Impianti elettrici e abbattimento delle barriere

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Impianti elettrici e abbattimento delle barriere
Impianti elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche
Impianti elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche
(prima parte)
Pubblicato il: 04/01/2005
Aggiornato al: 04/01/2005
di Gianluigi Saveri
Per barriere architettoniche si intendono gli ostacoli fisici e la mancanza di accorgimenti e
segnalazioni che possono essere fonte di disagio e disorientamento per la mobilità delle persone e
soprattutto per chi presenta una capacità motoria ridotta o impedita, in forma permanente o temporanea.
1. Generalità
Per barriere architettoniche si intendono gli ostacoli fisici e la mancanza di
accorgimenti e segnalazioni che possono essere fonte di disagio e
disorientamento per la mobilità delle persone e soprattutto per chi presenta
una capacità motoria ridotta o impedita, in forma permanente o temporanea
(fig.1).
Relativamente all’impianto elettrico devono essere rimosse tutte quelle barriere
che non permettono o che in qualunque modo limitano la possibilità di
usufruire, in tutta comodità e sicurezza, dell’impianto elettrico da parte dei
portatori di handicap.
Fig.1:Handicap e barriere
architettoniche da abbattere
1
Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico
si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili.
Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
Impianti elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche
2. Definizioni e criteri generali di progettazione
Ai fini dell’eliminazione delle barriere
architettoniche ci si riferisce principalmente
al DPR 503/96 per gli edifici pubblici e al D.
M. 236/89 per gli edifici privati e di edilizia
residenziale pubblica (fig. 2).
Il DM 236 in particolare si applica:
1. agli edifici privati di nuova
costruzione, residenziali e non, ivi
compresi
quelli
di
edilizia
residenziale convenzionata;
2. agli edifici di edilizia residenziale
Fig.2:riferimenti legislativi
pubblica
sovvenzionata
ed
agevolata, di nuova costruzione;
3. alla ristrutturazione degli edifici privati di cui ai precedenti punti 1) e 2), anche se preesistenti alla entrata in
vigore del presente decreto;
4. agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti.
In particolare l’art. 4.1.5. “Terminali degli impianti” del suddetto D.M. afferma che gli apparecchi elettrici, i quadri
generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento e
condizionamento, nonché i campanelli, i pulsanti di comando e i citofoni, devono essere, per tipo e posizione
planimetrica ed altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote; devono,
inoltre, essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità ed essere protetti dal danneggiamento
per urto.
Per barriere architettoniche si intendono:
•
gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per
qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
•
gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o
componenti;
•
la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e
delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
Con l’abbattimento delle barriere architettoniche si vuole in definitiva garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la
visitabilità degli edifici:
•
Accessibilità - Per accessibilità si intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi
agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia. L’accessibilità
deve essere garantita alle seguenti strutture:
a. Gli spazi esterni (vie condominiali, rampe di accesso, giardini, ecc..). Deve essere previsto almeno un
percorso facilmente usufruibile anche da parte di persona con ridotte o impedite capacità motorie e
sensoriali;
b. Le parti comuni (scale, pianerottoli, ecc..). Negli edifici residenziali con non più di tre livelli fuori terra è
consentita la deroga all'installazione di meccanismi per l'accesso ai piani superiori, ivi compresi i
servoscala, purché sia assicurata la possibilità della loro installazione in un tempo successivo.
c.
Almeno il 5% degli alloggi previsti negli interventi di edilizia residenziale sovvenzionata, con un
minimo
di
una
unità
immobiliare
per
ciascun
intervento.
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d. Gli ambienti destinati ad attività sociali, come quelle scolastiche, sanitarie, assistenziali, culturali,
sportive;
e. Gli edifici sedi di aziende o imprese soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio.
L'accessibilità si considera garantita se sono accessibili tutti i settori produttivi, gli uffici amministrativi
e almeno un servizio igienico per ogni gruppo di servizi igienici previsto. Deve essere sempre
garantita anche la fruibilità delle mense, degli spogliatoi, dei luoghi ricreativi e di tutti i servizi di
pertinenza.
