il parco di villa durazzo-palla vicini: dal progeito di restauro del
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il parco di villa durazzo-palla vicini: dal progeito di restauro del
L EGENOA D Porco di Villa Pollovicini ~ Ingresso 6 2 Via le lo Pollovici ni 3 Strade 9 Stazione fe rrovia ria Fe rrovia [ 7 Via G. Opisso 8 Villa Durazzo Po llovici ni linea fe rrovia ria Genova-Ventimig lia Au tostrada Via I.Pa liovici ni Via dello Moona Via Vare nn a r: O ~ A lO Genova Ventimig lia E m e r ge n ze a rc hite tto nic he 11 Villa Doria 17 Villa Banti 12 Cimite ro 18 Villa Rosfan 13 C hiesa d i Sa n Marfino 19 Villa Pig no ne C hiesa 14 C hiesa d i S. M aria Immacola ta 15 16 Ho te l Medife rraneé Corsi d'acquo c. ~o Torren te Varenna Aree in dustria li 21 Porco di Villo Dorio Verde urbano 22 Porco d i Villo Ban ti 23 Parco d i Villa Pignone Ch iesa Villa Rosa l o m e llini I Pegli inizio '900 PARCO DI VILLA PALLAVICINI: La fotografia aerea mostra il rapporto tra lo parte bassa del parco (Tempio di Flora, Lago Grande) e lo parte alta su cui sorge il castello medievale, che affiora dalla folta vegetazione (in alto a destro). Si nota una zona coltivata, di proprietà privata, circondata dalla vegetazione del parco, ed è possibile osservare come i tunnel dell'autostrada penetrino all'interno della collina proprio sotto il parco. La realizzazione di tale infrastruttura ha causato numerosi danni alle strutture del parco, sia ipogee che di superficie, determinando lo chiusura delle grotte e rendendo necessari interventi di ripristino e rinforzo. La presenza dell 'autostrada interferisce anche dal punto di vista della fruizione del parco, poichè i rumori prodotti dal traffico veicolare interrompono il silenzio e lo tranquillità del parco stesso. VILLA DURAZZO PALLA VICINI : La villa (al centro dell'immagine), ora sede del Museo di Archeologia Ligure, presenta sul davanti un piazzale dal quale si poteva accedere, tramite un doppio scalo ne, alle serre e all ' orto botanico creati da Clelia Durazzo. Lateralmente si trova invece l'acceso al parco, ora modificato rispetto a quello originario. Dietro alla villa si possono vedere lo chiesa di San Martino (il cui campanile richiama il tempio di Diana presente nel parco) e il cimitero cittadino, entrambi confinanti con il parco. VIA IGNAZIO PALLAVICINI: La Villa si raggiunge percorrendo un lungo viale alberato, voluto dallo stesso Ignazio Pallavicini per collegare lo residenza alla cittadina e alla costa . L'accesso al viale è sottolineato dalla presenza di due costruzioni simmetriche. Alla sinistra dell'ingresso si trova lo stazione ferroviaria, fatta erigere dal Marchese non solo per promuovere e valorizzare il parco, ma anche l'intera cittadina. Nell'immagine a lato è possibile riconoscere l'edilizia storica, a ridosso della spiaggia, e notare come l'edificazione più recente sia stata influenzata dalla presenza della Villa (SUi cui asse si imposta Via della Maona - 8l e del viale di accesso (su cui si innestano perpendicolarmente le nuove edificazioni). 22 • 17 IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti - 0.0.2007/2008 Specializzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso I NQUADRAMENTO TERRITORIALE Relatore: prof. arch. Stefano F. Musso Correla tore: arc h. Daniela Pittaluga N E9 Immagine l c. Note al rilievo longimetrico Segnalizzazione e fracciamento lenze. All 'in te rno di ogni ambiente sono stati contrassegnati i punti da rilevare tramite segnalini posti in opera tutti alla stessa quota con l'aiu to della livella laser. Sono sta te posizionate lenze per inserire le misurazioni d i ogni ambiente all'interno di un unico sistema di riferimento (trilaterazioni concatenate) in modo da la dei vari vano Il rilievo longimetrico aveva lo scopo d i rt.alizzare una restituzione grafica il più possibile precisa e fd dele delle geometrie complesse dell'edificio, sia per quan to riguarda la forma pIan:metrica che l'articolazione dell'elevaio. L'impossibilità di utilizzare il teodolite, causa dele ristrette dimensioni degli spazi, ha determinato la scelta di utilizzare gli stru men ti del rilievo longimetrico. A tale scopo è stata progettata una !fete di trilaterazioni per determinare la reciproca posizione degli ambienti e la geometria con una b I serie di misurazioni parziati e di dettaglio per defini-;;;el'articolazione spazio le e votumetrica. Attraverso un ramo inserito all 'in terno del vano circotare det pian terreno è stato possibile unire ta rete topografica esterna al rilievo del piano terra, poichè alcuni dei punti in terni, determina ti con le trilaterazioni, sono stati misu rati anche con il teodolite, fissa ndone ta posizione rispetto alta stazione totale, e di conseguenza , a tutta la re te di punti esterni. 54 .. ;. \ \ \ Immagine 2 ~ \ BASE PRINC IPALE .. BASE SECON DARIA \ Rilievo in pianta. BASI CONCATENA TE La dimensione dei vani non consentiva l'utilizzo del teodolite all' interno dell'edificio: gti ambienti sono stati rilevati utilizzando gli strumenti det rilievo longimetrico. Alla rete di trilaterazioni (ancorate a una o più basi) per determinare gti allineamenti delle pareti sono seguite misurazioni parziali per rifinire il perimetro degli ambienti in ogni dettaglio. -- \ TRILATERAZIONI \ \ ,...