anno 2012 - Camere di Commercio

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anno 2012 - Camere di Commercio
Il Piano della Performance
Camera di commercio di Alessandria
Gennaio 2012
Presentazione del Piano
La Camera di Commercio di Alessandria, così come l’intero comparto pubblico, è protagonista di un importante processo di riforma
che prevede l’introduzione, tra i documenti di programmazione dell’Ente, del Piano della Performance.
Il Piano della Performance, strumento che dà avvio e struttura all’intero Ciclo di Gestione della Performance, rappresenta il
documento con il quale la Camera di Commercio di Alessandria esplicita i propri impegni nei confronti della propria utenza e degli
stakeholder e, più in generale, in relazione alle performance attese, individuando gli elementi rispetto ai quali verranno svolte le
attività di misurazione e valutazione del livello di raggiungimento delle stesse.
Nella redazione del presente Piano la Camera di Commercio di Alessandria ha tenuto conto dei seguenti tre principi come richiesto
dallo stesso Decreto legislativo n. 150 del 2009:

Qualità: che consiste nell’assicurare la qualità della rappresentazione della performance in termini di verifica interna ed
esterna del sistema degli obiettivi e del livello di coerenza con i requisiti metodologici.

Comprensibilità: che consiste nel rendere chiaro il legame esistente tra i bisogni della collettività, la mission, le Aree
Strategiche di intervento, le azioni e gli obiettivi in termini di esplicitazione della performance che si intende raggiungere ,
specificando le risorse a disposizione e le modalità utilizzate.

Attendibilità: che consiste nel permettere la verificabilità ex-post della correttezza metodologica del processo di
pianificazione.
Piano della Performance
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Presentazione del Piano
In un’ottica di attenzione alla performance dell’Ente il documento diventa uno strumento per:

individuare ed incorporare le attese degli Stakeholder;

rendere più efficaci i meccanismi di comunicazione interna ed esterna per favorire un’effettiva accountability e
trasparenza.;

migliorare il coordinamento della struttura organizzativa.
Il Piano sistematizza il lavoro realizzato dall’Ente e già formalizzato nei diversi documenti di programmazione 2011 e
dà conto dell’impegno profuso negli ultimi anni per la realizzazione di una gestione orientata al risultato.
Con la redazione del Piano della Performance la Camera di Commercio di Alessandria dispone di un ulteriore strumento
per rendere partecipe la comunità provinciale degli obiettivi che l’Ente si è dato, garantendo trasparenza e intelligibilità
verso i suoi interlocutori: le imprese, le associazioni, le altre istituzioni pubbliche, i consumatori, i lavoratori dipendenti,
i singoli cittadini e tutti i portatori di interesse rilevanti.
Il Piano della Performance consente, dunque, alla camera di Commercio di intraprendere un altro percorso, che affianca
gli altri già avviati, di dialogo con la collettività tutta nella consapevolezza di dover continuare a lavorare in un’ottica di
miglioramento continuo.
IL PRESIDENTE
Piero MARTINOTTI
Piano della Performance
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Indice del Piano
1. La CCIAA di Alessandria
1.1 – Identità: chi siamo, cosa facciamo e come operiamo
1.2 - La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Alessandria in cifre
2. Analisi del contesto esterno ed interno
3. L’ Albero della performance
3.1 – La mission e la vision
3.2 –Gli obiettivi assegnati al personale dirigente
3.3 – Le azioni per l’attuazione ed il miglioramento del Ciclo di gestione della
performance
3.4 - Gli allegati Tecnici:
3.4.1 - Le linee d indirizzo pluriennale 2010 – 2013
3.4. 2 - Le schede progetto
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Chi Siamo
La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Alessandria è un ente pubblico dotato di autonomia funzionale che,
nella circoscrizione territoriale provinciale, svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo
nell’ambito dell’economia locale, e per i consumatori, promuove la crescita dell'economia provinciale.
La Camera di commercio è prima di tutto l'interlocutore delle oltre 47.000 imprese operanti nella provincia di Alessandria, ma è anche
un'istituzione al servizio dei cittadini/consumatori, attiva accanto agli altri enti locali per lo sviluppo economico, sociale e culturale del
territorio cuneese.
La Camera di Commercio di Alessandria è un’istituzione che, oltre alla tradizionale attività amministrativo-anagrafica, svolge funzioni
di supporto e promozione degli interessi generali delle imprese, funzioni di studio e monitoraggio dei dati sull’economia locale e
funzioni di promozione delle attività di regolazione del mercato.
I Valori che guidano l’operato della Camera di Commercio di Alessandria
La Camera di Commercio di Alessandria opera, in modo integrato con il sistema imprenditoriale, per lo sviluppo economico del
territorio provinciale,secondo i seguenti principi, che esprimono le modalità con le quali l’Ente interpreta la propria autonomia
funzionale.
Imparzialità e trasparenza
Innovazione
Semplificazione dell’attività amministrativa
Buon andamento ed economicità
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Chi Siamo
Le Origini
La nascita della Camera di Commercio di Alessandria risale al mese di ottobre 1862 ed è, quindi, posteriore di soli tre mesi alla
legge 6 luglio 1862, n. 860 che istituiva le Camere di commercio ed arti in ogni capoluogo di provincia e in alcune sedi
circondariali. La Camera di Alessandria venne istituita, infatti, con Regio Decreto 16 ottobre 1862, n. 929 e divenne operativa il
12 gennaio dell´anno successivo, giorno di insediamento del primo consiglio camerale. Rispettosa dello spirito della legge che
attribuiva alle Camere di Commercio il compito di promuovere gli interessi commerciali ed industriali delle province, la Camera
di Alessandria affrontò con impegno i delicati e gravosi compiti affidatile, in particolare, lo sviluppo delle iniziative economiche
locali, favorendo anche la partecipazione dei prodotti alessandrini alle maggiori esposizioni internazionali come dimostra, tra gli
altri, l´attestato di benemerenza ricevuto in occasione della Esposizione Universale di Parigi del 1867. La Camera fu l’organo
propulsore e promotore di studi, iniziative ed interventi nel settore commerciale, agricolo ed industriale e contribuì alla
diffusione dell’insegnamento agrario.
Nel giugno del 1924 gli organi camerali furono sciolti dal governo presieduto da Mussolini e sostituiti da un commissario
governativo, in vista della riforma e della creazione, nel 1927, del “Consiglio provinciale dell’economia”, evoluto successivamente
in “Consiglio provinciale dell’economia corporativa” e destinato a cambiare ancora nome, nel 1937, in “Consiglio provinciale
delle corporazioni”. Nel 1945 si insediarono i vertici della rinata Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura, che dovette
affrontare gli anni difficili del dopoguerra e della ricostruzione. L’attuale denominazione di Camera di Commercio, Industria,
Artigianato ed Agricoltura fu introdotta nel 1966, ma solo con la legge 580 del 1993, così come modificata dal D. Lgs. 15
febbraio 2010, n. 23 si è giunti al riordino degli enti camerali, con l’attribuzione di nuove competenze a sostegno dell’economia
e a tutela del mercato.
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Chi Siamo - L’Assetto Istituzionale e Organizzativo
Presidente
Ha la rappresentanza legale, politica ed istituzionale della Camera, dura in carica 5 anni e può essere rieletto: per due
sole volte.
- Rappresenta la Camera di Commercio
Consiglio
Organo volitivo dell’Ente, determina l’indirizzo generale della Camera di Commercio e controlla l’attuazione dei programmi, dei progetti e delle
iniziative, adotta gli atti fondamentali attributi dalla legge e dallo Statuto alla sua competenza;
- elegge il Presidente e la Giunta;
- approva lo Statuto;
- determina gli indirizzi generali e il programma pluriennale;
- approva la relazione previsionale, il preventivo annuale e il bilancio di esercizio.
Presidente
Piero Martinotti
Industria
Componenti Consiglio
Settore di Appartenenza
Componenti Consiglio
Settore di Appartenenza
Piero Martinotti - Presidente
Industria
Luparia Giulio
Agricoltura
Flavio Arlenghi – V. Presidente
Artigianato
Maragno Fabrizio
Servi9zi
Agnese Costanzo
Artigianato
Merlano Massimo
Turismo
Alpa Lodovico
Commercio
Osenga Franco
Industria
Battegazzore Vincenza
Artigianato
Paradiso Filippo
Cooperative
Bergadano Luciano
Trasporti
Pasquale Ernesto
Consumatori
Boano Luigi
Commercio
Pastorello Franco
Industria
Camagna Paolo
Industria
Ricagni Carlo
Cava Roberto
Commercio
Sacchi Alberto
Coscia Gian Paolo
Agricoltura
Scarrone Valerio
Denegri Ivana
Credito
Tiberti Silvana
Franzosi Faustino
Artigianato
Viale Renato
Agricoltura
Servizi
Trasporti
Sindacati
Commercio
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1.1 – Identità: Chi Siamo - L’Assetto Istituzionale e Organizzativo
Giunta
Organo esecutivo della Camera di Commercio che gestisce le risorse camerali e attua gli indirizzi programmatici fissati dal
Consiglio:
- approva il budget annuale
- approva i provvedimenti per realizzare i programmi del Consiglio
- approva la costituzione di aziende speciali e le partecipazioni societarie
- verifica il raggiungimento degli obiettivi dell’attività
Piano della Performance
Componenti Giunta
Settore di Appartenenza
Piero Martinotti – Presidente
Industria
Flavio Arlenghi – Vice Presidente
Artigianato
Boano Luigi
Commercio
Coscia Gian Paolo
Agricoltura
Guarona Bruno Paolo
Industria
Guglielmero Sergio
Commercio
Luparia Giulio
Agricoltura
Osenga Franco
Industria
Pastorello Franco
Industria
Scarrone Valerio
Trasporti
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Camera di Commercio di Alessandria
Struttura organizzativa
in vigore dal primo giugno 2011
c
Segretario
Generale
AREA 1
Organi istituzionali,
segreteria, servizi di
supporto, studi e promozione
1
2
3
4
5
6
7
8
Segreteria
Vicesegretario Generale
Vicario
Conservatore R. Imprese
AREA 2
Serv. amm.contab.
Provveditorato
Gestione personale
Studi e statistica
Anagrafe e servizi di
regolazione del mercato,
Conciliazione,
Sportello Unico Attività
Produttive
Promozione
Servizi informatici
Ufficio legale
11
12
Fisco, cont. speciali
13
10 Controllo gestione
14
9
Registro Imprese
Albi e ruoli
Propr. industriale
Metrologia
15
Tutela consum.
16
Sportello impresa
Media- conciliazione
SUAP
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Cosa Facciamo
La Camera di Commercio di Alessandria offre alle imprese la possibilità di sviluppare la propria attività sul mercato nazionale ed
internazionale, garantendo un dialogo continuo con il sistema imprenditoriale e con la sua rappresentanza per la crescita del
tessuto economico territoriale ed offrendo servizi alle imprese.
La Camera di Commercio di Alessandria svolge, in modo diretto o tramite soggetti terzi, quali aziende speciali, in house, ecc., le
seguenti attività nei confronti dei propri Stakeholder :
Attività Anagrafico-Certificativa
Attività di Promozione ed Informazione
Economica
Attività di Regolazione del Mercato
Tenuta del Registro delle Imprese
Promozione del territorio e delle economie
locali
Risoluzione delle controversie, giustizia
alternativa
Tenuta albi, ruoli
Supporto per l’accesso al credito per le PMI
Attività ispettiva e di vigilanza del mercato
Attività certificativa
Produzione e diffusione dell’informazione
economica
Controllo dei prezzi
Promozione semplificazione
amministrativa
Supporto all’internazionalizzazione
Promozione innovazione tecnologica
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Come Operiamo
La CCIAA Alessandria : Sistema di Governance integrata
La CCIAA di Alessandria si afferma come attore al centro di una rete di relazioni istituzionali nell’ambito della quale elabora strategie e definisce
azioni di intervento per favorire lo sviluppo delle politiche di promozione, la tutela del mercato, il dialogo e la partecipazione alla rete
interistituzionale.
I rapporti di collaborazione che la CCIAA di Alessandria ha attivato coinvolgono non solo i soggetti afferenti al Sistema Camerale, ma anche
soggetti pubblici e privati del territorio.
SISTEMA LOCALE
Istituzioni e PP.AA. Locali (Regioni,
Provincia, altri EELL)
CCIAA
ALESSANDRIA
Associazioni di Categoria
Università
SISTEMA CAMERALE
Centri Estero
Regionali
Unioncamere
Nazionale
Regionale
Agenzie del
Sistema
Piano della Performance
Camere di
Commercio
all’estero
Camere di
Commercio italoestere
Camere di Commercio
Aziende
Speciali
Partecipazioni
societarie
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1.1 – Identità: Come Operiamo
Il Sistema Camerale
Uno dei principali elementi di innovazione della recente riforma delle Camere di Commercio, introdotta dal D. Lgs. N.23/2010, riguarda il
riconoscimento normativo del Sistema Camerale», di cui fanno parte, oltre alle CCIAA italiane, le CCIAA all’estero, quelle estere in Italia, le
Aziende Speciali, le Unioni regionali, l’Unioncamere Nazionale e le strutture di sistema.
La Camera di Commercio di Alessandria opera già da tempo nello sviluppo e nel potenziamento delle relazioni di rete affermando, quindi, la
sua nuova identità come parte integrante ed attiva del network camerale, una rete sinergica, unica nel panorama delle Pubbliche
Amministrazioni.
La Camera di Commercio di Alessandria, quindi, si afferma come parte integrante di un Sistema che favorisce la condivisione del know-how e
delle competenze per realizzare iniziative progettuali congiunte, la cui attuazione da parte di singoli soggetti ne potrebbe compromettere il
successo e l’efficacia. Lo sviluppo ed il potenziamento delle relazioni all’interno del network, offrono , quindi opportunità assai preziose,
funzionali non solo a favorire ed aiutare la realizzazione delle strategie camerali ma anche allo sfruttamento delle economia di scala per
l’efficienza gestionale.
Il Sistema camerale si configura come una rete composta da 105 CCIAA, 127 Aziende Speciali, 19 Unioni Regionali, 9 Centri Esteri Regionali, 73 CCIAA italiane all’estero,
33 CCIAA italo estere, oltre a 2000 partecipazioni in infrastrutture e società.
L’Unioncamere ha la rappresentanza del Sistema Camerale e promuove i rapporti con le altre istituzioni di livello internazionale, nazionale e locale. Coordina l’azione
delle CCIAA e realizza interventi a favore di queste e delle imprese, coordina studi e ricerche, istituisce osservatori nazionali, sviluppa iniziative per
l’internazionalizzazione dell’economia italiana, avvalendosi anche delle proprie società specializzate.
Le Unioni Regionali, sono associazioni private che rappresentano le CCIAA di uno stesso ambito territoriale (regionale), ne coordinano le attività e i programmi,
analizzano le problematiche comuni, promuovono iniziative congiunte. Forniscono supporto per lo sviluppo economico regionale, realizzano indagini e gestiscono
rapporti con le regioni e le strutture di servizio.
I Centri Regionali per il Commercio Estero supportano il processo di internazionalizzazione delle imprese, favorendo l’istaurazione ed il consolidamento dei rapporti
commerciali con le imprese straniere, promuovendo la partecipazione a fiere e mostre internazionali e a missioni all’estero ospitando delegazioni straniere.
Le CCIAA Italiane all’estero, sono associazioni a carattere volontario di operatori ed imprese con sede nelle principali città del mondo, hanno la finalità di agevolare le
relazioni economiche con le imprese straniere interessate al mercato italiano.
Le CCIAA italo-estere, realizzano attività ed offrono servizi per favorire l’ingresso delle imprese italiane sui mercati esteri e viceversa.
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Come Operiamo
Le Azienda speciali
La Camera di Commercio di Alessandria si avvale, per il raggiungimento dei propri fini, delle aziende speciali Asperia ed Asfi.
Asperia – Azienda speciale per la promozione economica è stata costituita dalla Camera di Commercio di Alessandria nel 1996 e persegue, in coerenza
con i compiti istituzionali e le linee strategiche dell’Ente camerale e secondo quanto stabilito nel proprio statuto, le seguenti finalità: a) promozione e
sviluppo dei prodotti agricoli e alimentari; b) promozione territoriale e turistica; c) promozione di servizi alle imprese.
Sotto il profilo strettamente operativo l’azione di Asperia si estrinseca attraverso la partecipazione a mostre, fiere ed esposizioni in Italia e all’estero;
l’organizzazione di manifestazioni volte allo sviluppo dei settori economici alessandrini, con particolare riguardo a quello agro-alimentare ed alle aree
ad "economia debole" riconosciute dall'Unione Europea; la promozione di prodotti agro-alimentari anche attraverso la somministrazione e la vendita
di alimenti e bevande oggetto di promozione. L’Azienda realizza, inoltre, studi e ricerche relativi a nuovi processi produttivi e all'innovazione
tecnologica, nel rispetto della tradizione e della tipicità dei prodotti; partecipa, come organismo strumentale della Camera di Commercio, a patti ed
accordi territoriali ai sensi dell'art.2 comma 3) della legge n.580/93 e s.m.i.; valorizza la vocazione turistica del territorio; svolge azioni informative e
formative; eroga servizi reali volti al miglioramento della qualità dei prodotti, finalizzati anche all'ottenimento delle certificazioni di qualità; stipula
convenzioni ed aderisce ad enti ed organismi volti alla realizzazione di interventi coordinati in settori specifici. Rientrano tra gli scopi di Asperia anche
l’organizzazione di riunioni, convegni, seminari, simposi, tavole rotonde ed altre iniziative formative ed informative; di concorsi mirati alla
valorizzazione della qualità dei prodotti agro-alimentari; lo studio delle problematiche inerenti alle denominazioni di origine ed il rilascio di
attestazioni di specificità dei prodotti provinciali.
Tramite la propria azienda speciale di promozione economica, la Camera di Commercio di Alessandria non si limita a svolgere funzioni strettamente
istituzionali ma riesce ad ampliare il raggio di azione della propria attività, con il preciso obiettivo di promuovere, con atti concreti ed efficaci, il
territorio provinciale inteso come un insieme unico di risorse da valorizzare. In quest’ottica, dunque, enogastronomia, prodotti dolciari, produzioni
orafe, calzaturiere, ed altri comparti produttivi della provincia rappresentano un patrimonio che merita e necessita di essere valorizzato con ogni
mezzo a disposizione. Se è vero, infatti, che la nostra terra offre una gamma ricca e diversificata di risorse distribuite su un'area estremamente
eterogenea è altrettanto vero che solo un impegno incisivo ed omogeneo può garantire il successo ad un'azione di promozione che oggi aspira a
valicare i confini provinciali.
Da alcuni anni è nato un progetto che si è proposto di sposare le potenzialità economico-turistiche della provincia alla volontà ed all'impegno di un
ente deciso e determinato a porsi come guida sulla via di una valorizzazione capace di porre Alessandria e il suo territorio all'attenzione dei mercati e
del turismo non solo locali. La missione di ASPERIA è, dunque, la promozione economica e territoriale onnicomprensiva e globale della provincia in cui
agisce. Le iniziative sono state attuate in modo da assicurare una presenza costante dell'ente su tutto il territorio provinciale ed una giusta promozione
ai diversi settori dell'economia locale. In questa prospettiva sono stati, pertanto, individuati e realizzati eventi in grado di superare interessi settoriali e
locali, presentando la provincia di Alessandria come un organismo unico. E' questa la via che ASPERIA ha sempre seguito ed intende seguire,
intensificando e sviluppando le proprie strategie di valorizzazione del territorio.
Piano della Performance
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ASFI costituita ai sensi della legge n.580/93, è nata nel 1993 ed è operante dal 1995. La sua azione si inquadra nell’ambito dei fini di
promozione e di sviluppo dell’economia provinciale e del sistema delle imprese, propri della Camera di Commercio. L’azione di ASFI si sviluppa
sulla base dei compiti istituzionali e delle linee strategiche camerali e secondo i principi del proprio statuto.
,
Svolge attività formativa e informativa, finalizzata all’aggiornamento professionale del mondo imprenditoriale e alla preparazione di base per
l’abilitazione all’esercizio di specifiche attività economiche.
Favorisce l’utilizzo dei servizi offerti dal sistema camerale e cura il miglioramento dei servizi anche attraverso l’aggiornamento e la qualificazione
professionale del personale della Camera di Commercio. Promuove lo sviluppo della cultura economica, mediante la realizzazione di specifiche
iniziative (convegni, seminari, giornate di studio, workshop, incontri informativi, ecc.), avvalendosi di docenti universitari, consulenti ed esperti.
Queste attività sono svolte in forma autonoma, sulla base dei programmi aziendali e delle esigenze espresse dal locale sistema delle imprese.
Spesso agisce quale strumento operativo ed esecutivo di iniziative della Camera di Commercio.
Sulla base di tale impostazione, si evidenziano tre linee primarie di intervento: 1) Formazione imprenditoriale; 2) Formazione interna; 3)
Informazione economica, spesso interconnesse tra loro, nella logica di assecondare in modo organico e immediato le necessità ed i fabbisogni
emergenti nell’ambito produttivo e lavorativo provinciale e di stimolare lo sviluppo della cultura economica.
ASFI è una azienda di formazione di ridotte dimensioni, sia in termini di struttura organizzativa che di risorse economiche, ma, grazie alla propria
snellezza e duttilità operative, è sempre riuscita a fornire soluzioni concrete e puntuali.
L’azione dell’Azienda è sempre stata improntata al principio di sussidiarietà, nonché di collaborazione e integrazione con gli altri soggetti pubblici
e privati operanti sul territorio, intervenendo (spesso gratuitamente) laddove il mercato e le associazioni di categoria non sono in grado di dare
adeguate o sufficienti risposte ai fabbisogni formativi (a causa di temi troppo specialistici o legati a particolari servizi camerali, o di argomenti
riguardanti pochi destinatari “di nicchia”, o di iniziative troppo onerose in una logica strettamente lucrativa). Ha sempre cercato, quindi, di
utilizzare al meglio le risorse disponibili, evitando duplicazioni e sovrapposizioni di iniziative con altri operatori del settore e di fornire servizi utili
al sistema delle imprese.
Pur nel vasto e articolato panorama dell’offerta formativa provinciale, l’Azienda Speciale Formazione Imprese si propone quale stabile punto di
riferimento per il mondo economico provinciale, come sportello progettuale attivo nella realtà locale, come supporto della Camera di Commercio
nella individuazione e specificazione della domanda di formazione proveniente dalle imprese, come luogo d'incontro tra domanda ed offerta di
formazione a livello territoriale, come organizzatore e gestore di percorsi formativi (in proprio e su delega della CCIAA).
Piano della Performance
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1.1 – Identità: Come Operiamo
Le partecipazioni camerali
Le disposizioni di legge in materia di Camere di Commercio attribuiscono agli enti camerali la possibilità di perseguire i propri fini istituzionali anche
mediante la sottoscrizione di partecipazioni in società, imprese ed enti.
Tale possibilità, già prevista dal R.D.L. 20 settembre 1934, n. 2011 n. (art. 32, punto 4), è stata ribadita dalla legge 29 dicembre 1993, n.580 (art.2, punto
2 e art. 14, punto 5, lettera b) e s.m.i. nonché dal D.P.R. 2 novembre 2005, n. 254 “Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e
finanziaria delle Camere di Commercio” (art.14, punto 2), che stabilisce anche i criteri di valutazione delle partecipazioni (art.26, comma 7) e, per quanto
riguarda la Camera di Commercio di Alessandria, anche dallo Statuto dell’Ente (art. 16 lettera e). L’assunzione di partecipazioni è deliberata dalla
Giunta camerale, sentito il parere del Collegio dei Revisori dei Conti.
La partecipazione a società e consorzi rappresenta un importante strumento di promozione dello sviluppo economico, in quanto consente alle Camere di
Commercio di raggiungere i propri obiettivi istituzionali anche mediante la collaborazione con altri enti pubblici ed organismi privati che, impiegando le
risorse disponibili sia finanziarie che umane, possono agire unitariamente per il raggiungimento di obiettivi comuni. Non a caso, infatti, tali partecipazioni
delle camere di commercio sono definite “strategiche”.
La Camera di Commercio di Alessandria, avvalendosi delle suddette disposizioni di legge, ha sottoscritto, nel corso degli anni, quote di capitale di
numerosi società, consorzi, ecc. operanti nel settore della produzione di servizi per il sistema delle imprese. Per effetto di tali sottoscrizioni, la Camera di
Alessandria deteneva, al 31 dicembre 2010 n. 30 partecipazioni nel capitale di altrettanti organismi elencati nella tabella che segue. Di queste
partecipazioni 10 sono relative a società (soprattutto consortili) espressioni del sistema camerale mentre 20 riguardano società e consorzi estranei al
mondo delle Camere di Commercio. Le partecipazioni nelle società del sistema camerale, tra le quali rivestono particolare rilievo quelle in Tecnoholding,
Infocamere, Italconsult, Servicecamere, Tecnocons, Retecamere, sono giustificate dal fatto che queste ultime possono fornire servizi in house solo ai
propri soci. La Camera di Commercio di Alessandria partecipa, inoltre, a società che hanno per attività la realizzazione di infrastrutture fieristiche,
logistiche, tecnologiche e di trasporto, alle finanziarie regionali, a società per lo studio, la promozione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e
delle risorse turistiche. La Camera è presente anche nel capitale di società e consorzi a carattere più spiccatamente locale per assicurare il sostegno
all'economia provinciale, lo sviluppo e la promozione del territorio e dei prodotti della provincia, la diffusione degli studi universitari e della formazione
professionale.
Con riferimento alle finalità proprie delle società partecipate, il gruppo più consistente delle partecipazioni della Camera di Alessandria è relativo ad
organismi attivi nei comparti della promozione e sviluppo locale (6), dell’assistenza e della diffusione dell’innovazione tecnologica (5), della cultura e
ricerca (3), delle infrastrutture stradali, aeroportuali e dei centri modali (3). Con riguardo, invece, alle modalità di adesione previste dal D.P.R. 254/2005,
le partecipazioni della Camera di Alessandria sono costituite da partecipazioni azionarie in numero di 7, partecipazioni in società a responsabilità limitata
(4), conferimenti di capitale (19).
Nel complesso il valore delle partecipazioni detenute dalla Camera di Commercio di Alessandria ammontava, al 31 dicembre 2010, € 7.365.329,14,
superiore dello 0,2 per cento rispetto a quello registrato a fine 2009, quando erano state iscritte in bilancio per un importo di € 67.349.767,14. Tale valore,
ai sensi del D.P.R. 254/2005, deve essere determinato sulla base dei seguenti criteri di valutazione:
•le partecipazioni in imprese controllate o collegate di cui all'articolo 2359, primo comma, numero 1), e terzo comma, del codice civile, sono iscritte per
un importo pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio approvato;
•le partecipazioni, diverse da quelle di cui al punto precedente sono iscritte al costo d'acquisto o di sottoscrizione.
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1.1 – Identità: Come Operiamo
La collaborazione con le istituzioni locali
La CCIAA di Alessandria, direttamente o tramite le proprie aziende speciali Asperia e Asfi, contribuisce allo sviluppo del sistema
economico provinciale, agendo in sinergia con gli altri attori istituzionali locali condividendo con questi una strategia unitaria, per
realizzare una gestione integrata che si fonda su una realtà negoziale.
PROWEIN (Germania, Duesseldorf)
COMUNE ALESSANDRIA, ASSOCIAZIONI DI
CATEGORIA
COMUNE ALESSANDRIA
CCIAA, GRUPPO AMAG
REGIONE PIEMONTE,
CCIAA, UNIONCAMERE PIEMONTE,
UNIONCAMERE PIEMONTE PROVINCIA DI AL
PROVINCIA DI AL
PROVINCIA DI AL, CCIAA, CEIPIEMONTE
GALERIES LAFAYETTE
FONDAZIONE CRAL
FONDAZIONE CRAL, PROVINCIA DI AL, CCIAA ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
PROVINCIA DI AL
CCIAA, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
CCIAA, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
UNIONCAMERE PIEMONTE
REGIONE PIEMONTE,
UNIONCAMERE PIEMONTE
UNIONCAMERE PIEMONTE
REGIONE PIEMONTE,
UNIONCAMERE PIEMONTE
CCIAA
CCIAA
CCIAA
CCIAA
CCIAA
CCIAA, UNIOCAMERE PIEMONTE,
ASSOCIAZIONI CATEGORIA
CCIAA
Fiera di San Baudolino
Fiera di San Giorgio
VINITALY (Verona)
SALONE NAZIONALE DEL BISCOTTO
(Alessandria)
PROGETTO ASTRIS
ITALIE A TABLE
PROGETTO AUTOGRILL
ARTO'
CCIAA
COMUNE ALESSANDRIA, ASSOICAZIONI DI CATEGORIA
CCIAA, GRUPPO AMAG, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
CCIAA, PROVINCIA DI AL
PROVINCIA DI AL, CEIPIEMONTE
CCIAA
BORGO ROVERETO
DOLCI TERRE DI NOVI
CONCORSO ENOLOGICO MARENGO
DOC
COMUNE ALESSANDRIA
CCIAA, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
CCIAA
COMUNE DI NOVI LIGURE
CCIAA
CCIAA
CCIAA
REGIONE PIEMONTE, PROVINCIA DI AL
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
PROGETTO PIEMONTE CORTESE
CCIAA
FONDAZIONE CRAL, PROVINCIA DI AL, CCIAA FONDAZIONE CRAL, PROVINCIA DI AL, CCIAA
GAGLIAUDO FRA I MERCANTI
(Alessandria)
COMUNE ALESSANDRIA
CCIAA, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
ARTIGIANO IN FIERA (Milano)
ALE' CHOCOLATE (Alessandria)
PROMOZIONE EVENTI PRESSO
PALAZZO MONFERRATO
Piano della Performance
REGIONE PIEMONTE,
CCIAA, UNIONCAMERE PIEMONTE
UNIONCAMERE PIEMONTE
COMUNE ALESSANDRIA
CCIAA
CCIAA
PROVINCIA DI AL, FONDAZIONE CRAL,
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
CCIAA
CCIAA
CCIAA, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
PROVINCIA DI AL, FONDAZIONE CRAL, ASSOCIAZIONI DI
CATEGORIA
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1.2 La Camera di Commercio di Alessandria in cifre
SEDE PRINCIPALE
Via Andrea Vochieri n.58- ALESSANDRIA
Orari degli uffici al pubblico:
mattino (dal
lunedì al venerdì): 8.30 - 12.30; pomeriggio
(giovedì): 14.30 - 16.30
Sedi Distaccate:
Casale Monferrato – Via Roma, 197
Orari degli uffici al pubblico:
mattino (dal
lunedì al venerdì): 8.30 - 12.30; pomeriggio
(giovedì): 14.30 - 16.30
Piano della Performance
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1.2 La CCIAA di Alessandria in cifre
La Politica delle Risorse Umane
Composizione del Personale in Ruolo (31.12)
Per Categoria
Segretario Generale
Dirigenti
2009
2010
2011
1
2
23
46
6
78
1
2
22
44
6
75
1
1
18
47
6
73
D
C
B
Totale
Personale Dirigenziale (al 31.12)
2009
2010
2011
Segretario generale
Dirigente Area 1
Dirigente Area 2
Dirigente Area 3
Totale
1
1
1
1
1
1
1
3
3
2
1
Per Sesso
2009
Donne
54
2010
Uomini
24
Donne
51
Piano della Performance
2011
Uomini
24
Donne
51
Uomini
22
18
1.2 La CCIAA di Alessandria in Cifre
La Politica delle Risorse Umane
Composizione del Personale a Tempo Indeterminato
Per Classi d’età
20-29
2009
2010
2011
1
30-39
7
6
40-49
29
28
50-59
60 e oltre
Totale
36
6
78
36
5
75
9
27
32
4
73
Composizione del Personale a Tempo Indeterminato
Per Anzianità
Servizio
0-5
6-10
11-15
16-20
21-25
26-30
31-35
36-40
41 e oltre
Totale
di
2009
2010
2011
1
8
4
10
15
21
14
5
0
78
2
6
5
0
19
27
11
5
0
75
7
4
7
0
19
19
16
1
0
73
Piano della Performance
19
1.2 La CCIAA di Alessandria in Cifre
La Politica delle Risorse Umane
Composizione del Personale a Tempo Indeterminato
Per Tipologia di Studio
2009
Donne
Scuola dell'obbligo
Diploma
Laurea
2010
Uomini
Piano della Performance
Uomini
4
1
3
2
38
12
13
10
35
12
13
10
32
16
8
12
75
Per tipologia contrattuale
2009
6
Donne
2
78
Part time
2011
Uomini
3
Totale
Full time
72
Donne
73
2010
Totale
Full time
78
70
Part time
5
2011
Totale
75
Full time
67
Part time
6
Totale
73
20
1.2 La CCIAA di Alessandria in cifre
Il Portafoglio delle Partecipazioni
Società
Settore di attività
S.I.TRA.CI SpA
Infrastrutture stradali
FINPIEMONTE SpA
Capitale sociale (€)
Valore nominale
partecipazione CCIAA
Percentuale
partecipazione CCIAA
3.167.000,00
410,50
0,013
Credito
19.927.297,00
7.405,00
0,037
TECNO HOLDING SpA
Diffusione innovazione
20.000.000,00
731.648,50
3,658
PST SpA
Telecomunicazioni
5.271.936,00
48,147,00
0,913
EXPO PIEMONTE SpA
Fiere ed esposizioni
18.368.938,00
52.224,12
0,284
FINPIEMONTE
PARTECIPAZIONI SpA
AGROQUALITA’ Srl
Credito
40.810.538,00
15.562,00
0,038
1.999.999,68
8.717,94
0,436
Tutela prodotti locali
Infrastrutture
Marketing territoriale
60%
Servizi - Formazione
31%
Servizi - Ricerca
2% 1%
Piano della Performance
6%
Servizi- Supporto e
consulenza per
l'innovazione
21
1.2 La CCIAA di Alessandria in cifre
Il Portafoglio delle Partecipazioni
Società
PALAZZO DEL
MONFERRATO Srl
TECNOINVESTIMENTISrl
JOB CAMERE Srl
IC OUTSOURCING Srl
Settore di attività
Valorizzazione prodotti
locali
Finanziaria e gestione
servizi finanziari
Intermediazione lavoro
Capitale sociale (€)
Valore nominale
partecipazione CCIAA
Percentuale
partecipazione CCIAA
100.000,00
19.000,00
19,000
52.000.000,00
514.218,78
0,990
600.000,00
7.906,00
1,318
372.000,00
4.901,72
1,318
900.000,00
497,00
0,055
RETECAMERE Scrl
Immagazzinamento archivi
cartacei
Diffusione innovazione
INFOCAMERE Scpa
Diffusione innovazione
17.670.000,00
388.061,10
2,196
BORSA MERCI
TELEMATICA ITALIANA
Scpa
LANGHE MONFERRATO
ROERO Scrl
TECNOCAMERE scrl
Mercati agroalimentari
2.387.372,16
299,62
0,013
765.022,00
516,00
0,674
1.170.000,00
23.237,76
1,986
239.720,00
5.200,00
2,169
96.960,00
9.690,00
10,000
142.504,00
7.800,00
5,474
ALEXALA Consorzio
Valorizzazione prodotti
locali
Consulenza, finanziaria ed
immobiliare
Turismo
FOR.AL Scrl
Formazione
EURO C.I.N. GEIE
Promozione e sviluppo
locale
Piano della Performance
22
1.2 La CCIAA di Alessandria in cifre
Il Portafoglio delle Partecipazioni
Società
CONSORZIO
ALESSANDRINO PER LO
SVILUPPO DEL
POLITECNICO
SLALA Fondazione
Settore di attività
Valore nominale
partecipazione CCIAA
Percentuale
partecipazione CCIAA
7.500,00
1.500,00
20,000
485.000,00
20.000,00
4,124
IMA Scpa
Studi di fattibilità per centri
modali ed interporti
Cultura e ricerca
100.000,00
2.000,00
2,000
ISNART Scpa
Cultura e ricerca
951.000,00
10.000,00
1,052
CEIPIEMONTE Scpa
Assistenza all’export
250.000,00
11.600,00
4,640
CONSORZIO PER LA
PROMOZIONE E LO
SVILUPPO ED IL
FINANZIAMENTO DELLA
CULTURA
UNIVERSITARIA IN
CASALE M.TO
SERVICECAMERE Srl
Formazione
12.000,00
2.000,00
16,667
Diffusione innovazione
100.000,00
5.000,00
5,000
DINTEC Scrl
Diffusione innovazione
498.855,00
630,00
0,126
UNIONTRASPORTI Scrl
Diffusione innovazione
547.403,03
1.000,00
0,183
Piano della Performance
Promozione e sviluppo
locale
Capitale sociale (€)
23
1.2 La CCIAA di Alessandria in cifre
Il Portafoglio delle Partecipazioni
Società
Settore di attività
CRESAM Scrl
Cultura e ricerca
CONSORZIO PER LA
TUTALE E LA
VALORIZZAZIONE
DELL’OLIO
EXTRAVERGIEN DI
OLIVA DEL
MONFERRATO
Tutela e valorizzazione
dell’olio extravergine di
oliva del Monferrato
Piano della Performance
Capitale sociale (€)
Valore nominale
partecipazione CCIAA
Percentuale
partecipazione CCIAA
10.000,00
200,00
2,000
7.812,50
500,00
6,400
24
1.2 La CCIAA di Alessandria in cifre
Il Tessuto Imprenditoriale
2009
2010
2011
Imprese Registrate
47.231
46.877
46.755
(30.9.2011)
Imprese attive
42.912
42.505
42.349
(30.9.2011)
Imprese artigiane attive
12.981
12.827
12.774
(30.9.2011)
Piano della Performance
25
Composizione dei proventi della gestione corrente (C/Economico CCIAA - previsione 2012)
Proventi
Valore assoluto (€)
Valore %
Diritto annuale
9.060.000,00
77,91
Diritti di segreteria
1.882.000,00
16,18
510.000,00
4,38
177.950,00
1,53
11.629.950,00
100,00
Contributi e
trasferimenti
Proventi da gestione di
beni e servizi
Totale
Piano della Performance
26
2. Analisi del contesto esterno ed interno
La Camera di Commercio di Alessandria, al fine di individuare le azioni più coerenti per soddisfare le aspettative dei propri Stakeholder
,riconosce come elemento propedeutico all’efficacia strategica delle proprie azioni l’analisi del contesto. L’analisi del contesto consente di
descrivere tutte le variabili che rappresentano lo scenario nel quale si sviluppa l’azione dell’Ente camerale, variabili che possono collocarsi
sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione stessa al fine di individuare possibili criticità e di ideare strategie che riescano a
trasformarle in opportunità. Al fine, quindi, di contestualizzare nelle dimensioni spazio-temporali gli indirizzi di mandato la CCIAA ha
provveduto ad articolare con riferimento all’anno 2012 la suddetta analisi in relazione a:
Contesto Esterno
• Lo scenario internazionale e nazionale
• La situazione piemontese e le prospettive di
sviluppo
• Analisi del contesto esterno economico in
provincia di Alessandria
Contesto Interno
• Evoluzione del quadro legislativo inerente ai
servizi camerali
• Politiche del sistema camerale e rapporti di
cooperazione con le istituzioni locali
• Evoluzione delle tecnologie e della struttura
organizzativa a supporto delle attività dell’Ente
• Stato delle risorse umane e delle decisioni prese
in merito
• Analisi delle risorse economiche, finanziarie e
patrimoniali dell’Ente
Per approfondimento dell’analisi del contesto interno ed esterno si rimanda all’ Allegato RPP.
Piano della Performance
27
3. L’Albero della Performance
La Camera di Commercio di Alessandria, in linea con le previsioni normative e con le indicazioni fornite dalla CIVIT, propone per la
prima volta la descrizione delle proprie politiche di azione mediante la rappresentazione chiamata “Albero della Performance” .
L’Albero della Performance, redatto utilizzando il software “Saturno” di Infocamere, si presenta come una mappa logica in grado di
rappresentare, anche graficamente, i legami tra:
Mission: ragione d’essere e l’ambito in cui la Camera di Commercio di Alessandria opera in termini di politiche e di azioni
perseguite
Vision: definizione dello scenario a medio e lungo termine da realizzare, attraverso obiettivi strategici, obiettivi operativi ed
azioni facendo leva sui tratti distintivi dell’Ente e del Sistema Camerale nel suo complesso
Aree Strategiche: aree di intervento che riguardano l’insieme di attività, di servizi o di politiche che rappresentano la traduzione
in programmi della mission che la Camera si è data. L’individuazione delle aree strategiche deriva da un’analisi congiunta dei
fattori interni e dei fattori di contesto esterno. Rispetto alle aree strategiche sono definiti gli obiettivi strategici, da conseguire
attraverso adeguate risorse e piani d’azione.
Obiettivi Strategici: descrizione di un traguardo che l’organizzazione si prefigge di raggiungere per eseguire con successo le
proprie aree strategiche.
Obiettivi Operativi - Piani Operativi: dettaglio delle azioni necessarie all’implementazione dei programmi strategici e delle
relative modalità (risorse umane, risorse economiche, interventi, ecc).
Obiettivi affidati al personale dirigenziale: descrizione degli obiettivi di particolare rilievo che vengono affidati ai dirigenti per
orientare la loro azione verso il raggiungimento della performance dell’Ente.
Piano della Performance
28
3. L’Albero della Performance
L’entrata in vigore del D.Lgs. 150/2009 (cosiddetto "Decreto Brunetta") ha dato notevole impulso all'aspetto della pianificazione
strategica, da sempre comunque molto sentito nelle Camere di Commercio, rafforzando l' attenzione su questi temi ed introducendo
l'obbligo di redazione del Piano delle Performance. Tale mutato contesto normativo ha indotto InfoCamere ad aprire un tavolo di
lavoro in collaborazione con l'Unioncamere ed alcune Camere di Commercio, finalizzato allo sviluppo di un sistema integrato,
denominato “Saturno” e costituito da più moduli, che possa rappresentare l' evoluzione naturale dei sistemi già esistenti e che
permetta alle Camere di Commercio di essere aderenti al dettato normativo. Il primo modulo è quello riguardante la pianificazione
strategica e la produzione del Piano della Performance, che consente di definire e gestire tutti i nodi dell’Albero della Performance
(aree strategiche, obiettivi strategici, programmi, obiettivi) e gli indicatori, anche con l’ausilio di “librerie” standard comuni a tutte le
Camere di Commercio. La reportistica disponibile è finalizzata a produrre schede specifiche per ciascun nodi dell’albero della
performance ed, in ultima analisi, a produrre il Piano della Performance in un formato idoneo alla pubblicazione. In base a queste
considerazioni, per l’anno 2012 è stato elaborato un Piano della performance che si compone di:
•La missione e la vision
•Le aree strategiche individuate in fase di redazione dell’Albero della Perfomance secondo il citato sistema “Saturno”, con i relativi
allegati tecnici (obiettivi per area strategica; scheda Area 1; scheda Area 2; scheda Area 3) e tabella di indicatori di performance
dell’ente.
•Gli obiettivi operativi previsti per l’anno 2012.
•Gli obiettivi attribuiti alla dirigenza della Camera di commercio
•Il piano di miglioramento
Piano della Performance
29
3.1 La Mission e la Vision
Nel corso della sua storia ultra secolare la Camera di Commercio di Alessandria ha costantemente adeguato la propria vision alle mutevoli esigenze
del sistema economico locale.
Attualmente la visione della Camera di Commercio di Alessandria si basa nel complesso sui seguenti valori: cooperazione, efficienza, innovazione,
partecipazione, sussidiarietà, trasparenza: in particolare la Camera di Alessandria:
•instaura rapporti di cooperazione con gli Enti territoriali di livello subregionale ispirati al criterio della complementarità dell'azione (art. 5, comma 3
statuto camerale);
•richiama la propria azione al principio di efficienza, cioè alla capacità di azione o di produzione con la massima efficacia e con il minimo di scarto, di
spesa, di risorse e di tempo impiegati;
•promuove l'innovazione, anche in collaborazione con le altre Camere di commercio piemontesi, attraverso un complesso di attività volte ad
approfondire le competenze tecnologiche e innovative di imprese e centri di ricerca della regione, a definire programmi di attività settoriali per il
miglioramento e la promozione delle conoscenze, a favorire l'interscambio tecnologico tra le imprese piemontesi ed altri enti stranieri, contribuire alla
nascita di nuovi partenariati di ricerca regionali ed internazionali per lo sviluppo di nuove idee progettuali;
•favorisce, attraverso il coinvolgimento di enti pubblici, associazioni, imprese, ecc., la partecipazione della comunità locale alla definizione dei propri
programmi e strategie anche per modificare ed integrare i propri processi decisionali sulla base di sistemi di coinvolgimento che comprendono
informazione/comunicazione, consultazione/ascolto, collaborazione/coin-volgimento attivo;
•ispira la propria azione al principio di sussidiarietà, al fine di attivare sinergie e collaborazioni con le istituzioni pubbliche di livello regionale,
nazionale e comunitario e di instaurare un efficace rapporto tra le attività dell'Ente e delle associazioni, del sistema delle imprese e del mercato (art.
5, comma 1 statuto camerale);
•attua il principio della trasparenza amministrativa, mettendo a disposizione degli utenti, attraverso il proprio sito web, tutti i documenti che, ai sensi
di legge, necessitano di essere resi pubblici e accessibili (consulenze, collaborazioni ed incarichi, programma triennale dei lavori pubblici 2010- 2012, tassi di assenza e presenza del personale, misure organizzative a garanzia della tempestività dei pagamenti, indicatore di tempestività dei
pagamenti, tempi medi di definizione dei procedimenti e di erogazione dei servizi, ecc.).
