Mensile Azioni - Market Insight

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Mensile Azioni - Market Insight
Mensile Azioni
Verso il QE… i listini ringraziano
26 novembre 2014
Gli indici statunitensi registrano l’ennesimo massimo storico sulla scia di trimestrali e dati macro,
mentre i listini europei si confermano più volatili sulla scia della revisione delle stime di crescita
della Commissione Europea, che neutralizzano l’effetto di alcune trimestrali superiori alle attese.
Di contro, il formale passo avanti del presidente della BCE Draghi verso un prossimo programma
di acquisto di titoli pubblici e il taglio dei tassi da parte delle Autorità cinesi a favore della crescita
hanno ripristinato la propensione al rischio degli investitori.
La forza di Wall Street è supportata da dati macro e trimestrali brillanti; a tal proposito, al
momento hanno riportato quasi la totalità delle società USA e nel 3° trimestre gli utili sono
cresciuti dell’8,8% complessivamente e del 7,9% escludendo i Finanziari, superando le stime nel
75,1% dei casi. L’S&P500 staziona stabilmente sopra l’area 2.030 con primi obiettivi in zona
2.095.
Relativamente alle trimestrali dell’Eurostoxx, gli utili sono cresciuti del 10,6%, superando le
attese nel 52% dei casi, mentre i ricavi sono aumentati dell’1,2% con sorprese positive nel 61%
delle società. In tale contesto, riportiamo a Moderatamente Positivo da Neutrale il giudizio.
Migliora ulteriormente la forza relativa del DAX, che supera la barriera posta in area 9.520
fornendo ulteriori segnali di forza verso precedenti massimi di periodo e per il quale
confermiamo Moderata Positività. I fondamentali mostrano ancora multipli di utile e di EBITDA a
sconto rispetto al benchmark europeo, con crescite degli utili a doppia cifra per il prossimo
biennio. In Germania sorprendono al rialzo gli indici di fiducia ed è positivo il dato sulle
esportazioni, così come riprendono i consumi interni.
Confermiamo Moderata positività per l’IBEX, dati i miglioramenti della congiuntura. Sui
fondamentali le attese di crescita degli utili restano particolarmente elevate e l’eventuale
conferma di queste ultime nei prossimi mesi dovrebbe ampiamente bilanciare il moderato
premio dei P/E dell’indice rispetto al benchmark europeo.
Gli indici domestici rimbalzano con decisione scommettendo sull’impegno di Draghi in un
possibile QE tra le misure non convenzionali, pur restando in un clima di volatilità estrema, data
la congiuntura sfavorevole e le ampie oscillazioni dei Bancari. Tecnicamente l’obiettivo per il FTSE
MIB si trova in area 20.500; l’eventuale superamento di tale area invertirebbe il trend ribassista
avviatosi a giugno.
Andamento indici
Indice
Valore
Stoxx 600
Euro Stoxx
Euro Stoxx 50
CAC 40
DAX
IBEX
FTSE 100
FTSE All Share
FTSE/MIB
S&P 500
NASDAQ Comp.
Dow Jones Indus.
Nikkei 225
345,24
322,25
3.194,22
4.347,23
9.732,55
10.520,80
6.750,76
21.038,22
19.954,51
2.063,50
4.712,97
17.810,06
17.357,51
Confronto FTSE MIB vs. Eurostoxx e S&P500
Var. % 1 Var. % da
mese inizio anno
6,64
5,17
6,94
2,53
6,78
2,74
6,52
1,19
9,52
1,89
3,63
6,09
5,94
0,02
4,47
4,13
4,71
5,20
6,30
11,64
6,64
12,84
7,19
7,44
17,25
6,54
Nota: valori e performance in valuta locale. Fonte: FactSet
130
120
110
100
90
S&P500
Eurostoxx
FtseMib
80
70
21.11.2013
21.02.2014
21.05.2014
21.08.2014
21.11.2014
Fonte: Bloomberg
I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del 21.11.2014 (salvo la
sezione ‘Analisi tecnica’, che è aggiornata alla data odierna).
Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.
Nota mensile
Intesa Sanpaolo
Direzione Studi e Ricerche
Ricerca per Investitori
privati e PMI
Ester Brizzolara
Analista Finanziario
Laura Carozza
Analista Finanziario
Piero Toia
Analista Finanziario
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Europa
Draghi promette di acquistare bond sovrani
Gli indici statunitensi registrano l’ennesimo massimo storico sulla scia di trimestrali e dati macro,
mentre i listini europei si confermano più volatili in seguito alla revisione delle stime di crescita
della Commissione Europea, che neutralizzano l’effetto di alcune trimestrali superiori alle attese.
Di contro, il formale passo avanti del presidente della BCE Draghi verso un prossimo programma
di acquisto di titoli pubblici e il taglio dei tassi da parte delle Autorità cinesi a favore della crescita
ripristinano la propensione al rischio degli investitori.
Nonostante l’elevata volatilità nel breve le Borse europee recuperano forza beneficiando di
alcuni dati macro superiori alle attese e della conferma di Draghi nell’essere pronto ad agire
velocemente con nuove possibili misure non convenzionali, fra cui il QE, per contrastare la bassa
inflazione, pur sottolineando che non sarà sufficiente e dovrà essere affiancato da riforme
strutturali a sostegno della crescita. All’ipotesi di QE continua a opporsi la Germania.
BCE a sostegno dei listini
In tale contesto, rimbalzano dai minimi i Bancari sostenendo Ibex e indici domestici, anche se tra
gli indici europei Zurigo conferma la miglior performance a 3 mesi e da inizio anno;
nell’Eurozona il DAX recupera forza relativa nel breve e a 1 mese registra la miglior performance
del mercato, mentre il FTSE MIB, nonostante il rimbalzo, resta in preda a una volatilità estrema,
che allontana gli investitori strutturali.
Tra i rischi per l’area euro il più importante resta quello della crescita a livello globale e in
particolare l’Eurozona resta l’area cruciale, con i dati macro che si confermano contrastanti. Il
PMI composito della zona euro a novembre è risultato sotto le stime a 51,4, mentre i vari PIL
dell’area euro, pur confermandosi deboli, sono stati migliori delle stime. Sorprende al rialzo
anche l’indice di fiducia tedesco ZEW ed è positivo il dato sulle esportazioni tedesche, così come
torna a salire la produzione industriale dell’Eurozona, con la Germania che riprende consumi
interni e esportazioni. A livello globale, a sorpresa il PIL giapponese cala a -0,4% t/t e la Banca
del Giappone risponde annunciando nuove manovre di QE. In Cina a ottobre i prezzi al consumo
si attestano all’1,6% ai minimi dell’ultimo quinquennio e il PMI scende a 50,5, confermando il
rallentamento dell’economia; a tal proposito, la Banca centrale cinese ha risposto tagliando il
tasso benchmark sui prestiti di 40pb, per la prima volta da oltre 2 anni, al 5,6% al fine di
sostenere un’economia in raffreddamento. Si attenua il problema di un euro troppo forte, che
nuoce alle esportazioni europee, con benefici in termini di competitività. Tra i temi importanti si
conferma la criticità geopolitica tra Ucraina e Russia, data l’elevata dipendenza a livello
energetico di alcuni paesi dell’area euro.
Per quanto concerne i fondamentali dell’Euro Stoxx, si segnalano crescite degli utili stimate dal
consenso a doppia cifra per il prossimo biennio (+14,6%), che si confrontano con P/E attuali a
moderato premio rispetto alla media storica 2007-13; in tale contesto, il PEG resta intorno
all’unità confermando un rapporto multipli/crescite favorevole; inoltre, guardando i multipli del
2015 tornano in linea con la media. Relativamente alle trimestrali, gli utili sono cresciuti del
10,6%, superando le attese nel 52% dei casi, mentre i ricavi sono aumentati dell’1,2% con
sorprese positive nel 61% delle società. In tale contesto, riportiamo a Moderatamente Positivo
da Neutrale il giudizio sull’indice. A livello europeo le prospettive di crescita si confermano deboli
con il dato sul PIL del 3° trimestre pari a 0,2% t/t e a 0,8% su base annua, che porta il PIL atteso
per quest’anno a +0,8% e all’1% per il 2015. L’incremento per la Francia è modesto e l’unico
paese che cresce è la Spagna, mentre l’Italia registra un PIL ancora in calo dello 0,1% t/t ma
migliore delle attese, anche se si tratta del 13° trimestre senza crescita.
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Rischi: rallentamento della
crescita globale, tensioni
geopolitiche
I fondamentali dell’Euro
Stoxx
2
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26 novembre 2014
Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€)
Valore
P/E (x)
2014E 2015E 2016E
Euro Stoxx
Euro Stoxx 50
Stoxx 600
DAX
CAC 40
FTSE 100
Ibex 35
FTSE MIB
FTSE All Share
SMI
S&P500
NASDAQ Composite
Dow Jones Industrial
Nikkei 225
Hang Seng
Sensex 30
Bovespa
RTS Interfax
322,25
3.194,22
345,24
9.732,55
4.347,23
6.750,76
10.520,75
19.954,51
21.038,22
9.080,55
2.063,50
4.712,97
17.810,06
17.357,51
23.437,12
28.334,63
56.084,00
1.058,80
15,89
14,52
15,68
13,62
14,89
13,70
18,16
17,96
18,65
17,79
17,51
22,77
15,82
20,03
9,32
19,52
11,52
5,28
13,59
12,97
14,06
12,27
13,19
13,32
14,67
13,02
13,20
15,93
15,98
19,31
15,09
17,56
8,71
16,71
10,17
4,99
12,11
11,76
12,65
11,12
11,98
12,11
12,61
11,01
11,14
14,67
14,29
16,82
13,74
15,90
7,87
14,13
8,56
4,64
Var. EPS %
2014E 2015E 2016E
16,82
11,54
7,67
8,99
8,96
5,17
17,08
28,68
27,27
-1,22
7,03
3,92
7,02
22,60
6,79
14,73
14,70
3,39
16,96
11,91
11,50
11,00
12,85
2,81
23,76
38,21
42,04
11,63
9,55
17,81
4,85
14,03
7,05
16,84
13,32
5,87
12,21
10,28
11,05
10,37
10,07
9,70
16,31
17,32
17,11
8,58
11,82
15,24
9,80
10,33
9,09
18,24
18,78
7,60
PEG
Media (P/E 14E su
2015-16E
var. EPS
2015-16E)
14,59
1,09
11,10
1,31
11,28
1,39
10,69
1,27
11,46
1,30
6,26
2,19
20,03
0,91
27,76
0,65
29,58
0,63
10,10
1,76
10,69
1,64
16,53
1,38
7,33
2,16
12,18
1,64
8,07
1,16
17,54
1,11
16,05
0,72
6,74
0,78
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Multipli, crescite EBITDA dei principali indici azionari (€)
Valore
EV/EBIT (x)
2014E 2015E
2016E
Euro Stoxx
Euro Stoxx 50
Stoxx 600
DAX
CAC 40
FTSE 100
Ibex 35
FTSE MIB
FTSE All Share
SMI
S&P500
NASDAQ Composite
Dow Jones Industrial
RTS Interfax
322,25
3.194,22
345,24
9.732,55
4.347,23
6.750,76
10.520,75
19.954,51
21.038,22
9.080,55
2.063,50
4.712,97
17.810,06
1.058,80
18,83
18,76
17,93
16,59
19,05
13,81
21,36
19,26
18,96
21,46
14,44
20,35
15,01
5,08
17,37
17,50
16,65
15,22
17,58
13,25
19,89
18,24
17,91
19,47
13,32
17,66
14,58
5,25
16,02
16,21
15,34
13,91
16,32
12,28
18,37
17,03
16,65
17,92
12,08
15,66
13,34
5,00
Var. % EBIT
2014E 2015E 2016E
4,59
1,16
2,07
3,82
1,67
-0,87
15,22
8,31
8,44
0,30
5,01
13,16
0,48
12,95
8,32
6,95
7,64
8,50
8,37
4,23
7,40
5,25
5,79
10,11
8,42
15,62
1,91
-1,95
8,42
7,88
8,41
9,02
7,72
8,03
8,30
7,02
7,41
8,60
10,42
14,25
8,58
4,02
Media
2015-16E
8,37
7,42
8,03
8,76
8,05
6,13
7,85
6,13
6,60
9,35
9,42
14,94
5,24
1,03
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo; ND= non disponibile. Fonte: FactSet
A livello settoriale europeo, ribadiamo Moderata Positività sui Bancari; il settore ha subito forti
pressioni in vendita e ora sta tentando il rimbalzo dai minimi sulla scia della conferma di Draghi
sulle attese di nuove misure convenzionali, fra le quali rientrerebbe un eventuale QE.
Tecnicamente l’indice settoriale mostra forza dopo aver violato al rialzo il primo livello
resistenziale posto a 133,4 punti. Confermiamo positività sul Tecnologico, anche se si intravede
qualche ombra sulla divisione semiconduttori a livello globale dopo il warning di Microchip
Technology e Sap sui ricavi, ribaltato poi da risultati e outlook di Cisco. Moderata Positività per
l’Auto, che vede in aumento del 6,2% su base annua le immatricolazioni di ottobre in Europa
(UE28 + EFTA) a 1,12 milioni di veicoli, portando a 11 milioni le nuove registrazioni nei primi
dieci mesi, in aumento del 5,9% a/a. Moderata Positività sulle Costruzioni, che potrebbero
recuperare forza dopo le vendite dei mesi scorsi. Secondo Euro Construct, le stime per il 2015
prevedono una crescita del 2,1%, in accelerazione dall’1% dell’anno in corso. Confermiamo
Moderata Positività sull’Assicurativo, anche se la ripida salita e la barriera tecnica di rilievo se non
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A livello settoriale europeo
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violata al rialzo potrebbero ostacolare momentaneamente la corsa. Confermiamo Moderata
Positività su Turismo e Tempo Libero, che continua a beneficiare delle basse quotazioni del
petrolio.
Analizzando i singoli listini confermiamo Moderata positività per l’IBEX, dati i miglioramenti della
congiuntura. Il PIL del 3° trimestre è cresciuto dello 0,5% t/t, in linea con le attese anche se
inferiore allo 0,6% del secondo trimestre. Il PMI Manifatturiero a ottobre è in espansione per
l’undicesimo mese di fila, rimanendo stabile a 52,6 sopra la soglia dei 50, anche se la crescita
dell’occupazione è scesa su un minimo da cinque mesi. Sui fondamentali le attese di crescita
degli utili restano particolarmente elevate e l’eventuale conferma di queste ultime nei prossimi
mesi dovrebbe ampiamente bilanciare il moderato premio dei P/E dell’indice rispetto al
benchmark europeo; i multipli di utile, infatti, si confermano a sconto rispetto alla media storica.
L’indice conferma forza relativa e registra la miglior performance da inizio anno tra i listini
dell’Eurozona; il paese comunque fornisce segnali di ripresa e a tal proposito, le vendite di auto
a ottobre sono aumentate del 26,1% su base annua, facendo registrare il quattordicesimo mese
consecutivo di crescita, secondo i dati Anfac, grazie soprattutto agli incentivi. In tale contesto,
nei primi 10 mesi le nuove immatricolazioni sono aumentate del 18,1% a 716.746. Si è concluso
con un nulla di fatto il referendum simbolico in Catalogna per la secessione dalla Spagna; il fatto
aveva creato volatilità sull’indice, rientrata successivamente poiché l’affluenza è stata inferiore al
50% (2,23 milioni contro i 5,4 mln di potenziali elettori); inoltre, il referendum non era stato
riconosciuto dallo Stato.
IBEX
Migliora ulteriormente la forza relativa del DAX, che supera la barriera posta in area 9.520,
fornendo ulteriori segnali di forza verso precedenti massimi di periodo. I dati macro restano
contrastanti, con lo ZEW di novembre che supera le attese salendo a 11,5 punti da -3,6 di
ottobre, l’IFO che sale a 104,7 e il PIL che indica un aumento dello 0,1% nel 3° trimestre. In tale
contesto, le attese di PIL annuale subiscono l’ennesima revisione al ribasso da parte degli advisor
economici indipendenti del Governo tedesco, all’1,2% per il 2014, attribuendo tale revisione alla
situazione di crisi internazionale e all’andamento non favorevole dell’economia europea. Riviste
al ribasso anche le crescite per il 2015 all’1%. Il gruppo di advisor resta contrario a eventuali
manovre non convenzionali da parte della BCE, in modo da evitare un allargamento del bilancio
di quest’ultima finché non emergeranno segnali più chiari sulla deflazione. I fondamentali
mostrano ancora multipli di utile e di EBITDA a sconto rispetto al benchmark europeo, con
crescite degli utili a doppia cifra per il prossimo biennio. Infine, resta aperta la questione dei
contraccolpi derivanti dall’inasprimento delle sanzioni alla Russia e, dopo il riacuirsi della crisi, al
momento si allontana l’ipotesi di un eventuale accordo tra Russia e Ucraina, che consentirebbe
un processo di lenta rimozione delle contromisure adottate da Mosca contro l’Europa, di cui la
Germania risente in modo particolare. Quest’ultima, infatti, dipende a livello energetico dalla
Russia per il 42% in termini di gas e per il 35% di petrolio, con un’esposizione maggiore di altri
paesi europei.
