un teatro per jules - l`ultima rotta di verne
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un teatro per jules - l`ultima rotta di verne
UN TEATRO PER JULES l’ultima rotta di verne TITOLO: UN TEATRO PER JULES – L’ULTIMA ROTTA DI VERNE AUTORE: Adriano Marcolini (Collaborazione drammaturgica di Piergiorgio Piccoli e Beppe Casales) GENERE: Azione scenica multilinguaggi CAST: Gigliola Zoroni, Piergiorgio Piccoli, Anna Zago, Adriano Marcolini, Aristide Genovese, Marco Francini, Valentina Ferrara, Daniela Padovan, Daniele Berardi, Carlo Properzi Curti, Loris Rampazzo, Simone Picelli, Paola De Rosso, Alessandro Bevilacqua - Interventi corporei: Lara Campigato In collaborazione con altre associazioni scledensi MUSICHE: Pierangelo Valtinoni REGIA: P. Piccoli e A.Genovese Gli eroi dei romanzi di Verne, in questa atmosfera di magia-sogno-fantasia, compaiono in teatro tra sogno e realtà, come straordinari ospiti. I personaggi da lui creati lo riportano ai tempi in cui la sua fantasia viaggiava per cielo, terra e mare in quella originale sinergia che egli riusciva a creare tra scienza, divertimento e poesia, una dimensione in cui la tecnologia serviva per dare serenità agli uomini. Alle coreografie e alla musica è affidato lo sviluppo delle atmosfere dello spettacolo, mentre le scene dai romanzi e quelle della biografia di Jules, che si sviluppano durante il dialogo tra padre e figlio, avranno “colore” diverso, pur appartenendo alla stessa dimensione fluttuante. Le statue di gesso del teatro, diventano tramite vivente fra le mura del teatro e gli spettatori, fra il nostro tempo e il 1905 e poi ancora tra i vari momenti della vita di Jules. Diventano inoltre le portavoce immaginarie della fantasia dello scrittore, attraverso le vicende dei suoi romanzi. Ma nelle storie che rivivono si assiste ad una specie di “deformazione”. Infatti i personaggi immaginari proiettano nelle loro vicende i sentimenti e le emozioni proprie dello scrittore, divenendo interpreti di ricordi e paure che Jules ha provato durante la vita. Le storie, quindi, subiscono un effetto di rifrazione emotiva, in cui la personalità dello scrittore si sovrappone allo sviluppo originale dei racconti. TEATRO CIVICO DI SCHIO (VI) Il Teatro Civico di Schio, nell’intento di questo spettacolo-laboratorio, rappresenta qualcosa di più di uno spazio teatrale, cioè il luogo dove si depositano tutte queste storie, lontane tra loro nello spazio e nel tempo. La struttura non canonica di questo teatro, in cui lo spazio d’uso fluisce senza interruzione tra gli elementi architettonici e permea di sé tutto l’ambiente, permette di costruire rievocazioni fortemente simboliche. Così le storie avventurose di mare rivivono sul Saint Michel ancorato sopra l’abisso; le storie avventurose d’aria fluttuano senza tempo trasportate dai venti e rivivono su questo palcoscenico con i loro eroi (per esempio Almerico da Schio, il Conte “volante”). Il teatro diventa poi il centro di gravità per le “storie di volo”, che raccontano la sfida lanciata dall’uomo alla Natura che lo vorrebbe ancorato alla terra. La particolarità di questo luogo permette inoltre che una “storia vera”, quella del dirigibile Italia, si fonda con la “storia fantastica” dell’Albatros. La trasformazione del Nautilus del Capitano Nemo nell’aeronave di Robur il Conquistatore sottolinea il passaggio della rievocazione fantastica dal mare al cielo, come se parte dell’anima e dei segreti del mare sublimasse verso le nuvole. ASSOCIAZIONE CULTURALE THEAMA Corso Padova, 66 36100 VICENZA Tel. e Fax 0444322525 E-mail: [email protected]