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====== ADUC SALUTE ======================== Articoli, documenti, notizie e lettere sulla salute, con particolare attenzione alla libertà di cura e di ricerca scientifica. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 Fax: 055.2302452 URL: http://salute.aduc.it NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione http://www.aduc.it/info/sostienici.php ------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF: http://salute.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Salute-2011-24.txt http://salute.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Salute-2011-24.pdf ------------------------------------------Archivio settimanale Dal 10-06-2011 al 16-06-2011 2011-24 COMUNICATI - Pillola 5 giorni dopo. Le decisioni buffalmacche del ministero http://salute.aduc.it/comunicato/pillola+giorni+dopo+decisioni+buffalmacche_19193.php - Veneto. Richiesta di archiviazione nell’indagine per inquinamento atmosferico a carico di 14 amministratori pubblici. Il gip si riserva di decidere. http://salute.aduc.it/comunicato/veneto+richiesta+archiviazione+nell+indagine_19182.php - Veneto. Esposto Aduc inquinamento atmosferico. Avvisi di garanzia per Zanonato, Rossi, Bicciato, Bortoli, Zan, Casarin, Degani, Marcato, Fecchio, Galan, Zaia, Chisso, Conta, Conte http://salute.aduc.it/comunicato/veneto+esposto+aduc+inquinamento+atmosferico+avvisi_19171.php - Farmaci antidiabetici a rischio cancro. L'Aduc sollecita la sospensione http://salute.aduc.it/comunicato/farmaci+antidiabetici+rischio+cancro+aduc+sollecita_19169.php ARTICOLI - La salute nei Paesi industrializzati: sempre meno infarti http://salute.aduc.it/articolo/salute+nei+paesi+industrializzati+sempre+meno_19185.php LETTERE - Quesito esenzione prestaz. san. in gravidanza http://salute.aduc.it/lettera/quesito+esenzione+prestaz+san+gravidanza_232024.php - Retta RSA zia http://salute.aduc.it/lettera/retta+rsa+zia_232010.php NOTIZIE - USA/Staminali contro cecita'. Parte la sperimentazione http://salute.aduc.it/notizia/staminali+contro+cecita+parte+sperimentazione_123237.php - USA/L'alcool agisce sulle proteine del cervello, come le droghe http://salute.aduc.it/notizia/alcool+agisce+sulle+proteine+cervello+come+droghe_123234.php - ITALIA/Ketamina. Dpa: non usarlo come antidepressivo http://salute.aduc.it/notizia/ketamina+dpa+non+usarlo+come+antidepressivo_123233.php - VATICANO/Staminali e Chiesa romana. Verso il convegno di novembre - 2 http://salute.aduc.it/notizia/staminali+chiesa+romana+verso+convegno+novembre_123232.php - FRANCIA/E.coli. Sei bambini ricoverati dopo aver mangiato hamburger http://salute.aduc.it/notizia/coli+sei+bambini+ricoverati+dopo+aver+mangiato_123229.php - ITALIA/Muore detenuto tossicodipendente a Teramo http://salute.aduc.it/notizia/muore+detenuto+tossicodipendente+teramo_123227.php - ITALIA/Pillola 5 giorni dopo: primo si' Css. Radicali: quando in commercio? http://salute.aduc.it/notizia/pillola+giorni+dopo+primo+si+css+radicali+quando_123220.php - USA/Vescovi: si' cure palliative, no morte assistita http://salute.aduc.it/notizia/vescovi+si+cure+palliative+no+morte+assistita_123222.php - VATICANO/Staminali e Chiesa romana. Verso il convegno di novembre http://salute.aduc.it/notizia/staminali+chiesa+romana+verso+convegno+novembre_123221.php - ITALIA/Test antidroghe a poliziotti. Sindacati contro, Giovanardi sorpreso http://salute.aduc.it/notizia/test+antidroghe+poliziotti+sindacati+contro_123217.php - ITALIA/Spinelli. Dpa: fumati dal 22% dei 15-19enni http://salute.aduc.it/notizia/spinelli+dpa+fumati+dal+22+dei+15+19enni_123215.php - FRANCIA/Allerta contro le credenze apocalittiche della New Age http://salute.aduc.it/notizia/allerta+contro+credenze+apocalittiche+della+new+age_123214.php - USA/Due ore di tv al giorno aumentano rischio malattie e morte. Studio http://salute.aduc.it/notizia/due+ore+tv+al+giorno+aumentano+rischio+malattie_123213.php - ITALIA/Quanto inquina un matrimonio? Tanto http://salute.aduc.it/notizia/quanto+inquina+matrimonio+tanto_123212.php - ITALIA/Test da strada per stupefacenti. Giovanardi e tossicologi al lavoro http://salute.aduc.it/notizia/test+strada+stupefacenti+giovanardi+tossicologi+al_123208.php - ITALIA/Tossicodipendenza. Giovanardi: no a tagli della Sanita' http://salute.aduc.it/notizia/tossicodipendenza+giovanardi+no+tagli+della+sanita_123207.php - ITALIA/Vaccino Hiv. Parte la sperimentazione http://salute.aduc.it/notizia/vaccino+hiv+parte+sperimentazione_123205.php - USA/Creme solari. FDA: solo quelle con protezione +15 riducono rischio cancro pelle http://salute.aduc.it/notizia/creme+solari+fda+solo+quelle+protezione+15+riducono_123204.php - SVIZZERA/Staminali adipose. Prima banca svizzera http://salute.aduc.it/notizia/staminali+adipose+prima+banca+svizzera_123203.php - /Selezione sesso nascituro viola diritti donne. Onu http://salute.aduc.it/notizia/selezione+sesso+nascituro+viola+diritti+donne+onu_123198.php - GRAN BRETAGNA/Eutanasia. Documentario Bbc riapre dibattito http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+documentario+bbc+riapre+dibattito_123197.php - ITALIA/Staminali cordonali. Italia quinta al mondo per esportazione http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cordonali+italia+quinta+al+mondo_123196.php - ITALIA/E' morto Cesare Peschle, padre degli studi sui micro RNA nei tumori http://salute.aduc.it/notizia/morto+cesare+peschle+padre+studi+sui+micro+rna+nei_123187.php - ITALIA/La strategia di Renzo Canetta per sconfiggere il cancro http://salute.aduc.it/notizia/strategia+renzo+canetta+sconfiggere+cancro_123186.php - ITALIA/Comunicare la scienza ai non-esperti. Corso di laurea in Comunicazione Scientifica Biomedica alla Sapienza di Roma http://salute.aduc.it/notizia/comunicare+scienza+ai+non+esperti+corso+laurea_123185.php - USA/Laser con staminale umana http://salute.aduc.it/notizia/laser+staminale+umana_123184.php - ITALIA/Conferenza Onu/Aids. Impegno del Forum e soddisfazione del Dpa http://salute.aduc.it/notizia/conferenza+onu+aids+impegno+forum+soddisfazione+dpa_123183.php - GERMANIA/E.coli: aggiornamenti e conseguenze http://salute.aduc.it/notizia/coli+aggiornamenti+conseguenze_123182.php - USA/Abuso farmaci peggio di cocaina ed eroina http://salute.aduc.it/notizia/abuso+farmaci+peggio+cocaina+eroina_123180.php - /Infezioni sessuali in crescita http://salute.aduc.it/notizia/infezioni+sessuali+crescita_123178.php - USA/Ricerca staminali embrionali. Se calano i fondi federali ne risentono anche le ricerche con le adulte http://salute.aduc.it/notizia/ricerca+staminali+embrionali+se+calano+fondi_123174.php - USA/La formaldeide e' cancerogena. Inserita in liste ufficiali http://salute.aduc.it/notizia/formaldeide+cancerogena+inserita+liste+ufficiali_123170.php - ITALIA/La cocaina e' dannosa anche per il cuore. Studio http://salute.aduc.it/notizia/cocaina+dannosa+anche+cuore+studio_123169.php - ITALIA/Repressione e droga. Magistrati ed esperti a convegno http://salute.aduc.it/notizia/repressione+droga+magistrati+esperti+convegno_123165.php - ITALIA/Pochissimi farmaci sono testati sui bambini. Denuncia Societa' italiana Pediatria http://salute.aduc.it/notizia/pochissimi+farmaci+sono+testati+sui+bambini_123162.php - ARGENTINA/Clonazione. Nata mucca che produce latte materno http://salute.aduc.it/notizia/clonazione+nata+mucca+che+produce+latte+materno_123161.php - ITALIA/Gravidanza: troppi esami. Parto: troppi cesarei. Rapporto Cedap http://salute.aduc.it/notizia/gravidanza+troppi+esami+parto+troppi+cesarei_123160.php - ITALIA/Cannabis Terapeutica e Vaticano. Una testimonianza http://salute.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+vaticano+testimonianza_123159.php - GERMANIA/E.coli. Niente divieto per cetrioli, ma rimane per germogli di fagioli http://salute.aduc.it/notizia/coli+niente+divieto+cetrioli+ma+rimane+germogli_123158.php - FRANCIA/Sospesi dal mercato due farmaci antidiabetici che aumentano il rischio di cancro alla vescica http://salute.aduc.it/notizia/sospesi+dal+mercato+due+farmaci+antidiabetici+che_123156.php ------------------------------------------COMUNICATI 16-06-2011 18:11 Pillola 5 giorni dopo. Le decisioni buffalmacche del ministero Dice il ministro della Salute, Ferruccio Fazio "Quello che potrebbe succedere, poiche' non e' stata accertata la possibilita' che il medicinale provochi alterazioni del feto, e' che si possano creare problemi al prodotto del concepimento. Proprio per questo motivo e' necessario che ci sia la certezza che la donna non sia incinta, perche' in caso contrario si potrebbero avere danni al feto. Questo e' specificato nella delibera del Consiglio superiore di sanita'". Se ci mancava qualche tassello alla collezione delle assurdita' (chiamiamole cosi' per essere gentili...) del nostro mondo politico e governativo, il ministro Fazio ha dato il suo contributo. Ci spiega per quale motivo una donna che risulta non incinta dovrebbe prendere la pillola dei 5 giorni dopo? Perche' e' psichicamente alterata, forse. Non solo, ma come si fa a sapere, tra zero e cinque giorni dal rapporto a rischio, se una donna e' in stato interessante o meno? Semplicemente non si puo' sapere. E quindi a che serve la verifica? A nostro avviso solo per creare una situazione di umiliazione della donna e quindi scoraggiarla dal farsi fare questa analisi, oppure addurre motivazioni tecniche che impediscano di trovare un professionista per fare una visita cosi' in fretta, e, di conseguenza, non prescrivere la pillola dei cinque giorni dopo. Questa e' l'Italia del SSN. Vincenzo Donvito 14-06-2011 18:09 Veneto. Richiesta di archiviazione nell’indagine per inquinamento atmosferico a carico di 14 amministratori pubblici. Il gip si riserva di decidere. Il gip di Padova Mariella Fino si è riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione nell’indagine a carico di 14 pubblici amministratori, che in virtù dell'incarico ricoperto avrebbero dovuto impedire l'emissione di polveri sottili oltre il tetto consentito dalla norma. Nell’ambito dell’indagine, avviata da un esposto dell’Aduc, a luglio del 2010 il pm della Procura di Padova aveva chiesto l’archiviazione. Il gip oggi ha rinviato la decisione senza indicare il termine in cui scioglierà la riserva. Richiesta di archiviazione è stata formulata dalla difesa degli indagati: il sindaco di Padova Flavio Zanonato e gli assessori Ivo Rossi, Mauro Bortoli, Francesco Bicciato e Alessandro Zan; il presidente della Provincia di Padova Barbara Degani, l’ex presidente Vittorio Casarin e gli assessori Roberto Marcato e Mauro Fecchio; il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l’ex presidente Giancarlo Galan insieme agli assessori Renato Chisso, Maurizio Conte e Giancarlo Conta. Giancarlo Conta, ex assessore regionale all’ambiente, è coinvolto in un’altra inchiesta quella della Procura di Venezia, che chiede il rinvio a giudizio per omissioni in atti d’ufficio per non aver impedito a fronte di una situazione di diffusa emergenza smog, nel corso degli anni dal 2005 al 2010, il superamento dei limiti annuali di concentrazione delle polveri fini (Pm 10). Domani si terrà l’udienza di fronte al gup del Tribunale di Venezia. Maria Grazia Lucchiari 13-06-2011 08:55 Veneto. Esposto Aduc inquinamento atmosferico. Avvisi di garanzia per Zanonato, Rossi, Bicciato, Bortoli, Zan, Casarin, Degani, Marcato, Fecchio, Galan, Zaia, Chisso, Conta, Conte 14 amministratori veneti, indagati dalla Procura della Repubblica di Padova sono stati convocati all’udienza di martedì 14 giugno dal Giudice per le Indagini Preliminari Mariella Fino. L’avviso di garanzia è stato inviato al sindaco di Padova Flavio Zanonato e agli assessori Ivo Rossi, Mauro Bortoli, Francesco Bicciato e Alessandro Zan; al presidente della Provincia di Padova Barbara Degani, all’ex presidente Vittorio Casarin e agli assessori Roberto Marcato e Mauro Fecchio; al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’ex presidente Giancarlo Galan insieme agli assessori Renato Chisso, Giancarlo Conta e Maurizio Conte. Secondo l'accusa, nata da un esposto dell’Aduc, i pubblici amministratori in virtù dell'incarico ricoperto avrebbero dovuto impedire l'emissione di polveri sottili oltre il tetto consentito dalla norma, che dal 2005, anno in cui è entrata in vigore, viene sistematicamente violata. Si tratta di una disposizione che impone obblighi precisi a sindaci e presidenti di Regione, la quale stabilisce che il valore limite di 50 microgrammi per metrocubo non è da superare per più di 35 volte l’anno. A Padova nel 2005 ci sarebbero stati ben 159 giorni di superamento dei valori limite; nel 2006 176; nel 2007 111; nel 2008 90; nel 2009 102; nel 2010 94. Il 22 aprile 2011, alla centralina Arpav del quartiere Forcellini, sono stati raggiunti 58 giorni di superamento giornaliero del Pm10 a fronte dei 35 giorni concessi per un anno. A Padova si sono verificati importanti episodi di inquinamento acuto, casi di allarme sanitario in cui l’amministrazione avrebbe dovuto adottare le misure previste dalla legge come durante i 15 giorni consecutivi a novembre 2009; 20 giorni consecutivi di gennaio 2010; 11 giorni a marzo 2010; 17 giorni tra gennaio e febbraio 2011, con una media giornaliera di 134µg/m3; il picco massimo del 7 febbraio è di 236µg/m3, che supera più di quattro volte il limite di 50 microgrammi al metro cubo fissato dal D.M. n. 60/2002. A seguito dell’esposto la Procura aveva chiesto l'archiviazione, a cui l’Aduc ha proposto opposizione, quindi il Gip Mariella Fino ha rigettato la richiesta del Pm ordinando nuovi accertamenti proprio in relazione agli episodi di inquinamento acuto e al Piano di Azione e Risanamento dell’aria del Comune di Padova. Di qui l'atto dovuto degli avvisi di garanzia inviati a Zanonato, Rossi, Bicciato, Bortoli, Zan, Casarin, Degani, Marcato, Fecchio, Galan, Zaia, Chisso, Conta, Conte. Nei giorni scorsi l’Aduc ha posto all’attenzione del Gip Mariella Fino un promemoria integrativo dell’esposto, un documento in cui si chiede di accertare se tutti i 104 comuni della provincia e l’Ente Provincia di Padova hanno applicato le norme previste dal Piano Regionale di Risanamento e Tutela dell’atmosfera in attuazione della direttiva comunitaria in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria. Questo argomento è già all’attenzione della Procura di Venezia, in questo caso il pubblico ministero Giorgio Gava ha chiesto il rinvio a giudizio per omissioni di atti d’ufficio nei confronti dell’ex assessore regionale all’ambiente Giancarlo Conta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno muoiono più di 7000 persone nella pianura padana a causa dell’inquinamento dell’aria e i bambini sono la fascia di popolazione che paga più di tutti i danni procurati all’ambiente, ecco perché abbiamo chiesto alla magistratura di accertare se gli amministratori hanno fatto tutto il possibile per evitare questa violenza. Maria