FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI
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FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI
FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 08/12/2014 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO Il capitolo non contiene articoli SANITÀ NAZIONALE 08/12/2014 La Stampa - Nazionale Telethon torna in tv La maratona benefica ora è #ognigiorno 5 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Donne e cuore: discriminate anche in corsia 6 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano PREVENIRE, MEGLIO CHE CURARE 8 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Montaigner e la cura rimasta nel cassetto 9 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano " Addio trapianti vado in Africa a curare Ebola " 10 07/12/2014 Il Manifesto - Nazionale Cartoline dal Belpaese reale 12 08/12/2014 Corriere Economia Un'alleanza tra fondi e salute 14 08/12/2014 Men's Health Devo organizzare una festa. Come scelgo birra e vino per rompere il ghiaccio? 15 VITA IN FARMACIA 08/12/2014 La Repubblica - Firenze Viaggio al Farmaceutico militare la "casa" della cannabis di Stato 18 08/12/2014 La Repubblica - Firenze Corruzione in sanità azienda sanitaria che vai misure disciplinari che trovi 20 PROFESSIONI 08/12/2014 Il Secolo XIX - Nazionale QUELLA FEBBRE A FIOR DI LABBRA 22 PERSONAGGI Il capitolo non contiene articoli SANITÀ NAZIONALE 8 articoli 08/12/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 17 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Telethon torna in tv La maratona benefica ora è #ognigiorno È lo slogan della campagna 2014, da oggi su Raiuno Fino a domenica raccoglie donazioni per la ricerca VALENTINA ARCOVIO ROMA Come ogni anno, ormai da un quarto di secolo, torna la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Telethon. L'obiettivo è di dare voce e sostegno a chi combatte ogni giorno contro le malattie rare. L'iniziativa prevede, dall'8 al 14 dicembre, la tradizionale maratona televisiva Rai, che è stata annunciata su Rai 1 dagli studi di «Domanica in» con Paola Perego e Pino Insegno. Con loro Fabrizio Frizzi, Paolo Belli e Arianna Ciampoli per l'apertura ufficiale del numeratore che visualizza in tempo reale le donazioni. Il 12 dicembre in prima serata su Rai Uno appuntamento con lo show «Io Esisto» condotto da Frizzi, Flavio Insinna, Massimo Giletti, Cristina e Benedetta Parodi. L'iniziativa si concluderà la domenica successiva, il 14 dicembre, con una puntata speciale in prima serata su Rai1 di «Affari tuoi» condotta da Insinna, che vedrà tra gli altri ospiti anche Aldo Giovanni e Giacomo, Alessandra Amoroso, Nino Frassica e Frizzi. Non mancherà neanche il classico appuntamento nelle duemila piazze italiane, il 13 e il 14 dicembre, dove sarà possibile ricevere un maxi cuore di cioccolato e sostenere la ricerca con una donazione minima di 10 euro. La campagna Telethon, inoltre, raggiunge anche i social network con un hashtag che è anche il leitmotiv della campagna «La nostra maratona è #ognigiorno». Rimarrà invece attivo fino al 16 dicembre il numero solidale 45501: per ogni sms inviato da cellulari personali (Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Noverca) si possono donare 2 euro. Si possono donare 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete Twt, TeleTu e ClaudItalia, mentre la donazione potrà essere di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45501 da rete Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. Inoltre fino al 31 dicembre è attivo il Numero Verde CartaSi 800.11.33.77 per le donazioni con Carta di Credito. L'impegno della Fondazione Telethon ha ormai raggiunto livelli record. Con un investimento in ricerca di oltre 420 milioni di euro, sono stati finanziati ben 2.532 progetti con oltre 1500 ricercatori coinvolti e 450 malattie studiate. Grazie al lavoro quotidiano dei ricercatori di Telethon sono state messe a punto terapie per alcune malattie rare considerate un tempo incurabili (Ada - S cid, leucodistrofia metacromatica e sindrome di Wiskott Aldrich). Molti bambini arrivano in Italia dall'estero per beneficiare delle terapie geniche, che nel loro caso rappresentano l'unica speranza di cura. Trenta quelli provenienti da tutto il mondo che sono stati trattati con le terapie messe a punto grazie alla Fondazione Telethon. Un lavoro quotidiano che è riconosciuta anche nel mondo. Secondo un'indagine condotta dall'agenzia Thomson Reuters, che ha analizzato le pubblicazioni scientifiche prodotte dal 2001 al 2014 dalle istituzioni leader di ricerca nel mondo, Telethon supera centri quali Harvard, Stanford e Yale negli Stati Uniti, per numero di citazioni delle pubblicazioni, indicatore internazionale di qualità della ricerca prodotta. La curiosità «Grey'sAnatomy» siispiròaNaldini n Una curiosità: anche «Grey's Anatomy» si è ispirata alle scoperte del ricercatore Telethon Luigi Naldini. La dottoressa Bailey salva nella fiction un bambino affetto da una immunodeficienza congenita e ha la stessa intuizione che ebbe Naldini quando addomesticò il virus dell'Hiv per renderlo veicolo sicuro per la terapia genica. 420 milioni di euro La cifra investita finora da Telethon in ricerca: finanziati 2.532 progetti 371 laboratori Sono coinvolti in progetti Telethon, con 1.547 ricercatori Foto: STEFANO CAPRA /IMAGOECONOMICA Foto: Il laboratorio Telethon dell'Istituto «Mario Negri» di Milano SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 5 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 1 (tiratura:100000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INCHIESTA L ' allarme: farmaci e cure studiati soltanto per gli uomini Donne e cuore: discriminate anche in corsia Chiara Daina Discriminate perfino nel cuore. È la prima causa di morte anche per le donne. Ma le medicine sono studiate soprattutto per gli uomini. E negli ospedali i medici spesso sono preparati per riconoscere i sintomi " maschili " . Il racconto dei nostri lettori. » pag. 10 - 11 Sono di più le donne che muoiono per un attacco cardiaco di quelle stroncate dal tumore al seno. Il rapporto, secondo l ' American heart association, è di uno a sei. Chi l ' avrebbe mai detto. Non solo. In età fertile il rischio nelle femmine di essere colpite da infarto è più alto del quattro per cento di quello dei maschi. Una differenza che si mantiene sotto i 65 anni. Poi è l ' uomo a pagarne maggiormente le conseguenze. Un bilancio contro le aspettative, che coglie impreparate le pazienti, ma anche molti cardiologi. Il motivo? Un pregiudizio di genere che ha influenzato studi, ricerche e manuali di medicina. " Si crede che le donne fino alla menopausa siano protette dagli ormoni e grazie al ciclo mestruale abbiano un sangue più fluido. Ma è un errore " spiega Carmelo Cernigliaro, primario emerito di cardiologia a Novara, il primo in Italia ad aver sperimentato negli anni Ottanta il trattamento dell ' infarto attraverso l ' apertura delle coronarie occluse. Così i sintomi presi come riferimento per un attacco di cuore sono sempre stati quelli che si manifestano esclusivamente negli uomini: un dolore costrittivo al torace che può estendersi al collo, alle braccia e al dorso, e un senso di oppressione allo stomaco. Test sugli uomini " I farmaci vengono testati sul 