Molini, la rivolta dei genitori
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Molini, la rivolta dei genitori
Vallagarina l'Adige La protesta Dopo aver investito del caso il Difensore Civico, ora si minaccia il ricorso alla magistratura venerdì 26 settembre 2003 37 VALLARSA/L’assessore Stefano Gasperini spiega le ragioni della sua protesta a Trento Stasera e domani (ore 20.45) nel salone dove suonò Mozart «Il ritorno di Scotoni paralizzerebbe la valle» Serate jazz a palazzo Pizzini «Ho voluto manifestare davanti a due istituzioni cardine della nostra democrazia, il potere politico e il potere giudiziario, in quanto penso che solo attraverso un corretto uso delle istituzioni si possa mantenere una sana democrazia. Per sottolineare il pericolo in cui le istituzioni potrebbero incorrere in un circolo vizioso di personalismi e clientele». Così l’assessore di Vallarsa Stefano Gasperini spiega la sua protesta a Trento per il «caso Scotoni». Una sentenza che potrebbe «vanificare il lavoro di tre anni di giunta e consiglio, tre anni in cui abbiamo riav- L’ass. Gasperini ALA-Nell’ambito di «Trentino Jazz Festival Summer» la Scuola OperaPrima e il Comune dedicano due giornate al jazz a Palazzo Pizzini. Principali protagonisti della manifestazione saranno musicisti italiani con le loro formazioni, quali il prestigioso duo formato dal percussionista Michele Rabbia e dal pianista Stefano Battaglia, e il "Gianni Tomazzoni Jazz Quartet", Due serate jazz nelle stanze che ospitarono Mozart in occasione di alcuni suoi viaggi in Italia, due serate all’insegna della buona musica e della buona tavola trentina che proseguiranno presso il vicino Giardino Righi dove, in un apposito spazio al coperto allestito per l’occasione, saranno serviti, in collaborazione con l’Associazione «Euposia Billy Wine Club» e il «Convivio Eventi», assaggi di pietanze tradizionali, accompagnati ciascuno da vini di rinomate aziende vitivinicole del luogo. Appuntamento oggi e domani, ore 20.45 viato la macchina comunale, con l’attuazione di diversi interventi strutturali sul territorio per rendere più gradevole la vita in montagna, interventi che hanno interessato quasi tutti i paesi della valle. Ora, che ci stiamo accingendo a predisporre il bilancio 2004, c’è la volontà di programmare sostanziali interventi alle infrastrutture. Tutto questo assieme a tantissimi altri interventi in svariati settori e ne sono testimonianza le centinaia di delibere di questi tre anni, interventi che con il ritorno di Scotoni e le dimissioni del consiglio si bloccherebbero o rischierebbero di non essere realizzati». feroci Molini, la rivolta dei genitori sono«I canipericolosi, I ragazzi non possono salire sui due pulmini in servizio Il servizio di trasporto pubblico scolastico funziona per la quasi totalità degli scolari trentini, non per quelli di Nogaredo Cristoforetti è un buonista» DESTRA ADIGE-Le scuole sono iniziate e sulle strade di buon mattino si vede il via vai di scuolabus. Anche sulla strada che passa da Molini di Nogaredo. Ma qui salire sul mezzo di trasporto per la scuola pubblica è severamente vietato. In virtù di un ordine del giorno, il n° 130 del 4 luglio 2002, del Consiglio provinciale di Trento, che riguarda "il rispetto della regola della scuola di utenza"..Secondo questa regola la scuola elementare di Villa Lagarina, frequentata dai figli dei genitori di Molini, non è scuola di utenza essendo la loro quella di Nogaredo. «Ma in Provincia hanno dimenticato - scrive il Comitato dei genitori - che la scuola è obbligatoria e che solo quella di Villa offre ai genitori la possibilità del "tempo prolungato" e della mensa. Servizi essenziali nella nostra società civile e lavorativa che a Nogaredo mancano totalmente ». Per questo, al di là di queste sacrosante considerazioni di fondo, i 12 genitori di Molini all’inizio dell’anno scolastico 2002/03 avevano