il parco di villa durazzo-palla vicini: dal progeito di restauro del

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il parco di villa durazzo-palla vicini: dal progeito di restauro del
L EGENOA
D
Porco di Villa
Pollovicini
~
Ingresso
6
2 Via le lo Pollovici ni
3
Strade
9
Stazione fe rrovia ria
Fe rrovia
[
7 Via G. Opisso
8
Villa Durazzo Po llovici ni
linea fe rrovia ria
Genova-Ventimig lia
Au tostrada
Via I.Pa liovici ni
Via dello Moona
Via Vare nn a
r: O
~
A lO Genova
Ventimig lia
E m e r ge n ze
a rc hite tto nic he
11
Villa Doria
17 Villa Banti
12
Cimite ro
18
Villa Rosfan
13
C hiesa d i
Sa n Marfino
19
Villa Pig no ne
C hiesa
14
C hiesa d i S. M aria
Immacola ta
15
16
Ho te l Medife rraneé
Corsi
d'acquo
c.
~o Torren te Varenna
Aree in dustria li
21 Porco di Villo Dorio
Verde urbano
22 Porco d i Villo Ban ti
23
Parco d i Villa
Pignone Ch iesa
Villa Rosa l o m e llini
I
Pegli inizio '900
PARCO DI VILLA PALLAVICINI:
La fotografia aerea mostra il rapporto tra lo parte bassa del parco (Tempio di Flora, Lago Grande) e lo
parte alta su cui sorge il castello medievale, che affiora dalla folta vegetazione (in alto a destro).
Si nota una zona coltivata, di proprietà privata, circondata dalla vegetazione del parco, ed è possibile
osservare come i tunnel dell'autostrada penetrino all'interno della collina proprio sotto il parco.
La realizzazione di tale infrastruttura ha causato numerosi danni alle strutture del parco, sia ipogee che
di superficie, determinando lo chiusura delle grotte e rendendo necessari interventi di ripristino e rinforzo.
La presenza dell 'autostrada interferisce anche dal punto di vista della fruizione del parco, poichè i
rumori prodotti dal traffico veicolare interrompono il silenzio e lo tranquillità del parco stesso.
VILLA DURAZZO PALLA VICINI :
La villa (al centro dell'immagine), ora
sede del Museo di Archeologia Ligure,
presenta sul davanti un piazzale dal
quale si poteva accedere, tramite un
doppio scalo ne, alle serre e all ' orto
botanico creati da Clelia Durazzo.
Lateralmente si trova invece l'acceso al
parco, ora modificato rispetto a quello
originario.
Dietro alla villa si possono vedere lo
chiesa di San Martino (il cui campanile
richiama il tempio di Diana presente nel
parco) e il cimitero cittadino, entrambi
confinanti con il parco.
VIA IGNAZIO PALLAVICINI:
La Villa si raggiunge percorrendo un
lungo viale alberato, voluto dallo stesso
Ignazio Pallavicini per collegare lo residenza alla cittadina e alla costa .
L'accesso al viale è sottolineato dalla
presenza di due costruzioni simmetriche.
Alla sinistra dell'ingresso si trova lo
stazione ferroviaria, fatta erigere dal
Marchese non solo per promuovere e
valorizzare il parco, ma anche l'intera cittadina.
Nell'immagine a lato è possibile riconoscere l'edilizia storica, a ridosso della
spiaggia, e notare come l'edificazione
più recente sia stata influenzata dalla
presenza della Villa (SUi cui asse si
imposta Via della Maona - 8l e del viale
di accesso (su cui si innestano perpendicolarmente le nuove edificazioni).
22
•
17
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO
Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti - 0.0.2007/2008
Specializzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso
I NQUADRAMENTO TERRITORIALE
Relatore: prof. arch. Stefano F. Musso
Correla tore: arc h. Daniela Pittaluga
N
E9
Immagine l
c.
Note al rilievo longimetrico
Segnalizzazione e fracciamento lenze.
All 'in te rno di ogni ambiente sono stati
contrassegnati i punti da rilevare tramite
segnalini posti in opera tutti alla stessa
quota con l'aiu to della livella laser.
Sono sta te posizionate lenze per inserire le
misurazioni d i ogni ambiente all'interno di
un
unico
sistema
di
riferimento
(trilaterazioni concatenate) in modo da
la
dei vari
vano
Il rilievo longimetrico aveva lo scopo d i rt.alizzare una restituzione grafica il più possibile precisa e fd dele delle geometrie
complesse dell'edificio, sia per quan to riguarda la forma pIan:metrica che l'articolazione dell'elevaio.
L'impossibilità di utilizzare il teodolite,
causa dele ristrette
dimensioni degli spazi, ha determinato la scelta di utilizzare gli
stru men ti del rilievo longimetrico.
A tale scopo è stata progettata una !fete di trilaterazioni per
determinare la reciproca posizione degli ambienti e la geometria
con una
b
I
serie di misurazioni parziati e di dettaglio per defini-;;;el'articolazione spazio le e votumetrica.
Attraverso un ramo inserito all 'in terno del vano circotare det
pian terreno è stato possibile unire ta rete topografica esterna
al rilievo del piano terra, poichè alcuni dei punti in terni, determina ti con le trilaterazioni, sono stati misu rati anche con il
teodolite, fissa ndone ta posizione rispetto alta stazione totale,
e di conseguenza , a tutta la re te di punti esterni.
54
..
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\
\
Immagine 2
~
\
BASE PRINC IPALE
..
BASE SECON DARIA
\
Rilievo in pianta.
BASI CONCATENA TE
La dimensione dei vani non consentiva
l'utilizzo
del
teodolite
all' interno
dell'edificio: gti ambienti sono stati rilevati
utilizzando gli strumenti det rilievo longimetrico.
Alla rete di trilaterazioni (ancorate a una
o più basi) per determinare gti allineamenti delle pareti sono seguite misurazioni parziali per rifinire il perimetro degli
ambienti in ogni dettaglio.