Grazia Lucchiari 10-06-2011 11:29 Farmaci antidiabetici a rischio cancro. L'Aduc sollecita la sospensione Sospesi dall'Agenzia francese del farmaco (Afssaps) due farmaci antidiabetici, l'Actos e il Competact, contenenti il principio attivo pioglitazone, responsabile di un aumento del cancro alla vescica. La notizia e' riportata oggi dalla nostra associazione. Il pioglitazone ha un'azione insulino- sensibilizzante e viene utilizzato nel diabete mellito di tipo 2, in particolare per i pazienti in sovrappeso. I due farmaci, Actos e Competact, sono in commercio anche in Italia. Sulla base della decisione dell'Agenzia francese e degli analoghi studi della Food and Drug Administration americana (FDA) abbiano sollecitato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a seguire l'esempio dell'Afssaps (analoga alla nostra Agenzia del farmaco) e sospendere la prescrizione dei due farmaci. Primo Mastrantoni ------------------------------------------ARTICOLI 15-06-2011 11:07 La salute nei Paesi industrializzati: sempre meno infarti Diminuiscono i rischi per il cuore: da 25 anni l'infarto colpisce meno persone, se non altro nei Paesi più sviluppati. Ciò non toglie che nel primo mondo le malattie cardiache restino la principale causa di morte insieme ai tumori. Medici ed epidemiologi britannici, diretti da Sarah Hardoon dell'Università di Londra, hanno indagato sull'entità di questa riduzione e sui possibili motivi (European Heart Journal, online). "L'evidente calo di infarti in due decenni mostra quanto si possa ottenere se si combattono i fattori di rischio e cambiando il proprio stile di vita", sostiene Sarah Hardoon. I ricercatori hanno osservato la situazione di 103.000 impiegati di Londra nel cosiddetto studio Whitehall. All'inizio i partecipanti avevano un'età compresa tra i 35 e i 55 anni, e 256 di loro -208 uomini e 48 donnehanno subito un infarto nelle due decadi successive. La valutazione periodica dei dati ha consentito di stabilire che in vent'anni la quota di infarti è scesa del 74%, e in misura simile per uomini e donne. Le indagini condotte in altre nazioni industrializzate giungono a risultati analoghi. Invece, nei Paesi a reddito medio gli infarti continuano ad aumentare. In Brasile, Indonesia, Pakistan, Russia e nazioni comparabili ci sono sempre più persone con troppi grassi nel sangue, pressione alta, in sovrappeso e con uno stile di vita poco sano. Nello studio in questione, i ricercatori segnalano che oltre la metà del calo è riconducibile a mutamenti intervenuti in cinque fattori di rischio. In confronto al 1985, vent'anni dopo gli impiegati fumavano meno, la pressione sanguigna era più bassa, il "colesterolo buono" più alto e quello "cattivo" più basso. Inoltre queste persone mangiavano più frutta e verdura; l'effetto era palese, ancorché non rilevabile statisticamente. La tendenza a meno infarti sarebbe stata ancora maggiore se nel frattempo non fosse aumentata la percentuale dei sovrappeso, dicono i ricercatori. Ma c'è da considerare che lo studio si è concluso già nel 2004, e che in Usa e in numerosi Stati europei il numero di persone particolarmente grasse non è più aumentato. Gli esperti sanno che altri elementi possono aver concorso alla riduzione degli infarti. Il fatto che la terapia e l'individuazione precoce abbiano potuto migliorare la situazione non è stato però inserito nello studio. Nel 2008, alcuni ricercatori di Cambridge hanno rilevato, su un campione di 20.000 britannici, che, a parità d'età, le persone inclini alla depressione muoiono d'infarto in misura quasi tripla rispetto a chi non ha tendenze depressive. "Le sensazioni negative potenziano in tutte le persone il rischio d'infarto tanto quanto la pressione alta", dice Karl-Heinz Ladwig, esperto di psicocardiologia alla Technische Universitaet di Monaco. In una ricerca che ha coinvolto 30.000 individui di 52 nazioni, gli studiosi canadesi avevano osservato che stress e insoddisfazione nel lavoro, in famiglia o nella vita di coppia, incrementano il rischio d'infarto del fattore 2,67; ciò significa che il disagio emozionale incide quasi quanto il classico fattore di rischio rappresentato dal fumo (2,87) e più ancora del diabete (2,37) o della pressione sanguigna alta (1,71). (articolo di Werner Bartens per Sueddeutsche Zeitung del 09-06-2011. Traduzione di Rosa a Marca) redazione ------------------------------------------LETTERE 15-06-2011 00:00 Quesito esenzione prestaz. san. in gravidanza Vi scrivo, sperando mi possiate dare una chiarificazione definitiva di una spiacevole situazione in cui ci siamo trovati: Tutto è cominciato frequentando il Corso PreParto, dove l'ostetrica ci aveva invitato a prendersi con qualche giorno di anticipo per programmare i 5 CTG + 1 AFI, una volta arrivati a conclusione della gravidanza. Mia moglie era passata dal ginecologo che le aveva fatto su carta bianca con l'intestazione della struttura presso cui lavora la prescrizione che riportava: "La Sig.XXX necessita di impegnativa per 5 tracciati CTG per monitoraggio di Gravidanza a Termine" Con questa prescrizione si è recata dal Medico di Base per farsi fare l'impegnativa. In occasione degli esami di cui sopra le è stato detto che doveva passare dalla cassa per registrare gli esami, facendole pagare € 36,15 Nei giorni successivi dopo che mia moglie ha fatto il primo tracciato, non essendo IO convinto del pagamento effettuato, perchè, mi sono informato e a tutti gli effetti, erano esami ESENTI, mia moglie è tornata presso l'ambulatorio e il sostituto del medico di base le ha fatto l'impegnativa CORRETTA, con il codice di ESENZIONE. Abbiamo presentato richiesta di rimborso all'Azienda Ospedaliera che però ci è stato negato, ho pertanto chiesto le motivazioni e riporto sotto riassunto della risposta da parte dell'Amministrazione dell'Azienda stessa che conferma che tali esami avrebbero dovuto essere esenti per mia moglie, come per qualsiasi altra donna nella sua situazione, ma che NON può procedere al rimborso (anche se ha ricevuto un indebito pagamento) [...] - relativamente al punto n. 1 l'errore di mancata indicazione del codice di esenzione per patologia è imputabile non allo specialista, il quale aveva prescritto la prestazione su "carta bianca", ma al Medico di Medicina Generale che ha prescritto la prestazione su impegnativa del S.S.N. con l'onere conseguente di compilare in ogni suo campo tale impegnativa. Non è ipotizzabile il caso in cui un M.M.G. prescriva in modo "meccanico" (e quindi in modo pedissequo senza avvalersi delle competenze medico-cliniche-professionali che gli devono essere proprie) le indicazioni di altri medici, ancorché specialisti nella disciplina oggetto della prestazione, a pena di responsabilità professionale colposa a carico del M.M.G. medesimo. ... Spiace pertanto confermare l'impossibilità da parte di questa Azienda di procedere al rimborso dei tickets pagati dalla sig.ra XXX, in quanto la responsabilità dell'errore di mancata apposizione del codice di esenzione per patologia non è ascrivibile a questa Azienda nemmeno in modo indiretto, tenuto conto che i Medici di Medicina Generale non sono dipendenti dell'Azienda; non c'è possibilità di sanare a posteriori l'errore in argomento stante che la prescrizione di impegnativa su ricettario del S.S.N. è atto unico a carico del medico prescrittore ed immodificabile a posteriori da altri. Non viene altresì suggerito alcun modo per poter riuscire ad avere rimborso Stefano, da Sandrigo Risposta: si faccia valere nei confronti di entrambi (medico di base e asl) chiedendo il rimborso di quanto pagato e allegando la risposta ricevuta. Il tutto con una lettera raccomandata A/R di messa in mora: http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora_8675.php 14-06-2011 00:00 Retta RSA zia Buongiorno, la sorella nubile di mia mamma ha 88 anni e convive con mia mamma (79 anni) da tutta la vita, anche dopo il matrimonio dei miei genitori. Ormai non è più autosufficiente e non potendo mia mamma più prendersi cura di lei, vorrei inserirla in una rsa della città di residenza, la zia però percepisce una pensione minima di circa € 500 (in attesa di esito richiesta accompagnamento), non ha alcuna proprietà immobiliare, nè risparmi e pertanto non è in grado di pagare la retta. La zia ha sempre vissuto con i miei genitori da quando si sono sposati, non ha altri fratelli in vita e ha oltre a me altri 5 nipoti che abitano in altre città e non si preoccupano di conoscere le sue condizioni di salute. Ho contattato il comune di residenza (in Lombardia) e i servizi sociali mi hanno risposto che da regolamento comunale devono integrare la retta i parenti fino al 6° grado. Dovendo inserire la zia in una rsa, posso rifiutarmi di pagare l'integrazione della retta perchè anche mia mamma è invalida al 100% ed essendo io figlia unica dovrò aiutarla economicamente per poterle garantire l’assistenza necessaria. Il comune nel caso di mancato pagamento della retta chiederà i soldi a tutti i parenti entro il 6° grado? Sarà il comune a contattare gli altri parenti per chiedere l’integrazione? Per non pagare dovrò affidarmi ad un legale? Grazie Cristina, da Romano Di Lombardia (BG) Risposta: temiamo di si'. Faccia la richiesta di inserimento e istruisca la pratica come le chiedono (senza firmare nulla a proprio nome per proprio conto). Il regolamento e' illegittimo, ma potra' impugnare il provvedimento solo dopo la sua emissione, rivolgendosi ad un legale di sua fiducia. Legga la sezione del nostro sito dedicato all'argomento: http://salute.aduc.it/info/rettersa.php ------------------------------------------NOTIZIE 16-06-2011 20:01 USA/Staminali contro cecita'. Parte la sperimentazione Prenderanno il via a breve i primi trial sull'utilizzo delle cellule staminali come cura di due diverse forme di cecita'. Lo ha annunciato la Advanced Cell Technology (Act), la societa' statunitense che a gennaio ottenne dalla Fda l'autorizzazione all'utilizzo delle cellule staminali embrionali umane per la cura della degenerazione maculare, una causa piuttosto comune di perdita della vista. L'azienda che ha selezionato i 24 pazienti entrati nel programma. Entrambi i trial metteranno alla prova la sicurezza e la tollerabilita' delle cellule Rpe (le cellule dell'epitelio pigmentato retinico, che l'Act produce da cellule staminali embrionali umane); e poi valuteranno la possibilita' che possano contribuire ad arrestare la perdita della vista. La degenerazione maculare senile e' la forma piu' comune di perdita irreversibile della vista nelle persone che hanno piu' di 55 anni; attualmente non c'e' alcuna cura a disposizione per la malattia che colpisce ogni anno circa 10-15 milioni di americani e altri 10 milioni di persone in altri paesi. 16-06-2011 19:51 USA/L'alcool agisce sulle proteine del cervello, come le droghe L'alcol interagisce con le proteine cerebrali grazie alla presenza di specifici aminoacidi nella loro struttura, in modo analogo a quanto fanno le droghe: a giungere a questa conclusione sono gli esperti riuniti al congresso annuale della Research Society on Alcoholism a San Antonio (Stati Uniti). Per anni, spiegano i ricercatori, si e' pensato che l'alcol agisse solo dissolvendo le membrane dei neuroni, ma 'capire come interagisce con le proteine cerebrali e' essenziale per mettere a punto trattamenti contro malattie da abuso di alcolici', ha spiegato Gregg Homanics dell'Universita' di Pittsburgh (Stati Uniti). I risultati del convegno saranno riassunti nel numero di settembre della rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research. 16-06-2011 19:49 ITALIA/Ketamina. Dpa: non usarlo come antidepressivo No all'uso della ketamina in funzione antidepressiva: l'avvertimento e' del Dipartimento politiche antidroga, a seguito delle notizie sull'effetto antidepressivo di questa sostanza scoperto dal gruppo di ricercatori e pubblicato il 15 giugno scorso sulla rivista Nature. "Affinch‚ non vi siano malintesi e confusioni - spiega in una nota il Dpa - è utile chiarire molto bene che la sperimentazione a basse dosi di ketamina in pazienti affetti da depressione maggiore rientra nella ricerca scientifica controllata per uso strettamente medico di tale sostanza. Va quindi precisato molto chiaramente che questo studio, del tutto preliminare, non puó giustificare in alcun modo l'uso di droga da strada a base di ketamina. Varie sostanze stupefacenti trovano un uso medico, ma va ricordato che le sostanze utilizzate per uso medico vengono prodotte con modalità estremamente controllate dalle aziende farmaceutiche e nonostante portino lo stesso nome di alcune droghe di uso comune, sono prodotti estremamente diversi (sia per la sicurezza che per l'efficacia) da quelle vendute in strada". Il Dipartimento mette in guardia tutte le persone sofferenti di depressione a non utilizzare in alcun modo ketamina per tentare un'auto-cura "assolutamente sconsigliata, non ammessa n‚ opportuna per sintomi o condizioni quali la depressione". Allo stesso tempo, ricorda "il forte potenziale neurotossico della ketamina, che è in grado di produrre gravi danni al sistema nervoso centrale e forti alterazioni neuropsichiche che possono mettere seriamente a rischio la vita dei pazienti se utilizzata fuori da un severo ed esclusivo controllo medico". 16-06-2011 14:09 VATICANO/Staminali e Chiesa romana. Verso il convegno di novembre - 2 "Non vogliamo sfidare alcuna politica governativa, dunque nemmeno quella degli Stati Uniti, cerchiamo invece collaborazione con chi condivide la stessa sensibilita' etica ma anche il nostro taglio culturale: molte compagnie biofarmaceutiche focalizzano sul profitto e non sono interessate a indagare se ci sara' anche un risultato a livello culturale". Padre Tomasz Trafny, direttore del Dipartimento scienza e fede del Pontificio Consiglio della Cultura, spiega cosi' la scelta di NeoStem, l'azienda di biotecnologie americana con la quale lo scorso anno il Pontificio Consiglio ha stretto un accordo finalizzato ad ampliare la ricerca e promuovere la conoscenza sulle cellule staminali adulte, che si concretizza in questo periodo nella preparazione del Convegno internazionale "Cellule staminali adulte: la scienza e il futuro dell'uomo e della cultura" in programma in Vaticano per il novembre 2011. Alla presentazione dell'iniziativa era presente la dottoressa Robin L. Smith, presidente e amministratore delegato di NeoStem. "E' una forma di collaborazione - spiega - per incentivare la ricerca sulle cellule staminali adulte partendo dalla diffusione della conoscenza e consapevolezza di questo importante strumento terapeutico. Lavoreremo insieme per far capire i benefici e le potenzialita' delle staminali adulte nella medicina rigenerativa. Gli obiettivi sono tanti e ritengo fondamentale che ci sia un supporto critico e morale che guidi gli sforzi nell'avanzamento delle conoscenze. Da un lato, dunque, il progresso scientifico, dall'altro l'aspetto culturale ed educativo di sensibilizzazione". Secondo la dottoressa Robin L. Smith, "la chiave per il futuro delle staminali e' capire come possiamo usarle. La gente si e' molto sensibilizzata rispetto agli obiettivi terapeutici, c'e' molta eccitazione nell'opinione pubblica ma qui si deve fare un distinguo fra le tre linee. Sul fronte delle staminali pluripotenti indotte dobbiamo ancora impegnarci tantissimo: molti sono gli ambiti da sviscerare proprio sull'applicabilita' in termini di sicurezza ed efficacia. Diverso, invece, il panorama della medicina rigenerativa basata sull'uso delle cellule staminali adulte: negli ultimi anni ha rappresentato un autorevole punto di svolta e spiega come le staminali estratte dallo stesso paziente offrano incredibili possibilita' curative". 