•
Visitabilità - Per visitabilità si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità
immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro,
servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta. Qualsiasi unità
immobiliare deve essere visitabile con le seguenti precisazioni:
a. negli edifici residenziali - il soggiorno o la sala pranzo, un servizio igienico ed i relativi percorsi di
collegamento
interni
alle
unità
immobiliari
devono
essere
accessibili;
b. nelle unità immobiliari sedi di riunioni o spettacoli all'aperto o al chiuso, temporanei o permanenti,
compresi i circoli privati, e in quelle di ristorazione - devono essere accessibili almeno una zona
riservata al pubblico e un servizio igienico; deve essere garantita inoltre la fruibilità degli spazi di
relazione
e
dei
servizi
previsti,
quali
la
biglietteria
e
il
guardaroba;
c.
nelle unità immobiliari sedi di attività ricettive(alberghi, pensioni, villaggi turistici, campeggi, ecc.) deve essere presente almeno un servizio igienico fruibile anche da parte di persone disabili per tutte
le parti e i servizi comuni (sala pranzo, sala riunioni, ecc..). Deve essere previsto anche un
determinato numero di camere accessibili alle persone disabili. Gli arredi, i servizi, i percorsi e gli
spazi di manovra devono permettere un uso agevole anche da parte di persone su sedia a ruote. Se
le camere non dispongono di servizi igienici, ne deve essere disponibile, nelle vicinanze della stanza,
almeno uno sullo stesso piano. Il numero di stanze accessibili in ogni struttura ricettiva deve essere di
almeno due fino a 40 o frazione di 40, aumentato di altre due ogni 40 stanze o frazione di 40 in più.
d. nelle unità immobiliari sedi di culto - deve essere accessibile almeno una zona riservata ai fedeli per
assistere
alle
funzioni
religiose;
e. nelle unità immobiliari sedi di attività aperte al pubblico - devono essere accessibili gli eventuali spazi
di relazione nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta ed almeno un servizio
igienico. Nelle unità immobiliari sedi di attività aperte al pubblico, di superficie netta inferiore a 250
m2, il requisito della visitabilità si intende soddisfatto se sono accessibili gli spazi di relazione,
caratterizzanti le sedi stesse, nelle quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta;
f.
nei luoghi di lavoro sedi di attività non aperte al pubblico e non soggette alla normativa sul
collocamento obbligatorio - è sufficiente che sia soddisfatto il solo requisito dell'adattabilità;
g. negli edifici residenziali unifamiliari ed in quelli plurifamiliari privi di parti comuni - è sufficiente che sia
soddisfatto il solo requisito dell'adattabilità.
•
Adattabilità - Per adattabilità si intende la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati,
allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o
impedita capacità motoria o sensoriale. In ogni unità immobiliare devono essere adattabili tutte le parti per le
quali non è stata prevista l'accessibilità e/o la visitabilità. Per gli edifici residenziali privi di parti comuni e per
sedi di luoghi di lavoro non aperti al pubblico e non soggette alla normativa sul collocamento obbligatorio è
sufficiente che sia garantito il solo requisito di adattabilità.
Per quanto concerne i criteri di progettazione da seguire per garantire l’accessibilità, il D.M. 236/89 stabilisce i
requisiti minimi di alcune parti ed elementi degli edifici.
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Tabella 1 - Criteri generali di progettazione (Allegato A)
Accessibile Visitabile Adattabile
*
*
*
Unifamiliari e plurifamiliari privi di parti comuni
Unità immobiliari
Plurifamiliari con non più di tre livelli fuori terra
Edifici residenziali
*
*
*
*
Parti comuni
Unità immobiliari
Parti comuni
Edifici residenziali
Edifici residenziali
Edifici residenziali
*
Attività sociali (scuola, sanità, cultura, assistenza, sport)
*
*
*
*
*
*
Collocamento
obbligatorio
Collocamento non
obbligatorio
Collocamento
obbligatorio
*
*
*
*
*
*
*
*
Collocamento non
obbligatorio
Plurifamiliari con non più di tre livelli fuori terra
Plurifamiliari con più di tre livelli fuori terra
Plurifamiliari con più di tre livelli fuori terra
Riunione o spettacolo e ristorazione
Riunione o spettacolo e ristorazione
Ricettivi e pararicettivi
Ricettivi e pararicettivi
Culto
Collocamento non
obbligatorio
Collocamento
obbligatorio
Collocamento non
obbligatorio
Collocamento
obbligatorio
Locali aperti al pubblico non previsti nelle
precedenti categorie
Locali aperti al pubblico non previsti nelle
precedenti categorie
Luoghi di lavoro non aperti al pubblico
Luoghi di lavoro non aperti al pubblico
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Edifici non
residenziali
Di seguito è riportato un estratto dal suddetto D.M.
