Promozione e diffusione della cultura umanistica e delle arti
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Promozione e diffusione della cultura umanistica e delle arti
Report tavolo di lavoro 6: Promozione e diffusione cultura umanistica e delle arti. Cantiere buona scuola 19 novembre 2015. Il tavolo è stato coordinato dalla senatrice Elena Ferrara e ha visto la partecipazione del Presidente On. Berlinguer; benché esiguo numericamente, il gruppo ha potuto contare su rappresentanti sia della componente docente sia di quella genitoriale. La scarsa partecipazione ha comunque indotto i partecipanti a riflettere sulla necessità di valorizzare la delega oggetto del tavolo attraverso un’opera di diffusa sensibilizzazione. A pochi giorni dagli atti terroristici in Francia diventa sempre più opportuno contrastare la decadenza culturale recuperando la consapevolezza della propria identità culturale con particolare riferimento a quella umanistica ed artistica. Tale competenza permette un confronto più maturo con le altre culture offrendo opportunità formative di cittadinanza volte all’intercultura e all’inclusione. A fronte della assodata povertà educativa e di un disagio giovanile diffuso nel nostro Paese, si ravvisa la necessità di potenziare, all’interno dei percorsi formativi di cittadinanza attiva, opportunità di confronto con il pensiero filosofico, etico ed estetico garantendo ad ogni studente, fin dalle sue prime esperienze educative, la necessaria formazione artisticomusicale, di cui l’Italia vanta una grande tradizione made in Italy nonché notevoli capacità di innovazione anche in ambito metodologico- didattico. L’esperienza artistica è in grado di coniugare produttivamente pensiero artistico, umanistico e tecnologico-scientifico. Si tratta peraltro di una competenza-chiave raccomandata dal Parlamento Europeo [18.12.2006 - 2006/962/CE] ed esplicitata esattamente nei termini di una: "Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive". Sappiamo peraltro che, se in Italia esiste una vasta e lunga tradizione grazie alla quale si è prodotta una articolata offerta formativa nel campo delle arti performative e dell’industria creativa, scelte politiche miopi hanno prodotto un depauperamento, fuori e dentro la scuola, con scelte mortificanti riguardanti l’istruzione e la cultura. La Legge 107/13 ha rappresentato un cambio di rotta in tal senso con diverse misure di cui segnaliamo in particolare: • • • l’autonomia scolastica con le reti di scuole , in stretta connessione con i territori, con sinergie con enti locali, per creare filiere anche di tipo professionalizzante, in un circuito virtuoso di accrescimento culturale ; I precisi riferimenti alla musica, alle arti, al design e alla multimedialità tra le priorità d’indirizzo; l’educazione alla cittadinanza (es. da “consumatore” a “fruitore e produttore critico” di cultura), la grande attenzione al tema dell’orientamento e la centralità della metodologia laboratoriale; la flessibilità dell’offerta formativa determinata dal curriculum dello studente per la secondaria di secondo grado e la grande opportunità rappresentata dall’alternanza • • scuola-lavoro per una connessione tra scuole e attività lavorative/produttive anche in ambito liceale ; l’implementazione di docenti di educazione musicale ed artistica prevista dalla fase C del piano straordinario di assunzione. il comma 181 lettera g con la precisa delega. Entrando ulteriormente nel merito della delega “promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e sostegno della creatività connessa alla sfera estetica” La discussione di merito sulla delega contenuta in norma, ha visto la condivisione dei presenti. L’articolazione che risulta essere per alcuni aspetti piuttosto dettagliata è l’esito di un affare assegnato svolto in settima commissione al Senato in riferimento al settore formativo e produttivo della musica. Sono stati illustrati e approfonditi i due ambiti principali affrontati dalla delega: 1. Diffusione della cultura umanistica, filosofica ed estetica. “Promozione e diffusione della cultura umanistica” nell’accezione di tradizione e trasmissione della lingua e del pensiero del mondo classico, come fondamento antropologico della nostra civiltà italiana e europea, ossia le humanae litterae, le discipline relative alla formazione , all’identità della persona, dell’uomo. Quindi l’espressione “cultura umanistica” indica la volontà e necessità di fornire ai nostri giovani gli strumenti linguistici e culturali per rielaborare le conoscenze, interiorizzarle, farle proprie per conoscere e recuperare la propria identità umana e culturale e poter scegliere come persone, uomini, cittadini liberi. In questo senso va letta anche l’espressione del punto 8 “Promozione della cultura italiana all’estero”. 