-'"\..._--------- --., r-----------, ----, ____ .J I \ Stralcio Ambiente A7 \ Rilievo longimetricp Immagine 3 Misurazioni parziali volte alla ~estituzione deft 'articolazione geo,{Ji trica Rilievo del vano scala. Il rilievo del vano scala ha richiesto particolare attenzione: to sviluppo del perimetro è stato determinato utilizzando una serie di trilaterazioni progressive a catena. dell'ambien te . r L _. 2L _ \ e6 Scala 1:20 Stratcio Am biente A7 ,I - <, Rilievo tongimetrico \- j Schema delle trilaterazioni conca tenate utilizzate per ta ricostruzione ! dell 'andamento della scala a chiocciota . Scata 1:50 / s,cl / Immagine 4 / Rilievo delle olfezze La determinazione del1e misure in attezza è stata eseguita con gli strumenti del rilievo tongimetrico (rotelle metriche, fili a piombo, aste graduate, distanziometro). Per la determinazione dell 'andamento delle superfici vo ltate sono sta ti misurati una serie di punti significativi lungo una traiettoria determinata da una tenza, utilizza ta come livello di riferimento. 16 -+---1 N EB / , 1-4-------------,-~~--------_r~~~LtJ-~t_----------~~----~~----~~ L _.r - - - - - - - - - - - - {,--Jc---\----&-~4..J\__+----1--_I1;;r_j;Ie--------,..-J9---L----1\(;~ / / / Stralcio Ambiente A9 Rilievo longimetrico restituzione dell 'articolazione geometrica BASE PRINC IPALE detl'ambiente e deg ti elementi architetto- BASE SECON DARIA nici che to caratterizzano. BASE d i APPOGGIO Scala 1:20 ® PUN TI TOPOGRAFICI DI APPOGGIO AL RILIE VO LO NGIMETRICO PUNTI STAZIONE RETE TOPOG RAFICA ............. / TRILATERAZIONI / Pianta Piano Terra Rilievo longimetrico Relazione tra il rilievo topografico esterno Schema detle trilaterazioni utilizzate per rilevare lo geometria dell 'ambiente. ed il rilievo longimetrico interno. Scala 1:50 Scatal:100 51 IL PARCO DI VILLA DURAZZo-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETTONICO Speciatizzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Vateria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso PUNTI RILIE VO TOPOGRAFICO TRA IETTORIA MISUR AZIONE Stralcio Ambien te A9 Università degti Studi di Genova - Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monum en ti - a .a . 2007/2008 PUN TI RILIEVO LO NGIMETRICO 50 ........... ~ Misurazioni parzia ti e d i dettaglio volte atla x ® R ILIEVO LO NGI METRlco/ l Retatore: prof. arch. Stefano F. Musso Correla to re: arch. Daniela Pittatuga N E9 N EB L EGENDA Punti rilievo topografico ® ~~ea non. rileva bile per lo presenza a !macene 0 -," Q I I I I V I I _I I ~9 I I P-- 9 I I I I I I _I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I ~ I I I I I I I I I J'-'R"~~ I I I I . ~ :;:;3 I I I h I Cl:: r=-Jc I I I Livello orizzon tale d i riferimento livello orizzontale - -di riferimento Livello orizzon tale d i riferimento livetlo orizzontale di riferimento - - -- Prospetto sud Prospetto nord (con fotogrammetria piana d igitale) (con fotogrammetria piana digitale) Scala 1:50 Scala 1:50 IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monu men ti - a.a. 2007/2008 Specializzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso P ROSPETII SUD E NORD Relafori: prof. arch. Stefano F. Musso Correla tore: arch. Daniela Pittaluga N L'apparato decorativo. Nota alla rappresentazione dell'ambiente BI. La decorazione e l'arredamento della sala nel XIX secolo. Come è ancora ravvisa bile dall'apparato decorativo rimasto, l'effetto coloristico dell 'ambiente era g ioca to sul contrasto fra il blu degli sfonda ti delle pareti e della volta e l'oro delle cornici delle finestre e dei modellati della volta (peducci, costoloni, stemmi e medaglioni); purtroppo gli stucchi sono conservati in un'area molto limitata. Per lo sviluppo delle pareti dell'ambiente è stato fatto un raddrizzamento qualitativo in photoshop, fino all'altezza dell 'imposta della volta soprastante. La volta è sta ta rappresentata come p roiezione in pianta della fotografia zenitale della stessa. Per il mosaico pavimentaie è stata fatta una fotogrammetria piana digitale in RDF. Per lo collocazione del fotoraddrizza mento sulla pianta sono stati proiettati a terra i punti del livello utilizzato per il rilievo dell'ambiente. La mosaicatura è stata realizzata con più fotogrammi, per ognuno dei quali sono stati posizionati 4 punti che sono sta ti rilevati per trilaterazioni. La sala, di pianta circolare con soprastante volta dalla forma acuminata, era ricca di ornati a rilievo eseguiti da Domenico Conza ed Ercole Peducci, su disegno di Michele Canzio, con doratura, eseguita dal Bafico, che risaltava rispetto al blu delle specchiature delle pareti e della volta. Gli otto finestroni con vetra te colorate creavano magnifici effetti di luce e rendevano incomparabile lo vista panoramica sul te rritorio circostante. Le vetrate erano state prodotte dalla d itta Bitterlin Maggiore di Parigi, nella fabbrica di Choisy-Ie-Roy ed altre, ed in ogni finestra era presen te uno stemma, di cui quattro ducali genovesi, con lo croce rossa in campo bianco, e quattro marchionali, rappresentanti le dinastie Palla vicini, Clavesana, Grimaldi e Raggi. Il ricco pavimento