inviato al Presidente della Giunta provinciale, Lorenzo Dellai e all’assessore ai trasporti, Silvano Grisenti, una circostanziata lettera di protesta. Da Dellai stano ancora attendendo una risposta, mentre Grisenti, solo dopo un fa- nitori hanno fatto anche presente che da Molini transitano giornalmente due pulmini con ampia disponibilità di posti che scendono da Castellano e Pedersano per le scuole di Nogaredo e Villa. Ad oggi però, nonostante l’intervento sollecito del difensore civico, Fabio Bortolotti, i genitori devono provvedere personalmente al trasporto dei loro figli a scuola. Con lettera del 28 aprile 2003 il servizio trasporti a firma della dirigente Laura Boschini, informava il comitato di Molini della veridicità e dello status delle deroghe alla normativa assegnate dall’Assessorato agli alunni di Castellano e di Trento. «Le famiglie, non solo quelle di Molini - scrive il Comitato genitori - hanno bisogno di "Servizi" che garantiscano quella qualità della vita che tanto risuona in tutti i discorsi dei politici. All’assessore Grisenti vogliamo ricordare che «la legge dovrebbe essere uguale per tutti» e che invece lui sta usando ( in tema di trasporti scolastici) «due pesi e due misure». Il comitato dei genitori di Molini continua a portare i figli a scuola, ma sta preparando altre vie per far valere un diritto che ora vede calpestato. Senza tralasciare il possibile ricorso, dopo il difensore civico, alla magistratura ordinaria. I cani? Quelli feroci sono più pericolosi di una pistola puntata alla tempia. La pensa così il prof. Carlo Andreatta che dopo aver letto le opinioni di Sandro Cristoforetti, medico e vicesindaco di Avio, ("Sirchia è un incompetente") - interviene nel dibattito che sta dividendo l’opinione pubblica circa la pericolosità di quelli che un tempo erano considerati i migliori amici dell’uomo. E per contestare le argomentazioni “buoniste” di Cristoforetti, fa appello alla memoria. «Può darsi che il ministro Sirchia – incalza Andreatta - non abbia le idee chiare a proposito delle razze canine da ritenere pericolose, ma anche il buonista Cristoforetti non se la cava tanto meglio quando asserisce che il bulldog è un cane mite. Mia madre - in vacanza a Serrada negli anni Cinquanta - stava scendendo con la seggiovia dal rifugio della Martinella quando, verso la fine della corsa, un bulldog le voleva azzannare le gambe. Per sua fortuna, ad attenderla, c’era mio padre che ha spezzato (sic!) sulla schiena dello stolido animale una tavola di legno prelevata da una limitrofa staccionata. Il cane, spaventato, è fuggito. Mia madre non aveva fatto nulla per infastidirlo. Cristoforetti dirà: è un’eccezione. Già, ma un analogo fatto potrebbe essere accaduto ad altri. Anche un collie, o un altro cane considerato mansueto, può diventare pericoloso. Bisognerebbe sentire qualcuno che ne ha fatto esperienza. Altro aneddoto. Un mio caro amico, docente all’Università di Padova, agli inizi della scorsa primavera è stato azzannato mentre percorreva, a piedi, un tratto di argine del fiume Bachiglione: dal nulla, sono sbucati due pastori tedeschi (la casa dei proprietari, probabilmente, non era molto distante) e il mio amico ha trascorso dei brutti momenti che ancora rammenta. Specifico che il mio amico è una persona tranquilla ed equilibrata, amante della natura. Gli animali, in genere, sono imprevedibili e incontrollabili; in modo particolare, i cani aggressivi andrebbero trattati adeguatamente (museruola, guinzaglio, eccetera). Quando il cane manifesta comportamenti belluini, va ricordato che la vera bestia - quasi certamente - è il padrone. I cani feroci, poi, rispondono ad un’esigenza ( ma è un’efficace risposta?) di sicurezza tipica della nostra società: c’è chi gira con la body guard, chi con la pistola, chi con un pitbull. Che equivale ad avere in tasca una pistola sempre carica e quindi pronta a