capitolo 3-ogur

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capitolo 3-ogur
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Nei capitoli che seguiranno vengono affrontati tutti i punti previsti dai paragrafi 3.1, 3.2, 3.3, 3.4, e
3.6 delle “Linee guida per la gestione degli ungulati selvatici nella Regione Piemonte” riferiti a
ciascun distretto di gestione. Per quanto riguarda il punto 3.5. “Ripopolamenti e reintroduzioni” il
Comprensorio Alpino TO4 non ha effettuato nello scorso quinquennio alcuna operazione di detta
natura né, tanto meno, ne ha in previsione alcuna per il prossimo quinquennio.
3. DISTRETTO 1 “VAL DI VIÙ” (CAMOSCIO E CAPRIOLO)
3.1. Confini del distretto
Il distretto 1 "Valle di Viù" occupa il territorio dell'omonima valle comprendendo la totalità del
territorio dei comuni di Lemie (957 m. s.l.m.) ed Usseglio (1.265 m. s.l.m.) ed una parte del territorio
dei comuni di Viù (785 m. s.l.m.) e Traves (630 m. s.l.m.). Occupa la parte meridionale del
Comprensorio ed è il distretto più esteso; confina a nord con la Val d'Ala, a sud con la Valle di Susa
(CA TO3), ad ovest con la Francia e ad est con la parte bassa delle Valli di Lanzo (rimanente
territorio dei comuni di Viù, Traves e Germagnano). L'estensione complessiva del distretto, al netto
degli istituti di protezione in esso ricompresi, è di 19.066,4 ha.
I confini del distretto sono:
Sud:
♦ cresta di spartiacque che dal Rocciamelone raggiunge il Col del Lys.
Est:
♦ rio del Col del Lys sino al confine con il Parco Provinciale del Col del Lys; confine del Parco fino
a quando interseca il corso del rio Richiaglio;
♦ rio Richiaglio sino al fiume Stura di Viù;
♦ fiume Stura di Viù fino al ponte di Germagnano;
♦ fiume Stura di Lanzo fino alla cresta che da Lusiana raggiunge il fiume stesso.
Nord:
♦ la suddetta cresta che dal fiume raggiunge Lusiana, P.ta Serena, Cima del Toro e P.ta Lunelle;
♦ cresta di spartiacque con la Val d'Ala da P.ta Lunelle alla Cima d'Arnas.
Ovest:
♦ dalla cresta di confine tra il Piemonte e la Francia.
Sul territorio del Distretto 1 ricadono tre Oasi di Protezione:
- Oasi n. 28 "Viù - Lemie (Civrari) di 903,82 ha;
- Oasi n. 29 "Lemie - Portia" di 619,56 ha;
- Oasi n. 30 "Usseglio - Vallone Veil" di 810,54 ha.
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Aree a prevalente
valenza pastorale
Categorie forestali
3.2. Uso del suolo
Codice
Tipologia ambientale
Superficie in ettari
Percentuale
AF
BS
CA
AN
QV
FA
PN
LC
OV
RI
Acero-tiglio-frassineti
Boscaglie pioniere di invasione
Castagneti
Alneti planiziali e montani
Querceti di rovere
Faggete
Pinete di pino uncinato
Lariceti e cembrete
Arbusti subalpini
Rimboschimenti
Totale parziale
1.108,6
544,7
254,5
35,7
682,6
2.008,5
162,8
350,4
1.083,3
479,9
6.711
5,8%
2,9%
1,3%
0,2%
3,6%
10,6%
0,9%
1,8%
5,7%
2,5%
36,9%
CB
Cespuglieti pascolabili
573,6
3,0%
CP
Cespuglieti
663,2
3,5%
PB
Praterie non utilizzate
71,0
0,4%
PL
Praterie
2.818,2
14,8%
PR
Praterie rupicole
2.888,1
15,2%
Improduttivo
PT
Prato-pascoli
610,6
3,2%
Totale parziale
7.624,7
38,7%
RM
Rocce e macereti
4.381,6
23,1%
AQ
Acque
90,6
0,5%
UI
Aree urbanizzate, infrastrutture
191,4
1,0%
4.663,6
18.999,3
24,4%
100%
Totale parziale
Totali
Tab. 4. Tipologie ambientali nel Dis. 1.
Tipologia ambientale
Ettari (ha)
% sul totale
Boschi di latifoglie
4.089,9
21,5%
Boschi di conifere
993,1
5,2%
7.051,1
37,2%
Seminativi
--
--
Coltivazioni arboree
--
--
Improduttivo
4.663,6
24,5%
Arbusteti e boschi in evoluzione
2.201,6
11,6%
18.999,3
100,0%
Prati e pascoli
TOTALE
Tab. 5. Sintesi delle tipologie ambientali nel Dis. 1.
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3.3. Camoscio
3.3.1. Superficie utile alla specie
Per la stima della superficie utile alla specie (di seguito SUS) si sono seguiti i criteri riportati nel
paragrafo 1.2. (Calcolo delle superfici dei distretti e della S.U.S.). Dall'interpretazione della carta
delle coperture del suolo la superficie utile per la specie camoscio può essere stimata come
riportato in tabella.
Distretto
50% boschi
di latifoglie
75% boschi
di conifere
1 Val di Viù
510,6
458,6
100% praterie 75% cespugli
100% improduttivo
e pascoli
ed arbusti
5.834,2
1.241,1
2.803,2
Totale
10.853,1
Tab. 6. Camoscio. Superficie Utile alla specie nel Dis. 1.
La superficie utile alla specie è pari a 10.853 ha, il 57,1% della superficie complessiva.
3.3.2. Consistenza potenziale
Vengono riportati i valori indicativi ottenuti come descritto nel paragrafo 1.3., e riferiti alla
popolazione al netto della Classe 0.
Distretto
Consistenza potenziale
1 Valle di Viù
1.000-1.100 capi
Tab. 7. Camoscio. Consistenza potenziale nel Dis. 1.
3.3.3. Censimenti 2009-2013
Nell’ultimo quinquennio il Comprensorio ha organizzato ed effettuato il censimento della specie sul
solo territorio di sua competenza. La scelta, peraltro fatta a malincuore, di dedicarsi al solo territorio
venabile è stata dettata dalla constatazione che questa porzione di territorio costituisce già un
notevole impegno nella pianificazione ed attuazione di una seria campagna di censimento.
L’impegno profuso per il censimento della specie nel CA TO4 ha superato negli ultimi anni le 400
giornate/uomo.
Il territorio della Valle di Viù, al censimento del 2013, è stato suddiviso in 44 settori, come riportato
in tabella.
SETTORI DI CENSIMENTO DEL DISTRETTO 1 VAL DI VIU’
Pra Lorenzo-calcante
Truc Bramafame-Lunelle
M.te Rognoso
Civrari - Laghetto
Alpe Freste
Salto del Prete-Bric Russ
Costa Sorella
Arculà
Croce di Nonna
Vallone Grifone
Sx or. Vallone d'Ovarda
Laghi d’Ovarda
Sotto Pian del Giogo
Paschiet-Golai
Ciorneva-Chiavesso
Alpe Grosso-Pian Fum-Ciriunda
Pian Mutte-Rocca Moross
3 Truc-Rocca Cioca-Ciriunda
3 Gros-Salvagnengo-Calcante
Montu-Muret
Toino-Muret
Pian Montù-Rocca dell’Alpe
Rocca dell’Alpe-Ciriunda-Veilet-Montù
Tumlera-Ciamparmà
Colle dell’Asino-Tumlera-Bec dla Rama
Vallone Venaus
Barmot-Visuvere-Losa d'Allais
Pian Sulè-Prigioni-Fondi della Lera
Putrelle-cresta M Basso-C.le 2 Teste
V. dell'Uia-Arpet-Muià
Tab. 8. Camoscio. Zone di censimento nel Dis. 1.
Traciulil-Cirel Uia-Sciarda
C.le 2 Teste a Rio Ciapè
Bellacomba-.C.le Coppe-Cupe Trape
Lago Nero-Rio Ciapè-Pera Morta
Lago Nero-Turlo-Costa Fenera
Pera Morta-Palun-Turlo
Costans-Fort-Avril-Cavale
Laguset-Fort-Palun
Pian Lunella-Lusera e Crestas
Pian Lunella-Colle Forcola-Cinal
Casetta acquedotto-Fumà
Angilj-San Dè-Pitignun
C. Lance-Valloni Portia
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Per giungere alla stima della superficie sottoposta a censimento si è deciso di delimitare l’area,
compresa tra i 1300 ed i 2800 m di quota, avente una copertura tale da permettere l’avvistamento
degli animali (tipologie ambientali PL, PB, PR, PT e RM). Così facendo si ottengono i valori di
superficie riportati in tabella.