70 per cento degli uomini e appena il 30 per cento delle donne - s o t t olinea il medico - Ma queste non rispondono alle stesse stimolazioni perché i loro recettori sono diversi, hanno le coronarie più piccole e strette e la microcircolazione è meno efficiente. Per questo sono più predisposte alle malattie del muscolo cardiaco " . La diagnosi quindi non vale per entrambi i sessi. La difficoltà sta nel fatto che nelle donne i segnali sono più vaghi, spesso scambiati per un disturbo d ' ansia, un po ' di stress emotivo, niente di più. Arrivano al pronto soccorso con respiro affannoso, un senso di malessere generale, sudorazione, diarrea, nausea e vertigini. Il quadro clinico è sottovalutato e di solito vengono rispedite a casa con un consiglio: " Si faccia vedere da un neurologo e poi da uno psicologo " . E rassicurazioni. " Non si preoccupi, è solo stanchezza " . Un articolo del 26 settembre sul N ew York Times affrontava la questione. " Nel 1996 un ' indagine nazionale - si legge - dimostra che i due terzi dei medici ignorano le differenze di genere nei sintomi dell ' infarto " . Solo nel 2001 l ' Istituto di medicina degli Stati Uniti ha analizzato una serie di dati che hanno portato alla luce pregiudizi di genere in tutti i settori della ricerca medica. Nel tentativo di correre ai ripari " il National institutes of helath ha annunciato che destinerà 10,1 milioni di dollari a fondo perduto agli scienziati per includere più donne nei test clinici " e ottenere più informazioni. Oltreoceano lo chiamano " Hollywood heart attack " , l ' infarto negli uomini, una scena forti, drammatica, quasi teatrale, ma vera. Nelle donne nulla di simile. Anche da noi i numeri non devono più stupire. Il 3 dicembre è uscita l ' ultima indagine Istat sulle principali cause di morte nel nostro Paese. L ' anno di riferimento è il 2012. Nelle femmine le prime due sono le malattie cerebrovascolari (37.304 casi contro i 23.951 maschili) e le malattie ischemiche del cuore (37.140; sono 600 in più quelli registrati nell ' altro sesso). Seguono i decessi per altre malattie al cuore (28.050; 20.334 negli uomini), per i disturbi ipertensivi (20.367), demenza e Alzheimer (18.226) e solo al settimo posto ci sono le morti per un tumore maligno alle mammelle (12.004). In America l ' impatto è ancora più forte. Secondo una ricerca del National Center for Health Statistics (NCHS) del 2009, la mortalità femminile è dovuta in primo luogo a malattie cardiovascolari: 401mila casi, circa 20mila in più di quelli registrati negli uomini. Al secondo posto quella per il cancro (270mila casi). L ' e l e t t ro c a rd i o g ra m m a soltanto ai maschi C ' è un altro problema per le donne. Riguarda l ' accesso alle cure. " Una signora che accusa una sindrome coronarica acuta viene trattata più timidamente, con meno tempestività, se poi è anziana si preferisce non intervenire - lamenta Cernigliaro -. La paura è che muoia sotto i ferri. Ma l ' età anagrafica - a ggiunge - non deve costituire un ostacolo alle terapie più adeguate " . I numeri, ancora una volta, ne sono la prova. Solo al 29 per cento delle pazienti viene effettuato un elettrocardiogramma entro dieci minuti, un SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 6 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 1 (tiratura:100000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tempo vitale, contro il 38 per cento degli uomini. " Il resto viene fatto in ritardo " dice il medico. Anche l ' i ntervento di angioplastica (cioè la dilatazione della coronaria mediante un impianto di stent, una specie di spirale) viene eseguito entro i 90 minuti neanche nella metà dei casi (il 48 per cento; il 66 negli uomini). Lo rivela uno studio del Canadian medical association journal (Cmaj), una delle più importanti riviste scientifiche a livello internazionale, pubblicato il 17 marzo scorso. Oltre dieci anni fa una ricerca dell ' Ospedale di Novara portò agli stessi risultati. " Dal 1996 al 2001 abbiamo analizzato 986 pazienti - va nel dettaglio Cernigliaro -. Di queste la metà è stata sottoposta a un ' angioplastica in tempo utile, cioè entro 24 ore, ancora meglio 90 minuti, perché non ci sia una necrosi ischemica del miocardio; sottovalutati i sintomi delle altre, alle quali è stata prescritta una terapia standard con farmaci antiaggreganti, per ridurre il rischio di trombosi, quelli per abbassare il colesterolo e non affaticare il cuore " . Conclusione: " Le morti si concentrano nelle donne che non hanno fatto l ' angioplastica in tempo " . Cosa serve allora? " Di sicuro più informazione, cure più incisive, non per spaventare, ma per aumentare la sopravvivenza. Le donne cardiopatiche in genere tendono a interrompere le cure a causa degli effetti collaterali dei medicinali, come mal di testa e gonfiore alle gambe. Il medico dovrebbe impedirlo e tenerle monitorate. I sintomi - ripete il cardiologo - sembrano più soft ma non sono meno gravi di quelli di un uomo " . Come ridurre i rischi I fattori di rischio sono il fumo delle sigarette, ovviamente, la familiarità (se altri parenti soffrono o hanno sofferto in passato di problemi al cuore), valori alti del colesterolo, sovrappeso, iperglicemia. " In presenza di queste caratteristiche, alla prima comparsa dei sintomi - suggerisce il medico - prendere un ' a s p irina e correre al pronto soccorso può salvare la vita " . La prevenzione si fa con una dieta alimentare variegata e sana, riduzione del sale a tavola, e movimento. Basta una passeggiata, andare a fare la spesa a piedi, usare le scale al posto dell ' ascensore. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 7 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 10 (tiratura:100000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Occhio a colesterolo e pressione PREVENIRE, MEGLIO CHE CURARE Le malattie del cuore si manifestano soprattutto oltre i 45 anni di vita. Ma la prevenzione deve cominciare prima. Anzi, dicono gli esperti, una buona maturità si prepara a cominciare dai trent ' anni. Come? Tanto per cominciare con controlli periodici. Un buon modo per tenersi sotto osservazione è donare il sangue. Al momento del prelievo vengono effettuati infatti anche gli esami del sangue. Da tenere sotto controllo soprattutto il valore del colesterolo. Secondo i parametri più recenti, il valore massimo deve essere inferiore a 200. Ma i medici tengono d ' occhio anche la differenza tra colesterolo " c a t t i vo " e " b u o n o " . Attenzione poi alla pressione, il cosiddetto killer silenzioso. Molti infatti sono gli ipertesi che non si accorgono di esserlo. Basta entrare in farmacia per un controllo. Il primo rimedio contro colesterolo e pressione alta è una buona dieta. Poi il moto, camminare un ' ora al giorno è essenziale. PERCHÉ C ' È DIFFERENZA Si crede che le donne fino alla menopausa siano protette dagli ormoni e grazie al ciclo mestruale abbiano un sangue più fluido. In realtà, negli ultimi anni, si è capito che non è automatico 70 % GLI UOMINI SOTTOPOSTI A TEST MEDICI 37. 