DAX
Gli indici domestici rimbalzano con decisione scommettendo sull’impegno di Draghi in un
possibile QE tra le misure non convenzionali, pur restando in un clima di volatilità estrema, data
la congiuntura sfavorevole e le ampie oscillazioni dei Bancari, che pesano sul FTSE MIB per il
30%. Il settore ha subito forti pressioni in vendita sul sell on news degli Stress Test e al
momento sta rimbalzando da importanti livelli supportivi, dando forza all’indice. Oltre ai Bancari
a dominare la scena sul mercato domestico sono gli acquisti legati a singoli eventi societari.
Gli indici domestici
Le quotazioni stanno beneficiando anche del fatto che la fase della recessione più acuta sembri
alle spalle, anche se persistente dopo 13 trimestri di crescita negativa. Il movimento rialzista è
iniziato in seguito alla pubblicazione del PIL del 3° trimestre, che ha superato le attese, pur
restando debole a -0,1% t/t e confermando le difficoltà del paese nell’uscire dalla recessione. A
tal proposito, rivediamo al ribasso la stima sul 2014 a -0,4% da un precedente -0,2% e la
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crescita nel 2015 a +0,4% da +0,6%, con ulteriori rischi verso il basso. La congiuntura resta
particolarmente debole, confermata da una produzione industriale a ottobre inferiore alle attese.
Per quanto riguarda i fondamentali gli indici domestici mantengono P/E attuali a premio rispetto
al benchmark, che si riducono confrontando i multipli del 2015 rispetto alle crescite degli utili
del biennio successivo, per il quale il consenso si aspetta miglioramenti consistenti, grazie anche
a confronti favorevoli rispetto al 2014. I risultati del 3° trimestre del FTSE MIB hanno visto utili in
crescita dell’8,6%, con sorprese positive nel 59% dei casi, mentre i ricavi sono saliti del 3,3%
sorprendendo al ribasso nel 57% delle società.
Crescita degli utili sui settori europei (€)
Settore
Valore
P/E (x)
Var. EPS %
2014E 2015E 2016E 2014E 2015E 2016E
Euro Stoxx
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Petrolio & Gas
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
322,25
461,84
139,14
184,06
946,13
299,70
293,64
504,14
687,10
590,13
223,02
209,74
328,79
523,65
193,96
380,43
325,58
331,76
163,06
281,88
15,89
10,38
16,17
20,28
17,44
16,85
18,53
20,72
17,68
17,12
10,05
22,79
12,23
22,06
18,14
18,56
20,86
17,87
22,21
14,83
13,59
9,02
10,80
12,90
15,66
14,42
15,50
19,06
16,50
15,13
9,65
19,83
11,21
19,61
17,16
16,13
17,77
16,68
14,47
14,13
12,11 16,82 16,96 12,21
8,02 29,24 15,07 12,58
8,92
High 49,73 21,13
10,46
High 57,19 23,34
14,04
2,84 11,42 11,54
12,41
6,88 16,87 16,22
12,95 -6,07 19,54 19,71
17,43
5,13
8,70
9,37
15,19
3,23
7,15
8,64
13,61 14,21 13,12 11,21
9,29
9,80
4,11
3,93
18,14 -10,39 14,91
9,32
10,17 -2,01
9,11 10,14
17,71
3,46 12,51 10,73
16,30 10,02
5,70
5,29
14,56
8,77 15,09 10,79
15,54 72,20 17,41 14,34
15,48 -10,09
7,15
7,73
11,89 33,07 53,46 21,71
13,53 -10,12
4,95
4,43
PEG
Media (P/E 14E su
2015-16E
var. EPS
2015-16E)
14,59
1,09
13,82
0,75
35,43
0,46
40,27
0,50
11,48
1,52
16,55
1,02
19,63
0,94
9,04
2,29
7,89
2,24
12,16
1,41
4,02
2,50
12,12
1,88
9,62
1,27
11,62
1,90
5,50
3,30
12,94
1,43
15,87
1,31
7,44
2,40
37,58
0,59
4,69
3,16
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
5
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Crescita degli utili sui settori europei (€)
Settore
Valore
EV/EBIT(x)
2014E 2015E
2016E
Var. % EBIT
2014E 2015E 2016E
Euro Stoxx
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Petrolio & Gas
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
16,02
11,05
NS
9,34
11,95
10,79
10,52
11,61
11,14
10,85
NS
12,82
6,97
11,72
21,45
11,05
10,91
13,21
8,41
11,20
4,59
11,94
NS
50,47
2,66
0,34
24,04
4,91
11,84
8,38
NS
-9,64
-8,94
0,78
5,97
4,07
16,73
2,45
13,71
-7,55
322,25
461,84
139,14
184,06
946,13
299,70
293,64
504,14
687,10
590,13
223,02
209,74
328,79
523,65
193,96
380,43
325,58
331,76
163,06
281,88
18,83
13,22
NS
12,66
14,47
13,16
11,84
13,35
12,52
13,18
NS
15,05
8,34
14,38
23,16
13,00
14,30
14,00
13,09
11,69
17,37
12,13
NS
10,74
13,17
11,88
11,08
12,49
11,92
11,94
NS
13,77
7,77
12,90
22,16
11,87
12,34
13,83
9,82
11,43
8,32
9,52
NS
17,69
9,99
11,02
6,00
6,91
1,42
10,25
NS
10,34
8,26
12,15
5,00
9,81
16,07
2,49
32,94
2,12
8,42
9,69
NS
15,34
10,21
10,67
4,36
7,81
7,31
10,28
NS
8,28
12,50
9,57
3,54
8,21
13,18
5,47
16,85
2,58
Media
2015-16E
8,37
9,60
NS
16,51
10,10
10,84
5,18
7,36
4,36
10,26
NS
9,31
10,38
10,86
4,27
9,01
14,63
3,98
24,89
2,35
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Performance mercato europeo
L’andamento settoriale dell’ultimo mese ha evidenziato la sovraperformance del Telefonico,
sostenuto in particolare dalla componente speculativa legata a possibili operazioni di
consolidamento; i dati trimestrali hanno invece mostrato ancora decrescite degli utili e dei
fatturati a dimostrazione del fatto che i fondamentali del comparto restano sotto pressione.
Forza relativa è stata espressa dal Lusso, oggetto di ricoperture dopo le flessioni dei mesi
precedenti. Rialzi a doppia cifra hanno caratterizzato anche Tecnologici e Turismo e tempo
libero, con quest’ultimo che ha beneficiato dei cali del petrolio che hanno ridotto il prezzo dei
carburanti per le principali compagnie aeree. In recupero anche l’Auto; i nuovi dati relativi alle
immatricolazioni in Europa (UE28+EFTA) hanno evidenziato nuovi segnali di moderato recupero,
con una crescita del 6,2% nel mese di ottobre. Nonostante il recupero delle ultime sedute sulla
scia delle dichiarazioni accomodanti del Presidente Draghi, il Bancario archivia la performance
dell’ultimo mese con un saldo negativo, seppur moderato.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Sovraperformance nell’ultimo
mese del Telefonico, grazie alla
componente speculativa. Forza
relativa anche per Lusso,
Tecnologico e Turismo e
tempo libero
6
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Performance settori europei (€)
Settore
Euro Stoxx
Auto e componenti
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi industriali
Assicurazioni
Media
Petrolio & Gas
Beni pers. e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecomunicazioni
Turismo e tempo libero
Utility
Valore
322,25
461,84
139,14
184,06
946,13
299,70
293,64
504,14
687,10
590,13
223,02
209,74
328,79
523,65
193,96
380,43
325,58
331,76
163,06
281,88
Var. % 1 mese
6,94
9,41
-0,41
5,95
8,63
6,28
8,75
8,04
0,01
9,80
9,06
8,38
6,80
12,60
5,19
9,78
10,46
15,62
11,07
4,28
Var. % 6 mesi
-0,23
-4,61
-6,13
-5,52
0,89
-9,49
-0,67
7,52
4,87
-1,38
8,59
4,96
-9,17
-0,40
4,39
-0,58
8,57
6,19
0,83
0,08
Var. % inizio anno
2,53
0,51
-1,62
-9,73
3,19
-0,13
0,78
13,00
4,94
-2,93
2,61
3,12
1,33
0,05
10,35
-3,07
3,59
14,44
11,30
12,92
Fonte: FactSet
Performance settoriali in % verso Eurostoxx nell’ultimo mese (€)
Telecomunicazioni
15,62
Beni pers. e per la casa
12,60
Turismo e tempo libero
11,07
Tecnologici
10,46
Beni e servizi industriali
9,80
Retail
9,78
Auto e componenti
9,41
Assicurazioni
9,06
Servizi finanziari
8,75
Chimici
8,63
Media
8,38
Alimentari
8,04
Euro Stoxx
6,94
Petrolio & Gas
6,80
Costruzioni e Materiali
6,28
Risorse di base
5,95
Real Estate
5,19
Utility
4,28
Farmaceutici
Banche
0,01
-0,41
-2,00
,00
2,00
4,00
6,00
8,00
10,00
12,00
14,00
16,00
18,00
Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
7
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Analisi settoriale
Riepilogo giudizi settori Eurostoxx
6-12m
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Energia
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
6-12m
M. POSITIVO Stoxx 600
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
Euro Stoxx
FTSE MIB
CAC 40
DAX
FTSE 100
S&P500
IBEX
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
Fonte: Intesa Sanpaolo
Settori Positivi
Tecnologico. Ribadiamo il giudizio Positivo, confermato dai segnali incoraggianti che sono
emersi dalle recenti trimestrali; i principali gruppi del settore hanno infatti registrato nel corso del
3° trimestre una solida crescita degli utili rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio,
con una percentuale di sorprese positive superiore alla media europea e pari all’87%. Tali
indicazioni sembrano confermare le attese di consenso, che per l’intero esercizio si attende un
sensibile miglioramento degli utili. Il trend positivo è stimato proseguire anche per il prossimo
biennio, anche se a un ritmo meno sostenuto e pur sempre a doppia cifra. Il comparto può
contare anche su variazioni positive sul fronte dei fatturati, dell’EBITDA e EBIT sia per il 2015 che
per il 2016. Di contro, il segmento dei semiconduttori potrebbe mostrare qualche segnale di
debolezza visti gli elevati livelli raggiunti e il warning di Microchip Technology e SAP sui ricavi,
ribaltato poi dai risultati e outlook di Cisco; nel frattempo, i recenti dati relativi alle vendite
mondiali hanno mostrato nuovi livelli record, con il trend che da inizio anno ha costantemente
migliorato i livelli toccati negli ultimi cinque esercizi.
Vendite semiconduttori a livello mondiale: raffronto ultimi anni
35.000.000
30.000.000
25.000.000
20.000.000
2010
15.000.000
Gen
Feb
Mar
Apr
2011
Mag
2012
Giu
Lug
2013
Ago
Sett
2014
Ott
Nov
Dic
Nota: valori in migliaia di dollari. Fonte: SIA (Semiconductor Industry Association)
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
8
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Settori Moderatamente Positivi
Turismo e tempo libero. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul comparto che
trova sostegno soprattutto nei cali del prezzo del petrolio. Il rimbalzo del settore dai minimi di
metà ottobre risulta garantito anche da alcune trimestrali incoraggianti, soprattutto da parte di
compagnie low-cost (risultati sopra le attese e miglioramento dell’outlook di Ryanair), che
riescono ad attenuare gli effetti della debole congiuntura economica, accusati in particolar modo
dai grandi vettori europei. Relativamente ai fondamentali, il comparto conferma una
combinazione multipli/crescite favorevole che conduce a un valore di PEG inferiore all’unità; i P/E
restano a premio rispetto a quelli del benchmark europeo, ma giustificati da attese di crescita
degli utili da parte del consenso a doppia cifra per il prossimo biennio. Valutazioni positive sono
evidenziate anche dalle attese sulla marginalità, con multipli di EV/EBIT a sconto rispetto
all’Eurostoxx e crescite dell’utile operativo superiori alla media europea; in tale contesto, il
comparto beneficia di un’incidenza dei costi più contenuta, grazie ai minori oneri per il
carburante, a cui si dovrebbe aggiungere un miglioramento dei fatturati. A tal proposito, IATA,
nel suo rapporto di ottobre, ha rivisto le proprie stime di lungo periodo sul settore del trasporto
aereo, attendendosi entro il 2034 una crescita media annua del traffico passeggeri pari al 4,1%;
a fornire un contributo ancora importante saranno gli Stati Uniti e la Cina, con quest’ultima che
sarà destinata a superare per numero di passeggeri i cittadini statunitensi. Infatti, se nel primo
caso, il ritmo di crescita annuo è stimato pari al 3,2%, per il secondo la percentuale si attesta al
5,5%.
I cali del petrolio sostengono il
Turismo e Tempo libero.
Nuove stime sul traffico
passeggeri da parte di IATA
Prezzi del carburante per aerei
400
350
300
250
200
Prezzi carburante
150
100
50
0
2010
2011
2012
2013
2014
Nota: USD/gallone. Fonte: Bloomberg
Costruzioni. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Il comparto recupera dopo la
debolezza dei mesi precedenti, sostenuto da una crescita, seppur contenuta, del settore delle
costruzioni nel prossimo biennio. Tesi ribadita da Euroconstruct, che ha evidenziato come il 2014
rappresenti il primo anno di stabilizzazione/modesta ripresa dopo gli ultimi esercizi caratterizzati
da decisi cali; in particolare, l’Associazione stima una crescita della produzione edilizia dell’1%
nel corso del corrente anno, per poi passare a +2,1% nel 2015 e a +2,2% nei successivi due
anni. Lo scenario si dovrebbe presentare nel prossimo biennio ancora differenziato a seconda
delle aree geografiche e dei segmenti di mercato. Riguardo al primo aspetto, i Paesi dell’Est
Europa dovrebbero costituire ancora una volta il motore trainante, con una crescita stimata del
4,8% nel 2014, che si attesterà al di sopra del 3% nei successivi due anni; in questo caso, la
capacità di utilizzare fondi comunitari fornirà un supporto importante per il segmento delle
infrastrutture. Discorso differente per il mercato dell’Europa dell’Ovest, per il quale
Euroconstruct stima una crescita modesta nel 2014 (0,8%), che passa a meno del 2% nei
successivi due anni; il mercato tedesco, uno dei principali dell’area, potrebbe secondo
l’Associazione, rallentare nel prossimo futuro e addirittura non crescere nei prossimi due anni.
Sul versante opposto, sarà ancora la Gran Bretagna il mercato principale per il settore edilizio.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Recupero delle Costruzioni.
Nuove stime 2015-17 per
Euroconstruct
9
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Riguardo ai vari segmenti, il residenziale è atteso in recupero nel periodo 2015-17 a un ritmo
medio del 4%, dopo un 2014 ancora sotto tono con una chiusura d’anno stimata allo 0,1%.
Andamento similare per il non residenziale, con la crescita stimata per i prossimi esercizi
nell’ordine di poco più del 2%.
Andamento produzione edile in Europa
3
2
1
0
-1
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
-2
-3
-4
-5
-6
PIL Eurozona
Produzione Edile
Nota: var. %. Fonte Euroconstruct, Eurostat e stime Commissione Europea
Settori Neutrali
Beni Personali e per la casa (Lusso). Confermiamo il giudizio Neutrale sul settore, che mantiene
forza relativa dai minimi di metà ottobre. Il mercato sembra ormai aver incorporato tassi di
crescita dei beni di lusso più contenuti rispetto alle passate esperienze, come evidenziato anche
dai recenti dati trimestrali; i principali gruppi del settore hanno riportato, infatti, utili in
miglioramento in media del 2,3% (fonte Bloomberg), un livello più contenuto rispetto agli scorsi
trimestri. I segnali di affaticamento dell’economia cinese rappresentano uno dei principali fattori
di freno, anche se gli ampi spazi di miglioramento nel mercato statunitense fanno ben sperare
per quanto riguarda l’andamento futuro. A tal proposito, il consenso stima utili per l’intero
settore in aumento in media dell’11,6% nel prossimo biennio, a fronte di incrementi di fatturato
e utili operativi superiori a quelli dell’Eurostoxx. Di contro, il comparto conferma P/E a premio,
anche se di poco inferiori alla media di settore per il periodo 2007-13. L’associazione
Altagamma ha formulato di recente le proprie stime sull’andamento dell’industria dei beni di
lusso, indicando anche per il prossimo esercizio 2015 un miglioramento complessivo intorno al
5%, con contributi positivi da parte di tutte le categorie e in particolare dei segmenti pelletteria,
scarpe e accessori che mostrano i più elevati tassi di crescita. A livello di singole aree
geografiche, i Paesi asiatici e quelli del Medio Oriente dovrebbero costituire ancora il traino con
incrementi attesi pari al 6%, seguiti dal Giappone (+5%) e dal mercato europeo e
nordamericano (entrambi +4%).