--
\
TRILATERAZIONI
\
\
,...-'"\..._--------- --., r-----------,
----,
____ .J
I
\
Stralcio Ambiente A7
\
Rilievo longimetricp
Immagine 3
Misurazioni parziali volte alla
~estituzione
deft 'articolazione geo,{Ji trica
Rilievo del vano scala.
Il rilievo del vano scala ha richiesto particolare attenzione: to sviluppo del perimetro è stato determinato utilizzando
una serie di trilaterazioni progressive a
catena.
dell'ambien te .
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L _. 2L _
\
e6
Scala 1:20
Stratcio Am biente A7
,I - <,
Rilievo tongimetrico
\- j
Schema delle trilaterazioni conca tenate utilizzate per ta ricostruzione
!
dell 'andamento della scala a chiocciota .
Scata 1:50
/
s,cl
/
Immagine 4
/
Rilievo delle olfezze
La determinazione del1e misure in attezza
è stata eseguita con gli strumenti del
rilievo tongimetrico (rotelle metriche, fili a
piombo, aste graduate, distanziometro).
Per la determinazione dell 'andamento
delle superfici vo ltate sono sta ti misurati
una serie di punti significativi lungo una
traiettoria determinata da una tenza, utilizza ta come livello di riferimento.
16 -+---1
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Stralcio Ambiente A9
Rilievo longimetrico
restituzione dell 'articolazione geometrica
BASE PRINC IPALE
detl'ambiente e deg ti elementi architetto-
BASE SECON DARIA
nici che to caratterizzano.
BASE d i APPOGGIO
Scala 1:20
®
PUN TI TOPOGRAFICI DI APPOGGIO
AL RILIE VO LO NGIMETRICO
PUNTI STAZIONE
RETE TOPOG RAFICA
.............
/
TRILATERAZIONI
/
Pianta Piano Terra
Rilievo longimetrico
Relazione tra il rilievo topografico esterno
Schema detle trilaterazioni utilizzate per rilevare lo geometria dell 'ambiente.
ed il rilievo longimetrico interno.
Scala 1:50
Scatal:100
51
IL PARCO DI VILLA DURAZZo-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETTONICO
Speciatizzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Vateria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso
PUNTI RILIE VO TOPOGRAFICO
TRA IETTORIA MISUR AZIONE
Stralcio Ambien te A9
Università degti Studi di Genova - Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monum en ti - a .a . 2007/2008
PUN TI RILIEVO LO NGIMETRICO
50
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Misurazioni parzia ti e d i dettaglio volte atla
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R ILIEVO LO NGI METRlco/ l
Retatore: prof. arch. Stefano F. Musso
Correla to re: arch. Daniela Pittatuga
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L EGENDA
Punti rilievo topografico
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~~ea non. rileva bile per lo presenza
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Livello orizzon tale
d i riferimento
livello orizzontale
- -di riferimento
Livello orizzon tale
d i riferimento
livetlo orizzontale
di riferimento
-
-
--
Prospetto sud
Prospetto nord
(con fotogrammetria piana d igitale)
(con fotogrammetria piana digitale)
Scala 1:50
Scala 1:50
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO
Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monu men ti - a.a. 2007/2008
Specializzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso
P ROSPETII SUD E NORD
Relafori: prof. arch. Stefano F. Musso
Correla tore: arch. Daniela Pittaluga
N
L'apparato decorativo.
Nota alla rappresentazione dell'ambiente BI.
La decorazione e l'arredamento della sala nel XIX secolo.
Come
è
ancora
ravvisa bile
dall'apparato decorativo rimasto,
l'effetto coloristico dell 'ambiente
era g ioca to sul contrasto fra il blu
degli sfonda ti delle pareti e della
volta e l'oro delle cornici delle
finestre e dei modellati della volta
(peducci, costoloni, stemmi e
medaglioni); purtroppo gli stucchi
sono conservati in un'area molto
limitata.
Per lo sviluppo delle pareti dell'ambiente è stato fatto un raddrizzamento qualitativo in photoshop, fino all'altezza dell 'imposta della volta soprastante.
La volta è sta ta rappresentata come p roiezione in pianta della fotografia zenitale
della stessa.
Per il mosaico pavimentaie è stata fatta una fotogrammetria piana digitale in RDF.
Per lo collocazione del fotoraddrizza mento sulla pianta sono stati proiettati a terra i
punti del livello utilizzato per il rilievo dell'ambiente.
La mosaicatura è stata realizzata con più fotogrammi, per ognuno dei quali sono
stati posizionati 4 punti che sono sta ti rilevati per trilaterazioni.
La sala, di pianta circolare con soprastante volta dalla forma acuminata, era ricca di ornati a rilievo eseguiti da
Domenico Conza ed Ercole Peducci, su disegno di Michele Canzio, con doratura, eseguita dal Bafico, che risaltava
rispetto al blu delle specchiature delle pareti e della volta.
Gli otto finestroni con vetra te colorate creavano magnifici effetti di luce e rendevano incomparabile lo vista panoramica sul te rritorio circostante. Le vetrate erano state prodotte dalla d itta Bitterlin Maggiore di Parigi, nella fabbrica di
Choisy-Ie-Roy ed altre, ed in ogni finestra era presen te uno stemma, di cui quattro ducali genovesi, con lo croce rossa
in campo bianco, e quattro marchionali, rappresentanti le dinastie Palla vicini, Clavesana, Grimaldi e Raggi.
Il ricco pavimento a mosaico era invece opera di Francesco Mora.
AI centro della sala si trovava invece un elegante tavolino in marmo in stile gotico, eseguito dal Con testabile, con
intorno analoghe suppellettili spendidamente dorate e tappezzate.
Finestra 2
(nord)
Finestra 3
(nord-est)
Finestra 4
(est)
Finestra 5
(sud-est)
Finestra 6
(sud)
Finestra 8
(ovest)
Finestra 7
(sud-ovest)
E9
~.
