C`era una volta, un signore di nome Mario che aveva un cavallo a

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C`era una volta, un signore di nome Mario che aveva un cavallo a
C’era una volta, un signore di nome Mario che aveva un cavallo a cui voleva molto
bene.
Mario e il suo cavallo erano una cosa sola, sempre in giro nei boschi o nei prati a
galoppare.
L’uomo era attento alla forma fisica, sua e dell’animale, tuttavia un brutto giorno,
mentre cavalcava, cadde di sella.
Con una gamba rotta doveva rinunciare alle sue scorribande ed iniziò a passare il
tempo in osteria, bevendo sempre più spesso.
Il cavallo lo osservava tristemente e passava le giornate legato ad un albero.
Mario beveva, poi, ubriaco, finiva per cantare canzonacce o per azzuffarsi per una
partita a carte finita male.
Gli amici, cercavano di farlo smettere ,ma invano.
Un giorno il cavallo riuscì a liberarsi . Raggiunse l’osteria e tra la meraviglia dei
presenti ruppe un bel po’ di bottiglie di buon vino, leccandone il contenuto.
Poi, completamente ubriaco, si mise a sgroppare e nitrire, facendo ridere tutti i
presenti.
Mario lo stava a guardare, vergognandosi per lui, ma poi comprese la lezione.
Esagerando con il ino aveva dato spettacolo di sé, come adesso stava facendo il suo
cavallo.
Da allora smise di esagerare. Riprese a cavalcare con il suo fedele amico.
A volte si fermano all’ombra di un castagno. Mario tira fuori un fiaschetto e
permette al cavallo di leccare un po’ di vino.
Poi si addormentano all’ombra dell’albero, felici del loro piccolo segreto.