2006.12.06_LIBERODILEGGERE - Alonso Cueto
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2006.12.06_LIBERODILEGGERE - Alonso Cueto
Libero di leggere mercoledì 6 dicembre 2006 laRegioneTicino 36 a cura di Orazio Dotta e Velia Chiesa L’incipit ‘Poco prima che questa storia cominciasse, la rivista Cose ha pubblicato una mia fotografia nella rubrica ‘Società’. Era una foto rettangolare che attraversava la pagina da parte a parte. Io sfidavo la macchina fotografica con un sorriso’ Per i più grandi Una vita da lettore di Nick Hornby Guanda, p. 180 Se si desidera che la lettura sopravviva come attività di svago, e alcune statistiche dimostrano come la cosa non sia affatto scontata, allora dobbiamo fare pubblicità alle gioie che ci regala, più che ai suoi (dubbi) benefici. Non vorrei mai dover dissuadere qualcuno dalla lettura di un libro. Ma, se state leggendo un libro che vi sfinisce, lasciate perdere e leggete qualcos’altro… Queste parole, che potrebbero spiegare la filosofia della rubrica “Libero di leggere”, appartengono a Nick Hornby. Le La cucina color zafferano di Yasmin Crowther Guanda, p. 260 La nonna vuota il sacco di Irene Dische Neri Pozza, p. 330 La nonna vuota il sacco, di Irene Dische, è un racconto in prima persona senza peli sulla lingua, senza segreti, schietto come il carattere della protagonista: nonna Elisabeth. Una storia a tratti commovente a tratti divertente, incentrata sulle vicende che hanno segnato lo “scandaloso” matrimonio avvenuto negli anni Venti fra Elisabeth, affascinante figlia di una famiglia tedesca della Renania, con Carl, medico ebreo figlio di un ferramenta. Un matrimonio malvisto dalla famiglia della sposa che si L’afghano di Frederick Forsyth Mondadori, p. 296 Se la giovane guardia del corpo talebana avesse saputo che quella chiamata lo avrebbe ucciso, non l’avrebbe mai fatta. Il canto della libertà di Karen Connelly Frassinelli, p. 467 Karen Connelly, saggista e poetessa, ha vissuto molti anni in Birmania ed è proprio della travagliata storia di questo paese che si occupa il suo primo romanzo, Il canto della libertà, edito da Frassinelli. Nel libro, attraverso le vicende di Teza, un cantautore birmano che con la musica ha saputo scuotere la coscienza del suo popolo contro il potere imperante, si evoca la sto- troviamo nelle prime pagine del suo ultimo libro: Una vita da lettore. Un appassionato diario di anni di letture, quelle dell’autore, raccontate in poche righe; righe che però sanno sviluppare la giusta curiosità per questi libri e che esaltano le numerose sensazioni che un lettore prova: noia, felicità, sorpresa, dispiacere ecc. Un libro curioso e interessante. Per chi vuole approfondire la conoscenza del mondo della lettura consigliamo inoltre: Una storia della lettura, di Alberto Manguel (Mondadori, 1999). Una pubblicazione affascinante e densa d’informazioni e spunti sull’arte, la storia e l’avventura del leggere. Un ritorno alle origini, così si potrebbe definire La cucina color zafferano dell’autrice angloiraniana Yasmin Crowther. Protagonista del romanzo è l’iraniana Mariam Mazar che vive con la sua famiglia a Londra. Due tragici eventi, la morte della sorella a Teheran e l’interruzione della gravidanza della figlia, sconvolgono la sua vita. Mariam, sposata al premuroso marito inglese Edward, decide di ritornare al paese natio, fra le montagne dell’Iran, per ritrovare le sue radici e quella famiglia che un tempo l’aveva allontanata per colpe non sue. Ad accompagnarla in un viaggio in bilico fra culture differenti sarà la figlia Sara. complica con l’avvento del nazismo. I due coniugi, uniti dall’amore, si vedono costretti dagli eventi a scappare in America, nel New Jersey, mentre i fratelli di Elisabeth diventano gerarchi del regime. Ma non lo sapeva, così