Fujifilm Finepix F100fd

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Fujifilm Finepix F100fd
Fujifilm
Finepix F100fd
Lab Test
Dotata di sensore
SuperCCD HR,
stabilizzatore e zoom
grandangolare , la
Finepix F100fd si
propone come una
valida soluzione per
un’ampia serie di
situazioni fotografiche.
Il corpo è compatto e in
metallo.
Sono più di due anni che la serie F di Fujifilm
ottiene riscontri più che favorevoli da parte
di stampa e pubblico; i modelli infatti sono
dotati di sensori SuperCCD che offrono una
pulizia d’immagine inarrivabile per gli altri
modelli di risoluzione paragonabile; tuttavia
la mancanza, in alcuni casi, di avanzate funzioni manuali, o di un’ottica grandangolare
in altri, ne hanno frenato la diffusione tra i
fotografi più esigenti.
www.fotografia.it/labtest
Con la Finepix F100fd, Fujifilm offre
finalmente una macchina dotata di ottica
Fuji non equivalente ad un 28-140mm
f/3,3-5,1 capace di soddisfare l’esigente
sensore SuperCCD HR da ben 12 Mpxl, il
tutto in un corpo in metallo ben equilibrato
che consente l’inquadratura e lo scatto anche
con una sola mano.
Il dorso è dominato dall’ampio display
da 2,7”, affiancato sulla destra da quattro
pulsanti raggruppati a due a due
sotto un unico bilanciere, e da un
selettore a quattro vie dotato di
pulsante centrale di conferma. La
ghiera per la modifica dei parametri è purtroppo dotata di rilievi
troppo piccoli, possibile causa di
imprecisioni. Il dorso consente
l’accesso diretto a otto funzioni,
tra le quali il menù Finepix per la
modifica dei parametri d’immagine, la funzione Face Detection,
lo stabilizzatore meccanico (attivabile solo a patto di accettare
l’impostazione automatica sulle
alte sensibilità) e il playback
delle immagini; questo è gestito
tramite un pulsante software che consente il
passaggio dalla revisione alla ripresa tramite la pressione del pulsante di scatto. Più in
generale la F100fd si caratterizza per la priorità allo scatto, dato che basta la pressione
parziale del pulsante di scatto per uscire da
qualsiasi menù. La calotta ospita il pulsante
di accensione, un sistema di trasmissione
ad infrarossi utile esclusivamente a mettersi in comunicazione con altre fotocamere
Fujifilm o cellulari (?!) e il comando dello
zoom coassiale al pulsante di scatto.
Sul lato destro troviamo, protetto da uno
sportello in gomma, l’unico connettore
che svolge le funzioni di connessione Usb
o uscita video, mentre il fondello ospita il
vano batteria con annesso slot per schede di
memoria xD o SD/SDHC, oltre alla filettatura, in plastica, per il cavalletto.
Il software ha un’impostazione coerente
con il passato. Poco evolute le funzioni
di risparmio energetico; è infatti possibile
scegliere solo tra tre impostazioni predefinite, più il tempo di stand-by, variabile tra
2 o 5 minuti.
Ottima la rapidità di messa a fuoco, sempre
attorno al mezzo secondo in posizione gran-
FUJIFILM FINEPIX F100FD
RUMORE
Distorsione
Prove di Laboratorio
dangolare e poco più lenta in posizione
tele, anche in condizioni di luce non particolarmente favorevoli; non altrettanto la
velocità di accensione, pari a poco meno
di 3 secondi.
La raffica a piena risoluzione tocca i 3 fps
per un massimo di 3 scatti, mentre a risoluzione ridotta (3 Mpxl) si arriva ad oltre 4
fps per un massimo di 12 fotogrammi.
La prova
Il grafico mette in relazione il rumore (Visual
Noise) misurato secondo lo standard ISO15739
con la risoluzione, mostrando quanto questa cali
per l’azione del filtro di riduzione rumore alle
diverse sensibilità.