Per essere pienamente realizzata l’azione dell’Ente camerale, che si ispira ai principi di qualità, trasparenza, efficacia, economicità, efficienza ed
imparzialità e che favorisce la partecipazione dell’utenza, richiede che la Camera adegui costantemente la propria struttura organizzativa e le proprie
modalità operative ai cambiamenti normativi, all’innovazione tecnologica e alle istanze e ai bisogni dei propri utenti/clienti, mediante un processo
continuo di rinnovamento e di miglioramento. Pertanto gli organi e gli uffici della Camera di Commercio provvedono ad assicurare la massima
diffusione, anche attraverso reti informatiche, dei principali documenti camerali quali statuto, regolamenti, bandi di concorso e altri riconosciuti di
particolare interesse per il sistema delle imprese e per il mercato.
La Camera di Commercio di Alessandria si configura, dunque, come ente funzionale dotato di autonomia finanziaria. Il riconoscimento
dell’autonomia funzionale operato dalla Costituzione completa il principio di sussidiarietà e il principio del pluralismo delle istituzioni e consente a
imprese e categorie produttive, attraverso le Camere di commercio, di entrare a far parte della Costituzione, caratterizzando sempre più l’ente
camerale come forma di rappresentanza sociale e di autorganizzazione della società.
Piano della Performance
30
La legge 29 dicembre 1993, n. 580 recante “Riordinamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura”, così come modificata dal D.
Lgs. 15 febbraio 2010, n. 23, attribuisce agli enti camerali “funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese curandone lo sviluppo nell’ambito
delle economie locali”.
Alla luce di tale principio normativo integralmente ripreso dallo Statuto dell’Ente, la Camera di Commercio di Alessandria promuove gli interessi
economici del sistema delle imprese del territorio di riferimento con azioni svolte anche al di fuori della propria circoscrizione, favorendone l’apertura ai
mercati internazionali e l’inserimento nel mercato globale.
Essa può esercitare, oltre alle funzioni che le sono espressamente attribuite dalla legge, tutte le funzioni nelle materie amministrative ed economiche
concernenti il sistema delle imprese, salvo che la Costituzione o la legge non le attribuiscano in via esclusiva ad altri soggetti pubblici o privati. In
particolare, svolge azioni di sostegno del sistema economico locale e può essere soggetto promotore o partecipante di iniziative di programmazione
concertata con soggetti pubblici e privati.
Svolge anche le funzioni delegatele dallo Stato e dalla Regione Piemonte e quelle derivanti da convenzioni internazionali. Attua, tra l’altro, iniziative
dirette a favorire la formazione imprenditoriale, l’accesso al credito da parte delle imprese, il mantenimento della cultura produttiva specifica del
territorio, l’innovazione ed il trasferimento delle tecnologie, la promozione della diffusione del commercio elettronico, la tutela ambientale nell’esercizio
dell’attività d’impresa, lo sviluppo delle infrastrutture e la valorizzazione delle risorse del territorio.
Esercita, nei limiti stabiliti dalla legge, anche con l’istituzione di osservatori, le funzioni di raccolta, comunicazione e diffusione delle informazioni sulle
economie locali, sui mercati e sul sistema generale delle imprese, utilizzando a tali fini i dati comunicati dalle imprese e da altre pubbliche
amministrazioni in relazione allo svolgimento delle proprie funzioni amministrative. Inoltre, la Camera di Commercio, nell’ambito delle funzioni di
regolazione, effettua i servizi previsti dalla legge n.580/1993 e da altre norme. In particolare, esercita funzioni di inibizione all’uso di clausole vessatorie,
di controllo sulla presenza di clausole inique nei contratti, nonché altre iniziative finalizzate a tali attività; promuove l’elaborazione e l’adozione di
contratti-tipo, in particolare da parte di associazioni di rappresentanza di imprese ed associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti; effettua servizi
di arbitrato e di conciliazione tra le imprese, tra imprese e consumatori e utenti, anche con l’assistenza delle rispettive associazioni. Svolge attività
indirizzate alla tutela del consumatore e della fede pubblica. Promuove, realizza e gestisce, direttamente o mediante proprie aziende speciali, servizi e
attività di interesse delle imprese.
La legge attribuisce alla Camera di Commercio anche la possibilità di costituirsi parte civile nei giudizi relativi ai delitti contro l’economia pubblica,
l’industria e il commercio e può promuovere l’azione per la repressione della concorrenza sleale.
La Camera di Commercio formula pareri e proposte all’Unione Europea, alle amministrazioni dello Stato, alla Regione, agli Enti locali ed alle altre
Istituzioni sulle questioni che interessano l’economia della circoscrizione territoriale di competenza.
L’azione dell’Ente camerale è ispirata ai principi di sussidiarietà, al fine di attivare sinergie e collaborazioni con le istituzioni pubbliche di livello regionale,
nazionale e comunitario e di instaurare un efficace rapporto tra le attività della Camera e delle associazioni, del sistema delle imprese e del mercato, e di
complementarietà che ispira i rapporti di cooperazione con gli Enti territoriali di livello sub regionale.
La Camera di Commercio, inoltre, ispira la propria azione ai principi di qualità, trasparenza, efficacia, economicità, efficienza e imparzialità, favorendo la
partecipazione dell’utenza. A tale scopo gli organi e gli uffici della Camera di Commercio assicurano, come si è già avuto modo di dire, la diffusione,
anche attraverso reti informatiche, dei principali documenti camerali.
Piano della Performance
31
3.2 – Gli obiettivi alla dirigenza
ATTI DEL SEGRETARIO GENERALE
DETERMINAZIONE N. 362
DEL
23.12.2011
Oggetto:
Assegnazione ai dirigenti degli obiettivi e dell’utilizzo delle risorse previste nel budget direzionale per l’anno 2012.
IL SEGRETARIO GENERALE
VISTOl’art. 8 – comma 3 del D.P.R. n.254/2005 – Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio, il quale stabilisce che il Segretario Generale, sulla
base del budget direzionale, assegna ai dirigenti, con formale provvedimento, la competenza in ordine
all’utilizzo delle risorse in es-so previste;
VISTAla deliberazione del Consiglio camerale n. 11 del 06.12.2011, con cui è stato ap-provato il Preventivo economico 2012;
VISTAla deliberazione della Giunta camerale n. 137 del 21.12.2011, con cui è stato ap-provato, su proposta del Segretario Generale, il budget direzionale 2012 ed è stato confermato per il 2012 il sistema di
valutazione della dirigenza adottato con delibe-razione di Giunta n.133 del 18.12.2008 (salvo eventuale
adeguamento a seguito di una riunione con l’OIV), che terrà conto degli obiettivi generali, degli obiettivi
specifici assegnati e dei comportamenti organizzativi tenuti nell’anno di riferimento;
TENUTO CONTO
che l’art. 22 comma 2 lettera d) dello Statuto camerale stabilisce che il Segretario
Generale definisce gli obiettivi, nell’ambito dei programmi stabiliti dal Consiglio e dalla Giunta, che i dirigenti devono perseguire e attribuisce le conseguenti risorse umane, finanziarie e strumentali, verificando il raggiungimento dei risultati;
RITENUTO
di dover procedere all’assegnazione degli obiettivi annuali alla dirigenza;
VISTOl’art. 24 del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell'amministrazione digitale” e s.m.i.;
Piano della Performance
32
Di assegnare al dirigente Dr. Roberto Livraghi, per l’anno 2012:
A) I seguenti obiettivi:
1. Considerevole innalzamento dell’attuale tasso di evasione delle pratiche di iscrizione,
modifica e cancellazioni dal Registro Imprese entro i termini;
2. Direzione operativa dell’azienda speciale ASPERIA e adozione di tutti gli atti ritenuti necessari alla promozione dei prodotti agroalimentari tipici della provincia alessandrina e di
quelli inerenti alla comunicazione e alla pubblicità istituzionale della medesima azienda
speciale e monitoraggio performance economico-gestionali dell’Azienda Speciale per la
Promozione Economica;
3. Adozione degli atti organizzativi degli uffici cui è preposto;
4. Direzione, coordinamento e controllo dell’attività degli uffici che da esso dipendono;
5. Gestione del personale e delle risorse finanziarie e strumentali conferite;
6. Attuazione dei progetti e conseguimento degli obiettivi assegnati (con potere di acquisizione delle entrate e di spesa nelle materie di competenza);
7. Adozione degli atti di gestione del budget direzionale: atti di prenotazione di spesa e atti
di liquidazione (da trasmettere alla Ragioneria dopo che sono state espletate, tramite il
Provveditore, le procedure prescritte);
8. Predisposizione degli atti preparatori relativi all’ordinazione dei lavori e delle forniture di
beni e servizi in economia: richieste di acquisto (da trasmettere al Provveditorato per
l’espletamento delle conseguenti operazioni e procedure prescritte).
B) La competenza in ordine all’utilizzo delle risorse previste nel budget direzionale approvato dalla
Giunta con deliberazione n. 137 del 21/12/2011, come specificato negli uniti prospetti (allegato
1: budget per dirigenti; allegato 2: budget per centri di costo; allegato 3: quadro degli interventi
2012; allegato 4: struttura organizzativo-contabile).
La valutazione del dirigente sarà effettuata sulla base delle schede di valutazione adottate dalla Giunta
camerale, su indicazione del Nucleo di Valutazione, con deliberazione n. 133 del 18.12.2008 e confermate per l’anno 2012, e terrà conto degli obiettivi assegnati nonché dei comportamenti organiz-zativi
tenuti nell’anno di riferimento.
Il presente atto è pubblicato integralmente nell’Albo Informatico della Camera di Commercio di Alessandria (ai sensi dell’art.32 della legge n.69/2009 e del regolamento camerale per la pubblicazione degli
atti).
Alessandria,
23.12.2011
IL SEGRETARIO GENERALE
Dr. Severino Bruno FARA
La firma del Segretario Generale, nel documento originale, è apposta digitalmente ai sensi dell’art. 24
“Codice dell'amministrazione digitale” e s.m.i.
del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82
Piano della Performance
33
3.3 – Le azioni per l’attuazione e il miglioramento del Ciclo di gestione della performance
L’attuazione del Ciclo di gestione della performance è un preciso intento politico e un obiettivo operativo della Camera di commercio di
Alessandria, Obiettivo che verrà conseguito attraverso la realizzazione di una serie di azioni finalizzate a dotare la Camera di Commercio delle
metodologie, delle prassi e delle procedure idonee a supportare un efficiente ed efficace Ciclo di gestione della performance, utilizzando e
valorizzando le professionalità operanti nell’ente.
L’attuazione avverrà utilizzando:
•Le prassi, le metodologie e le esperienze già maturate dalla Camera di commercio in materia di pianificazione e controllo.
•Le disposizioni e le linee guida contenuti nel d.lgs n. 150 del 2009, coordinato con il DPR. n. 254 del 2005 e nelle delibere emanate dalla
Commissione per la Valutazione, la Trasparenza, e l’Integrità delle Amministrative Pubbliche;
• le linee guida realizzate all’interno della azioni maturate nel Sistema Camerale e coordinate dall’Unioncamere Nazionale.
Come riportato graficamente nella pagina seguente, il 2012 sarà l’anno in cui il Ciclo di gestione della performance sarà gradualmente
attuato, per consentire un avvio a regime.
Piano della Performance
34
3.3 – Le azioni per l’attuazione e il miglioramento del Ciclo di gestione della performance
Piano della
performance 2011
Piano della
performance 2012-14
Sistema di misurazione
della performance
(rev.00)
Sistema di misurazione
della performance
(rev.01)
2011
Relazione sulla
performance 2011
2012
ATTUAZIONE DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE
CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE A “REGIME”
CHECK SUL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE
Piano della Performance
35
3.4 – Gli allegati tecnici
3.4.1 - LE LINEE DI INDIRIZZO PLURIENNALI DELLA CCIAA DI ALESSANDRIA
La messa a punto delle linee di indirizzo pluriennali e dei conseguenti programmi annuali
costituisce uno dei momenti fondamentali per la piena e concreta realizzazione della “missione”
delle Camere di Commercio, tanto sotto il profilo politico-strategico quanto sotto quello
organizzativo.
L’art. 11, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 15 febbraio 2010 n.23 – Riforma dell’ordinamento relativo
alle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in attuazione dell’art.53 della legge
n.99/2009 - stabilisce che il Consiglio, nell’ambito delle materie di competenza previste dalla
legge e dallo Statuto, determina gli indirizzi generali e approva il programma pluriennale di attività
della Camera di Commercio.
L’art. 4 del D.P.R. 2 novembre 2005 n. 254 – Regolamento per la disciplina della gestione
patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio - specifica che il Consiglio camerale
“determina gli indirizzi generali e approva il programma pluriennale, di norma per il periodo
corrispondente alla durata del mandato, anche tenendo conto degli atti di programmazione degli
enti territoriali, nonché delle risorse necessarie e dei risultati che si intendono conseguire”.
Il Consiglio della Camera di Commercio di Alessandria è stato rinnovato nell’ottobre del 2008 e
resterà in carica fino al 2013. Con deliberazione n. 7 del 23.7.2009 ha confermato
per il
quadriennio 2010–2013 le seguenti linee di indirizzo pluriennali già individuate quali linee
prioritarie di intervento a partire dal 2005 (a valere anche quali linee strategiche per il 2012):
Piano della Performance
36
Il precedente Consiglio, per giungere alla definizione delle linee di indirizzo generali e alla
determinazione delle linee strategiche dell’ente camerale, in coerenza con la situazione socioeconomica locale e con i bisogni evidenziati, nel 2004 pose in atto il progetto “Dall’indagine
territoriale alle linee strategiche della Camera di Commercio”. Con tale iniziativa, portata
avanti dalla struttura camerale con il supporto dell’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro
di Alessandria, si cercò di comprendere i bisogni del territorio in termini di sviluppo economico e
sociale, stimolando i diversi attori del territorio a definire una strategia comune e condivisa.
In proposito, venne condotta una indagine territoriale quali-quantitativa che, oltre all’analisi
e all’interpretazione dell’andamento dei principali indicatori economici e sociali,
comportò la
realizzazione di interviste agli attori istituzionali, economici e sociali della provincia maggiormente
significativi, sia in forma diretta che tramite focus group tenutisi presso la Camera e condotti da
ricercatori dell’Università di Alessandria.
In particolare i focus group (valido strumento di consultazione periodica), a cui
parteciparono una rappresentanza del tessuto imprenditoriale alessandrino, le associazioni di
categoria, gli ordini professionali, gli enti locali e le fondazioni bancarie presenti sul territorio,
consentirono di trarre utili indicazioni per l’ente camerale.
Attraverso il dibattito nei Focus Group, il gruppo di lavoro si proponeva di acquisire informazioni
su:
(i)
(ii)
(iii)
(iv)
(v)
(vi)
(vii)
la percezione della situazione dei livelli di attività economica e delle prospettive di
medio periodo dei diversi settori, territori, categorie;
quali problemi strutturali fossero ritenuti più rilevanti (costi di produzione , in particolare
del lavoro, sbocchi di mercato, trasporti, logistica, formazione, assistenza tecnica,
innovazione tecnologica, regolamentazione);
quali problemi congiunturali
ponessero maggiori
pressioni (domanda
finale,
trasferimenti pubblici, ecc.);
quali punti di forza e di debolezza
fossero individuabili nell’azione recente della
C.C.I.A.A.;
quali proposte di interventi diretti, da parte della C.C.I.A.A., fossero maggiormente
ritenuti validi;
quali proposte di interventi indiretti, a favore dei quali la C.C.I.A.A. dovrebbe fare
opera di sostegno, promozione e pressione, fossero maggiormente ritenuti validi;
se il sistema
dei Focus group, generali o
tematici, incontrasse il favore dei
partecipanti.
Piano della Performance
37
I quattro Focus Group furono condotti dal direttore del Dipartimento di Politiche Pubbliche e
Scelte Collettive POLIS dell’ Università del Piemonte Orientale A. Avogadro di Alessandria,
assistito
da
ricercatori dell’Università stessa.
Si svolsero con significativa e motivata
partecipazione e con apprezzamento del modo di procedere, consentendo di trarre le seguenti
indicazioni ed esigenze primarie (recepite poi direttamente o indirettamente da parte dell’ente
camerale):
(i)
(ii)
(iii)
(iv)
(v)
(vi)
(vii)
(viii)
un elemento largamente condiviso faceva riferimento alla necessità ed all’opportunità di
coordinamento delle iniziative a favore delle attività produttive promosse da diversi enti,
con la C.C.I.A.A. come luogo comune ed eventualmente “capofila”;
altro elemento altrettanto largamente condiviso faceva riferimento alla possibilità,
necessità ed opportunità di razionalizzare ed approfondire la raccolta e diffusione delle
informazioni, in maniera trasversale a territori, settori, imprese, categorie, ecc;
un terzo elemento largamente condiviso, faceva riferimento alle sfide che il processo di
globalizzazione delle economie e l’allargamento dell’Unione Europea hanno posto al
sistema produttivo locale, legato a sensazioni differenti di ottimismo/pessimismo
relativamente ai possibili sviluppi dell’economia.
un quarto elemento, sottolineato in particolare dalle piccole imprese, dagli artigiani e dai
commercianti, riguardava i problemi di finanziamento al sistema produttivo: l’entrata in
vigore del sistema noto come Basilea2 rendeva cruciale sia l’accesso, sia il costo dei
finanziamenti;
un quinto elemento riguardava la diffusa convinzione che C.C.I.A.A. dovesse attivarsi,
nelle sedi regionali, nazionali e internazionali per sollecitare la soluzione dei problemi di
viabilità e più in generale relativamente al sistema dei trasporti e della organizzazione
logistica;
un sesto elemento, condiviso in maniera assai differenziata riguardava gli interventi di
carattere formativo, da articolare per settore e aree territoriali, con particolare
riferimento a determinati profili o determinate esigenze specifiche;
un settimo elemento faceva riferimento al problema dell’onere, diretto e indiretto, degli
adempimenti burocratici connessi alle politiche di regolamentazione. Le proposte
emerse evidenziavano la necessità di un coordinamento per l’attività di raccolta,
archiviazione e recupero delle informazioni , al fine di creare in prospettiva
dei
database non sovrapposti;
un ottavo elemento faceva riferimento alla necessità di instaurare, anche con altre
realtà nazionali e internazionali, progetti per la valorizzazione del territorio e delle
produzioni tipiche di eccellenza.
Piano della Performance
38
Il progetto è stato concluso nel luglio 2004 e, sulla base dei dati raccolti ed elaborati, la struttura
camerale ha potuto trarre gli elementi necessari alla individuazione delle linee strategiche
pluriennali da sottoporre all’esame del Consiglio.
Inoltre, poiché la Camera di Commercio è parte di un sistema più vasto, al quale si
riconoscono punti di forza proprio in quanto “sistema”, si è tenuto anche conto delle “Strategie e
linee di sviluppo del sistema camerale” approvate dall’assemblea dell’Unione Italiana Camere di
Commercio. Ciò in quanto gli obiettivi legati alla specifica realtà della provincia sono strettamente
collegati con gli obiettivi del sistema camerale nel suo complesso.
Si giunse, dunque, alla definizione delle “Linee di indirizzo per il quadriennio 20052008”, per consentire la concreta messa a punto del programma pluriennale, caposaldo per la
piena e concreta realizzazione della “missione” della camera, tanto sotto il profilo politico-strategico
quanto sotto quello organizzativo.
Vennero, pertanto, definite ed adottate le seguenti linee di indirizzo pluriennali (con le
relative descrizioni), da valere per il quadriennio 2005-2008, poi (come più sopra specificato)
confermate dal Consiglio anche per il quadriennio 2010 – 2013:
Piano della Performance
39
Supporto al sistema imprenditoriale
Il supporto al sistema imprenditoriale locale diventa un obiettivo strategico fondamentale, in un
contesto in cui il processo di globalizzazione delle economie e l’allargamento dell’Unione Europea
pongono il sistema produttivo locale nella necessità di potenziare la propria capacità di risposta ai
vari problemi emergenti. Tale capacità deve passare attraverso la difesa dell’esistente (mediante
l’innovazione tecnologica e la qualità); la promozione di nuove imprese; la diversificazione
dell’economia e dello sviluppo (individuazione di nuove traiettorie di sviluppo settoriale); l’apertura
del sistema locale (al capitale finanziario, al capitale umano, agli insediamenti produttivi). Il vincolo
delle risorse limitate impone che si trovi un punto di equilibrio, efficace e condiviso tra queste
esigenze.
Formazione risorse umane e informazione economica
La formazione permanente delle risorse umane è un fattore essenziale per accrescere la
competitività del sistema economico. L’obiettivo è, dunque, rivolto al potenziamento del sistema
educativo e formativo, nonché ad una loro più proficua integrazione con il mondo del lavoro. Lo
sviluppo economico-sociale è strettamente connesso alla crescita delle potenzialità delle risorse
umane presenti sul territorio e alle azioni poste in essere per favorire la formazione delle migliori
professionalità. Una più intensa relazione tra il mondo della scuola e della formazione ed il mondo
del lavoro è indispensabile per creare figure professionali meglio rispondenti alle esigenze del
mercato locale.
L’informazione economica, in un periodo in cui si producono informazioni in eccesso, deve
specializzarsi ed essere rispondente ai bisogni reali delle imprese.
Internazionalizzazione
Le tensioni internazionali hanno determinato notevoli problemi nella competizione globale. Tali
fattori si innestano in una situazione congiunturale difficile, che rallenta i flussi del commercio
internazionale e colpisce duramente alcune produzioni del made in Italy. Occorre, peraltro, cercare
di superare tali difficoltà, evitando chiusure protezionistiche nei confronti dei nuovi paesi emergenti
e puntando piuttosto su un’apertura reciproca delle nostre economie e sul rispetto delle regole di
base del commercio internazionale.
L’ampliamento a est dell’Unione Europea, al di là dei potenziali rischi insiti nell’allargamento, deve
determinare nuove forme di integrazione tra i vecchi e i nuovi paesi e trasformare le minacce in
opportunità positive per un paese come il nostro che già detiene stretti rapporti commerciali,
produttivi e finanziari con i paesi dell’ Europa Centro-orientale.
Compito prioritario della Camera è perciò quello di attrezzare il sistema delle imprese alle
logiche competitive del mercato globale, aiutando le aziende a superare gli ostacoli che si
frappongono a una loro dimensione internazionale, siano essi vincoli amministrativi o legislativi,
gap tecnologici o difficoltà di accedere ai circuiti finanziari. Occorre, inoltre, potenziare e sviluppare
i servizi offerti dalla rete del sistema camerale, con particolare attenzione
alle nuove aree
strategiche e alle sinergie con le istituzioni interessate.
Piano della Performance
40
Supporto per l'accesso al credito
Un sistema finanziario non flessibile e poco specializzato determina pesanti problemi di
finanziamento al sistema produttivo ed in particolare per le PMI.
Obiettivo di fondo può quindi
essere considerato il miglioramento del rapporto tra sistema creditizio e sistema produttivo, al fine
di: ridurre le difficoltà croniche di accesso al credito per i sistemi aziendali minori; affrontare i temi
legati alla riforma dei principi per garantire l’efficienza del capitale del sistema bancario (“Basilea 2”
che renderà cruciale il costo dei finanziamenti, ma soprattutto l’accesso al credito); approfondire i
temi inerenti alla riforma degli organismi di garanzia fidi, in linea con le impostazioni nazionali.
Regolazione del mercato
La legge di riforma ha affidato alle Camere nuove funzioni in materia di regolazione e
trasparenza del mercato, individuandole come i soggetti istituzionali mediante i quali il mercato può
darsi regole condivise e istituire meccanismi di giustizia più snelli e meno costosi.
In questo scenario si rinnovano e si valorizzano funzioni tradizionali - rilevazione dei prezzi,
raccolta e pubblicazione degli usi - e si introducono nuove possibilità di autoregolamentazione e di
intervento.
La Camera di Alessandria fin dal 1995 ha ritenuto di affrontare questo nuovo terreno attraverso
l'adesione alla Camera Arbitrale del Piemonte per quanto concerne l'erogazione di servizi quali
l'arbitrato rapido e la mediazione.
Valorizzazione del territorio
La tutela e la promozione del territorio rappresentano uno degli obiettivi fondamentali dell’ente
camerale, nella logica ormai consolidata che le strategie vincenti devono fondarsi sulla difesa e la
valorizzazione dei territori, delle loro tipicità e delle produzioni di eccellenza. In particolare occorre
difendere e sviluppare comparti sempre più importanti, quali l’agroalimentare ed il turismo, in cui
la qualità gioca un ruolo fondamentale. L’obiettivo è dunque la promozione del territorio secondo
una logica integrata, che includa le strutture ricettive e la ristorazione, le produzioni artigianali e
agroalimentari tipiche.
Piano della Performance
41
Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture
Come evidenziato dall’Unioncamere nazionale, il quadro delle infrastrutture nel nostro Paese è in
piena evoluzione e la crescita
della ricchezza e dell’occupazione richiede sistemi energetici,
ambientali, di trasporto e di comunicazione sempre più moderni ed efficienti. Con l’innovazione ed
il trasferimento tecnologico, la formazione
del capitale umano e la qualità, reti infrastrutturali e
servizi logistici adeguati sono determinanti
per
accrescere la competitività delle aziende e dei
territori italiani nel nuovo contesto europeo e mondiale.
Il sistema camerale, specie in passato, ha promosso la realizzazione di infrastrutture più moderne
per le imprese, sia per il trasporto (porti commerciali e turistici, aeroporti, interporti, viabilità), sia
per la commercializzazione (fiere e borse, mercati all’ingrosso, strutture intermodali). Nei prossimi
anni le Camere di Commercio dovranno rilanciare questa linea di lavoro, appoggiando i programmi
nazionali e locali in via di elaborazione, anche impegnandosi direttamente nella progettazione di
determinate opere e contribuendo alla loro realizzazione/gestione.
Per svolgere un ruolo più incisivo nei programmi di sviluppo infrastrutturale, è necessaria la
disponibilità di una “finanza di sistema” per sostenere
i nuovi investimenti o per estendere e
razionalizzare le partecipazioni.
A livello locale è una esigenza molto sentita e si auspica che la C.C.I.A.A. si attivi presso le sedi
regionali, nazionali e internazionali per sollecitare la soluzione dei problemi di viabilità locale e più
in generale relativamente al sistema dei trasporti e della organizzazione logistica.
Sviluppo politiche di rete e supporto alla coesione territoriale
La forza delle Camere di Commercio
si fonda sulla capacità di partecipare a iniziative e
progetti comuni attraverso la rete nazionale che coinvolge le varie realtà camerali locali e consente
di far condividere obiettivi e modalità operative. Questa prerogativa di “fare sistema”, è tipica del
sistema camerale e rappresenta una componente importante nei modelli organizzativi pubblici.
Tale capacità di fare sistema deve essere trasferita in ambito territoriale. Largamente
condivisa, nell’ambito del mondo imprenditoriale locale, l’esigenza che la Camera diventi sempre
più il punto di riferimento per
il
coordinamento delle iniziative a favore delle attività produttive
promosse dai diversi enti e soggetti operanti sul territorio. Obiettivo è dunque quello di creare un
sistema di relazioni stabili con enti locali, università, associazioni di categoria, eccellenze
dell'imprenditoria, mondo finanziario, ecc., al fine di da poter ricreare insieme le condizioni di una
crescita comune, condividendo forme e modalità di operare.
Semplificazione amministrativa, innovazione, miglioramento e promozione dei servizi
del sistema camerale
Le ricerche Unioncamere mostrano che l’informatizzazione dei servizi pubblici riduce i loro
oneri per gli adempimenti amministrativi. Su questo fronte le Camere di Commercio hanno svolto
un ruolo di “pionieri”, anche grazie al fondamentale lavoro svolto da Infocamere.
L’obiettivo strategico è quello di contribuire ad abbattere gli oneri delle imprese per la
regolamentazione amministrativa delle loro attività, migliorando nel contempo i servizi offerti dalla
Camera di Commercio.
Peraltro, al fine di far conoscere al meglio i servizi offerti (soprattutto quelli innovativi “a
valore
aggiunto”),
è
indispensabile
dare
maggior
valenza
alla
comunicazione
esterna,
valorizzando l’attività camerale attraverso azioni di promozione e di diffusione dei servizi erogati
alle imprese.
Dal successo e dallo sviluppo di tali iniziative dipende
la capacità del nostro sistema di
operare come soggetto
attivo nella semplificazione per il mercato
e della modernizzazione
dell’apparato burocratico.
Piano della Performance
42
A) redazione bando e pubblicazione sul sito CCIAA
B) ricezione domande
C) istruttoria
D) determinazione di concessione contributo
E) liquidazione contributo
COSTI A PREVENTIVO: bando siti w eb Euro 40.000,00- bando qualità euro
60.000
Criticità attese
Piano della Performance
Commento
bando I trimestre 2012
bando II trimestre 2012
bando III trimestre 2012
bando IV trimestre 2012
bando IV trimestre 2012- fasi conclusive
43
FEBRAIO
GENNAIO
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
OBIETTIVO OPERATIVO: difesa e diversificaizone del
sistema imprenditoriale. AZIONI: contributi erogati per
la realizzaizione siti web e per la gestione della qualità
FEBRAIO
AREA STRATEGICA - Competitività delle imprese
GENNAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
FEBRAIO
GENNAIO
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
FEBRAIO
AREA STRATEGICA -Competitività delle imprese.
OBIETTIVO OPERATIVO: sviluppo nuove impresePROGETTO: bando di contributi per la realizzazione
di interventi di ricerca e innovazione. Azione:
contributi per incentivare ricerca e innovazione
GENNAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
A) redazione bando e pubblicazione sul sito CCIAA
B) ricezione domande
C) istruttoria
D) determinazione di concessione contributo
E) liquidazione contributo
COSTI A PREVENTIVO Euro 120.000,00-
Criticità attese
Commento
bando I trimestre 2012
bando II trimestre 2012
bando III trimestre 2012
bando IV trimestre 2012
bando IV trimestre 2012 - fasi conclusive
Piano della Performance
44
FEBRAIO
GENNAIO
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
FEBRAIO
AREA STRATEGICA - Competitività alle imprese.
OBIETTIVO OPERATIVO: supporto alla crescita del
AZIONE: contributi per la formazione continua del
personale delle imprese
GENNAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
A) redazione bando e pubblicazione sul sito CCIAA
B) ricezione domande
C) istruttoria
D) determinazione di concessione contributo
E) liquidazione contributo
COSTI A PREVENTIVO Euro 100.000,00-
Criticità attese
Commento
bando I trimestre 2012
bando II trimestre 2012
bando III trimestre 2012
bando IV trimestre 2012
bando IV trimestre 2012 - fasi conclusive
Piano della Performance
45
A) redazione del bando
B) ricezione domande
C) istruttoria
D) determinazione di concessione contributo
E) liquidazione contributo
COSTI A PREVENTIVO Euro 100.000,00-
Criticità attese
Commento
bando I trimestre 2012
bando II trimestre 2012
bando III trimestre 2012
bando IV trimestre 2012
bando IV trimestre 2012 - fasi conclusive
Piano della Performance
46
FEBRAIO
GENNAIO
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
FEBRAIO
AREA STRATEGICA - Competitività delle imprese.
OBIETTIVO OPERATIVO: sostegno
all'internazionalizzazione. AZIONE: contributi per fiere
internazionali
GENNAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
FEBRAIO
GENNAIO
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
FEBRAIO
AREA STRATEGICA - Competitività delle imprese.
OBIETTIVO OPERATIVO: supporto per accesso al
credito e finanziameni agevolati. AZIONE: contributi
per accesso al credito e finanziamenti agevolati
(consorzi e cooperative di garanzia fidi)
GENNAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
A) redazione bando e pubblicazione sul sito CCIAA
B) ricezione domande
C) istruttoria
D) determinazione di concessione contributo
E) liquidazione contributo
COSTI A PREVENTIVO Euro 70.000,00-
Criticità attese
Commento
bando I trimestre 2012
bando II trimestre 2012
bando III trimestre 2012
bando IV trimestre 2012
bando IV trimestre 2012- fasi conclusive
Piano della Performance
47
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
FEBRAIO
AREA STRATEGICA - Competitività delle imprese.
OBIETTIVO OPERATIVO: miglioramento rapporto
imprese/sistema bancario. AZIONE: contributi per
accesso servizi assistenza finanziara qualificata
GENNAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
A) redazione bando e pubblicazione sul sito CCIAA
B) ricezione domande
C) istruttoria
D) determinazione di concessione contributo
E) liquidazione contributo
COSTI A PREVENTIVO Euro 30.000,00-
Criticità attese
Piano della Performance
Commento
48
DICEMBRE
NOVEMBRE
OTTOBRE
SETTEMBRE
AGOSTO
LUGLIO
GIUGNO
MAGGIO
APRILE
MARZO
AREA STRATEGICA : Competitività delle imprese
OBIETTIVO OPERATIVO: sviluppo e coordinamento
servizi arbitrato e conciliazione. AZIONE:
organizzazione della settimana della conciliazione
FEBRAIO
3.4.2 - Allegati tecnici - Le schede progetto
A) pubblicizzazione dell'evento sul sito internet camerale ed
invio agli Ordini professionali degli inviti a partecipare
B) richiesta crediti formativi agli Ordini Professionali di
competenza
C) ricezione delle conferme di partecipazione
D) preparazione materiale informativo
E) rilascio attestati di partecipazione
F) assistenza
EVENTUALI VARIAZIONI RITENUTE NECESSARIE (per completare il progetto) €….
COSTI A PREVENTIVO Euro
Criticità attese
Piano della Performance
Commento
49
Albero della Performance 2012
Area Strategica
Competitività del territorio
Obiettivo Strategico
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
E DEI PRODOTTI
Programma
MARKETING TERRITORIALE E
CONOSCENZA DEL TERRITORIO
Obiettivo Operativo
PROMOZIONE PRODOTTI
Indicatori
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 80 %
Azione
TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI
PRODOTTI VITIVINICOLI
ASPERIA - AZIENDA SPECIALE PER
LA PROMOZIONE ECONOMICA
VALORIZZAZIONE TURISTICA
Indicatori
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 80 %
Azione
SVILUPPO ED EVOLUZIONE DEL
MARCHIO DI QUALITA' Q
GESTIRE PROGETTI PER LA
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
SOSTEGNO EVENTI PALAZZO DEL
MONFERRATO
SOSTEGNO PROGETTI FIERISTICI
ECCELLENZE LOCALI
Obiettivo Operativo
VALORIZZAZIONE DELLE
ECCELLENZE
Indicatori
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 80 %
Azione
VALORIZZAZIONE DEL FRUMENTO
TENERO ALESSANDRINO
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
<= 10 %
RETI DI IMPRESA E SISTEMA
INFRASTRUTTURALE
Programma
SISTEMA INFRASTRUTTURE
Obiettivo Operativo
SOSTEGNO INFRASTRUTTURE
PROVINCIALI
Indicatori
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 80 %
SISTEMA RETI DI IMPRESE
Obiettivo Operativo
CREAZIONE E SVILUPPO RETI DI
IMPRESA
Azione
SOSTEGNO ALLA FONDAZIONE
SLALA
Indicatori
Numero di Iniziative realizzate
Peso
Stato
Target 2012
100 %
-->= 2
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 10 %
Area Strategica
Competitività dell'Ente
Obiettivo Strategico
PARTECIPAZIONE AL SISTEMA
CAMERALE E SUPPORTO ALLA
COESIONE TERRITORIALE
Programma
SISTEMA CAMERALE
Obiettivo Operativo
PARTECIPAZIONI SISTEMA
CAMERALE
Indicatori
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 90 %
COESIONE TERRITORIALE
Obiettivo Operativo
ALTRE PARTECIPAZIONI
Indicatori
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 90 %
MIGLIORAMENTO E PROMOZIONE
SERVIZI SISTEMA CAMERALE
Programma
MIGLIORAMENTO QUALITA' DEI
SERVIZI
Obiettivo Operativo
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
Indicatori
Percentuale di personale camerale
partecipante a programmi di formazione
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
> 50 %
Durata settimanale apertura sportello
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 22
Azione
GESTIRE PROGETTI COINVOLGENTI
LA STRUTTURA CAMERALE
CORSI DI FORMAZIONE INTERNI ED
ESTERNI PER AGGIORNAMENTO E
QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
PROGETTI INNOVATIVI INERENTI IL
MIGLIORAMENTO E LA
PROMOZIONE DEI SERVIZI DEL
SISTEMA CAMERALE
MIGLIORAMENTO GESTIONE
RISORSE ECONOMICHE FINANZIARIE
PATRIMONIALI E COMUNICAZIONE
Obiettivo Operativo
PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
SERVIZI CAMERALI
Indicatori
Azione
Progetti di fondo perequativo realizzati
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 1
GESTIRE PROGETTI FONDO
PEREQUATIVO
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Volume di attività gestito dal personale
addetto al processo di fornitura di beni e
servizi
Peso
25 %
Stato
--Target 2012
> 180
Grado di rispetto dello standard di 30 giorni
per il pagamento delle fatture passive
Peso
25 %
Stato
--Target 2012
> 75 %
Tempi medi di pubblicazione delle delibere
di Giunta e Consiglio
Peso
25 %
Stato
--Target 2012
<= 10
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
25 %
Stato
--Target 2012
<= 10 %
Area Strategica
Competitività delle imprese
Obiettivo Strategico
SUPPORTO AL SISTEMA
IMPRENDITORIALE
Programma
SOSTENERE L'INIZIATIVA
IMPRENDITORIALE
Obiettivo Operativo
DIFESA E DIVERSIFICAZIONE DEL
SISTEMA IMPRENDITORIALE
Azione
Indicatori
Contributi erogati ( a seguito di emissione
di disciplinare) per la realizzazione del sito
web
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 60 %
Contributi erogati (a seguito di emissione di
disciplinare) per l'adozione di sistemi di
gestione della qualità e di responsabilità
etico sociale
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 60 %
CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE
DEL SITO WEB
CONTRIBUTI PER L'ADOZIONI DEI
SISTEMI DI GESTIONE DELLA
QUALITA'
PREMIO PER L'IMPEGNO
IMPRENDITORIALE E PER IL
PROGRESSO ECONOMICO
SVILUPPO DELLA CERTIFICAZIONE
DELLE COMPETENZE
GESTIRE PROGETTI
INTERSETTORIALI A SOSTEGNO
DELLE IMPRESE
CONCESSIONE DI LOCALI CAMERALI
SVILUPPO NUOVE IMPRESE E
TRASFERIMENTO
DELL'INNOVAZIONE ALLE PMI
Indicatori
Azione
Contributi erogati ( a seguito di emissione
di disciplinare) per incentivare la
realizzazione di interventi di ricerca e
innovazione
CONTRIBUTI PER INTERVENTI DI
RICERCA E INNOVAZIONE
Peso
Stato
Target 2012
100 %
-->= 60 %
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Rispetto dei tempi di evasione (5 giorni)
delle pratiche Registro Imprese
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 70 %
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
50 %
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Stato
Target 2012
--<= 10 %
INFORMAZIONE ECONOMICA E
FORMAZIONE
Programma
FORMAZIONE E CULTURA
D'IMPRESA
Obiettivo Operativo
SOSTEGNO INTERVENTI FORMATIVI
E INFORMATIVI
Azione
Indicatori
Numero progetti realizzati
Peso
Stato
Target 2012
100 %
--=2
CONTRIBUTO IN CONTO ESERCIZIO
AD ASFI - AZIENDA SPECIALE PER
LA FORMAZIONE ALLE IMPRESE
DELLA CCIAA DI ALESSANDRIA
SOSTEGNO AL SISTEMA
UNIVERSITARIO LOCALE E AD ALTRI
ORGANISMI FORMATIVI
SUPPORTO ALLA CRESCITA DEL
SISTEMA SOCIO ECONOMICO
LOCALE
Indicatori
Azione
Contributi erogati (a seguito di emissione di
disciplinare) per la formazione continua del
personale delle imprese
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 60 %
CONTRIBUTI PER LA FORMAZIONE
CONTINUA DEL PERSONALE DELLE
IMPRESE
MONITORAGGIO CONOSCENZA
SOCIO ECONOMICO PROVINCIALE
Indicatori
Iniziative formative e informative (convegni,
congressi, seminari, percorsi formativi)
rivolte alle imprese
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 3
Azione
CONVEGNI CONGRESSI SEMINARI E
PERCORSI FORMATIVI
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
<= 10 %
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Programma
SOSTENERE LO SVILUPPO DELLA
COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE
Obiettivo Operativo
SOSTEGNO
ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE
Indicatori
Contributi erogati ( a seguito di emissione
di disciplinari) per la partecipazione a
manifestazioni fieristiche
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 60 %
Azione
CONTRIBUTI FIERE INTERNAZIONALI
CONTRIBUTO PER LA SOCIETA'
CONSORTILE - CEIP
CREARE PROGETTI INNOVATIVI
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Volume di attività gestito dal personale
addetto alla gestione del rilascio documenti
a valere per l' estero
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 2.900
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
<= 10 %
SUPPORTO AL CREDITO
Programma
SOSTEGNO AL CREDITO
Obiettivo Operativo
SUPPORTO PER ACCESSO AL
CREDITO E ACQUISIZIONE
FINANZIAMENTI AGEVOLATI
Azione
Indicatori
Numero di Iniziative realizzate
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 2
Contributi erogati ai Consorzi ed alle
Cooperative di garanzia fidi
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
>= 80 %
CONTRIBUTI A CONSORZI E
COOPERATIVE GARANZIE FIDI
CREARE PROGETTI INNOVATIVI
MIGLIORAMENTO RAPPORTO
IMPRESE/SISTEMA BANCARIO
Indicatori
Azione
Contributi erogati ( a seguito di emissioni di
disciplinare) per incentivare l'accesso ai
servizi di assistenza finanziaria qualificata
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
>= 60 %
CONTRIBUTI PER INCENTIVAZIONE
SERVIZI DI ASSISTENZA FINANZIARIA
QUALIFICATA
REGOLAZIONE DEL MERCATO E
TUTELA DEL CONSUMATORE
Programma
EFFICIENZA
Obiettivo Operativo
PROCESSI TECNICO
AMMINISTRATIVI
Indicatori
Tasso di evasione delle istanze di
cancellazione/sospensione protesti
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
> 98 %
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e risorse
previste a budget (range +-10%)
Peso
50 %
Stato
--Target 2012
<= 10 %
TUTELA DEL CONSUMATORE
Obiettivo Operativo
SVILUPPO E COORDINAMENTO
SERVIZI DI ARBITRATO E
CONCILIAZIONE
Azione
Indicatori
Numero di Iniziative realizzate
Peso
Stato
Target 2012
100 %
-->= 1
SUPPORTO CAMERA ARBITRALE DEL
PIEMONTE
SUPPORTO ALL'ATTIVITA' DI MEDIA
CONCILIAZIONE
PROMOZIONE FORME DI
CONTROLLO PRESENZA CLAUSOLE
INIQUE NEI CONTRATTI
Azione
Indicatori
Analisi per la valutazione dei requisiti di
mantenibilità del progetto Clara Condicio
Peso
100 %
Stato
--Target 2012
SI
PROGETTO CLARA CONDICIO
TRASPARENZA MERCATO E TUTELA
CONSUMATORI
Azione
Indicatori
Numero di Iniziative realizzate
Peso
Stato
Target 2012
100 %
-->= 1
CREARE PROGETTI INNOVATIVI
Aree strategiche
Area Strategica
Competitività del territorio
Competitività del territorio
Obiettivi Strategici
Risorse previste
RETI DI IMPRESA E SISTEMA INFRASTRUTTURALE
119.526
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DEI PRODOTTI
1.800.971
Area Strategica
Competitività dell'Ente
Obiettivi Strategici
Risorse previste
MIGLIORAMENTO E PROMOZIONE SERVIZI SISTEMA
CAMERALE
3.882.528
PARTECIPAZIONE AL SISTEMA CAMERALE E SUPPORTO
ALLA COESIONE TERRITORIALE
893.515
Area Strategica
Competitività delle imprese
Obiettivi Strategici
Risorse previste
INFORMAZIONE ECONOMICA E FORMAZIONE
797.419
INTERNAZIONALIZZAZIONE
531.184
REGOLAZIONE DEL MERCATO E TUTELA DEL
CONSUMATORE
575.337
SUPPORTO AL CREDITO
303.532
SUPPORTO AL SISTEMA IMPRENDITORIALE
2.833.038
Area strategica: Competitività del territorio
Competitività del territorio
Obiettivo strategico: VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DEI PRODOTTI
E’ compito delle camere di commercio, ai sensi dell’art. 2, punto 2, lettera c) del D. Lgs. 23/2010, la
“promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitività”. L’Ente
camerale alessandrino persegue, in tal senso, la promozione dei prodotti ed il miglioramento delle
strutture del settore agroalimentare provinciale e la valorizzazione dell’area alessandrina e delle
eccellenze produttive. In particolare tutela e valorizza le produzioni vinicole locali (Commissioni di
degustazione VQPRD), i prodotti agricoli (Progetto “Valorizzazione frumento alessandrino di qualità”) ed
alimentari, supporta la promozione territoriale e turistica anche attraverso l’azienda speciale Asperia,
contribuisce agli eventi di Palazzo Monferrato e alla Fiera di San Giorgio.
Programma: MARKETING TERRITORIALE E CONOSCENZA DEL TERRITORIO
Obiettivo operativo: PROMOZIONE PRODOTTI
Promuovere i prodotti, soprattutto quelli vitivinicoli, integrandosi con le azioni di supporto svolte dagli
altri attori pubblici, associativi e privati della provincia.
Budget: 620.000
KPI Associati
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 80 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI VITIVINICOLI
Trattasi delle risorse destinate alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni vinicole DOC
della provincia, tramite l'operato delle Commissioni di Degustazione VQPRD e mediante altre
forme di tutela e di valorizzazione dei prodotti tipici
Azione: ASPERIA - AZIENDA SPECIALE PER LA PROMOZIONE ECONOMICA
"Trattasi dell'annuale contributo ad ASPERIA -l'azienda speciale camerale per la promozione
economica a sostegno delle iniziative svolte
(promozione e sviluppo dei prodotti agricoli e
alimentari; promozione territoriale e turistica; promozione di servizi alle imprese; ecc.)."
