10 febbraio 2017 Consiglio comunale solenne per la celebrazione

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10 febbraio 2017 Consiglio comunale solenne per la celebrazione
10 febbraio 2017
Consiglio comunale solenne per la celebrazione del Giorno del Ricordo
Intervento introduttivo della Presidente Ughi
Signore consigliere, signori consiglieri, signor sindaco, signore assessore e signori assessori,
gentili docenti, care e cari studenti, gentile pubblico in sala e che ci segue in streaming, celebriamo
oggi il 10 febbraio il "Giorno del ricordo", dedicato alle vittime delle foibe, all'eccidio della
popolazione italiana, istriana, fiumana e dalmata, e all'esodo che coinvolse le popolazioni della
Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia, terre passate alla Jugoslavia alla fine della II Guerra
Mondiale: passaggio sancito con il trattato di Parigi del 10 febbraio 1947.
Con la legge 92 del 30 marzo del 2004 fu istituito il «Giorno del ricordo» in memoria delle
vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e
concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati. Do lettura dei commi 1 e 2
dell’articolo 1 di questa legge che ben esprimo il senso e il significato di ritrovarci qui oggi,
per la prima volta in questo Comune, a celebrare questa giornata:
Art. 1.
Comma 1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di
conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe,
dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più
complessa vicenda del confine orientale.
Comma 2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la
conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita,
da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da
conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il
patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste
dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni
presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed
altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e
all’estero.
Con l’istituzione del Giorno del ricordo si è rotto l'assordante silenzio che aveva sino ad allora
impedito che si affrontasse, senza reticenze ideologiche o rimozioni diplomatiche, superando
dunque le strumentalizzazioni, la tragedia degli infoibati e dell'esodo italiano dalle terre cedute alla
Jugoslavia. L'epurazione forzata di tutte le italiane e gli italiani residenti in quelle terre, interessò
almeno 300 mila persone e fu accompagnata da un vero e proprio sterminio tramite il cosiddetto
“infoibamento”, ovvero l'uccisione e la sepoltura delle vittime nelle foibe, le grotte carsiche. Si
stima che le vittime delle foibe furono oltre 11mila. Questa tragedia assunse i sinistri contorni di
una pulizia etnica.
C'è stato un tempo, dunque, in cui a fuggire dagli orrori della guerra, verso il sogno di una vita
migliore, furono proprio migliaia di nostri e nostre connazionali. Fuggivano dal terrore, dalla
disperazione, dall'odio. Ma dove? In un’Italia povera e da ricostruire, sorsero villaggi giulianodalmati, quartieri di esuli, ma anche campi profughi, più di 100 in tutta Italia, ex manicomi, ex
carceri, caserme dismesse, dove le persone e le famiglie si trovarono scaraventate in un nuovo
incubo: comunità spezzate, tessuti sociali frantumati, e improvvisamente confinati in miseri
accampamenti dove restarono per anni. Qualche persona impazzì, qualche alta, svuotata della
propria identità, si tolse la vita... Al loro arrivo, presero loro le impronte digitali, come fossero
delinquenti.
Negli ultimi anni si è operato in funzione di una riconciliazione, per saldare una frattura
attraverso la ricerca della verità storica e l'impegno, da entrambe le parti, di elaborare
un'interpretazione complessiva e imparziale di un'epoca caratterizzata da opposti totalitarismi; per
gli stati dell'ex-Jugoslavia è stato necessario riconoscere il calvario e l'eccidio subiti dagli italiani e
dalle italiane; per quanto riguarda noi, elaborare una riflessione storica sulle colpe del fascismo,
sulle sofferenze inflitte e sui crimini perpetrati contro la minoranza slovena e croata negli anni bui
della dittatura.
Ora è il tempo di ricordare... e anche oggi come il 27 gennaio “Giorno della memoria” è con
noi l’Istituto Comprensivo Monte Rosello Alto, con le allieve e gli allievi delle classi 2^ A, 2^ B e
3^ B.
Per ricordare, per non dimenticare, perché ciò che è stato non avvenga mai più.
Oggi l’Europa è la casa comune sotto il cui tetto abitano popoli un tempo nemici, e i giovani e
le giovani, da una parte e dall’altra, sognano un mondo nuovo, segnato dalla pace e dal progresso
condiviso. Per questo nella scuola, nelle istituzioni, nella società tutta, la memoria è un dovere; è la
via imprescindibile per la riconciliazione: non è vero che rimuovere aiuti a superare, anzi, la storia
dimostra che il passato si supera solo facendo i conti con esso e da esso imparando.
Le classi coinvolte presenteranno oggi i risultati del progetto denominato “Ricordiamo”, che
ha visto le ragazze e i ragazzi affrontare un percorso trasversale di consapevolezza e rispetto
dell'altrui condizione. Relativamente al Giorno del ricordo, partendo da Fertilia, centro di
accoglienza di esuli istriani, giuliani e dalmati, hanno elaborato un percorso storico attraverso la
raccolta di immagini, scritti, testimonianze e musiche che oggi ci presenteranno.
Desidero ringraziare di cuore, a nome di tutto il Consiglio, ancora una volta, la dottoressa Rita
Paola Spanedda, dirigente dell’Istituto comprensivo “Monte Rosello alto per avere aderito
all'evento, i carissimi e le carissime studenti, guidati con competenza e passione dalle e dai loro
insegnanti, le professoresse Elena Ganadu e Franca Zarra, dai professori Carlo Cubeddu,
Salvatorangelo Fancellu e Andrea Fonnesu.
Desidero ringraziare inoltre la struttura comunale, nelle persone della responsabile del servizio
consiliare, la dottoressa Daniela Marcellino e delle funzionarie e dei funzionari, in particolare Giusi
Marrosu, Sebastiano Sonnu e Giovanni Espostito, per la consueta disponibilità e la fattiva
collaborazione.