16-06-2011 11:01 FRANCIA/E.coli. Sei bambini ricoverati dopo aver mangiato hamburger Sei bambini sono stati ricoverati in ospedale a Lille, in Francia, dopo aver mangiato hamburger contaminate da un tipo raro di batterio dell'E.coli. Lo hanno riferito le autorita' sanitarie, precisando che i sospetti si concentrano su un tipo di carne venduto nei supermercati Lidl. Il produttore francese degli hamburger Steaks Country di Saint-Dizier, a meta' strada tra Parigi e Strasburgo, ha annunciato di aver ordinato il ritiro del prodotto. Non e' ancora chiaro se si tratti dello stesso tipo di E.coli che in Germania ha provocato 38 morti e migliaia di casi di infezione. 16-06-2011 10:52 ITALIA/Muore detenuto tossicodipendente a Teramo Nuova morte in carcere: alle 17.30 circa di ieri, un detenuto italiano di 40 anni, P.E., è morto nella sua cella all'interno della sezione per tossicodipendente dell'istituto di pena di Teramo. All'uomo, sottoposto a grande sorveglianza per il suo stato psichico, era stato da tempo tolta la disponibilità del fornellino a gas in celle perchè inalava gas e gliene era stato vietato l`acquisto. Il detenuto è stato immediatamente soccorso dagli agenti e dal sanitario di turno, ma a nulla è valso l'intervento del 118 che ha potuto solo constatarne la morte. Lo rende noto Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, che ricorda come nel corso del 2010 a Teramo si siano verificati 85 episodi di autolesionismo, 18 tentati suicidi, 1 suicidio, 53 persone ferite, 73 scioperi della fame e 22 episodi violenti. 15-06-2011 20:35 ITALIA/Pillola 5 giorni dopo: primo si' Css. Radicali: quando in commercio? Primo si' da parte del Consiglio Superiore di Sanita' per l'arrivo in Italia della cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo, un farmaco che aveva suscitato gia' in passato preoccupazione fra quanti avevano osteggiato la registrazione in Italia di un altro farmaco per la contraccezione di emergenza, la pillola del giorno dopo. E fra questi i cattolici. "E' un aborto a tutti gli effetti, un aborto di raffinata malizia: una 'pillola del giorno dopo' cinque volte', ha detto il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita. "Per quanto so - afferma Sgreccia - questa pillola intercetta il processo di impianto già iniziato e quindi un essere vivente, perch‚ la vita inizia con la fecondazione. Mi auguro che questa deliberazione sia responsabilmente respinta dal governo". Il parere tecnico dell'organo consultivo del ministro della Salute vieta l'utilizzo del farmaco solo in caso di gravidanza accertata, essendo un farmaco per la 'contraccezione di emergenza' e non per l'aborto. In sostanza per ottenere il farmaco bisognera' stabilire con un test di gravidanza precoce. Il farmaco deve essere preso il prima possibile perche' il suo effetto anti-progesterone abbia effetto inibendo temporaneamente i meccanismi dell'ovulazione. Dunque, e' efficace solo se non e' ancora avvenuta la fecondazione. Per l'autorizzazione del medicinale e' comunque necessario un via libera da parte dell'Agenzia italiana del farmaco. Gia' approvata dall'autorita' farmacologica europea (Emea) nel marzo 2009 e anche negli Stati Uniti, la pillola dei 5 giorni dopo e' a base di ulipristal acetato. A differenza della pillola tradizionale, il nuovo farmaco, pur agendo con un meccanismo simile, puo' essere assunto fino a 5 giorni dopo il rapporto a rischio e secondo recenti studi non perde di efficacia per tutto il tempo in cui puo' essere somministrato. Attualmente e' gia' in commercio in Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna. L'azienda che detiene il brevetto ha avanzato a gennaio 2010 anche all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) la richiesta per la commercializzazione 'Il Consiglio Superiore di Sanita' ha dato una precisa indicazione di compatibilita' con la legge 194, e cioe' che c'e' bisogno di un test di gravidanza precoce che escluda una gravidanza in atto' per poter somministrare la pillola dei 5 giorni dopo, ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella. Quello posto dal Css, ha sottolineato Roccella, e' 'un paletto importante' perche' dice che la pillola e' 'compatibile con le leggi italiane se c'e' un test che elimina ogni dubbio di gravidanza in atto, perche' in quel caso bisogna invece seguire la legge 194'. Ma dopo il parere del Consiglio Superiore di Sanita' 'quanto impieghera' l'Aifa per l'immissione in commercio?', chiede la radicale Donatella Poretti . L'iter di approvazione della pillola prevede che il parere del Consiglio Superiore di Sanita' passi nella documentazione a disposizione dell'Agenzia Italiana del Farmaco che lo trasmettera' alla commissione tecnico-scientifica e successivamente alla commissione Cpr (che si occupa di prezzi e rimborsi). L'ultimo passaggio sara' quello in Consiglio di Amministrazione dell'Aifa che potra' emanare il provvedimento di registrazione. Dopo il parere del Consiglio Superiore di Sanita’ quanto impieghera’ l’Aifa per l’immissione in commercio, e quindi per trovare in farmacia EllaOne, la pillola contraccettiva che ha effetto fino a 5 giorni dopo un rapporto sessuale non protetto? Quali altri ostacoli e trabocchetti riusciranno ad inventarsi i detrattori della contraccezione d’emergenza? Cosi' un comunicato della senatrice dei Radicali, Donatella Poretti. Il Css ha impiegato oltre un anno per confermare cio’ che l’autorita’ farmacologica europea (Emea) aveva gia’ certificato nel marzo 2009, ossia che questo farmaco e’ un contraccettivo e non un abortivo. L’Aifa, che aveva gia’ consultato un ginecologo e poi il Css, ora non potra’ fare altro cio’ che avrebbe gia’ dovuto fare da tempo, intervenire per quanto di sua competenza: la modalita’ di vendita -con obbligo di ricetta- e in caso la sua rimborsabilita’. Purtroppo questa vicenda e’ l’ennesima conferma che nel nostro Paese lo Stato di diritto e la certezza delle regole sono un miraggio. Quando e’ possibile si inventano leggi, regolamenti, inghippi burocratici, indagini parlamentari pur di rallentare aggiornamenti anche solo farmacologici, se non medici e scientifici, gli esempi vanno dall’aborto farmacologico e l’obbligo di ricovero, all’obbligo di ricetta per la pillola del giorno dopo, dalla legge 40 sulla fecondazione assistita fino alla ricerca con le staminali embrionali… Per ritardare l’immissione in commercio della Ru486 nel rispetto della legge 194 l’Aifa impiego’ 763 giorni invece dei 90 di prassi, oggi per la pillola dei 5 giorni dopo l’Aifa ha la pratica aperta dal gennaio 2010 e dopo un anno e mezzo, e’ ora un atto dovuto porre fine al ritardo. Con il senatore Marco Perduca, avevamo presentato una interrogazione sulla vicenda, la cui risposta e’ ancor più utile oggi da avere. L'Associazione Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica "accoglie con soddisfazione il parere positivo che il Css ha dato all'introduzione in Italia della cosiddetta 'pillola dei cinque giorni dopo' in accordo con le piu' importanti Agenzie internazionali del farmaco, quali l'Emea nel mese di marzo 2009 e la Fda americana nel mese di giugno 2010". "Poiche' l'indicazione all'uso del farmaco, l'ulipristal - si legge in una nota dell'Associazione -, e' la contraccezione d'emergenza, e non l'aborto farmacologico, il suo divieto in gravidanza appare quantomeno superfluo, data l'assoluta non necessita' di ricorrervi in quest'ultimo caso. Ma sta bene. Speriamo solo che l'Aifa concluda velocemente l'iter per la commercializzazione nel nostro paese. Questo parere arriva a pochi giorni dalla presa di posizione delle societa' scientifiche italiane di contraccezione (Societa' italiana della contraccezione (Sic) e Societa' medica italiana per la contraccezione (Smic) ) sulla pillola del giorno dopo, con un documento in cui si ribadisce che la pillola del giorno dopo non e' un farmaco abortivo, rivolto ai medici proprio per fare chiarezza sulla contraccezione di emergenza". 15-06-2011 20:30 USA/Vescovi: si' cure palliative, no morte assistita "Il suicidio medicalmente assistito non promuove la compassione perche' si concentra non sull'eliminazione della sofferenza, ma su quella del paziente. La vera compassione si dedica a far fronte alle necessita' dei pazienti". Lo affermano i vescovi degli Stati Uniti che in un documento raccomandano l'uso delle "cure palliative" ma denunciano il rischio che "sempre piu' persone" possano essere incluse tra quelle "la cui sofferenza e' considerata sufficiente per essere oggetto della morte assistita, come quanti soffrono di malattie croniche o handicap". "Pazienti con malattie terminali meritano di ricevere cure palliative che affermino la vita e ne rispettino la dignita' e il valore", affermano rilevando che pero' "il suicidio assistito non e' un'aggiunta alle cure palliative ma un povero sostituto che alla fine puo' essere una scusa per negare assistenza medica a persone gravemente malate, inclusi quanti non avevano mai preso in considerazione il suicidio". Il testo - sottoposto all'approvazione della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti riunita a Seattle - si intitola "Vivere ogni giorno con dignita'" ed e' stato anticipato dal sito "zenit.org" e dalla Radio Vaticana. Sulla scorta dell'Enciclica "Evangelium Vitae" del beato Giovanni Paolo II, il documento indica "la via dell'amore e della vera misericordia"come "il modello per quanti realizzano cure palliative, volte ad eliminare la sofferenza, non colui che soffre". Citando l'esempio dei Paesi Bassi, la dichiarazione afferma inoltre che "il suicidio assistito volontario ha condotto in alcuni casi all'eutanasia involontaria. La pratica, inoltre, mina la liberta' dei pazienti, esercitando pressioni su di loro visto che la societa' ha dichiarato ufficialmente che il suicidio di certe persone e' buono e accettabile, mentre lavora per prevenire il suicidio di altri. Una volta che il valore della vita della persona diminuisce, diminuiscono anche la sua liberta' e la sua autonomia". "Dopo anni di relativa inattivita' a seguito della legalizzazione del suicidio medicalmente assistito nell'Oregon, nel 1994, il movimento pro-suicidio assistito ha ripreso con forza le sue attivita'", osserva in una nota il cardinale Daniel Di Nardo, presidente del comitato per le attivita' pro-viita dell'Episscopato Usa. "Questo sforzo - rileva il porporato che e' arcivescovo di di Galveston-Houston - ha portato l'approvazione di una legge simile a quella dell'Oregon nello Stato di Washington, per referendum popolare, nel novembre 2008, una decisione della Corte Suprema statale del Montana che dichiara essenzialmente che il suicidio assistito non e' contrario alla politica pubblica e impegni per approvare la legislazione in vari Stati del New England e dell'Ovest". Quindi "la Chiesa - continua Di Nardo - deve rispondere in tempo e in modo visibile a questa sfida rinnovata, che il prossimo anno verra' sicuramente portata avanti in vari Stati". Nel corso della loro assemblea generale, anticipa Radio Vaticana, i vescovi americani discuteranno delle paure dei pazienti con malattie croniche e terminali, la preoccupazione per quanti sono tentati di suicidarsi, l'opposizione della Chiesa al suicidio medico assistito e "la coerenza di questo atteggiamento con il principio di uguaglianza e inerente ai diritti umani e ai principi etici della professione medica". I vescovi tratteranno anche gli argomenti del movimento pro-suicidio assistito che sostengono la 'scelta' del paziente ed esprimono 'compassione' per la sofferenza". 15-06-2011 20:22 VATICANO/Staminali e Chiesa romana. Verso il convegno di novembre 'Le ricerche sulle staminali adulte fanno parte di un nuovo e dinamico ramo della medicina, conosciuto come medicina rigenerativa, che secondo le previsioni giochera' nei prossimi decenni un ruolo importante' che la Chiesa segue con attenzione, 'esplorando possibili tendenze di sviluppo della ricerca scientifica e ponendosi quesiti concernenti il loro impatto culturale a medio e lungo termine. Un modo per rispondere a chi considera la Chiesa in perenne ritardo rispetto ai progressi della scienza'. Lo afferma in un'intervista all'Osservatore Romano Tomasz Trafny, direttore del Dipartimento Scienza e fede del Pontificio Consiglio della cultura, in vista della presentazione domani del convegno internazionale 'Cellule staminali adulte: la scienza e il futuro dell'uomo e della cultura' che si terra' in novembre in Vaticano. La conferenza, spiega, avra' carattere 'divulgativo di alto profilo' e l'obiettivo di 'presentare ai partecipanti lo stato dell'arte della ricerca sulle staminali adulte, le applicazioni cliniche che in alcuni casi gia' portano notevoli benefici ai pazienti, illustrare e discutere alcuni problemi e sfide che nascono nell'ampio orizzonte di interazioni tra la ricerca scientifica e la cultura'. 15-06-2011 20:03 ITALIA/Test antidroghe a poliziotti. Sindacati contro, Giovanardi sorpreso 'Dopo i tagli alle risorse, la mortificazione delle carriere, il blocco contrattuale e la penalizzazione sulla buonuscita, ora l'Amministrazione vorrebbe compensare i suoi poliziotti obbligandoli a fare i test contro la droga e l'alcol'. Lo denunciano i sindacati di polizia Siulp, Sap, Ugl polizia e Consap, che fanno sapere di aver 'rispedito al mittente questa proposta definendola vergognosa ed oltraggiosa dello spirito di abnegazione, sacrificio e della responsabilita' dei poliziotti'. 