Distretto
Superficie censita in ettari
1 Val di Viù
8.100
Tab. 9. Camoscio. Superficie sottoposta a censimento nel Dis. 1.
Le date scelte per il censimento del camoscio sono ricadute in tutti gli anni del quinquennio nel
mese di giugno, nella terza fine settimana.
Anno
Totale
Indet.
Maschi Cl. II-III
Femmine Cl. II-III
Yearlings Cl. I M/F
Capretti
2009
2010
2011
2012
2013
983
1225
1144
998
1200
148
165
169
147
138
202
208
184
170
180
289
389
362
322
418
107
118
152
132
145
237
345
277
227
319
Tab. 10. Camoscio. Serie storica dei censimenti nel Dis. 1.
Di seguito vengono riportate le percentuali relative alle varie classi d’età e sesso della popolazione
censita.
Anno
Indet.
Maschi Cl. II-III
Femmine Cl. II-III
Yearlings Cl. I M/F
Capretti
2009
2010
2011
2012
2013
Valore medio
15,1%
13,5%
14,8%
14,7%
11,5%
13,9%
20,5%
17%
16,1%
17%
15%
17,1%
29,4%
31,8%
31,6%
32,3%
34,8%
32,0%
10,9%
9.6%
13,3%
13,2%
12,1%
12,4%
24,1%
28,2%
24,2%
22,7%
26,6%
25,2%
Tab. 11. Camoscio. Percentuali delle varie classi d’età rilevate ai censimenti nel Dis. 1.
3.3.4. Densità
Per giungere alla definizione di un valore di densità si è seguita l'indicazione delle Linee Guida e
quindi:
Consistenza primaverile (al netto degli individui di Classe 0)
Superficie utile alla specie nell'unità di gestione
Appare comunque più corretto riportare anche il dato di densità riferito alla superficie sottoposta a
censimento, al fine di avere un’idea più precisa dello status della popolazione.
Anno
2009
2010
2011
2012
2013
Densità riferita alla SUS
2
(capi/Km )
6,9
8,1
8,0
7,1
8,1
Densità riferita alla sup.
2
censita (capi/Km )
9,2
10,9
10,7
9,5
10,9
Tab. 12. Camoscio. Densità rilevate nel Dis. 1. Anni 2009-13.
Lo scorso OGUR (PPGU) poneva come obiettivo il raggiungimento di una densità vicina agli
11capi/Km2 (il valore riscontrato al censimento 2013 è stato di 10,9 capi/km2).
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2
2
2
Distretto
Densità 2008 (capi/Km )
Densità obiettivo2013 (capi/Km )
Densità 2013 (capi/Km )
1
9,5
10,5-11,0
10,9
Tab. 13. Camoscio. Densità 2008, densità obiettivo dello scorso OGUR e densità rilevata nel 2013 nel Dis. 1.
3.3.5. Parametri di popolazione
Anno
2009
2010
2011
2012
2013
Valore medio
Dev. St.
Sex-ratio
adulti (m:f)
1:1,43
1:1,87
1:1,97
1:1,89
1:2,32
1:1,90
0,317
Capretti ogni
100 femmine
82,0
88,7
76,5
70,5
76,3
78,8
6,9
Yearlings ogni
100 femmine
37,0
30,3
42,0
41,0
34,7
37
4,8
% capretti nella
popolazione
31,8
28,2
24,2
22,7
26,6
26,7
--
%Yearlings nella
popolazione
14,3
9,6
13,3
13,2
12,1
12,5
--
Tab. 14. Camoscio. Principali parametri di popolazione nel Dis. 1.
Pur con tutti i limiti derivanti dall'aver a disposizione dati raccolti con questo tipo di raccolta
censuale, di seguito viene proposta un'analisi dei dati e dei principali parametri della popolazione.
Sex-ratio. Il valore relativo a questo parametro, di grande importanza gestionale, rientra nella
norma del censimento estivo della specie, caratterizzato da una maggiore contattabilità del genere
femminile. E’ verosimile ritenere che il valore reale si avvicini alla parità ovvero ad una lieve
preponderanza del genere femminile, da tutti gli Autori ritenuta situazione ottimale in una
popolazione sana e ben strutturata (cfr dati dello scorso OGUR dei Comprensori Alpini della
regione Piemonte). In effetti il valore potrebbe essere anche lievemente più favorevole alle
femmine in base alle considerazioni esposte al punto successivo.
Capretti/100 femmine, Yearlings/100 femmine adulte e percentuali nella popolazione. Questo
parametro risulta avere un valore medio di 78,8 capretti ogni 100 femmine di 2 o + anni. Occorre
considerare però che nella classe femmina adulta sono incluse anche le sub-adulte, soggetti di 2 e
3 anni che non hanno ancora partorito, le prime, o che hanno partorito in percentuale variabile, le
seconde. È verosimile che per molti operatori il riconoscimento della femmina avvenga
esclusivamente sulla base della presenza del capretto: se questo manca il capo viene definito
come indeterminato. La percentuale di piccoli nella popolazione (mediamente il 26,7%) è in linea
con quanto si rinviene nella bibliografia di riferimento (generalmente il valore si colloca attorno al
20-25%). Il numero di yearlings/100 femmine di 2 o + anni (mediamente 37) è probabilmente meno
attendibile del parametro esposto in precedenza: è verosimile che il riconoscimento della classe
rappresenti ancora per qualcuno degli operatori un problema.
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3.3.6. Valutazione della dinamica di popolazione
1400
1200
1225
1144
1200
983
998
1000
800
600
400
200
0
2009
2010
2011
2012
2013
Grafico 1. Camoscio. Andamento della popolazione nel Dis. 1. Anni 2009/2013.
Come appare dal grafico la popolazione è sostanzialmente assestata su valori costanti nell’ultimo
quinquennio. Sicuramente alcune operazioni di censimento non hanno avuto condizioni ambientali
ottimali per un corretto rilevamento dei dati di consistenza (nel 2012 il maltempo ha condizionato
pesantemente la raccolta dati).
3.3.7. Abbattimenti stagioni 2009/2013
Negli anni 2009-2013 la specie è stata oggetto di gestione cinegetica sulla base delle norme
contenute nel documento “Linee Guida per la Gestione degli Ungulati in Regione Piemonte”,
applicando in particolare la possibilità di assegnare i capi previsti nel piano di prelievo selettivo ad
un numero di cacciatori uguale a quello dei capi in piano (modalità A delle LGU)
Capretti Cl. 0 m/f
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
8
8 (6 m, 2 f)
12
7 (3 m, 4 f)
9
8 (2 m, 6 f)
8
7 (3 m, 4 f)
10
8 (4 m, 4 f)
47
38 (18 m, 20 f)
Media di realizzazione
Percentuale
100%
58,3%
88,9%
97,5%
80%
80,9%
Sanitario/non conforme
1/0
0/0
2/0
0/0
1/0
4/0
84,9%
Tab. 15. Camoscio. Abbattimenti della Cl. 0. Anni 2009-2013.
Yearlings Cl. I m/f
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
15
13 (7 m, 6 f)
23
21 (15 m, 6 f)
26
18 (14 m, 4 f)
24
22 (12 m, 10 f)
28
22 (10 m, 12 f)
116
96 (58 m, 38 f)
Media di realizzazione
Tab. 16. Camoscio. Abbattimenti della Cl. I. Anni 2009-2013.
Percentuale
86,7%
91,3%
69,2%
91,7%
78,6%
82,8%
Sanitario/non conforme
0/0
0/1
0/0
0/0
2/0
2/1
83,5%
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Femmine ad. Cl. II-III
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
33
32
35
29
35
27
31
27
36
32
170
147
Media di realizzazione
Percentuale
97,0%
82,9%
77,1%
87,1%
88,9%
86,5%
Sanitario/non conforme
0/0
1/1
0/1
1/1
1/0
3/3
86,6%
Tab. 17. Camoscio. Abbattimenti della femmina ad. Cl. II-III. Anni 2009-2013.
Maschi ad. Cl. II-III
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
29
30
30
30
30
30
27
27
31
31
147
148
Media di realizzazione
Percentuale
103,4%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,7%
Sanitario/non conforme
1/1
3/0
4/0
2/0
2/0
12/1
100,7%
Tab. 18. Camoscio. Abbattimenti del maschio ad. Cl. II-III. Anni 2009-2013.
Classe
0
I
F II-III
M II-III
Tot.