Stime 2015 Altagamma settore Lusso
Mercato
1° metà 2015 (Var. %)
Europa
4
Nord America
4
America Latina
4
Giappone
5
Asia
6
Medio Oriente
6
Resto del Mondo
6
2° metà 2015 (Var. %)
4
4
4
5
6
6
6
Crescite ancora positive per il
Lusso, su cui potrebbe pesare
la Cina
Intero 2015 (Var. %)
4
4
4
5
6
6
6
Fonte: Altagamma
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
10
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Industriali. Ribadiamo il giudizio Neutrale, con il comparto che presenta una buona impostazione
tecnica, anche se si approssima alla barriera di 599-600 punti. Il settore presenta un favorevole
rapporto multipli/crescite dell’EBITDA; a questo si aggiunge una crescita degli utili per il prossimo
biennio a doppia cifra stimata dal consenso, nonostante valori di P/E leggermente a premio
rispetto alla media storica del periodo 2007-13 e a quelli del benchmark europeo di riferimento.
Importante anche per l’Industriale saranno le ulteriori mosse espansive adottate dalla BCE a
stimolo dell’economia, con la maggior disponibilità di credito concessa dal sistema creditizio che
dovrebbe sostenere le vendite del comparto industriale. D’altro canto, i continui segnali
deludenti sul fronte congiunturale e i rischi deflattivi in Europa incidono negativamente sul livello
di fatturato dei principali gruppi, soprattutto di quelli con una forte esposizione al mercato del
Vecchio Continente; da un lato, pesa una domanda interna ancora debole e, dall’altro,
un’inflazione bassa limita una manovra sulle politiche di prezzo. Inoltre, la Cina continuerà a
rivestire un ruolo importante per le crescite del comparto, così come un euro debole sostiene il
canale dell’export.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Segnale tecnico importante
per l’Industriale
11
Mensile Azioni
26 novembre 2014
USA
Indici sostenuti da trimestrali e dati macro
Gli indici statunitensi registrano l’ennesimo massimo storico, sulla scia di dati macro e trimestrali
brillanti; a tal proposito, al momento hanno riportato quasi la totalità delle società e nel terzo
trimestre gli utili sono cresciuti dell’8,8% complessivamente e del 7,9% escludendo i Finanziari,
superando le stime nel 75,1% dei casi. L’S&P500 staziona stabilmente sopra l’area 2.030, con
primi obiettivi in area 2.095.
In un contesto congiunturale positivo per gli Stati Uniti, prosegue il record degli indici, dove alla
forza di Dow Jones e S&P500 si affianca quella del Nasdaq, ormai proiettato verso i massimi del
2.000, sulla scia di alcune trimestrali particolarmente brillanti.
I dati macro confermano il buon momento della congiuntura e i consumi restano la variabile
chiave della crescita statunitense. Gli indicatori di fiducia (come il Michigan) registrano i massimi
da luglio 2007; le vendite al dettaglio di ottobre superano le attese, aumentando dello 0,3%, e il
PIL del 3° trimestre sale del 3,9%, oltre le previsioni. Le stime di crescita vertono su un
incremento del 2,3% per l’anno in corso e del 3,3% per il 2015. L’ISM manifatturiero di ottobre
è risultato in sensibile aumento, mentre ha rallentato quello non manifatturiero. Dall’ultima
riunione del FOMC è emerso il deciso miglioramento del mercato del lavoro in termini di
occupazione, anche se per il momento resta contenuta la dinamica salariale. Pertanto, si
continua attualmente a stimare un primo rialzo dei tassi a metà 2015.
Dati macro
Per quanto riguarda i fondamentali dell’S&P500, si conferma la moderata quotazione a premio
dei multipli attuali di P/E rispetto alla media storica 2007-13 e al benchmark europeo, anche se
la crescita degli utili (confermata da trimestrali brillanti e superiori alle attese) e la solidità della
congiuntura per il momento tengono bassa la volatilità dell’indice e continuano ad attrarre gli
investitori. Favorevole anche il rapporto multipli/crescite dei ricavi, per i quali si attende un
aumento di circa il 4,5% per il biennio 2015-2016, a fronte di multipli EV/Sales di 2,2x. Stimato
in robusto aumento anche l’EBITDA a 7,5% per il biennio 2015-2016, mentre il dividend yield si
conferma inferiore a quello europeo, attestandosi all’1,9%. A tal proposito riportiamo il giudizio
a Moderatamente Positivo.
I fondamentali statunitensi
Come di consueto permane la sopravvalutazione del Nasdaq rispetto all’S&P500, giustificata solo
parzialmente dalle crescite stimate sugli utili del prossimo biennio: appare invece molto più in
linea il rapporto in termini di EBIT ed EBITDA, dove l’incremento per il prossimo biennio è
stimato rispettivamente al 15% e all’11,9%.
A livello settoriale, confermiamo neutralità sul comparto Energia che, da una parte, risente del
calo del petrolio e, dall’altra, beneficia delle elezioni di Mid-term con la vittoria dei Repubblicani.
Questi ultimi dovrebbero incentivare la costruzioni di nuovi oleodotti favorendo i gruppi
petroliferi. Nel trimestre il settore ha registrato utili in crescita del 9,1% incorporando l’attuale
calo del petrolio. Ribadiamo Moderata positività su Telefonico e Farmaceutico, che riportano utili
trimestrali in aumento del 19,3% e del 14,7% rispettivamente. Le telecomunicazioni beneficiano
anche dei progetti espansivi in mercati a elevata crescita di molti gruppi (AT&T ha raggiunto un
accordo per rilevare il terzo operatore mobile messicano). In linea con le attese il calo dei profitti
delle Auto, che si attesta al -13,8%, mentre si confermano migliori delle stime le crescite del
Lusso all’1,3%. Forniscono indicazioni positive i primi risultati del Retail, con Wal-Mart che per la
prima volta negli ultimi due anni ha registrato una crescita delle vendite same-store. Forza
relativa del Tecnologico, con il Nasdaq proiettato verso i livelli di marzo 2000. Il comparto
presenta una crescita a singola cifra degli utili trimestrali (+4,8%), sostenuta ancora una volta
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
A livello settoriale statunitense
12
Mensile Azioni
26 novembre 2014
dal deciso contributo dei semiconduttori (+13,1%); i risultati possono contare però su una
percentuale di sorprese positive superiore alla media (82%).
Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€)
Valore
P/E (x)
2014E 2015E 2016E
S&P100
S&P500
NASDAQ 100
NASDAQ Composite
Dow Jones Industrial
914,78
2.063,50
4.251,32
4.712,97
17.810,06
16,93
17,51
21,41
22,77
15,82
15,44
15,98
19,70
19,31
15,09
13,83
14,29
17,18
16,82
13,74
Var. EPS %
2014E 2015E 2016E
6,08 9,67
7,03 9,55
-0,71 8,71
3,92 17,81
7,02 4,85
11,62
11,82
14,88
15,24
9,80
PEG
Media (P/E 14E su
2015-16E
var. EPS
2015-16E)
10,64
1,59
10,69
1,64
11,79
1,82
16,53
1,38
7,33
2,16
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Performance mercato americano
Il trend rialzista che ha condotto l’S&P500 a rinnovare i massimi storici è stato favorito
nell’ultimo mese dalla totalità dei comparti. L’Auto ha decisamente sovraperformato il
benchmark di riferimento, grazie ad un livello ancora elevato delle vendite di vetture negli Stati
Uniti; l’indice destagionalizzato SAAR si è confermato stabilmente sopra la soglia di 16 mln di
unità anche a ottobre. Forza relativa è stata espressa anche da Finanziari, Retail, Industriali e
Tecnologici, con questi ultimi in evidenza grazie a trimestrali positive. I livelli contenuti del
petrolio hanno frenato il settore Energia, anche se un timido recupero è stato mostrato nelle
ultime sedute grazie all’attesa di un possibile taglio della produzione da parte dell’OPEC a
sostegno delle quotazioni del greggio.
Performance % settoriali verso S&P500 ($)
Settore
Valore
S&P500
2.063,50
Banche
143,96
Retail
173,57
Auto e componenti
214,73
Risorse di base
67,77
Chimici
151,80
Costruzioni e Materiali
126,11
Alimentari
142,18
Petrolio & Gas
101,34
Servizi Finanziari
151,14
Farmaceutici
170,05
Beni e servizi industriali
134,12
Assicurazioni
101,93
Media
178,49
Beni pers. e per la casa
142,49
Tecnologici
141,17
Telecomunicazioni
116,14
Turismo e Tempo libero
194,89
Utility
130,51
Var. 1M (%)
6,30
5,08
8,37
12,14
1,51
4,06
6,69
6,59
2,25
8,55
7,13
7,62
5,75
1,71
4,72
7,38
4,15
5,24
3,84
Var. 6M (%)
9,29
9,03
14,06
1,74
0,93
3,45
11,38
7,89
-6,70
12,52
16,97
6,47
7,99
2,62
8,88
14,19
3,45
4,13
9,73
Variazioni positive per la
totalità dei comparti
nell’ultimo mese. Decisa
sovraperformance dell’Auto,
mentre i prezzi del greggio
limitano l’Energia
Var. YTD (%)
11,64
7,37
6,91
2,08
1,52
8,84
10,18
11,39
-2,66
5,53
22,70
5,34
7,04
2,10
8,22
11,22
23,46
7,92
20,10
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. YTD: year-to-date, da inizio anno. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
13
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Performance settoriali in % verso S&P500 nell’ultimo mese ($)
Auto e componenti
Servizi Finanziari
Retail
Beni e servizi industriali
Tecnologici
Farmaceutici
Costruzioni e Materiali
Alimentari
S&P500
Assicurazioni
Turismo e Tempo libero
Banche
Beni pers. e per la casa
Telecomunicazioni
Chimici
Utility
Petrolio & Gas
Media
Risorse di base
-5,00
12,14
8,55
8,37
7,62
7,38
7,13
6,69
6,59
6,30
5,75
5,24
5,08
4,72
4,15
4,06
3,84
2,25
1,71
1,51
-3,00
-1,00
1,00
3,00
5,00
7,00
9,00
11,00
13,00
Fonte: FactSet
Analisi settoriale
Settori Moderatamente Positivi
Turismo e tempo libero. Avviamo la copertura sul comparto con un giudizio Moderatamente
positivo. Sul settore influisce positivamente il calo del prezzo del carburante, con il greggio
arrivato anche ai minimi degli ultimi quattro anni. A tal proposito, le stime di consenso indicano
ancora livelli contenuti anche per il 2015, con un prezzo medio che si dovrebbe attestare a 90,5
dollari al barile (fonte Bloomberg), al di sotto della media degli ultimi anni. Le compagnie aeree
dovrebbero anche beneficiare della solida ripresa economica negli Stati Uniti, con il PIL atteso in
crescita del 3,3% nel 2015. Inoltre, miglioramenti della fiducia dei consumatori conducono a
incrementi della domanda di viaggi; dal grafico sottostante si evince infatti una diretta
correlazione fra l’indice di fiducia redatto dall’Università del Michigan e la variazione del traffico
aereo negli USA. Tra l’altro, occorre considerare anche il fatto che ci stiamo approssimando al
periodo delle festività di fine anno, caratterizzato tradizionalmente dall’intensificarsi degli
spostamenti da parte dei cittadini statunitensi.
Bassi prezzi del carburante e
crescita economica negli USA
sostengono i dati delle
compagnie aeree
Fiducia consumatori USA vs. traffico aereo
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
2006
Fiducia Michigan
Traffico aereo
300
200
100
0
-100
-200
-300
-400
-500
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Fonte: Bloomberg
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
14
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Il continuo processo di consolidamento all’interno del settore sembra aver condotto a una
concorrenza meno aggressiva sul mercato domestico, permettendo alle principali compagnie
aeree statunitensi di adottare politiche di prezzo più efficaci. Questo dovrebbe tradursi in
miglioramenti della marginalità, con il consenso che stima infatti crescite a doppia cifra sia
dell’EBITDA che dell’EBIT per il prossimo biennio. D’altro canto, la maggior pressione competitiva
sulle tratte a lungo raggio, da parte delle compagnie europee e di quelle asiatiche, costituisce
uno dei principali fattori negativi per il comparto; a questo si aggiunge il rischio di un
allargamento del contagio del virus Ebola, che limiterebbe notevolmente gli spostamenti tramite
aeromobili.
Industriale. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo, giustificato da una domanda
interna in grado di compensare un rallentamento delle attività estere, condizionate da segnali di
debolezza della crescita economica internazionale. Il settore rinnova i massimi storici grazie alle
prospettive di un’economia statunitense ancora solida anche per il prossimo esercizio, che
dovrebbero sostenere la produzione industriale interna (attesa in crescita del 4,6% dopo il +4%
di quest’anno). Di contro, il rallentamento globale (soprattutto dei paesi asiatici) potrebbe
costituire un rischio per le crescite future. Il consenso stima ancora miglioramenti vicini alla
doppia cifra per gli utili nel biennio 2015-16, ma leggermente inferiori a quelli attesi per
l’S&P500. Il settore attualmente tratta a multipli di utile a premio sia rispetto alla media storica
che al benchmark di riferimento, a fronte però di positivi risultati societari, che registrano per il
momento una crescita media degli utili pari al 10,2% a fronte di una percentuale di sorprese
positive dell’87%; in entrambi i casi si tratta di dati superiori alla media dell’intero mercato. Il
trend positivo è atteso proseguire anche nei prossimi trimestri, grazie a un significativo
contributo del segmento legato ai trasporti.
Comparto Industriale
sostenuto in particolare dalla
solidità dell’economia USA
Retail. Alziamo il giudizio a Moderatamente Positivo da Neutrale. Le recenti trimestrali rilasciano
un quadro incoraggiante per il comparto, che presenta una crescita media degli utili pari al
5,3%, con l’importante indicatore delle vendite same-store (negozi aperti da almeno un anno)
che in molti casi ha mostrato un andamento superiore alle attese. Questo potrebbe costituire un
segnale importante in vista dell’avvio della stagione natalizia, che riveste un ruolo significativo
nell’ambito delle vendite complessive dell’intero anno, pesando per circa il 20% del totale.
Secondo stime della National Retail Federation, il dato dovrebbe registrare nel corso di novembre
e dicembre un incremento del 4,1% a 616,9 mld di dollari, rappresentando la prima crescita
superiore al 4% dal 2011. Occorre notare che l’attuale stagione natalizia, che va dal giorno del
Ringraziamento a quello di Natale, potrà contare su un giorno in più rispetto al 2013 e su un
clima atmosferico meno avverso; durante lo scorso anno, le temperature particolarmente rigide
e le abbondanti nevicate avevano limitato gli spostamenti dei consumatori statunitensi per le
classiche spese natalizie. Per quanto riguarda le vendite online, le stime in questo caso indicano
un incremento compreso tra l’8% e l’11% a 105 mld di dollari, che si raffronta con il +8,6%
registrato nell’analogo periodo del 2013.
