RELAzIONE D`ESERCIZIO 2013

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RELAzIONE D`ESERCIZIO 2013
RELAzIONE D‘ESERCIZIO 2013
Sommario
Editoriale
Michael Schweiger, presidente . . .............................. 3
Carità cristiana vissuta in Terra Santa
Felix Gmür, Vescovo di Basilea .............................. 19
Relazioni 2013
Garante della continuità
Klaus Röllin, giornalista .. ...................................... 21
Capacità di entusiasmare
Anna Beck, direttrice amministrativa ..................... 4
Un regalo per Betlemme
Hiyam Marzouqa, primario dell‘ospedale ................ 7
Buona medicina significa medicina sicura
Issa Bandak, CEO del Caritas Baby Hospital ........... 10
Facciamo incontrare tante persone
Suor Erika Nobs, responsabile dei Servizi infermieristici ... 13
Strade vecchie e nuove in Palestina
Michael Schweiger, presidente . . .............................. 15
Mai soli nel bisogno
Vreni Schmed, amministrazione Progetti . . ............... 17
La migliore offerta pediatrica
Prof. dott. Gregor Schubiger, consulente medico . . ... 23
STATISTICHE 2013
Indici di bilancio
Caritas Baby Hospital ............................................ 26
Entrate/Uscite .. .................................................... 28
Conto economico ................................................. 30
Bilancio .............................................................. 32
Conto dei flussi di cassa .. ...................................... 34
Variazioni di capitale dell’organizzazione .. ................. 36
Rapporto dell’organo di controllo .. ........................... 37
Colophon ............................................................ 37
Soci e Direttivo .................................................... 38
Indirizzi .. ............................................................. 38
relazione D‘ESERCIzIO
Don Michael Schweiger, presidente
Care amiche e cari amici di
Aiuto Bambini Betlemme
Mai come nel 2013 abbiamo curato così tanti bambini.
E mai prima d’ora il sostegno finanziario è stato così
importante. Questo è il sorprendente messaggio che
apre questa Relazione.
E‘ quindi con spirito di grande riconoscenza che introduco la Relazione d’esercizio 2013. Non è un fatto
scontato. Infatti, il contesto in cui si è trovata a operare
l’Associazione non è migliorato né a Betlemme né in
Europa. Ed è per questo che esprimo il mio caloroso
ringraziamento agli amici e ai sostenitori per la fedeltà
e la generosità dimostrate.
Ringrazio anche il personale di Betlemme che ha reso
possibile l’impossibile. Da oltre sessant’anni, in quella
città della Palestina esiste qualcosa di molto speciale.
I quattordici lettini che avevano dato inizio al Caritas
Baby Hospital sono cresciuti numericamente e oggi
vantiamo un ospedale moderno dove l’anno scorso
sono stati curati oltre 36 000 piccoli pazienti. Sono
molto felice che sia stata inaugurata l’unità di Terapia
intensiva per bambini piccoli e piccolissimi. Per le famiglie di Betlemme, il Caritas Baby Hospital è un dono
straordinario che vive grazie alle generosità di tante
persone di buona volontà.
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Anna Beck, direttrice amministrativa
Capacità di entusiasmare
Grandi risultati nelle terapie e nella raccolta fondi.
Da 50 anni la nostra Associazione fa da ponte tra
l’Europa e Betlemme. Tra le responsabilità della direzione vi è anche quella di mantenere stabile e flessibile
questo ponte. A questo compito operativo hanno felicemente contribuito sia il personale che i molti volontari.
E la ricompensa non si è fatta aspettare: il successo è
stato condiviso su entrambi i lati del ponte.
Un sostegno che appaga e incoraggia
L’andamento delle donazioni ad Aiuto Bambini
Betlemme è stato positivo. Nel 2013, considerando
tutti i Paesi in cui siamo presenti, le entrate sono salite
del 16 % raggiungendo quota 10,7 milioni di franchi
svizzeri. Si tratta di un chiaro segnale da parte dei
donatori svizzeri, italiani, germanici, austriaci e britannici che riconoscono il prezioso lavoro svolto al
Caritas Baby Hospital. Negli anni passati sono nate
molte realtà. Sono grata che i nostri amici e sostenitori
ci accompagnino sul nostro cammino, anzi ci rafforzino
nel guardare al futuro con coraggio. Fiducia e credibilità
sono elementi importanti nella riuscita dell’attività. Su
questo solido fondamento abbiamo mostrato a chi ci
sostiene quante opere abbiamo potuto realizzare e
mantenere a Betlemme. È interessante notare come
le strade siano diverse: c’è la donazione costante, la
vendita di oggetti, il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole che partecipano a marce di beneficienza, ci
sono donazioni fatte in particolari ricorrenze come un
compleanno oppure quando muore qualcuno, per arrivare alla grande colletta natalizia organizzata dalle
parrocchie svizzere. Le sedi operative dei vari Paesi
si scambiano informazioni di frequente su come
acquisire nuovi donatori o su come meglio curare quelli
esistenti. È a loro che dobbiamo l’eccellente risultato
del 2013: solo l’unione fa la forza!
relazione D‘ESERCIzIO
Non è un esercizio facile quello di assicurare il budget
annuale per il Caritas Baby Hospital e per i vari progetti
in corso d’opera. Il peso di tale compito è ripartito fra varie persone e deve essere sostenuto anno dopo anno per
garantire il lavoro in Medio Oriente. A fare da garante è
soprattutto l’aiuto finanziario proveniente dalla Svizzera
e dalla Germania. Nel 2013 i due Paesi hanno rappresentato da soli il 90 % del totale delle entrate dell’Associazione. Per aumentare le donazioni servono sempre
maggiori sforzi e serve coinvolgere maggiormente Italia,
Austria e Granbretagna nelle attività di fundraising. In
questi Paesi ci sono ancora molte potenzialità da sfruttare, affinché la nostra opera caritativa possa a medio
termine svolgere il suo compito. All’aumento delle entrate si contrappongono maggiori uscite. Nell’anno considerato Aiuto Bambini Betlemme ha investito 9,6 milioni
di franchi svizzeri per il lavoro al Caritas Baby Hospital.
A sostegno dei partner di progetto sono stati approvati e
sbloccati 1 milione di franchi svizzeri. Con la nuova unità
di Terapia intensiva non si può pensare che i costi in
ospedale calino. Per questo sulla raccolta fondi la pressione continuerà ad essere alta.
Lo scorso anno Aiuto Bambini Betlemme per il lavoro al Caritas
Baby Hospital ha investito 9,6 milioni di franchi svizzeri.
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Crescere in molti campi
Per consentire ad Aiuto Bambini Betlemme di continuare
il suo lavoro in maniera efficiente, nel 2013 abbiamo
fatto grossi progressi in materia di descrizione delle
procedure interne. Così riusciremo a salvaguardare la
qualità del nostro lavoro, sia oggi che in futuro. Tali
descrizioni sono state di grande aiuto nel superare i problemi legati alle risorse umane nella sede di Lucerna e
anche utili per l’internalizzazione delle mansioni legate
alla Comunicazione e al Fundraising. Lo sviluppo di un
sistema di controllo-qualità è un compito in itinere. I primi successi ci danno comunque ragione e siamo quindi
sulla giusta strada.
