Milla: Lupin: Operazione Liam

Transcript

Milla: Lupin: Operazione Liam
LUPIN, IL NATALE E IL RAGAZZINO DI NOME LIAM
Arsenio Lupin III, il ladro più famoso del mondo, osserva, dalla finestra del 28esimo piano del
palazzo più alto di Tokyo, la neve cadere, lenta e candida come panna montata, e ricoprire di soffici
strati le vie.
Jigen Daisuke, il suo migliore amico nonchè braccio destro e socio in affari, il tiratore più abile della
malavita, è sdraiato sul divano e finge di dormire, mentre in realtà, come al solito, è sveglissimo.
Goemon Ishikawa XIII, terzo socio, il più grande samurai dei giorni nostri, è seduto a gambe
incrociate davanti al camino acceso, gli occhi chiusi.
E’ il 24 dicembre 2013, e loro stanno aspettando Fujiko.
DRIIIIIN.
- Lupin, va’ ad aprire – ordina subito Jigen girandosi su un fianco e calandosi la federa del cappello
sugli occhi.
Lupin lo fulmina con un’occhiataccia, ma obbedisce di volata. Apre e... : - Fujiko, ch...
- LUUUPIIIN!! – L’ispettore Koichi Zenigata, in assoluto l’agente di polizia giapponese più legato al
suo lavoro, si precipita nella stanza e sventola un bel paio di manette rosse e bianche. – Ah ah! Mi
farò un bel regalo, Lupin! Siete tutti in arresto!
- Anche oggi, Zazzà?! Ma tu non riposi mai?! – piagnucola Lupin comiciando ad agitarsi. Jigen e
Goemon non si muovono.
Intanto è arrivata anche Fujiko, Fujiko Mine, la dark lady più provocante, entra con la testa che
spunta appena dai tre pacchi che tiene in mano. – Ispettore! Anche oggi?! – esclama non appena
riconosce Zenigata. – Perchè non va in ferie, come tutti i poliziotti normali?!
Zenigata sta per rispondere, quando si sente un rumore provenire dalla canna fumaria del camino.
Jigen si gira e Goemon apre un occhio. Tutti gli sguardi sono puntati sulla cappa stretta, mentre il
rumore si fa via via più intenso. Tutti hanno un unico, ovvio pensiero. Tutti sono col fiato sospeso... e
tutti improvvisamente si rendono conto che il fuoco è acceso. – Spegni! Spegni! – gridano. Lupin lo
spegne gettandoci dell’acqua. Appena in tempo. Un tonfo, e una nuvola di polvere si solleva. Quando
svanisce, ciò che vedono li sorprende non poco.
Un ragazzino sui quindici anni con i capelli bianchi come la neve e gli occhi di un viola metallizzato è
in piedi davanti a loro e si spolvera la T-Shirt di Superman e i pantaloncini neri ebano. – Uffa, era un
regalo di Jen... – Si rende conto che lo stanno fissando a bocca aperta, sconvolti. – Beh? Che c’è?
Sono caduto in una buca. Non vi è mai capitato? Ah, scusatemi. Capisco bene che per voi è inusuale
vedere qualcuno che cade da un camino, a meno che non sia Babbo Natale o uno spazzacamino.
Visto il vostro stupore accompagnato da un disappunto partefacente dei vostri caratteri, non mi resta
altro che presentarmi frettolosamente prima che le cose vadano a degenerare. Ebbene, il mio nome è
Liam Hell. Onorato di fare la vostra conoscenza.
Un discorso degno di V, non c’è che dire. E in effetti non sanno come replicare. Così il ragazzino
continua, attraversando la stanza e dando una lettera a Lupin. – Deve essersi impigliata nei miei
capelli durante il volo. Potreste occuparvene voi? Grazie, ve ne sono infinitamente grato. Ha una
meta speciale. Spero di rivedervi ancora, è stato un vero onore conoscervi.
E detto ciò non si dirige verso la porta, ma punta alla finestra. La apre e si sporge un po’. – Uhm...