'Se non fosse stato per la solennita' del luogo e per la serieta' professionale delle persone che costituivano la delegazione dell'Amministrazione che ieri pomeriggio si e' incontrata con le organizzazioni sindacali - notano Siulp, Sap, Ugl e Consap - sarebbe stato facile pensare di trovarsi in una ripresa di 'Candid camera' o peggio ancora di 'Scherzi a parte'. In 30 anni di storia della Polizia di Stato, una cosi' oltraggiosa proposta da parte del Dipartimento veramente non l'avevamo mai registrata'.'Di fronte ai gravissimi problemi che attanagliano gli uomini e le donne della Polizia di Stato, quali ad esempio la mancanza di uniformi, la mancanza di armamento per effettuare regolarmente le esercitazioni di tiro, la mancanza di giubbotti antiproiettili proseguono i sindacati - il Dipartimento ha ritenuto volerli premiare, e per questo chiedeva l'avallo del sindacato, sottoponendoli obbligatoriamente a dei test finalizzati a scoprire se essi fanno uso di droga o alcol. Il tutto senza avere nessun dato statistico rilevante rispetto all'intera compagine della Polizia di Stato che potesse giustificare una simile iniziativa. Una vera e propria santa inquisizione; ne' piu' ne' meno'. "Trovo sorprendente la posizione di alcuni sindacati di polizia che hanno definito vergognosa ed oltraggiosala proposta del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di sottoporre gli agenti a test obbligatori contro l'uso di droga e l'abuso di alcol". Lo afferma Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, secondo il quale "le delicate funzioni svolte dalla Polizia, il possedere armi e la possibilita' di farne legittimo uso, il potere di sottoporre i conducenti fermati a test antidroga e antialcol, sono tutte caratteristiche che dovrebbero vedere il sindacato in prima linea a verificare che tutti gli appartenenti alla Polizia possano svolgere questi incarichi cosi' impegnativi evitando il rischio di comportamenti alterati dall'uso della droga o dall'abuso dell'alcol". 15-06-2011 19:55 ITALIA/Spinelli. Dpa: fumati dal 22% dei 15-19enni Il 22% dei ragazzi di 15-19 anni l'ha provata almeno una volta, e il 12,3% l'ha usata negli ultimi 30 giorni. E' la 'fotografia' dei giovanissimi italiani e la cannabis, scattata da Giovanni Serpelloni, capo Dipartimento politiche antidroga del Consiglio dei ministri, intervenuto oggi a Roma alla sessione delle Giornate medicolegali in corso nella Capitale, dedicata alla 'piantina dello sballo'. Se si considera la popolazione di 15-64 anni, il 22% ha provato la cannabis almeno una volta nella vita e il solo 3% negli ultimi 30 giorni, ha spiegato Serpelloni. "Si tratta di una pianta ingannevole, perche' i principi attivi sono distribuiti in modo non uniforme nella pianta, dunque fino a qualche anno fa senza analisi specifiche non si potevano prevedere gli effetti. E anche oggi c'e' molta varieta'. Basta pensare che il principio attivo decade nel tempo", spiega all'Adnkronos Salute Elisabetta Bertol, ordinario di tossicologia forense e presidente del Gruppo tossicologi forensi italiani (Gtfi). E se la Cannabis sativa linnei e' una, i contenuti di principio attivo possono essere differenti "a seconda dell'origine della pianta. In Emilia Romagna, di recente - aggiunge l'esperta - sono state sequestrate serre con piantine particolarmente ricche di principio attivo, selezionate a partire da semi che, nel 'raccolto' precedente, avevano dimostrato di produrre alte quantita' di sostanza psicoattiva". Una sorta di super-cannabis, dunque. "Quanto all'innocuita' -prosegue l'esperta- si tratta di un mito: ormai si e' visto, grazie alle sperimentazioni sull'uomo e sull'animale, che provoca una tossicita' comportamentale. Una distorsione delle dimensioni spazio-temporali, e della percezione dei suoni, che influisce sulle azioni di chi la assume. In particolare sulle performance alla guida. Finendo per mettere a repentaglio al sicurezza propria e altrui". Insomma, secondo l'esperta si tratta di una sostanza ancora sottovalutata, "a torto". 15-06-2011 15:50 FRANCIA/Allerta contro le credenze apocalittiche della New Age L'agenzia che vigila sulle sette mette in allerta anche sui discorsi apocalittici che si stanno moltiplicando da qui alle fine del 2012 e possono indurre a suicidi collettivi. I discorsi apocalittici del movimento New Age, via via che si avvicina la fine del 2012, rappresentano un alto rischio, che diventa maggiore in presenza di sette che possono indurre al suicidio collettivo. Cosi' l'allarme del Miviludes nel suo rapporto annuale pubblicato oggi. La Mission interministérielle de vigilance et de lutte contre les dérives sectaires (Miviludes) fa appello, nel suo rapporto 2010, alla prudenza di fronte ad un mercato in cui fioriscono pseudo-terapie “alternative” nel trattamento del cancro. Raramente discorsi apocalittici, amplificati a dismisura su Internet, hanno avuto un'eco come quello che annuncia la fine del mondo per il 21 dicembre 2012, un accadimento che viene rilanciato per la 183ma volta dalla caduta dell'Impero Romano. “Questa data precisa si basa su una interpretazione delle scritture storiche, essenzialmente quella del calendario Hozkin della civilta' precolombiana dei Maya”, dice Georges Fenech, presidente del Miviludes. “A cui si aggiunge un “gloubi-boulga” * di cattivi presagi astrofisici, senza nessuna validita' scientifica: allineamento del nostro Sole con il centro della Via Lattea, inversione dei poli magnetici, superattivita' delle macchie solari”. Senza contare l'ingresso nell'eta' dell'Acquario, che, per il movimento New Age, -sincretismo di dottrine fondate sul “risveglio spirituale”- fara' dell'anno 2012 il punto culminante dell'avvento di un mondo piu' armonico. Le teorie olistiche di questa nebulosa, secondo le quali “bisogna trasformare se stessi per trasformare il pianeta”, si appoggiano su credenze e pratiche cosi' diverse come la telepatia, la potenza dei cristalli, il “channeling (comunicazione tra un umano ed un'entita' appartenente ad un'altra dimensione) o l'ufologia. La data del 21 dicembre 2012 permette alla New Age di riprendere a proprio uso la predizione ricorrente della fine del mondo, tipica dei movimenti millenaristi come i Testimoni di Geova. Piu' di 2,5 milioni di pagine Internet su questo tema sono state individuate da un motore di ricerca americano. Lungi dal considerare queste credenze come fantasie, il Miviludes si preoccupa, ricordando “l'orrore dei drammi che le sette hanno provocato in questi ultimi anni per i loro discorsi estremamente ansiogeni”. “Come si fa a dimenticare la tragedia dell'Ordine del Tempio Solare?”, dice Georges Fenech. Dal 1994 al 1997, 74 persone si sono date la morte per questo in Francia, Svizzera e Canada, convinte che con l'approccio all'Apocalisse avrebbero potuto trovare un luogo di purezza come la stella Sirio. “Un luogo in cui avrebbero avuto dimora degli esseri fatti di luce”. Il rapporto evoca altri suicidi collettivi, come quello del Tempio dei Popoli (914 morti in Guyana nel 1978) o della “Porta del Paradiso” (39 morti in California nel 1997). “Disorientato per la caduta delle ideologie o le crisi economiche, l'individuo, in cerca di spritualita', diviene recettivo a discorsi di guru che dispensano, a prezzi d'oro, dei rimedi alle angosce esistenziali”. Non si contano piu', per quanti sono, gli stage, seminari e corsi di formazione legati al nuovo mondo profetizzato per il 2012. Facendo notare che i gruppi apocalittici “presentano una rinnovata attivita' senza precedenti in numerosi Paesi”, il Miviludes, che fa capo al Governo francese, propone ai poteri pubblici di adottare un “protocollo di vigilanza” per far fronte ai rischi del passaggio all'azione, compresa Internet. * ndr. Dolce immangiabile per gli umani, ma adorato da un dinosauro di una trasmissione tv per bambini. A significare una sorta di guazzabuglio. 15-06-2011 14:18 USA/Due ore di tv al giorno aumentano rischio malattie e morte. Studio La tv accorcia la vita e fa male al cuore. La sentenza arriva da uno studio della Harvard School of Public Health, secondo cui ogni due ore di media giornaliera davanti al televisore aumentano del 13 per cento il rischio di morire prima dei 65 anni d'eta'. La ricerca pubblicata dal 'Journal of the American Medical Association' ha esaminato otto studi precedenti sull'argomento pubblicati tra il 1970 e il 2011, per un totale di centinaia di migliaia di persone convolte. Il risultato e' stato che due ore al giorno di tv aumentano del 20 per cento la probabilita' di sviluppare diabete di tipo 2, e del 15 quella di avere malattie cardiovascolari, e si traducono in 104 morti 'extra' l'anno ogni 100mila abitanti, di cui 38 per infarto. "La tv influisce sulla salute in due modi - hanno spiegato gli autori - sottrae tempo che si potrebbe dedicare ad attivita' fisiche salutari e favorisce la cattiva alimentazione, perche' chi sta davanti al televisore tende a mangiare piu' cibo spazzatura e a bere piu' alcol". 15-06-2011 14:13 ITALIA/Quanto inquina un matrimonio? Tanto Anche i matrimoni possono danneggiare l'ambiente provocando danni climalteranti. Basti pensare che ciascun matrimonio emette nell'ambiente una quantita' di anidride carbonica pari a 7,5 tonnellate. E non solo. A fronte di un numero di invitati pari a 100, il consumo elettrico e il riscaldamento a metano di una chiesa di 1.000 metri quadrati causa, rispettivamente, l'emissione di 0,31 e 0,11 tonnellate di CO2. Ma la voce che incide piu' su totale e' senza dubbio il viaggio di nozze, che 'costa' all'ambiente, tra aereo, pernottamenti e spostamenti in auto, ben 3 tonnellate di anidride carbonica. A calcolare l'impatto del giorno delle nozze e' il periodico "Focus Domande e Risposte" che ha valutato anche l'impatto ambientale degli abiti degli sposi, lo spostamento con auto d'epoca, i viaggi degli invitati, il ristorante, il pranzo di nozze e persino i fiori, la carta per gli inviti e l'album di fotografie. 15-06-2011 13:37 ITALIA/Test da strada per stupefacenti. Giovanardi e tossicologi al lavoro 'Stiamo lavorando con i tossicologi per strutturare un test che identifichi il consumo di sostanze stupefacenti e sia utilizzabile, senza poter essere attaccato, in tribunale', durante i controlli stradali, come avviene con l'etilometro per misurare l'abuso di alcol. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, intervenendo ad un incontro sulla cannabis, nel corso delle Giornate Medico Legali Romane ed Europee. 'Con l'alcol e' abbastanza facile identificare l'abuso - ha aggiunto Giovanardi - con la droga e' piu' difficile, perche' l'Italia e' il Paese degli avvocati e bisogna mettere a punto un test che sia inattaccabile in tribunale. E, al momento, uno strumento simile, non c'e' ancora'. Il sottosegretario si e' detto convinto che su questo fronte e' importante agire, oltre che con la repressione dei reati, anche sul fronte della prevenzione ovvero abbassando il tasso di consumo delle droghe. Questo produrrebbe un 'risparmio di miliardi di euro - ha sottolineato - . Basti pensare che in Italia ci sono 150mila persone prese in carico dal Servizio Sanitario Nazionale, per problemi di tossicodipendenze che costano circa 40 euro al giorno, senza contare i costi delle patologie correlate'. 15-06-2011 13:26 ITALIA/Tossicodipendenza. Giovanardi: no a tagli della Sanita' Anche in presenza di tagli alla sanita', 'auspico che le Regioni, che hanno autonomia di decisione in questo campo, non taglino i fondi per il trattamento delle tossicodipendenze'. E' quanto ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, a margine di un convegno sulla cannabis, organizzato dalla Societa' Italiana di Medicina Legale. 'Il governo nazionale non ha nessuna competenza per dire alle Regioni come orientare la spesa sanitaria ha aggiunto Giovanardi - . Abbiamo chiesto che una percentuale dello 0,5% del plafond andasse al recupero dei tossicodipendenti ma ogni Regione poi puo' decidere autonomamente e fare quello che vuole'. Giovanardi ha citato l'esempio virtuoso della Regione Lombardia che per questo capitolo ha stanziato '100 milioni di euro' e ha aggiunto di essere favorevole 'ad un sistema misto dei Sert'. 15-06-2011 12:12 ITALIA/Vaccino Hiv. Parte la sperimentazione Al via la prima fase del programma di sperimentazione clinica del vaccino contro l'Hiv, che associa alla proteina Tat, che è già in fase avanzata di sperimentazione in studi clinici terapeutici di fase II in Italia e Sud Africa, la proteina Env fornita da Novartis nell'ambito di una collaborazione nel progetto europeo Avip. La sperimentazione è stata avviata dal centro nazionale Aids dell'Istituto Superiore di Sanità. Le proteine Tat ed Env sono state già sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell'uomo ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate, mentre l'associazione dei due prodotti è stata sperimentata ad oggi solo in modelli animali dove si è dimostrata sicura, ben tollerata ed in grado di prevenire efficacemente l'infezione da Hiv. Il nuovo studio ISS P-002, che coinvolgerà tre centri clinici italiani di eccellenza (la divisione di malattie infettive del policlinico di Modena; la divisione di malattie infettive dell'azienda ospedaliera San Gerardo di Monza e la dermatologia infettiva dell'Ifo San Gallicano di Roma), è stato approvato dalle autorità regolatorie e dai comitati etici competenti. La sperimentazione verrà condotta su 50 soggetti sani, adulti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni ed ha l'obiettivo di valutare la sicurezza e l'immunogenicità del nuovo candidato vaccinale. Le proteine Tat e Env verranno somministrate secondo un regime di "prime-boost", che consiste in 3 inoculi per via intradermica seguiti da 2 ulteriori somministrazioni di "richiamo" per via intramuscolare. Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un'equipe medica multidisciplinare seguirà i volontari per l'intera durata dello studio. "Il percorso di studi che continuiamo a portare avanti e i successi finora ottenuti con la sperimentazione della proteina Tat ci hanno spinti a esplorare ulteriormente le potenzialità di questa molecola attraverso la messa a punto di un vaccino di seconda generazione" , ha spiegato Enrico Garaci, presidente dell'Iss. L'arruolamento dei volontari avrà luogo esclusivamente presso i centri clinici e chiunque desideri richiedere informazioni relative al trial - conclude l'Iss - può contattare il telefono verde Aids dell'istituto, al numero 800.861.061 dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 18. 15-06-2011 11:44 USA/Creme solari. FDA: solo quelle con protezione +15 riducono rischio cancro pelle Dopo averle prese in considerazione per 33 anni, la Food and Drug Administration ha stabilito ieri nuove regole negli Stati Uniti per determinare quali siano le creme solari o gli oli abbronzanti che proteggono meglio la pelle dai raggi del sole. La Fda ha dichiarato che possono essere considerate creme solari solo quei prodotti che proteggono da due due tipi di radiazioni solari: i raggi UVB e i raggi UVA. Solo in quel caso alle creme sara' riconosciuto il requisito di 'protezione ad ampio spettro'. I raggi UVB provocano le scottature, i raggi UVA contro le rughe, ed entrambi provocano il cancro. Le nuove regole entreranno in vigore entro la fine dell'anno. In base ad esse, sara' vietato alle industrie produttrici di reclamizzare i loro prodotti come 'resistenti all'acqua' o 'resistenti al sudore', perche' - ha precisato la Fda - queste affermazioni sono false. Le societa' produttrici potranno invece reclamizzarli attraverso messaggi in cui e' indicato con precisione per quanto tempo questi prodotti sono da considerarsi resistenti all'acqua. Inoltre solo quelli che contengono una protezione superiore a 15 SPF (Sun Protection Factor) potranno essere venduti come prodotti capaci di prevenire scottature o di ridurre i rischi del cancro alla pelle. 