GiocAbile - Scuola Coop Montelupo
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GiocAbile - Scuola Coop Montelupo
GiocAbile Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore Sommario 1 Executive Summary ................................................................................................................................... 3 2 GiocAbile.................................................................................................................................................... 4 2.1 Descrizione Generale......................................................................................................................... 4 2.2 Vision e Mission................................................................................................................................. 7 2.2.1 Vision ......................................................................................................................................... 7 2.2.2 Mission....................................................................................................................................... 8 2.3 3 Il Contesto di riferimento ........................................................................................................................ 10 3.1 Analisi della società ......................................................................................................................... 10 3.2 Analisi delle esperienze già esistenti in Coop.................................................................................. 11 3.2.1 Il Gioco e la Coop ..................................................................................................................... 11 3.2.2 Esperienze di integrazione in Coop ......................................................................................... 13 3.3 Il Progetto “SuperMAN” – Conad Leclerc................................................................................ 15 3.3.2 Crai e A.S.B.I............................................................................................................................. 17 Swot................................................................................................................................................. 19 Il Mercato del giocattolo in Italia............................................................................................................. 21 5.1 6 Cosa distingue GiocAbile? ............................................................................................................... 17 Il Prodotto............................................................................................................................................... 18 4.1 5 Esperienze nella concorrenza.......................................................................................................... 15 3.3.1 3.4 4 Target di riferimento ......................................................................................................................... 8 Uno sguardo al commercio equo e solidale .................................................................................... 22 Aspetti Operativi e organizzativi.............................................................................................................. 23 1 7 8 6.1 Partnership ...................................................................................................................................... 23 6.2 Ruolo di Coop .................................................................................................................................. 24 6.3 Timing .............................................................................................................................................. 25 Business Plan e Grafico di Gantt.............................................................................................................. 26 7.1 Business Plan ................................................................................................................................... 26 7.2 Grafico di Gantt ............................................................................................................................... 28 Start Up.................................................................................................................................................... 28 2 1 Executive Summary Il progetto GiocABILE si inserisce in un contesto sociale in cui la ricerca del benessere materiale è prevalente rispetto a quella valoriale, e l’individualità passa in secondo piano. Il ruolo e il contributo di ogni individuo non vengono sufficientemente valorizzati, e ciò accade ancor di più nei confronti di persone socialmente più fragili. L’obiettivo del progetto è sensibilizzare la società ad un recupero dei valori, al centro l’essere umano, nel rispetto dell’unicità di ciascun individuo. Si vuole porre l’attenzione sul lavoro come strumento di affermazione personale e di dignità, con un occhio di riguardo al mondo dei disabili. All’interno dei punti vendita Coop Giocabile sarà una linea di giocattoli in legno dipinti a mano dai lavoratori disabili di una cooperativa sociale di tipo B. La scelta di realizzare giocattoli in legno risponde ad un triplice bisogno: recuperare il valore intrinseco del gioco, valorizzare la sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo di materiali ecologici, creare un “ponte” tra l’infanzia e il mondo della disabilità, perché fin da piccoli si possa essere educati al rispetto della diversità. Il progetto sarà inserito nel mondo Coop poiché in linea con i valori etici e sociali che da sempre la caratterizzano. Per questo motivo GiocAbile si presenta come un progetto senza scopi di lucro, i cui costi sostenuti da Coop saranno legittimati da un miglioramento del territorio e della società in termini di conoscenza e di integrazione, con conseguente ritorno di immagine e incremento della fidelizzazione. 