L`imperatore del male va sullo schermo
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L`imperatore del male va sullo schermo
19_recensione_film_giu15.qxd 11-05-2014 10:09 Pagina 19 RECENSIONI #CancerFilm L L’imperatore del male va sullo schermo Il film tratto dal best seller di Mukherjee ha tenuto incollati ai video gli americani. E c’è già chi dice che questa operazione abbia cambiato per sempre la percezione della malattia Q a cura di DANIELA OVADIA uando nel 2009 uscì negli Stati Uniti, il libro di Siddhartha Mukherjee, L’imperatore del male, fece gridare al miracolo: scalò le classifiche di vendita per settimane pur essendo un saggio di oltre settecento pagine dedicato alla ricerca sul cancro. Il miracolo sembra essersi ripetuto. La PBS (Public Broadcasting Service), televisione diffusa in tutti gli USA, ha prodotto, con il contributo di diverse istituzioni, tra le quali l’American Cancer Research Association e il National Cancer Institute, un film in tre episodi tratto dal libro, diretto da Barak Goodman, che ha tenuto gli americani inchiodati al video. Girato con la tecnica del documentario, inframmezzato da immagini storiche e da interviste ai protagonisti della ricerca e a pazienti, il film condivide con il libro il respiro epico, la narrazione di una grande impresa umana e scientifica. Da sinistra Siddhartha Mukherjee, autore del libro, e il regista del film, Barak Goodman Amplificato dai social Le reazioni non si sono fatte attendere, fin dal momento della messa in onda e i social network le hanno amplificate. I medici più attivi su queste piattaforme, come Deanna Attai, che insegna alla UCLA, l’Università della California a Los Angeles, e ha moltissimi follower su Twitter, avevano convocato un appuntamento virtuale per guardare gli episodi tutti insieme e commentare. “È stato incredibile, perché tanta gente che ancora vedeva il cancro come una condanna ineluttabile ha cambiato idea, ha capito la complessità della sfida ma anche l’importanza dei traguardi raggiunti” spiega. Che questa operazione possa cambiare il modo con cui i cittadini guardano alla malattia e alla scienza, e che possa aiutare i malati a sentirsi meno soli, è dimostrato dal fatto che tutte le grandi istituzioni oncologiche del Paese, dalla Columbia Medical School allo Sloan Kettering Center di New York hanno lanciato iniziative per guardare gli episodi con i propri esperti, disponibili a rispondere in tempo reale, di persona o sui social network, alle eventuali domande del pubblico. “Il film è stato essenziale anche per far capire come funziona la ricerca medica e scientifica, per vincere alcuni pregiudizi, per esempio sul ruolo delle case farmaceutiche nella battaglia, diverso ma non meno essenziale del ruolo dei ricercatori indipendenti” continua Attai. In questo articolo: film cancro storia della ricerca Più facile del libro Tutto ciò che già c’era nel libro è stato trasferito nel film, adatto a una audience ancora più ampia, compresa tutta la parte dedicata ai fallimenti della ricerca, alle teorie che si sono rivelate fallaci e alle promesse non mantenute. “Direi che questa parte della storia è essenziale, perché in genere i prodotti di divulgazione scientifica tendono a far vedere la scienza come uno strumento che risolve tutti i problemi, mentre sappiamo che non esistono percorsi lineari, specie quando si tratta di combattere una malattia complessa come il cancro”, continua Attai. La capacità del film di narrare anche gli aspetti meno edificanti della ricerca contro il cancro, come l’uso politico di alcune battaglie, senza però offuscare il quadro d’insieme più che positivo, è stato molto apprezzato (e reso noto con un tweet) anche da Alok Khorana, presidente della potente American Society of Clinical Oncology (ASCO), che riunisce i medici oncologi. Al momento non si sa se qualche televisione italiana ha comprato i diritti di questo film. Non resta che auspicarlo, leggendo il messaggio di una paziente che sta lottando contro un tumore polmonare: “Come malata di cancro, mi dà coraggio vedere quanta gente sta guardando #CancerFilm e sta capendo l’importanza della ricerca scientifica”. GIUGNO 2015 | FONDAMENTALE | 19