Terminali degli impianti - Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie
utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, nonché i campanelli, pulsanti di comando e i
citofoni, devono essere, per tipo e posizione tali da permettere un uso agevole anche da parte di persona su sedia a
ruote.
Ascensore - L'ascensore deve avere una cabina di dimensioni minime tali da permettere l'uso da parte di una
persona su sedia a ruote. Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo automatico e di dimensioni tali da
permettere l'accesso alla sedia a ruote. Il sistema di apertura delle porte deve essere dotato di idoneo meccanismo
(come cellula fotoelettrica, costole mobili) per l'arresto e l'inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano
porta. I tempi di apertura e chiusura delle porte devono assicurare un agevole e comodo accesso alla persona su
sedia a ruote. Lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse. La bottoniera di
comando interna ed esterna deve avere il comando più alto ad un'altezza adeguata alla persona su sedia a ruote ed
essere idonea ad un uso agevole da parte dei non vedenti. Nell'interno della cabina devono essere posti un citofono,
un campanello d'allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme,
una luce, di emergenza.
Il ripiano di fermata, anteriormente alla porta della cabina deve avere una profondità tale da contenere una sedia a
ruote e consentirne le manovre necessarie all'accesso. Deve essere garantito un arresto ai piani che renda
complanare il pavimento della cabina con quello del pianerottolo. Deve essere prevista la segnalazione sonora
dell'arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme.
Autorimesse - Il locale per autorimessa deve avere collegamenti con gli spazi esterni e con gli apparecchi di risalita
idonei all'uso da parte della persona su sedia a ruote. Lo spazio riservato alla sosta delle autovetture al servizio delle
persone disabili deve avere dimensioni tali da consentire anche il movimento del disabile nelle fasi di trasferimento;
deve essere evidenziato con appositi segnali orizzontali e verticali
Balconi e terrazze - La soglia interposta tra balcone o terrazza e ambiente interno non deve presentare un dislivello
tale da costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. Almeno una porzione di balcone o terrazza,
prossima alla porta-finestra, deve avere una profondità tale da consentire la manovra di rotazione della sedia a ruote.
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Ove possibile si deve dare preferenza a parapetti che consentano la visuale anche alla persona seduta, garantendo
contemporaneamente i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l'esterno.
Cucine - Al di sotto dei principali apparecchi e del piano di lavoro va previsto un vano vuoto per consentire un
agevole accostamento anche da parte della persona su sedia a ruote.
Arredi fissi - La disposizione degli arredi fissi nell'unità ambientale deve essere tale da consentire il transito della
persona su sedia a ruote… Dev'essere data preferenza ad arredi non taglienti e privi di spigoli vivi.
In particolare:
-
nel caso di adozione di bussole, percorsi obbligati, cancelletti a spinta etc., occorre che questi siano
dimensionati e manovrabili in modo da garantire il passaggio di una sedia a ruote;
- eventuali sistemi di apertura e chiusura, se automatici, devono essere temporizzati in modo da
permettere un agevole passaggio anche a disabili su sedia a ruote;
Infissi esterni - Le porte, le finestre e le porte-finestre devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con
ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. I meccanismi di apertura e chiusura devono essere facilmente. Si
devono comunque garantire i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso l''esterno.
Parcheggi - Si considera accessibile un parcheggio complanare alle aree pedonali di servizio o ad esse collegato
tramite rampe o idonei apparecchi di sollevamento.
Pavimentazione - La pavimentazione del percorso pedonale deve essere antisdrucciolevole. Eventuali differenze di
livello tra gli elementi costituenti una pavimentazione devono essere contenute in maniera tale da non costituire
ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. I grigliati utilizzati nei calpestii debbono avere maglie con vuoti
tali da non costituire ostacolo o pericolo, rispetto a ruote, bastoni di sostegno, e simili.
