Il grappolo d`uva e la sirenetta C`era una volta sul pianeta di

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Il grappolo d`uva e la sirenetta C`era una volta sul pianeta di
Il grappolo d’uva e la sirenetta
C’era una volta sul pianeta di Dionisio, una sirenetta che voleva scendere nelle acque della terra. La
sirenetta chiese il permesso per partire al Dio Dionisio, lui glielo concesse ma ad una condizione, portare
con se un grappolo d’uva, il quale doveva farlo finire sulle tavole delle migliaia di commensali della terra.
Fu cosi che Dionisio, in cambio di questa missione, gli concesse il permesso di partire, la sirenetta dopo aver
attraversato cielo e mari celesti, finalmente dopo un giorno stellare giunse sulla terra. Lei scelse di sbarcare
su un’isola paradisiaca che gli ricordava il suo pianeta e dove il sole splende sempre, regalando paesaggi e
tramonti splendidi agli occhi degli umani.
Una notte silenziosa la sirenetta lasciò le acque del mare per andare sulla terra ferma, portava con se il
grappolo d’uva e lo depositò nei vigneti dell’ Isola. All’ alba i raggi dorati del sole penetrarono questo
grappolo d’ uva magico, che catturò così il bello del paesaggio. Quella mattina, era giorno di vendemmia,
allora il grappolo di uva venne raccolto e combinato con aromi divenendo un vino armonico, tutto oggi
rinomato. La prima bottiglia di questo vino, il fato volle destinarla a Cecilia, una cuoca conosciuta sull’ isola.
Cecilia, era sposata con Felice, uomo attraente e sensuale, visto che era un pescatore, il giorno del loro
anniversario Cecilia chiese a Felice di pescare dei polipetti, lei aveva già in mente una ricetta afrodisiaca con
la quale usare la bottiglia che gli venne regalata tempo fa, sapeva che era una bottiglia speciale, ma non che
era miracolosa già che dentro conteneva il grappolo d’ uva della leggenda sulla sirenetta che si raccontava
nell’ isola. Cecilia era una cuoca creativa che amava il suo lavoro, in ognuno dei suoi piatti metteva sempre
il suo cuore. Felice tornò a casa con dei polipetti freschi, li aveva pescati nelle acque cristalline del mare
misterioso che circondava l’isola il quale si era convertito nella nuova casa della sirenetta. Cecilia li prese
per lavarli e pulirli con la stessa cura che si da ad un neonato. Quei polipetti finirono nella pentola assieme
ad un filo di olio, aglio, cipolla, prezzemolo ed in quel momento la cuoca aggiunse un bicchiere di vino per
bagnare quella miscela di sapori. Per finire quella ricetta sfiziosa aggiunse dei pomodori spezzettati assieme
ad un tocco piccante dato dal pepe. Cosi è che quel grappolo d’uva, trasformato in vino, è diventato
compagno di avventure culinarie di quei polipetti, tutt’ora un piatto succulento della cucina Siciliana. Ecco il
miracolo di quel grappolo d’ uva finito in una ricetta, sulle tavole degli Italiani ed in una bottiglia di un vino
rinomato. Quella sera, la cuoca Siciliana ha pensato di chiamare quel piatto “Polipetti affogati” i quali
ancora oggi provocano dei peccati di gola, i polipetti erano affogati nel gusto di quel vino bianco secco di
colore dorato dai profumi intensi come quella terra.
La cuoca soddisfatta del suo piatto disse a suo marito: “ho finito di cucinare, adesso ci godiamo il piatto”.
L’abbinamento del vino in una ricetta per lei afrodisiaca, ha scatenato in loro l’intimità. Dall’ incontro
passionale di quella sera, 9 mesi dopo è nata una bimba, la quale portava nei suoi occhi il colore del
grappolo d’uva, due occhi grandi, dorati e luminosi.
Ancora oggi sull’ isola arrivano dei marinai che conoscono la leggenda della sirenetta, ma nessuno sa
d’allora che fine ha fatto quel grappolo d’uva, rimando così ancora un mistero.
Questa ricetta assieme a quel grappolo d’uva diventato vino, oggi rappresentano memorie, sapori, luoghi e
profumi di un’isola esotica ed affascinante. Un tesoro finito sulle tavole degli italiani a dei turisti che
visitano la visitano, cosi come Dionisio aveva chiesto alla sirenetta.
“Ma questa è una storia vera? Od è tutto prodotto della mia immaginazione”.
In quel momento ho riaperto gli occhi, ero ancora al mio tavolo ed ho visto il mio bicchiere di vino assieme
al piatto di polipetti, entrambi erano ancora intatti. E’ stato allora quando ho cominciato a scrivere
pensando come è favoloso mescolare enologia e cucina, come un piatto e un bicchiere di vino possano
concentrare la cultura di una terra e svelare i segreti di una regione.