Cinquantesimo piano. Vi trattate molto bene, signori. – Rivolge a tutti un sorriso smagliante e
acuminato e sale in piedi sul davanzale. La neve si confonde con i capelli. – Au revoir – saluta.
Inspira e si lascia cadere.
Tutti corrono alla finestra per afferarlo prima che sia troppo tardi, ma è come sparito. E da
quell’altezza non si vede già bene la strada, figuriamoci con la neve. Così infilano velocemente i
cappotti e si precipitano nell’ascensore, tuttavia quando arrivano nel punto in cui si presume sia
caduto non trovano il corpo.
- Forse aveva un elicottero – commenta Jigen accendendosi una sigaretta. Ma non lo stanno
ascoltando. Stanno tutti guardando la lettera. Sospira e torna verso il palazzo. Prima di entrare, si
volta. – Su, la apriremo nell’appartamento.
Lo seguono.
Una volta al caldo, si siedono sul divano (con disapprovazione di Jigen), pronti. Lupin legge prima
l’indirizzo di provenienza, poi la destinazione, infine il contenuto: - “Caro Babbo Natale, anche
quest’anno te lo chiedo: vorrei un pupazzo di Lupin III. E’ il sesto anno che te lo chiedo, ma non me
lo hai mai portato. Forse hai avuto dei problemi. So che ormai ho quindici anni, e i miei amici dicono
che devo smettere di sperare, ma i miei genitori stanno passando un brutto periodo e mi rimani solo
tu. Grazie, Camilla”. Che significa?
- Per me quel ragazzino te l’ha data apposta. – deduce subito Goemon. – Sono sicuro che si aspetta
che facciamo qualcosa.
- E cosa vuoi che facciamo, scusa?! Portare i regali non è certo compito dei ladri – attacca Fujiko
incrociando le braccia. – Mettiamo la lettera nella cassetta della posta e caso chiuso.
Una farfalla entra dalla finestra rimasta aperta.
- Una farfalla in pieno inverno?! – esclama Zenigata guardandola posarsi sulla spalla di Jigen.
- Guarda meglio: è di carta! – Lupin la prende per le ali e la apre, facendola tornare ad essere un
foglietto. – C’è scritto... “Avete tempo fino a mezzanotte”. Per far cosa?!
- Per realizzare il desiderio della bambina. – risponde Goemon. Si alza in piedi e li guarda. – Ma
possiamo fare molto di più.
- Cosacosacosacosa?!?! – urla Lupin facendo cadere lettera e foglietto. – E come pensi di riuscirci,
entro mezzanotte?! Arrivare a Roma! In Italia! Volando?!
Il samurai annuisce e incita tutti ad affacciarsi alla finestra e di guardare sul tetto del palazzo di fronte,
molto più basso di quello in cui si trovano loro. Sulle tegole sono ammucchiate delle ali meccaniche
di varie dimensioni.
Poco dopo eccoli là, a frugare alla ricerca di un paio delle loro misure.
- E’ fantastico! – ride Fujiko improvvisando uno svolazzo. – Ci pensate? Andremo a Roma volando!
- Sì, sì – borbotta Zenigata, che invece fatica a non ruzzolare. – Ma questi cosi ce l’hanno, i freni?!
- Zazzà, nessuno ti obbliga a venire – dice Lupin mentre si preparano al decollo.
- Non sia mai! Ho il dovere di controllarvi!
- Va bene, come vuoi, paparino. Allora andiamo.
Volare.
L’uomo lo ha sognato da sempre.
Così ha inventato l’aereo, il deltaplano, la mongolfiera, il razzo spaziale, l’elicottero.
Ma volare.
Volare come volano gli uccelli, questo no, non sarà mai in grado di farlo. Inventi qualsiasi cosa, ma
imitare il volo degli uccelli non è possibile.
Ma niente è impossibile per Lupin III. Infatti, ora sta volando per i cieli asiatici in compagnia dei suoi
amici, con solo l’ausilio di un paio di ali meccaniche assicurate alla schiena da una strana tecnologia
sconosciuta. Sotto di loro paesaggi stupendi si susseguono ad una velocità incredibile.