304 LE DONNE COLPITE DA PATOLOGIE CA R D I OVA SCO L A R I 29% LE PERSONE CHE VENGONO CURATE T E M P E ST I VA M E N T E SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 8 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 11 (tiratura:100000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ITALIA, GENIO E BUROCRAZIA Montaigner e la cura rimasta nel cassetto Un rimedio per i danni degli infarti inventato in Italia " , spiega il Nobel. Ma i finanziamenti, arrivati soltanto dopo cinque anni, hanno bloccato la ricerca. Intanto gli Usa ci hanno superato ch. da. Riparare il tessuto cardiaco danneggiato da un infarto con le cellule staminali: è l ' obiettivo di un progetto italiano ancora nel cassetto per colpa di un misterioso muro di burocrazia. Frutto della collaborazione tra Cnr e Ispels (l ' Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro inglobato nell ' Inal quattro anni fa), coordinato da Livio Giuliani, matematico, porta la firma anche del premio Nobel per la medicina 2008, il virologo francese Luc Montagnier, che nel 1983 scoprì il virus Hiv. Chi ha subìto una necrosi ischemica del miocardio potrebbe tornare ad avere un cuore che funziona al cento per cento. La ricerca consiste nel prelevare cellule staminali (cioè cellule primitive, non specializzate) dal ventricolo sinistro del paziente, esporle a un campo elettromagnetico a bassa intensità attraverso un differenziatore e ricavare cellule adulte da trapiantare nella parte lesa. " Lo stesso sistema potrebbe essere utilizzato per rigenerare l ' area cerebrale compromessa nei soggetti colpiti da ictus - spiega Montagnier intervistato dal Fatto -, per risolvere tutte le malattie neurodegenerative e alcuni tipi di tumore, ma è ancora presto per dire quali. Di sicuro è una scoperta rivoluzionaria " . Big Pharma potrebbe prenderla male? " Le industrie farmaceutiche dovranno adattarsi. Non possono fermare lo sviluppo della scienza. Di farmaci ci sarà ancora bisogno, magari diversi, in dosi minori " . Montagnier ha il merito di aver individuato un campo elettromagnetico interno al dna, che cercherà di fare interagire con quello esterno prodotto dal differenziatore. A brevettare quest ' ultimo è stato un team del Cnr, dell ' area della Ricerca di Tor Vergata e dell ' ex Ispels. Tra cui lo stesso Giuliani: " Abbia mo scoperto che applicando campi elettromagnetici a bassa frequenza, le cellule staminali adulte si differenziano, cioè si specializzano, senza stimolazione chimica e nei tempi utili per un trapianto " . Il brevetto è stato pubblicato nel 2009 ma dopo due anni è decaduto. " L ' Inail non ha pagato la tassa di concessione governativa " , sospira il ricercatore. Nel 2011 il progetto è tra i vincitori del bando emesso due anni prima dalla Direzione generale della ricerca scientifica del ministero della Salute. Il finanziamento assegnato è di 450mila euro. I soldi non arrivano mai e la ricerca non parte. " Appena uscite le graduatorie - racconta Giuliani - l ' allora direttore generale del settore scientifico Massimo Casciello chiede di ridurre il budget a 442mila euro con incluse le spese per il coordinatore del progetto. Inviamo una lettera esprimendo perplessità e da quel momento il nostro team viene escluso dai rapporti con il ministero. Abbiamo fatto ricorso al Tar del Lazio contro il ministero e l ' Inail, che non voleva accettare il finanziamento " . "La documentazione non era completa" il presidente dell'Inail Massimo De Felice giustica il ritardo. Lo scorso 4 luglio arriva la sentenza: il Tar si esime dal giudicare il caso poichè al beneficiario di un provvedimento di finanziamenti pubblici spetta di diritto l'erogazione degli stessi. Il 17 luglio il ministero versa l ' assegno sul conto corrente dell ' Inail ma i soldi dopo quasi 5 mesi non sono ancora stati girati agli Istituti. "Lo stiamo facendo" fa sapere Alessandro Barletta, direttore centrale Ricerca Inail. Il 28 ottobre Montagnier scrive una lettera al presidente dell ' Inail, Massimo De Felice, chiedendo spiegazioni. Nessuna risposta. " Il ministero ce li ha dati, questo è l ' importante commenta il premio Nobel -. È un onore per me collaborare con i ricercatori italiani, voi avete la mentalità aperta, i francesi no " . Nel frattempo gli Usa ci hanno battuto. La scorsa primavera su Nature esce uno studio dell ' Università di Washington sul trattamento dei cuori danneggiati con le cellule staminali embrionali. " In Italia l ' uso terapeutico di cellule embrionali solleverebbe una questione etica. In più c ' è il rischio del rigetto nel paziente " dice Giuliani. Intanto il progetto italiano potrebbe cambiare patria. A giugno l ' Università di Copenhagen ha fiutato l ' idea innovativa e si è messa in contatto con il team. A settembre è stato approvato il piano. Venerdì è partita la fase della sperimentazione in vitro nei laboratori. " Abbia mo un contratto di due mesi. Ci pagano con un fondo privato. Poi contiamo di rientrare in Italia " . SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 9 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 12 (tiratura:100000) " Addio trapianti vado in Africa a curare Ebola " Teresa Tacchella Ebola è una epidemia gravissima soprattutto per l ' Africa. Una malattia della povertà e della malnutrizione, delle guerre, delle lotte interne per il potere e dello sfruttamento esterno delle risorse. Immense. Ora si parla tanto di ebola perché coinvolge l ' occidente con alcuni casi, intanto in Africa si muore anche di morbillo " . Il professor Umberto Valente è rientrato a Genova dalla Repubblica Democratica del Congo, dove ha lavorato per tre mesi come operatore umanitario dell ' organizzazione Medici senza frontiere. Lo incontriamo al quarto piano dell ' ex Clinica chirurgica, nel palazzo anni ' 60 degradato e semivuoto, nello studio con vista sulla voragine del cantiere, fermo da anni, di un parcheggio da oltre 400 posti, su cui indaga anche la Corte dei conti. Al primo piano di questo edificio nasceva nel 1980 il Centro trapianti d ' organo che sarebbe diventato per più di 30 anni uno dei fiori all ' o cchiello della sanità ligure e nazionale. POI LO SMANTELLAMENTO , non senza polemiche. " Per gli alti costi di alcune strutture, si diceva. Che ancora oggi però - puntualizza l ' ex direttore - restano al loro posto " . E preferisce raccontare la " sua Africa " : prima nella Repubblica Centroafricana, poi in Congo. " Sono tornato a fare il medico dove ha un significato profondo - spiega - all ' ospedale di Minova, sul lago Kivu, nella regione dei grandi laghi a 1.500 metri di altitudine, al confine con Uganda e Rwanda, nel cuore di un ' Africa bellissima e flagellata dalle epidemie. Ho visto morire tante persone, però una diagnosi di ebola non l ' abbiamo mai fatta perché non si poteva fare senza le conferme di laboratorio. Mancano, infatti, strutture e strumenti per fare i test. Vicino a noi, ci sarebbero stati alcuni casi in Uganda, altri nello stesso Congo, ma non documentati. Un fenomeno, insomma, per molto tempo fuori controllo e l ' allarme, come ha denunciato Msf è stato dato in ritardo. Inoltre, la sanità in Africa è così assente che è impossibile ricoverare i contagiati: avrebbero bisogno, oltre alle cure, di essere idratati e alimentati adeguatamente " . Oggi in Congo, ufficialmente, non c ' è una vera emergenza, eppure il virus, il cui nome deriva da un fiume congolese, è stato identificato proprio in questo Paese nel 1976. Quella attuale è la settima epidemia. " E si aggiunge - spiega Valente alle tante malattie tropicali: ai picchi di malaria, tifo, colera, morbillo, tbc, ai