In questa Relazione d’esercizio troverete ancora i contributi di vari autori sui felici sviluppi al Caritas Baby
Hospital e sul sostegno ai progetti. Colgo l’occasione
per segnalare un evento che di solito non desta grande
attenzione ma che è imprescindibile per il lavoro a
Betlemme. Nel 2013 abbiamo rinnovato la Convenzione
con le Suore Francescane Elisabettine di Padova.
Le religiose sono al Caritas Baby Hospital dal 1975.
La piccola comunità risiede all’interno dell’area
dell’ospedale. Con la loro presenza tranquilla e fidata
e la loro collaborazione feconda, le suore segnano
profondamente l’immagine del Caritas Baby Hospital.
Aiuto Bambini Betlemme fa incontrare tante persone.
In Europa come in Medio Oriente. Il desiderio di impegnarsi per i bambini malati e le loro madri nella città
in cui è nato Gesù entusiasma e contagia. Questo entusiasmo ci ha sostenuti nel corso dell’anno e ci ha
messo le ali. A voi tutti, il mio grazie!
relazione D‘ESERCIzIO
Hiyam Marzouqa, primario dell‘ospedale
Un regalo per Betlemme
I medici alle prese con un numero crescente di bambini da curare.
La funzione del Caritas Baby Hospital in passato e nel
presente è quella di assicurare e migliorare di continuo
l’assistenza sanitaria ai bambini della Cisgiordania. Nel
2013 i medici e il personale infermieristico hanno compiuto nuovamente passi da gigante in questo senso.
In aumento le visite ambulatoriali
Rispetto all’anno scorso il numero di pazienti è salito
del 5%. Fino ad ora non si erano mai registrate cifre
del genere: complessivamente nella nostra struttura
hanno trovato aiuto e conforto 36 500 bambini con le
loro madri. Seguendo un po’ la tendenza internazionale
anche noi puntiamo sempre di più sui servizi ambulatoriali. Da molti anni continua a crescere il numero di
pazienti e ciò è dovuto sostanzialmente all’eccellente
lavoro del poliambulatorio. Negli ultimi undici anni si
è passati da 16 000 a 32 000 visite. La sintonia fra
le cure ambulatoriali di base e le visite specialistiche,
da quelle cardiopolmonari per passare a quelle ortopediche, è oggi una delle colonne per la sanità pediatrica nella Regione. Molte malattie, che fino a pochi
anni fa richiedevano un ricovero, vengono trattate oggi
in ambulatorio. Ecco perché il numero delle ospedalizzazioni è andato lentamente calando. Per i lavori alla
nuova unità di Terapia intensiva, siamo stati costretti a
Il poliambulatorio
assicura le cure
pediatriche nella
Regione.
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chiudere temporaneamente un reparto. In totale sono
stati 3 700 i casi trattati e il periodo medio di degenza
è stato di 3,8 giorni. Grazie alla stretta collaborazione
con i medici del poliambulatorio, i piccoli vengono oggi
dimessi molto prima rispetto al passato.
Apertura dell’unità di Terapia intensiva
Con l’inaugurazione solenne dell’unità di Terapia intensiva per bambini piccoli e neonati, il Caritas Baby
Hospital ha vissuto un momento speciale. È stata posta
infatti un’altra pietra miliare per il sistema sanitario
palestinese. Ne siamo compiaciuti e allo stesso tempo
proviamo una profonda gratitudine. Una realizzazione
che è stata possibile solo grazie agli aiuti esterni. Se
la Palestina vorrà diventare un giorno un Paese indipendente e riconosciuto dalla comunità internazionale,
per non restare svantaggiata avrà bisogno ancora di
aiuti dall’esterno. Sappiamo che migliaia e migliaia di
donatori ci manifestano la loro fiducia e il loro sostegno finanziario, dimostrando di credere che il futuro
del popolo palestinese risieda in patria. La nuova unità
di Terapia intensiva è un esempio luminoso di come le
persone si sentano unite al Caritas Baby Hospital. Non
è solo merito dei nostri sostenitori se questo progetto
è diventato realtà. Esperti locali ed esteri ci hanno sostenuto nello sforzo di offrire questo servizio medico
importante anche a Betlemme. Abbiamo promosso la
collaborazione con due ospedali italiani dove i nostri
medici e le nostre infermiere hanno potuto prepararsi
per il lavoro nella nuova realtà ospedaliera. Il nostro
personale ha trascorso alcuni mesi in Italia per la formazione. La collaborazione continua ad essere molto
vivace e feconda. La medicina vive anche degli scambi
fra le persone, una condicio sine qua non per la Terapia
intensiva.
Scambio transfrontaliero e nuove cooperazioni
Uno scambio di conoscenze tra Israele e Palestina non
esiste. Un muro separa non solo le città e i luoghi, ma
anche le popolazioni. Tuttavia, se vi sono uomini e donne che perseguono gli stessi obiettivi, il muro perde la
sua forza. In vista dell’apertura della nuova unità, uno
dei nostri medici ha fatto pratica per un anno alla clinica israeliana Hadassah. Il sistema sanitario in Israele
è fra i migliori al mondo e noi traiamo beneficio dalle
conoscenze e dalle esperienze maturate sul posto dal
dottor George Juha. Il nostro medico trasmette le sue
conoscenze al Caritas Baby Hospital, offrendo corsi di
relazione D‘ESERCIzIO
aggiornamento per il personale paramedico e medico e formandolo sulle nuove tecnologie e sulle nuove
metodologie di cura. Intratteniamo una collaborazione
anche con l’Università di Betlemme e il Shaare Zedek
Hospital di Gerusalemme. Dopo un’intensa fase preparatoria, l’anno scorso è partito un progetto di ricerca
comune con l’Università di Betlemme e il Shaare Zedek
Hospital. Al centro delle ricerche vi sono le malattie
genetiche dei bambini nati da matrimoni fra consanguinei. Un problema riscontrabile non solo in Palestina
ma anche in Israele fra gli Ebrei ortodossi. Gli accordi
di cooperazione con università, istituti di ricerca o altri
ospedali dimostrano la considerazione di cui gode il
nostro ospedale. Qualcosa del genere lo si avverte anche per il laboratorio.
Tutti i settori medici del Caritas Baby Hospital beneficiano dell’eccellente lavoro del team di laboratorio. Ora
è possibile effettuare oltre un centinaio di esami che
sono di supporto ai medici nello stabilire la diagnosi.
La buona fama del laboratorio va ben oltre i confini
di Betlemme. Soprattutto nell’individuazione di infezioni e di resistenze batteriche, la nostra istituzione è al
primo posto nella Regione. Insieme ad altri ospedali e
all’Università vengono avviate numerose ricerche che
dovrebbero migliorare le previsioni di sviluppo di futuri
decorsi infettivi.
Tutto questo per dare ai bambini di Betlemme la possibilità di affrontare un’esistenza in salute. È il minimo
che si possa promettere ai bambini del luogo in cui
è nato Gesù. Oltre a ciò, la serietà del nostro lavoro
è il regalo più grande per la Palestina è un dono che
infonde speranza.
Caritas Baby Hospital: medicina
moderna aperta a tutti.