,
Finestra l
(nord-ovest)
Il mosaico pavimenta/e. La d isposizione delle tessere realiz-
Veduta dell'ambiente, verso il prospetto nord-est. Nonostante lo parziale mancanza degli in fissi,
zava un disegno geometrico-floreale, ad andamento concentrico, che riprendeva lo soprastante decorazione della
volta. La lacuna presente nella parte centrale non rende
com prensibile il disegno, se p resente, di quest'area.
con le relative vetrate colorate, il degrado dell'appara to decorativo e del mosaico pavimentale, lo sala evoca lo splendore di un tempo passato, in cui suscitava stupore e meraviglia nei
visitatori; oltre le aperture, si può immaginare lo vista che si apriva sul paesaggio circostan te,
all'epoca ancora incontamina to.
Ambiente BI - Sviluppo prospetto
Raddrizzamento qualitativo
Scala 1:50
Finestra 2
Finestra 1
Ambiente A7
Veduta dell'ambiente BI, verso il prospetto
nord.
Finestra 2
Finestra l
Ambien te A7
Finestra 3
Finestra 3
Anche nella finestra posta in corrispondenza
del punto d i arrivo della sca la a spirale era
presen te lo vetrata colorata analoga a quella
delle aperture che davano sul terrazzo esterno.
In corrispondenza di questa porzione d i volta è
ancora presen te parte della decorazione
modellata in stucco, sebbene compromessa
dal degrado degli elementi tridimensionali e
delle coloriture.
Particolare de/ mosaico. Le tessere del mosaico, di colore
prevalentemente rosso e g ia llo (in argilla cotta), con alcuni
decori bianchi e turchini, riprendevano le cromie
dell'ambiente.
Finestra 4
Finestra 8
Finestra 4
Finestra 8
L EG EN OA
lacuna cen tra le, molto estesa, con perdita delle tessere
del mosaico e lo messa in luce del softofondo.
Sono comunque presen ti a ltre lacune, di estensione
notevolmen te più limitata, che tuttavia interrompono lo
continuità del disegno.
x Punti rilievo longimetrico.
Veduta dell'ambiente BI, veso il prospetto
sud-est.
Finestra 5
Finestra 7
L'apparato decora tivo è molto lacunoso o
completamente mancante, come
nella
maggior parte dell'ambiente.
Sulla volta è leggibile l'andamento degli
elementi modellati crollati, anche per lo
presenza diffusa del disegno p reparatorio a
carboncino.
Solo lo parte centrale della volta è completamen te lacunoso e non è possibile ipotizzare lo
conclusione sommitale dell'appara to decorativo.
Finestra 5
Finestra 7
Finestra 6
grammetria piana digitale del mosaico pavimentale.
Finestra 6
Ambiente BI - Pianta con proiezione della volta
Ambiente BI - Pian ta
Proiezione in pianta della fotografia zenitale
Fotogrammetria digitale del mosaico pavimentale
Scala 1:50
Scala 1:50
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO
Università degli Studi di Genova - Facol tà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumen ti -
0.0.
2007/2008
Specializzandi: arch. Elena Gentilini, arch. Mara Lucchetti, arch. Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgia Teso
'f.. Punti posizionati a terra impiegati per realizzare lo foto-
A M BIENTE
Relatore: prof. arch. Stefano F. Musso
Correla tore: arch. Daniela Pittaluga
B1
Immagine l .
Immagine 2.
Moltoni e ardesia.
La struHura m\Jrari::l, c he prevede l'uso di
mattoni per gli architravi delle apert ure e
muraturc mista di pietra e la terizio per gli
elevai i. è rivestita internamente in ardesia
nelle pareti esposte a nord , anche in corri-
Noia ai/a mappatura dei materiali dell'ambiente B /.
Le malte cost ituenti g li stucchi o gli strati
tecnici dell' intonaco nelle parli basamenTa li de lle pareti sono differenti da quel'e
fumionalmente affini delle o ltre porti delle
pareti. poiché costituite da calci idrauliche per renderle più resistenti 011 'umidità .
Immag·ne 6.
La straligrafia delle finiture superficiali.
stese sopra !'intonachino Imalta 1-1), nelle
specchia i ure delle pareti e d ello volto è
costitu ita da:
- Coloritura Il). C o loritura a tempera, di
tonalità blu a base d i lapislazuli;
- Coloritura l 'i. Bronzino (miscele di polveri
metallic he. bmnzo elo rame) applicata a
pennel la e riprOducente motivi geometrico-floreali.
La si ratigrafia delle finiture superficiali.
da te sopra l'intonachino (malta 14)
all' intemo degli sguinci delle finestre è
costituite da:
- Colorit ura L /. Tinto a tempera di tonalità
g io'la;
- Colorit ura 20. Tinto o tempera di tonalità
rossa;
- Colorit ura 22. Tinto a tempera di to nalità
verde c hiaro.
Irnrnagine 3 e immagine 4.
Lo stratigrafia delle finiture superficiali in corrispondenza delle cornici
d elle finestre è costiruita da:
- MolI(J 14. Calce bianco (intonac hino) a finitura del modellato delle
cornici e preparazione del supp:::rto per le colori ture.
- Doratura /5./ . Doratura a fog lia d 'oro applicata su bolo rosso
(ColOfit ura 16), a finit ura degli stucchi tortili
Doratura 1:'.2. Doratura a foglia d'oro appl icato su una
preparazione od acqua (colori tura 17), a finit ura delle parti concave
delle cornici.
spondenza delle bucature delle finestre.
Malta ti.
RinzaHo, a base di calce idraulica, utilizzato nelle perti basament o i delle pareti
esp oste a nord.
Molfo 1.1 .
Arriccio delle pareti e della volte. a base di
ca lce aerea e sabbia marina locale.
Immagine 5.
N
Efl
Le pareti sono costitu ite dc uno muratura mista in malroni e pezzi di
moterale litico (calcari o seisti), di forma irregolare e dimensione variabile;
lo volla strutturale è realizza ta da mattoni apparecchiati in foglio.
La tecn'ca costl1.ltllva utilizzat o preved e poi una differenziazione nell 'uso
d e i rnai eriali, in fun zio ne delle loro praprietà te c nologiche: que sto
accorgimento è finalizzato a garanilre le migl ori prestaZion i tecnic he agli
elementi realizzati per garantire una maggiore durabilità del manufa tto .