la fece e morì. Con questo incipit inizia il nuovo avvincente romanzo di Forsyth dal titolo L’afghano. Un romanzo post 11 settembre che immagina un progetto terroristico ancora più devastante della tragedia delle torri gemelle di New York. I servizi segreti americani e inglesi scoprono un nuovo complotto di Al-Qaeda denominato Al-Isra. Urge introdurre nelle file di Osama bin Laden un agente che possa indagare sulla faccenda. A questo proposito viene scelto Mike Martin, un ex colonnello inglese con oltre venticinque anni di esperienza, che assumerà la falsa identità di Izmath Khan: ex comandante talebano prigioniero a Guantanamo. Per Mike, nato in Iraq e di madre lingua araba, l’impresa sembra essere di quelle impossibili. ria di anni di dittatura. Teza da cantautore diventa ben presto prigioniero politico. Il racconto è incentrato sulla dolorosa esperienza in prigione: un’esperienza di segregazione e soprusi. La grande personalità di Teza, nonostante il regime di cattività, riesce ad influire anche la vita del carcere coinvolgendo secondini e prigionieri. Il “National Post” così commenta il libro: “Anche quando raggiunge gli abissi più profondi dell’umanità, la vena poetica della Connelly traspare sempre”. Per i più piccoli La verità ad ogni costo di Orazio Dotta La letteratura contemporanea proveniente dall’area latinoamericana ha un nuovo paladino che si è assunto l’onere, e l’onore, di diffonderla al pubblico di lingua italiana. Si tratta della collana “Bookever” degli Editori Riuniti di Roma: casa editrice che già negli anni Sessanta si era lanciata in un’impresa simile proponendo autori come Vargas Llosa, Marquez, Amado, per citarne alcuni. L’editor di “Bookever Editori Riuniti”, Paolo Valentini, parlando di questo nuovo progetto editoriale e della letteratura di questa parte del mondo ha detto: «Il continente centro e sud americano ha avviato in questi ultimi anni un processo di trasformazione politica, sociale e culturale estremamente interessante. I nuovi fermenti, le vecchie ferite non ancora rimarginate, gli atavici residui coloniali e i nuovi profeti della rivoluzione si fondono in un grande scenario nel quale la letteratura immagina, inventa e racconta le sue storie». In questo contesto rientra uno dei primi romanzi pubblicati nella collana: «L’ora azzurra» del peruviano Alonso Cueto. Un romanzo che scava nei meandri di un passato doloroso e drammatico; un passato fra i più sanguinari della storia del Perù che ha contraddistinto il decennio fra il 1980 e il 1990. In questo periodo il gruppo Sendero Luminoso fu molto attivo con numerosi attentati terroristici finalizzati a sovvertire il sistema politico del paese. Questi eventi sanguinari diedero vita ad una reazione repressiva e determinata da parte delle forze armate e di polizia. Da una parte e dall’altra, in una sorta di ping pong dell’orrore, si effettuarono molte nefandezze che segnarono intere generazioni. Il romanzo di Cueto, come dice Vargas Llosa, descrive con lucidità e fantasia le conseguenze di questi dieci anni di guerra civile e di terrorismo. Ancora una volta musa ispiratrice di uno scrittore è la guerra. Le ferite profonde, non solo quelle fisiche, ma anche quelle morali, psicologiche e sociali che i conflitti infliggono a coloro che vi si ritrovano coinvolti, spesso e volentieri stuzzicano l’estro creativo dei narratori. Quest’ultimi avvertono il desiderio e l’urgenza di trasporre sulla carta questi drammatici momenti. Lo fanno, come nel caso di Cueto, con passione, coinvolgimento e trasporto. Lo stesso autore, Premio Herralde in Spagna, in un’intervista a “el charco” ha detto: «La guerra è la miglior fonte di ispirazione per qualsiasi scrittore… Da quando esiste la letteratura, le storie sono state il risultato delle differenze, delle