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Issa Bandak, CEO del Caritas Baby Hospital
Buona medicina significa medicina sicura
Il controllo della qualità porta frutti ogni giorno.
Il momento clou del 2013 è stato senza alcun dubbio
l’inaugurazione, a lungo attesa, dell’unità di Terapia intensiva avvenuta l’ottobre scorso. Ora siamo in grado di
offrire assistenza adeguata anche ai piccoli che versano in gravi condizioni. Insieme al costante miglioramento
della qualità, ci stiamo avvicinando sempre di più al
nostro obiettivo che è quello di offrire un’ assistenza
sanitaria di alta qualità a tutti i bambini. Un compito
che ci riempie di gioia, i cui frutti li raccogliamo ogni
giorno. Il riconoscimento a livello internazionale, per
esempio dall’Autorità americana per lo sviluppo internazionale (USAID) nell’agosto scorso, ci conferma che siamo
sulla strada giusta.
Lo scorso agosto, una sua delegazione è venuta al Caritas
Baby Hospital per farsi un’idea della nostra struttura e
sottoporre a un severo controllo il nostro operato. Il vicedirettore dell’organismo, Jonathan Kamin, e il console
generale statunitense a Kirkuk, Jeff Zaiser, si sono intrattenuti con la direzione dell’ospedale sull’ulteriore sviluppo
e sul potenziamento dei servizi medici esistenti nei prossimi anni.
Sostegno internazionale e possibilità di scambi
Evitare gli errori e ottimizzare i processi: questi sono i
due pilastri della gestione della qualità. Impariamo anche
dallo scambio che intratteniamo con istituzioni internazio-
La collaborazione con USAID avrà per il momento una
durata di tre anni e si propone di migliorare di continuo
la qualità dei servizi per soddisfare al meglio le necessità medico-sanitarie dei bambini e dei ragazzi in Pale-
nali, autorità e associazioni. Una di loro è USAID. USAID è
un’autorità americana che lavora autonomamente per la
cooperazione allo sviluppo e coordina le varie attività di
politica estera degli USA in questo ambito.
relazione D‘ESERCIzIO
stina. USAID ci fornisce il suo supporto in due ambiti.
Da un lato con l’installazione di un sistema elettronico
di informazione sanitaria, dall’altro con il miglioramento
terapeutico delle malattie polmonari. Il pacchetto USAID
prevede anche la fornitura di uno spirometro, strumento per misurare i volumi polmonari. La nostra gestione
della qualità si rifà alle direttive internazionali dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) per qualità ed
efficienza nell’assistenza sanitaria.
a chi di competenza. Il tempo è un fattore determinante
soprattutto per i piccoli ricoverati in Terapia intensiva.
Un ospite graditissimo e inaspettato
L’anno passato, oltre al supporto nazionale e internazionale e all’apprezzamento per il nostro lavoro, ci è venuto a trovare un ospite che ha entusiasmato i bambini e
Siamo anche partner ufficiali della "Patient Safety Friendly
Hospital Initiative" della stessa Organizzazione. Per poter
mettere in campo tali misure è stata creata la figura del
manager della qualità.
In futuro una nutrizionista affiancherà le madri dei
piccoli pazienti nel realizzare schede di alimentazione e
integrarle nel quotidiano. Al team del poliambulatorio si
è aggiunta da qualche tempo una nuova fisioterapista.
Le misure contenute nel nostro pacchetto sulla qualità sono chiare e variegate. Esse prevedono anche il
potenziamento del sistema di informazione elettronico
che consente, in tempi molto brevi, di mettere a
disposizione i dati sui pazienti e sul loro quadro clinico
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Il laboratorio del Caritas Baby Hospital
è fra in più qualificati della Palestina.
il personale. All’inizio di luglio ha fatto visita a una delle
nostre pazienti il palestinese più popolare del momento,
Mohammad Assaf.
Il ragazzo, che viene da Gaza, si era aggiudicato a giugno
l’ "Arab Idol", che corrisponde da noi al talent show. La
piccola Paj, cinque anni, soffre di una malattia ematica
incurabile. Dal suo lettino d’ospedale aveva seguito alla
tv le esibizioni di Mohammed Assaf e tappezzato le pareti della camera con le foto del suo idolo. Il desiderio
suo più grande era quello di conoscere questo giovane. Il
cantante ha esaudito questo desiderio a testimonianza
Una delegazione di USAID
durante la visita in ospedale.
del legame e dell’affetto che nutre per chi soffre nei
Territori palestinesi.
È venuto a cantare per Paj facendole dimenticare per un
pomeriggio la grave malattia che l’ha colpita. Mohammed è
passato spontaneamente anche nell’asilo dell’ospedale. La
sera, a coronamento della giornata, ha tenuto un concerto
gratuito a Betlemme. Il pubblico, entusiasta, lo ha seguito nel
suo sogno di andare verso una nuova vita. L’occupazione, il
muro, le difficoltà economiche: per un momento tutto è sembrato non esistere. La storia di Assaf, da lavapiatti a cantante
di successo, è un segno di speranza per molti palestinesi.
Mohammed Assaf,
l' "idolo arabo", è
venuto a trovare
in ospedale una
piccola paziente,
sua fan.
relazione D‘ESERCIzIO
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Suor Erika Nobs, responsabile dei Servizi infermieristici
Facciamo incontrare tante persone
Caritas Baby Hospital: molto più di un’offerta medica.
Il Caritas Baby Hospital pone al centro della sua attività i
servizi medici e infermieristici. Oltre ad essi, vi sono degli
ambiti di lavoro meno considerati perché ritenuti di supporto
e di completamento. Uno di questi è la "Scuola per madri".
Quando le mamme fanno assistenza e prestano aiuto
nell’accudire i figlioletti malati in ospedale, hanno la
possibilità di risiedere nei locali della "Scuola per madri"
interna alla struttura. Le stanze hanno cinque letti ciascuno; le donne vi trovano un po‘ di pace, quella pace che
a casa, nella vita di tutti i giorni, non hanno. Sono per lo
più donne giovani; le nostre puericultrici le affiancano e
le istruiscono, ascoltano le loro preoccupazioni e i loro
problemi. L’anno scorso la Scuola per madri ha accolto 5 700 donne. Durante la loro permanenza al Caritas
Baby Hospital hanno ricevuto una formazione su igiene,
pronto soccorso, crescita, allattamento e alimentazione.
Ma il piano di studi prevedeva anche tematiche quali le
malattie ereditarie o l’assistenza alle donne in gravidanza.
Una volta acquisite le nozioni, queste donne trasmettono
alle altre gli insegnamenti che hanno ricevuto. In questo
modo il nostro è un contributo importante e duraturo alla
prevenzione sanitaria in tutta la Cisgiordania.
Formazione per giovani
Anche la nostra struttura di formazione per professioni
infermieristiche persegue un obiettivo didattico. I corsi
durano due anni. Le donne, e da alcuni anni anche un
numero crescente di uomini, abbracciano questa professione. Al momento siamo al 33° corso. La Scuola per infermieri è un college riconosciuto dall’Autorità nazionale
palestinese e si colloca spesso fra i centri di eccellenza
della Palestina.