3 2 GiocAbile 2.1 Descrizione Generale Cosa? L’idea è creare “GiocAbile”, una linea di giocattoli in legno dipinti dai lavoratori disabili di una Cooperativa sociale di tipo B, da vendere per una settimana al mese in un punto vendita Coop. Essa rientra nell'idea di un progetto che ha l'obiettivo di esaltare i valori di uguaglianza e cooperazione presenti nello statuto sociale di Coop. I criteri di ispirazione di “Giocabile” si basano sulle tre sostenibilità: economica, sociale, ambientale. I giocattoli dovranno comunicare la loro anima a mamme e papà ed aiutare i piccoli di oggi a crescere e a divertirsi in maniera educativa e sana, senza dimenticare, assolutamente, l'aspetto sociale. Perché? Perché vogliamo dare un’opportunità a chi è disabile di esprimere se stesso e dimostrare la propria unicità. Perché crediamo nel lavoro, perché crediamo che tutti ne abbiamo il diritto. Perché vorremmo abbattere le barriere che troppo spesso ci separano da realtà diverse dalla nostra. Perché i bambini possano percepire la totale genuinità che è racchiusa nel prodotto. Perché come disse la volpe nel "Il piccolo principe": "Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". Come? 4 L’idea sarà presentata a livello nazionale, demandando a Coop Italia la scelta del punto vendita pilota e della cooperativa sociale con cui avviare la collaborazione. La disabilità oggi (Tratto anche dalla ricerca "I bisogni ignorati delle persone con disabilità – quarto rapporto di ricerca - l'offerta di cura e di assistenza in Italia e in Europa - fondazione Cesare Serono e Censis ottobre 2012). Il concetto di disabilità ha conosciuto negli ultimi 30 anni un’evoluzione importante, passando da un approccio fondamentalmente medico, incentrato sulla menomazione, a una concezione molto più articolata, definita come una complessa e dinamica interazione tra le condizioni dell'individuo e l'ambiente che lo circonda. Emerge così un bisogno di integrazione e promozione sociale. L’idea di “Giocabile” nasce per dare risposta a questo tipo di bisogno; il progetto si fonda sulla convinzione che incontro, conoscenza e tolleranza reciproca siano le basi per rendere possibile la normalizzazione delle apparenti diversità sociali. Anzitutto il dibattito pubblico sui diritti delle persone con disabilità, che in altri paesi è particolarmente vitale, in Italia sembra rimanere relegato ai soli addetti ai lavori, quando non solo delle persone che si trovano ad avere a che fare con la disabilità in prima persona, e i temi della disabilità ottengono con estrema difficoltà l'attenzione dei media (salvo alcune meritevoli eccezioni) e soprattutto appaiono nelle agende pubbliche solo quando si tratta di immaginare ipotesi di "recupero" di spesa, anziché nuovi e più importanti investimenti. Analizzando l'evoluzione degli strumenti normativi nei principali Paesi Europei, la sensazione che si riceve è che in Italia la disabilità sia trattata e percepita, a livello tanto mediatico quanto politico, come una questione eminentemente assistenziale e non una fattispecie cruciale del tema dell'uguaglianza, e dunque una questione di inclusione, di integrazione e di promozione dei diritti civili. La disabilità appare di frequente come qualcosa che "non ci riguarda". Ma per poter parlare di disabilità bisognerebbe innanzitutto capire cosa vuol dire vivere con una disabilità. Da qui la necessità, che il nostro progetto sposa in pieno, di informare ed educare alla 5 conoscenza della disabilità, questo è il primo passo per evitare incomprensioni e la caduta in obsoleti stereotipi. Se si parte dall’idea che la disabilità è una delle possibili caratteristiche della condizione umana, allora non si sta parlando di qualcosa di sconosciuto e lontano, ma di un’esperienza che tutti nell’arco della vita potrebbero trovarsi a vivere e che, in quanto tale, va considerata “normale”. Questo è un modo del tutto nuovo di affrontare la tematica della disabilità che, invece, nell’evoluzione dell’immaginario comune, ha rappresentato un male da estirpare, un fenomeno da nascondere: l’immagine che si è costruita delle persone con disabilità ne ha messo in risalto soprattutto il limite, la difficoltà, la sofferenza, la conseguenza è stata l’esclusione e la marginalizzazione. Nello sviluppo e nella diffusione di atteggiamenti e percezioni in merito alla disabilità è importante considerare quale immagine viene veicolata e quale influenza questa immagine esercita sul sentire comune. Inizialmente i mass media hanno rappresentato le persone con disabilità in modo molto negativo, per un lungo periodo la disabilità fisica veniva spettacolarizzata associandole un carattere maligno. Tra gli anni ’50 e ’60 avviene un cambiamento: le persone con disabilità rappresentano una fetta di popolazione che suscita pietismo, bisogno di cure e assistenza o sensazionalismo. Anche la visione dei disabili come “eroi”, che si sviluppa a partire da questi anni, porta con sé una distorsione, in quanto non si lascia spazio per altri aspetti che non siano la prestazione straordinaria o il bisogno di assistenza. In modo particolare nelle pubblicità è presente una rappresentazione della disabilità che enfatizza l’anormalità degli individui. Ad esempio spesso alcune associazioni benefiche, che svolgono un lavoro eccezionale a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie, hanno però utilizzato lo strumento del pietismo per catturare l’attenzione