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La compagnia di volo Ryanair vieta l’imbarco ad una ragazza disabile. (2) - O... Page 1 of 2
STORIE DI DISABILI - La compagnia di volo Ryanair vieta l’imbarco ad una
ragazza disabile. (2)
Una studentessa universitaria 20enne costretta non solo a non vivere ma anche a regalare
parte della mia borsa di studio (che mi avrebbe permesso una piccola vacanza) alla "povera"
Ryanair.
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Venerdi 12 Agosto, finalmente era il giorno della mia partenza per Londra.
Era da tanto che sognavo questo viaggio pagato con la borsa di studio universitaria.
Inizio cosi:
a Giugno prenotai l'albergo che mi avrebbe dovuto ospitare e dopo poco anche la compagnia aerea low
cost Ryanair con cui sarei dovuta andare e ritornare.
Subito dopo la prenotazione online del volo nella quale ho segnalato diligentemente e correttamente con
la sigla internazionale che serve ad indicare la mia situazione ed i miei bisogni, per sicurezza poi ho
chiamato il Call Center (a pagamento e parecchio caro pure ma purtroppo unico contatto) della Ryanair
(come d’altronde indicato anche sul sito) per avvisare della mia situazione fisica, cioè tetraplegia ed ho
anche avvisato del mio bisogno di essere seduta in prima fila dove lo spazio per le gambe è più ampio e
dove c'è più possibilità di manovra; questo proprio a causa della mia disabilità e della mia facile
tendenza alla rigidità degli arti inferiori (ho speso 7 euro di telefonino!!).
La signorina del Call Center mi hanno detto che andava tutto bene e che avrebbero ottemperato alla mia
richiesta (previsto anche dalla legge internazionale firmata da tutte le compagnie aeree).
A questo punto mi sentivo tranquilla e studiando per i mie ultimi esami ogni tanto pregustavo i giorni di
vacanza a Londra che mi aspettavano (contavo i giorni!!!!finalmente avrei potuto visitare il museo delle
cere, vedere il tower bridge, il cambio della guardia, St Paul , ecc. ecc. ...Harrods e .....nemmeno i
dolorosi attentati accorsi in luglio mi facevano minimamente dubitare su questa meta da me tanto
desiderata da tempo e che per quest'anno doveva essere una semplice perlustrazione per il periodo più
lungo di 3/4 settimane che l'anno prossimo desidererei compiere anche per approfondire la mia
conoscenza della lingua).
Come programmato, il 12 Agosto mi sono presentata all'aeroporto di Pisa "Galilei" verso le 09:30
andando al check in e facendomi confermare la richiesta che il posto che mi sarebbe stato assegnato
sull'aereomobile fosse vicino al portellone ed in prima fila dove per l'appunto c'è generalmente più
spazio per le gambe.
La signorina del Check-in me ne ha dato la conferma anche dietro indicazione ripetuta e precisa di mia
madre che insieme a mio fratello fungevano da miei accompagnatori in questo viaggio.
Verso le 10:00 sono stata chiamata in quanto a quanto pare avrei dovuto essere la prima ad entrare
sull'aereo; a causa di un mio malessere che mi ha procurato mal di pancia sono dovuta andare in bagno
ma alle 10,12 ero alla postazione di controllo prima dell'imbarco dove sono stata preparata insieme ai
miei accompagnatori ed i mie bagagli (bagagli e sedia a rotelle sono stati muniti del cartellino di viaggio
per essere imbarcati).
Altri passeggeri credo fossero già stati imbarcati quando sono arrivata io accompagnata dall'assistenza
degli operatori dell'aeroporto che erano gentilissimi ed i miei accompagnatori (mio fratello e mia
mamma)!!!!!!!!!
Sono stata accompagnata all'aereo, alzata al livello del portellone che portava la scritta portello di
emergenza al che mia madre chiese il perché dell'imbarco da tale portello ma gli assistenti aereoportuali
ne sapevano ben poco eseguivano solo ciò che gli avevano indicato.
Una volta avvicinati al portello mia madre essendo rimasta un po' perplessa dinnanzi a tale procedura ha
preferito entrare per prima nell'aereo per assicurarsi che fosse tutto a posto come definito e concordato
mentre io la seguivo accompagnata dall'assistente aereoportuale.
Beh! devo dire che non mi è stato nemmeno permesso entrare nell'aereo in quanto mia madre era
ferma gia a soli pochi passi dentro e discuteva con comandante e traduttrice mentre ahimè io ero in una
posizione non solo molto precaria ma credo anche abbastanza pericolosa in quanto ero stata messa in
sosta sulla piccola rampettina volante che permette il passaggio dal mezzo di sollevamento all'aereo
(beh! non era propriamente carino stare lì e nemmeno tanto piacevole).