La nuova unità di Terapia intensiva gioca un ruolo di primo
piano al Caritas Baby Hospital. Vi si salvano vite umane
che versano in condizioni gravi. Ma il nostro lavoro ci fa
sperimentare anche i limiti. Che cosa è lecito fare? Quando finisce l’esistenza di una piccola creatura? Quando la
vita ha ancora senso e chi deve prendere la decisione
definitiva? Proprio per rispondere a queste domande si
è voluto istituire la Commissione etica, un importante
sostegno per tutti noi. Il nuovo organo riunisce medici,
infermieri, suore, operatori socio-sanitari e puericultrici
per un confronto con le famiglie, i pazienti, i rappresentanti dei cittadini e i teologi, sia cristiani che musulmani.
Insieme proviamo a metterci nei panni del paziente cercando di capire quale possa essere la migliore soluzione
per lui. Un processo, questo, che richiede tempo e noi
abbiamo imparato a prendercelo per fare le nostre riflessioni. Il confronto tra un gran numero di persone diverse è
di fondamentale importanza e richiede allo stesso tempo
grande delicatezza.
Il Caritas Baby Hospital di Betlemme mette in contatto un
gran numero di persone e fornisce un’ottima opportunità
di apprendimento comune e reciproco. Non abbiamo soluzioni preconfezionate, ma intrecciamo relazioni con altre
persone. Relazioni caratterizzate da rispetto, affidabilità e
carità cristiana.
La Scuola per infermieri prepara alla professione
e trasmette alle famiglie nozioni mediche basilari.
relazione D‘ESERCIzIO
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Michael Schweiger, presidente
Strade vecchie e nuove in Palestina
Un viaggio geografico ricco di emozioni attraverso la Cisgiordania.
Nel 2013 non ci sono giunte notizie di rilievo da Israele
e Palestina. Tuttavia questo non è un segnale di speranza poiché, anche se non ci sono stati nuovi contrasti, il
conflitto pesa sul quotidiano delle persone. La voglia di
vivere e la speranza in un futuro migliore vengono meno
davanti alle prove di tutti i giorni. Da un lato gli psicologi
constatano eventi traumatici e dall’altro si sentono impotenti. È successo di rado che una popolazione fosse
per tanti e tanti anni costretta a vivere con una pressione
tanto forte. Guardando da vicino la vita in Cisgiordania,
si vede come la popolazione la affronta in vari modi. Tutti
sono alla ricerca di una strategia di sopravvivenza.
Betlemme, da secoli un luogo di
pellegrinaggio per tutti
A Betlemme quasi nessuno parla apertamente delle
questioni private. La gente si ritira nella propria casa e si
concentra sulla propria famiglia. Anche se in tal modo è
difficile creare un certo equilibrio, verso l’esterno regna
la calma, vitale per la sopravvivenza di Betlemme. Infatti
alberghi, ristoranti, negozi di souvenir e attività di intaglio di legno d'ulivo dipendono dai pellegrini e dai turisti,
che al minimo segno di tensione non vengono.
Una situazione completamente diversa si presenta a
Hebron, pochi chilometri a sud di Betlemme, che ho
avuto modo di visitare nel 2013. Anche in quell’occasione ho percepito il silenzio che l’abitava, ma era un
silenzio carico di tensione e di odio. Da nessuna parte
in Cisgiordania, israeliani e palestinesi si affrontano in
maniera così dura e diretta come nella città vecchia. In
mezzo a 180 000 palestinesi vivono 600 coloni israeliani
a ridosso della Tomba di Abramo, Patriarca di Israele.
Poiché Abramo è considerato capostipite e primo profeta anche nel mondo islamico, la città vecchia è ripetutamente luogo di scontri. A Hebron, la separazione tra i
due gruppi assicura un ordine interno, che in apparenza
dà loro sostegno e un’identità. Tuttavia, quanto possano
essere distruttivi gli atteggiamenti fondamentalisti, lo ha
dimostrato Baruch Goldstein, il colono che 20 anni fa ha
sparato e ucciso 29 musulmani in preghiera, scatenando così un'ondata di violenze in Palestina e in Israele.
Una Regione piena di divisioni. I suoi abitanti
cherchano modi diversi per superarle.
Ramallah, capitale in piena espansione
Se si vuole tracciare un quadro della società palestinese non si può assolutamente tralasciare un particolare:
l'irrefrenabile gioia di vivere di cui la città di Ramallah
è prototipo. I suoi abitanti sono riusciti a instaurare una
situazione di normalità simile a quella delle grandi città
europee. L'università, i rappresentanti dell'Autorità nazionale palestinese, gli uffici di rappresentanza esteri
e gli investitori hanno tutti contribuito alla promozione
di un nuovo stile di vita dinamico. Nel 2011 la crescita
economica della città ha raggiunto un livello a due cifre.
Joint Venture e progetti comuni con Israele, in particolare nel settore del turismo, non sono più un’illusione. Persone provenienti da tutta la Cisgiordania si trasferiscono
in questa città per respirare a pieni polmoni quest'aria
di novità e questa voglia di riscatto. Ramallah è in piena
espansione e si sviluppa in maniera molto diversa rispetto a molte altre località della Regione, a riprova che
una nuova via è possibile ed è motivo di speranza per
molti. Anche questa è la Palestina.
relazione D‘ESERCIzIO
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Vreni Schmed, amministrazione Progetti
Mai soli nel bisogno
L’aiuto ai profughi siriani e alle loro famiglie caratterizza il nostro sostegno ai progetti.
Aiuto Bambini Betlemme opera anche al di fuori del
Caritas Baby Hospital e sostiene istituzioni di altri
partner. Lo scorso anno abbiamo destinato 800 000
franchi per progetti a favore di bambini, madri e famiglie. I paesi di destinazione sono stati Israele, Palestina, Libano, Siria, Iraq e Giordania. Tra i progetti
finanziati figurano, per esempio, quelli per il Bikur
Cholim Hospital, progetti per istituzioni femminili, per
programmi a favore di giovani, per centri di consulenza e formazione per lo sviluppo nella prima infanzia e
la riabilitazione medica.
Nel 2013 Aiuto Bambini Betlemme è intervenuta in soccorso dei profughi siriani con altri 270 000 franchi. Non
si è concluso infatti il dramma delle famiglie che anche
lo scorso anno hanno dovuto abbandonare il loro Paese.
All’interno della Siria gli sfollati sono 4,2 milioni. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
(UNHCR) 2,3 milioni hanno già lasciato il paese. Pertanto
un siriano su quattro è in fuga.
Aiuto Bambini Betlemme è impegnata negli aiuti ai profughi siriani anche nel nord dell’Iraq. Il nostro partner
è l’organizzazione "Programma di aiuti cristiano nord
Iraq" (CAPNI – Christian Aid Program Northern Iraq),
sostenuta da tanti volontari. Mediante piccoli gruppi
di coordinamento nei villaggi la CAPNI provvede alla
distribuzione dei viveri. In Libano, oltre alla consegna
di pacchi alimentari, Beit el Nour, tradotto significa
"Casa della luce", presta anche aiuto psicoterapeutico
ed è attiva già da diversi anni in un sobborgo povero
di Beirut, dove tante famiglie siriane hanno trovato rifugio. Beit el Nour si occupa inoltre della frequenza
scolastica dei bambini profughi e della distribuzione di
medicinali ai malati.