sul proprio operato. Questo approccio rinforza l’idea che le persone con disabilità abbiano sempre bisogno di essere supportate da organizzazioni caritatevoli, in quanto inadeguate a vivere nella società con piena inclusione e partecipazione attiva. Troppo spesso nella comunicazione dei mass media il focus rimane sulla menomazione e non sulla società che “dis-abilita”. Il cambiamento auspicabile nella comunicazione sulla disabilità, che persegue anche il nostro progetto, dovrebbe andare nella direzione del rispetto dell’individualità di ognuno, nella rappresentazione delle diversità di esperienza vissute dalla persone e soprattutto nel rispetto dei punti di vista dei disabili anche attraverso la loro consultazione diretta. Una maggiore visibilità in contesti normali di vita quotidiana (come il lavoro) al fine di considerare la disabilità come uno degli elementi della diversità umana, una conoscenza diretta, possono tutte 6 essere soluzioni per l’abbattimento delle barriere culturali nell’ambito della comunicazione sulla disabilità. Oggi la sfida per le persone con disabilità, che Giocabile sostiene, risiede soprattutto nella possibilità di guadagnarsi lo spazio per il riconoscimento della propria individualità, per pensare e progettare guardando al futuro e nel rispetto del riconoscimento della normalità. La normalità è intesa come diritto ed effettive possibilità di partecipare ai contesti di vita, assumendo, come tutti, i diversi ruoli sociali: nella scuola, come studente che apprende; nel mondo del lavoro, come individuo che contribuisce alla produzione; nel contesto culturalericreativo, come fruitore, e così via. Le persone con disabilità, come tutti gli altri esseri umani, vogliono vivere nei propri contesti di vita, non necessitano di contenitori separati dalla vita e dal mondo. Come tutti, devono essere riconosciuti nelle loro competenze, capacità ed interessi; vogliono essere riconosciuti nella loro individualità, e proprio come chiunque altro affermano il diritto di poter parlare da protagonisti. Il nostro progetto si propone di contribuire all’abbattimento del pregiudizio sulla diversità. Se le persone con disabilità sono diverse, la domanda a cui dobbiamo dare una risposta è: “diverse da chi?”, sicuramente non da noi!! 2.2 Vision e Mission 2.2.1 Vision La nostra intenzione è stimolare coloro che non hanno una sensibilità sociale, nel tentativo di fargliela acquisire. Attraverso la distribuzione del nostro prodotto vorremmo far riflettere la società civile e, fin dove possibile, aumentare la coscienza civica dei suoi abitanti. Per tutte le 7 persone che già hanno una sensibilità sociale, il nostro progetto può rappresentare un'occasione per trovare soddisfazione e gratificazioni. 2.2.2 Mission Cercheremo di concretizzare la vision attraverso l'utilizzo di uno spazio Coop per vendere giocattoli a scopo sociale. L'idea è di utilizzare la grande distribuzione per promuovere prodotti capaci di trasmettere qualcosa in più del loro mero utilizzo pratico. Nostro obiettivo è quello di introdurre una nuova linea di giocattoli tra le referenze Coop in maniera costante. La crescita dell'iniziativa potrebbe giovare a Coop, alla cooperativa sociale di collaborazione (che potrebbe essere affiancata da altre “sorelle”) e alle persone coinvolte nell'iniziativa. Obiettivi particolari: • La linea Giocabile va in completa controtendenza dall’usa e getta. • Componenti non tecnologiche: i giocattoli sono in legno. • Creazione di legami tra bambini (e la loro realtà) e disabili. • Possibilità di ascoltare e incoraggiare i bambini alla tolleranza. 2.3 Target di riferimento Il nostro target di riferimento sarà tutta quella parte di società che ha a che fare con bambini di età compresa tra gli 0 e i 3 anni. I giocattoli, più che per conquistare il neonato, dovranno essere prodotti per conquistare le preferenze dell’adulto. 8 Dalla fascia di età potenziale escludiamo quella che va dai 40 ai 55 anni, poiché riteniamo che abbia più senso concentrarci su quelle che la precedono e su quelle che la seguono. Genitori, zii, nonni, parenti, amici di coppie che hanno appena partorito: sono molti i soggetti che gravitano nell'universo dell'infanzia. Visto il “nuovo” coinvolgimento nel ruolo di padre (rispetto al passato) da parte degli uomini, il sesso del nostro destinatario è abbastanza ininfluente. Stesso discorso vale per il livello culturale e l'istruzione: produrremo giocattoli estremamente semplici, così da invogliare all'acquisto anche le persone che non capiscono i complicatissimi balocchi odierni. Una specificazione: per la completa comprensione del progetto è necessario che i destinatari debbano avere quantomeno la capacità e la volontà di informarsi sulla breve storia del prodotto acquistato (anche solo leggendone l'etichetta). Per questo dovranno essere messi in atto processi di comunicazione importanti: una conoscenza più approfondita dell'iniziativa diventa fondamentale per la sua riuscita “emotiva”. Non vogliamo che i nostri giocattoli diventino uguali ai loro concorrenti presenti sullo scaffale. Economicamente i giocattoli dovranno essere sostenibili e accessibili: non essendo infatti beni di prima necessità crediamo che persone con stipendi e pensioni nella media italiana possano tranquillamente acquistarli. Potremmo prendere in considerazione l'idea di attivare collaborazioni con asili nido e ludoteche: ciò ci garantirebbe un maggiore smercio e la dimensione sociale del progetto potrebbe allargarsi ancora di più (supponiamo che io genitore ho iscritto mio figlio all'asilo X. 9 Vengo a conoscenza che la struttura è convenzionata con Coop, che ha fornito una serie di giocattoli affidabili e controllati, magari a prezzi più bassi o addirittura regalati, prodotti da una cooperativa di persone diversamente abili e coi quali il mio bambino gioca ogni giorno. Ritorno di immagine e fidelizzazione sarebbero notevoli!). 