a mosaico era invece opera di Francesco Mora. AI centro della sala si trovava invece un elegante tavolino in marmo in stile gotico, eseguito dal Con testabile, con intorno analoghe suppellettili spendidamente dorate e tappezzate. Finestra 2 (nord) Finestra 3 (nord-est) Finestra 4 (est) Finestra 5 (sud-est) Finestra 6 (sud) Finestra 8 (ovest) Finestra 7 (sud-ovest) E9 ~. , Finestra l (nord-ovest) Il mosaico pavimenta/e. La d isposizione delle tessere realiz- Veduta dell'ambiente, verso il prospetto nord-est. Nonostante lo parziale mancanza degli in fissi, zava un disegno geometrico-floreale, ad andamento concentrico, che riprendeva lo soprastante decorazione della volta. La lacuna presente nella parte centrale non rende com prensibile il disegno, se p resente, di quest'area. con le relative vetrate colorate, il degrado dell'appara to decorativo e del mosaico pavimentale, lo sala evoca lo splendore di un tempo passato, in cui suscitava stupore e meraviglia nei visitatori; oltre le aperture, si può immaginare lo vista che si apriva sul paesaggio circostan te, all'epoca ancora incontamina to. Ambiente BI - Sviluppo prospetto Raddrizzamento qualitativo Scala 1:50 Finestra 2 Finestra 1 Ambiente A7 Veduta dell'ambiente BI, verso il prospetto nord. Finestra 2 Finestra l Ambien te A7 Finestra 3 Finestra 3 Anche nella finestra posta in corrispondenza del punto d i arrivo della sca la a spirale era presen te lo vetrata colorata analoga a quella delle aperture che davano sul terrazzo esterno. In corrispondenza di questa porzione d i volta è ancora presen te parte della decorazione modellata in stucco, sebbene compromessa dal degrado degli elementi tridimensionali e delle coloriture. Particolare de/ mosaico. Le tessere del mosaico, di colore prevalentemente rosso e g ia llo (in argilla cotta), con alcuni decori bianchi e turchini, riprendevano le cromie dell'ambiente. Finestra 4 Finestra 8 Finestra 4 Finestra 8 L EG EN OA lacuna cen tra le, molto estesa, con perdita delle tessere del mosaico e lo messa in luce del softofondo. Sono comunque presen ti a ltre lacune, di estensione notevolmen te più limitata, che tuttavia interrompono lo continuità del disegno. x Punti rilievo longimetrico. Veduta dell'ambiente BI, veso il prospetto sud-est. Finestra 5 Finestra 7 L'apparato decora tivo è molto lacunoso o completamente mancante, come nella maggior parte dell'ambiente. Sulla volta è leggibile l'andamento degli elementi modellati crollati, anche per lo presenza diffusa del disegno p reparatorio a carboncino. Solo lo parte centrale della volta è completamen te lacunoso e non è possibile ipotizzare lo conclusione sommitale dell'appara to decorativo. Finestra 5 Finestra 7 Finestra 6 grammetria piana digitale del mosaico pavimentale. Finestra 6 Ambiente BI - Pianta con proiezione della volta Ambiente BI - Pian ta Proiezione in pianta della fotografia zenitale Fotogrammetria digitale del mosaico pavimentale Scala 1:50 Scala 1:50 IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO Università degli Studi di Genova - Facol tà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumen ti - 0.0. 2007/2008 Specializzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso 'f.. Punti posizionati a terra impiegati per realizzare lo foto- A M BIENTE Relatore: prof. arch. Stefano F. Musso Correla tore: arch. Daniela Pittaluga B1 Immagine l . Immagine 2. Moltoni e ardesia. La struHura m\Jrari::l, c he prevede l'uso di mattoni per gli architravi delle apert ure e muraturc mista di pietra e la terizio per gli elevai i. è rivestita internamente in ardesia nelle pareti esposte a nord , anche in corri- Noia ai/a mappatura dei materiali dell'ambiente B /. Le malte cost ituenti g li stucchi o gli strati tecnici dell' intonaco nelle parli basamenTa li de lle pareti sono differenti da quel'e fumionalmente affini delle o ltre porti delle pareti. poiché costituite da calci idrauliche per renderle più resistenti 011 'umidità . Immag·ne 6. La straligrafia delle finiture superficiali. stese sopra !'intonachino Imalta 1-1), nelle specchia i ure delle pareti e d ello volto è costitu ita da: - Coloritura Il). C o loritura a tempera, di tonalità blu a base d i lapislazuli; - Coloritura l 'i. Bronzino (miscele di polveri metallic he. bmnzo elo rame) applicata a pennel la e riprOducente motivi geometrico-floreali. La si ratigrafia delle finiture superficiali. da te sopra l'intonachino (malta 14) all' intemo degli sguinci delle finestre è costituite da: - Colorit ura L /. Tinto a tempera di tonalità g io'la; - Colorit ura 20. Tinto o tempera di tonalità rossa; - Colorit ura 22. Tinto a tempera di to nalità verde c hiaro. Irnrnagine 3 e immagine 4. Lo stratigrafia delle finiture superficiali in corrispondenza delle cornici d elle finestre è costiruita da: - MolI(J 14. Calce bianco (intonac hino) a finitura del modellato delle cornici e preparazione del supp:::rto per le colori ture. - Doratura /5./ . Doratura a fog lia d 'oro applicata su bolo rosso (ColOfit ura 16), a finit ura degli stucchi tortili Doratura 1:'.2. Doratura a foglia d'oro appl icato su una preparazione od acqua (colori tura 17), a finit ura delle parti concave delle cornici. spondenza