Concesso
Abbattuto
47
38 (18 m, 20 f)
116
96 (58 m, 38 f)
170
147
147
148
480
429
Media di realizzazione
Percentuale
80,9%
82,8%
86,5%
100,7%
89,4%
Sanitario/non conforme
4/0
2/1
3/3
12/1
21/5
87,7%
Tab. 19. Camoscio. Abbattimenti per classi. Anni 2009-2013.
ANNO
Calendario/giorni di prelievo
Concesso
2009
2010
19/9-17/10 24/10-21/11 Giov-sab
18/9-16/10 23/10-20/11 Lun-giov-sab
2011
17/9-15/10 22/10-19/11 Lun-giov-sab
100
83
83%
2012
15/9-13/10 20/10-17/11 Lun-giov-sab
90
83
92,2%
2013
21/9-19/10 24/10-21/11 Lun-giov-sab
105
93
88,6%
480
429
89,4%
Totale
Abbattuto
Percentuale
85
83
97,6%
100
87
87%
Media di realizzazione
Tab. 20. Camoscio. Piani di prelievo nel Dis. 1. Anni 2009-2013.
89,7%
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3.3.8. Sforzo di caccia
Dall'analisi delle schede di rilevamento dati compilate presso il centro di controllo della fauna
selvatica è stato calcolato lo sforzo di caccia suddiviso per anno, per sesso e classe d'età. Questo
parametro si riferisce alle stagioni venatorie dal 2009 al 2013; ovviamente il dato riportato è riferito
alle uscite di chi ha effettuato l’abbattimento. Il numero medio di giornate necessarie ad un
cacciatore di camosci della Val di Viù continua ad essere basso, costantemente sotto le tre
uscite/capo abbattuto nel quinquennio. Notevole il risultato dell’ultimo anno, il 2013, in quanto
caratterizzato da condizioni meteo spesso sfavorevoli al prelievo (costante presenza di fitta nebbia
in quota nei mesi autunnali).
Capretti M/F
Yearlings M/F
Maschi 2 + anni
Femmine 2 + anni
Anno
Abb.
Uscite
Us/abb
Abb.
Uscite
Us/abb
Abb.
Uscite Us/abb Abb.
2009
8
33
4,1
13
24
2,6
30
60
2,0
2010
7
18
2,6
21
52
2,5
30
77
2011
8
24
3,0
18
41
2,3
30
2012
7
19
2,7
22
49
2,2
2013
8
12
1,5
22
53
Totali
38
106
2,8
96
219
Totale
Uscite
Us/abb
Abb.
Uscite Us/abb
32
117
3,6
83
234
2,8
2,6
29
68
2,3
87
215
2,5
62
2,1
27
61
2,2
83
188
2,3
27
63
2,3
27
104
3,8
83
235
2,8
2,4
31
69
2,2
32
73
2,3
93
207
2,2
2,3
148
331
2,2
147
423
2,9
429
1.079
2,5
Tab. 21. Camoscio. Sforzo di caccia nel Dis. 1. Anni 2009/2013.
3.3.9. Dati biometrici
I pesi medi si riferiscono sia all’animale totalmente eviscerato (T.E.), privo quindi anche degli organi
posti in cavità toracica, sia all’animale parzialmente eviscerato (P.E.), pesato con ancora i polmoni,
il cuore ed il fegato.
MASCHI ADULTI CL. II-III
Età
Peso P.E. (n = 73)
Dev. St.
Minimo
Max.
Peso T.E. (n = 72)
Dev. St.
Min.
Max.
2-3 anni
4 o + anni
25,7 (n = 19)
29,1 (n = 54)
3,59
3,68
20,0
19,4
31,9
38,1
22,7 (n = 17)
27,1 (n = 55)
3,24
3,25
17,2
17,0
28,1
33,9
Tab. 22. Camoscio. Dis. 1. Pesi medi dei Maschi adulti.
Età
Mandibola (n =147)
Dev. St.
Minimo
Max.
Piede (n =147)
Dev. St.
Min.
Max.
2-3 anni
4 o + anni
16,4 (n= 37)
17,0 (n = 110)
0,63
0,67
14,7
15,2
17,8
18,7
35,5 (n = 37)
35,9 (n =110)
2,06
0,99
33,8
33,3
38,2
39,0
Tab. 23. Camoscio. Dis. 1. Parametri biometrici dei Maschi adulti.
Età
Ldx* (n = 148)
2-3 anni
4 o + anni
22,0 (n = 38)
22,8 (n = 110)
Dev. St. Min. Max.
1,82
1,67
18,0
18,3
Lsx* (n = 148)
Dev. St.
Min.
Max.
Al.* (n = 148)
Dev. St.
Min.
Max.
22,0 (n = 38)
22,7 (n = 110)
1,76
1,72
17,7
17,3
25,1
27,2
14,0 (n = 38)
14,9 (n = 110)
1,23
1,24
11,0
11,9
16,5
18,4
25,5
27,2
Tab. 24. Camoscio. Dis. 1. Misure del trofeo dei Maschi adulti.
* Ldx = Lunghezza corno destro, Lsx = Lunghezza corno sinistro, Al = altezza.
Età
Circ.* (n = 148)
Dev. St.
Min.
Max.
Div.*(n = 148)
Dev. St.
Min.
Max.
2-3 anni
8,6 (n = 38)
0,46
7,5
9,5
9,4 (n = 38)
2,11
5,5
14,0
4 o + anni
8,5 (n=110)
9,8
10,9 (n=110)
1,80
6,5
16,3
0,73
6,8
Tab. 25. Camoscio. Dis. 1. Misure del trofeo dei Maschi adulti.
* Circ = Circonferenza, Div = Divaricazione.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
FEMMINE ADULTE CL. II-III
Età
Peso P.E. (n = 70)
Dev. St.
Minimo
Max.
Peso T.E. (n = 72)
Dev. St.
Min.
Max.
2-3 anni
4 o + anni
19,3 (n = 19)
20,8 (n= 51)
3,22
2,64
13,3
16,6
25,5
29,3
17,8 (n = 16)
19,6 (n= 56)
2,25
2,63
14,4
13,1
23,3
24,9
Tab. 26. Camoscio. Dis. 1. Pesi medi delle Femmine adulte.
Età
Mandibola (n = 141)
Dev. St.
Minimo
Max.
Piede (n = 142)
Dev. St.
Min.
Max.
2-3 anni
4 o + anni
15,8 (n = 35)
16,8 (n = 106)
0,64
0,98
14,4
15,2
17,3
18,1
33,7 (n = 35)
34,0 (n = 107)
1,19
1,57
31,8
30,5
36,7
38,7
Tab. 27. Camoscio. Dis. 1. Lungh. Media della mandibola e del piede delle Femmine ad.
Età
Ldx* (n = 141)
Dev. St.
Min.
Max.
Lsx* (n = 148)
Dev. St.
Min.
Max.
Al.* (n = 133)
Dev. St.
Min
Max.
2-3 anni
17,6 (n =36)
1,92
14,5
23,0
17,6 (n = 36)
1,90
14,5
23,0
12,6 (n = 36)
1,69
9,8
16,7
4 + anni
19,5 (n = 105)
3,22
13,5
24,9
19,7 (n = 108)
2,86
11,7
26,0
14,8 (n = 97)
1,57
10,5
19,2
Tab. 28. Camoscio. Dis. 1. Misure del trofeo delle Femmine adulte.
* Ldx = Lunghezza corno destro, Lsx = Lunghezza corno sinistro, Al = altezza
Età
Circ.* (n = 143)
Dev.St.
Min.
Max.
Div.* (n = 133)
Dev.St.
Min.
Max.
2-3 anni
4 o + anni
7,2 (n = 36)
6,8 (n = 107)
0,43
0,47
6,2
5,8
8,0
7,8
7,2 (n = 36)
9,3 (n = 97)
1,87
2,43
3,7
2,5
13,2
15,7
Tab. 29. Camoscio. Dis. 1. Misure del trofeo delle Femmine adulte.
* Circ = Circonferenza, Div = Divaricazione
YEARLINGS CL. I (M/F)
Sesso
Peso P.E. (n = 45)
Dev. st.
Minimo
Max.
Peso T.E. (n = 46)
Dev. st.
Min.
Max.
FF
MM
15,1 (n = 16)
15,8 (n = 29)
2,45
1,94
10,7
12,2
19,7
20,5
13,5 (n = 21)
13,8 (n = 25)
2,19
2,28
8,3
7,5
17,9
17,7
Tab. 30. Camoscio. Dis. 1. Pesi medi degli Yearlings.
Sesso
Mandibola (n = 91)
Dev. st.
Minimo
Max.
Piede (n = 93)
Dev. st.