Pavimenti - I pavimenti devono essere orizzontali e complanari tra loro e non sdrucciolevoli. Eventuali differenze di
livello devono essere contenute ovvero superate tramite rampe con pendenza adeguata in modo da non costituire
ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote. Gli zerbini non devono creare ostacolo. I percorsi devono essere
individuati chiaramente anche nel colore, gli spigoli devono essere arrotondati.
Percorsi orizzontali - I corridoi non devono presentare variazioni di livello; in caso contrario queste devono essere
superate mediante rampe. La larghezza del corridoio e del passaggio deve essere tale da garantire il facile accesso e
l'inversione di direzione. Il corridoio comune posto in corrispondenza di un percorso verticale (quale scala, rampa,
ascensore, servoscala, piattaforma elevatrice) deve prevedere una piattaforma di distribuzione come vano di ingresso
o piano di arrivo dei collegamenti verticali, dalla quale sia possibile accedere ai vari ambienti, esclusi i locali tecnici,
solo tramite percorsi orizzontali.
Porte - Le porte devono consentire un agevole transito anche da parte di persona su sedia a ruote; La luce netta
della porta di accesso di ogni edificio deve essere di almeno 80 cm. La luce netta delle altre porte deve essere di
almeno 75 cm. Gli spazi antistanti e retrostanti la porta devono essere dimensionati in modo adeguato. La
manovrabilità deve essere garantita, per esempio va controllata l'altezza delle maniglie.
Raccordi con la normativa antincendio - Qualsiasi soluzione progettuale per garantire l'accessibilità o la visitabilità
deve comunque prevedere una adeguata distribuzione degli ambienti e specifici accorgimenti tecnici per contenere i
rischi di incendio anche nei confronti di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. A tal fine dovrà
essere preferita, ove tecnicamente possibile e nel rispetto delle vigenti normative, la suddivisione dell'insieme edilizio
in "comportamenti antincendio" piuttosto che l'individuazione di "sistemi di via d'uscita" costituiti da scale di sicurezza
non utilizzabili dalle persone con ridotta o impedita capacità motoria. La suddivisione in compartimenti, che
costituiscono "luogo sicuro statico" deve essere effettuata in modo da prevedere ambienti protetti opportunamente
distribuiti ed in numero adeguato, resistenti al fuoco e facilmente raggiungibili in modo autonomo da parte delle
persone disabili, ove attendere i soccorsi.
Rampe - La pendenza di una rampa va definita in rapporto alla capacità di una persona su sedia a ruote di superarla
e di percorrerla senza affaticamento anche in relazione alla lunghezza della stessa. Si devono interporre ripiani
orizzontali di riposo per rampe particolarmente lunghe. La larghezza minima di una rampa deve essere di 0,90 m. per
consentire il transito di una persona su sedia a ruote;
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Scale - Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata. Le rampe devono contenere
possibilmente lo stesso numero di gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata. Le porte con
apertura verso la scala devono avere uno spazio antistante di adeguata profondità. I gradini delle scale devono avere
una pedata antisdrucciolevole a pianta preferibilmente rettangolare e con un profilo preferibilmente continuo a spigoli
arrotondati. Le scale devono essere dotate di parapetto atto a costituire difesa verso il vuoto e di corrimano. I
corrimano devono essere di facile prendibilità e realizzati con materiale resistente e non tagliente.
Segnaletica - Nelle unità immobiliari e negli spazi esterni accessibili devono essere istallati, in posizioni tali da essere
agevolmente visibili, cartelli di indicazione che facilitino l'orientamento e la fruizione degli spazi costruiti e che
forniscano una adeguata informazione sull'esistenza degli accorgimenti previsti per l'accessibilità di persone ad
impedite o ridotte capacità motorie. In generale, ogni situazione di pericolo dev'essere resa immediatamente
avvertibile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche che a quelle visive.
Servizi igienici - Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una
sedia a ruote necessarie per l'utilizzazione degli apparecchi sanitari.