3 Il Contesto di riferimento 3.1 Analisi della società Se parliamo della società di oggi, parliamo di un ambiente mosso da spinte centrifughe dalla forza devastante. L'identità dell'individuo è risultato di un processo costante di riadattamento, di adeguamento, di ristrutturazione continuativa a causa della modernità, e noi esseri umani ci ritroviamo ogni giorno a combattere senza sapere o comprendere il perché. L'uomo moderno è un materialista, marcia continuamente verso la ricerca del benessere, e il tangibile, spesso, acquista più importanza rispetto al morale. A volte trascuriamo ideali e valori, e fanno le spese di questa situazione persone con evidenti difficoltà fisiche e psicologiche, i disabili. Essi, fino ad oggi, sono stati identificati con i loro difetti, ritenuti il punto focale attorno al quale ruota l'identità dell'individuo, e non sono ancora riusciti a rientrare nella “normalità” delle cose. Questo progetto crede nella loro utilità e, soprattutto, vorrebbe ispirare una riflessione sulle affermazioni che li indicano come diversi. Crediamo che il loro esempio di forza, coraggio, sacrificio, potrebbe essere un modello di vita, un'occasione per ripensare anche a noi stessi. Tutti abbiamo la capacità di insegnare qualcosa agli altri. Crediamo fermamente che cento piccoli cuori, uniti, riescano a battere più forte di uno, solo, perso nella ricerca di se stesso. 10 3.2 Analisi delle esperienze già esistenti in Coop 3.2.1 Il Gioco e la Coop 3.2.1.1 Linea “Otto Balocco” Coop propone, con il marchio esclusivo "Otto balocco", giochi sicuri per bambini da 0 a 5 anni. La linea è stata ideata in collaborazione con esperti psicologi e pedagogisti al fine di identificare i bisogni dei bambini e creare i giocattoli adatti. In accordo con i valori della Cooperativa, per cui la sicurezza è un obbligo prioritario, nella costruzione dei prodotti non sono ammesse sostanze dannose e nocive per la salute dei piccoli. Tutti i giochi sono forniti del marchio CE di conformità alle direttive europee. Ogni confezione riporta un'utilissima legenda sull'uso del giocattolo e dei consigli agli adulti per una guida alla scelta e all'utilizzo. Le confezioni sono in cartone riciclabile e mettono in evidenza il contenuto che si può anche toccare. La linea comprende: le prime costruzioni, l'auto da "cavalcare", il registratore, un tenda, la pianola, la creta naturale; tutti i giocattoli sono semplici, stimolano la fantasia e lasciano intervenire in modo attivo il bambino senza imporgli regole rigide per poter giocare. Non hanno una quantità eccessiva di stimoli, come suoni, colori e movimenti, ma hanno una singola funzione essenziale e lasciano molto spazio alla fantasia. Per questo motivo, e per i materiali utilizzati, sono duraturi e versatili nell'utilizzo. Molta importanza è data all'etica della produzione: la maggior parte dei giocattoli, infatti, è prodotta nel Terzo Mondo nel rispetto dei diritti e della tutela dei lavoratori e segue una 11 certificazione etica che, elemento molto importante, attesta che non sono prodotti dal lavoro minorile. 3.2.1.2 “A Colori da Betlemme” - giochi in legno realizzati dagli artigiani palestinesi Unicoop Firenze ha lanciato a Dicembre del 2008 l'iniziativa "Dagli artigiani di Betlemme per i nostri bambini", immettendo sugli scaffali dei principali punti vendita del gruppo giochi in legno (trenini, cubi, costruzioni) costruiti dagli artigiani di Betlemme. Il rapporto tra la città palestinese e Unicoop Firenze è nato circa nel 2001 e ha portato alla realizzazione di presepi e di coltelli con il manico in legno d'olivo, sottolineando con forza la sensibilità di Unicoop Firenze verso realtà profondamente diverse dalla propria portando messaggi di solidarietà concreta. Gli interlocutori in Terrasanta erano il Presidente Zacaria dell'organizzazione Handcraft Association, che conta 42 aziende e fornisce lavoro a più di mille persone, e Samir Hazboun, Presidente della Camera di Commercio di Betlemme con delega del governo palestinese per il commercio estero. In Italia il progetto ha avuto tre testimonial d'eccezione: Paolo Hendel, Daniela Morozzi e Sergio Staino. I prototipi di questi giocattoli sono stati realizzati in soli tre giorni dagli artigiani di Betlemme a gennaio 2007, quando una delegazione di Unicoop Firenze è arrivata in Palestina con l'intento di avviare la produzione di giocattoli per costruire un'opportunità commerciale per gli artigiani del luogo. Dopo averli acquisiti, i prototipi sono passati al vaglio di Coop Italia per i controlli di qualità. 12 Subito dopo si è avviata la produzione e in pochi mesi sono stati creati 60 mila pezzi. Come già accennato, l'inizio del rapporto tra Unicoop Firenze e gli artigiani di Betlemme risale al Natale del 2001 quando la Cooperativa inserì nel proprio circuito di vendita 5000 statuine dei presepi da loro realizzate e rivendute a prezzo di costo senza alcun ricarico. L'iniziativa venne replicata nel a Natale del 2002, con importi molto più rilevanti: 51.700 pezzi, per un valore complessivo di circa 305 mila euro. Nel 2003 il rapporto tra Unicoop Firenze e gli artigiani di Betlemme si è ulteriormente evoluto con la produzione di coltelli con il manico di legno in olivo confermando la volontà della Cooperativa di mettere in campo un'iniziativa di solidarietà verso un popolo straziato da decenni di guerra e di sofferenze. 