LETTERA DI FEDERBIO SU ARTICOLO “IL NOSTRO SGUARDO

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LETTERA DI FEDERBIO SU ARTICOLO “IL NOSTRO SGUARDO
LETTERA DI FEDERBIO SU ARTICOLO “IL NOSTRO SGUARDO RIVOLTO AL
PASSATO” A FIRMA PAOLO MIELI
Bologna, 4 febbraio 2016 – Poche settimane fa Mieli ha difeso appassionatamente la scienza in
relazione all’indagine della Procura di Lecce sulla vicenda del disseccamento degli ulivi nel Salento. Ora
invece, con l’articolo “Scienza e OGM/Il nostro sguardo rivolto al passato” per liquidare in due righe
l’unica forma di agricoltura sostenibile codificata dall’Unione Europea fin dal 1991, ovvero l’agricoltura
biologica, fa riferimento a un’inchiesta di periodico che fa capo a una società anonima editoriale e
finanziaria di diritto lussemburghese che si finge associazione di consumatori. Proprio come fece la
scienziata Senatrice Cattaneo qualche tempo fa. Per qualcuno, evidentemente, quando si tratta di
agricoltura è da preferire la letteratura divulgativa a quella scientifica.
La scienza, l’economia, l’ecologia e l’agricoltura sono faccende serie e complesse. Chi pensa di
semplificarle in laboratorio o sui media, non importa in che direzione, non fa un buon servizio a un Paese
come l’Italia, che per guardare al futuro non ha bisogno di rivolgersi al passato e a tecnologie vecchie,
sviluppate in tutt’altri contesti (gli OGM, insetti compresi), ma di mettere in valore le proprie competenze,
esperienze e distintività. Come ricordato più sopra, l’agricoltura biologica è l’unico metodo agricolo
sostenibile che l’Unione Europa ha codificato con un proprio Regolamento, a cui corrispondono norme
sostanzialmente equivalenti in tutto il Pianeta. E’ dunque un’agricoltura normata, certificata e che si basa
su conoscenze e innovazione scientifiche come e più di quella OGM. Con la differenza sostanziale che non
provoca rischi per la biodiversità naturale e agricola, che invece tutela, e che l’agricoltura biologica lascia
liberi gli agricoltori di non dipendere per le sementi e i mezzi tecnici che sono necessari per le coltivazioni
OGM da poche multinazionali globali. Crediamo fermante nel libero mercato, non nell’oligopolio ormai
assai vicino al monopolio.
In questo momento negli USA non cresce solo (e a due cifre, come in Italia) la domanda di prodotti
biologici, ma anche quella di prodotti OGM-free (secondo il The New York Times il 93% dei consumatori
chiede che i prodotti con OGM siano etichettati come tali). Cina e Russia stanno avviando programmi
straordinari d’investimento in agricoltura biologica, progettando di surclassare l’Europa e – soprattutto l’Italia, attardata in questa antica discussione pro e contro gli OGM, che nell’epoca delle auto ibride è un
po’ come discutere se essere pro o contro le marmitte catalitiche. Se qualcuno pensa di ridare
competitività, dunque reddito e futuro, alla nostra economia agricola e alimentare lasciando la strada
della qualità e della vera sostenibilità, forse, oltre a capire poco di agricoltura, capisce ancor meno della
vera partita che l’Italia può giocare anche a livello internazionale su agricoltura e alimentazione per il
proprio futuro e quello del Pianeta. L’eredità di EXPO Milano va colta per rimettere l’Italia alla testa di
un’innovazione vera del modello agricolo e alimentare, basato su biodiversità e risorse locali, non in coda
a un treno partito ormai più di 30 anni fa senza per questo aver risolto alcuno dei problemi di nutrizione e
ambientali a scala globale.
Questi sono gli scenari reali su cui invitiamo Mieli a buttare un occhio non distratto e confrontarsi con le
imprese giovani, innovative e di successo che anche in Italia stanno trainando la crescita del mercato del
biologico a doppia cifra, anche per l’export. Del resto il Made in Italy alimentare nel mondo ci va con le
eccellenze, che sono i prodotti tipici e il biologico. E se chi gli OGM li usa nei mangimi per gli animali,
come i produttori convenzionali di Grana Padano, Parmigiano Reggiano o prosciutti di Parma e San
Daniele, si guarda bene dallo scriverlo in etichetta e dirlo nella pubblicità un motivo ci sarà.
Paolo Carnemolla, Presidente FederBio
Ufficio Stampa FederBio - Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica
Silvia Pessini [email protected] - Cell. 348 3391007
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