La Costituzione Europea

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La Costituzione Europea
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La Costituzione Europea
“Esiste una proposta dell’intergruppo federalista al
Parlamento europeo che prevede:
- approvazione nel corso del 2006 di un progetto di
Costituzione apportando alcune modifiche a quella
attuale sulla base delle indicazioni di Francia e
Olanda, convocazione di una nuova Convenzione che
rediga il testo definitivo e lo sottoponga ad un
referendum europeo da tenersi nel medesimo giorno
in tutti i paesi e coincida con le prossime elezioni del
parlamento nel 2009.
Ai 6 paesi fondatori spetta la responsabilità di
costruire il primo nucleo dello Stato Federale
Europeo.
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Il Tempietto
La Costituzione
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Sandro Capitanio
È
paradossale parlare oggi di
Costituzione europea dopo i NO
ai Referendum di Francia ed
Olanda? La Costituzione europea non
è definitivamente morta?
Sembra che gli euroscettici abbiano
definitivamente vinto la loro battaglia.
Anche quelli che si definiscono
europeisti attraversano un momento di
sfiducia.
Ma è così? Come possiamo valutare
bene questo importante momento e
cercare di comprendere cosa succede;
abbiamo il dovere di pensare al nostro
futuro e di agire per il meglio.
Innanzi tutto cominciamo col dire che
non è la prima volta che l’Europa
subisce degli stop così importanti; è
già accaduto e proprio nei momenti in
cui sembrava ci stessimo veramente
avvicinando alla possibilità di
costruire un’Europa politica. Per
esempio è accaduto nei primi anni ‘50,
quando cadde il progetto della CED
(Comunita Europea di Difesa) che
ipotizzava anche un’unione politica. E’
accaduto negli anni ‘80 dopo che il
Parlamento europeo, sulla spinta di
uomini come Altiero Spinelli, votò un
trattato costituzionale molto avanzato
che i governi poi respinsero.
E’ accaduto anche questa volta,
quando si cercava di dare una
Costituzione all’Europa e con ciò
indicare che l’Europa non era più solo
un’unione economica ma si avviava ad
essere una comunità politica in grado
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di agire per il bene dei suoi cittadini e
per gli interessi del mondo intero.
Per riflettere su questi argomenti credo
sia opportuno partire dal perché si è
arrivati alla Costituzione; vedere poi
come questa è stata preparata;
esaminarne alcuni aspetti e contenuti.
Infine cercheremo di capire quali
prospettive ci siano.
1. Perché si è giunti a
preparare un “Trattato
Costituzionale”
Voi sapete che inizialmente i paesi che
si riunirono per formare quella che è
oggi l’Unione Europea furono solo 6
(Francia, Germania, Italia, Belgio,
Olanda, Lussemburgo). Col tempo,
visto il successo di quest’unione altri
paesi si aggiunsero, prima il Regno
Unito, con Irlanda e Danimarca, poi la
Grecia, la Spagna ed il Portogallo
(questi ultimi tre paesi erano
finalmente usciti da un periodo di
dittature), poi l’Austria, la Finlandia e
la Svezia, ed infine, dal 2004 altri 10
paesi, Malta, Cipro e i paesi dell’Est
europeo che in precedenza erano sotto
l’influenza dell’Unione Sovietica
(URSS) come la Repubblica Ceca, la
Slovacchia, la Slovenia, la Polonia,
l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria, la
Lituania, la Lettonia e l’Estonia. Da
sei paesi in circa 50 anni si è passati a
venticinque.
Inoltre i compiti, le competenze, cui
l’Europa doveva attendere divenivano
sempre maggiori: pensate per esempio
all’Euro, una moneta unica per undici
paesi, agli impegni internazionali, alle
normative per il commercio, alla difesa
dei diritti dei cittadini ecc.
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Si capì allora che il modo di
funzionare dell’Europa, basato
essenzialmente sull’ispirazione dei
primi tempi quando i paesi erano solo
sei e le competenze ancora limitate,
non era più adatto. Bisognava rivedere
da capo tutto l’impianto, se non si
voleva vivere in una situazione di
sostanziale inefficienza ed anche di
insufficiente democrazia.