Obiettivo operativo: VALORIZZAZIONE TURISTICA
La Camera di commercio promuove il territorio della provincia di Alessandria sostenendo processi di
innovazione e di qualità del sistema turistico-alberghiero, partecipando a fiere e manifestazioni.
Budget: 670.000
KPI Associati
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 80 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: SVILUPPO ED EVOLUZIONE DEL MARCHIO DI QUALITA' Q
Le risorse sono destinate alla prosecuzione dello sviluppo del marchio di qualità Q, marchio
di qualità del turismo (hotel,ristoranti, agriturismi, bed& breakfast, cantine, vinerie ed altri
locali tipici)
Azione: GESTIRE PROGETTI PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Trattasi delle risorse destinate al sostegno dei progetti per la promozione del territorio e delle
iniziative di valorizzazione turistica
Azione: SOSTEGNO EVENTI PALAZZO DEL MONFERRATO
Trattasi delle risorse destinate al sostegno dell’attività della società “Palazzo del Monferrato s.
r.l”, costituita da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Provincia di Alessandria,
Camera di Commercio di Alessandria, Comune di Alessandria e dai sei Comuni centri zona
della provincia.
Azione: SOSTEGNO PROGETTI FIERISTICI
Trattasi della partecipazione ad eventi fieristici provinciali
Programma: ECCELLENZE LOCALI
Obiettivo operativo: VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE
Valorizzare il frumento alessandrino di qualità
Budget: 70.000
KPI Associati
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 80 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: VALORIZZAZIONE DEL FRUMENTO TENERO ALESSANDRINO
Trattasi della prosecuzione del progetto coordinato dalle Associazioni agricole provinciali, in
collaborazione con il CADIR LAB e le cooperative agricole provinciali, volto al miglioramento e
alla valorizzazione del frumento agricolo alessandrino.
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività camerali tecnico amministrative finalizzate alla valorizzazione del territorio e dei prodotti
KPI Associati
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Peso
Stato
Target
100
---
<= 10 %
Obiettivo strategico: RETI DI IMPRESA E SISTEMA INFRASTRUTTURALE
L’art. 3, comma 4 ter, della Legge 9 aprile 2009, n. 33 (Conversione in Legge, con modificazioni del
Decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi)
ha conferito al “contratto di rete” fra imprese una prima “tipizzazione” legale. Le reti di imprese
rappresentano forme di cooperazione fra imprese adottate allo scopo di accrescere la reciproca capacità
innovativa e competitività sul mercato. La nuova figura vede coinvolte nuovamente le Camere di
Commercio, dal momento che l’art. 3, comma 4 quater, stabilisce che il contratto di rete sia iscritto nel
Registro delle Imprese ove hanno sede le imprese contraenti. Al riguardo la Camera di Alessandria
intende assumere, sulla base dell’accordo MSE – Unioncamere 2010, un ruolo attivo con il progetto rete
di impresa “Rinnovazione del Cortese” e con l’adesione alla rete di impresa di Unioncamere Piemonte
“Aggiungere competitività al territorio”. Inoltre l’art. 2, punto 4 del D. Lgs. 23/2010 prevede che per il
raggiungimento dei propri scopi, le camere di commercio promuovano, realizzino e gestiscano strutture
ed infrastrutture di interesse economico generale a livello locale, regionale e nazionale. A tal fine la
Camera di Alessandria partecipa alle iniziative (SLALA) che mirano a creare e sviluppare, in provincia di
Alessandria, infrastrutture di supporto al sistema produttivo
Programma: SISTEMA INFRASTRUTTURE
Obiettivo operativo: SOSTEGNO INFRASTRUTTURE PROVINCIALI
Partecipare alle iniziative ed alle società che si propongono di creare e sviluppare nel territorio
provinciale infrastrutture di supporto al sistema produttivo.
Budget: 10.900
KPI Associati
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 80 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: SOSTEGNO ALLA FONDAZIONE SLALA
SLALA S.r.l. viene costituita alla fine del 2003 dagli Enti Piemontesi e Liguri per la promozione
di infrastrutture ed insidiamenti a supporto della logistica e alla fine del 2007 la Società si
trasforma in FONDAZIONE, con l'obiettivo di coordinare, promuovere ed ottimizzare
investimenti infrastrutturali; realizzare attività di marketing territoriale; sviluppare le funzioni
di Autorità per la Logistica.
Programma: SISTEMA RETI DI IMPRESE
Obiettivo operativo: CREAZIONE E SVILUPPO RETI DI IMPRESA
Sostenere i processi d’integrazione tra imprese, allo scopo di supportare processi di riorganizzazione
delle filiere, di incrementare l’efficienza produttiva, lo sviluppo commerciale delle imprese e la loro
capacità innovativa.
Sostenere la crescita dei raggruppamenti di imprese costituiti nel corso del 2011/2012, o in fase di
attivazione.
KPI Associati
Numero di Iniziative realizzate
Responsabili:
Peso
Stato
100
---
Target
>= 2
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività camerali di carattere tecnico amministrativo a supporto del sistema infrastrutturale
KPI Associati
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Peso
Stato
Target
100
---
>= 10 %
Area strategica: Competitività dell'Ente
Obiettivo strategico: PARTECIPAZIONE AL SISTEMA CAMERALE E SUPPORTO ALLA
COESIONE TERRITORIALE
Le disposizioni di legge in materia di camere di commercio attribuiscono agli enti camerali la possibilità
di perseguire i propri fini istituzionali anche mediante la sottoscrizione di partecipazioni in società,
imprese ed enti. Tale possibilità, già prevista dal R.D.L. 20 settembre 1934, n. 2011 n. (art. 32, punto
4), è stata ribadita dalla legge 29 dicembre 1990 1993, n.580, così come modificata da D. Lgs. 23/2010
(art.2, punto 2 e art. 14, punto 5, lettera b) nonché dal D.P.R. 2 novembre 2005, n. 254 “Regolamento
per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio” (art.14, punto 2),
che stabilisce anche i criteri di valutazione delle partecipazioni (art.26, comma 7) e, per quanto riguarda
la Camera di Commercio di Alessandria, anche dallo Statuto dell’Ente (art. 16 lettera e). La Camera di
Commercio di Alessandria, avvalendosi delle suddette disposizioni di legge, ha sottoscritto, nel corso
degli anni, quote di capitale di numerosi società, consorzi, ecc. operanti nel settore della produzione di
servizi per il sistema delle imprese.
Partecipa, inoltre, a livello locale, alla realizzazione di progetti ed iniziative in collaborazione con gli enti
locali (principalmente Comune di Alessandria e provincia di Alessandria), con la Fondazione Cassa di
Risparmio di Alessandria e con Palazzo Monferrato Srl.
Partecipa, versando una quota annuale ad Unioncamere, al Fondo perequativo di cui all’art. 18, comma
5, legge 580/1993. Il Fondo persegue l'obiettivo di rendere omogeneo su tutto il territorio nazionale lo
svolgimento delle funzioni attribuite da leggi dello Stato al Sistema delle Camere di Commercio
favorendo il conseguimento di un equilibrio economico soddisfacente, il miglioramento dei servizi e la
crescita dell'efficienza.
Programma: SISTEMA CAMERALE
Obiettivo operativo: PARTECIPAZIONI SISTEMA CAMERALE
Favorire lo sviluppo dello stesso sistema a rete, composto da strutture e servizi che ne garantiscano
una dimensione polifunzionale .
KPI Associati
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Programma: COESIONE TERRITORIALE
Peso
Stato
Target
100
---
>= 90 %
Obiettivo operativo: ALTRE PARTECIPAZIONI
Partecipare a società e consorzi consente alle Camere di Commercio di raggiungere i propri obiettivi
istituzionali mediante la collaborazione con altri enti pubblici ed organismi privati.
KPI Associati
Grado di utilizzo delle risorse a budget
destinate ai progetti
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Peso
Stato
Target
100
---
>= 90 %
Obiettivo strategico: MIGLIORAMENTO E PROMOZIONE SERVIZI SISTEMA CAMERALE
La Camera di Commercio di Alessandria svolge, in conformità alla normativa in materia di
semplificazione amministrativa e di modernizzazione dell’apparato burocratico, sulla base delle
indicazioni fornite da Unioncamere ed avvalendosi della collaborazione di Infocamere e delle altre
società di sistema, un’azione costante per il miglioramento dei servizi, implementando l’uso delle
tecnologie informatiche e telematiche e promuovendo presso l’utenza i servizi di volta in volta messi a
punto dal sistema camerale. Il tutto in un’ottica di riduzione degli oneri (finanziari e di tempo) a carico
delle imprese e con l’obiettivo di contribuire a realizzare un’efficace regolamentazione amministrativa
delle attività imprenditoriali ed un effettivo miglioramento dei servizi offerti dalla Camera di
Commercio.
In ogni caso, le iniziative ed i progetti indicati nelle suddette linee strategiche sono, in qualche misura,
aperti e potranno essere ulteriormente implementati con le proposte progettuali che le Associazioni di
categoria vorranno avanzare in corso d’anno e che saranno finanziate con gli stanziamenti
appositamente previsti in bilancio.
Programma: MIGLIORAMENTO QUALITA' DEI SERVIZI
Obiettivo operativo: SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
Abbattere gli oneri delle imprese per la regolamentazione amministrativa delle loro attività e migliorare i
servizi offerti. Tale processo è implementato anche mediante la gestione di progetti coinvolgenti il
personale camerale, sottoposto a corsi di aggiornamento.
Budget: 57.950
KPI Associati
Peso
Stato
Target
Percentuale di personale camerale
partecipante a programmi di
formazione
50
---
> 50 %
Durata settimanale apertura sportello
50
---
Responsabili:
SEVERINO FARA, ROBERTO LIVRAGHI
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
A2
AREA 2
Azione: GESTIRE PROGETTI COINVOLGENTI LA STRUTTURA CAMERALE
Trattasi di progetti destinati alla semplificazione amministrativa, alla innovazione, al
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei servizi e alla promozione e alla
comunicazione dei servizi camerali
>= 22
Azione: CORSI DI FORMAZIONE INTERNI ED ESTERNI PER AGGIORNAMENTO E
QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
Gestione delle risorse destinate alla partecipazione del personale camerale ai corsi di
formazione (interni ed esterni), per aggiornamento e qualificazione professionale
Azione: PROGETTI INNOVATIVI INERENTI IL MIGLIORAMENTO E LA PROMOZIONE
DEI SERVIZI DEL SISTEMA CAMERALE
Individuare progetti innovativi per il miglioramento e la promozione dei servizi del sistema
camerale
Programma: MIGLIORAMENTO GESTIONE RISORSE ECONOMICHE FINANZIARIE
PATRIMONIALI E COMUNICAZIONE
Obiettivo operativo: PROMOZIONE E COMUNICAZIONE SERVIZI CAMERALI
Partecipare a fondi di perequazione per favorire il conseguimento di un equilibrio economico
soddisfacente, il miglioramento dei servizi camerali e la crescita della loro efficienza.
Budget:
20.000
KPI Associati
Progetti di fondo perequativo realizzati
Responsabili:
Peso
Stato
100
---
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: GESTIRE PROGETTI FONDO PEREQUATIVO
Trattasi dei progetti (da definire in corso d'anno) per l'ammissione al Fondo perequativo
Target
>= 1
gestito da Unioncamere
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività trasversali di supporto ai servizi camerali e relative a Segreteria-Protocollo, Funzioni
istituzionali, Provveditorato, Ragioneria, Servizi informatici, Gestione delle risorse umane.
KPI Associati
Volume di attività gestito dal personale
addetto al processo di fornitura di beni
e servizi
Grado di rispetto dello standard di 30
giorni per il pagamento delle fatture
passive
Tempi medi di pubblicazione delle
delibere di Giunta e Consiglio
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Peso
Stato
Target
25
---
25
---
25
---
<= 10
25
---
<= 10 %
> 180
> 75 %
Area strategica: Competitività delle imprese
Obiettivo strategico: SUPPORTO AL SISTEMA IMPRENDITORIALE
Nel rispetto dell’articolo 1 del Decreto Legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, che attribuisce alle Camere
di commercio, industria, artigianato e agricoltura funzioni di interesse generale per il sistema delle
imprese, curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali, la Camera di Alessandria garantisce il
supporto al sistema imprenditoriale locale attraverso l’erogazione di contributi finanziari (per la
realizzazione di interventi di ricerca ed innovazione, per la costruzione del primo sito internet, per
l'adozione dei sistemi di gestione della qualità e della responsabilità etico – sociale, ecc.), il
conferimento di premi agli imprenditori (per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico,
all’imprenditore dell’anno, ecc.), lo sviluppo di specifici progetti settoriali ed intersettoriali
Programma: SOSTENERE L'INIZIATIVA IMPRENDITORIALE
Obiettivo operativo: DIFESA E DIVERSIFICAZIONE DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE
Supportare il sistema imprenditoriale locale per garantire lo sviluppo di nuove imprese ed il
trasferimento dell’innovazione alle PMI tramite l’erogazione di contributi per l’accesso a sistemi di
qualità o per lo sviluppo e la certificazione di competenze, ovvero tramite la concessione di spazi e sale
camerali ove organizzare corsi e convegni.
Budget: 350.000
KPI Associati
Contributi erogati ( a seguito di
emissione di disciplinare) per la
realizzazione del sito web
Contributi erogati (a seguito di
emissione di disciplinare) per
l'adozione di sistemi di gestione della
qualità e di responsabilità etico sociale
Responsabili:
Peso
Stato
Target
50
---
>= 60 %
50
---
>= 60 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE DEL SITO WEB
L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto alle imprese
regolarmente iscritte come attive al Registro delle Imprese di Alessandria, che sostengono
costi per la realizzazione, per la prima volta, del proprio sito Web aziendale
Azione: CONTRIBUTI PER L'ADOZIONI DEI SISTEMI DI GESTIONE DELLA QUALITA'
L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto alle imprese aventi sede
o unità locale produttiva in provincia di Alessandria, regolarmente iscritte come attive al
Registro delle Imprese, che per la prima volta ottengano, con riferimento a proprie unità
operative non temporanee ubicate in provincia di Alessandria, uno dei seguenti
riconoscimenti: • certificazione di conformità ai sistemi qualità (ad esempio secondo la norma
UNI EN ISO 9001); • certificazione di conformità ai sistemi di gestione ambientale (ad esempio
secondo la norma UNI EN ISO 14001); • registrazione dell’organizzazione secondo
regolamenti comunitari (ad esempio secondo il Regolamento EMAS); • certificazione dei
sistemi di salute e sicurezza sul lavoro (ad esempio OHSAS 18001); • certificazione di
responsabilità sociale (ad esempio SA 8000);• certificazione del “codice etico” ai sensi del
Decreto Legislativo n. 231/2001.
Azione: PREMIO PER L'IMPEGNO IMPRENDITORIALE E PER IL PROGRESSO
ECONOMICO
Trattasi della ricorrente iniziativa annuale volta ad esprimere un riconoscimento alle imprese
alessandrine che si distinguano per continuità, impegno e correttezza commerciale e ai
titolari di brevetto per invenzione industriale di particolare rilevanza dal punto di vista
economico, tecnico, della sicurezza del lavoro o della salvaguardia dell'ambiente.
Azione: SVILUPPO DELLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
L'intervento ha lo scopo scopo di attivare un processo virtuoso di formazione miglioramento e certificazione delle competenze - marketing/promozione della
certificazione e di comporre un sistema di accreditamento nell’ambito del quale sia possibile
censire le capacità effettive e l’affidabilità sostanziale delle imprese.
Azione: GESTIRE PROGETTI INTERSETTORIALI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE
Gestione di progetti intersettoriali di supporto al sistema imprenditoriale
Azione: CONCESSIONE DI LOCALI CAMERALI
L'ente camerale mette a disposizione dei vari "portatori di interesse" provinciali i propri
locali attrezzati, per manifestazioni, convegni, incontri, giornate di studio, ecc.
Obiettivo operativo: SVILUPPO NUOVE IMPRESE E TRASFERIMENTO DELL'INNOVAZIONE
ALLE PMI
Contribuire ad elevare gli standard di qualità dei prodotti ed il loro contenuto innovativo.
Budget: 120.000
KPI Associati
Peso
Stato
Target
Contributi erogati ( a seguito di
emissione di disciplinare) per
incentivare la realizzazione di interventi
di ricerca e innovazione
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 60 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTI PER INTERVENTI DI RICERCA E INNOVAZIONE
L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto alle imprese aventi sede
o unità locale produttiva in provincia di Alessandria, regolarmente iscritte come attive al
Registro delle Imprese, che realizzino interventi finalizzati allo sviluppo di innovazioni di
prodotto e di processo, anche tramite la ricerca di nuovi materiali e processi. Gli interventi
dovranno essere strettamente funzionali all’attività esercitata dall’impresa realizzati nell’unità
locale presente sul territorio della provincia di Alessandria indicata nella domanda di
contributo e relativi realmente all’ammodernamento dell’impresa e allo sviluppo di
innovazioni di prodotto e di processo
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività tecnico amministrative di servizio alle imprese relative a Registro imprese, Sportello Impresa,
Albo Artigiani, Albi e Ruoli.
KPI Associati
Rispetto dei tempi di evasione (5
giorni) delle pratiche Registro Imprese
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
Peso
Stato
Target
50
---
>= 70 %
50
---
<= 10 %
SEVERINO FARA, ROBERTO LIVRAGHI
Unità organizzative coinvolte
Unità organizzative coinvolte
A2
AREA 2
Obiettivo strategico: INFORMAZIONE ECONOMICA E FORMAZIONE
L’art.2 del D. Lgs. 23/2010 prevede che le camere di commercio realizzino osservatori dell'economia
locale (è di quest’anno l’adesione della Camera di Alessandria all’Osservatorio agroalimentare
permanente in collaborazione con la Provincia di Alessandria) e favoriscano la diffusione dell’
informazione economica. In tale ottica la Camera di Alessandria monitora costantemente il sistema
economico locale tramite indagini ad hoc (indagine congiunturale sull’industria manifatturiera) e l’
organizzazione di convegni e seminari (Giornata dell’economia) e favorisce la conoscenza di specifici
aspetti dell’economia provinciale (demografia d’impresa, commercio estero, ecc.). L’informazione
economica rappresenta, poi, anche l’indispensabile presupposto per definire le iniziative camerali in
ambito formativo che prevedono anche l’erogazione di contributi finanziari (per la formazione continua
del personale delle imprese e a sostegno del sistema universitario locale).
Programma: FORMAZIONE E CULTURA D'IMPRESA
Obiettivo operativo: SOSTEGNO INTERVENTI FORMATIVI E INFORMATIVI
Realizzare interventi formativi e informativi a favore delle imprese e delle strutture formative
provinciali, quale supporto alla crescita del sistema socio-economico locale, utilizzando l’azienda
speciale camerale ASFI e sostenendo l’Università locale.
Budget: 180.000
KPI Associati
Numero progetti realizzati
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
=2
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTO IN CONTO ESERCIZIO AD ASFI - AZIENDA SPECIALE PER LA
FORMAZIONE ALLE IMPRESE DELLA CCIAA DI ALESSANDRIA
Trattasi dell'annuale contributo ad ASFI - l' azienda speciale camerale per la formazione alle
imprese, a sostegno dell'attività formativa e informativa volta a favorire lo svolgimento di
specifiche attività economiche, l'aggiornamento e la qualificazione professionale degli
imprenditori e dei loro colaboratori e del personale del sistema camerale, al fine del
miglioramento dei servizi offerti
Azione: SOSTEGNO AL SISTEMA UNIVERSITARIO LOCALE E AD ALTRI ORGANISMI
FORMATIVI
Trattasi di interventi volti a: 1) contribuire al consolidamento dell'insediamento del sistema
universitario locale (impegni pluriennali assunti in merito) , inteso come strumento di crescita
economica e sociale
Obiettivo operativo: SUPPORTO ALLA CRESCITA DEL SISTEMA SOCIO ECONOMICO LOCALE
Sostenere l’attività formativa attuata autonomamente dagli imprenditori e dai loro collaboratori.
Sostenere l’organizzazione autonoma di percorsi didattici svolti dagli imprenditori.
Budget: 100.000
KPI Associati
Contributi erogati (a seguito di
emissione di disciplinare) per la
formazione continua del personale
delle imprese
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 60 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTI PER LA FORMAZIONE CONTINUA DEL PERSONALE DELLE
IMPRESE
L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto alle imprese aventi sede
o unità locale produttiva in provincia di Alessandria, regolarmente iscritte come attive al
Registro delle Imprese, a fronte delle spese da esse sostenute per la partecipazione a corsi di
formazione ed aggiornamento professionale i cui contenuti siano specificamente rivolti a
tematiche aziendali, con esclusione dei corsi di lingue straniere, dei seguenti soggetti: titolari
e coadiuvanti di imprese individuali, soci delle società di persone con esclusione dei soci
accomandanti, amministratori delle società di capitale, • personale dipendente.
Obiettivo operativo: MONITORAGGIO CONOSCENZA SOCIO ECONOMICO PROVINCIALE
Monitorare la realtà esistente attraverso l’approfondimento della conoscenza del sistema produttivo
della provincia, analizzandone gli aspetti socio-economici durante convegni, seminari e percorsi
informativi.
Budget: 50.000
KPI Associati
Iniziative formative e informative
(convegni, congressi, seminari, percorsi
formativi) rivolte alle imprese
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
Peso
Stato
100
---
Target
>= 3
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONVEGNI CONGRESSI SEMINARI E PERCORSI FORMATIVI
Le risorse in questione sono destinate a coprire le spese per la realizzazione da parte della
Camera di Commercio (direttamente o tramite le proprie aziende speciali) di convegni,
congressi, seminari , percorsi formativi ed altre occasioni di incontri informativi e culturali,
nonché al cofinanziamento di progetti della stessa natura proposti e realizzati da altri
soggetti e condivisi dalla Camera di Commercio.
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività di studi, ricerca e indagini statistiche per il monitoraggio dell'economia locale
KPI Associati
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Peso
Stato
Target
100
---
<= 10 %
Obiettivo strategico: INTERNAZIONALIZZAZIONE
Spetta alle camere di commercio, ai sensi dell’art. 2, lettera e) del D. Lgs. 23/2010, il supporto
all'internazionalizzazione per la promozione del sistema italiano delle imprese all'estero per cui la
Camera di Alessandria mira a favorire la presenza delle imprese locali sui mercati esteri, fornisce
assistenza e consulenza per l’internazionalizzazione e ricerca sinergie con altri enti ed organismi
(CEIPIEMONTE, Sportello Europa della rete Enterprise Europe Network) per lo sviluppo dell’
internazionalizzazione. In particolare eroga contributi in conto spese di partecipazione a manifestazioni
fieristiche, organizza corsi e seminari su problematiche tecniche, economiche e finanziarie relative al
commercio estero, promuove iniziative volte a favorire lo sviluppo del contract (forniture per grandi
progetti).
Programma: SOSTENERE LO SVILUPPO DELLA COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE
Obiettivo operativo: SOSTEGNO ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE
Supportare la presenza sui mercati esteri. Garantire assistenza e consulenza per l’
internazionalizzazione. Lo sforzo in tal senso è realizzato sia attraverso un impegno diretto, sia
mediante l’utilizzo del Centro Estero per l’Internazionalizzazione e la collaborazione con altri organismi
ed enti.
Budget: 435.600
KPI Associati
Contributi erogati ( a seguito di
emissione di disciplinari) per la
partecipazione a manifestazioni
fieristiche
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 60 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTI FIERE INTERNAZIONALI
L' intervento consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto alle imprese e loro
consorzi aventi sede o unità locale produttiva in provincia di Alessandria, regolarmente iscritti
come attivi al Registro delle Impreseche partecipino a: a) fiere all’estero; b) fiere internazionali
in Italia;c) fiere specifiche
Azione: CONTRIBUTO PER LA SOCIETA' CONSORTILE - CEIP
Trattasi dell'annuale quota di contribuzione a favore del nuova Società Consortile per
l'Internazionalizzazione che ha sostituito il Centro Estero Camere di Commercio piemontesi
Azione: CREARE PROGETTI INNOVATIVI
Individuazione di progetti innovativi a sostegno dell'innovazione
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività tecnico amministrative a supporto delle imprese in materia di internazionalizzazione
KPI Associati
Volume di attività gestito dal personale
addetto alla gestione del rilascio
documenti a valere per l' estero
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
SEVERINO FARA
Peso
Stato
50
---
50
---
Target
>= 2.900
<= 10 %
Obiettivo strategico: SUPPORTO AL CREDITO
Le camere di commercio, secondo l’art. 2, lettera c) del D. Lgs. 23/2010, devono favorire l'accesso al
credito delle PMI anche attraverso il supporto ai consorzi fidi. Al riguardo la Camera di Alessandria
supporta l'accesso al credito e l’acquisizione di finanziamenti agevolati e persegue il miglioramento del
rapporto imprese – sistema bancario. In particolare eroga contributi ai consorzi e alle cooperative di
garanzia fidi operanti in provincia di Alessandria e alle imprese per incentivare l'accesso a servizi di
assistenza finanziaria qualificata. Quest’ultimo strumento mira ad assicurare all’impresa l’acquisizione
delle necessarie conoscenze per la realizzazione di accurate analisi della propria situazione economico –
finanziaria, la ristrutturazione dei debiti, l’analisi della convenienza delle operazioni di investimento, la
quantificazione dei fabbisogni finanziari, l’individuazione delle forme tecniche di reperimento delle
risorse finanziarie, la valutazione del rating e la ristrutturazione dei rapporti con le banche, l’
elaborazione e l’utilizzo del business plan, lo sviluppo dei sistemi di gestione della tesoreria.
Programma: SOSTEGNO AL CREDITO
Obiettivo operativo: SUPPORTO PER ACCESSO AL CREDITO E ACQUISIZIONE
FINANZIAMENTI AGEVOLATI
Migliorare, tramite contributi a consorzi e cooperative garanzia fidi, il rapporto tra sistema creditizio e
sistema produttivo, per ridurre le difficoltà croniche di accesso al credito dei sistemi aziendali minori.
Budget: 250.000
KPI Associati
Peso
Stato
Numero di Iniziative realizzate
50
---
Contributi erogati ai Consorzi ed alle
Cooperative di garanzia fidi
50
---
Responsabili:
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTI A CONSORZI E COOPERATIVE GARANZIE FIDI
L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi destinati ai fondi rischi dei Consorzi e
delle Cooperative di garanzia collettiva fidi operanti in tutto o in parte nella provincia di
Alessandria, in regola con il versamento del diritto annuale camerale. Ai Consorzi ed alle
Cooperative in argomento devono poter avere libero accesso le imprese della provincia di
Alessandria, indipendentemente dalla loro appartenenza ad associazioni di categoria. Negli
organismi dei Consorzi e delle Cooperative, comunque denominati, aventi il compito di
deliberare la concessione dei finanziamenti, deve essere consentita la presenza di un
rappresentante della Camera di Commercio, con funzioni di vigilanza sull’applicazione della
disposizione anzidetta e delle finalità dei finanziamenti concessi.
Target
>= 2
>= 80 %
Azione: CREARE PROGETTI INNOVATIVI
Progetti settoriali innovativi inerenti il supporto al credito e i finanziamenti agevolati
Obiettivo operativo: MIGLIORAMENTO RAPPORTO IMPRESE/SISTEMA BANCARIO
Procedere ad un miglioramento dei rapporti tra imprese e istituti di credito per una maggiore efficienza
del sistema creditizio tramite contributi per l’incentivazione di servizi di assistenza finanziaria
qualificata.
Budget: 30.000
KPI Associati
Contributi erogati ( a seguito di
emissioni di disciplinare) per
incentivare l'accesso ai servizi di
assistenza finanziaria qualificata
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
>= 60 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CONTRIBUTI PER INCENTIVAZIONE SERVIZI DI ASSISTENZA FINANZIARIA
QUALIFICATA
L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto alle imprese aventi sede
o unità locale produttiva in provincia di Alessandria, regolarmente iscritte come attive al
Registro delle Imprese, che conseguano il seguente obiettivo: ottenere risorse professionali
qualificate in grado di supportare l'impresa sia in una fase iniziale di check-up della
situazione economica e finanziaria, sia nello sviluppo di analisi su specifici problemi
finanziari, tramite l’assistenza qualificata di consulenti, prevedendo, fra l'altro: • l’analisi della
situazione economico-finanziaria dell'impresa; • il supporto in operazioni di ristrutturazione
dei debiti; • l’analisi di operazioni di investimento in termini di supporto nella valutazione
della convenienza, nella quantificazione dei fabbisogni, nell'individuazione delle forme
tecniche di copertura e nel reperimento delle risorse finanziarie; • la valutazione del rating e
ristrutturazione del rapporto con il sistema bancario; • l’elaborazione e utilizzo di business
plan; • lo sviluppo di sistemi di gestione della tesoreria.
Obiettivo strategico: REGOLAZIONE DEL MERCATO E TUTELA DEL CONSUMATORE
Il D. Lgs. 23/2010, ampliando le competenze già fissate dalla legge 580/1993, attribuisce alle Camere
di commercio numerose funzioni in materia di regolazione e trasparenza del mercato come la
costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese e tra
imprese e consumatori e utenti, la predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e
associazioni di tutela degli interessi di consumatori e degli utenti, promozione di forme di controllo
sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti, vigilanza e controllo sui prodotti e per la
metrologia legale e rilascio dei certificati d'origine delle merci. Alla luce di tale dettato normativo la
Camera di Alessandria promuove lo sviluppo ed il coordinamento dei servizi di arbitrato e di
conciliazione, la promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique nei contratti
nonché la trasparenza del mercato e la tutela dei consumatori attraverso la partecipazione alla Camera
Arbitrale del Piemonte ed il sostegno al servizio di conciliazione (Settimana nazionale dei servizi di
conciliazione, seminari e convegni). Partecipa, inoltre, ad ADR Piemonte, l’ azienda Speciale
intercamerale per lo svolgimento - da parte delle Camere piemontesi - della nuova mediazione prevista
dal D. Lgs. 28/2010.
Programma: EFFICIENZA
Obiettivo operativo: PROCESSI TECNICO AMMINISTRATIVI
Attività relative alla Regolazione del mercato, tutela del consumatore e della proprietà industriale
(Metrologia-Marchi e Brevetti -Protesti)
KPI Associati
Tasso di evasione delle istanze di
cancellazione/sospensione protesti
Utilizzo delle risorse indirette (costi del
personale e oneri di funzionamento),
scostamento tra risorse consumate e
risorse previste a budget (range +10%)
Responsabili:
Peso
Stato
Target
50
---
> 98 %
50
---
<= 10 %
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Programma: TUTELA DEL CONSUMATORE
Obiettivo operativo: SVILUPPO E COORDINAMENTO SERVIZI DI ARBITRATO E
CONCILIAZIONE
Sviluppare coordinare i servizi di arbitrato e conciliazione tramite il supporto alla Camera Arbitrale del
Piemonte e all’ADR.
Budget: 52.000
KPI Associati
Numero di Iniziative realizzate
Responsabili:
Peso
Stato
100
---
Target
>= 1
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: SUPPORTO CAMERA ARBITRALE DEL PIEMONTE
Trattasi della quota annuale di sostegno alla Camera Arbitrale del Piemonte e rappresenta
l'impegno della Camera di Alessandria nella promozione degli strumenti di giustizia
alternativa
Azione: SUPPORTO ALL'ATTIVITA' DI MEDIA CONCILIAZIONE
Trattasi dell' intervento camerale a sostegno del servizio di conciliazione. Nel quadro di tale
servizio la Camera di Commercio ha aderito alla Azienda Speciale Unioncamere Piemonte ADR
.
Obiettivo operativo: PROMOZIONE FORME DI CONTROLLO PRESENZA CLAUSOLE INIQUE
NEI CONTRATTI
Sviluppare e coordinare i servizi di promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique
nei contratti, garantendo la trasparenza del mercato e la tutela dei consumatori.
Budget: 10.000
KPI Associati
Analisi per la valutazione dei requisiti
di mantenibilità del progetto Clara
Condicio
Responsabili:
Peso
Stato
Target
100
---
SI
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: PROGETTO CLARA CONDICIO
Prosecuzione del progetto “Clara Condicio” - marchio di qualità per gli agenti immobiliari a
seguito della convenzione tra Camera di Commercio, Associazione degli agenti di affari in
mediazione ed Associazione dei Consumatori, alla quale possono liberamente aderire le
agenzie immobiliari della provincia di Alessandria. In forza di detta convenzione, le agenzie
immobiliari aderenti offrono ai consumatori garanzie di trasparenza nell’applicazione della
provvigione, delle penali e garanzia di maggiore correttezza ed equità nel trattare gli aspetti
più delicati che involgono la compravendita di immobili
Obiettivo operativo: TRASPARENZA MERCATO E TUTELA CONSUMATORI
Regolare la trasparenza del mercato garantendo precetti nati dalla cooperazione di tutti i soggetti
protagonisti nel mercato stesso, utilizzando una serie di strumenti che comprendono:
- il Registro telematico dei protesti
- la metrologia legale- le raccolte di usi e consuetudini
- i servizi ispettivi e sanzioni
Budget:
40.000
KPI Associati
Numero di Iniziative realizzate
Responsabili:
Peso
Stato
100
---
SEVERINO FARA
Unità organizzative coinvolte
A1
AREA 1
Azione: CREARE PROGETTI INNOVATIVI
Progetti innovativi a sostegno della trasparenza e della tutela dei consumatori
Target
>= 1
INDICATORI DI EQUILIBRIO ECONOMICO-PATRIMONIALE
INDICATORE
TARGET 2012
Rapporto tra oneri correnti al netto della
quota del fondo perequativo e proventi
EQUILIBRIO ECONOMICO DELLA GESTIONE CORRENTE
correnti al netto dei contributi per rigidità di
bilancio
INCIDENZA DEGLI ONERI DEL PERSONALE SUGLI ONERI Rapporto tra totale oneri del personale e
CORRENTI
totale oneri correnti
INCIDENZA DEGLI ONERI DI FUNZIONAMENTO SUL
Rapporto tra costi di funzionamento e totale
ONERI CORRENTI
oneri correnti
Rapporto tra costo degli interventi economici
RAPPORTO TRA INTERVENTI ECONOMICI INCLUSI I COSTI
+ il costo del personale impiegato per attività
DEL PERSONALE PER ATTIVITA' PROMOZIONALI SU
promozionali su totale proventi da diritto
TOTALE DIRITTO ANNUALE
annuale
RAPPORTO TRA INTERVENTI ECONOMICI INCLUSI I
COSTI DEL PERSONALE PER ATTIVITA' PROMOZIONALI
SU TOTALE ONERI CORRENTI
Rapporto tra costo degli interventi economici
+ il costo del personale impiegato per attività
promozionali su totale oneri correnti
>95%
<30%
<35%
>35%
>25%
INDICATORI DI EQUILIBRIO ORGANIZZATIVO
INDICATORE
DIMENSIONAMENTO DEL PERSONALE
INCIDENZA DEL PERSONALE DELLA FUNZIONE C
ANAGRAFE E SERVIZI DI REGOLAZIONE DEL MERCATO
RISPETTO AL TOTALE DEL PERSONALE
COSTO MEDIO DEL PERSONALE
TARGET 2012
N. di personale che ha svolto attività
nell'anno n * 1000 rapportato al n. di imprese
attive al 31/12 dell'anno n.
N. di unità equivalenti che ha svolto attività
nell'anno n nella Funzione C sul n. totale di
personale dell'anno n
Costo del personale in servizio (compresi di
dirigenti) rapportato al n. di personale che ha
svolto l'attività nell'anno n.
<= 1,80
> 40%
<=46.000
Preventivo 2012
Relazione Previsionale e Programmatica
Riunione di Consiglio del 25 ottobre 2011
1
2
INDICE
Premessa ......................................................................................................................... pag. 5
1. IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO
1.1 Lo scenario internazionale e nazionale ................................................................ pag. 6
1.2 La situazione piemontese e le prospettive di sviluppo ...................................... pag. 8
1.3 Analisi del contesto esterno economico in provincia di Alessandria ................. pag. 24
2. IL QUADRO ISTITUZIONALE
2.1 Evoluzione del quadro legislativo inerente ai servizi camerali .............................. pag. 29
2.2 Politiche del sistema camerale e rapporti di cooperazione
con le istituzioni locali ……………………………………………………………………...pag. 39
3. IL QUADRO ORGANIZZATIVO
3.1 Evoluzione delle tecnologie e della struttura organizzativa
a supporto delle attività dell’ente ............................................................................. pag. 47
3.2 Stato delle risorse umane e delle decisioni prese in merito .................................. pag. 49
4. IL PROGRAMMA PLURIENNALE
4.1 Le linee di indirizzo pluriennali della CCIAA………………………………………….pag. 51
4.2 Stato di attuazione del programma pluriennale…………………………………........pag. 54
5. IL QUADRO DELLE RISORSE
5.1 Analisi delle risorse economiche, finanziarie e patrimoniali dell’ente ................. pag. 55
5.2 Ipotesi previsionali .................................................................................................. pag. 67
6. IL QUADRO DEI PROGRAMMI 2012
6.1 Il ciclo di gestione della performance……………………………………………………pag. 70
6.2 Verifica delle linee strategiche e definizione degli stanziamenti
per l'anno 2012 ......................................................................................................... pag. 76
3
4
Premessa
La Relazione Previsionale e Programmatica, ai sensi degli artt. 11 e 14 del D.Lgs.
15 febbraio 2010 n.23 - Riordinamento delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato
e Agricoltura, è predisposta dalla Giunta ed approvata dal Consiglio.
La RPP è redatta in conformità dell‘art. 5 del D.P.R. 2 novembre 2005 n. 254
―Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di
Commercio‖ quale aggiornamento annuale del programma pluriennale, di cui all‘art. 11 –
comma 1 – lettera c) del D.Lgs. n.23/2010 e all‘art. 4 del D.P.R. 254/2005.
Essa ha carattere generale ed illustra i programmi che si intendono attuare
nell‘anno di riferimento, in rapporto alle caratteristiche ed ai possibili sviluppi dell‘economia
locale ed al sistema delle relazioni con gli organismi pubblici e privati operanti sul territorio,
specificando, altresì, le finalità che si intendono perseguire e le risorse a loro destinate. La
RPP è il documento di indirizzo strategico dell‘ente camerale, propedeutico alla predisposizione del preventivo economico e del budget direzionale.
La Camera di Commercio di Alessandria ha ritenuto opportuno rivedere le linee
strategiche e di procedere ai necessari adeguamenti introdotti dalla nuova disciplina
legislativa in materia di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, pertanto il
Consiglio camerale, con deliberazione n. 5 del 28.7.2011 ha modificato le linee strategiche
per il biennio 2012-2013.
5
1.
IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO
1.1
Lo scenario internazionale e nazionale
La fase più acuta della crisi economica che ha colpito l‘intero sistema economico internazionale, cominciata
nel 2009, sembra essere alle spalle, ma la ripresa è, tuttora, ancora lenta e difficoltosa. Il 2010 è stato l‘anno
del rilancio, sostenuto anche da massicce politiche monetarie e di bilancio che hanno evitato il collasso
dell‘economia mondiale.
Scenario di previsione al 2013 per l'Italia.
Nel complesso la risposta mondiale alla crisi è Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti.
stata solida, con le economie emergenti (Cina e
Fonte Prometeia
India su tutte) ―motore‖ della ripresa che, tuttavia,
Indicatori
2011
2012
2013
cominciamo a manifestare qualche contraccolpo.
1,0%
0,9%
1,5%
Per il 2011, il Pil mondiale è comunque atteso in Valore aggiunto totale
crescita, anche se rispetto all‘anno passato il Valore aggiunto:
rilancio ha subito una decelerazione, complice il - agricoltura
1,9%
0,7%
0,7%
rallentamento della crescita USA, la forte - industria
1,4%
1,2%
1,0%
contrazione del Giappone avvenuta nel post
- costruzioni
-0,1%
0,0%
0,2%
terremoto e l‘acuirsi della crisi dei debiti sovrani
0,9%
1,0%
0,8%
soprattutto nei paesi periferici dell‘Eurozona, - servizi
dove, al contrario, la Germania sembra l‘unica a
non subire arresti.
Esportazioni di beni all'estero
Importazioni di beni dall'estero
5,8%
4,8%
5,2%
4,5%
4,7%
4,3%
Nelle economie industrializzate, in ogni caso, la
ripresa appare lenta e legata al sostegno fornito
Tasso di disoccupazione (%)
8,40%
8,20%
8,50%
dagli interventi pubblici. Negli Stati Uniti, il 2010
0,2%
-0,1%
0,2%
ha segnato una ripresa, ma continuano a Occupati (+)
persistere alcuni elementi di incertezza, tra cui le
condizioni ancora deboli del mercato del lavoro e (+) variazioni in valore assoluto
un settore immobiliare ancora stagnante. Le
previsioni del Pil sono comunque confortanti e prevedono un aumento tra il 2% e il 2,5% nel periodo 20112014.
In Giappone, i costi della ricostruzione del terremoto del marzo 2011 e del successivo blocco della
produzione si sono rivelati più elevati di quanto preventivato e dopo la battuta d‘arresto iniziale, i
provvedimenti adottati per la ricostruzione non incideranno in modo strutturale sulla crescita del paese, ma
anzi saranno alla base della sua ripresa.
In Europa, le tensioni politiche legate allo sviluppo della situazione Grecia sembrano far distogliere
l‘attenzione dalla crescita della Germania, che nonostante tutto non sembra riuscire ancora a trainare fuori
dallo stallo l‘economia dell‘interna Euro-zona: +3,2% la variazione del Pil tedesco attesa per il 2011, crescita
che però nel triennio successivo sarà meno intensa. Nel complesso, il Pil dei paesi dell‘Euro-zona crescerà
nel 2011 del +2,0%, crescita che nell‘anno successivo si attesterà al +1,6%, anche se continua a destare
preoccupazioni il mercato del lavoro, che nell‘ultimo anno ha visto ampliare le diversità tra i diversi Paesi: da
un lato la Germania e i paesi del nord Europa che hanno confermato una dinamica delle persone occupate
molto positiva, in mezzo la Francia che sta beneficiando delle politiche di regolamentazione dell‘occupazione
straniera, dall‘altro Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, dove l‘occupazione è in caduta libera e i primi timidi
segnali positivi arrivano solo dal territorio spagnolo. Anche in termini di Pil sussistono alcune differenze,
spaziando dalla previsione per il 2011 di una variazione pari a +2,1% per la Francia, al +0,9% della Spagna.
Passando allo scenario nazionale, il Pil dell‘Italia nel 2010 ha registrato una crescita del +1,9%. Questo
risultato positivo è frutto di incrementi, tendenziali, registrati in tutti i trimestri dell‘anno: +0,6% nel primo,
+1,5% nel successivo, +1,4% nel terzo e +1,5% che si riconferma negli ultimi tre mesi dell‘anno.
6
Per quanto riguarda la produzione industriale, nel 2010 si è assistito al rilancio, trend positivo che ha
riguardato tutti i settori: nel complesso si è registrata la crescita del +6,4% con un recupero, seppur parziale,
della caduta registrata nel 2009. Buone la performance sia del segmento del Made in Italy, duramente
colpito dalla crisi del 2009, sia nelle sue filiere più tradizionali, come il tessile, l‘abbigliamento e le calzature,
ma anche in quelle della metalmeccanica.
Nel corso del 2010, a livello nazionale,
si sono registrati in leggera ripresa i
consumi delle famiglie, contestualmente
ad un maggior ricorso alle risorse
patrimoniali e finanziare e a una ridotta
capacità di accantonare parte del
proprio reddito. L‘aumento si attesta al
+2,5% dopo la flessione dell‘1,8% del
2009.
Sui consumi delle famiglie continuano
certamente ad influire le dinamiche
critiche del mercato del lavoro dove
decresce l‘occupazione media annua
(-0,6% nel 2010 rispetto all‘anno
precedente) e allo stesso tempo sale
all‘8,4% il tasso di disoccupazione che
riguarda
uomini
e
donne
prevalentemente delle regioni centrali e
meridionali.
Nei primi sei mesi del 2011, l‘economia mondiale ha subito un rallentamento che ha coinvolto non soltanto i
Paesi avanzati, ma anche le economie emergenti. Si assiste, infatti, ad una sempre maggiore volatilità dei
mercati finanziari dovuta all‘acuirsi nelle ultime settimane della crisi dei debiti sovrani dei paesi periferici
dell‘area euro e ad una decelerazione degli scambi internazionali. L‘andamento meno vivace rispetto ai ritmi
di crescita registrati nel 2010 è causato principalmente dagli effetti dell‘aumento dei prezzi delle materie
prime (in particolare del petrolio) sulla domanda interna dei paesi trasformatori, dall‘inasprimento nelle
economie emergenti delle politiche monetarie per fronteggiare l‘inflazione, dalla stretta delle politiche di
bilancio attuata in quasi tutti i Paesi europei e negli Stati Uniti e, infine, dall‘adozione di politiche sempre più
protezionistiche. Tutti questi fattori fanno sì che la crescita stimata per l‘economia globale, così come per
quella dei Paesi avanzati ed emergenti e in via di sviluppo, sia stata rivista al ribasso dal World Economic
Outlook del settembre 2011 del Fondo Monetario Internazionale di quasi un punto percentuale.