nuovi casi di poliomelite, all ' aids: povertà e malnutrizione rendono le persone più esposte. Situazioni drammatiche per guerre mai sopite fra gruppi armati diversi, alimentate dalla spietata corsa all ' estrazione mineraria in questa regione di confine: oro, diamanti e il famigerato coltan, essenziale per la sofisticata industria hi-tech " . L ' Africa abbandonata al suo drammatico destino Umberto Valente la incontra nella sala operatoria di Minova, senza acqua corrente e luce elettrica prodotta, se possibile, da un generatore a gasolio. " Molti strumenti mancavano oppure erano rotti. " molti strumenti mancavano oppure erano rotti. L ' impatto è stato pesante, racconta, poi ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo recuperato diverse attrezzature nei magazzini di Msf, all ' esterno; un braciere con una sorta di pentola a pressione per sterilizzare i ferri. In certe condizioni ti rendi conto che puoi fare a meno di tante cose, anche se i criteri adottati sono ad alto rischio. In un piccolo laboratorio riuscivi a fare test rapidi, se disponibili, per la diagnosi della malaria, dell ' epatite B e dell ' Hiv. Ma - puntualizza Valente nella sua dettagliata relazione finale, il problema più drammatico è quello dell ' accesso alle cure di base, a partire dal totale isolamento dei villaggi. Le strade sono poche e sterrate, impraticabili con le piogge. Poi la mancanza o l ' inadeguatezza delle strutture sanitarie, medici e infermieri che si contano sulle dita di una mano. In ospedale non sempre hai un letto a disposizione, molti malati finiscono fuori, sulla terra nuda e, comunque, cure e ricovero sono a carico del paziente, anche le lenzuola, che poi sono i teli usati come vestiti " . Nel blocco operatorio, assieme alla maternità, ogni giorno venivano effettuati almeno 5 cesarei urgenti, su giovani donne in gravissime condizioni, arrivate dopo viaggi estenuanti di molte ore, trasportate a piedi su barelle di vimini o sedie, oppure in motocicletta. MOLTE LE DONNE che avevano subito violenza dai mariti: abusate pochi giorni dopo il parto o picchiate anche all ' ottavo mese di gravidanza " . E poi, i feriti da arma da fuoco: tante emergenze che venivano affrontate anche di notte se necessario, sfidando il coprifuoco. Nel piccolo ospedale africano, il " SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La fuga dei chirurghi 08/12/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 12 (tiratura:100000) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato supervisore chirurgo " ha formato i giovani colleghi, diventando egli stesso allievo, per trasformarsi in ortopedico, ginecologo, otorino e dentista. Molte cose sono cambiate, laggiù, dopo tre mesi di intenso lavoro. Ma resta ancora molto da fare dove si è costretti a inseguire le tante epidemie, a scapito del miglioramento delle strutture. E a casa si è portato una lista di piccoli importanti strumenti da inviare a Milova. " Ho ritrovato l ' interesse a fare il medico, nel significato più alto e pulito " . E assicura: " Sono pronto a ripartire " . Cos'è MEDICI SENZA FRONTIERE Dove ci sono le malattie più terribili, dove la sanità è più disastrata (spesso inesistente), dove i governi non sono ancora intervenuti (e forse non lo faranno mai). Ecco, qui invece troverete sempre i Medici Senza Frontiere. Msf è un ' o r ga n i zza z i o n e internazionale privata e indipendente, fondata nel 1971 da Bernard Kouchner a Parigi. Oggi la sede è a Ginevra. Opera in oltre 80 paesi. Umberto Valente è stato uno dei padri dei trapianti in Italia. Poi le polemiche per la scelta di smantellare il suo centro. Così lui ha deciso di andare a operare in Congo con Medici Senza Frontiere. Intanto a Genova la sua vecchia clinica perde i pezzi Ne uccide più i lmorbillo Il professore racconta: " Ebola? Abbiamo avuto molti casi sospetti, ma non ci sono neanche i mezzi per fare le analisi. Ora si parla tanto di questa malattia perché coinvolge l ' Occidente, ma in questi paesi si muore anche di morbillo... " Foto: Il professor Umberto Valente nell ' ospedale in Congo 07/12/2014 Il Manifesto - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:24728, tiratura:83923) franco Arminio Pescava è una città sbilanciata, ma non arriva da nessuna parte, né a Nord, né a Sud. Le montagne ahbruzzesi hanno sputato il muco della modernità sulla costa. Forse l'escara e l'unico pezzo di centro sud vagamente globalizzato. E allora a tratti sembra una città canadese o indonesiana. E qui è il problema: come si può apparire allo stesso tempo Canada e Indonesia? La prima cosa che ho pensato arrivando a Parigi è stata questa: qui non potrò scrivere nessun verso. Parigi l'ho vista con un pregiudizio, con l'idea che il nord del mondo è morto. Ovviamente ho trovato piena conferma, i pregiudizi sono sempre fedeli, raramente si lasciano smantellare dalla realtà. E allora Parigi non è una città lirica, la sua grandezza monumentale lascia poco per il cuore. Per il cuore a Parigi ci sono solo le passanti. Baia. Per Orazio questo golfo di Baia era il più bello del mondo. Qui avevano la villa Mario e Siila, Lucullo, Cesare, Pompeo, Cicerone e Marco Antonio. Adesso posso vedere il parco archeologico dribblando la smart e la lambretta. Al posto delle ville adesso cadono sotto gli occhi curiosi accostamenti che non vedo altrove: banche e farmacie, fruttivendoli, carrozzieri, la giostra delle insegne, le donne anziane con una busta in mono, i ragazzi col telefonino, i bar, le pompe dì benzina, tutto messo in fila in uno spazio esiguo, sempre leggermente manomesso, tarlato. Questi luoghi sanno di vecchio, hanno proprio l'aria di averne vista di tanta di storia e sopportano anche la grigia baldoria di questi anni senza nascondere un senso di corrosione e disincanto. Fermo. Altrove coi mattoni hanno fatto una muraglia. CONTINUA PAGINA 8 DALLA PRIMA aQui, tra la riga del mare e il sipario teatrale dei monti Sibillini, hanno fatto gioielli. Le piccole,piazze, le chiese, i vicoli, i palazzi, le finestre, le porte, tutto risente di un lavoro paziente, come se chi posava un mattone sull'altro stesse componendo il disegno di un volto, di un braccio. Bellezza diffusa che tiene insieme spontaneità e simmetria. Un paesaggio tipicamente italiano, moderato, armonico, lievemente poetico, lievemente malinconico. Fermo è un sonetto costruito con l'endecasillabo dei mattoni a vista. Ecco da lontano la forma stranissima di Panni. È come se 0 paese avesse un lato tirato con la riga e il resto disegnato a mano. E pure ad arrivarci dentro ti prende una sensazione strana. Qui è come se il mondo contadino avesse concesso alla modernità solo qualche scampolo, l'atmosfera sa di terra e di cielo, le macchine, le insegne, tutto felicemente dimesso: il carro delle merci è ai margini del quadro. Non è chiaro perché certi posti ci piacciono più di altri. A me piace molto Ruvo di puglia. Ci sono stato solo due volte e tutte e due le volte mi ha data una sensazione di piacere a starci dentro. In Italia i luoghi non sono mai uguali, anche quando sono vicini. Ruvo ha una radice civilmente contadina. Anche il mondo contadino non era uguale da ogni parte, come poteva apparire in superficie. Ruvo di Puglia è più antica e ha più futuro di Chicago. A Pozzuoli percorro una stradina in salita cercando aria e mi