Infalti netle zone espo5te o nord-ovest le malte della porte basamen ta !e
dello p arete (malta 17 - a lTicc io e malta 15 - stUCC lli) sono idrauliche, per
una migliore resistenza a ll' umidità, men tre nelle parti superiori sono realizzate con ca lce ae reo.
Analogamente, nelle stesse zone, lo mura tura è imernamente rivestito da
lastre di e rdesio, poi ricoperte dall'intonaco, anche in corrispondenza
dello volto e delle bucature delle fi nestre, per assicurare una migli(l(e p rotezione contro gli agent i a tmosferici.
Immag·ne l O.
Fine'ilm 2
Finestra l
Ambiente Al
Immagine 7 e immagine 8.
Immagine 9.
DisegrKJ prepwoIOliD e modelloli
Il degrado della decorazione p ittorica della volta ha messo in luce il
c isegno pre.:::aratorio propedeutico a ll'applicazione dei mode'lati in
stucco e i chiedi in ferro necessari a ll'ancoraggio degli stessi alla
superf icie muroria.
Il disegno preparatorio, realizzato o carboncino su ll' intonachino
{malta 141, è presumibilmente anco ra leggibile poichè fissato dal
carbonala di calcio durante l' asciuga tura del sUPPOfi o .
I medcglioni con i busti sono stati primo abbozzati in modo grossolano con la malta costituente l'in tonaco de lla volta (mollo 1.1) , poi
model'aii in modo più affinato con lo stucco Ima lta 16).
I peduce! e i costoloni d e llo vatta sono
mode lla ri in sh,.'Cco, superfic ia lmente finito
con doratura a foglia d'oro appHcato su
bolo rosso.
p..nalogame m e era no realizzati e traltati
anche gli stemmi e le cornici dei medag lioni interpo5ti fra i peducci.
Sui peducci e all'incrocio d e i costolo ni
deIl::J volta sono decorati motivi floreali,
ri pro,:::osti pirtoricamente con b ronzina
anche sulle specCh io ture blu.
Gli infissi delle otto finestre a ses to acuto
sono rea lizzati con un telaio ligneo.
Nello parte alt::! sono ancoro distinguibili
le partizioni circolari, con vetro di colore
bianco a ll'interno dei cerc hi e vetro blu
nelle specchiature intorno .
Pe r ogni velrat ulO, il cerchia cen tr a le er a
presumib·lmeni e decorato con uno
stemmo duca'e o marchionale.
La parle soilostanle degli infissi, oggi
scomparsa , prevedevo ana [og lle parliture ci rcolari. con vefrature variamente
co'orat e presumibilmente sui ton i del
bianco e del giallo .
La decorazione dell'ambiente è realizzaiO con co loriture o tempero b lu
p e r le sp ecchiature e faglia d'oro pe r i rnode llo i i d elle c ornici e d e llo
volto.
t·,
Gli otto finestroni o 5esto acuto prevedevano un infisso in legno con partit ure di formo circolare, con vetrat ure variamente co:orate e lle riprendevano il cromatismo della decora zione parietale.
L EGENDA
. 10
.
~
oritura 15.1 1'): deratura a fog'ia d'oro, opplicOia su
rosso (c oloriltJro 16) (scheda_molerioli: Sm-42).
C olo ritura 15.21'1 : doralura o foglia d'oro, applicato su
una preparazione ad aequo (co:oritura 17)
(schedo_materiali: Sm-~2 ) .
Punti di prelievo d ei camp:oni; sono stali ind·cati con lo lettera c
seguita da un numero c he conisponde alla denominazione de!
campio ne (es, c.l è do leggersi come campione 1).
I
loritura 18: coloritura blu o tempera a base d i lapislali !schedo_malena li: Sm--I3).
r-golorituro 19: decorazioni a tempero o base d i bronzina
~olvere d i rame e/o b ronzo )( scheda-materiali: Sm-43) .
•
•
•
•
•
•
•
•
\
.
Malta 14: calce aerea - intonachino (scheda materiali:
$m-221 .
.,
Malfa 15: calce idraulica pozzolanica - stucco
(:;cheda_m::Jteria li: Sm-23) ,
:,t ,
,
,,
,
,,
alto 16: calce e gesso - stucco (scheda_materioli:
S -241.
,
,,
Malt a 1.1: calce aerea e sabbia marina locale
(sche da_materiali: Sm-O l ),
Finc'lm 8
I
lt o 2,2: calce aerea e sabbio marina locale
hed a_moteriali: Sm-05)
a lt a lO: calce e sabbia, costituente il bancale e il
zoffo in corr ispondenza de!la finestra
he da_materiali: Sm- 18),
~a lt o
17: calce idraulica e sabbio marina I:::cole
(sc he do_materiali: Sm-25)
I
,
rTo: telaio metallico nella finestra 1 e c hiodi per
ncoraggio degli stucchi della volla.
1
t10 ni: Impiegati nella realizzazione delle arch irravi
Ile fine m e, nella strullura d ella. vo lla ed in parte anche
r l' elevazione della muroturo
Ira : materiale d i vario na tura litologico !offiorono
zzi di calcare e scisti ecc,) imp:egalo per la
alizzazione della muratura.
Finest ra 2
!nord)
Finestra 3
!nord-est)
Finestra
(est)
~
Finestra 5
(sud-est)
Finestra 6
(sud )
Finestra l
!sud-ovestl
Finestra 8
(ovesi )
Finestra l
(nord-ovest]
Finestra 6
I
d8'.iO: lastre di ri vest imento delle pareti, degli sguinci
Ile finestre e della vol ta netle zone esposte a nordest
%
g no: essenza chiara, sagomo fa e superficialmente
~rniciaTa , costituenTe il i elaio degli infissi,
LEGENDA
Ind ividumione d ella supe rficie con
disegno prepa ratorio.
R
Ambie nte BI - Pianta con proiel ione M d e'la vallo
Mappatura dei materiali'''J
Ambiente BI - Sviluppo prospeilo
Scola 1: 25
Mappotura del materiali
Scola 1:25
p ividuazione dello decorazione in
l.!!tcco supersti te.