2. Come si è preparato il
nuovo Trattato?
In una dichiarazione sottoscritta da
tutti gli Stati nel 2001 a Laeken si
decise che occorreva:
avvicinare i cittadini al progetto e alle
istituzioni europee, ristrutturare
l’Unione tenendo conto
dell’allargamento ai nuovi paesi, fare
dell’Unione un fattore di
stabilizzazione del mondo, valutare la
possibilità di adottare un testo
costituzionale.
Per questo venne creata una
Convenzione composta da 105 persone
scelte dal Parlamento Europeo, dai
Parlamenti nazionali, dai Governi
nazionali.
La Convenzione doveva preparare un
testo da sottoporre poi ai governi
nazionali, riuniti in una Conferenza
InterGovernativa (CIG).
La Convenzione, presieduta da Giscard
d’Estaing, dopo molte discussioni e
compromessi preparò un testo che, alla
fine del 2003 fu sottoposto ai governi i
quali, dopo mesi di ulteriori trattative
e ritocchi (alcuni dei quali molto
criticabili) pervennero alla firma a
Roma nell’ottobre del 2004 di una
stesura definitiva.
Il percorso non era ancora finito:
bisognava ancora sottoporre questo
testo alle ratifiche nazionali secondo le
modalità previste dagli ordinamenti di
ogni singolo Paese. Alcuni dovevano
ratificare tramite un voto del loro
Parlamento, altri dovevano votare
tramite referendum popolare. Il tutto
doveva avvenire entro l’ottobre del
2006.
A che punto siamo oggi (ottobre 2005)?
14 paesi hanno ratificato: Lituania.
Lettonia, Spagna, Italia, Grecia,
Ungheria, Slovacchia, Austria,
Slovenia, Germania,Belgio, Malta,
Cipro, Lussemburgo
2 paesi hanno respinto: Francia,
Olanda
9 paesi devono ancora esprimersi:
Portogallo, Rep. Ceca, Polonia,
Estonia, Svezia, Danimarca, UK,
Irlanda, Finlandia.
3. Quali sono i contenuti di
questa costituzione?
Innanzi tutto facciamo una breve
riflessione sul titolo che è: “Trattato
che adotta una Costituzione europea”
Come vedete comprende due parole
chiave: Trattato e Costituzione. Un
Trattato rappresenta un accordo tra
Stati, ed infatti è sottoscritto dai
Governi e dai Parlamenti; una
Costituzione invece ha un significato
molto importante: è la base delle
norme che regolano uno Stato ed è
fondamentale che sia approvata dai
suoi cittadini.
Quindi c’è già nel titolo una
contraddizione che spiega anche le
difficoltà incontrate. Questa
contraddizione deriva dal fatto che i
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Governi degli Stati non hanno voluto
accettare fino in fondo l’idea di una
vera e propria Costituzione europea.
La costituzione è divisa in 4 parti, che
richiederebbero troppo tempo per
essere illustrate e quindi mi limiterò
ad elencare solo alcuni punti, che
potremo integrare rispondendo poi alle
vostre domande.
* Prima parte
Contiene gli articoli più importanti,
quelli che avrebbero potuto da soli
rappresentare una Costituzione.
Si parla di principi, importantissimi:
quello di democrazia (I - 46-47),
quello di sussidiarietà (I - 11), di
Cittadinanza (I - 10.1).
Si specificano quali competenze deve
avere l’Unione e quali gli Stati membri
Si elencano le Istituzioni dell’Unione e
le norme che le regolano.
Le istituzioni europee sono:
Il Consiglio Europeo, che riunisce i capi
di Stato ed i governo: prevede un
Presidente che rimarrà in carica due
anni e mezzo, a differenza di ciò che
accade attualmente dove la Presidenza è
a rotazione tra gli Stati per soli sei mesi.
Il Consiglio dei Ministri che, a
seconda della materie che deve
trattare, di volta in volta può riunire i
diversi Ministri dei singoli Stati (per
es.: quelli della Sanità, o
dell’Istruzione, o degli Interni ecc.)
Ha il compito di fare le leggi, insieme
al Parlamento Europeo. La costituzione
indica in quali materie decide a
maggioranza e in quali all’unanimità.
