Scheda tecnica di arrampicata
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Scheda tecnica di arrampicata
Arrampicata sportiva Scheda tecnica Terminologia: per arrampicata si intende l’insieme delle discipline sportive - discendenti dell’alpinismo – nate a partire dagli anni settanta. Scopo: puro divertimento o competizione sportiva. Tipologia: arrampicata libera e in artificiale. Specialità: su roccia risalendo pareti rocciose in ambiente naturale (falesie) su ghiaccio risalendo ghiacciai e/o cascate gelate su terreno misto indoor in palestre attrezzate con pannelli artificiali detti “bocciodromi”. Storia: l’uomo ha affrontato le sue prime arrampicate senza l’ausilio di aiuti particolari. In seguito sono stati ideati attrezzi e tecniche per superare i limiti e le difficoltà di tale attività. Tecnica: in generale lo sforzo fisico compiuto nelle scalate è di tipo discontinuo e richiede una buona forza massima e resistenza allo sforzo le tecniche sono molte e varie risultanti differenti in virtù di caratteristiche peculiari di ciascuna persona (stile, conoscenze, conformazione fisica, coordinamento psicomotorio). Metodologia: il metodo CARUSO utile nell’impostazione dell’allievo in quanto razionalizza e schematizza i vari movimenti nell’approccio alla scalata su roccia con posizioni e progressioni fondamentali. Tra queste quella del cosiddetto “triangolo”, in cui la posizione del baricentro del corpo resta sempre all’interno di un immaginario triangolo, appunto, costituito da almeno tre punti di contatto con la parete di roccia (due piedi e una mano o viceversa). Strumenti: (possono essere sia di assicurazione sia specifici) imbraco staffe ganci chiodi da roccia dadi (piccoli blocchi di metallo) cordini friend (piccoli attrezzi che incastrati nelle fessure della roccia fungono da punto di assicurazione) discensore rinvio o connettore (assemblaggio di due moschettoni collegati da una fettuccia per ancoraggio alla parete con la corda di assicurazione) moschettone rurp (particolare chiodo di roccia). Scale di difficoltà: la classificazione delle difficoltà che si incontrano in un itinerario alpinistico è generalmente riportata nelle descrizione della via di salita ed è importante in quanto permette agli alpinisti di scegliere itinerari commisurati alle proprie capacità. L’alpinista tedesco Willy Welzenbach nel 1925 ha codificato per la prima volta la classificazione delle difficoltà alpinistiche definendo sei gradi di difficoltà. Attualmente il livello raggiunge l’XI grado. Gradi dell’arrampicata artificiale: per l’arrampicata artificiale viene utilizzata una scala di sei gradi crescenti dall’A0 all’A5 basata sulla difficoltà e sulla quantità di strumenti artificiali usati.