Stop agli sprechi energetici!
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Stop agli sprechi energetici!
WWF SVIZZERA Kopf ist schon mal verwendet worden «Il settore elettrico ed elettronico viene meno alle promesse in materia di tutela del clima. Intervenite con una firma!» Felix Meier, responsabile del settore Consumi e stili di vita del WWF Svizzera Raccolta di firme contro lo stand-by Stop agli sprechi energetici! Gli apparecchi elettrici consumano anche quando non sono in funzione, con gravi ripercussioni sul clima e l’ambiente. Un controllo a campione condotto dal WWF mostra l’inefficacia degli accordi di settore. Il WWF ha indetto una raccolta di firme per far rigar dritto produttori e rivenditori. S apevate che il caricabatteria consuma energia anche quando non è collegato al cellulare? Se non viene disinserito dalla presa, il trasformatore continua infatti ad assorbire corrente. Lo stesso vale per altri apparecchi: spegnendo 24 rivista WWF 2/2005 il televisore con il telecomando non si interrompe il collegamento con la rete elettrica, infatti la piccola spia rossa dello stand-by rimane accesa, causando inutili sprechi. Anche gli interruttori di spegnimento risultano spesso inaffidabili: molti impianti stereo sono infatti dotati di un dispositivo che disattiva solamente la componente elettrica ma non l’alimentatore. Da uno studio condotto dall’Ufficio Federale dell’Energia (UFE) nel 1999 si evince che da spenti i dispositivi audio consumano oltre la metà della corrente che utilizzerebbero se fossero in funzione. Per quanto riguarda gli sprechi dovuti allo stand-by, i videoregistratori non conoscono rivali: il loro consumo consumi IGF/HORST PFINGSTTAG Stand-by: spegnete quella spia. annuo in modalità di attesa è 60 volte superiore a quello necessario per la registrazione e riproduzione. 864 milioni di kWh Nel complesso, gli sprechi energetici dovuti allo stand-by sono enormi. Dallo studio dell’UFE emerge che i dispositivi elettronici da intrattenimento e da ufficio divorano ogni anno 864 milioni di kWh in modalità di attesa, una cifra pari al fabbisogno annuo di 250 000 famiglie. A livello europeo la situazione non è certo più rosea. Nel 1999 la Commissione europea stimava che, nei Paesi membri, i consumi annui legati allo stand-by erano pari a 36 miliardi di kWh. Prevedeva inoltre che entro il 2010 si sarebbero raggiunti i 62 miliardi di kWh, se non si fossero introdotte misure efficaci. In concreto, ciò corrisponde attualmente alla produzione annua di 12 centrali a carbone, che diventeranno 20 entro il 2010, se la previsione dovesse avverarsi. Nei Paesi industrializzati lo stand-by determina in media il 10% dei consumi energetici domestici ed è responsabile di quasi l’1% delle emissioni di CO2. Una realtà che ha ripercussioni non solo sul clima, ma anche sul portafoglio (cfr. agli apparecchi elettrici amici del clima a pag. 5). Il consumo annuo in standby incide sul bilancio familiare: «Corrisponde circa a quello di un frigorifero», puntualizza Paolo Bertoldi del Centro Comune di Ricerca della Commissione europea. Il problema degli sprechi legati alla funzione stand-by è noto da tempo. Le misure introdotte per ridurli sono ancora insufficienti. Esistono ad esempio accordi di settore con i quali le aziende si impegnano a contenere i consumi dei propri apparecchi entro determinati valori. Ma finora non sono stati riscontrati cambiamenti significativi. Pertanto l’EICTA, associazione europea delle tecnologie industriali per l’informazione, la comuni- cazione e l’elettronica di consumo, ha deciso di impegnarsi in prima persona, elaborando una serie di regole per il consumo in stand-by dei televisori, i principali colpevoli degli sprechi domestici. Pertanto tutti i modelli commercializzati dopo il 1° giugno 2004 devono presentare