- Uuaaaauuuu! – grida Fujiko entusiasta, facendo una capriola. Il vento le scompiglia i capelli e la luce
della luna la rende ancora più bella. – Quanto manca, Goemon?
- Considerata la nostra velocità, direi che ci siamo quasi – risponde Goemon scrutando l’orizzonte.
Poco dietro di lui, Jigen strabuzza gli occhi sotto il cappello e si inclina, rischiando di cadere. – Che ti
prende, Jig...
- ATTENZIONEE!!
Si abbassano di colpo, evitando appena in tempo una ragazza che si schianta contro un camino della
periferia di Londra. E' minuta e sembra una bambola, tanto è piccola e carina. – Ahio... – fa
massaggiandosi la testa. Li nota. – RYYYUUUJIIIIIII!!!!! – Un ragazzo le viene in aiuto. Il suo
opposto: alto e dallo sguardo duro. – Eccomi, eccomi. – Li nota. Sorride in segno di scusa. – Scusate,
Taiga è proprio un’imbranata. – Nota le ali, che hanno anche loro. – Anche voi... ? Il nostro è a
Milano, il vostro?
- RYUUJII!! – urla Taiga spiccando il volo come un piccolo razzo. – Muoviti!
- A... Arrivo, Taiga. Ci si vede dopo, allora.
Li seguono con lo sguardo mentre si allontanano. – Ma... Erano Taiga Aisaka e Ryuji Takasu?! Di
Toradora? – esclama Lupin grattandosi la testa. – Eh sì, erano proprio loro! Bah... Continuiamo, dai.
Eccola, Roma. Il loro obiettivo è sulla Tiburtina, ma quando arrivano sopra al Colosseo Goemon si
ferma a fare foto. Strano, ma vero. – Ricordi. Cartoline. Conservare sempre i ricordi – dice in sua
difesa. Sarà...
Comunque, eccoli qua. Finalmente sono arrivati.
Una casa qualunque, abitata da gente qualunque, in una via qualunque.
Liam ridacchia, nascosto nell'armadio. Deciso a studiare i loro movimenti, dà per scontato che sarà,
per lui, un gran divertimento. Infatti...
Lupin e compagnia si aggrappano alla finestra della presunta camera da letto della ragazzina romana,
seminata di fumetti e libri tanto da sembrare un magazzino. - Che facciamo? Entriamo?
- Prima tu.
- No, prima tu.
- Prima le donne.
- Prima la legge! - esclama Zenigata facendosi coraggiosamente avanti. Goemon taglia il vetro grazie
alla sua incredibile katana e gli fa un cenno d'invito a entrare. L'ispettore annuisce ed entra.
Nella stanza regna il più totale silenzio.
Entrano anche gli altri.
Liam affonda ancor di più tra i cappotti. Ma, prima, controlla la ragazzina che dorme. Accertatosi che
non finga, sospira e si prepara allo spettacolo.
- Cosa dobbiamo fare? - chiede Fujiko sottovoce, aggrappandosi a Goemon per evitare di inciampare
nei fumetti.
- Credo che Liam voglia che la ragazzina ci veda - risponde questo, evitando a sua volta una pila di
manga di Inuyasha.
- Ne sei sicuro?
- Sì. Quel ragazzino è molto più di quello che crediamo.
"Non sai quanto hai ragione", ride Liam sentendolo. "Neanche immagini cosa sono io!"
Così, si siedono tutti sul bordo del letto, indecisi. Cosa fare? Aspettare che si svegli?
"Uffa. Ma quanto ci mettono?!" sbuffa Liam. Poi sorride tra sè e sè. Dopotutto, perchè no? E' abituato
a intervenire, ormai. "Vi darò un piccolo aiutino, ma il resto sta a voi." E soffia una polvere argentea
sugli occhi assopiti della ragazzina. "Svegliati, amica mia!"
I cinque non si sono accorti di niente. E quando si alza a sedere e si stropiccia gli occhi, sbadigliando,
è automatico che saltino in piedi.