Segnali positivi dalle trimestrali
Retail in attesa della stagione
di shopping natalizio
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
15
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Crescita degli utili sui settori statunitensi (€)
Settore
Valore
P/E (x)
2014E 2015E
2016E
Var. EPS %
2014E 2015E 2016E
S&P500
2.063,50
Banche
143,96
Retail
173,57
Auto e componenti
214,73
Risorse di base
67,77
Chimici
151,80
Costruzioni e Materiali
126,11
Alimentari
142,18
Petrolio & Gas
101,34
Servizi Finanziari
151,06
Farmaceutici
170,05
Beni e servizi industriali
134,12
Assicurazioni
101,93
Media
178,49
Beni pers. e per la casa
142,49
Tecnologici
141,17
Telecomunicazioni
116,14
Turismo e Tempo libero 194,89
Utility
130,51
14,29
10,38
17,93
9,71
11,40
15,23
16,11
17,96
12,53
13,96
14,93
15,30
19,02
14,29
16,99
13,55
13,64
17,03
16,45
7,03
2,27
4,64
-13,39
-6,03
0,42
14,23
5,98
1,50
12,35
14,40
7,50
15,38
11,85
-2,55
7,95
11,36
8,39
3,67
17,51
13,84
23,11
14,67
22,85
19,74
22,97
20,88
14,19
17,21
18,13
18,16
21,46
18,73
19,98
16,56
15,57
22,84
17,73
15,98
11,47
20,42
11,60
17,10
17,42
18,88
19,53
14,63
15,77
16,59
16,80
20,03
16,68
18,65
15,02
14,46
19,70
17,16
9,55
20,74
13,20
26,48
33,63
13,30
21,67
6,93
-3,03
9,14
9,26
8,11
7,12
12,28
7,14
10,24
7,74
15,97
3,33
11,82
10,51
13,72
19,47
49,92
14,37
17,21
8,74
16,76
12,93
11,14
10,35
5,30
16,42
9,73
10,76
5,96
15,64
4,30
PEG
Media (P/E 14E su
2015-16E
var. EPS
2015-16E)
10,69
1,64
15,62
0,89
13,46
1,72
22,98
0,64
41,78
0,55
13,84
1,43
19,44
1,18
7,84
2,66
6,86
2,07
11,03
1,56
10,20
1,78
9,23
1,97
6,21
3,46
14,35
1,31
8,43
2,37
10,50
1,58
6,85
2,27
15,80
1,45
3,81
4,65
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Crescita degli utili sui settori statunitensi (€)
Settore
Valore
EV/EBIT (x)
2014E 2015E
2016E
Var. EBIT %
2014E 2015E 2016E
S&P500
Banche
Retail
Auto e componenti
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Alimentari
Petrolio & Gas
Servizi Finanziari
Farmaceutici
Beni e servizi industriali
Assicurazioni
Media
Beni pers. e per la casa
Tecnologici
Telecomunicazioni
Turismo e Tempo libero
Utility
12,08
NS
12,41
14,29
8,72
12,14
10,45
14,23
8,42
14,83
11,85
12,04
NS
10,49
12,44
9,82
11,16
12,46
13,32
5,01
NS
4,90
-12,77
5,29
-1,00
10,13
5,26
-0,24
10,91
13,58
6,19
NS
7,63
1,38
8,07
-14,79
9,76
7,94
2.063,50
143,96
173,57
214,73
67,77
151,80
126,11
142,18
101,34
151,06
170,05
134,12
101,93
178,49
142,49
141,17
116,14
194,89
130,51
14,44
NS
14,57
22,70
16,39
14,77
14,17
16,03
9,30
17,73
13,74
14,00
NS
12,66
14,21
11,73
12,73
15,97
14,93
13,32
NS
13,63
16,63
12,09
13,46
11,86
15,12
9,97
16,42
12,77
13,14
Ns
11,57
13,44
10,70
11,77
14,09
14,02
8,42
NS
9,08
36,49
35,59
9,67
19,46
6,01
-6,65
8,00
7,61
6,58
NS
9,42
5,74
9,62
9,12
13,35
6,52
10,42
NS
9,82
16,42
38,62
10,94
13,49
6,26
18,41
10,70
7,76
8,07
NS
10,38
8,03
8,84
6,27
13,08
5,27
Media
2015-16E
9,42
NS
9,45
26,45
37,11
10,30
16,48
6,14
5,88
9,35
7,69
7,33
NS
9,90
6,89
9,23
7,70
13,22
5,89
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che
spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
16
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Italia
A partire dalla seconda metà di ottobre il mercato azionario ha ripreso quota dopo essere stato
colpito da un’ondata di volatilità che ha contagiato in generale le Borse europee. In particolare,
sul mercato domestico ha pesato il mancato superamento degli stress test di Banca MPS e
Carige. I danni tuttavia sono rimasti contenuti ai soggetti interessati perché gli altri istituiti hanno
recuperato terreno dopo la pubblicazione di buoni risultati sui primi 9 mesi del 2014. Dal 4
novembre è iniziata una nuova era per le banche italiane, che ora sono sottoposte al
meccanismo di vigilanza unico europeo che comprende la BCE e la Banca d’Italia. La nascita
dell’Unione bancaria è un’occasione importante perché definisce principi e regole omogenee di
vigilanza sulle banche evitando disparità di trattamento.
Mercato in ripresa dopo
l’ondata di volatilità
Da inizio anno il listino domestico presenta un bilancio quasi invariato, visto che l’indice delle
blue chips vale circa 1.000 punti in più rispetto ai valori di chiusura del 2013. Nel breve termine,
tuttavia, la combinazione tra l’accomodante politica monetaria della BCE e la maggiore
flessibilità fiscale potrebbe offrire un sostegno al mercato azionario, permettendo così all’indice
FTSE MIB di chiudere il 2014 in recupero rispetto all’inizio.
La politica monetaria continua ad essere il punto di riferimento più importante per il mercato
azionario, come dimostra la reazione positiva degli indici alle recenti dichiarazioni “espansive”
pronunciate da Draghi, che hanno alimentato le aspettative sul Quantitative Easing della BCE.
Anche la mossa a sorpresa della Banca centrale cinese, che ha tagliato i tassi di interesse, ha
avuto ripercussioni positive sul mercato azionario, in particolare sui titoli legati ai consumi
asiatici, che spaziano dall’Energia al Lusso. Sul mercato dei titoli di Stato la forte propensione al
rischio ha provocato una netta flessione di rendimenti e spread dei titoli di Stato dei Paesi
periferici, con il tasso del BTP decennale che ha toccato un nuovo minimo storico al 2,15%.
La politica monetaria europea
rimane il punto di riferimento
per l’azionario
Per quanto riguarda i risultati societari, a conclusione della stagione delle trimestrali si nota una
buona tenuta degli utili per le società che vantano una presenza internazionale in paesi a forte
espansione economica. Un fattore positivo è costituito dal progressivo apprezzamento del
dollaro nei confronti dell’euro, che ha avuto un impatto neutro sui risultati nel 3° trimestre,
dopo aver pesato nella prima parte dell’anno. Proiettando gli attuali livelli di cambio sulla fine
dell’anno, il 4° trimestre dovrebbe risentirne positivamente. Le società esportatrici e in
particolare quelle esposte all’area statunitense potrebbero quindi mostrare un duplice vantaggio:
valutario e di domanda sostenuta. Maggiore sofferenza per le società focalizzate sui consumi
domestici, che ancora non riescono a vedere il punto di svolta, tanto che in alcuni casi l’outlook
è diventato più prudente riducendo anche gli obiettivi per fine anno.
Multipli, crescite e PEG dei principali indici italiani (€)
Valore
P/E
P/E
2014E
2015E
FTSE MIB
FTSE All Share
FTSE Mid Cap
FTSE Star
Euro Stoxx
S&P 500
19.954,51
21.038,22
25.045,23
18.195,24
322,25
2.063,50
17,96
18,65
19,63
18,87
15,89
17,51
13,02
13,20
13,30
14,42
13,59
15,98
P/E
2016E
Var. %
EPS 2014E
Var. %
EPS 2015E
Var. %
EPS 2016E
11,01
11,14
13,30
14,42
12,11
14,29
28,68
27,27
36,72
19,39
16,82
7,03
38,21
42,04
26,67
34,03
16,96
9,55
17,32
17,11
12,29
28,84
12,21
11,82
Var. %
EPS
2015E-16E
27,77
29,58
19,48
31,43
14,59
10,69
PEG (P/E 14E su
var %
EPS 2015E-16E)
0,65
0,63
1,01
0,60
1,09
1,64
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale; E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Il valore relativo del mercato domestico non sembra così attraente sui multipli 2014 rispetto al
benchmark europeo, mentre a partire dal 2015 la spinta al recupero potrebbe essere maggiore,
favorita da una sostanziosa crescita degli utili attesi. Peraltro, le stime di crescita degli EPS 2014
hanno visto un adeguamento verso il basso nell’ultimo mese posticipando il miglioramento al
2015.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
17
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Rendimento dividendi
%
Valore
FTSE MIB
FTSE All Share
FTSE Mid Cap
FTSE Star
Euro Stoxx
S&P 500
19.954,51
21.038,22
25.045,23
18.195,24
322,25
2.063,50
Rend. netto
2012
3,52
3,70
3,41
3,14
3,65
2,03
Rend. netto
2013
2,87
2,89
2,27
1,93
3,13
1,91
Rend. Netto
2014E
3,22
3,19
2,75
2,41
3,31
1,88
Rend. Netto
2015E
3,92
3,86
3,11
2,68
3,62
2,03
Rend. Netto
2016E
4,59
4,50
3,11
2,68
3,96
2,18
Fonte: FactSet
I principali indici domestici, quali il FTSE All Share e il FTSE MIB, offrono un rendimento del
dividendo 2014 che rimane poco sotto il benchmark europeo complice soprattutto la forte
contrazione di redditività del settore Bancario, mentre alcune società assicurative, del risparmio
gestito e le Utility mantengono interessanti dividend yield. Maggiori ritorni per gli azionisti sono
attesi nel corso del 2015-16.
Performance del mercato italiano
Nell’ultimo mese, gli indici azionari domestici hanno recuperato terreno seguendo l’andamento
delle principali Borse europee. Il periodo è stato caratterizzato da un’elevata volatilità,
determinata dall’incertezza sul possibile acquisto dei titoli di Stato da parte della BCE e dai vari
risultati trimestrali societari che via via sono stati pubblicati. L’azionario domestico risulta
penalizzato dalla difficile condizione macroeconomica che caratterizza il Paese e dalla scarsa
convinzione da parte degli investitori che le manovre varate dal Governo riescano a sostenere la
ripresa.
Performance principali indici internazionali
Valore
Var. % 1 mese
Stoxx 600
345,24
6,64
Euro Stoxx
322,25
6,94
Euro Stoxx 50
3.194,22
6,78
CAC 40
4.347,23
6,52
DAX
9.732,55
9,52
IBEX
10.520,80
3,63
FTSE 100
6.750,76
5,94
FTSE All Share
21.038,22
4,47
FTSE MIB
19.954,51
4,71
S&P 500
2.063,50
6,30
NASDAQ Comp.
4.712,97
6,64
Dow Jones Indus.
17.810,06
7,19
Nikkei 225
17.357,51
17,25
Var. % 6 mesi
1,44
-0,23
0,22
-2,73
0,36
-0,10
-1,03
-3,91
-3,12
9,29
14,07
7,72
23,61
Var. % inizio anno
5,17
2,53
2,74
1,19
1,89
6,09
0,02
4,13
5,20
11,64
12,84
7,44
6,54
Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet
Nelle tabelle successive riportiamo i migliori e i peggiori titoli del FTSE MIB ordinati per
performance da inizio anno e nell’ultimo mese.
La migliore performance nell’ultimo mese è stata messa a segno da FCA, che ha sorpreso il
mercato con l’annuncio di un progetto finanziario da 4 mld di euro che include lo spin-off di
Ferrari. Anche la controllante Exor beneficia della prospettiva di valorizzazione del brand del
lusso. Ritorno d’interesse anche per Telecom Italia, che sta provando a ripartire con gli
investimenti in Brasile e in Italia. La società ha manifestato l’interesse per un’integrazione con un
partner brasiliano e per l’acquisto della quota di controllo in Metroweb. Da inizio anno la
migliore performance spetta a FCA, alla quale seguono diversi istituti bancari che dopo aver
affrontato con relativa serenità tutta la fase di esame da Stress Test possono concentrarsi sulla
crescita futura e sulla politica di dividendi. In particolare si distingue BPM, che grazie a un buon
livello di patrimonializzazione può pensare alla prospettiva di un ritorno al pagamento del
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
18
Mensile Azioni
26 novembre 2014
dividendo. Performance positiva per Finmeccanica, che, grazie anche al cambio di management,
sta implementando una semplificazione delle partecipazioni e la dismissione di società
considerate non più strategiche.
Migliori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€)
Titolo
Prezzo
Var. %
Fiat Chrysler Automobiles
9,88
33,04
EXOR
35,07
22,32
Telecom Italia
0,92
14,58
World Duty Free
7,35
14,13
Mediaset
3,13
13,57
Buzzi Unicem
12,00
12,89
A2A
0,84
12,75
Luxottica Group
41,79
12,31
Salvatore Ferragamo
21,26
11,54
Prysmian
14,93
11,09
Migliori del FTSE MIB da inizio anno (€)
Titolo
Prezzo
Var. %
Fiat Chrysler Automobiles
9,88
65,47
Banca Popolare di Milano
0,57
42,56
Finmeccanica
7,56
37,33
Intesa Sanpaolo
2,36
31,77
Telecom Italia
0,92
27,53
EXOR
35,07
21,31
Atlantia
19,69
20,72
Unione di Banche Italiane
5,91
19,73
Enel
3,77
18,90
Mediobanca
7,06
11,01
Fonte: FactSet
Fonte: FactSet
La peggiore performance nell’ultimo mese spetta a Banca MPS, che dopo l’annuncio di mancato
superamento dello Stress Test europeo, ha comunicato un nuovo aumento di capitale per 2,5
mld di euro, che segue quello da 5 mld di euro concluso a giugno. Decisa flessione anche per
Saipem, che in occasione della pubblicazione dei risultati sui primi 9 mesi ha rivisto al ribasso le
stime di fine anno. Si è trattato della seconda revisione nel giro di tre mesi e questo non aiuta il
recupero di credibilità che il management sta faticosamente portando avanti. Da inizio anno
rimane ampiamente negativa la performance del titolo Yoox, contagiato dal generale trend di
debolezza dei titoli del Lusso. Nelle ultime settimane tuttavia il titolo ha messo a segno un buon
recupero sulla scia dei positivi risultati sui primi 9 mesi. Segue Tod’s, condizionata da un
andamento delle vendite meno forte delle attese e da un rallentamento della domanda estera.
Peggiori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€)
Titolo
Prezzo
Var.%
Banca MPS
0,67
-23,19
Banca Pop.dell'Emilia Romagna
5,37
-14,71
Saipem
13,35
-14,09
Banco Popolare
10,42
-12,95
Banca Popolare di Milano
0,57
-6,02
Unione di Banche Italiane
5,91
-3,11
Azimut Holding
17,45
-1,80
Tenaris
14,95
-1,39
Enel
3,77
0,80
UniCredit
5,78
1,14
Peggiori del FTSE MIB da inizio anno (€)
Titolo
Prezzo
Yoox
17,52
Tod's
73,00
Banca MPS
0,67
Moncler
11,69
Salvatore Ferragamo
21,26
Prysmian
14,93
World Duty Free
7,35
CNH Industrial NV
6,75
GTECH
18,68
Banca Pop. dell'Emilia Romagna
5,37
Fonte: FactSet
Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Var.%
-46,26
-39,87
-38,63
-26,01
-23,11
-20,20
-19,58
-18,53
-15,70
-14,36
19
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Analisi settoriale domestica
I titoli domestici trattati nelle pagine seguenti sono selezionati in base agli eventi ritenuti
maggiormente significativi.
Settore Positivo
Industriale
La produzione industriale di settembre (dati Istat) ha segnato un calo del 2,9% a/a e dello 0,9%
rispetto ad agosto; le previsioni per ottobre sono invece più rassicuranti. Il Centro Studi di
Confindustria ha infatti stimato un incremento della produzione industriale dello 0,4% in
ottobre su settembre. Secondo i dati Istat, nel trimestre luglio-settembre il calo della produzione
è stato dell’1,1% congiunturale e nei 9 mesi dell’1,1% tendenziale. A fronte di una carenza di
domanda interna le imprese italiane presenti sui mercati esteri risultano ancora favorite, in
particolare quelle operanti sui mercati extra europei, aiutate anche da una svalutazione dell’euro
nei confronti del dollaro, che le rende maggiormente competitive.
Settore Industriale
Titolo
Finmeccanica
Giudizio
Prezzo (€)
Da Neutrale a
Moderatamente
positivo
7,56
Capitaliz.
(€ mln)
4.371
P/E 2014E
18,31
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
12,81
0,00
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
I risultati economici ottenuti dal Gruppo al 30 settembre 2014 evidenziano complessivamente un
miglioramento rispetto al 2013, particolarmente evidente a livello di EBIT (+44%) e di risultato
netto (+82%), grazie alla minor incidenza di oneri non ricorrenti e, in misura inferiore, di oneri
finanziari e imposte. Il risultato netto ordinario è stato negativo per 24 milioni (-236 milioni nei
primi nove mesi del 2013). Gli ordini sono pari a 9,35 miliardi di euro, +15,3% rispetto ai primi
nove mesi del 2013. Il portafoglio ordini ha raggiunto 36,9 miliardi di euro, assicurando al
Gruppo una copertura superiore a due anni e mezzo di produzione. I ricavi sono stati pari a 9,87
miliardi, +1,4% rispetto ai primi nove mesi del 2013. L'indebitamento netto di gruppo al 30
settembre era pari a 5,35 miliardi, in miglioramento rispetto ai 5,58 miliardi al 30 settembre
2013, mentre rispetto al 31 dicembre 2013 sconta la consueta dinamica stagionale. I risultati
ottenuti nei primi nove mesi del 2014 e le aspettative per l'ultimo trimestre fanno ritenere alla
società che nell’esercizio 2014 ordini, ricavi ed EBITDA (nonostante le perdite rilevate da DRS)
saranno superiori alle previsioni formulate in sede di predisposizione del bilancio 2013. Si
iniziano a vedere gli effetti positivi della razionalizzazione della società implementata dal nuovo
management, che passa attraverso la semplificazione della struttura societaria e la cessione degli
asset non strategici. A inizio 2015 la società presenterà un nuovo business plan, dal quale ci
attendiamo nuove indicazioni sulla strategia di crescita industriale più che ulteriori tagli di costi.
Alla luce di quanto esposto modifichiamo il nostro giudizio da Neutrale a Moderatamente
Positivo.
