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WEALTH MANAGEMENT MARKET INSIGHT MARZO 2013 Analisi Mercati VISIONE - MARZO 2013 L’Euro perde improvvisamente la sua forza Per la banconota verde, la rivoluzione energetica in corso oltreatlantico potrebbe rappresentare uno « shock » positivo. La valuta americana ha vissuto una fase difficile a partire dall’estate 2012 a motivo dell’impegno dichiarato dalla Banca centrale europea di fare tutto il possibile per salvare l’Euro, da un lato, e a causa della decisione della Riserva Federale americana di avviare un ulteriore movimento di quantitative easing dall’altro. È in tale contesto che la banconota verde ha perso più del 13% rispetto all’Euro tra la metà di luglio 2012 e l’inizio di febbraio 2013, prima di avviare una ripresa nel corso di queste ultime settimane. La fase di debolezza della valuta dello Zio Sam non sarebbe forse più che un brutto ricordo? Nel corso del mese, abbiamo assistito alla convergenza di numerosi fattori che ha sostenuto il ritrovato vigore della banconota verde. Il primo, e non certamente il minore, è senza dubbio la consapevolezza che la ripresa economica europea sarà lenta e di portata limitata per i prossimi trimestri. Checché ne dicano gli eterni otti- In un secondo momento, all’interno della Riserva Federale si sono succeduti i dibattiti sull’opportunità di seguire senza alcuna riserva la strada del quantitative easing. Gli operatori si erano abituati a convivere con l’idea che l’iniezione di liquidità sarebbe continuata a lungo. Il report dei dibattiti che hanno condotto la Fed a mantenere la rotta della sua politica monetaria a gennaio 2013 ha “rimesso i puntini sulle i” ed ha comportato una revisione delle anticipazioni sui tassi di interesse americani a medio termine. Certamente, la banca centrale americana non ha il dito sul grilletto e perseguirà la politica monetaria non convenzionale. Invece, la Fed è riuscita ad eliminare dalla prospettiva degli operatori una falsa prova, ovvero l’assenza di rischio di cambio monetario, condizione sanzionata dalla parità Euro/ USD. Infine, c’è questa eterna crisi europea ed il suo ritorno alla ribalta con la « tragicommedia » della politica ita- « Nel corso del mese, abbiamo assistito alla convergenza di numerosi fattori che ha sostenuto il ritrovato vigore della banconota verde » FRANÇOIS SAVARY, DIRETTORE DEGLI INVESTIMENTI, REYL & CIE misti della zona Euro, uscita dalla recessione e forte crescita non sono sempre sinonimi. Fondamentalmente, l’evoluzione delle condizioni economiche rimarrà a sfavore dell’Europa rispetto agli Stati Uniti nel corso dei prossimi anni. Per la banconota verde, la rivoluzione energetica in corso oltreatlantico potrebbe rappresentare uno shock positivo non trascurabile, grazie alla riduzione della fattura energetica delle aziende (competitività rafforzata) ed alle sue ripercussioni sulla bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti. Su questa terra, a nostro parere, fertile per il dollaro a medio termine, il ritorno alla realtà sulla crescita europea ne ha favorito la recente ripresa. 2 liana. Il carattere ingovernabile dell’Italia dovrebbe condurre alla persistenza di incertezze, favorevoli al rafforzamento del premio di rischio sulle attività finanziarie del vecchio continente, Euro in testa. La combinazione di questi tre fattori a nostro parere spiega i recenti movimenti sulla parità Euro/USD, che hanno più a che fare con la debolezza della valuta europea piuttosto che con il vigore della banconota verde. A breve termine, non si dovrà abbassare la guardia, anche se il rischio di una marcata ricaduta di quest’ultima è a nostro avviso notevolmente ridotto. Entro la fine del 2013, riteniamo che il dollaro potrebbe ritrovare i livelli di 1.20-1.25 contro l’Euro. WEALTH MANAGEMENT Fo c u s HASAN ASLAN Co-manager of the Reyl Resurgence fund & cohead of alternative funds investment research, selection and advisory at REYL & CIE. NICOLAS ROTH Co-manager of the Reyl Resurgence fund & cohead of alternative funds investment research, selection and advisory at REYL & CIE. Quali sono le strategie da