All‘interno di questo scenario, l‘economia italiana, già fanalino di coda rispetto alle principali economie
avanzate, continua a rallentare, risentendo non soltanto della frenata dell‘economia globale, ma anche
dell‘instabilità dei mercati finanziari, ulteriormente acuita dalla grave crisi dei debiti sovrani dell‘Eurozona che
ha coinvolto anche il nostro Paese attraverso un forte aumento dei differenziali di rendimento sui titoli del
debito pubblico italiano rispetto ad altri paesi. L‘aumento degli spread dei titoli di Stato italiani ha reso
necessaria una correzione fiscale aggiuntiva alla manovra finanziaria precedentemente adottata dal
Governo che ha come obiettivo il pareggio di bilancio nel 2013, un intervento che sebbene orientato a
perseguire il risanamento dei conti e la sostenibilità a breve, avrà pesanti ripercussioni sull‘attività
economica. La Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2011, presentata al Consiglio
dei Ministri il 22 settembre 2011 rivede, pertanto, al ribasso la stima di crescita del Prodotto interno lordo
italiano (dall'1,1% allo 0,7% ) per il 2011. Nel prossimo triennio, il Pil dovrebbe espandersi dello 0,6% nel
2012, dello 0,9% nel 2013 e dell‘1,2% nel 2014. Il risanamento dei conti pubblici italiani avverrà, infatti,
attraverso una riduzione della spesa pubblica (con misure di contenimento che riguarderanno soprattutto le
spese dei Ministeri e i trasferimenti agli enti locali e con interventi volti a diminuire la spesa pensionistica e
quella del pubblico impiego) e un incremento delle entrate (attraverso l‘aumento di un punto percentuale
dell‘aliquota dell‘IVA ordinaria e un inasprimento della lotta all‘evasione fiscale), con conseguenze
depressive sui consumi delle famiglie e gli investimenti e i redditi delle imprese. Per quanto riguarda i primi,
7
questi sono da tempo frenati da un‘elevata disoccupazione e dall‘erosione del reddito disponibile reale. Con
riferimento ai secondi, invece, una domanda debole, la scarsa redditività e il peggioramento delle prospettive
inducono le imprese a rinviare i progetti di investimento.
Inoltre, il recente declassamento del rating sul nostro debito sovrano da parte dell’agenzia Standard & Poor’s da A+ ad
A, conseguenza delle deboli prospettive di crescita dell’economia italiana, per quanto atteso, sottolinea ulteriormente la
progressiva perdita di credibilità del nostro Paese agli occhi degli investitori internazionali. Infatti, l’incremento dei
rendimenti dei titoli di Stato comporta una maggiore spesa per gli interessi e quindi un maggiore indebitamento,
mettendo in dubbio la solvibilità del Paese, in un contesto in cui la bassa crescita rende difficile il rientro dal debito.
1.2 – La situazione piemontese e le prospettive di sviluppo
Dati di sintesi del Piemonte
Grazie alle oltre 469mila imprese registrate nel 2010, a poco più di 4,4 milioni di abitanti ed ad oltre 1milione
e 800 mila occupati, il Piemonte produce un prodotto interno lordo (Pil, stime anno 2010) di 124 miliardi di
euro, che pone la regione ai vertici nazionali.
Si tratta di un prodotto interno lordo rilevante, superiore a quello di interi Stati nazionali. In base agli ultimi
dati disponibili, inserendo il Piemonte all‘interno della graduatoria ufficiale dei Paesi stilata dalla World Bank
per l‘anno 2010, la regione si porrebbe al 48esimo posto, appena dopo la Repubblica Ceca.
Questi risultati sono il frutto di decenni di crescita poderosa, che ha avuto inizio dal dopoguerra. Il Piemonte,
ma in realtà tutto il Nord Ovest italiano, è stato per lunghi decenni, almeno fino agli inizi degli anni ‗90, il
principale motore dell‘economia nazionale e oggi, seppur lentamente, sta reagendo positivamente alla crisi
che negli ultimi hanno ha coinvolto l‘economia mondiale. Questa crescita ha portato il Piemonte ad essere
una regione ricca, con un Pil per abitante a parità di potere d‘acquisto superiore di circa il 15% rispetto alla
media dell‘Unione Europea a 27 Paesi.
Popolazione
La popolazione residente in Piemonte a fine 2010 è di 4.457.335 abitanti. Lo sviluppo registrato rispetto
all‘anno precedente (+11mila unità) è il frutto di un saldo naturale (dato dalla differenza tra le nascite e le
morti) negativo, pari a -10.400 unità, e di un saldo migratorio con l‘estero positivo (+21.505 persone), segno
di una forte propensione del territorio ad assumere sempre più un carattere cosmopolita. La popolazione
straniera residente al 1° gennaio 2010
Popolazione residente
risulta pari a 377.341 unità, l‘8,5%
Anni 2005-2010
4.500.000
della popolazione complessiva nello
stesso istante temporale.
4.450.000
Una caratteristica saliente della
struttura della popolazione piemontese
è quella di avere un tasso di vecchiaia
elevato: in media ci sono 178 persone
over65 per ogni 100 under15, ma
questo rapporto sale drasticamente in
molte aree della regione. Si tratta di un
fenomeno importante, che ha ampi
riflessi nella capacità della nostra
regione nel pensare il proprio percorso
di sviluppo.
4.400.000
4.350.000
4.300.000
4.250.000
4.200.000
4.150.000
2005
Fonte: Istat
8
2006
2007
2008
2009
2010
Istruzione e formazione
L‘istruzione e la formazione sono variabili essenziali per poter ragionevolmente pensare ad uno sviluppo
economico e sociale trainato dalla cosiddetta ―economia della conoscenza‖, obiettivo per il rilancio della UE
prima della ―Strategia di
Studenti iscritti per Ateneo piemontese
Lisbona‖, ma riconfermato nel
A.a. 2009/2010
piano strategico ―Europa 2020‖.
100.000
Il piano sottolinea come sia
importante
nel
contesto
maschi
femmine
economico
lo
scambio
del
80.000
sapere
e
dell‘informazione,
44.772
talvolta anche più che della
60.000
capacità
quantitativa
di
produrre
beni
indifferenziati.
Il
22.755
vantaggio
competitivo
dei
40.000
territori e delle imprese risulta
sempre più basato su idee,
50.654
innovazione,
capacità
di
20.000
37.614
18.237
applicare
nuovi
saperi
e
3.645
l‘infrastruttura
produttiva
è
7.075
5.862
essenzialmente costituita da
0
Università degli studi di
Politecnico
Piemonte Orientale
Totale Piemonte (*)
flussi di informazioni. In questo
Torino
quadro, la dimensione locale
(*)I l totale comprende anche gli studenti dell'Università di Scienze Gastronomiche di Bra, dove sono iscritti 103 femmine e 135 maschi
diviene
una
cornice
Fonte: Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca scientifica (MIUR)
fondamentale per realizzare un
processo di sviluppo basato sul
fattore conoscenza.
All‘aumento della popolazione si accompagna anche una crescita del numero di studenti, sintomo di una
sempre maggior scolarizzazione dei residenti in Piemonte. Nell‘anno scolastico 2009/2010 si è confermato lo
sviluppo del sistema formativo piemontese: da ormai molti anni il numero complessivo di iscritti tra scuola
dell‘infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II livello risulta in aumento. Lo sviluppo è riconducibile
quasi totalmente alla maggior presenza di bambini e ragazzi di origine straniera che compensano la lieve
diminuzione di quelli di origine italiana.
Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge che il 34% degli alunni frequenta istituti tecnici,
il 23% licei scientifici e il 21% scuole professionali, mentre i restanti frequentano licei umanistici di vario
indirizzo, istituti magistrali e istituti d‘arte.
Il mercato del lavoro sta diventando gradualmente più esigente, richiedendo profili professionali di alto livello.
La formazione della scuola secondaria spesso non basta più e il mondo del lavoro guarda sempre con
maggiore interesse al mondo dell‘università. Il sistema universitario piemontese ha colto prontamente la
sfida offrendo a studenti italiani e stranieri numerosi e articolati percorsi di laurea, da quelli tradizionali a
quelli più sperimentali. Secondo i risultati dell‘ultima indagine Excelsior sui fabbisogni professionali delle
imprese, tra le figure high skill che le imprese di Piemonte e Valle d‘Aosta faticano a reperire, si trovano
informatici e telematici, ingegneri meccanici, elettronici e delle telecomunicazioni, specialisti nel controllo di
gestione e contabili specializzati.
Nell'anno accademico 2009/2010 i quattro Atenei piemontesi (l'Università degli Studi di Torino, l'Università
del Piemonte Orientale, il Politecnico di Torino e l‘Università di Scienze Gastronomiche) contano
complessivamente 95.426 iscritti, registrando un aumento rispetto all‘anno precedente. Nel 2009 il numero di
laureati ha invece registrato un calo, registrando 16.733 ―nuovi dottori‖, contro i 17.035 dell‘anno precedente;
di questi, il 64% ha compiuto il percorso di formazione presso l‘Università degli Studi di Torino e poco più del
27% presso il Politecnico. Anche i dati relativi agli immatricolati per la prima volta per l‘a.a. 2009/2010
indicano una riduzione delle iscrizioni agli Atenei piemontesi, che si assestano intorno alle 16.650 unità (11,2%), dato negativo se paragonato alla variazione nazionale, che si aggira intorno al -2,4%.
Il primo ateneo per numerosità è l'Università degli Studi di Torino: oltre 60.000 studenti iscritti, più di 1.000
docenti e quasi 700 ricercatori, 13 facoltà, 9 scuole universitarie, 54 dipartimenti. L'Università è inoltre
occupata nel coltivare una fitta rete di scambio e cooperazione con altri centri universitari italiani, europei ed
extra-europei.
9
Il Politecnico di Torino è un‘istituzione leader in Italia e in Europa nel campo della formazione tecnicoscientifica e della ricerca, caratterizzata da un ambiente di studio multiculturale e da un alto grado di
integrazione con il sistema delle imprese. La vocazione fortemente internazionale fa del Politecnico di Torino
un polo di attrazione che stimola rapporti e accordi con istituzioni di aree geografiche strategiche, quali
America Latina, Mediterraneo, Sud Est Asiatico. Nell‘Anno Accademico 2009/2010 il Politecnico conta oltre
25mila iscritti, circa 500 docenti e quasi 400 ricercatori, 5 facoltà, una scuola di dottorato e 18 dipartimenti.
L‘Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", presente in tre diverse città, conta circa 9.500
studenti iscritti, 7 facoltà e 12 dipartimenti.
Infine, merita una citazione l‘Università di Scienze Gastronomiche promossa da Slow Food. Insediata a
Pollenzo (Cuneo), è la prima sede universitaria mondiale interamente dedicata al mondo dell‘enogastronomia; nell‘a.a. 2009/2010 vanta 238 studenti iscritti.
Sul territorio piemontese si sono inoltre sviluppati eccellenti centri di formazione post-universitaria tra i quali
ricordiamo: la European School of Management che propone prestigiosi programmi Master, MBA ed
Executive, focalizzati sull'alta formazione internazionale di manager d'eccellenza italiani e stranieri; l‘Istituto
superiore Mario Boella che svolge attività di ricerca nel settore dell'ICT e propone con il Politecnico di Torino
corsi di alta formazione, come Master tecnologici e programmi di dottorato, e l‘ASP, Scuola superiore creata
dai Politecnici di Torino e Milano con il contributo del Ministero dell'Università e della Ricerca.
3,0%
Occupati per sesso: var. % sull'anno precedente
Anni 2007-2010
2,0%
in migliaia
1,0%
0,0%
2007
2008
2009
2010
-1,0%
-2,0%
Maschi
Femmine
Totale
-3,0%
Mercato del lavoro
In base ai dati della Rilevazione continua sulle forze
lavoro Istat, nel 2010 l‘occupazione in Piemonte è
diminuita: gli occupati ammontano a 1.844mila unità,
circa 16mila unità in meno rispetto al 2009 (pari ad una
variazione del -0,9%) ed operano prevalentemente nei
settori dei servizi e dell‘industria. La caduta tendenziale
dell‘occupazione dipende in particolar modo dal sensibile
calo della componente maschile (-1,8%) e, al contrario, si
registra l‘incremento di quella femminile (+0,4%, pari a
+3mila unità).
Nel 2010, il tasso di occupazione della popolazione in età
15-64 anni è stato pari al 63,5%, cinque decimi di punto
percentuale in meno rispetto all‘anno precedente, dato al
di sopra della media nazionale.
Fonte: Istat
Ripartizione degli occupati per settore
Anno 2010
Tra il 2009 ed il 2010 si segnalano, per quanto
riguarda gli indicatori relativi alla componente
femminile, incremento sia del tasso di attività
(dato dal rapporto tra la forza lavoro e la
popolazione in età lavorativa) che riprende a
crescere dopo un periodo di stallo, sia del tasso di
occupazione (dato dal rapporto tra gli occupati e
la popolazione in età lavorativa). Per quanto
riguarda il tasso di disoccupazione, si riscontra,
invece, un aumento sia per gli uomini che per le
donne; cresce purtroppo anche la disoccupazione
giovanile, in misura maggiore per le donne.
Agricoltura
4,1%
Industria
33,2%
Servizi
62,7%
Fonte: Istat
Secondo le stime fornite dal sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del
Lavoro, nel 2011, in Piemonte e Valle d‘Aosta si assisterà a un nuovo calo dell‘occupazione dipendente,
anche se più contenuto rispetto a quello previsto per il 2010: a fronte di 64.660 nuove assunzioni, sono,
infatti, previste 72.480 uscite, per un saldo occupazionale pari a -7.820 unità, corrispondente, in termini
percentuali, a un calo dello 0,8%. Il dato è in linea con la dinamica complessiva nazionale (-0,7%) e con
quella attesa per il nord ovest (-0,5%).
La contrazione complessiva attesa nel 2010 per l‘occupazione dipendente di Piemonte e Valle d‘Aosta si
contrappone alla dinamica espansiva del lavoro indipendente: a conclusione del 2010, sono state 32.490 le
nuove aziende nate in Piemonte, dato che porta a 469.340 lo stock di imprese complessivamente registrate
10
a fine dicembre 2010 presso il registro delle imprese delle camere di commercio piemontesi.
Il calo dell‘occupazione dipendente atteso per il 2011 è frutto di tassi di variazione negativi previsti in tutti i
settori di attività: nell‘industria in senso stretto (-1,1%), nelle costruzioni (-2,6%) e, in misura più contenuta,
nei servizi è (-0,3%). Disaggregando i dati per classe dimensionale di addetti si osserva come, anche nel
2011, saranno le microimprese (con meno di 10 dipendenti) a scontare la flessione occupazionale più
intensa, con un tasso di variazione previsto del -1,2%.
Le figure professionali maggiormente richieste dalle imprese di Piemonte e Valle d‘Aosta sono, tra le
professioni a più elevata qualificazione, gli informatici, ingegneri meccanici, specialisti in contabilità e tecnici
della vendita e della distribuzione; tra le altre, commessi, personale di segreteria, camerieri, cuochi, e
professioni qualificate nei servizi sanitari.
Ricerca, sviluppo e innovazione
La capacità di innovare risulta ormai un elemento essenziale per un territorio che voglia essere competitivo
in un contesto internazionale. L'innovazione consente di conquistare nuovi mercati e di resistere alla
concorrenza, soprattutto quella basata sul prezzo portata avanti dai nuovi competitor internazionali. Essa
assume forme molto differenti, che vanno dalle invenzioni
derivanti dalla ricerca e sviluppo, all‘utilizzo di nuovi processi
Capacità innovativa:
spesa sostenuta per attività di R&S in % del Pil
produttivi o forme organizzative, nonché allo sfruttamento di
Anno 2008
3,0
nuovi mercati. La crescita di un territorio risulta, quindi,
indissolubilmente legata al progresso tecnologico e
2,5
all‘innovazione che riesce a produrre.
1,9
2,0
Secondo gli ultimi dati forniti dall‘Istat, relativi all‘anno 2008, il
Piemonte registra 27.310 addetti in R&S (6,2 ogni 1000
abitanti) e si aggiudica il primo posto tra le regioni italiane per
capacità innovativa grazie ad una spesa in percentuale del Pil
pari a 1,9 punti percentuale che rappresenta il 12,3% del totale
nazionale. Nonostante questo ottimo risultato, appare
comunque ancora lontano, l‘obiettivo del 3% fissato
dall‘agenda di Lisbona.
1,4
1,5
1,2
1,0
0,5
0,0
Piemonte
Nord-ovest
Italia
Fonte: Istat
Numero di brevetti europei pubblicati dall'EPO
per milione di abitanti
Anni 2007-2009
2007
120,0
2008
2009
113,0
102,0
L‘attività di ricerca nella nostra regione trova la propria forza
nel settore privato che investe, rispetto al settore pubblico,
decisamente di più sia in termini di spesa che in termini di
capitale umano impiegato.
104,2
100,0
80,0
71,2
73,0
60,0
40,0
20,0
0,0
Piemonte
68,8
Spendere in ricerca e sviluppo tuttavia non è sufficiente per
creare progresso, ma occorre anche tradurre efficacemente la
spesa in effettiva innovazione. La fertilità della ricerca ci indica
in che misura la spesa si concretizza in nuove idee e nuovi
prodotti: più la ricerca è fertile, ossia produce nuove idee, più il
progresso tecnologico di un territorio risulta rapido.
Italia
Uno degli strumenti atti a misurare la fertilità dell‘innovazione è
rappresentato dalla capacità brevettuale. Il Piemonte è tra i
capofila a livello nazionale per quanto riguarda i brevetti pubblicati dall‘European Patent Office. Il dato pro
capite (per milione di abitanti) del 2009 è pari a 104,2, risultato decisamente superiore rispetto al dato
nazionale (68,8), ma ancora distante da quello delle regioni europee più innovative anche se in aumento
rispetto all‘anno precedente.
Fonte: EPO (European Patent Office)
Tra gli agenti che influenzano la fertilità della
ricerca riveste particolare importanza il fattore
umano, ossia la qualità dell‘istruzione e della
preparazione accademica degli studenti che
diventeranno lavoratori. Parte del progresso
tecnologico deriva, infatti, dalla capacità di
ideare e organizzare efficacemente lo
sviluppo. In quest‘ottica è necessario porre
attenzione sul sistema universitario e in
particolar modo sui laureati in discipline
scientifiche, studenti da cui nasceranno i
ricercatori di domani. Il numero di laureati in
Laureati in discipline scientifiche e tecnologiche
per mille abitanti in età 20-29 anni
Anni 2000-2008
16,0
14,0
12,0
10,0
8,0
Piemonte
6,0
4,0
Ita lia
2,0
0,0
2000
Fonte: Istat
11
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
materie scientifiche e tecnologiche, dopo la flessione registrata nel 2007, è tornato a crescere. Nel 2008 il
dato piemontese è stato pari a 14 laureati in materie scientifiche e tecnologiche ogni mille abitanti in età 2029 anni (contro i 13,7del 2007), risultato superiore al dato medio italiano che si attesta al 12,1.
L’interscambio commerciale con l’estero
milioni di euro
Nel 2010 le esportazioni piemontesi sono tornate a crescere facendo registrare un buon +16% rispetto al
dato dell‘anno 2009 e passando dai 29,7
Import-Export
Anni 2000-2010
miliardi di euro ai 34,5 dell‘anno 2010. La
variazione positiva è superiore a quella
40.000
delle altre regioni del Nord Ovest
35.000
(+14,1%) e a quella nazionale (+15,8%).
30.000
Il Piemonte si conferma in ogni caso
quarta regione in Italia per esportazioni,
25.000
con una quota del 10,2%, alle spalle di
20.000
Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
15.000
import
export
Per quanto riguarda i mercati di sbocco
delle merci piemontesi, il bacino dell‘UeFonte: Istat
27 continua ad attrarre oltre il 62% delle
esportazioni regionali, contro il 37% delle
vendite piemontesi dirette ai partner extra Ue-27. Entrambe le zone di riferimento hanno registrato variazioni
positive per il 2010: più importante la crescita verso flessione verso i Paesi extraeuropei (+23,5%), seguita
da quella registrata per i Paesi europei (+12%).
10.000
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Valutando le singole performance trimestrali si osserva come alle variazioni del +12% e +20,6% registrate
rispettivamente nel I e nel II trimestre dell‘anno, abbia fatto seguito quella del +14,7% registrata nel periodo
luglio-settembre e quella del +16,5% nell‘ultimo trimestre dell‘anno. Il trend positivo è proseguito anche nel
corso dei primi tre mesi del 2011 dove l‘export ha fatto registrare una variazione positiva del +16,2% rispetto
allo stesso periodo dell‘anno precedente.
Tra i partner comunitari, sostenuta è la crescita dell‘export verso la Francia (+16%), la Spagna (+14,3%) e la
Germania (+15%), rispettivamente il primo, il secondo e il terzo mercato di sbocco delle merci piemontesi.
Anche sul fronte complementare dei Paesi extra Ue-27, i più importanti mercati di riferimento per le
esportazioni -Svizzera e Stati Uniti- risultano in crescita rispettivamente +20,3% e +26,7%. Infine si segnala
l'ottima performance delle esportazioni dirette verso la Cina.
Nel 2010 la ripresa delle esportazioni ha interessato tutti i principali comparti delle esportazioni regionali: Il
settore dei mezzi di trasporto, che genera circa un quarto delle esportazioni complessive, ha registrato un
incremento del 15,1%, frutto di aumenti registrati sia dalle esportazioni di autoveicoli (+9,1%), sia soprattutto
di componenti veicolari (+25,8%). Lievemente inferiore al dato medio regionale anche l‘incremento delle
esportazioni realizzato dal comparto meccanico (+15,2%), cui spetta poco meno di un quinto dell‘export
complessivo regionale. Superiore al dato regionale risulta la variazione registrata dalle esportazioni di metalli
e prodotti in metallo (+22,6%); più contenuti, infine, gli aumenti dell‘export di prodotti alimentari (+8,2%) e di
prodotti tessili e dell‘abbigliamento (+13,8%).
Gli investimenti diretti esteri
Il concetto di internazionalizzazione è diventato negli ultimi anni molto più vasto del tradizionale commercio
estero di merci e comprende numerose fattispecie come l‘import-export di servizi e il flusso di capitali di
investimento. Gli investimenti diretti esteri (IDE) in entrata rappresentano una vera cartina al tornasole della
competitività di un territorio: le multinazionali scelgono, infatti, la propria localizzazione in presenza di
condizioni favorevoli di insediamento.
In base ai dati della Banca d‘Italia, nel 2009 gli investimenti diretti esteri delle imprese piemontesi,
considerati al netto dei disinvestimenti, drasticamente sono aumentati rispetto all‘anno precedente, per un
ammontare pari a circa 2,8 miliardi di euro; positivi anche i dati a proposito degli IDE netti dall‘estero, passati
da 1,9 miliardi di euro nel 2008 a 3,3 miliardi di euro nel 2009. Benché il dato sugli IDE sia soggetto a una
forte variabilità e acquisti significatività in un‘ottica di medio-lungo periodo, il risultato regionale acquisisce un
significato positivo se viene rapportato a quello nazionale: nello stesso periodo, infatti, i flussi in entrata e in
uscita a livello italiano sono risultati negativi per quasi 8 miliardi di euro.
12
Import-export di servizi
Nel 2010 le esportazioni italiane di servizi commerciali (comprensive della componente dei trasporti)
ammontano a 74,7 miliardi di euro, contro un valore delle importazioni pari a 83,6 miliardi; il saldo negativo
risulta, pertanto, pari a circa 9 miliardi di euro. Il Piemonte si colloca al terzo posto tra le regioni esportatrici,
dopo Lombardia e Lazio con una quota del 9,5%.
I crediti piemontesi verso l‘estero per la vendita di servizi (al netto della componente dei trasporti, non
ripartibile a livello regionale) ammontano a 5.985 milioni di euro e si mostrano in deciso aumento rispetto al
2009, mentre gli acquisti dall‘estero risultano pari a 6.290 milioni di euro contro i 4.016 milioni dell‘anno
precedente. Il saldo appare dunque negativo per un importo pari a 304 milioni di euro, dato comunque in
miglioramento rispetto al 2009.
Il dettaglio settoriale segnala come le due voci principali delle transazioni piemontesi siano i servizi alle
imprese (esclusi i servizi finanziari, informatici e assicurativi) e i viaggi; entrambi registrano variazioni positive
rispetto al 2009: i primi sono più che raddoppiati rispetto sul fronte dei crediti e su quello dei debiti la
variazione tendenziale supera il 70%. Anche i viaggi, infine, registrano una variazione positiva sia per
l‘export (+15,6%) sia per l‘import (+8,7%).
La dinamica imprenditoriale
Nel corso degli ultimi anni il tessuto imprenditoriale, sia nazionale sia locale, si è arricchito di nuove imprese
e nuovi imprenditori; grazie ad una maggiore facilità nel creare impresa e ad una maggiore flessibilità del
mondo del lavoro, che ha reso abbastanza obsolete le tradizionali categorie dipendente-indipendente, il
numero delle imprese registrato presso il Registro imprese delle Camere di commercio è costantemente
aumentato. A livello nazionale, nel 2010, con i primi segnali di ripresa, il numero delle imprese si è mostrato
in crescita: i dati, al netto delle cessazioni d‘ufficio, evidenziano un tasso di crescita pari al‘1,19%. Si tratta
soprattutto di imprese di piccola e media dimensione che costituiscono l‘ossatura del made in Italy e spesso
sono organizzate in distretti o altre reti d‘impresa; purtroppo però in molti casi queste piccole imprese non
dispongono della massa sufficiente per investire efficaci risorse in R&S o pianificare strategie di
internazionalizzazione, scontando così un deficit competitivo sul mercato mondiale.
Variazione di stock delle imprese per settore di attività economica
Anno 2010
Non cla ssifica te
Altri servizi
Turismo
Commercio
Costruzioni
Industria in senso stretto
Agricoltura
-3,0%
-2,0%
-1,0%
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Infocamere
A fine 2010, in Piemonte operavano 469.340 imprese, di cui il 29,5% nel settore del commercio e del
turismo, il 25,5% nei servizi, il 16,3% e il 10,5% rispettivamente nei settori delle costruzioni e dell‘industria.
Nel 2010, il tasso di crescita delle imprese piemontesi è stato positivo, seppur di poco (+0,82%), come
conseguenza di un tasso di natalità pari 6,9% ed un tasso di mortalità (al netto delle cessazioni d‘ufficio) pari
a 6,1%.
Buoni risultati sono stati ottenuti dai settori del turismo e degli altri servizi, per i quali le imprese registrate
aumentano rispettivamente del 3,5%, dell‘1,3% rispetto al 2009, mentre sono negative le variazioni dei
comparti dell‘agricoltura (-2,4%) e dell‘industria in senso stretto (-1,2%).
13
Turismo
Nel 2010 le presenze (arrivi x pernottamenti) nelle strutture turistiche piemontesi hanno superato la quota dei
12,3 milioni, per una crescita del +6,7% rispetto all‘anno precedente. Tra queste, oltre 8 milioni sono da
attribuire a turisti italiani mentre, appaiono in calo le presenze di turisti stranieri. Anche tra gli arrivi si registra
un trend di crescita positivo che, nel 2010, tocca +5,7% rispetto all‘anno precedente con un numero di arrivi
che supera i 4 milioni. Stabile rispetto all‘anno 2009 il tempo medio di permanenza che si attesta sui 3 giorni.
In aumento gli italiani, nel 2010 che hanno visitano il Piemonte: 2.845.531 gli arrivi e 8.137.903 le presenze,
rispettivamente +4,1% e +4,6% rispetto al 2009, per un tempo medio di permanenza di 2,8 giorni.
Presenze
Anno 2010
Arrivi
Anno 2010
Presenze
complessive
12.365.034
Stranieri
28%
Stranieri
32%
Arrivi
complessivi
4.087.512
Italiani
68%
Italiani
72%
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Turistico Regionale
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Turistico Regionale
Gli arrivi dei turisti stranieri, invece, si sono mantenuti intorno all‘1,1 milioni, mentre le presenze sono scese
a 3,8 milioni, per una durata media di 3,4 giorni. Tra gli stranieri, i più presenti sono sempre i tedeschi,
mentre al secondo posto si trovano i turisti francesi, seguiti dagli inglesi; tra i turisti extra-europei, i più
interessati al territorio piemontese sono gli svizzeri, che nel 2010 rappresentano poco meno del 3% delle
presenze.
Al primo posto come area di attrazione turistica si trova Torino con la sua provincia che nel 2010 ha
registrato la presenza di oltre 5 milioni di turisti, Dopo il boom di visitatori nel periodo Olimpico e successivo
e naturale calo, la presenza di turisti è tornata a crescere: +4,8% rispetto al 2009 mantenendo una rilevante
quota sul totale regionale (46,7%). La provincia del VCO, con il Distretto dei Laghi, mantiene la seconda
posizione, con il 26% delle presenze, in aumento del 9,3% rispetto all‘anno precedente. Nettamente staccati,
seguono nella graduatoria Cuneo e Alessandria, con un peso sul Piemonte rispettivamente del 7,8% e del
5,6%. Tra le otto province del Piemonte, è Torino ad assicurarsi la quota maggiore di presenze di turisti
italiani, mentre le preferenze dei turisti stranieri si concentrano soprattutto nella zona dei Laghi del Verbano
Cusio Ossola, che rispetto al 2010 fa segnare una buona crescita di presenze straniere rispetto all‘anno
precedente.
Per quanto riguarda la capacità ricettiva del Piemonte, tra il 2009 e il 2010 sono diminuiti dell‘1,1% gli
esercizi ricettivi; in leggera flessione anche le camere e i posti letto sono rimasti pressoché stabili. In ogni
caso, appare forte la struttura alberghiera ed extra-alberghiera della nostra regione, che nel suo complesso,
registra oltre 5.000 esercizi e 184mila posti letto. Tra gli esercizi turistici che, negli ultimi anni, hanno
aumentato maggiormente le relative strutture si segnalano i rifugi alpini; queste strutture hanno continuato a
crescere anche nel 2010, con una variazione positiva di oltre 3 punti percentuale rispetto al 2009.
Credito e finanza
Il sistema creditizio è un tassello importante dell‘economia di un territorio poiché rappresenta il necessario
fluidificante alla base di molte attività economiche e di consumo. Al 31 dicembre 2010 sono 31 le banche
con sede legale in Piemonte, mentre si contano complessivamente 2.696 sportelli. Il valore registrato nel
2010 appare quindi leggermente in calo rispetto a quello del 2009, anno in cui il numero di sportelli presenti
sul territorio era complessivamente pari a 2.726. L‘articolazione per province della rete bancaria evidenzia
una maggior densità di sportelli a Cuneo e Vercelli, mentre il valore più basso si registra a Torino, con 49
sportelli ogni 100mila abitanti.
14
Oltre alla diffusione di sportelli bancari sul territorio, si fanno strada anche nuove modalità di rapporto fra
clientela e banca; i più diffusi sono l‘home e corporate banking, che comprende i servizi forniti via internet sia
alle famiglie che alle imprese e il phone banking.
Nel 2010 l‘home banking per i servizi alle famiglie ha raggiunto a livello regionale oltre 1,6 milioni di clienti,
mentre il phone banking sotto rimane stabile intorno al milione di clienti. Infine il corporate banking per i
servizi a enti ed imprese riprende
slancio,
coinvolgendo
oltre
Impieghi bancari
170mila utenti. Il maggior numero
Variazione % 2010/2009
di clienti si trova in provincia di
0,0%
2,0%
4,0%
6,0%
8,0%
10,0% 12,0% 14,0% 16,0% 18,0%
Torino, con oltre 1 milione di
servizi resi di home banking,
Alessandria
7,9%
90mila di corporate banking e
Asti
14,2%
poco meno di 540mila di phone
banking.
Biella
5,7%
La dinamica degli impieghi
Cuneo
10,5%
piemontesi appare positiva, a
testimonianza del ruolo primario
Novara
5,2%
tenuto dagli istituti di credito nel
sostegno al sistema produttivo
Torino
5,4%
locale e alle famiglie consumatrici.
Verbano C.O.
15,9%
Sulla base delle statistiche
elaborate dalla Banca d‘Italia,
Vercelli
9,8%
infatti, a fine dicembre 2010 gli
impieghi in Piemonte ammontano
Piemonte
7,1%
a 111.633 milioni di euro, contro i
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Banca d'Italia
104.274 del dicembre 2009.
L‘incremento
complessivo
regionale è stato del 7,1% ed
Finanziamenti oltre il breve termine
nelle diverse province ha assunto
per destinazione economica
intensità differenti.
Anno 2010
La categoria degli impieghi è però
eterogenea
e
comprende
Altre destinazioni
fattispecie diverse fra loro.
43%
L‘andamento complessivo del
Investimenti in
credito nel 2010 è scaturito sia da
costruzioni
una crescita su base annua dei
12%
prestiti alle famiglie consumatrici
(ad
esempio
per
mutui
Acquisto di
immobiliari), dei finanziamenti alle
Investimenti in
immobili
amministrazioni
pubbliche
macchine,
35%
attrezzature, mezzi
(+1,8%) e del credito alle imprese
di trasporto e
(+0,7% rispetto al 2009), sia da
prodotti vari
10%
una flessione del credito e alle
società finanziarie e assicurative,
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Banca d'Italia
(-1,6% a fine 2010).
Per quanto riguarda i finanziamenti oltre il breve termine, nel 2010 ammontano a 79.570 milioni di euro, il
9,2% in più rispetto al valore registrato nel 2009. Vengono destinati per il 35% all‘acquisto di immobili, per il
12% alle costruzioni, per l‘10% alle macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari, e per il restante
43% ad altre destinazioni.
Indici di bilancio
Il 2009 è l‘anno della profonda crisi che ha colpito anche il sistema economico piemontese e sull‘andamento
delle imprese del nostro territorio ha di certo influito il difficile contesto economico e finanziario internazionale
del periodo.
Dal punto di vista della gestione finanziaria, la performance dell‘aggregato delle società di capitale della
regione, che hanno presentato il bilancio definitivo per l‘anno 2009, risulta per lo più in linea con quella
complessiva nazionale (indice di liquidità pari a 0,83).
Le aziende piemontesi appaiono, però, meno dipendenti da finanziatori esterni rispetto all‘insieme di quelle
italiane, per cui il calcolo dell‘indice di indipendenza finanziaria ha fornito un valore pari al 35,33% contro il
15
43,44% di quelle piemontesi. Il tessuto economico regionale risulta, inoltre, meno efficiente per quanto
riguarda la produzione rispetto all‘insieme delle aziende nazionali, misurata da un valore aggiunto pro-capite
pari a 62,02 migliaia di euro pro-capite, a fronte dei 71,92 del sistema Italia valutato nel suo complesso.
Indici, Anno 2009
Agricoltura
Numero bilanci aggregati
Numero bilanci aggregati
Indici patrimoniali e finanziari
Indice di liquidità
Indice di indipendenza finanziaria (%)
Indici di Produttività
Valore aggiunto pro capite (migl. Euro/dip.)
Indici di Redditività
ROE (%)
ROA (%)
EBITDA/vendite (%)
Indici di Innovazione
Spese in ricerca/Fatturato (%)
Industria in
senso
Costruzioni Commercio
stretto
Turismo
Totale
Totale
Altri Servizi Piemonte
settori Italia
settori
338
5.021
3.140
3.991
597
10.183
23.720
592.188
1,37
61,16
0,76
28,05
0,69
37,30
0,83
29,45
0,40
25,28
1,03
59,12
0,83
43,44
0,87
35,33
45,21
59,76
77,22
52,39
48,15
72,52
62,02
71,92
-1,08
-1,15
-0,24
-3,35
-0,18
4,19
3,63
1,57
7,99
0,29
1,69
3,27
4,77
1,81
8,58
2,02
0,76
12,09
0,83
0,58
5,45
1,89
1,95
7,61
0,14
2,16
0,06
0,21
1,76
12,66
3,22
2,50
Fonte: Elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati AIDA- Bureau Van Dijk
Anche sul fronte della redditività, infine, l‘aggregato delle società piemontesi registra una performance meno
brillante del rispettivo nazionale, registrando valori degli indici ROE, ROA ed EBITDA/Vendite sensibilmente
più bassi a quelli calcolati per l‘insieme degli aggregati regionali.
Confrontando i risultati conseguiti dalle aziende piemontesi disaggregate nei comparti dell‘agricoltura,
industria in senso stretto, costruzioni e servizi, si osserva che, sul fronte della liquidità, i settori dei servizi e
dell‘agricoltura presentano un valore dell‘indice superiore a quello regionale testimonianza di una migliore
gestione finanziaria rispetto agli altri comparti.
Da un punto di vista finanziario, poi, le aziende piemontesi finanziano con mezzi propri, in media, il 43,44%
dell‘attività; anche in questo caso si rilevano valori dell‘indice superiori alla media regionale per il comparto
dei servizi (59,12%) e per quello agricolo (61,16%).
Per quanto concerne la produttività, il valore aggiunto pro-capite registrato in Piemonte nel 2009 si attesta a
62,02 migliaia di euro per addetto: sono i comparti delle costruzioni e dei servizi a manifestare i più elevati
valori dell‘indice di produttività, pari rispettivamente a 77,22 e a 72,52 migliaia di euro per addetto.
Quanto agli indici di redditività, nel 2009 il ROE, che indica la redditività complessiva dei mezzi propri,
classica misura di performance aziendale, si attesta in Piemonte allo 0,83%, manifestando valori superiori
per il comparto delle costruzioni, del turismo e dei servizi. Analogamente, l‘indice ROA, che determina la
redditività dei mezzi investiti in azienda, e presenta a livello complessivo regionale un valore pari allo 0,58%,
manifestando valori negativi nei comparti dell‘agricoltura e dell‘industria in senso stretto. Il rapporto tra
l‘EBITDA e il fatturato delle vendite, infine, che indica la redditività lorda delle vendite, si attesta al 5,45%: la
redditività lorda delle vendite appare più elevata per il comparto dei servizi, del turismo, e per quello delle
costruzioni.
Congiuntura
La crisi che ha investito il comparto manifatturiero piemontese a fine 2008, spezzando la serie positiva di
quasi tre anni iniziata negli ultimi mesi del 2005, sembra essere superata e a partire dal I trimestre del 2010
la produzione industriale piemontese è tornata a crescere, mettendo le basi nel corso dell‘intero anno, per
una più solida ripresa.
La congiuntura industriale
Variazione % della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente
+12,0
+7,0
+2,0
-3,0
IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II
01 02 02 02 02 03 03 03 03 04 04 04 04 05 05 05 05 06 06 06 06 07 07 07 07 08 08 08 08 09 09 09 09 10 10 10 10 11 11
-8,0
-13,0
-18,0
-23,0
Fonte: Unioncamere Piemonte, Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera piemontese, trimestri vari
-28,0
16
Nel periodo gennaio-marzo 2010, la variazione tendenziale grezza (ossia confrontata sullo stesso trimestre
dell‘anno precedente) è stata di 9,3 punti percentuale, per poi consolidarsi nel II trimestre al +11,6%.
La crescita prosegue anche nei trimestri successivi facendo registrare per il III e il IV trimestre dell‘anno una
variazione positiva pari al 6,8%, che si riconferma anche nel periodo gennaio-marzo del 2011. Rallenta,
infine, la crescita nel corso del II trimestre 2011, dove la variazione rispetto allo stesso periodo dell‘anno
precedente si attesta al +4,8%.
Si segnala inoltre, che a partire dal I trimestre 2011, l‘indagine congiunturale sull‘industria manifatturiera
piemontese ha subito alcune importanti modifiche metodologiche, tra cui l‘adozione della nuova
classificazione delle attività economiche ―Ateco 2007‖ e l‘estensione dell‘indagine alle imprese con classe
dimensionale 2-9 addetti. L‘introduzione delle modifiche metodologiche fa sì che i risultati delle indagini
condotte nei trimestri del 2011 non siano statisticamente pienamente confrontabili rispetto a quelli delle
precedenti rilevazioni.
La performance del tessuto manifatturiero regionale si associa a risultati incoraggianti concretizzati dagli altri
indicatori congiunturali che soprattutto a partire dall‘ultimo trimestre del 2010 segnano il rilancio del comparto
manifatturiero piemontese: sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno che quelli provenienti da oltre
confine segnano, infatti, nel IV trimestre una crescita rispettivamente pari al 5,9% e al 6,9% rispetto al
periodo precedente, chiudendo un trend che si era dimostrato altalenante nel corso dell‘anno.
Ma è il fatturato a far registrare per tutti i trimestri del 2010 un andamento positivo: +6,6% del I trimestre,
+12,5% dei tre mesi successivi, che rappresenta la variazione più consistente registrata nell‘anno, +8,5% nel
III e +9,4% nel corso dell‘ultimo trimestre dell‘anno.
Anche nel 2011 è proseguito il lento cammino della ripresa del tessuto manifatturiero piemontese. La buona
performance del tessuto produttivo locale (+4,8% l‘incremento della produzione registrato nel II trimestre del
2001) trae origine dai risultati positivi registrati da quasi tutti i settori di attività economica: le industrie tessili,
dell'abbigliamento e delle calzature registrano la performance migliore; seguono le industrie meccaniche e le
industrie dei metalli. L'incremento della produzione è prossimo ai 3 punti percentuale per le industrie
La produzione industriale per settori
Variazione % II trimestre 2011/II trimestre 2010
-4,0
-2,0
0,0
2,0
Industrie a lim enta ri
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
1,9
Industrie tessili, dell'a bbiglia m ento e delle ca lza ture
Industrie del legno e del m obile
11,3
-2,4
Industrie chim iche, petrolifere e delle m a terie pla stiche
3,4
Industrie dei m eta lli
6,4
Industrie elettriche ed elettroniche
3,2
Industrie m ecca niche
10,2
Industrie dei m ezzi di tra sporto
0,3
Altre industrie
4,3
Tota le
4,8
Fonte: Unioncamere Piemonte, 159 Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera piemontese
chimiche e delle materie plastiche, e per quelle elettriche ed elettroniche, mentre le industrie alimentari
registrano un aumento tendenziale dell'output prodotto dell'1,9%. Si arresta, infine, la scia di risultati negativi
per le industrie dei mezzi di trasporto, che durava dal III trimestre 2010.
Previsioni future
Fare previsioni economiche è sicuramente utile per riuscire a programmare in maniera efficace interventi, ma
presenta inevitabili rischi e possibilità d‘errore. Nel fare previsioni economiche entrano in gioco una
molteplicità di variabili legate fra loro, alcune delle quali non quantificabili a priori e altre di origine qualitativa.
Gli economisti hanno costruito pertanto alcuni modelli econometrici in grado, attraverso funzioni ed equazioni
più o meno complesse e sulla base di andamenti del passato, di elaborare una previsione affidabile per il
futuro. Uno degli attori principali nazionali che ha impostato una specifica linea di lavoro nelle previsioni
macroeconomiche a livello locale è Prometeia, del quale si propongono le più recenti stime per il Piemonte.
Il 2010 è stato per molti paesi l‘anno della ripresa, dopo la profonda crisi che da fine 2008 ha colpito l‘intero
sistema economico mondiale.
La ripresa dell‘attività economica è senza dubbio avviata e le previsioni di Prometeia per l‘anno in corso si
preannunciano positive, anche se la crescita, soprattutto dei paesi emergenti, subirà un rallentamento e
peseranno su tutte le difficoltà del mercato del lavoro, diffuse sia in ambito pubblico che privato.
17
A livello regionale, il PIL si mostrerà in
crescita, a conferma delle previsioni
elaborate già a partire dal 2010. Il
clima ottimista del mercato regionale
interesserà anche la domanda interna
prevista in crescita, nel 2011, dello
0,7%, e che crescerà anche nel
periodo 2012-2014. Anche sul fronte
delle esportazioni ci si attende un
trend positivo, anche se la crescita
non toccherà i livelli del 2010: +4,0%
la variazione che si prospetta nel
2011, tasso che si manterrà positivo
anche per i successivi 3 anni.
Al
contrario,
sul
fronte
dell‘occupazione non si registrano
segnali positivi: secondo Prometeia,
per l‘anno in corso, toccherà il 7,4%,
ma crescerà nel biennio successivo
toccando nel 2012 il 7,7%.
Analisi del contesto esterno istituzionale regionale
a) Piano pluriennale per la competitività 2011-2015 della Regione Piemonte (presentato a novembre
2010)
Il piano è stato concepito nell‘autunno dello scorso anno, momento in cui l‘economia piemontese, al pari
delle regioni europee più industrializzate, stava attraversando una crisi senza precedenti. Il comparto
manifatturiero locale stava lentamente recuperando la propria capacità di competere, ma gli effetti della crisi
in termini occupazionali si stavano manifestando in tutta la loro gravità. Da queste considerazioni è emersa
la necessità di una tempestiva messa in campo di misure correttive in grado di dare nuovo impulso al
sistema. Un‘ulteriore constatazione a supporto dell‘iniziativa del ―Piano pluriennale per la competitività‖
risiede nella presa di coscienza dei problemi strutturali, amplificati dalla crisi, che gravano sull‘industria
piemontese; queste considerazioni rendono indifferibile una radicale revisione degli indirizzi di politica
industriale, anche attraverso strumenti straordinari capaci di incidere profondamente nel tessuto economico
locale ed in grado di riallineare la prestazione del sistema piemontese a quella delle economie di altre
regioni europee.
Gli effettivi positivi auspicati dal Governo Regionale per il Piano per la competitività non si misureranno solo
sotto il profilo dell‘impatto diretto degli interventi proposti, ma anche sotto quello della sua capacità di
innescare un cambiamento politico, sociale e culturale, che converga verso un modello di sviluppo
caratterizzato da meno Stato e più società.
18
Date queste premesse, il Governo Regionale del Piemonte intende promuovere la costituzione di un
sistema regionale per la competitività, la cosiddetta ―squadra Piemonte‖, che avrà il suo asse portante
nell‘alleanza con le rappresentanze di categoria e il sistema camerale. Il Governo Regionale si propone di
estendere il grado di condivisione delle politiche e delle azioni sviluppate per incrementare l‘entità delle
risorse disponibili e l‘efficacia di intervento, attraverso il cofinanziamento delle azioni messe in opera. Una
seconda importante rete di attori è quella delle società partecipate regionali, in primis Finpiemonte S.p.A. e
Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., cui saranno attribuiti ruoli di attuazione degli indirizzi previsti dal Piano
per la Competitività.