Esempi di sostegno a progetti 2013
Lifegate Rehabilitation, Palestina: 100 000 CHF
Finanziamento di un centro di educazione precoce per
bimbi disabili a Beit Jala e di riabilitazione medica di
bimbi handicappati
Caritas Lebanon Migrants-Centre: 59 376 CHF
Programma a sostegno di bambini palestinesi e siriani
nel campo profughi Dbayeh
Caritas Svizzera, Palestina: 100 000 CHF
Sostegno a organizzazioni femminili
Pontifical Mission for Palestine,
Palestina/Israele: 80 000 CHF
Programma per giovani palestinesi
Caritas Iraq, Iraq: 80 000 CHF
Programma per l’integrazione di persone diversamente
abili
Caritas Svizzera, Iraq: 80 000 CHF
Protezione e sostegno a bambini siriani fuori dai
campi profughi
Trust of Programs for Early Childhood Family and
Community Education, Palestina/Israele: 104 949 CHF
Cofinanziamento di un programma a sostegno di famiglie
con disagio sociale e bimbi piccoli
Anche nel 2013 il sostegno ai profughi
siriani è stata una delle nostre priorità.
relazione D‘ESERCIzIO
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Felix Gmür, Vescovo di Basilea e patrocinatore di Aiuto Bambini Betlemme
Carità cristiana vissuta in Terra Santa
Il Caritas Baby Hospital è una benedizione per Betlemme e per tutti noi.
Il Caritas Baby Hospital riveste una notevole importanza
per noi cristiani. Da un lato è la posizione simbolica di
Betlemme ad attirare la nostra attenzione, dall’altro è l’idea
di fondo, semplice e allo stesso affascinante, del fondatore dell’ospedale: "A nessun bambino non dovrà essere più
negata l’assistenza medica". Una frase che puntualizza
e ci fa capire come mai Aiuto Bambini Betlemme, con le
sue radici nella Chiesa cattolica, sia conosciuta e amata
ben oltre i confini ecclesiali e nazionali. Immaginare un
bambino malato riporta ognuno di noi all’essenziale: non
importa da dove venga e nemmeno di che religione sia.
Ha bisogno del nostro aiuto per affrontare il futuro.
Vicinanza concreta
Le famiglie del luogo in cui è nato Gesù trovano in Aiuto
Bambini Betlemme un partner su cui contare. Ogni
giorno sperimentano la vicinanza di tante parrocchie
che, con iniziative, preghiere e le tanto preziose collette
natalizie, garantiscono che il lavoro prosegua. Avvertono
la presenza e gli auguri provenienti da migliaia di donatori che sostengono con fedeltà e affetto il nostro operato. Le famiglie di Betlemme vedono che in Europa si
è formata una comunità di amici e benefattori che, alla
stessa stregua del Caritas Baby Hospital, non esclude
nessuno, ma interpella tutti.
Il Caritas Baby Hospital non è una strada a senso unico,
bensì una porta spalancata sulla Lieta Novella del
Natale. Esso ci apre la strada alla Terra Santa con i
suoi miracoli. È un arricchimento per la nostra fede e
ci ispira su come operare nel quotidiano.
È nella comunione che attingiamo l‘energia necessaria
per far risplendere a Betlemme una luce che continua
a brillare anche nelle tenebre. Quando, in Avvento, ci
prepariamo al Natale, ci mettiamo idealmente in cammino verso Betlemme. Alla messa, con la quale abbia-
mo dato il via alle iniziative natalizie, erano presenti
molti amici, sostenitori e benefattori di Aiuto Bambini
Betlemme. Ancora una volta abbiamo realizzato che
non stiamo camminando su un percorso storico, ma
su un cammino di vita. Natale è molto più del ricordo
della nascita di Gesù. Al Caritas Baby Hospital avverto
il continuo rinnovarsi del miracolo del Natale. È Dio che
si fa uomo e si offre a noi.
Nell'aiuto a Betlemme, il nostro affetto e il nostro
legame con la Terra Santa non fanno che crescere.
Padre Ernst Schnydrig Lo ha riconosciuto nella desolazione dei campi profughi. E si è dato immediatamente
da fare. Una comunità numerosa e forte porta avanti la
sua eredità affinché il Caritas Baby Hospital di Betlemme rimanga per tutti un’oasi di pace e di amore.
relazione D‘ESERCIzIO
 20|21
Klaus Röllin, giornalista ed ex direttore amministrativo dell‘Associazione
Garante della continuità
Nel 2013 l’Associazione ha festeggiato il mezzo secolo.
In un contesto instabile serve una struttura interna stabile: è questa considerazione che ha portato il fondatore
del Caritas Baby Hospital a dare un volto in Europa alla
sua creazione. Nel 1963 padre Ernst Schyndrig riusciva
a convincere la Caritas Svizzera e la Deutscher Caritasverband a compiere un passo che per quei tempi era
davvero audace. Insieme diedero vita all’associazione
transnazionale Aiuto Bambini Betlemme. L’Associazione,
di cui fanno parte ora anche tutte le Diocesi svizzere e
quattro Diocesi tedesche, garantisce da 50 anni stabilità
e continuità al Caritas Baby Hospital. Quello che era partito come un’iniziativa svizzera-germanica, ha contagiato
con il suo entusiasmo anche associazioni, organizzazioni
e tanta gente in Italia, Austria e Granbretagna. In questi
Paesi ci sono ormai soci e sedi operative. Nel 2013 Aiuto
Bambini Betlemme contava 27 soci collettivi e 9 soci individuali. Con la creazione di una realtà autonoma, padre
Schnydrig fece in modo che l’aiuto non restasse limitato
a Betlemme. Infatti, l’Associazione collabora oggi con
Istituzioni di tutta la Regione mediorientale nell’ambito
del sostegno a progetti e degli aiuti in caso di eventi
catastrofici. Questo favorisce i contatti del Caritas Baby
Hospital in quell’area.
In occasione dell’assemblea generale del 2013, tenutasi a Lucerna, Aiuto Bambini Betlemme ha festeggiato il
mezzo secolo con una celebrazione eucaristica solenne
nella Hofkirche di quella città. È seguito un concerto di
beneficienza. Insieme a Mons. Felix Gmür, vescovo di
Basilea, ospiti da Betlemme e amici dall‘ Europa, si sono
ripercorsi con la direzione i 50 anni di lavoro associativo
improntato alla dedizione e all’ efficienza.