2. Valorizzazione della formazione artistica in tutti gli ordini di scuola intendendo sviluppare curricoli formativi mirati all’acquisizione integrata di competenze pratiche, teorico-analitiche e storico-culturali in campo artistico. Potenziare questi ambiti culturali ed esperienziali, dove il sapere e il saper fare trova ampia convergenza dando spazio alla creatività personale, è anche funzionale a quello che riteniamo un motore strategico dello sviluppo della società italiana e, senza peccare di presunzione, dell’intera umanità. Importante quindi coltivare esperienze attive e una fruizione attenta alla cultura sostenendo, nel contempo, i giovani talenti. La ricerca, l’impresa creativa e la formazione umanistica ed artistica devono intrecciarsi nel nostro Paese per offrire ulteriori opportunità alla fruizione consapevole dei nostri beni culturali valorizzando le produzioni di qualità, il made in Italy, che tutto il mondo ci riconosce. Molto significativa la riflessione della Prof.ssa Laura Cornero presente al tavolo: “Il teatro come incontro di parola, linguaggio, espressione e realizzazione artistica possa, nella trasmissione di contenuti e di emozioni, meglio esplicitare queste due linee presenti nel comma 181g legge 107, linee che convergono nel recupero dei linguaggi, intesi come fondamenti dell’humanitas, capacità di ascolto e di dialogo, espressione della ricchezza interiore della persona. In tal senso il logos, i linguaggi artistici ed espressivi possono diventare da un lato linfa vitale per educare i nostri giovani a una cittadinanza sempre più sentita e rispettosa e dall’altro sfraghis, ossia sigillo, come dicevano i Greci, della peculiarità della nostra cultura, del made in Italy.” La delega entra correttamente nel merito di specifici segmenti formativi da implementare il qualità e quantità di formazione. L’attività del Governo, anche in questo momento in cui si sta affrontando la legge di stabilità per il prossimo triennio, va nella direzione con misure importanti di contrasto alla povertà educativa e di sostegno all’istruzione e alla cultura. g) promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e sostegno della creatività connessa alla sfera estetica, attraverso: 1) l'accesso, nelle sue varie espressioni amatoriali e professionali, alla formazione artistica, consistente nell'acquisizione di conoscenze e nel contestuale esercizio di pratiche connesse alle forme artistiche, musicali, coreutiche e teatrali, mediante 1.1) il potenziamento della formazione nel settore delle arti nel curricolo delle scuole di ogni ordine e grado, compresa la prima infanzia, nonché la realizzazione di un sistema formativo della professionalità degli educatori e dei docenti in possesso di specifiche abilitazioni e di specifiche competenze artistico-musicali; 1.2) l'attivazione, da parte di scuole o reti di scuole di ogni ordine e grado, di accordi e collaborazioni anche con soggetti terzi, accreditati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ovvero dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di Bolzano anche mediante accordi quadro tra le istituzioni interessate; 1.3) il potenziamento e il coordinamento dell'offerta formativa extrascolastica e integrata negli ambiti artistico, musicale, coreutico e teatrale anche in funzione dell'educazione permanente; 2) il riequilibrio territoriale e il potenziamento delle scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale nonché l'aggiornamento dell'offerta formativa anche ad altri settori artistici nella scuola secondaria di primo grado e l'avvio di poli, nel primo ciclo di istruzione, a orientamento artistico e performativo; 3) la presenza e il rafforzamento delle arti nell'offerta formativa delle scuole secondarie di secondo grado; 4) il potenziamento dei licei musicali, coreutici e artistici promuovendo progettualità e scambi con gli altri Paesi europei; 5) l'armonizzazione dei percorsi formativi di tutta la filiera del settore artistico-musicale, con particolare attenzione al percorso pre-accademico dei giovani talenti musicali, anche ai fini dell'accesso all'alta formazione artistica, musicale e coreutica e all'università; 6) l'incentivazione delle sinergie tra i linguaggi artistici e le nuove tecnologie valorizzando le esperienze di ricerca e innovazione; 7) il supporto degli scambi e delle collaborazioni artistico-musicali tra le diverse istituzioni formative sia italiane che straniere, finalizzati anche alla valorizzazione di giovani talenti; 8) la sinergia e l'unitarietà degli obiettivi nell'attività dei soggetti preposti alla promozione della cultura italiana all'estero. Lo sviluppo della delega comporta: - la necessità di rimodulare i piani dell’offerta formativa, modernizzandoli, ma mantenendo l’identità delle varie tipologie liceali, la loro matrice formativa e, nel contempo, offrire la possibilità a tutti gli studenti della secondaria di secondo grado di accedere alla cultura umanistica - la creazione del curriculum formativo verticale, a cominciare dalla prima infanzia) riferito all’arte e all’esperienza nelle arti performative - musica, danza, teatro, architettura, arti visive e plastiche, cinema ecc. Una rivisitazione che comprende anche gli studi di alta formazione artistica (oggi oggetto di una importante riflessione nel PD, vedi Udine 23/24 ottobre) e che deve prevedere ineludibili sinergie tra il MIUR e il MIBACT anche mediante la promulgazione di una nuova legge sullo spettacolo dal vivo. Nell’ottica di un sistema formativo-culturale è necessario inoltre il coinvolgimento di Regioni ed EELL per la creazione di reti volte a offrire opportunità nella tutela della qualità. Così come lo sguardo si deve rivolgere oltre i confini nazionali in relazione alle politiche europee rivolte allo sviluppo della filiera creativa.