Finmeccanica alla luce dei
risultati conseguiti ha
migliorato gli obiettivi di fine
anno
Bancario
I risultati dell'indagine di Banca d’Italia sul credito bancario nel 3° trimestre mostrano nel
complesso che i criteri di offerta di prestiti alle imprese applicati dalle maggiori banche italiane
sono rimasti invariati, per effetto dell'operare di due forze uguali e contrarie: da un lato, le
condizioni di offerta hanno beneficiato di una maggiore pressione concorrenziale fra le banche;
dall'altro, esse hanno risentito dell'aumento del rischio percepito sulle prospettive di alcuni
settori e imprese. Pertanto tra giugno e settembre è proseguita la riduzione dei margini sulla
media dei prestiti, insieme a un incremento di quelli applicati sui finanziamenti più rischiosi. Sul
versante della domanda di credito, si segnala invece un nuovo aumento della domanda di mutui
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
20
Mensile Azioni
26 novembre 2014
per acquisti di abitazioni. L'ABI ha evidenziato infatti che nei primi nove mesi del 2014 i mutui
per abitazioni sono aumentati del 29,4% rispetto allo stesso periodo del 2013, a 17,7 miliardi di
euro rispetto ai 13,7 miliardi dei primi nove mesi dell'anno precedente. Risolti i problemi di
capitale e scontato il sostegno alla liquidità, grazie all'acquisto di titoli e al TLTRO della BCE, il
vero problema per le banche europee resta la redditività. Il tema è particolarmente sentito dagli
istituti italiani, alle prese con un’economia che rimane in fase recessiva. In questo contesto
diventa cruciale il tema della massa critica e delle economie di scala, per cui è ragionevole
attendersi operazioni di aggregazione e/o acquisizione.
Settore Bancario
Titolo
Giudizio
Prezzo (€)
Banca MPS
Neutrale
0,67
Capitaliz.
(€ mln)
3.449
P/E 2014E
NS
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
17,35
0,00
Nota: E= expected atteso; NS=non significativo. Fonte: FactSet
Il CdA ha approvato un aumento fino a 2,5 miliardi di euro per coprire integralmente il deficit di
capitale da 2,1 miliardi che era emerso dal test della BCE. Il piano prevede anche il rimborso
integrale degli 1,07 miliardi di euro di aiuti di Stato, che ancora non erano stati restituiti al
Tesoro e che lo saranno in anticipo sulle scadenze previste fino al 2017, e cessioni di asset per
220 milioni. L’aumento deve essere realizzato entro 9 mesi da ottobre. Dalla relazione sui
risultati del 3° trimestre 2014 si legge che la BCE non ha fatto rilievi su come la banca ha
contabilizzato lo strutturato Alexandria emesso con Nomura, ma questo strumento è stato
calcolato nell'esercizio del comprehensive assessment come fosse un derivato, impattando per
411 milioni di euro per la sola Asset Quality Review (AQR) e per un totale di 575 milioni nello
stress test per lo scenario avverso, che ha determinato alla fine il deficit di capitale da 2,11
miliardi per la banca senese. MPS ha chiesto 1,5 miliardi a Nomura come risarcimento per la
ristrutturazione del derivato Alexandria. Manteniamo un giudizio Neutrale in attesa di avere
maggiore visibilità sul futuro della banca.
Deliberato un nuovo aumento
di capitale da 2,5 mld di euro
dopo quello da 5 mld concluso
a giugno
Assicurativo
Il presidente dell’ANIA ha tracciato un quadro sullo stato di salute del settore Assicurativo che,
pur mostrando un utile netto in crescita nei primi sei mesi del 2014 a 3,8 mld di euro (3,1 mld
nel 1° semestre 2013) evidenzia alcune fragilità latenti, come la possibile inversione del ciclo
dell'RC Auto e la preoccupazione per i contenuti della recente Legge di Stabilità, che vanno a
incidere sul comparto, come l'incremento della tassazione sui fondi pensione e il TFR in busta
paga. Per quanto riguarda il comparto Danni, nel mese di settembre è stato registrato un
ulteriore significativo calo dei prezzi; a ciò va abbinato il fatto che la riduzione della sinistralità
sta venendo meno e questo, in presenza di un costo medio dei sinistri in diminuzione, comporta
una contrazione dei margini tecnici. La raccolta dei premi è scesa dai 37,7 miliardi del 2007 ai
33,7 miliardi del 2013, con il calo attribuibile per metà al ramo RC Auto. Quanto al comparto
Vita, il trend attuale è caratterizzato da una dinamica positiva. Ad agosto la nuova raccolta di
polizze vita rilevata dall'ANIA ammontava a 61,7 miliardi di euro, in aumento del 49% rispetto
all'anno precedente. Un trend guidato soprattutto dai prodotti del ramo I, ossia quelli a capitale
garantito.
Settore Assicurativo
Titolo
Giudizio
Generali
Moderatamente
Positivo
Prezzo (€)
17,20
Capitaliz.
(€ mln)
26.778
P/E 2014E
12,52
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
10,82
3,34
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
La compagnia assicurativa ha chiuso i primi 9 mesi 2014 con un risultato operativo di 3,7 miliardi
di euro, in crescita del 12,8% a/a grazie al positivo andamento dei diversi segmenti di business,
e ha confermato per fine anno la stima di un risultato operativo migliore di quello del 2013.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
I risultati positivi e il
superamento degli obiettivi
premiano il titolo
21
Mensile Azioni
26 novembre 2014
L'utile netto si è attestato a 1,6 miliardi, in linea con quello dell’anno precedente. Il dato risente
di svalutazioni relative alle attività immobiliari e di maggiori imposte; escludendo le operazioni
non ricorrenti l’utile sarebbe risultato in crescita del 7,5%. Il Solvency I ratio si è attestato al
160%, che sale al 169% tenendo conto della vendita di BSI effettuata in ottobre. I premi lordi
complessivi si sono attestati a 51,3 miliardi di euro, in crescita dai 48,7 mld di un anno prima,
con un progresso nel Vita (+9,6% a 35,7 mld) e una sostanziale stabilità nei Danni (15,56 mld
da 15,9 mld). Il combined ratio Danni è sceso al 93,6%, in miglioramento di 1,4 punti
percentuali. Generali completerà entro fine 2014, quindi con un anno di anticipo, il piano di
ristrutturazione presentato a gennaio 2013, e presenterà il nuovo piano il 27 maggio prossimo,
che, secondo quanto dichiarato dall’AD Greco, non prevedrà acquisizioni ma soltanto crescita
organica. Il Gruppo è in anticipo rispetto ai piani anche sul processo di integrazione di Generali
Italia, la società in cui dal 2013 sono confluite le attività italiane del Gruppo. L’AD ha spiegato
che l'integrazione si completerà entro metà 2016, e ad oggi il processo è al 50% della sua
realizzazione. Il manager ha precisato che la compagnia può ora liberarsi dal vincolo di un
payout sui dividendi del 40%, senza però sbilanciarsi su quale sarà la cedola per il 2014. Sui
risultati 2013 Generali ha pagato un dividendo di 0,45 euro per azione. Alla luce di quanto
sopra esposto confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo.
Settori Moderatamente Positivi
Utility
Il settore negli ultimi mesi ha registrato un crescente ritorno d’interesse da parte degli investitori,
ma a destabilizzare il sentiment è sopraggiunta la recente pubblicazione del documento finale
per le nuove tariffe di stoccaggio da parte dell'Autorità per l'Energia – che ha fissato un costo
medio del capitale (WACC) al 6%, sotto le attese di consenso pari al 6,3%, principalmente a
seguito di un'inflazione prevista all'1,5% – che ha avuto un effetto deprimente su tutto il
comparto. L’improvvisa decisione dell’Autorità per l’Energia ha colto di sorpresa il mercato, che
ha penalizzato i due titoli maggiormente coinvolti: Snam e Terna. I timori si sono poi estesi a
tutto il settore dando per scontato che il Regolatore intenda variare il metodo di calcolo del
rendimento per tutti i business regolati, compresi i più significativi, ovvero trasporto e
distribuzione. Tuttavia, in occasione della presentazione dei risultati trimestrali le società hanno
mantenuto invariata la politica sui dividendi.
Settore Utility
Titolo
Atlantia
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
19,69
Capitaliz.
(€ mln)
16.260
P/E 2014E
21,38
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
18,40
3,91
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Atlantia ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un EBITDA pari a 2,48 mld di euro, in
aumento del 25% rispetto ai primi nove mesi del 2013 (+8% a parità di tassi di cambio e di
perimetro di consolidamento). L’utile netto di competenza del Gruppo nei primi nove mesi 2014
è stato pari a 623 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2013,
+10% a parità di perimetro. Sulla rete autostradale italiana del Gruppo nei primi nove mesi del
2014 il traffico è aumentato dello 0,8%, sulla rete estera è cresciuto complessivamente del
4,4%. Il traffico aeroportuale passeggeri di AdR (Aeroporti di Roma), controllata al 96% da
Atlantia, è salito del 5,5% nei primi nove mesi del 2014 (+1,8% il traffico domestico, +9,1% il
traffico UE e +3,0% il traffico extra-UE). Il titolo ha reagito positivamente ai risultati e ha
beneficiato delle indiscrezioni riguardanti la possibile cessione di una quota fino al 40% della sua
partecipazione in AdR, che ne valorizzerebbe l’investimento. Per contro, ha risentito
negativamente della decisione del Governo francese di recedere dal contratto con il consorzio
Ecomouv, guidato da Atlantia, dopo aver cancellato il pedaggio stradale, conosciuto come
Ecotax, che il consorzio doveva raccogliere. La rottura del contratto prevede per Ecomouv un
indennizzo per le spese sostenute di 800 milioni di euro, ma preclude la possibilità di avere dei
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Reazione positiva ai risultati dei
primi 9 mesi; ipotesi di
cessione di una quota della
partecipazione in AdR
22
Mensile Azioni
26 novembre 2014
flussi stabili di ricavi futuri. Nei giorni scorsi il Governo francese ha chiesto al consorzio di
rinegoziare l’accordo. Atlantia ha appena staccato un acconto sul dividendo 2014 di 0,355 euro
per azione e mantiene un interessante dividend yield. Confermiamo pertanto la nostra visione
Moderatamente Positiva sul titolo.
Retail
Il comparto italiano continua a scontare il difficile contesto economico, che non lascia trapelare
segnali d’inversione del trend di stagnazione dei consumi. Risultano avvantaggiate le società che
riescono a compensare la debolezza del mercato domestico con una presenza internazionale, in
aree dove il tasso di ripresa dei consumi è decisamente più interessante, come per esempio gli
Stati Uniti.
Settore Retail
Titolo
Autogrill
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
5,70
Capitaliz.
(€ mln)
1.450
P/E 2014E
81,43
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
27,80
0,67
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
La società ha realizzato nel 3° trimestre 2014 un utile netto di 61,2 milioni di euro rispetto ai
108,8 milioni dello stesso periodo del 2013, risultato che includeva 48,5 milioni di asset oggetto
di cessione. L'EBITDA consolidato si è attestato a 144,1 milioni di euro, in calo del 2,9% a/a ma
in crescita dell'8% al netto delle attività Retail USA cedute e di altre poste straordinarie. Per
l'intero esercizio la società stima un EBITDA di 314 mln di euro (247,6 mln nei primi 9 mesi) e
ricavi a 3,91 miliardi (2,86 miliardi nei primi nove mesi). L’obiettivo è leggermente diverso da
quanto indicato in precedenza perché formulato con un tasso di cambio medio euro/dollaro pari
a 1,33 invece che a 1,37. Nel complesso, i risultati sono stati incoraggianti, in particolare in Italia,
dove, nonostante le cattive condizioni atmosferiche che incidono sulle autostrade, un corretto
equilibrio del fatturato ha consentito di migliorare la marginalità. Inoltre, prosegue l’espansione
internazionale della società, che recentemente si è aggiudicata la concessione per aprire 32
nuovi punti vendita in Vietnam e Indonesia. Dall'operazione, il Gruppo si attende ricavi
complessivi per oltre 180 milioni di euro nell'arco della durata dei contratti 2015-2025. Alla luce
di quanto sopra riportato confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo.
Risultati trimestrali sopra le
attese ed espansione
internazionale sostengono il
titolo
Auto
Le immatricolazioni di nuove auto in Italia a ottobre sono state pari a 121.736 unità, in rialzo del
9,21% sul corrispondente periodo del 2013. Dopo una battuta d'arresto registrata ad agosto, il
mercato dell'auto è tornato a crescere. Rispetto a settembre, la variazione è stata pari a
+3,68%. Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha immatricolato a ottobre 33.000 vetture, con un
aumento del 5,6% rispetto allo scorso anno. La quota di mercato si è attestata al 27,1%,
rispetto al 28% di ottobre 2013.
Settore Auto
Titolo
Giudizio
Fiat Chrysler Automobiles Da Neutrale a
(FCA)
Moderatamente
Positivo
Prezzo (€) Capitaliz.
(€ mln)
9,88
16.157
P/E 2014E
27,52
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
10,21
0,00
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Il CdA di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha varato un progetto finanziario da circa 4 mld di
euro complessivi, per ridurre il debito e agevolare l’implementazione del piano industriale 20142018. In sintesi, le mosse previste sono le seguenti: il collocamento in borsa di 100 milioni di
azioni FCA; il lancio di un prestito convertendo per 2,5 mld di dollari; lo spin-off di Ferrari e la
cessione del 10%. Il collocamento di azioni FCA include 35 milioni di azioni proprie e 54 milioni
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Nuovo progetto finanziario che
include lo spin-off di Ferrari
23
Mensile Azioni
26 novembre 2014
di titoli utili per reintegrare il capitale delle azioni cancellate a seguito del diritto di recesso da
parte dei vecchi azionisti Fiat. Il valore dell’operazione è di circa 850 mln di euro. L'altra parte del
rafforzamento patrimoniale del Gruppo è rappresentata dall'emissione di un prestito
obbligazionario convertendo fino a 2,5 miliardi di dollari USA (circa 2 miliardi di euro), prevista
entro fine 2014. Exor, azionista di controllo di Fiat Chrysler con una quota di capitale di poco
superiore al 30% e il 47% circa dei diritti di voto, sottoscriverà il prestito investendo circa 600
milioni di euro. Il prestito convertendo e il collocamento FCA faranno entrare nelle casse del
Gruppo circa 2,8 miliardi di euro, cui si aggiungeranno l'anno prossimo il ricavato della vendita
del 10% di Ferrari e un dividendo straordinario dalla stessa Ferrari prima dello scorporo. L’AD
Marchionne ha dichiarato che l'operazione nel suo insieme vale 4 miliardi di euro e ha
annunciato che FCA rimborserà in anticipo (entro il 2016) i due prestiti obbligazionari di Chrysler
in circolazione con scadenze 2019 e 2021. L'obiettivo è eliminare ogni vincolo contrattuale che
limiti i flussi finanziari dalle società americane a quelle italiane del Gruppo, generando
un’ottimizzazione degli oneri finanziari. Finora i debiti di FCA hanno continuato a salire, e
proprio l'aumento del debito netto a 11,4 miliardi di euro a fine settembre aveva deluso il
mercato, prima della notizia dello scorporo di Ferrari.
I risultati del gruppo nel 3° trimestre hanno visto un fatturato di 23,6 miliardi di euro (+14%
a/a), un utile operativo (EBIT) di 926 milioni (+7% a/a) e un risultato netto stabile a 188 mln di
euro. La società ha confermato i target per l'intero 2014: ricavi uguali o superiori a 93 miliardi di
euro, utile operativo (al netto delle poste straordinarie) fra 3,6 e 4 miliardi, risultato netto fra
600 e 800 milioni e debito netto industriale compreso fra 9,8 e 10,3 miliardi di euro. Le
consegne di veicoli FCA nel trimestre sono salite del 10% a 1,1 milioni, trainate dall'ottima
performance in Nord America. Il risultato operativo è migliorato in tutti i settori, tranne in
America Latina, dove il forte calo dei ricavi ha fatto scendere l’utile da 169 a 51 milioni di euro.
Quasi dimezzate le perdite in Europa, a 63 milioni dai 116 mln di euro dello stesso periodo del
2013. Bene i marchi di lusso, che grazie all'incremento dei ricavi (+35%) hanno visto l'utile
crescere da 131 a 179 milioni.
La quotazione del 10% di Ferrari è prevista entro giugno 2015; attualmente FCA detiene il 90%
della società e Piero Ferrari il 10%. Quest’ultimo manterrà invariata la propria partecipazione.
Successivamente è prevista la distribuzione delle restanti azioni Ferrari in mano a FCA (80%) agli
stessi soci FCA: il meccanismo sarà in sostanza simile a quello adottato all'epoca dello scorporo
tra Fiat e Fiat Industrial. Pertanto chi vuole assicurarsi le azioni Ferrari non ha altra scelta che
acquistare azioni FCA grazie alle quali per scissione otterrà le azioni Ferrari. Oppure, ma questa
opzione è riservata ai soli investitori istituzionali, dovrà sottoscrivere il convertendo che darà
diritto a ricevere azioni Ferrari. Ma quanto vale Ferrari? Applicando un parametro da settore del
lusso, pari a 2,5x le vendite, si arriverebbe a circa 8 mld di euro. Alla luce di quanto esposto
modifichiamo il nostro giudizio su FCA da Neutrale a Moderatamente Positivo.
Petrolio e Gas
Il settore ha reagito positivamente alla decisione della Banca popolare cinese, che ha annunciato
a sorpresa il taglio del costo del denaro per rilanciare la crescita della seconda economia
mondiale. Una notizia che ha provocato un moderato rialzo del prezzo del petrolio, di cui la Cina
è il secondo consumatore globale. Ciò nonostante ci attendiamo che il Brent scambi fra gli 80 e i
90 dollari al barile ancora per alcuni mesi, a causa del dollaro forte e di un eccesso di offerta
mondiale.