delle bucature delle finestre. Malta ti. RinzaHo, a base di calce idraulica, utilizzato nelle perti basament o i delle pareti esp oste a nord. Molfo 1.1 . Arriccio delle pareti e della volte. a base di ca lce aerea e sabbia marina locale. Immagine 5. N Efl Le pareti sono costitu ite dc uno muratura mista in malroni e pezzi di moterale litico (calcari o seisti), di forma irregolare e dimensione variabile; lo volla strutturale è realizza ta da mattoni apparecchiati in foglio. La tecn'ca costl1.ltllva utilizzat o preved e poi una differenziazione nell 'uso d e i rnai eriali, in fun zio ne delle loro praprietà te c nologiche: que sto accorgimento è finalizzato a garanilre le migl ori prestaZion i tecnic he agli elementi realizzati per garantire una maggiore durabilità del manufa tto . Infalti netle zone espo5te o nord-ovest le malte della porte basamen ta !e dello p arete (malta 17 - a lTicc io e malta 15 - stUCC lli) sono idrauliche, per una migliore resistenza a ll' umidità, men tre nelle parti superiori sono realizzate con ca lce ae reo. Analogamente, nelle stesse zone, lo mura tura è imernamente rivestito da lastre di e rdesio, poi ricoperte dall'intonaco, anche in corrispondenza dello volto e delle bucature delle fi nestre, per assicurare una migli(l(e p rotezione contro gli agent i a tmosferici. Immag·ne l O. Fine'ilm 2 Finestra l Ambiente Al Immagine 7 e immagine 8. Immagine 9. DisegrKJ prepwoIOliD e modelloli Il degrado della decorazione p ittorica della volta ha messo in luce il c isegno pre.:::aratorio propedeutico a ll'applicazione dei mode'lati in stucco e i chiedi in ferro necessari a ll'ancoraggio degli stessi alla superf icie muroria. Il disegno preparatorio, realizzato o carboncino su ll' intonachino {malta 141, è presumibilmente anco ra leggibile poichè fissato dal carbonala di calcio durante l' asciuga tura del sUPPOfi o . I medcglioni con i busti sono stati primo abbozzati in modo grossolano con la malta costituente l'in tonaco de lla volta (mollo 1.1) , poi model'aii in modo più affinato con lo stucco Ima lta 16). I peduce! e i costoloni d e llo vatta sono mode lla ri in sh,.'Cco, superfic ia lmente finito con doratura a foglia d'oro appHcato su bolo rosso. p..nalogame m e era no realizzati e traltati anche gli stemmi e le cornici dei medag lioni interpo5ti fra i peducci. Sui peducci e all'incrocio d e i costolo ni deIl::J volta sono decorati motivi floreali, ri pro,:::osti pirtoricamente con b ronzina anche sulle specCh io ture blu. Gli infissi delle otto finestre a ses to acuto sono rea lizzati con un telaio ligneo. Nello parte alt::! sono ancoro distinguibili le partizioni circolari, con vetro di colore bianco a ll'interno dei cerc hi e vetro blu nelle specchiature intorno . Pe r ogni velrat ulO, il cerchia cen tr a le er a presumib·lmeni e decorato con uno stemmo duca'e o marchionale. La parle soilostanle degli infissi, oggi scomparsa , prevedevo ana [og lle parliture ci rcolari. con vefrature variamente co'orat e presumibilmente sui ton i del bianco e del giallo . La decorazione dell'ambiente è realizzaiO con co loriture o tempero b lu p e r le sp ecchiature e faglia d'oro pe r i rnode llo i i d elle c ornici e d e llo volto. t·, Gli otto finestroni o 5esto acuto prevedevano un infisso in legno con partit ure di formo circolare, con vetrat ure variamente co:orate e lle riprendevano il cromatismo della decora zione parietale. L EGENDA . 10 . ~ oritura 15.1 1'): deratura a fog'ia d'oro, opplicOia su rosso (c oloriltJro 16) (scheda_molerioli: Sm-42). C olo ritura 15.21'1 : doralura o foglia d'oro, applicato su una preparazione ad aequo (co:oritura 17) (schedo_materiali: Sm-~2 ) . Punti di prelievo d ei camp:oni; sono stali ind·cati con lo lettera c seguita da un numero c he conisponde alla denominazione de! campio ne (es, c.l è do leggersi come campione 1). I loritura 18: coloritura blu o tempera a base d i lapislali !schedo_malena li: Sm--I3). r-golorituro 19: decorazioni a tempero o base d i bronzina ~olvere d i rame e/o b ronzo )( scheda-materiali: Sm-43) . • • • • • • • • \ . Malta 14: calce aerea - intonachino (scheda materiali: $m-221 . ., Malfa 15: calce idraulica pozzolanica - stucco (:;cheda_m::Jteria li: Sm-23) , :,t , , ,, , ,, alto 16: calce e gesso - stucco (scheda_materioli: S -241. , ,, Malt a 1.1: calce aerea e sabbia marina locale (sche da_materiali: Sm-O l ), Finc'lm 8 I lt o 2,2: calce aerea e sabbio marina locale hed a_moteriali: Sm-05) a lt a lO: calce e sabbia, costituente il bancale e il zoffo in corr ispondenza de!la finestra he da_materiali: Sm- 18), ~a lt o 17: calce idraulica e sabbio marina I:::cole (sc he do_materiali: Sm-25) I , rTo: telaio metallico nella finestra 1 e c hiodi per ncoraggio degli stucchi della volla. 