6. FARMACI: Dal Besta un nuovo farmaco per riaccendere i

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6. FARMACI: Dal Besta un nuovo farmaco per riaccendere i
6. FARMACI: Dal Besta un nuovo farmaco per riaccendere i mitocondri
È stato pubblicato su Cell Metabolism uno studio, condotto da ricercatori del Centro per lo
Studio delle Malattie Mitocondriali Pediatriche “Pierfranco e Luisa Mariani” della
Fondazione Istituto Neurologico "C. Besta", che potrebbe avere importanti conseguenze
sul trattamento delle patologie che vedono implicati i mitocondri. La ricerca, infatti,
condotta su modelli animali di miopatie mitocondriali, dimostra l’efficacia di un farmaco
sperimentale (AICAR) nella riattivazione dei mitocondri. “La ricerca - ha spiegato il primo
firmatario dello studio Carlo Viscomi- ha dimostrato che è possibile ridurre il deficit
energetico dovuto ad alterazioni genetiche dei mitocondri attraverso l’utilizzo di un farmaco
in grado di attivare la proliferazione dei mitocondri stessi e di migliorarne la funzionalità,
compensando in questo modo il ridotto funzionamento dei singoli organelli. Il ruolo dei
mitocondri è essenziale: sono, infatti, le centrali energetiche delle cellule, e ne sostengono
tutti i processi vitali”. Nel dettaglio, il gruppo di ricercatori coordinati da Massimo Zeviani ha
dimostrato l'efficacia dell'attivazione della biogenesi mitocondriale per la correzione
biochimica e clinica di deficit della citocromo-C-ossidasi. A breve è previsto l’avvio della
sperimentazione sull’uomo, in cui il composto potrebbe rivelarsi utile per il trattamento di
un’ampia gamma di malattie, comprese alcune molto comuni come il diabete e il
Parkinson. “Siamo molto orgogliosi dei notevoli risultati conseguiti dal Centro da noi
fortemente sostenuto, che rappresentano una conferma dell’eccellente lavoro svolto in
questi anni dal team del dottor Zeviani”, ha commentato Paolo Lazzati, presidente della
Fondazione Mariani. “Risultati che ci portano a proseguire con determinazione la nostra
missione di sostegno alla ricerca scientifica, anche in questo momento di difficile
congiuntura economica”.