1·'G li strot i di preparazione sottosla nli olle dara ture so no stati
indicai i nelle didascalie alle immagini. La doratura 15.1
risulta più bril lan te in conseguenza del prOCedimento di
applicazio ne con il bolo.
('I
Proie zione in pianta della fotografia zenitole
Individuaz'one dei modella ti in srucco e del disegno prepara torio
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETIONICO
Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura - SClJolo d i $pecblizzazione in Restauro dei Monumen ti - a.a. 2007/2003
Specializzandi: arch, Elena Gentilini, arch. Moro LlJcche tti, orch. Valeria Mangini, arc h, Luco Pedrazzi. arch. G iorgia Teso
M APPA MA1EI< IALI
Re!a t ore: proT. orch. Stefano F. Musso
Correlotore: arch. Danie la Pittal uga
Bl
Immagine l .
Immagine 2.
Immagine 3 e immagine 4
Immagine 5.
Immag'ne 6.
Nota alla mappatura dei materiali dell'ambiente B /.
Mancanze e distacchi degli stucchi della
Lacune del disegno preparatoio e fes-
Lacune delle coloritu'e a foglio d'oro.
Lacune delle coloriture r8 e /9.
volla.
surozioni dello volto.
La vol ta è a ffetta da d iffuse mancanze.
La d ecorazione a stucco è andato perdu to
per circa 11/ 12 d ella superficie.
La porzio ne di st ucco cncora in o.oera
presenta bordi mollo sfrangiali ed u na
diffusa fragilità, con aree di d istacco
evidenti.
11 colore e le dorature sopravvivone sono in
locerti .
La caduta degli stucchi ha riportato in
luce il disegno pre parai orio della decorazione, il cui int onachino si conserva in
condizioni discrete !;:::iù locunosc verso la
c hiave d i voUa, dove infiltrazioni e e fflorescenze ne 11Onno provoca to lo caduta.
Alcune fessurazioni di non grave en tità
interessano lo porzione inferiore della
volla. sopra al le ogive delle tinestre
Le col()/ih.'r e /5.1 e /5.2 ovvero le dorahJre a loglio d'oro applicate
svlle comici delle finestre e sugli stucchi tertili. presenta no lecvne
svperf iciali diffvse che delimitano areole di piCCOle dimension i. Sulle
cornici, i bordi interno alle lacune si presentano spesso distaccati in
piCCOle scaglie.
Le pareti verlicali d e ll' Amb iente BI sono
affette d::J lacune superiici::lli. intennedie
e profonde.
Le lacune svperficia~ hanno causato lo
quasi to tale perdita della decorazione blu
e oro d elle speçchioture fra le finestre.
cosicchè le coloritura 18 (blu) e 19
!bronzina) rimangono visibili scio in trocce.
In corrisondenzo delle la c une emerge
l' intonachino (
J .
GI(Jltili 8 incisioni.
Le specchiature fra le pon e-finestre sono
interessa te da graffiti tracciati a ma tita,
penna , penna rello o con vernici stese a
pennello.
Un poco meno estes i complessivamente
che in A2, sono tultav'a più fitti e spesso
sovrapposti. Ad essi si aggiungono, meno
numerose, te incisioni.
Gra ffiti e inc;sioni si sovrappongono
all' intonachino e alle coloriture 18 e /9.
I fenomen i d i degra do riguardano sia le pareti verticali sia lo volta. e sono
in buona parte le gati 0'10 prolunga to e sposizione del locale agli ag enti
atmosferici. Tale esposizione è dovuta all'assenza dei selTamenti che v n
tempo c hiudevano il perimetro dell 'ambiente. I materiali utilizzati per
d ecorare questo locale !per esempio le co'oriture o tempera, le doroi ule
e gli stucchi). non essendo stati pensaii per resistere a ve nto e piogge.
hanne sub ito un degrado molto veloce e d iffuso, che ha comportato ta
quesi totate scomparso delle decormio ni o rilievo della volta e del!e
pitture blu e oro delle specc hia ture fra le finestre.
Si sono cosi sviluppat e lecvne di Tipo superficiale metTO estese, e lacune
intermedie e profonde localizza te, che hanno interessato tutti Il strati di
Finestra 2
C'oque/ure.
Le coloriture /8 e iV l'coloritura a tempera e bronzino) p resentano
craqvelu re a maglio mollo fitta (poChi millimetri) e molto regol::Jre . Un
poco più fitta quella SlJ lla colorituro a tempera rispetto all'a11ro.
Immagine 7 e immagine 8.
Immagine 9.
Immag'ne IO.
Mmlcmr zp. nelle specchio/l're flll le firrr-:sI/8 .
,6.lcvne mancanze di intonaco honno portato in luce lo tessitura
muraria sottostante. Tali mancan ze sono concentrate tra i 40 e i 150
centimetri da terra, si trovano in corrispondenza delle cernici delle
bucet ure e sono cOniornate do eSTese tacune p rofonde
dell'intonaco.
Pre ~ enm
FfflDrp.sce n7p..
Nella st esse areo i n t eres~ato do infiltrazioni d'acqua (dallo chieve a lle reni
della volta) , g li intonaci sono coperti do
efflofescenze satin e biancastre, polverulente. non filonti. Le efflorescenze
coprono sia ,'intonachino che l'arriccio.
Efilore scenze con caratteristiche simili m a
di minor e ntitò sono presenti anche sopra
alle fines tre e in basso alla base delle
specChiatu re .
Scoglia/uro dell'ordesio.
In a lc uni casi, sia sulle mlJrot ure d i perime tro !in corrispondenza dEgli
erchi delle finestre) che sulla volla, le mancanze hanno rese visibili le
lastre di ordesi:::J isolante. Toli lastre sono affette da forte scag liatura
ed in alcuni casi sono profondamente fessurat e.
Fine"itra l
Ambiente A7
di urniditò
La volta in Bl (are::: intorno alla chiave ai
volla e fin quasi al'e renil è in teressata da
infiltrazioni d 'acqua dovute ad una
cattiva tenuta del sistema di copertu ra. Il
fenomeno si fa particOlarmente evidente
in concomitanza delle piogge.
