079_082_fenili_turchia_east12
Transcript
079_082_fenili_turchia_east12
Il Paese è un ponte naturale per trasferire energia dal Mar Caspio e dal Mar Nero in Occidente. E quindi per aumentare il grado di diversificazioni delle fonti di approvvigionamento. Ecco perché la politica energetica dell’EU dovrebbe coordinarsi strettamente con quella turca. Anche per sottrarsi alle pressioni di chi intende approfittare del proprio ruolo di produttore e fornitore per... Il ruolo della Turchia nella politica EU a cura di Elena Fenili e Francesca Nenci Unione Europea, tra i principali protagoniL’ sti nel mercato energetico internazionale, è uno dei maggiori importatori di petrolio, Contrasto_Reuters ENERGIA 2 gas e carbone. Tuttavia, a causa dell’eccessivo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas del Mare del Nord, oggi l’Europa si trova in una condizione di assoluta dipendenza energetica dai Paesi non UE. Attualmente le maggiori riserve di petrolio e gas sono situate prevalentemente in regioni politicamente o economicamente instabili: il 45% delle importazioni petrolifere dell’UE proviene dal Medio Oriente; il 40% delle importazioni europee di gas dalla Russia, il 30% dall’Algeria e il 25% dalla Norvegia. In questo contesto e nella prospettiva futura di una continua crescita della dipendenza energetica europea (le stime prevedono che nel 2030 si passerà dal 50% al 70%) l’UE sta cercando di attuare una politica energetica efficace e armonizzata, sia attraverso il consolidamento di un unico mercato energetico europeo, sia attraverso una progressiva diversificazione dei Paesi fornitori. Il Green Paper sull’energia, adottato nel 2000 dalla Commissione, costituisce il primo schema europeo per una politica energetica comune, finalizzata a garantire l’approvvigionamento di energia a tutti i consumatori a prezzi accessibili e nel rispetto dell’ambiente, promuovendo una concorrenza leale nel mercato europeo. Priorità dell’UE rimane, quindi, la creazione di un mercato unico europeo dell’energia, la 79 cui apertura completa dovrebbe avvenire entro il 2007 per il mercato elettrico ed entro il 2008 per il petrolio e il gas. Per raggiungere quest’obiettivo sono state adottate misure per garantire, tra le più importanti reti comunitarie, la trasparenza dei prezzi al consumatore finale e per facilitare il trasporto di gas ed elettricità. Tuttavia, il grado di liberalizzazione del mercato energetico, seppure a buon punto, varia ancora notevolmente da uno Stato membro all’altro. Per realizzare con pieno successo la completa apertura del mercato, con il conseguente vantaggioso aumento della competitività, l’Unione Europea deve necessariamente lavorare anche sul fronte esterno: aumentare le interconnessioni energetiche tra i Paesi UE e i fornitori di energia extra-comunitari e rendere più sicure quelle già esistenti. In questo senso, nel 2003 l’Unione Europea ha ridefinito le linee guida e un elenco di progetti prioritari di comune interesse in materia, e cioè le Reti Transeuropee dell’ Energia, TEN-E (elettricità e gas naturale). I collegamenti sono stati realizzati con successo con alcuni Paesi mediterranei – Algeria-Marocco-Spagna (NG2: Gasdotti dall’Algeria) e Turchia-Grecia (NG3: Gasdotti dal Mar Caspio-Medio Oriente) – alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale – RussiaMar Baltico-Germania (NG1: oleodotto nordeuropeo) e Grecia-Balcani-Sistema UCTE (EL4: rete elettrica) – e la Norvegia, attualmente il terzo esportatore di gas naturale del mondo. Più in generale, al fine di diversificare gli approvvigionamenti e quindi ridurre la dipendenza dai singoli Paesi, l’Unione Europea ha cercato, con più o meno successo, di rafforzare la sua politica energetica con tutti i Paesi fornitori vicini. Con la Russia, Paese che detiene un terzo delle riserve di gas mondiali, l’UE ha avviato nel 2000 un “Dialogo sull’energia”, finalizzato a garantire all’UE sicurezza di approvvigionamento e, alla Russia, un migliore