Min.
Max.
FF
MM
14,6 (n = 38)
15,2 (n = 53)
0,67
2,62
12,8
12,7
16,1
16,8
32,4 (n = 38)
32,9 (n = 55)
1,34
2,90
28,6
29,8
34,7
36,6
Tab. 31. Camoscio. Dis. 1. Lungh. media della mandibola e del piede degli Yearlings.
Sesso
Ldx* (n = 95)
Dev. St.
Min.
Max.
Lsx* (n = 95)
Dev. St.
Min. Max. Al.* (n = 94)
FF
12,2 (n = 38)
1,66
6,8
16,0
12,2 (n = 38)
1,74
6,8
16,1
MM
14,9 (n = 57)
1,54
11,7
18,4
14,9 (n = 57)
1,55
11,6
18,3
Dev. St.
Min
Max.
8,0 (n = 38)
0,98
5,3
9,9
8,6 (n = 56)
0,98
6,2
11,1
Tab. 32. Camoscio. Dis. 1. Misure del trofeo degli Yearlings.
* Ldx = Lunghezza corno destro, Lsx = Lunghezza corno sinistro, Al. = altezza.
Sesso
Circ.* (n = 96)
Dev. St.
Min.
Max.
Div.* (n = 90)
Dev. St.
Min.
Max.
FF
MM
7,0 (n = 38)
8,1 (n = 58)
0,60
0,57
4,7
6,9
8,5
9,5
4,8 (n = 36)
6,4 (n = 54)
0,97
1,59
2,6
3,5
7,3
8,7
Tab. 33. Camoscio. Dis. 1. Misure del trofeo degli Yearlings.
* Circ = Circonferenza, Div = Divaricazione.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
CAPRETTI CL. 0 (M/F)
Sesso
Peso P.E. (n = 24)
Dev. st.
Minimo
Max.
Peso T.E. (n = 14)
Dev. st.
Min.
Max.
FF
MM
10,9 (n = 10)
10,1 (n = 14)
1,82
2,07
7,9
6,9
13,5
13,5
8,6 (n = 10)
9,8 (n = 4)
4,67
1,67
5,0
8,8
11,8
12,3
Tab. 34. Camoscio. Dis. 1. Pesi medi dei Capretti.
Sesso
Mandibola (n = 36)
Dev. st.
Minimo
Max.
Piede (n = 38)
Dev. st.
Min.
Max.
FF
MM
12,5 (n = 19)
12,5 (n = 17)
1,79
0,83
11,5
11,1
13,8
13,7
29,1 (n = 20)
29,6 (n = 18)
1,79
1,46
24,6
26,4
31,0
31,7
Tab. 35. Camoscio. Dis. 1. Lungh. media della mandibola e del piede dei Capretti.
3.3.10. Considerazioni sulla gestione venatoria
Nello scorso quinquennio la specie è stata oggetto di gestione cinegetica sulla base delle norme
contenute nel documento “Linee Guida per la Gestione degli Ungulati in Regione Piemonte”,
applicando in particolare la possibilità di assegnare i capi previsti nel piano di prelievo selettivo ad
un numero di cacciatori uguale a quello dei capi in piano per tutte le stagioni venatorie. Questo ha
rappresentato per il Comprensorio Torino 4 il raggiungimento di un importante traguardo
gestionale, davvero impensabile solo una quindicina d’anni fa. Non solo sono effettivamente lontani
i tempi in cui non solo si usciva in numero superiore ai capi disponibili ma, tornando un po’ più
indietro negli anni, si assegnava un camoscio a squadre formate da quattro cacciatori.
120
100
80
60
40
20
0
2009
2010
2011
2012
2013
Abbattuti
83
87
83
83
93
Concessi
85
100
100
90
105
Grafico 2. Camoscio. Prelevato/concesso nel Dis. 1. Anni 2009/2013.
Le strategie gestionali intraprese nel quinquennio precedente hanno teso ad un incremento della
popolazione. Ciò ha voluto dire:
•
•
•
piani di prelivo al di sotto di quello che unanimemente è ritenuto l’incremento utile annuo di
una popolazione di camosci (15-18%, cfr. tabella seguente);
piani di prelievo lievemente squilibrati a favore del genere femminile al fine di ottenere una
sex-ratio al prelievo per lo meno equilibrata (dopo decenni di piani fortemente squilibrati sul
genere maschile);
piani di prelievo abbastanza intensi sulle classi giovani (capretti e yearling) al fine di
compensare la modesta propensione all’abbattimento, soprattutto nel maschio, della classe
sub-adulta. In particolare la consueta ritrosia nel procedere all’abbattimento della Cl. 0
appare superata dal momento che una buona parte dei cacciatori ha compreso che la
mortalità venatoria a carico di questa classe è parzialmente compensativa. Questo
importante traguardo ha fatto sì che si potesse allentare un poco la pressione sulla Classe
I.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Nel complesso (429 capi abbattuti) il prelievo
ha inciso in maniera quasi paritaria tra le
varie classi d’età, sommando capretti e
yearlings (grafico 3).
Capretti
Femmine ad.
Yearlings
Maschi ad.
8,9%
34,5%
22,4%
34,3%
Grafico 3. Camoscio. Suddivisione del prelievo nel Dis. 1.
ETA’ DEI CAPI ABBATTUTI: MASCHI ADULTI
16
11
Anni 8
5
2
0
5
10
15
20
25
30
Numero di Capi abbattuti
Grafico 4. Camoscio. Età dei maschi adulti prelevati nel Dis. 1.
L’età media dei maschi adulti è stata di 5,8
anni (minima nel 2009 e nel 2013 con 5,2,
massima nel 2012 con 6,8). Il capo più
anziano, abbattuto nella stagione 2012/13, è
stato un soggetto di 16 anni. Il 26,0% (38
capi) dei maschi abbattuti (yearlings esclusi)
aveva un’età di 2-3 anni, il 69,9% (102)
compresa tra i 4 ed i 10 anni e solo il 4,1%
(6) dei capi aveva un’età superiore ai 10 anni
(grafico 5).
2-3 anni
4-10 anni
4,1%
> 10 anni
26,0%
69,9%
Grafico 5. Camoscio. Età dei maschi adulti nel Dis. 1.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
ETA’ DEI CAPI ABBATTUTI: FEMMINE ADULTE
18
1
2
16
7
4
14
5
9
14
12
5
Anni 10
14
6
4
8
9
6
13
13
4
5
14
2
22
0
5
10
15
20
25
Numero di Capi abbattuti
Grafico 6. Camoscio. Età delle femmine adulte prelevate nel Dis. 1.
L’età media delle femmine (di 2 o + anni) è
stata di 7,9 anni mentre quella delle femmine
adulte (4 o + anni) è stata di 9,7 anni. Il capo
più anziano, abbattuto nella stagione
2013/14, è stato una femmina di 18 anni.
Le femmine hanno sostenuto in questi anni il
seguente prelievo distribuito tra le varie classi
d’età: il 24,7% (n = 36) aveva un’età di 2-3
anni, il 43,8% (n = 64) aveva un età
compresa tra i 4 ed i 10 anni ed il 31,5% (n =
46) uguale o superiore agli 11 anni (grafico
7).
2-3 anni
4-10 anni
> 10 anni
43,8%
24,7%
31,5%
Grafico 7. Camoscio. . Età delle femmine adulte nel Dis. 1.
Un’ipotetica suddivisione ideale del prelievo, come proposto dall’ISPRA nel documento “Linee
Guida per la Gestione degli Ungulati – Cervidi e Bovidi” (2013), è riportata nella tabella sottostante.
Le classi II, III e IV risultano essere accorpate al prelievo secondo le direttive tecniche delle LGU.
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
Classe 0
Classe I
Classe II
Classi III
Classe IV
TOTALE
2,5%
2,5%
5%
15%
15%
30%
10%
10%
20%
15%
10%
25%
5%
15%
20%
47,5%
52,5%
100%
Tab. 36. Camoscio. Suddivisione teorica ideale del prelievo tra le varie classi d’età.
Di seguito viene proposta la suddivisione realizzata nel quinquennio 2009-2013 nel Distretto 1 Val
di Viù.
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
Classe 0
Classe I
Classe II
Classe III
Classe IV
TOTALE
4,2%
4,8%
9,0%
13,6%
8,9%
22,5%
8,9%
8,4%
17,3%
23,9%
15,0%
38,9%
1,4%
10,9%
12,3%
52,0%
48,0%
100,0%
Tab. 37. Camoscio. Suddivisione del prelievo tra le varie classi d’età nel Dis. 1.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
La rappresentazione grafica di quanto sopra esposto è quella che segue con prima il prelievo
maschile (a sinistra come dovrebbe essere e a destra come è stato) e successivamente il prelievo
femminile (nuovamente a sinistra come dovrebbe essere e a destra come è stato).
