Passione e professionalità del Mastro d`Ascia Gallinari
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Passione e professionalità del Mastro d`Ascia Gallinari
11 Nautica 16 - 31 MARZO 2006 Cuprotect carena protetta Lofrans getta l’ancora Lewmar potere a bordo Dorica Marine distribuisce in Italia una vernice che protegge la carena di qualunque imbarcazione. Grazie alla sua struttura a base di rame Cuprotect inibisce il bio-fouling ed elimina la necessità di vernici antivegetative tossiche. Il sistema protegge l’intero scafo dalla degradazione causata dall’osmosi nella vetroresina e dalla corrosione dell’acciaio. Viene applicata sulle imbarcazioni nei centri autorizzati Dorica Marine che si trovano nelle città di Ancona, Bibidone Pineta, Latisana, Lignano, Monfalcone, Rimini, Rosignano e Salerno. Il radio comando Merak di Lofrans è un trasmettitore in grado di azionare il salpa ancore in qualunque posto della barca ci si trovi. La scheda elettronica di ricezione è protetta da uno speciale contenitore stagno che la rende invulnerabile all’acqua. Inoltre, per evitare pericolosi azionamenti accidentali, Merak dispone di un allarme automatico che spegne il sistema in caso di errore umano. Il raggio di azione è di 30 metri mentre la trasmissione codificata a modulazione d’ampiezza avviene sulla frequenza standard di 433,9Mhz. Lewmar lancia un potente thruster elettrico per imbarcazioni da crociera da 15m e per barche a motore a planaggio rapido. Il 250VRTTE (questo il nome del prodotto) agevola le manovre dell’imbarcazione in spazi ristretti. La soluzione consente immersioni profonde e flessibilità di installazione; dispone inoltre di un propulsore a rotazione antioraria che assicura performance di carico eccezionali (sino a 160 chili di forza). Solida e robusta, l’unità 250VR è realizzata con materiali completamente metallici per applicazioni marine. D a sei generazioni i Gallinari di Anzio, Peppino, Nicola e i loro figli, perpetuano l’attività, miscelando la passione con la grande professionalità, iniziata dal trisnonno Francesco che da Gaeta, verso la fine del 17° secolo, si trasferisce ad Anzio nell’allora Stato Pontificio. L’attuale cantiere fu avviato dal nonno Nicola, intorno al 1910, realizzando le migliori lance a vela latina per i pescatori della zona, che chiedevano barche sempre più veloci. Da Peppino Gallinari, rude uomo di mare e Maestro d’ascia “ante litteram”,classe1925,traspaionoricordi familiari che trovano conferma nelle tradizioni storiche marinaresche d’altri tempi. «Fai le barche molto larghe e non le barche strette, che la larghezza non toglie mai il cammino», raccomandava il nonno al giovane Peppino. Difatti tutte le barche costruite in seguito nel Cantiere avranno «molta stabilità di forma e poca stabilità di peso, per renderle più leggere quando lo scafo cade sull’onda», aggiunge Peppino. Un sistema di costruzione che, applicato alle rivoluzionarie idee del progettistaingegnere Giulio Cesare Carcano della Moto Guzzi, antesignano di barche a dislocamento leggero con la prua a V e dell’impiego di fasciame lamellare multistrato in legno, sarà la formula Passione e professionalità del Mastro d’Ascia Gallinari A 81 anni mantiene intatta la propria fede nel lamellare sostenendo che «può fare concorrenza al carbonio per qualità, robustezza e leggerezza » vincente dei loro scafi per decenni. Il Villanella di Ulisse Guzzi, un seconda classe IOR, di 10,89 metri lungo per 1500 chili di peso in assetto da regata, definito dalla stampa del tempo «un flying duchman che soffre di elefantiasi» è rimasto nella storia; vinse la Two Ton Cup a San Remo nel 1971, come pure rimarranno nella storia il Vihuela, il Vanessa, il Vanilla, il Viva e il Vinca, tutte barche degli anni ‘70 «che hanno vinto molte regate e ancora ne potrebbero vincere... solo che oggi sono penalizzate dai nuovi regolamenti» spiega Gallinari. «Con il lamellare si può fare ancora concorrenza alla fibra di carbonio per qualità, robustezza e leggerezza di costruzione. Il Vihuela di