1 t10 ni: Impiegati nella realizzazione delle arch irravi Ile fine m e, nella strullura d ella. vo lla ed in parte anche r l' elevazione della muroturo Ira : materiale d i vario na tura litologico !offiorono zzi di calcare e scisti ecc,) imp:egalo per la alizzazione della muratura. Finest ra 2 !nord) Finestra 3 !nord-est) Finestra (est) ~ Finestra 5 (sud-est) Finestra 6 (sud ) Finestra l !sud-ovestl Finestra 8 (ovesi ) Finestra l (nord-ovest] Finestra 6 I d8'.iO: lastre di ri vest imento delle pareti, degli sguinci Ile finestre e della vol ta netle zone esposte a nordest % g no: essenza chiara, sagomo fa e superficialmente ~rniciaTa , costituenTe il i elaio degli infissi, LEGENDA Ind ividumione d ella supe rficie con disegno prepa ratorio. R Ambie nte BI - Pianta con proiel ione M d e'la vallo Mappatura dei materiali'''J Ambiente BI - Sviluppo prospeilo Scola 1: 25 Mappotura del materiali Scola 1:25 p ividuazione dello decorazione in l.!!tcco supersti te. 1·'G li strot i di preparazione sottosla nli olle dara ture so no stati indicai i nelle didascalie alle immagini. La doratura 15.1 risulta più bril lan te in conseguenza del prOCedimento di applicazio ne con il bolo. ('I Proie zione in pianta della fotografia zenitole Individuaz'one dei modella ti in srucco e del disegno prepara torio IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETIONICO Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura - SClJolo d i $pecblizzazione in Restauro dei Monumen ti - a.a. 2007/2003 Specializzandi: arch, Elena Gentilini, arch. Moro LlJcche tti, orch. Valeria Mangini, arc h, Luco Pedrazzi. arch. G iorgia Teso M APPA MA1EI< IALI Re!a t ore: proT. orch. Stefano F. Musso Correlotore: arch. Danie la Pittal uga Bl Immagine l . Immagine 2. Immagine 3 e immagine 4 Immagine 5. Immag'ne 6. Nota alla mappatura dei materiali dell'ambiente B /. Mancanze e distacchi degli stucchi della Lacune del disegno preparatoio e fes- Lacune delle coloritu'e a foglio d'oro. Lacune delle coloriture r8 e /9. volla. surozioni dello volto. La vol ta è a ffetta da d iffuse mancanze. La d ecorazione a stucco è andato perdu to per circa 11/ 12 d ella superficie. La porzio ne di st ucco cncora in o.oera presenta bordi mollo sfrangiali ed u na diffusa fragilità, con aree di d istacco evidenti. 11 colore e le dorature sopravvivone sono in locerti . La caduta degli stucchi ha riportato in luce il disegno pre parai orio della decorazione, il cui int onachino si conserva in condizioni discrete !;:::iù locunosc verso la c hiave d i voUa, dove infiltrazioni e e fflorescenze ne 11Onno provoca to lo caduta. Alcune fessurazioni di non grave en tità interessano lo porzione inferiore della volla. sopra al le ogive delle tinestre Le col()/ih.'r e /5.1 e /5.2 ovvero le dorahJre a loglio d'oro applicate svlle comici delle finestre e sugli stucchi tertili. presenta no lecvne svperf iciali diffvse che delimitano areole di piCCOle dimension i. Sulle cornici, i bordi interno alle lacune si presentano spesso distaccati in piCCOle scaglie. Le pareti verlicali d e ll' Amb iente BI sono affette d::J lacune superiici::lli. intennedie e profonde. Le lacune svperficia~ hanno causato lo quasi to tale perdita della decorazione blu e oro d elle speçchioture fra le finestre. cosicchè le coloritura 18 (blu) e 19 !bronzina) rimangono visibili scio in trocce. In corrisondenzo delle la c une emerge l' intonachino ( J . GI(Jltili 8 incisioni. Le specchiature fra le pon e-finestre sono interessa te da graffiti tracciati a ma tita, penna , penna rello o con vernici stese a pennello. Un poco meno estes i complessivamente che in A2, sono tultav'a più fitti e spesso sovrapposti. Ad essi si aggiungono, meno numerose, te incisioni. Gra ffiti e inc;sioni si sovrappongono all' intonachino e alle coloriture 18 e /9. I fenomen i d i degra do riguardano sia le pareti verticali sia lo volta. e sono in buona parte le gati 0'10 prolunga to e sposizione del locale agli ag enti atmosferici. Tale esposizione è dovuta all'assenza dei selTamenti che v n tempo c hiudevano il perimetro dell 'ambiente. I materiali utilizzati per d ecorare questo locale !per esempio le co'oriture o tempera, le doroi ule e gli stucchi). non essendo stati pensaii per resistere a ve nto e piogge. hanne sub ito un degrado molto veloce e d iffuso, che ha comportato ta quesi totate scomparso delle decormio ni o rilievo della volta e del!e pitture blu e oro delle specc hia ture fra le finestre. Si sono cosi sviluppat e lecvne di Tipo superficiale metTO estese, e lacune intermedie e profonde localizza te, che hanno interessato tutti Il strati di Finestra 2 C'oque/ure. Le coloriture /8 e iV l'coloritura a tempera e bronzino) p resentano craqvelu re a maglio mollo fitta (poChi millimetri) e molto regol::Jre . Un poco più fitta quella SlJ lla colorituro a tempera rispetto all'a11ro. Immagine 7 e immagine 8. Immagine 9. Immag'ne IO. Mmlcmr zp. nelle specchio/l're flll le firrr-:sI/8 . ,6.lcvne mancanze di intonaco honno portato in luce lo tessitura muraria sottostante. Tali mancan ze sono concentrate tra i 40 e i 150 centimetri da terra, si trovano in corrispondenza delle cernici delle bucet ure e sono cOniornate do eSTese tacune p rofonde dell'intonaco. Pre ~ enm FfflDrp.sce n7p.. Nella st esse areo i n t eres~ato do infiltrazioni d'acqua (dallo chieve a lle reni della volta) , g li intonaci sono coperti do efflofescenze satin e biancastre, polverulente. non filonti. Le efflorescenze coprono sia ,'intonachino che l'arriccio. Efilore scenze con caratteristiche simili m a di minor e ntitò sono presenti anche sopra alle fines tre e in basso alla base delle