ritrovo a guardare il cratere che mostra nel palmo della sua mano tutte le specialità di un vulcano convalescente: mofete, fumarole, vulcanetti di fango. Continuando a salire la strada finisce con un ristorante e io invece sto cercando un poco di verde. Lo trovo più avanti seguendo l'indicazione di un'oasi. Pini e altri alberi stanno su una collina di cenere fiorita. Il luogo è vagamente sinistro col cielo che' c'è oggi e pare incredibile che a un centinaio di metri ci siano le case coi televisori accesi. Avellino è particolarmente omogenea nel suo grigiore. Più l'attraverso e più mi sembra dj fare il giro della mosca nella bottiglia. È una sensazione che mi danno molte città, come se la grandezza e il senso dell'infinito ormai si fossero andati a nascondere nei luoghi più piccoli e sperduti. Ognuno ha fatto la casa dove ha voluto con l'unica accortezza di rispettare l'abusivismo del vicino. Ischia da sola fa quasi il quaranta per cento di tutto il turismo della Campania. Si può dire che l'abusivismo non compromette il successo di un luogo. Ischia offre nello stesso tempo caos e relax. Quando l'isola era incontaminata entrando in un albergo forse non avevi il senso di pace che si prova adesso ai bordi delle piscine, come se fosse un'isola nell'isola. Amalfi va percorsa in orizzontale e in verticale allo stesso tempo. Una croce d'acqua e di pietra. Questo è un viaggio di precisione, ci si muove su carta millimetrata. Anche sollevare un gomito, muovere la testa, anche il più piccolo gesto deve essere accompagnato da un SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cartoline dal Belpaese reale 07/12/2014 Il Manifesto - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:24728, tiratura:83923) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato accorto calcolo delle distanze. Non c'è linea retta. Un campo di calcio non lo si può nemmeno immaginare. Al massimo c'è lo spazio per mettere in piano un tavolo da biliardo. Ogni spostamento è confinato nell'esiguo. Montagna trapunta, tappeto. Pergamena accartocciata dal pugno di un gigante. Campobasso una sera d'inverno: buio e silenzio. In Molise si sente moltissimo il silenzio di chi se n'è andato e quello di chi non è venuto. Sto parlando dentro un cinema pieno di sedie vuote. Prende la parola un mio lettore: siamo un popolo di sconfitti, non ci siamo ancora ripresi dalla battaglia perduta ai tempi dei romani. Forse è così pure per gli irpini, ma il nostro è un dolore più astioso. Città di Qualiano, rispetta le regole del vivere civile, Zoomiguana, il megastore degli animali, Rimarrai sempre nei nostri cuori, ciao paky!, Fabbrica materassi a molle e ortopedici anche con lana del cliente, Airone danza, Pollo a legna, Cornetti di notte, Pianeta mutui, Global Service, La Maison immobiliare fitta. Chiedo a un vigile dove sia 0 centro, lui lo chiama centro sporadico. Procida non è un'isola, è un paese in mezzo al mare. Ho sentito questa cosa mentre camminavo per una strada senza vedere davanti a me insegne e vetrine, ma solo orti e dentro gli orti una scala, una zappa, una bacinella di plastica e una pianta di limoni. Un paese che non si è lasciato coprire dalla patina del nuovo, ed è come se respirasse un'aria antica, un'aria portata qui dal respiro di epoche in cui gli uomini erano necessariamente avventurosi e sentivano la vita e gli altri con un'intensità che forse si è perduta. A Paola il mare prende la corriera e sale fino alla montagna. La montagna prende la corriera e scende al mare. Le montagne corrono, ti saltano addosso, il cielo è vicino e lontano. Natura agitata. Terra rovinosa e rovinata, in cui tutto è scosso, scosceso. Terra slegata, slogata. Senza requie e senza redenzione. Collera e adrenalina. Niente è mai tiepido e tranquillo. Da nessuna parte c'è posto per il frivolo, per il pittoresco. Terra mai languida e deprimente. Terra anginosa, di efferata, ferina bellezza. Il centro geografico dell'italia è Posticciola, frazione di Roccasinibalda. È un centro vuoto. Niente posta, niente scuola, niente farmacia, niente negozi. Il paese d'inverno conta dodici abitanti, nonostante sia un paese collinare, con bellissime montagne intorno, e a due minuti dal lago del Turano, a venti da Rieti e a un'ora da Roma. Si tratta di un luogo comodo da raggiungere, il corso principale praticamente inizia da una curva della statale. Matera città paesaggio. È una città soffiata dall'interno. Non ci sono case sparse, tutto è connesso e intrecciato. Una trepida ragnatela sassosa dove stavano uomini e animali a combattere col Joro fiato contio l'umidità che veniva da sotto. Natura e architettura, costruzioni fondate sul levare piuttosto che sull'aggiungere. Matera città poesia. 08/12/2014 Corriere Economia - N.41 - 8 dicembre 2014 Pag. 25 Un'alleanza tra fondi e salute P. PU. F inanza e salute hanno stretto un patto di ferro a favore della ricerca e della qualità di vita. Banca Euromobiliare, boutique finanziaria del Gruppo Credem, specializzata nella gestione di grandi patrimoni, si è impegnata a finanziare i progetti di ricerca scientifica della Fondazione Umberto Veronesi, attraverso un contributo annuo, calcolato sulla base delle consistenze del fondo Euromobiliare Science 4 Life. Un portafoglio comune flessibile, armonizzato che investe nelle società del settore salute. Di preferenza, in quelle impegnate in quattro grandi aree: longevità (ricerca e terapie per allungare la vita media della popolazione); nutrizione; malattie neurodegenerative; oncologia (ricerca, terapia e diagnostica). Una collaborazione inedita per il mondo del private banking, che, per la prima volta, vede una banca mettere le proprie competenze e la propria esperienza al servizio della ricerca scientifica. «Infatti - spiega Giuseppe Rovani, direttore generale di Banca Euromobiliare - siamo convinti che la qualità della vita faccia parte del patrimonio e con questa iniziativa vogliamo testimoniare la nostra sensibilità nei confronti della ricerca scientifica, anche perché riteniamo che la tutela e la valorizzazione del capitale dei nostri clienti, nel tempo, passi anche attraverso progetti di formazione, di ricerca e divulgazione scientifica, intesa come promozione di stili di vita sani e attività di prevenzione e, questo progetto, si muove in tal senso». Si tratta di un'iniziativa che darà un importante contributo alla Fondazione Veronesi che, nel 2014, ha finanziato 130 borse di ricerca a italiani e stranieri, 23 dottorandi alla Scuola Europea di Medicina Molecolare, 18 nuovi progetti di ricerca all'avanguardia e sostenuto 12 progetti di ricerca, già in corso dall'anno 2013. «Per noi - aggiunge Anna Guatri, responsabile progetti speciali della Fondazione Veronesi - avere un nuovo partner nell'area finanziaria è molto importante, perché ci consente di premiare, con borse di ricerca, un numero maggiore di giovani meritevoli per sviluppare in centri di eccellenza italiani e stranieri, progetti sulla prevenzione e la diagnosi precoce di malattie oncologiche, neuroscienze, patologie cardiovascolari e malattie croniche». Dunque, investendo nel fondo Euromobiliare Science 4 Life, si contribuisce alla ricerca. Il portafoglio è composto di azioni diversificate, sia a livello geografico, sia valutario, mentre la componente obbligazionaria è prevalentemente investita in