Piccolo commercio: fare la differenza con ciò che offre la grande

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Piccolo commercio: fare la differenza con ciò che offre la grande
Modena Economica
Le foto di questo articolo
sono di Gianni Volpi
“Esistere ancora,
a distanza di decenni,
ma soprattutto
con il dilagare
delle grandi catene
di distribuzione,
significa privilegiare
sempre e comunque
la qualità, il rapporto
onesto col cliente,
pazienza
e disponibilità, oltre
al non trascurabile
equilibrio
qualità-prezzo.
Il nostro marchio
è ancora sinonimo
di fiducia e di sicurezza
per il cliente, requisiti,
quest’ultimi, tipici
del piccolo negozio…”.
Piccolo commercio:
fare la differenza
con ciò che offre
la grande distribuzione
Viviana Bruschi
a insegnante di francese ad esperta di
D
lenti, diottrie, occhiali, disturbi della
vista… Siamo nello storico negozio di
ottica Anderlini, via Emilia centro, gestito da
ormai tre generazioni dall’omonima famiglia, e
oggi dall’ex docente Nicoletta.
“Dopo undici anni di vita scolastica a stretto
contatto con i ragazzi - racconta - nel ’91 ho
dovuto scegliere: o la scuola o il negozio. Mio
padre decise infatti di ritirarsi per limiti di età, e
alla fine ho scelto la tradizione, il lavoro iniziato da
nonno Arturo, eroe modenese, fucilato dai fascisti in tempo di guerra”.
Ma ogni lavoro richiede professionalità e così,
l’ex docente, dopo aver lasciato nell’angolo dei
ricordi le tante ore spese a insegnare ‘bonjour,
bonsoir, oui e merci, au revoir, à bientôt….’, inizia
a studiare il mondo dell’ottica da vicino.
Frequenta la scuola, consegue il diploma di ottico, continua ad approfondire la materia e oggi, a
distanza di anni, non ha più nessun rimpianto
della scuola.
“Sono contenta di aver continuato l’attività di
famiglia, nel segno della serietà, oltre che della
tradizione, perché nessun mestiere si può
improvvisare, e quindi anche dopo il diploma ho
dato particolare importanza alla formazione e
all’aggiornamento”.
Nel suo negozio, frequentato dai modenesi doc,
ma anche da gente di passaggio catturata dalla
scintillante vetrina che evidenzia occhiali di pregio, per esempio Cartier, e marchi stranieri non
facilmente reperibili, come le particolari lunettes
di Francois Pinton, si trova l’essenza delle virtù
dei negozi che segnano la storia di una città.
“Esistere ancora, a distanza di decenni, ma
soprattutto con il dilagare delle grandi catene di
distribuzione, significa privilegiare sempre e
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Nicoletta Anderlini, amministratrice della Anderlini Snc
comunque la qualità, il rapporto onesto col clien-
avrebbero il compito di sostenerci con maggior
te, pazienza e disponibilità, oltre al non trascura-
vigore, attraverso incentivi, formazione e aggior-
bile equilibrio qualità-prezzo. Il nostro marchio -
namento. A tal proposito - continua - un riferi-
spiega la signora Nicoletta - è ancora sinonimo di
mento importante è stata per me l’associazione
fiducia e di sicurezza per il cliente, requisiti, que-
d’imprenditori cui aderisco, la Licom, che mi ha
st’ultimi, tipici del piccolo negozio, in grado di fare
affiancato sia nel processo formativo, sia nell’atti-
la differenza con ciò che offre la grande distribu-
vità di promozione del centro storico alla quale
zione, e che spronano a continuare il cammino”.
ho partecipato per alcuni anni”.
Cammino che oggi pare tutto in salita per i com-
Per la signora Anderlini, “le istituzioni avrebbero
mercianti in genere e, in particolare per quelli del
dovuto e dovrebbero sostenerci con la stessa
centro storico. “Da una parte - commenta - si
attenzione che rivolgono alla grande distribuzio-
deve fare i conti con la contraffazione delle mer-
ne. Noi commercianti, se abbandonati a noi stes-
ci, accessori in primis, tra cui gli occhiali venduti
si, non ce la potremo mai fare. Un esempio? Le
sulle spiagge a poche decine di euro e per lo più
associazioni di via, per anni produttrici di una
dannosi per la vista, dall’altro con le catene che
quantità di eventi in grado di catalizzare in centro
avanzano a passi da gigante e che regalano,
tantissime persone, ma che ora, ormai da tre
specialmente all’estero, megastore e negozi ben
anni, sono ferme. La causa? Troppo lavoro
strutturati. Senza contare comunque le gravi dif-
extranegozio, troppe spese” - spiega.
ficoltà del nostro centro storico. Il commercio -
Ottenere maggior equilibrio di forme distributive e
continua - è sofferente, agonizzante, e la colpa si
di erogazione di finanziamenti, costruire un par-
può benissimo ripartire tra i commercianti e le
cheggio sotterraneo al Novi Sad, in definitiva crea-
istituzioni. I primi - secondo Nicoletta Anderlini -
re le condizioni per cui possano coesistere, in terra
hanno ancora parecchio da fare per diversificar-
modenese, la piccola e la grande distribuzione, in
si, rimodernarsi per stare al passo coi tempi e per
modo complementare, come avviene da tempo
non annaspare o scomparire nelle fauci della
in altri Paesi è, per Nicoletta Anderlini, il porto sicuro
grande distribuzione; le istituzioni, d’altro canto,
cui far approdare il commercio.
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