tensioni e delle carenze. Da una parte il conflitto genera le storie; in un mondo utopico, dove tutti convivono in armonia, non ci sarebbero storie oppure sarebbero estremamente noiose. Dall’altra, credo che le società siano abituate ad ignorare il dolore, la morte e la violenza, ostacoli che rallentano il proprio cammino. La letteratura è lo strumento che permette di rincontrare le verità dimenticate, accantonate dalla società». «L’ora azzurra», primo romanzo di Cueto tradotto in italiano, racconta una vicenda struggente e sconcertante. Una storia di famiglia che però coinvolge un’intera nazione, un intero periodo storico. L’avvocato Adrian Ormache vive una vita agiata e tranquilla. Ha una famiglia di quelle che sembrano essere l’icona della felicità, di cui ovviamente va orgoglioso, e una splendida casa. Le sue giornate scorrono senza scossoni. Alla morte dell’adorata madre, persona fine, elegante e di alti contenuti morali, quest’idillio si spezza. Il fratello Ruben gli rivela la vera natura del padre: un ex ufficiale della marina che si è contraddistinto nella lotta contro il terrorismo di Sendero Luminoso guadagnandosi il rispetto dei colleghi. Il genitore, che ha sempre vissuto lontano dalla famiglia avendo divorziato dalla moglie dopo pochi anni di matrimonio, sembra essersi macchiato di atti orrendi e vili: «Certe volte si scopava una terrorista, poi la passava ai soldati che se la scopavano uno dopo l’altro, e poi alla fine le sparavano un colpo in testa». Parole devastanti, pesanti come macigni che rimbalzano nella testa di Adrian in una sorta di moto perpetuo. Una rivelazione che brucia e corrode dall’interno. Una presunta verità che va indagata, perché solo la ricerca della verità può mitigare il dolore o, quantomeno, rimettere ordine nel caos. Andare a fondo, fare luce in questa oscura vicenda diventa imperante. La cosa si fa ancor più pressante quando attraverso mezze rivelazioni del papà, in punto di morte, e attraverso una lettera accusatoria, trovata nelle carte della madre, Adrian scopre che una donna, Miriam, è passata dalle sgrinfie del genitore riuscendo però a salvarsi: «C’era un’india che gli piaceva e che non ha voluto passare ai soldati, se l’è tenuta solo per lui». Di più, l’avvocato ha il tremendo sospetto che da qualche parte vi sia un terzo fratello nato dalla relazione fra suo padre e Miriam: «Mi pare che il pomeriggio precedente, poco prima di litigare con Guayo, Chacho avesse raccontato che, al momento della fuga, Miriam era incinta». A complicare la vita di Adrian, se ancora ce ne fosse bisogno, si aggiunge poi, in una sorta di girone infernale, un ricatto: l’autrice della lettera rinvenuta nella casa della madre, Vilma Agurto, lo convoca per chiedergli del denaro. In contropartita promette di non divulgare alcune fotografie in suo possesso che testimoniano la relazione di suo padre con Miriam. Il ritmo del racconto è di quelli incalzanti, di quelli che coinvolgono il lettore in tutto e per tutto. Il desiderio di trovare Miriam, di scoprire la verità, di indagare in un fosco passato fatto di violenze e soprusi, ma anche di silente eroismo, avvolge come un mantello invisibile il protagonista della storia. Le indagini che Adrian intraprende sembrano quelle proprie del romanzo giallo e, come un romanzo giallo, la lettura e il pathos rimangono sospesi a mezz’aria, fra un colpo di scena e l’altro, fino alla risoluzione finale. Un presepe speciale Enza Emira Festa Mondadori C’era una grande agitazione nel presepe. I pastori erano in ansia perché la pecora nera era scomparsa. Negli ultimi giorni infatti, aveva mostrato molta insofferenza e, benché piccola d’età, aveva fatto capire che lei, per quest’anno, non voleva partecipare al presepe perché stufa di fare sempre la ‘pecora