governativi europei con durata uno-3 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Non profit 08/12/2014 Men's Health - N.162 - dic/gen 2014 Pag. 126 (diffusione:123762, tiratura:160999) Devo organizzare una festa. Come scelgo birra e vino per rompere il ghiaccio? VALERIO Organizzare feste e festicciole per casa non è un'impresa di poco conto. Ci vuole un attimo per passare da un completo disastro alla festa migliore del secolo. Sicuramente parte del successo dipende dalla tua organizzazione e dalla lista degli invitati. Devi essere in grado di ricreare l'ambiente giusto. Devi essere capace di far sciogliere gli invitati e farli sentire a loro agio. Come riuscirci? Con un buon bicchiere di vino o una bottiglia di birra. Bere in compagnia aiuterà i tuoi invitati, anche i più timidi, a essere più socievoli. Ma stai attento! Fai bene i conti. È importante preparare il giusto quantitativo di alcol: poco o troppo vino e birra possono far terminare la festa prima del previsto. ECCO ALCUNI CONSIGLI 1/Crea la giusta atmosfera. Decora la casa con il minimo indispensabile. Troppe decorazioni potrebbero focalizzare l'attenzione su di loro e distrarre gli invitati. Illumina il salone con luci dalle tonalità tenui. Una luce troppo forte potrebbe dar fastidio agli ospiti e rovinare il loro umore. Infine scegli musica soft. In questo modo i tuoi amici si rilasseranno e potranno parlare tranquillamente tra di loro, senza alcun rumore di sottofondo. Se esageri con gli invitati corri il rischio di perdere il controllo. Tieni bene a mente che nella maggior parte dei casi non tutti 2/Non invitare troppa gente. risponderanno al tuo invito ma chi lo farà, sicuramente, verrà accompagnato da un amico o dal partner. 3/Alcol sì ma non troppo. L'alcol favorisce i rapporti sociali. L'importante è non abusarne. In media un ragazzo di 72,5 kg deve raggiungere un tasso alcolico dello 0,02 per sentirsi a suo agio ma già a 0,05 perde le inibizioni e il coordinamento. Tieni ben presente la lista degli invitati e il tipo di festa che vuoi, e valuta di conseguenza di quanti litri hai bisogno. (Nel dubbio usa la tabella qui di seguito). 4/Niente superalcolici. Non comprare superalcolici 0 farai ubriacare gli invitati prima ancora della mezzanotte. Non solo: se qualche ospite si sente male corri il rischio di compromettere il successo della tua festa. Birra e vino vanno benissimo! 5/Assicurati della condizione degli ospiti. A fine serata assicurati che i tuoi ospiti stiano bene. Se hanno alzato un po' il gomito è meglio invitarli a rimanere ancora da te 0 chiamare un taxi che li accompagni a casa. Guidare in stato di ebrezza comprometterebbe la loro lucidità e correrebbero il rischio di un incidente, oltreché il ritiro della patente. Ho un lavoro frenetico e non sempre riesco a rispettare la pausa pranzo. Ma quando riesco a mangiare ho sempre acidità di stomaco. Perché? • II senso di acidità che provi dopo mangiato è provocato dalla salita involontaria del contenuto gastrico lungo l'esofago. In questo caso è importante che rallenti i tuoi ritmi. Considera la pausa pranzo come un momento di relax. Non divorare il cibo in fretta e furia. Se mastichi lentamente, il tuo organismo potrà digerire meglio il cibo e ridurrai il tuo senso di fame. Ecco alcuni consigli. 1. MENO CIBI GRASSI E FRITTI. I cibi grassi, come formaggi stagionati, insaccati, cioccolato, e fritti sono difficili da digerire. Se li mangi duranti i pasti, aumenterai la tua sensazione di acidità. Se non hai molto tempo da dedicare alla pausa pranzo, mangia cibi più sani come un'insalata o un piatto di verdure. 2. NO ALLE BIBITE GASSATE E AGLI ALCOLICI. Le bibite gassate e gli alcolici appesantiscono il tuo pasto con calorie inutili. Tra un boccone e l'altro bevi qualche sorso d'acqua, ma senza esagerare. Se bevuta in grandi quantità durante i pasti, infatti, l'acqua allunga i tempi della digestione. 3. NO AI PASTI ABBONDANTI. Mangia poco e spesso. Consuma 4 o 5 pasti al giorno: sgranocchia dei grissini o mangia frutta ed evita tutte le tentazioni dolci che trovi in giro per casa o al bar. In questo modo eviterai di abbuffarti durante la cena. 4. RIPOSATI DOPO MANGIATO. Evita di fare movimenti bruschi a stomaco pieno. La sera concediti qualche minuto di relax sul divano, evitando posizioni scomode. 5. MENO FUMO E CAFFÈ. La nicotina delle sigarette rilascia lo sfintere gastroesofageo e causa il reflusso. Riduci il numero di sigarette fumate e la quantità di caffè bevuto durante la giornata: ti aiuterà a ridurre il senso di acidità. Se dopo un paio di settimane non ci sono miglioramenti, consulta il tuo medico. Sto cercando di perdere peso e un amico in palestra mi ha consigliato di assumere più proteine vegetali. In che modo mi aiuteranno a dimagrire? • I cibi proteici sono suggeriti nelle diete dimagranti perché richiedono un grande dispendio di SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ask mh 08/12/2014 Men's Health - N.162 - dic/gen 2014 Pag. 126 (diffusione:123762, tiratura:160999) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 08/12/2014 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato energia per essere metabolizzati. Le proteine di origine vegetale sono una sana alternativa al consumo di proteine animali, ricche di grassi saturi e colesterolo. Punta sulle proteine dei piselli, le più ricche di carboidrati e vitamine (contengono vitamine A, C ed E) e le più povere di calorie e grassi. In particolare, le proteine dei piselli sono molto importanti da un punto di vista nutrizionale grazie al loro straordinario profilo amminoacidico: forniscono circa 23 g di proteine per porzione e sono ricche di amminoacidi essenziali e non, con alto contenuto di arginina, essenziale per lo sviluppo muscolare. In questo modo non migliorerai solo la tua condizione fisica, ma ridurrai anche i tempi di recupero dopo gli allenamenti. Inoltre le proteine dei piselli non causano reazioni allergiche e sono consigliate alle persone che non possono mangiare alimenti con glutine, lattosio, proteine di origine animale o di soia. Se vuoi incrementare ulteriormente il valore proteico che assumi a ogni pasto, acquista degli integratori alimentari con proteine vegetali. Per maggiori informazioni vai in farmacia o consulta un nutrizionista. I Da oggi avete un amico in più per risolvere i vostri dubbi: scrivete a [email protected] e cercate qui la vostra risposta! Tanto più sarà difficile, intrigante e utile la domanda, tanto più il nostro staff si farà in quattro per rispondere. E ora: sparate la vostra cartuccia! 