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09-06-2016
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Investimenti Usa, ora l’Italia torna attraente
ROMA Un cambiamento di clima sul destino dell’Italia. L’indicazione arriva da un’analisi elaborata da American Chamber of
Commerce in Italy, EY (Ernst Young) e Legance sul rinnovato interesse da parte dei capitali esteri per l’Italia. Secondo il
documento dal titolo “Italy is back” , che contiene anche un sondaggio, il contesto economico italiano sta gradualmente
cambiando agli occhi degli investitori esteri anche grazie alle riforme varate dal governo. Tanto che il 52% del campione
interrogato ritiene che le misure approvate nell’ultimo bienno «abbiano abbastanza contribuito al miglioramento
dell’Investment climate». Per l’11% degli intervistati l’azione riformatrice ha avuto un «grande effetto» sulla capacità
attrattiva dell’Italia, mentre il 33% valuta poco efficace il piano delle riforme. Tra gli investitori esteri che osservano il
mercato italiano con rinnovato interesse a fare breccia è stato, soprattutto, il Jobs act, una misura che nel 41% dei casi è
considerata la più importante tra gli interventi predisposti dal governo Renzi. A seguire la riforma della Pubblica
amministrazione e quella della giustizia con il 26% dei consensi.
Dall’analisi emerge che gli Stati Uniti restano «uno dei capisaldi su cui poggia la strategia economica, politica e commerciale
dell’Italia». Le cifre, del resto, indicano che lo stock degli investimenti americani è aumentato nell’ultimo decennio del 15,8%,
in particolare nel 2014 gli interventi diretti di capitali americani in Italia hanno raggiunto quota 26,7 miliardi di dollari. Nel
medesimo periodo i capitali italiani investiti sul suolo statunitense sono cresciuti del 214%, raggiungendo 21,8 miliardi di
dollari. «Il processo di riforma in corso si è dimostrato essere un fattore in grado di aumentare l’attrattività del nostro Paese»,
spiega Donato Iacovone, amministratore delegato di Ernst Young. Nell’elenco delle priorità su cui concentrare l’azione
riformatrice Iacovone segnala: «Un intervento sui costi del lavoro e di produzione anche attraverso un uso innovativo del
digitale». Apprezzamenti anche dall’ambasciatore Usa, John R. Phillips: «L’Italia è sul binario giusto».
Andrea Ducci
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