nera’. «Voglio un’altra parte». Ma quando i pastori le avevano spiegato che era impossibile, la pecora era uscita dall’ovile e se n’era andata via imbronciata. L’intero presepe era allarmato: non man- cava solo la pecorella nera... ma pure Gesù Bambino! Una noia mortale che tutti gli anni tocca restare immobili in quella scomoda culla con un bue dall’alito pesante e un asino che ti scambia per un lecca-lecca. Un finale tutto da leggere. Il primo Natale Ed. Usborne didamente illustrato. Finalmente un libro dove i fatti sono reali. Ai bambini si dedica un’opera da custodire gelosamente. Dall’annunciazione a Maria al viaggio verso Betlemme, la ricerca dell’alloggio e il miracolo nella stalla, la lieta novella dell’angelo ai pastori e l’arrivo dei re Magi; il sogni di Giuseppe e la strage degli innocenti e i ritorno a Nazareth. Dopo tanti fatti e fughe Maria pensa ancora a quanto accaduto dalla nascita di Gesù, ma soprattutto pensa a questo bambino che è figlio di Dio e al dono immenso che ha ricevuto per lei e per ciascuno di noi. Il mistero e la magia del primo Natale prendono il via in questo meraviglioso libro splen- La notte della cometa sbagliata Beatrice Masini Einaudi Ragazzi La stella cometa è grande, luminosa, bella. Quando viaggia nel cielo è impossibile confonderla con altro. Tranne che, forse, con un’altra cometa. È quello che accade a Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. E così il loro viaggio di ogni anno verso la mangiatoia prende una direzione inaspettata, e certo sorprendente... Ormai avevano una certa esperienza. Non si perdevano più nel deserto, com’era successo la prima volta. Non dovevano più fermarsi e chiedere informazioni a un tiranno con la barba a punta e lo sguardo avvelenato o a qualche pastore con gli occhi gonfi di sonno. Sapevano dove andare, e basta. Erano sicuri di sé. E fu pro- prio quella sicurezza a ingannarli. Seguirono un’altra cometina, per errore. E fu per errore che la notte del ventiquattro dicembre si trovarono molto lontano dalla loro destinazione. Per fortuna che da qui al ventiquattro dicembre mancano ancora molti giorni. E molte storie. Ventiquattro racconti per camminare piano piano verso Natale. Fiabe di Natale Bianca Belardinelli Giunti Si dice che, quando dal cielo scende un leggero nevischio, quando le festività natalizie accendono la città di lucine colorate e quando si appendono ai camini le calzette a righe, sia molto più divertente leggere e ascoltare le fiabe. In realtà ci sono libri che raccontano storie talmente ricche di calore che si possono cominciare a Natale e continuare fino a quello successivo. E anche oltre Sette fiabe quindi per farsi voler bene un po’ di più. Per aspettare Natale insieme alle persone che ami e... perché no, regalarne una proprio a quell’amico che tanto amico non è sarebbe davvero un Natale diverso dagli altri. Il folletto distratto e la bambina capricciosa Lorrie Moore Frassinelli voro: e all’ultima tappa scende di nascosto attraverso il camino e si mette a curiosare nella casa. In una stanza trova uno spuntino già pronto, e quando si distrae per mangiarlo sente lo scampanellio delle renne in partenza. È troppo tardi per raggiungerle. Dovrà rimanere in quella casa fino all’anno successivo? Sempre che il suo capo decida di ripassarci... Infatti la bambina che abita lì è una piccola peste e magari non le toccheranno altri regali per un sacco di tempo, forse mai più! Aben è il folletto più bravo quando si tratta di costruire i regali di Babbo Natale, ma è anche una vera spina nel fianco: vanesio, brontolone e dispettosissimo. Così alla fine Babbo Natale si stanca e lo declassa a guardia delle renne durante il giro di consegna dei doni. Un affronto. Un tipetto come Aben non può starsene sui tetti a fare il suo la-