Settore Petrolio e Gas
Titolo
ENI
Giudizio
Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
17,19
Capitaliz.
(€ mln)
62.472
P/E 2014E
14,86
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
13,59
6,52
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
24
Mensile Azioni
26 novembre 2014
La società ha chiuso il 3° trimestre 2014 con un utile netto rettificato pari a 1,17 miliardi di euro,
in lieve incremento rispetto a quello registrato nel 2013, ma ben sopra le stime di consenso
ferme a quota 861 milioni. L’EBIT rettificato si è attestato a 3,03 mld (-11,8% a/a). Sull'utile
operativo del trimestre ha pesato principalmente la contrazione del risultato della divisione
Esplorazione & Produzione (-21,1% a/a) a causa della flessione del prezzo del petrolio (-7,7% il
Brent) e del gas, nonché del calo produttivo. L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre
2014 era pari a 15,8 miliardi, in aumento di 1,24 miliardi rispetto a giugno per effetto del
pagamento dell'acconto sul dividendo 2014 e degli investimenti di periodo, parzialmente
compensati dal flusso di cassa netto da attività operativa. Il management, durante la
presentazione dei risultati, ha precisato i seguenti punti: a) la cessione di Saipem è un processo
in corso di valutazione ed è da considerarsi nell’ambito del programma di rifinanziamento della
società controllata che, a sua volta, non ha escluso un aumento di capitale; b) possibili ulteriori
cessioni di asset e razionalizzazione del portafoglio partecipazioni, oltre a quelle già individuate
dal management e pari a 11 miliardi di euro; c) il petrolio a 85 dollari al barile non è una
preoccupazione per la società, sia in termini di redditività che di riduzione della leva finanziaria,
perché il prezzo di pareggio di Eni è molto inferiore; e d) la razionalizzazione del segmento a
valle della catena produttiva (raffinazione/distribuzione) potrebbe contribuire alla generazione di
cassa nei prossimi anni. Alla luce di quanto esposto vediamo un basso rischio di un taglio dei
dividendi nel caso di un andamento negativo del prezzo del petrolio sotto gli 80 dollari al barile,
in quanto ENI può utilizzare le entrate rivenienti dalle cessioni per ridurre la leva finanziaria.
Inoltre, riteniamo che un eventuale aumento di capitale da parte della controllata Saipem
potrebbe essere l’occasione per deconsolidarla con una cessione parziale o totale. Il titolo Eni
quota a sconto sulla media dei multipli EV/EBITDA 2015 dei concorrenti, pari a 4,6x, ed offre un
dividend yield decisamente superiore. Confermiamo pertanto la nostra visione Moderatamente
Positiva sul titolo.
Risultati trimestrali superiori
alle attese
Cemento e Costruzioni
La conversione in legge del decreto Sblocca-Italia conferma l’obiettivo di semplificazione delle
procedure per stimolare gli investimenti in attività edilizia e infrastrutture. La nuova normativa
prevede una facilitazione delle comunicazioni per effettuare interventi ordinari e straordinari
sugli immobili e un’accelerazione sull’implementazione di opere urgenti (sicurezza delle scuole,
dissesto idrogeologico, rischio sismico, tutela del patrimonio ambientale e culturale) per i quali
l’affidamento dei lavori potrà avvenire senza gara d’appalto fino a 5,2 milioni di euro. Per la
ripartenza degli investimenti pubblici (strade, autostrade, ferrovie e altre grandi opere pubbliche)
sono previste risorse pari a 3,9 miliardi di euro. La notizia rappresenta uno stimolo positivo per
gli operatori domestici del comparto Cemento e Costruzioni.
Settore Cemento e Costruzioni
Titolo
Giudizio
Buzzi Unicem
Moderatamente
Positivo
Prezzo (€)
12,00
Capitaliz.
(€ mln)
2.271
P/E 2014E
28,43
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
17,84
0,87
Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet
La società ha chiuso i primi nove mesi 2014 con un utile di 55,4 milioni di euro, beneficiando
della crescita negli USA, e ha confermato gli obiettivi per il 2014 di un EBITDA in miglioramento
poco sopra i 400 milioni di euro. Il fatturato nei primi 9 mesi è rimasto sostanzialmente piatto a
1,9 miliardi circa (+0,2%), mentre l’EBITDA è cresciuto del 10,8% a 302,5 milioni. L'utile netto si
è attestato a 55,4 milioni di euro da 27,9 milioni dello stesso periodo del 2013. Il periodo
gennaio-settembre 2014 ha visto una bassa domanda in Polonia e Italia, mentre è proseguito il
trend positivo in USA, Messico, Repubblica Ceca, Russia e Ucraina. Per l'intero 2014 i risultati
sono stimati ancora deboli in Italia. In Russia e Ucraina l'impatto negativo dei tassi di cambio
comporterà risultati operativi inferiori al 2013, a fronte di una domanda che in Europa Orientale
è abbastanza favorevole anche nell'ultimo trimestre. Un quarto trimestre forte è atteso negli
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Risultati positivi grazie agli
USA. Il Gruppo rafforza la
presenza in Russia
25
Mensile Azioni
26 novembre 2014
USA, mentre in Europa centrale la domanda è attesa stabile. Recentemente Buzzi Unicem,
attraverso la controllata tedesca, ha firmato un accordo per acquisire da Lafarge il 100% della
russa Uralcement per un Enterprise Value di 104 milioni di euro. L'esecuzione del contratto, che
è subordinato ad alcune autorizzazioni normative, dovrebbe avvenire entro fine anno. Sono
attese interessanti sinergie e opportunità negli ambiti della logistica, dei prodotti e gestionale. La
società italiana detiene infatti già una consistente presenza in Russia.
Settori Neutrali
Lusso
Secondo i dati di Boston Consulting Group, il comparto dei Beni di Lusso Personali
(abbigliamento, pelletteria e scarpe, orologi e gioielli, cosmetici) registra consumi per 240 mld di
euro l’anno a livello globale. Un comparto che continua a crescere, anche se con un ritmo più
contenuto rispetto al recente passato. Durante i mesi che mancano alla fine del 2014 non sono
attese significative variazioni di tendenza a seguito della stabilizzazione della crescita cinese
(importante mercato per il consumo di beni di lusso), dell’andamento volatile dei consumi in
Europa e dei potenziali rischi (tra cui l’Ebola), che limitano le attività di viaggio in tutto il mondo.
Settore Lusso
Titolo
Luxottica
Giudizio Prezzo (€)
Moderatamente
Positivo
41,79
Capitaliz.
(€ mln)
20.118
P/E 2014E
29,43
P/E 2015E Net Div. Yield
2014E (%)
24,80
1,71
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Luxottica ha archiviato il 3° trimestre con ricavi e utili in crescita e ha confermato i due nuovi AD,
Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian, affidando a quest'ultimo ad interim tutte le deleghe
esecutive fino all'ingresso effettivo di Adil Khan, che avverrà a gennaio 2015. Con la nomina dei
due co-CEO si chiude la crisi di governance della società fondata da Leonardo Del Vecchio,
iniziata con l'uscita dell'AD Andrea Guerra in estate e proseguita con l'annuncio delle dimissioni
del neo-AD Enrico Cavatorta poche settimane dopo. Le turbolenze al vertice hanno causato forti
perdite in borsa per il titolo, anche se i fondamentali del Gruppo di occhialeria sono rimasti
sempre solidi. I risultati del 3° trimestre 2014 hanno beneficiato di un miglioramento del quadro
valutario a differenza della prima metà dell'anno, in cui si era ancora fatto sentire un effetto
cambio euro/dollaro sfavorevole. Nel periodo luglio-settembre Luxottica ha registrato una
crescita del fatturato del 5,5% a 1,88 miliardi di euro, dell’utile operativo rettificato del 16,1% a
296 milioni (+16,1%) e dell’utile netto rettificato del 17,5% a 173 milioni di euro. I risultati
rettificati escludono gli oneri derivanti dalla cessazione del rapporto di lavoro dell’ex-AD. La
crescita nel trimestre è stata trainata dal mercato americano, con un incremento delle vendite
consistente, seguito dai mercati emergenti Cina, Brasile, India e Medio Oriente. L’Europa,
nonostante la mancanza di sole, che ha penalizzato in modo importante le vendite estive, ha
comunque registrato un andamento stabile con ricavi leggermente positivi. L'indebitamento
netto al 30 settembre 2014 si è attestato a 1,12 mld di euro (contro gli 1,46 mld al 31 dicembre
2013), con un rapporto indebitamento netto/EBITDA rettificato pari 0,7 (rispetto a 1,0 al 30
giugno). Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo.
Superate le difficoltà sulla
governance il titolo ritrova la
crescita, sostenuto da buoni
risultati trimestrali
Settori Neutrali
Telecomunicazioni
Il Governo italiano ha presentato all’UE il piano per la crescita digitale, che prevede investimenti
per circa 6,2 mld di euro per portare entro il 2020 la banda larga ad almeno 100 Megabit per
secondo fino all’85% della popolazione, assicurando al resto degli italiani collegamenti almeno
da 30 Megabit. Gli investimenti previsti saranno effettuati tra il 2015 e il 2020.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
26
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Settore Telecomunicazioni
Titolo
Giudizio
Telecom Italia
Prezzo (€)
No Rating
0,92
Capitaliz.
(€ mln)
16.671
P/E 2014E
P/E 2015E
13,14
12,82
Net Div. Yield
2014E (%)
2,14
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Il CdA di Telecom Italia ha dato mandato al management di approfondire le opzioni riguardanti
una possibile integrazione di Tim Brasil con Oi (operatore telefonico locale). La società inoltre ha
inviato a F2i (controllata da Cassa Depositi e Prestiti) una manifestazione d'interesse per
l'acquisto della quota di controllo in Metroweb. Nel contempo è stata perfezionata la cessione
ad American Tower di 6.481 torri mobili in Brasile, per un valore di oltre 900 milioni di euro. Tale
decisione va nella direzione già intrapresa da altri operatori telefonici brasiliani nell’ultimo anno e
consente a Tim Brasil di finanziare l’acquisto delle licenze per la telefonia di quarta generazione
LTE (Long Term Evolution). L’integrazione con Oi, se costruita su basi solide, ribalterebbe la
situazione in cui si è venuta a trovare Tim Brasil dopo che sono sfumate le nozze con GVT
(Global Village Telecom). La controllata brasiliana di Telecom Italia sembrava destinata a
diventare preda dei suoi concorrenti, invece così potrebbe ritrovare la complementarietà con la
telefonia fissa e potrebbe competere ad armi pari con gli altri operatori presenti sul mercato. La
ritrovata crescita in Brasile permetterebbe al gruppo Telecom Italia di affrontare con maggior
serenità anche i problemi sul difficile mercato domestico. Rimane da chiarire come la società
intenda finanziare i piani di sviluppo in Italia e in Brasile.
La società prova a ripartire
sugli investimenti
Tecnologico
La debolezza del comparto Tecnologico sul listino domestico risente dell’andamento negativo
che riguarda il comparto dei semiconduttori, segmento in cui opera il leader italo-francese
STMicroelectronics. La correzione del settore Tecnologico è iniziata ad ottobre, dopo che la
società americana Microchip Technology ha lanciato un allarme sulle vendite che ha
condizionato gli altri produttori di chip.
Settore Tecnologico
Titolo
Giudizio Prezzo (€)
STMicroelectronics
Neutrale
5,90
Capitaliz.
(€ mln)
5.355
P/E 2014E
P/E 2015E
47,73
21,82
Net Div. Yield
2014E (%)
5,32
Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet
Nel 3° trimestre 2014 STMicrolectronics ha raddoppiato gli utili a 72 milioni di dollari rispetto ai
38 milioni del 2° trimestre ed è tornata a registrare un cash flow positivo per 140 milioni di
dollari. I ricavi sono aumentati dell’1,2% a 1,89 miliardi (sotto le attese del consenso che
indicavano un +3%), con una marginalità lorda che comunque si è mantenuta elevata, pari al
34,3%. Tuttavia, a penalizzare il titolo della multinazionale italo-francese è stato il profit
warning sull'ultima parte dell'anno, che, secondo le previsioni aziendali, registrerà ricavi in
flessione del 3,5% rispetto al periodo appena concluso (con una variabilità compresa tra 0 e -3,5
punti percentuali), con un margine lordo in calo al 33,8% (0 e -2 punti percentuali). Tale
revisione deriva da un rallentamento degli ordini, soprattutto nel comparto della distribuzione
elettronica, dove la clientela è molto frammentata. I distributori prevedono una riduzione delle
vendite nel 4° trimestre e quindi hanno reagito tagliando gli ordini già nel 3°. Un rallentamento
che riguarda in particolare Europa e Asia, meno coinvolti invece gli Stati Uniti. Entro il 2014 il
Tesoro punta a cedere la quota di STM alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Il Tesoro detiene
attualmente il 50% di STM Holding, che controlla STM con il 27%. Confermiamo la visione
Neutrale sul titolo.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
I risultati sotto le attese e le
indicazioni conservative
penalizzano il titolo
27
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Idee di investimento
La selezione di titoli sotto riportata è scelta in un’ottica di investimento di medio periodo
tenendo in considerazione la valutazione fondamentale delle società e l’insieme di condizioni
macroeconomiche, micro e di liquidabilità che possono influenzare l’andamento dei prezzi.
Selezione di titoli in ottica di medio periodo
Favorevoli
Motivazione
A2A
Interessanti prospettive di crescita dopo il consolidamento delle nuove centrali di generazione elettrica. La società offre
una buona visibilità sia sull’andamento dell’attività che sulle modalità di riduzione del debito. A2A potrebbe ricoprire un
ruolo di primo piano nel futuro consolidamento del settore Utility in Italia.
Finmeccanica
I risultati economici ottenuti dal Gruppo a fine settembre 2014 evidenziano complessivamente un miglioramento
rispetto al 2013, particolarmente evidente a livello di marginalità e risultato netto. Si iniziano a vedere gli effetti positivi
della razionalizzazione della società implementata dal nuovo management, che passa attraverso la semplificazione della
struttura societaria e la cessione degli asset non strategici.
Atlantia
La società ha chiuso i primi 9 mesi 2014 con un utile in crescita a/a grazie al positivo contributo delle attività estere ma
anche al miglioramento del business domestico. Il titolo ha reagito positivamente ai risultati e ha beneficiato delle
indiscrezioni riguardanti la possibile cessione di una quota fino al 40% della sua partecipazione in AdR, che
valorizzerebbe l’investimento. Atlantia mantiene un interessante dividend yield.
BMW
Il Gruppo conferma utili in crescita costante, così come il dividendo che garantisce una remunerazione di poco inferiore
al 3% annuo. BMW annovera continui record in termini di vendite essendo esposta sui mercati emergenti e stima
vendite in crescita del 37% nel periodo 2013-20, grazie soprattutto a Cina e India, le cui vendite sono attese in
aumento dell’80% e del 300%. Il 2014 si chiuderà con il superamento di 2 milioni di esemplari venduti, e un nuovo
risultato record per gli utili consolidati ante-imposte, con un margine EBIT dell’8-10% nel comparto automobilistico. Nel
breve il Gruppo ha risentito della decelerazione in Cina e della crisi in Russia, dopo le sanzioni imposte dall’Europa.
CNH Industrial
La società, che nasce dalla fusione di Fiat Industrial e l'americana CNH, ha confermato gli obiettivi 2014 nonostante i
risultati dei primi 9 mesi siano stati un po’ sotto le attese. La ripresa delle vendite dei veicoli industriali in EMEA (Europa,
Medio Oriente e Africa) ha compensato la flessione del mercato dei macchinari agricoli in America.
Enel Green Power
I risultati fin qui conseguiti confermano la validità della strategia di diversificazione nello sviluppo tecnologico e
geografico, in particolare in Nord America e America Latina. Il piano industriale al 2018, che punta sulla crescita extraeuropea, risulta interessante.
Generali
La società può contare su una buona diversificazione geografica che le consente di sfruttare i tassi di crescita
differenziati dei vari paesi. I coefficienti mostrano un’elevata solidità del Gruppo, che a fine ottobre aveva raggiunto un
margine di solvibilità pro-forma del 169%. La società sta valutando un miglioramento della politica dei dividendi.
Mediobanca
I risultati del 1° trimestre 2014-15 confermano un’elevata solidità patrimoniale, con un Core Tier 1 a fine settembre del
12,6%; prosegue l’implementazione del business plan, che prevede una maggiore focalizzazione sull’attività bancaria e
una progressiva riduzione delle partecipazioni societarie.
Salini Impregilo
Il Gruppo ha archiviato i primi 9 mesi 2014 con risultati positivi e il management ha confermato gli obiettivi di crescita
per fine anno. Il recente ripristino del flottante sopra la soglia del 25% consente al titolo di rientrare nei principali indici
di mercato offrendo maggiore visibilità agli investitori internazionali. Il titolo tratta a sconto sui multipli delle principali
società comparabili, solo in parte giustificato dall’incertezza sull’esecuzione di un ambizioso piano industriale al 2017.
