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FONDAZIONE INSIEME onlus.
Da il corriere della sera del 5-7-2014 <<CUORI SPEZZATI. DINK>>
di Michela Proietti, giornalista.
Per la lettura completa del pezzo si rinvia al quotidiano citato.
Bugie o verità non dette scoperte quando la storia è finita.
E nella gamma di infinite possibilità c’è anche il tradimento
patrimoniale.
Mi domandava negli ultimi anni: «Che progetti hai? E io
rispondevo che il mio progetto non era “cosa”, ma “chi”.
Il mio progetto era di invecchiare con lui.
C'è anche un
risvolto egoistico: una donna invecchia meno quando è con l'uomo
con il quale ha condiviso la vita».
Per Dora, sessantenne milanese, l'addio è arrivato dopo
trent'anni.
Dal 1981 al 2008 insieme, fino a quando, dopo una crisi
lavorativa, arriva quella personale:
«Io ti voglio bene, Dora, ma non ti amo più».
Cosa significava dopo tanti anni non amarsi più?
Palpiti d'amore?
Fare sesso in ascensore?
«Ragazzi, in carrozza!
Si riparte verso l'ignoto», si è
detta Dora, vedova di una storia che i dati Istat catalogano come
«divorzio grigio», senza raccontare cosa c'è dietro a un addio
tardivo.
Emma Treves, 60 anni, milanese, ha provato a spiegarlo nel
libro «Non adesso. Un divorzio fuori tempo massimo» (Vanda.A).
«Riesco quasi, beh, quasi ... ad assolvere mio marito.
Solo
una cosa dico poteva farlo prima», scrive l'autrice, lasciando
intendere che ci sia un tempo o un modo giusto per lasciarsi.
«Ragioni migliori non ce ne sono.
Ma alcune sono peggiori
di altre -spiega la psicologa Gianna Schelotto-.
Se la vita di
chi ci abbandona prende pieghe inedite la sensazione è di aver
vissuto con uno sconosciuto».
UN FIGLIO (DA UN'ALTRA).
I nuovi dizionari li chiamano «DINK», Double Income No Kids,
ovvero coppie lavoratrici, affiatate e convinte della non
necessità di procreare.
Fino a quando, per qualcuno dei due, il «patto» si spezza.
«Avere un figlio da un'altra persona significa proiettarsi in
un futuro in cui per l'ex non c'è più spazio» spiega la Schelotto.
Lo scrittore Mauro Covacich ha messo al centro del romanzo
«Prima di sparire» (Einaudi), proprio una coppia «dink».
Coppie sterili ma dotate di apparati riproduttivi fertili, le
descrive Covacich, unite da un «patto criminale»: stare insieme
per il proprio benessere.
«L'Occidente abbonda di questa “genia maledetta” -spiega
Covacich—.
Poi, quando le ambizioni si sgonfiano si guarda con
malinconia all'occasione perduta».
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Sembra ormai preistoria il freddo addio servito da Carla
Bruni al professore Jean-Paul Enthoven, dopo essersi innamorata
del figlio di lui Raphaèl, a sua volta sposato con Justine Lévy.
Nel 2001 è nato Aurélien: al silenzio di Enthoven senior ha
fatto da contraltare l'astio di Justine, che ha reso la Bruni
protagonista di un libro dove è stata ritratta come una
«sanguisuga con un sorriso da Terminator».
CON IL GRUZZOLO IN MANO.
Nel romanzo di Grégoire Delacourt «Le cose che non ho»
(Salani), Jo è una merciaia che vince alla lotteria 18 milioni di
euro.
Decisa a non farsi rovinare la vita coniugale dall'improvvisa
ricchezza, nasconde l'assegno.
Sarà però il marito a scappare di casa, derubandola.
I tradimenti patrimoniali non sono una minoranza: l'avvocato
matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace ne elenca più di uno,
e non solo a sei zeri.
«Ricordo una coppia che aveva appena finito di pagare un
mutuo importante.
Lui ha annunciato di volersi separare e di
licenziarsi per fare il maestro di sci.
In seguito abbiamo
scoperto che mentre lui imponeva alla famiglia sacrifici
inenarrabili, attingeva ai risparmi per comperare la casa dei
sogni in montagna.
Dove vivere solo».
SULL'ALTARE.
Roberta, oggi sposata, ha 36 anni: quattro anni fa, il suo
ex, mentre programmava il matrimonio con lei, iniziava una nuova
relazione.
«Ricordo i vecchi cartoncini di nozze che sua madre
collezionava e a cui ci saremmo dovuti ispirare», racconta.
La scoperta del tradimento ha mandato a monte ogni progetto,
lasciando il vuoto intorno a Roberta.
<<Non solo non avevo più lui ma neppure gli amici.
Le
coppie scelgono di rimanere con le coppie>>.
Dopo un addio i peggiori <<perché>>.
Negava la voglia di paternità, poi però l’ha fatto con
un’altra.
Ha lasciato lui per suo figlio: abbandoni terribili.
Fermarsi un attimo prima, almeno economicamente, ha una
logica.
«Ho seguito un caso in cui lui, pur avendo l'amante, ha
deciso lo stesso di sposarsi -racconta Bernardini De Pace-.
Quando il matrimonio è fallito, la moglie è stata risarcita con
300 mila euro».
A volte i matrimoni uniscono per l'ammissione della propria
omosessualità.
Le relazioni gay, nelle conversazioni informali, vengono
definite come una forma tollerabile di tradimento, per l'assenza
di competizione estetica.
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«In realtà il fallimento è doppio: si è negati come coniuge e
come, donna (o uomo) -spiega Gianna Schelotto-.
È un attacco
all'identità».
INNAMORARSI DEL CAPO. O DELL’EX.
La storia tra Amanda Rosenberg, manager di Google, con Sergey
Brin, fondatore del gruppo, ha condizionato la carriera di Hugo
Barra, responsabile di Android ed ex di Amanda: quando la
relazione è venuta allo scoperto Barra ha annunciato l'addio a
Google.
«Lasciare il collega per il capo potenziale le aspettative di
felicità: la posizione di superiorità del nuovo compagno diventa
garanzia di miglioramento», spiega la psicologa Chiara Venturini.
Un doppio lutto, che può essere risanato solo da un colpo di
scena: il ritorno della ex.
«Il passo indietro avviene perché l'isola felice che avevamo
in mente non esiste».
Al tradito-bis oltre la delusione, resta il sospetto di aver
riabilitato, con le proprie mancanze, una storia coniugale che
sembrava imperfetta.