RISOLUZIONE
La risoluzione misurata alle diverse focali secondo lo standard CIPA DC-003. La misurazione al
centro e ai bordi consente di evidenziare l’uniformità di resa sul fotogramma.
IMMAGINI TEST
La distorsione misurata alle diverse focali: a valori
negativi corrisponde una distorsione a barilotto
(tipica delle focali grandangolari) mentre a valori
positivi corrisponde una distorsione a cuscinetto
(tipica delle focali tele).
VIGNETTATURA
La vignettatura si manifesta come una caduta
di luce ai bordi dell’immagine ed è espressa in
valori EV.
AUTONOMIA
Autonomia: 187 scatti
L’autonomia viene misurata con monitor sempre
acceso e funzioni di risparmio energetico disattivate; nell’uso pratico l’autonomia non può che
aumentare.
Scheda Tecnica
Su www.fotografia.it/labtest sono disponibili le
immagini a piena risoluzione del nostro set di
prova, riprese alle diverse sensibilità Iso.
Sensore SuperCCD
1/1,6” - 12Mpxl
Sensibilità 64-3200 Iso
+ Hi mode
Obiettivo eq. 28-140mm
f/3,3-5,1
Stabilizzatore
Meccanico + Digitale
Display 2,7” - 230.400
punti
Memoria schede xD/SD/
SDHC
Alimentazione Acc. agli
ioni di Litio
Dimensioni
98x59x23mm
Peso 192g
Prezzo 329 €
Distribuzione:
FujiFilm Italia, Via
Dell’Unione Europea 4,
20097 San Donato
Milanese.
Tel. 02/67978181.
e-mail [email protected]
- www.fujifilm.it
GIUDIZIO
La Fujifilm Finepix F100fd è dotata dell’esotico sensore SuperCCD HR da 1/1,6” della
stessa Fujifilm, le cui caratteristiche consentono di contenere il rumore ed espandere
la gamma dinamica: alla prova del nostro
laboratorio la F100fd dimostra una elevatissima risoluzione unita a livelli di disturbo
contenuti. Una macchina di questo livello,
con ottica grandangolare e stabilizzatore, si
meriterebbe le modalità a priorità o manuali
per potersi fregiare del titolo di prima della
classe.
La Finepix F100fd è dotata di un
obiettivo che evidenzia una distorsione
estremamente elevata a qualsiasi focale,
ed è facile notarla inquadrando un qualsiasi soggetto dalle linee ortogonali e
guardandone le deformazioni a monitor
prima dello scatto. Le immagini registrate sono invece molto più corrette, segno
dell’intervento che il software effettua su
ogni scatto.
La distorsione a barilotto in posizione
grandangolare è comunque evidente
e misura -2,95%, ma al crescere della
focale si annulla per poi trasformarsi in un
modesto cuscinetto alla focale maggiore,
pari a 0,7%. La vignettatura è piuttosto
corretta per la focale grandangolare di
28mm, meno di 1/2 EV, e al crescere
della focale si riduce ulteriormente, per
poi tornare ai valori della focale minore
anche in posizione tele.
Le aberrazioni cromatiche sono visibili
esclusivamente ai bordi dell’immagine e
non destano comunque preoccupazione,
mentre il purple fringing è visibile, in
posizione grandangolare, sui soggetti a
forte contrasto.
La nitidezza è da primato: merito
certamente della struttura del sensore
SuperCCD HR, ma anche di una pesante
maschera di contrasto che genera un
leggero effetto bordo sui dettagli più
contrastati.
Il software di riduzione del rumore adottato da Fujifilm si è dimostrato anche in
passato capace di eliminare quasi completamente il disturbo senza intaccare
i dettagli, e il risultato è chiaramente
visibile nel grafico: la risoluzione non
cala in maniera significativa fino a 1600
Iso, anche se già a partire dai 400 Iso gli
artefatti generati dal software possono
disturbare i puristi.
La sensibilità di 3200 Iso, così come quelle superiori a risoluzione ridotta, sono da
usare solo nei casi disperati.
Andrea Nivini
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