- Mammamia, ma che ore sono? - mormora ancora mezza addormentata, cercando un orologio che
non c'è. - Sono già le sei?!
Loro intanto non si muovono, immobili come statue di sale, non un fiato. Non perchè abbiano paura,
figuriamoci, hanno affrontato sfide più tremende di questa. Ma non sanno come comportarsi, con
una ragazzina che li crede degli eroi, così reputano che sia meglio... fingersi statue a grandezza
naturale.
Però lei, quando si accorge della loro presenza, sgrana lo stesso gli occhi e balbetta: - Ah... Lu... Jige...
Goem... Fuji... Zen... - per poi scendere dal letto e tastare i loro volti, che si trattengono dal solletico. Cosa...?!
Tuttavia, anche se sono tutti decisi a non mollare, non hanno fatto i conti con Goemon, che si lascia
subito andare a una risata liberatoria. La ragazzina lo guarda stupita. E urla.
A questo punto è inutile continuare la messa in scena; Lupin la afferra prima che esca dalla stanza e
Jigen le tappa la bocca con un manga preso dalla confusione che regna sul pavimento. - Sssshhh!! - le
intimano. Lei li guarda uno per uno, poi annuisce con vigore e la lasciano andare.
- Cosa ci fate qui? - chiede rimettendosi a sedere, stavolta per terra. - Ma siete veri?! - aggiunge
strizzando la barba di Jigen, che per protesta le tira i capelli. Ridono.
- Certo che siamo veri! - ribatte subito Fujiko, altezzosa come sempre. - E siamo qui per farti felice!
Lupin le rivolge uno sguardo stupito. Lei alza le spalle: - Piuttosto, sei tu Camilla?
- Sì, sono io. - risponde la ragazzina. - Come fai a sapere il mio nome?
- Abbiamo ricevuto la tua letterina - spiega Zenigata arrossendo d'orgoglio.
Ma Camilla sembra non capire. - Letterina? Quale letterina?! Io non spedisco lettere da una vita. Poi s'illumina: - Ah, è ovvio. E' stato Liam, vero?
- Come fai a saperlo?!
Qui si lascia andare a una sonora risata, e Liam, nel suo nascondiglio, arrossisce: - Quella peste! Cosa
non farebbe per farmi felice! Lo fa ogni anno, ormai!
- Che... che cosa? - chiede Lupin, confuso.
Camilla sorride e scuote la testa: - No, sta a lui spiegare. Ma il regalo è stato conoscervi, vedervi,
toccarvi con mano. Il mio sogno, il sogno di ogni ragazzo, quello di incontrare i propri miti. Andate,
seguite la neve e andate.
Stanno seguendo la neve da un bel po' ormai, il che non è difficile dato che a Roma non nevica mai.
Li porta al Colosseo, illuminato a giorno.
Atterrano esattamente al centro. Beh, più che un atterraggio possiamo definirlo una picchiata.
Comunque, toccano il suolo.
- Eccoli!
- Finalmente...
- Ben arrivati!
- Mancavate solo voi!
- Presto, chiamate Liam!
- Liaaaamm!
Lupin si guarda intorno: non c'è nessuno oltre a loro. Ma che cosa...?
- ECCOLIII!!!! - grida Liam correndogli incontro. - Okay, si dia inizio alla festa!
All'improvviso, ecco che il Colosseo si anima. Banchetti pieni di pietanze succulente, luci colorate,
musica da festa, stelle filanti, fuochi d'artifico, alberi di Natale sparsi qua e là... e personaggi di anime
e manga come invitati.
Zenigata fa per chiedere spiegazioni a Liam, ma il ragazzino è già sparito. Così avvicinano le persone
più vicine: una ragazza in divisa scolastica e un ragazzo dall'aspetto bizzarro e le orecchie da cane.
- Ehm, Kagome Higurashi e Inuyasha? - esordisce Lupin. - Potreste spiegarci qualcosina?
- Certamente! - esclama Kagome trascinando da loro anche Inuyasha. - Liam organizza questa festa
ogni anno, e ogni volta coinvolge un anime in più. I personaggi di ogni anime o manga devono far
visita a un loro "fan" entro le 23.00 della notte di Natale.