Altre zone inte ressa te d o lJmid ità sono le
fa:ce basomentali de lle specch ia Ture fra
le finestre (l'acqua p iovano non è schermota do atcun infisso) .
N
,
EB
;.,
,
lastre isolanti in ardesia. In quesl' ul1imo caso l'ardesia risu lta scaglia ta.
Sotto tramontana inoltre, l' intonaco risulto eroso ed attorno al le finestre
disgregato.
Un' altra causa di degrad o . che riguarde specialme nte lo volta. è da
leggersi ne lla mancata manutenzione del sistema di copert ure che ha
provoca to e continua a provocare macchie di umidilò ed efflorescenze,
specie nella porzione compresa fra lo c hiave e le reni.
Non da ulti mo vanno cita te te ettività vanda liche di Intrus i c he han no
deturpa to con graffiti ed incisioni anche questo ambiente, come quelli
co llocati al piano terreno. Greffiti e incisioni si trovano ad allezza uomo e
si sovrappongono alle scarse Iracce di decor'azione b lu e o ro supef5titi.
l EGENDA I' )
Area interessata do lacune superficiati diffuse. di p:ccole
dimensioni. disposte a macch ia di leopardo (scheda
degrado: Sd-15).
La mappalura del deposito superficiale è stata omessa. essendo
feno meno diffuso e in differenziaTo su tutte le ~uperfici (solo un ;:::oco p iù
accentuato in corrispondenze delle superiici umide e nelle porti a rilievol .
Per lo ste S5a ragione è "itala omessa lo mappatura del ienome no d e lla
microesfoliozione che interessa le dorature.
Per rend ere più faci le lo lettura della mappotura è stato infine indicato il
feno meno delle corros'one che rig uarda i chiodi e non indicat e le p;ccolissime macchie di ruggine sulla m uroturo attorno a ciascun chiodo.
l' I
Lacuna superficiale: perdita dello stra lo d i continuità
strato di coloritura superficiale (scheda_degra do:
5d- 15).
del ~ o
l Glcuna intermedia: perdita di co ntinuità di strati di
int onaco do c ui emerge l'arriccio (sc heda_degrado:
Sd- 15).
cuna profonda: perdita di continuii à di straTi di
onaco da cui e m e rge il rinzaffo(scheda_degrado:
- 15).
I
nca nza : perdita detl'i ntem spessore dell' intonaco,
cui emerge l'apparecchio murario solTostante
heda degrado: Sd-17).
r Eibsione: asportazione d i materiale dal'a superficie che
nobile maggior pari e dei cmi si p resento compatto
L~ heda_degrodo: Sd-09).
I
Scagliotura: presenza di porti to talmente o parzialmente distaccete, di forma irregolare e spessore consist ente e non uniforme (Scheda_degrado: Sd-24).
Qt
rslonl: presenza di segnl lnc l,1 sulle superfic ie (scrllie,
degni ecc.) correlato a cause di origine antropica
hedo_deg-ado : $d-13).
t
4
Fin e,jlm 8
rrosione: decadimento del materiale metalHco, in ncai o dall'azione chimico-fisica con l'ambiente
c hed a_degrado: Sd-02).
=-Disgregazione: decoesione dell 'intonaco con caduta di
materiale sotto forma ei polvere o piccoli frammenti
= (scheda _degrado: Sd-07j.
=-
fessurazion e: soluzione di continuità nel mate riale, con
spostamen to reciproco delte parti (Scheda_degrado: 5d-l1).
{~ventuale
r"
i
Cjstacco: so luzione d i continuità tra strati di un intonaco.
sih tra lero che rispetto al substra to, che prelude. in
L' ~nere, alla cedu ta degli stroti stessi (Scheda degrado:
!
,,
,'.
,
-
......
~
~raquelure: rete di microfes,ure superficiali a maglie
~~oligo nali di p iccola dimensione (malsllali soggett i c
'~ftiro in fase di asciugatura) (Scheda_degrado: Sd-031 .
J:'resenza d i vegetazione: pre;enza di indiv idui erbacei.
:: o rbustivi o arborei (Scheda degrado: Sd-22) .
,
fine<ha 5
::::~ftlorescenza: formazione superficiale di aspetto cris:;:;It;lI ino, polverule ni o o fitamentoso, generalmente di
:';'éolore bia ncastro (Scheda_degrado: Sd-08).
Finestra 3
l EGENDA
Finestra 4
Graffit i: apposiziofle indesidefOta sullo superficie d i segni
[scriTte. disegni ecc.) realizzati con vari maieriali (gesso.
grafite, inChiostro) correlata a cause di origine antropice
[Schedo_degrado: Sd- 12)
Finestra 6
@
@
nividuazionedelieSUperfici
in eressate
da
efflorescenze
ine.
niViduazionedeliesupe'1 ici
in eressate da presenza di
,quo.
[l
senza d i acqua : acqua e/o umid itò nelle strutt ure
rarie. generalmente accompag na ta dalla variazione
sa turazione del co:ore (scheda_degrado: Sd-2 1l.
Ambie nte BI - Pia nta con pro iezione l' dello volta
Mappatura dei fe nomeni di degrado l'')
Ambiente BI - SvillJPpo
Scala 1:25
Mappatura del fenomeni di degrado
Sca la 1:25
,' I Pro iezione in pia nta della fotegrafia zenitale
(-I
Individuazione delle superfic i interessate da presenza di acq ua e da efflorescenze sa line
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETIONICO
Università degli studi d i Genova - Faco ltò di Architettura - Scvola di 5pecializzazione in Restauro dei Monumenti - a.a. 2007/2008
Specializzandi: cxeh . Elena Gen tilini. arch. Mara Lucchetti, arch . Valeria Mangini, arch. Luca Pedrazzi, arch. Giorgio Teso
MAP PA DEG RADO
Relatore: pro!. arch. St efano F. Musso
Correlatore: arch. Da niela Pitlal'J ga
Bl
Noto 0110 moppoTlJro d€'gli int€'rven ti dell'ombi€'nte BI
N
G li in terven ti conservativi in Bl avvengono su superiic i in parte decorate a rilievo con
stucchi dorati, in parte decorate con specc hiature a tempera blu e d orate (a base di
lapislazzuli e bronzina) Non si trotta. come nelle a ltre sole del costello . di decorazioni
"ordinarie". bensì di un 'ornamentazione articola to e complessa. seppur iterativa .