una dichiarazione sul consumo in funzione e in stand-by. Per quest’ultimo, nel 2005, è ancora consentita una media di 3 watt, ma entro il 2007 non dovrà superare 1 watt. Una riduzione apparentemente significativa, in realtà già negli anni ‘90 esistevano le conoscenze tecniche sufficienti a contenere i consumi in modalità di attesa entro 0,5 watt. Stop agli sprechi energetici! Accordi non idonei Schieratevi a favore di elettrodomestici migliori, sottoscrivete la richiesta al settore dei televisori! L’accordo dell’EICTA presenta altri problemi. Non esiste, ad esempio, un’istanza di controllo indipendente che verifichi i dati forniti dai membri dell’associazione, ma è l’associazione stessa a fungere da supervisore. Come se non bastasse l’impegno non è stato sottoscritto dall’intero settore: nel caso delle TV a tubo catodico le adesioni corrispondono a circa il 70% di tutti gli apparecchi presenti sul mercato, mentre per quelle a schermo piatto la cifra si riduce al TEST WWF DELLE TV: SOLO 3 SU 45 CON DICHIARAZIONE Dichiarazione relativa allo stand-by Sharp Philips Panasonic Sanyo LG Electronics Loewe Opta Sony Thomson Toshiba Samsung BenQ Daewoo Grundig Intertronic JVC Melectronic Roadstar Schneider SEG Sky United Sì 1) Sì 2) No No No No No No No No No No No No No No No No No No No Ha sottoscritto gli accordi di settore TV a tubo catodico TV con schermo piatto Sì Sì Sì No Sì Sì Sì Sì Sì No Sì No Sì No Sì No Sì No No Sì No No No No No No No No No No No No No No No No No No No No No No 1) 2 apparecchi su 3 provvisti di dichiarazione 2) 1 apparecchio su 6 provvisto di dichiarazione rivista WWF 2/2005 25 consumi IGF/HORST PFINGSTTAG (2) Etichetta stand-by: dichiarazione corretta Il parere del WWF circa gli accordi di settore Si tratta di misure importanti, che perdono ogni efficacia se rimangono solo sulla carta e se è lo stesso settore a effettuare i controlli. Come avviene per i marchi, gli accordi dovrebbero essere verificati da istanze indipendenti. Inoltre il WWF chiede al settore di coinvolgere nella definizione degli standard anche le associazioni ambientaliste e dei consumatori. Il WWF parla chiaro: se le misure adottate dai singoli produttori si rivelano inefficaci, toccherà al legislatore introdurre norme in materia. 26 rivista WWF 2/2005 25%. La Direzione generale dell’Energia e dei Trasporti della Commissione europea ritiene comunque che gli accordi dovrebbero interessare almeno l’80% dei dispositivi commercializzati. Controlli a campione del WWF Al momento dell’acquisto che riscontro abbiamo dell’impegno assunto dalle aziende? A marzo 2005, il WWF ha realizzato un controllo a campione in alcuni punti vendita nell’area di Coira. Su 45 televisori in vendita solo 3 riportavano l’etichetta sui consumi in funzione e in stand-by. I modelli provenivano da 21 produttori diversi, di cui 11 non avevano aderito agli accordi di settore. Il WWF intendeva inoltre appurare in che misura i sottoscrittori avessero tenuto fede all’impegno preso, evitando di dichiarare i consumi solo nei vecchi modelli. Ha inviato quindi un questionario alle ditte che ritenevano il proprio operato esemplare: la metà non ha risposto, delle restanti ha preso posizione solo Sanyo, mentre una non sapeva neppure dell’esistenza degli accordi di settore e ha richiesto una copia del documento sottoscritto. I fatti parlano chiaro: la trasparenza nei confronti dei consumatori è quasi nulla, per non parlare dell’impegno per contenere l’impatto am- bientale. Il WWF vuole che il settore riconosca la necessità di un’inversione di tendenza. Per farlo abbiamo bisogno del vostro aiuto: sottoscrivete il modulo di raccolta firme che trovate allegato alla rivista WWF. BERNADETTE SCHERER CONSIGLI UTILI… Presa: ■ Spegnete completamenpremere te gli apparecchi. Accertate- l’interruttore vi