2014), è già il quarto film nel quale viene diretto dalla
moglie, in una collaborazione che più va avanti e meno necessita di parole o discussioni di vario genere: "
Giada come autrice cresce di film in film - afferma Dafoe - , diventa più forte, il suo modo di fare cinema si
delinea sempre più chiaramente. Di conseguenza discutiamo sempre meno " . Un padre, quello
cinematografico, ispirato tanto da Franco Battiato quanto, afferma la regista, " da Paolo Lucarelli,
conosciuto attraverso i racconti di Claudio Colombo, il mio co-scen eggiatore, e da molti considerato il più
importante alchimista italiano della seconda metà del Novecento " . Un genitore tanto vicino quanto
lontano, una figura paterna tanto nota quanto ignota a una figlia che, nel corso del film, ci si avvicina grazie
a una serie di carteggi trovati quasi per ' fortuite coincidenze ' : " Le lettere sono tratte da ' Lettere M u su l
m an e ' , libro straordinario di Paolo Lucarelli, appunto. Le riflessioni che contengono, in forma di domande
che uno studioso pone al suo Maestro, sono così essenziali che sembrano appartenere a qualunque '
uomo in cerca '" . DOPO IL FESTIVAL del Cinema di Morelia, Pa dr e sarà a novembre in Portogallo per il
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IL NUOVO FILM
07/10/2016
Pag. 1
diffusione:39484
tiratura:90556
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Lisbon & Estoril Film Festival. Nel frattempo, Willem Dafoe si prepara a un buon numero di progetti futuri: "
Per un attore la flessibilità è tutto - afferma il Goblin dello Spider Man di Sam Raimi (2002) -, intesa come
fluidità, non solo versatilità. A dicembre lavorerò con Romeo Castellucci a una pièce ispirata a Il velo nero
del pastore di Nathaniel Hawthorne, cosa di cui sono molto entusiasta " . Come ci rivela poi Giada
Colagrande, Dafoe reciterà anche nel suo prossimo lavoro: " Sto preparando un film da girare in Brasile: Tr
op ic o . Da una sceneggiatura di Barry Gifford, con Willem nei panni del protagonista maschile " .Le figure
guida La regista pescarese Giada Colagrande (40 anni) dirige per la quarta volta il marito Willem Dafoe
(61). Sotto, Franco Battiato LaPresseIl film l Padre Giada Colagrande Attori principali: Franco Battiato,
Willem DafoeCORREVA L'ANNO LA PELLICOLA DI FARINA Battiato ha recitato, nel 1973, nel film "Baba
Yaga" di Corrado Farina
Foto: Oltre o c eano L ontano dai riflettori italiani, il film è stato annunciato in Messico. Nel cast anche
Willem Dafoe