Dichiarazione universale dei diritti umani

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Dichiarazione universale dei diritti umani
Dichiarazione universale dei diritti umani: la scuola Silvio Pellico testimonia
gli articoli 22 e 25 comma 1
Come dovrebbe essere una società perché nella sua vecchiaia un uomo possa rimanere tale? La
risposta è semplice: bisognerebbe che egli fosse stato trattato sempre come un uomo S.de Beauvoir
Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della societa', ha diritto alla sicurezza sociale, nonche' alla
realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con
l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla
sua dignita' ed al libero sviluppo della sua personalita'.
Articolo 25
1. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere
proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e
alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di
disoccupazione, malattia, invalidita', vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di
sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volonta'.
Motivazione
La riflessione sul concetto di dignità umana, posto nel preambolo della dichiarazione e
successivamente declinato, è stato l’incipit all’attività.
Ne è seguita la ricerca delle modalità stabilite dalla norma scritta e fattivamente realizzate per
garantire il rispetto dell’uomo e la tutela dei diritti, in un’epoca in cui si sta assistendo ad un
progressivo invecchiamento della società.
Se il concetto di dignità umana non può esaurirsi col passare degli anni e col deterioramento fisico,
importante è parso porre il nucleo tematico della riflessione sui diritti degli anziani anche per il
manifestarsi di nuovi bisogni .
Abbiamo pertanto deciso di approfondire gli articoli 22 e 25 comma primo, ritenendo di poterli
rileggere alla luce dei cambiamenti demografici degli ultimi decenni, che pongono la problematica
relativa all’invecchiamento come una delle principali sfide della nostra società. Si tratta di una
questione sociale urgente che va affrontata secondo diverse prospettive, non solo di tipo medicosanitario, ma anche psico-sociale ed etico-normativo e, in definitiva, antropologico.
Ci sembra importante innanzitutto analizzare quali garanzie gli organismi internazionali e lo stato
offrono e quali buone pratiche si possono mettere in atto per la sicurezza sociale e la tutela dei
diritti non dell’uomo in generale, ma dell’uomo nella terza età nella prospettiva non solo di dare
vita agli anni, ma di fornire benessere alla vita, realizzando così la dignità alla persona in toto .
La problematica inoltre si cala nel nostro vissuto territoriale ove l’incidenza della popolazione
anziana è rilevante – 19,9 % al 2007- e ove sono presenti strutture ed enti che si fanno carico di
varie iniziative.
Infine, l’interazione con le agenzie territoriali può facilitare un percorso di partecipazione attiva per
raggiungimento di comportamenti e valori propri di un cittadino consapevole e responsabile, così
come viene suggerito nelle Indicazioni Nazionali sull’educazione alla Convivenza civile.
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Quadro legislativo di riferimento
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Dichiarazione universale dei diritti umani (10 dicembre 1948) e in particolare gli articoli
22 e 25 primo comma
Costituzione italiana
Carta europea dei diritti dell’uomo, in particolare art. 25
Carta dei Valori, della cittadinanza e dell’integrazione
Step di lavoro
Le fasi di sviluppo del lavoro si possono così delineare
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Presentazione della normativa di riferimento partendo dalla dichiarazione dei diritti ed
analisi in particolare del concetto di dignità umana
Riflessione sugli articoli con letture e filmati
Pianificazione con gli alunni della progettazione del percorso
Analisi dei cambiamenti demografici negli ultimi decenni
Exursus storico sull’evoluzioni delle condizioni di vita degli anziani
Confronto con il Comune, gli enti , le associazioni e le strutture presenti nel territorio per
individuare le pratiche messe in atto per la terza età.