Fabrizio Violati, una barca di 13,80 metri e ��������������������������������������������������� larga 4,60 che all’Admiral’s Cup del FOTO DI GIANNI LOPERFIDO Gianni Loperfido 1975 si ritirò, per la rottura dell’albero, quando era largamente in testa, riusciva a fare 16 nodi al lasco e in poppa e 12 nodi di bolina, quasi una cosa impossibile, eppure è la realtà». La clientela è rimasta la stessa per i lavori di manutenzione e di restauro, ma la costruzione di prototipi a vela si è purtroppo fermata. Oggi la nautica chiede velocità e leggerezza delle imbarcazioni e per questo Gallinari, riprendendo sue idee già sperimentate negli anni, potrebbe unire la fibra di carbonio al lamellare e, in tema dei nuovi bulbi a siluro, impiegare anche il mercurio come zavorra. «Per far ottenere delle grosse soddisfazioni morali a un armatore competente, perchè d’imbarcazioni da regatacrociera in vetroresina ce ne sono un’infinità... Finché avremo vita io e i miei figli, il legno non lo lasceremo mai, salvo che per serie ragioni economiche» confida. Nel Cantiere sono in restauro conservativo famose imbarcazioni come il Sagittario della Marina Militare, il Magic di Umberto Marzotto e lo Xenos, dell’architetto Awards, un 10 metri Stazza Internazionale dei primi anni ‘900. A 81 anni compiuti Gallinari continua ad avere il martello, l’ascia o la barra del timone in mano, tre strumenti fondamentali che lo hanno fatto “sopravvivere” insieme alla forza di volontà e alla tenacia. Complimenti Peppino! SAIL GAMING Virtual Skipper4, il campo di regata finisce in salotto L a vela? Tutti sanno che può essere praticata, vista in televisione o ascoltata alla radio. Quello che tuttavia potrebbe sfuggire a qualcuno è che, al giorno d’oggi, può persino essere giocata, magari durante una pausa dal lavoro o dallo studio oppure quando le condizioni meteo non permettono di uscire in mare. A rendere possibile questa “magia” ha pensato la software house Nadeo lanciando il quarto capitolo della suo famoso gioco Virtual Skipper. Rispetto alla precedente versione, Virtual Skipper 4 offre sei nuovi scenari, un bellissimo editor di gare e nuove opzioni per giocare in modalità multiplayer. Le imbarcazioni presenti sono quattro e rispecchiano molto da vicino le diverse componenti del mondo della vela; si va infatti dalla America’s Cup Class, che con i suoi venti metri di lunghezza rappresenta la barca più imponente e “regale” del gioco, al “piccolo” monoscafo Melges 24, passando per l’Offshore Racer (13 metri ma grande manovrabilità) e per il Trimarano Open 60, il modello più veloce ma dal non facile utilizzo per la sua leggerezza. A livello di scenari Virtual Skipper 4 propone in tutto dodici location di Disponibile una nuova versione del simulatore caratterizzata da grande realismo e modalità di gioco davvero avvincenti cui sei completamente nuove; agli splendidi scorci naturali del predecessore sono stati aggiunti quelli di Marsiglia, Valencia, Qing, Vancouver e Rio De Janeiro, la cui bellezza rappresenta certamente uno degli spunti più felici del gioco. Dal punto di vista del gameplay, il grosso dell’azione consiste nell’osservare e valutare la direzione del vento, utilizzare le vele più appropriate, ingaggiare splendidi scontri in acqua con gli altri concorrenti badando però a non infrangere il regolamento ISAF. Complessivamente Virtual Skipper 4 risulta realistico, ma mai troppo difficile, appassionante nelle regate con altre sette imbarcazioni e in grado di fornire un sistema di gioco reso ancora più vario dalla presenza di un editor con cui “costruire” le proprie gare su ben 14 specchi d’acqua differenti. �� � �� � � �� �� � � �� � �� � �� �� � ���������������������������� ������������������ ������������� � � � �� � � �� � � � � � ���������������������������� ������������� ������ � ������������ ������������������ ������������������������������ ���� ��������������������������� �������������������������������������������������������������� � ������������������������������ �������������� ������ ���������