15-06-2011 11:30 SVIZZERA/Staminali adipose. Prima banca svizzera Una riserva di giovinezza e salute per il futuro. Sono le cellule staminali da tessuto adiposo che, prelevate fin da giovani, possono essere congelate e conservate per ringiovanire e curare particolari patologie. Swiss Stem Cells Bank, SSCB la banca svizzera delle cellule staminali di Lugano, sta per avviare un nuovo servizio: oltre alle cellule staminali da cordone ombelicale, presto offrira' anche la conservazione delle cellule staminali da tessuto adiposo, diventando cosi' la prima banca svizzera ad offrire questa possibilita'. "Le staminali ottenute dal tessuto adiposo sono cellule particolarmente importanti per le proprieta' rigenerative che hanno", precisa Gianni Soldati, direttore scientifico di SSCB. "Ricerche hanno evidenziato la loro applicazione nella rigenerazione dell'osso, dei tendini e del miocardio dopo un infarto; sono caratteristiche che permettono l'utilizzo di queste cellule mesenchimali anche nel campo della medicina estetica nella rigenerazione dei tessuti e quindi nel ringiovanimento della cute". Dopo aver avviato una serie di studi sulle modalita' di selezione e di estrazione, SSCB si appresta a dare vita al proprio progetto di banking. "Conservare queste cellule e' possibile e permette di avere una riserva importante per il proprio futuro", prosegue Soldati. "Abbiamo sperimentato che esistono ottimi livelli di sopravvivenza cellulare dopo lo scongelamento. Gli studi che sono stati fatti dal nostro laboratorio sono incoraggianti e vanno in una direzione significativa: potendo conservare anche per 20 anni e oltre questo tipo di cellule, si potra' beneficiare di una riserva propria in caso di malattie. Trattandosi, infatti, di cellule mesenchimali, sono adatte nella rigenerazione dei tessuti. Infatti, a differenza delle cellule staminali presenti nei tessuti ematici che sono "sciolte" nel sangue e percio' relativamente facili da isolare, quelle mesenchimali sono strettamente associate al tessuto adiposo, e quindi non di facile estrazione. I progetti che abbiamo sviluppato con il nostro centro di ricerca ci hanno permesso di arrivare a definire una procedura ottimale per l'isolamento delle cellule, attraverso la quale avviare il cammino di bancaggio". SSCB sta selezionando e formando una serie di chirurghi plastici ai quali affidare il prelievo del tessuto adiposo. Una volta estratto, questo tessuto viene trasportato nei laboratori di Lugano dove viene analizzato e trattato per la conservazione in azoto liquido. "Unica accortezza - ricorda Soldati - e' che il tempo influisce anche sulle cellule staminali, e piu' queste sono prelevate in persone giovani, piu' risultano potenti. E nell'azoto liquido non invecchiano" 14-06-2011 19:04 /Selezione sesso nascituro viola diritti donne. Onu Cinque agenzie delle Nazioni Unite hanno oggi unito la loro voce per denunciare la selezione in base al sesso del nascituro in favore del figlio maschio in alcuni paesi asiatici: perdura la discriminazione delle donne, ne viola i diritti e deve cessare, hanno affermato in una dichiarazione congiunta pubblicata a Ginevra. La selezione del sesso - che include gli aborti selettivi - e' ancora presente in regioni di Paesi dell'Asia del Sud, orientale e centrale. Essa 'riflette e alimenta una cultura di discriminazione e di violenza, e deve essere affrontata con urgenza da parte di tutti i segmenti del governo e della societa' ', hanno affermato il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) l'Ufficio dell'Alto commissario Onu per i diritti umani, l'Unicef, l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) e Un Women. La proporzione 'normale' tra nascite di maschi e femmine e' di 102-106 maschi per 100 femmine, ma in alcune regioni dell'Asia del sud, orientale e centrale, sono stati osservati rapporti di 130 maschi per ogni 100 bambine, afferma l'Onu. La selezione puo' avvenire prima della gravidanza (pre-impianto), durante (aborto) o dopo la nascita di una bambina, attraverso la trascuratezza o l'infanticidio. La pratica ha causato uno squilibrio del rapporto tra i sessi in molti paesi, particolarmente in Asia meridionale, Asia orientale e dell'Asia centrale, con conseguenze quali la mancanza di donne disponibili per il matrimonio. In alcuni paesi, la legge proibisce la determinazione del sesso o gli aborti selettivi, ma se la pressione del figlio maschio persiste tali restrizioni sono aggirate ricorrendo a strutture clandestine e pericolose. Gli Stati devono combattere la selezione a favore del figlio maschio senza pero' esporre le donne a gravi rischi e quindi senza negare loro l'accesso ai servizi necessari come l'aborto sicuro o altri servizi sanitari', afferma le agenzie dell'Onu. La dichiarazione propone misure concrete per affrontare il problema, come ad esempio degli incentivi per famiglie con solo figlie. 14-06-2011 19:01 GRAN BRETAGNA/Eutanasia. Documentario Bbc riapre dibattito Un controverso documentario mandato in onda dalla BBC ha fatto riesplodere il dibattito sull'eutanasia in Gran Bretagna. Al centro delle polemiche, il film che segue l'ultimo viaggio di Peter Smedley in Svizzera, dove il 71enne, affetto da una malattia terminale del neurone motorio, viene aiutato a morire dall'organizzazione Dignitas con una dose letale di barbiturici. Il documentario 'Choosing to Die' e' stato accolto da giudizi contrastanti e ha diviso l'opinione pubblica fra chi sottolinea il valore della vita in se stessa e chi pone invece l'accento sulla dignita'. Di fronte alle accuse, l'emittente britannica si e' difesa affermando che il programma vuole "dare alla gente la possibilita' di farsi una propria idea sull'argomento". Il noto scrittore Sir Terry Pratchett, malato di Alzheimer, e' intervenuto nel dibattito, sostenendo che "dovrebbe essere possibile per qualcuno affetto da una malattia seria e fatale di scegliere di morire in pace con l'aiuto medico invece che soffrire". Accusando il governo di aver deciso di ignorare la questione, l'autore britannico ha sottolineato il valore della dignita' della vita, schierandosi a favore del suicidio assistito per chiunque sia nell'eta' del consenso. Negli ultimi 12 anni, 1.100 persone da tutta Europa sono volate in Svizzera per farsi aiutare da Dignitas a morire. Per la portavoce dell'associazione Dignity in Dying, "non ci sono solo persone che viaggiano all'estero per morire, ma ci sono anche coloro che finiscono la loro vita a casa, dietro porte chiuse, con il concorso di dottori e di cari che li aiutano illegalmente". Proprio contro le implicazioni legali per chi assiste il suicida sta combattendo Debbie Purdy, malata di sclerosi multipla, che si e' presentata in tribunale per proteggere il marito da una possibile incriminazione nel caso la accompagnasse a morire da Dignitas. Un'attenzione alla morte condannata dal vescovo di Exter, il reverendo Michael Langrish, che vorrebbe "vedere molta piu' enfasi sul supporto alle persone in vita piuttosto che assisterle nella morte". Per il gruppo di pressione 'Care Not Killing Alliance', il documentario della BBC e' solo l'ultimo di una serie di programmi andati in onda negli ultimi 3 anni a favore dell'eutanasia. "Questa e' propaganda pro-suicidio assistito travestita da documentario" ha dichiarato il portavoce, Alistair Thompson, attaccando la BBC che, a differenza di altri media, e' finanziata con soldi pubblici e "ha la responsabilita' di mandare in onda programmi equilibrati". 14-06-2011 18:57 ITALIA/Staminali cordonali. Italia quinta al mondo per esportazione Con 129 sacche di sangue cordonale esportate, provenienti dalla rete delle banche pubbliche italiane, l'Italia nel 2010 e' nella top 5 dei paesi maggiori esportatori, piazzandosi - per il Registro italiano donatori midollo osseo (Ibmdr) - al quinto posto. E' quanto emerso nella tavola rotonda 'Il sangue cordonale in Europa: risorsa o business?', organizzata da Federazione italiana Adoces al Sanit di Roma. Il dato - si legge in una nota - conferma la qualità delle donazioni delle madri italiane e incoraggia le future mamme a proseguire con la scelta solidale che, dal 1995 a oggi, ha reso possibili 1.035 trapianti con sacche provenienti dall'Italia, 129 solo nel 2010 e 36 nei primi cinque mesi del 2011. "Un dato - ha dichiarato Licinio Contu, genetista e presidente della Federazione Italiana Adoces - che indica chiaramente che la rete delle biobanche italiane ha operato rispettando criteri e standard qualitativi internazionali". Anche secondo Simonetta Pupella, direttore sanitario del Centro Nazionale Sangue, l'indicazione del Registro Ibmdr di innalzare lo standard qualitativo ad almeno un miliardo e 200 mila cellule staminali a sacca a partire dal 1 luglio "è conseguente ai progressi compiuti nell'ematologia trapiantologica, per far sí che la rete delle 19 banche pubbliche italiane continui ad essere conforme ai criteri internazionali". E in merito alla polemica sulla bontà dell'inventario italiano delle sacche ha chiarito: "Nessuna unità è inutile o inutilizzabile, vi è stata una strumentalizzazione dell'informazione a riguardo". Questo è stato confermato anche da Letizia Lombardini, dirigente del Centro Nazionale Trapianti, che ha sottolineato come, ad oggi , ben il 70% delle sacche italiane sia stato utilizzato all'estero. L'indicazione del Registro di maggiore cellularità, ha inoltre aggiunto Nicoletta Sacchi, direttore Ibmdr, "è particolarmente importante per assicurare il trapianto a pazienti adulti, che oggi rappresentano il 70%". Nel corso della tavola rotonda si e' parlato anche delle diverse criticita' da superare affinche' il sangue cordonale venga realmente considerato una risorsa: in primis la mancata attuazione da parte degli stati membri della Comunità Europea delle direttive da essa emanate in materia, e, in secondo luogo, l'informazione che, molto spesso soprattutto attraverso internet, "diviene controinformazione a favore di un business, quello delle banche private per la conservazione per s‚ in vista di un ipotetico futuro uso autologo, basato su nessuna prova scientifica". 13-06-2011 19:35 ITALIA/E' morto Cesare Peschle, padre degli studi sui micro RNA nei tumori E' morto ieri a Roma Cesare Peschle, studioso gia' direttore del dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell'Istituto Superiore di Sanita' e dal 2003 fino al 2007 Coordinatore della Sottocommissione per le attivita' di Ricerca sulle cellule staminali. "La morte di Cesare Peschle e' una grave perdita per tutto il Paese, la sua fama era indiscussa a livello mondiale", ha dichiarato il presidente dell'Iss Enrico Garaci che ha ricordato la sua statura di livello internazionale. "Molti dei risultati del progetto Italia-Usa portano la sua firma e i suoi successi sui micro-RNA segnano tappe scientifiche importanti", ha continuato Garaci ricordando che "l'Istituto aveva ancora in cantiere molti progetti insieme a lui che, anche nel suo nome, saranno portati avanti". A ricordare la figura di Peschle, anche Ruggero De Maria, che dirige oggi il dipartimento che fu di Peschle fino al 2008: "ho sempre ammirato di lui la passione con cui approcciava la ricerche, in ogni loro fase progettuale, oltre all'entusiasmo, contagioso, capace di coinvolgere chiunque mettesse piede in uno dei suoi laboratori, doti che ho sperato di raccogliere ereditando il suo ruolo in Istituto". L'Iss ricorda le sue collaborazioni internazionali: con l'amico Carlo Maria Croce, allora direttore del Kimmel Cancer Center di Philadelphia e oggi all'Universita' dell'Ohio, ha regalato all'Istituto una delle pagine scientifiche piu' feconde scritte per il futuro della lotta contro il cancro contribuendo a illuminare ruolo dei micro-RNA in alcune neoplasie. Quello dei micro-RNA, piccole molecole di acidi nucleici che giocano un ruolo chiave nella regolazione della proliferazione e della morte delle cellule neoplastiche, infatti, e' stato un filone di ricerca innovativa, battuto con determinazione e successo da Peschle. Formatosi alla scuola di Mario Condorelli, Peschle aveva iniziato la ricerca sulle cellule produttrici del sangue e di cellule staminali come giovane ricercatore della Clinica Medica dell'Universita' Federico II di Napoli e dal 1992 al 2005 era stato professore al dipartimento di Microbiologia e Immunologia del T.Jefferson Cancer Institute di Philadelphia e i suoi studi sono stati pubblicati su riviste internazionali come 'Nature' e 'Science'. Dal 2008 aveva diretto l'Unita' Operativa di Medicina Molecolare dell' Istituto di ricerca di Biologia cellulare e ingegneria tissutale. 