Messa a fuoco #15 Proverbi

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Messa a fuoco #15 Proverbi
 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2013– Messa a fuoco Remo Ceserani Proverbi ha studiati ha dimostrato che spesso essi hanno origini colte Messa a fuoco #15 e intrecciano rapporti tutt’altro che semplici con la Proverbi produzione «alta» di sentenze, aforismi, favole morali, pensieri filosofici (da Pascal a Schopenhauer a Leopardi). Carlo Lapucci, che ha preparato con grande cura e competenza un bel Dizionario dei proverbi italiani (Firenze, Le Monnier 2006) ha accompagnato la raccolta con un’ampia introduzione storica e ha corredato ogni proverbio con dotti commenti e spiegazioni. Passando in rassegna la raccolta, di fronte a tanti esempi di I proverbi popolari giudizi (e pregiudizi) di orientamento ideologico molto sono spesso considerati rigido, di consigli ispirati a una concezione del mondo con grande rispetto, come frammenti di conservatrice, se non addirittura reazionaria, viene un sapienza dubbio: non è che si può considerare questo grande trasmessi nei secoli da una generazione patrimonio di «sapienza popolare» in realtà un grande all’altra, patrimonio di stupidità popolare (di irrimediabile bêtise)? originati da esperienza e conoscenza pratica, Non sarà il caso di formulare un superiore consiglio, e cioè sia che ai proverbi non si deve sistematicamente dar retta e che pure approssimativa. Chi li 1
www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2013– Messa a fuoco Remo Ceserani Proverbi anzi è quasi sempre meglio fare il contrario di quanto urbane e il tradizionale disprezzo per l’emarginata e repressa raccomandano di fare? (e spesso giustamente e sfortunatamente ribelle) classe Prendiamo qualche esempio. Non vi pare che il consiglio contadina. proverbiale «donne e buoi dei paesi tuoi» non faccia Prendete poi il proverbio «La roba del comune è di chi se la nemmeno il tentativo di nascondere un pensiero piglia». Non vi sembra un perfetto esempio della secolare decisamente maschilista e razzista, non solo nei confronti concezione reazionaria e populistica dello Stato e del bene delle donne ma anche dei buoi? (Si sa che i bovini di solito si comune e un bel programma egoistico e individualista di rafforzano in seguito a rapporti interspecie). Le donne, del «arraffa arraffa»? Dello stesso tipo, e profondamente radicati resto, sono fra i soggetti peggio considerati dal mondo dei nel patrimonio di idee delle popolazioni più reazionarie e proverbi, a cominciare dal classico «le donne hanno la lingua antidemocratiche (molto presenti anche in Italia) sono poi lunga». proverbi come «Nel palazzo di giustizia prima passa il danaro E che ne dite del proverbio «Legnate e pane fanno il buon e poi la legge», oppure «Meglio una coscienza un po’ sporca cane»? Vi pare un buon programma pedagogico per che le tasche pulite». l’allevamento della specie canina (e anche, se il proverbio, E un proverbio minaccioso come «Per salire più in alto come è probabile, è allusivo, per l’educazione della specie qualcuno fu appeso alla forca» che proverbio è? È forse un umana)? A conferma dell’interpretazione più estesa e del consiglio per Mario Monti? Proviene forse dal patrimonio pregiudizio diffuso sta quest’altro proverbio: «Cani, gattini e retorico di Beppe Grillo? Il quale Grillo, come quell’altro grillo figli di contadini son belli quando sono piccini», dove si sempre pronto a dispensare rimproveri e consigli nel libro di insinua la tradizionale posizione di superiorità delle classi Pinocchio, risulta essere un perfetto moderno dispensatore 2
www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2013– Messa a fuoco della sapienza distorta, dei pregiudizi e delle offese odiose che ci sono state tramandate dalla stupidità popolare. Remo Ceserani è stato docente di letterature comparate nelle Università di tutto il mondo. Docente all’Università di Bologna, oggi è visiting professor all’Università di Stanford. Autore del manuale di letteratura “Il materiale e l’immaginario” con Lidia de Federicis (1979/96), è stato curatore del “Dizionario dei temi letterari”, con Mario Domenichelli e Pino Fasano (2006/7) e di “Nebbia”, con Umberto Eco. Ha pubblicato, tra gli altri, “Il romanzo sui pattini” (1990); “Raccontare la letteratura (1990); “Il fantastico” (1996); “Raccontare il postmoderno” (1997); “Lo straniero” (1998); Guida allo studio della letteratura” (1999); “Treni di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna” (2002); “Convergenze. Gli strumenti letterari ed altre discipline” (2010); “L’occhio della Medusa. Fotografia e letteratura” (2011). 3
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