Pietre miliari nella storia di Aiuto Bambini Betlemme
1963 | Caritas Svizzera e Deutscher Caritasverband
danno vita all’Associazione
1975 | Arrivo delle Suore Francescane Elisabettine di
Padova al Caritas Baby Hospital
1964 | Prima colletta natalizia delle parrocchie svizzere
destinata ad Aiuto Bambini Betlemme
1978 | Inaugurazione del primo edificio sul terreno
odierno
1968 | Inizio dell’attività al Caritas Baby Hospital per le
suore di Menzingen
1984 | Apertura dell‘ambulatorio
1968 | Apertura della Scuola per madri
1970 | Apertura della Scuola per infermiere
1998 | Inaugurazione del reparto di Neonatologia
2008-2012 | Ristrutturazione e ampliamento dell’ospedale
2013 | Apertura dell’unità di Terapia intensiva
Presidenti di Aiuto Bambini Betlemme
1963
Dr. Gustav Lisibach
vicario generale della
Diocesi di Basilea
1966
Dr. Georg Hüssler
presidente della Deutscher Caritasverband
1988
Dr. Robert Füglister
parroco a Basilea
2000
Margrit Zemp-Ineichen
Lucerna
1970
Prelato Berthold Dietrich
responsabile della pastorale cattolica
femminile dell’Arcidiocesi di Freiburg
i.Br./D
2004
Don Michael Schweiger
Ufficio per la Pastorale
dell’Arcidiocesi di Freiburg i.Br./D
relazione D‘ESERCIzIO
 22|23
Prof. dott. Gregor Schubiger, consulente medico
"La migliore offerta pediatrica"
I consulenti medici a sostegno di Aiuto Bambini Betlemme.
Da 35 anni il prof. dott. Gregor Schubiger, di Lucerna,
è consulente medico presso Aiuto Bambini Betlemme.
Il medico, 68 anni, è stato per molti anni primario di
Pediatria presso l’Ospedale cantonale di Lucerna e con
l’esperienza maturata negli anni continua a sostenere la
nostra Associazione. Anche il dott. Peter Krieg, rientrato
nel 2009 dopo due anni di servizio al Caritas Baby Hospital, fa parte del team di consulenza.
I consulenti medici di Aiuto Bambini Betlemme appaiono
di rado in pubblico. Come giudica il suo ruolo?
Aiuto Bambini Betlemme necessita di ampie e diversificate conoscenze specialistiche per gestire una struttura
come il Caritas Baby Hospital. Il mio lavoro prevede due
compiti: da un lato sono un referente piuttosto informale per i miei colleghi a Betlemme, sempre disponibile
alle loro domande. Dall’altro, effettuo delle perizie. Sono
membro della Commissione Ospedale e sottopongo al
Consiglio direttivo le mie valutazioni. Discutere in loco
su come migliorare o ampliare le prestazioni mediche è
un compito di fondamentale importanza.
Come è cambiato il ruolo della medicina
all’interno del Caritas Baby Hospital?
Anche se in Palestina oggi la vita continua ad essere
alquanto difficile, le condizioni della popolazione sono
migliorate rispetto a 30 o 40 anni fa, con ricadute positive sulla salute di tutti. I cosiddetti "megatrend" in ambito
sanitario, come il passaggio da un’assistenza ospedaliera a quella ambulatoriale, hanno raggiunto anche
Betlemme, anche se con un certo ritardo. Le terapie si
sono rivelate più efficaci, con una conseguente riduzione dei periodi di degenza.
Crede che in un prossimo futuro sarà possibile gestire il
Caritas Baby Hospital senza aiuti esterni?
Bisogna essere realisti. Da un punto di vista economico
la Cisgiordania continuerà a dipendere ancora per anni
da finanziamenti esteri. In un prossimo futuro il prodotto
interno lordo palestinese non basterà per sostenere un
sistema sanitario efficiente. Di conseguenza, anche
l’ospedale avrà bisogno ancora per molto di aiuti finanziari esterni. Per fortuna da un punto di vista professionale la situazione è migliore. Già da tempo il personale
del Caritas Baby Hospital si gestisce in modo autonomo.
Oggi quasi tutti i quadri dirigenti sono locali. Sin dalla fondazione dell’ospedale il primario e attualmente il primario
donna sono palestinesi.
Quali sono le sfide mediche dei prossimi anni?
Per prima cosa bisogna dire che l’offerta pediatrica del
Caritas Baby Hospital è la migliore dell’intera regione.
Aiuto Bambini Betlemme e tutti i donatori possono esserne fieri. Le malattie croniche e in parte gravi, spesso
trasmesse ereditariamente e molto diffuse in quest’area,
rappresentano una sfida per il futuro. L’assistenza ambulatoriale rappresenta una questione di fondamentale
importanza. Poiché oggigiorno i periodi di degenza sono
più brevi, c’è bisogno di un’ulteriore assistenza a domicilio oltre ai controlli ambulatoriali. Perciò non è sufficiente
mostrare il nostro know-how e la nostra qualità solo all’interno del Caritas Baby Hospital, ma c’è anche bisogno di
soluzioni decentralizzate.
C’è qualcosa che in tutti questi anni le
è stata in particolar modo a cuore?
Si, il valore rappresentato dalla Scuola per infermieri.
Non solo è un’importante istituzione per la formazione del
personale infermieristico, ma a mio avviso fa da cassa
di risonanza. Attraverso la formazione professionale trasmettiamo a molti giovani e quindi alle famiglie nuove
conoscenze in materia di salute e prevenzione. Credo che
sia molto importante diffondere questo sapere anche al di
fuori del Caritas Baby Hospital.
relazione D‘ESERCIzIO
Statistiche 2013
Aiuto Bambini Betlemme in cifre
 24|25
Caritas Baby Hospital
Pazienti del Caritas Baby Hospital
Visite ambulatoriali
Ricoveri
Totale ricoveri
Durata degenza
2011
2012
2013
28 228
4 857
20 994
4,3 giorni
30 563
4 126
16 382
4,0 giorni
32 773
3 729
14 144
3,8 giorni
Andamento complessivo delle cure
Accertamenti/esami di laboratorio
40 000
35 000
36 502
30 000
25 000
20 000
15 000
10 000
5 000
198519901995200020052010
2013
Esami di laboratorio
Esami radiologici
Indagini agli ultrasuoni
Ecocardiografie
EEG
Ecocardiografie fetale
Screening orecchio
138 714
3 549
4 551
1 155
318
13
2 751
Visite specialistiche nel poliambulatorio
Malattie polmonari
Malattie neurologiche
Malattie ortopediche
Malattie di naso, orecchie e gola
Malattie del ricambio
Malattie cardiache
Malattie oculari
Malattie dell'apparato gastro-enterico
954
632
760
16
257
117
60
227
Social work con famiglie
Diagnosi
Diagnosi
Infezioni gastrointestinali, diarrea con vomito
Setticemia
Riduzione della volemia
Otiti
Infezioni acute delle alte vie respiratorie
Polmoniti
Infezioni acute dei bronchi
Infezioni acute dei bronchi da infezione delle vie