Si riporta di seguito una sintetica descrizione delle azioni e delle misure attraverso cui prenderanno corpo
gli indirizzi strategici contenuti nel Piano per la Competitività. La distinzione tra misure e azioni si riferisce al
fato che le prime contengono la descrizione di interventi destinati a concretizzarsi in specifici atti
amministrativi, le seconde rappresentano interventi di natura più generale e di sistema.
Azioni
Procurement pubblico dell’innovazione
Attraverso il procurement pubblico dell‘innovazione si mira a sostenere la capacità innovativa delle imprese,
oltre che con le risorse disponibili sui capitoli di spesa specifici, anche indirizzando opportunamente quote
di spesa destinate ad altri settori strategici, senza sottrarle ai settori stessi, ma qualificando la domanda
pubblica Innalzando lo standard dei requisiti di acquisto dei prodotti/servizi da parte della Pubblica
Amministrazione, si mira a stimolare le imprese affinché sviluppino nuove capacità innovative, che potranno
poi sfruttare su altri mercati. La modalità pratica per realizzare ciò è la creazione e il finanziamento di unità
specializzate all‘interno di alcune strutture chiave degli acquisti regionali in grado di sperimentare le forme
di procurement pubblico dell‘innovazione.
Legge sull’Università
Attraverso questa azione si intende promuovere un disegno di legge che istituisca un quadro organico delle
modalità di finanziamento strutturale degli Atenei piemontesi, anche nel quadro dell‘accordo di programma
del Ministero.
Portale Piemonte Open Innovation (Valorizzazione della proprietà intellettuale non sfruttata)
L‘azione sostiene la creazione di un portale piemontese di open innovation nel quale le piccole e medie
imprese piemontesi e le università possano offrire la propria proprietà intellettuale non sfruttata al fine di
licenziarla ad altre imprese sul mercato internazionale; il portale Piemonte open innovation si ispira al
modello dei portali internazionali, che spesso contengono, però, un‘enorme mole di informazioni, fattore che
rende difficoltoso per una piccola impresa riuscire a rendere evidente il proprio asset tecnologico.
Fondo investimenti innovativi precoci
La Regione Piemonte, attraverso il suo sistema di partecipate, dispone di uno strumento di investimento
seed e early stage di natura pubblico privata, Piemontech, che necessita di essere ricapitalizzato con
l‘ingresso nella compagine societaria di Finpiemonte S.p.A., affinchè possa operare come strumento
finanziario per piccole e giovani imprese ad elevata intensità tecnologica, nella fase seed o early stage e in
stretta sinergia con gli incubatori universitari piemontesi.
Sostegno agli incubatori
L‘azione sostiene la capitalizzazione degli incubatori dell‘Università di Torino e dell‘Università del Piemonte
Orientale affinché possano sviluppare l‘imprenditorialità tecnologica in settori strategici non ancora
adeguatamente presidiati.
Partenariato pubblico privato
Con questa azione si intende sperimentare il partenariato pubblico-privato per valorizzare i progetti di
ricerca, sviluppo o realizzazione di infrastrutture complesse, caratterizzati da grande complessità e
incertezza. In tale circostanza la Pubblica Amministrazione non si limita ad essere il committente di un
progetto, ma ne diventa coinvestitore, condividendo con il privato rischi e ritorni dello stesso.
Internazionalizzazione
Attraverso questa azione, rivota al sostegno dell‘internazionalizzazione delle imprese, si intende rafforzare il
grado di integrazione e coordinamento tra politiche di sviluppo, realtà del territorio e processi di
internazionalizzazione, affinché questi ultimi possano incidere selettivamente sulla parte migliore del
19
sistema industriale e scientifico piemontese. Quanto agli strumenti da utilizzare, si prevede da un lato il
sostegno ed il finanziamento di misure adeguate, dall‘altro un miglioramento del ruolo strategico del Ceip.
Misure
Progetti dimostratori
I progetti dimostratori sono finalizzati a consentire a imprese piemontesi che abbiano sviluppato tecnologie,
prodotti o processi innovativi di dimostrarne la validità attraverso l‘applicazione concreta su impianti
funzionali. La misura prevede un cofinanziamento da parte della Regione per la realizzazione dell‘impianto
dimostratore.
Cluster e aggregazioni fra imprese
La misura è finalizzata a promuovere l‘aggregazione tra imprese che intendano cooperare per realizzare
progetti di sviluppo comune e prevede l‘erogazione di contributi finanziari a favore di imprese che
presentino progetti congiunti relativi allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi e che prevedano una
riconfigurazione innovativa della filiera produttiva o distribuzione Tra le diverse forme di aggregazione
ritenute ammissibili è privilegiata la sperimentazione del nuovo contratto di rete.
Sostegno indiretto alla domanda di tecnologie e materiali innovativi
In alcuni settori, in particolare quello delle costruzioni e dell‘edilizia sostenibile, sarà sperimentata una forma
di sostegno pubblico indiretto al procurement privato dell‘innovazione: si tratta della concessione di incentivi
e contributi ad imprese che si approvvigionino di soluzioni, tecnologie e materiali ad elevato contenuto
tecnologico ed innovativo da fornitori piemontesi.
Laboratori aperti
Attraverso questa misura il Governo Regionale intende finanziare la realizzazione di un numero selezionato
di Laboratori aperti, luoghi di ricerca e sperimentazione nei quali imprese, centri di ricerca, Pubblica
Amministrazione e utenti finali si incontrano per sviluppare nuove applicazioni, tecnologie, servizi. L‘utente
finale viene utilizzato come sperimentatore ―in vivo‖. Il finanziamento regionale riguarderà la messa a
disposizione delle necessarie autorizzazioni, assicurazioni, basi di dati pubblici, infrastrutture, competenze,
dipendenti pubblici e cittadini che, nell‘utilizzare il servizio pubblico, divengono a loro volta potenziali
sperimentatori e utilizzatori.
Voucher creatività
Si tratta di un voucher per giovani creativi che intendano sviluppare progetti di design o di applicazione di
tecnologie dell‘informazione, della comunicazione e della conoscenza a favore di imprese piemontesi
operanti in settori tradizionali che intendono trovare nuovi mercati di sbocco o aggiungere valore ai propri
prodotti.
Sostegno mobilità giovani
Si tratta di uno strumento rivolto ai giovani che intendano abbandonare la propria situazione di precariato
oppure la stabilità acquisita in un‘azienda in declino con attività caratterizzate da rischio imprenditoriale in
settori innovativi. La misura prevede il pagamento, per un periodo di tempo determinato, dello stesso
stipendio percepito dal giovane nell‘attività precedente, e la compartecipazione ai costi amministrativi del
fallimento, qualora esso avvenga entro il ventiquattresimo mese.
Fondo reindustrializzazione
E‘ finalizzato a sostenere le imprese che intendano ridimensionare la propria capacità produttiva,
specializzando il proprio portafoglio e concentrando le risorse nei settori più promettenti.
Anticipo crediti Pubblica Amministrazione
Questa misura prevede il sostegno alle piccole e medie imprese che vantano crediti nei confronti di enti
pubblici locali della Regione Piemonte e/o di enti strumentali di tali Enti, che registrino il ritardato
pagamento del compenso per le prestazioni fornite. La finalità della misura è quella di smobilizzare tali
crediti e di fornire liquidità immediata alle imprese beneficiarie attraverso un‘operazione di factoring.
Centri di competenza interateneo
E‘ un bando destinato a gruppi di ricerca attivi presso gli atenei piemontesi su tematiche coerenti con gli
indirizzi del Piano per la competitività, finalizzato alla creazione di centri di competenza interdisciplinari e
interateneo, attraverso un finanziamento a fondo perduto a sostegno delle opere infrastrutturali di
20
realizzazione del centro, acquisto attrezzature necessarie, più un contributo alle spese di finanziamento,
decrescente negli anni.
Acquisizione di attrezzature sperimentali di ricerca
La misura prevede il cofinanziamento (contributo a fondo perduto) all‘acquisto di attrezzature sperimentali
di particolare rilievo da parte di atenei piemontesi o enti pubblici territoriali di ricerca.
Fondo di sostegno alle imprese in uscita dalla crisi
Il fondo è finalizzato a fornire un sostegno alle imprese che, pur mantenendo buone potenzialità di crescita,
rischiano di non poterle sfruttare perché finanziariamente indebolite dalla crisi. A queste imprese si offre il
sostegno di un fondo di private equity, a partecipazione mista pubblico-privata, indirizzato ad imprese
piemontesi deboli dal punto di vista finanziario e che quindi decidano di rafforzarsi patrimonialmente per
poter realizzare i propri piani di sviluppo industriale, che devono comunque essere credibili e promettenti.
Sostegno all’acquisizione di aziende in crisi
La misura prevede il sostegno (contributo a fondo perduto, integrato o alternativo ad un finanziamento
agevolato) a progetti di investimento finalizzati all‘acquisizione di stabilimenti produttivi, inclusi centri di
ricerca, a rischio di definitiva chiusura oppure già chiusi: ciò avverrà attraverso la concessione negoziata
alla piccola, media o grande impresa interessata all‘acquisizione dello stabilimento, al fine di ottenere le
migliori garanzie circa i livelli occupazionali che devono essere garantiti a conclusione dell‘operazione.
Sostegno all’adozione di innovazioni di processo per piccole e medie imprese
L‘obiettivo della misura è fornire sostegno finanziario a progetti e investimenti realizzati da piccole e medie
imprese e rivolti all‘introduzione di innovazioni di processo, all‘eco-innovazione, alla sicurezza sui luoghi di
lavoro, all‘introduzione di tecnologie dell‘informazione, della comunicazione e della conoscenza.
L‘agevolazione consiste in un contributo in conto interessi, finalizzato a ridurre il costo del finanziamento
bancario necessario per la realizzazione del progetto di investimento proposto.
Voucher per la valorizzazione del patrimonio intangibile
La misura è volta a favorire imprese giovani ed innovative dotate di asset patrimoniali prevalentemente
intangibili che, a causa di questa caratteristica, incontrano particolari difficoltà nell‘accesso al credito. La
misura finanzia le spese sostenute per consulenze specializzate volte a valorizzare i beni intangibili
dell‘impresa beneficiaria.
Fondo di assicurazione per lo sfruttamento della proprietà intellettuale
Il fondo agisce come un fondo di assicurazione per le piccole e medie imprese che si trovino nella
condizione di dover far valere i propri diritti di proprietà intellettuale sui mercati internazionali qualora tali
diritti siano stati violati. La misura prevede un finanziamento a fondo perduto pari al 50% delle spese che
l‘azienda è chiamata a sostenere per risolvere il contenzioso. La misura è destinata a tutti i titoli della
proprietà intellettuale ed al copyright.
Poli di innovazione
Si tratta di una misura, già attiva da circa diciotto mesi (a novembre 2010), finalizzata ad aggregare le
imprese attorno a progetti applicativi che richiedono competenze multisettoriali. La misura necessita, però,
di alcuni elementi correttivi: in particolare, si intende costituire una commissione in grado di valutare
l‘operato degli enti gestori dei poli di innovazione nei primi diciotto mesi in modo da poter erogare i nuovi
finanziamenti solo ai soggetti che meglio hanno operato.
Piattaforme tecnologiche
Si basano sul principio della concertazione ―a tripla elica‖: la concertazione avviene attraverso la
costituzione di un tavolo ristretto, la piattaforma, cui partecipano Pubblica Amministrazione, alcune
selezionate grandi o leader del settore, università e associazioni di categoria. L‘esito della concertazione è
l‘individuazione di un numero limitato di macro-progetti che vengono, quindi, sottoposti all‘attenzione del
Governo Regionale che, attraverso un bando recluta i soggetti (imprese e università) che saranno finanziati
nell‘ambito di uno specifico macro-progetto. La misura è già attiva; il Governo Regionale prevede il
finanziamento di nuove piattaforme (smart&clean (nano) materials, smart&clean energies, smart&clean
auto motive, smart&clean manfacturing) e la verifica dell‘operato dei soggetti finanziati nell‘ambito delle
piattaforme già costituite.
21
Il budget
Le misure e le azioni sono state suddivise in tre assi principali: sostegno alla competitività delle imprese,
Finanza e nuova imprenditorialità, Ricerca università e innovazione. La dotazione finanziaria complessiva
prevista è di 500 milioni di euro, così suddivisa nei tre assi di intervento:
-
Competitività delle imprese: 200 milioni di euro;
Finanza e nuova imprenditorialità: 100 milioni di euro;
Ricerca, università e innovazione: 200 milioni di euro
La dotazione finanziaria complessiva è stata calcolata tenendo conto di risorse residue dei precedenti
periodi di programmazione dei fondi strutturali FESR e dei fondi non ancora assegnati del programma POR
FESR 2007/2013.
b) Dieci idee per i giovani del Piemonte. Piano per i giovani della Regione Piemonte (presentato a
giugno 2011)
L‘aumento della disoccupazione giovanile rappresenta uno degli effetti più evidenti e preoccupanti della
profonda crisi che ha investito le economie di tutto il mondo. Il tasso di disoccupazione giovanile dei paesi
industrializzati è passato, tra il 2008 e il 2010, dal 13,1% al 19,4% (si prevede che nel 2011 il tasso
raggiungerà il 20%). In Italia, nel 2009, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) era pari al 25,4%;
nel II trimestre del 2010 la disoccupazione è salita al 27,9%, al 29% alla fine del 2010. Tra le regioni
industrializzate, il Piemonte è senza dubbio quella che ha subito il più severo aumento del tasso di
disoccupazione della popolazione nella fascia d‘età 15-24 anni: tra il 2008 e il 2009 il tasso di
disoccupazione giovanile è salito dal 14,9% al 24,1%, e nel 2010 addirittura al 26,6%.
E‘ per questa regione che, nel mese di giugno 2011, il Governo regionale, ha predisposto un pacchetto di
misure specificatamente orientate ai giovani, al fine di contrastare la dinamica in atto.
Il riferimento concettuale del Piano per i Giovani è quello del Piano per la competitività.
Il piano prevede la messa in campo di due ordini di azioni, la prima con valenza sistemica e basso impiego
di risorse, la seconda articolata in misure specifiche sostenute da risorse finanziarie. Per quanto riguarda il
primo ordine di azioni, l‘obiettivo è quello di mettere a disposizione dei giovani piemontesi le professionalità
e le esperienze di coloro che hanno già consolidato il proprio percorso professionale/imprenditoriale e
desiderano mettersi a disposizione della collettività. In questa linea si collocano la costituzione dell’unità
tecnica di indirizzo e valutazione, con l‘obiettivo di migliorare le modalità di valutazione ed
accompagnamento delle misure e degli specifici progetti, e l‘azione di accompagnamento delle nuove
imprese sul territorio. L‘unica tecnica è composta da giovani imprenditori coadiuvati da giovani funzionari
dell‘amministrazione regionale, con i seguenti obiettivi: a) monitoraggio e validazione nella fase di stesura
dei bandi, per evitare eccessi di burocratizzazione; b) valutazione dei progetti presentati dai giovani
piemontesi; c) accompagnamento professionale alle iniziative più meritevoli; d) costruzione di una rete
imprenditoriale al servizio del territorio e dei giovani piemontesi; e) assistenza e supporto per rendere
bancabili progetti presentati da giovani imprenditori con scarsa esperienza e quindi difficoltà ad offrire
garanzie.
Il secondo ordine di azioni si ispira al riconoscimento del fatto che i giovani rappresentano un‘opportunità
per l‘intero territorio piemontese ed ha, quindi, un effetto duale: da un lato offre un‘opportunità ai giovani,
dall‘altro utilizza il loro straordinario potenziale di energia per restituire nuovo vigore al sistema economico
piemontese. Si riporta di seguito una breve descrizione delle misure previste.
1. Deduzione IRAP per l’assunzione di giovani
La misura è finalizzata ad agevolare l‘assunzione di giovani di età inferiore ai 35 anni e residenti in
Piemonte, che vengano assunti a tempo indeterminato e impiegati in unità produttive localizzate nella
regione, e consiste nella deduzione – ai fini dell‘I.R.A.P. – di un importo pari a 30.000 euro per ogni giovane
assunto.
22
2. Imprenditori per i giovani sul territorio
Si prevede un sostegno finanziario per promuovere lo scouting e il primo accompagnamento sul territorio di
imprese create o gestite da giovani e dotate di potenzialità, accompagnandole nella crescita ed
eventualmente segnalandole agli investitori istituzionali. Il sostegno è destinato alla copertura totale o
parziale dei costi vivi di scouting e di primo accompagnamento.
3. Amministrazione aperta
La misura prevede l‘inserimento di giovani laureati/laureandi presso le strutture regionali, attraverso stage
semestrali o annuali che prevedano un impegno part-time, e il loro coinvolgimento nei più importanti
progetti che riguardano le politiche per la competitività.
4. Premialità per i giovani
Al fine di agevolare l‘accesso dei giovani ai contributi si prevede di inserire nelle principali misure previste
dal Piano per la competitività elementi di premialità e/o priorità riservati a giovani residenti in Piemonte con
meno di 35 anni.
5. Incubatore non tecnologico
In considerazione dell‘esistenza di un ampio numero di iniziative imprenditoriali concepite da giovani
piemontesi a basso contenuto tecnologico, si prevede un‘azione che attraverso Finpiemonte S.p.A.
accompagni gli incubatori esistenti a dotarsi delle infrastrutture necessarie per sostenere questo tipo di
imprenditorialità low tech.
6. Giovani ambasciatori della tecnologia piemontese su nuovi mercati
La misura è studiata per consentire a giovani piemontesi, in possesso di adeguato titolo di studio, di
lavorare come agenti commerciali all‘estero per imprese piemontesi che vogliano esplorare la possibilità di
inserirsi in nuovi mercati internazionali (in particolare paesi BRIC e Paesi lontani ad alta crescita). I giovani
interessati, dopo un adeguato periodo di formazione, saranno inseriti nella forza vendita con contratti di
differente natura e distaccati sul mercato estero per un periodo compreso tra sei e dodici mesi. La misura
copre i costi di formazione per un massimo di sei mesi, viaggio e soggiorno del giovane, più un compenso
forfait di 500 euro mensili.
7. Patto generazionale per la competitività
La misura prevede il sostegno attraverso voucher a giovani che abbiano necessità di avvalersi dei servizi di
giovani professionisti, che abbiano un‘età inferiore ai 40 anni, per l‘avvio di una nuova attività
imprenditoriale o per il suo rilancio.
8. Giovani nelle imprese
La misura prevede il sostegno a giovani diplomati in scuole tecniche/professionali e/o in possesso di
qualifica residenti in Piemonte e a laureati di primo e di secondo livello presso gli Atenei piemontesi,
attraverso l‘assegnazione di una borsa lavoro presso aziende del territorio. La durata del tirocinio è di sei
mesi; la misura prevede un assegno mensile pari a 1.000 euro, che può costituire fino ad un massimo del
75% di quanto percepito dal giovane.
9. Rafforzamento giovani laureati
La misura prevede l‘attivazione di progetti finalizzati a migliorare l‘inserimento nel mondo del lavoro di
giovani piemontesi in possesso di laurea di primo livello che considerino concluso il proprio percorso di
studi, o di giovani che fuorisecono prematuramente dai corsi di laurea magistrale, attraverso l‘attivazione di
percorsi formativi atti a colmare eventuali carenze nelle competenze e periodi di stage in azienda.
10. Cooperative “giovani” di partita IVA
La misura prevede il sostegno a cooperative formate da giovani titolari di partita IVA, previste dalla L.
142/01; le cooperative possono avere come oggetto sociale qualsiasi tipo di attività. In questo modo
soggetti diversi, unendosi, potranno ammortizzare i costi fissi delle loro singole attività, e presentarsi sul
mercato con una variegata tipologia di servizi.
La dotazione finanziaria iniziale per una prima fase di avvio di queste misure è prevista in 11 milioni di euro.
23
1.3 Analisi del contesto esterno economico in provincia di Alessandria
Dati di sintesi
La provincia di Alessandria si estende per
circa 3.560 kmq nel sud-est piemontese
con una densità di 123 abitanti per kmq,
inferiore alla media piemontese.
Il territorio provinciale risulta articolato in
190 amministrazioni comunali ed è
composto per il 69,8% da pianura, per il
20,4% da collina e per il 9,7% da
montagna.
La provincia di Alessandria conta circa
47mila imprese registrate, 180mila
occupati e poco più di 440mila persone
residenti, con un saldo della bilancia
commerciale positivo per più di 1 miliardo
di euro e un sistema bancario presente sul
territorio con 305 sportelli.
Indicatori strutturali (2010)
Indicatori
Popolazione residente (000)
Occupati (000)
Persone in cerca di occupazione (000)
Forza lavoro (000)
Tasso di disoccupazione (%)
Valori assoluti Quote % su Piemonte
440,6
9,9%
180,4
9,8%
9,7
6,4%
190,1
9,5%
5,1
-
Importazioni di beni dall'estero (+)
Esportazioni di beni all'estero (+)
Imprese registrate
Tasso di crescita delle imprese (%) (-)
Sportelli bancari
Impieghi bancari (*)
(+) valori correnti, milioni di euro
(-) al netto delle cessazioni d'ufficio
(*) consistenze in milioni di euro al 31 dicembre 2010
2.739,3
3.838,6
46.877
0,3%
305
10.928
10,4%
11,1%
10,0%
11,3%
9,8%
Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati Istat, InfoCamere, Banca d'Italia
Popolazione
Popolazione residente
Anni 2004-2010
445,0
440,0
(in migliaia di unità)
La popolazione residente in provincia di
Alessandria a fine 2010 è pari a 440.613 abitanti,
livello in costante crescita negli ultimi sei anni.
L‘incremento rilevato rispetto all‘anno precedente,
pari a 1.199 unità, è stato provocato
essenzialmente dal movimento migratorio, segno,
questo, di una forte propensione del territorio ad
assumere un carattere sempre più multietnico. Il
tasso di crescita complessivo è formato, infatti, da
due componenti: il saldo naturale (nascite meno
morti) che permane di segno negativo (-6,0‰), e
il saldo migratorio (pari a +8,8‰), ben superiore a
quello regionale (+4,9‰).
435,0
430,0
425,0
420,0
415,0
410,0
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Fonte: Istat, Popolazione residente, http://www.demo.istat.it - dati al 31
dicembre di ogni anno
Una caratteristica saliente della struttura della popolazione alessandrina è quella di avere un tasso di
vecchiaia notevolmente elevato: in media ci sono 228 persone over65 per ogni 100 under15, con una media
regionale di 178, anch‘essa molto alta rispetto ad altre regioni italiane ed europee. Si tratta di un fenomeno
da analizzare con attenzione, che ha importanti riflessi nella reale capacità di intraprendere un percorso di
sviluppo organico.
Anche ad Alessandria si rileva inoltre un fenomeno tipico della realtà occidentale, ovvero il crescente peso
della popolazione straniera: nella provincia si contano, infatti, ben 39.585 stranieri residenti, che incidono per
il 9,0% sul totale della popolazione, rappresentando il 10,5% degli stranieri residenti in Piemonte.
Istruzione e lavoro
Nel mondo scolastico alessandrino si contano 51.733 studenti, tra scuole materne, elementari, medie
inferiori e superiori; di questi, 7.373, pari al 14,3% del totale, sono stranieri. L‘incidenza maggiore si rileva
nelle scuole elementari e medie inferiori: qui troviamo, infatti, gli stranieri di seconda generazione, che
crescono e studiano nel nostro Paese e sono il segno tangibile di una riuscita integrazione multiculturale.
Passando alla formazione post-diploma, in provincia di Alessandria nel 2009 sono stati attivati 439 corsi
professionali, che hanno coinvolto oltre 6.522 allievi.
24
Ripartizione dell'occupazione
Sul fronte dell‘occupazione, i dati 2010 della
Anno 2010
Rilevazione sulle Forze di lavoro Istat segnalano un
Agricoltura
lieve incremento dell‘occupazione alessandrina (circa
4%
4mila occupati in più rispetto al 2009), attestandosi
nel 2010 complessivamente a circa 180,5 mila unità.
Il 62% dell‘occupazione alessandrina risulta
impiegato nel settore servizi, il 34% nell‘industria e
Industria
34%
solo
il
4%
nell‘agricoltura.
L‘aumento
dell‘occupazione è accompagnato da una lieve
Servizi
62%
diminuzione del tasso di disoccupazione (dal 5,8%
nel 2009 al 5,1% nel 2010), valore comunque
Fonte: Istat
inferiore al dato regionale (7,6% nel 2010). Secondo
le stime fornite dal Sistema informativo Excelsior,
condotto in collaborazione fra Unioncamere nazionale e Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, il
mercato del lavoro dipendente alessandrino dovrebbe subire una contrazione nel 2011 ad un ritmo del -0,6%
rispetto al 2010, andamento lievemente inferiore rispetto a quello regionale (-0,8%). Per il 2011 sono
previste 5.130 assunzioni e 5.660 cessazioni, per un saldo negativo di 530 unità. Il 40,9% delle assunzioni
avverrà attraverso la forma contrattuale del tempo determinato, il 35,7% con contratti a tempo indeterminato,
e il 6,4% con contratti di apprendistato e inserimento; il 15,2% delle entrate riguarderà, invece, assunzioni a
tempo determinato a carattere stagionale. Infine, il mercato del lavoro sembra subire una contrazione
maggiore nelle micro imprese (1-9 dipendenti), e soprattutto nel turismo.
Interscambio commerciale con l’estero
Nel 2010 le imprese della provincia di Alessandria hanno esportato merci per 3.838,6 milioni di euro,
facendo registrare un aumento del 31,4% nei confronti dell'anno precedente. Anche per l‘anno 2010, la
bilancia commerciale provinciale è risultata attiva per 1.099,2 milioni di euro, valore superiore rispetto a
quello registrato nel 2009.
(in milioni di euro)
Import-Export
Le esportazioni alessandrine sono
Anni 1999-2010
concentrate a livello settoriale su
4.500,0
cinque macro-settori. I metalli e
prodotti in metallo, con quasi 909
4.000,0
milioni di euro nel 2010, si
3.500,0
collocano al primo posto con una
quota del 23,7% sul totale
3.000,0
dell‘export provinciale; al secondo
2.500,0
posto si colloca il comparto dei
prodotti
delle
altre
attività
2.000,0
manifatturiere (che comprendono il
1.500,0
settore gioielleria) con 603,5 milioni
1.000,0
di euro (in crescita rispetto allo
scorso anno di oltre un terzo),
Import
Export
500,0
mentre in terza posizione troviamo
0,0
il comparto dei prodotti chimici
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
(circa 567 milioni, anch‘essi in
Fonte: Istat
aumento rispetto allo scorso anno).
Al quarto posto troviamo i macchinari le cui vendite all‘estero si attestano sui 558,2 milioni di euro ed un
peso sul totale delle esportazioni in lieve diminuzione. I prodotti alimentari si collocano in quinta posizione
con un valore delle vendite oltre confine di oltre 330 milioni di euro, in lieve aumento rispetto al dato fatto
registrare nel 2009. Immediatamente dopo questi macro settori si collocano i comparti della gomma e della
plastica e quello delle macchine elettriche che, con 312 e 235 milioni di euro, rappresentano rispettivamente
l‘8,1% e il 6,1% dell‘export alessandrino.
Nel 2010 le esportazioni verso i Paesi dell‘Ue27 sono aumentate del 23,2%; stessa sorte per le importazioni,
che registrano un incremento pari al 36,1%. In forte crescita anche l‘export nei confronti dei Paesi extra-Ue:
+45,2% rispetto al 2009, così come le importazioni provenienti dalla stessa area che nel 2010 registrano un
25
aumento del 26,0%. La quota di export destinata all‘Ue registra un ulteriore calo nel 2010, passando da una
quota del 63% nel 2009 ad una pari al 59% nel 2010; parallelamente, la percentuale di prodotti venduti ai
Paesi extra-Ue invece cresce e si attesta al 41% contro il 37% registrato nel 2009. In ambito Ue,
l‘interscambio della provincia si concentra principalmente su Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, paesi
che da soli assorbono il 39% dell‘export complessivo alessandrino. Inoltre, nel 2010 l‘export alessandrino è
risultato in aumento in tutti questi Paesi, a differenza di quanto rilevato lo scorso anno.
Al di fuori dell‘Ue27 i principali partner commerciali sono la Svizzera, che assorbe il 13,4% delle esportazioni
alessandrine, più che raddoppiate rispetto al 2009, gli Stati Uniti, con una quota del 4,8% dell‘export
alessandrino oltre alla Cina, con una quota pari al 3,6%.
Turismo
Nell‘anno 2010, le presenze turistiche in provincia di Alessandria risultano in aumento del 23,5%, toccando
quasi quota 698 mila, il 5,6% del totale regionale. Questo incremento si conferma sia per la componente
nazionale dei turisti (498 mila presenze, +23,2% rispetto al 2009) sia per quella straniera, (+24,2%, con circa
200mila presenze). La struttura ricettiva alessandrina è composta di 513 esercizi che offrono
complessivamente 11.066 letti. Nel 2010, il numero di esercizio ricettivi ha registrato un aumento pari a 14
unità.
Dinamica imprenditoriale
Ad Alessandria, operavano a fine 2010 46.887 imprese, di cui il 23% nel settore dell‘agricoltura, il 26% nel
settore del commercio e del turismo, il 21% negli altri servizi, il 15% e l‘11% rispettivamente nei settori delle
costruzioni e dell‘industria.
In provincia di Alessandria nel 2010 si sono iscritte 3.033 imprese e cessate 2.870 (al netto delle cessazioni
d‘ufficio).Il saldo è stato, pertanto, positivo, con la nascita di 133 imprese, e il tasso di crescita è risultato
Variazione di stock
Composizione delle imprese per settore
Anno 2010
Anno 2010
Industria
11%
-4,0%
Costruzioni
15%
-3,0%
-2,0%
-1,0%
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
Agricoltura
Industria in senso stretto
Commercio
21%
Agricoltura
23%
Costruzioni
Commercio
Turismo
5%
n.c.
4%
Turismo
Altri servizi
21%
Altri servizi
Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati Infocamere
pari a +0,28%, al di sotto del dato piemontese. Il settore in cui si registra una variazione di stock negativa più
consistente è quello dell‘agricoltura (-3,6%), seguito da quello dell‘industria in senso stretto (-2,7%) mentre
buone performance si evidenziano nel settore del turismo (+3,4%) e degli altri servizi (+1,1%).
Al 30 giugno 2011 si sono iscritte 1.737 imprese e cessate 1.731 (al netto delle cessazioni d‘ufficio); il saldo
è stato, pertanto, positivo, con la nascita di 6 imprese tra gennaio e giugno 2011, portando a quota 46.697 lo
stock di imprese complessivamente registrate presso il registro delle imprese della camera di commercio di
Alessandria.
26
Indici di bilancio
Principali indici di bilancio dell'aggregato delle società di capitali - Anno 2009
L‘aggregato delle società di
Alessandria
Piemonte
Italia
capitale della provincia di
Alessandria mostra uno stato Numero bilanci aggregati
Numero bilanci aggregati
3.031
23.720
592.188
sostanzialmente
in
linea Indici patrimoniali e finanziari
rispetto al complesso delle Indice di liquidità
0,82
0,83
0,87
società di capitale piemontesi. Indice di indip endenza finanziaria (%)
43,98
43,44
35,33
L‘indice di liquidità, che Indici di Produttività
63,22
62,02
71,92
esprime la capacità delle Valore aggiunto p ro cap ite (migl. Euro/dip .)
Indici di Redditività
Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati
aziende di far fronte agli ROE (%)
1,60
0,83
1,89
InfoCamere
impegni a breve con le sole ROA (%)
1,57
0,58
1,95
6,79
5,45
7,61
attività a breve, evidenzia una EBITDA/vendite (%)
situazione di lieve squilibrio Indici di Innovazione
Sp ese in ricerca/Fatturato (%)
0,74
3,22
2,50
finanziario (0,82). L‘aggregato
Fonte: elaborazione Unioncamere Piemonte su dati AIDA - Bureau van Dijk
delle società di capitale della
provincia finanzia, poi, in media con mezzi propri il 43,98% dell‘attività. Per quanto concerne la produttività, il
valore aggiunto pro-capite si attesta sui 63,33 migliaia di euro, valore di poco superiore a quello registrato a
livello regionale, ma inferiore a quello rilevato per il complesso delle società di capitale italiane. Quanto agli
indici di redditività, l‘aggregato delle aziende della provincia di Alessandria manifesta una redditività dei
mezzi propri (ROE) ed una redditività del capitale investito in azienda (ROA) superiore a quelle che si
osservano a livello complessivo regionale. La propensione all‘innovazione delle società di capitali
alessandrine risulta, infine, minore sia rispetto a quella delle aziende piemontesi che a quella delle aziende
italiane.
Congiuntura industriale
Dopo un 2009 caratterizzato dal calo della produzione industriale alessandrina peggiore degli ultimi anni, nel
corso
del
2010
si
sono
La congiuntura industriale
susseguite variazioni positive
Variazione % della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente
12,0
della
produzione
industriale
(+6,1% nel I trimestre, +3,2% nel
7,0
II, +4,2% nel III, +5,2% nel IV),
facendo intravedere i primi segni
2,0
di
ripresa
del
sistema
IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II
manifatturiero alessandrino. La
01 02 02 02 02 03 03 03 03 04 04 04 04 05 05 05 05 06 06 06 06 07 07 07 07 08 08 08 08 09 09 09 09 10 10 10 10 11 11
-3,0
ripresa è proseguita anche nel
Fonte: Unioncamere Piemonte, Indagine congiunturale sull’industria
-8,0
corso dei primi due trimestri 2011
facendo
registrare
variazioni
-13,0
positive pari a +4,1% nel I
trimestre 2011 e +3,8% nel II
trimestre 2011.Tuttavia, a partire dal I trimestre 2011, l‘indagine congiunturale sull‘industria manifatturiera
piemontese subisce alcune importanti modifiche metodologiche, tra cui l‘adozione della nuova
Classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e l‘estensione dell‘indagine alle imprese della classe
dimensionale 2-9 addetti. L‘introduzione delle modifiche metodologiche fa sì che i risultati delle indagini
condotte nei trimestri del 2011 non siano statisticamente pienamente confrontabili rispetto a quelli delle
precedenti rilevazioni.
Scenario di previsione
Le
previsioni
macroeconomiche
elaborate da Prometeia per
la provincia di Alessandria
prospettano
una
lieve
ripresa. Si prevede, infatti,
una timida crescita del
valore aggiunto provinciale,
che si attesterà su un livello
del +0,4% nel 2013. Tra i
settori, quello che sembra
Sce nario pre vis ionale al 2013
Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti.
Indicatori
2011
2012
2013
Valore aggiunto totale
Valore aggiunto:
- agricoltura
- industria
- costruzioni
- servizi
0,1%
0,3%
0,4%
5,6%
0,8%
1,4%
-0,5%
2,5%
0,7%
0,8%
0,1%
1,7%
0,5%
0,5%
0,2%
Esportazioni di beni all'estero
Importazioni di beni dall'estero
28,9%
20,8%
-11,7%
-5,1%
-5,3%
-2,2%
Tasso di disoccupazione (%)
Occupati
6,1%
-0,4%
6,8%
-0,7%
6,9%
-0,1%
Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Prometeia
27
ottenere i risultati migliori è quello dell‘agricoltura, seguito da quello delle costruzioni e dell‘industria; ma non
bisogna dimenticare che nei trimestri precedenti il valore aggiunto del settore manifatturiero aveva subito cali
superiori ai dieci punti percentuali. I servizi, invece, si troveranno ancora in difficoltà durante l‘anno 2011 per
poi iniziare a crescere a partire dal 2012, anche se con tassi di variazione di lieve entità.
Le previsioni relativi agli ordinativi non sono incoraggianti: dopo una ripresa dell‘import e dell‘export
provinciali nel corso del 2011 sono previste contrazioni di entrambe le variabili negli anni successivi.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, purtroppo i risultati sono ancora negativi: nel 2012, toccherà
il 6,8% per poi continuare ad aumentare leggermente nel 2013, mantenendosi, pertanto, ancora al di sopra
dei normali livelli di disoccupazione fisiologica.
28
2. IL QUADRO ISTITUZIONALE
2.1 EVOLUZIONE DEL QUADRO LEGISLATIVO INERENTE AI SERVIZI CAMERALI
ORGANIZZAZIONE E AMMINISTRAZIONE INTERNA
Il D.Lgs. 15 febbraio 2010 n.23 - ―Riforma dell’ordinamento relativo alle Camere di Commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura” - ha dato attuazione alla delega contenuta nell‘art. 53 della legge n.99/2009,
modificando la disciplina delle CCIAA stabilita dalla legge n.580/1993, ridefinendo, tra l‘altro, il sistema della
vigilanza e introducendo meccanismi volti ad assicurare un aumento dell‘efficienza e una riduzione dei costi.
Le nuove disposizioni introdotte dal D.Lgs. n.23/2010, in parte sono già applicabili, altre sono subordinate
all'emanazione di appositi regolamenti ministeriali, come specificato nella circolare esplicativa prot. n. 10049
in data 15.3.2010 del Ministero dello Sviluppo Economico.
In particolare, nella Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2011, sono stati pubblicati i regolamenti
attuativi degli articoli 10, comma 3, e 12 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, così come modificata dal
decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 23. Il decreto del Ministro dello sviluppo economico 4 agosto 2011, n.
155, dà attuazione alla nuova formulazione dell‘articolo 10 della legge n.580/1993 definendo il procedimento
di determinazione del numero dei seggi spettanti ad ogni settore economico nei consigli delle camere di
commercio, prevedendo a tal fine l‘introduzione del nuovo parametro ―diritto annuale versato‖ ad ogni singola
camera di commercio dalle imprese di ogni settore, accanto ai tre già esistenti (numero delle imprese, indice
di occupazione, e valore aggiunto di ogni settore) e l‘individuazione dei settori economici secondo la nuova
classificazione ATECO 2007. Il decreto del Ministro dello sviluppo economico 4 agosto 2011, n. 156, dà
attuazione, invece, al nuovo testo dell‘articolo 12 della legge n. 580/1993 definendo criteri e modalità relative
alla procedura di designazione dei componenti il consiglio delle camere di commercio, nonché di elezione
dei membri della giunta. Il decreto n. 156/2011 ridetermina i tempi dell‘intero procedimento e delle sue
diverse fasi, identificando il segretario generale della Camera di Commercio quale responsabile del
procedimento (o comunque, quale soggetto cui compete l‘individuazione del responsabile del procedimento),
e introduce alcune rilevanti innovazioni, rispetto alla disciplina regolamentare previgente, quali la
presentazione da parte delle organizzazioni imprenditoriali e delle associazioni dei consumatori e sindacali
dell‘elenco dei propri iscritti, redatto secondo gli schemi allegati al decreto e sotto forma di dichiarazione
sostitutiva di atto di notorietà, e la disciplina delle modalità di costituzione della Consulta provinciale delle
professioni e di elezione del rappresentante degli ordini professionali in seno al consiglio camerale. A
decorrere da sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione dei predetti regolamenti ministeriali, si
applicano le nuove disposizioni di cui agli articoli 10, 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 580/1993 come
modificate dal citato decreto legislativo n. 23 del 2010. Le stesse disposizioni dei due regolamenti ministeriali
citati si applicano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e
quindi trovano applicazione alle procedure di rinnovo dei consigli camerali avviate successivamente al 22
novembre 2011. Entro il termine sopraindicato tutte le Camere di Commercio devono adeguare i propri
statuti e regolamenti alle nuove disposizioni della legge 29 dicembre 1993, n. 586 così come modificata dal
decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 23. Tale adempimento, dovuto per tutte le Camere, è naturalmente
prioritario ed urgente per quelle che devono avviare già nei prossimi mesi le procedure di rinnovo del proprio
consiglio.
Servizio Amministrativo-contabile
Oltre agli adempimenti già previsti dalle precedenti manovre finanziarie (ed in particolare dal D.L. n.112/2008
- “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della
finanza pubblica e la perequazione tributaria”, convertito nella legge n.133/2008 e legge 18 giugno 2009 , n.
69 - "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività") il decreto legge 31 maggio
2010 n.78, convertito nella legge 30 luglio 2010 n.122 - ―Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria
e di competitività economica” è intervenuto in diversi ambiti riguardanti le pubbliche
amministrazioni, tra cui le Camere di Commercio.
29
In particolare, l’art.6 - Riduzione dei costi degli apparati amministrativi - a decorrere dal 1° gennaio 2011,
stabilisce che:
comma 3: le indennità', i compensi, i gettoni, le retribuzioni o le altre utilità comunque
denominate, corrisposti
ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di
amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi
tipo, sono automaticamente ridotte del 10 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30
aprile 2010 e che sino al 31 dicembre 2013 gli emolumenti così ridotti non possono superare gli
importi risultanti alla data del 30 aprile 2010;
comma 7: la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza, inclusa quella relativa a studi ed
incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, non puo' essere superiore al 20 per
cento di quella sostenuta nell'anno 2009;
comma 8: non possono effettuarsi spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità
e
di rappresentanza, per un ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta
nell'anno 2009 per le medesime finalità;
comma 9: non possono effettuarsi spese per sponsorizzazioni;
comma 12: non possono effettuarsi spese per missioni, anche all'estero,
per un ammontare
superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009 ( tale limitazione non si applica alla
spesa effettuata per compiti ispettivi);
comma 13 :la spesa annua sostenuta per attivita' esclusivamente di formazione deve essere
non superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009;
comma 14: non possono effettuarsi spese di ammontare superiore all'80 per cento della spesa
sostenuta nell'anno 2009 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture,
nonchè' per l'acquisto di buoni taxi (tale limite può' essere derogato, per il solo anno 2011,
esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere);
comma 19: non si possono effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di
credito, ne' rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano
registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve
disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali;
comma 21: le somme provenienti dalle riduzioni di spesa, effettuate ai sensi di tale articolo,
devono essere versate annualmente ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato.
Diritto annuale
Diritto annuale
Le modifiche normative introdotte dal decreto legislativo n. 23/2010 hanno comportato, dall‘anno 2011,
per taluni soggetti un obbligo di pagamento in passato non previsto.
In particolare si tratta:
a) delle società semplici, con ragione sociale agricola e non agricola, e delle società di avvocato
iscritte nella sezione speciale di cui al comma 2 dell‘articolo 16 del decreto legislativo 2 febbraio
2001, n.96 che sono tenute al versamento di un diritto annuale commisurato al fatturato
dell‘esercizio precedente e non più in misura fissa;
b) delle imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria del registro delle imprese che sono tenute al
versamento di un diritto in misura fissa in luogo di una misura commisurata al fatturato;
c) dei soggetti iscritti nel Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (REA) che sono tenuti
al versamento di un diritto annuale definito in misura fissa, mentre non erano tenuti fino al 2010 al
versamento di alcun diritto annuale.
30
Inoltre occorre rammentare che la Giunta, con deliberazione n. 125 del 11.10.2010, ai sensi dell‘art.18 –
comma 9 del succitato D.Lgs. n.23/2010 , sentite le associazioni di categoria, ha deliberato di
confermare l‘aumento del 15% del diritto annuale fino a fine mandato. Ciò al fine di cofinanziare specifici
progetti aventi per scopo l‘aumento della produzione e il miglioramento delle condizioni economiche
della propria circoscrizione territoriale.
Provveditorato
La legge 24/12/2007, n. 244 ―Finanziaria 2008‖ in materia di razionalizzazione e contenimento della spesa
pubblica ha previsto all‘art. 2 comma 594 l‘obbligo di adottare piani triennali di razionalizzazione nell‘utilizzo
di beni strumentali, di autovetture di servizio e dei beni immobili ad uso abitativo o di servizio.
L’art. 6 comma 14 del DL 78/2010 - Razionalizzazione e risparmi di spesa delle P.A. – conferma per le
amministrazioni pubbliche incluse nell‘elenco annuale del conto economico consolidato ISTAT, tra cui le
Camere di Commercio, la riduzione del 20% - rispetto al 2009 – dell‘importo da destinare a spese per
l‘acquisto, la manutenzione, il noleggio e l‘esercizio di autovetture, nonché per l‘acquisto di buoni taxi.
L’art. 8 dello stesso DL 78/2010 - Razionalizzazione e risparmi di spesa delle P.A. - riduce, a partire dal
2011, il limite previsto per le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati
di cui all‘articolo 2, comma 618, della legge finanziaria 2008, dall‘attuale 3% al 2%.
La Direttiva n. 6 dell‘11.5.2010 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione
Pubblica, nell‘ambito delle iniziative volte a favorire la trasparenza dell‘attività amministrativa , ha disposto il
monitoraggio delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche negli anni 2008 e 2009, con
l‘intento di conoscere il reale impatto economico e funzionale del servizio (con pubblicazione sui rispettivi siti
web dei dati rilevati).
A seguito dell‘entrata in vigore del Regolamento attuativo del Codice dei Contratti Pubblici (DPR 207/10),
avvenuta l‘8 giugno 2011, la Camera di Commercio ha adottato un proprio regolamento di acquisizione di
lavori, forniture e servizi in economia, così sostituendo l‘abrogato DM del dicembre 2004.
Tracciabilità dei movimenti finanziari relativi a rapporti contrattuali o di finanziamento in ambito pubblico
(art. 3, comma 1 della legge n. 136/2010), applicabile a tutta la PA.