13-06-2011 19:31 ITALIA/La strategia di Renzo Canetta per sconfiggere il cancro Per arrivare a vincere la battaglia contro il cancro, bisogna essere 'piu' intelligenti' di lui. E' con questa filosofia di fondo che Renzo Canetta, Vice President Oncology Global Clinical Research della multinazionale farmaceutica Bristol-Myers Squibb (BMS), da oltre 30 anni studia il modo di sconfiggere i tumori: la via, spiega, e' usare tutte le armi a disposizione in un 'mix' vincente, integrando metodi esistenti con approcci d'avanguardia, a partire da farmacogenomica e immuno-oncologia. E con la strada sempre aperta alla Ricerca, puntando anche, ad esempio, sulle potenzialita' delle cellule staminali. L'obiettivo, quindi, e' neutralizzare i tumori dimostrandosi piu' 'furbi' di loro: per questo, sottolinea l'esperto, la sfida e' anche risolvere la questione della resistenza ai farmaci da parte di alcuni pazienti. Il tutto, con l'occhio puntato ad un impiego ottimale dei fondi, dato l'alto costo delle sperimentazioni dei nuovi farmaci. CONTRO CANCRO 'BOMBA INTELLIGENTE' MIX TERAPIE: 'Mi aspetto che il progresso - afferma Canetta - possa venire dalla integrazione delle modalita' di trattamento esistenti con nuove modalita''. Fondamentale e' anche la prevenzione: la riduzione di fattori di rischio come fumo e infezione cronica (come nel caso di epatite, AIDS e altri virus) possono, sottolinea l'esperto, 'significativamente ridurre l'insorgere di malattie come il tumore polmonare, quello epatico (molto diffuso in Asia) e quello della cervice uterine'. Ed asso nella manica sono poi i nuovi approcci. La farmacogenomica e la tipizzazione delle caratteristiche genomiche di certe forme neoplastiche, ad esempio, spiega Canetta, 'ha portato a successi notevoli, come nella leucemia mieloide e nei linfomi, nel cancro al seno, allo stomaco, al polmone, al colon-retto. Quindi si puo' dire commenta - che la tipizzazione genomica e' gia' di fatto entrata nella pratica oncologica'. Un altro approccio terapeutico all'avanguardia e' quello dell'immuno-oncologia: 'In questo caso - dice Canetta - si dirige la terapia non direttamente contro il tumore, ma arrivando al tumore stesso tramite l'attivazione dei linfociti, istruiti a riconoscere il tumore come un aggressore esterno'. Altra arma nel 'mix' anti-tumori e' inoltre la terapia anti-angiogenetica, che agisce sul sistema vascolare che porta nutrimento al tumore. - RESISTENZA FARMACI E PROBLEMA COSTI: 'Certamente - osserva Canetta - il problema della resistenza tumorale e' una delle chiavi di volta nel migliorare e prolungare l'efficacia delle terapie: noi a BMS abbiamo deciso di affrontarlo in molti modi diversi'. E 'chiaramente - prosegue l'esperto - il costo delle nuove terapie e' un altro grosso problema, legato a due fattori: l'incremento dei costi nel condurre la ricerca e la ridotta percentuale di successo nello sviluppo di nuovi farmaci. Il costo medio per lo sviluppo di un nuovo farmaco e' infatti di circa 900 mln di dollari, mentre la percentuale di successo in oncologia e' nell'ordine del 10%. Questa situazione puo' essere migliorata - osserva - solo con una metodologia piu' rigorosa, abbandonando i farmaci meno promettenti ad una fase di sviluppo iniziale, senza incorrere cosi' nei costi di studi avanzati'. - LA RICERCA IN BMS: 'Abbiamo deciso di puntare molto - spiega Canetta - sull'avvento dell'immunooncologia e, di fatto, molte altre nuove molecole (non solo l'ipilimumab) sono gia' nella fase di studio clinico in pazienti; siamo determinati a diventare la compagnia leader in questo settore'. Ma la ricerca BMS punta anche al riconoscimento di nuovi meccanismi di resistenza tumorale ed allo studio delle cellule staminali tumorali: 'Queste cellule - chiarisce Canetta - albergano all'interno dei tumori e restano in fase quiescente, cioe' non riproduttiva, fino a quando non si "risvegliano" dando luogo a nuove progressioni di malattia e/o recidive. Allo stato attuale abbiamo in studio clinico alcune molecole che bloccano sistemi di attivazione e crescita specifiche delle cellule staminali tumorali'. BMS intende inoltre espandere l'utilizzazione dei propri farmaci in nuove indicazioni e allargare la propria presenza nel campo del'ematologia, E 'continueremo a lavorare - conclude Canetta - su farmaci anti-virali contro l'epatite B, l'epatite C e l'HIV/AIDS, con la speranza di poter ridurre i fattori di rischio per lo sviluppo di evoluzioni neoplastiche di queste infezioni'. 13-06-2011 19:26 ITALIA/Comunicare la scienza ai non-esperti. Corso di laurea in Comunicazione Scientifica Biomedica alla Sapienza di Roma Come si 'traduce' per la stampa un bollettino medico? Come si riassume in termini comprensibili il risultato di un esperimento? Come si diffonde una notizia sulle staminali senza usare un gergo tecnico? Come comunicare la scienza ai non esperti? Per dare risposte a questi interrogativi, di fronte ai quali si trovano molti 'comunicatori', le facolta' di Farmacia, Medicina, Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione dell'Universita' di Roma Sapienza hanno istituto il primo corso di laurea specialistica (magistrale o di II livello) interclasse in Comunicazione Scientifica Biomedica. Questa nuova proposta formativa, prima ed unica in Italia - riferisce una nota - raccoglie la sfida di formare una figura professionale in grado di conoscere e diffondere in modo appropriato la vasta tematica della scienza biomedica, di cogliere al suo interno gli elementi che meglio possano sollecitare l'interesse e, infine, di saperli veicolare nel modo piu' corretto ed efficace. Il corso di laurea magistrale in Comunicazione scientifica biomedica permettera', a chi e' in possesso di una laurea triennale, di specializzarsi in forme di comunicazione e divulgazione che abbinino la precisione delle informazioni scientifiche a un linguaggio accessibile a platee diverse e piu' vaste rispetto all'ambito medicoscientifico, come quelle dei media generalisti. Quindi di perfezionarsi anche nel ramo della comunicazione aziendale e del marketing sociale, nel campo della salute, della medicina e della scienza. "Ci siamo accorti che il settore della comunicazione biomedica in Italia aveva bisogno di una preparazione specifica per affrontare i grandi temi della salute e delle nuove tecnologie biomolecolari in modo chiaro, comprensibile e non allarmistico', spiega Fabio Naro, Presidente del corso e Professore associato di Istologia alla facolta' di Farmacia e Medicina dell'universita' di Roma Sapienza. "Abbiamo pensato cosi' a un corso interclasse, che attingesse sia dal piano di studi di Biotecnologie e Medicina che da quello di Scienze della comunicazione. Si tratta di un'esperienza totalmente nuova per l'universita' italiana". Lo studente, una volta iscritto, avra' l'opportunita' di confrontarsi con docenti e professionisti dell'uno e dell'altro campo. L'obiettivo del corso di laurea e' duplice: chi vuol diventare un comunicatore imparera' a maneggiare correttamente le informazioni scientifiche, e chi gia' lavora in laboratorio capira' come divulgare la scienza in modo accessibile a tutti. "Il tutto - conclude Naro - si tradurra' in un grande risparmio di tempo e soldi per i ragazzi. Quello che prima era un percorso che poteva essere anche molto lungo, attraverso lauree non specifiche e master, ora potra' essere ridotto. I neolaureati potranno specializzarsi immediatamente, e affacciarsi al mondo del lavoro gia' a 24 anni". In Italia - informa ancora la nota - non esistono lauree equivalenti e, nel panorama mondiale, corsi di laurea simili sono presenti in America, Australia e presso la Toronto University. I corsi di laurea esteri, proprio come la laurea in Comunicazione Scientifica Biomedica, offrono la possibilita' di iscriversi a studenti con diversi background culturali, che possono variare da competenze umanistiche, comunicative, scientifiche e mediche. I possibili sbocchi professionali vanno dall'impiego negli uffici stampa delle aziende farmaceutiche, agli uffici stampa presenti negli ospedali, enti di ricerca, istituti di ricerca a carattere scientifico, dalla comunicazione aziendale al marketing sociale, nel campo della salute, della medicina e della scienza. Oltre alle attivita' di coordinamento degli uffici di relazione col pubblico a quelle legate al giornalismo. Il percorso formativo e' caratterizzato da un'elevata interdisciplinarieta' tra le Scienze biomediche e le Scienze della comunicazione, trattandosi di un Corso di Laurea interclasse tra la Facolta' di Farmacia e Medicina e la Facolta' di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Il corso si rivolge ai laureati in Scienze Biologiche, Biotecnologie, Scienze e tecnologie farmaceutiche, Medicina, Odontoiatria, Professioni sanitarie, Scienze della Comunicazione e ai laureati provenienti da altri percorsi formativi in possesso dei requisiti previsti dal Manifesto degli Studi, consultabili sul sito web del Corso. 13-06-2011 19:23 USA/Laser con staminale umana A 50 anni dalla sua invenzione, il laser 'prende vita'. Lo fa usando come lente una cellula staminale umana, geneticamente modificata trasferendo al suo interno il gene di una medusa che la rende fluorescente. Il risultato sa di fantascienza, ma i ricercatori americani che lo descrivono sulla rivista Nature Photonics pensano gia' alle applicazioni, che potrebbero andare dalle diagnosi mediche alle comunicazioni su fibra ottica, all'informatica. Ne sono convinti, per esempio, gli autori dello studio: 'la capacita' di generare la luce laser da una sorgente biocompatibile posta nell'organismo del paziente potrebbe rivelarsi utile per nuovi esami diagnostici', ha osservato Seok Hyun Yun, che ha condotto la ricerca con Malte Gather presso il centro di Fotomedicina del Massachusetts General Hospital. Il laser vivente, ha aggiunto Yun, e' promettente anche 'per le terapie fotodinamiche, nelle quali i farmaci vengono attivati proprio da un fascio di luce'. I ricercatori hanno sostituito i tradizionali materiali sintetici con una cellula staminale embrionale umana che deriva da una delle linee di cellule staminali da tempo in commercio. La cellula e' stata geneticamente modificata in modo da produrre la proteina fluorescente prodotta dalla medusa Aequorea victoria, da tempo utilizzata nei laboratori di biologia. 'Da quando i laser sono stati inventati sono stati usati solo materiali sintetici, come cristalli e gas purificati, per amplificare gli impulsi dei fotoni che rimbalzano avanti e indietro tra i due specchi. Il nostro lavoro - rileva Seok Hyun Yun - e' il primo a riportare la costruzione di un laser biologico funzionante basato su una singola cellula vivente'. La cellula, hanno spiegato gli stessi ricercatori, funziona come una lente e amplifica le particelle di luce (i fotoni) in impulsi di luce laser dell'ampiezza di alcuni nanosecondi. 'Questa ricerca e' nata dalla nostra curiosita' scientifica', ha detto Gather. 'Ci siamo chiesti - ha aggiunto - per quale ragione la luce laser non esista in natura e se fosse possibile far funzionare un laser in un materiale biologico o in organismi viventi'. Per trovare la risposta i ricercatori hanno pensato di usare cellule staminali umane modificate in laboratorio e indotte a produrre la proteina verde fluorescente chiamata Gfp. Quindi hanno messo una cellula cosi' modificata in un microscopico cilindrico, delimitato da due specchi. 'Sebbene gli impulsi laser durino pochi nanosecondi - dicono i ricercatori - sono brillanti abbastanza da permettere di analizzare simultaneamente le proprieta' di un grande numero di cellule'. 13-06-2011 19:11 ITALIA/Conferenza Onu/Aids. Impegno del Forum e soddisfazione del Dpa Dimezzare la trasmissione per via sessuale dell'Hiv entro il 2015; dimezzare la trasmissione dell'Hiv tra le persone che si iniettano droghe; garantire che nessun bambino nascerà sieropositivo e portare a 15 milioni il numero delle persone in trattamento antiretrovirale (dai poco piú di 6 milioni attuali). E' l'impegno sottoscritto dal Vertice delle Nazioni Unite per la lotta contro l'Aids. Lo rende noto il Forum della societa' civile italiana per la lotta all'Hiv/Aids, che pero' parla di "tante belle parole ma zero fatti". Questa Dichiarazione, spiega in una nota il Forum, "arriva in un momento in cui l'assistenza internazionale per la lotta contro l'Aids è drasticamente calata, nonostante la maggior parte dei Paesi piú duramente colpiti dalla pandemia dipenda ancora largamente dal sostegno dei paesi donatori. Gli Stati membri - aggiunge il Forum - si sono quindi impegnati a colmare entro 4 anni il deficit finanziario per combattere l'Aids, che ammonta secondo l'Unaids a circa 6 miliardi di dollari l'anno". Al vertice, riferisce il Forum, "l'Italia ha presentato una relazione. Che dice che la lotta all'Aids è una delle priorità del nostro Paese, enfatizzando il ruolo del 'Fondo Globale per la lotta a Aids, Tubercolosi e Malaria'. "Peccato che fra i maggiori responsabili delle attuali difficoltà economiche del Fondo - afferma il Forum - vi sia proprio l'Italia, che non paga la propria quota annuale dal 2009 (per un ammanco di 280 milioni di Euro) e che alla conferenza di rifinanziamento del Fondo per gli anni 2011-13 ha fatto scena muta". Con la cifra dovuta dall'Italia, secondo lo stesso Fondo Globale, si potrebbero fornire farmaci salvavita a oltre 100mila persone che vivono con l'Hiv, o 284mila persone con tubercolosi, o fornire 8 milioni di zanzariere per proteggere le famiglie dalla malaria. Il Forum comunque esprime soddisfazione perche' la definizione di riduzione del danno, nel documento conclusivo del meeting, risulta immodificata "grazie all'attivita' di mediazione" del ministero degli Esteri. Alla chiusura del vertice ONU, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha emanato la nuova dichiarazione relativa alla lotta contro l'Aids, dove grazie alla proposta Italiana, condivisa da tutta l'Europa e successivamente dai 192 stati delle Nazioni Unite,- dice una nota stampa diffusa dal Dpa- finalmente accanto al termine "riduzione del danno" (harm reduction) è stato inserito, a coniugare e specificare quindi meglio questa parola, quello di "riduzione del rischio" (risk reduction) che, sottolinea e connota la necessità di spostare l'asse degli interventi verso una politica maggiormente orientata alla prevenzione che non al solo contenimento dei danni successivi all'infezione. La sola riduzione del danno quindi è stata fortemente modificata ed integrata con la riduzione del rischio ma soprattutto con dei riferimenti tecnici che escludessero le "camere del buco". Il DPA, ha da subito presentato questa proposta, mettendo sul piatto la richiesta che in caso di non accettazione di queste innovative condizioni si cancellasse anche la parola riduzione del danno, convinto che (anche sulla base delle evidenze scientifiche) fosse arrivata l'ora di puntare molto di più su questi aspetti con interventi attivi e non solo contenitivi del danno. Tutto questo, un altro grande risultato ottenuto grazie alla perfetta collaborazione tra tutte le amministrazioni Centrali coinvolte (DPA, Ministero degli Esteri, il Ministero della Salute che hanno condiviso la posizione e la tattica negoziale espressa), è stato quella di esigere un preciso riferimento tecnico - scientifico che elencasse le azioni di prevenzione e di riduzione dei rischi e dei danni a cui i vari paesi si dovrebbero attenere. Queste Linee guida tecniche, peraltro fortemente condivise e volute anche dagli Stati Uniti, sono state redatte dalle più importanti organizzazioni mondiali in tema di prevenzione in materia di AIDS (Organizzazione Mondiale della Sanità, UNAIDS, UNODC). In tale documento vengono finalmente elencate le azioni e le misure di prevenzione ritenute efficaci ed indicate per la lotta all'infezioni di HIV/AIDS. Vale la pena di sottolineare che in tali linee tecniche non è inclusa l'apertura delle "camera del buco", in quanto, oltre tutto, sarebbero in violazione delle Convenzioni Internazionali esistenti. Il DPA ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e soprattutto del ruolo importante che ha giocato l'Italia nell'aprire una nuova prospettiva anche nella lotta alle infezioni dell'HIV/AIDS, che va ben oltre la semplice riduzione del danno. In Italia infatti ha avuto uno scarso impatto nel contenimento dell'epidemia. A New York abbiamo avuto l'occasione di ribadire comunque che i buoni risultati ottenuti in Italia nel contenimento delle infezioni oltre che delle morti per overdose, sia per i tossicodipendenti che per gli altri gruppi sociali ad alta vulnerabilità di infezione, sono sicuramente da mettere in relazione soprattutto all'ottima offerta delle terapie antivirali presenti su tutto il territorio nazionale, oltre alle contemporanee terapie per la tossicodipendenza, basate su un approccio fortemente orientato (per quanto riguarda proprio i tossicodipendenti) alla cura, alla riabilitazione e al recupero totale della persona". 