3.2.2 Esperienze di integrazione in Coop 3.2.2.1 La Pasta di Capezzaia – Unicoop Tirreno Il progetto è nato attraverso un bando di concorso indetto da Unicoop Tirreno per donare a progetti sociali i punti spesa non utilizzati dai propri soci. Circa 160 mila euro furono così devoluti al a sostegno di un laboratorio di pasta fresca sito a Pomezia (Rm) gestito dalla Comunità Capodarco e finalizzato all'inserimento lavorativo di 75 persone, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, affetti da gravi disabilità psichiche e mentali, con l'obiettivo di fornire loro l'opportunità di superare alcune barriere che prima sembravano invalicabili, rafforzando con il lavoro percorsi di riabilitazione e integrazione: una spinta ad uscire dall'ombra della malattia e del pregiudizio. 13 La pasta fresca, ora in vendita in esclusiva in tutti i Super e Ipercoop del Lazio (in totale 21 punti vendita), si chiama "Pasta di Capezzaia". Il termine "Capezzaia" indica il margine inutilizzato del campo, la parte incolta del terreno, la metafora di quella parte di società che non si vede, che si nasconde, che viene emarginata. Ora quel terreno è divenuto fertile, dà risultati e buoni frutti. E' il simbolo della rivincita e della liberazione di un gruppo di disabili adulti che hanno trovato nel lavoro un'opportunità di integrazione e di emancipazione. La collaborazione tra la Comunità di Capodarco e Coop favorisce questo sviluppo, la crescita dell'esperienza socio-riabilitativa dei laboratori sociali e un reale inserimento lavorativo di persone disabili. E' l'esempio tangibile di un progetto imprenditoriale con una dimensione etico sociale in grado di privilegiare la persona, prima ancora del profitto; propone un modello di impresa sociale centrato infatti sulla persona, sulla sua capacità produttiva, coalizzando insieme energie di soggetti pubblici, del profit e del non profit, del mercato e della solidarietà. La pasta di Capezzaia ci ricorda le parole di Franco Basaglia "si può fare", si può fare un laboratorio sociale produttivo con giovani e meno giovani affetti da disabilità psichiche e mentali, si può fare un'impresa sociale che rende produttive risorse umane considerate "residuali" dal mercato del lavoro, si può fare pasta all'uovo, confezionarlam e metterla in vendita, si può fare un accordo con Unicoop Tirreno per mettere il consumatore di tutti i 21 punti vendita Coop del Lazio di fronte alla possibilità di poter scegliere, a parità di costo, tra un prodotto sociale e un prodotto "altro". 3.2.2.2 "Amici in campo, prodotti con amore da persone diversamente abili" - Coop Nordest 14 La Cooperativa sociale “Il Bettolino” a Reggiolo impiega ragazzi disabili o svantaggiati e produce basilico, piante aromatiche e fiori vendute nei punti vendita di Coop Nordest. Le grandi serre in cui viene svolta la coltivazione del basilico sono situate a Novellara all'interno della sede della Sabar, l'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti per i comuni della Bassa Reggiana; producono tre quintali di basilico al giorno d'estate e uno e mezzo d'inverno, fornendo un prodotto di qualità perché coltivato senza chimica, con il metodo della lotta integrata. La finalità è quella di assicurare un impiego alle circa 25 persone disabili che ne fanno parte in quanto attraverso il lavoro la persona acquisisce piena dignità e valore e può inserirsi nella società uscendo dai margini. La cooperativa sociale “Il Bettolino” riconosce la persona svantaggiata come una risorsa, promuove l’integrazione della persona in situazione di svantaggio e ne valorizza le capacità lavorative,costruendo in stretto rapporto con la rete dei servizi territoriali, un percorso finalizzato alla crescita individuale. L’obiettivo finale è quello di creare le condizioni (individuali e sociali) per inserire il lavoratore nel mercato ordinario del lavoro attraverso un percorso educativo che non considera la persona solo come un lavoratore con dei limiti, ma anche una risorsa da scoprire e che può assolutamente dare il proprio e prezioso contributo. I ragazzi e le ragazze inserite al Bettolino con l’aiuto degli operatori, diventano pertanto protagonisti del proprio futuro. 3.3 Esperienze nella concorrenza 3.3.1 Il Progetto “SuperMAN” – Conad Leclerc 15 SuperMAN sta per SUPERmarkets Meet Accesibility Needs, tradotto in italiano "I supermercati vanno incontro alle esigenze di accessibilità". Con il termine "accessibilità" non ci si riferisce solo all'abbattimento delle barriere architettoniche o ad interventi rivolti ai bisogni delle persone con problemi motori e sensoriali, ma anche alle difficoltà di comprensione, di comunicazione, di lettura, di orientamento spazio - temporale che spesso caratterizzano le persone con disabilità mentale o affette da Alzheimer, perché molto spesso queste persone lottano quotidianamente contro barriere invisibili e silenziose che impediscono o rendono difficoltose gesti comuni come fare la spesa al supermercato. SuperMAN è un progetto che si ispira ad un'esperienza avviata in Francia nel 2007 da Unapei (Unione Nazionale di Associazioni di genitori, di persone con disabilità mentale e dei loro amici) che si desidera valorizzare e trasferire anche in Germania e in Italia. In un'ottica di accessibilità per tutti, SuperMAN prevede per il personale di alcuni supermercati italiani e tedeschi la partecipazione ad un percorso formativo che permetta loro di offrire adeguata accoglienza, ascolto e accompagnamento a persone con difficoltà mentali. Le competenze acquisite saranno certificate con il sistema Level 5 e ad ogni supermercato sarà riconosciuto un simbolo di accessibilità ad hoc. Il progetto, che si svolge da Ottobre 2011 a Settembre del 2013, è realizzato in alcuni supermercati Conad / CO.F.RA. della Romagna, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Commercianti Indipendenti Associati che si è dimostrata sensibile al tema, aderendo da subito al progetto, che si colloca nei progetti europei multilaterali di trasferimento dell'innovazione che finanziano il trasferimento in altri Paesi di esperienze innovative e buone prassi in tema di formazione. 