15,0%
0 anni MM
23,9%
5,0%
1 anno MM
2-3 anni MM
1 anno MM
2-3 anni MM
10,0%
52,5%
4-10 MM
+ 11 anni MM
Femmine
1,4%
0 anni MM
48,0%
4-10 MM
+ 11 anni MM
15,0%
8,9%
13,6%
Femmine
4,2%
2,5%
Grafico 8. Camoscio. Suddivisione ideale del prelievo per
classi nel maschio.
Grafico 9. Camoscio. Suddivisione del prelievo per classi
nel maschio nel Dis. 1.
10,9%
15,0%
0 anni FF
10,0%
0 anni FF
1 anno FF
2-3 anni FF
2-3 anni FF
10,0%
4-10 FF
47,5%
4-10 FF
+ 11 anni FF
15,0%
1 anno FF
+ 11 anni FF
Maschi
15,0%
52,0%
8,4%
8,9%
4,8%
Maschi
2,5%
Grafico 10. Camoscio. Suddivisione ideale del prelievo per
classi nella femmina.
Grafico 11. Camoscio. Suddivisione del prelievo per classi
nella femmina nel Dis. 1.
Come si può vedere dai grafici in entrambi i sessi il prelievo ha inciso in maniera eccessiva sulla Cl.
III a discapito della Cl. IV. Sostanzialmente buona la suddivisione delle rimanenti classi.
Da sottolineare inoltre come la sex-ratio complessiva sia determinata dal valore relativo della Cl. I
yearlings, nella quale è risultata essere fortemente squilibrata a favore del genere maschile (1:0,65
– 58 maschi vs 38 femmine). Nelle Cl. II-IV il rapporto, come vedremo più avanti, è pressoché
paritario (1:0,99 – 148 maschi vs 147 femmine).
Prendendo come riferimento il documento Linee guida per la gestione dei Bovidi e dei Cervidi
selvatici nella regione Piemonte (LGU), si può considerare come il prelievo abbia inciso in maniera
eccessiva sulla classe II-III, soprattutto nel genere maschile (anche se, come visto sopra, lo
squilibrio riguarda esclusivamente le Classi III e IV).
Classe 0
Classe I
Classe II-III
Classe II-III
Capretto m/f
Yearling m/f
Maschio di 2 o più anni
Femmina di 2 o più anni
LGU
3-10%
20-40%
25-30%
25-35%
CATO4 - Dis. III
8,9%
22,4%
34,5%
34,3%
Tab. 38. Camoscio. Suddivisione del prelievo tra le varie classi di tiro secondo le LGU Regione Piemonte.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Capretti-Yearlings
Femmine ad.
Maschi ad.
31,2%
34,5%
Il prelievo ha inciso in maniera quasi paritaria
tra le varie classi d’età, sommando capretti e
yearlings (grafico 12).
34,3%
Grafico 12. Camoscio. Suddivisione del prelievo nel Dis. 1.
Anni 0-3
Se vengono sommati i capi giovani (capretti e
yearlings) con i sub-adulti la percentuale
raggiunge quasi il 50%, come indicato dai già
citati documenti di indirizzo gestionale Nelle
classi adulte III e IV vi è una lieve
predominanza del genere femminile (grafico
13).
4 o + anni maschi
4 o + anni femmine
48,5%
25,6%
25,9%
Grafico 13. Camoscio. Suddivisione del prelievo nel Dis. 1.
La percentuale di prelievo programmata annualmente in questi cinque anni non ha mai superato il
12% del censito, al di sotto di quanto indicato nel documento di programmazione precedente
(prelievo compreso tra il 13 ed il 16% del censito). Ancora ulteriormente inferiore la percentuale
dell’abbattuto sul censito (massima dell’11%).
Stagione venatoria
2009
2010
2011
2012
2013
Censito Concesso
746
880
867
771
881
85
100
100
90
105
Concesso/
censito
Prelevato
Prelevato/
censito
11,4%
11,4%
11,5%
11,7%
11,9%
83
87
83
83
93
11,1%
9,9%
9,6%
10,8%
10,6%
11,6%
10,4%
Percentuali medie
Tab. 39. Camoscio. Percentuali d’abbattimento nel Dis. 1.
Relativamente alla sex-ratio sembra ormai del tutto superata la atavica ritrosia del mondo venatorio
alpino nell’abbattere le femmine adulte, come evidenziato in tabella. In questo quinquennio, per la
prima volta, è stato abbattuto un numero di adulti Cl. II-IV appartenenti ai due generi pressoché
identico.
Periodo
Maschi Cl. II-III prelevati
Femmine Cl. II-III prelevate
Sex ratio al prelievo
1996-1999
2000-2003
2004-2008
2009-2013
1996-2013
58 (su 54)
79 (su73)
121 (su 118)
148 (su 147)
406 (su 392)
34 (su 54)
70 (su 73)
112 (su 128)
147 (su 170)
363 (425)
1:0,58
1:0,88
1:0,92
1:0,99
1:0,89
Tab. 40. Camoscio. Confronto tra il periodo 1996-’99, 2000-’03, 2004-’08 e 2009-’13 nel prelievo della classe adulta.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Classe d’età (e di tiro)
Cl. 0 Capretti
Cl. I Yearlings
Cl. II-IV
TOTALE
Maschi prelevati
Femmine prelevate
Sex ratio
18
58
148
224
20
38
147
205
1:1,11
1:0,65
1:0,99
1:0,91
Tab. 41. Camoscio. Sex-ratio al prelievo nelle varie classi d’età (e di tiro) nel Dis. 1.
Per quanto riguarda la percentuale di femmine di 3 o più anni risultate al centro di controllo in fase
di lattazione essa si attesta al 33,6%, in contrazione rispetto al quinquennio precedente (42,4%).
Ulteriormente incoraggiante la tendenza riscontrata nell’ultimo biennio (10 su 42, pari al 23,8%).
Anno
2009
2010
2011
2012
2013
Totale
Femmine abbattute
24
26
18
19
23
110
Femmine allattanti
6
10
11
5
5
37
Percentuale
25,0%
38,5%
61,1%
26,3%
21,7%
33,6%
Tab. 42. Camoscio. Femmine allattanti sul totale delle femmine abbattute nel Dis. 1.
.
.
Viù-Traves
Per quanto riguarda la suddivisione del
prelievo sul territorio dei comuni che
compongono il distretto ha visto una netta
predominanza di Lemie (161 capi, pari al
37,4% del totale), seguita da Usseglio (135
capi, il 31,4%) e Viù e Traves (134 capi – 123
Viù e 11 Traves-, pari al 31,2%). (grafico 14).
Usseglio
Lemie
31,4%
31,2%
37,4%
Grafico 14. Camoscio. Suddivisione del prelievo per comune.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
3.4. Capriolo
3.4.1. Superficie utile alla specie
Per la stima della superficie utile alla specie (di seguito SUS) si sono seguiti i criteri riportati nel
paragrafo 1.2. (Calcolo delle superfici dei distretti e della S.U.S.). Dall’interpretazione della carta
delle coperture del suolo la superficie utile può essere stimata come riportato in tabella.
Distretto
100%
Boschi
25% Coltivi
100% Praterie
e pascoli
100% Cespugli
ed arbusti
25%
Improduttivo
Totale
1 Val di Viù
5.622,8
--
4.888,0
2.289,9
218,5
13.019,2
Tab. 43. Capriolo. Superficie Utile alla specie nel Dis. 1.
La superficie utile alla specie è pari a 13.019 ha, il 68,5% della superficie complessiva.
3.4.2. Cosistenza potenziale
Vengono riportati valori indicativi ottenuti come descritto nel paragrafo 1.3..
Distretto
1 Viù
Consistenza potenziale
1.000-1.500
Tab. 44. Capriolo. Consistenza potenziale nel Dis. 1.
3.4.3. Censimenti 2009-2013
METODICA APPLICATA
Il censimento della specie è stato condotto negli ultimi anni mediante l’applicazione della metodica
contenute nelle Linee Guida e precisamente il censimento per osservazione diretta da punti di
vantaggio.
Per giungere alla stima della superficie sottoposta a censimento, difficile compito quando riferito ad
una specie legata ai sistemi forestali come il capriolo, si è scelto di misurare l’estensione di un
poligono che ricomprendesse al suo interno tutti i settori d’osservazione. Così facendo vengono
quindi incluse anche ampie porzioni di bosco non indagate. Questo metodo sembra l’unico in grado
di stimare la superficie censita senza incorrere in grossolane sovrastime (anzi, così operando
verosimilmente si sottostima la densità).