specChiatu re . Scoglia/uro dell'ordesio. In a lc uni casi, sia sulle mlJrot ure d i perime tro !in corrispondenza dEgli erchi delle finestre) che sulla volla, le mancanze hanno rese visibili le lastre di ordesi:::J isolante. Toli lastre sono affette da forte scag liatura ed in alcuni casi sono profondamente fessurat e. Fine"itra l Ambiente A7 di urniditò La volta in Bl (are::: intorno alla chiave ai volla e fin quasi al'e renil è in teressata da infiltrazioni d 'acqua dovute ad una cattiva tenuta del sistema di copertu ra. Il fenomeno si fa particOlarmente evidente in concomitanza delle piogge. Altre zone inte ressa te d o lJmid ità sono le fa:ce basomentali de lle specch ia Ture fra le finestre (l'acqua p iovano non è schermota do atcun infisso) . N , EB ;., , lastre isolanti in ardesia. In quesl' ul1imo caso l'ardesia risu lta scaglia ta. Sotto tramontana inoltre, l' intonaco risulto eroso ed attorno al le finestre disgregato. Un' altra causa di degrad o . che riguarde specialme nte lo volta. è da leggersi ne lla mancata manutenzione del sistema di copert ure che ha provoca to e continua a provocare macchie di umidilò ed efflorescenze, specie nella porzione compresa fra lo c hiave e le reni. Non da ulti mo vanno cita te te ettività vanda liche di Intrus i c he han no deturpa to con graffiti ed incisioni anche questo ambiente, come quelli co llocati al piano terreno. Greffiti e incisioni si trovano ad allezza uomo e si sovrappongono alle scarse Iracce di decor'azione b lu e o ro supef5titi. l EGENDA I' ) Area interessata do lacune superficiati diffuse. di p:ccole dimensioni. disposte a macch ia di leopardo (scheda degrado: Sd-15). La mappalura del deposito superficiale è stata omessa. essendo feno meno diffuso e in differenziaTo su tutte le ~uperfici (solo un ;:::oco p iù accentuato in corrispondenze delle superiici umide e nelle porti a rilievol . Per lo ste S5a ragione è "itala omessa lo mappatura del ienome no d e lla microesfoliozione che interessa le dorature. Per rend ere più faci le lo lettura della mappotura è stato infine indicato il feno meno delle corros'one che rig uarda i chiodi e non indicat e le p;ccolissime macchie di ruggine sulla m uroturo attorno a ciascun chiodo. l' I Lacuna superficiale: perdita dello stra lo d i continuità strato di coloritura superficiale (scheda_degra do: 5d- 15). del ~ o l Glcuna intermedia: perdita di co ntinuità di strati di int onaco do c ui emerge l'arriccio (sc heda_degrado: Sd- 15). cuna profonda: perdita di continuii à di straTi di onaco da cui e m e rge il rinzaffo(scheda_degrado: - 15). I nca nza : perdita detl'i ntem spessore dell' intonaco, cui emerge l'apparecchio murario solTostante heda degrado: Sd-17). r Eibsione: asportazione d i materiale dal'a superficie che nobile maggior pari e dei cmi si p resento compatto L~ heda_degrodo: Sd-09). I Scagliotura: presenza di porti to talmente o parzialmente distaccete, di forma irregolare e spessore consist ente e non uniforme (Scheda_degrado: Sd-24). Qt rslonl: presenza di segnl lnc l,1 sulle superfic ie (scrllie, degni ecc.) correlato a cause di origine antropica hedo_deg-ado : $d-13). t 4 Fin e,jlm 8 rrosione: decadimento del materiale metalHco, in ncai o dall'azione chimico-fisica con l'ambiente c hed a_degrado: Sd-02). =-Disgregazione: decoesione dell 'intonaco con caduta di materiale sotto forma ei polvere o piccoli frammenti = (scheda _degrado: Sd-07j. =- fessurazion e: soluzione di continuità nel mate riale, con spostamen to reciproco delte parti (Scheda_degrado: 5d-l1). {~ventuale r" i Cjstacco: so luzione d i continuità tra strati di un intonaco. sih tra lero che rispetto al substra to, che prelude. in L' ~nere, alla cedu ta degli stroti stessi (Scheda degrado: ! ,, ,'. , - ...... ~ ~raquelure: rete di microfes,ure superficiali a maglie ~~oligo nali di p iccola dimensione (malsllali soggett i c '~ftiro in fase di asciugatura) (Scheda_degrado: Sd-031 . J:'resenza d i vegetazione: pre;enza di indiv idui erbacei. :: o rbustivi o arborei (Scheda degrado: Sd-22) . , fine<ha 5 ::::~ftlorescenza: formazione superficiale di aspetto cris:;:;It;lI ino, polverule ni o o fitamentoso, generalmente di :';'éolore bia ncastro (Scheda_degrado: Sd-08). Finestra 3 l EGENDA Finestra 4 Graffit i: apposiziofle indesidefOta sullo superficie d i segni [scriTte. disegni ecc.) realizzati con vari maieriali (gesso. grafite, inChiostro) correlata a cause di origine antropice [Schedo_degrado: Sd- 12) Finestra 6 @ @ nividuazionedelieSUperfici in eressate da efflorescenze ine. niViduazionedeliesupe'1 ici in eressate da presenza di ,quo. [l senza d i acqua : acqua e/o umid itò nelle strutt ure rarie. generalmente accompag na ta dalla variazione sa turazione del co:ore (scheda_degrado: Sd-2 1l. Ambie nte BI - Pia nta con pro iezione l' dello volta Mappatura dei fe nomeni di degrado l'') Ambiente BI - SvillJPpo Scala 1:25 Mappatura del fenomeni di degrado Sca la 1:25 ,' I Pro iezione in pia nta della fotegrafia zenitale (-I Individuazione delle superfic i interessate da presenza di acq ua e da efflorescenze sa line IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETIONICO Università degli studi d i Genova - Faco ltò di Architettura - Scvola di 5pecializzazione in Restauro dei Monumenti - a.a. 2007/2008 Specializzandi: cxeh . Elena Gen tilini. arch. Mara Lucchetti, arch . Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgio Teso MAP PA DEG RADO Relatore: pro!. arch. St efano F. Musso Correlatore: arch. Da niela Pitlal'J ga Bl Noto 0110 moppoTlJro d€'gli int€'rven ti dell'ombi€'nte BI N G li in terven ti conservativi in Bl avvengono su superiic i in parte decorate a rilievo con stucchi dorati, in parte decorate con specc hiature a tempera blu e d orate (a base di lapislazzuli e bronzina) Non si trotta. come nelle a ltre sole del costello . di decorazioni "ordinarie". bensì di un 'ornamentazione articola to e complessa. seppur iterativa . Come in tullo il castello i trattamenti conservativi sono p ensati nel rispetto della materia "segno ta" dol Tempo ed o l1re ad attuare tra ttamenti conservativ i delle superfici si prevede di intervenire per e liminare le cause di degrado attive nel manufatto. In questa sala inol1re. riconosciu to il valore estetico della d ecorazio ne. rifuggendo da ipotesi mimetiche, gli in tervent i mireranno ad evocare l 'antico splendore tramite le cromie dell e in te grazian i pillOf iche , mantenute t uttavia sattotona e condott e sul eliminare straTi di materiale che sarebbero dannosi per lo conservazione del manufa tto. Fra le altre cose saranno rimosse le malte ammo lerate. in partiCOlare quelle magg:ormente disgregate. l ' intervento mirerò in ogni coso a minimizzare le asportazioni di materiale. - Gli in tp.rvEmti di p umlll o (fGse / dell'intervp.n'n sri' P(lI c o) sano finalizzati alla rimozione del!e sos tanze es tranee patogene che costit uiscono causa c i degrado pe r il manufa tto, rendendo al contempo le slJ p erfici piu omogenee e riceltive ai trattamenti succ essivi. La l, da i i I tlJtt e le state , , parte a lta del porco. tra nn e le rimozioni dei detri ti, che avverranno nello f o5€' l . - Gli interventi di preconsolidomen/o (Fose l dell'intervento sul parco) sono funzionali a preparare le superfici piu de'icate ai trattamenti successivi. Riguarderan no le porzioni di decorazione p ittorica superstit e. con particolar e c uro p er le porzioni esfoliate. Efl - Gli interventi di rimozione (fase l e f o se2 dell ' intervento sul porco) sono funzionali ad , ovvero su pitture a tempero . dorotlJre e modanature in st ucco), e do vrò essere condolla in modo diffe re nzia to secondo le spe dlic ita delle superfici Irattate. La pUlitura do graffiti sarò condotta seguendo g li specifici p rotocol li operativi per interventi di rimozione di gesso. mo ma o vernice. La rnuratura sarò inoltre depurata dalle efflorescenze saline , seg uend o protocolli di plJlitura a secco e chim ica. Finestm 2 l EGENO/\ 1 \7 .01: Rimozion e malte. F i ne~t r a l Ambiente A7 :r~ I l.03: R.imOzione prodotti di corrosione degli erementi e To llici 1 .04: " Rimozione detriti. I Finestra 2 (nord.! Finestra 3 (nord-est.! Finestra -t (eST) Finestra 5 (sud-est) Finestra 6 (SUd) Finestra 7 (sud-ovest) Finestra 8 (ove st) Finestra l (nord-ove st ) Cso.O 1: preconsOli damento superfici decorate( coloriture a temp era e disegno preparatorio) (schedo_capitola i o: CSD.Ol). Amb iente BI - Sviluppo Mappatura degli interventi Scala 1:25 PrL0 1: Pulitura d elle pitture a te mpe m d o sporco generico/ambientale (pcrticellato atmosferico) (prot. op. : PLT.1A.l , PLT.1A.2B) (scheda capitolate: PLT.Ol). Pu litura d el le dorohJre da sporco generico/ambienta le (pcrticellato atmosferico) (prot. . : PLT.1A.l , PLT.1A.2B) (scheda capitolate: PLT.Ol). 8 Pu.01: Pulitura degli e leme nti a nlievo da sporco generico/ambientole (pcrticellato atmosferico) (pro!. op.: PLT.1A.l , PLUA.2C) (SCheda_capitola To : PLT.01). ::F:~r,02: Estrazione di sa li solubifl (scheda_capitolato: ::~~T.021. rPJ..06: Pulitura d ei graffiti vanda lici (matita, ges;o. L:1nnarello . vemice) (sclìeda_ca piTolato: PLT.06). ",." !1?; ~ 1.09: ~fçheda Disin festazione cap ito la to: PLT.091. c ella vegetazione F;nèltro 7 ~'l La p ulitura dei depositi su p erficiali avverrò seg uend o d iffere nti combinc zioni d i protoc olli ope rativi. sceg'ie ndo coso per caso a seconda dello natura del su pporto e della gravitò del fenomeno. Nel!a mappa tura sonosteti distin ti gli interlenti rigua rdon ti p itture a tempera. dora ture e modona ture in stucco. Per sempl:cilò di ~tlura non sono stati mappati gli interJsnti rigl...'ardanti gli intonaci privi d i co loritura, per i quali si prevede d i intervenire seguendo i protoco lli operativi PLUA.l, PLT.l A.2A, PLT. 1A.2B e Pl T. l A.3. lEGE NDA ::àG periici su cui attuare interven ti di ::ècitrazione dei sa li solubili ':B t heda_copitolato: PLT.02). Finestro 6 I perfici su cui attuare interven ti di fforzame nto d el colore ad querello (superfici doraTe ) (SCheda capitolato: INT. P.02. 