42 42 74 55 VINO 6 VINO 8 11 VINO 12 0.02 i 0.05 ! TASSO i ALCOLICO : 3 ORE DI FESTA 1 BIRRA 29 1 8 ORE DI FESTA BIRBA 61 1 5 ORE DI FESTA 1 BIRRA OGNI 10 OSPITI ACQUISTA ! D a t i c a l c o l a t i t e n e n d o in c o n s i d e r a z i o n e : u n u o m o d i 7 2 , 5 k g ; b o t t i g l i e d i b i r r a d a 0 , 5 l c o n g r a d a z i o n a l c o l i c a di 5 % in v o l u m e : b o t t i g l i e dì v i n o d a 0 , 7 5 I c o n g r a d a z i o n e a l c o l i c a d a 1 2 % a 1 8 % in v o l u m e , VITA IN FARMACIA 2 articoli 08/12/2014 La Repubblica - Firenze Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) Viaggio al Farmaceutico militare la "casa" della cannabis di Stato Il primo esperimento di "chilometro zero" applicato a una disciplina scientifica Le 250 piantine pilota cominciano ora ad essere sistemate nel padiglione La pianta è molto particolare solo l'infiorescenza femmina è utile ed è importantissima l'esposizione alla luce SIMONA POLI LA RIVOLUZIONE dove meno te la aspetti. Chi avrebbe detto che in Italia, dove coltivare cannabis è proibito dalla legge, sarebbe stato proprio l'Istituto farmaceutico militare ad avere l'esclusiva della produzione della pianta a scopo terapeutico? Eppure sarà da via Reginaldo Giuliani che partirà una delle più rivoluzionarie riforme approvate nella sanità pubblica, prima in Toscana e poi a livello nazionale. Le virtù della cannabis sono state di recente riconosciute e introdotte nei protocolli di cura seguiti per diverse patologie e nei trattamenti chemioterapici per combattere nausea, ansia, anoressia, astenia, dolori articolarie muscolari. Ma la novità è che tutti i prodotti, finora importati dall'Olanda, saranno confezionati a Firenze e per di più nello stesso luogo in cui la cannabis verrà coltivata, in assoluto il primo esperimento di "chilometro zero" applicato a una disciplina scientifica. Dallo staff del Farmaceutico - 85 dipendenti, di cui 30 militari l'accordo tra i ministeri Sanità e Difesa viene considerato un'occasione di rilancio e di ampliamento delle attività. Il generale Giocondo Santoni, direttore dell'Istituto, e il colonnello Antonio Medica, responsabile della produzione, sono farmacisti esperti e non sottovalutano la delicatezza del compito loro affidato. La cannabis è una pianta particolarissima, solo l'infiorescenza femmina è utilizzabile e tutto si gioca sull'illuminazione artificiale. Nella coltivazione in serra, alternando luce e buio, con temperaturee concimazioni costanti, si possono ottenere fino a quattro fioriture l'anno. Le prime 250 piantine, considerate il "gruppo sperimentale", cominciano ora ad essere sistemate in uno degli immensi padiglioni del Farmaceutico, che copre in totale 55mila metri quadrati di estensione. Un insieme di edifici di grande interesse architettonico divisi tra loro da aree verdi, viali, manufatti industriali, che fu costruito alla fine degli anni Venti quando venne deciso di trasferire da Torinoa Firenze la sede del Laboratorio del chinino di Stato, tuttora prodotto nell'Istituto e considerato l'unica arma efficace per sconfiggere la malaria. Qui si preparano i kit per l'esercito per i medici, i soldati inviati su fronti di guerra (c'è anche lo zaino riservato alle donne), si fanno attrezzature per pronto soccorso ma anche ottima cioccolata fondente, liquori, dentifrici, saponi e creme idratanti (lo spaccio è aperto al pubblico ogni lunedì e giovedì mineranno ogni parte umida. Verranno poi immediatamente trasferiti in piccoli barattoli da distribuire nelle farmacie. Il medico dovrà specificare il dosaggio personalizzato per il singolo paziente. La cannabis sarà somministrata con un'inalazione a freddo attraverso una specie di "sigaretta" elettronica oppure con una tisana. La produzione, una volta a regime, coprirà il fabbisogno di tutta l'Italia e potrà essere anche esportata. Il progetto pilota è accolto con entusiasmo dal consigliere regionale del Pd Enzo Brogi, che per primo insieme ad Alessia Ballini firmò anni fa la proposta di legge per introdurre la cannabis terapeutica nei protocolli di assistenza e poi insieme a Mauro Romanelli e Monica Sgherri ha curato gli indirizzi per l'attuazione. «Questo è davvero un passo avanti nella cultura e nella mentalità collettiva», dice Brogi. «La cannabis terapeutica è già una realtà per tantissimi malati e sarebbe assurdo che una produzione così preziosa non fosse affidata a strutture italiane per diventare un patrimonio scientifico del nostro paese. L'importazione, tra l'altro, ha costi altissimi». I tempi non sono brevi, forse un anno da oggi per vedere le prime confezioni. La fase iniziale servirà soprattutto a formare un'equipe specialistica che sia in grado di coltivare le piante in modo corretto ed è probabile che l'Istituto assumerà professionisti ad hoc da dedicare alla nuova attività. Del resto il Farmaceutico è allenato a fare ciò che altrove non viene fatto. Qui si fabbricano i cosiddetti "farmaci orfani", rari e non disponibili sul mercato, tra cui lo ioduro di potassio, un antidoto all'assorbimento delle radiazioni da parte della tiroide. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 08/12/2014 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL REPORTAGE 08/12/2014 La Repubblica - Firenze Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 08/12/2014 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nel 1986 dopo l'esplosione di Chernobyl furono prodotte 500.000 compresse in 24 ore. dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17). Oggi con i cannabinoidi inizia un altro capitolo della storia, ancora tutto da scrivere. I fiori saranno tagliati, essiccati e passati in appositi macchinari che eliFoto: C'È ANCHE ALTRO Due immagini dell'Farmaceutico militare dove si realizzano numerosi tipi di prodotti 08/12/2014 La Repubblica - Firenze Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) Corruzione in sanità azienda sanitaria che vai misure disciplinari che trovi Careggi sembrava partita in quarta ma il procedimento è stato aperto e subito fermato: non c'è abbastanza documentazione (mi.bo.) AZIENDA che vai, gestione delle questioni disciplinari che trovi. In Toscana nelle ultime settimane sono state rese pubbliche due grandi inchieste per corruzione in sanità. Una riguarda alcuni cardiologi fiorentini e non, quasi tutti primari, l'altra una serie di pediatri dell'area pisanalivornese. In entrambei casi si ipotizza la corruzione, nel primo per l'utilizzo di stent e altri apparecchi, nel secondo per la prescrizione di latte in polvere. Ebbene, tre aziende, cioè Careggi, Empoli e la Asl di Firenze, stanno gestendo gli aspetti disciplinari in tre modi diversi. E in un periodo in cui si parla tanto di fusione e omogeneizzazione tra i vari elementi del sistema sanitario quanto succede fa riflettere. Careggi sembrava partita in quarta con un procedimento disciplinare contro i primari cardiologi finiti nell'indagine della procura fiorentina. Si erano addirittura ipotizzate già le sanzioni, legate più che altro al fatto che i medici avrebbero ricevuto regali di valore superiore a 150 euro, il limite previsto dal codice deontologico. Riguardo alla corruzione, non risulta che nel policlinico gli ausili venduti dai presunti corruttori siano stati usati più del limite previsto dalle gare. Del resto se ci fosse stato un eccesso di utilizzo avrebbe dovuto accorgersene la stessa azienda ospedaliera, che a fine anno deve controllare che gli acquisti rispettino l'andamento delle gare di area vasta. E quindi un eventuale procedimento avrebbe dovuto coinvolgere lo stesso policlicnico. Un bel cortocircuito. In realtà a Careggi il procedimento è stato aperto e subito fermato. Non c'è abbastanza documentazione per andare avanti, si è stabilito. Per questo sono stati chiesti gli atti dell'inchiesta ai pm. Proprio nei prossimi giorni le carte dovrebbero arrivare e l'inchiesta interna partire ufficialmente. Alla Asl di Firenze la situazione è diversa. Il procedimento viaggia spedito, si stanno già sentendo i medici coinvolti (che nel giro di tre anni hanno fatto acquistare stent delle aziende rappresentate dai presunti corruttori per appena 40 mila euro). Qui non si sono attesi gli atti della procura ma si è agito in base agli articoli di giornale e anche in base alle parole dei propri medici. Logico che il discorso sui controlli a cui è obbligata la Asl fatto per Careggi vale anche per Firenze. Infine c'è Empoli, dove il primario di pediatria è finito ai domiciliari per la questione del latte artificialee da alcuni giorni è tornato in libertà e ha ripreso il suo posto di lavoro. Ebbene, la direttrice dell'azienda Monica Piovi ha deciso di aprire il provvedimento disciplinare e poi lo ha subito sospeso «in attesa degli esiti del procedimento penale in corso, in considerazione anche della complessità dell'accertamento dei fatti». E quindi Empoli starà ferma almeno fino all'eventuale rinvioa giudizio, se non anche oltre. Anche se l'aspetto penale è più importante, è un fatto che i medici dipendenti del sistema sanitario toscano vanno incontroa un trattamento disciplinare che ha uno sviluppo diverso a seconda dell'azienda dove lavorano. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 08/12/2014 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO PROFESSIONI 1 articolo 08/12/2014 Il Secolo XIX - Ed. nazionale Pag. 13 (diffusione:103223, tiratura:127026) QUELLA FEBBRE A FIOR DI LABBRA Con il ritorno dei weekend sulla neve, si riaffaccia il rischio virus Le infezioni più gravi possono trascinarsi anche per lungo tempo FEDERICO MERETA CI SIAMO. Nonostante il caldo, riparte la stagione dello sci. E dopo un weekend tra il bianco della neve e dei ghiacciai, ritornano i lunedì con le immancabili vesciche sulle labbra. Insomma, parafrasando il celebre film di John Travolta, la febbre del "lunedì mattina" rischia di diventare un piccolo problema al ritorno a scuola e in ufficio. Purtroppo però per molti è il momento di fare i conti con l'herpes, pronto ad approfittare della stanchezza in prossimità delle vacanze di natale, degli sforzi fisici intensi e, per il gentil sesso, della debolezza che caratterizza il periodo premestruale. Il virus con le giornate piene di sole sulla neve, ritornano di moda anche le piccole croste sulle labbra. Non si sa ancora con precisione come mai il virus dell'herpes simplex si "riaccenda" in particolari momenti, anche se il numero e la frequenza delle recidive sono il risultato di un delicato equilibrio tra la tendenza del virus a riattivarsi periodicamente e le difese dell'organismo che gli impediscono di svilupparsi. Quando queste non riescono a controllare il virus, arrivano le prima le classiche, antiestetiche vesciche, cui si accompagnano dolori e debolezza. Poi le lesioni si trasformano in crosticine, fin quando l'attacco del virus scompare. Ovviamente, non in tutte le persone si assiste a questa trafila. A fronte di quasi otto persone su dieci che ospitano il virus nel loro corpo, solo in un venti per cento di casi (una decina di milioni di persone) l'infezione si riaccende con frequenza. Dopo la guarigione dall'infezione primaria, che a volte non crea alcun disturbo, il virus rimane infatti per tutta la vita allo stato latente nell'organismo ed è pronto per provocare nuovi attacchi. Sul fronte delle cure, la cosa fondamentale è conoscersi: se si sa cosa può scatenare gli attacchi si può tentare di evitarlo, e soprattutto si possono assumere all'inizio dei primi piccoli fastidi come il prurito creme e pomate che contengono antivirali, per frenare l'avanzata del nemico. L'effetto di questi farmaci, che possono essere acquistati senza ricetta medica, tende infatti a ridursi quando l'infezione ha già dato chiari segni della sua presenza. Se l'herpes "buono" è molto diffuso e va soprattutto prevenuto, il discorso cambia se l'herpes è "cattivo", ovvero l'infezione è legata all'herpes zoster, "cugino" del primo, lo stesso virus che causa la varicella. In questi casi si può manifestare infatti il "fuoco di Sant'Antonio" termine che nasce dalla sensazione di bruciore con il quale è percepito il dolore che caratterizza la malattia. «Purtroppo questa situazione non si esaurisce sempre con la fase acuta e una persona su cinque circa è colpita dalla sua più comune complicanza, la nevralgia post-erpetica, dolore neuropatico che interessa le terminazioni nervose colpite dalla riattivazione del virus e che dura mediamente da uno a tre mesi o, nei casi più gravi, può perdurare anche anni - spiega Giancarlo Icardi, direttore del Dipartimento di Scienza della Salute dell'Università di Genova Questa condizione di dolore cronico può intervenire dopo la guarigione dai segni cutanei, generando sofferenza e invalidità. Può colpire anche il nervo oftalmico con riduzione permanente della vista e può richiedere un ricovero anche di oltre due settimane. In altri casi, il virus si può localizzare a livello del nervo trigemino, determinando una nevralgia a carico di questo nervo cranico». A rischio di questa situazione sono soprattutto gli anziani e chi soffre di malattie croniche come il diabete o a carico dei polmoni, del cuore o dei reni, pur se il virus si "risveglia in circa una persona su quattro dopo i 50 anni. Per alcune di queste persone il medico può consigliare una vaccinazione mirata e la Liguria su questo fronte è all'avanguardia in Italia. Tra poco il vaccino potrà essere offerto a specifiche popolazioni, in base all'età. «Il vaccino, insieme a quello per l'influenza e l'infezione da pneumococco, permette di contrastare in almeno la metà dei casi una delle patologie più dolorose, con un elevato impatto non solo socio sanitario ma anche economico, sia in termini di costi diretti che indiretti - precisa Icardi - Si tratta infatti di una malattia altamente invalidante che può essere prevenuta esclusivamente con la vaccinazione». PROFESSIONI - Rassegna Stampa 08/12/2014 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COME COMBATTERE L'HERPES 08/12/2014 Il Secolo XIX - Ed. nazionale Pag. 13 (diffusione:103223, tiratura:127026) PROFESSIONI - Rassegna Stampa 08/12/2014 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Per saperne di più IL SUCCO DI LIMONE CURA L'HERPES LABIALE Il succo di limone applicato sulla zona colpita dal virus non solo non è ecace, ma può indurre un fortissimo bruciore sulle zone scoperte IL DENTIFRICIO HA SOLO UN EFFETTO ESTETICO Il dentifricio può servire solo a mascherare la classica lesione sul labbro, ma non ha alcun eetto curativo : quindi è del tutto inutile A VOLTE BASTA UN CUBETTO DI GHIACCIO PER RIDURRE IL DOLORE Il cubetto di ghiaccio da applicare sul labbro più volte al giorno ha un'azione positivo e consente di ridurre l'infiammazione e il fastidio I FARMACI IN POMATA NON SONO UTILI Le pomate con antivirali possono abbreviare il decorso della malattia , ridurre le complicazioni e abbassare il pericolo di contagio I CEROTTI DA APPLICARE SULLE LESIONI SERVONO I cerotti autosolubili per la terapia sintomatica dell'herpes, sono in grado di alleviare dolore e bruciore , oltre che proteggere dall'esposizione ai raggi solari L'ALIMENTAZIONE NON È IMPORTANTE Secondo alcune teorie conta l'introduzione di un aminoacido chiamato arginino . A tavola occorre fare attenzione ai cibi che ne sono ricchi come noci e frutta secca , cioccolato , alimenti grassi e ricchi di spezie o in gelatina