privilegiare nel 2013 ? Per il 2013, favoriamo le strategie azionarie, le fusioni e le acquisizioni, e la global macro. La ricerca di rendimento da parte degli investitori in un mondo a tasso d’interesse zero comporterà certamente un’implementazione di capitali sui mercati azionari. Il livello di valorizzazione attrattivo delle società, delle liquidità di cui dispongono alcuni attori e la volontà di crescita sono elementi favorevoli alle fusioni e acquisizioni. Poiché è stato allontanato lo spettro di uno « shock » sistemico, le strategie global macro dovrebbero poter usufruire della formazione di tendenze di mediolungo termine. Resurgence è un classico fondo di fondi con un approccio multistrategico ? È gestito come un fondo macrotematico. L’allocation in base a diverse strategie è un processo dinamico, che dipende notevolmente dalle opportunità che si presentano nelle classi di attivi e dai cicli economici. Pertanto, prestiamo la massima attenzione ad investire nei fondi che offrono una liquidità in linea con la classe di attivi trattata. La maggior parte dei nostri gestori opera meno di USD 500 milioni; una dimensione ideale, per generare l’alfa e non agire esclusivamente in qualità di raccoglitore di attivi. Alla fine, la rotazione dei fondi sottostanti è più elevata della media degli altri fondi di hedge funds, poiché i cicli economici sono più brevi. Siamo convinti che la gestione classica non sia adatta all’ambiente attuale. Il successo risiede nella reattività. Com’è protetto il fondo Resurgence dal crollo dei mercati ? La protezione del fondo dal crollo generalizzato dei mercati finanziari è garantita a due livelli. In primo luogo, un certo numero di gestori che abbiamo selezionato svolge specificatamente il ruolo di rete di protezione. I fondi in questione si avvalgono di strategie opzionali per esprimere la loro vista e di conseguenza la perdita massima è nota in anticipo. Secondariamente, investiamo con gestori che adottano una disciplina rigorosa nei confronti del rischio. UN’IMMAGINE E CENTO PAROLE Ritorno a un regime di correlazione moderato Le strategie, come l’equity long/short e il credit long/ short, hanno bisogno di un ambiente di mercato capace di differenziare i titoli secondo i loro fondamentali. L’incremento della volatilità durante le fasi di calo del mercato va spesso di pari passo con l’incremento di correlazione, segno evidente che il mercato non discrimina più i fondamentali. I livelli di correlazione implicita osservati nel 2012 erano ben più elevati della media storica, in corrispondenza con la tensione subita dai mercati, prima che la Fed e la BCE implementassero il loro rispettivi piani. Da allora, la correlazione implicita segue una tendenza al ribasso e ne costatiamo gli effetti sulle performance degli hedge funds che si appoggiano su un’analisi dei fondamentali. Riteniamo che questa tendenza si confermerà nel 2013. CBOE Genn-2014 Correlazione implicita (30.12.2011 a 28.02.2013) 3 WEALTH MANAGEMENT T E A M I N V EST I M E N TO François Savary - D IRETTORE Cédric Özazman - A ZIONI Daniel Steck - A ZIONI DEGLI INVESTIMENTI EUROPA & ADVISORY NORDAMERICANE Luc Filip - S ELEZIONE DI FONDI TERZI Nicolas Roth - A DVISORY H EDGE F UNDS Hasan Aslan - A DVISORY H EDGE F UNDS Kinan Khadam-Al-Jame - P RODOTTO Daniel Racine - G ESTIONE STRUTTURATO DISCREZIONALE Julien Serbit - G ESTIONE DISCREZIONALE [email protected] T EL . : +41 22 816 81 44 Daryl Liew - A ZIONI ASIA S ENIOR P ORTFOLIO M ANAGER , R EYL S INGAPOUR w w w.rey l .com I N F O R M A Z I O N E I M P O R TA N T E Il presente contenuto viene fornito da Reyl & Cie Holding SA o/e una delle sue entità (qui di seguito “REYL”) solo a titolo indicativo, è destinato solo ad un uso interno e non potrà in nessun caso costituire un’offerta, una consulenza o una raccomandazione di acquistare o vendere un valore mobiliare o di effettuare qualsiasi transazione, né peraltro una consulenza di altro tipo, in particolare all’attenzione di un destinatario che non sia un investitore qualificato, accreditato, eleggibile e/o professionale. 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