Superficie censita in ettari
8.300
Tab. 45. Capriolo. Superficie sottoposta a censimento nel Dis. 1.
In tabella vengono riportati i risultati ottenuti.
Data
Totale
Indet.
Maschi Cl. I-III
Femmine Cl. I-III
2009 (aprile)
2010 (aprile)
2011 (aprile)
2012 (aprile)
2013 (aprile)
344
430
551
754
737
62
69
88
98
149
132
169
222
304
264
150
205
241
352
324
Densità
(capi/sup. censita)
2
4,2/Km
2
5,3/Km
2
6,6/Km
2
9,1/Km
2
8,9/Km
Tab. 46. Capriolo. Risultati dei censimenti per osservazione diretta nel Dis. 1. Anni 2009/2013.
Densità
(capi/SUS)
2
2,5/Km
2
3,3/Km
2
4,2/Km
2
5,8/Km
2
5,7/Km
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
3.4.4. Parametri di popolazione
L’unico parametro desumibile, oltre alla densità, è quello relativo al rapporto tra maschi e femmine
(sex-ratio). Ebbene il dato medio del quinquennio (1,16, min. 1,09 e max. 1,23) vede una lieve
predominanza del genere femminile su quello maschile. Il mese di aprile può essere considerato in
ambiente alpino, nell’ottica dei censimenti, come periodo ancora invernale, più proficuo quindi per
contattare le femmine. Tutti gli Autori europei sono infatti concordi nell’affermare che la definizione
del valore di sex-ratio è fortemente influenzato dalla diversa osservabilità relativa, cioè dalla
diversa probabilità che un osservatore ha di incontrare individui dei due sessi in periodi differenti
dell’anno.
3.4.5. Valutazione della dinamica di popolazione
La dinamica demografica è quella riferibile ad una popolazione in forte espansione.
900
800
754
700
551
600
500
400
737
430
344
300
200
100
0
2009
2010
2011
2012
2013
Grafico 15. Capriolo. Andamento della popolazione nel Dis.1. Anni 2009/2013.
Considerazione importante è quella relativa al fatto che le differenze di densità tra le varie porzioni
di territorio che compongono il distretto, nello scorso quinquennio ancora rilevanti, appaiono oggi
superate. Negli ultimi due-tre anni anche le aree a maggiore vocazionalità per il cinghiale (in bassa
Valle), specie soggetta a forte pressione venatoria, hanno raggiunto valori di densità simili, se non
superiori, a quelle meno vocate di alta Valle nelle quali le pratiche venatorie sono meno impattanti
nei confronti del Cervide.
Lo scorso OGUR (PPGU) poneva come obiettivo il raggiungimento di una densità vicina ai 6-7
capi/Km2 (il valore riscontrato al censimento 2013 è stato di quasi 9 capi/km2).
Distretto
Densità 2008 (capi/Km2)
Densità obiettivo 2013 (capi/Km2)
Densità 2013 (capi/Km2)
1
4,6
6,0-7,0
8,9
Tab. 47. Capriolo. Densità 2008, densità obiettivo dello scorso OGUR e densità rilevata nel 2013 nel Dis. 1.
3.4.6. Abbattimenti stagioni 2009/2013
Negli anni 2009-2013 la specie è stata oggetto di gestione cinegetica sulla base delle norme
contenute nel documento “Linee Guida per la Gestione degli Ungulati in Regione Piemonte”,
applicando in particolare la possibilità di assegnare i capi previsti nel piano di prelievo selettivo ad
un numero di cacciatori uguale a quello dei capi in piano (modalità A delle LGU), prevedendo
l’accorpamento delle classi Femmina ad. I-III e Piccolo Classe 0 m/f. Al raggiungimento della soglia
di salvaguardia del 90% da parte di una delle due classi il prelievo è proseguito con assegnazione
nominativa dei capi rimanenti.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Piccoli Cl. 0 m/f
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
20
13 (9 m, 4 f)
29
16 (7 m, 9 f)
34
25 (15 m, 10 f)
44
36 (18 m, 18 f)
45
20 (9 m, 11 f)
172
110 (58 m, 52 f)
Media di realizzazione
Percentuale
65%
55,2%
73,5%
81,8%
44,4%
64,0%
Sanitario/non conforme
0/0
0/0
2/0
0/0
2/0
4/0
64,0%
Tab. 48. Capriolo. Abbattimenti della Cl. 0. Anni 2009-2013.
Femmine ad. Cl. I-III
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
18
18
23
24
27
25
34
33
40
38
142
138
Media di realizzazione
Percentuale
100%
104,3%
92,6%
97,1%
95,0%
97,2%
Sanitario/non conforme
1/0
0/0
1/1
0/0
0/0
2/0
97,8%
Tab. 49. Capriolo. Abbattimenti della femmina ad. Cl. I-III. Anni 2009-2013.
Maschi ad. Cl. I-III
ANNO
2009
2010
2011
2012
2013
Tot.
Concesso
Abbattuto
19
15
23
18
29
24
38
23
45
32
154
112
Media di realizzazione
Percentuale
78,9%
78,3%
82,8%
60,5%
71,1%
72,7%
Sanitario/non conforme
0/0
1/0
0/0
1/0
1/3
3/3
74,3%
Tab. 50. Capriolo. Abbattimenti del maschio ad. Cl. I-III. Anni 2009-2013.
Classe
0
F II-III
M II-III
Tot.
Concesso
Abbattuto
172
110 (58 m, 52 f)
142
138
154
112
468
360
Media di realizzazione
Percentuale
64,0%
97,2%
72,7%
76,9%
Sanitario/non conforme
4/0
2/0
3/3
9/3
78,0%
Tab. 51. Capriolo. Abbattimenti 2009/2013. Anni 2009-2013.
ANNO
Calendario/giorni di prelievo
Concesso
2009
19/9-17/10 24/10-21/11 Giov-sab
18/9-16/10 23/10-20/11 Lun-giov-sab
57
46
80,7%
2010
75
58
77,3%
2011
17/9-15/10 22/10-19/11 Lun-giov-sab
90
74
82,2%
2012
15/9-13/10 20/10-17/11 Lun-giov-sab
116
92
70,3%
2013
21/9-19/10 24/10-21/11 Lun-giov-sab
130
90
69,2%
468
360
Totale
Media di realizzazione
Tab. 52. Capriolo. Abbattimenti. Anni 2009-2013.
Abbattuto
Percentuale
76,9%
75,9%
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
3.4.7. Sforzo di caccia
Dall’analisi delle schede di rilevamento dati compilate presso il centro di controllo della fauna
selvatica è stato calcolato lo sforzo di caccia suddiviso per anno, per sesso e classe d’età. Questo
parametro si riferisce alle stagioni venatorie dal 2009 al 2013; ovviamente il dato riportato è riferito
alle uscite di chi ha effettuato l’abbattimento.
Piccoli M/F
Maschi 1 + anni
Femmine 1 + anni
Totale
Anno
Abb.
Uscite
Us/abb
Abb.
Uscte
Us/abb
Abb.
Uscite
Us/abb
Abb.
Uscite
Us/abb
2009
13
40
3,1
15
36
2,4
18
60
3,3
46
136
2,9
2010
16
45
2,8
18
51
2,8
24
69
2,9
58
165
2,8
2011
25
78
3,1
24
68
2,8
25
58
2,3
74
204
2,8
2012
36
101
2,8
23
73
3,2
33
108
3,3
92
282
3,0
2013
20
53
2,6
32
70
2,2
38
93
2,5
90
216
2,4
Totali
110
317
2,9
112
298
2,7
138
388
2,8
360
1.003
2,8
Tab. 53. Capriolo. Sforzo di caccia nel Dis.1. Anni 2009/2013.
Il numero di giornate necessarie ad un cacciatore per abbattere un capriolo nel Distretto 1 è
rimasto invariato rispetto allo scorso quinquennio (2,8 giornate/capo abbattuto) con delle differenze
tra le tre classi di tiro sostanzialmente irrilevanti (2,7 per il maschio di 1 o + anni, 2,8 per la femmina
di 1 o + anni e 2,9 per il piccolo Cl. 0 m/f).
3.4.8. Dati biometrici
I pesi medi si riferiscono sia all’animale totalmente eviscerato (T.E.), privo quindi anche degli organi
posti in cavità toracica, sia all’animale parzialmente eviscerato (P.E.), pesato con ancora i polmoni,
il cuore ed il fegato.