Deve essere garantito in particolare:
-
lo spazio necessario per l'accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza e, ove presenti, al
bidet, alla doccia, alla vasca da bagno, al lavatoio alla lavatrice;
lo spazio necessario per l'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del
tipo a mensola;
la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza
e della vasca;
lo spazio necessario all'accostamento e al trasferimento laterale dalla sedia a ruote alla tazza w.c. e
al bidet, ove previsto, deve essere minimo 100 cm misurati dall'asse dell'apparecchio sanitario;
lo spazio necessario all'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80
cm misurati dal bordo anteriore del lavabo. Si deve dare preferenza a rubinetti con manovra a leva e,
ove prevista, con l'erogazione dell'acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici, e a porte
scorrevoli o che aprono verso l'esterno. Per garantire la manovra e l'uso degli apparecchi anche alle
persone con impedita capacità motoria, deve essere previsto, l'accostamento laterale alla tazza w.c.,
bidè, vasca, doccia, lavatrice e l'accostamento frontale al lavabo.
Servoscala e piattaforma elevatrice - Per servoscala e piattaforma elevatrice si intendono apparecchiature atte a
consentire, in alternativa ad un ascensore o rampa inclinata, il superamento di un dislivello a persone con ridotta o
impedita capacità motoria. Tali apparecchiature sono consentite in via alternativa ad ascensori negli interventi di
adeguamento o per superare differenze di quota contenute. A tal fine le suddette apparecchiature devono essere
dotate di sistemi anticaduta, anticesoiamento, antischiacciamento, antiurto e di apparati atti a garantire sicurezze di
movimento, meccaniche, elettriche e di comando.
Spazi esterni e percorsi - Negli spazi esterni e sino agli accessi degli edifici deve essere previsto almeno un
percorso preferibilmente in piano con caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con ridotte o impedite
capacità motorie, e che assicuri loro la utilizzabilità diretta delle attrezzature dei parcheggi e dei servizi posti
all'esterno, ove previsti. Quando un percorso pedonale sia adiacente a zone non pavimentate, è necessario
prevedere un ciglio da realizzare con materiale atto ad assicurare l'immediata percezione visiva nonché acustica se
percorso con bastone. Le intersezioni tra percorsi pedonali e zone carrabili devono essere opportunamente segnalate
anche ai non vedenti, devono predisporsi rampe di pendenza contenute e raccordate in maniera continua col piano
carrabile.
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3. Prescrizioni particolari per gli impianti elettrici
I componenti dell’impianto elettrico devono rispondere a specifici requisiti per rendere più semplice:
•
•
•
•
l’individuazione ed il comando di dispositivi come interruttori, deviatori, pulsanti, ecc..;
la percezione delle segnalazioni acustico-luminose;
la rivelazione e la segnalazione (se necessario anche a distanza) di eventuali situazioni di pericolo (ad
esempio, fughe di gas o di acqua, ecc..) e il conseguente intervento automatico delle apparecchiature di
sicurezza;
l’intervento diretto, mediante telecomando, per l’azionamento di apparecchi o segnalazioni indispensabili per
la sicurezza.
Relativamente alla loro ubicazione
gli apparecchi di comando,
interruttori campanelli, pulsanti di
comando, citofoni, prese a spina
installati nelle parti comuni,
devono
essere
collocati
in
posizione comoda, protetti dagli
urti e facilmente individuabili (ad
es. il pulsante di comando luce
scale da prevedere in ogni
pianerottolo che potrebbe essere
del tipo con spia luminosa) ed
utilizzabili, anche in condizioni di
Fig.3:Ubicazione delle apparecchiature elettriche per l’abbattimento delle barriere
scarsa
illuminazione,
dalle
architettoniche
persone disabili. Nella figura 3
sono riassunte le altezze di installazione consigliate riprese anche dalla Guida CEI 64-50.
Apparecchi di comando
La posizione più favorevole per l’azionamento di un dispositivo di
comando è, per una persona disabile, quella con la sedia a ruote
posta di lato. Occorre pertanto installare gli apparecchi di
comando in posizione facilmente raggiungibile ed accessibile da
questa posizione perché la posizione frontale risulta più
scomoda o addirittura potrebbe impedire la manovra degli
apparecchi. L’altezza di installazione, intesa come la distanza
misurata in verticale dall’asse dell’apparecchio di comando al
pavimento è indicata dal D.M. n. 236 fra i 60 e i 140 cm, anche
se lo stesso D.M. consiglia un’altezza compresa fra i 75 e i 140
cm (90 cm consigliati dalla Guida CEI 64-50). Quanto detto
contrasta con quanto stabilito dalla norma CEI 64-8 a proposito
delle autorimesse dove per motivi inerenti la protezione contro i
danneggiamenti meccanici l’altezza da terra minima deve essere
di 150 cm. In questo caso un buon compromesso consiste
nell’installare gli apparecchi ad un’altezza di 140 cm.