La norma prevede che ―per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari finalizzata a prevenire infiltrazioni
criminali, gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di
finanziamenti pubblici anche europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici
devono utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste
italiane Spa, dedicati, anche non in via esclusiva, , alle commesse pubbliche” “…Tutti i movimenti finanziari
(quindi anche i pagamenti o la concessione di finanziamenti della PA) devono essere effettuati
esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale‖
Ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, inoltre, a ciascun contratto dovrà essere assegnato uno specifico
codice CUP (Codice Unico di Progetto), richiesto dalla P.A. alla specifica struttura di supporto presso il
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
La disposizione è entrata in vigore il 7 settembre 2010 e sembra doversi applicare alla generalità dei casi,
cioè in sostanza a tutte le procedure che in qualche modo ricadono nella sfera di applicazione del Codice dei
Contratti pubblici, di cui al D.Lgs. 163/2006.
Da ultimo è intervenuta l‘Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici che, con propria determinazione n. 4 del
luglio 2011, sostitutiva delle due altre determinazioni in materia emanate nel 2010, ha dettato nuove lineeguida in tema di tracciabilità, tentando di fare chiarezza nell‘ambito non sempre netto dell‘applicabilità o
meno della normativa.
Gestione delle risorse umane
Per quanto concerne il personale, l‘art.9 del D.L. n.78/2010 – “Contenimento delle spese in materia di
impiego pubblico” – stabilisce che:
comma 1: per gli anni 2011, 2012 e 2013, il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti,
anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio, non puo' superare, in ogni caso,
31
il trattamento ordinariamente spettante per l'anno 2010 (fatta salva l‘erogazione dell‘indennità di vacanza
contrattuale);
comma 2: a decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013, i trattamenti economici complessivi
dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, superiori a 90.000 euro lordi annui sono ridotti del
5 per cento per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento per la
parte eccedente 150.000 euro;
comma 2 bis: a decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013, l'ammontare complessivo delle
risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, non
può superare il corrispondente importo dell'anno 2010 ed e', comunque, automaticamente ridotto
in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio;
comma 3: a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, nei confronti dei
titolari di incarichi di livello dirigenziale non si applicano le disposizioni normative e contrattuali che
autorizzano la corresponsione, a loro favore, di una quota dell'importo derivante dall'espletamento di
incarichi aggiuntivi;
comma 4: i rinnovi contrattuali del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni per il biennio 20082009 non possono, in ogni caso, determinare aumenti retributivi superiori al 3,2 per cento;
comma 21: per il personale contrattualizzato le progressioni di carriera comunque denominate ed i passaggi
tra le aree eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto, per i predetti anni, ai fini
esclusivamente giuridici.
Il D.Lgs. 27 ottobre 2009 n.150 - "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione
della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”, ha
ridefinito per le P.A. il processo di revisione del sistema dei controlli interni, dei sistemi di valutazione e
misurazione delle performance, nonché degli istituti di valorizzazione del merito e della produttività.
L‘Unioncamere nazionale, per l‘attuazione delle disposizioni del D.Lgs.n.150/2009, in data 4 febbraio 2010
ha stipulato un protocollo d‘intesa con il Ministro per la pubblica amministrazione e l‘innovazione, al fine di
avviare il processo presso le Camere di Commercio favorendo:
la definizione del ―ciclo di gestione della performance‖;
la definizione degli obiettivi e degli indicatori;
la definizione dei sistemi di monitoraggio della performance;
la rendicontazione delle performances;
i sistemi per la valorizzazione del merito e l‘incentivazione della performance.
L‘attuazione del protocollo prevede lo sviluppo in tre fasi, in stretto accordo con la Commissione per la
valutazione, la trasparenza e l‘integrità delle amministrazioni pubbliche, di cui all‘art. 13 del D.Lgs. 150/2009.
Al fine di ottemperare a quanto previsto al Titolo IV del D.Lgs. 150/2009 ―Nuove norme generali
sull‘ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, si rende, inoltre, necessario
procedere alla revisione del REGOLAMENTO SULL'ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI ,
approvato dal Consiglio camerale con Delibera n. 2 del 23 aprile 2007 ed alla redazione del Sistema di
Valutazione della Performance.
TRASPARENZA
La trasparenza va intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti
istituzionali delle amministrazioni pubbliche delle informazioni concernenti ogni aspetto dell‘organizzazione,
degli indicatori relativi agli andamenti gestionali ed all‘utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni
istituzionali, dei risultati dell‘attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di
favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento ed imparzialità. Essa costituisce
livello essenziale delle prestazioni erogate dalle Amministrazioni Pubbliche ai sensi dell‘art. 117, 2° comma,
lettera m), della Costituzione.
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L'art. 21 comma 1 della legge 69/2009 ha previsto l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di pubblicare sui
propri siti internet le retribuzioni annuali, i curricula vitæ, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici
ad uso professionale dei dirigenti nonché i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per
uffici di livello dirigenziale.
Il decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150, "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni", all'articolo 11, comma 8, ha confermato e ulteriormente specificato i suddetti adempimenti.
Ai sensi delle norme sopracitate questa Amministrazione ha costituito, sul proprio sito istituzionale, una
apposita sezione di facile accesso e consultazione, denominata “Trasparenza, valutazione e merito”.
Ad oggi, oltre alle informazioni di carattere generale e specifico riguardanti l‘ente camerale, questi sono i dati
presenti sul sito della CCIAA di Alessandria, in ottemperanza a quanto prescritto dalla legge:
Amministratori
Bilancio sociale della Camera di Commercio di Alessandria
Consulenze, collaborazioni ed incarichi
Contratto collettivo integrativo decentrato del personale
Personale dirigente
Personale Titolare di Posizione Organizzativa e Alta Professionalità
Programma triennale dei lavori pubblici 2012-2014
Razionalizzazione della spesa
Tassi di assenza e presenza del personale
Misure organizzative a garanzia della tempestività dei pagamenti
Servizi informatici per le relazioni tra pubbliche amministrazioni e utenti
Indicatore di tempestività dei pagamenti - Tempi medi di definizione dei procedimenti e di erogazione
dei servizi
Direttiva 6/2010: utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche
Piano della performance
Comitato Unico di Garanzia - avvio della procedura
ed inoltre:
Statuto (Le norme costitutive e di gestione della Camera di Commercio);
Albo camerale (con la pubblicazione delle deliberazioni del Consiglio, della Giunta e degli altri atti
con valenza di pubblicità legale; delle determinazioni dirigenziali e degli altri atti con valenza di
pubblicità-notizia);
Indirizzo generale di posta elettronica certificata (PEC) a cui il cittadino può rivolgersi per qualsiasi
richiesta ai sensi del vigente codice dell‘amministrazione digitale (D.Lgs. 82/2005);
Regolamento relativo ai procedimenti camerali (a seguito delle modifiche apportate alla legge
241/1990 dalla legge 69 del 18.06.2009 riguardo ai termini di conclusione dei procedimenti).
Ulteriori dati ed informazioni saranno pubblicati (ed aggiornati costantemente) sul sito camerale, man mano
che le norme di riferimento troveranno completa applicazione.
CLASS ACTION
Il D.Lgs. 20 dicembre 2009 n.198 – “Attuazione dell’art.4 della legge n.15/2009” – ha previsto la possibilità
che i titolari di interessi giuridicamente rilevanti ed omogenei per una pluralità di utenti e consumatori
possano agire in giudizio nei confronti delle amministrazioni pubbliche e dei concessionari di servizi pubblici,
se derivi una lesione diretta, concreta ed attuale dei propri interessi, dalla violazione di termini o dalla
mancata emanazione di atti amministrativi generali obbligatori e non aventi contenuto normativo da emanarsi
obbligatoriamente entro e non oltre un termine fissato da una legge o da un regolamento, dalla violazione
degli obblighi contenuti nelle carte di servizi ovvero dalla violazione di standard qualitativi ed economici
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stabiliti, per i concessionari di servizi pubblici, dalle autorità preposte alla regolazione ed al controllo del
settore e, per le pubbliche amministrazioni, definiti dalle stesse in conformità alle disposizioni in materia di
performance contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, coerentemente con le linee guida
definite dalla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche di
cui all'articolo 13 del medesimo decreto e secondo le scadenze temporali definite dal decreto legislativo 27
ottobre 2009, n. 150.
TERMINI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI
La Legge 241 del 1990, modificata nel 2005, con le Leggi n. 15 e n. 80, che hanno introdotto novità nel
regime della dichiarazione di inizio attività e del silenzio – assenso, ha subito un ultimo “restyling” di minore
impatto rispetto alle modifiche del 2005, con la Legge n. 69/09.
Le novità più importanti riguardano i termini dei procedimenti amministrativi e le sanzioni per i ritardi
nell’emanazione dei provvedimenti.
In particolare, l‘art. 7 della L. 69/09, modifica l‘art. 2 e introduce l‘art. 2 – bis (Conseguenze per il ritardo
dell’amministrazione nella conclusione del procedimento) sottolineando la necessità di riduzione e certezza
dei termini nella conclusione dei procedimenti amministrativi, e regolando le conseguenze causate dal
ritardo dell’Amministrazione nella conclusione dei procedimenti.
Fino ad oggi, la formulazione del 2005 dell‘art. 2 della legge n. 241 del 1990, ha previsto che le pubbliche
amministrazioni, mediante atti di natura regolamentare determinassero ―i termini entro i quali devono
concludersi i procedimenti di propria competenza‖. Siffatti termini devono essere ―modulati tenendo conto
della loro sostenibilità, sotto il profilo dell'organizzazione amministrativa, e della natura degli interessi pubblici
tutelati‖. In via generale, il riformulato art. 2 della L. 241 riporta a 30 giorni la conclusione del procedimento in
assenza di un termine fissato dalla legge o dalle amministrazioni competenti attraverso regolamenti, e
comunque a non oltre i 90 giorni.
Della novità introdotte in tema di responsabilità conseguenti al ritardo dell‘Amministrazione nella
conclusione del procedimento, si occupa la lettera c), che pone a carico di tutte le amministrazioni pubbliche
l’obbligo di risarcire il danno ingiusto causato dall’inosservanza dei termini procedimentali.
L‘Istituto Tagliacarne, nel corso dell‘autunno 2009 e della primavera 2010 ha avviato un progetto speciale di
assistenza e formazione alle Camere nella revisione dei regolamenti sui termini dei procedimenti, già in
vigore, al quale ha aderito anche la Camera di Alessandria. Durante un percorso di affiancamento a
distanza, è stato predisposto un regolamento-tipo elaborato sulle specifiche esigenze camerali, che nel
corso di riunioni con i responsabili di procedimento delle diverse Unità, è stato ―personalizzato‖. Il
regolamento definitivo, con annessa tabella dei termini di conclusione dei procedimenti individuati, è stato
approvato nella seduta di Consiglio del 28/04/2010.
Con la deliberazione indicata, la n. 4/2010, il Consiglio, per motivi di semplificazione, ha previsto che la
tabella con i termini dei procedimenti sia aggiornata periodicamente – quando necessario – con
deliberazione della Giunta camerale.
Sarà cura dei responsabili di procedimento evidenziare le necessità di aggiornamento, conseguenti a nuove
norme, anche regolamentari, che disciplinano i procedimenti di competenza.
SERVIZI ALL’UTENZA
Certificazione di qualità
Anche per l‘anno 2011, a seguito della visita ispettiva di sorveglianza dell‘organismo di certificazione, in data
19 aprile, è stata rinnovata, la certificazione di qualità per l‘ufficio Registro Imprese, attribuita la prima volta il
26 marzo 2004 e confermata negli anni successivi. Nella stessa data, la certificazione di qualità è stata
rinnovata per l‘Albo delle Imprese Artigiane, per il Ruolo agenti e rappresentanti di commercio e per il Ruolo
agenti di affari in mediazione. La certificazione di qualità è, infatti, soggetta al rinnovo ogni tre anni e ad una
verifica annuale, per garantire il mantenimento degli standard accertati, negli anni intermedi.
Con la certificazione di qualità, la Camera di Commercio garantisce all‘utenza che l‘attività degli uffici
certificati è in linea con la norma UNI EN ISO 9001:2008 ―Sistemi di gestione per la qualità. Requisiti‖. Il
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Sistema per la Gestione della Qualità è documentato e mantenuto attivo per assicurare che il servizio fornito
è conforme sia a quanto stabilito dalle leggi in materia sia ai requisiti e alle aspettative del cliente/utente.
Registro Imprese e Albo Artigiani
Il decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito nella legge 2 aprile 2007, n. 40, che prevede, all‘articolo 9,
la ―Comunicazione unica per la nascita dell‘impresa‖, unica modalità per assolvere tutti gli adempimenti
amministrativi, anche ai fini previdenziali, assistenziali e fiscali relativi alle fasi costitutiva, modificativa ed
estintiva dell‘impresa, ha trovato piena applicazione a partire dal 1° aprile 2010. Nel periodo dal 1° ottobre
2009 al 31 marzo 2010 è stato possibile per gli interessati utilizzare ancora le modalità previste dalla
normativa previgente (D.L. 1° luglio 2009, n. 78, convertito nella L. 3 agosto 2009, n. 102).
La comunicazione unica di avvio dell‘attività d‘impresa, presentata all‘ufficio del Registro delle Imprese, ha
valore anche per l‘Agenzia delle Entrate, per l‘INPS e per l‘INAIL, e per l‘Albo delle imprese Artigiane, cui le
rispettive pratiche sono trasmesse automaticamente dal sistema informativo delle Camere di Commercio in
via telematica.
Con l‘entrata a regime della Comunicazione Unica, dal 1° aprile 2010, ha trovato piena applicazione anche il
Testo Unico in materia di artigianato, la legge Regione Piemonte n. 1/2009, in vigore dal 6 febbraio 2009.
Il decreto legge 70/2011, convertito nella legge 106/11, ha modificato il decreto-legge 7/2007, convertito
nella legge 40/2007 inserendo l‘art. 9-bis. Lo stesso stabilisce che ai fini dell‘iscrizione all‘albo delle imprese
artigiane, l‘interessato presenta una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti artigiani mediante la
comunicazione unica. Tale dichiarazione determina l‘iscrizione all‘albo artigiani, con la decorrenza prevista
dalla legislazione regionale e l‘annotazione nella sezione speciale del registro delle imprese. Viene
assegnato alle Regioni il compito di disciplinare le procedure per gli accertamenti e i controlli e per i
provvedimenti in caso di carenza dei requisiti dichiaratati, nonchè le modalità per la comunicazione delle
cancellazioni e delle variazioni ai soggetti interessati.
Con riferimento all‘Albo Artigiani, il legislatore ha inoltre introdotto, con l‘art. 43 della legge n. 183/10 la
normativa dell‘inopponibilità dei provvedimenti dell‘albo artigiani nei confronti dell‘Inps. Ha infatti stabilito
che i provvedimenti relativi alle modificazioni dello stato di fatto e di diritto, compresa la cessazione delle
imprese individuali e di tutti i soggetto comunque iscritti all‘albo delle imprese artigiane, sono inopponibili
all‘Inps, decorsi tre anni dal verificarsi dei relativi presupposti.
Sempre nel quadro di semplificazione degli adempimenti delle imprese, il decreto legge 25 giugno 2008, n.
112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, all‘art. 38, ―Impresa in un giorno‖, ha previsto una
semplificazione e un riordino della disciplina dello sportello unico per le attività produttive dei Comuni,
sportello che dovrà comunque interagire, attraverso un collegamento telematico, con la ―Comunicazione
unica‖. La disciplina dello sportello unico è stata nuovamente modificata e rafforzata dal D.lgs. 26 marzo
2010 n. 59, che prevede all‘articolo 25 l‘emanazione di un apposito regolamento di attuazione che assicuri
l‘espletamento in via telematica, attraverso lo sportello unico, di tutte le procedure necessarie per poter
svolgere le attività di servizi. Lo stesso articolo prevede che l‘esercizio delle funzioni dello sportello unico è
delegato, anche in assenza di provvedimenti espressi, alle Camere di Commercio per tutti i comuni che non
provvederanno alla sua attuazione secondo quanto stabilito dal regolamento.
Il già citato D.lgs. 26 marzo 2010, n. 59, di attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel
mercato interno (in vigore dall‘8 maggio 2010), ha disciplinato, in conformità alla normativa europea, le
norme di accesso e di esercizio delle attività di servizi (che nell‘accezione europea comprendono tutte le
attività svolte autonomamente, quindi tutte le attività d‘impresa).
In particolare il decreto ha variato le norme relative alla somministrazione di alimenti e bevande e quelle
relative al commercio, agli acconciatori, estetisti e tintolavanderie, con ricaduta sulle attività del Registro
Imprese e dell‘Albo Artigiani; ha soppresso i ruoli degli agenti di affari in mediazione, degli agenti e
rappresentanti di commercio, degli spedizionieri e dei mediatori marittimi. I ruoli rimangono in essere sino
alla data di emanazione di un regolamento di attuazione, con Decreto del Ministero dello Sviluppo
Economico, che disciplinerà le modalità di iscrizione nel Registro Imprese e nel REA dei soggetti iscritti nei
suddetti ruoli e di coloro che inizieranno in seguito le dette attività.
Ad oggi il regolamento di attuazione non è ancora stato emanato.
Il decreto 59/2010, per raggiungere lo scopo prefissato, ha modificato l‘articolo 19 della L. 241/1990,
prevedendo una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) differita, di natura autorizzatoria (l‘attività soggetta a
dichiarazione può essere iniziata trascorsi 30 giorni dalla data di presentazione della DIA, necessari alla PA
35
per le verifiche previste dalle norme), e una DIA immediata, di natura non autorizzatoria (l‘attività soggetta a
dichiarazione può essere iniziata subito).
Con la L. 30 luglio 2010, n. 122, di conversione del D.L. 31 maggio 2010, n. 78 (in vigore dal 30 luglio 2010),
l‘articolo 19 della L. 241/1990 è stato nuovamente modificato. Tutte le attività sono soggette ad una
Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) da parte dell‘interessato alla PA. L‘attività può esser
immediatamente iniziata e la PA ha a sua disposizione 60 gg. per le verifiche di legge.
L‘art. 19 della Legge 241/90 è stato ulteriormente novellato dal Decreto Legge 13/08/2011, n. 138, convertito
nella Legge 14/09/2011, n. 148 che adeguandosi ad una recente pronuncia del Consiglio di Stato ha
disposto che la SCIA non costituisca un provvedimento tacito direttamente impugnabile. Gli interessati
possono sollecitare le amministrazioni competenti ad effettuare gli adempimenti previsti e, in caso di inerzia,
possono esperire esclusivamente l‘azione avverso il silenzio come disciplinata dal D.Lgs. n. 104 del 2010,
relativo al riordino del processo amministrativo.
Ovviamente il susseguirsi di tali importanti innovazioni normative che riguardano molte delle attività soggette
all‘iscrizione sia al Registro Imprese sia all‘Albo Artigiani, sia ai soppressi ruoli ha comportato e comporta
dubbi ed incertezze interpretative, ad oggi non ancora chiariti.
Si ricorda inoltre che per tutti i bilanci presentati nell’anno in corso ha trovato piena applicazione
l’obbligo della loro predisposizione in formato xbrl (per ora limitatamente allo stato patrimoniale e al
conto economico con esclusione della nota integrativa).
Si segnala come altre norme hanno comportato nuovi o diversi adempimenti per quanto riguarda il
Registro Imprese: il decreto legge 185/2008, art. 16, convertito nella legge 2/2009, che prevede per le
società l’iscrizione obbligatoria nel registro imprese dell’indirizzo di Posta Elettronica Certificata
(PEC) entro il 29/11/2011; il D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, di attuazione della direttiva 2006/43/CE relativa
alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati; le modifiche all‘articolo 2477 del c.c., con nuovi
casi di obbligatorietà del collegio sindacale nelle SRL; il D.Lgs. 28/2010, comportante una nuova disciplina
della mediazione obbligatoria per le controversie societarie; il D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 110, relativo alle
disposizioni in materia di atto pubblico informatico redatto da notaio; nuovi adempimenti a carico del curatore
fallimentare, previsti dal D.L. 31 maggio 2010, n. 78; il D.Lgs. 30 dicembre 2010, n. 235, che ha riformato il
Codice dell‘Amministrazione Digitale (D.lgs. n. 82/2005) e il Testo unico in materia di documentazione
amministrativa.
In materia di installazione impianti, non è ancora stata attuata l'ulteriore revisione della normativa
prevista entro il 31.12.2008 (D.L. 112/2008) a completamento della revisione già attuata dal decreto
ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37. Permangono pertanto ancora molti dubbi interpretativi, di non facile
soluzione, del D.M. 37/2008.
In materia di acconciatori, la Regione Piemonte con nota prot. 1854/DB1603 del 19/02/2009 ha disposto
che a partire dal 01/02/2011, l‘accertamento dei requisiti professionali per l‘esercizio dell‘attività venga
effettuato esclusivamente sulla base della L. 17 agosto 2005, n. 174.
SUAP - Sportello Unico per le Attività Produttive.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 30 settembre 2010 è stato pubblicato il D.P.R. 7 settembre 2010 n. 160 regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività
produttive.. I comuni hanno 120 gg. da questa data per attestare la sussistenza in capo al SUAP del proprio
territorio dei requisiti previsti. Se entro 180 gg. dalla data di pubblicazione il comune non ha istituito il SUAP
o il SUAP già istituito non ha i requisiti previsti, l‘esercizio delle relative funzioni è delegato, anche in
assenza di provvedimenti espressi, alla CCIAA territorialmente competente (art. 4). La successiva legge n.
106 del 12/07/2011 (di conversione del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70) ha precisato una serie di
ulteriori adempimenti relativi all‘istituzione dei SUAP; in particolare, si prevede la nomina, da parte del
Prefetto, di un commissario ad acta scelto fra i funzionari dei Comuni, delle Regioni e delle Camere di
Commercio, nei Comuni che entro la data del 30 settembre 2011 non abbiano provveduto ad accreditare gli
sportelli o ad avvalersi delle Camere di Commercio per l‘esercizio delle funzioni inerenti lo sportello, come
previsto dal regolamento con D.P.R. n. 160 del 2010. La nomina viene effettuata dal prefetto, dopo aver
inviato una diffida e consultato la Regione competente. Inoltre, la norma demanda ad un decreto
interministeriale del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro per la semplificazione normativa di
eventuali misure indispensabili all‘attuazione sul territorio nazionale del SUAP e a garantire, nelle more della
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sua attuazione, la continuità della funzione amministrativa anche attraverso deroghe parziali alla relativa
disciplina.
Albi e Ruoli
1) Piano dei controlli
Dal 1° agosto 2009 il Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha riconosciuto la Camera di
Commercio di Alessandria quale Organismo di Controllo (art. 47 e 48 Reg. CE 479/2008) per i vini ―Colli
Tortonesi d.o.c.‖, Dolcetto d‘Ovada d.o.c.‖, ―Dolcetto d‘Ovada Superiore d.o.c.g.‖, ―Gabiano d.o.c.‖,
―Grignolino del Monferrato Casalese d.o.c.‖, ―Rubino di Cantavenna d.o.c.‖, ―Strevi d.o.c‖.
Il D.M. 2 novembre 2010 ha modificato lo schema di piano dei controlli, in applicazione dell‘art. 13, comma
17, del decreto legislativo n. 61 dell'8 aprile 2010.
Si è pertanto provveduto all‘adeguamento dei Piani di Controllo di ciascuna d.o. al nuovo schema allegato al
D.M. 2/11/2010, con invio al MIPAAF dei nuovi Piani e degli aggiornamenti relativi alla Struttura Operativa:
detti Piani sono stati approvati nel mese di luglio con appositi decreti.
Le novità legislative hanno comportato un aggiornamento della modulistica già in uso e delle istruzioni
operative rivolte alle aziende interessate: tali adeguamenti sono stati comunicati agli operatori tramite
corrispondenza e pubblicati sul sito internet della Camera di Commercio di Alessandria.
La nuova normativa ha apportato variazioni anche riguardo l‘attività ispettiva inerenti i Piani di Controllo.
Il sorteggio dei soggetti da sottoporre a visite ispettive – anno 2011 – è stato effettuato nel mese di maggio
alla presenza di funzionari della Regione Piemonte e dell‘Ispettorato Centrale Repressione Frodi; le visite
sono state poi regolarmente avviate a partire dal mese di luglio per i viticoltori e nel mese di agosto per le
cantine (vinificatori ed imbottigliatori).
Secondo quanto disposto dall‘art. 5 del D.M. 2 novembre 2010 non è più stato possibile, come avvenuto nel
2010 con sottoscrizione di apposita convenzione, avvalersi di personale della Provincia di Alessandria per
effettuare le verifiche ispettive in vigneto. E‘ stato quindi necessario affidare l‘incarico a competente
personale esterno, individuato tramite procedura di selezione svoltasi nel maggio 2011.
Con D.M. 19 aprile 2011 la gestione dei contrassegni di Stato per i vini a denominazione di origine
controllata e garantita è stata trasferita dalle Camere di Commercio alle Strutture di Controllo.
Dal 1° agosto 2011 pertanto le rimanenze dei contrassegni di stato delle DOCG ―ASTI‖, ―BRACHETTO
D‘ACQUI‖, ―GAVI‖, ―BARBERA D‘ASTI‖ e ―BARBERA DEL MONFERRATO SUPERIORE‖ sono state cedute
a ―VALORITALIA srl‖, organismo di controllo delle suddette d.o..
2) Albo Vigneti
Il Decreto Legislativo n. 61/2010 ha modificato radicalmente la gestione del sistema vitivinicolo italiano al fine
di adeguarlo alle più recenti richieste provenienti dalla Comunità Europea.
Con successivo decreto 16 dicembre 2010 è stato istituito lo‖ Schedario Viticolo‖, che consiste in una bancadati gestita dalla Regione, contenente le informazioni di tutti i vigneti del Piemonte in termini di superficie e
caratteristiche dei vitigni coltivati, nonché dei vini ottenibili (a denominazione o no); esso diventa l‘unica fonte
di informazioni vitivinicole per la gestione del comparto da parte della Regione ed è alimentata dai produttori
(tramite i CAA - centri di assistenza agricola) e utilizzata dai vari soggetti che effettuano i controlli della filiera
(Province, Strutture di controllo, ICQRF, ecc.).
La scelta di inserire tutte le informazioni nello Schedario viticolo ha comportato la chiusura degli ―Albi vigneti‖
detenuti presso le Camere di Commercio provinciali.
LA DICHIARAZIONE UNICA
Con l‘abolizione dell‘Albo Vigneti sono soppresse anche le ―denunce di produzione delle uve‖:
a partire dalla vendemmia 2011, sempre nello Schedario viticolo e sulla base delle superfici vitate iscritte, i
produttori devono presentare per via informatica sul Sistema informativo del Piemonte (SIAP) una
dichiarazione UNICA di vendemmia, produzione e rivendicazione. In questo modo essi comunicano alla
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Pubblica Amministrazione - con un unico documento - la quantità di uva vendemmiata, il vino da essa
ottenuto e la tipologia di vino che vogliono commercializzare (DOCG, DOC, vino varietale, vino). Tale
informazione sarà disponibile per i successivi controlli e per la certificazione, da parte delle Strutture di
Controllo (Valoritalia, CCIAA), delle partite di vino messe in commercio.
3) COMMISSIONI DI DEGUSTAZIONE
L‘art. 15, comma 5, del Decreto Legislativo n. 61/2010 prevede l‘emanazione di un nuovo decreto (entro il
2011) concernente le modalità di esecuzione degli esami chimico-fisici ed organolettici ai fini della
certificazione delle partite di vino a d.o..
A partire dal 2012 la certificazione dei prodotti sarà di competenza delle Strutture di Controllo: pertanto la
Camera di Commercio potrà proseguire l‘attività soltanto per i vini relativi ai Piani di controllo di propria
competenza (da una stima approssimativa i campioni degustati in un anno da circa 2500 si ridurranno a
600), poiché i restanti vini a d.o. prodotti nella ns. provincia verranno certificati dalla Struttura di Controllo
―VALORITALIA srl‖.
4) SISTRI
E‘ proseguita per tutto il 2011 l‘attività di consegna dei dispositivi USB, compito assegnato alle Camere di
Commercio dal Decreto 17 dicembre 2009 e dal Protocollo di intesa stipulato da Unioncamere con il
Ministero dell‘Ambiente.
Il nuovo sistema informatizzato sostituirà quasi totalmente le denunce MUD, probabilmente a partire
dall‘anno 2012.
5) Ruoli agenti e rappresentanti di commercio e agenti di affari in mediazione
I ruoli sono mantenuti attivi, in attesa del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico che regolerà il
passaggio delle competenze al registro imprese e al REA, in attuazione del D.lgs. 59/2010.
Regolazione del Mercato
Con il protocollo d‘intesa siglato nell‘anno 2009 tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l‘Unioncamere
per il rafforzamento dell‘attività di vigilanza e controllo del mercato, è stato assegnato alle Camere di
Commercio ed in particolare a questa area il compito di effettuare verifiche nell‘ambito della sicurezza dei
prodotti (ad esempio giocattoli, prodotti elettrici, elettromagnetici e dispositivi di protezione individuale),
nell‘ambito dell‘etichettatura dei prodotti tessili e calzaturieri e nell‘ambito della metrologia legale (controllo
casuale ed a sorpresa sugli strumenti metrici, vigilanza sui laboratori autorizzati all‘esecuzione delle verifiche
periodiche, vigilanza sul mercato per gli strumenti ―Mid‖, vigilanza sui metalli preziosi e sorveglianza sui
centri tecnici). Tali adempimenti sono da effettuarsi oltre alla normale attività di verifica, propria dell‘Ufficio
metrico. Nell‘anno in corso il personale ha dato inizio all‘attività ispettiva in alcuni ambiti .
MEDIA-CONCILIAZIONE
Il Decreto Legislativo 4 marzo 2010 n. 28 in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle
controversie civili e commerciali ha reso obbligatoria la procedura, a partire dal 20 marzo 2011, nei confronti
di una serie molto vasta di liti.
Un ruolo di primordine è stato, altresì, assegnato agli organismi di mediazione. Si prescrive, infatti, che le
procedure di mediazione possano essere gestite solo dagli organismi pubblici e privati iscritti ad un apposito
Registro presso il Ministero della Giustizia e che i mediatori, iscritti alla liste degli organismi accreditati al
registro, abbiano frequentato e superato un apposito percorso formativo erogato da enti di formazione
accreditati dal Ministero della Giustizia.
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Da lungo tempo le Camere di Commercio, singolarmente o in forma associata, gestiscono l‘attività di
arbitrato e conciliazione, in ottemperanza al disposto di cui all‘art. 2 comma 4 lett. a) della legge 580/93
(nella vecchia formulazione oggi ripresa, senza particolari modifiche, dall‘art. 2, comma 2 lett. g) novellato
dal d. lgs. 23/10).
In poco più di due mesi di operatività della riforma, le 105 Camere di Commercio italiane hanno ricevuto oltre
5mila richieste di Conciliazione.
In particolare, dal 21 marzo al 31 maggio 2011, le 75 Camere già iscritte al Registro degli Organismi di
Mediazione del Ministero della Giustizia ne hanno gestite quasi 4mila, il 76% delle quali in materie per cui è
ora prevista l‘obbligatorietà.
Complessivamente, i procedimenti già definiti risultano 1.633, pari al 43% delle Mediazioni depositate presso
gli Organismi camerali riconosciuti. Nel 20% dei casi si è raggiunto un accordo soddisfacente per entrambe
le parti. Questi i dati principali diffusi da Unioncamere.
In previsione di un aumento delle domande di mediazione, per gestire in modo coordinato le attività di
gestione delle procedure e di formazione dei mediatori è stata creata un‘azienda speciale intercamerale,
ADR Piemonte, che ha sostituito la Camera Arbitrale del Piemonte in materia di mediazione.
Per creare un registro informatico delle mediazioni, prescritto dalla legge, è stato impostato da Infocamere
un sistema informatico di gestione delle procedure, e da Infocert un sistema di protocollo dedicato.
I funzionari camerali che gestiscono il servizio hanno partecipato a numerosi percorsi formativi relativi alle
nuove procedure.
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2.2.
POLITICHE DEL SISTEMA CAMERALE E RAPPORTI DI COOPERAZIONE CON
LE ISTITUZIONI LOCALI
La Camera di Commercio è un'istituzione che opera per favorire lo sviluppo complessivo ed equilibrato del
territorio, creando le condizioni migliori per una piena espressione dell'attività d'impresa nel suo ruolo
fondamentale di promotrice di ricchezza per il territorio.
In questa prospettiva opera sia attraverso l'Unioncamere Nazionale, l'Unione Regionale e gli altri organismi
del sistema camerale, sia ricercando per le proprie iniziative un costante collegamento con le istituzioni
locali, in primis la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria ed i Comuni centri zona, nell'ottica di una
crescente e reciproca collaborazione.
La Camera ricerca, inoltre, il massimo livello di coesione e di collaborazione con le locali rappresentanze
associative, ricercando nuove modalità partecipative che evitino, in primo luogo, spinte corporative e
promuovano, nel contempo, azioni a beneficio della totalità del sistema economico e dello sviluppo del
territorio, anche favorendo condizioni di trasparenza e rispetto delle regole a vantaggio dell'esercizio
dell'attività d'impresa.
LE AZIENDE SPECIALI
ASPERIA
Asperia – Azienda speciale per la promozione economica è stata costituita dalla Camera di Commercio di
Alessandria nel 1996 e persegue, in coerenza con i compiti istituzionali e le linee strategiche dell‘Ente
camerale e secondo quanto stabilito nel proprio statuto, le seguenti finalità: a) promozione e sviluppo dei
prodotti agricoli e alimentari; b) promozione territoriale e turistica; c) promozione di servizi alle imprese.
Sotto il profilo strettamente operativo l‘azione di Asperia si estrinseca attraverso la partecipazione a mostre,
fiere ed esposizioni in Italia e all‘estero; l‘organizzazione di manifestazioni volte allo sviluppo dei settori
economici alessandrini, con particolare riguardo a quello agro-alimentare ed alle aree ad "economia debole"
riconosciute dall'Unione Europea; la promozione di prodotti agro-alimentari anche attraverso la
somministrazione e la vendita di alimenti e bevande oggetto di promozione. L‘Azienda realizza, inoltre, studi
e ricerche relativi a nuovi processi produttivi e all'innovazione tecnologica, nel rispetto della tradizione e
della tipicità dei prodotti; partecipa, come organismo strumentale della Camera di Commercio, a patti ed
accordi territoriali ai sensi dell'art.2 comma 3) della legge n.580/93, così come modificata dal D.Lgs.
23/20101; valorizza la vocazione turistica del territorio; svolge azioni informative e formative; eroga servizi
reali volti al miglioramento della qualità dei prodotti, finalizzati anche all'ottenimento delle certificazioni di
qualità; stipula convenzioni ed aderisce ad enti ed organismi volti alla realizzazione di interventi coordinati in
settori specifici. Rientrano tra gli scopi di Asperia anche l‘organizzazione di riunioni, convegni, seminari,
simposi, tavole rotonde ed altre iniziative formative ed informative; di concorsi mirati alla valorizzazione
della qualità dei prodotti agro-alimentari; lo studio delle problematiche inerenti alle denominazioni di origine
e attestazioni di specificità dei prodotti provinciali.
Tramite la propria azienda speciale di promozione economica, la Camera di Commercio di Alessandria non
si limita a svolgere funzioni strettamente istituzionali ma riesce ad ampliare il raggio di azione della propria
attività, con il preciso obiettivo di promuovere, con atti concreti ed efficaci, il proprio territorio inteso come un
insieme unico di risorse da valorizzare. In quest‘ottica, dunque, enogastronomia, prodotti dolciari, produzioni
orafe, argentiere, calzaturiere, industria del freddo ed altri comparti produttivi della provincia rappresentano
un patrimonio che merita e necessita di essere valorizzato con ogni mezzo a disposizione. Se è vero, infatti,
che la nostra terra offre una gamma ricca e diversificata di risorse distribuite su un'area estremamente
eterogenea è altrettanto vero che solo un impegno incisivo ed omogeneo può garantire il successo ad
un'azione di promozione che oggi aspira a valicare i confini provinciali.
Da alcuni anni è nato un progetto che si è proposto di sposare le potenzialità economico-turistiche della
provincia alla volontà ed all'impegno di un ente deciso e determinato a porsi come guida sulla via di una
valorizzazione capace di porre Alessandria e il suo territorio all'attenzione dei mercati e del turismo non solo
locali. La missione di ASPERIA è, dunque, la promozione economica e territoriale onnicomprensiva e
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globale della provincia in cui agisce. Le iniziative sono state attuate in modo da assicurare una presenza
costante dell'ente su tutto il territorio provinciale ed una giusta promozione ai diversi settori dell'economia
locale. In questa prospettiva sono stati, pertanto, individuati e realizzati eventi in grado di superare interessi
settoriali e locali, presentando la provincia di Alessandria come un organismo unico. E' questa la via che
ASPERIA ha sempre seguito ed intende seguire, intensificando e sviluppando le proprie strategie di
valorizzazione del territorio.
ASFI
ASFI, Azienda speciale per la formazione alle imprese costituita ai sensi della legge n.580/93, è nata nel
1993 ed è operante dal 1995. La sua azione si inquadra nell‘ambito dei fini di promozione e di sviluppo
dell‘economia provinciale e del sistema delle imprese, propri della Camera di Commercio. L‘azione di ASFI si
sviluppa sulla base dei compiti istituzionali e delle linee strategiche camerali e secondo i principi del proprio
statuto.
Svolge attività formativa e informativa, finalizzata all‘aggiornamento professionale del mondo imprenditoriale
e alla preparazione di base per l‘abilitazione all‘esercizio di specifiche attività economiche. Favorisce l‘utilizzo
dei servizi offerti dal sistema camerale e cura il miglioramento dei servizi anche attraverso l‘aggiornamento e
la qualificazione professionale del personale della Camera di Commercio. Promuove lo sviluppo della cultura
economica, mediante la realizzazione di specifiche iniziative (convegni, seminari, giornate di studio,
workshop, incontri informativi, ecc.), avvalendosi di docenti universitari, consulenti ed esperti.
Queste attività sono svolte in forma autonoma, sulla base dei programmi aziendali e delle esigenze espresse
dal locale sistema delle imprese. Spesso agisce quale strumento operativo ed esecutivo di iniziative della
Camera di Commercio.
Sulla base di tale impostazione, si evidenziano tre linee primarie di intervento: 1) Formazione
imprenditoriale; 2) Formazione interna; 3) Informazione economica, spesso interconnesse tra loro, nella
logica di assecondare in modo organico e immediato le necessità ed i fabbisogni emergenti nell‘ambito
produttivo e lavorativo provinciale e di stimolare lo sviluppo della cultura economica.
ASFI è un'azienda di formazione di ridotte dimensioni, sia in termini di struttura organizzativa che di risorse
economiche, ma, grazie alla propria snellezza e duttilità operative, ha sempre cercato di fornire soluzioni
concrete e puntuali.
L‘azione dell‘Azienda è sempre stata improntata al principio di sussidiarietà, nonché di collaborazione e
integrazione con gli altri soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, intervenendo (spesso gratuitamente)
laddove il mercato e le associazioni di categoria non sono in grado di dare adeguate o sufficienti risposte ai
fabbisogni formativi (a causa di temi troppo specialistici o legati a particolari servizi camerali, o di argomenti
riguardanti pochi destinatari ―di nicchia‖, o di iniziative troppo onerose in una logica strettamente lucrativa).
Ha sempre cercato, quindi, di utilizzare al meglio le risorse disponibili, evitando duplicazioni e
sovrapposizioni di iniziative con altri operatori del settore e di fornire servizi utili al sistema delle imprese.
Pur nel vasto e articolato panorama dell‘offerta formativa provinciale, l‘Azienda Speciale Formazione
Imprese si propone quale stabile punto di riferimento per il mondo economico provinciale, come sportello
progettuale attivo nella realtà locale, come supporto della Camera di Commercio nell'individuazione e
specificazione della domanda di formazione proveniente dalle imprese, come luogo d'incontro tra domanda
ed offerta di formazione a livello territoriale, come organizzatore e gestore di percorsi formativi (in proprio e
su delega della CCIAA).
Nel corso del 2009, è stato ampliato l‘oggetto sociale dell‘Azienda, che ha così visto accrescere le sue
possibilità operative anche nell‘ambito della certificazione di qualità. Con deliberazioni del Consiglio di Asfi in
data 13 marzo 2008 e della Giunta della Camera di Commercio del 18 marzo 2008, lo Statuto dell‘Azienda è
stato modificato prevedendo anche lo svolgimento ―di attività di accertamento di requisiti e di certificazione di
competenze professionali nell’ambito del sistema delle imprese‖. In tal modo, le possibilità operative di Asfi
sono state ulteriormente implementate ed adeguate alle attuali esigenze del momento delle imprese
alessandrine con la possibilità di operare in un settore di grande prestigio e responsabilità per il quale sono
previsti ampi margini di crescita.
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ADR Piemonte
La Camera di Commercio di Alessandria partecipa, inoltre, ad ADR Piemonte, azienda speciale
intercamerale, costituita dalle Camere di commercio del Piemonte ed alla quale è associata Unioncamere
Piemonte, che opera a livello di sistema sul territorio piemontese, quale Organismo di mediazione ed Ente
formatore.
ADR Piemonte è iscritta al n. 30 del Registro degli Organismi di mediazione del Ministero della Giustizia ed
al n. 36 dell'Elenco degli Enti di formazione per mediatori del Ministero della Giustizia ai sensi del D.lgs. 4
marzo 2010, n. 28 e dei relativi decreti di attuazione.
ADR Piemonte sostituisce la Camera Arbitrale del Piemonte nelle attività relative alla mediazione.
La mediazione non è un procedimento contenzioso, quindi non conduce a una decisione finale con vincitori
e vinti, ma permette alle parti, attraverso l'intervento di un mediatore, di raggiungere un accordo
(conciliazione) che ha valore di contratto. La mediazione è informale, riservata e la conclusione dell'accordo
è rimessa alla volontà delle parti: in qualsiasi momento le parti sono libere di ritirarsi dal tentativo o di non
concludere alcun accordo; non è esclusa la possibilità di rivolgersi comunque al giudice ordinario, o
all'arbitrato, in caso di insuccesso del tentativo. Il D.lgs 28/2010 ha normato in modo organico la mediazione
ed ha previsto, tra l‘altro, che al verbale di accordo, a seguito dell‘omologazione da parte del Presidente del
Tribunale, possa essere attribuita efficacia di titolo esecutivo. La novità più dirompente di tale normativa è
senza dubbio la previsione dell‘obbligatorietà della mediazione per una serie di materie, per le quali
l‘esperimento del tentativo di mediazione costituisce condizione di procedibilità in relazione al giudizio
ordinario. Restano, invece, disciplinate dalla precedente normativa altre forme di mediazione, tra cui quelle
in materia di subfornitura e di telecomunicazioni.
La procedura applicata da ADR Piemonte è disciplinata dal Regolamento di mediazione elaborato a livello
nazionale da Unioncamere.
Fermi i casi in cui è previsto il tentativo obbligatorio di mediazione, alla procedura si può sempre accedere:
- prima di iniziare un procedimento, giudiziario o arbitrale;
- durante lo stesso per verificare se vi siano spazi per sanare il conflitto in tempi brevi e a costi
ridotti;
- quando sia prevista da una clausola nel contratto o nello statuto.
La procedura si attiva presentando domanda presso le sedi provinciali di ADR Piemonte, istituite presso le
Camere di commercio piemontesi; le Segreterie provvederanno a contattare la controparte, invitandola ad
aderire al tentativo. Nei casi in cui il tentativo sia previsto da clausole o statuti che rimandano alla Camera
Arbitrale del Piemonte, quest'ultima si intende sostituita da ADR Piemonte; di cui è opportuno contattare la
Segreteria prima di presentare la domanda. La procedura si conclude entro 4 mesi dal deposito dell‘istanza,
secondo quanto previsto dall‘art. 6 del D.lgs 28/2010, ma può anche essere sufficiente un solo incontro. Il
costo varia a seconda del valore della controversia, in base al tariffario, e viene sostenuto in misura uguale
da entrambe le parti.
Il mediatore è un soggetto terzo imparziale, indipendente ed esperto di tecniche di comunicazione,
negoziazione e mediazione, acquisite mediante una formazione continua teorico-pratica. Non è un giudice,
né un arbitro, e non impone alcuna decisione, ma aiuta le parti a trovare una soluzione. Il mediatore viene
individuato tra i nominativi accreditati presso il Ministero della Giustizia e inseriti in un'apposita lista, formata
sulla base di standard definiti da Unioncamere nel rispetto della normativa vigente.
42
LA CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA CCIAA
Le disposizioni di legge in materia di camere di commercio attribuiscono agli enti camerali la possibilità di
perseguire i propri fini istituzionali anche mediante la sottoscrizione di partecipazioni in società, imprese ed
enti.
Tale possibilità, già prevista dal R.D.L. 20 settembre 1934, n. 2011 n. (art. 32, punto 4), è stata ribadita dalla
legge 29 dicembre 1990 1993, n.580 e, più recentemente, dal D. Lgs. 23/2010 (art.2, punto 4) nonché dal
D.P.R. 2 novembre 2005, n. 254 ―Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria
delle Camere di Commercio‖ (art.14, punto 2), che stabilisce anche i criteri di valutazione delle partecipazioni
(art.26, comma 7) e, per quanto riguarda la Camera di Commercio di Alessandria, anche dallo Statuto
dell‘Ente (art. 16 lettera e). La partecipazione è deliberata dalla Giunta camerale, sentito, per le società di
capitale, il parere del Collegio dei Revisori dei Conti.
La partecipazione a società e consorzi rappresenta un importante strumento di promozione dello sviluppo
economico, in quanto consente alle camere di commercio di raggiungere i propri obiettivi istituzionali anche
mediante la collaborazione con altri enti pubblici ed organismi privati che, impiegando le risorse
disponibili sia finanziarie che umane, possono agire unitariamente per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Non a caso, infatti, tali partecipazioni delle camere di commercio sono definite ―strategiche‖.