CLASSE 0
Sesso
Peso P.E. (n = 56)
Dev. St.
Min.
Max.
Peso T.E. (n = 51)
Dev. St.
Min.
Max.
Femmine
Maschi
11,4 (n = 26)
12,0 (n = 30)
1,80
1,50
7,9
9,0
14,1
16,0
10,6 (n = 24)
11,3 (n = 27)
4,73
2,07
6,3
6,6
13,3
14,8
Tab. 54. Capriolo. Peso medio dei piccoli nel Dis. 1.
Sesso
Mandibola (n = 107)
Dev. St.
Min.
Max.
Piede (n = 109)
Dev. St.
Min.
Max.
Femmine
Maschi
13,9 (n = 52)
14,1 (n = 55)
0,71
0,81
12,3
12,4
15,3
16,1
32,5 (n = 51)
33,1 (n = 58)
1,72
1,81
27,5
23,8
37,0
38,1
Tab. 55. Capriolo. Lunghezza media della mandibola e del piede dei piccoli nel Dis. 1.
MASCHI ADULTI CL. I-III
Età
Peso P.E. (n = 47)
Dev. St.
Min.
Max.
Peso T.E. (n = 62)
Dev. St.
Min.
Max.
1 anno
2 o + anni
20,1 (n = 8)
21,6 (n = 39)
2,47
2,28
16,9
16,9
23,2
25,4
17,7 (n = 9)
19,8 (n = 53)
2,31
1,99
13,5
14,6
19,5
23,9
Tab. 56. Capriolo. Peso medio dei maschi dei maschi Cl.I e Cl. II-III nel Dis. 1.
Età
Mandibola (n = 104)
Dev. St.
Min.
Max.
Piede (n = 110)
Dev. St.
Min.
Max.
1 anno
2 o + anni
16,8 (n = 15)
17,4 (n = 89)
0,51
0,61
16,2
16,0
18,0
18,7
36,6 (n = 16)
36,9 (n = 94)
1,29
1,06
34,5
33,4
38,3
40,0
Tab. 57. Capriolo. Lunghezza media della mandibola e del piede dei maschi Cl.I e Cl. II-III nel Dis. 1.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
FEMMINE ADULTE CL. I-III
Età
Peso P.E. (n = 67)
Dev. St.
Min.
Max.
Peso T.E. (n = 63)
Dev. St.
Min.
Max.
1 anno
2 o + anni
17,7 (n = 27)
19,7 (n = 40)
2,00
2,03
14,0
16,3
23,7
24,9
16,5 (n = 23)
18,7 (n = 40)
2,18
2,51
10,7
14,1
19,4
23,4
Tab. 58. Capriolo. Peso medio delle femmine Cl.I e Cl. II-III nel Dis. 1.
Età
Mandibola (n = 134)
Dev. St.
Min.
Max.
Piede (n = 135)
Dev. St.
Min.
Max.
1 anno
2 o + anni
16,5 (n = 51)
17,2 (n = 83)
0,58
0,67
15,0
15,4
17,5
18,9
35,7 (n = 51)
36,3 (n = 84)
1,12
1,18
32,3
34,0
38,1
39,0
Tab. 59. Capriolo. Lunghezza media della mandibola e del piede delle femmine Cl.I e Cl. II-III nel Dis. 1.
3.4.9. Considerazioni sulla gestione venatoria
150
100
50
0
2009
2010
2011
2012
2013
Abbattuti
46
58
74
92
90
Concessi
57
75
90
116
130
Grafico 16. Capriolo. Prelevato/concesso nel Dis. 1. Anni 2009-2013.
Le strategie gestionali intraprese nel quinquennio precedente hanno teso ad un incremento della
popolazione. Ciò ha voluto dire:
•
•
piani di prelievo al di sotto di quello che unanimemente è ritenuto l’incremento utile annuo
di una popolazione di caprioli in ambiente alpino (20-30%). In proposito occorre sottolineare
come la sottostima insita nella metodica per osservazione diretta nel capriolo sia la miglior
garanzia relativamente a questo punto;
piani di prelievo lievemente squilibrati a favore delle classi cosiddette calve (femmine adulte
e giovani dell’anno Cl. 0) al fine di ottenere una sex-ratio ed una age-ratio al prelievo il più
possibile equilibrate.
ETA’ DEI CAPI ABBATTUTI: MASCHI ADULTI
>7 anni
6-7 anni
4-5 anni
2-3 anni
1 anno
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Numero di Capi abbattuti
Grafico 17. Capriolo. Età dei maschi adulti prelevati nel Dis. 1.
50
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
1 anno
L’età media dei capi di sesso maschile,
desunta dalla valutazione dello stato di usura
della tavola dentaria, è stata stimata in 4,0
anni. Il 15,2% (17) dei maschi abbattuti aveva
un’età di 1 anno, il 32,1% (36) di 2-3 anni, il
42,0% (47) compresa tra i 4 ed i 5 anni e il
10,7%(12) dei capi aveva un’età uguale o
superiore ai 6-7 anni (grafico 18).
2-3 anni
4-5 anni
6-7 o + anni
32,1%
42,0%
15,2%
10,7%
Grafico 18. Capriolo. Età dei maschi adulti nel Dis. 1.
0 anni
1 anno
2-3 anni
4-5 anni
6-7 o + anni
0 anni MM
26,4%
1 anno MM
10,0%
21,2%
2 + anni MM
Femmine
4,7%
52,8%
34,1%
16,1%
27,6%
7,1%
Grafico 19. Capriolo. Età dei maschi nel Dis. 1.
Grafico 20. Capriolo. Suddivisione del prelievo nel Dis. 1
Il limite più marcato della ripartizione del prelievo nella classe maschile sopra descritto è senza
dubbio quello relativo al basso numero di soggetti di un anno nel tableau. Una percentuale di tale
classe d’età sotto al 5% del prelevato complessivo e del 15,2% del genere d’appartenenza
appaiono davvero modeste e solo parzialmente compensate dalla realizzazione del prelievo a
carico dei soggetti maschi di classe 0 (16,1% del tableau e 34,1% del genere d’appartenenza). Il
trofeo, pur non essendo quella delle Val di Viù una comunità venatoria particolarmente legata a
questo aspetto, costituisce senza dubbio un criterio nella scelta dell’animale da abbattere (solo 2
soggetti di 2 o + anni sui 95 abbattuti nel quinquennio erano puntuti mentre 4 yearlings sui 17
abbattuti nel quinquennio erano forcuti o palcuti).
Questa situazione a oggi appare quella più meritevole di interventi gestionali nei confronti della
specie (cfr cap. X).
ETA’ DEI CAPI ABBATTUTI: FEMMINE ADULTE
>7 anni
6-7 anni
4-5 anni
2-3 anni
1 anno
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
Numero di Capi abbattuti
Grafico 21. Capriolo. Età delle femmine adulte prelevate nel Dis. 1.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
L’età media dei capi di sesso femminile di 1 +
anni, desunta dalla valutazione dello stato di
usura della tavola dentaria, è stata stimata in
4,1 anni. Il 38,7% (53) delle femmine
abbattute aveva un’età di 1 anno, il 25,5%
(35) di 2-3 anni, il 22,6% (31) di 4-5 anni ed il
13,1% (18) di 6-7 anni o più (grafico 22).
1 anno
2-3 anni
4-5 anni
6-7 o + anni
25,5%
38,7%
22,6%
13,1%
Grafico 22. Capriolo. Età delle femmine adulte nel Dis. 1.
0 anni
1 anno
2-3 anni
4-5 anni
6-7 anni o +
0 anni FF
23,6%
1 anno FF
28,0%
2 + anni FF
18,5%
14,7%
Maschi
47,2%
14,4%
27,5%
16,4%
9,5%
Grafico 23. Capriolo. Età delle femmine del Dis. 1.
Grafico 24. Capriolo. Suddivisione del prelievo nel Dis. 1.
Discorso diametralmente opposto rispetto ai maschi per le femmine: esse infatti presentano nel
tabeau il 28% di sottili (yearlings). Le 53 sottili rappresentano poi il 14,7% dell’abbattuto
complessivo, valore pressoché analogo a quello delle femmine di Cl. 0 (14,4%). Questa
suddivisione, figlia delle regole che premiano il cacciatore che abbatte una femmina non in
lattazione, rappresenta una suddivisione del prelievo molto vicina a quella proposta dell’ISPRA
(Linee Guida per la Gestione degli Ungulati – Cervidi e Bovidi, 2013), come di seguito riportato. Le
classi I e II-III risultano essere accorpate al prelievo secondo le direttive tecniche delle LGU.