Fig.4:Altezza d’installazione degli apparecchi di
comando
Se gli apparecchi di comando sono collocati al di sopra di mobiletti o ripiani, come ad esempio piani di lavoro delle
cucine, devono distare dal bordo del mobile non più di 55 cm ed essere installati ad un’altezza compresa fra i 90 e i
100 cm dal piano di calpestio.
Gli apparecchi è bene che siano del tipo a bilanciere con superficie del tasto ampliata (evitare i comandi a rotazione e
quelli che devono essere manovrati con due dita) e devono essere facilmente individuabili e visibili, anche in caso di
scarsa visibilità, utilizzando dispositivi con segnalazione luminosa.
Nei servizi igienici è necessario installare un pulsante a tirante ad un’altezza da terra maggiore di 2,25 m ma con il
pomello del tirante ad un’altezza ci circa 70-80 cm dal pavimento.
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Questa regola è valida in particolare per le strutture ricettive in genere (ad es. alberghi, pensioni, villaggi turistici,
campeggi, ecc.) che devono avere almeno un servizio igienico fruibile anche da parte di persone disabili per tutte le
parti e i servizi comuni (sala pranzo, sala riunioni, ecc). In generale, comunque, i servizi igienici fruibili anche da parte
di persone disabili devono essere dotati, in prossimità della vasca da bagno e del wc, di un pulsante di allarme. La
suoneria attivata da tale pulsante deve essere collocata possibilmente in un luogo presidiato (ad esempio nella
reception) o comunque in un locale dove sia consentita un’immediata ricezione del segnale di richiesta di soccorso
inviato.
Non
esistono
particolari
regole
nella
realizzazione dell’impianto di allarme anche se
potrebbe essere consigliabile adottare un
sistema, con segnale ottico ed acustico, che
permetta la memorizzazione della chiamata. Un
possibile schema, con un relè monostabile per
la chiamata e uno per la tacitazione del segnale
acustico, è descritto nella seguente figura. In
commercio esistono anche relè di chiamata
specifici (bistabili tipo flip-flop set/reset) con
temporizzazione del segnale acustico.
Prese a spina
Fig.5:Altezza d’installazione degli apparecchi al di sopra di ripiani dei
Secondo il D.M. 236 le prese a spina possono
mobiletti
essere installate ad un’altezza da terra
compresa fra i 45 e 115 cm. (il D.M. 236
consiglia un’altezza compresa fra 60 e 110 cm, distanza misurata in
verticale dall’asse dell’apparecchio di comando al pavimento).
Un’altezza ragionevole, anche in considerazione del fatto che devono
essere evitati gli urti accidentali della sedia a ruote con la spina inserita
nella presa, potrebbe essere non inferiore a 70 cm. Analogamente agli
apparecchi di comando le prese installate al di sopra di mobiletti o
ripiani devono distare dal bordo del mobile non più di 55 cm ed essere
installate ad un’altezza compresa fra i 90 e i 100 cm dal piano di
calpestio. Nelle autorimesse, analogamente a quanto detto per gli
apparecchi di comando, ove fosse necessaria la presenza di prese,
l’altezza d’installazione dovrebbe essere ridotta dai 150 cm prescritti
dalle Norme ai 115 cm indicati dal suddetto D.M.
Fig.6:Gli apparecchi di comando devono essere
facilmente manovrabili, individuabili e visibili
Quadri elettrici
I quadri elettrici devono essere collocati ad un’altezza compresa fra i
100 e 140 cm. Nei pressi del quadro, per agevolare le operazioni di
riarmo degli interruttori quando viene a mancare l’illuminazione
normale, è consigliabile l’installazione di una lampada di emergenza
che può essere anche del tipo modulare collocata all’interno del
quadro stesso.