respiratorie
Ittero neonatale
Infezioni delle vie urinarie
Setticemie batteriche del neonato
Infezioni gastrointestinali da rotavirus
ICD-10 Code
A09
A41.9
E86
H66.9
J06.9
J18.0
J21
J21.0
P59.9
N39.0
P36.0
A08.0
Casi curati
335
116
305
93
177
163
383
186
235
148
124
282
Visite a domicilio
Consulenze
Aiuti individuali
168
2 663
3 533
Social work con pazienti
Visite a domicilio
Consulenze
Aiuti individuali
128
3 360
2 507
Scuola per madri
Pernottamenti madri
Pernottamenti
Madri alla Scuola per madri
3 313
8 458
5 682
relazione D‘ESERCIzIO
 26|27
Finanze 2013 (valori arrotondati)
Entrate
Entrate da donazioni*
Entrate da rette ospedaliere
Rette ospedaliere da Servizi sociali
(proventi interni)
Altre entrate
Totale entrate
CHF
Euro
10 700 000
730 000
125 000
8 700 000
600 000
105 000
215 000
11 770 000
175 000
9 580 000
*Provenienza delle donazioni
Svizzera
Germania
Italia
Austria
Gran Bretagna
Altri Paesi / Betlemme
Totale
CHF
Euro
5 840 000
3 825 000
800 000
160 000
22 000
53 000
10 700 000
4 750 000
3 110 000
650 000
130 000
17 000
43 000
8 700 000
Donazioni 91%
Rette ospedaliere 6%
Altre entrate 2%
Rette ospedaliere da Servizi sociali 1%
Uscite
Uscite Caritas Baby Hospital
(ammortamenti inclusi)
Progetti e Fondo catastrofi
Amministrazione
Risultato finanziario (negativo)
Totale uscite
CHF
Euro
9 615 000
7 830 000
1 035 000
1 330 000
425 000
12 405 000
840 000
1 085 000
345 000
10 100 000
Progetti e Fondo catastrofi 8%
Risultato finanziario (negativo) 3%
Amministrazione 11%
Caritas Baby Hospital 78%
relazione D‘ESERCIzIO
 28|29
Conto economico
2013
CHF
Anno precedente / CHF
Ricavi
Ricavi da raccolta fondi*
Spese dirette da raccolta fondi (Fundraising)
Netto offerte
Quota annuale soci
Rette ospedaliere, contributo consultazioni**
Altri ricavi d‘esercizio
Totale ricavi d’esercizio
11 736 570
-1 042 579
10 693 991
1 650
859 821
216 129
11 771 591
10 558 513
-1 349 444
9 209 069
1 700
868 892
249 916
10 329 577
Costi diretti del progetto Caritas Baby Hospital
Costi del personale
Variazione Accantonamenti previdenziali interni
Spese viaggi
Spese materiali
Spese di manutenzione
Ammortamento immobilizzazioni materiali
Aiuti individuali/Sostegno alle madri
Costi d’esercizio del Caritas Baby Hospital
-4 794 350
-32 781
-26 481
-1 227 626
-605 366
-2 326 907
-602 052
-9 615 563
-4 675 128
282 533
-43 469
-1 190 827
-656 350
-1 194 368
-682 332
-8 159 941
-1 034 027
-10 649 590
-978 562
-9 138 503
-770 151
-507 096
-53 256
-1 704
-1 332 207
-651 745
-511 792
-20 840
-88 843
-1 273 220
Spese per progetti in Terra Santa
Totale costi diretti dei progetti
Costi amministrazione
Costi del personale
Spese per materiali
Spese di manutenzione
Altre spese
Totale costi amministrazione
_________________
*Ricavi lordi da donazioni: "Kinderhilfe Bethlehem im Deutschen
Caritasverband e.V.": 3 242 110,57
euro. Inviati alla sede operativa di
Lucerna: 2 050 000,00 euro.
**Compresi i trasferimenti interni
del Social Work che si accolla il
pagamento di una cifra simbolica
per persone bisognose.
2013
CHF
Anno precedente / CHF
= Risultato provvisorio
-210 206
-82 146
Risultato finanziario
Ricavi finanziari
Oneri finanziari
Risultato finanziario complessivo
347 812
-770 995
-423 183
226 622
-383 600
-156 978
0
0
0
2 038
0
2 038
-633 389
-237 086
-83 099
411 671
328 572
-255 486
33 102
-222 384
-304 817
-459 470
304 817
459 470
0
0
Entrate da organizzazioni varie
Entrate da organizzazioni varie
Uscite per organizzazioni varie
Totale altri risultati
Risultato annuale senza ris. fondo
Risultato del fondo (fondi vincolati)
Trasferimenti al fondo
Prelievi dal fondo
= Risultato annuale prima dei trasferimenti
al capitale dell’Organizzazione
Trasferimenti/Impieghi
= Risultato annuale dopo i trasferimenti al
capitale dell’Organizzazione
relazione D‘ESERCIzIO
 30|31
BILANCIO
ATTIVITÀ
Capitale circolante
Liquidità
Investimenti sui mercati monetari
Titoli
Crediti
Ratei e risconti attivi
Immobilizzazioni
Immobilizzazioni materiali
Investimenti finanziari
Totale attività
PASSIVITÀ
Capitale terzi a breve termine
Creditori
Altri impegni a breve
Ratei e risconti passivi
Capitale terzi a lungo termine
Accantonamenti
Capitale del fondo
Fondo con destinazione vincolata limitata
31.12.2013
CHF
Anno precedente / CHF
10 788 324
4 118 607
4 432 867
2 565 740
95 503
22 001 041
12 730 513
6 158 267
1 561 454
1 697 141
118 604
22 265 979
88 001
189 464
277 465
22 278 506
474 001
200 543
674 544
22 940 523
268 540
136 274
105 954
510 768
110 764
213 984
116 648
441 396
4 499 000
4 499 000
4 597 000
4 597 000
80 000
80 000
408 572
408 572
Capitale dell’organizzazione
Capitale accumulato vincolato
Capitale accumulato non vincolato
Totale passività
31.12.2013
CHF
Anno precedente / CHF
16 100 000
1 088 738
17 188 738
22 278 506
16 500 000
993 555
17 493 555
22 940 523
relazione D‘ESERCIzIO
 32|33
Conto dei flussi di cassa
(Fondi: liquidità, incl. denaro vincolato)
2013 / CHF
Anno precedente / CHF
Flussi di cassa da attività
Risultato annuale prima del risultato del fondo
Ammortamento di immobili del Caritas Baby Hospital
Formazione / Liquidazione di accantonamenti
Utili e perdite contabili da titoli
Ricavi interni da capitale vincolato
-633 389
2 326 907
-98 000
181 819
0
-237 086
1 194 368
-387 000
-1 940
-95
Cash flow
1 777 337
568 247
Vendita di titoli
Acquisto di titoli
Variazione crediti
Variazioni ratei e risconti attivi
Variazioni capitale terzi a breve termine
591 785
-3 645 017
-868 599
23 101
69 372
0
-1 416 842
929 377
-9 967
-23 310
Flussi di cassa da attività
-2 052 021
47 505
Investimenti
Investimenti patrimoniali
Concessione / Restituzione di prestiti
Flusso di cassa da attività
-1 940 907
11 079
-1 929 828
-1 668 368
10 832
-1 657 536
Eccedenze / Fabbisogno di capitale
-3 981 849
-1 610 031
Finanziamenti
Aumento / Diminuzione di impegni a lungo termine
Flusso di cassa da attività di finanziamento
Aumento / Diminuzione delle liquidità
(Fondi: liquidità, investimenti sul mercato monetario)
Liquidità (fondi)
Situazione di liquidità al 1° gennaio
Entrate dell’attività
Entrate/Uscite da investimenti
Ricavi da attività di finanziamento
Situazione di liquidità al 31.12.