13-06-2011 13:59 GERMANIA/E.coli: aggiornamenti e conseguenze Scoperta la fonte del batterio E.coli, l'amara riflessione è che molti malati risentiranno per sempre degli effetti dell'infezione, sostiene l'epidemiologo, nonché esperto sanitario e deputato della SPD, Karl Lauterbach. "I reni di almeno cento pazienti sono danneggiati al punto da richiedere un trapianto oppure la dialisi per tutta la vita", ha detto al giornale Bild am Sonntag. Ha poi avvertito che sono probabili altre ondate infettive, giacché il batterio dell'escherichia coli avanza in tutto il mondo. Infine, ha criticato l'obsoleto sistema di segnalazione tutt'ora in vigore: l'ufficio sanitario locale che, per posta, segnala i casi d'infezione all'ufficio sanitario regionale e questi all'Istituto Robert Koch -il tutto dura almeno una settimana. Molto meglio sarebbe se ogni ospedale comunicasse direttamente con l'Istituto via email. Anche il ministro della Sanità, Daniel Bahr, sollecita dei correttivi al sistema di comunicazione, ma è contrario a un'unica sede centralizzata per la lotta alle epidemie. Alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, la ministra dei Consumatori, Ilse Aigner, dice d'aver sollecitato le autorità regionali a controllare regolarmente produttori e importatori di germogli e relativi prodotti, inclusi i semi. Nel frattempo ci sono conferme che i germogli dell'azienda di Bienenbuettel sono all'origine dell'infezione, dopo che altre due sue collaboratrici si sono ammalate. E l'11 giugno, l'Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR) ha confermato che il batterio trovato nei suoi germogli è dello stesso tipo di quelli che hanno causato la morte di oltre 30 persone in Germania. Oggi sono 4000 le persone colpite o con il sospetto d'infezione. Restano incertezze sulla rete distributiva tra l'azienda biologica e le persone colpite nella Bassa Sassonia, altrettanto sul come il batterio vi sia approdato. Il commissario Ue all'Agricoltura, Dacian Ciolos, spera che dopo il cessato allarme per pomodori, insalata e cetrioli, la domanda di ortaggi abbia una pronta ripresa. Il 14 giugno, gli Stati membri dovrebbero approvare il pacchetto di aiuti agli agricoltori (210 milioni di euro) in modo che sia possibile cominciare a distribuirli già a luglio. 13-06-2011 13:01 USA/Abuso farmaci peggio di cocaina ed eroina L'abuso di farmaci prescritti legalmente e le overdose da assunzione sono diventate una vera epidemia negli Stati Uniti: secondo la Casa Bianca gli abusi accidentali di farmaci sono piu' di quelli verificatisi negli anni '70 e '80 di eroina e cocaina messe insieme. A testimoniarlo sono due madri del Kentucky, che hanno perso le figlie ventenni per questa 'epidemia' da abuso di farmaci prescritti, quali Xanax, Klonopin, Oxycodone e Hydrocodone, come riporta la Bbc. Karen Shay e Lynn Kissick sono diventate, loro malgrado, delle esperte sui farmaci che hanno ucciso loro figlie e hanno deciso di impegnarsi in una campagna educativa coordinata dal procuratore generale del Kentucky, Jack Conway. 'Il Kentucky ha un problema particolare - spiega Conway - con l'abuso di prescrizione di farmaci, probabilmente e' quello con i dati peggiori in tutto il Paese. E' difficile incontrare una famiglia che non ne sia stata colpita'. 'Credo di poter dire con sicurezza che oltre l'80% dei detenuti nella prigione di Pike County e' rinchiuso per qualcosa che ha a che fare con l'abuso di farmaci prescritti. L'eta' media in cui si ha il primo abuso di farmaci prescritti e' 11 anni', spiega Dan Smoot, direttore dello sportello narcotici del Kentucky, che unisce polizia, investigatori, cure ed educazione. E gli effetti si vedono in tutto lo Stato: il numero di centri di riabilitazione cresce continuamente, cosi' come i crimini che hanno investito polizia, tribunali e prigioni degli Appalachi. 12-06-2011 16:40 /Infezioni sessuali in crescita Una brutta sorpresa potrebbe aspettare i milioni di giovani che stanno per andare in vacanza in Nord Europa, la Clamidia. Secondo il primo rapporto dell'European Center for Diseases Control (Ecdc) che raccoglie i trend degli ultimi dieci anni delle malattie a trasmissione sessuale (Mst) il numero di casi e' in continua salita, con alcune nazioni come la Gran Bretagna che sono un vero e proprio serbatoio. I numeri forniti dall'agenzia europea parlano di piu' di 344mila casi notificati nel continente nel 2009, con un aumento costante nell'ultima decade che ha portato a un raddoppio dell'incidenza da 143 ogni 100mila abitanti a 332. L'88% dei casi, spiega il documento, si concentra in quattro paesi, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna e Danimarca, e piu' a rischio sono le donne (60% dei casi) e i giovani tra 15 e 24 anni (75% dei casi). Per quanto riguarda le altre tre infezioni monitorate, sifilide, gonorrea e linfogranuloma venereo, il rapporto segnala un aumento piu' contenuto per la sifilide, e lievi diminuzioni per le altre: "In realta' i numeri sono sicuramente piu' alti per tutte queste patologie - afferma il direttore dell'Ecdc Marc Sprenger - perche' non tutti i casi sono riportati correttamente dalle autorita', e perche' le infezioni asintomatiche non sono trovate anche se contribuiscono all'epidemia'. 11-06-2011 22:14 USA/Ricerca staminali embrionali. Se calano i fondi federali ne risentono anche le ricerche con le adulte Una nuova ricerca evidenzia come lo studio delle cellule staminali adulte ed embrionali puo' portare benefici alla scienza medica, ma vietarne in qualche modo lo studio potrebbe danneggiare altri tipi di studi. Ricercatori della Michigan University, della Stanford University e della Maio Clinic di Rochester (Minnesota) hanno recentemente valutato se l'aumento del numero di studi con un certo tipo di cellule staminali adulte ha cambiato il corso generale della ricerca in questo ambito. I ricercatori hanno analizzato piu' 2.000 rapporti scientifici ed hanno concluso che le cellule staminali adulte non hanno rimpiazzato quelle embrionali nei laboratori. I due tipi di cellule hanno dimostrato di essere complementari e qualsiasi differenziazione nell'erogazione di fondi federali, dicono, avrebbe un impatto negativo complessivo sulla ricerca per entrambi i tipi di cellule. "Si tratta di un importante studio che esamina sistematicamente gli articoli di ricerche su cellule staminali di entrambi i tipi, e li usa per comprendere le interazioni tra questi due settori complementari della ricerca", spiega Julia Lane, direttore del programma Science of Science & Innovation Policy presso il National Science Foundation (NSF), che ha finanziato lo studio. “Lo studio e' particolarmente interessante perche' si avvale di nuove tecniche analitiche per far meglio comprendere come le scelte di un settore possono influenzare la ricerca scientifica in un altro ambito". La ricerca e' stata pubblicata lo scorso 9 giugno sulla rivista “Cell”. "Gli incentivi per usare entrambi i tipi di cellule in studi comparativi sono notevoli," dice Jason Owen-Smith, sociologo dell'Università del Michigan. Che fa notare come la ricerca che si basa sulle cellule staminali adulte che possono essere "riprogrammate", le cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte (hiPSCs), iniziata solo nel 2007, è ancora agli albori. "A livello di risultati, le cellule staminali pluripotenti indotte, utilizzate per sopperire ai problemi etici della ricerca con le staminali embrionali, pur essendo pluripotenti come queste ultime, non offrono pero' soluzioni altrettanto pratiche”. La ricerca ha esaminato lavori pubblicati tra il 1998 e il 2010, ed ha notato come la percentuale di lavori che usano staminali adulte ed embrionali insieme, e' maggiore di quelli che usano le adulte da sole. Nel 2008 solo il 5,1% (15) dei lavori esaminati aveva usato cellule staminali adulte, e solo tre di questi le avevano combinate con le embrionali. Nel 2010, circa 161 su 574 (28 per cento) sono articoli su studi con tecnologie cellulari, il 62,1% di questi erano studi in cui le adulte si associavano alle embrionali.. Poiche' l'uso dei due tipi di cellule è diventato così frequente, una politica federale che negasse finanziamenti per la ricerca sulle embrionali "rappresenterebbe un freno al lavoro con una tecnologia nascente e promettente", dice Owen-Smith. 11-06-2011 16:31 USA/La formaldeide e' cancerogena. Inserita in liste ufficiali La formaldeide, elemento chimico largamente usato nei processi industriali, e una famiglia di sostanze trovate in alcuni prodotti di erboristeria, sono state aggiunte, negli Stati Uniti, alla lista governativa ufficiale delle sostanze cancerogene per l'uomo. Secondo quanto riportato dal Washington Post, la formaldeide e altre sostanze - incluso lo styrene, usato per fare tazze di caffe' e contenitori per cibo - sono ora considerati possibili portatori di forme di tumore, secondo la relazione sugli agenti cancerogeni fatta dal Programma nazionale tossicologico. Con le nuove aggiunte nella dodicesima versione della relazione, sono ora 240 le sostanze nella lista. "Questa relazione - afferma John Bucher, direttore associato del National Toxicology Report - sottolinea la critica connessione tra la salute del nostro Paese e cio' che e' il nostro sviluppo La lista nella relazione non significa necessariamente che una sostanza provochera' il tumore. Anche molti altri fattori subentrano, quali: l'esposizione e la sua durata e la suscettibilita' individuale a quella sostanza". Le sostanze sono state inserite nell'elenco dopo essere state valutate da evidenze scientifiche. Gli studi hanno dimostrato che la formaldeide causa tumore nasale ai ratti. Questa sostanza e' utilizzata come conservante nei laboratori medici, e' ampiamente usata per fare le resine per gli oggetti domestici, come prodotti compositi in legno, rivestimenti dei prodotti di carta e plastica. E' presente anche in alcuni prodotti di consumo per rendere lisci i capelli. 11-06-2011 16:28 ITALIA/La cocaina e' dannosa anche per il cuore. Studio La cocaina e' dannosa anche per il cuore. Lo conferma uno studio della Fondazione Gabriele Monasterio Cnr-Regione Toscana, condotto in collaborazione con la Asl 5 di Pisa e i Sert (Servizi per le tossicodipendenze) toscani. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su 'Heart', prestigiosa rivista cardiologica. 'La cocaina, oltre ad avere altri effetti, e' dannosa per il cuore - spiega Michele Emdin, coordinatore della ricerca, condotta assieme a Giovanni Aquaro e Massimo Lombardi, tutti della Fondazione Monasterio, e Milo Meini, della Asl pisana - Il nostro studio ha rilevato un'elevata presenza di cardiotossicita' in persone con abuso cronico di cocaina'. La risonanza magnetica cardiaca ha dimostrato nell'83% dei soggetti studiati la presenza di segni di danno miocardico cronico (fibrosi) o acuto (edema). In particolare, un'elevatissima presenza di esiti fibrotici miocardici tossici si sono riscontrati in soggetti che assumevano insieme cocaina e alcol. Malgrado la giovane eta' media di questa popolazione, il 23% ha evidenziato un danno cicatriziale di tipo ischemico, del tutto simile a un infarto miocardico. 'Mi congratulo con i ricercatori della Fondazione Monasterio, con la Asl 5 e con i Sert della Toscana, per gli esiti di questa ricerca, che senza dubbio contribuisce a far progredire gli studi sull'argomento e a migliorare gli interventi sul piano sia della prevenzione che della terapia - e' il commento dell'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - I risultati di questo progetto hanno confermato come l'abuso cronico di cocaina, oltre ad avere effetti di tipo cerebrale e neurologico, possa essere considerato di fatto una pericolosissima causa di cardiopatia, le cui conseguenze meritano di essere valutate nel lungo termine'. Nel 2010 e' stata completata una sperimentazione promossa dalla Regione con i Sert toscani, coordinata da Milo Meini, per il trattamento e la riabilitazione di persone con dipendenza da cocaina e per una ricerca sui danni correlati. Al trattamento farmacologico si e' associata una psicoterapia residenziale, in cui i pazienti sono stati sottoposti a un protocollo di screening, per identificare tra i consumatori la popolazione a rischio di eventi fatali e stabilire le opportune misure terapeutiche. 'E' di questa fase che si e' occupata la Fondazione Monasterio - chiarisce Emdin - All'iter ordinario di valutazione diagnostica, che prevede una valutazione tossicologica, psichiatrica, internistica e sociale, si e' unita un'indagine cardiologica mirata, che si e' avvalsa di metodiche diagnostiche per biomarcatori cardiospecifici, segnali e immagini convenzionali, ma anche dell'impiego della risonanza magnetica, per ottenere una raffinata analisi del le strutture del cuore'. Malgrado la sua assunzione sia illegale, negli ultimi dieci anni l'uso di cocaina e' in costante crescita in Europa occidentale e Nord America. E' la droga piu' comune consumata da quanti chiedono soccorso ai dipartimenti di emergenza, ed e' la prima causa di morte per droga in Usa. Il suo largo utilizzo e' attribuibile alla facilita' di assunzione, alla pronta disponibilita' di sostanza relativamente pura, al costo abbastanza basso, e alla percezione distorta che il suo uso 'ricreazionale' sia sicuro. 'Invece - ribadisce Emdin - oltre agli altri effetti, la cocaina e' dannosa anche per il cuore. Il primo infarto miocardico indotto dalla 'polvere bianca' e' stato descritto nel 1982 e da quel momento la sostanza e' stata messa in relazione con la comparsa di numerose complicanze cardiovascolari acute e croniche, o di modificazioni strutturali miocardiche associate talvolta ad aritmie anche letali, e a morte improvvisa'. 10-06-2011 20:27 ITALIA/Repressione e droga. Magistrati ed esperti a convegno Le azioni repressive non hanno portato ad una soluzione delle problematiche legate alla droga che invece hanno bisogno di politiche alternative, di prevenzione e di trattamento dopo il reato. E' quanto e' emerso oggi a Roma nel corso del convegno 'Droghe e tossicodipendenza. Il proibizionismo alla prova dei fatti', in cui esperti e magistrati di Paesi europei e sudamericani, invitati da Magistratura democratica, Forum Droghe e Gruppo Abele, si sono confrontati sui temi del consumo e del commercio di sostanze stupefacenti, in relazione alle critiche e al sollecitamento a un cambio di rotta da parte di organismi internazionali, tra cui in parte l'Unodc (United Nations Office Drugs and Crime) e la Commissione globale per le politica sulla droga. 'Le critiche espresse dalla commissione internazionale - ha spiegato Luigi Marini, presidente di Magistratura democratica - richiede di aprire un tavolo con gli operatori e di abbandonare una visione che criminalizza in maniera indifferenziata tutte le sostanze e tutte le forme di contatto con la droga, rendendosi conto che il 50% delle 65.000 persone in carcere e' legato alla droga e che questo indica un percorso che non puo' essere proseguito'. 