far fuoco. Mentre il colpo di pistola parte se viene premuto il grilletto, un pitbull può “partire” per un qualsiasi insignificante motivo. Così riferisce chi, purtroppo, ne ha fatto le spese. Io rispetto qualsiasi vegetale, qualsiasi forma di vita: mi sposto per lasciar passare una formica, per non calpestarla. Ma con i discorsi – da buonisti – sui cani (di ogni razza) ci vado piano. Troppe – e spesso brutte – sono le vicende che i mass media, ogni estate, soprattutto, riportano. Ci sono anche storie liete che hanno per protagonista un cane. Non si può fare di tutte le erbe un unico fascio”. T. B. ticoso iter, ha concesso un incontro con il coordinatore del gruppo di genitori di Molini. Alla presenza dei funzionari dell’assessorato trasporti scolastici, l’assessore ha illustrato il regolamento del trasporto e i principi che lo hanno ispirato, negando di fatto agli scolari di Molini, tale servizio pubblico. A nulla sono valse le segnalazioni allo stesso assessore che il regolamento votato dalla Giunta provinciale è stato più volte violato e che lo stesso assessorato stava derogando in maniera chiara tale normativa a favore di alcune realtà scolastiche del Trentino. I genitori di Molini infatti avevano segnalato il caso di Castellano di Villa Lagarina i tre precisavano che anche alcuni alunni della zona di via Benacense di Rovereto, sempre su deroga dell’assessorato ai trasporti, avevano ottenuto il diritto al trasporto pubblico, pur essendo la loro scuola a meno di un chilometro dalla residenza (altro parametro di esclusione dal trasporto imposto dalla Giunta). A queste segnalazioni i ge- DA OGGI A DOMENICA «POMAROLO IN FESTA» POMAROLO-Tre giornate di grande festa promosse dal “Comitato Iniziative” col sostegno del Comune. Da stasera e fino a domenica, ogni sera sarà animata da diversi gruppi musicali. Si parte con la “Kokko Band”, mentre sabato sarà la volta degli “Air Bags”, formazione che esegue le cover più amate e del “Dj Lou Albert”; domenica sera si esibirà invece l’orchestra “La Riforma”. Come sempre non mancheranno i numerosi stand gastronomici ed un efficace servizio bar. La giornata conclusiva sarà poi dedicata ai più giovani, per i quali è stato preparato il “Gioca Sport”. Fra i giochi un torneo di volley fra le varie contrade. Sotto il tendone attrezzato sarà possibile pranzare e cenare, in attesa dell’estrazione della lotteria che avverrà in serata. Questa edizione di “Pomarolo in festa” ha una particolarità in più: negli spazi del parcheggio in via Pasini si terrà una tappa del “Gioven…tour”. Un’iniziativa per promuovere il programma “Gioventù” dell’Unione Europea, finalizzato al miglioramento dei piani di collaborazione rivolti ai giovani fra i 15 e i 25 anni. Grazie alla presenza di alcuni incaricati, si potranno avere informazioni preziose sulle attività di scambio e volontariato all’interno dell’Unione e partecipare ad un simpatico “euroquiz”, e partecipare in questo modo all’estrazione di un viaggio presso le Istituzioni comunitarie. Riuscite le tre giornate di manifestazioni per i trent’anni di attività Sala affollata per la presentazione del libro dello scrittore moriano Mori, una biblioteca viva Con il romanzo «Spagna» Barozzi gioca in casa di LUISA PIZZINI La Spagna, le sue leggende e le tradizioni più antiche, i suoi paesaggi e la sua gente. La Spagna, meta dei turisti e scenario di un cammino spirituale profondo, che conduce in uno dei primi santuari della cristianità, Santiago, là dove con lo sguardo sembra si possa accarezzare la fine della terra, Finisterre. E’ questa la Spagna descritta dalla penna dello scrittore e giornalista Maurilio Barozzi attraverso gli occhi di Sam, il giovane ragazzo protagonista del suo romanzo. Se ne è parlato sabato sera nella biblioteca di Mori, recentemente intitolata a "Luigi Dal Rì", durante la presentazione del libro edito a luglio dalla casa editrice