Sanofi
II titolo conferma prospettive di crescita degli utili per il prossimo triennio. L’incremento del fatturato è garantito da una
pipeline (portafoglio prodotti) in crescita e in grado di aumentare costantemente i profitti, con un’accelerazione dal
2018. Sanofi si presenta ben diversificata a livello geografico, con il 34,5% dei ricavi generato dai mercati emergenti,
con focus in Asia e in particolare in Cina. Nel 3° trimestre utili e ricavi hanno superato le attese, confermando le linee
guida del 2014. Il titolo potrebbe beneficiare delle operazioni di consolidamento che continuano a interessare il settore,
anche se nel breve ha risentito di avvicendamenti del management e del fatto che la rilevante concorrenza negli USA ha
portato alla revisione dei prezzi sul farmaco di punta contro il diabete.
UBI Banca
L’istituto mostra una solida base di capitale con un buon profilo di liquidità, che dovrebbe consentire alla banca di trarre
vantaggio dall’attesa ripresa economica nel 2015 e ha superato con serenità l’AQR (Asset quality review) e Stress Test.
Unicredit
L’Istituto rimane focalizzato sullo sviluppo delle attività commerciali, sulla riduzione dei costi e sul controllo dei rischi. Il
business plan al 2018 prevede un deciso miglioramento dell’utile netto con un ritorno sul capitale netto tangibile (ROTE)
del 13%. I risultati dei primi 9 mesi 2014 sono stati positivi e superiori alle attese e l’istituto ha superato brillantemente
gli esami europei: l’AQR e Stress Test.
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
28
Me
ensile Azion
ni
26 no
ovembre 2014
4
Analisi
A
grrafica e quadro
q
in
ntermark
ket
Analisi
A
graffica dei priincipali ind
dici
I livelli
l
di questaa sezione sono aggiornati alla
a data odierna .
S&
&P500
Prroseguono i rrecord dell’S&PP500, proietta
ato a 2.095 n
nel breve e in zona 2.165 in seguito.
L’’indice ha violaato con decisio
one l’area di forte
f
valenza p
posta a 2.020-2.030 fornendo ulteriori
de
ecisi segnali di forza con prrimi obiettivi a 2.095, parte alta del canale costruito su
ui minimi di
se
ettembre 2013
3. L’eventuale superamento
o di quest’ultim
mo livello con
ndurrebbe versso la parte
su
uperiore del ccanale costruitto sui minimi di novembre 2013, posto ora a 2.165. Infine, in
un’ottica di mag
ggior respiro il canale potreb
bbe condurre in
n area 2.220.
Prosegue il tre
end rialzista
dell’indice, priimi obiettivi in
area 2.095 e successivi
s
a 2.16
65
ul fronte oppo
osto, un primo
o test si trova in zona 2.030
0, anche se la prima area su
upportiva di
Su
fo
orte valenza è posta in area 2.020-2.018, il cui cedimen
nto proiettereb
bbe l’indice verso i 2.000
punti. Solo la perdita di questta zona ricond
durrebbe le quo
otazioni dapprrima verso 1.965-1.964 e
su
uccessivamentee a 1.951-1.94
46. Di contro, il cedimento di 1.931 proie
etterebbe l’ind
dice verso il
su
upporto posto a 1.909 per poi testare l’a
area rilevante ccollocata in zo
ona 1.820-1.814, con un
te
est intermedio in area 1.882
2. L’eventuale cedimento di 1.820-1.814 fornirebbe un segnale di
de
ebolezza di breve poichéé rappresenta
a un importtante minimo
o registrato a ottobre,
im
mmediatamentte rifiutato dal mercato e da dove è partito
o il movimento impulsivo rialzzista che ha
po
oi condotto ai massimi odierrni.
Supporti di forte valenza in
area 2.020-2.0
018
La
a volatilità sull’’indice statunittense resta parrticolarmente ccontenuta, con
n il VIX che osccilla tra i 13
e i 15 punti, liveelli in linea con
n la media di pe
eriodo.
S&P500
S
– graficco settimanale
Fo
onte: Bloomberg e riielaborazione Direzio
one Studi e Ricerche
e Intesa Sanpaolo
In
ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice
erche
29
9
Me
ensile Azion
ni
26 no
ovembre 2014
4
S&P500
S
– graficco mensile
Fo
onte: Bloomberg e rrielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Sttoxx 600
Lo
o Stoxx600 reccupera forza relativa e supera entrambe lee aree di forte
e valenza poste
e a 339,7 e
34
43-344, fornendo segnali dii forza nel breve che proietttano l’indice ve
erso i precedenti massimi
di periodo postti a 350,85, altra
a
barriera di rilievo. L’evventuale supe
eramento di quest’ultima
fo
ornirebbe un importante seg
gnale di forza, con primi ob
biettivi in area
a 356-358 e in
n seguito a
36
67-370, con ulteriore obieettivo a 377. La violazionee di questi livvelli riportereb
bbe verso i
precedenti masssimi assoluti di luglio 2007, individuabili in
n area 389-391
1, e verso 400,, barriera di
alltrettanta rilevaanza.
Resistenze di rilievo a 350,85
Di contro, l’even
ntuale perdita di 339,5-338,6 riproporrebb
be dapprima il supporto postto a 333,06
e successivamen
nte area 331-3
329. Solo il cedimento di qu
uest’ultimo live
ello riproporreb
bbe la forte
arrea supportivaa posta a 323--322, e successivamente il ttest di altretta
anto rilievo po
osto a 315,
an
nche se il ced
dimento di 302
2,5 punti rovinerebbe la graafica nel medio periodo riproponendo
l’a
area 300-299 con successivi target a 295,8
88 e 291-288.
PPrimi supporti rilevanti
r
in area
3339,5-338,6; te
est di valenza in
n
aarea 333,06 e 331-329
3
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30
0
Me
ensile Azion
ni
26 no
ovembre 2014
4
FT
TSE MIB
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ecupera forza relativa il FTSEE MIB, che viola al rialzo la b
barriera di forte
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a a 19.889,
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he più volte avveva fermato l’’indice da inizio ottobre. Solo
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e di 20.195 forrnirebbe un
ulteriore impulsso verso 20.38
89, e l’eventuale superamentto di quest’ultima zona cond
durrebbe in
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ui massimi dello scorso giugno. Il superam
mento di questta barriera, con
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di 20.700, forn
nirebbe un veero e proprio segnale di invversione del trend
t
ribassista
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avorendo allun
nghi verso 20.940 in prima battuta e 20.9
992 e 21.375 successivamente. Solo il
su
uperamento d
dei precedenti massimi relativi posti a 2 1.481 favorire
ebbe un nuovvo impulso
alll’indice, dapprrima verso 21.9
981 e successivamente a 22..590. Questo è un livello spartiacque, la
cu
ui violazione fo
ornirebbe un segnale di forza sulla graficca di medio pe
eriodo con prim
mi target a
23
3.273.
Segnale di forrza nel breve
sopra 20.500 e 20.700
Di contro, l’even
ntuale ritorno sotto 19.233 riproporrebbe nuovamente l’area supportivva di rilievo
po
osta a 19.040
0-19.000, il cu
ui cedimento toglierebbe
t
fo rza al movime
ento di recupe
ero in atto.
L’’eventuale perrdita di 18.90
00-18.870 con
nfermerebbe u
un indebolime
ento di breve con primi
obiettivi a 18.730-18.650, la cui perdita rip
porterebbe l’in
ndice verso il minimo
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rilevan
nte posto a
18
8.414. Gli obieettivi successivvi si collocano a 17.555 con ttarget interme
edi a 17.996 e 17.750. La
pe
erdita di 17.55
55 riproporrebbe dapprima il supporto a 17
7.199 e successsivamente a 16.780.
Forti supporti in area 19.000
FTSE
F
MIB – graffico settimanale
Fo
onte: Bloomberg e riielaborazione Direzio
one Studi e Ricerche
e Intesa Sanpaolo
Cambio EUR/USD
D
Re
esta sotto presssione l’euro contro
c
il dollaro
o, che, dopo aaver perso anche i livelli supp
portivi posti
in
n area 1,25, è andato ad atttaccare i test posti in area 1,24-1,236. L’eventuale
L
cedimento di
questi livelli rip
proporrebbe nuova
n
debolezza verso 1,2
224. Sotto questi livelli la grafica si
de
eteriorerebbe ulteriormente dapprima versso 1,213 e succcessivamente
e a 1,204, test rilevante il
cu
ui cedimento fornirebbe un nuovo impulso di acceleraziione al ribasso
o verso 1,187, minimo del
20
010.
anti a 1,24-1,23
36
Supporti rileva
Su
ul fronte oppo
osto, la prima barriera si tro
ova a 1,26, an
nche se solo il superamento di 1,268 e
1,,277 favorireb
bbe distensionii per la moneta europea co
on primi obietttivi in area 1,288-1,290.
So
olo l’eventualee superamento
o di questa zo
ona, confermatto dalla violazione di 1,30, favorirebbe
f
alllunghi verso 1,316-1,323 in prima batttuta e 1,342
2-1,345 poi, livello chiave per poter
Rilevante area
a a 1,288-1,29 e
1,3. Timido se
egnale sopra 1,3
35
In
ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice
erche
31
1
Me
ensile Azion
ni
26 no
ovembre 2014
4
re
ecuperare forza. In seguito, solo l’eventuale violazione d
di 1,35 condurrrebbe nuovam
mente verso
1,,365-1,37.
Euro
E
-dollaro – grafico settima
anale
Fo
onte: Bloomberg e riielaborazione Direzio
one Studi e Ricerche
e Intesa Sanpaolo
In
ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice
erche
32
2
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Titoli Euro Stoxx50 e FTSE MIB
Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€)
Paese
Valore
Market
Cap. (€ mln)
Euro Stoxx
Alimentari
Unilever
Danone
Pernod Ricard
Heineken
Assicurazioni
Allianz
ING
AXA
Assicurazioni Generali
Muenchener Rueck
Auto e componenti
Daimler
Volkswagen
Renault
BMW
Peugeot
Banche
Banco Santander
BNP Paribas
Banco Bilbao Vizcaya
Société Générale
Deutsche Bank
Commerzbank
Beni personali e per la casa
Philips
LVMH
L’Oreal
Adidas
Retail
Carrefour
Ahold
Inditex
PPR
Metro
Delhaize Group
Chimici
Bayer
BASF
Air Liquide
Akzo Nobel
Area euro
Area euro
Paesi Bassi
Francia
Francia
Paesi Bassi
Area euro
Germania
Paesi Bassi
Francia
Italia
Germania
Area euro
Germania
Germania
Francia
Germania
Francia
Area euro
Spagna
Francia
Cile
Francia
Germania
Germania
Area euro
Paesi Bassi
Francia
Francia
Germania
Area euro
Francia
Paesi Bassi
Spagna
Francia
Germania
Belgio
Area euro
Germania
Germania
Francia
Paesi Bassi
322,25
504,14
32,22
56,00
92,83
61,71
223,02
135,85
11,50
18,92
17,20
161,75
461,84
64,56
177,95
62,41
88,16
9,60
139,14
6,92
49,67
8,38
38,01
24,93
11,94
523,65
23,36
144,95
135,45
65,72
380,43
25,30
13,88
23,14
161,25
26,47
58,94
946,13
118,00
73,75
100,15
53,94
4.645.621
287.094
55.249
36.052
24.639
35.545
206.636
62.083
44.348
45.823
26.778
27.973
202.882
69.069
84.081
18.456
56.599
7.518
489.333
87.072
61.899
49.708
30.601
34.385
13.594
139.441
21.837
73.587
75.661
13.750
89.307
18.593
12.414
72.104
20.355
8.635
6.055
286.765
97.580
67.738
34.519
13.087
Var. 1M
(%)
Var. 6M
(%)
Var. YTD
(%)
6,94
8,04
6,60
9,95
7,12
6,10
9,06
11,95
4,03
6,83
10,97
10,75
9,41
8,78
11,71
12,88
8,37
2,49
-0,41
-0,43
2,86
-7,07
1,33
0,54
5,43
12,60
9,18
14,54
12,08
13,39
9,78
10,34
11,71
9,98
7,54
6,01
12,59
8,63
13,24
5,99
7,92
4,23
-0,23
7,52
0,86
2,94
5,19
19,71
8,59
11,40
17,06
8,27
8,04
2,08
-4,61
-3,86
-6,76
-8,22
-0,61
1,80
-6,13
-6,53
-2,61
-7,34
-10,08
-13,36
5,24
-0,40
0,09
0,69
5,45
-15,25
-0,58
-5,08
-0,61
10,85
0,37
-8,71
11,21
0,89
14,18
-11,11
4,27
-0,92
2,53
13,00
10,06
7,03
12,10
25,73
2,61
4,22
13,81
-6,41
0,58
1,00
0,51
2,64
-12,83
6,78
3,45
22,99
-1,62
6,35
-12,32
-6,30
-9,98
-24,62
1,96
0,05
-12,33
9,31
6,07
-29,06
-3,07
-12,18
6,83
-3,44
4,95
-24,82
36,44
3,19
15,74
-4,83
7,16
-4,26
P/E Var. % EPS
Net Div
2015E
2015E Yield 2014E
(%)
13,59
19,06
18,95
19,20
18,75
18,31
9,65
9,82
9,62
8,47
10,82
9,48
9,02
9,65
7,44
6,82
9,28
11,46
10,80
11,73
9,01
12,07
7,92
8,74
12,84
19,61
14,51
18,81
22,67
18,46
16,13
14,04
13,74
25,16
14,50
13,23
13,00
15,66
17,08
12,48
18,70
14,92
16,96
8,70
6,92
9,65
11,00
11,41
4,11
-1,91
14,66
6,14
15,69
-5,57
15,07
4,59
8,24
44,79
4,86
Neg.
49,73
20,41
7,63
51,04
25,12
High
75,47
12,51
16,25
13,28
12,29
14,47
15,09
18,53
13,54
14,94
16,54
18,69
14,46
11,42
14,31
6,64
10,63
16,86
3,31
2,60
3,54
2,59
1,77
1,57
4,72
5,15
0,00
4,76
3,34
4,64
3,02
3,72
2,76
3,04
3,29
0,00
3,41
8,67
3,02
4,12
3,69
3,01
0,00
2,02
3,42
2,22
1,99
1,94
2,81
2,70
3,49
2,24
2,44
3,34
2,65
2,56
1,91
3,80
2,40
2,74
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
33
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€)
Paese
Valore
Market
Cap. (€ mln)
Euro Stoxx
Costruzioni e Materiali
Saint Gobain
Bouygues
Lafarge
Acciona
Petrolio & Gas
Total
ENI
Repsol
Farmaceutici
Sanofi-Aventis
Merck
Beni e servizi Industriali
Siemens
Schneider Electric
Alstom
Deutsche Post
ThyssenKrupp
Vallourec
Thales
Risorse di base
ArcelorMittal (Ex Usinor)
UPM Kymmene
Stora Enso
Acerinox
Media
Vivendi
Reed Elsevier
Lagardère
Mediaset
Turismo e tempo libero
Accor
Sodexho
Air France
Deutsche Lufthansa
Area euro
Area euro
Francia
Francia
Francia
Spagna
Area euro
Francia
Italia
Spagna
Area euro
Francia
Germania
Area euro
Germania
Francia
Francia
Germania
Germania
Francia
Francia
Area euro
Francia
Finlandia
Finlandia
Spagna
Area euro
Francia
Paesi Bassi
Francia
Italia
Area euro
Francia
Francia
Francia
Germania
322,25
299,70
36,22
29,97
57,91
58,41
328,79
48,54
17,19
18,44
687,10
75,91
78,54
590,13
93,98
64,56
28,92
25,36
20,99
30,61
42,40
184,06
10,10
13,29
7,02
12,41
209,74
20,22
18,79
21,76
3,13
163,06
36,30
78,86
7,68
13,40
4.645.621
136.470
20.572
10.062
16.641
3.345
206.503
115.433
62.472
24.899
240.868
100.731
34.147
505.139
84.923
37.675
8.946
30.677
11.879
3.938
8.768
59.439
16.820
7.093
5.527
3.248
156.472
27.260
14.646
2.853
3.697
50.889
8.355
12.391
2.306
6.201
Var. %
1M
Var. %
6M
Var. %
YTD
6,94
6,28
8,93
16,69
9,47
9,14
6,80
9,25
5,46
6,59
0,01
-6,84
14,42
9,80
10,01
12,03
11,02
8,38
14,05
0,23
11,26
5,95
0,05
20,71
7,43
12,97
8,38
10,07
9,12
13,99
13,57
11,07
12,45
6,28
10,69
11,07
-0,23
-9,49
-13,56
-8,05
-8,99
2,56
-9,17
-6,90
-6,47
-9,43
4,87
-2,03
26,22
-1,38
-0,48
-2,92
2,17
-5,44
-3,67
-20,33
-4,00
-5,52
-10,78
4,56
-8,54
0,00
4,96
12,39
20,19
-12,88
-6,46
0,83
1,69
-0,43
-26,86
-26,54
2,53
-0,13
-9,39
9,28
6,32
39,85
1,33
8,99
-1,72
0,66
4,94
-1,57
20,60
-2,93
-5,35
1,83
9,22
-4,30
18,65
-22,71
-9,41
-9,73
-22,13
8,22
-3,84
34,21
3,12
11,34
21,98
-0,25
-9,17
11,30
5,83
7,09
1,24
-13,10
P/E Var. % EPS
Net Div
2015E
2015E Yield 2014E
(%)
13,59
16,96
3,31
14,42
16,87
3,55
13,31
24,81
3,42
16,88
-6,08
5,34
18,33
49,06
1,90
22,47
20,93
0,00
11,21
9,11
5,59
10,18
6,73
5,06
13,59
9,35
6,52
13,36
6,32
10,85
16,50
7,15
2,58
14,07
4,07
3,82
15,93
6,32
1,29
15,13
13,12
2,84
13,11
12,03
3,51
14,74
13,15
3,02
19,67
-17,28
0,86
14,09
5,88
3,35
18,06
High
0,52
14,17
22,01
2,22
11,48
6,21
2,90
12,90
57,19
2,82
13,37
High
1,60
12,19
0,93
4,74
11,99
21,13
4,28
15,60
30,44
3,63
19,83
14,91
2,94
35,12
23,69
1,73
16,35
8,27
2,88
11,72
19,52
5,98
28,45
High
1,07
14,47
53,46
2,67
20,39
13,39
2,29
20,26
17,59
2,28
10,11
Neg.