che la spia rossa non sia accesa. Se un dispositivo spento emette un ronzio significa che siete vittima di un furto energetico. ■ Scollegate completamente dalla rete elettrica tutte le apparecchiature dotate di alimentatori o trasformatori esterni, disinserendo la spina dalla presa o utilizzando una presa con interruttore. È possibile distinguere gli alimentatori che assorbono energia dal fatto che rimangono caldi quando l’apparecchio è spento. ■ Se l’apparecchio non dispone di un interruttore specifico (es. sistemi hi-fi), disinserite la spina dalla presa oppure utilizzate una presa con interruttore. ■ Scegliete apparecchi con bassi consumi in stand-by. I migliori sono disponibili su www.topten.ch consumi Bando agli erbicidi! «Erbe» ed «erbacce» Dal 2001 l’uso degli erbicidi è vietato anche sulle strade private. Con la campagna «Nella buona e nella cattiva sorte», UFAFP e Pusch invitano a una manutenzione delle strade senza diserbanti. Eliminare le erbacce in modo naturale Con la campagna «Nella buona e nella cattiva sorte», lanciata nel 2004, l’UFAFP e la Fondazione per la pratica della protezione dell’ambiente in Svizzera (Pusch) promuovono una manutenzione delle strade senza diserbanti. Il WWF sostiene l’iniziativa, che prevede l’organizzazione di giornate di raccolta nei comuni: i cittadini restituiscono gli erbicidi che non utilizzeranno più e ricevono come ringraziamento semi di piante selvatiche, preziose fonti di nutrimento per farfalle, osmie e altri insetti; vengono inoltre illustrati metodi alternativi per eliminare le erbacce. Nadine Ramer, responsabile del progetto presso Pusch, ritiene positivo l’esito della prima fase della campagna: «36 comuni, perlopiù di grandi dimensioni, hanno organizzato una giornata di raccolta, e altri 30 hanno diffuso informazioni sul divieto di utilizzare erbicidi». In Argovia si è tenuta una giornata cantonale di raccolta in collaborazione con drogherie e farmacie. In tutto 86 tra comuni e cantoni hanno richiesto materiale informativo. Sbarazzarsi dei veleni La campagna «Nella buona e nella cattiva sorte» continuerà anche nel 2005 e sarà estesa alla Svizzera Erbicidi pericolosi: dopo la messa al bando si deve procedere allo smaltimento. occidentale e al Ticino. I comuni e gli interessati possono richiedere a Pusch il materiale informativo in tedesco, francese e italiano: manifesti su giornate di raccolta o altre iniziative, semi di piante selvatiche, guide per privati e professionisti con informazioni sul divieto di utilizzare erbicidi e sui metodi alternativi. Inoltre, sul sito Internet www.ambiente-svizzera.ch/ erbicidi gli organizzatori troveranno suggerimenti e idee per le giornate di raccolta, testi e fotografie per comunicati ai media e indicazioni bibliografiche. MIRELLA WEPF Fonte: UMWELT 1/05 PUSCH G li erbicidi, anche quelli cui non è assegnata una specifica classe di tossicità, sono nocivi per l’ambiente. In corrispondenza dei cigli delle strade e degli spiazzi il sottosuolo è caratterizzato da una scarsa attività biologica, pertanto gli erbicidi si degradano più lentamente e raggiungono le falde acquifere o, quando piove, finiscono nei fiumi e nei laghi attraverso le fognature. Bastano piccole quantità di sostanze chimiche nel terreno e nelle acque per compromettere l’equilibrio biologico. Per questo, dal 1986, è proibito utilizzare erbicidi lungo strade, sentieri e spiazzi pubblici, su tetti e terrazze. Dal 2001 il divieto è stato esteso alle strade private. Ma non tutti lo sanno. INFORMAZIONI E SEMI DI PIANTE SELVATICHE ■ Privati e comuni possono ordinare il materiale informativo e i semi di piante selvatiche alla Fondazione per la pratica della protezione dell’ambiente in Svizzera: PUSCH Casella postale 211 8024 Zurigo Tel. 044 267 44 11 E-mail: [email protected] rivista WWF 2/2005 27