Giunti di Firenze. Erano una settantina, forse più, le persone che hanno preso posto tra gli scaffali pieni di libri. Tanti moriani, e non solo, che hanno voluto partecipare all’ultimo appuntamento in programma nella tre giorni di festeggiamenti per i 30 anni dell’istituzione. Ed è cui scolari elementari, a seguito della soppressione di quel plesso scolastico, frequentavano quello di Nogaredo, "scuola, non di utenza" (Castellano è frazione di Villa Lagarina!). Ma anche il caso emblematico di utenti del Comune di Trento (Lamar, San Lazzaro e Ghiaie) verso le scuole di Lavis. Ulteriori informazioni inol- La biblioteca di Mori stato con un pizzico d’orgoglio che il bibliotecario, Edoardo Tomasi, ha introdotto la serata, sottolineando il grande pubblico «in biblioteca il sabato sera per parlare di un libro». Ha dunque presentato i protagonisti della serata: Maurilio Barozzi, autore del romanzo "Spagna", e il professor Gianpaolo Armani che ha dialogato con lo scrittore. Di fronte ad un pubblico attento e coinvolto, si è parlato della corrida; della "pittoricità" del libro, imbevuto di "caravaggeschi chiaroscuri" - come ha sottolineato Gianpaolo Armani -; del sogno e del viaggio come momenti di perdita del sé che caratterizzano il libro; di scrittori; della primordialità di certe scel- LA STRUTTURA INTITOLATA ALLO STORICO LUIGI DAL RÌ MORI-«Tutti gli eventi hanno registrato una buona e attenta partecipazione del pubblico. un segnale della vicinanza della gente alla propria biblioteca». Questo il giudizio del responsabile della biblioteca di Mori, Edoardo Tomasi, che ha coordinato le manifestazioni per la celebrazione del trentennio di attività della struttura. «La presentazione del libro di Antonella Premate, dedicato allo scultore Andrea Malfatti, ha suscitato un buon interesse; l’opera va infatti a colmare il vuoto lasciato dalla mancanza di scritti sull’importante artista moriano», continua Tomasi. L’affollata cerimonia ufficiale di venerdì, poi, ha visto l’intitolazione della biblioteca allo storico locale Luigi Dalrì, nonché l’intermezzo letterario con la lettura di testi di Italo Calvino ed altri importanti autori. Al sabato pomeriggio, invece, i bambini hanno assistito con entusiasmo allo spettacolo "Giullarina & Giullarone", seguito dalla divertente e irripetibile esperienza di poter fare chiasso in un luogo di cultura e silenzio qual è la biblioteca. Per i più piccoli sono stati gonfiati numerosi palloncini, fatti scoppiare tra urla e botti. Alla sera è stato poi presentato il romanzo del moriano Maurilio Barozzi, "Spagna" (Giunti). «Vorrei rivolgere - conclude il bibliotecario - un grazie all’Associazione genitori, agli insegnanti delle elementari ed al Progetto giovani, che hanno collaborato nell’allestimento delle manifestazioni; un grazie particolare, infine, a Emanuela Andreolli ed al personale della biblioteca». Poi un invito: i benefattori che venerdì non avessero ritirato l’omaggio venerdì sera, possono farlo in biblioteca. (M.T.) te stilistiche, di argomento e di contorno. A tal proposito, Maurilio Barozzi ha sottolineato come la sua scelta di riferirsi ai cliché e al primordiale sia dettata dalla «volontà di retrocedere fino al duro della materia, ai valori ultimi dell’uomo. In un mondo dominato da griffe e carta patinata, i concetti di vita, morte, dolore, paura coraggio sono gli unici che riescono davvero a prevalere e a farci sentire unici. Se hai la morte davanti, magari sotto forma di toro, sei costretto a ripensare tutto te stesso e tutta la tua vita». Ed è sembrato un po’ questo il punto cruciale su cui il dibattito si è concentrato. Mai in modo didattico, ma decisamente colloquiale (ed è stato questo, probabilmente, il segreto della serata) si è poi parlato di stile, di lingua, di pellegrinaggi. Poi, tutti a casa, a ripensare ai colori della Spagna. BOOK: ROV03 Si allarga il dibattito