1). Superiici su c ui attuare Intervenli di in'egrazione pittorica su d isegno p /eparatorio (sc hedo_c apitolalo: INT.P.03.2). I • Finestra 2 (nord.! Ambiente BI - Pianta con p roiezione l" della volta Mappatura degli interv enti (-') periici su c ui attuare Intervenli di egrazione pittori ca del la decorane a rilievo (sc hedo_capitolo lo: INT.P.03.3). Finestra 3 (nord-est.! Finestra -t (eST) Finestra 5 (sud-est ) Finestra 6 (sud) Finestra 7 (sud-ovest) f inest ra 8 (ove st) Finestra l (nord-ove st ) Scala 1:25 Am bie nte BI - Sviluppo l') Mappatula degli i ntelve nti Scola 1:25 Proiezione in p ianta della fotografia zenitale ,"1 Individuozione delle superfici sui cui att uare in terventi di estrazione dei soli sollJb ili e di int egrazione pittOrica IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLAVICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO Università degli studi di Genova - Facoltà di Architettura - SC'J olo d i Spacia lizzazione in Restauro dei Monumenti - 0.0. 2007/2008 Specia~z:zan d i : erch. Elena Geni ilini. orch. Mara Lucchetti. arch. Valeria ,\.\angin i. arch. Luco Pedrazzi. arch. Giorgia Teso M APPA INIEI<VENI I Rela tere: prof. arch. Stefano F. Musso Corre latore: areh. Oaniela Pittaluga Bl / 1 . Ambien te BI Sia to ahJOle: Arriccio differenzia to : nel'a parte bosame,lole, fino o ò rco 80 cm dal pavimento è costituito da una mo lla di calce idra ulico e sabbia locale, nelle zone superiori il legante è costituito da calce aerea. In tonachino di calce aerea e sobb'a marina locale. La malta è fortemente degadata, in stat o di pol"erizzazione e con presenza d i efflorescenze saline, per le infiltrazioni d 'acoua dallo coperture e per l'm:ione erosiva del "ento. f ino a circa 1.5 metri d a terra vi sono numerosi graffiti o pennarello. I prospetti Le superfici esteme, realizzale tutte ad intonaco. erono tral'ale sia plastico mente sia croma ticamente per simulare un poramento "n mattoni con elementi strutturai" e decora tivi "n pietra, come è emerso do lo scoperta di lacerli d i inionochino sotto le merla t ure del piano primo. Il reçupero della cromia costituisce un elemenlo fondamentale per restituire il monufollo ad una cOlTello leltura da parte dei fruit ori. Operazioni: L pulitura dei depositi superfic iali e rimozione dei graffiti: 2. integrazione con malta delle mancanze di intonaco 3. abbassamen to del to no delle lacune con velalure Slo-o o tlva!e In tonaci d i molto di ca lce idraulico e ,abbia L'intonachino e mancante in t utte le superlici ad eccezioni d i pochi lacerti nelle aree mcg- a latte di calce .:I.. stesura di campiture di colore entro i cont orni del disegno prepara torio: Le velature potranno essere completate con ombreggiature per simu la re lo plosticita degli giormente riparate . Sull'intonochino si trovono stucchi originari. colorì1ure a co ce. Folt o ecceziare per l' avanzato stato di erosione e per lo patina biologica. lo sta to di conservazione del e malte è buono e queste conservano no tevole resistenza all'abrasione, Integrazione con molto dello S' esso colore dello sfondo Integrazione con mo lla dello stesso colore degli amat i Int egrazione delle lacune della pavi mentaz:one a mosaico con malta colora ta in posta con terre e inciso per restituire contiruità al disegno. Simulazione eg li interventi di consolidamento e ripr e,a degli appara ti decorativi l, Trotiamento biocido 2, Integrazione delle fessurazioni e delle lesioni con malia con leganti Idraulici in polvere a basso conlenu-o di soli. sabbie silicee, iner' i Ambien te A9 Muri del fosso to calcarei 3, Pulitura con sproy d'acqua \ - - -- • _ _• _ _ 4, ColOritura con ve'k)J,),e a ~;:.;::,....J calce e terre p 'gmenti nol'Ulo,'. p," ""~:';~:~,t,~:;~presi come nferimenli ( i ancora 'nlatti. Stal o attuale Intonaco rea lizzato con mo lla d i calce e sabbia marina loca le. Co:oritura a calce i ona lità rosso mallone. Le superfici presentano mancanze e lacune che interessano acnhe più strati d'intonaco. fessurazioni e fratturazion i, d istacchi dell 'intonoco, Nonostan te l 'erosione superficiale, lo mclto ha un ' ottima coesione e tenacità. V"'a'",e 'O"'OI~":;~n Ielle di calce e pigment i naturali \ . Trattamento biocida 2. Rimozione delle piante rompicenti .. 3. Pulitura dei deposit i super"icieli ,~;!k;d~Ocd:;p.;:;:;-~------------------_ 4. Consolid a mento e protezione dello eresia con rr 5. Integrazione con molla di calce IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETIONICO Università degli studi d i Geno"a - Faco ltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti - a.a. 2007/2008 Specializzandi: crch. Elena Genlilini. orch, Mara lucchetti, arch . Vcleria ManginL orch.luca Pedrazzi, arch. Giorgio Teso Sta to a lTuale. Superficie intonacata con malta oi calce o erea e sabb ia marino di Peg li colorota con tinte a ca lc e di i onalita rosso ma ttone modellata a , imtJlar e un param ento in laterizi foccia"ista. Le malte dei primi corsi di fi nti malloni sone disgregal e e presen l ano efflorescenze $Orne. Su lla superficie si trovano patine biologiche e g raffiti rea lizza ti con gesso \. Pulitura della pa tina bio logica 2 Pu litura dei depositi supe.1ici oli 3 Inte grazion e con moll o P\ c b ose d i lega nti idraulici a bosso contenuto di sali, sabbietta di marmo grigio di vcria granulometria . terra nere. 4. Velature sa ltatono o calce sulle lacune e S!iJ'affo,mm,mlo I S IMULAZIONE INTERVEN TI SUL CASTEl.lO Relalore: pro!. orch. St efano F. Musso '. Correlatore: arch. Da niela Pitlal'J ga