- Come fai...?
- E' la domanda che ci facciamo tutti, la prima volta.
- Ah... Però la nostra ragazzina ha detto che conosceva Liam...
Inuyasha tende le orecchie e si sporge verso Lupin: - Cosacosa?!?! Vi ha mandato da Marun?!
- Marun?!
- La ragazza di Liam!
- Eh?!
- Non dategli retta. - s'intromette Taiga, avvicinandosi con Ryuuji. - Marun è il soprannome di
Camilla, la ragazzina che vi è stata assegnata. Liam e lei sono come fratelli... come tu e Jigen.
- Ah... ma dov'è adesso Liam?
- Lassù - Ryuuji indica un palco che non avevano notato. Forse perchè non c'era ancora. Un
palco?!?!?!
Liam sorride. E' come gli altri anni. Ma stavolta ci sono loro, Lupin e la sua banda. Ammicca a
Marun, dietro le quinte, e si precipita fuori seguito a ruota dai fratelli.
- Chi sono quei due? - domanda Lupin a Ryuuji.
- Oh, i fratelli di Liam. Klofos e Daisuke.
- Mi avete chiamato? - si avvicina Jigen.
- No, no.
I fratelli di Liam non gli assomigliano molto.
Il primo, e più grande, Daisuke, è alto e serio, con un'incredibile tanto innaturale capigliatura lunga e
argentea. I suoi lineamenti sono nobili e i suoi abiti ricordano quelli degli antichi maggiordomi.
Il secondo, il gemello, Klofos, è identico a Liam, se non fosse per i capelli neri e gli occhi gialli.
Indossa una corta tunica scura e sembra in imbarazzo.
Entrambi però sono molto diversi dal fratellino.
In questo momento, infatti, è un'esplosione di gioia. I capelli tanto chiari da sembrar bianchi
riflettono la luce dorata che illumina il palco e gli occhi viola guizzano vivaci da un ospite all'altro.
Giocherella con la maglietta e intanto saltella avanti e indietro.
Poi, come posseduto da una forza misteriosa, si ferma in aria, durante un salto. Lupin e i suoi, Zazzà
compreso, rimangono a bocca aperta. Un giovane uomo accanto a loro, una sorta di emo strano con
due enormi occhiaie nere, pallidissimo, sbadiglia: - Liam, Liam, il solito esibizionista!
Chi è Liam, veramente?, vi chiederete voi.
Lo spirito del Natale.
Errato.
Babbo Natale.
Errato.
Lo stanno capendo anche Lupin e gli altri, questa notte.
Lo capiscono quando dalle scapole di Liam si sprigionano un paio di ali grandi e candide.
Liam è un angelo. Semplicemente un angelo.
Un angelo appassionato di manga e anime.
Un angelo che la notte di Natale realizza i sogni degli Otaku.
Nessuno sa di questa sua attività, nemmeno l'Altissimo.
Nemmeno Babbo Natale stesso.
Ma tutti sanno che Liam è Liam; affacciatevi alla finestra, lo vedrete sorridere.
Perchè il suo spettacolo dura fino all'1 gennaio, perciò avete ancora tempo per vederlo.
Se sentite un soffio leggero nell'orecchio, è Liam.
Se vi sembra di sentire sonno nel bel mezzo della giornata, è Liam.
Ma soprattutto, se vedete i vostri o il vostro miti/o girare per strada, è opera di Liam.
E Lupin lo ha imparato.
Infatti stanno ancora festeggiando.
Fujiko sfoggiando il suo abito nuovo per l'occasione.
Jigen giocando d'azzardo con Sanji.
Goemon facendo gare di samurai con Tsura (ndrTsura: NON SONO TSURA! SONO
KATSURA!!!!).
Lupin ballando con Koizoumi.
E tutti festeggiano.
Potrei terminare con "E vissero tutti felici e contenti", se la festa fosse finita.
Ma continua.
MERI KURISUMASU E AKEMASHITE OMEDETO A TUTTI!!! :D
Marun :3