Verso un Ospedale Formalin-Free

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Verso un Ospedale Formalin-Free
LETTI PER VOI:
"Verso un Ospedale Formalin-Free"
a cura di
Cinzia Di Novi∗
Università del Piemonte Orientale,
Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive
La formaldeide è la più semplice delle aldeidi. Fino dalla sua scoperta nel diciannovesimo
secolo, questa aldeide in soluzioni acquose ha trovato largo impiego come disinfettante per uso
domestico, nella produzione di tessuti e a livello industriale in cui viene utilizzata come battericida.
Soluzioni di aldeide formica vengono anche utilizzate per conservare campioni di materiale
biologico.
In soluzione acquosa al 4% la formaldeide è nota con il nome commerciale di formalina e
utilizzata come fissativo nei laboratori di istopatologia. Tuttavia, la formalina è considerata una
delle principali fonti di inquinamento indoor nelle sale operatorie: è un irritante degli occhi e delle
prime vie respiratorie e può indurre nausea e sintomi respiratori.
Negli ultimi anni, inoltre,
all’emergere di nuove evidenze provanti la cancerogenicità di tale prodotto (l’Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro-IARC- dal 2006 ha inserito la formalina nell'elenco delle
sostanze considerate con certezza cancerogene per la specie umana), le autorità sanitarie hanno
previsto maggiori restrizioni nel suo utilizzo, trasporto e smaltimento (G. Bussolati et al., 2007 ).
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Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive, Alessandria. e-mail:
[email protected]
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A partire dal mese di ottobre 2008 è stata introdotta nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
San Giovanni Battista di Torino -“Molinette”, dal prof. Giovanni Bussolanti, professore ordinario
di anatomia patologica del Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana, una nuova
procedura di conservazione dei tessuti che sfrutta il principio del sottovuoto. La nuova procedura
“under-vacuum sealing of tissues” (UVS) consente l’invio dei campioni istologici dalle sale
operatorie all’anatomia patologica rappresentando una alternativa all’immersione in formalina.
Qui di seguito verrà presentato il case-report in pubblicazione sull’autorevole rivista
internazionale Science of Total Environment.
C. Di Novi, D. Minniti, M.G. Zampirolo, S.Barbaro, A.Cimino, G.Bussolati (2010), “VacuumBased Preservation of Surgical Specimens: An Environmentally-safe Step Towards a
Formalin-Free Hospital”, Science of Total Environment, Elsevier, forthcoming.
Lo studio sopra citato è stato condotto presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria S.
Giovanni Battista“Molinette” di Torino da un équipe di medici, infermieri, tecnici di laboratorio ed
economisti.
L’Ospedale Molinette rappresenta una realtà di grande dimensione con 1.162 posti-letto,
che ha registrato nel 2008 circa 54.560 ricoveri, e oltre 40.000 esami istopatologici. Lo studio è
stato condotto su un arco temporale di circa 6 mesi: da Ottobre 2008 ad Aprile 2009. Sono stati
distribuiti una serie di questionari che hanno consentito di intervistare lo staff delle sale operatorie e
il personale dell’anatomia patologica. I dati raccolti, per un totale di 177 operatori intervistati, sono
stati utilizzati per valutare la soddisfazione del personale, lo stato di conservazione dei tessuti e la
presenza di eventuali danni istologici di conservazione dei tessuti con la procedura “under-vacuum
sealing of tissues” (UVS) versus la tradizionale procedura di fissazione con formalina.
Dallo studio sono emersi risultati piuttosto incoraggianti: oltre al risparmio economico che
la procedura UVS consente rispetto alla conservazione in formalina (la conservazione tradizionale
comporterebbe l’acquisto del fissativo e il suo smaltimento) il sistema sotto-vuoto riduce la
probabilità di riportare danni nei preparati istologici (che si verificano a causa dell’
“iper/ipofissazione” nella tradizionale conservazione con formalina) e contribuisce ad una migliore
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conservazione del campione. Inoltre, lo studio ha rilevato una maggiore soddisfazione degli
operatori di sala operatoria e dell’anatomia patologica che lavorerebbero in condizioni di maggiore
sicurezza ambientale legate all’eliminazione (o ad una drastica riduzione) della formalina utilizzata
nelle camere operatorie.
La conservazione sottovuoto deve durare non più di 24-48 ore con un mantenimento della
temperatura intorno ai 4 gradi. Il sistema è applicabile a pezzi operatori superiori ai 2 cm. Questa
procedura consente di mantenere le caratteristiche originali del tessuto con possibilità di prelievi
per tissue banking ed altre finalità scientifiche.
Bibliografia
1. Bussolati G, Chiusa L, Cimino A, D'Armento G. (2007), “Tissue Transfer to Pathology
Labs: Under Vacuum Is the Safe Alternative to Formalin”. Virchows Arch. 2008
Feb;452(2):229-31.
2. C. Di Novi, D. Minniti, M.G. Zampirolo, S.Barbaro, A.Cimino, G.Bussolati (2010), “
Vacuum-Based Preservation of Surgical Specimens: An Environmentally-safe Step Towards
a Formalin-Free Hospital”, Science of Total Environment, Elsevier, forthcoming.
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