Come in tullo il castello i trattamenti conservativi sono p ensati nel rispetto della
materia "segno ta" dol Tempo ed o l1re ad attuare tra ttamenti conservativ i delle superfici si prevede di intervenire per e liminare le cause di degrado attive nel manufatto.
In questa sala inol1re. riconosciu to il valore estetico della d ecorazio ne. rifuggendo da
ipotesi mimetiche, gli in tervent i mireranno ad evocare l 'antico splendore tramite le
cromie dell e in te grazian i pillOf iche , mantenute t uttavia sattotona e condott e sul
eliminare straTi di materiale che sarebbero dannosi per lo conservazione del manufa tto. Fra le altre cose saranno rimosse le malte ammo lerate. in partiCOlare quelle
magg:ormente disgregate. l ' intervento mirerò in ogni coso a minimizzare le asportazioni di materiale.
- Gli in tp.rvEmti di p umlll o (fGse / dell'intervp.n'n sri' P(lI c o) sano finalizzati alla rimozione
del!e sos tanze es tranee patogene che costit uiscono causa c i degrado pe r il manufa tto, rendendo al contempo le slJ p erfici piu omogenee e riceltive ai trattamenti succ essivi.
La
l,
da
i i I
tlJtt e le
state
,
,
parte a lta del porco. tra nn e le rimozioni dei detri ti, che avverranno nello f o5€' l .
- Gli interventi di preconsolidomen/o (Fose l dell'intervento sul parco) sono funzionali
a preparare le superfici piu de'icate ai trattamenti successivi. Riguarderan no le
porzioni di decorazione p ittorica superstit e. con particolar e c uro p er le porzioni esfoliate.
Efl
- Gli interventi di rimozione (fase l e f o se2 dell ' intervento sul porco) sono funzionali ad
,
ovvero su pitture a tempero . dorotlJre e modanature in st ucco), e do vrò essere
condolla in modo diffe re nzia to secondo le spe dlic ita delle superfici Irattate.
La pUlitura do graffiti sarò condotta seguendo g li specifici p rotocol li operativi per interventi di rimozione di gesso. mo ma o vernice.
La rnuratura sarò inoltre depurata dalle efflorescenze saline , seg uend o protocolli di
plJlitura a secco e chim ica.
Finestm 2
l EGENO/\
1 \7 .01:
Rimozion e malte.
F i ne~t r a
l
Ambiente A7
:r~
I
l.03: R.imOzione prodotti di corrosione degli erementi
e To llici
1 .04:
"
Rimozione detriti.
I
Finestra 2
(nord.!
Finestra 3
(nord-est.!
Finestra -t
(eST)
Finestra 5
(sud-est)
Finestra 6
(SUd)
Finestra 7
(sud-ovest)
Finestra 8
(ove st)
Finestra l
(nord-ove st )
Cso.O 1: preconsOli damento superfici decorate( coloriture
a temp era e disegno preparatorio) (schedo_capitola i o:
CSD.Ol).
Amb iente BI - Sviluppo
Mappatura degli interventi
Scala 1:25
PrL0 1: Pulitura d elle pitture a te mpe m d o sporco
generico/ambientale (pcrticellato atmosferico) (prot.
op. : PLT.1A.l , PLT.1A.2B) (scheda capitolate: PLT.Ol).
Pu litura
d el le
dorohJre
da
sporco
generico/ambienta le (pcrticellato atmosferico) (prot.
. : PLT.1A.l , PLT.1A.2B) (scheda capitolate: PLT.Ol).
8
Pu.01: Pulitura degli e leme nti a nlievo da sporco
generico/ambientole (pcrticellato atmosferico) (pro!.
op.: PLT.1A.l , PLUA.2C) (SCheda_capitola To : PLT.01).
::F:~r,02:
Estrazione di sa li solubifl
(scheda_capitolato:
::~~T.021.
rPJ..06: Pulitura d ei graffiti vanda lici (matita, ges;o.
L:1nnarello . vemice) (sclìeda_ca piTolato: PLT.06).
",."
!1?;
~ 1.09:
~fçheda
Disin festazione
cap ito la to: PLT.091.
c ella
vegetazione
F;nèltro 7
~'l
La p ulitura dei depositi su p erficiali avverrò seg uend o d iffere nti combinc zioni d i protoc olli ope rativi. sceg'ie ndo coso
per caso a seconda dello natura del su pporto e della
gravitò del fenomeno. Nel!a mappa tura sonosteti distin ti gli
interlenti rigua rdon ti p itture a tempera. dora ture e modona ture in stucco. Per sempl:cilò di ~tlura non sono stati
mappati gli interJsnti rigl...'ardanti gli intonaci privi d i co loritura, per i quali si prevede d i intervenire seguendo i protoco lli operativi PLUA.l, PLT.l A.2A, PLT. 1A.2B e Pl T. l A.3.
lEGE NDA
::àG periici su cui attuare interven ti di
::ècitrazione
dei
sa li
solubili
':B t heda_copitolato: PLT.02).
Finestro 6
I
perfici su cui attuare interven ti di
fforzame nto
d el colore
ad
querello
(superfici
doraTe )
(SCheda capitolato: INT. P.02. 1).
Superiici su c ui attuare Intervenli di
in'egrazione pittorica su d isegno
p /eparatorio (sc hedo_c apitolalo:
INT.P.03.2).
I
•
Finestra 2
(nord.!
Ambiente BI - Pianta con p roiezione l" della volta
Mappatura degli interv enti (-')
periici su c ui attuare Intervenli di
egrazione pittori ca del la decorane a rilievo (sc hedo_capitolo lo:
INT.P.03.3).
Finestra 3
(nord-est.!