16 3.3.2 Crai e A.S.B.I. Ad Ottobre e Novembre 2012 gli shopper di Crai saranno "firmati" dall'A.S.B.I. Onlus (Associazione Italiana Spina Bifida), che dal 1988 sostengono le persone affette da spina bifida e i loro familiari che quotidianamente combattono contro questa grave patologia. Attraverso il codice QR impresso sul sacchetto i clienti Crai dotati di smartphone possono infatti collegarsi al sito di Asbi (www.asbi.info) per conoscere le attività dell'Associazione e le modalità per effettuare donazioni. ASBI Onlus (Associazione Spina Bifida Italia) è l’organizzazione nazionale senza scopo di lucro attiva da oltre vent’anni nella prevenzione della Spina Bifida, grave malformazione congenita che insorge durante i primi mesi di gravidanza, comportando disabilità motorie e funzionali a carico dei diversi organi ed apparati. In Italia oggi la Spina Bifida si verifica in circa 1 gravidanza su 1.300 ed un bambino che nasce con la Spina Bifida rimane disabile per tutta la vita e ha bisogno di assistenza e cure specifiche. Sostenere ASBI significa sostenere la prevenzione e la cura di questa patologia da cui non si può guarire, ma per la quale molto si può fare in termini di miglioramento della qualità di vita. Crai ha utilizzato i propri shopper, superando la loro usuale funzione di strumento di uso comune, per veicolare in maniera virtuosa importanti informazioni ad un elevato numero di persone. Su un lato dei sacchetti verrà comunicato infatti l'impegno e le attività di ed associazioni non profit impegnate nel volontariato, nel sociale e nella tutela dell'ambiente. 3.4 Cosa distingue GiocAbile? L’utilizzo di una tipologia di marketing che indirizzi il cliente ad un consumo consapevole, che lo riporti alla scoperta di quei valori che incarnano il mondo coop, quali sensibilità, socialità, 17 altruismo. E' importante informare il consumatore che la vendita dei prodotti della linea Giocabile sia esclusivamente per dare un’opportunità reale alle persone diversamente abili, e non abbia alcun fine di lucro. L’organizzazione di eventi a tema per sensibilizzare i soci e clienti occasionali, saranno la leva sulla quale spingere per giungere al contatto fra la cooperativa sociale e il mondo esterno. Sensibilizzare inoltre le scuole ed il mondo giovanile in generale verrà considerato come obiettivo non secondario per mettere in evidenza il progetto, il suo significato e non solo il prodotto finale. 4 Il Prodotto GiocAbile si pone come obiettivo quello di dar vita ad una linea innovativa di giochi che entrerà a far parte del vasto assortimento che la cooperativa propone a soci e clienti. Il prodotto di tale progetto, infatti, non è altro che la creazione di un servizio continuativo che inseriremo all’interno dei nostri punti vendita. Con il termine “Giocabile” si vuole arrivare al vero significato dell’idea, ovvero la produzione di giochi in legno dipinti da persone disabili. La linea verrà esposta nei negozi una settimana al mese. Troveremo una vasta scelta di prodotti divisi in tre fasce prezzo che permetteranno l’espressione della massima creatività dei loro realizzatori. Durante tutto l’anno sarà possibile variare i temi seguendo una divertente stagionalità, inoltre, vista la periodicità dell’iniziativa sarà possibile prenotare o ordinare il prodotto anche quando sarà assente dal punto vendita. Il fulcro di tale progetto è quello di far risaltare l’anima dei giochi che per la prima volta potranno entrare a far parte del mondo dei bambini raccontando le loro storie e i loro valori. Sperando di dare la possibilità alle persone disabili di esprimere la loro inventiva che verrà valorizzata in una 18 società sempre più impegnata nella sua vita frenetica e convulsa. Ma soprattutto si darà la possibilità ai bambini di avere giochi non industrializzati e tecnologici ma unici e gioiosi. Le dodici settimane verranno presentate con campagne comunicative molto efficaci: volantinaggio, pubblicità, comunicazioni tramite internet. GiocAbile ha intenzione di stabilire un contatto tra la cooperativa sociale e la realtà che la circonda, infatti, alla linea di giochi in legno saranno associati eventi conoscitivi e di scambio interculturale. 4.1 Swot Punti di forza: • impegno sociale • flessibilità: l’esposizione temporanea evita la caduta nell’anonimato della linea Giocabile • continuità: l’esperienza porta innovazione nella sua progettualità a lungo termine • visione attiva del disabile • distintività • coinvolgimento della collettività Punti di debolezza: • il mercato del giocattolo, oggi, è caratterizzato da trend negativi 19 • il trend demografico prevede poche nascite • non governabilità dell’intera filiera del prodotto • difficoltà, da parte della cooperativa sociale, nel sostenere le forniture • cura non adeguata dopo le prime fasi di promozione • bilancio Opportunità: • crescita valoriale • forti legami con il territorio • creazione di una nicchia di mercato ad oggi inesistente • sperimentazione dell’efficacia della creazione di nuovi rapporti con fornitori stra-ordinari Minacce: • possibili accuse di strumentalizzazione • possibili accuse di non coerenza rispetto ad un’offerta complessiva nella linea giocattolo • poco interesse o poche vendite • negoziazione dello spazio commerciale • non avere il giusto ritorno di immagine 20 5 Il Mercato del giocattolo in Italia Quello del