Ambasciata d`Italia a Mosca Rassegna della stampa russa
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Ambasciata d`Italia a Mosca Rassegna della stampa russa
Ambasciata d’Italia a Mosca Rassegna della stampa russa - Traduzioni 19 agosto 2014 Rossiyskaya Gazeta http://www.rg.ru/ Pagina 8 – Non si è riusciti ad ottenere una tregua – Le trattative a Berlino sono terminate con accordi “confidenziali” È già la seconda volta che a Berlino si sono tenuti i colloqui tra i ministri degli Affari Esteri tedesco, russo, francese e ucraino. Frank-Walter Steinmeier, Serghey Lavrov, Laurent Fabius e Pavel Klimkin hanno parlato alla villa Borsig, in riva al lago Tegeler See. Le consultazioni sono durate quasi cinque ore. Circa l’una di notte Serghey Lavrov e Laurent Fabius hanno lasciato la villa senza fare alcuna dichiarazione. Il Ministro agli Esteri tedesco Steinmeier è andato dai giornalisti e ha confermato che le trattative sono state difficili, però “in determinati punti c’è stato progresso”. A sua volta, il capo del MAE ucraino si è limitato a un tweet in lingua ucraina dicendo che i colloqui hanno durato cinque ore, ma per avere risultati bisogna incontrarsi “ancora alcune volte cinque ore ciascuna”. Ciononostante, secondo il Ministro agli Esteri russo Serghey Lavrov, i risultati sarebbero potuti essere diversi se la parte ucraina avesse accettato la tregua senza presentare condizioni rigide. Lavrov è intervenuto davanti ai giornalisti lunedì mattina. Ha rilevato che durante i colloqui si è riusciti ad ottenere “un certo consensus” che riguardava soprattutto gli aiuti umanitari alla popolazione del sud-est ucraino, e a rimuovere ostacoli artificiali in questa questione. Lavrov ha espresso la speranza che la problematica umanitaria possa unificare le parti del conflitto, sottolineando che si debba utilizzare l’esperienza delle spedizioni di aiuti umanitari dalla Russia. Fra parentesi il Ministro ha rilevato che una volta che l’aggiotaggio intorno a questa problematica è calato, i media esteri hanno perso ogni interesse per lei. Lavrov ha fatto sapere che il secondo aspetto in cui si è riusciti ad ottenere progressi è l’assicurazione del controllo alle frontiere. In precedenza, la Russia aveva invitato – come gesto di buona volontà – osservatori dell’OSCE nei punti di controllo al confine controllati dagli insorti dalla parte ucraina. Il Ministro ha sottolineato che si può dire un risultato positivo dei negoziati l’accordo di tutte le parti sulle questioni del cessate il fuoco, della fornitura di aiuti umanitari, del controllo alle frontiere e dell’inizio del processo politico. Quei punti devono diventare la base di un nuovo documento sulla sistemazione della situazione in Ucraina, che, secondo Lavrov, va progettato sulla base delle discussioni avutesi a Berlino. Autore: A. Roze Taglio: alto Traduzione: Lev Kats Nezavisimaya Gazeta http://www.ng.ru/ Pagina 2 – Il Boeing è stato abbattuto da un aereo caccia – Era stato soltanto l’esercito ucraino a utilizzare l’aeronautica militare nella zona della catastrofe Domenica è stato interrotto il periodo di silenzio pressoché assoluto intorno alla cata strofe del Boeing malese nel cielo sopra il Donbass, che era durato due settimana. Da Kuala -Lumpur è arrivata una dichiarazione forte che il governo malese cercherà un’immancabile punizione dei colpevoli dello schiant dell’aereo di linea sopra il territorio ucraino. Sembra che i media di tutti quanti i Paesi abbiano perso l’interesse verso il tema della tragedia nel cielo ucraino. Per qualche motivo, circa due settimane fa, come se ci fosse stato un ordine relativo, sono cessate le pubblicazioni con diverse versioni della catastrofe, con materiali capaci di indicare le probabili ragioni che hanno fatto precipitare il Boeing-777-200 della compagnia Malaysia Airlines che stava svolgendo il volo MH17. E al contempo nei social network questo gioco del fare il pesce ha iniziato a suscitare sempre maggiore stupore e indignazione tra gli utenti. Nel segmento russo di Internet prevale addirittura il punto di vista secondo il quale negli USA e l’UE hanno deciso di dimenticare più in fretta possibile l’aereo abbattuto, poiché non si era riusciti a spiegare la catastrofe con azioni illecite della Russia o “con la malvagità degli insorti filorussi”. Perché un’altra spiegazione della catastrofe all’Occidente non va categoricamente bene. Ed ecco che l’altro ieri