'Bisogna intervenire su due spazi di intervento - ha aggiunto Grazia Zuffa della fondazione Fuoriluogo - le convenzioni su cui e' basato il sistema internazionale sul controllo, anche se datate, lasciano autonomia alla legislazione internazionale e quindi si puo' pensare a riforme mirate alla depenalizzazione del consumo, all'introduzione di pene alternative per il piccolo spaccio e di strategie sociosanitarie di riduzione del danno. Nel contempo, si deve continuare a mettere in crisi l'approccio repressivo delle Nazioni Unite, facendo emergere le contraddizioni con le altre carte improntate sullo sviluppo e sulla promozione dei diritti umani'. Tra le misure alternative, la comunita' di recupero e' stata indicata come una soluzione che permette di affrontare costi minori rispetto a quelli dei detenuti in carcere e di poter quindi utilizzare una parte di fondi per investire su nuove soluzioni. Il rischio di uno svilimento del ruolo processuale del pm, 'passivo ricettore di notizie di reato gia' preconfezionate', e la tendenza a indirizzare i programmi investigativi verso obiettivi immediati come arresti e sequestri 'anziche' verso componenti piu' sofisticate delle strutture criminali che regolano il narcotraffico', richiedono una riflessione sulle caratteristiche operative e funzionali del sistema giudiziario, secondo Giovanni Melillo, procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli. Sull'eventuale legalizzazione di droghe leggere, infine, Magistratura democratica descrive un'Italia che non apre alcuno spiraglio. Ma 'il fatto che le Nazioni Unite stiano correggendo il tiro - ha precisato Marini - mette i nostri politici di fronte a qualcosa che non potranno continuare a ignorare: se mettiamo insieme un lavoro dal basso e una nuova politica internazionale le cose possono cambiare'. 10-06-2011 13:28 ITALIA/Pochissimi farmaci sono testati sui bambini. Denuncia Societa' italiana Pediatria Pochissimi farmaci sono testati sui bambini, visto che vengono creati soprattutto per gli adulti. E questo e' il motivo per cui in Italia quasi un farmaco su cinque somministrato a un bimbo e' usato al di fuori delle raccomandazioni ('off-label'), fattore che porta a reazioni avverse in quasi un bambino su dieci. A dirlo sono gli esperti, riuniti a Milano al congresso della Societa' italiana di pediatria (Sip). L'utilizzo di farmaci off-label e' particolarmente frequente nel neonato, soprattutto nelle terapie intensive neonatali e nelle oncologie pediatriche, ma accade anche con i piu' comuni antibiotici: circa il 17% dei farmaci prescritti dai pediatri di libera scelta e' off-label. Fortunatamente, la maggior parte di queste reazioni avverse e' lieve o moderata, con problemi cutanei che si risolvono spontaneamente, anche se una certa quota interessa il sistema nervoso centrale, sia a livello neurologico che psichiatrico. La prevenzione di questi effetti si puo' fare incentivando la sperimentazione dei farmaci anche sui bimbi, ovviamente in tutta sicurezza, ma anche incentivando la rete di segnalazioni sul territorio.( 10-06-2011 13:10 ARGENTINA/Clonazione. Nata mucca che produce latte materno In Argentina e' nata la prima mucca al mondo in grado di produrre latte materno grazie ad alcuni geni umani inseriti nel proprio Dna. L'annuncio e' stato dato dal National Institute of Agrobusiness Technology, secondo cui il latte 'potenziato' contiene due sostanze protettive contro le infezioni che non si trovano in quello prodotto naturalmente dall'animale. "La mucca clonata si chiama Rosita - si legge nel comunicato del laboratorio argentino - e' nata il 6 aprile con un parto cesareo dovuto al fatto che alla nascita pesava 45 chilogrammi, il doppio di un bovino normale, e quando sara' adulta produrra' latte simile a quello materno umano". Gli scienziati argentini hanno inserito nel Dna della mucca i geni che producono la lattoferrina, una proteina che rinforza il sistema immunitario, e il lisozima, un'altra sostanza antibatterica. Anche se i ricercatori dell'universita' di San Martin affermano che questo e' il primo caso del genere al mondo, in realta' anche dalla Cina e' venuto un annuncio simile pochi giorni fa: gli scienziati della China's Agricultural university di Pechino hanno affermato di avere un'intera mandria di 300 mucche transgeniche che gia' producono un latte simile a quello umano di cui si stanno testando le caratteristiche. 10-06-2011 12:59 ITALIA/Gravidanza: troppi esami. Parto: troppi cesarei. Rapporto Cedap Le donne italiane effettuano troppi esami durante la gravidanza. A certificarlo e' l'VIII Rapporto Cedap (Certificato di Assistenza al Parto) sull'evento nascita in Italia, pubblicato dal ministero della Salute, secondo il quale nell'84,6% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate e' superiore a 4, mentre nel 73,2% delle gravidanze si effettuano piu' di 3 ecografie. La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre la 12 settimana e' pari al 4,4% mentre tale percentuale sale al 16,2% per le donne straniere. Inoltre il Rapporto sottolinea che le donne con scolarita' bassa effettuano la prima visita piu' tardivamente rispetto alle donne con scolarita' medio-alta. Viene inoltre confermato il ricorso 'eccessivo' al taglio cesareo. In media, il ricorso all'operazione chirurgica avviene nel 37,8% dei parti. Infine una curiosita': nel 92,3% dei casi la donna ha accanto a se' al momento del parto (esclusi i cesarei) il padre del bambino, nel 6,7% un familiare e nell'1,25% un'altra persona di fiducia. 10-06-2011 12:15 ITALIA/Cannabis Terapeutica e Vaticano. Una testimonianza A seguire la mia testimonianza relativa al pensiero della Chiesa in fatto di droghe-farmaci, Stefano Balbo Vice Pres A.C.T. (Associazione Cannabis Terapeutica) Sent: Monday, July 09, 2007 4:06 PM Subject: richiesta importante! Molto Rev. Mons. Soto, Mons. Patrizio Benvenuti mi ha dato il suo indirizzo affinché io Le richiedessi i documenti pontifici medianti i quali mi viene data autorizzazione ecclesiastica all'uso di sostanze stupefacenti per curare o alleviare sintomi di gravi malattie! Con il farmaco "SATIVEX" che è fatto con cannabinoidi (marijuana), io sono praticamente "rinato" (ho la sclerosi multipla, diabete, operato di 2 tumori ed ho effetti collaterali farmaco resistenti!). Dopo 4 mesi di assunzione me lo vogliono negare ed una delle motivazioni è:che siamo in Italia, in Italia c'è il Vaticano per cui è inutile insistere... Io so che non è colpa del Vaticano, come affermatomi da Mons. Benvenuti, per cui Le chiedo una dichiarazione da poter presentare ai politici locali e stampa. Ho quasi 43 anni, sono cattolico ho 2 figli ed ho bisogno di lavorare! Senza questo farmaco, cosa sarà della mia famiglia e di tante altre che hanno il papà o la mamma con i miei stessi problemi di salute? Per ulteriori chiarimenti può contattarmi al numero: 335-80XXXX 0473-270XXXX(oppure inserisca il mio nome+cognome nel motore di ricerca google). La prego di rispondermi il prima possibile perchè mercoledì 11/07/2007 ho appuntamento con l'Ass. alla Sanità locale che ha il potere di decidere..! La ringrazio di cuore e la saluto con affetto. Stefano Balbo ---------------------------------Dal Vaticano, 9 luglio 2007 Illustre Signor Stefano, Ho ricevuto la sua mail con la quale mi domanda circa la moralitá dei farmaci che contengono sostanze narcotici, e che sono destinati ad alenire il dolore di un malato grave. Al riguardo desidero esporre in alcuni punti quello che il nostro Pontificio Consiglio ha publicato e ha come documenti importanti in questo caso: 1. Due anni fa il nostro Pontificio Consiglio ha celebrato in Vaticano, una conferenza internazionale dedicata alla cura di malati terminali, dove si é parlato dell´attenzione e la cura di questi malati. La nostra Rivista "Dolentium Hominum" da fede di questo. PUo vedere anche alguna informazione nel nostro sito www.healthpastoral.org 2. Tra le cure da somministrare all' ammalato grave, e con malatie dolorose, vanno annoverate quelle ANALGESICHE. Queste, favorendo un decoroso meno dramatico, concorrono all´umanizzazione e all ´accetazione del morire. Ció peró, non constituisce una norma generale di comportamento. Non si puó infatti imporre a tutti un "comportamento eroico". e poi molte volte, "il dolore disminuisce la forza morale" nella persona: le sofferenze "aggravano lo stato di debolezza e di esaurimento fisico, oscacolando lo slancio dell ´anima e logorano le formze morali invece di sostenerle". Invece la soppressione del dolore procura una distensione organica e psichica, facilita la preghiera e rnde possibile un piú generoso di sé. (Carta degli Operatori sanitari, N. 122) 3.La prudenza umana e cristiana suggerisce per la maggior parte degli ammalati l´uso dei madicinali che siano atti a lenire o sopprimere il dolore, anche se ne possano derivare torpore o minore luciditá. Quanto a coloro che non sono in grado di esprimersi, si potrá ragionevolmente presumere che desiderino prendere tali calmanti e domministrarli loro secondo i consigli del medico (Sagrada Congregazione della Dottrina della fede, Dichiarazione sull´eutanasia, 5 maggio 1980, in AAS 72 (1980) 547-548. 4. L´uso degli analgesici per i morenti non é comunque esente da difficoltá. 5. Anzitutto il loro impregno puó avere come effetto, oltre l´alleviamento del dolore, anche l´anticipazione della morte.QUANDO MOTIVI PROPORZIONATI LO ESIGONO, É PERMESSO UTILIZARE CON MODERAZIONE NARCOTICI CHE NE ALLEVIERANNO LE SOFFERENZE, MA PORTERANNO ANCHE UNA MORTE PIÚ RAPIDA. IN TALE CASO, LA MORTE NON É VOLUTA O RICERCATA IN ALCUN MODO, BENCHÉ SE NE CORRA IL RISCHIO PER UNA RAGIONEVOLE CAUSA: SI INTENDE SEMPLICEMENTE LENIRE IL DOLORE IN MANIERA EFFICACE, USANDO ALLO SCOPO QUEGLI ANALGESICI DI CUI LA MEDICINA DISPONE (Sagrada Congregazione della Dottrina della fede, Dichiarazione sull´eutanasia, 5 maggio 1980, in AAS 72 (1980) 548.) 6. si dá inoltre l´eventualitá di causare con gli analgesici la soppressione della coscienza nel morente. Tale impagno merita una particolare considerazione. Non bisogna, senza gravi ragioni, privare dellla coscienza il morente. A volte il ricorso sistematico a norcotici che riducono all´inconscienza il malato cela il desiderio, speso inconscio degli operatori sanitari di non mantenere una relazione col morente. cosí non si cerca tanto di alleviare la sofferenza nel malato, ma piuttosto il disagio dei circostanti. Si priva il morente della posibilitá di vivere la propia morte, sprofondandolo in una incosceinza indegna di un essere umano. é per questo che la somministrazione di narcotici al solo scopo di evitare al morente una fine cosciente é una prática veramente deplorevole. 7. Diverso é il caso di una seria indicazione clinica all´uso di analgesici soppressivi della coscienza, como in presenza di dolori violenti e insopportabili. Allora l´anestesia puó dirsi lecita, ma a della condizioni previe: che il malato abbia sodisfatto o potrá ancora soddisfare i suoi doveri morali, familiari e religiosi (pio XII, A un ´Assemblea internazionale di medici e chirurgia, 24 febb 1957, in AAS 49 (1957) 145. 8. Tra i tratamenti que se suministrano ai malati terminali e gravi, sono gli analgesici...la prudenza umana e cristiana suggerisce per i malati l´uso dei medicinali apropiati per alenire o soprimere il dolore, sebbene questi possano aumentare la mancanza di luciditá mentale. (Javier lOZANO, Metabioetica e biomedicina, Vaticano 2005). p. 186 9. Cuando sono i dolori violenti, insoportabili.. alora la anestesia é licita, peró sotto condizioni previe... che il malato abbia compiuto tutti i doveri umani e cristiani (Javier Lozano, Metabioetica... p. 187). Per tanto, Signor Balbo, i medicinale indirizzati ad allenire il dolore in un malato grave come il caso suo, e secondo il parere autorizzato e profesionale del medico, posono includere sostanze narcotiche, e che la finalitá non é la tossicodipendenza, ma piuttosto alenire il dolore, con sostanze di questa categoria. Spero che questi punti pressi di alcuni pubblicazioni nostre posano servire a portare avanti la sua malatia con dignitá cristiana ed umana. Alcune bibliografie: Cfr. Javier CArdinale Lozano B, Metabioetica e biomedicina, Sintesi di principi ed aplicazioni, Cittá del Vaticano 2005, pp. 186-187 Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Le cure paliative, Ed. Palabra, Madrid 2006 Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, CARTA DEGLI OPERATORI SANITARI, Vaticano 1995 Angelini Fiorenzo (curatore), Pio XII, Discorsi ai medici, Roma 1960 (sesta edizione), voce: Analgesia, dolore, moribondi Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Rivista Dolentium HOminum, Vaticano 2006 Cordiali saluti. Mons. Antonio Soto Officiale del Pontificio consiglio per la pastorale della salute. 10-06-2011 11:07 GERMANIA/E.coli. Niente divieto per cetrioli, ma rimane per germogli di fagioli La Germania ha riabilitato oggi cetrioli, spagnoli e non solo, pomodori e insalata, il cui consumo era stato sconsigliato dopo lo scoppio dell'epidemia di E.coli. Il divieto 'dovra' essere tolto oggi', hanno fatto sapere le autorita'. Poco fa, tuttavia, il direttore dell'Istituto federale per la sorveglianza sanitaria (Rki), Reinhard Burger, ha dichiarato che sono i germogli di fagioli la fonte della contaminazione che, ad oggi, ha causato la morte di 30 persone (di cui 29 in Germania). 10-06-2011 09:27 FRANCIA/Sospesi dal mercato due farmaci antidiabetici che aumentano il rischio di cancro alla vescica I farmaci antidiabetici Actos e Competact, responsabili di un significativo aumento del cancro alla vescica negli uomini, sono stati sospesi dal mercato immediatamente, cosi' come ha fatto sapere ieri il direttore generale dell'agenzia francese del farmaco (Afssaps). Il rischio di cancro alla vescica aumenta in media del 22%, con punte del 75%, nei trattamenti a dosi elevate con la molecola pioglitazone contenuta in questi farmaci. Si tratta delle conclusioni di uno studio effettuato su 1,5 milioni di diabetici, 155.000 dei quali avevano preso il pioglitazone. Al 31 maggio 46 casi di cancro alla vescica in seguito all'assunzione di questa molecola erano stati notificati all'Afssaps. L'Actos e' stato autorizzato a livello europeo nel 2000 e Competact nel 2006. In Francia sono 230.000 gli assuntori di questi farmaci. Il consiglio dell'Agenzia, per questi assuntori, e' di non smettere di prendere questi farmaci e di consultare il proprio medico per le necessarie verifiche. I medici, intanto, non devono piu' prescrivere farmaci con questo principio attivo. Gia' l'americana FDA, lo scorso 17 settembre, aveva preannunciato questo rischio di cancro, rilevato a meta' percorso di uno studio che sta durando dieci anni. ------------------------------------------NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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