giocattolo oggi in Italia è un mercato in sofferenza. In occasione del Press Day 2012, Assogiocattoli, associazione di categoria del settore, ha diffuso i dati di andamento del mercato del giocattolo nel periodo gennaio-luglio 2012 emersi dalla rilevazione svolta da NPD Group, societa' internazionale specializzata nelle ricerche e informazioni di mercato. Nei primi sette mesi del 2012 il mercato del traditional toys in Italia ha mostrato segnali di debolezza proseguendo il trend negativo fatto registrare a fine 2011 (-3% a valore rispetto al 2010). Dando uno sguardo all'andamento dei principali paesi europei, troviamo un trend positivo solo per la Germania (+3,2%), mentre la Spagna (-12,5%) e Portogallo (-13,1%) sono in netta sofferenza accompagnati dal trend negativo della Francia (-3,6). In leggero trend positivo invece il mercato britannico (+0,1%). In Italia sono tre le supercategorie che registrano un andamento positivo nel 2012: i building sets (+26% trainato dalle linee evergreen di Lego), i veicoli (+5% guidati dalla linea best seller Scan 2 Go e dalle vendite di Cars) e le dolls (+4%, grazie soprattutto all'incremento della sottocategoria delle Fashion Dolls con un +12% e delle Nurturing Dolls con un +7%). Negative tutte le altre supercategorie: tra i cali maggiori segnaliamo gli action figures (-21%), a causa del declino di molte properties come Beyblade, Ben 10, Bakugan, Trasformers, mentre segnaliamo a parziale compensazione l'ascesa di Spiderman (sulla scia del film avvenuta a luglio) e i plush (-16%). Negativo anche l'infant&preschool (-3%). Fra le properties (brand&license) migliori troviamo al primo posto Barbie che sta consolidando le leadership ritrovata a fine 2011, seguita da Hello Kitty ormai in fase calante (-22%). Bene ancora 21 Cars The Movies al terzo posto seguita al quarto dalla property maschile piu' attesa dell'anno, ossia Spiderman. 5.1 Uno sguardo al commercio equo e solidale Affianco a un simile andamento, in un contesto economico in cui tutto sembra rallentare e molte realtà del commercio convenzionale si fermano, è importante notare come una realtà diversa, quella del Commercio Equo e Solidale italiano continui a crescere. E’ interessante per noi poiché i frequentatori delle botteghe del commercio equo e solidale sono persone abituate a un consumo critico in cui i valori “nascosti” nel prodotto assumono un’importanza spesso più grande del prodotto stesso. Quasi 82 milioni di euro di fatturato, una forza lavoro “donna” per il 63% 5mila volontari. Sono questi alcuni numeri delle 90 organizzazioni Socie dell'Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale che presidiano 15 regioni italiane con 247 Botteghe del Mondo e investono in “buona occupazione”, educazione e relazione con i produttori del Sud del Mondo. Secondo i dati Agices 2012 i numeri del commercio equo italiano sono in crescita: in particolare il fatturato totale registra un aumento del 3%. A questo corrisponde un aumento del 19% delle importazioni dal Sud del mondo, del 4% delle spese che le organizzazioni equosolidali hanno fatto per le attività di informazione e del 3% del numero di occupati in questo settore. Per spiegare quest’andamento controcorrente non si può non considerare che fin dalle sue origini, il Commercio Equo e Solidale oltre a costruire relazioni commerciali eque e paritarie con i produttori del sud del mondo e promuovere uno stile di consumo più responsabile, ha investito gran parte delle proprie risorse in attività di informazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini, scuole e istituzioni.(Agices, Rapporto annuale 2012 Il Commercio Equo e Solidale in Italia) 22 Percorsi didattici, incontri di formazione, eventi pubblici, cene equosolidali, spettacoli teatrali, mostre, sono serviti a trasformare l’attività di vendita di prodotti in quello che è un grande movimento di educazione civica e sociale che pone al centro del nostro modo di consumare le persone e l’ambiente. Ogni anno le Organizzazioni di Commercio Equo e Solidale, grazie al ricavato della vendita dei prodotti, finanziano le attività educative, di sensibilizzazione e formazione. 6 Aspetti Operativi e organizzativi Il soggetto protagonista dell'attività produttiva, la cooperativa sociale che abbiamo citato sopra, dovrà essere scelta in base a requisiti che siano in linea con la carta dei valori Coop. 6.1 Partnership Collaboreremo con una Cooperativa sociale di tipo B. Requisiti per la sua individuazione: • territorialità: la cooperativa dovrà operare in una zona limitrofa al punto vendita pilota; • autosufficienza: la cooperativa dovrà reperire autonomamente le materie prime e gestire i processi produttivi e di fornitura in maniera indipendente; • conformità: la cooperativa dovrà garantire l’adeguatezza dei prodotti alle normative europee in materia; • collaborazione: ai fini della comunicazione la cooperativa dovrà dare la propria disponibilità a partecipare o a ospitare eventi che coinvolgano la collettività; 23 • affidabilità: per garantire la continuità del progetto è necessario che la cooperativa rispetti scadenze e quantitativi di fornitura. 6.2 Ruolo di Coop Spazi Coop dovrà scegliere un punto vendita di medie – grandi dimensioni in cui sarà individuato uno spazio ove collocare l’espositore dedicato alla linea. Personale L’ufficio delle politiche sociali si occuperà del primo contatto di verifica dei requisiti della cooperativa. Esso dovrà anche definire i rapporti con gli enti locali, e le eventuali collaborazioni con le scuole. L’area commerciale, in seguito, si occuperà di definire l’accordo, i prezzi, la fornitura, le modalità di pagamento, la fatturazione, i codici di vendita e tutto ciò che concerne l’aspetto economico dell’iniziativa. L’ufficio marketing si occuperà di gestire la comunicazione del progetto. Gli addetti del punto vendita si occuperanno del rifornimento dell’espositore. Comunicazione L’ufficio pubblicità avrà il compito di realizzare il logo, la grafica dell’espositore, e tutto il materiale pubblicitario che si riferisce alla linea (manifesti, volantini, depliant, gadgets, etc…). 