il Ministro della Difesa malese, Hishammuddin Hussein, all’improvviso ha dichiarato l’intenzione del governo del suo Paese di rivolgersi alle istanze giudiziarie per ottenere la punizione per i colpevoli nella catastrofe dell’aereo per passeggeri. “I nostri organi della Procura insieme al dicastero di politica estera stanno studiando tutti gli aspetti di questa procedura, - ha fatto sapere Hussein. – Non importa dove si terrà quel tribunale – in Malesia, in Ucraina o sarà un processo internazionale… Non intendiamo starcene in silenzio”. Ricordiamo che l’indagine delle circostanze dell’incidente del Boeing, che stava andando da Amsterdam a Kuala Lumpur e si è schiantato il 17 luglio 2014 nella regione di Donetsk, è guidato dal Consiglio olandese di sicurezza (DSB). A bordo c’erano 298 persone (di cui 192 olandesi), tutti sono morti. L’Olanda promette di pubblicare i risultati preliminari dell’indagine delle ritrovate scatole nere dell’aereo caduto in settembre. Il 7 agosto però il Ministro dei Trasporti malese Liou Tiong Laya ha dichiarato che i Paesi i cui cittadini sono morti nella catastrofe hanno già avuto il rendiconto di DSB. Ed è proprio da quella data che sono repentinamente scomparse tutte le interpretazioni della caduta del Boeing che accusavano inequivocabilmente e senza prove nella tragedia gli insorti della Novorossia, anche se quelli avevano detto di non avere mezzi di combattimento che permettessero di colpire un aereo di linea all’altezza di 10 chilometri. Ed ecco perché… Al contempo con la dichiarazione del Ministro dei Trasporti, la testata malese New Strait Times ha pubblicato un materiale che conteneva la tesi che il Boeing era stato colpito dal missile aria -aria e, in parallelo, anche dal canone di un aereo caccia. La testata fa riferimento alle informazioni del reporter di Associated Press Robert Parry, il quale ha dichiarato: “Le mie fonti nell’intelligence americana sono giunte alla conclusione che gli insorti e la Russia, con ogni probabilità, non hanno colpa nella catastrofe del Boeing, e che probabilmente sono colpevoli le truppe governative ucraine”. Questa sua confessione è stata pubblicata anche sul sito dell’organizzazione indipendente mediatica e di ricerca GlobalResearch. Parry ha riportato anche l’intervista della Canadian Broadcasting Corporation con uno dei collaboratori OSCE Michael Bociurkiw, che era arrivato primo al luogo della catastrofe vicino a Donetsk. “I relitti stavano ancora fumando quando il nostro piccolo gruppo di osservatori OSCE è giunto lì, - dice Michael. – Nel corso di alcuni giorni non c’era nessun altro pubblico ufficiale”. E nel sito gli osservatori hanno ritrovato due grandi frammenti della fusoliera, pieni di buche come se fossero state mitragliate. La testata New Strait Times espone in dettaglio anche un’altra testimonianza riportata da Parry. Quest’ultimo ha confermato gli argomenti precedenti con la valutazione del pilota dimissionario di Lufthansa Piter Gaysenko. Anche l’ex pilota insiste a dire che per colpire l’aereo, oltre al missile aria -aria, era stato utilizzato un canone automatico aeronautico. Lo dimostravano chiaramente i fori dell’entrata e dell’uscita dei proiettili, concentrati intorno alla cabina dell’aereo. A giudicare dal loro diametro, il calibro degli elementi danneggianti era circa 30 millimetri. Giusto il calibro del canone automatico del Su-25 ucraino, che stava volando acquistando quota a tagliare la rotta al Boeing malese il 17 luglio. È stato rilevato dai mezzi di controllo obiettivo delle Forze Armate della FR, il che era poi stato anche dimostrato in conferenza stampa del Ministero della Difesa russo. Insieme alla confessione onesta dei militari russi che non sono riusciti a rilevare il lancio del missile terra -aria. Come del resto non lo hanno potuto confermare neanche gli americani. Insomma, la pubblicazione apparsa nella stampa malese sulla traccia palesemente ucraina nell’abbattimento dell’aereo di linea e la notizia arrivata contemporaneamente del rendiconto sulla decifrazione delle scatole nere arrivato dai Paesi Bassi hanno costretto i media, i newsmaker e vari speaker occidentali a mettersi a tacere di botto riguardo alla catastrofe del Boeing. Vediamo però che i malesi sono comunque intenzionati a non tacere dei risultati dell’indagine e a portare a giudizio i colpevoli di questa tragedia. Autore: O. Vladykin Taglio: alto Traduzione: Lev Kats