Formulazione di proposte ed attività operative immediate, loro attuazione e verifica
Finalità- obiettivi
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Conoscere il testo della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, comprendendo i
diritti in essa contenuti
Conoscere la Costituzione italiana , la Carta europea dei diritti dell’uomo, in particolare
l’ art. 25, la Carta dei Valori, della cittadinanza e dell’integrazione
Avvicinare il mondo della scuola alle Istituzioni della Repubblica
Incentivare il dialogo a distanza, attraverso i canali informatici, tra la scuola e il Senato della
Repubblica
Conoscere i problemi della terza età
Educare gli alunni al rispetto degli altri e della loro diversità:
- percepire, attraverso il contatto diretto, il valore delle persone;
-comprendere che ogni incontro è occasione di arricchimento reciproco
- prendersi cura dell'altro, dedicandogli attenzione ed ascolto.
Riuscire a far emergere nei giovani una sensibilità sociale ed educare al rispetto
generazionale
Consapevolizzare i giovani sulle proprie possibilità e responsabilità di intervento nella
comunità
Creare un osservatorio giovanile sul territorio, a garanzia dei diritti degli anziani
Metodologia e strumenti
La metodologia di fondo che verrà adottata sarà quella dell’ empowerment . In questa prospettiva
l’insegnante , oltre che un esperto della disciplina, sarà un facilitatore dell’apprendimento. Egli
cercherà di insegnare il metodo e l’uso degli strumenti per ricercare i contenuti e gli obiettivi che
saranno gli alunni a scegliere e conseguire. Si stimoleranno pertanto : l’autoapprendimento, la
sperimentazione, la ricerca ( individuale e a gruppi), la progettualità, il riconoscimento e la
produzione di cambiamenti, il reperimento di strumenti, la valutazione del proprio operato e
dell’altrui. Tale prassi operativa favorirà nei ragazzi il conseguimento dell’autostima,
dell’autonomia, della creatività.
I gruppi di lavoro saranno individuati nelle quattro classi seconde e gli argomenti saranno legati
alla disciplina Cittadinanza e Costituzione, ma troveranno spazio di analisi anche in altri ambiti –
linguistico, storico e geografico, artistico, informatico.
Strumenti:
ricerche bibliografiche, consultazione di siti web, dati statistici, videoriprese, interviste,
questionari, discussioni,
Modalità di esecuzione del prodotto finale
Il prodotto finale rappresenterà la somma dei lavori realizzati dai gruppi e consisterà in un
elaborato in formato multimediale.
Referenti
le referenti del progetto saranno le insegnanti di lettere di due classi seconde,
prof.ssa Baroffio Daniela e prof.ssa Roncoroni Ornella, che si avvarranno della collaborazione dei
docenti dei consigli di classe, in relazione alle varie tematiche da affrontare e al prodotto da
realizzare. Il Dirigente e il collegio docenti saranno puntualmente informati delle varie fasi
dell’attività e dei progressi raggiunti.
Scuola
L’Istituto secondario di primo grado “S.Pellico” di Vedano Olona in provincia di Varese
è una comunità centrata sulla comune volontà di favorire la crescita equilibrata dell’alunno
ed è un luogo di rispetto e valorizzazione della persona
La scuola, attraverso i suoi organismi di gestione e con il fattivo concorso delle famiglie, favorisce
la partecipazione e si impegna ad essere “Nodo” di risorse nel territorio, operando con tutte le
agenzie formative presenti e disponibili (oratorio, associazioni, enti vari...)
Con l’ Ente Locale in primo luogo, si impegna a definire accordi specifici per consolidare la
già attiva collaborazione, finalizzata all’arricchimento degli interventi educativi.
Numerosi sono i progetti attivati:
educazione ambientale, educazione alla cittadinanza, orientamento, educazione alla lettura, progetto
stranieri, progetto inclusione alunni disabili, progetto prevenzione della dispersione scolastica e al
disagio, progetto lingue per i cittadini d’Europa, progetto sicurezza e prevenzione, educazione
stradale e conseguimento del patentino per i ciclomotori.
Per l’attuazione dei progetti ci si avvale, oltre che di aule speciali, di attrezzature tecnologiche
innovative sul piano didattico, quali le lavagne interattive multimediali presenti nelle classi.
Vedano Olona, 27/09/10
Il Dirigente Scolastico