Il Parlamento Europeo, che è
l’istituzione più democratica
dell’Unione perché eletta a suffragio
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universale dai cittadini europei. Il suo
compito principale è quello di
approvare le leggi.
La Commissione europea. E’ quasi
come un governo europeo che ha il
compito di realizzare le indicazioni del
Consiglio europeo e di proporre le
leggi al Parlamento ed al Consiglio dei
Ministri.. La Costituzione indica come
deve essere costituita e su questo
argomento c’è stato molto dibattito.
All’interno della Commissione, oltre al
Presidente, ha particolare importanza
il nuovo Ministro degli Esteri, figura
che prima non esisteva, e che si spera
possa costituire il primo passo verso
un’unica politica estera dell’Europa,
oggi spezzettata tra tutti gli Stati.
Potrebbe per esempio favorire la
presenza di un unico rappresentante
europeo all’ONU.
Altre istituzioni sono: la Corte
Giustizia, la Corte Conti, la Banca
Centrale Europea ed i Comitati (per
esempio quello delle Regioni).
*Seconda parte
È costituita dalla Carta dei Diritti, un
testo già approvato in precedenza ma
che assume maggiore importanza se
inserito nella Costituzione. Rende
uguali i diritti tra tutti i cittadini
europei ed estende quelli di alcune
costituzioni nazionali. Garantisce che
tali diritti saranno rispettati anche
negli Stati che entreranno in futuro
nell’Europa.
* 3a e 4a parte, Protocolli ed
Allegati
Comprendono le politiche ed il
funzionamento dell’ Unione e le
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disposizioni generali e finali
(Revisione IV- 443 e Ratifica 447)
Sono norme che tengono conto
soprattutto di ciò che stava già scritto
nei precedenti trattati.
4. Prospettive
Come andare avanti nel processo di
costruzione europea? quali alternative
ci sono?
L’Europa è stato l’esperimento politico
più riuscito dopo la seconda guerra
mondiale; ha portato prosperità a
milioni di persone, anche in paesi che
prima erano poveri, come l’Italia, come
l’Irlanda, la Spagna ecc; ha portato la
democrazia, ha riavvicinato l’Est
europeo; getta delle prospettive di pace
e stabilità verso paesi del
Mediterraneo; costituisce un modello
per altri paesi del mondo ed un
esempio di come si può costruire la
pace, senza bisogno delle armi.
Dopo il No dei referendum francese ed
olandese, molti hanno chiesto una
“pausa di riflessione”. Poteva
sembrare anche una cosa saggia,
invece si è dimostrata una scusa per
non fare niente. Il fatto è che i Governi
nazionali non hanno una forte volontà
di andare avanti e quindi gli avversari
dell’Europa non hanno nemmeno
troppe difficoltà a raggiungere il loro
scopo: basta non fare niente!
Occorre quindi ritornare a coinvolgere
i cittadini nel processo di costruzione
politica dell’Europa. Questo è ciò che
si propongono di fare i federalisti, sia
quelli presenti nelle associazioni e nei
movimenti come il Movimento
Federalista Europeo, sia quelli che
agiscono nel Parlamento Europeo.
Dal Parlamento Europeo è partita la
proposta di continuare con le ratifiche
della Costituzione; alla fine si
vedranno quanti cittadini e quanti
Stati hanno approvato e quanti no
(tenete conto che già da ora la
maggioranza degli Stati e la
maggioranza dei cittadini europei
hanno approvato). Si potrà così
valutare meglio la situazione e
apportare al testo costituzionale le
eventuali modifiche necessarie. Per far
questo il Parlamento europeo propone
di creare una nuova Convenzione
formata dai parlamentari, europei e
nazionali, di tutta Europa che dovrà
tenere conto delle opinioni espresse
dai cittadini.
Con questo stesso spirito i federalisti
europei stanno proponendo alle
associazioni della società civile
europea di riunirsi per formulare le
proprie proposte.
Sono previsti tre appuntamenti: il
primo si terrà proprio a Genova il
prossimo 3-4 dicembre; gli altri due si
terranno a Vienna e Parigi nel corso
del 2006.