La Camera di Commercio di Alessandria, avvalendosi delle suddette disposizioni di legge, ha sottoscritto, nel
corso degli anni, quote di capitale di numerosi società, consorzi, ecc. operanti nel settore della produzione di
servizi per il sistema delle imprese. Per effetto di tali sottoscrizioni, la Camera di Alessandria deteneva, al 31
dicembre 2010 n. 30 partecipazioni nel capitale di altrettanti organismi elencati nella tabella che segue. Di
queste partecipazioni 12 sono relative a società (soprattutto consortili) espressioni del sistema camerale
mentre 18 riguardano società, consorzi e fondazioni estranei al mondo delle camere di commercio. Le
partecipazioni nelle società del sistema camerale, tra le quali rivestono particolare rilievo quelle in
Tecnoholding, Infocamere, Italconsult, Servicecamere, Tecnocons, Retecamere, sono giustificate dal fatto
che queste ultime possono fornire servizi in house solo ai propri soci. La Camera di Commercio di
Alessandria partecipa, inoltre, a società che hanno per attività la realizzazione di infrastrutture fieristiche,
logistiche, tecnologiche e di trasporto, alle finanziarie regionali, a società per lo studio, la promozione e la
valorizzazione dei prodotti agroalimentari e delle risorse turistiche. La Camera è presente anche nel capitale
di società e consorzi a carattere più spiccatamente locale per assicurare il sostegno all'economia provinciale,
lo sviluppo e la promozione del territorio e dei prodotti della provincia, lo sviluppo degli studi universitari e
della formazione professionale.
Nel corso del 2010 il sistema delle partecipazioni della Camera di Alessandria ha conosciuto le seguenti
modifiche:
- con atto di fusione del 23.12.2010, S.I.TRA.CI. SPA è stata incorporata, con effetti dall' 01.01.2011,
nella Società di Gestione Aeroporto di Cuneo - Levaldigi SpA siglabile "GEAC SpA", con sede in
SAVIGLIANO (CN) S. P. N. 20 1 e Capitale Sociale deliberato pari ad € 2.021.470,40 e sottoscritto e
versato a € 1.485.470,40. Per effetto di tale fusione la partecipazione della Camera di Alessandria
nell‘incorporante è costituita da n. 31 azioni ordinarie del valor nominale di € 1,34 ciascuna pari a
nominali € 41,54;
- con atto in data 31.12.2010 Tecnocamere SCRL ha incorporato Servicecamere Scrl, assumendo la
nuova denominazione di Tecnoservicecamere Società consortile per azioni. Per effetto di tale fusione la
partecipazione della Camera di Alessandria nell‘incorporante è costituita da n. 76.513 azioni ordinarie del
valor nominale di € 0,52 ciascuna pari a nominali € 39.786,76.
Con riferimento alle finalità proprie delle società partecipate, i gruppi più consistenti delle partecipazioni della
Camera di Alessandria sono relativi ad organismi attivi nei comparti della promozione e sviluppo locale (6),
dell‘assistenza e della diffusione dell‘innovazione tecnologica (5), della cultura e ricerca (3), delle
infrastrutture stradali, aeroportuali e dei centri modali (3). Con riguardo, invece, alle modalità di adesione
previste dal D.P.R. 254/2005, le partecipazioni della Camera di Alessandria sono costituite da partecipazioni
azionarie (7), partecipazioni in società a responsabilità limitata (4), conferimenti di capitale, compresi quelli a
favore di fondi patrimoniali e consortili (19).
43
Anche nel 2010 la Camera di Alessandria ha mantenuto tutte le partecipazioni possedute in quanto la
ricognizione delle stesse, ai sensi dell‘art. 3, comma 29 della legge 24.12.2007 n. 244 “Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato‖ (legge finanziaria 2008), effettuata con delibera di
Giunta n. 81 del 10 giugno 2009, ha confermato la validità delle ragioni sottese all‘acquisizione delle
partecipazioni detenute dalla Camera di Commercio di Alessandria ed ha autorizzato l‘Ente a mantenere le
medesime partecipazioni per le quali sussistono tutti i presupposti richiesti dal comma 28 dell‘ articolo 3
della legge 24-12-2007 n. 244.
Nel complesso il valore delle partecipazioni detenute dalla Camera di Commercio di Alessandria
ammontava, al 31 dicembre 2010, €7.365.767,14, superiore dello 0,2 per cento rispetto a quello registrato a
fine 2009, quando erano state iscritte in bilancio per un importo di € 7.349.767,14.
44
LE PARTECIPAZIONI CAMERALI
Partecipazione CCIAA
Società
Sede
Anno di
adesione
Capitale
sociale (€)
Settore di attività
Quota
nominale
Quota
%
Valutazione
in bilancio
2010
PARTECIPAZIONI AZIONARIE
S.I.TRA.CI. SPA
1963
3.167.100,00
410,50
0,013
556,21
1976
19.927.297,00
7.405,00
0,037
36.909,58
1997
20.000.000,00
731.648,00
3,658
5.367.191,50
2000
5.271.936,00
48.147,00
0,913
55.022,28
2001
18.368.938,00
52.224,12
0,284
51.750,77
Corso Nizza, 36 - Cuneo
Inf rastrutture stradali
FINPIEM ONTE SPA
Galleria San Federico, 54 - Torino
Credito
TECNO HOLDING SPA
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Assistenza e dif f usione dell'innovazione
tecnologica
P.S.T. SPA
Parco Scie ntifico Te cnologico
e de lle Te le com unicazioni in Valle
Scrivia
Strada Comunale Savonesa, 9 - Rivalta Scrivia
- Tortona
Telecomunicazioni ed energia
EXPO PIEM ONTE SPA
Piazza Don Minzoni, 1 - Valenza
Sistema f ieristico ed espositivo
AGROQUALITA' SRL
2002
1.999.999,68
8.717,94
0,440
4.094,33
Piazzale Marconi 25 - Roma
Tutela e valorizzazione produzioni locali
FINPIEM ONTE PARTECIPAZIONI SPA
2007
40.810.538,00
15.562,00
0,038
15.562,00
2006
100.000,00
19.000,00 19,000
19.000,00
2008
52.000.000,00
514.218,78
0,990
514.218,78
2008
600.000,00
7.906,00
1,320
6.819,14
2009
372.000,00
4.901,72
1,320
4.227,86
Galleria San Federico, 54 - Torino
Credito
PARTECIPAZIONI IN SRL
PALAZZO DEL M ONFERRATO SRL
Via San Lorenzo, 21 - Alessandria
Tutela e valorizzazione produzioni locali
TECNOINVESTIM ENTI SRL
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Gestione partecipazioni e prestazione di
servizi f inanziari a società partecipate
JOB CAM ERE SRL
Corso Stati Uniti, 14 - Padova
Somministrazione ed intermediazione lavoro
IC OUTSOURCING SRL
Corso Stati Uniti, 14 - Padova
Servizi di immagazzinamento archivi cartacei
45
LE PARTECIPAZIONI CAMERALI
Partecipazione CCIAA
Società
Sede
Anno di
adesione
Capitale
sociale (€)
Settore di attività
Quota
nominale
Quota
%
Valutazione
in bilancio
2010
CONFERIMENTI DI CAPITALE
RETECAMERE SCRL
1992
900.000,00
497,00
0,055
826,97
1994
17.670.000,00
388.061,10
2,196
1.145.182,98
1995
2.387.372,16
299,62
0,013
74,97
1995
765.022,00
516,00
0,670
1.014,49
1995
1.170.000,00
23.237,76
1,986
41.727,16
1997
239.720,00
5.200,00
2,169
5.367,88
1997
96.960,00
9.696,00 10,000
10.923,50
2000
142.504,00
7.800,00
5,474
19.148,76
2003
7.500,00
1.500,00
20,000
12.618,40
2003
485.000,00
20.000,00
4,124
19.585,52
Via Valadier, 42 - Roma
Assistenza e dif f usione dell'innovazione
tecnologica
INFOCAMERE SCPA Socie tà Cons ortile di Inform atica de lle
Cam e re di Com m e rcio Italiane pe r
Azioni
Via G.B. Morgagni, 30/H - Roma
Assistenza e dif f usione dell'innovazione
tecnologica
BORSA MERCI TELEMATICA ITALIANA
SCPA
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Mercati Agroalimentari e centri commerciali
LANGHE MONFERRATO ROERO SCRL
Piazza Porta Avene, 3 - Mango (Cn)
Tutela e valorizzazione produzioni locali
TECNOCAMERE SCRL
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Assistenza e consulenza nei settori tecnicoprogettuali, finanziari, immob iliari
ALEXALA
Age nzia di accoglie nza e prom ozione
turis tica de lla provincia di Ale s s andria
Piazza Libertà, 17 - Alessandria
Turismo
FOR.AL SCRL
Cons orzio pe r la form azione
profe s s ionale ne ll'Ale s s andrino
Corso Cento Cannoni, 4 - Alessandria
Formazione
EURO C.I.N. GEIE
Via E. Filiberto, 3 - Cuneo
Promozione e sviluppo locale
CONSORZIO ALESSANDRINO PER LO
SVILUPPO DEL POLITECNICO
Via T. Michel 5 - Alessandria
Promozione e sviluppo locale
SLALA
Sis te m a Logis tico de ll'Arco Ligure e d
Ale s s andrino
Piazza Libertà, 1 c/o Comune - Alessandria
Centri modali (interporti, ecc.)
46
Partecipazione CCIAA
Società
Anno di
adesione
Sede
Capitale
sociale (€)
Settore di attività
IMA SCPA
Quota
nominale
Quota
%
Valutazione
in bilancio
2010
2004
100.000,00
2.000,00
2,000
2.076,06
2004
951.000,00
10.000,00
1,052
10.000,00
2006
250.000,00
11.600,00
4,640
11.600,00
2006
12.000,00
2.000,00 16,667
2.000,00
2006
100.000,00
5.000,00
5,000
5.000,00
2007
498.855,00
630,00
0,126
630,00
2007
547.403,03
1.000,00
0,183
1.000,00
2008
10.000,00
200,00
2,000
200,00
2.009
7.812,50
500,00
6,400
500,00
Istituto per il Marketing dei Prodotti
Agroalim entari del Piem onte
Corso Stati Uniti, 21 - Torino
Organismi ed istituti di ricerca
ISNART SCPA
Istituto Nazionale Ricerche Turistiche
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Organismi ed istituti di cultura e ricerca
CEIP SCPA
Società Consortile per Azioni per
l'Internazionalizzazione del Sistem a
Piem
onte
Via
Ventimiglia,
165 - Torino
Promozione e commercializzazione all'estero e
assistenza all'export
CONSORZIO PER LA PROMOZIONE E LO
SVILUPPO ED IL FINANZIAMENTO DELLA
CULTURA UNIVERSITARIA IN CASALE
MONFERRATO
Via O. Capello, 3 - Palazzo Hughes - Casale
Monf errato
Formazione
SERVICE CAMERE SCRL
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Prestazione di servizi e attività
service e f acility property
di global
CONSORZIO PER L'INNOVAZIONE
TECNOLOGICA SCRL
Via Boncompagni,168 - Roma
Assistenza e dif f usione dell'innovazione
tecnologica
UNIONTRASPORTI SCRL
Piazza Sallustio, 21 - Roma
Assistenza e dif f usione dell'innovazione
tecnologica
CRESAM SCRL
Centro Ricerche Econom iche Sociali
Aziendali e Manageriali
Corso Nizza, 21 - Torino
Organismi ed istituti di cultura e ricerca
CONSORZIO PER LA TUTELA E LA
VALORIZZAZIONE DELL'OLIO
EXTRAVERGINE DI OLIVA DEL
MONFERRATO
Via Luparia, 14 - Fraz. S.Martino - Rosignano
Monf errato
Tutela e valorizzazione dell'olio extravergine di
oliva del Monf errato
47
3. IL QUADRO ORGANIZZATIVO
3.1. EVOLUZIONE DELLE TECNOLOGIE E DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA A
SUPPORTO DELLE ATTIVITA’ DELL’ENTE
AREA INFRASTRUTTURALE SISTEMISTICA
Dal punto di vista informatico si prevede un' ulteriore evoluzione tecnologica attraverso:
l‘aggiornamento continuo dell‘hardware a disposizione del personale camerale con
particolare riferimento alla sostituzione dei computer più datati, di alcuni monitor con
particolare riferimento a quelli 15‖ e stampanti;
la manutenzione dei siti camerali: Intranet, CCIAA, Asperia, Asfi ed aggiornamento della
parte inerente la CCIAA dell‘indice PA;
la gestione della rete locale (LAN) per i dati e la fonia, gestione e manutenzione dell‘internet
point, totem informativi e sistema tagliacode;
gestione del sistema VoIP e centralino remoto;
l‘integrazione e l‘evoluzione del sistema multimediale con il completamento del remotaggio
di tutti i controlli in regia e l‘automazione attraverso l‘introduzione di sistemi di controllo
integrati per audio/video/luci con tecnologia AMX;
completamento del sistema di monitoraggio delle condizioni ambientali dei locali elettrici
interrati e della sala regia;
lo studio di un nuovo sistema di condizionamento del locale CED;
completamento del sistema server in alta affidabilità con integrata la virtualizzazione, in
particolare sostituzione dell‘attuale piattaforma con una più scalabile e performante;
AREA APPLICATIVA/GESTIONALE
E‘ previsto:
il miglioramento di alcuni software di produzione quali il programma per la gestione dei
Certificati d‘Origine e listino petroliferi, materiali da costruzione;
ampliamento del sistema di posta elettronica anche su dispositivi mobili basato sul prodotto
Zimbra in collaborazione con InfoCamere;
la valutazione per la messa in produzione dei nuovi sistemi operativi Microsoft Windows 7 e
delle nuove versioni di Office 2010.
48
3.2
STATO DELLE RISORSE UMANE E DELLE DECISIONI PRESE IN MERITO
ORGANICO
Con deliberazione n. 108 del 5.10.2011 la Giunta ha approvato il Piano triennale dei fabbisogni del
personale 2012-2014. Tale piano, tenendo conto delle cessazioni relative al 2011, innalza il numero di
assunzioni, già prospettate nel Piano triennale 2011-2013, da 2 a 3. Il Piano triennale approvato è il
seguente:
Categorie
Dotazione
organica
Personale
in servizio
al 5.10.11
Posti
vacanti
Dirigenza
D3-D6
D1-D6
C
B3-B7
B1-B7
A
TOTALE
2
3
23
54
3
5
0
90
1
1
18
42
2
4
0
68
1
2
5
12
1
1
0
22
Posti coperti mediante
concorso
pubblico/mobilità
2012
2013
3
2014
Posti ancora
vacanti al
31.12.2014
Personale al
31 dicembre
2012
1
1
18
48*
2
4
0
74
2013
1
1
18
48
2
4
0
74
2014
1
1
18
48
2
4
0
74
1
2
5
6
1
1
0
16
Note:
Nella tabella non è compresa la figura del Segretario Generale.
*Comprensivo delle quattro assunzioni e di una cessazione di categoria C, previste a fine 2011.
Nell‘anno in corso è stata data attuazione al Piano Triennale 2011-, approvato il 22 dicembre 2010,
procedendo alla selezione delle 5 unità di categoria C: 1 di queste è stata già assunta lo scorso 1° giugno, in
seguito a mobilità fra enti, ed è in corso la selezione per coprire gli altri 4 posti.
Come per gli anni passati, il sistema di assunzioni della Camera di Commercio è governato ed ispirato ai
principi di ―contenimento della spesa‖, presenti in tutta la Pubblica Amministrazione. In pratica, la Camera di
Commercio di Alessandria può procedere alle assunzioni nel limite di un contingente di personale
complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 70% di quella relativa alle cessazioni dell‘anno
precedente. La percentuale è stata definita in base all‘indice di equilibrio economico-finanziario stabilito per
ogni singola Camera di Commercio, secondo le modalità ed i criteri di cui al decreto del Ministero delle
Attività Produttive 8 febbraio 2006.
E‘ evidente che per formulare una previsione coerente a tali principi contabili occorre partire dalla previsione
delle cessazioni. Per i prossimi anni, sulla base degli elementi a disposizione, non si ritiene di formulare
previsioni di uscite. Dalla ricognizione anagrafica compiuta, infatti, non ci sono dipendenti che matureranno
negli anni 2012 e 2013 il requisito d‘età (65 anni) richiesto per il collocamento a riposo ed al momento non
sono state preannunciate dimissioni volontarie. Si spiega in questo modo l‘assenza di nuovi ingressi per gli
anni 2013 e 2014 nella tabella sopra riportata.
Nel 2012 è ragionevole prevedere solo le assunzioni che, in base alle regole esposte, saranno coperte dal
70% della spesa delle 4 cessazioni avvenute nel 2011. Da tale conteggio il numero di unità selezionabili nel
2012 corrisponderà a 3.
Per procedere alle assunzioni, nel rispetto della normativa vigente, si dovrà far ricorso primariamente alle
procedure di mobilità e, in caso di loro risultato insufficiente o negativo, si procederà con una selezione
pubblica.
Per quanto concerne le trasformazioni dei contratti di lavoro a tempo parziale, al momento 6 dipendenti, tutti
collocati nella categoria C, usufruiscono del contratto a tempo parziale con percentuali differenti (1 al 45%, 3
al 70%, 1 al 71% e 1 all'80%). Per l‘anno 2012 non si prevedono modifiche.
49
ORGANIGRAMMA
L‘attuale organigramma, adottato con delibera n. 119 dell‘11 ottobre 2010 ed entrato in vigore dal 1° giugno
2011, sarà operativo anche per il 2012, salvo che intervengano fatti o provvedimenti normativi tali da rendere
necessaria l‘adozione di un nuovo assetto organizzativo. Qui di seguito si riporta lo schema vigente.
Camera di Commercio di Alessandria
Struttura organizzativa
in vigore dal primo giugno 2011
Segretario
Generale
AREA 1
Vicesegretario Generale
Vicario
Conservatore R. Imprese
Organi istituzionali,
segreteria, servizi di
supporto, studi e promozione
1
2
3
Serv. amm.contab.
Gestione personale
5
Studi e statistica
6
Promozione
8
Anagrafe e servizi di
regolazione del mercato,
Conciliazione,
Sportello Unico Attività
Produttive
Provveditorato
4
7
AREA 2
Segreteria
11
Servizi informatici
12
Ufficio legale
Registro Imprese
Albi e ruoli
9 Fisco, cont. speciali
13
Propr. industriale
10 Controllo gestione
14
Metrologia
15
Tutela consum.
16 Sportello impresa
Media- conciliazione
SUAP
50
4. IL PROGRAMMA PLURIENNALE
4.1 LE LINEE DI INDIRIZZO PLURIENNALI DELLA CCIAA
L‘emanazione del D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 (noto come ―riforma Brunetta‖) recante ―Attuazione della
legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e dell‘efficienza
e trasparenza delle pubbliche amministrazioni‖ ha comportato per la Camera di Commercio di Alessandria
l‘obbligo di verificare se le linee strategiche stabilite per il periodo 2010 - 2013 siano compatibili con le novità
legislative introdotte dalla normativa sopra richiamata e, quindi, riproponibili per il biennio 2012 - 2013
oppure se debbano essere riviste ed aggiornate.
La normativa suddetta presuppone che la Camera di Commercio di Alessandria, analogamente alle altre
pubbliche amministrazioni, espliciti i propri impegni nei confronti dell‘utenza e degli stakeholder e, più in
generale in relazione alle performance attese, individuando gli elementi rispetto ai quali verranno svolte le
attività di misurazione e di valutazione del livello di raggiungimento delle stesse.
Alla luce di quanto sopra esposto, la Camera di Alessandria ha ritenuto opportuno rivedere le linee
strategiche e di procedere ai necessari adeguamenti introdotti dalla nuova disciplina legislativa in materia di
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Così il Consiglio camerale, con delibera n. 5 in data
28 luglio 2011, ha modificato le linee strategiche per il biennio 2012 – 2013 come segue:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Supporto al sistema imprenditoriale;
Informazione economica e formazione;
Internazionalizzazione;
Supporto al credito e al finanziamento dell’impresa;
Regolazione del mercato e tutela del consumatore;
Valorizzazione del territorio e dei prodotti;
Reti d’impresa e sistema infrastrutturale;
Partecipazione al sistema camerale e supporto alla coesione territoriale;
Miglioramento e promozione dei servizi del sistema camerale.
Questi, in sintesi, i contenuti di ciascuna linea.
1. Supporto al sistema imprenditoriale
Nel pieno rispetto dell‘articolo 1 del Decreto Legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, che attribuisce alle Camere
di commercio, industria, artigianato e agricoltura funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese,
curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali, la Camera di Alessandria garantisce il supporto al
sistema imprenditoriale locale attraverso l‘erogazione di contributi finanziari (per la realizzazione di
interventi di ricerca ed innovazione, per la costruzione del primo sito internet, per l'adozione dei
sistemi di gestione della qualità e della responsabilità etico – sociale, ecc.), il conferimento di premi
agli imprenditori (per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico, all’imprenditore
dell’anno, ecc.), lo sviluppo di specifici progetti settoriali ed intersettoriali.
2. Informazione economica e formazione
L‘art.2 del D. Lgs. 23/2010 prevede che le camere di commercio realizzino osservatori dell'economia locale
(è di quest‘anno l‘adesione della Camera di Alessandria all‘Osservatorio agroalimentare permanente in
collaborazione con la Provincia di Alessandria) e favoriscano la diffusione dell‘informazione economica. In
tale ottica la Camera di Alessandria monitora costantemente il sistema economico locale tramite indagini ad
hoc (indagine congiunturale sull‘industria manifatturiera) e l‘organizzazione di convegni e seminari (Giornata
dell‘economia) e favorisce la conoscenza di specifici aspetti dell‘economia provinciale (demografia
d‘impresa, commercio estero, ecc.). L‘informazione economica rappresenta, poi, anche l‘indispensabile
presupposto per definire le iniziative camerali in ambito formativo che prevedono anche l‘erogazione di
contributi finanziari (per la formazione continua del personale delle imprese e a sostegno del sistema
universitario locale).
51
3. Internazionalizzazione
Spetta alle camere di commercio, ai sensi dell‘art. 2, lettera e) del D. Lgs. 23/2010, il supporto
all'internazionalizzazione per la promozione del sistema italiano delle imprese all'estero per cui la Camera di
Alessandria mira a favorire la presenza delle imprese locali sui mercati esteri, fornisce assistenza e
consulenza per l‘internazionalizzazione e ricerca sinergie con altri enti ed organismi (CEIPIEMONTE,
Sportello Europa della rete Enterprise Europe Network) per lo sviluppo dell‘internazionalizzazione. In
particolare eroga contributi in conto spese di partecipazione a manifestazioni fieristiche, organizza
corsi e seminari su problematiche tecniche, economiche e finanziarie relative al commercio estero,
promuove iniziative volte a favorire lo sviluppo del contract (forniture per grandi progetti).
4. Supporto al credito e al finanziamento dell’impresa
Le camere di commercio, secondo l‘art. 2, lettera c) del D. Lgs. 23/2010, devono favorire l'accesso al credito
delle PMI anche attraverso il supporto ai consorzi fidi. Al riguardo la Camera di Alessandria supporta
l'accesso al credito e l‘acquisizione di finanziamenti agevolati e persegue il miglioramento del rapporto
imprese – sistema bancario. In particolare eroga contributi ai consorzi e alle cooperative di garanzia fidi
operanti in provincia di Alessandria e alle imprese per incentivare l'accesso a servizi di assistenza
finanziaria qualificata. Quest’ultimo strumento mira ad assicurare all’impresa l’acquisizione delle
necessarie conoscenze per la realizzazione di accurate analisi della propria situazione economico –
finanziaria, la ristrutturazione dei debiti, l’analisi della convenienza delle operazioni di investimento,
la quantificazione dei fabbisogni finanziari, l’individuazione delle forme tecniche di reperimento delle
risorse finanziarie, la valutazione del rating e la ristrutturazione dei rapporti con le banche,
l’elaborazione e l’utilizzo del business plan, lo sviluppo dei sistemi di gestione della tesoreria.
5. Regolazione del mercato e tutela del consumatore
Il D. Lgs. 23/2010, ampliando le competenze già fissate dalla legge 580/1993, attribuisce alle Camere di
commercio numerose funzioni in materia di regolazione e trasparenza del mercato come la costituzione di
commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e
consumatori e utenti, la predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela
degli interessi di consumatori e degli utenti, promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole
inique inserite nei contratti, vigilanza e controllo sui prodotti e per la metrologia legale e rilascio dei certificati
d'origine delle merci. Alla luce di tale dettato normativo la Camera di Alessandria promuove lo sviluppo ed il
coordinamento dei servizi di arbitrato e di conciliazione, la promozione di forme di controllo sulla presenza
di clausole inique nei contratti nonché la trasparenza del mercato e la tutela dei consumatori attraverso la
partecipazione alla Camera Arbitrale del Piemonte ed il sostegno al servizio di conciliazione (Settimana
nazionale dei servizi di conciliazione, seminari e convegni). Partecipa, inoltre, ad ADR Piemonte, l‘ azienda
Speciale intercamerale per lo svolgimento - da parte delle Camere piemontesi - della nuova mediazione
prevista dal D. Lgs. 28/2010.
6. Valorizzazione del territorio e dei prodotti
E‘ compito delle camere di commercio, ai sensi dell‘art. 2, punto 2, lettera c) del D. Lgs. 23/2010, la
―promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitività‖. L‘Ente camerale
alessandrino persegue, in tal senso, la promozione dei prodotti ed il miglioramento delle strutture del settore
agroalimentare provinciale e la valorizzazione dell‘area alessandrina e delle eccellenze produttive. In
particolare tutele e valorizza le produzioni vinicole locali (Commissioni di degustazione VQPRD), i prodotti
agricoli (Progetto ―Valorizzazione frumento alessandrino di qualità‖) ed alimentari, supporta la promozione
territoriale e turistica anche attraverso l‘azienda speciale Asperia, contribuisce agli eventi di Palazzo
Monferrato e alla Fiera di San Giorgio.
7. Reti di impresa e sistema infrastrutturale
L‘art. 3, comma 4 ter, della Legge 9 aprile 2009, n. 33 (Conversione in Legge, con modificazioni del Decretolegge 10 febbraio 2009, n. 5, recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi) ha conferito al
―contratto di rete‖ fra imprese una prima ―tipizzazione‖ legale. Le reti di imprese rappresentano forme di
cooperazione fra imprese adottate allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e competitività
sul mercato. La nuova figura vede coinvolte nuovamente le Camere di Commercio, dal momento che l‘art. 3,
comma 4 quater, stabilisce che il contratto di rete sia iscritto nel Registro delle Imprese ove hanno sede le
imprese contraenti. Al riguardo la Camera di Alessandria intende assumere, sulla base dell‘accordo MSE –
Unioncamere 2010, un ruolo attivo con il progetto rete di impresa ―Rinnovazione del Cortese‖ e con
l‘adesione alla rete di impresa di Unioncamere Piemonte ―Aggiungere competitività al territorio‖. Inoltre l‘art.
2, punto 4 del D. Lgs. 23/2010 prevede che per il raggiungimento dei propri scopi, le camere di commercio
promuovano, realizzino e gestiscano strutture ed infrastrutture di interesse economico generale a livello
locale, regionale e nazionale. A tal fine la Camera di Alessandria partecipa alle iniziative (SLALA) che mirano
a creare e sviluppare, in provincia di Alessandria, infrastrutture di supporto al sistema produttivo
52
8. Partecipazione al sistema camerale e supporto alla coesione territoriale
Le disposizioni di legge in materia di camere di commercio attribuiscono agli enti camerali la possibilità di
perseguire i propri fini istituzionali anche mediante la sottoscrizione di partecipazioni in società, imprese ed
enti. Tale possibilità, già prevista dal R.D.L. 20 settembre 1934, n. 2011 n. (art. 32, punto 4), è stata ribadita
dalla legge 29 dicembre 1990 1993, n.580, così come modificata da D. Lgs. 23/2010 (art.2, punto 2 e art. 14,
punto 5, lettera b) nonché dal D.P.R. 2 novembre 2005, n. 254 ―Regolamento per la disciplina della gestione
patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio‖ (art.14, punto 2), che stabilisce anche i criteri di
valutazione delle partecipazioni (art.26, comma 7) e, per quanto riguarda la Camera di Commercio di
Alessandria, anche dallo Statuto dell‘Ente (art. 16 lettera e). La Camera di Commercio di Alessandria,
avvalendosi delle suddette disposizioni di legge, ha sottoscritto, nel corso degli anni, quote di capitale di
numerosi società, consorzi, ecc. operanti nel settore della produzione di servizi per il sistema delle imprese.
Per effetto di tali sottoscrizioni, la Camera di Alessandria deteneva, al 31 dicembre 2010 n. 30
partecipazioni nel capitale di altrettanti organismi. Di queste partecipazioni 12 sono relative a società
(soprattutto consortili) espressioni del sistema camerale mentre 18 riguardano società, consorzi e fondazioni
estranei al mondo delle camere di commercio. Le partecipazioni nelle società del sistema camerale, tra le
quali rivestono particolare rilievo quelle in Tecnoholding, Infocamere, Italconsult, Servicecamere, Tecnocons,
Retecamere, sono giustificate dal fatto che queste ultime possono fornire servizi in house solo ai propri
soci. La Camera di Commercio di Alessandria partecipa, inoltre, a società che hanno per attività la
realizzazione di infrastrutture fieristiche, logistiche, tecnologiche e di trasporto, alle finanziarie regionali, a
società per lo studio, la promozione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e delle risorse turistiche.
La Camera è presente anche nel capitale di società e consorzi a carattere più spiccatamente locale per
assicurare il sostegno all'economia provinciale, lo sviluppo e la promozione del territorio e dei prodotti della
provincia, lo sviluppo degli studi universitari e della formazione professionale.
Partecipa, inoltre, a livello locale, alla realizzazione di progetti ed iniziative in collaborazione con gli enti locali
(principalmente Comune di Alessandria e provincia di Alessandria), con la Fondazione Cassa di Risparmio di
Alessandria e con Palazzo Monferrato Srl.
Partecipa, versando una quota annuale ad Unioncamere, al Fondo perequativo di cui all‘art. 18, comma 5,
legge 580/1993. Il Fondo persegue l'obiettivo di rendere omogeneo su tutto il territorio nazionale lo
svolgimento delle funzioni attribuite da leggi dello Stato al Sistema delle Camere di Commercio favorendo il
conseguimento di un equilibrio economico soddisfacente, il miglioramento dei servizi e la crescita
dell'efficienza.
9. Miglioramento e promozione dei servizi del sistema camerale
La Camera di Commercio di Alessandria svolge, in conformità alla normativa in materia di semplificazione
amministrativa e di modernizzazione dell‘apparato burocratico, sulla base delle indicazioni fornite da
Unioncamere ed avvalendosi della collaborazione di Infocamere e delle altre società di sistema, un‘azione
costante per il miglioramento dei servizi, implementando l‘uso delle tecnologie informatiche e telematiche e
promuovendo presso l‘utenza i servizi di volta in volta messi a punto dal sistema camerale. Il tutto in un‘ottica
di riduzione degli oneri (finanziari e di tempo) a carico delle imprese e con l‘obiettivo di contribuire a
realizzare un‘efficace regolamentazione amministrativa delle attività imprenditoriali ed un effettivo
miglioramento dei servizi offerti dalla Camera di Commercio.
In ogni caso, le iniziative ed i progetti indicati nelle suddette linee strategiche sono, in qualche misura, aperti
e potranno essere ulteriormente implementati con le proposte progettuali che le Associazioni di categoria
vorranno avanzare in corso d‘anno e che saranno finanziate con gli stanziamenti appositamente previsti in
bilancio.
Anche il “Tavolo tecnico di consultazione”, organismo consultivo a supporto degli organi camerali (istituito
con deliberazione di Giunta n. 127 del 26.11.2008), composto dai direttori/segretari delle locali associazioni
di categoria, nella riunione del 25 luglio 2011, ritenendo opportuno procedere alla verifica delle linee
strategiche, ha esaminato e condiviso la suddetta ipotesi di aggiornamento, proponendola per il biennio
2012-2013.
53
4.2
STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA PLURIENNALE
ANNO 2007
ANNO 2008
PROVVEDIMENTI
STANZIAMENTI DI SPESA (ex
impegni)
euro
al 31-12-07
euro
STANZIAMENTI
ASSESTATI
euro
LINEE STRATEGICHE ASSESTATI
ANNO 2009
PROVVEDIMENTI
DI SPESA (ex
STANZIAMENTI
impegni)
ASSESTATI
al 31-12-08
euro
ANNO 2010
PROVVEDIMENTI
STANZIAMENTI
DI SPESA (ex
ASSESTATI
impegni)
euro
al 31-12-09
euro
ANNO 2011
PROVVEDIMENTI
STANZIAMENTI
DI SPESA (ex
ASSESTATI
impegni)
euro
al 31.12.2010
euro
PROVVEDIMENTI DI
SPESA (ex impegni)
al 30-09-11
euro
1) Supporto al sistema
imprenditoriale
150.000
113.131
128.246
117.648
265.000
193.995
800.000
799.941
691.400
113.587
2) Formazione risorse
umane e informazione
economica
270.000
262.893
221.524
216.337
330.000
292.552
515.000
513.252
492.100
86.953
3) Internazionalizzazione
285.000
230.600
243.852
243.852
325.600
260.383
528.800
515.036
369.100
227.351
4) Supporto per
l'accesso al credito
120.000
100.000
100.000
100.000
700.000
400.000
260.000
260.000
308.000
5.442
30.000
30.000
42.000
37.302
30.000
17.474
17.000
15.310
50.000
24.247
915.000
822.923
856.447
824.464
974.400
1.005.028
1.250.000
1.249.526
1.814.000
1.096.443
15.000
-
5.226
5.226
30.000
7.236
10.000
7.236
10.000
-
606.377
581.980
594.528
593.959
683.203
623.118
642.399
636.937
674.899
521.906
5) Regolazione del
mercato
6) Valorizzazione del territorio
7) Miglioramento e
sviluppo delle
infrastrutture
8) Sviluppo politiche di
rete e supporto alla
coesione territoriale
54
5. IL QUADRO DELLE RISORSE
5.1 ANALISI DELLE RISORSE ECONOMICHE, FINANZIARIE E PATRIMONIALI
DELL’ENTE
RICAVI (migliaia di euro)
diritto annuale
diritti di segreteria e oblazioni
contributi e trasferimenti
proventi da gestione di servizi
variazione delle rimanenze
2006
7.051
1.866
1.054
51
-7
2007
6.961
2.060
1.044
183
114
14.000
2008
8.570
2.109
430
244
-51
2009
10.098
2.004
391
242
19
2010
9.860
2.238
643
298
6
6
19
242
391
298
643
2.004
2.238
12.000
244
430
114
183
10.000
51
1.054
1.044
8.000
1.866
2.060
2.109
variazione delle rimanenze
proventi da gestione di servizi
contributi e trasferimenti
6.000
10.098
9.860
8.570
4.000
7.051
diritti di segreteria e oblazioni
diritto annuale
6.961
2.000
-
-7
2006
2007
-51
2008
2009
2010
-2.000
COSTI (migliaia di euro)
spese organi istituzionali
totale costi del personale
spese varie di funzionamento dell'ente
spese di pubblicità
quote associative
iniziative di promozione economica
2006
396
3.994
1.255
35
761
3.599
55
2007
255
3.455
1.264
35
875
1.397
2008
287
3.400
1.160
34
851
1.571
2009
258
3.758
1.209
17
918
2.215
2010
257
3.563
1.496
3
912
3.397
4.400
4.000
3.600
3.200
2.800
3.599
3.397
2.215
2.400
2.000
1.397
1.571
875
851
918
35
34
17
1.600
1.200
800
761
400
-
35
2006
spese di pubblicità
2007
2008
quote associative
912
3
2009
2010
iniziative di promozione economica
spese organi istituzionali
450
396
400
350
287
300
250
258
257
2009
2010
255
200
150
100
50
2006
2007
2008
totale costi del personale
5.000
3.758
4.000
3.994
3.455
3.400
3.563
3.000
2.000
1.000
2006
2007
2008
56
2009
2010
spese varie di funzionamento dell'ente
1.800
1.496
1.500
1.264
1.255
1.209
1.160
1.200
900
600
300
2006
2007
2008
2009
2010
totale costi iniziative di promozione economica
5.000
4.000
3.599
3.397
3.000
2.215
2.000
1.397
1.571
1.000
-
2006
INDICATORI DÌ STATO PATRIMONIALE
2007
2008
2009
DESCRIZIONE INDICATORE
Tasso di rotazione dei crediti (Crediti di funzionamentoX365/Totale Proventi
gestione corrente)
DURATA MEDIA DEI CREDITI
Tasso di rotazione dei debiti (Debiti di funzionamentox365/Totale Oneri
gestione corrente)
DURATA MEDIA DEI DEBITI
Peso %immobilizzazioni sul totale attivo
Peso % immobilizzazioni finanziarie sul totale immobilizzazioni
Indice di liquidità (attivo corrente/passivo corrente)
Patrimonio netto su totale attività
INCIDENZA DEL TOTALE IMMOBILIZZAZIONI SUL TOTALE
ATTIVITA'
INCIDENZA DELLE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE TOTALE
IMMOBILIZZAZIONI
INDICE DI LIQUIDITA' RAPPORTO TRA ATTIVO CORRENTE
(RIMANENZE-CREDITI DI FUNZIONAMENTO-DISPONIBILITA'
LIQUIDE- RATEI E RISCONTI ATTIVI) E PASSIVO CORRENTE
(DEBITO DI FUNZIONAMENTO-RATEI E RISCONTI PASSIVI)
2010
2006
2007
2008
2009
2010
156
121
89
81
77
150
128
61
72
77
82,1%
83,7%
84,2%
76,1%
73,0%
38,9%
38,7%
40,0%
42,1%
42,9%
0,9
1,1
2,1
2,7
2,8
56,4%
61,4%
65,9%
63,7%
62,4%
17,9%
16,3%
15,8%
23,9%
27,0%
Rapporto attività correnti sul totale attivo
% DI INCIDENZA DEL PATRIMONIO NETTO SUL TOTALE ATTIVITA'
INCIDENZA DELLE ATTIVITA' CORRENTI (RIMANENZE-CREDITI
FUNZIONAMENTO DISPONIBILITA'' LIQUIDE-RATEI E RISCONTI
ATTIVI) SUL TOTALE ATTIVO
Indice di autocopertura (patrimonio netto/attivo immobilizzato)
INDICE DI AUTOCOPERTURA : PATRIMONIO NETTO SU TOTALE
IMMOBILIZZAZIONI
68,7%
73,3%
78,2%
83,6%
85,5%
INDICE DI COPERTURA CON CAPITALE PERMANENTE
Indice di copertura con capitale permanente (patrimonio netto+debiti medio (PATRIMONIO NETTO + DEBITI DI FINANZIAMENTO) SU TOTALE
lungo/Immobilizzazioni)
IMMOBILIZZAZIONI
76,2%
78,8%
81,4%
84,3%
85,5%
57
ATTIVITA'
immobilizzazioni
crediti funzionamento
rimanenze magazzino
disponibilità liquide
ratei e risconti attivi
2006
100,00%
82,14%
16,88%
0,62%
0,28%
0,08%
2007
100,00%
83,73%
14,34%
1,13%
0,67%
0,13%
2008
100,00%
84,25%
11,54%
0,92%
3,25%
0,04%
2009
100,00%
76,13%
10,52%
0,89%
12,39%
0,07%
2010
100,00%
72,96%
9,81%
0,87%
16,29%
0,07%
PASSIVITA'
debiti finanziamento
trattamento fine rapporto
debiti funzionamento
fondi rischi ed oneri
ratei e risconti passivi
Patrimonio netto
100,00%
6,19%
18,33%
18,94%
0,13%
0,00%
56,42%
100,00%
4,62%
17,32%
14,57%
2,12%
0,00%
61,37%
100,00%
2,67%
18,50%
7,61%
5,29%
0,01%
65,92%
100,00%
0,52%
17,53%
8,93%
9,35%
0,01%
63,66%
100,00%
0,00%
17,19%
9,73%
10,68%
0,00%
62,40%
100%
90%
80%
70%
ratei e risconti attivi
60%
disponibilità liquide
50%
rimanenze magazzino
40%
crediti funzionamento
30%
immobilizzazioni
20%
10%
0%
2006
2007
2008
2009
2010
100%
90%
80%
70%
Patrimonio netto
60%
ratei e risconti passivi
50%
fondi rischi ed oneri
40%
debiti funzionamento
30%
trattamento fine rapporto
20%
debiti finanziamento
10%
0%
2006
2007
2008
2009
58
2010
COMPOSIZIONE PASSIVO
debiti finanziamento
trattamento fine rapporto
debiti funzionamento
fondi rischi ed oneri
ratei e risconti passivi
2006
14,20%
42,05%
43,45%
0,29%
0,01%
2007
11,95%
44,83%
37,73%
5,49%
0,00%
2008
7,82%
54,29%
22,32%
15,53%
0,04%
2009
1,42%
48,24%
24,58%
25,74%
0,02%
2010
0,00%
45,71%
25,87%
28,41%
0,01%
100%
90%
80%
70%
ratei e risconti passivi
60%
fondi rischi ed oneri
50%
debiti funzionamento
40%
trattamento fine rapporto
30%
debiti finanziamento
20%
10%
0%
2006
2007
2008
2009
2010
SP RICLASSIFICATI
CONFRONTO STATI PATRIMONIALI ANNI 2006- 2010
ATTIVITA'
ATTIVITA' IMMOBILIZZATE
ATTIVITA' CORRENTI
PASSIVITA'
DEBITI A BREVE
DEBITI A MEDIO-LUNGO
CAPITALE PROPRIO
2006
2007
2008
2009
2010
25.286
20.770
4.516
25.286
4.821
6.199
14.266
24.028
20.119
3.909
24.028
4.012
5.270
14.746
23.786
20.039
3.747
23.786
3.071
5.035
15.680
26.763
20.375
6.388
26.763
4.896
4.830
17.037
28.029
20.450
7.579
28.029
5.722
4.818
17.489
59
INDICATORI
Peso % contributi sul totale proventi
Peso % altri proventi sul totale proventi
Peso % spese iniziative promozione economica sul totale oneri
Peso % spese iniziative promozione economica sul totale ricavi
Peso % spese promozionali (promozione, quote e pubblicità) su diritto annuale
Peso% spese promozionali su costi del personale
Peso % contributi su spese iniziative promozione economica
% Speso su totale risorse per interventi promozionali
% Speso su preventivato assestato per spese promozionali
% risorse per interventi promozionali su preventivato spese promozionali
Peso % oneri gestione corrente su proventi
Autonomia gestionale
Rapporto spese promozionali e quote associative su diritto annuale
2006
12,59%
1,53%
35,94%
30,88%
62,33%
90,11%
29,29%
67,93%
58,24%
85,74%
116,38%
10,10%
61,84%
2007
10,52%
0,51%
13,48%
14,01%
33,14%
40,43%
74,73%
83,83%
74,30%
88,64%
96,24%
7,97%
32,64%
2008
10,08%
1,77%
13,90%
14,41%
28,66%
46,21%
27,37%
90,46%
96,56%
106,74%
96,43%
14,20%
28,26%
2009
3,80%
2,16%
17,37%
18,23%
31,19%
58,94%
17,65%
72,34%
59,34%
82,02%
95,26%
19,64%
31,03%
82,02%
99,38%
80,41%
59,34%
72,34%
58,24%
2006
80,91%
106,74%
90,46%
88,64%
74,30%
83,83%
85,74%
67,93%
96,56%
PROMOZIONE ECONOMICA
2007
2008
2009
% Speso su totale risorse per interventi promozionali
2010
% Speso su preventivato assestato per spese promozionali
% risorse per interventi promozionali su preventivato spese promozionali
Rapporto spese iniziative promozione economica sul totale ricavi
35%
30,88%
30%
26,19%
25%
18,23%
20%
15%
14,01%
14,41%
2007
2008
10%
5%
0%
2006
60
2009
2010
2010
3,07%
1,90%
26,04%
26,19%
43,73%
95,34%
18,93%
80,91%
80,41%
99,38%
99,41%
22,82%
43,70%
Rapporto spese iniziative promozione economica sul totale ricavi
35%
30,88%
30%
26,19%
25%
18,23%
20%
15%
14,41%
14,01%
10%
5%
0%
2006
2007
2008
2009
2010
% speso su impegnato per spese promozionali
100%
90,46%
90%
80,91%
80%
72,34%
83,83%
67,93%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
2006
2007
2008
2009
2010
4.500
4.000
3.500
3.000
4.309
3.397
3.216
2.215
3.133
3.155
2.422
1.571
1.397
1.000
3.155
1.500
2.272
3.364
4.360
3.599
2.000
3.563
2.500
500
2006
Costi del personale
2007
2008
Spese Promozionali
61
2009
2010
Spese Promozionali più Quote associative
Preventivato (assestato) spese promozionali
Risorse destinate agli interventi promozionali
Pagato spese Promozionali
2006
2007
2008
2009
2010
3.237.847,43
2.776.165,05
1.885.808,35
1.880.600,00
1.666.895,48
1.397.284,08
1.627.295,00
1.736.953,13
1.571.254,33
2.700.000,00
2.214.664,63
1.602.073,83
3.418.000,00
3.396.929,00
2.748.466,00
3.500.000
3.000.000
2.500.000
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
2006
2007
2008
Preventivato (assestato) spese promozionali
Pagato spese Promozionali
2009
2010
Risorse destinate agli interventi promozionali
62
CONTI ECONOMICI RICLASSIFICATI
CONFRONTO CONTI ECONOMICI: anni 2006 - 2010
(dati assoluti in migliaia di euro estratti dai conti economici generali)
anni
Categorie
2006
2007
2008
2009
2010
PROVENTI DA GESTIONE DI
SERVIZI
10.015 10.362 11.302 12.754
13045
diritto annuale
7.051
6.961
8.570 10.098
9860
diritti di segreteria e oblazioni
1.866
2.060
2.109
2.004
2238
contributi e trasferimenti
1.054
1.044
430
391
643
proventi da gestione di servizi
51
183
244
242
298
variazione delle rimanenze
7
114 51
19
6
ONERI GESTIONE CORRENTE
11.655
9.972 10.899 12.150
12968
spese organi istituzionali
396
255
287
258
257
competenze al personale
2.688
2.514
2.425
2.447
2522
accantonamento TFR personale
camerale
431
91
245
603
347
oneri sociali
683
643
677
653
645
altri costi del personale
192
207
53
55
49
spese varie di funzionamento dell'ente
1.255
1.264
1.160
1.209
1496
spese per automazione dei servizi
539
567
406
364
430
spese per consulenti ed esperti
43
15
13
17
7
spese di rappresentanza
spese di pubblicità
35
35
34
17
3
oneri finanziari e fiscali
296
283
305
299
301
quote associative
761
875
851
918
912
iniziative di promozione economica
3.599
1.397
1.571
2.215
3397
ammortamento immobili
ammortamento altre immobilizzazioni
tecniche
ammortamento beni mobili
ammortamento automezzi
ammortamento attrezzature
ammortamento immobilizzazioni
immateriali
accantonamento Fondo svalutazione
crediti
accantonamento Fondo imposte
altri accantonamenti
RISULTATO GESTIONE CORRENTE
137
137
137
137
138
136
83
34
151
73
37
136
64
37
82
54
35
43
18
1
34
15
25
39
30
27
300
32
- 1.640
800
603
389
1.509
10
940
403
1.803
954
604
1830
511
77
63
CONTI ECONOMICI RICLASSIFICATI
CONFRONTO CONTI ECONOMICI: anni 2006 - 2010
(dati assoluti in migliaia di euro estratti dai conti economici generali)
anni
Categorie
2006
2007
2008
2009
2010
PROVENTI GESTIONE FINANZIARIA
interessi attivi
proventi mobiliari
ONERI GESTIONE FINANZIARIA
interessi passivi
oneri gestione fondi
RISULTATO GESTIONE
FINANZIARIA
PROVENTI STRAORDINARI
plusvalenze da alienazioni beni
patrimoniali
sopravvenienze attive
diritto annuale anni precedenti
150
66
84
98
98
-
239
69
170
110
110
-
309
64
245
86
86
-
727
39
688
23
23
-
143
37
106
15
15
52
820
129
19
222
6.690
704
582
128
298
2
818
-
19
-
234
6.456
7
87
488
263
35
50
58
6.381
533
51
5
45
-
58
-
2
4
6.375
-
36
449
48
-
46
5
39
309
49
247
ONERI STRAORDINARI
minusvalenze da alienazioni beni
patrimoniali
sopravvenienze passive
crediti diritto annuale acc.a fondo
interventi straordinari
sopravvenienze pass. Diritto annuale
RISULTATO GESTIONE
STRAORDINARIA
770 -
PROVENTI DA RETTIFICHE
ATTIVITA' FINANZIARIA
rivalutazioni attivo patrimoniale
376
376
-
-
9
9
-
-
-
-
367
-
-
-
-
451
479
935
1.357
452
ONERI DA RETTIFICHE DI VALORE
ATTIVITIA' FINANZIARIA
svalutazione attivo patrimoniale
DIFFERENZA RETTIFICHE ATTIVITA'
FINANZIARIE
RISULTATO ECONOMICO
D'ESERCIZIO
-
64
-
0
0
CONFRONTO STATI PATRIMONIALI ANNI 2006 - 2010
(dati assoluti in migliaia di euro)
2006
2007
2008
2009
25.286
20.770
12.693
11.565
270
161
81
559
10
24.028
20.119
12.333
11.432
178
130
59
489
10
23.786
20.039
12.015
11.313
78
101
30
429
10
47
35
54
26.763
20.375
11.787
11.178
27
77
30
377
10
49
39
28.029
20.450
11.677
11.086
38
55
59
406
9
10
0
14
finanziarie:
partecipazione e quote
altri investimenti mobiliari
prestiti ed anticipazioni attive
8.077
6.683
7.786
6.681
8.024
6.732
8.588
7.350
1.394
1.105
1.292
1.238
8.773
7.365
129
1.278
B)
attivo circolante
4.516
3.909
3.747
6.388
7.579
d)
rimanenze magazzino
157
271
220
239
245
e)
crediti funzionamento
crediti da diritto annuale
crediti v/organismi e istituzioni nazionali
e comunitarie
4.268
2.534
3.446
1.250
2.745
1.018
2.816
1.485
740
1.027
718
440
A
a-b)
c)
ATTIVITA'
immobilizzazioni
materiali e immateriali:
immobili
impianti
attrezz.non informatiche
attrezzature informatiche
arredi e mobili
automezzi
biblioteca
immobilizzazioni in corso ed acconti
immobilizzazioni immateriali
2010
2.749
1.320
676
15
crediti v/organismi del sistema camerale
crediti vs/clienti
crediti per servizi c/ terzi
crediti diversi
erario c/iva
anticipi a fornitori
315
374
327
22 -
266
336
81
498
12
-
138
297
92
494
-12
-
124
199
13
567
-12
-
190
11
548
-10
-
f)
disponibilità liquide
depositi bancari
depositi postali
72
72
161
161
772
724
48
3.315
3255
60
4.567
4.515
51
g)
ratei e risconti attivi
ratei attivi
risconti attivi
19
19
31
31
10
10
18
18
19
19
65
CONFRONTO STATI PATRIMONIALI ANNI 2006 - 2010
(dati assoluti in migliaia di euro)
2006
PASSIVITA'
2007
2008
2009
2010
11.020
9.282
8.106
9.726
10.540
debiti finanziamento
mutui passivi
prestiti ed anticipazioni passive
1.565
1.427
138
1.109
971
138
634
496
138
138
-
D
trattamento fine rapporto
4.634
4.161
4.401
4.692
4.818
E
debiti funzionamento
debiti v/banca c/c
debiti v/ fornitori
debiti v/ società e organismi del sistema
camerale
debiti v/organismi e istituzioni nazionali e
comunitari
debiti tributari
debiti v/ dipendenti
debiti v/organi istituzionali
debiti diversi
debiti per servizi c/ terzi
clienti c/anticipi
4.788
2.217
474
3.502
1.048
524
1.809
401
2.391
503
2.727
-
-
271
302
151
195
68
1.424
259
-
2
144
318
35
1.203
228
-
14
146
138
62
632
145
1
165
284
30
912
194
260
218
42
1.394
299
-
-
1.259
10
1.249
2.503
10
2.493
2.995
10
2.985
3
3
2
2
1
1
17.037
26.763
17.489
28.029
C
F
fondi rischi ed oneri
fondo imposte
altri fondi
32
32
510
510
G
ratei e risconti passivi
ratei passivi
risconti passivi
1
1
-
-
PATRIMONIO NETTO
TOTALE
14.266
25.286
14.746
24.028
66
15.680
23.786
138
342
168
4
-
5.2 IPOTESI PREVISIONALI
ANALISI PROVENTI DIRITTO ANNUALE
Dalle analisi preliminari effettuate in proposito, è opportuno evidenziare che:
1) La riscossione del diritto annuale presenta il seguente andamento per il periodo 2002-2011:
SITUAZIONE RISCOSSIONE DIRITTO ANNUALE PERIODO 2002- 2011
PREVISIONE
ASSESTATA
ANNO
PAGATO SU DOVUTO
ENTRO L'ANNO
DI RIFERIMENTO
DOVUTO
PAGATO SU DOVUTO
AL 30.09.2011
PERCENTUALE
PAGATO SU
DOVUTO
ENTRO L'ANNO
DI
RIFERIMENTO
PERCENTUALE
PAGATO SU
DOVUTO
AL 30.09.2011
2002
2003
€
€
6.060.000,00
6.500.000,00
€
€
6.567.049,72
6.789.413.90
€
€
5.772.644,00
5.955.223,00
€
€
6.178.370,82 (1)
6.262.156.22 (1)
87,90%
87,71%
94,08%
92,23%
2004
2005
€
€
6.650.000,00
6.950.000,00
€
€
7.003.819,04
7.107.741,79
€
€
5.937.746,00
6.076.041,00
€
€
6.403.119,24 (1)
6.436.552,51 (1)
84,78%
85,40%
91,43%
90,56%
2006
€
6.900.000,00
€
7.194.997,80
€
6.442927,55
€
6.442.927,55 (1)
83,87%
89,55%
2007
2008
€
€
6.800.000,00
7.120.000,00
€
€
7.326.845.20
8.153.333,00
€
€
6.258.916,00
6.918.200,07
€
€
6.514.002.56 (1)
6.986.660,60 (1)
85,53%
84.84%
89,912%
85,70 %
2009
€
9.100.000,00
€
9.362.949,00
€
7.523.271,13
€
7.609.043,89
80.36%
81.27%
2010
€
8.450.000,00
€
8.503.358,05
€
7.257.502,52
€
7.572.414,22
85,35%
89,06%
2011
€
8.860.000,00
€
7.281.382,02
€
7.281.382,02
?