accesso ai mercati comunitari. Con l’OPEC – dalla quale proviene il 40% delle importazioni di petrolio dell’UE – ha avviato, nel 2005, un “Dialogo sull’energia”, con l’obiettivo di garantire stabilità dei prezzi del petrolio e una maggiore trasparenza dei dati relativi alle riserve e all’investimento necessario. Anche con la Norvegia, nel 2005, è stato sta80 Contrasto_Reporters IL RUOLO DELLA TURCHIA NELLA POLITICA EU _Il Green Paper sull’energia (qui presentato da Barroso) adottato nel 2000 dalla Commissione UE costituisce il primo schema europeo per una politica energetica comune, nel rispetto dell’ambiente e della concorrenza bilito un “Dialogo sull’energia” al fine di rafforzare la cooperazione per l’efficienza energetica, l’energia rinnovabile, la sicurezza dell’approvvigionamento e per l’ attività di esplorazione e produzione nell’area artica. Un’altra importante iniziativa è stata la Cooperazione per l’energia della regione del Mar Baltico (BASREC), lanciata nel 1999 con lo scopo di modernizzare le rotte di transito del gas nella regione e di assicurare un più stabile approvvigionamento. Infine, nel 2005, è stata istituita la Comunità energetica dell’Europa sud-orientale (ECSEE), con cui è stato stabilito un quadro normativo unico per il commercio energico (elettricità, gas naturale e prodotti petroliferi) in tutti gli Stati firmatari. Tra tutte le iniziative e gli accordi inclusi della politica energetica comunitaria, la partnership euro-mediterranea sull’energia rappresenta quella di maggior successo. Tutta l’area del Sud del Mediterraneo è infatti di vitale interesse per l’Unione Europea, costituendo una fonte diretta e alternativa di rifornimento energetico, non- ENERGIA 4 Contrasto_Reuters importanti – la maggior parte delle risorse petrolifere e di gas è, infatti, situata nel Medio Oriente, nell’Asia centrale e nelle regioni del Caspio – la Turchia rappresenta oggi un pilastro fondamentale della politica energetica europea, mirando a divenire uno snodo di approvvigionamento energetico sicuro per tutti i Paesi membri. Non bisogna dimenticare inoltre che la Turchia, con una crescita annua della domanda energetica dell’8%, rappresenta, al tempo stesso, uno dei maggiori importatori nell’area mediterranea, rendendo necessaria, come per l’UE, la ricerca di fonti supplementari diversificate e affidabili. In questa scenario, la Turchia ha partecipato alla realizzazione del Progetto del Corridoio Est-Ovest, principalmente basato sulla costruzione di gasdotti e oleodotti trans-caucasici e trans-caspici che, attraversando la Georgia terminano in Turchia e sono in grado di trasportare risorse energetiche ai mercati occidentali tramite rotte alternative sicure. Il _Saakashvili e Aliyev, presidenti di Georgia e Azerbaijan, Corridoio Est-Ovest comprende l’oleodotto il primo ministro turco Erdogan e Browne, ad della BP alBaku-Tblisi-Ceyhan, il gasdotto nel Caucaso l’inaugurazione, lo scorso luglio, dell’ultimo tratto di un meridionale (gasdotto Baku-Tblisi-Erzurum) oleodotto che va dal Mar Caspio al Mediterraneo e il progetto per il gasdotto TurkmenistanTurchia-Europa. L’oleodotto Baku-Tblisi-Ceyhan (BTC), ufficialmente inaugurato nel luglio 2006, oltre a ché una zona di transito di prodotti energeti- costituire la spina dorsale del Corridoio Estci provenienti dai vicini Paesi fornitori: Ovest, potrebbe rappresentare la prima tappa Medio Oriente, Russia e Caucaso. turca per garantirsi una maggiore valenza L’UE, attraverso il processo avviato a partire strategica nei confronti dei propri tradizionali dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995, interlocutori regionali e internazionali. svolge altresì un ruolo chiave nel trasformare In particolare, il BTC si propone di trasportaprogressivamente le regioni del Sud del re, attraverso lo snodo georgiano di Tblisi, il Mediterraneo in una zona di stabilità e progreggio prodotto nel bacino del Caspio, prinsperità. Proprio l'energia, infatti, con