Finestra -t
(eST)
Finestra 5
(sud-est )
Finestra 6
(sud)
Finestra 7
(sud-ovest)
f inest ra 8
(ove st)
Finestra l
(nord-ove st )
Scala 1:25
Am bie nte BI - Sviluppo
l')
Mappatula degli i ntelve nti
Scola 1:25
Proiezione in p ianta della fotografia zenitale
,"1 Individuozione delle superfici sui cui att uare in terventi di estrazione dei soli sollJb ili e di int egrazione pittOrica
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLAVICINI: DAL PROGEITO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITEITONICO
Università degli studi di Genova - Facoltà di Architettura - SC'J olo d i Spacia lizzazione in Restauro dei Monumenti - 0.0. 2007/2008
Specia~z:zan d i :
erch. Elena Geni ilini. orch. Mara Lucchetti. arch. Valeria ,\.\angin i. arch. Luco Pedrazzi. arch. Giorgia Teso
M APPA INIEI<VENI I
Rela tere: prof. arch. Stefano F. Musso
Corre latore: areh. Oaniela Pittaluga
Bl / 1
.
Ambien te BI
Sia to ahJOle:
Arriccio differenzia to : nel'a parte bosame,lole,
fino o ò rco 80 cm dal pavimento è costituito
da una mo lla di calce idra ulico e sabbia
locale, nelle zone superiori il legante è costituito
da calce aerea. In tonachino di calce aerea e
sobb'a marina locale.
La malta è fortemente degadata, in stat o di
pol"erizzazione e con presenza d i efflorescenze
saline, per le infiltrazioni d 'acoua dallo coperture e per l'm:ione erosiva del "ento. f ino a
circa 1.5 metri d a terra vi sono numerosi graffiti
o pennarello.
I prospetti
Le
superfici
esteme,
realizzale
tutte
ad
intonaco. erono tral'ale sia plastico mente sia
croma ticamente per simulare un poramento "n
mattoni con elementi strutturai" e decora tivi "n
pietra, come è emerso do lo scoperta di lacerli
d i inionochino sotto le merla t ure del piano
primo.
Il reçupero della cromia costituisce un
elemenlo fondamentale per restituire il monufollo ad una cOlTello leltura da parte dei
fruit ori.
Operazioni:
L pulitura dei depositi superfic iali e rimozione
dei graffiti:
2. integrazione con malta delle mancanze di
intonaco
3. abbassamen to del to no delle lacune con
velalure
Slo-o o tlva!e
In tonaci d i molto di ca lce idraulico e ,abbia
L'intonachino e mancante in t utte le superlici
ad eccezioni d i pochi lacerti nelle aree mcg-
a
latte di calce
.:I.. stesura di campiture di colore entro i cont orni
del disegno prepara torio:
Le velature potranno essere completate con
ombreggiature per simu la re lo plosticita degli
giormente riparate . Sull'intonochino si trovono
stucchi originari.
colorì1ure a co ce.
Folt o ecceziare per l' avanzato stato di
erosione e per lo patina biologica. lo sta to di
conservazione del e malte è buono e queste
conservano no tevole resistenza all'abrasione,
Integrazione con molto dello S' esso colore dello sfondo
Integrazione con mo lla dello stesso colore degli amat i
Int egrazione delle lacune della pavi mentaz:one a mosaico
con malta colora ta in posta con terre e inciso per restituire
contiruità al disegno.
Simulazione eg li interventi di consolidamento e ripr e,a degli appara ti decorativi
l, Trotiamento biocido
2, Integrazione delle fessurazioni e delle lesioni
con malia con leganti Idraulici in polvere a
basso conlenu-o di soli. sabbie silicee, iner' i
Ambien te A9
Muri del fosso to
calcarei
3, Pulitura con sproy d'acqua
\
-
- --
• _ _• _ _
4, ColOritura con
ve'k)J,),e a
~;:.;::,....J
calce e terre
p 'gmenti nol'Ulo,'.
p,"
""~:';~:~,t,~:;~presi come nferimenli
(
i
ancora 'nlatti.
Stal o attuale
Intonaco rea lizzato con mo lla d i calce e sabbia marina
loca le. Co:oritura a calce i ona lità rosso mallone.
Le superfici presentano mancanze e lacune che interessano acnhe più strati d'intonaco. fessurazioni e fratturazion i, d istacchi dell 'intonoco, Nonostan te l 'erosione
superficiale, lo mclto ha un ' ottima coesione e tenacità.
V"'a'",e 'O"'OI~":;~n Ielle di calce e pigment i naturali
\ . Trattamento biocida
2. Rimozione delle piante rompicenti
..
3. Pulitura dei deposit i super"icieli
,~;!k;d~Ocd:;p.;:;:;-~------------------_
4. Consolid a mento e protezione dello eresia con rr
5. Integrazione con molla di calce
IL PARCO DI VILLA DURAZZO-PALLA VICINI: DAL PROGETTO DI RESTAURO DEL CASTELLO ALLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DI UN SISTEMA AMBIENTALE E ARCHITETIONICO
Università degli studi d i Geno"a - Faco ltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti - a.a. 2007/2008
Specializzandi: crch. Elena Genlilini. orch, Mara lucchetti, arch . Vcleria ManginL orch.luca Pedrazzi, arch. Giorgio Teso
Sta to a lTuale.
Superficie intonacata con malta oi calce o erea e sabb ia marino di Peg li colorota con
tinte a ca lc e di i onalita rosso ma ttone modellata a , imtJlar e un param ento in laterizi foccia"ista.
Le malte dei primi corsi di fi nti malloni sone disgregal e e presen l ano efflorescenze
$Orne. Su lla superficie si trovano patine biologiche e g raffiti rea lizza ti con gesso
\. Pulitura della pa tina bio logica
2 Pu litura dei depositi supe.1ici oli
3 Inte grazion e con moll o P\ c b ose d i lega nti idraulici a bosso contenuto di sali, sabbietta di marmo grigio di vcria granulometria . terra
nere.
4. Velature sa ltatono o calce sulle lacune e S!iJ'affo,mm,mlo
I
S IMULAZIONE INTERVEN TI SUL CASTEl.lO
Relalore: pro!. orch. St efano F. Musso
'.
Correlatore: arch. Da niela Pitlal'J ga