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
Classe 0
Classe I
Classe II-III
TOTALE
12,5%
12,5%
25,0%
12,5%
12,5%
25,0%
25,0%
25,0%
50,0%
50%
50%
100%
Tab. 60. Capriolo. Suddivisione teorica ideale del prelievo tra le varie classi d’età.
Suddivisione reale nel Dis. I Val di Viù
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
Classe 0
Classe I
Classe II-III
TOTALE
16,1%
14,4%
30,5%
4,7%
14,7%
19,4%
26,4%
23,6%
50,0%
47,2%
52,8%
100,0%
Tab. 61. Capriolo. Suddivisione del prelievo tra le varie classi d’età nel Dis. 1.
La percentuale di prelievo programmata annualmente nei cinque anni in cui è stata applicata la
metodica di censimento per osservazione da punti di vantaggio non ha mai superato il 18% del
censito, ben al di sotto di quanto indicato nel documento di programmazione precedente (prelievo
fino al 35% del censito). Ancora ulteriormente inferiore la percentuale dell’abbattuto sul censito
(massima del 13,5). Alla luce della già citata sottostima è verosimile ritenere che il prelievo in realtà
non abbia inciso per più del 10% della consistenza.
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Stagione venatoria
2009
2010
2011
2012
2013
Censito Concesso
344
430
551
754
737
Percentuali medie
57
75
90
116
130
Concesso/
censito
16,6%
17,4%
16,3%
15,4%
17,6%
Prelevato
46
58
74
92
90
16,7%
Prelevato/
censito
13,4%
13,5%
13,4%
12,2%
12,2%
12,9%
Tab. 62. Capriolo. Concesso/censito e prelevato/censito nel Dis. 1. Anni 2009/13.
Il rapporto tra i sessi al prelievo è quello ritenuto più idoneo dalla totalità degli Autori europei, ossia
prossimo alla parità con una predominanza del genere femminile.
Anno
Maschi Cl. I-III prelevati
Femmine Cl. I-III prelevate
Sex ratio al prelievo
2009
2010
2011
2012
2013
Totale
15
18
24
23
32
112
18
24
25
33
38
138
1:1,20
1:1,33
1:1,04
1:1,43
1:1,19
1:1,23
Tab. 63. Capriolo. Sex-ratio al prelievo nella classe adulta nel Dis. 1.
Interessante, e meritevole di riflessioni circa la gestione futura (cfr cap X), la sex-ratio riferita alle
varie classi d’età a cui, occorre ricordarlo, non sono corrisposte le classi di tiro.
Classe d’età
Cl. 0 Piccoli
Cl. I Yearlings
Cl. II-III
TOTALE
Maschi prelevati
Femmine prelevate
Sex ratio
52
17
95
164
58
53
85
196
1:1,11
1:3,11
1:0,89
1:1,19
Tab. 64. Capriolo. Sex-ratio al prelievo nelle varie classi d’età nel Dis. 1.
La percentuale di femmine di 2 o più anni risultate al centro di controllo essere in fase di lattazione
si attesta al 32,9%, decisamente migliore rispetto a quella dello scorso quinquennio (63,4%).
Anno
Femmine prelevate
Femmine allattanti
Percentuale
2009
2010
2011
2012
2013
Totale
14
13
14
18
23
82
6
6
6
5
4
27
42,9%
46,1%
42,9%
27,8%
17,4%
32,9%
Tab. 65 Capriolo. Femmine allattanti sul totale delle femmine abbattute nel Dis. 1.
.
Viù
Usseglio
Lemie
Traves
33,0%
39,4%
3,6%
24,0%
Grafico 25. Suddivisione del prelievo per comune nel Dis. 1.
Per quanto riguarda la suddivisione del
prelievo sul territorio dei comuni che
compongono il distretto ha visto la
predominanza di Viù (141 capi, pari al 39,4%
del totale), seguita da Usseglio (118 capi, il
33%), Lemie (86 capi, pari al 24%) e Traves
(13 capi, pari al 3,6%). (grafico 25).
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
3.5. Danni alle colture agricole ed investimenti stradali
Nello scorso quinquennio nel distretto 1 Val di Viù si sono verificati 17 casi di danno provocato da
ungulati ruminanti per un importo complessivo di € 9.610,00. Va però fortemente sottolineato come in
un solo caso la responsabilità del danno sia stata imputata esclusivamente ad un ungulato ruminante
(cervo) e come viceversa in tutti gli altri casi il corresponsabile del danno (su prato e prato-pascolo) sia
una specie altamente problematica come il cinghiale. È verosimile che il coinvolgimento di cervo e
capriolo nel determinismo di questi danni sia secondario, riferito cioè alla perdita di raccolto e non al
danneggiamento della cotica erbosa, quest’ultimo fenomeno sicuramente più serio e impattante, anche
economicamente.
2010
MESE
COMUNE
LOCALITA'
SPECIE
COLTURA
Maggio
Giugno
Ottobre
Novembre
Viù
Viù
Lemie
Lemie
N.I.
N.I.
Pisset
Chiandusseglio
TOTALE
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
N.I.
Prato
Prato
Prato
IMPORTO
€ 760,00
€ 1.100,00
€ 220,00
€ 350,00
€ 1.740,00
2011
MESE
COMUNE
LOCALITA'
SPECIE
COLTURA
Aprile
Maggio
Giugno
Giugno
Ottobre
Ottobre
Viù
Lemie
Lemie
Usseglio
Lemie
Lemie
Balma
Pisset
Pian Saletta
Perinera
Chiandusseglio
Chiampetto Pisset
TOTALE
Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
IMPORTO
€ 150,00
€ 1.100,00
€ 400,00
€ 600,00
€ 150,00
€ 400,00
€ 2.800,00
2012
MESE
COMUNE
LOCALITA'
SPECIE
COLTURA
Maggio
Settembre
Settembre
Ottobre
Lemie
Lemie
Lemie
Lemie
N.I.
Chiampetto Piani
Chiandusseglio
Pian Saletta Chiot
TOTALE
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Prato pascolo
Prato pascolo
Prato pascolo
Prato
IMPORTO
€ 950,00
€ 600,00
€ 270,00
€ 350,00
€ 2.170,00
2013
MESE
COMUNE
LOCALITA'
SPECIE
COLTURA
IMPORTO
Maggio
Giugno
Agosto
Lemie
Lemie
Lemie
Pisset Chiampetto
Pian Saletta Chiot
Pisset Chiampetto
TOTALE
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Cinghiale/Cervo
Prato pascolo
Prato pascolo
Prato pascolo
€ 1.400,00
Tab. 66-69. Danni alle colture agricole nel Dis. 1. Anni 2009-2013.
€ 900,00
€ 600,00
€ 2.900,00
Organizzazione e gestione degli ungulati 2014-2018 - CA TO4
Per quanto riguarda gli incidenti stradali vengono riportati quelli ad oggi disponibili (fonte: Provincia di
Torino). Da sottolineare come dal 2012 la Regione Piemonte abbia soppresso il fondo per la
liquidazione del danno conseguente ad incidente stradale. Questo ha voluto dire un tracollo delle
denunce e della raccolta dati. Il 2012 ha visto perciò una raccolta molto parziale e lacunosa dei dati
(per la Val di Viù nessun record) mentre il 2013 non è proprio presente nella banca dati inviata
dall’Amministrazione provinciale alla segreteria del CA.
2009
MESE
GIORNO
COMUNE
LOCALITA
SPECIE
SESSO
ESITO
Aprile
24
Lemie
N.I.
Capriolo
Fuggito
Aprile
22
Viù
N.I.
Capriolo
Deceduto
Maggio
27
Lemie
N.I.
Capriolo
Fuggito
MESE
GIORNO
COMUNE
LOCALITA
SPECIE
SESSO
F
2010
ESITO
Marzo
7
Viù
N.I.
Camoscio
Giugno
7
Viù
N.I.
Capriolo
Fuggito
Giugno
20
Lemie
N.I.
Capriolo
M
Luglio
28
Viù
N.I.
Capriolo
M
Fuggito
Agosto
2
Viù
N.I.
Camoscio
M
Deceduto
Agosto
3
Viù
N.I.
Capriolo
M
Fuggito
Agosto
29
Viù
N.I.
Capriolo
M
Fuggito
MESE
GIORNO
COMUNE
LOCALITA
SPECIE
SESSO
ESITO
Gennaio
22
Lemie
N.I.
Capriolo
Marzo
10
Lemie
N.I.
Capriolo
Fuggito
Deceduto
2011
Tab. 70-72. Incidenti stradali verificatisi nel Dis. 1. Anni 2009-2012.
N.I.
M
Deceduto