0,00
7,03
68,58
3,21
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
34
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€)
Paese
Valore Market Cap.
(€ mln)
Euro Stoxx
Area euro
322,25 4.645.621
Servizi finanziari
Area euro
293,64
43.877
Deutsche Boerse
Germania
56,24
10.854
Unibail-Rodamco
Francia
204,90
20.089
Tecnologici
Area euro
325,58
214.336
Nokia
Finlandia
6,54
24.474
SAP
Germania
56,08
68.895
Alcatel-Lucent
Francia
2,72
7.654
ASML Holding
Paesi Bassi
85,21
37.285
STMicroelectronics
Svizzera
5,88
5.355
Infineon Technologies Germania
8,13
9.259
Telecom
Area euro
331,76
234.578
Telefónica
Spagna
12,47
56.751
France Telecom
Francia
13,71
36.303
Deutsche Telekom
Germania
13,16
59.688
Telecom Italia
Italia
0,92
16.674
Utility
Area euro
281,88
333.826
E.On
Germania
13,53
27.064
Iberdrola
Spagna
5,75
36.260
RWE
Germania
27,40
16.593
Enel
Italia
3,77
35.488
Electricitè de France
Francia
322,25 3.290.956
Var. %
1M
6,94
8,75
9,37
5,43
10,46
1,48
8,12
36,96
17,10
9,68
11,02
15,62
10,26
25,56
21,29
14,58
4,28
4,12
6,48
3,79
0,80
6,94
Var. %
6M
-0,23
-0,67
3,78
2,81
8,57
17,96
1,15
-6,01
41,78
-15,38
-5,65
6,19
3,14
12,57
6,13
10,65
0,08
-2,28
10,83
-3,67
-6,77
-0,23
Var. %
YTD
2,53
0,78
-6,58
10,01
3,59
12,29
-10,00
-16,51
25,24
0,70
4,79
14,44
5,37
52,28
5,87
27,53
12,92
0,82
24,03
2,99
18,90
2,53
P/E
2015E
13,59
15,50
14,38
18,01
17,77
21,78
15,08
16,00
24,28
21,32
15,79
16,68
13,86
14,58
19,18
12,82
14,13
14,82
15,54
12,92
11,44
13,59
Var. % EPS Net Div Yield
2015E 2014E (%)
16,96
3,31
19,54
3,32
9,35
3,73
4,55
4,60
17,41
1,58
9,44
2,07
7,20
1,82
High
0,00
38,74
0,77
High
5,48
14,44
1,97
7,15
4,37
3,45
6,01
7,81
4,38
10,94
3,80
2,43
2,14
4,95
4,73
0,82
3,70
5,01
4,70
-1,48
3,65
6,45
3,44
16,96
3,31
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
35
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Performance e multipli dei titoli del FTSE MIB (€)
Titolo
Settore
A2A
Assicurazioni Generali
Atlantia
Autogrill Finanziaria
Azimut Holding
Banca Monte dei Paschi
Banca Popolare Emilia R.
Banca Popolare Milano
Banco Popolare
Buzzi Unicem
CNH Industrial
Davide Campari
Enel Green Power
Enel
ENI
EXOR
Fiat
Finmeccanica
GTECH
Intesa Sanpaolo
Luxottica
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Moncler
Pirelli Co.
Prysmian
Saipem
Salvatore Ferragamo
Snam Rete Gas
STMicroelectronics
Telecom Italia
Tenaris
Terna
Tod’s
UniCredit
UBI Banca
UnipolSai
World Duty Free
Yoox
Elettricità
Assicurazioni
Trasporti
Ristorazione
Asset Management
Banche
Banche
Banche
Banche
Materiali e finiture
Industriali
Industriali
Elettricità
Elettricità
Petrolio & Gas
Servizi Finanziari
Auto
Difesa
Scommesse
Banche
Abbigliamento & Accessori
Media
Banche
Assicurazioni Vita
Abbigliamento & Accessori
Pneumatici
Industriali
Servizi petroliferi
Abbigliamento
Gas
Semiconduttori
Telecom
Acciaio
Elettricità
Abbigliamento
Banche
Banche
Assicurazioni
Ristorazione
Abbigliamento
Valore
0,84
17,20
19,69
5,70
17,45
0,67
5,37
0,57
10,42
12,00
6,75
5,51
1,90
3,77
17,19
35,07
9,88
7,56
18,68
2,36
41,79
3,13
7,06
5,52
11,69
11,35
14,93
13,35
21,26
4,23
5,90
0,92
14,95
3,89
73,00
5,78
5,91
2,29
7,35
17,52
Market
Cap.
(mln €)
Var. %
1M
Var. %
6M
Var. %
YTD
P/E
Var. %
2015E EPS 2015E
2.618
26.778
16.260
1.450
2.500
3.449
2.573
2.501
3.774
2.271
9.109
3.200
9.480
35.488
62.472
8.635
16.157
4.371
3.268
38.635
20.118
3.697
6.082
4.065
2.922
5.526
3.225
5.893
3.580
14.318
5.355
16.674
17.649
7.815
2.234
33.880
5.329
6.344
1.871
1.046
12,75
10,97
9,75
4,30
-1,80
-23,19
-14,71
-6,02
-12,95
12,89
7,83
1,66
2,49
0,80
5,46
22,32
33,04
7,31
1,52
3,96
12,31
13,57
6,49
5,45
8,44
7,38
11,09
-14,09
11,54
3,37
9,78
14,58
-1,39
1,51
1,18
1,14
-3,11
9,27
14,13
10,89
-0,65
8,04
6,43
-12,38
-10,47
-49,84
-17,68
-3,31
-14,94
0,93
-14,18
-9,15
-7,06
-6,77
-6,47
11,76
32,44
31,36
-5,42
2,78
2,43
-6,46
2,84
-2,82
-6,48
-2,74
-8,63
-30,47
-5,55
2,47
-15,18
10,65
-5,02
2,37
-25,20
-3,35
-1,58
-3,38
-24,30
-22,24
-1,76
0,58
20,72
-7,17
-12,00
-38,63
-14,36
42,56
-1,57
-8,47
-18,53
-9,38
3,55
18,90
-1,72
21,31
65,47
37,33
-15,70
31,77
7,29
-9,17
11,01
-12,46
-26,01
-9,78
-20,20
-14,20
-23,11
4,13
2,08
27,53
-5,86
7,05
-39,87
7,34
19,73
3,04
-19,58
-46,26
13,48
10,82
18,40
27,80
13,49
17,35
12,06
11,82
13,27
17,84
13,30
19,00
17,24
11,44
13,59
17,67
10,21
12,81
11,39
12,74
24,80
28,45
11,57
12,53
20,71
11,17
12,63
11,40
20,67
13,66
21,82
12,82
13,66
14,40
19,78
11,55
13,74
8,86
23,24
45,68
0,26
13,70
13,10
High
21,74
Neg.
High
17,87
Neg.
High
-4,51
16,60
6,39
5,75
9,08
high
High
47,56
9,83
62,29
18,56
High
41,80
3,35
18,67
18,80
35,41
High
14,83
1,83
High
4,02
6,60
4,66
8,05
33,25
High
-6,70
4,77
46,90
Net Div
Yield
2014E
(%)
4,79
3,34
3,91
0,67
4,34
0,00
0,47
2,76
0,00
0,87
3,27
1,45
1,64
3,44
6,52
1,00
0,00
0,00
4,12
2,54
1,71
1,07
2,12
4,71
1,04
3,08
2,81
1,44
2,08
5,90
5,32
2,14
2,34
5,14
3,30
2,08
1,35
7,44
0,00
0,00
Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto
con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet
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Mensile Azioni
26 novembre 2014
Legenda
Benchmark
Blue chip
Buy-back
Buy-out
BV
CAGR
Capital employed
Combined ratio
Corporate governance
Cost/Income ratio
Cover ratio
Default
De-listing
Downgrade
DPS
Due diligence
EBIT
EBITDA
EPS
Embedded Value
EV
EV/Sales
EYR
Expense ratio
Free cash flow
IPO
Leverage
Loss ratio
Margine di interesse
Margine da servizi
Margine di intermediazione
Market cap
Multiplo
NAV
NAVPS
Overhang
P/E
P/BV
Pay-out ratio
Placement (private)
Private equity
Profit taking
Profit warning
Public company
Rating
RAB (Regulatory Asset Base)
Risultato di gestione
ROCE
ROE
SPS
Small/Mid cap
Spin-off
Target price
Tier 1
Tier 2
Upgrade
Valore Intrinseco (VI)
Yield
Parametro di riferimento
Titoli a larga capitalizzazione
Riacquisto
Acquisizione dall’interno
Book Value: mezzi propri della società
Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita
Capitale investito: mezzi propri + debiti netti
Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Expense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi)
Norme che regolano il processo decisionale societario
Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario)
Riserve totali/premi (settore assicurativo)
Insolvenza
Eliminazione dal listino
Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito
Dividend Per Share: dividendo per azione
Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie
Earnings Before Interest and Tax: utile operativo
Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo (MOL)
Earnings Per Share: utile netto per azione
Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza
Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto
Rapporto tra Enterprise Value e fatturato
Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (BTP 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E
Spese di amministrazione rapportate ai premi (settore assicurativo)
Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto
Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico
Debiti netti/mezzi propri
Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi (settore assicurativo)
Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario)
Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario)
Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario)
Capitalizzazione: prezzo x numero azioni
Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo,
risultato operativo, ecc)
Net Asset Value: valore patrimoniale netto
Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni
Eccesso di offerta di titoli sul mercato
Price/Earnings: prezzo/utile netto
Price/Book Value: prezzo/Valore di libro
Quota di utili distribuita
Collocamento (privato)
Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate
Presa di profitto
Annuncio di revisione di stime al ribasso
Società a capitale diffuso
Raccomandazione/ giudizio
Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della
determinazione delle tariffe applicabili
Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario)
Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito
Return On Equity: utile netto/mezzi propri
Sales Per Share: fatturato per azione
Titoli a bassa/media capitalizzazione
Scorporo
Prezzo obiettivo
Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro
rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50 % del capitale totale (settore bancario)
Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al
complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario)
Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito
Embedded Value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o
a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo)
Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione
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Mensile Azioni
26 novembre 2014
Avvertenza generale
Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata
alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo
svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna
dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente
documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui
contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere
oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali
modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.
I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters).
Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da
fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo
relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà
essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste
d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi
amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti
eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente
documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.
Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di
coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi
strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o
altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di
compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.
Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 30.10.2014.
Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente
a soggetti residenti in Italia mediante la messa a disposizione dello stesso attraverso il sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com)
e, per i clienti di Banca IMI, nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html).
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Mensile Azioni
26 novembre 2014
Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
Gli interessi e i conflitti di interesse – come disciplinati dagli artt. 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Consob n° 11971/99 e successive
modificazioni ed integrazioni (di seguito “Regolamento Emittenti”), dall’art. 24 del “Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli
intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emesso da Consob e Banca d’Italia, dalla NASD Rule 2711
e dalla NYSE Rule 472 di FINRA, nonché dalle FSA Conduct of Business Sourcebook rules COBS 12.4.9R (3) e COBS 12.4.10R (5) – presenti tra il
Gruppo Intesa Sanpaolo e gli emittenti di strumenti finanziari e i relativi gruppi di appartenenza citati nel presente documento sono disponibili, in
ottemperanza a quanto previsto dall’art. 69-septies del Regolamento Emittenti, dalle suddette Rules di FINRA e FSA, unitamente alla “Policy per
studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, sul sito internet di
Intesa Sanpaolo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti.jsp
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (quali, tra gli altri, Information Barriers, Crossing
Procedures, Watch e Restricted List) atti a gestire i conflitti di interesse derivanti dalle molteplici attività del Gruppo Intesa Sanpaolo in rapporto
alle raccomandazioni prodotte.
Certificazione degli analisti
Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del
documento, dichiarano che:
(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale obiettiva, indipendente, equa ed
equilibrata degli analisti;
(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.
Altre indicazioni
1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle
Società citate nel documento.
2. Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF.
3. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di
investment banking.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
39
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Note metodologiche
Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia.
Settori e aree geografiche USA/Europa/Italia e cenni sui Paesi emergenti
L’universo di riferimento è quello dei settori dell’Eurostoxx 600 e dell’S&P500.
La selezione dei settori viene realizzata sulla base dell’analisi dei fondamentali e della forza relativa dei singoli comparti rispetto al benchmark.
I suggerimenti di acquisto si riferiscono ad un investimento realizzato con un orizzonte temporale di 6-12 mesi.
Dati societari e stime di consenso
I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e
Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal
provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Definizioni e storia delle raccomandazioni
Raccomandazioni equity
View
Definizione
Orizzonte
Positiva
Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Neutrale
Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Negativa
Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato.
12 mesi
Non
No Rating
La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o
per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo
ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in
operazioni di mercato che riguardano la Società).
Rating sospeso
La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale
sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo.
Non
significativo
La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi
fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo
espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati
sono di tipo quantitativo e qualitativo.
Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi
metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per
metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da
valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un
paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di
consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E,
ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di
assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di
riferimento, o la media, del paniere individuato.
Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di
un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione
(definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa
operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae
l’indebitamento.
La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni (ogni divisione viene paragonata ai propri
peers) e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business.
Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a:
 Rendimento atteso (yield%);
 Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato);
 Analisi della posizione competitiva;
 SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità).
A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
40
Mensile Azioni
26 novembre 2014
Analisi tecnica
Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali
Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli
tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure
Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i
prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si
definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al
contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi.
Storia delle raccomandazioni (12 mesi)
Emittente
A2A
Autogrill
Atlantia (ex Autostrade)
Banca MPS
Banca MPS
BMW
Buzzi Unicem
Enel Green Power
Eni
Fiat Chrysler Automobiles (FCA) - ex FIAT
FIAT
CNH Industrial (ex FIAT Industrial)
Finmeccanica
Finmeccanica
Finmeccanica
Generali
Salini Impregilo
Salini Impregilo
Luxottica
Mediobanca
Sanofi
STMicroelectronics
Telecom Italia
UniCredit
Unione Banche Italiane (UBI Banca)
Raccomandazione
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Negativa
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Neutrale
No rating
Moderatamente Positiva
Moderatamente Positiva
Data di assegnazione/conferma del giudizio*
30.09.2014
01.08.2014
30.06.2014
30.04.2014
29.01.2014
30.06.2014
30.06.2014
01.08.2014
01.08.2014
26.11.2014
30.09.2014
01.08.2014
26.11.2014
30.04.2014
29.01.2014
01.08.2014
30.09.2014
30.04.2014
29.01.2014
30.10.2014
27.03.2014
01.08.2014
30.09.2014
30.10.2014
30.10.2014
Nota: * Viene riportata l’ultima data di conferma del giudizio precedente alla presente pubblicazione, quando la data di assegnazione è antecedente ai 12 mesi
Distribuzione dei rating/rapporti bancari (settembre 2014)
Numero di società coperte: 43
Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima
raccomandazione
Clienti Intesa Sanpaolo *
POSITIVO MODERATAMENTE
POSITIVO
4,6%
58,1%
50%
48%
NEUTRALE MODERATAMENTE
NEGATIVO
37,2%
62,5%
-
NEGATIVO
0%
0%
Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale
indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo.
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Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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Mensile Azioni
26 novembre 2014
Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice
Responsabile Retail Research
Paolo Guida
Analista Azionario
Ester Brizzolara
Laura Carozza
Piero Toia
Analista Obbligazionario
Serena Marchesi
Fulvia Risso
Cecilia Barazzetta
Analista Valute e Materie prime
Mario Romani
Editing: Team Nucleo Editoriale
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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