Non riuscivo bene a capire perché fossi ferma lì ma vedevo discutere mia madre, mio fratello e gli
assistenti che mi aiutavano nell'imbarco.
A detta del comandante vi era indicazione che dovessi sedermi in seconda fila perchè in prima fila avrei
dato fastidio in caso di evacuazione mettendo in pericolo gli altri che potendosi muovere agilmente
dovevano poter uscire presto (porca miseria.....ed io???????? io??? io dovevo morire? dovevo aspettare?
aspettare...aspettare cosa che anche un mio eventuale accompagnatore (se a me non sentimentalmente
http://www.oltrelebarriere.net/notizie.phtml/id/287/
08/08/2007
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legato) mi abbandonasse perchè io gli avrei impedito un evacuazione veloce?).
Discorso strano comunque perchè io ho sempre saputo che le persone con mobilità ridotta generalmente
devono essere posizionate ai posti più agevoli e facili all'imbarco ed allo sbarco ed ai posti più comodi e
consoni alle loro esigenze di spazio maggiore rispetto ai normodotati (pertanto prime file in aerei più
piccoli oppure file che hanno spazi distanziati agevoli fra una fila e l'altra -grandi aerei- ed in particolare
in prossimità più vicini al portelloni per evitare lunghi e tortuosi percorsi).
In questi aerei che effettuano voli non molto lunghi le file di sedie dietro la prima sono molto attaccate
l'una dall'altra.
Quindi anche se in qualche modo (con possibile facilità a procurarmi del male) mi avessero
"incastrata"in quei posti praticamente sarebbe stato davvero complicatissimo in caso di emergenza
togliermi da li e davvero avrei costituito un serio pericolo per me ed i miei accompagnatori.
Insomma non sarei stata solo sono un PESO per questa società, ma anche la prescelta a morire di sicuro
unitamente a chi mi accompagna (se sentimentalmente a me legato).
Forse questo è un modo per far risparmiare soldi ad ASL Inail ed Enti Locali????
Comunque, dopo una discussione (nemmeno molto animata) durata appena due minuti , il capitano si è
alzato dalla cabina con dei fogli in mano ed in modo molto incivile indicava di scaricare i bagagli.
Nessuno ha preso le nostre difese solo un passeggero proprio della prima fila ha fatto un inizio di gesto
di alzarsi dal suo posto ma subito è stato rimesso a sedere dall'hostess che gli ha poggiato una mano
sulla spalla come per dirgli di stare fermo lì.
Ci hanno poi "scaricato" quindi come dei derelitti disgraziati ma la rabbia ci faceva quasi venir da
piangere però quando si è visti degli agenti di polizia ci si è rivolti a loro che all'inizio sembravano non
riuscire a capire la situazione.
Poi finalmente una ispettrice ha capito tutto e molto indignata ha cercato di contattare telefonicamente il
comandante dell'aereo, non riuscendovi ha mandato una pattuglia a fermarlo e poi si è recato là stessa
a parlare col comandante il quale però ha ribadito le stesse cose dette a noi e come unica soluzione
alternativa ha proposto di trasportarmi barellata previo pagamento di ulteriori 5 posti (6 posti per il
barellamento e 2 dei miei accompagnatori) .
Una cosa altamente discrimante ed umiliante!!!!!!! Intanto, l'aereo è partito 45min di ritardo, ma io sono
rimasta in Italia.. e nessuno ne la Ryanair ne l'aereoporto mi hanno proposto di farmi partire
comunque , non hanno voluto rilasciarmi alcuna indicazione scritta a riguardo motivazioni del loro rifiuto
al mio imbarco, e mi hanno comunicato che non era previsto nemmeno il rimborso del viaggio aereo.
A me ora non restano altro che un sogno infranto, il dolore, l'umiliazione profonda, i soldi in meno sul
mio conto personale (soldini conservati ed ottenuti con il mio impegno allo studio) del viaggio e della
penale dell'albergo prenotato.
Ma io non ci sto!!!! Nessuno può essere trattato così ed io ho già avvisato il mio avvocato che al ritorno
delle sue ferie provvederà a richiedere il verbale interno compilato dalla polizia e vedrà cosa potrà fare
per evitare questo sopruso ed abuso che alle soglie del terzo millennio non hanno davvero alcunchè di
civile.
AMIY
Data articolo: 18/08/2005
http://www.oltrelebarriere.net/notizie.phtml/id/287/
08/08/2007