2013 / CHF
Anno precedente / CHF
0
0
0
0
-3 981 849
-1 610 031
18 888 780
-2 052 021
-1 929 828
0
14 906 931
20 498 811
47 505
-1 657 536
0
18 888 780
relazione D‘ESERCIzIO
 34|35
Variazioni del capitale
dell’organizzazione
Risorse
iniz. /CHF
Capitale dell‘organizzazione
Capitale accumulato vincolato
Fondo progetti Terra Santa
Oscillazioni dei cambi
Adeguamento valuta di riferimento CBH
Fondo catastrofi
Costruzione, manutenzione, rinnovo locali CBH
Franchigia per danni causati dagli elementi
naturali
Riserva costi d’esercizio Caritas Baby Hospital
2 000 000
2 900 000
900 000
300 000
3 000 000
200 000
Capitale vincolato
-100 000
271 573
-271 573
-300 000
7 200 000
16 500 000
Capitale accumulato non vincolato
Capitale accumulato non vincolato (cumulato)
Risultato annuale
993 555
Capitale non vincolato
993 555
17 493 555
Capitale dell’organizzazione
Ricavi (in- Trasferimenti Trasferimenti
Impieghi
terni) /CHF (esterni) /CHF (interni) /CHF (esterni) /CHF
Risorse
fin. /CHF
2 000 000
2 800 000
900 000
300 000
2 700 000
200 000
7 200 000
0
0
271 573
-671 573
16 100 000
-304 817
-271 573
671 573
993 555
95 183
0
-304 817
-271 573
671 573
1 088 738
0
-304 817
0
0
17 188 738
Capitale del fondo
Fondi per scopo specifico
Progetto Ampliamento e Ristrutturazione del
Caritas Baby Hospital
Progetto condutture idriche
Progetto PICU / Terapie intensive
0
50 100
-50 100
0
158 585
249 987
20 000
12 999
-98 585
-262 986
80 000
0
Fondi per scopo specifico
408 572
-411 671
80 000
0
83 099
0
_________________________________________________
Il rendiconto annuale (bilancio, conti dell‘associazione, relazione finanziaria, variazioni di capitale e appendici) per l‘esercizio
conclusosi al 31 dicembre 2013 è stato controllato dall‘Ufficio
dei Revisori. Il rendiconto annuale fornisce un quadro esatto della effettiva situazione patrimoniale e finanziaria in accordo con le
raccomandazioni per la stesura dei bilanci Swiss GAAP FER 21 ed
è in linea con la normativa svizzera e gli statuti. La relazione dettagliata del Consiglio dei Revisori con il rendiconto annuale rivisto e
corretto può essere richiesta alla sede operativa.
Organo di revisione: PricewaterhouseCoopers AG (PwC), CH-6005
Lucerna.
Fondazione Previdenza del personale
(Fondo pensioni) di Aiuto Bambini Betlemme
I dipendenti del Caritas Baby Hospital sono assicurati per i rischi di
vecchiaia, morte e invalidità presso la Fondazione Previdenza del
personale di Aiuto Bambini Betlemme. Il finanziamento avviene tramite versamenti in ragione della metà da parte del datore di lavoro e
del dipendente (Uscite 2013: CHF 85 682).
Fondazione Riserve (Fondo) di Aiuto Bambini Betlemme
Lo scopo del Fondo è quello di fornire ai dipendenti del Caritas Baby Hospital prestazioni specifiche integrative a quelle della
previdenza ordinaria del personale (Uscite 2013: CHF 0).
Colophon
Aiuto Bambini Betlemme
Winkelriedstrasse 36
Casella postale
CH-6002 Lucerna
Tel. +41 41 429 00 00
Fax +41 41 429 00 01
[email protected]
Redazione: Anna Beck,
Burkhard Redeski
Layout: Nicole Obermann
Stampa: Dinner Druck
Fotografia:
Titolo, pagg. 5-7, 9, 11, 20, 26, 27, 29-35, 40
Meinrad Schade / pag. 12 Bashir Qonqar /
pag. 14, 16 Burkhard Redeski / pag. 18 Beatrice
Winkler / pag. 25 Peter Dammann / Agentur Focus
ritratti d‘autore:
pagg. 7, 13 Bashir Qonqar, pagg. 3, 4, 10, 15, 17
Burkhard Redeski / pag. 19 Diocesi di Basilea / pag.
22 Aiuto Bambini Betlemme / pagg. 21, 23 privato
relazione D‘ESERCIzIO
 36|37
Soci di
Aiuto Bambini
Betlemme
Indirizzi delle sedi operative
Associazioni: Aiuto Bambini Betlemme Italia, Altenwerk der Erzdiözese Freiburg i.Br. e.V., Caritas
Svizzera, Caritasverband für das Erzbistum Paderborn e.V., Deutscher Caritasverband e.V., Deutscher
Verein vom Heiligen Lande, Istituto delle Suore Terziarie Francescane Elisabettine Padova, Katholische
Frauengemeinschaft Deutschlands, Bundesverband
e.V. (kfd), Katholische Frauengemeinschaft Deutschlands, Diözesanverband Freiburg (kfd), Freundeskreis Caritas Baby Hospital Katholische Kirchge-
meinde Sankt Familia Kassel, Kinderhilfe Bethlehem
Österreich, Kindermissionswerk "Die Sternsinger"
e.V., Netzwerk Hoffnung - Bildung und Gesundheit
e.V., Associazione tedesca di Terra Santa, Schwesternschaft der Krankenfürsorge des Dritten Ordens
Diocesi svizzere: Diocesi di Basilea, Diocesi di
Coira, Diocesi di San Gallo, Diocesi di Losanna,
Ginevra e Friburgo, Diocesi di Lugano, Diocesi di
Sion, Abbazia territoriale di Saint Maurice
Sede operativa Svizzera
Germania
Austria
www.kinderhilfe-bethlehem.ch
www.kinderhilfe-bethlehem.de
www.kinderhilfe-bethlehem.at
Anna Beck, direttrice amministrativa
Carmen Sibbing, responsabile ufficio
Andrea Mayerhofer, delegata
Aiuto Bambini Betlemme
Winkelriedstrasse 36
Casella postale
6002 Lucerna
Svizzera
Kinderhilfe Bethlehem
im Dt. Caritasverband e.V.
Karlstrasse 40
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Soci individuali: Heinrich Koller, Peter
Krieg, Sandra Maissen, Toni Merten, Edwin
Müller, Arnold Poll, Barbara Schmid- Federer,
Gisela Sträter, Margrit Zemp
Membri del
Direttivo
Diocesi tedesche: Diocesi di Essen, Arcidiocesi di Freiburg in Br., Diocesi di Magonza,
Diocesi di Münster
Emilio Benato, Eugen Bleyler, Brigitta Hagel,
Marianne Hofstetter, Sandra Maissen, Oliver
Müller, Paul Rutz (vicepresidente), Margarete
Schrempp, Michael Schweiger (presidente),
suor Maritilde Zenere
Italia
Gran Bretagna
Betlemme
www.aiuto-bambini-betlemme.it
www.childrens-relief-bethlehem.org.uk
www.childrens-relief-bethlehem.org
Emilio Benato, referente
Daniel Hurter, responsabile ufficio
Issa Bandak, CEO CBH
Aiuto Bambini Betlemme
ONLUS
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37012 Bussolengo (Verona)
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relazione D‘ESERCIzIO
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Noi ci siamo – per i bambini e le madri di Betlemme

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