24 E’ prevista un’attività di comunicazione interna rivolta al personale attraverso una lettera di presentazione del progetto, articoli su “Noi Coop”, e l’inserimento del progetto sulla intranet aziendale. La comunicazione esterna sarà realizzata attraverso comunicati stampa, eventuali passaggi in radio, articoli su giornali, annunci in negozio. Il comitato soci sarà coinvolto nell’iniziativa. Eventi Dovrà essere organizzato un evento per pubblicizzare il lancio della linea nel punto vendita. In seguito prevediamo quattro eventi annuali organizzati in base alla stagionalità nei quali la clientela del punto vendita entrerà in contatto con la realtà della cooperativa sociale. Allo stesso fine prevediamo la possibilità per le scuole del territorio di fruire di visite conoscitive presso la cooperativa di riferimento. 6.3 Timing Il progetto pilota durerà un anno. Gli eventi conoscitivi saranno realizzati il primo sabato del mese, in corrispondenza con l’uscita dell’espositore in area vendita. Esso sarà mantenuto fino al sabato successivo. Due mesi prima del lancio della linea inizierà a circolare il materiale informativo. 25 7 Business Plan e Grafico di Gantt 7.1 Business Plan 26 Costi di investimento in € Materiale Pubblicitario realizzazione logo linea giocabile realizzazione grafica, stampa e distribuzione 10.000 volantini realizzazione e stampa 100 manifesti 120x60 realizzazione 5 poster 6mx3m + costi affissione realizzazione espositore in cartone per giocattoli inserzione su giornale locale TOTALE Consulenza legale consulenza nella realizzazione del contratto con la coop.sociale TOTALE Costo evento lancio allestimento buffet per 500 persone ad evento (con prodotti coop) TOTALE Costi di informazione 100 ore di riunione (100 addetti) 1.000,00 2.000,00 900,00 2.600,00 500,00 1.000,00 8.000,00 3.000,00 3.000,00 2.000,00 2.000,00 2.000,00 TOTALE 2.000,00 TOTALE INVESTIMENTI 15.000,00 Costi di gestione in € anno 1 Acquisto prodotti costo per acquisto fornitura giocattoli Costo 3 eventi a punto vendita allestimento buffet per 500 persone ad evento (con prodotti coop) totale 3 eventi Costo del lavoro costo ore per allestimento/disallestimento costo ore per ambientazione/realizzazione eventi incr.% ammortamento investimenti in 5 anni Totale costi gestione per anno incasso annuale ricavi-costi incr.% anno 3 incr.% anno 4 incr.% anno 5 900,00 5% 945,00 5% 992,25 5% 1.041,86 5% 1.093,96 2.500,00 7.500,00 1% 2.525,00 7.575,00 1% 2.550,00 7.650,00 1% 2.575,50 7.726,50 1% 2.601,26 7.803,77 315,00 2,5% 420,00 2,5% 735,00 322,88 430,50 753,38 2,5% 2,5% 330,95 441,26 772,21 300,00 2,5% 400,00 2,5% TOTALE anno 2 700,00 3.000,00 9.100,00 1.700,00 -7.400,00 307,50 2,5% 410,00 2,5% 717,50 3.000,00 8% 9.237,50 1.836,00 - 7.401,50 3.000,00 8% 9.377,25 1.972,00 3.000,00 8% - 7.405,25 9.521,74 2.129,76 - 7.391,98 3.000,00 8% 9.669,93 2.300,14 - 7.369,79 Il dato relativo agli incassi è stato calcolato ipotizzando per il primo anno una vendita di 15 pezzi a ciascuna esposizione, così distribuiti: 7 pezzi del valore di 5€, 5 pezzi del valore di 10€ e 3 pezzi da 15€. Per il mese di dicembre sono state ipotizzate vendite doppie. Per fare queste stime abbiamo preso a riferimento le vendite sviluppate dal progetto “A colori da Betlemme” realizzato da Unicoop Tirreno. 27 Per gli anni successivi abbiamo stimato un incremento delle vendite dell’8% per ciascun anno. Per quanto riguarda il margine di ricavo su ogni pezzo venduto abbiamo fissato un margine minimo del 20%, visto che il progetto ha natura non lucrativa. Il business plan ci mostra come con un investimento iniziale minimo si possa portare avanti nel tempo un progetto dalla grande valenza sociale a costi decisamente trascurabili. 7.2 Grafico di Gantt mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese7 mese 8 attività scelta cooperativa pilota scelta pdv contratto con cooperativa progettazione/realizzazione materiale pubblicitario campagna promozionale/conoscitiva formazione (riunione con i dipendenti) prima esposizione 8 Start Up Per riuscire nella buona realizzazione di “GiocAbile” e per perseguire in modo corretto e coerente la sua mission è necessario: definire il profilo ottimale delle risorse umane necessarie in organigramma (competenze del team); attenersi a tutti e 3 i tipi di sostenibilità: sociale, economica ed ambientale (v.paragrafo 2.1); scegliere come pilota un punto vendita di medio-grandi dimensioni che si collochi in un centro urbanistico densamente popolato; puntare sulla comunicazione/pubblicità in maniera costante, non solo i primi mesi; 28 rispettare i tempi di organizzazione ed in modo particolare quelli che riguardano la comunicazione; motivare costantemente il personale interessato e non, rammentando l’importanza del progetto; tenere ben presenti i rischi del progetto; effettuare un’analisi mensile dell’andamento del progetto; ricercare una cooperativa sociale di tipo B che risponda a tutte le caratteristiche da noi richieste: territorialità, autosufficienza, indipendenza, conformità alle normative vigenti, disponibilità a collaborare e a realizzare eventi, affidabilità; A proposito di quest’ultimo punto vorremmo suggerire Antichi Mestieri – Cooperativa Sociale Onlus di Marradi (Firenze), e Cooperativa Sociale “Il Faggio” di Savona. 29