?
Note:
?
(1) comprensivo dei pagamenti effettuati a seguito della procedura sanzionatoria più sotto specificata
(2) comprensivo dei soli pagamenti ―spontanei‖ (procedura sanzionatoria attivata, ma non ancora esecutiva)
(3) comprensivo dei soli pagamenti ―spontanei‖ (procedura sanzionatoria non ancora attivata)
(4) dato non ancora disponibile negli archivi Infocamere
2) la procedura sanzionatoria per i mancati pagamenti del diritto annuale (a seguito del decreto
ministeriale n. 52/2005) attivata nel 2006 e proseguita negli anni ha dato il seguente esito:
SITUAZIONE SANZIONI DIRITTO ANNUALE PERIODO 2001 - 2007
VERBALI
EMESSI
NUMERO
DIRITTO
ANNUALE
EURO
INTERESSI
EURO
SANZIONE
EFFETTIVA
(FAVOR REI)
EURO
SANZIONE
EURO
COMPLESSIVO
EURO
30.837
7.632.396,00
632.422,31
2.826.199,50
2.494.890,25
ANNULLATI
1365
254.933,27
21.188,80
117.215,71
106.339,49
382.461,56
PAGATI
10430
1.616.039,50
134.100,23
614.991,94
614.991,94
2.365.131,67
33,83%
21,18%
21,21%
21,77%
24,66%
21,99%
PERCENTUALE
PAGATI SU EMESSI
10.759.709,00
SITUAZIONE SANZIONI DIRITTO ANNUALE PERIODO 2001 - 2009
RUOLI
ESATTORIALI
N .POSIZIONI
TOTALE RUOLO
SGRAVI
RIMBORSI
I LIVELLO
36.764
5.720.164,98
117.218,64
2.938,13
II LIVELLO
5.919
917.493,19
63.844,13
.877,56
67
RISCOSSO
940.195,61
485.214,86
% RISCOSSO SU
RUOLO
16,44%
16,64%
Alla data del 30.09.2011 la tabella sopra riportate evidenziano che, complessivamente
sono stati emessi atti sanzionatori (“verbali di accertamento e irrogazione sanzioni”)
per un potenziale introito di € 10.759.709 (diritto annuale + sanzioni + interessi) a fronte dei
quali sono stati riscossi € 2.365.131,67 pari al 21,99%.;
Per quanto riguarda gli omessi pagamenti del diritto annuale relativi agli anni 2008 – 2009
la giunta camerale ha deciso di procedere all‘ìscrizione a ruolo (di I livello) e la
conseguente emissione delle cartelle esattoriali tramite Equitalia Nomos spa (come
specificato nella tabella sopra riportata);
Per i verbali notificati e non pagati 2001-2005 è proseguita la procedura sanzionatoria con
l‘iscrizione a ruolo (di II livello) e la conseguente emissione delle cartelle esattoriali tramite
Equitalia Nomos spa (come specificato più sopra in tabella).
Da quanto sopra esposto risulta che un consistente numero di imprese tenute al pagamento del
diritto annuale di fatto risulta irreperibile e quindi cronicamente inadempiente, con la
conseguente, indifferibile necessità di procedere alla cancellazione delle imprese suddette, per
evitare di: 1) ―disperdere‖ energie nel perseguire soggetti in concreto non individuabili e quindi
sostanzialmente inesistenti nel sistema delle imprese della provincia; 2) ―ingrossare‖ l‘attivo dello
Stato Patrimoniale con crediti di fatto inesigibili.
In proposito, l‘ufficio Albi e Ruoli tramite la Commissione Provinciale Artigianato e l‘ufficio Registro
imprese dal 2007 hanno iniziato la procedura per le cancellazioni d’ufficio, al fine di procedere
alla progressiva ―pulizia‖ del Registro Imprese e dell‘Albo Artigiani.
In base alla procedura del Registro Imprese: nel corso del 2011 sono state esaminate n. 3.310
posizioni (ditte individuali e società); con avvio di procedimento di cancellazione (trasmissione al
Giudice) per n. 63 posizioni; con cancellazioni definitive di n. 203 posizioni.
In base alla procedura dell‘Albo Artigiani: nel corso dell‘anno 2009 si è praticamente concluso
l‘esame dei ritorni delle sanzioni del diritto annuale anni 2001-2005 e anni 2002-2006; Dal mese di
luglio 2010 è iniziato l‘esame dei ritorni (per destinatario sconosciuto o irreperibile) delle sanzioni
relative al diritto annuale per gli anni 2006-2007; le posizioni esaminate al 30.9.2011 sono circa
466, di cui 100 sono già state cancellate d‘ufficio e circa 146 archiviate.
1) le disponibilità liquide, notevolmente ridottesi negli esercizi 2005, 2006 e 2007, con conseguente
necessità di far ricorso ad anticipazioni di cassa per sopperire alle temporanee carenze di
liquidità, hanno ripreso a salire nel 2008 e 2009, presentando al 31 dicembre 2009 un saldo
positivo di € 3.315.234, nel 2010 un saldo positivo di € 4.566.569,60 dato che sarà
presumibilmente confermato anche al 31.12.2011 (stante al 30.09.2011 un fondo cassa di €
6.970.931,75).
Per questi motivi, continuando a perseguire il pareggio di bilancio secondo i corretti principi
contabili, si dovrà proseguire nel processo ―virtuoso‖ già attuato negli ultimi esercizi cercando di
consolidare il ritrovato equilibrio finanziario, atto a sostenere gli investimenti e gli interventi
economici programmati ed una più efficiente gestione.
In proposito, è opportuno ricordare che, per le suddette finalità, dal 2008 sono stati effettuati
consistenti accantonamenti al “Fondo svalutazione crediti” per controbilanciare i mancati introiti
del diritto annuale (trattandosi in buona parte di crediti inesigibili) ed al “Fondo stabilizzazione
erogazioni”, che, se necessario, potrebbe essere in parte ridotto e stornato, liberando le risorse da
destinare alla promozione economica.
68
PREVENTIVO 2012
Queste le ipotesi previsionali per l’anno 2012
PREVISIONE
CONSUNTIVO
al 31/12/2011
euro
VOCI DI ONERI/PROVENTI E
INVESTIMENTO
A) PROVENTI CORRENTI
1) DIRITTO ANNUALE
2) DIRITTI DI SEGRETERIA
3) CONTRIBUTI TRASFERIMENTI E ALTRE ENTRATE
4) PROVENTI CESSIONE BENI E PRESTAZIONE SERVIZI
5) VARIAZ. DELLE RIMAN. (prod. finiti e semilav.)
TOTALE PROVENTI CORRENTI
B) ONERI CORRENTI
6) PERSONALE
PREVISIONE
2012
euro
9.375.000
2.079.300
9.060.000
1.882.000
890.000
330.150
12.674.450
510.000
177.950
11.629.950
3.275.770
3.327.578
1.947.981
48.000
614.400
974.899
247.500
3.805.000
1.942.957
50.000
478.000
893.515
247.000
3.145.000
1.897.500
30.500
257.000
1.450.000
160.000
12.811.050
1.653.000
33.000
230.000
1.300.000
90.000
11.737.050
7) FUNZIONAMENTO
a) PRESTAZIONE SERVIZI
b) GODIMENTO DI BENI DI TERZI
c) ONERI DIVERSI DI GESTIONE
d) QUOTE ASSOCIATIVE
e) ORGANI ISTITUZIONALI
8) INTERVENTI ECONOMICI
9) AMMORTAMENTI E ACCANTONAMENTI
a) IMMOBILIZZ. IMMATERIALI
b) IMMOBILIZZ. MATERIALI
c) SVALUTAZ. CREDITI
d) FONDI SPESE FUTURE
TOTALE ONERI CORRENTI
Risultato della gestione corrente (A-B)
-
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
10) PROVENTI FINANZIARI
11) ONERI FINANZIARI
risultato della gestione finanziaria (10-11)
D) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
12) PROVENTI STRAORDINARI
13) ONERI STRAORDINARI
risultato della gestione straordinaria (12-13)
AVANZO / DISAVANZO ECONOMICO
DI ESERCIZIO (A - B +/- C +/- D)
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
E) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
F) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
G) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
69
136.600
-
107.100
166.600
30.000
137.100
30.000
136.600
107.100
0
0
44.000
288.000
500.000
50.000
273.000
820.000
6. IL QUADRO DEI PROGRAMMI 2012
La presente RPP costituisce il documento di indirizzo strategico per l'esercizio 2012 ed è propedeutica
alla predisposizione del preventivo economico e del budget direzionale. Il processo relativo alla sua
predisposizione ha, inoltre, rappresentato un momento di verifica delle ipotesi e delle condizioni di scenario
sulla base delle quali era stato costruito il documento di programmazione pluriennale e di valutazione
dell'andamento degli obiettivi strategici.
6.1 IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE
I documenti di programmazione economica e finanziaria predisposti ai sensi del DPR 254/2005 —
Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio dovranno essere armonizzati con gli asset del "Ciclo di gestione della performance" previsto dall'art.4. del
D.Lgs.n.150/2010 ("Riforma Brunetta"), previa definizione dei contenuti fondamentali delle componenti del
ciclo di vita della performance, che costituirà il primo passo di un processo di rinnovamento del modello
organizzativo camerale.
Questi i documenti previsti oggi dal DPR 254/2005, che dovranno essere legati al ciclo di gestione della
performance:
Il Programma Pluriennale
La Relazione Previsionale e Programmatica
II Preventivo
Il Budget Direzionale
L'assegnazione ai dirigenti dell'utilizzo delle risorse
In particolare:
II programma pluriennale è il documento di indirizzo politico, che definisce formalmente gli impegni degli
Amministratori per il loro mandato in termini di priorità di intervento, di obiettivi strategici, di risultati attesi e di
risorse necessarie.
La relazione previsionale e programmatica aggiorna annualmente il programma pluriennale E' il documento
di indirizzo strategico per l'esercizio che si sta pianificando. E' derivata direttamente dal documento di
programmazione pluriennale ed è propedeutica alla predisposizione del preventivo economico e del budget
direzionale.
Il preventivo economico è redatto in conformità a quanto previsto nella relazione previsionale e
programmatica, sulla base della programmazione degli oneri e della prudenziale valutazione dei proventi e
secondo il principio del pareggio.
Il budget direzionale è lo strumento tecnico contabile con il quale gestire le risorse economiche della Camera
nel corso dell'esercizio; individuare e assegnare gli obiettivi e i relativi parametri di valutazione dei dirigenti;
attribuire le risorse del preventivo economico ai dirigenti responsabili di obiettivi e risultati. Il budget
direzionale identifica, quindi, le risorse in termini di proventi, oneri e investimenti, di cui ciascun dirigente
necessita per il funzionamento e il raggiungimento degli obiettivi delle proprie aree e di cui è responsabile sia
per la loro previsione, sia per la loro utilizzazione.
La Camera di Commercio di Alessandria ha adottato, far tempo dal 1 Gennaio 2011, il Piano della
performance, approvato con determinazione presidenziale n.2 del 31 gennaio 2011 ratificata con delibera di
giunta n.7 del 17/02/2011.
Sul tema della ―performance‖ numerose novità sono state introdotte dalla cosiddetta ―riforma Brunetta‖, in
parte applicabili anche alle Camere di Commercio, i cui vari aspetti si possono così sintetizzare.
1.
LE NOVITA’ DELLA “RIFORMA BRUNETTA”.
La dichiarata finalità della c.d. ―riforma Brunetta‖ del pubblico impiego, contenuta nel decreto legislativo n.
150/09, è stata quella di migliorare l‘organizzazione del lavoro, garantendo elevati standard qualitativi ed
70
economici alle funzioni e ai servizi, nell‘ottica di un incremento di efficienza, di trasparenza dell‘operato delle
amministrazioni pubbliche e contrasto alla scarsa produttività e all‘assenteismo.
Il decreto legislativo citato è intervenuto, tra l‘altro, anche sul sistema dei controlli interni ex d. lgs. 286/99,
oggi sostituiti dal nuovo Organismo indipendente di valutazione (OIV), responsabile dell‘intero ciclo di
gestione della performance.
Con tale ultima definizione il legislatore ha inteso riferirsi a quel documento contenente l‘enunciazione degli
obiettivi della p.a., del loro monitoraggio e collegamento con le risorse disponibili, della misurazione della
performance organizzativa ed individuale dei dirigenti, dell‘utilizzo dei sistemi premianti e della
rendicontazione all‘organo di governo e di amministrazione dell‘ente.
Il decreto utilizza a profusione il termine ―performance‖, che non è la versione inglese del ―rendimento‖, ma
indica il contributo (risultato e modalità di raggiungimento) che un soggetto (sistema, organizzazione, team,
singolo individuo) apporta, attraverso la propria azione, al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi ed, in
ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali l‘organizzazione è stata istituita.
La riforma si prefigge la costituzione di un sistema globale di gestione della performance con 4 attori
principali: tre interni alle p.a. (il vertice politico-amm.vo, i dirigenti e gli organismi indipendenti di valutazione,
di seguito: OIV) e uno esterno (la Commissione per l‘indipendenza, la valutazione e l‘integrità delle pubbliche
amministrazione, di seguito: CIVIT).
2.
L’APPLICABILITA’ DELLA RIFORMA ALLE CAMERE
Anche le Camere di Commercio, recependo i principi contenuti nel Titolo I e II del decreto, sono chiamate a
sviluppare il Ciclo di gestione della performance entro il 31 dicembre 2010 come ribadito, oltre che nella
Convenzione stipulata tra la CIVIT e l‘Unioncamere, da una risposta della CIVIT stessa ad un apposito
quesito.
La consapevolezza delle peculiarità da cui sono caratterizzati gli enti camerali, da sempre istituzionalmente
preposti allo svolgimento di funzioni di interesse generale per le attività economiche e, quindi, per natura
vocati ad erogare servizi all‘utenza, ha indotto il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l‘Innovazione a
firmare con l‘Unioncamere nazionale, in data 04/02/2010, un protocollo d‘intesa con il quale, premesso che
le Camere risultano costituire un utile bacino di monitoraggio e verifica dell‘attuazione delle novità introdotte
dal decreto, ha inteso definire le linee di intervento idonee a realizzare i principi della riforma, per una
pubblica amministrazione sempre più vicina alle imprese e capace di rispondere alle loro esigenze.
Con detto protocollo l‘Unioncamere si è impegnata ad avviare, presso i singoli enti del sistema, un processo
di attuazione degli ambiti trattati all‘interno del decreto in merito al tema della misurazione, valutazione e
trasparenza della performance. L‘Unione si è impegnata a supportare la creazione dei nuovi OIV, attivando
le azioni necessarie per renderli rispondenti a quanto previsto dal decreto, quali:
la definizione delle linee guida per il loro funzionamento;
la progettazione di adeguati percorsi formativi finalizzati ad individuare figure professionali che, in
possesso dei requisiti stabiliti dalla Commissione, possano ricoprire adeguatamente il ruolo di componenti
degli Organismi. A tale convenzione occorre aggiungerne un‘altra, firmata in data 11/05/2010 tra
Unioncamere e CIVIT, finalizzata allo sviluppo delle sinergie utili per l'applicazione del ciclo di gestione della
performance nelle Camere di Commercio, adeguato ai principi contenuti nel decreto legislativo n. 150/09.
3.
L’ATTIVITA’ DI UNIONCAMERE A SUPPORTO: I DOCUMENTI E LE LINEE-GUIDA
Il giorno 29 luglio 2010 la CIVIT, all‘interno del quadro delle iniziative congiunte stabilite nella
Convenzione sottoscritta con l‘Unioncamere, ha incontrato i rappresentanti dell‘Unioncamere per
l‘illustrazione del documento sul ―Ciclo di Gestione della Performance‖ che costituisce per le
Camere di commercio le linee guida per l‘adeguamento ai principi contenuti nel Decreto Legislativo
n. 150 del 2009 in materia di performance e trasparenza.
La Commissione ha apprezzato il documento elaborato per l‘interpretazione degli elementi fondanti
il Decreto Legislativo n. 150 del 2009 e per la sua capacità di tradurre i principi in prassi operative
specifiche per una realtà organizzativa come quella delle Camere di commercio.
Analogo apprezzamento è stato effettuato anche per il ―sistema di check‖ elaborato
dall‘Unioncamere e attraverso il quale le Camere di commercio potranno verificare il proprio livello
di attuazione del ciclo di gestione della performance e, quindi, impostare delle azioni di
miglioramento.
71
Il “ Ciclo di gestione della performance e il processo di adeguamento al d.lgs. n. 150 del 2009
nelle Camere di commercio” contiene gli orientamenti per gli adempimenti formali e sostanziali utili
alle Camere di commercio per il loro processo di adeguamento al Decreto Legislativo n. 150 del
2009. A tale documento occorre aggiungere la ―Guida operativa alla redazione del Piano della
Perfomance‖ e gli ―Orientamenti per gli adempimenti formali e sostanziali‖ al ciclo della
perfomance, sempre realizzati da Unioncamere ed ai quali il presente atto si conforma.
4.
IL PROCESSO DI ADEGUAMENTO AL DECRETO
Si tratta, a questo punto, di comprendere quali debbano essere le modalità di attuazione della riforma
all‘interno delle Camere, tenendo tuttavia presente che attualmente esistono già metodologie di
programmazione, valutazione e controllo i quali, se ritenuti (all‘esito di un sistema di diagnosi, o ―check‖)
sufficientemente idonei ad affrontare una prima fase di adeguamento al decreto legislativo 150/09,
potrebbero essere ancora utilizzati nelle more della costruzione di nuovi modelli, schede, indicatori ecc., da
adottare nell‘arco di un periodo comunque medio-breve.
Infatti, non sembra utile, né opportuno, né economico decidere ex abrupto di abbandonare un sistema di
pianificazione, monitoraggio e valutazione adottato ormai da molti anni, basato su un collaudato controllo di
gestione ed a ridosso dell‘inizio di un nuovo esercizio finanziario a favore di un altro sistema, ancora in
divenire.
Il processo di adeguamento al decreto e, in particolare, a quanto contenuto nel Titolo I e II, deve avvalersi di
tre importanti passaggi, che devono essere rispettati all‘interno di una tempistica congrua:
A.
la presa di consapevolezza e, quindi, l‘accettazione dei principi alla base di un approccio al Ciclo
della performance da applicare al proprio Ente;
B.
la formalizzazione, attraverso l‘adozione di provvedimenti con i quali l‘Ente assume la
responsabilità di quanto è richiesto dal processo di adeguamento, e con i quali stabilisce anche, in ottica di
trasparenza interna ed esterna, le ―regole‖ e gli strumenti che intende adottare e con quale gradualità;
C.
l‘attuazione di processi e metodologie adeguati. Attuazione che, per quanto riguarda la Camera
di Alessandria, potrebbe avvenire dapprima attraverso la razionalizzazione e/o il completamento di quanto
già fino ad oggi realizzato in questo ambito e, successivamente, attraverso l‘adozione ex novo di quanto
necessario al completamento del quadro.
La Camera, dunque, potrebbe decidere di sviluppare il Ciclo della Perfomance attraverso la costruzione di
un manuale operativo che individuerà procedure, documenti e singole responsabilità, da allegare al nuovo
Regolamento sull‘organizzazione degli uffici e dei servizi (ROUS). Quest‘ultimo sarà aggiornato entro il 2011,
così ottemperando al disposto di cui al punto vi) dell‘elenco sotto riportato.
Riassumendo, le componenti di un tale adeguamento possono essere così elencate:
i)
adozione del Ciclo di gestione della performance.
ii)
elaborazione e adozione del Sistema di misurazione e valutazione della performance.
iii)
elaborazione e l‘adozione del Piano della performance.
iv)
elaborazione e l‘adozione della Relazione sulla performance.
v)
istituzione degli Organismi indipendenti di valutazione della performance (di seguito anche OIV).
vi)
modifica del regolamento sull‘ordinamento degli uffici e dei servizi, per le parti che si renderà
necessario adeguare.
vii)
adozione di un sistema di diagnosi (Check) per l‘analisi dello stato di attuazione del Ciclo di
gestione della performance.
In particolare, per quanto riguarda il punto i), occorre ricordare che già da tempo le Camere di Commercio
hanno preso consapevolezza dei principi che informano il documento definito ―Ciclo della perfomance‖.
Il decreto 150/09, infatti, non ha fatto altro che rafforzare e rendere obbligatorie alcune metodologie
―aziendalistiche‖ già esistenti e sperimentate nelle p.a., sia pure con risultati non del tutto soddisfacenti.
Come noto, i cambiamenti negli enti pubblici italiani, correlati all‘istituzionalizzazione dei principali contributi,
offerti in dottrina dal New Public Management, sono intervenuti a partire dai primi Anni Novanta del secolo
scorso, lungo un percorso snodatosi fino ad oggi.
Durante tutto questo tempo si è assistito ad una trasformazione della pubblica amministrazione, che da
esecutrice di adempimenti, legati a norme e procedure, è diventata responsabile dei risultati connessi
ad obiettivi; da portatrice di vincoli a propositrice di soluzioni fattibili; da specialista monotematico a membro
di un gruppo multidisciplinare, enfatizzando con quest‘ultimo aspetto la valorizzazione della diversità dei ruoli
e delle competenze.
Tale vasta opera di riforma ed ammodernamento delle pubbliche amministrazioni intrapresa dal legislatore fa
emergere una nuova ratio dell'organizzazione e delle finalità cui si deve ispirare l'azione amministrativa. In
particolare viene posto l'accento sull'autonomia organizzativa, sui criteri di efficienza, efficacia ed
72
economicità, imparzialità e trasparenza, sull'autonomia dell'attività di gestione e sulla responsabilità di
risultato del dirigente, cui è affidato in via esclusiva l'utilizzo ottimale delle risorse umane e strumentali.
L'adozione di questi criteri, ispirati in buona parte a modelli privatistici, ha comportato, peraltro, l'introduzione
di un sistema di misurazione dell'azione amministrativa in termini di comparazione dei costi e dei rendimenti
e quindi la definizione degli obiettivi ai vari livelli gerarchici, l'analisi delle attività e dei prodotti, un sistema di
contabilità analitica atto a disaggregare i costi di produzione.
Anche le Camere di Commercio non si sono sottratte al cambiamento, il cui ultimo atto in ordine di tempo è il
passaggio da una contabilità finanziaria, sia pure integrata, ad una economico-patrimoniale.
Non bisogna dimenticare, infatti, che esse sono enti pubblici dotati di autonomia funzionale e che, in via
principale, svolgono, nell‘ambito della circoscrizione territoriale di competenza, sulla base del principio di
sussidiarietà di cui all‘articolo 118 della Costituzione, funzioni di interesse generale per il sistema
delle imprese, curandone lo sviluppo nell‘ambito delle economie locali (art. 1 comma 1 legge 580/93, come
modificata dal d. lgs. 23/10).
Il loro buon funzionamento richiede, dunque, di:
tradurre la mission in obiettivi specifici;
convogliare le risorse necessarie sugli obiettivi attraverso un processo di budgeting;
affidare gli obiettivi a responsabili in grado di organizzare le risorse in modo più efficiente possibile;
verificare lo stato di avanzamento degli interventi in tempo utile per apportare eventuali correzioni.
Ciò significa che il ciclo è il seguente:
obiettivi assegnati
nuova programmazione
risultati raggiunti
impatto sulla realtà esterna
L‘utilità di un processo di pianificazione, valutazione e controllo nelle Camere di Commercio,
fondamentalmente istituzionalizzato dal nuovo regolamento di contabilità (DPR 254/05), che ha sancito il
passaggio dalla contabilità finanziaria ad una economico-patrimoniale, sta nel fatto che esso serve quale
supporto ai processi decisionali e costituisce una modalità per orientare i comportamenti organizzativi
(fornisce, cioè, una risposta alle esigenze di governance); va incontro alle esigenze di economicità, di
miglioramento, di adeguamento alla normativa, di gestione e sviluppo del personale (nel contesto
contrattuale e professionale); fornisce una risposta alle imprese in tema di qualità dei servizi, dei processi
interni e di rendicontazione sociale. Le Camere di Commercio non sono nuove all‘utilizzo di strumenti di
pianificazione e programmazione, già previsti dal citato DPR 254/05. Infatti, leggendo il quadro normativo
composto dagli articoli 5, 10 e 15 del decreto 150/09 in maniera coordinata con le disposizioni contenute in
materia di pianificazione strategica e programmazione operativa nel decreto 254/052, si evince come il Piano
della Performance sostanzi e renda integrati dei passi che, nell‘ambito del processo di programmazione
pluriennale ed annuale del 254/05, erano già in nuce delineati, dando però a tutto il ciclo di programmazione
un orizzonte in riferimento di tipo triennale. Il Piano della Performance rappresenterà, a regime, il fulcro della
fase di programmazione degli obiettivi e dei risultati da conseguire. Il Piano della Performance è da
considerarsi, dunque, come un‘architettura concettuale che guida tutti i passi di programmazione in una
logica di coerenza e di integrazione, consentendo di definire gli ambiti strategici ed operativi all‘interno dei
quali redigere ed approvare i documenti di programmazione annuale (RPP, preventivo, budget) attualmente
previsti dal DPR 254/05.
5.
GLI ADEMPIMENTI EFFETTUATI DALLA CAMERA DI ALESSANDRIA NEL CORSO
DEGLI ANNI
Leggendo l‘articolo 4 comma 1, lett. c) del vigente regolamento degli uffici e dei servizi (ROUS) si evince
chiaramente come fra i criteri che ispirano l‘esercizio dell‘attività di organizzazione all‘interno dell‘ente vi
siano lo sviluppo delle sue attività secondo il ciclo: pianificazione strategica, programmazione gestionale,
budget, gestione, controllo di gestione, controllo strategico e valutazione.
In adempimento a quanto prescritto, ma anche semplicemente recependo quanto già da tempo si era
cristallizzato in tema di pianificazione, gestione e controllo (si pensi, ad esempio, al decreto legislativo
165/01, alla direttiva Nicolais del 19/02/2006 sulla qualità nella pubblica amministrazione, alla direttiva
Baccini del 17/02/06 sulla rendicontazione sociale nelle p.a. e alla giurisprudenza in materia) la Camera si è
dotata, negli anni, di un controllo di gestione, di un sistema di contabilità analitica per centro di
costo, di un Nucleo di Valutazione, di schede per la valutazione della dirigenza e degli altri dipendenti e di un
sistema di indicatori di performance denominato ―Pareto‖.
73
Analogamente, per quanto riguarda il punto v) del paragrafo 4, occorre ricordare che con deliberazione di
Giunta del 16/6/2010 si è provveduto a sostituire il precedente Nucleo di Valutazione con un nuovo OIV, il
quale opera a partire dal 1° luglio 2010 secondo le linee guida allegate alla medesima deliberazione.
Il Nucleo di Valutazione ha da sempre lavorato con periodicità, riunendosi almeno con cadenza
quadrimestrale ed esaminando gli atti di programmazione, contribuendo alla valutazione del personale
dirigente, verificando in via intermedia ed a consuntivo il raggiungimento degli obiettivi, discutendo sulle
novità normative in materia di programmazione e pianificazione. Conseguentemente si può dire che l‘ente ha
―storicamente‖ adottato metodologie atte a misurare le perfomance, che devono essere rivisitate in forza dei
nuovi istituti introdotti dal decreto 150/09.
6.
GLI ADEMPIMENTI DA
APPLICAZIONE DEL D. LGS. 150/09
PORRE
IN
ESSERE
NELLA
FASE
DI
PRIMA
Ciò detto, occorre precisare che in questa prima fase e con il presente atto la Camera di Alessandria
assumerà la decisione di esplicitare la sequenza dei vari adempimenti che seguiranno nel tempo,
tracciandone le logiche e le caratteristiche principali che ne dovranno guidare l‘elaborazione, specificando i
soggetti deputati alla loro definizione e adozione formale e, quindi, stabilendo il calendario di adozione.
Tale indicazione è coerente con quanto previsto dalla Delibera Civit 112/2010 che esplicitamente prevede
che ―per la prima annualità di predisposizione del Piano (2011-2013) è ammesso un processo semplificato,
dal momento che presumibilmente molte amministrazioni avranno completato il processo di programmazione
economico-finanziaria e di bilancio prima della predisposizione del Piano‖.
Tenendo presente che per la prima annualità (2011) le Camere si trovano ad avere già predisposto i
documenti di programmazione annuale, il rispetto dei principi del decreto 150/09 sarà possibile, sia pure con
una serie di criticità.
In particolare:
Gli obiettivi attesi e le risorse vengono determinati, ai sensi del 254/05, con un orizzonte temporale
annuale e dovranno essere, pertanto, integrati con delle stime, basate anche sulle indicazioni del piano
pluriennale, per i successivi due esercizi;
I risultati attesi con riferimento ai programmi ed ai servizi, che vengono definiti in sede di
elaborazione del budget direzionale, sono a volte di tipo quali-quantitativo e non si sostanziano in indicatori
definiti ex ante;
l‘assegnazione delle risorse ai dirigenti avverrà in una fase precedente (dicembre) rispetto alla fase
di assegnazione degli obiettivi da raggiungere.
In sostanza, contrariamente a quanto avverrà a partire dalla programmazione 2012, la Camera per
quest‘anno, andrà a riversare i contenuti, opportunamente integrati, dei documenti di programmazione in
corso di elaborazione all‘interno del Piano della Performance operando una riclassificazione (ed
eventualmente un accorpamento) degli stessi per assicurare la coerenza con gli obiettivi strategici ed
operativi previsti nel Piano della Perfomance.
7.
GLI ADEMPIMENTI DA PORRE IN ESSERE A REGIME
Il Piano della Performance rappresenterà, a regime, il fulcro della fase di programmazione degli obiettivi e
dei risultati da conseguire. Nelle Linee Guida elaborate da SDA Bocconi e Università di Castellanza è, infatti,
specificato chiaramente che i contenuti dei documenti di programmazione derivano in modo coerente dai
contenuti del Piano della Performance, il cui processo di elaborazione si avvia durante l‘estate e si conclude
con l‘approvazione formale entro il mese di gennaio.
Tale specificazione permette di individuare il Piano della Performance come un'architettura concettuale che
guidi tutti i passi di programmazione in una logica di coerenza e di integrazione, consentendo di definire gli
ambiti strategici ed operativi all‘interno dei quali redigere ed approvare i documenti di programmazione
annuale (RPP, preventivo, budget) attualmente previsti dal 254/05.
In sostanza, come previsto dalla norma e dalle linee guida e come ribadito dalla Delibera Civit n.112/2010, il
processo di definizione del Piano dovrebbe partire durante l‘estate con la definizione degli indirizzi strategici
triennali basati sul programma pluriennale dell‘Ente (e di un suo eventuale aggiornamento).
Su tale base verranno definiti i programmi di azione su un orizzonte triennale con relativi obiettivi ed
indicatori, che consentono di alimentare, entro il termine del 31 ottobre, la Relazione Previsionale e
Programmatica.
L‘attività di programmazione dovrebbe proseguire attraverso la definizione di obiettivi operativi e l'
assegnazione di risorse per la loro realizzazione, sulla base dei quali sarà possibile definire preventivo e
budget direzionale entro fine dicembre.
La fase successiva sarebbe, infine, la formalizzazione del Piano e la sua approvazione. Nonostante la
formale approvazione del Piano debba avvenire entro il mese di gennaio la Delibera Civit 112/2010 chiarisce
che ―è auspicabile che, a regime, la predisposizione del bilancio di previsione e della relazione
74
programmatica pluriennale sia contestuale alla definizione dei contenuti del Piano. Ciò significa, di fatto,
anticipare la predisposizione del Piano al mese di ottobre di ogni anno‖.
Questo significa, per le Camere, che il Piano della Performance sia elaborato contestualmente alla
predisposizione della Relazione Previsionale e Programmatica (per ciò che attiene gli aspetti strategici) ed a
Preventivo Economico e Budget Direzionale (per ciò che attiene gli aspetti operativi ed economici).
Va segnalato, peraltro, che il disposto del 150/09 impone l‘armonizzazione dell‘articolo 8 del DPR 254/05 per
la parte che prevede l‘individuazione dei parametri per la valutazione, in quanto appare evidente che
occorrerà tenere in considerazione anche gli indicatori contenuti nel Piano e secondo le modalità specificate
nel documento relativo al sistema di misurazione e valutazione.
Tale modalità di funzionamento della fase di programmazione a regime potrà essere, ovviamente, realizzata
a partire dal ciclo di programmazione 2012 in quanto le scadenze previste per gli adempimenti previsti dal
254/05 non possono essere disattese quest‘anno in assenza di un processo di gestione integrata del piano
della performance.
Naturalmente si procederà all‘adeguamento dei sistemi di valorizzazione del merito e dei metodi di
incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa. Ciò avverrà attraverso l‘adozione
di sistemi premianti selettivi, secondo logiche meritocratiche che valorizzino i dipendenti che conseguiranno
le migliori performance. In questo stadio si prevede l‘inserimento di una fase contrattuale che contribuirà
all‘individuazione dei criteri per la differenziazione delle valutazioni.
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6.2 VERIFICA DELLE LINEE STRATEGICHE E DEFINIZIONE DEGLI
PER L’ANNO 2012
STANZIAMENTI
Il Consiglio, tenuto conto della proposta avanzata dal “Tavolo dei Direttori”, organismo consultivo a
supporto degli organi camerali (istituito con deliberazione di Giunta n. 127 del 26.11.2008),
composto dai direttori/segretari delle locali associazioni di categoria, con deliberazione n. 5 del
28.7.2011, ha modificato per il biennio 2012–2013 le linee di indirizzo pluriennali.
Al fine di rispettare compiutamente i dettami del D.M. 254/05 (“il Preventivo deve essere redatto
sulla base della programmazione degli oneri e della prudenziale valutazione dei proventi e
secondo il principio del pareggio”) e tenuto conto delle analisi e valutazioni preliminari effettuate in
proposito, si sono ipotizzati i seguenti stanziamenti per ciascuna delle nove linee di intervento:
STANZIAMENTI €
LINEE STRATEGICHE
1) SUPPORTO AL SISTEMA IMPRENDITORIALE
571.000
2) INFORMAZIONE ECONOMICA E FORMAZIONE
407.000
3) INTERNAZIONALIZZAZIONE
305.000
4) SUPPORTO AL CREDITO E AL FINANZIAMENTO DELL’IMPRESA
255.000
5) REGOLAZIONE DEL MERCATO E TUTELA DEL CONSUMATORE
42.000
6) VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E DEI PRODOTTI
7) RETI D’IMPRESA E SISTEMA INFRASTRUTTURALE
8) PARTECIPAZIONE AL SISTEMA CAMERALE E SUPPORTO ALLA
COESIONE TERRITORIALE
9) MIGLIORAMENTO E PROMOZIONE DEI SERVIZI DEL SISTEMA
CAMERALE
1.500.000
8.500
893.515
77.950
Agli stanziamenti sopraindicati saranno aggiunti, pro quota, gli oneri correnti di gestione stimati in €
7.677.085.
Nel 2012, nell‘ambito delle linee strategiche sopra indicate, potranno essere ampliati gli interventi
inizialmente previsti, in caso di acquisizione di risorse aggiuntive in corso d‘anno.
Nel perseguimento degli interventi programmati nel piano strategico 2012 si terrà conto, inoltre,
delle linee di attività definite a livello nazionale dall’Unioncamere per il prossimo triennio,
volte a:
SOSTENERE L‘INNOVAZIONE E IL RILANCIO COMPETITIVO DEI TERRITORI, migliorando le
condizioni di contesto per la nascita e il rafforzamento delle imprese e per generare fiducia e
benessere diffuso (semplificando la vita delle imprese, rilanciando la competitività delle imprese e
dei territori, sostenendo e qualificando il lavoro nelle imprese).
RAFFORZARE IL MERCATO E TUTELARE IL MADE IN ITALY, promuovendo l‘eccellenza italiana
nel mondo e garantendo la concorrenza e la trasparenza dei mercati (accompagnando e tutelando
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le imprese nel rilancio competitivo e nell‘espansione all‘estero, promuovendo la regolazione del
mercato, valorizzando l‘informazione economica a sostegno delle politiche).
PROMUOVERE IL RINNOVAMENTO DEL SISTEMA CAMERALE, rendendo le Camere più forti
ed autorevoli riformando, rimodulando e rendendo più moderne ed efficienti le funzioni a loro
assegnate (attuando la riforma delle Camere, migliorando il sistema rete, migliorando l‘efficienza
dei servizi).
La flessibilità di tali obiettivi consentirà una loro necessaria (ri)modulabilità nel corso del tempo, in
base alle mutate condizioni dello scenario economico e istituzionale e alla conseguente esigenza
di adattare le iniziative programmate alla strategia di rilancio competitivo del nostro sistema
imprenditoriale.
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