Fig.7:Nei servizi igienici deve essere installato
un pulsante a tirante nei pressi del wc e della
vasca
Apparecchi citofonici
Gli apparecchi citofonici devono essere, per tipo, posizione
planimetrica ed altimetrica, tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote. Devono
essere posti ad una altezza compresa tra i 40 e i 140 cm (distanza misurata in verticale dall'asse dell'elemento
grigliato microfonico, ovvero dal lembo superiore della cornetta mobile, al piano di calpestio). Un’altezza dal
pavimento di 100 cm per gli apparecchi installati all’interno degli edifici e di 115-125 cm all’esterno potrebbe essere
l’altezza ideale. Le targhette dei pulsanti di chiamata delle pulsantiere esterne con stampigliati i nomi delle persone da
chiamare devono essere sufficientemente illuminate in modo da permettere una semplice lettura anche in condizioni
di scarsa visibilità diurna e notturna.
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Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico
si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili.
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Impianti elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche
Apparecchi telefonici
Gli apparecchi telefonici devono essere installati, rispetto al pavimento, ad
un’altezza in verticale che permetta di raggiungere, per consentirne l'utilizzo, la
parte più alta (ad esempio la gettoniera di un telefono pubblico). Il punto più
alto può essere compresa fra i 100 e i 140 cm ma si consiglia un’altezza non
superiore a 120 cm.
Ascensore
L'ascensore deve essere sempre installato quando l'accesso alla più elevata
fra le unità immobiliari è situata oltre il terzo livello (compresi eventuali livelli
interrati e/o porticati). Per gli edifici residenziali con non più di tre livelli fuori
terra è possibile rimandarne l’installazione purché sia verificata la possibilità
della loro installazione in un tempo successivo. La cabina e le porte di cabina e
di piano devono avere dimensioni minime tali da permettere ad una persona su
sedia a ruote di potere usufruire comodamente dell’ascensore.
Fig.8:In generale i servizi igienici
fruibili anche da parte di persone
disabili devono essere dotati, in
prossimità della vasca da bagno e del
wc, di un pulsante per la chiamata in
caso di allarme
Le porte di cabina e di piano devono essere:
•
•
•
del tipo automatico con un sistema di chiusura dotato di opportuno dispositivo (ad es. cellula fotoelettrica,
costole mobili, ecc..) che ne determini l'arresto e la riapertura nel caso ne sia impedita la normale chiusura;
con tempi di apertura e di chiusura sufficienti a permettere un agevole e comodo accesso della persona su
sedia a ruote;
chiuse quando la cabina staziona ai piani di fermata.
Il piano di sosta del pianerottolo prospiciente
la porta della cabina deve essere
complanare col pavimento della cabina
(autolivellamento del piano con una
tolleranza di + 20 mm) e deve avere una
profondità tale da permettere la fermata e le
manovre necessarie all'accesso di una
sedia a ruote.
Deve
essere
inoltra
prevista
una
segnalazione sonora dell'arrivo al piano e un
dispositivo luminoso che segnali ogni
possibile situazione di allarme. La
pulsantiera di comando interna (la
pulsantiera interna deve essere posta su
una parete laterale ad almeno cm 35 dalla
Fig.9:Esempio di schema elettrico di impianto d’allarme per servizi igienici
usufruibili da persone disabili
porta della cabina) ed esterna devono avere
i bottoni ad una altezza massima compresa
tra 1,10 e 1,40 m. Nell'interno della cabina devono essere posti;
•
•
•
una luce di emergenza con autonomia minima di h. 3;
un citofono;
un pulsante per la chiamata d'allarme con un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno
della chiamata.
Nell'interno della cabina l’altezza d’installazione del citofono e del campanello di allarme deve essere compresa tra
1,10 m e 1,30 m. I pulsanti di comando devono essere dotati di numerazione in rilievo e di scritte in caratteri Braille.
Vicino alla bottoniera esterna deve essere prevista una placca di riconoscimento di piano in caratteri Braille. Deve
inoltre essere installata una segnalazione sonora dell'arrivo al piano e, ove possibile, deve essere disponibile un
sedile ribaltabile con ritorno automatico.
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Impianti elettrici e abbattimento delle barriere architettoniche
Fig.10:Quote di installazione delle prese a spina
Fig.11:Quote di installazione dei quadri elettrici
Fig.12:Quote di installazione degli apparecchi citofonici
Fig.13:Quote di installazione degli apparecchi
telefonici
Fig.14:Quote di installazione e requisiti richiesti per gli ascensori
destinati ad accogliere anche persone disabili
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