gli stret- cipalmente in Azerbaijan e Kazakistan, fino a ti vincoli infrastrutturali ed economici che un terminale marino sito sulla costa meditercrea tra i Paesi importatori ed esportatori, ranea di Ceyhan. rappresenta uno dei mezzi più efficaci per il Al di là della valenza economica, occorre sotperseguimento di questo obiettivo. tolineare l’importanza che il progetto riveste Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli in termini politici, costituendo, in linea con i passi avanti, ma il sistema di distribuzione progetti europei e statunitensi, il principale dell’energia tra l’UE e i partner mediterranei snodo eurasiatico nel trasporto degli idrocarrimane ancora limitato, rendendo necessaria buri, fino a oggi di esclusivo monopolio russo. la creazione di maggiori collegamenti energe- Il gasdotto del Caucaso meridionale (BTE) ha tici e il consolidamento di quelli già esistenti. invece l’obiettivo di trasportare il gas naturale In quest’ottica, la partnership euro-mediterazero dal giacimento Shah Deniz alla Turchia ranea non può prescindere da un’adeguata sulla rotta Baku-Tblisi-Erzurum. La sezione considerazione del ruolo “multidimensionale” di Azeri del gasdotto BTE è stata completata che la Turchia va progressivamente acquisen- nel giugno 2006. do nel mercato energetico mondiale. Parallelamente, la politica turca di diversificaCrocevia di diverse regioni strategicamente zione delle fonti energetiche ha come obietti81 IL RUOLO DELLA TURCHIA NELLA POLITICA EU I PONTI DELL’ENERGIA CHE UNISCONO ORIENTE E OCCIDENTE Moldova Croazia Ucraina Russia Romania Kazakhstan NABUCCO KAZAK GAS TURUSGAZ Serbia e Montenegro BTC BLUE STREAM-1 Bulgaria Macedonia Georgia SAMSUNCEYHAN Albania Armenia SHAH DENIZ AHIBOZ HYB Grecia TURKEYGREECE BTC TRANS CASPIAN TURKMEN GAS IRANIAN GAS Turchia NABUCCO BLUE STREAM-II IRAQI GAS CEYHAN HUB: LNG&CRUDE OIL Iran Siria TURKEYGREECE-ITALY INTERCONNECTOR ARAB GAS PL PHASE-III TERGAS Libano Iraq EGYTIAN GAS ARAB GAS PL Libia IRAQ-TURKEY PIPELINE Giordania vo il rafforzamento della cooperazione bilaterale con gli Stati membri dell’UE (prevalentemente Austria, Bulgaria, Romania e Grecia), il Medio Oriente, i Paesi del Mediterraneo meridionale e la Russia. Solo per citare alcuni esempi riguardo ai collegamenti delle reti di gas naturale: il gasdotto Blue Stream che dalla Russia trasporta, attraverso il Mar Nero, gas naturale alla Turchia; il progetto per la realizzazione entro il 2011 del gasdotto “Nabucco” che prevede il trasporto di gas naturale dalla Turchia (proveniente da Egitto, Siria e da ultimo Iraq) all’Austria, attraverso la Bulgaria, Romania e Ungheria; il gasdotto Turchia-Grecia-Italia, sviluppato con l’obiettivo di trasportare, attraverso la Turchia, gas naturale dai Paesi di produzione (Medio Oriente-Nord Africa e zona del Caspio) alla Grecia, e successivamente all’Italia; il progetto di interconnessione dell’oleodotto Arab-Gas (AGP) - Turchia, che verrà completato entro la fine del 2008, ha l’obiettivo di trasportare il gas naturale egi82 ziano (e se possibile altro gas proveniente dal Medio Oriente) all’Europa, attraverso la Turchia; i progetti per la realizzazione del gasdotto Iraq-Turchia e del gasdotto TransCaspian Turkmenistan-Turchia-Europa, ancora in fase di progettazione, ma che, se realizzati, apporteranno notevoli vantaggi dal punto di vista economico e geopolitico, e contribuiranno alla sicurezza energetica dell’Europa. Da questi progetti appare evidente come la Turchia si stia rivelando un ponte indispensabile per il trasferimento delle risorse del Mar Caspio e del Mar Nero all’Occidente, anche con l’obiettivo di evitare l’esclusiva dipendenza da un singolo Paese fornitore. La Turchia, dunque, rappresenta un partner europeo fondamentale, la cui strategia energetica, se sviluppata in completa armonia con la politica energetica europea, potrà rappresentare un nuovo stimolo al rilancio del processo d’integrazione della Turchia nell’Unione Europea.